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1 VALUTAZIONE COMPARATIVA PUBBLICA PER N. 1 POSTO DI PROFESSORE DI II FASCIA PER IL SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE L18A - LINGUA E LETTERATURA INGLESE, PRESSO LA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI BANDITO NELLA G.U. S.O. – IV SERIE SPECIALE N. 74 DEL 17/09/1999 Relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione giudicatrice Il giorno 6 luglio 2000 alle ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari, si riunisce la Commissione giudicatrice per la valutazione comparativa a n. 1 posto di professore associato per il settore L18A (denominato Lingua e letteratura inglese) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari, bandito con D.R. 9399 del 7/9/1999 e pubblicato sulla G.U. S.O. – IV Serie Speciale n. 74 del 17/9/2000, per redigere la relazione conclusiva dei lavori svolti per la valutazione comparativa in oggetto. Tutti i componenti della Commissione risultano presenti. La Commissione, nominata con D.R. 343 del 27/1/2000 pubblicato sulla G.U. IV Serie Speciale n. 12 del 11/2/2000, composta dai proff. AMORUSO Vito Luciano (Presidente), BINDELLA Maria Teresa, INNOCENTI Loretta, PIRÈ Luciana, VILLARI Enrica (Segretario), si è riunita per la prima volta il giorno 4 maggio alle ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. Presidente della Commissione è stato nominato il prof. AMORUSO, Vito Luciano e segretario la prof.ssa VILLARI, Enrica. La Commissione ha proceduto alla determinazione dei criteri generali di valutazione, secondo le indicazioni dell’art.5 del bando e li ha trasmessi agli uffici competenti per la pubblicazione. La Commissione ha fissato che la riunione per la valutazione dei titoli didattici e scientifici presentati dai candidati, si svolgesse il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00. Inoltre la Commissione ha stabilito di convocare i candidati per la discussione dei titoli scientifici il giorno 4 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari e per la prova didattica il giorno 5 luglio 2000 alle ore 10.00 sempre presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. La Commissione ha trasmesso tale convocazione agli uffici competenti (vedi verbale n. 1). La Commissione si è, dunque, convocata per la successiva riunione il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. Alle ore 18.00 del 4 maggio 2000 hanno avuto termine i lavori della Commissione. La Commissione si è riunita il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. La Commissione ha preso atto del ritiro dei candidati ROGNONI, Francesco e REGGIANI Sergio comunicato al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari con lettere del 1 febbraio 2000 e 26 aprile 2000, accluse agli atti del presente verbale .

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VALUTAZIONE COMPARATIVA PUBBLICA PER N. 1 POSTO DI PROFESSOREDI II FASCIA PER IL SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE L18A - LINGUA ELETTERATURA INGLESE, PRESSO LA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIADELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI BANDITO NELLA G.U. S.O. – IVSERIE SPECIALE N. 74 DEL 17/09/1999

Relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione giudicatrice

Il giorno 6 luglio 2000 alle ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni

Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari, si riunisce la Commissione giudicatrice per la

valutazione comparativa a n. 1 posto di professore associato per il settore L18A (denominato Lingua e

letteratura inglese) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari, bandito

con D.R. 9399 del 7/9/1999 e pubblicato sulla G.U. S.O. – IV Serie Speciale n. 74 del 17/9/2000, per

redigere la relazione conclusiva dei lavori svolti per la valutazione comparativa in oggetto. Tutti i

componenti della Commissione risultano presenti.

La Commissione, nominata con D.R. 343 del 27/1/2000 pubblicato sulla G.U. IV Serie

Speciale n. 12 del 11/2/2000, composta dai proff. AMORUSO Vito Luciano (Presidente), BINDELLA

Maria Teresa, INNOCENTI Loretta, PIRÈ Luciana, VILLARI Enrica (Segretario), si è riunita per la

prima volta il giorno 4 maggio alle ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni

Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. Presidente della Commissione è stato nominato

il prof. AMORUSO, Vito Luciano e segretario la prof.ssa VILLARI, Enrica. La Commissione ha

proceduto alla determinazione dei criteri generali di valutazione, secondo le indicazioni dell’art.5 del

bando e li ha trasmessi agli uffici competenti per la pubblicazione. La Commissione ha fissato che la

riunione per la valutazione dei titoli didattici e scientifici presentati dai candidati, si svolgesse il giorno

3 luglio 2000 alle ore 10.00. Inoltre la Commissione ha stabilito di convocare i candidati per la

discussione dei titoli scientifici il giorno 4 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento

di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari e per la prova didattica il

giorno 5 luglio 2000 alle ore 10.00 sempre presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni

Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. La Commissione ha trasmesso tale convocazione

agli uffici competenti (vedi verbale n. 1). La Commissione si è, dunque, convocata per la successiva

riunione il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni

Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. Alle ore 18.00 del 4 maggio 2000 hanno avuto

termine i lavori della Commissione.

La Commissione si è riunita il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del

Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari.

La Commissione ha preso atto del ritiro dei candidati ROGNONI, Francesco e REGGIANI

Sergio comunicato al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari con lettere del 1 febbraio

2000 e 26 aprile 2000, accluse agli atti del presente verbale .

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La Commissione, quindi, ha proceduto alla valutazione dei titoli didattici e scientifici

presentati dai candidati che vengono di seguito riportati:

Dott. AMALFITANO, Paolo.

I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato AMALFITANO,

Paolo sono i seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Il dottor Amalfitano è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dedll’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Presso la medesima

Facoltà, a partire dall’a.a. 1992/1993 è anche incaricato dell’insegnamento di Lingua e letteratura

inglese. Nel suo curriculum sono da segnalare il godimento di una borsa di studio presso l’University

College di Dublino e una pregevole attività culturale e scientifica come socio fondatore

dell’Associazione Malatesta per la quale ha organizzato numerosi convegni e seminari, e di una

collana di studi della medesima Associazione di cui è condirettore.

Per quanto attiene alla sua attività didattica, come risulta dalla autocertificazione, essa è stata

assolta con impegno in tutte le varie funzioni e attività richieste dal ruolo.

L’attività scientifica del dott.Amalfitano è caratterizzata da ben definiti ambiti di ricerca, la

prima, legata a questioni di teoria della letteratura e di modelli ermeneutici di origine freudiana, la

seconda – la più consistente e proficua – avente per centro il romanzo del Settecento. I contributi di

maggior respiro critico appaiono a chi scrive quelli dedicati a De Foe e segnatamente il saggio

introduttivo a Le avventure del Colonnello Jack , “La scrittura di De Foe” (1983) e su Moll

Flanders(“La morale e la favola; spazio etico e spazio fisico in Moll Flanders”,1995), nei

quali,accanto a una solida prospettiva critica e metodologica e una pregevole capacità dialettica, il

candidato dimostra di possedere una pregevole finezza analitica che gli consente di pervenire a inedite

suggestioni interpretative. Sono da ricordare anche gli originali contributi su George Moore (1980), su

Walter Scott (1985), su Ulysses di Joyce (1998) e su F.M.Ford (I995), nonché i saggi su Sterne e su

Romeo and Juliet (entrambi 1999), a testimonianza della continuità nel tempo e della diversificazione

degli intereressi culturali e di ricerca del candidato.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

Il dottor Paolo Amalfitano è ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di

Lettere e Filosofia dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli ed è anche incaricato dello stesso

insegnamento presso la medesima Facoltà, dove svolge tale compito dall’anno accademico 1992-93.

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Come appare dall’autocertificazione il dottor Amalfitano ha tenuto corsi su una variegata gamma di

autori e problematiche della letteratura inglese con serietà di impegno e competenza. Accanto alla sua

attività didattica si collocano iniziative di rilevante interesse scientifico culturale quali le sue attività di

coordinatore dell’Associazione Malatesta,della quale è stato socio fondatore e per la quale ha

organizzato convegni e seminari; è inoltre condirettore di una collana di studi della medesima

Associazione.

Quanto alla sua attività scientifica, gli ambiti di ricerca appaiono rigorosamente definiti e disciplinati

da coerente strumentazione metodologica. Esiti innovativi sono raggiunti negli studi sul Settecento

inglese e su Defoe, in particolare. Si segnalano in questo settore gli studi su Le avventure del

Colonnello Jack “ La scrittura di Defoe, 1983 e su Moll Flanders, La morale e la favola” ; spazio etico

e spazio fisico in Moll Flanders”, 1995. I numerosi altri contributi , tra i quali si segnalano i saggi su

George Moore, 1980, su Walter Scott, 1985 e su Ulysses di Joyce, 1998 e su Sterne, 1999,

testimoniano la continuità nel tempo della sua produzione scientifica, documentando al tempo stesso

l’ampia gamma dei suoi interessi culturali.

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Il dott. Paolo Amalfitano è ricercatore confermato dal 1981, prima presso la Facoltà di Lettere e

Filosofia dell'Università di Napoli poi, dal 1997, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Istituto

Universitario Orientale di Napoli.

Ha usufruito di una borsa di studio a Trinity College Dublin (1973-74) e ha partecipato a un gruppo di

studio diretto da Frank Kermode al King's College di Cambridge (1980).

Ha promosso e realizzato molteplici iniziative culturali (Fondazione Napoli 99, Associazione

Sigismondo Malatesta) e editoriali, tra cui una collana di Letterature comparate e Teatro (Bulzoni,

Roma).

Come ricercatore e come titolare di un affidamento (dal 92-93) ha svolto attività didattica su tutto

l'arco della letteratura inglese: il Rinascimento (Shakespeare e Donne), il '700 (Defoe, Swift, Sterne, il

romanzo sentimentale), l'800 (Scott, Carroll, Wilde), il modernismo (Ford, Joyce), fino al teatro del

secondo Novecento.

Ha partecipato a seminari e convegni anche internazionali e ha tenuto conferenze.

E' stato responsabile locale di ricerche 40% e CNR.

La produzione scientifica del dott. Paolo Amalfitano è costituita da una serie di lavori su campi di

indagine vasti e articolati per genere e periodo storico, da Shakespeare al modernismo, con particolare

rilievo per le forme narrative, studiate nel romanzo settecentesco di Defoe e di Sterne, in quello storico

di W. Scott, quello novecentesco di G. Moore, fino agli sperimentalismi di F.M. Ford e di J. Joyce.

Il candidato rivela un'ottima padronanza degli strumenti offerti dagli studi narratologici e da modelli

ermeneutici di origine freudiana, e una notevole organicità e coerenza di assunti teorici, rintracciabile

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nell'attenzione al testo come luogo privilegiato di strategie retoriche e di formazioni di compromesso

tra valori ideologici e storici contrastanti, resi compatibili e significanti nella forma espressiva.

Si tratta di lavori di matura impostazione critica e di efficace scrittura saggistica, ciascuno dei quali -

particolarmente gli ultimi due ampi saggi pubblicati, "Story, History e Fiction. Note sul Tristram

Shandy di Laurence Sterne" e "Misshapen chaos of well-seeming forms! Tragico, comico e lirico in

Romeo and Juliet di W. Shakespeare" - presenta interessanti e originali ipotesi di lettura e di analisi

del fenomeno letterario.

Giudizio del prof. Luciana Pirè:

Il candidato ricopre dal 1981 il ruolo di Ricercatore di lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di

Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli e, dal 1997, il medesimo ruolo presso la Facoltà di

Lettere e Filosofia dell’Istituto Orientale di Napoli. A partire dal 1992-93 è titolare di un affidamento

di Lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Orientale di Napoli

Il candidato ha percorso, con contributi scientifici distribuiti presso case editrici di rilevanza nazionale,

la grande tradizione romanzesca inglese misurandosi con alcuni suoi nodi problematici e con le figure

di maggiore impegno critico. Già nel saggio La scrittura di Daniel De Foe(1983), introduttivo a “Le

avventure del Colonnello Jack”, il candidato utilizzava proficuamente la nozione bachtiniana di

pluridiscorsività evitando la radicale opposizione novel-romance a favore di una dialettica innovativa

fra le due modalità romanzesche, ampiamente condivisa dalla critica solo a partire dalla seconda metà

degli anni Ottanta.

Rimettendo in discussione lo schema dicotomico su cui si è costituita la storia del romanzo inglese, il

candidato ha trovato nel Tristram Shandy di Sterne l’esempio più calzante per una rilettura del canone

del romanzo settecentesco. All’autore che più di ogni altro contamina e stravolge il precetto mimetico

il candidato ha dedicato, infatti, due saggi: Umorismo e parodia nel ‘Tristram Shandy’ di Laurence

Sterne, 1984; e, il più compiuto, Story, History e Fiction. Note sul ‘Tristram Shandy’ di Laurence

Sterne, 1999, in cui mette in luce come il novel di Sterne incorpori materiali eterogenei provenienti

dalle fonti più disparate e, tuttavia consolidi, con retoriche diverse, gli effetti realistici richiesti dal suo

secolo.

Con tre studi dedicati ad altrettanti protagonisti del modernismo (George Moore, Ford Madox Ford e

Joyce), il candidato ha seguito e indagato gli estremi esiti dell’illusione realista; e, soprattutto, nel

saggio riservato all’Ulysses di Joyce (Spazi segreti nell’“Ulisse” di Joyce, 1998) convince la sua

decostruzione del coerente sistema del testo più oscuro del Novecento che ne mostra, nella

compresenza di elementi mimetici ed enigmatici, una delle possibili dicotomie costitutive.

L’attenzione stilistica e strutturale che il candidato ha raffinato sulle forme ibride del genere

romanzesco si è potuta felicemente esercitare sulle contaminazioni tra i diversi registri formali nella

tragedia shakespeariana Romeo and Juliet (“Misshapen chaos of well-seeming forms!” Tragico,

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comico e lirico in ‘Romeo and Juliet’ di W. Shakespeare, 1999) in una essenziale ed efficace lettura

della funzione che assumono le antitesi retoriche in relazione all’irriducibile nucleo tragico in cui si

chiude e si consuma la fine dei giovani amanti.

Giudizio del prof. Enrica Villari:

Come risulta dall’autocertificazione, il dott. Amalfitano è stato assegnista di formazione scientifica e

didattica per Lingua e letteratura inglese presso l’Università di Napoli “Federico II” dal 1975 al 1981,

dove ha svolto le competenze del suo ruolo. Dal 1981 è stato confermato ricercatore e ha svolto le

competenze del suo ruolo prima presso l’Università di Napoli “Federico II” dal 1981 al 1997, e poi

presso l’Istituto Universitario di Napoli , dove si è trasferito dal 1997. Dal 1992/1993 tiene per

affidamento l’insegnamento di Lingua e Letteratura inglese presso l’Istituto Universitario Orientale di

Napoli dal 1992/1993, dove ha tenuto corsi sul romanzo del Settecento, sul romanzo modernista, sul

teatro shakespeariano e sulla poesia del Seicento. E’ stato responsabile locale di due ricerche

nazionali 40%, ed è attualmente coordinatore dell’unità operativa di Napoli per un progetto C.N.R.

Dal 1988 il dott.Amalfitano è l’ispiratore e l’organizzatore, insieme ad altri studiosi, delle attività

culturali e dei convegni della sezione di letteratura della “Associazione Sigismondo Malatesta”. Dal

1992 dirige, con altri studiosi, la collana di Letterature comparate e Teatro “I libri dell’Associazione

Sigismondo Malatesta” (Roma, Bulzoni).

La ricerca del dott.Amalfitano si è distribuita lungo un ampio spazio cronologico, che va dal teatro

shakespeariano, al romanzo del Settecento, al romanzo storico , fino al romanzo modernista. Nei suoi

contributi emerge una peculiare sensibilità alle caratteristiche formali dei testi analizzati e la capacità

di connetterli alla logica interna che articola o mette in contraddizione i valori proposti dai testi. Tra

questi si segnalano i saggi settecenteschi ( La scrittura di Daniel Defoe, 1983, Umorismo e parodia

nel “Tristram Shandy” di Laurence Sterne, 1984, La morale e la favola. Spazio fisico e spazio etico

in “Moll Flanders” di Daniel Defoe, 1995, ‘Story’, ‘History’ e ‘Fiction’. Note sul “Tristram Shandy”

di Laurence Sterne, 1999) e quelli sul romanzo modernista (Mimesi e narrazione.L’inibizione del

racconto in “The Good Soldier” di F.M.Ford (1995), e Spazi segreti nell’ “Ulisse” di Joyce (1998).

I primi configurano il romanzo settecentesco come diviso tra due poli opposti. Da una parte i romanzi

di Defoe, dove il racconto dei protagonisti, calati nella mischia di un mondo minaccioso e senza

scrupoli, dividono schizofrenicamente il racconto tra l’aspirazione ad articolare un discorso morale e

la evidente necessità storica della spregiudicata sopravvivenza dell’ “homo oeconomicus”, dall’altra il

Tristram Shandy, che oppone a quella realtà minacciosa il mondo protettivo e infantilizzato di Shandy

Hall e la difesa dalla sofferenza della strategia umoristica del discorso del narratore. I secondi

disegnano un ideale filo di continuità tra le forme del romanzo settecentesco e quelle del romanzo

modernista, parimenti estranee a quella tendenza della “storia” a predominare sul “discorso” che

caratterizza il romanzo ottocentesco. Cosi’ l’inibizione al racconto della storia in Ford si configura

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come una sterniana strategia difensiva dalla sofferenza , e l’opposizionne tra spazio analogico e

spazio enigmatico in Joyce disegna uno spazio segreto che “separa le parole dalle cose”.

La produzione scientifica del dott. Amalfitano denota un considerevole agio nello spaziare nel

campo disciplinare, e testimonia una matura capacità di valorizzare le implicazioni teoriche dei

fenomeni letterari sostenuta da una solida e felice intuizione analitica.

Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato AMALFITANO,

Paolo:

Il dott. Paolo Amalfitano è attualmente ricercatore confermato e tiene per affidamento il corso di

Lingua e Letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Universitario

Orientale di Napoli.

E’ stato assegnista di formazione didattica e ha usufruito di borse di studio all’estero.

Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con

impegno, competenza e assiduità, come attestato dal curriculum.

Il dott. Amalfitano è coordinatore di iniziative culturali significative in campo nazionale e

internazionale che comprendono la direzione dell’Associazione Sigismondo Malatesta e la

condirezione della Collana di Letterature Comparate e Teatro (Bulzoni, Roma).

E’ stato responsabile locale di gruppi di ricerca nazionali 40% e CNR.

L’attività scientifica del dott. Amalfitano è caratterizzata da ben definiti ambiti di ricerca: la prima,

legata a questioni di teoria della letteratura e di modelli ermeneutici di origine freudiana; la seconda –

la più consistente e proficua – avente per centro le forme narrative del Settecento inglese e del

Modernismo. In quest’ultimo ambito i contributi più significativi appaiono il saggio introduttivo a Le

avventure del Colonnello Jack dal titolo “La scrittura di De Foe” (1983), i lavori su Moll Flanders

(“La morale e la favola. Spazio fisico e spazio etico in Moll Flanders, 1995) e su Tristram Shandy

(1999), e per il modernismo “Mimesi e narrazione “ (1995) e “Spazi segreti nell’Ulisse di Joyce

(1998).

Questi contributi, tutti congruenti con le discipline comprese nel settore, si segnalano per un sicuro

rigore metodologico, una pregevole capacità dialettica e finezza interpretativa e approdano a esiti

originali e innovativi.

La commissione segnala altresì, a testimonianza della continuità nel tempo e della diversificazione

degli interessi culturali, il saggio su Romeo and Juliet (1999) e i contributi degli esordi su George

Moore (1980) e su Walter Scott (1985).

Candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:

I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BARONTI

MARCHIÒ, Roberto sono i seguenti

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Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Il candidato Roberto Marchiò Baronti è attualmente ricercatore confermato di lingua e

letteratura inglese presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari e in tale

collocazione ha svolto con assiduità e competenza i vari compiti didattici e organizzativi, che gli sono

stati affidati e che sono propri del suo ruolo. Possiede il titolo di dottore di ricerca,ha tenuto incarichi

di insegnamento di Lingua e letteratura inglese a Roma e a Cassino ed è stato lettore di italiano presso

l’Università di Edimburgo e di Southampton.

La produzione scientifica del candidato è caratterizzata da una marcata specializzazione in un

ben definito ambito di ricerca, quello dell’influenza del futurismo italiano sulla cultura inglese e più in

particolare sulle avanguardie letterarie e sulla formazione di artisti come Pound e Eliot. A questo tema,

il candidato ha dedicato il volume Il futurismo in Inghilterra (1990), una esplorazione accurata di

quella stagione innovativa della letteratura inglese, che Baronti analizza attraverso un pregevole

apparato documentario e alla luce di una condivisibile prospettiva critica. E’ un tema che, alla data del

suo lavoro, era stato preceduto solo dai sondaggi acuti di Cianci ed era dunque ancora abbastanza

insolito, soprattutto nell’ambito di una ricostruzione compiuta dei rapporti e delle interazioni fra due

culture, nell’anglistica italiana. Non ultima qualità del lavoro è una pregevole chiarezza espressiva,

qualità riscontrabile anche in altri contributi saggistici, e segnatamente in quello sul gotico (“La magia

e gli inganni dello specchio gotico”,1999) che contiene interessanti spunti analitici, e quello su Pound,

di minor respiro critico .Più scontati appaiono il breve contributo su Keats (1997) e quello su Between

the acts della Woolf(1999). Da ultimo, occorre segnalare l’impegnativo saggio “Avanguardia e

Modernismo: marginalità e National Culture in Gran Bretagna”(1996), nel quale la prospettiva

analitica e il giudizio critico del volume sopra citato vengono ulteriormente approfonditi attraverso

osservazioni e analisi persuasive.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

Il dottor Roberto Marchiò Baronti è ricercatore confermato di lingua e letteratura Lingua e letteratura

inglese presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari dove ha assolto ai

compiti didattici e organizzativi a lui assegnati con serietà di impegno e competenza. E’ stato anche

incaricato dell’insegnamento di Lingua e letteratura inglese a Rom e a Cassino. Possiede il titolo di

dottore di ricerca.

La produzione scientifica del dottor Baronti Marchiò è contrassegnta dalla frequentazione assidua

delle avanguardie letterarie, elette ad ambito privilegiato della sua indagine. Il volume Il futurismo in

Inghilterra, 1990 è il punto d’arrivo di un laborioso percorso esplorativo. L’analisi meticolosa del

vasto repertorio di documenti raccolti è sempre sostenuta dalla consapevolezza del disegno più ampio

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al quale dovrà essere ricondotta e nel quale il vero oggetto di esplorazione sarà il complesso interagire

di forze culturali. Il lavoro piuttosto inconsueto non ha potuto trovare sostegno dialettico in contributi

precedenti altrettanto specifici, fatta eccezione per le indicazioni di Cianci sull’argomento. La

produzione scientifica dal candidato, nonostante la specializzazione, si estende anche ad altri ambiti di

ricerca quali Keats e il gotico come testimoniano i saggi “Sul bordo dell’ombra: la poesia di John

Keats” e “La magia e gli inganni dello specchio”, 1999; rivela inoltre nella sua articolazione temporale

continuità di impegno.

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Il Dott. Roberto Baronti Marchiò è stato docente di ruolo nelle scuole superiori ed è ricercatore dal

1993 presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bari.

Ha tenuto corsi per affidamento presso la LUMSA di Roma, presso l'Università di Cassino e presso la

II Università di Roma "Tor Vergata" su argomenti incentrati soprattutto sul teatro shakespeariano, la

narrativa dal Sette al Novecento, la poesia modernista e le problematiche postcoloniali.

E' stato lettore di italiano a Southampton e a Edimburgo (1984-85 e 1992-93).

Ha partecipato a seminari e convegni.

Fa parte di un gruppo di ricerca (40%).

Al centro degli interessi scientifici del dott. Baronti Marchiò, che vanno dal gotico e dal

Romanticismo alla letteratura postcoloniale, è soprattutto l'area delle avanguardie dei primi anni del

'900 e del modernismo letterario. Questo è infatti l'argomento di vari saggi, dedicati a E. Pound,

V.Woolf, ai rapporti tra Futurismo italiano e il Vorticismo inglese, e alla definizione delle differenze

tra avanguardia e modernismo. E’ altresì il tema del lavoro più impegnativo del dott. Baronti Marchiò,

la monografia Il Futurismo in Inghilterra, pubblicata nel 1990, tra i primi studi in Italia

sull'argomento.

Si tratta nel complesso di una produzione critica di buona coerenza interpretativa, ben documentata e

che offre interessanti prospettive di analisi di fenomeni storico-letterari.

Ai lavori di impianto letterario va aggiunto il volume La parola degli inglesi, una grammatica ad uso

universitario, che il dott. Baronti Marchiò ha scritto in collaborazione con J. Jenkyns. Le parti di cui il

candidato è autore risultano essere un lavoro aggiornato, che usa con proprietà terminologia

tradizionale e chomskiana, utilmente accessibile per chiarezza e concisione.

Giudizio del prof. Luciana Pirè:

Il candidato ricopre dal 1993 il ruolo di Ricercatore di lingua e letteratura inglese presso la facoltà di

Lingue dell’Università di Bari. Presenta altresì il titolo di dottore di ricerca (febbraio 1988).Titolare di

diversi affidamenti per corsi di Lingua e letteratura inglese presso la LUMSA di Roma (1996-97 e

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1997-98), l’Università di Roma “Tor Vergata” (1997-98) e presso l’Università di Cassino (1996-97,

1998-99, 1999-2000).

L’attività scientifica del candidato, continuativa e ben inserita in gruppi di ricerca su scala nazionale,

si è incentrata prevalentemente sul Modernismo, sia poetico che narrativo, e ha approfondito i rapporti

fra le diverse modalità di sperimentazione artistica delle avanguardie europee. Nella sua rilevante

monografia, Il futurismo in Inghilterra (Bulzoni, 1990), il candidato rivaluta e analizza l’evidente

matrice futurista negli scritti teorici e nella prassi letteraria dei protagonisti più accreditati del

modernismo inglese (in particolar modo, D.H.Lawrence, T.S.Eliot, E.Pound, Joyce e Lewis). Allo

stesso ambito cronologico-culturale appartengono due saggi dedicati a Ezra Pound: Nel labirinto

marino: Ezra Pound ‘sailing after knowledge’, 1997; e Ezra Pound, the T(h)in artist, 1995, in cui si

riconsiderano le ascendenze romantico-decadenti dell’artista in esame, avvalorando l’ipotesi di un suo

progressivo affrancamento da quelle poetiche.

Ottime capacità dialettiche sono dimostrate nell’analisi dell’ultimo romanzo di Virginia Woolf, letto

come testo paradigmatico di trasgressione alle barriere dei generi letterari e modello eccellente di

ibridismo formale (‘The necessary combination’: prosa e teatro in ‘Between the Acts’ di Virginia

Woolf ); ma, ancor più convincenti sono le attitudini critico-analitiche sviluppate con il saggio che

consideriamo il portato più maturo della lunga frequentazione del candidato con le tematiche

modernistiche. In Avanguardia e modernismo: marginalità e National Culture in Gran Bretagna,

1996, la discussione sulla resistenza culturale allo sperimentalismo stilistico e letterario in Gran

Bretagna precisa e delimita i confini e le strategie estetiche dell’avanguardia, in un’accezione più

articolata del movimento, opportunamente svincolato da un’indistinta assimilazione nel generico alveo

del modernismo.

L’accuratezza testuale e l’ampiezza bibliografica già messe in luce nei lavori fin qui citati si

riconfermano, rivelando una spiccata sensibilità di lettore e critico, nel bel saggio sulle immagini

letterarie dello specchio nella narrativa gotica, valutate alla luce delle ricerche scientifiche sulle leggi

ottiche ad essa coeve (La magia e gli inganni dello specchio gotico, 1999).

Il candidato ha partecipato infine alla stesura delle Units 5-12 e 17-20 di una grammatica

inglese scritta in collaborazione con Julian Jenkyns (La parola degli inglesi, 1991).

Giudizio del prof. Enrica Villari:

Come risulta dall’autocertificazione, il dott. Baronti Marchiò è stato lettore di italiano presso le

università di Southampton e Edinburgo, e ha insegnato nelle scuole superiori italiane. Nel 1988 ha

conseguito il titolo di dottore di ricerca in Anglistica. Ricercatore di Lingua e letteratura inglese

presso l’Università degli studi di Bari dal 1993, vi ha svolto le competenze del suo ruolo. Ha inoltre

tenuto, per affidamento, gli insegnamenti di Letteratura inglese moderna e contemporanea, Lingua e

letteratura inglese e Letteratura dei paesi di lingua inglese presso la LUMSA di Roma ( 1996/97,

10

1997/98), l’Università di Cassino ( 1996/97, 1998/99) e presso la II Università di Roma (1997/98),

tenendo corsi su vari generi letterari, e autori novecenteschi inglesi e post-coloniali.

La ricerca del dott Baronti Marchiò si è sviluppata in due ambiti: quello più strettamente linguistico e

quello letterario.

All’interno del primo ha collaborato al volume La parola degli inglesi, La Nuova Italia 1991. E’

autore di dodici capitoli, dedicati alla didattica della lingua su base contrastiva, indirizzati agli studenti

italiani.

All’interno del secondo sono evidenti due campi di interesse.

La svolta della fine Settecento/inizio Ottocento, cui ha dedicato due saggi: uno sullo specchio nella

letteratura gotica come tematizzazione della divaricazione tra realtà e immaginazione ( La magia e gli

inganni dello specchio gotico, 1999) e uno sulla predilezione per l’ombra nella poesia di Keats, spia

della sua risoluta militanza a favore di quella “negative capability” che è il cardine della sua poetica.

Il secondo campo di interesse è quello della letteratura delle avanguardie novecentesche, cui

appartengono i suoi contributi più numerosi e significativi. All’interno di questi si segnalano il volume

Il futurismo in Inghilterra : tra avanguardia e classicismo ( Bulzoni ,1990) e il saggio Avanguardia e

Modernismo: marginalità e “National Culture” in Gran Bretagna ( Merope, 1996). Il primo traccia

una articolata mappa del dibattito su Marinetti e il futurismo in Inghilterra, evidenziando, nelle

documentate posizioni di fieri oppositori ( Roger Fry), parziali sostenitori ( Lewis e Pound) ,

fiancheggiatori ( Ford e Lawrence) e di autori che vi furono solo parzialmente ma significativamente

coinvolti ( Hulme e Eliot), le fondamentali dicotomie e contraddizioni della agitata scena letteraria

dell’Inghilterra di inizio Novecento. Nel secondo Baronti, riprendendo i temi del suo primo lavoro,

contrappone nettamente modernismo ( fenomeno tipicamente inglese di mediazione tra innovazione e

conservazione) e avanguardia ( fenomeno essenzialmente importato ed estraneo alla cultura

nazionale), individuando una doppia filiazione: quella tra modernismo, “national culture” e “English

Studies” da una parte, e quella tra avanguardia, contestazione della cultura nazionale e rivendicazioni

delle culture marginali dall’altra.

La produzione scientifica del dott. Baronti Marchiò rivela doti di chiarezza logica ed espositiva , e

testimonia di una seria e coerente linea di ricerca e di una notevole capacità di abbracciare le

implicazioni culturali dei fenomeni letterari.

Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BARONTI

MARCHIÒ, Roberto:

Il dott. Roberto Baronti Marchiò è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lingue e

Letterature Straniere dell’Università di Bari ed è titolare di affidamento di lingue e Letteratura Inglese

all’Università di Cassino.

11

E’ stato docente di ruolo di Lingua Inglese nelle scuole superiori e lettore di italiano a Southampton e

a Edimburgo.

E’ dottore di ricerca in Anglistica e ha usufruito di alcune borse di studio all’estero.

Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con

impegno e competenza, come attestato dal curriculum.

La produzione scientifica del candidato è caratterizzata da una marcata specializzazione in un ben

definito ambito di ricerca, quello dell’influenza del Futurismo italiano sulla cultura inglese e più in

particolare sulle avanguardie letterarie e sulla formazione di artisti come Pound e Eliot. Dedicati a

questo tema sono il volume Il Futurismo in Inghilterra (1990) e il denso saggio “Avanguardia e

modernismo” (1996), nei quali Baronti mette in luce un’ottima padronanza della strumentazione

metodologica, una lucida capacità di abbracciare le implicazioni culturali dei fenomeni letterari,

nonché di interpretare il ricco apparato documentario alla luce di una convincente prospettiva critica.

Nel loro insieme, questi lavori costituiscono un contributo innovativo e originale, tanto più

apprezzabili, trattandosi nel caso della monografia, di un sondaggio su un tema, alla data del volume,

ancora poco esplorato.

A testimonianza della varietà di interessi e della continuità nel tempo dell’attività del candidato si

segnalano i contributi su Pound (1995 e 1997), su Keats (1997) e il saggio sul gotico “La magia e gli

inganni dello specchio gotico” (1999).

Candidato BRONZINI, Stefano:

I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BRONZINI, Stefano sono

i seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Il candidato è attualmente ricercatore confermato e incaricato della medesima disciplina presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. In precedenza,è stato ricercatore e incaricato

nel medesimo settore disciplinare presso l’Università della Basilicata. In tale ruolo, ha sempre assolto

con generoso impegno, assiduità e competenza a tutti compiti, didattici, di tutorato e organizzativi che

gli sono stati affidati.

Ha goduto di borse di studio per soggiorni all’estero, e ha altresì svolto attività di ricerca,

finanziate a livello nazionale, presso centri e biblioteche specialistici.

La produzione scientifica del candidato,diversificata e varia quanto a temi e ambiti di

ricerca,testimonia innanzi tutto la sua vivacità intellettuale e la sua pregevole e solida preparazione

culturale, qualità che gli hanno consentito di scegliere naturalmente un terreno di ricerca non consueto

nell’anglistica italiana , con spiccata autonomia e maturità intellettuale e scientifica. Tale è senza

dubbio il suo interesse per George Meredith, al quale Bronzini ha dedicato tre densi studi, che

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costituiscono, pur nelle loro diverse angolazioni, un contributo originale e in ogni caso la più compiuta

manifestazione del suo profilo scientifico. Lo studio più ampio è il bel volume monografico, Il calamo

e la piuma.Saggio sulla narrativa di George Meredith (1995), nel quale attraverso una forma di

ravvicinata lettura dei testi e della loro storia, vengono delineate la struttura e le forme dell’opera di

Meredith,mettendone in luce la peculiare cifra stilistica e narrativa e soprattutto i modi di una

conflittuale complicità col proprio tempo. Nel percorso umano e artistico di Meredith il dr.Bronzini

individua felicemente un precario equilibrio fra idealismo romantico e realismo vittoriano, che lascia

intravedere significative anticipazioni di inquietudini ideologiche e di soluzioni formali che saranno

propri del modernismo.

Gli altri due studi dedicati a Meredith (“Dalla polverosa biblioteca allo scrittoio. La parabola

dell’eroe di George Meredith”,1993, e “Catalogo, auto ‘biografia literaria’ e saggio”,1998), sono

ulteriori scandagli sull’opera dell’autore e nel caso del secondo contributo, anche il corposo saggio

introduttivo a “An Essay on Comedy” testo poco studiato di Meredith ma di rilevante interesse critico

- documentario.Da segnalare infine un vivace studio shakespeariano, “Antony, Jacques ,Horatio e il’

mondo ordinario’”,1994, oltre ai saggi d’esordio sulla narrativa americana (Purdy, Cummings,

Dalhberg, rispettivamente 1985, 1990,1992) e su “ Il paesaggio e la Grande Guerra” (1994).

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

Il dottor Stefano Bronzini è ricercatore confermato di lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di

Lettere e Filosofia dove è anche incaricato dell’insegnamento della stessa disciplina, ruolo questo

svolto precedentemente presso l’Università della Basilicata. Come appare dal curriculum ha svolto

l’attività didattica e di tutorato con pregevole competenza e serietà di impegno ed ha assolto con

generosa partecipazione e assiduità ai compiti organizzativi che gli sono stati affidati.

Ha trascorso prolungati periodi di soggiorno di studio all’estero svolgendo ricerche presso la

Colombia University e presso biblioteche specialistiche.Ha partecipato, inoltre a programmi di ricerca

finanziati dal Murst.

La produzione scientifica del dottor Bronzini, vasta e variegata, si fonda su una pregevole maturità

intellettuale e su un’ampiezza di interessi che consentono al candidato di addensare entro gli spazi

prescelti per la ricerca esiti originali e innovativi -raggiunti attraverso rigorosa disciplina

metodologica- unitamente a problematizzazioni di più ampio respiro culturale. L’opera di George

Meredith è il campo di indagine dove il candidato perviene con maggiore incisività ed efficacia a

questo tipo di sintesi, come testimoniata nel volume Il calamo e la piuma.Saggio sulla narrativa di

Geprge Meredith ,1995 e nei saggi “Catalogo, auto-‘biography literaria’ e saggio. Una premessa e

alcune note introduttive a “An Essay on Comedy di George Meredith”, 1998 e “Dalla polverosa

biblioteca allo scrittoio. La parabola dell’eroe di George Meredith”. Anche il resto della produzione

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scientifica del candidato presenta caratteristiche di originalità e innovatività, in particolare nel saggio

dedicato alla poesia della Grande Guerra e in quello su Shakespeare.

Nel suo insieme il percorso seguito dal candidato rivela continuità di impegno nel tempo.

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Come risulta dal suo curriculum, il dott. Stefano Bronzini è stato ricercatore presso l'Università della

Basilicata dal 1989 al 1993. Da tale data, in qualità di ricercatore confermato, lavora presso la Facoltà

di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari.

Ha tenuto corsi sul teatro elisabettiano, sulla poesia modernista e sul romanzo del Sette, dell'Otto e del

Novecento.

E' stato supplente dal 1993 al 1998 di letteratura angloamericana e di letteratura inglese.

Ha partecipato a seminari e convegni in qualità di relatore e ha insegnato in corsi di perfezionamento.

Ha partecipato a progetti di ricerca finanziati dal MURST.

La sua attività scientifica è caratterizzata da un vasto campo di interessi: da un lato per la letteratura

americana e per i modelli culturali degli Stati Uniti, dall'altra per la letteratura inglese.

I suoi saggi spaziano da Purdy e Dahlberg a Cummings, dal teatro elisabettiano al modernismo e alla

letteratura della prima Guerra Mondiale.

Importanti si rivelano però soprattutto due saggi e una monografia (Il calamo e la piuma), dedicati a

G. Meredith. Da una fine analisi macrotestuale il candidato giunge a considerare l’autore come figura

di transizione fra antico e moderno, fase mediana dove la perdita di esiti rassicuranti e di forme salde

non si è ancora radicalizzata, come avverrà in scrittori successivi, e a leggere la sua forma narrativa o

poetica come luogo di ibridazione di generi diversi.

Qui, come nel successivo saggio su An Essay on Comedy l'analisi di un autore che prelude alle

complessità psicologiche e formali del moderno è condotta con eccellenti risultati.

Il candidato mostra ovunque notevole rigore analitico e un'impostazione critica organica.

Le analisi, sia di testi letterari che di fenomeni culturali e contestuali si rivelano penetranti e originali.

Giudizio del prof. Luciana Pirè:

Il candidato ricopre dal 1993 il ruolo di Ricercatore di lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di

Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. E’ stato supplente dell’insegnamento di Lingua e

Letteratura inglese presso la medesima Facoltà.

Nel corso della sua attività scientifica il candidato ha inizialmente praticato, in una stretta e formativa

interdisciplinareità, il doppio campo della letteratura anglo-americana, sviluppando alcuni temi legati a

figure e momenti della storia letteraria statunitense e riletti con strumenti e ottiche di chiara

derivazione europea ( si veda per esempio l’accostamento fra la concezione visiva della parola

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narrativa in F.S.Fitzgerald e in Conrad nel saggio Lei non si voltava mai indietro. Note su the ‘Great

Gatsby’ di F.S.Fitzgerald , 1991).

A partire dall’originale excursus sulla funzione della lettura e dei libri nei testi letterari dell’Otto-

Novecento (Dalla polverosa biblioteca allo scrittoio. La parabola dell’eroe in George Meredith,

1992-3), il candidato ha dato prova di una non comune dimestichezza con l’intera tradizione culturale

inglese e di un’ottima padronanza metodologica. La monografia, Il calamo e la piuma. Saggio sulla

narrativa di George Meredith (1995), ne costituisce una solida conferma per la finezza di un’analisi

storico-testuale che sorregge, avvalendosi di una scrittura misurata ed estremamente scorrevole, la

rivalutazione degli elementi innovativi e pre-novecenteschi nella complessa, e troppo spesso

misconosciuta, parabola artistica di Meredith.

L’incidenza dell’autore tardo-vittoriano nella formazione di una cultura della modernità è ribadita, in

una prospettiva teorico-formale, dall’ampio studio - Catalogo, Auto-Biography Literaria e Saggio

(1998) – che analizza il saggio di Meredith sulla commedia, ricostruendone le tappe della gestazione e

della stesura entro una ben motivata relazione di complementarità fra “scrittura non inventiva” e

produzione narrativa.

L’attitudine del candidato alla riflessione saggistica in grado di percorrere vaste coordinate culturali si

è espressa in maniera persuasiva nel contributo sull’accelerazione della trasformazione dei processi

cognitivi e linguistici imposta dal trauma della prima guerra mondiale e tradottasi nella “supremazia

del frammento” (Dall’armonia al frammento. Il paesaggio e la Grande Guerra, 1993-4); e, su altro e

ancor più impegnativo versante, nel saggio shakespeariano che lega in un discorso unitario e

sovratestuale tre personaggi del drammaturgo elisabettiano come espressioni emblematiche della

transizione dal teatro al romanzo (Antony, Jacques, Horatio e il ‘mondo ordinario’, 1994).

Giudizio del prof. Enrica Villari:

Come risulta dall’autocertificazione, il dott. Bronzini è ricercatore di Lingua e letteratura inglese dal

1986, e ha svolto le attività di competenza del suo ruolo prima presso la Facoltà di Lettere

dell’Università della Basilicata (Corso di Laurea in Lingue ) , quindi, dal 1993, presso la Facoltà di

Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. Dal 1997 tiene l’insegnamento di Lingua e letteratura

inglese presso l’Università di Bari ( 1997/98, 1998/99), dove ha tenuto corsi su Shakespeare e sul

romanzo inglese del Settecento, Ottocento e Novecento.

La ricerca del dott. Bronzini si è concentrata intorno a due filoni principali: il teatro shakespeariano e

il complesso panorama del romanzo dell’Ottocento e del Novecento inglese con aperture su quello

americano.

Nell’ambito del primo si inscrive il saggio Antony, Jacques e Horatio e il “mondo ordinario”

(“Contesti”, 1994) ispirato a una interessante prospettiva generata dalle competenze di Bronzini nel

genere romanzo: egli individua in alcuni personaggi e trame del teatro shakespeariano dei motivi (

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quali quelli della scrittura/racconto della propria vita o della accettazione di un modo di vita “più

ordinario”) che confluiranno, un secolo dopo, nella nascita del romanzo.

Nell’ambito del secondo, Bronzini ha dedicato vari saggi al romanzo del Novecento e alla cultura

che esso interpreta, tra i quali si segnala l’interessante contributo al volume Misoginia ( Roma, 1992)

dal titolo Autobiografia di una colpa.”Poiché ero carne” di E. Dahlberg , per la ricostruzione,

attraverso l’immaginario contemporaneo di un ebreo-americano, di alcune essenziali contraddizioni

responsabili del moderno conflitto tra i sessi .

Ma il contributo più importante e notevole della ricerca del dott. Bronzini è di gran lunga la sua

riflessione sull’opera di George Meredith, i cui esiti più significativi sono Il Calamo e la piuma.

Saggio sulla narrativa di George Meredith ( Bari, 1995) e Catalogo, auto-‘biography literaria’ e

saggio. Una premessa e alcune note introduttive a ‘An Essay on Comedy’ di George Meredith (

“Contesti”, 1998). Il primo è una ampia e articolata ricostruzione della parabola creativa di questo

romanziere di transizione, diviso tra vittorianesimo e spirito moderno, e tra i due opposti generi della

poesia e del romanzo. Ne risulta una originale ricollocazione di questo difficile scrittore al centro delle

molte contraddizione che segnarono il passaggio dal mondo ottocentesco a quello della modernità

novecentesca. Il secondo mostra come An Essay on Comedy sia cruciale allo sviluppo della cifra

narrativa speciale di Meredith, che individuò nello “spirito comico” l’unica prospettiva in grado di

dare forma e voce contemporaneamente alla aspirazione ideale e al bisogno di realtà, al romanticismo

e alla necessità del suo superamento, che erano le dicotomie fondamentali che Meredith ereditava

dalla tradizione ottocentesca che si stava chiudendo.

L’insieme della produzione scientifica del dott. Bronzini rivela una notevole maturità critica, fondata

sul vasto raggio di riferimenti delle sue analisi e sull’interesse e coerenza delle sue prospettive di

indagine.

Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BRONZINI,

Stefano:

Il dott. Stefano Bronzini è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia

dell’Università di Bari, dove dal 1997 tiene per supplenza l’insegnamento di Lingua e Letteratura

Inglese.

Ha trascorso soggiorni di studio all’estero, presso la Columbia University (New York), la Bodleian

Library di Oxford e la British Library di Londra.

Ha insegnato in corsi di perfezionamento e ha inoltre partecipato attivamente al coordinamento di

iniziative in campo didattico.

Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con

impegno e competenza, come attestato dal curriculum.

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L’attività scientifica del dott. Bronzini è caratterizzata dalla varietà e dall’ampiezza del campo dei suoi

interessi. Tra questi, oggetto privilegiato di studi è l’opera di George Meredith, cui ha dedicato studi

significativi tra i quali il volume Il calamo e la piuma (1995) e il saggio “Dalla polverosa biblioteca

allo scrittoio” (1992-93). Il volume monografico Il calamo e la piuma delinea la struttura e le forme

dell’opera di Meredith contemperando una fine analisi testuale con una convincente interpretazione

storico-culturale, che mette in luce non solo una figura di transizione tra tradizione e innovazione, ma

anche una singolare conflittualità-complicità dello scrittore con il suo tempo.

A testimonianza della continuità temporale, si segnala il saggio su An Essay on Comedy di Meredith,

di rilevante interesse critico documentario. Gli altri studi “Dall’armonia al frammento. Il paesaggio e

la Grande Guerra” (1993-94) e il saggio su Shakespeare “Antony, Jacques and Horatio e il ‘mondo

ordinario’” (1994) confermano il rigore metodologico con cui il candidato affronta di volta in volta le

problematiche della ricerca e anche in essi appaiono evidenti le caratteristiche di originalità e

innovatività.

Prima di procedere nella valutazione del successivo candidato, il Presidente, Prof. Amoruso,

ha comunicato ai membri della Commissione che gli è pervenuto in copia, per conoscenza, dagli

Uffici del Rettorato, un fax delle ore 12.32, nel quale il dott. Gregori Flavio ha dichiarato di ritirare la

propria domanda di partecipazione al concorso. La Commissione, preso atto di tale comunicazione del

dott. Gregori, ha proceduto nella valutazione dei titoli didattici e scientifici del successivo candidato.

Candidato GRIMALDI, Patrizia:

I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato GRIMALDI, Patrizia

sono i seguenti

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

La dottoressa Grimaldi Patrizia è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura

inglese presso l’Università di Siena. In precedenza, ha svolto tale funzione presso l’Università degli

studi degli Abruzzi e presso l’Università della Calabria. In tale ruolo, così come risulta da quel che è

attestato dal curriculum, ha svolto i compiti didattici a lei assegnati. Si segnalano altresì il possesso di

un Ph.D presso la Harvard University,e il godimento di borse di studio all’estero.

Per quanto attiene la produzione scientifica della candidata, essa è nettamente confinata in un

ambito ristretto di ricerca, segnatamente medioevale e ‘Early Renaissance’.Ai fini del presente

concorso i contributi da prendere in considerazione, e, in ogni caso, a parere di chi scrive, quelli più

significativi sono Sir Orfeo as Celtic Folk-Hero (1981) e soprattutto lo studio su Chaucer, Methaphor

at play; Chaucer’s Poetics of exemplarity (1997).In quest’ultima raccolta di saggi (alcuni già apparsi

separatamente), la dr. Grimaldi sostiene la tesi che sia la metafora, piuttosto che l’allegoria, la forza

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creativa delle narrazioni chauceriane: i sondaggi analitici che applicano questa tesi sono interessanti,

sia pure con esiti non propriamente inediti , e infine, anche espressivamente, con troppo marcate

“tecnicalities”, che appesantiscono la chiarezza discorsiva e sovente non lasciano emergere una

distinta voce e sensibilità letteraria.

La candidata si rivela studiosa dotata di un buon background culturale,ma alla compiutezza e

alla piena persuasività del suo profilo scientifico gioverebbero una diversificazione sia di temi sia di

oggetti della ricerca, unitamente a una strumentazione metodologica più flessibile e in ogni caso

assunta con maggior distacco critico.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

La dott.ssa Patrizia Grimaldi è ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese presso

l’Università di Siena. Precedentemente ha lavorato in qualità di ricercatore presso l’Università degli

Abruzzi e presso l’Università della Calabria. Come appare dal curriculum ha svolto compiti didattici

nell’ambito della letteratura inglese medievale e rinascimentale Ha conseguito un PhD presso la

Harvard University e ha goduto di borse di studio all’estero.

La produzione scientifica della candidata pertinente al settore disciplinare del presente

concorso rivela interessi che si orientano costantemente nella direzione degli ambiti medievale e del

primo Rinascimento. I contributi più significativi sono individuabili nel lavoro su Chaucer, Metaphor

at Play. Chaucer’s Poetics of Exemplarity (1997), una raccolta di saggi nella quale è sostenuta la tesi

che sia la metafora piuttosto che l’allegoria a rendere efficace la narrazione di Chaucer, e nel saggio su

Sir Orfeo, eroe celtico. Anche se la produzione scientifica non presenta caratteristiche di varietà e

ampiezza di interessi, essa rivela tuttavia competenze nel campo della retorica e una spiccata

inclinazione verso gli studi comparati.

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

La dott.ssa Patrizia Grimaldi è ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese dal 1984

e ha lavorato prima presso l’Università degli Abruzzi, successivamente presso l’Università della

Calabria e infine presso l’Università di Siena, dal 1998.

Ha tenuto seminari su argomenti medievali (Chaucer, teatro medievale) e rinascimentali

(Sidney, Shakespeare e Webster) e un corso per affidamento nel 1992-93.

Ha goduto di una borsa di studio Fulbright presso la Michigan University nel 1977.

Ha ottenuto un MA e un PhD in Letterature comparate presso l’Università di Harvard.

Tra i titoli scientifici presentati dalla dott.ssa Grimaldi in allegato alla domanda, sono

considerabili ai fini del presente concorso, in quanto pertinenti al settore disciplinare L18A (Lingua e

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letteratura inglese), solo il saggio Sir Orfeo as Celtic Folk-Hero (1981) e il volume Methaphor at play;

Chaucer’s Poetics of exemplarity (1997).

Quest’ultimo lavoro è una raccolta di saggi sulla questione del linguaggio metaforico in

Chaucer. Nella metaforizzazione dell’exemplum nella retorica post-aristotelica, piuttosto che

nell’allegoria, la candidata individua la genesi della novella medievale e la struttura portante della

narrazione chauceriana.

Per quanto interessanti, i contributi della dott.ssa Grimaldi risultano esigui e circoscritti a un

unico ambito: quello medievale del primo Rinascimento.

Più che al campo della letteratura inglese, inoltre, essi sono pertinenti a quello della letteratura

comparata.

Giudizio del prof. Luciana Pirè:

La dott.ssa Patrizia Grimaldi è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura

inglese presso l’Università di Siena. E’ in possesso di un Ph.D. presso l’ Harvard University e ha

usufruito di borse di studio all’ estero.

La produzione scientifica della candidata non è, in gran parte , giudicabile in quanto non

rientra nella classe disciplinare del presente concorso. Fanno eccezione due titoli ; Sir Orfeo as Celtic

folk-hero (1981) e Metaphor at Play; Chaucer’s Poetics of Exemplarity (1997); Pur nel suo

apprezzabile valore nell’ambito degli studi chauceriani, non si può ritenere questa unica monografia

un contributo sufficiente ai fini di una valutazione comparativa nel presente concorso.

Giudizio del prof. Enrica Villari:

Come risulta dall’autocertificazione, la dott.ssa Patrizia Grimaldi è ricercatore di Lingua e

letteratura inglese dal 1984, e ha svolto le attività di competenza del suo ruolo prima presso

l’Università degli studi degli Abruzzi poi, dal 1987, presso l’Università della Calabria, infine , dal

1998, presso l’Università degli Studi di Siena. Nell’a.a. 1992-93 ha tenuto,per affidamento,

l’insegnamento di Inglese I presso l’Università degli Studi della Calabria, Ha conseguito nel 1980 un

M.A. in Comparative Literature e nel 1988 un Ph.D presso il Dipartimento di letterature comparate

presso l’Università di Harvard.

L’attività di ricerca della dott.ssa Grimaldi, quale risulta dalle pubblicazioni presentate in

allegato alla domanda, si è concentrata in due direzioni , quella degli studi medievali e rinascimentali

italiani su base teorica e comparatistica, e quella degli studi inglesi medievali e “ Early Renaissance”.

I primi non sono da prendere in considerazione ai fini del presente concorso. I secondi consistono nel

volume Metaphor at Play:Chaucer’s Poetics of Exemplarity (1997) e nel saggio Sir Orfeo as Celtic

Folk-Hero (1981). Nel volume su Chaucer la dott.ssa Grimaldi mostra come l’estetica della

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esemplarità sia affidata non tanto all’allegoria, quanto a un uso precoce e sofisticato dell’arte della

metafora, della quale vengono analizzati meccanismi e strategie. Nel saggio su Sir Orfeo colloca il

poema nella tradizione della allegorizzazione medievale di miti classici e vi identifica la doppia

eredità della tradizione popolare celtica e dell’allegoria cristiana.

Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato GRIMALDI,

Patrizia:

La dott.ssa Patrizia Grimaldi è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura

inglese presso l’Università di Siena. E’ in possesso di un Ph. D. in Letterature Comparate ottenuto

presso la Harvard University e ha usufruito di borse di studio all’estero.

Per quanto attiene all’attività didattica e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati

svolti con impegno e competenza, come risulta dal curriculum presentato.

L’attività scientifica della candidata è prevalentemente concentrata in ambito comparatistico.

Titoli relativi alla letterature inglese risultano limitati al breve saggio Sir Orfeo as Celtic Folk-Hero

e al volume Metaphor at Play:Chacer’s Poetics of Exemplarity (1997). In quest’ultimo lavoro si

individua nella metafora ,piuttosto che nell’allegoria, la cifra della narrativa chauceriana.

Si ritiene che si tratti di contributi interessanti, e tuttavia non sufficienti a definire

compiutamente e persuasivamente il profilo scientifico complessivo della candidata.

Formulati i giudizi individuali e collegiali la Commissione si è convocata per la successiva

riunione il giorno 4 luglio 2000 alle ore 09.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni

Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. La riunione è stata conclusa alle ore 18.00 del 3

luglio 2000 (vedi verbale n. 2).

Il giorno 4 luglio 2000 alle ore 09.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni

Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari si è aperta la riunione per l’effettuazione della

discussione dei titoli scientifici e l’assegnazione del tema della prova didattica.

Inoltre la Commissione ha definito le modalità di svolgimento della prova didattica che

vengono riportate nel presente verbale secondo quanto dichiarato nel verbale n.3: “la Commissione

stabilisce che i candidati siano convocati per la discussione dei titoli scientifici secondo l’ordine

alfabetico. La Commissione stabilisce, inoltre, che dopo che ogni candidato avrà svolto la discussione

dei titoli scientifici da lui presentati ai fini del concorso in oggetto, gli saranno consegnate cinque

buste chiuse contenenti gli argomenti della prova didattica. Il candidato sarà invitato a scartare due

buste e aperte le tre restanti, il candidato potrà indicare uno dei tre argomenti quale tema della sua

prova didattica. La prova didattica dovrà avere la durata di 45 minuti e dovrà essere sostenuta dai

candidati 24 ore dopo la scelta del tema”.

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Ogni Commissario, pertanto, ha redatto un numero di tracce pari al numero dei candidati.

Ogni traccia è stata inserita in buste tra loro identiche che sono state sigillate e siglate dai singoli

componenti la Commissione.

Alle ore 10.00 del 4 luglio 2000, come previsto dalla convocazione, il Presidente ha fatto

entrare i candidati e ha proceduto all’identificazione degli stessi (vedi allegato A al verbale n.3). Dopo

l’identificazione sono risultati presenti i seguenti candidati:

AMALFITANO, PAOLO

BARONTI MARCHIÒ, ROBERTO

BRONZINI, STEFANO

Sono risultati assenti i candidati:

GRIMALDI, PATRIZIA

Il Presidente ha informato tutti i candidati sulle modalità di svolgimento sia della discussione

dei titoli scientifici sia della prova didattica così come precedentemente definite. Inoltre la

Commissione, visto il numero dei candidati presenti alla discussione dei titoli scientifici, ha stabilito e

comunicato ai candidati l’orario di svolgimento della discussione dei titoli scientifici. I candidati sono

stati, quindi, convocati, il giorno 4 luglio 2000, sempre presso i locali del Dipartimento di Lingue e

Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari, secondo il seguente orario:

AMALFITANO, PAOLO ore 10.10

BARONTI MARCHIÒ, ROBERTO ore 11.00

BRONZINI, STEFANO ore 12.00

Dopo aver concluso ogni singola discussione dei titoli scientifici presentati da ciascun

candidato ai fini del concorso in oggetto, sono stati formulati giudizi individuali da ciascun membro

della Commissione e un giudizio collegiale che vengono di seguito riportati.

Candidato AMALFITANO, Paolo:

I giudizi individuali sono i seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Nella discussione dei titoli scientifici il candidato ha messo in luce ottime capacità

argomentative e un solido background culturale.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

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Nell’illustrazione dei suoi lavori il candidato si sofferma in particolare sul romanzo inglese e

discute con competenza le metodologie adottate nella ricerca svolta; espone inoltre alla commissione

i suoi progetti per la ricerca futura con chiarezza e competenza

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Nella discussione dei titoli il candidato dimostra notevole padronanza di strumenti

metodologici, ottima consapevolezza delle problematiche teoriche e chiarezza espositiva.

L’individuazione delle linee di ricerca è stata condotta con lucida coerenza.

Giudizio del prof. Pirè Luciana:

Il Dott. Amalfitano ha commentato i risultati e le tappe della sua produzione scientifica

ricostruendone i momenti salienti e le motivazioni di fondo con una persuasiva e disinvolta capacità

dialettica.

Giudizio del prof. Villari Enrica:

La discussione dei titoli scientifici e dei progetti di ricerca del candidato ha messo in luce le

chiare premesse del suo metodo e la coerenza delle sue prospettive interpretative e di ricerca.

Giudizio collegiale sulla discussone dei titoli scientifici presentati dal candidato

AMALFITANO, Paolo :

Il candidato ha messo in luce eccellenti capacità argomentative e un’apprezzabile coerenza nel

delineare metodi, ambiti e chiavi interpretative della sua ricerca.

Candidato BARONTI MARCHIO’, Roberto:

I giudizi individuali sono i seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Il candidato ha una buona preparazione culturale, una pregevole capacità di argomentazione

dei propri interessi e itinerari di ricerca, unite a una sicura padronanza delle metodologie critiche.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

Il candidato espone con chiarezza e lucidità i percorsi complessi e laboriosi che l’hanno

condotto alla pubblicazione del volume sul futurismo inglese in Inghilterra e si sofferma sul concetto

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stesso di avanguardia che tende a separare dal movimento modernista. L’esperienza acquisita fornirà

al candidato interessanti spunti di approfondimento nel fermento culturale degli anni venti e trenta

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Il candidato ha esposto con coerenza le motivazioni del suo forte interesse per la cultura delle

avanguardie novecentesche in relazione al canone modernista e ha indicato con lucidità e proprietà

espositiva il percorso culturale-letterario degli esiti e del futuro della sua ricerca.

Giudizio del prof. Pirè Luciana:

Il dott. Baronti Marchiò ha esposto con pacata chiarezza gli snodi della sua produzione

sull’avanguardia e ne ha delineato gli sviluppi e i successivi approfondimenti, rivelando una sua

spiccata vocazione alla ricerca scientifica.

Giudizio del prof. Villari Enrica:

La discussione dei titoli scientifici del candidato ha messo in luce la solidità del suo impianto

di ricerca e l’interesse del suo attuale progetto sul surrealismo in Inghilterra dal 1936.

Giudizio collegiale sulla discussione dei titoli scientifici presentati dal candidato BARONTI

MARCHIO’, Roberto:

Il candidato ha mostrato notevole consapevolezza delle motivazioni e dei percorsi critici della

sua ricerca. La discussione dei titoli ha messo in luce la serietà del suo impegno e la sua passione

culturale.

Candidato BRONZINI, Stefano:

I giudizi individuali sono i seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Il candidato ha una eccellente preparazione culturale, e si muove nella discussione dei propri

ambiti e itinerari di ricerca con sicurezza metodologica e scioltezza argomentativa, mettendo in luce

una grande vivacità e passione intellettuale.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

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Il candidato ha illustrato con grande chiarezza espositiva e grande competenza i percorsi

seguiti nell’ambito del romanzo inglese dell’Ottocento e in particolare nella ricerca svolta su George

Meredith. Ha rivelato maturità culturale e disciplina metodologica, oltre ad una pregevole capacità

dialettica

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Il candidato ha mostrato la capacità di collegare in un percorso coerente i suoi contributi e le

sue ricerche, discutendo con competenza e con sicurezza e mettendo in luce di aver operato una attenta

riflessione su problemi letterari e culturali.

Giudizio del prof. Pirè Luciana:

Il dott. Bronzini ha eccellenti doti argomentative e solide basi culturali, come si è potuto

evincere dalla interessante esposizione dei momenti e dei percorsi che hanno caratterizzato la sua

carriera scientifica.

Giudizio del prof. Villari Enrica:

La discussione dei titoli scientifici del candidato ha messo in luce la solida consistenza della

sua specializzazione ottocentesca e l’interesse della sua linea interpretativa della centralità dell’opera

di Meredith come punto privilegiato di osservazione sulla storia del romanzo ottocentesco inglese.

Giudizio collegiale sulla discussione dei titoli scientifici presentati dal candidato BRONZINI,

Stefano:

Il candidato ha rivelato solida competenza e lucidità critica nel delineare l’itinerario della sua

ricerca complessiva, e notevole capacità nel collegarla a vaste problematiche in ambito letterario e

storico-culturale.

La Commissione si è convocata per la successiva riunione il giorno 5 luglio 2000 alle ore

10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli

Studi di Bari. La riunione è stata conclusa alle ore 18.00 del 4 luglio 2000 (vedi verbale n.3).

La Commissione si è riunita il giorno 5 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del

Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari per

l’effettuazione della prova didattica. Previo accertamento dell’identità personale dei candidati (vedi

allegato B al verbale n.4) e dopo aver sentito ogni singolo candidato nell’ordine previsto, si è

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proceduto alla formulazione dei giudizi individuali e collegiali sulla prova didattica svolta da ciascun

candidato che vengono di seguito riportati.

Candidato AMALFITANO, Paolo:

I giudizi individuali sulla prova didattica svolta dal candidato AMALFITANO, Paolo sono i

seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Nello svolgimento della prova didattica il candidato mette bene in luce le sue doti di chiarezza

e efficacia espositive nella illustrazione sia delle premesse metodologiche introduttive sia nella

puntuale disamina analitica del tema prescelto.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

All’inizio della prova didattica il candidato presenta la complessità e la vastità dell’argomento

e illustra The Rise of the Novel di I.Watt del quale accoglie criticamente le tesi di fondo; in particolare

si sofferma sulla trasformazione del pubblico dei lettori-fruitori del novel. Passa quindi ad illustrare

con chiarezza espositiva il tema prescelto soffermandosi dapprima sul personaggio, quindi

sull’ambiente, che individua come spazio geografico-sociale. Particolarmente efficace e convincente è

la sua analisi di tale spazio nell’opera di Fielding e di Richardson. Anche nella trattazione di Defoe e

Sterne il candidato rivela capacità di sintesi, vasta preparazione e ottime capacità di comunicazione.

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Nella prova didattica il dott. Paolo Amalfitano ha messo in luce particolari doti di sintesi e di

chiarezza. Il candidato ha fornito sull’argomento riferimenti bibliografici essenziali, basi di partenza

per un convincente percorso espositivo, ricco e puntuale, frutto di personale elaborazione dei problemi

formali e concettuali relativi al tema trattato.

Giudizio del prof. Pirè Luciana:

Il candidato ha mostrato notevolissime qualità didattiche con una capacità espositiva che

introduce agevolmente a problemi complessi e nodi cruciali della critica e della prassi letteraria.

Impostando la prova didattica sulla base di categorie saldamente tradizionali, il candidato ha abilmente

organizzato in uno schema molto chiaro una molteplicità esemplificativa di temi legati all’evoluzione

del personaggio realistico settecentesco.

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Giudizio del prof. Villari Enrica:

Prendendo le mosse dalle canonizzazioni canoniche classiche della questione “novel”

settecentesco, il candidato ha delineato delle precise opposizioni tra costanti formali nella

connotazione del “personaggio” e dello “spazio” nel romanzo del Settecento. Particolarmente lucida

nella sua argomentazione la correlazione delle coordinate spaziali nei romanzi di Defoe, Richardson e

Fielding a questioni più ampie di storia dell’evoluzione del genere romanzo. Lo svolgimento della

prova didattica ha messo in luce le notevoli doti del candidato di sicurezza organizzativa nella scelta e

disposizione dei materiali, sia dal punto di vista metodologico che da quello della competenza

disciplinare.

Giudizio collegiale sulla prova didattica dal candidato AMALFITANO, Paolo :

Lo svolgimento della prova didattica sia nelle premesse metodologiche e storico-culturali

introduttive sia nell’ottima analisi ravvicinata e problematica di temi e autori ha messo in luce le sue

pregevoli doti di chiarezza e efficacia espositive.

Candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:

I giudizi individuali sulla prova didattica svolta dal candidato BARONTI MARCHIÒ,

Roberto sono i seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

Nell’impostazione critica e nel concreto svolgimento analitico della prova didattica il

candidato conferma le pregevoli qualità della sua preparazione culturale, la sua sensibilità letteraria,

unite a una efficace chiarezza comunicativa.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

Il candidato espone nella parte introduttiva la struttura che avrà la sua prova didattica

delineando con chiarezza il percorso che intende seguire. La prova si articolerà in tre momenti che

toccheranno rispettivamente la rivisitazione critica di The Rise of the Novel, le somiglianze e le

differenze tra il libro di viaggio e il novel, l’esemplificazione sui testi. L’esposizione del candidato è

coerente con il disegno proposto e rivela padronanza dell’argomento e capacità di sintesi. In

particolare emergono, nella fase di esemplificazione, accurate analisi dei testi letterari assunti a

metafore del viaggio. Centrale alla sua argomentazione è l’illustrazione dei rapporti che intercorrono

tra le opere di fiction e la narrazione dei facts.

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Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Il dott. Baronti Marchiò ha svolto la sua prova didattica fornendo sull’argomento scelto una

vasta documentazione e una trattazione lineare storica del rapporto tra “travel literature” e nascita del

romanzo. Il candidato ha mostrato buone capacità di analisi e chiara articolazione espositiva.

Giudizio del prof. Pirè Luciana:

Il candidato ha svolto una prova didattica molto accurata nelle relazioni cronologiche e

concettuali e puntuale nell’analisi della complessa evoluzione della narrativa di viaggio a partire

dall’età elisabettiana. Nella stretta interdipendenza strutturale e formale fra fictional e non-fictional

narrative, il candidato ha motivato con molta pertinenza le contaminazioni e i prestiti nella transizione

tra i due generi.

Giudizio del prof. Villari Enrica:

Il candidato ha inserito la sua discussione della relazione tra “travel literature” e nascita del

romanzo nella linea interpretativa della continuità tra “novel” e generi bassi “non fictional”: la tesi

Davis/Hunter piuttosto che quella Watt/McKeon. Ha quindi ricostruito in maniera convincente già nel

genere “travel books” sei-settecenteschi quella opposizione narrazione immaginifico-

meravigliosa/tessitura narrativa del personale, che è alla base della futura opposizione facts/fiction del

“novel” settecentesco. Particolarmente apprezzabili sono apparsi i riferimenti testuali lucidi e precisi

su cui ha fondato la sua convincente argomentazione.

Giudizio collegiale sulla prova didattica dal candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:

Lo svclgimento della prova ha messo bene in luce la pregevole preparazione culturale, la

chiarezza nell’impostazione critica e analitica proprie del candidato, nonché la sua efficace capacità

dialettica.

Candidato BRONZINI, Stefano:

I giudizi individuali sulla prova didattica svolta dal candidato BRONZINI, Stefano sono i

seguenti:

Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:

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Il candidato possiede eccellenti capacità analitiche ed espositive, una pregevole ricchezza di

riferimenti letterari e argomenta con passione e vivacità intellettuale il suo non consueto punto di vista

interpretativo sul tema oggetto della sua prova didattica.

Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:

La prova didattica del dottor Bronzini prende avvio da una citazione da Madame Bovary di

Flaubert che gli fornisce una pregevole ed utile chiave di lettura per l’opera dickensiana, dalla quale

isola, come campione, David Copperfield. Tratta l’argomento con ammirevole competenza

raccordando il testo-campione ad altri romanzi inglesi dell’Ottocento e individua nei primi nove

capitoli del David Copperfield sofisticate strategie narrative che portano in piena luce la stretta

connessione tra memoria e infanzia. Attinge al tempo stesso ai materiali biografici e ne commenta la

manipolazione richiamando Foster e Dombey and Son. Condotta con estremo rigore e disciplina

metodologica, l’esposizione del candidato rivela una straordinaria capacità di allestire e predisporre

materiali eterogenei in modo da renderli pertinenti e funzionali. Essa lascia inoltre percepire, pur nella

veste di prova didattica, intuizioni originali e proposte innovative.

Giudizio del prof. Innocenti Loretta:

Nella prova didattica, il candidato dimostra di muoversi agevolmente e con felici intuizioni sul

tema scelto. A una sicura e chiara esposizione il dott. Bronzini ha unito convincenti riferimenti

bibliografici, più ampie considerazioni sul sistema del romanzo inglese e profondità di analisi.

Giudizio del prof. Pirè Luciana:

Nella sua prova didattica il dott. Bronzini ha mostrato un’eccellente tenuta logico-formale e un

maturo controllo degli strumenti critici. L’accattivante esposizione ha saputo equilibrare una lettura

originale e molto ravvicinata del testo dickensiano con una serie di felicissimi legamenti tra autori e

momenti della storia letteraria inglese.

Giudizio del prof. Villari Enrica:

Il candidato ha concentrato la sua prova didattica sui primi nove capitoli di David Copperfield

da lui convincentemente individuati come quelli che narrano della morte del personaggio-bambino e

della nascita dell’estetica dickensiana della memoria - come presentificazione del passato – nel

Copperfield . Molto apprezzabile, per la sua finezza letteraria e consapevolezza teorica,

l’identificazione del personaggio “umile” di Peggotty come “doppio” del narratore. Attraverso vasti e

convincenti riferimenti testuali e extratestuali Bronzini ha ammirevolmente identificato in quei primi

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capitoli che fissano il legame tra infanzia e memoria un momento fondamentale dell’estetica

romanzesca che riprende la lezione di un maestro settecentesco, Sterne, e la consegna alle poetiche

della memoria del romanzo del Novecento.

Giudizio collegiale sulla prova didattica dal candidato BRONZINI, Stefano:

Lo svolgimento della prova ha messo in luce la notevole capacità analitica e sensibilità

letteraria del candidato, il suo non consueto punto di vista interpretativo sul tema prescelto, e le sue

eccellenti doti di comunicazione.

La Commissione si è convocata per la successiva riunione il giorno 6 luglio 2000 alle ore 10.00 presso

i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari.

La seduta è stata tolta alle ore 17.00 del 5 luglio 2000 (vedi verbale n. 4).

La Commissione si è riunita il giorno 6 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del

Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari per

procedere alla valutazione comparativa finale dei candidati.

Dopo attenta e ampia discussione la Commissione, avendo esaminato i giudizi individuali e

collegiali sui titoli didattici e scientifici, sulla discussione dei titoli scientifici e sulle prove didattiche

espressi su ciascun candidato, formula i seguenti giudizi collegiali:

Giudizio finale collegiale sul candidato AMALFITANO, Paolo:

Il dott. Paolo Amalfitano è attualmente ricercatore confermato e tiene per affidamento il corso di

Lingua e Letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Universitario

Orientale di Napoli.

E’ stato assegnista di formazione didattica e ha usufruito di borse di studio all’estero.

Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con

impegno, competenza e assiduità, come attestato dal curriculum.

Il dott. Amalfitano è coordinatore di iniziative culturali significative in campo nazionale e

internazionale che comprendono la direzione dell’Associazione Sigismondo Malatesta e la

condirezione della Collana di Letterature Comparate e Teatro (Bulzoni, Roma).

E’ stato responsabile locale di gruppi di ricerca nazionali 40% e CNR.

Nella discussione dei titoli il candidato ha messo in luce eccellenti capacità argomentative e

un’apprezzabile coerenza nel delineare metodi, ambiti e chiavi interpretative della sua ricerca.

Lo svolgimento della prova didattica sia nelle premesse metodologiche e storico-culturali introduttive

sia nell’ottima analisi ravvicinata e problematica di temi e autori ha messo in luce le sue pregevoli doti

di chiarezza e efficacia espositive.

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L’attività scientifica del dott. Amalfitano è caratterizzata da ben definiti ambiti di ricerca: la prima,

legata a questioni di teoria della letteratura e di modelli ermeneutici di origine freudiana; la seconda –

la più consistente e proficua – avente per centro le forme narrative del Settecento inglese e del

Modernismo. In quest’ultimo ambito i contributi più significativi appaiono il saggio introduttivo a Le

avventure del Colonnello Jack dal titolo “La scrittura di De Foe” (1983), i lavori su Moll Flanders

(“La morale e la favola. Spazio fisico e spazio etico in Moll Flanders, 1995) e su Tristram Shandy

(1999), e per il modernismo “Mimesi e narrazione “ (1995) e “Spazi segreti nell’Ulisse di Joyce

(1998).

Questi contributi, tutti congruenti con le discipline comprese nel settore, si segnalano per un sicuro

rigore metodologico, una pregevole capacità dialettica e finezza interpretativa e approdano a esiti

originali e innovativi.

La commissione segnala altresì, a testimonianza della continuità nel tempo e della diversificazione

degli interessi culturali, il saggio su Romeo and Juliet (1999) e i contributi degli esordi su George

Moore (1980) e su Walter Scott (1985).

Giudizio finale collegiale sul candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:

Il dott. Roberto Baronti Marchiò è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lingue e

Letterature Straniere dell’Università di Bari ed è titolare di affidamento di lingue e Letteratura Inglese

all’Università di Cassino.

E’ stato docente di ruolo di Lingua Inglese nelle scuole superiori e lettore di italiano a Southampton e

a Edimburgo.

E’ dottore di ricerca in Anglistica e ha usufruito di alcune borse di studio all’estero.

Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con

impegno e competenza, come attestato dal curriculum.

Nella discussione dei titoli il candidato ha mostrato notevole consapevolezza delle motivazioni e dei

percorsi critici della sua ricerca. La discussione dei titoli ha messo in luce la serietà del suo impegno e

la sua passione culturale.

Lo svclgimento della prova didattica ha messo bene in luce la pregevole preparazione culturale, la

chiarezza nell’impostazione critica e analitica proprie del candidato, nonché la sua efficace capacità

dialettica.

La produzione scientifica del candidato è caratterizzato da una marcata specializzazione in un ben

definito ambito di ricerca, quello dell’influenza del Futurismo italiano sulla cultura inglese e più in

particolare sulle avanguardie letterarie e sulla formazione di artisti come Pound e Eliot. Dedicati a

questo tema sono il volume Il Futurismo in Inghilterra (1990) e il denso saggio “Avanguardia e

modernismo” (1996), nei quali Baronti mette in luce un’ottima padronanza della strumentazione

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metodologica, una lucida capacità di abbracciare le implicazioni culturali dei fenomeni letterari,

nonché di interpretare il ricco apparato documentario alla luce di una convincente prospettiva critica.

Nel loro insieme, questi lavori costituiscono un contributo innovativo e originale, tanto più

apprezzabili, trattandosi nel caso della monografia, di un sondaggio su un tema, alla data del volume,

ancora poco esplorato.

A testimonianza della varietà di interessi e della continuità nel tempo dell’attività del candidato si

segnalano i contributi su Pound (1995 e 1997), su Keats (1997) e il saggio sul gotico “La magia e gli

inganni dello specchio gotico” (1999).

Giudizio finale collegiale sul candidato BRONZINI, Stefano:

Il dott. Stefano Bronzini è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia

dell’Università di Bari, dove dal 1997 tiene per supplenza l’insegnamento di Lingua e Letteratura

Inglese.

Ha trascorso soggiorni di studio all’estero, presso la Columbia University (New York), la Bodleian

Library di Oxford e la British Library di Londra.

Ha insegnato in corsi di perfezionamento e ha inoltre partecipato attivamente al coordinamento di

iniziative in campo didattico.

Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con

impegno, competenza e assiduità, come attestato dal curriculum.

Nella discussione dei titoli il candidato ha rivelato solida competenza e lucidità critica nel delineare

l’itinerario della sua ricerca complessiva, e notevole capacità nel collegarla a vaste problematiche in

ambito letterario e storico-culturale.

Lo svolgimento della prova ha messo in luce la notevole capacità analitica e la sensibilità letteraria del

candidato, il suo non consueto punto di vista interpretativo sul tema prescelto, e le sue eccellenti doti

di comunicazione e grande passione intellettuale.

L’attività scientifica del dott. Bronzini è caratterizzata dalla varietà e dall’ampiezza del campo dei suoi

interessi. Tra questi, oggetto privilegiato di studi è l’opera di George Meredith, cui ha dedicato studi

significativi tra i quali il volume Il calamo e la piuma (1995) e il saggio “Dalla polverosa biblioteca

allo scrittoio” (1992-93). Il volume monografico Il calamo e la piuma delinea la struttura e le forme

dell’opera di Meredith contemperando una fine analisi testuale con una convincente interpretazione

storico-culturale, che mette in luce non solo una figura di transizione tra tradizione e innovazione, ma

anche una singolare conflittualità-complicità dello scrittore con il suo tempo.

A testimonianza della continuità temporale, si segnala il saggio su An Essay on Comedy di Meredith

(1999), di rilevante interesse critico documentario. Gli altri studi “Dall’armonia al frammento. Il

paesaggio e la Grande Guerra” (1993-94) e il saggio su Shakespeare “Antony, Jacques and Horatio e il

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‘mondo ordinario’” (1994) confermano il rigore metodologico con cui il candidato affronta di volta in

volta le problematiche della ricerca.

Nel complesso, il profilo scientifico del dott. Bronzini si distingue per una sicura maturità intellettuale,

per una grande padronanza degli strumenti metodologici e per gli esiti scientifici originali e innovativi.

Dopo attenta e ampia discussione la Commissione ha quindi proceduto a dichiarare idonei

all’unanimità:

dott. AMALFITANO, Paolo

dott. BARONTI MARCHIÒ, Roberto

dott. BRONZINI, Stefano

La Commissione si è convocata per la successiva riunione sempre il giorno 6 luglio 2000 alle

ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università

degli Studi di Bari. La seduta è stata tolta alle ore 14.30 del 6 luglio 2000 (vedi verbale n.5).

La Commissione si è riunita il giorno 6 luglio 2000 alle ore 15.00 presso i locali del

Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari per

procedere alla redazione della presente relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione

giudicatrice.

Il presente verbale (Relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione giudicatrice) si

compone di n. 31 ( TRENTUNO ) pagine.

La seduta é tolta alle ore 19.00 del giorno 6 luglio 2000

Letto, approvato e sottoscritto

Amoruso, Vito Luciano …………………………………………

Bindella, Maria Teresa …………………………………………

Innocenti, Loretta …………………………………………

Pirè, Luciana …………………………………………

Villari, Enrica …………………………………………