VALPOLCEVERA e VALLESCRIVIA • ... · Martina Federici da Serra Riccò ... di Stefano Bertuccioli...

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Bolzaneto, Busalla, Campomorone, Ceranesi, Isola, Mignanego, Montoggio, Pontedecimo, Sant’Olcese, Rivarolo, Savignone, Valbrevenna 5 Rixi: “Un modello svizzero per Casella” 20 Torna la paura, torrenti a rischio gente fuori casa 42 Martina Federici da Serra Riccò a Miss Italia VALPOLCEVERA e VALLESCRIVIA • www.quienonsolo.it • bimestrale SETTEMBRE 2015 • 2 Qui e non solo dintorni 62 Lo Stato ritarda i pagamenti alle imprese dell’alluvione prossime a fallire. Poste, negozi, treni chiudono nel silenzio. E ora pure le miss non sfilano più… COSI’ MUOIONO I NOSTRI PAESI

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Bolzaneto, Busalla,Campomorone, Ceranesi,Isola, Mignanego,Montoggio, Pontedecimo,Sant’Olcese, Rivarolo,Savignone, Valbrevenna

5Rixi: “Un modellosvizzeroper Casella”

20Torna la paura,torrenti a rischiogente fuori casa

42Martina Federicida Serra Riccòa Miss Italia

VALPOLCEVERA e VALLESCRIVIA • www.quienonsolo.it • bimestrale SETTEMBRE 2015 • € 2

Quie non solodintorni 62

Lo Stato ritarda i pagamenti alle imprese dell’alluvione prossime a fallire.Poste, negozi, treni chiudono nel silenzio. E ora pure le miss non sfilano più…

COSI’ MUOIONOI NOSTRI PAESI

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1Qui e non solo dintorni - 4/2015

Era un appuntamento fisso che ac-compagnava la chiusura d’estate diPolcevera e Scrivia. Una concorrenzaa tempo di stile che portava bellezzada Pontedecimo a Busalla. La novitàd’annata è amara: le modelle sfilerannosolo davanti al municipio busallese.Dopo le polemiche della scorsa stagioneintorno alla mercificazione del corpo,seguita al concorso delle miss polce-verasche, il format d’Expo ideato dalMunicipio Valpolcevera taglia le gambe.

La passerella autunno – inverno porteràin luce solo le proposte dei commer-cianti aderenti al centro integrato divia, il Ninfeo. Indossatrici protagonistedurante la serata della seconda dome-nica di settembre come da copione al-l’interno della festa religiosa dedicataal Nome di Maria. Differentemente

dalla Società di Mutuo Soccorso inPontedecimo, dunque, sotto il campa-nile di Busalla per le gambe resta an-cora posto.

I commercianti polceveraschi? Pensieroconcorde rispetto ai colleghi busallesi:“La sfilata dimostra che siamo vivi.Sul fronte commerciale però serve apoco. Le polemiche non aiutano”. Da-vanti a un evento in bilico fino all’ultimoper la rinuncia dei cinque comuni,che avrebbero gradito lo spostamentoda Pontedecimo, il ragionamento deinegozianti, rimasti a fare i conti istitu-zionali con il solo Municipio, suonapiù o meno così: pur di salvare la Fiera,oscuriamo le gambe. Ma l’ente orga-nizzatore: “Sfilata? Nessuno l’ha pro-posta”.

Lo Zoom

Pontedecimo: addio missla moda sfila solo a Busalla

Grazie anche alla bellezza, intanto, Bu-salla ha vinto la sua estate. Lo ha

fatto invertendo il programma dei giovedìdi luglio quando la via centrale mantienei negozi aperti fino a tarda ora. Non piùmodelle e modelli in vetrina per il primoappuntamento, ma spettacolo in scenadurante l’ultima serata con una crescenteattesa dei giovanissimi: “Protagoniste ra-gazze di vallata che hanno interpretatol’occasione come un gioco. Risultato sim-patico grazie anche a un’efficace collabo-razione con il Comune che non si è tiratoindietro per animare il paese” spiegaLaura Repetto, presidente del Centro In-tegrato di Via. La replica, questa volta,con miss d’agenzia il sabato del Nome diMaria: “Complice il meteo, chiudiamoun’estate con più gente in valle”.

Assieme a Paola Noli di Cna, la guidadel Civ è stata recentemente nomi-

nata per Confesercenti nel consiglio dellaCamera di Commercio genovese. Ulte-riore compito, rappresentare le istanzedelle aziende valligiane. Intanto, LauraRepetto ribadisce: “Difficile capire se ilmaggior afflusso abbia coinciso con in-cassi più ingenti. Certo, non sono mai isaldi a risollevare gli affari. I clienti com-prano solo per necessità. Se la gente nonha soldi prima, il copione resta lo stessoanche nelle settimane successive. L’ul-tima estate l’ha confermato”.

Superata la passerella, via alla verasfida per decine di aziende d’entro-

terra: superare l’inverno. Durante la sta-gione più fredda, bianco e nero non tradi-scono mai. Almeno ad ascoltare gli stilisti.Ma torna il discorso principe di ogni ra-gionamento: servono i quattrini. La spe-ranza dei negozianti? “Inversione di rottae proseguimento del dialogo con il Co-mune perché i nostri territori non sianovissuti solo d’estate. Aspettiamo genteanche in autunno con offerte differenti”.

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2 Qui e non solo dintorni - 4/2015

Non è una dichiara-zione di simpatia oantipatia politica,quella presente incopertina. MatteoRenzi rappresenta ilcapo del governo.Sarebbe stato lostesso con Silvio Ber-lusconi o Mario

Monti, non sarà differente qualora arrivas-se un grillino. E’ il simbolo di uno Stato chesbeffeggia l’intero entroterra massacratodalle alluvioni. Un potere che guarda in si-lenzio l’agonia dei servizi fotografati in pri-ma pagina. Tutto questo fa più male in duevallate soggette a storiche servitù indu-striali, viarie e ambientali come nessuna al-tra terra. Asfissiate da fabbriche, trafitte da

autostrade, sventrate da discariche e ce-mentificate senza scrupoli, Scrivia e Polce-vera, hanno sopportato in silenzio per de-cenni. Mai nessuno ha ritenuto che la di-sponibilità di quella gente avesse diritto aqualche buffetto, magari una semplice ri-duzione sulle tasse. Ora, peggio, la presa ingiro diventa ancora più arrogante: presta-zioni vitali alla civiltà diventano lusso. Ra-zionalizzazione, il termine usato dai signori.I paesi, anche al tempo di internet, non pos-sono vivere senza trasporti, poste, banche,benzinai e negozi. Muoiono. Davanti a unsimile scempio i sindaci non possono piùrestare silenti, solo per dovere di responsa-bilità. Urge smarcamento. Altrimenti, fattasalva la buona fede, rischieranno l’accusadi complicità. Appuntamento a fine otto-bre, sperando in una pioggia normale.

GILBERTO VOLPARA EDITORE

Bolzaneto, Busalla,

Campomorone, Ceranesi,

Isola, Mignanego,

Montoggio, Pontedecimo,

Sant’Olcese, Rivarolo,

Savignone, Valbrevenna

5Rixi: “Un modello

svizzero

per Casella”

20Torna la paura,

torrenti a rischio

gente fuori casa

42Martina Federici

da Serra Riccò

a Miss Italia

VALPOLCEVERA e VALLESCRIVIA • www.quienonsolo.it • bimestrale SETTEMBRE 2015 • € 2

Quie non solo

dintorni 62

Lo Stato ritarda i pagamenti alle imprese dell’alluvione prossime a fallire.

Poste, negozi, treni chiudono nel silenzio. E ora pure le miss non sfilano più…COSI’ MUOIONO

I NOSTRI PAESI

In Questo Numero

L’Editoriale di Gilberto Volpara

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Direttore Responsabile:

Gilberto VolparaDirettore editoriale:

Vittorina CossoDirezione: Via V. Veneto 137/11

16018 MignanegoCell. 328/[email protected]: Giuseppe Lang s.r.l.La pubblicità non supera il 70%Prezzo arretrati il doppio.Abbonamento per sei numeri:Euro 14 (annuale)comprese spese di spedizioneSpedizione in a.p. - 70%Filiale di Genova

Autorizzazione del Tribunale di GenovaRegistro Stampa n.10 del 8.6.2005

HANNO COLLABORATO:

Pino Allosio, Roberto Arundine, Marco Basso,Francesca Ferrando, Marina Garaventa, Davide Sacco Atl Coop Liguria, Croce Rossa Campomorone, Municipio Valpolcevera, Op. Ec. PonteX e San Quirico, Bolzaneto, Comuni di Busalla, Campomorone, Ceranesi, Isola del Cantone, Mignanego, MontoggioSant’Olcese, Savignone, Serra Ricco,Valbrevenna, Vobbia.

Le foto a pagina 3 e 47 sonodi Stefano Bertuccioli

La foto a pagina 33è di Fotoflash

La foto a pagina 47è di Luca Malagò

Le foto a pagina 45è di Mattia Moi

La foto a pagina 36sono di Carola Picasso e Sandra Viotti

La foto a pagina 45è di Renato Piras

Le foto di copertina e a pagina 1, 6, 9, 10, 12, 13,14, 15, 17, 18, 19, 20, 21, 23, 24, 25, 26, 40, 41sono di Giancarlo Podda

La foto a pagina 42è di Sanremoda.rr

Chiuso in redazione il 31 agosto 2015

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Sommario

QUIe non solo dintorni

Lo Zoom

■ Attualità

■ Paesi

■ Personaggi

■ Politica

■ Sport

■ Commercio

■ Giovani

■ Associazionismo

■ Miscellanea

■ Eventi

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Lo ZoomLa Riscoperta La PolemicaL’IntervistaPontedecimoQuello che non vaPubblica Assistenza BusallaCroce Rossa CampomoroneProfessionistiMunicipio Valpolcevera ImpresaSant’OlceseVerdeSerra RiccòBotteghe Montane

MignanegoTorrentiCeranesi PromozioneCampomorone Politica AntipoliticaBusallaRonco Scrivia&VobbiaAnimaliIsola del CantoneValbrevenna&MontoggioSavignoneStileModa

Cultura&Legge

Il Dolore

Chiese&Dintorni

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Teatro

Benessere

La Rivelazione

Bellezza

Nuoto

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Escursionismo

Due Ruote

L’Irriverente

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3Qui e non solo dintorni - 4/2015

Era il 2012 e Qui raccontò la suacollezione di Mi-Val, celebre casamotociclistica della Val Trompia

che dal 1950 produsse moto economi-che e robuste per 18 stagioni dive-nendo uno dei mezzi più diffusi del do-poguerra. Non solo una storia legata aun’insolita raccolta: “Molte le ho restau-rate con recuperi minuziosi. Oggi neavrò una settantina”. Eclettico - Stile Attilio Rebora. Mica chele passioni siano unidirezionali. L’uomoche viaggia per le 70 primavere è cac-ciatore esperto, meccanico sopraffino,cultore di mobili d’epoca e agricoltoresu terrazzamenti affascinanti almenoquanto i modelli delle Cinque Terre. Bucolico - Ecco, l’argomento della se-conda puntata riguardante il re di Gal-laneto: “Sono nato qui, a due passi daIsoverde. Ho trascorso una vita nell'ac-quedotto e oggi dedico anima e tempoal mio paese”. Poche case, un borgoche nonostante la costruzione di alcunicasermoni di edilizia popolare conservaancora i valori agresti. Orgoglio - Grazie a una manualità in-nata e per buona parte affinata profes-sionalmente negli impianti di filtraggioe smistamento che sovrastano l’abi-

tato, Attilio Rebora, oggi mostra con or-goglio quello che non ti aspetti: “Sonomuretti del 1700 creati da due signorioriginari di Levanto. Custodiscono lecaratteristiche rivierasche anche se quila pietra calcarea è probabilmente piùbella”. Qualità - Labo e Bordin, i nomi dei pio-nieri arrivati a Gallaneto forse peramore: “Abitarono in case che hannodato i nomi alle borgate”. Alluvioni einondazioni, pietre immobili: “Non sisono mai mosse”. Dotando le terrazzeanche di una teleferica, Rebora ha ma-nutenuto quello che era stato di papàGiuseppe. I risultati sono straordinari:“Ogni fascia ha il suo allaccio idrico, ac-qua e sole in ogni ora del giorno deno-tano il successo di frutta e verdura. Terradi primizie”. Altro che Cinque Terre.

ORTO DI COMUNITÀ

La RiscopertaAcqua e muri in pietrala sorpresa di Gallaneto

Attilio Reborae le terrazze del ‘700

Ortolani cercasi”. Solo apparente-mente bizzarro, l’annuncio apparesui volantini del Comune di Campo-morone. Promuove un progetto ambi-zioso voluto dall’assessorato alle poli-tiche sociali guidato da Ermina Rebo-ra: “L’idea è l’unione tra la cura delterritorio e quella della comunità.Una scommessa giunta al secondoanno e risultata vincente nell’epocadei rapporti umani troppo spessofreddi e distaccati”.Squadra - Un orto di tutti, insomma.Lo coltiva la comunità. Chi arriva, la-vora. Senza frammentazioni o confinisi divide i prodotti della terra: “Ma so-prattutto senza discussioni”. L’appez-zamento è sito dietro al Cai di Cam-pora: “Uno spazio per anni abbando-nato e ora aperto in particolare allefasce deboli. Il lavoro in gruppo puòrappresentare una terapia importan-te” sottolinea Anna Caminata dal set-tore servizi sociali. Imminente la col-laborazione con le scuole. Obiettivo,proseguire le tradizioni valligiane oalmeno provarci. Delicata quantopreziosa poi la collaborazione conVilla Santa Maria, struttura per il re-cupero psichiatrico.Partecipazione - “Non avremmo im-maginato un tale interesse” affermaErmina Rebora. Un traguardo ottenu-to anche grazie alle colonne portantiche coordinano il lavoro corale. BrunoRatto è il riferimento e viene affianca-to da Remo Pittaluga. Pomodori, fa-giolini, patate, melanzane, peperoni,erbe aromatiche: non manca nulla e iprodotti chimici sono lontani. Anzi,vietati con delibera comunale.

Stefano Bertuccioli

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4 Qui e non solo dintorni - 4/2015

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“Il Civ ormai è morto,l’Expo non ha più senso”

Sono solo un ingenuo e inizierò ilconsueto “Scritti col lapis” auto-denunciandomi. Sono in ritardo

con i pagamenti delle quote associa-tive del Civ di Pontedecimo. I solertisoci del Consorzio, a causa mia,hanno pure incaricato una bottegaiaancora più solerte in qualità diagente per la riscossione. Ma conti-nuo a essere moroso e persino le suetelefonate non hanno avuto esito.Quindi se non fossi così ingenuo do-vrei evitare riflessioni sullo storicoConsorzio che ha dato lustro alpaese, portato a esempio in altriquartieri cittadini. Il tempo passatopurtroppo non è usato a caso. Il Civdi Pontedecimo è morto, viva il Civ.La cosiddetta fiera dei bottegai,come è sempre stata definita, altroche Expo, non ha più senso e gli ul-timi anni l’hanno dimostrato. Noicommercianti non siamo considerati

interlocutori e quindi diventa difficileper un inesistente Municipio fare ilbeau-geste di elargire denaro. Eppureci sono persone che pensano sia untrionfo essere ospitati dalla Fratel-lanza. I comunisti che lavorano con ibottegai. L'avreste mai detto? Michiedo perché a nessuno sia mai ve-nuto in mente di organizzare unavera Expo della Valpolcevera dovetutti, ma dico tutti, contribuiscano aportare le eccellenze della vallata in-tera? Magari itinerante. Unire le forzee hai visto mai che il presidente delMunicipio, invece di offendersi perl'invito a una sfilata di miss, riescepure a trovare i soldi per queste per-sone dedite al mero profitto. Mi sache da ingenuo continuerò a esserein ritardo con il pagamento dellequote associative.

Pino Allosio(Orologiaio Pontedecimo)

Prima di tutto il Civ non è morto! Ha unconsiglio direttivo profondamente rin-novato, formato in maggioranza da gio-vani donne imprenditrici. Già questo èun segnale forte di novità e cambia-mento. Il Civ è sempre presente in tuttele occasioni dove si aprono o si amplianoidee e progetti che riguardano il nostropaese per conservare quella immaginedi amicizia e solidarietà che caratterizzaPontedecimo. Il Civ è volontariato. Quellasolerte bottegaia, quando va a riscuoterele quote del Consorzio, sacrifica tempoprezioso perché si possano organizzareinnumerevoli manifestazioni in collabo-razione con Parrocchia, Pro Loco, Muni-cipio e Comuni. Il Civ partecipa alle ini-ziative turistico e gastronomiche per lavalorizzazione delle bellezze storiche enaturalistiche attraverso i vari “Mangiacon la Storia” sulla via Postumia. Il Civ èattivo per il recupero di una lapide tardomedioevale su un muro nascosto inpiazza. Il Civ organizza e paga l’illumi-nazione natalizia intervenendo agli eventicorrelati. Il Civ lotta per il mantenimentodei Vigili di Quartiere e per la riaperturadel parcheggio della stazione. Morti?Pare abbastanza vivi! Operare in unacrisi economica così perdurante, certo,non è facile soprattutto per chi fa piccolocommercio. “L’unione fa la forza” tuttaviaresta quanto mai attuale. Durante i di-sastrosi eventi alluvionali, per esempio,il Civ è stato strumento indispensabileper fornire ai negozianti assistenza im-mediata istruendo in maniera correttale domande di risarcimento che hannoprodotto i relativi rimborsi.

Maria CambiasoPresidente Civ Civ Ponte2000

LA REPLICALa Polemica

Dopo la rinunciaalla sfilata

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5Qui e non solo dintorni - 4/2015

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È l’uomo della giunta Toti che conoscein modo migliore i territori di Polceverae Scrivia. Una vicinanza accresciuta gra-zie alla passione per il grande alpinismocoltivata al Cai di Bolzaneto, ma ancheper quella nomina inventata dal marcheseAndrea Pedemonte Cabella: protettoredel salame di Sant’Olcese. Insignito del-l’onorificenza, per aver portato il prodottod’alta Valpolcevera sulle vette più alteal mondo come l’Himalaya, il leghista èstato proclamato paladino dell’eccellenzagastronomica prima delle elezioni. Ricordipiacevoli e scanzonati. Tradizioni utilicomunque a non dimenticare tuttora, inqualità di assessore regionale, i sacrificie le professionalità di chi lavora attraversol’appennino troppo spesso trascurato. Sono innumerevoli le piccole aziendemesse in ginocchio dallo stop prolun-gato della linea ferroviaria Genova -Casella. Che impegno assume perchél'eventualità della chiusura definitivanon si traduca in desolante realtà?“Trovo scandalosa la chiusura che ormaidura da oltre due anni. La linea ferroviariacostituisce un pezzo di storia per Genovae il proprio entroterra, un collegamentoimportante per i pendolari e una risorsastraordinaria, da troppo tempo dimenti-cata, per i turisti. Ho sempre denunciatolo spreco di denaro che si è consumato,senza risultato alcuno. Rimasta su un“binario morto” da quando è passata ingestione ad Amt, la cui situazione finan-ziaria è ben nota. Lavoreremo in questimesi perché finalmente possa essereriattivata in tempi brevi, ma soprattuttochiederemo che sia fatto un piano di ri-lancio attraverso una precisa strategiadi marketing territoriale, sull’esempiodelle esperienze di successo avviate inSvizzera, perché lo storico trenino possa

diventare un’attrattiva turistica conosciutanon solo dalle famiglie genovesi per lascampagnata domenicale ma da tutti ivisitatori anche stranieri che sappiamoessere molto propensi a scoprire le bel-lezze, da noi spesso sottovalutate, dellevallate”.Come ha presentato questi territorioai suoi colleghi?“Zone alle quali mi sento molto vicino ein questi anni ho condotto molte battaglieaffinché non fossero penalizzate. Pensoper esempio alla difesa dell’ospedaleGallino, Frugone o alle quotidiane de-nunce per la presenza di campi romabusivi nella zona del Polcevera. Pur-troppo in questi anni, tra tagli lineari einsensate spending review, le nostre val-late hanno subito indubbiamente gravicontraccolpi. Restano il polmone verdedella Grande Genova che va valorizzatoe rilanciato attraverso politiche del tra-sporto più efficaci, creazione di itinerarituristici alla scoperta delle tradizioni edei paesaggi dell’entroterra, messa insicurezza del territorio e rete adeguatadi servizi”.Le grandi aziende che hanno segnatola storia industriale di Valpolceverahanno lasciato il passo a ditte di piccoleo medie dimensioni. Il provvedimentopiù urgente?“Fin da questo inizio di mandato allo

sviluppo economico ho pensato in pic-colo. Abbiamo un tessuto economicocomposto per il 96% da aziende sotto idieci dipendenti. Già con la riaperturadi bandi per il risarcimento dei dannialluvionali, e nella programmazione suifondi Ue da qui al 2020, ho ritenutofondamentale mettere al centro la pic-cola impresa attraverso la semplifica-zione. Esempio, la modulistica e i tempicerti nell’accesso ai finanziamenti. Con-testualmente pensiamo in grande apren-do sempre più all’internazionalizzazionedelle nostre imprese, specie quelle chefanno dell’innovazione il proprio corebusiness. Dobbiamo attrarre nuove re-altà che portino posti di lavoro sul ter-ritorio”.Innumerevoli aziende di valli sonostate messe in ginocchio dall’alluvione.Molte hanno beneficiato dei contributiseppur con la mortificazione di pagarcile tasse. Altre continuano a viverecon la paura di una nuova esondazione.Cosa dice a questi imprenditori?“La sfida della messa in sicurezza delterritorio è ben chiara alla nuova am-ministrazione regionale. Come azioniconcrete e di mia diretta competenza,stiamo studiando bandi con finanzia-menti europei dedicati all’innovazioneanche nella prevenzione degli eventialluvionali.

L’assessore Rixi, protettore del salame:“Trenino? Una vicenda scandalosa”

L’intervista

La cerimonia di Sant’Olcese

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7Qui e non solo dintorni - 4/2015

Dalla guerra a Coppii ricordi dell’oste Pino

Ha festeggiato il traguardo numeronovantadue, Pino du Pin. E’ la ban-diera del Nazionale, il ristorante e

albergo di Pontedecimo. Ovviamentec’era la famiglia al completo, dai figlialle due nipoti: “Una studia il cinese”dice il nonno in dialetto. A suggellarela fede calcistica, la maglia della Sam-pdoria in regalo: “Ovvietà, i colori piùbelli assieme a quelli del Pontedecimo”.Già, quel glorioso orgoglio di paese, ro-vinato da modernità e faccendieri.Simbolo - Pino Calcagno, oggi, restauna bandiera per l’intera delegazione.Il cartello recita 1892 come inizio del-l’impresa. I figli Alberto, Cesare e Marinoin realtà rivelano: “Abbiamo trovato undocumento che cita il 1891 quale annod’avvio”. Tra qualche mese sarannocentoventicinque primavere. La festaè già iniziata con il rinnovo degli storiciarredi presenti nel bar: “La nostra fami-glia è stata in affitto per novantottoanni, poi, qualche stagione fa, ci deci-demmo a comprare”. Campionissimi - Quelle mura hannoospitato gran parte della storia d’Italia,

almeno a livello sportivo: “Ricordi piùbelli? Tanti. Indimenticabile la vittoriadi Coppi al Giro dell’Appennino. L’Aironequi ha dormito” rivela Pino Calcagno,originario di Tramontana. Ieri - Mostra con orgoglio il quadro checontiene fotografie e dediche, l’uomoche ha conosciuto la vecchia Pontede-cimo e anche le tragedie belliche: “Mipresero in Grecia e, assieme ad altriamici, finimmo in Germania” tagliacorto per non rovinare un’attualità tuttadifferente.Oggi - Ascolta musica classica, nonnoPino. Non solo: “Anche le belinate deigiovani”. Vanta un cavallo di battaglia.Senza esitazione dice al cronista: “Il Na-bucco è magico. L’ho imparato a me-moria. U cantemmu insemme?”

Non è una novità che l’estate d’entro-terra faccia rima con inevitabili pole-miche legate al derby tra mondo dellaristorazione e sagre, sempre più fre-quenti e talvolta senza alcun fine soli-dale. La crisi d’entusiasmo e una ma-nodopera avanti con gli anni hannocausato numerose rinunce a spassoper le vallate. Gli appuntamenti con lefeste di partito, quelle più colpite. Dopostagioni di conflittualità, che da questeparti avevano riguardato soprattuttoSan Martino di Paravanico, l’estate2015 non ha fatto registrate attriti fuoridalla righe.Cacciatori - Se alla sagra di Urbe si èriproposto il caso 2011 registrato a Mi-gnanego con il sequestro del cinghiale,poiché la carne non aveva i requisitidi provenienza previsti dalla legge,Scrivia e Polcevera puntano sul buon-senso. Il coro generale degli organiz-zatori: “Raccogliamo risorse fondamen-tali per le nostre associazioni evitandodanni a chi opera nella ristorazione inmodo professionale”. Controlli - Qualche malumore resta,ma intanto la novità d’annata è un’altra:l’indagine dell’Agenzia delle Entratesulle attività non profit svolte a finicommerciali. La notizia ripresa ancheda media economici, come Italia Oggi,riguarda soprattutto il territorio ferraresecon multe e polemiche. La replica:“Non vengono penalizzate le attivitàdi chi opera genuinamente nel terzosettore, contrastiamo le attività di chiutilizza indebitamente lo schermo delno profit per svolgere vere e proprieattività commerciali”.

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Il Ricreatorio ora splende, ma l’acqua fa paura

La nuova facciata regala un’imma-gine distinta al Ricreatorio San LuigiGonzaga di Pontedecimo. Le tinte

ricordano i colori della Fulgor, il sodalizioche porta in alto il nome di quella realtàanche a livello sportivo. Tuttavia le in-quietudini arrivano dal basso: i lavorinell’alveo del torrente creano ansia aresidenti e vittime di danni provocatidalle ultime alluvioni. Rassicurazioni - Il timore guarda a un’ec-cessiva riduzione di un alveo già oranon sufficiente ad accogliere le acquein piena: “Quando hai subito un’inonda-zione, il senso di insicurezza resta. Lepiogge d’agosto l’hanno dimostrato”.Ma Comune e soggetti coinvolti tran-quillizzano richiamando la luce verdefornita dai piani di bacino. Contestazione - Tutto mentre la battagliaNo Tav prosegue senza sosta. Durantele ultime settimane gli attivisti del mo-vimento hanno posto l’accento sulle cri-ticità vissute da molte famiglie tra Feginoe Trasta rimaste senza acqua. L’accusadegli abitanti era stata quella che i can-tieri avessero intercettato l’impianto che

serve la zona. Ritorno alla normalità du-rante la parte finale dell’estate, maancora angosce per l’immediato futuro.Gli stessi contestatori promettono nuovebattaglie con blocchi nei punti strategiciper le prossime settimane. Altura – Intanto, il ritmo dei lavori pro-segue incessante anche nelle zone menotrafficate e pubblicizzate. Se la stradadella Castagnola viaggia verso l’ultima-zione più larga e veloce, non restano in-dietro gli investimenti paralleli all’attivitàdel Terzo Valico. Parte principale diquesti mesi, quella dei metanodotti conla creazione di nuovi tracciati. A spiccareper impatto sui monti dell’Alta Via, glispostamenti tra Passo della Bocchettae Fraconalto. Il regno di ruspe e recinzioniarancio fosforescente.

Complicata e ricca di missive legali, laquestione resterebbe un’aspra conte-sa tra privati. L’interesse pubblico na-sce da una denuncia, quella della si-gnora Roberta Tortarolo: “Da novem-bre a causa di una frana non raggiun-go casa con l’auto. Sono invalida el’arrivo di un nuovo inverno vissutocosì risulta insopportabile. L’abitazio-ne resta irraggiungibile anche ai mez-zi di soccorso. Chiediamo una stradad’emergenza”. Dove - L’istanza arriva da un versan-te dopo l’ex Precetti che sale sulla de-stra verso Isoverde. L’area guarda lacollina del Maglietto con i cantieriTav di fronte. Perché - A scatenare il contenzioso, laconvinzione che il dissesto sia statocreato dal privato sottostante nonchédetentore di terreni a nord. Secondol’accusa, tutto nascerebbe da una stra-da realizzata più recentemente a valledello smottamento. L’interessato èGiorgio Spreafico: “Due perizie so-stengono che la causa non sia quella,piuttosto le acque non regimentate amonte. Tuttavia ho fatto più propostefinalizzate al quieto vivere che restapriorità spesso dimenticata. Rimangoanche disponibile a occuparmi dellamessa in sicurezza del versante”.Come – Se questo avvenisse in pa-rallelo all’impegno altrui per il ripri-stino della via, la soluzione non sa-rebbe lontana. La strada franata, pe-rò, serve quattro famiglie e tra que-ste mancherebbe l’accordo. Il Comu-ne prova la mediazione. Gli animi re-stano accesi. La sensazione? Solo ildialogo può ripristinare la normalitàin vista delle piogge.

LA FRANA

Terzo Valicoe contestazioni

Quello che non va

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“Cautela”. Ripete la parola più vol-te al cronista, il presidente che haguidato la pubblica assistenza di

Busalla per oltre dodici anni. Sensazione - Adelio Broggi a fine in-tervista regala l’impressione di chiama troppo una creatura, che senteancora sua, per dichiarare una guerranon solo fredda. Ma al tempo stessorespinge una situazione giudicata in-sopportabile: “Le elezioni del nuovoconsiglio direttivo sono state condot-te in un modo che non condivido. Apensarla come me sono almeno quat-tro consiglieri e altre persone attive al-l’interno della Verde. Non partecipia-mo più alla vita associativa nonostan-te le richieste del presidente. La Croceè una cosa seria”. Risposta - Parole che replicano alle di-chiarazioni d’inizio estate rilasciate aQui dall’attuale guida, Giuseppe Coni-glio: “La Croce è di tutti, slogan senzasenso”. Racconta che aveva già pre-ventivato di non proseguire l’attivitàda presidente, Adelio Broggi: “Poi, mi

hanno chiesto una mano e ho accetta-to. Lì ho riscontato votazioni inaccet-tabili. Assieme agli altri amici abbia-mo inviato una breve lettera generalein cui abbiamo manifestato il nostrodissenso. Gli attuali vertici dovrebbe-ro surrogarci, non lo fanno. Vedremocome finirà. Noi al momento siamofermi. Ma dopo le varie apericene difine estate, questa storia potrebbeprendere pieghe imprevedibili”. Orgoglio - Broggi rimarca che la suagestione si è chiusa con zero debiti.Sottolinea la stima maturata dall’inte-ro mondo associativo non senza unapostilla: “Ora ne vedo meno. Ma do-vranno imparare, ci sono solo da duemesi”.Soldi - Poi, la domanda ovvia: la vicen-da risente della lauta eredità che laCroce ha incassato? “Intanto nellecasse non c’è ancora nulla, poi mi ri-fiuto di crederlo nonostante a Busallasia voce diffusa. Desta solo stuporeche taluni abbiano scoperto la stradadella Verde tutto d’improvviso”.

Pubblica Assistenza BusallaL’eredità e la discordiaCroce Verde senza pace

Adelio Broggirompe il silenzio

“Siamo orgogliosi che Busalla abbia ri-sposto con grande partecipazione al-l’appello per donare il sangue, ripetutoper l’intera estate. Le giornate di rac-colta organizzate a luglio e agostohanno riscosso successi significativi.Almeno 40 persone si sono rivolte alnostro presidio sito presso il palazzodella Liberi Operai dietro il municipio”.Parole di soddisfazione firmate dalgruppo Avis Busalla. Un sodalizio com-posto da 250 soci più un numero im-precisato di volontari. Data - Ogni fine mese lavorano peruna giornata dedicata alla raccolta:“Prossimo appuntamento il 28 settem-bre. Non è necessario portare nulla,serve solo buona volontà” spiega il vicepresidente Giuseppe Furno. Il sodalizioè attivo a Busalla da oltre quattro de-cenni e rappresenta la Vallescrivia as-sieme a Ronco: “C’è soddisfazione per-ché vediamo ottimi riscontri sullapartecipazione” spiega il presidenteAndrea Bondanza. Come - Il sangue raccolto finisce di-rettamente all’ospedale San Martinodi Genova. I donatori beneficiano diuna colazione omaggio a base di fo-caccia ed eventuale vino bianco: “Trale attività promosse anche una gita an-nuale. Quest’anno siamo stati a Vieste”ricorda Filippo Grammatico, segretariobusallese. Poi, ogni martedì e giovedìsede aperta: “C’è bisogno del contri-buto di tutti e ciascuno di noi prova afare la propria parte”.

RACCOLTA SANGUE

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La data da segnare in agenda èquella di lunedì 5 ottobre alle20.30 con prosecuzione nel suc-

cessivo mercoledì e sabato. E’ per laCroce Rossa Campomorone un mo-mento cruciale: scatta l’organizzazio-ne di un nuovo corso volontari. Averenuove persone nella nostra grande fa-miglia risulta fondamentale. Qui il la-voro è tanto ogni giorno. Ma, per tutti,esiste la costante volontà finalizzataal miglioramento quotidiano. Ciascu-no può dare un proprio contributoper un’ora al mese o per quattro gior-ni la settimana: poco importa. Noncerchiamo medici, professionisti opersonalità da film. Cerchiamo pro-prio te. Gente che abbia voglia dimettersi in gioco e donare il propriotempo per qualcuno. Non basta? Ec-co la voce di chi vive la Croce. Testimonianze – Michael ha venti-quattro anni: “Siamo un’unica grandefamiglia”. Claudio ha compiuto lequarantadue primavere: “Ho poco

tempo, ma essere utile a chi ha biso-gno resta una grande esperienza”.Cinzia è più grande di quattro anni:“Qui ho scoperto la condivisione e lagioia che regala un gruppo”. Giovan-ni va verso i trenta: “La Croce permet-te il confronto con problemi veri vissuti al fianco di persone vere. Gen-te in grado di dare il giusto ordine dipriorità alle cose”. Loredana viaggiaverso i quaranta: “Non c’è nulla di piùappagante rispetto al sorriso di unapersona a cui hai alleviato il dolore”.Anna ragiona da cinquantenne: “Unafamiglia unita per aiutare gli altri”.Aurelia, più grande di ventiquattromesi: “Essere in Rossa? Un orgoglio”.Marino ed Enrico, rispettivamentecon sessantadue e cinquantasetteanni: “Che vita sarebbe senza aiutaregli altri? Grigia, dunque non dimenti-cate l’avvio del corso. Lunedì 5 otto-bre a Campomorone”.

Martina Campora(Volontaria)

SANITÀ

Croce Rossa CampomoroneUna questione di aiuto:“Cerchiamo proprio te”

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Se e dove costruire la nuova casa del-la salute di Valpolcevera, tracciare ilfuturo del Gallino di Pontedecimo edel Frugone di Busalla, dare risposteall’inesistente servizio d’emergenzain Vallescrivia. Saranno i primi nodiche Sonia Viale, neo assessore allasalute e vice presidente della Regio-ne Liguria, dovrà sciogliere nei pros-simi mesi. Imprenditori - Intanto se a Busalla ilruolo del privato resta prioritario, conun’attività della Casa della Salute ge-stita da Marco Fertonani ancora sugrandi numeri, l’altro elemento extrapubblico arriva da Bolzaneto. Quil’esperienza della prima realtà ingrado di riunire più dentisti inun’unica associazione ha proseguitol’attività anche in estate fornendo as-sistenza per le urgenze nei rispettivistudi: “Vorremmo un servizio ancorapiù capillare, magari coinvolgendo al-cune realtà associative della delega-zione” spiegano i protagonisti di Db7. Serro - Intanto, l’ulteriore novità chesi inserisce tra le carenze del settorepubblico è quella dell’AmbulatorioMorego: presidio aderente al ProgettoRete Sanitaria Ambulatoriale Socialegià attiva in Liguria con altri esempi:“Siamo la prima rete che offre presta-zioni anche non coperte dal sistemasanitario nazionale a tariffe sociali inregime di convenzione”. A San Quiricosono presenti il servizio diabetologia,fisiatria, fisioterapia, foniatria, nutri-zionistica, oculistica, odontoiatria, oto-rinolaringoiatria e reumatologia.

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Addio paure sulla casala novità a Pontedecimo

Scopri la nuova opportunità in viaCroce Verde 2/1 di Pontedecimonel vicolo a senso unico che pre-

cede l’albergo Nazionale. Un avviod’attività segnato dal mese di settem-bre: delegazione valligiana di Ape, l’As-sociazione della Proprietà Edilizia.Cosa - “Nostra priorità è la tutela degliinteressi generali dei possessori dicasa nonché la loro assistenza attra-verso la prestazione di servizi e con-sulenza nelle materie giuridiche, tec-niche e fiscali riguardanti gli immobili.A Genova, gli aderenti sono oltre 60mila proprietari tra soci singoli e asso-ciati attraverso il rispettivo condomi-nio” spiega l’avvocato Patrizia Petrelli,segretario del sodalizio e responsabiledella apertura in alta Valpolcevera de-dicata anche ai cinque comuni delcomprensorio extra urbano. È un’of-ferta infinita, quella proposta dal pre-sidio. I conteggi sulle imposte dellacasa, la compilazione di contratti o i

regolamenti basati sugli impianti aenergia alternativa rappresentano solouna parte limitata dell’assistenza. Quando – “Manteniamo aperta la sededi Pontedecimo dal martedì al giovedìpomeriggio e negli altri giorni dellasettimana attraverso l’appuntamentotelefonico al numero 331-8333142” pro-segue l’avvocato. La finalità mira arappresentare una vera tutela per iproprietari spesso in difficoltà con unaburocrazia in costante evoluzione.Chi – Una squadra, quella di Ape, giàcaratterizzata da ulteriori collabora-zioni: “C’è Giovanni Porcile, giovanenotaio con radici in alta Valpolcevera.Assieme a noi anche il geometra Mas-simo Campi per le questioni tecnichee catastali, l'Agenzia Generali Toro diStefania Parodi per la consulenza as-sicurativa”.Perché - Pontedecimo segna, dunque,l’ultima tappa di una storia ultracen-tenaria per Ape. La sua origine è da-

È una storia datata 1968 quellache lega la famiglia Eufrate almondo assicurativo. Iniziò papà

Tomaso con l’omonima impresa. Lamamma avviò le Pratiche Auto, Lina.Oggi al timone c’è Pier Paolo che nondimentica quel modello, ma traguardaalla modernità: “Tutto su internet?Non è vero, il contatto umano conl’assicuratore resta fondamentale perconoscere aspetti delle polizze troppospesso ignorati”. Monito - Dalla sede di via Vittorio Ve-neto, a Busalla, ripete che non è pos-sibile ridurre tutto a una questione diprezzo, Pier Paolo Eufrate: “Un esem-pio, la tutela legale. A seguito di unincidente con rilevanza penale la com-pagnia non ha l’obbligo di coprire ilcliente se questo accordo non vienestipulato in origine. Erroneamente, lamaggioranza dell’utenza consideraquello soltanto un costo. Ma un piccoloaumento giustifica spesso la manleva

da innumerevoli pensieri”.Lezioni - Concetti ribaditianche tra i banchi scola-stici. Ai ragazzi delle su-periori spiega come va as-sicurato un veicolo, ma an-che quanto va monitoratoin caso di polizza acqui-stata su internet. Convinzione - “Il dialogocostante con il professio-nista resta fondamentale,una sensibilità che in valleè ancora forte ad anni didistanza sulla legge riguar-dante le liberalizzazioni.Già prima e soprattutto dopo quelladata, il nostro modo di operare è statostravolto. Oggi lavoriamo praticamentecon quasi tutte le compagnie presentisul mercato”. Consiglio - Consigliere di Galassia,network assicurativo e pioniere di unavisione oggi generalizzata, Pier Paolo

Eufrate non ha dub-bi sull’occasionedel momento: “LaBuona Stella, unprodotto dedicato

L’assicuratore:“Internet non basta”

Professionisti

tata 1913 con la costituzione dell’As-sociazione dei Proprietari di Case eAppartamenti in Genova. Dove - Tuttora mantiene la sede prin-cipale al numero 41 di via xx settem-bre e, dopo un secolo, lo scopo più im-portante resta invariato: “Cometestimonia anche il sito internet ape-geconfedilizia.org garantiamo assi-stenza e tranquillità a tariffe agevolataper tutti i soci. Senza perdere temporestiamo disponibili a rispondere gra-tuitamente a ogni quesito che i lettoriinvieranno [email protected], l’indirizzodella rivista”.

alla salute della famiglia con un mas-simale per visite preventive, esami ericoveri anche in clinica privata. Puòessere sottoscritta anche dal singolocomponente e se sottoscritta per l’in-tero nucleo non ha limite sul numerodei componenti”.Curiosità – Una gamma d’offerta infi-nita, quella che sfoglia l’assicuratore.Adattata ai tempi moderni pure la tu-tela per i promessi sposi rispetto auna rinuncia in extremis da parte delpartner: “Anche il sì va assicurato”.

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“Il rischio che tutto andasse infumo era concreto. Non volevamoessere la prima giunta a sancire

la fine della Fiera e dell’Expo Valpol-cevera. Già a inizio estate avevamoscelto di puntare su un grande eventoper ogni delegazione. A Pontedecimoabbiamo investito su una manifesta-zione che prosegue da tre decenni”.Lo dice il presidente del Municipio,Iole Murruni. La formula adottatamira alla soluzione 2012 con una con-centrazione delle attività presso glispazi della Fratellanza: “Un modo perrisparmiare quattrini all’interno di unbilancio disastroso. Tuttavia il risul-tato garantisce comunque un’ottimavetrina per i produttori del territorioche ci hanno spinto a non mollare esono stati assistiti nell’esposizionedalla Pro Loco Valpolcevera”.

Offerta - Tre giorni di movimento dalvenerdì pomeriggio alla domenicadella seconda settimana di settembre.Un programma caratterizzato da al-cune decine di espositori nei giardinidi via Isocorte con spettacoli, sport eintrattenimento. “Non è mancato l’ap-porto delle associazioni. Novità d’an-nata, una sfida alle bocce tra Cattolicae Fratellanza con quest’ultima attivapure nella ristorazione e attenta adampliare le occasioni del divertimentoanche nelle aree adiacenti la piscinagrazie ai tornei di beach volley” spiegaPasquale Costa, assessore alla culturadel Municipio Valpolcevera. Un sacri-ficio importante anche in chiave eco-nomica, quello messo in campo dal-l’ente guidato da Iole Murruni: “Unicocontributo aggiuntivo, la somma for-nita dall’assessorato alla cultura delComune di Genova per il corteo sto-rico della domenica pomeriggio”.Binari - Tutto aspettando che la dele-gazione ritorni in possesso di uno spa-zio vitale per la fruibilità di Pontede-cimo e del tessuto commerciale.Riferimento, l’area adiacente alla sta-zione chiusa da mesi. Attraverso l’ul-timo numero di Qui, il Municipioaveva lanciato l’idea di acquistarnela proprietà da Ferrovie. Messaggioche segna l’avvio Expo con il dibattitopubblico sul tema, organizzato a pochiminuti dall’inaugurazione dell’Expocon la presenza del vice sindaco Ste-fano Bernini e dell’assessore regionaleEdoardo Rixi: “Non abbiamo ancorain casa la somma di quattrocentomilaeuro che dovremmo incassare daTursi. Tuttavia, il tema resta prioritarioe aver ottenuto il via libera per sfrut-

tare quella zona nei giorni dell’Expoha rappresentato un primo passoavanti nel dialogo con gli attuali tito-lari”. Urgenze - Ma nell’agenda dell’ammi-nistrazione valligiana, gli appunta-menti vanno oltre Pontedecimo. Atracciare la mappa è la stessa presi-dente: “Dobbiamo capire definitiva-mente se il comando di polizia muni-cipale potrà lasciare il mercatoortofrutticolo di Bolzanento tornandoin mezzo alla gente come chiediamoda tempo, servono risposte dallanuova Regione sulla collocazione ri-guardante la futura casa della salute,inoltre è necessaria una forte collabo-razione con il Comune in merito allaquestione nomadi anche in vista deglisgomberi resi inevitabili dalla sta-gione piovosa”. Trasta - Le note liete arrivano però daquella che tuttora rappresenta l’enne-simo buco nero della vallata, l’ex cen-trale del latte: “Si insedieranno lì dueimprese locali in espansione. Unprimo motivo di soddisfazione per ar-ginare il degrado e riscontrare nuovaoccupazione”.

“Il park di Pontedecimo resta tema prioritario”

Dopo la salvezza dell’Exponuova vita per la centrale

Municipio Valpolcevera

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CENTROSTUFE

Trenta lavoratori sono stati impiegatiin Boero. Alcuni nelle aziende delterritorio. Altri tirano avanti con gli

ammortizzatori sociali, fiduciosi che laripresa post crisi non resti soltanto unannuncio governativo.Spazio - Intanto, dopo decenni di pro-duzione, c’è da capire quale sarà ilfuturo del sito che ha ospitato la storiadel colorificio Brignola. A Mignanego, ipiazzali si mostrano vuoti, l’insegna sco-lorita e la curatrice fallimentare è im-pegnata a vendere i macchinari.Chi hatirato le file per lungo tempo come OrazioBrignola, oggi, vive le vicende della fab-brica con distacco: “Si volta pagina, mail legame affettivo non viene dimenticato”.L’ex industriale si occupa di sociale col-laborando con le associazioni umanitarieche provano a dare un futuro ai migrantiin arrivo a Genova: “Un’esperienza cheho sempre coltivato, ora riesco a impe-gnarmi con maggiore partecipazione”. Acquirenti - Se nel giugno 2014, AugustoParodi, patron della Fratelli Parodi di Iso-verde, rivelava a Qui un interesse perl’intera area tuttora mantiene quella li-

verde, produzioni agricole dedicate”. Pareva che l’iter si fosse spezzato per lacollocazione dell’area e la potenzialeesondabilità del torrente Riccò: “Laregia resta al curatore fallimentare, l’ope-razione è attuale”. L’asta, dietro l’angolo.Complessità - La strada, però, pare nonfacile. Partner potenziali come Amiu,oggi, sembrano più concentrati su prio-rità differenti. Gli accessi carrai all’excolorificio, con la presenza dei volti fer-roviari eccessivamente bassi per mezzipesanti, non facilitano nuovi insedia-menti. Augusto Parodi, che ha assuntoin azienda qualche ex unità di Brignola,appare consapevole e non demorde.Senza segreti ribadisce come qualcherisorsa in quella direzione sia già statainvestita. Speranze? Unire ambiente elavoro, evitare altri buchi neri dell’exindustria genovese.

nea: “Il progetto riguarda sempre unimpianto d’ultima tecnologia, pensiamoa un impianto per la produzione di bio-metano”. All’epoca i tecnici spiegavanola scommessa in questo modo: ““Il pro-dotto viene utilizzato come biocombu-stibile per veicoli a motore al pari delgas naturale. La sua lavorazione avvieneattraverso pre trattamento, digestionee raffinazione. Le principali materie uti-lizzabili nel processo sono refluo difogna, reflui zootecnici, scarti alimentaridi origine commerciale o domestica, ri-fiuti da giardinaggio e gestione del

L’area Brignola all’astail biometano non svanisce

Impresa

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Epocale. L’aggettivo più usato re-sta quello nella parte bassa di San-t’Olcese. L’apertura del nuovo

ponte a nord dell’abitato di Manes-seno, che regala una viabilità alterna-tiva alla frazione, viene giudicatocome un passaggio storico dall’interaamministrazione comunale: “Mag-giore sicurezza e migliore fruibilità delterritorio, garantito da un significativoaumento dei parcheggi, sono le lineeguide che ci hanno incoraggiato da-vanti a ogni difficoltà” spiega il sin-daco Armando Sanna. Marcia - Avviata la nuova viabilità,adesso l’impegno dell’amministra-zione traguarda al cantiere per i nuoviparcheggi: “Saranno oltre un centinaioe dovranno essere ultimati entro fineanno. Durante questi tre mesi, chi saleverso Piccarello da Bolzaneto userà lanuova strada davanti ai capannoni.Chi scenderà a valle potrà sceglierese aggirare la borgata passando insponda sinistra del torrente o se ado-perare la via tradizionale all’interno diManesseno. L’obbligo riguarda invecei mezzi pesanti che dovranno sfruttarela nuova arteria di fronte al paese”. Larivoluzione del traffico è scattata in

questo modo. Ma il sindaco fa un’ag-giunta: “Siamo arrivati a scegliere lasoluzione dopo studi approfonditi e as-semblee pubbliche. Restiamo disponi-bili a miglioramenti attraverso un dia-logo costante mai venuto meno”. Contrarietà – Non è un segreto che se-dici negozianti abbiano chiesto l’ac-cesso agli atti per verificare il percorsodel progetto. Riduzione delle vendite,il timore. Tutto in periodi economica-mente delicati: “Non ci sottraiamo, marestiamo convinti che l’operazione pro-vocherà un miglioramento anche perle attività commerciali. Ogni cambia-mento può creare apprensione, però,spiacerebbe che un’operazione attesada decenni creasse contrasti paesani.La storia ha insegnato come qualsiasiopera di pedonalizzazione inizial-mente venga contestata da chi fa im-presa sul territorio e poi fornisca gio-vamenti generalizzati. Non è il nostrocaso perché riduciamo soltanto il tran-sito di veicoli. Eliminiamo pericoli chedurante gli anni hanno provocato an-che un incidente mortale”.Bilancio - Tuttavia le preoccupazionidi Sant’Olcese non si esauriscono aManesseno. Resta un Comune carat-

terizzato da innumerevoli frazioni alleprese con una ripartenza di fine estatedopo mesi di cantieri post alluvione:“Abbiamo fatto i salti mortali per nonaumentare le tasse, questo a fronte diun ulteriore taglio da duecentomilaeuro dello Stato. Impensabile stare inpiedi sul lungo periodo. Abbiamo incassa quattrini che non possiamo uti-lizzare perché bloccati dal famigeratoPatto di Stabilità. Chiediamo solo chequello strumento sia parzialmente al-lentato e diventi possibile utilizzare irisparmi che i contribuenti hanno ac-cumulato con sacrificio”. Sport - Note liete traguardano al borgocapoluogo e fanno rima con pallone:a Sant’Olcese torna protagonista il cal-cio. Rinasce una prima squadra auto-noma che sarà impegnata nel campio-nato di seconda categoria: “Grazie aun accordo con il sodalizio rugbistica,che gestisce la struttura della Curia,la neonata compagine userà il camporegolamentare in erba sintetica per al-lenamenti e partite casalinghe. La vo-lontà parallela è quella di avviare unbacino giovanile. E inizialmente, perquesto fine, utilizzeremo gli spazi diVicomorasso”.

La svolta di Manesseno è realtà Sanna: “Marciapiedi e sicurezza”

Sant’Olcese

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Il nuovo ponteaperto a settembre

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Villa Serra incanta l’Italiae aspetta i valligiani

Verde

Non ha ospitato l’Expo’ d’alta Val-polcevera che i comuni di Sant’Ol-cese e Serra Riccò, proprietari del

complesso assieme a Genova, avreb-bero sognato di proporre nell’anno del-l’esposizione internazionale milanese.L’ambizioso progetto non tramonta eforse verrà rilanciato.Orgoglio - A riempire la scena estivadi Villa Serra, tuttavia, resta un altroriconoscimento prestigioso: l’inseri-mento del complesso di Comago tra idieci parchi pubblici più belli d’Italia,unica nomina ligure assieme a VillaGrock d’Imperia. La certificazionegiunge dal concorso denominato “IlParco Più Bello”. È un premio nazio-nale dedicato al patrimonio verde. Ri-ferimento, il sito internet ilparcopiu-bello.it con oltre mille contesti censiti.La manifestazione patrocinata ancheda Ministero della Cultura e Fai ègiunta alla dodicesima edizione. I ri-conoscimenti finali vengono attribuitida sette specialisti del settore, autoridi diverse pubblicazioni.Nome - Dal 2008 Villa Serra fa parte

del circuito nazionale Grandi GiardiniItaliani, opportunità che ha fatto co-noscere la perla valligiana a livello na-zionale. Tre euro il costo giornalieroper l’accesso al suo interno, un europer gli over 65 e pari a quindici euroil costo dell’abbonamento annualerappresentano i prezzi d’ingressonell’ultimo polmone verde di Polce-vera: “Una grande soddisfazione pertutti quelli che si occupano di questoambiente magico. Grazie a chi cimette il cuore quotidianamente ope-rando qui. Non meno alle amministra-zioni di Genova, Sant’Olcese e SerraRiccò protagoniste del Consorzio chene gestisce l’attività. Ventitre anni fail parco venne riscoperto dopo de-cenni di abbandono, oggi la sua pre-senza rappresenta un vanto per l’in-tera Liguria” spiega il presidenteMichele Casissa. Necessità - Una perla ancora non sfrut-tata appieno da chi ne può beneficiareogni giorno almeno con uno sguardoesterno: i valligiani. Il suo richiamopuò ancora crescere soprattutto tra i

giovani nonostante nessuno inseguauna fruizione tipicamente commer-ciale. Intanto matrimoni, servizi foto-grafici, catering assieme al nuovo cen-tro congressi hanno segnato la storiapiù recente di una struttura che provaa garantire bellezza sostenibile e or-dine dei conti tra costi del personalee spese vive. Appuntamenti - Dalle 18.30 di ogni sa-bato di metà settembre fino alla metàottobre apericena musicale nel nuovoauditorium all’insegna di rock, bluese jazz. Domenica 4 ottobre grande ca-stagnata preceduta da un pranzo abase di polenta e sette giorni più tardisport protagonista con il Sant’OlceseTrail: “Soltanto la bellezza non bastaa garantire il futuro”.

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Hanno utilizzato l’estate perché lefrazioni alluvionate durante l’ulti-mo autunno potessero ritrovare

una parziale normalità, a Serra Riccò. Sindaco - “Oggi la fase degli interventipiù urgenti è terminata. Urgono peròulteriori opere su via Gennaro, via Car-li, Orero e Valleregia. Riusciremo a far-le soltanto grazie all’accensione di unmutuo da settecentomila euro che co-prirà le promesse tuttora non mante-nute dal governo nazionale. Al nostroComune è stato riconosciuto un milio-ne e mezzo di euro a fronte dei quattrodenunciati, ma di quella somma nonabbiamo visto un centesimo nono-stante le rassicurazioni fatte a Genovadall’attuale ministro Del Rio. È vergo-gnoso anche perché le nostre stradenon possono rimanere in pericolo e leaziende rischiano il fallimento. Dun-que, a pagare sono ancora i cittadinidi Serra Riccò”. Delusione - L’analisi amara è firmataRosario Amico, numero uno dell’am-ministrazione che guarda alla Valsec-ca. Uomo di centro sinistra, tessera Pdin tasca: “I partiti non contano, vannoraccontate le cose vere. Ulteriore real-tà è quella di un passaggio di compe-tenze sul tema del dissesto idrogeolo-gico trasferito dall’ex Provincia, oggiCittà Metropolitana, a Regione e Co-muni. Tuttavia, anche qui, c’è grandeconfusione e zero risorse”.Richiamo - Rosario Amico, assieme al-l’assessore Alessandro Parodi, a nomedei colleghi degli altri quattro comunipolceveraschi, ha chiesto alla Regionel’inserimento delle realtà valligianenell’ampio elenco di territori alle presecon fragilità: “Ne eravamo stati esclu-si, pareva una beffa aggiuntiva”.

Cantieri - Senza soldi in cassa e con idenari dei concittadini anticipati tra-mite mutui, la squadra del sindaco haconcentrato le priorità estive su Preloe la strada che da quella borgata con-duce a San Cipriano: “Una grande ope-ra di tombinatura, oltre 160 metri ter-minati in quattro mesi”. Scuole - Altri cantieri, extra alluvione,hanno riguardato due edifici scolasti-ci: manutenzioni per trecentomila eu-ro all’elementare Caffaro di San Cipria-no e Anna Frank di Castagna. Trasporti - È proprio per la ripresa sco-lastica che Amico chiede un cambiodi passo alle aziende che gestiscono icollegamenti pubblici: “Dalle corriereal trenino pretendiamo servizi più mo-derni e al passo con le esigenze dellapopolazione. La storia della ferroviaGenova – Casella è ormai inaccettabi-le. I nostri residenti di Orero sono pe-nalizzati da troppo tempo”.App - Tutto mentre a tenere il passocon la modernità, in municipio, ci pro-va l’assessore Angela Negri: “Abbia-mo aderito al progetto Young Citiesdella Regione Liguria e sviluppato daMandragola Editrice. La sostanza èquella che un’applicazione permettedi vivere in maniera digitale il nostro

territorio, un’opportunità di promozio-ne per le realtà produttive. L’adesioneè correlata alla costituzione della con-sulta delle attività produttive anche seriteniamo possa già essere utile per igiovani e le associazioni. L’avvio ha se-gnato grande entusiasmo, a scaricarel’applicazione sono stati oltre duecen-to utenti. Presto, una nuova riunioneperfezionerà il servizio”. Promozione - Le certezze di Serra Ric-cò, intanto, arrivano ancora dal volon-tariato. Massima espressione di unastagione che corre verso l’autunno èquella di San Cipriano: la seconda do-menica di settembre, ormai, fa rimaconsolidata con la Festa dei Genovesi.Novità d’annata, attività già il sabato.Evento rispolverato da Società Cattoli-ca e Comune nelle stesse ore dell’Ex-po di Valpolcevera. La sintesi di Ami-co: “Preferiamo puntare sul nostroevento lavorando con i colleghi sinda-ci a una futura manifestazione com-prensoriale, magari itinerante”.

Serra Riccò

Tradizioni in mostraa San Cipriano

Alluvione: i ritardi di Romacostano settecentomila euro

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Il circolo come bottegama senza servizi è la fine

La sensibilità è crescente. Il temariguardante la tutela dei piccoli ne-gozi di commestibili situati in altura

non crea più disinteresse. Forse meritodi un’incisiva campagna giornalistica,certamente della convinzione che unpresidio montano significhi vita per ilterritorio. Marchi - La strada resta scoscesa comele vie dell’appennino. Raccontato l’ori-ginario coraggio imprenditoriale di Co-nad, che ha adottato la bottega di Val-brevenna consentendo ai titolariacquisti scontati del 20% nel centro diCasella, e sottolineato ancora più l’im-pegno di Carrefour, che ha ampliatoquella formula per gran parte degli ali-mentari d’appennino, rimane una con-vinzione: soltanto una tassazione diffe-rente e agevolata garantisce futuro. Iprovvedimenti delle catene commer-ciali segnano inversione di rotta per chifa impresa eroica. Non risanano bilanci.Tuttavia almeno questa volta da Livel-lato, Gaiazza, Lencisa, Langasco, Pie-tralavezzara, Taverna di Montoggio, Pie-

trafaccia, Migliarina e Barriera giun-gono significativi grazie alla grande di-stribuzione Carrefour. Pare ricco di spe-ranza l’impegno preso dal neoassessore regionale all’entroterra Ste-fano Mai, originario di Zuccarello: “Fa-remo pressioni sul governo. Tema prio-ritario”. Già, una defiscalizzazione perchi compie il servizio sociale del com-mercio moderno. Formula promossapubblicamente dal cucinosofo SergioRossi e messa in pratica a Ternano diValbrevenna. Lì un circolo già esistenteora garantisce generi di prima necessitàin estate, stessa modalità nei giorni prefestivi durante l’inverno: “Un sistemaper non abbandonare la valle e pagaremeno tasse”. Incoerenza - Salti mortali che restanovani se poi il copione è quello di Savi-gnone: “Le Poste vogliono ridurre leaperture da tre a cinque mattine sul-l’unico presidio rimasto. Abbiamo fattoricorso al Tar” dicono in Comune. Peg-gio ai Giovi: nuova chiusura di un ufficiopostale giudicato poco remunerativo

Da una parte quelli che etichettanoesclusivamente come nostalgica labattaglia perché l’entroterra non sia

ulteriormente impoverito di servizi. Latesi? “I tempi sono cambiati, prende-tene atto. Ormai la gente scende avalle”. Dall’altra, quelli consapevoli cheil negozio o l’ufficio pubblico aperto inuna borgata rappresentino vita: “Lottareperché la presunta modernità non vincasignifica presidio e minori costi per lacollettività“. Cicli - Non sempre il buonsenso prevalee spesso servono decenni perché pro-cessi ovvi tornino alla moda. Dunque,aspettando tendenze probabilmentetardive, peraltro già recepite dai francesiimpegnati al ritorno spinto verso i ne-gozi di prossimità, lungo l’appennino icommestibili vanno giù come birilli. Trai centri di vallata più colpiti certamentequelli che si affacciano sull’ex statale

di Mignanego. Dopo un triennio esclu-sivamente in perdita alla voce comme-stibili aperti, l’ultima estate ha segnatodue novità. Non solo negative.Passo - La speranza di un sorriso pro-lungato guarda in cima ai Giovi. Qui re-centemente aveva chiuso una rivenditadi pane e latte. Ora investe una giovanedel posto. Nadia Lagorio con “Bricioledi Pane” propone un commestibili com-prensivo anche di frutta e verdura: “La-scio alle spalle esperienze in due mobi-lifici. Grazie all’aiuto della famigliapunto sul mio paese. L’esame vero saràl’inverno. Confido nella gente, ma tuttiinsieme possiamo garantire una luce inpiù alla frazione. Presto speciali baci didama con il nostro marchio”. Barriera - A salutare dopo 49 anni d’at-tività sono invece i gemelli Barattino, adue passi dalla stazione di Piano Oriz-zontale. Classe 1942, Benito e Giusep-pino, si raccontano dopo una vita quasiesclusivamente senza ferie. Confidanoche la bottega già avviata prima dellaguerra dalla mitica Cicchin-a possaavere un futuro: “Il grazie va ai clienti

La speranza e l’addio

Botteghe Montane

da una società evidentemente più in-tenzionata a rincorrere gli andamentiin Borsa rispetto ai servizi per gli an-ziani. Ad Arco, in Trentino, il sindacocombatte chiudendo conti postali per-sonali. Lungo l’alta Polcevera, invece,non basta neppure una corposa rac-colta firme della popolazione unita al-l’impegno formale del Comune. PosteItaliane tira dritto. Municipio inerme.Mignanego e l’ultimo anno: addio al di-stributore di benzina, chiuso l’ufficio po-stale d’altura insieme a un bar, unicabanca con orari limitati, commestibiliin agonia. I paesi muoiono così.

di questi decenni. I tempi del boomsono passati. Tuttavia, per chi ha vogliadi lavorare e usa accortezza negli ac-quisti, simili botteghe riescono ancoraa garantire uno stipendio. Tanti scen-dono a valle, ma molti si fermano qui.Necessari mestiere e passione”.

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La stagione autunnale di Migna-nego porta in dote un numero signi-ficativo di nuovi posti auto nei pressi

della stazione ferroviaria: “Parcheggi utilialla sosta lungo la strada provinciale deiGiovi grazie all’intervento coordinatodell’amministrazione con la Città Metro-politana che finalmente ha ultimato ilcantiere e, sul versante di Serra Riccò,grazie a un’operazione coordinata as-sieme al Comune confinante. Una validarisposta per i pendolari” spiega MariaGrazia Grondona, sindaco di Migna-nego. Pulizia - Operazioni che anticipano ul-teriori interventi sui torrenti causa diseri danni a molte borgate: “Le azionipiù significative riguardano il rio Bri-gneo sul passo dei Giovi, il torrente Mon-tanesi e il Riccò nei pressi di Ponte del-l’Acqua e Barriera, interventi cheverranno realizzati insieme al Comunedi Serra Riccò. Qui non potremmo alzareun muro sulla sponda destra del torrentecome richiesto dalla popolazione più avalle, ma lavoreremo perché il lettovenga ulteriormente scavato in prossi-mità del metanodotto per evitare vio-lente esondazioni che graverebbero su-gli abitati sottostanti. Per le altre criticità,stiamo cercando nuovi finanziamenti”.

Mutuo - Garantire una sicurezza prima-ria in attesa dei finanziamenti, a Migna-nego, costa novecentomila euro di nuoviprestiti. Soltanto un 40% delle promesseufficializzate sono entrate in cassa. L’am-ministrazione aveva anticipato l’even-tualità sull’ultimo numero di Qui, orastila la cifra con precisione: “Il 2016 se-gnerà la chiusura della quota di debitipiù significativa che il Comune avevacontratto in passato. Il territorio non puòaspettare e i nostri bilanci, riescono asostenere un simile sacrificio, da qui ladecisione”. Numeri - Se le attività scolastiche ripar-tono senza aumenti, aspettando lanuova gara per la gestione dello scuola-bus che riguarderà il servizio dal pros-simo anno, necessario un ritocco dell’0,1su Tasi e Imu: “Inevitabile”. Sociale – Difficoltà che non hanno fattoperdere l’entusiasmo alla macchina co-munale in merito all’offerta rivolta a gio-vani e anziani: “L’avvio di settembre èconciso con la proposta alle famiglie perl’uso anticipato degli spazi del centro diAggregazione da parte dei ragazzi.Un’opportunità per madri e padri chehanno ripreso il lavoro senza possibilitàdi avere una guida per i figli prima del-l’avvio d’anno. Nel Centro trovano co-

munque assistenza e divertimento.Stessi ingredienti per i concittadini dellaterza età che hanno avuto la possibilitàdi soggiornare a Diano Marina ovvia-mente con un contributo diretto daparte degli stessi fruitori”. Partecipazione – La determinazione fer-rea della sindaco giunge sul settore cheguida da oltre un decennio, la cultura:“Pronta una nuova stagione di intratte-nimento all’interno del teatro San Giu-seppe adiacente al municipio. Punte-remo soprattutto su spettacoli dialettaliconciliando sempre bravura e scarse ri-sorse finanziarie. È una fatica, ma te-niamo duro. Fondamentale che arrivi larisposta del pubblico altrimenti nonavrebbe senso”. Ocl – Intanto, per ricavare risorse utili,spunta pure l’ipotesi di vendita per l’exsede dell’osservatorio colore attiguo allasocietà cattolica: “Non abbiamo avutopiù notizie dai Carabinieri. Resta la no-stra disponibilità per collocare lì lanuova caserma. Tuttavia necessitiamodi risposte urgenti. Qualora non arrivas-sero, la giunta avrà il dovere di valutarele soluzioni più utili per la comunità diMignanego”.

“Nuovi interventi nel Riccòe alla cultura non rinunciamo”

Mignanego

Terminati i parcheggiaccanto alla stazione

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Sindaci lasciati soli dal governodavanti all’ira dei conterraneiche si scaglia contro il primo ber-

saglio istituzionale. Fantasmi che ri-tornano con i primi temporali di fineestate quando tutto va nuovamentesott’acqua.Smarrimento - “Come facciamo a dor-mire sereni quando le nostre azienderischiano il fallimento perché lo Statonon paga i lavori eseguiti? Se servissea qualcosa riporteremmo la fascia inPrefettura”. Lo ripetono primi cittadiniormai stremati. Il primo fu Mauro Vi-go da Ceranesi, a seguire tanti altri.Ma senza guida sarebbe pure peggio.E allora vanno avanti, costretti ad av-viare mutui per garantire la minima si-curezza ai concittadini. Storie italianedi due valli in cui l’alluvione è passatada dieci mesi, ma le ferite risultanotutt’altro che rimarginate.Merito – Non vanno taciute rare po-sitività come i contributi, questa vol-ta giunti realmente alle aziende col-pite. Grazie alla coincidenza dellatornata elettorale? Forse, ma comun-que arrivati seppur con l’immoraleobbligo di inserimento nella dichia-razione dei redditi. Oltre i Giovi, tragli aspetti oggettivi, anche l’opera-zione avviata da un’intuizione di Si-mone Franceschi: tratti di Scrivia ri-puliti a costo zero in virtù dell’accor-do con un’azienda attiva nel com-mercio di cippato. Irrisione – Ma l’attualità? Lasciatoda parte il caso Montoggio con unversante in movimento e quotidiana-mente monitorato, due scatti fotogra-fano drammi in cui lo Stato pare gra-vemente lontano, lasciando a porta-ta di contribuente solo l’inossidabileburocrazia. Quella che coinvolge tan-ti privati profondamente danneggiatidalle esondazioni e senza una lira dirimborso: “Abbiamo rinunciato alleferie estive per riordinare i terreni, in-torno a casa, spazzati via dalle ac-que” raccontano alcuni residenti diFumeri bassa. Dietro al MercatoneUno a Teglia è allarme in via Carnia:

“Allagamenti a ogni pioggia, Comu-ne sordo” denunciano gli abitanti. Scrivia - A Busalla, luci e ombre. Risi-stemata la ghiaia al centro del tor-rente principale per non convogliarele acque con un intervento da 40 mi-la euro. Invece, ancora ansia per i ne-gozianti finiti in mezzo alla melba acausa del Migliarese: torrente inter-rato a valle che sfocia nei pressi dellaCroce Verde. Il suo letto tra le casecrea terrore: “I lavori della Città Me-tropolitana sono ancora indietro e lepiogge già tornate” commenta laco-nico l’assessore Fabrizio Fazzari. Nonmeglio a Malvasi di Ronco, tra giova-ni famiglie lontane da casa da un an-no: tempi di rientro incalcolabili. Polcevera – A Pontedecimo, com-mercianti imbufaliti per i rii che inon-dano piazza Arimondi a ogni tempo-rale: “Ultimo caso a fine agosto. Vieallagate, val d’Astico un fiume in pie-

na”. A Prelo di Serra Riccò, poi, la vi-cenda incredibile fotografata ancheda una copertina di Qui: il palazzo astrapiombo sul rio con il muro frana-to. Contenzioso tra privati e partepubblica per il rifacimento con i pro-prietari disponibili a fare la propriaparte: “Impossibile un rientro a casaentro l’anno”. La chiamano Italia, ilBel Paese.

A 300 giorni dal fangogente fuori casa e paure

Torrenti

Prime piogge torna il terrore

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Oltre un anno di cantiere per unintervento da 198 mila euro e or-goglio dell’intera frazione: Geo

riabbraccia la sua scuola.Assessore - “È stato necessario abbat-tere le barriere architettoniche pre-senti nella struttura creando unascensore, inoltre l’edificio è statoampliato. I lavori erano scattati a finegiugno 2014 e con l’avvio della nuovastagione scolastica gli studenti po-tranno rientrare in aula” spiega Ca-milla Bisio, delegata alla scuola di Ce-ranesi. Affluenza - Dalla prima alla quinta, aGeo, operano regolarmente cinqueclassi elementari nonostante in pas-sato sia stato necessario ricorrere al-la pluriclasse. Attualmente sono oltresessanta i ragazzi iscritti e ad arric-

chire la quota c’è un numero consi-stente di non residenti provenientedalle recenti abitazioni costruite aSan Biagio. Chiesa - “Contare nuovamente sul no-stro riferimento didattico è importan-te per l’amministrazione e soprattut-to per le famiglie coinvolte. Tuttaviavogliamo ringraziare la parrocchiadel Santissimo Nome di Gesù che sisono prodigati per offrire i propri spa-zi durante questo anno. I ragazzi han-no trovato ospitalità nei locali messi adisposizione dalla generosità dell’in-tera realtà religiosa. Questo ha per-messo il contenimento dei disagi perun’operazione che ha comportatotempi più lunghi delle previsioni ori-ginarie” sottolinea Camilla Bisio.Spesa - Oggi l’intera frazione e l’atti-guo comprensorio, ai piedi della San-tuario della Guardia, fruiscono del ri-sultato. Un investimento che il Co-mune di Ceranesi porta a compimen-to senza esborsi: “Ci riusciamo grazie

Ceranesi

Dopo un anno di trasferimentoi ragazzi tornano in classe

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a 178 mila euro del contributo statale,proveniente dal Decreto del Fare at-tuato dal governo Letta, e in virtù diulteriori 20 mila euro donati dal Con-sorzio Bacino Imbrifero del Bormida.Finanziamenti importanti in momentiin cui il nostro ente resta in grandidifficoltà economiche a causa dell’al-luvione e del mancato sblocco deifondi che abbiamo in cassa da partedel governo”.Fuoco - A coincidere con gli adegua-menti strutturali di Geo anche la mes-sa a norma della scuola comunale diGaiazza rispetto al rischio incendi:“Riusciamo a completare questa prio-rità a Gaiazza grazie a un contributodi 40 mila euro della Regione cherientra nel programma destinato agliinterventi dei piccoli comuni”.

Geo festeggia la scuolapiù grande e senza barriere

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Trovi un po’ di tutto nelle righe cheraccontano la promozione del terri-torio legato a Scrivia e Polcevera.

L’idea più originale giunge da RaffaellaGrillo, titolare della nuova azienda Fo-rever Eventi: “Organizziamo manifesta-zioni per comuni, privati ma anche fe-ste inerenti unioni alla moda e cene adue. La nostra realtà si occupa dellarealizzazione di party per chi va a con-vivere. Tutto a costi contenuti”. Un pa-norama legato anche al mondo del-l’omosessualità nonché a chi speri-menta un periodo di prova prima di an-dare all’altare: “Creiamo una cerimoniacon lo scambio delle fedi, ma in questocaso di Swarovski”. Singolarità al servi-zio della vallata: “Ulteriori informazionisulla pagina Facebook Forever”. A7 - Intanto a emergere sono anche leiniziative per la valorizzazione delle ric-chezze paesaggistiche di Vallescrivia.Un nuovo cartello presente in autostra-da, dopo Busalla, rimanda al successi-vo punto ristoro di Ronco per la letturadi una mappa utile a conoscere il com-prensorio. Peccato, siano solo attrazio-

ne piemontesi e le perle dell’Antola re-stino totalmente snobbate: “L’ennesi-mo schiaffo alla nostra terra, confidia-mo che Autostrade possa riparare ma-gari nell'ambito delle giornate dedica-te al patrimonio europeo che annove-reranno un evento legato allo storicoAutogrill ronchese” spiegano i valligia-ni guidati da Alessio Schiavi. Cultura - Lungo il Polcevera, invece, re-sta vitale l’opera del Circolo La Via delSale, adesso, attivo a Santa Marta diCeranesi. Il sodalizio presieduto da Ma-ristella Cuccadu, nonostante un Expoinsolito, non ha rinun-ciato all’animazionedel Borgo di Pontede-cimo: mostra di arte eartigianato, concorsodedicato alle fotogra-fie inerenti cani e gat-ti, rassegna di quadriabbinata alle poesiedi Antonio Canepa edesposizioni legateall’uva all’interno del-la Casa Beata Chiara.

Aquilone – Non menoricca d’entusiasmo, la ri-presa dell’AssociazioneTempo Libero di CoopLiguria. Socialità ognigiovedì pomeriggio alla

sala Punto d’Incontro del centro com-merciale di Bolzaneto. Il via l’8 ottobredalle 15 con la festa di compleanno peri nati in luglio, agosto e settembre as-sieme alla musica dell'Antico Rione.Giovedì 15 appuntamento legato allaconoscenza del mondo Coop a cura diCoop Liguria. Il pomeriggio del 22 spa-zio alla cultura: “Impressionismo, gliesordi”, una conferenza condotta daClaudia Bergamaschi. L’ultima tappadi ottobre sarà quella del 29 con visitaa Varese Ligure e Sestri Levante incompagnia della guida turistica Mi-chela Bolioli.

La ripresa di Atl e Via del Sale,nasce il party di convivenza

Promozione

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23Qui e non solo dintorni - 1/2014Qui e non solo dintorni - 4/2015

Le posizioni sono lontane, nulla dinuovo. Chi amministra il Comunesostiene che non possa essere il

sindaco di un paese a fermare un’operagigantesca come il Terzo Valico rite-nendo, invece, più utile per la comunitàuna condotta di vigilanza continua. Chigiudica l’opera inutile e lotta perchévenga fermata, o a questo punto rivista,sostiene che ogni soggetto istituzionaledovrebbe schierarsi dalla parte dei ma-nifestanti come successo nei casi delbasso Piemonte. Storia nota, appunto.Numeri - Tuttavia, in una fase di cantieriaperti, entrambe le parti chiedono conforza che la popolazione possa conoscerei referti relativi alla presenza di amianto.Le cifre sono in possesso del Ministerodell’Ambiente: “La beffa? Nulla è dovutoall’amministrazione, almeno a livelloformale. Nonostante sia un soggettoistituzionale coinvolto in primo piano ealle prese con le quotidiane quanto lo-giche preoccupazioni dei residenti, le-galmente, il Comune non può pretenderel’accesso ai dati” afferma Paola Guidi,sindaco di Campomorone.Collaborazione - Ribadisce che un dia-logo costante rappresenterebbe l’unicastrada possibile per una fiducia reci-proca, la prima cittadina: “Dopo un’esta-te di silenzio, finalmente, confidiamo

che quel momento sia giunto a pre-scindere dai protocolli”. La stessa rap-presentante di palazzo Balbi, poi, pre-cisa: “Sebbene, al momento, il Ministerodell'Ambiente non ci abbia ancora mes-so al corrente dei dati richiesti da inizioanno, per fortuna, abbiamo avuto undialogo costruttivo con Arpal e Asl. So-stegno fondamentale in merito ai ri-scontri ottenuti sui luoghi di lavoro enon, sia a Cravasco quanto a Pietrala-vezzara. Confidiamo che queste pre-messe possano tramutarsi in rapportipiù stretti e proficui soprattutto per l'in-formazione alla cittadinanza e le deci-sioni sulle procedure da adottare”.Invito - Un auspicio che la numero unodel municipio allarga anche ai confinipolitici: “Abbiamo sempre detto chequesta non può essere una vicendasoltanto di Campomorone. Serve unapresenza più forte della Regione, a ini-ziare dall’attuale minoranza. Compren-sibile uno stordimento post voto, maqui è necessaria una collaborazionegenerale”. Fermo – Intanto, la presenza di amiantoriscontrata sui cantieri del territorio haimposto lo stop ai lavori. È successosia a Cravasco per la galleria di valicoquanto a Pietralavezzara per le operesul metanodotto: “La ripresa, soltanto,

quando Arpal e Asl daranno l’assensoe le pratiche autorizzative sulla sicurezzasaranno completate”. Durante le setti-mane estive, il materiale pericolo èstato insaccato e sigillato in appositicontenitori. Dopo la pausa agostana, ilconferimento nella discarica specialedel Piemonte.Transitabilità - Il Comune continuaperò a fare i conti con una viabilità inevoluzione. Terminato lo spostamentodelle utenze di Mediterranea delle Acquesulla provinciale di Isoverde sarà avviatol’ampliamento della strettoia di Lago-locchio da parte di Cociv: “Obiettivo,non sovrapporre ulteriori semafori per-ché la nostra tolleranza è al limite.Invece, il bypass di Pontedecimo saràaperto soltanto quando saranno ultimatii lavori di allargamento sulla strada diSanta Marta. Quello che abbiamo chiestocon forza è un’accelerazione sulle opereaccessorie di Cravasco utili a migliorarela circolazione. La lentezza, qui, risultaeccessiva”.

Silenzio sui dati dell’amiantoGuidi: “Atteggiamento dannoso”

Campomorone

Il cantieredel Terzo Valico

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24 Qui e non solo dintorni - 1/2015Qui e non solo dintorni - 4/2015

La grande fuga dal Pd:“Con Civati è possibile”

Politica

Ex comunisti, socialisti e addiritturademocristiani. Magari non tutti fol-gorati da Pippo Civati: “Ma convinti

che questo Partito Democristiano siamolto diverso rispetto a quanto spera-vamo in origine. Dunque, bisogna scap-pare”. Popolo della sinistra in marciaverso una cosa nuova chiamata Possibi-le, l’aggregazione creata dall’ex amicodi Matteo Renzi. Primo impegno: racco-gliere cinquecentomila firme, a livellonazionale, entro il 30 settembre per ottoreferendum all’interno di una campa-gna priva di pubblicità. Legge elettora-le, riforma del lavoro e della scuola,Sblocca Italia sono alcuni dei temi. Nomi – A spasso per le due valli troviex segretari democratici come il cera-nesotto Pio Cichelli, attuale vice sinda-co: “Da socialista, il mio modello è sem-pre stato Pertini. Il Pd ha perso i suoivalori”. A Mignanego c’è Giuliano Gra-ziani, numero due del municipio e giàguida del partito locale: “Ho avuto latessera Pci dal 1975 e poi quella Pdsdal 1993 riprendendo con i democraticinel 2009 ma oggi non ha più senso”. ABusalla, Marco Bagnasco ex Margheri-ta e passata guida della ComunitàMontana: “Qui troppa sinistra? Batta-glie da condividere con tanti amici.Penso all’unico candidato di Vallescri-via alle ultime regionali, Bruno Sacco-manni, oggi coordinatore del progetto.Ma con noi c’è anche la figlia dell’exsindaco di Ronco, Chiara Sacchi. Inol-tre il presidente della Società Pesca-sportivi, Bruno Aportis. Ex dirigenti delPd busallese come Luciana Gorup eMaria Paola Ricci”. La curiosità guardaall’eventuale voto nazionale della pri-mavera e a quanto farà la neonata for-mazione: “Al fianco di Luca Pastorino, ilconsenso sulle regionali di maggio èstato incoraggiante. Andiamo avanti”.Ha dato coraggio a loro, forse. Ha anni-chilito gli ex compagni di un Pd lacera-to dalle divisioni. Elezioni - Le risposte politiche che l’au-tunno dovrà lasciare sono anche altre.Capire se i parlamentari liguri hannoancora un po’ di forza e buon senso perrimediare all’insensato provvedimentoche accorpa Ceranesi e Campomoronenel collegio elettorale con Spezia, Ra-pallo e Chiavari in barba alla geografia.Risultato: se ora risulta difficile avere

un parlamentare del posto, a quel pun-to diventerebbe impossibile perchéschiacciati dal peso dei grandi centri.Sindaci - Inoltre, lungo il Polcevera, adare riscontri dovranno essere i primicittadini. Le guide rosa di Campomo-rone e Mignanego, che sono rimastefedelmente allineate per dodici mesiai predecessori, impegnati nella sfor-tunata campagna elettorale della Re-gione, ora dovranno decidere la linea:continuità o smarcamento? A Sant’Ol-cese, Armando Sanna, riuscirà a gesti-re il rinnovamento urbano epocale? ASerra Riccò, Rosario Amico, allargheràl’iniziale consenso non bulgaro? Sottola Guardia, gli amici di Mauro Vigo so-no rassegnati: “Non riusciamo a con-vincerlo per il secondo mandato”.Dunque, caccia al successore 2017 esui fronti avversari non impossibili leipotesi grilline o dell’ex Omar Calorio. Clamore – Tutti, però, restano unitidal vero dramma: le prese in giro diuno Stato che ritarda i pagamenti alleimprese dell’alluvione. Ora, il governopromette somme a breve. Anche searrivassero, non sarebbe il totale pro-messo. I gesti eclatanti servono soloai giornali? Forse. Ma, come insegnail sindaco di Leivi che mette in vendi-ta il municipio per pagare le imprese,qualcosa bisogna inventare. Almenoper non restare complici della mortepaesana.

Giuliano Graziani

Marco Bagnasco

Pio Cichelli

Pastorino e Saccomanni

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25Qui e non solo dintorni - 1/2015Qui e non solo dintorni - 4/2015

Unione: finito il circo,la commedia del dialogo

Antipolitica

Al tempo dell’Europa unita, la que-stione risiede tutta in un clamorosoautogol sulla strada che dovrebbe

portare la valle verso l’unione ammini-strativa dei nove comuni. Un investi-mento che, pur lasciando l’autonomia aogni singolo ente, consentirebbe la ge-stione associata di alcuni servizi con ri-sparmi e acquisizione di contributi pre-visti per legge. Il colpo di scena a metàestate: consiglio riunito per l’elezionedel nuovo presidente, atto formale do-po le recenti elezioni comunali di Roncoe Vobbia. Pareva scontata la confermadel democratico Simone Franceschituttora primo cittadino vobbiese, dopoil decennio alla guida del municipioronchese. I due esponenti di Savignonesi astengono, il puzzle salta e iniziano itormenti senza fine. Attori – Oltre a un Pd incapace a gesti-re la situazione, la sintesi impone i ri-flettori su Antonio Bigotti e SimoneFranceschi. Il primo è autore di una sta-gione turistica scoppiettante e di primolivello, questo tralasciando la polemicasui costi avanzata dagli oppositori. Tut-tavia, qui, finisce al centro della buferaperché l’impressione resta quella chenon abbia governato i voti dei suoi rap-presentanti in Unione. Conseguenza, lafine di un processo ormai avanzato incui era stato parte attiva insieme al vi-ce Francesco Medica, segretario Pd deicircoli valligiani. Il secondo, che mai ha

brillato per doti diplomatiche, oltre altradimento amico, rimedia pure unesposto in Prefettura sulla sua elezionea Vobbia ritenuta non regolare: “Dove-va dimettersi con anticipo da Ronco”sostengono le battagliere oppositriciAnna Cecchini e Michelina Gatto. Bigotti – La versione del sindaco di Sa-vignone: “Responsabilità? Poca chiarez-za da chi doveva informare la Conferen-za dei Sindaci sulle procedure da assu-mere per arrivare all’elezione di France-schi. E’ stato un autogol collettivo. Si po-teva anche rimediare, ma facendo unapessima figura. Simone stesso non sa-peva il quorum da raggiungere altri-menti non saremmo a parlarne. Se nonfossero entrati in gioco i partiti si sareb-be risolto tutto. A Franceschi era statoofferto un salvagente trasparente che loavrebbe reso presidente a settembre.Qualcuno ha voluto forzare e il giocatto-lo si è rotto”.Franceschi – Il sindaco di Vobbia no-nostante tutto si definisce tranquillo:“La mia presunta ineleggibilità fa riferi-mento a un parere del Ministero dell’In-terno che, per quanto autorevole, nonfa giurisprudenza ma soprattutto nonrappresenta la fattispecie del caso. Sor-prende che a trattare il tema siano leminoranze di altri comuni come stupi-sce che per casi simili, sempre in Valle-scrivia, non sia emerso il problema.Spero non siano pretesti contro la per-sona”.Soluzione – Come si riparte? Rischioche tutto salti: lavoro svolto dai dipen-denti, soldi alla valle, servizi ai cittadini,rapporti umani. Aspettando che ragio-namenti intorno a temi quali rifiuti, sa-nità e dissesto tornino prioritari è pernulla svanita l’ipotesi che la valle siachiamata a fornire nuovamente acco-glienza ai migranti. Ma, intanto, l’estateè stata consumata nel valzer della zuf-fa. La pezza, forse, durante l’ultima seradi agosto quando il buio anticipa il suoarrivo. Prove di ricomposizione per evi-tare due blocchi. Il presidente deve es-sere un sindaco: svanito Michele Bras-sesco, il nome più accreditato è LorisMaieron non senza qualche mal di pan-cia. L’ex Franceschi: “Impossibile di-menticare che mi hanno lasciato allagogna, ma non sarò io l’ostacolo al-l’Unione”.

Michele Brassesco

Simone Franceschi

Loris MaieronBigotti e Medica

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26 Qui e non solo dintorni - 4/2015

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A BUSALLA

PASTORE

Busalla

L’estate lascia la consapevolezzache quel polmone verde all’internodel paese sia in grado di richia-

mare presenze. L’hanno dimostrato leiniziative promosse dal Comune e inparticolare le quattro serate di cinemaall’aperto organizzate assieme alla ProLoco: “Un grande successo” dichiaraFabrizio Fazzari, delegato alla culturadi Busalla. Adesso, però, scattano gliinterrogativi sul futuro: cosa fare diVilla Borzino?Assessore - “Gli interventi immediatiriguardano la parte sud del complesso

con la risistemazione della balaustrapresa di mira dai vandali. Successiva-mente verrà riordinata la sala musica.Inoltre verrà chiuso l’accesso ovest.La struttura resterà raggiungibile dapiazza Borzino e via XXV aprile. An-che qui non escludiamo un potenzia-mento del servizio di videosorve-glianza già presente in paese” spiegail rappresentate della giunta Maieron. Presenze - Il domani? L’addio dell’enteParto Antola, che sposta la sua sedenell’ex albergo Appennino, rende an-cora meno vive le presenze. Restano ipresidi del Centro Studi Storici AltaVallescrivia e il Gruppo Speleologico.Dopo aver lanciato un appello per ri-partire con il servizio volontario di Pro-tezione Civile, l’assessore Fazzari si ri-volge nuovamente ai busallesi: “Apertialla discussione per creare eventi inVilla Borzino, utili a mantenere vivoun orgoglio paesano”. Soluzioni - I ragionamenti sul lungoperiodo impongono, però, l’organizza-zione di progetti rivolti all’autofinan-ziamento: “Ovviamente, nostro com-

pito è quello di monitorare eventualibandi europei tesi al recupero dellastruttura avendo pronta l’idea da met-tere sul tavolo al momento opportuno.Creare qui un centro di documenta-zione architettonica o riguardante lavita dell’entroterra rappresentano ideeattuali. Lo stesso vale per un concorsodi idee legato al parco dove un’even-tualità resta quella di una collabora-zione con i produttori dello sciroppodi rosa. L’ipotesi di un piccolo orto bo-tanico non è fuori luogo. Insomma,rendiamo la Villa stessa oggetto delproprio restauro. Servono l’apporto ge-nerale, i quattrini e soprattutto la con-vinzione che qui non ci sia solo il pas-sato di Busalla”.

L’appello alle associazioni:“Salviamo Villa Borzino”

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27Qui e non solo dintorni - 4/2015

È un atto concreto, quello che se-gna la prima estate a capo del-l’amministrazione comunale ron-

chese di Rosa Oliveri: “L’interoconsiglio ha rinunciato agli emolu-menti derivanti dai rispettivi incarichi.Quelle somme vengono destinate allacreazione di speciali borse lavoro perle fasce più in difficoltà del nostropaese”. Risparmi - Un risparmio complessivodi cinquemila euro nel primo semestredi mandato. La quota salirà a diciotto-mila sull’intera annualità: “L’adesioneè stata totale ad eccezione di dueesponenti d’opposizione. Ovviamente,la parte più consistente viene rag-giunta grazie agli importi della giunta.Ho deciso di mantenere per me tre-cento euro, una quota utile ai rimborsidi parcheggi e benzina per le trasfertenegli uffici metropolitani e regionali.La vice ne trattiene settantacinque. Ilresto viene devoluto interamente ai

servizi sociali che istituiranno unbando utile alle tante persone a rischiopovertà. Notiamo che le nuove emer-genze sono quelle degli over 50 alleprese con la perdita del lavoro”. Sconti - Un orientamento che non re-sta isolato. La linea della neo sindacoemerge anche nella compilazione delbilancio: “Non avevamo molti marginidi azione, tuttavia siamo riusciti a evi-tare l’aumento delle tasse prevedendoagevolazioni per indigenti, disabili einvalidi nonché una detrazione Irpefsu redditi fino a quindicimila euro”. Asfalti - Poi, tutto il resto. La priorità,pure qui, fa rima con sicurezza: “Fir-mata l’ordinanza per la risagomaturadello Scrivia nei pressi della zona spor-tiva. Un atto in continuità con la pre-cedente amministrazione che avevaspeso grandi energie sul tema. Inoltre,non possiamo dimenticare le frazionid’altura. Se resta lontana da una so-luzione, seppur non dai nostri pen-

sieri, la vicenda legata alle famiglie diMalvasi ancora fuori casa a causadelle frane alluvionali, siamo riuscitia creare un nuovo manto stradale traBanchetta e Cipollina. Una maggioretranquillità in vista della stagionefredda”.

Dopo aver superato il simbolico tra-guardo dei primi cento giorni dimandato vobbiese, il neo sindaco

Simone Franceschi ribadisce le prioritàe ora fissa tempi precisi: “Vogliamo ul-timare gli interventi sull’area verde at-trezzata con l’attiguo campo sportivo,inoltre l’altro obiettivo urgente resta le-gato alla rimozione della ghiaia dai tor-renti Fabio e Vobbia. Tutto questo entrola terza domenica di ottobre quando inquel sito va in scena la rinomata ca-stagnata”. Completare quanto avviatodalla precedente giunta allo scopo direndere più fruibile e accogliente l’areafavorendo la messa in sicurezza dellazona attualmente stretta nella morsadei rivi. È quello il fine complessivo. Area – L’opera sulla zona verde contaun finanziamento regionale da venti-mila euro dello scorso dicembre suun’ipotesi progettuale da venticinque-mila: “La conclusione della sistema-zione, con altri interventi non previsti

al momento della richiesta, ruoterà in-torno ai trentacinquemila euro. Com-pleteremo e adegueremo l’impiantoelettrico, l’illuminazione del campo dacalcio nonché la sistemazione deglispazi con la realizzazione di opere utilialle famiglie. Nascerà una soluzioneidonea per eventuali soste di visitatoricomprensiva pure di barbecue”.Torrenti – È invece pari a settemila me-

tri cubi di materiale il tra-guardo che l’amministrazionesi prefigge nell’operazione re-lativa all’asportazione ghiaia:“Dobbiamo farlo per miglio-

rare la sezione di deflusso delle acquee lo scorrimento di eventuale e ulterioremateriale proveniente da monte” di-chiara Simone Franceschi. Tutto peruna spesa pari a trentamila euro. Lastessa somma però è condizionata daquanto materiale sarà autorizzato allarimozione dagli uffici della Regione Li-guria: “Trattandosi di attività che sisvolgeranno in compensazione sullabase dell’ordinanza sindacale emessalo scorso 8 giugno, maggiore sarà il vo-lume del materiale effettivamenteasportabile e maggiore risulterà il costodell’intervento che verrà effettuato”.

“Ghiaia e verde?Entro ottobre”

Ronco Scrivia & Vobbia

“Rinunciamo alle indennitàservono per le fasce deboli”

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28 Qui e non solo dintorni - 4/2015

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in gatto nero e dunque la paura è rimasta,a Vobbia. Ovvio, solo per chi ci crede.Ogni segnalazione riguardante presenzedi bestie inconsuete merita rispetto equella giunta dalle frazioni di Vallescriviarientra a pieno titolo nella lista. Argo-mento da ombrellone? “Non certo perchi ha vissuto ore d’ansia” ripetono sottoil castello della pietra. Certo, validomotivo per animare le cronache agostanedi un quotidiano come il Secolo XIX.

Solitario - Mica è finita. A portare ilnome di Valbrevenna a spasso per ilmondo ci ha pensato Emanuele Caprada Crosi. Questa volta, la firma è quelladi Repubblica. Il ritratto del giovane èapprodato sul sito nazionale della te-stata. Ripercorsa con un video la storiache nel 2010 Qui aveva raccontato incopertina. L’unico abitante di una fra-zione dimenticata, che va alle feste dipaese a cavallo, questa volta ha ag-giunto una chicca: “Dopo tanti annisolo, ora, mi voglio sposare. Ma non soancora con chi. Cercatela voi, bella”. Ilcontadino del nuovo millennio, insom-ma. Una vita sotto l’Antola sempre di-sponibile a raccontare il proprio corag-gio al foresto. Non importa sia viandantecasuale o giornalista. Allevatori - Un po’ come Luca Torre daCortino e Alfredo Bagnasco da Savi-gnone al confine con Nenno: impren-ditori più votati al concetto d’impresa,comunque in grado di catturare con-sensi web grazie alla gentilezza unitaal duro lavoro. Il primo vive con le suemucche non lontano da Crocetta d’Orero

e gestisce i distributori au-tomatici di latte e formaggitra Busalla e Casella. Re-centemente, uno sciamedi api l’ha sfidato a duello:battaglia finita all’ospedale,

ma vinta nonostante la morte dell’in-separabile cane. Il secondo governadecine di vacche cabannine e annoverauna vera e propria fattoria didatticacomprensiva di specie infinite: bambinie navigatori virtuali in delirio sul portaleprimocanale.it. Gabinetto– Intanto ad accendere i motoridi una nuova comunicazione globalesono anche gli amici dei quattro zamperesidenti a Campomorone. Dopo una sta-gione in cui gli animali di vallata hannoincantato, ecco l’idea: toilette pubblicaper cani. Il Comune apre: “Dialogo avviato.Dobbiamo trovare l’area giusta”.

Eremiti, pantere e wc per canidue vallate in prima pagina

Animali

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29Qui e non solo dintorni - 4/2015

Una mozione votata all’unanimitàdal consiglio comunale davanti adecine di cittadini esprime il dis-

senso compatto di Isola del Cantone.Bersaglio, il progetto legato a un im-pianto per la produzione di energiaelettrica da biogas derivante dal trat-tamento anaerobico della frazione or-ganica dei rifiuti speciali non pericolosi.La costruzione riguarderebbe un’areasita a Camposaragna a qualche centi-naia di metri dalle frazioni di Prarolo eBraghina. Paure - La contrarietà compatta si ma-nifesta in una sera di fine agosto dovela gente, scesa nella palestra dellascuola, ha fatto sentire la propria voce:“Non vogliamo rivivere le preoccupa-zioni dei decenni lasciati alle spallequando l’aria era irrespirabile a causadelle aziende che operavano qui” spie-gano gli abitanti. Un processo alle in-tenzioni della realtà imprenditoriale?Certamente la convinzione generaleche quanto presentato non sia suffi-ciente a garantire la sicurezza.Pilota - Se al confine con il Piemontein queste settimane convince la piccolacentrale idroelettrica in fase di costru-zione a Mereta (foto sotto), la nuovaidea che traguarda al biogas trova ilpaese in rivolta: “Sarebbe il primo im-pianto in Liguria e non siamo disponi-bili a fare da cavie”. Concetti messinero su bianco nell’atto ufficiale daparte dell’avvocato Piera Sommovigo. Beffa - Documento istituzionale mapotenzialmente solo simbolico, quellostilato dal Comune: “La normativa na-zionale prevede che l’autorizzazionea simili impianti sia unica e fornita di-

rettamente dalla Regione paradossal-mente scavalcando la ferma contrarietàdel territorio. Tuttavia, in questo mo-mento, l’amministrazione era il massi-mo che potesse fare. La speranza èquella che gli uffici regionali tenganoin considerazione il parere e le criticitàsollevate dalle nostre osservazioni cosìda chiudere ogni discorso. Diversa-mente avrà inizio un iter legale nonsemplice” spiega il difensore isolese. Sindaco – Intanto Giulio Assale, inqualità di primo cittadino, ripete chela sua giunta non ha mai affrontato iltema con pregiudizio: “Tuttavia restanotroppe criticità”. Cause che hanno ori-ginato la mozione in grado di unire lamaggioranza con gli avversari dell’ul-tima campagna elettorale guidati daChristian Nardi. Sette punti di contra-rietà condivisa. Merito - La sintesi: “Oltre all’eventualeinadeguatezza legata alla gestione del-l’impianto, che può essere riscontratasolo più avanti, restano irrisolti temiambientali legati al materiale in in-gresso. Tra questi è presente anchela biomassa grigia che non rientranella tipologia ordinaria di materialiper le autorizzazioni di impianto a bio-massa vegetale. Inoltre, le emissioniodorose vengono prodotte praticamen-

te in tutti i reparti degli impianti di di-gestione anaerobica. Non esiste nor-mativa di controllo sulla Regione Li-guria poiché non sono presenti similistrutture. L’impianto a biogas rappre-senta un luogo di lavoro a rischioesplosione. Rumori continui, distanzalimitata dai centri abitati e rischio po-tenziale di batteri segnano il restodelle motivazioni”. Quest’ultimo punto,addirittura, avrebbe portato la RegioneEmilia Romagna a esonerare le areedi produzione del Parmigiano Reggianodai siti con centrali a biogas: “La nostraeccellenza gastronomica fa rima contesta in cassetta, ormai conosciuta alivello internazionale. La sua produ-zione avviene a pochi passi dall’im-pianto che nessuno vuole”.

La protesta contro il biogas:“Basta con i fantasmi del passato”

Isola del Cantone

L’area interessata tra provinciale e ferrovia

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30 Qui e non solo dintorni - 4/2015

Oltre alle presenze record per la pi-scina di Baio, la stagione 2015 saràricordata come l’annata di una con-

sacrazione del turismo alternativo an-che sotto l’Antola. Attività immersenella tranquillità e soprattutto caratte-rizzate dai piccoli numeri delle strut-ture ricettive che possono garantirnel’espansione. Caso eclatante, le frazionidi Valbrevenna. Assessore - “Lasciamo da parte i mo-delli di vacanza del passato che nonritorneranno. Oggi le presenze vannoinseguite con altre dinamiche e le no-

stre realtà hanno fatto segnare af-fluenze intorno all’80% della disponi-bilità. La stragrande maggioranza ècomposta da clientela straniera cheapprezza l’offerta” dichiara Aldo Scor-zoni, delegato al turismo. Agriturismovero, natura, torrenti e silenzio carat-terizzano le parole chiave. Superatal’attesa stagione dei funghi, la sfidanumero due: rendere appetibile il ter-ritorio anche in inverno.Difficoltà - Una scommessa da vincerein territori che faticano a garantire i ser-vizi ai propri residenti: “Non ci nascon-diamo, anche il taglio dell’erba lungole strade o nei cimiteri diventa un pro-blema per la carenza di risorse. Accoltiin municipio nell’ambito di un progettoche mette a disposizione delle ammi-nistrazioni alcune figure in regime dicassaintegrazione, due lavoratori Ilvahanno assicurato un grande aiuto alpaese con la pulizia del fondo valle”. Formula - Tuttavia in Valbrevenna giu-

dicano l’operazione acco-glienza turistica sui dodicimesi non impossibile: “Unobiettivo raggiungibile attra-verso specifici pacchetti mirati

a singoli eventi. Penso a corsi di cucina,scoperta di paesaggi dell’Antola, gitesulla neve. Il mercato richiede velocitàe chiarezza, la stessa che dovremmoutilizzare con i nuovi interlocutori re-gionali. Le operazioni legate a Expohanno dato risultati tanto nelle vetrinedi Milano quanto a Genova. Ora, dob-biamo accelerare mettendo da partedissapori di paese e valorizzando mo-delli con un’impronta magari più pri-vata ma necessari per sveltire lungag-gini burocratiche che i territori nonpossono più sopportare”.

Oltre agli enormi danni materiali, ilconto che Montoggio paga all’allu-vione riguarda ancora l’aspetto pro-

mozionale: l’ultima casella andata fuoriposto è quella legata alla festa dellapatata. Comune - “L’edizione 2015 salta al finedi consentire la prosecuzione delleopere necessarie al ripristino e allamessa in sicurezza delle zone colpitedall’alluvione. L’impegno mira a ripren-derla più bella in condizioni di rag-giunta normalità” spiegano in munici-pio. E’ l’ennesima delusione di un annoorribile che il paese prova a mettersi

alle spalle. Impossibilità - Tra i soggetti protago-nisti della ripartenza c’è la Pro Loco. Apresiederla, Emilio Lingua: “Ovvia-mente dispiace non organizzare la se-conda edizione della vetrina che esaltauna delle tipicità locali. Il dramma au-tunnale ha stravolto ogni tipo di pro-gramma e anche la nostra associazionenon avrebbe avuto la forza per gestirel’evento in autonomia partendo solopoco tempo prima rispetto alla terzadomenica di settembre”. Effervescenza - Ma la Pro Loco ha bril-lato, comunque, durante un’estate chea Montoggio ricorderanno forzata-mente per molto tempo. E’ stata laprima stagione della villeggiatura postalluvione: “Nonostante scarse risorse,abbiamo cercato di garantire ospitalitàe ricezione. Questo attraverso manife-stazioni come la fiera di San Pasquale,l’accoglienza dell’Alta Via Stage Racedi mountain bike, la festa del pesce ela fiera di notte che hanno animato lenostre vie”.Regalo - Chiusa la stagione delle feste,ora, la Pro Loco pensa all’autunno. Traqualche settimana, il primo anniversa-

rio della grande paura: “La volontà èquella di sciogliere presto il Comitatoalluvione. Prima vorremmo recuperare,ancora, qualche risorsa e lo faremo conil casco donato direttamente da Valen-tino Rossi tuttora in nostro possesso”spiega Emilio Lingua. Futuro - Poi, l’auspicio immediato tra-guarda a nuovi obiettivi: “La Pro Locooggi gode di una sede in mezzo allapiazza. Vorremmo riprendere attivitàpassate in secondo piano come la puli-zia dei sentieri con il coinvolgimentodi altre realtà che hanno lavorato in-sieme a noi per la promozione delpaese”. Tra queste la Croce Rossa, i vo-lontari di Protezione Civile e i giovanidell’Asd Montoggio che presto potreb-bero avere qualche certezza in più sulrifacimento del campo di casa travoltodalle acque.

Le patatealluvionate

Valbrevenna & Montoggio

Boom del turismo nel verdee via con la rincorsa ai funghi

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31Qui e non solo dintorni - 4/2015

“Basta con le manifestazioni spotda un solo giorno e fine con progettiche non portano a nulla. Facciamo

sistema turistico tutti insieme, propo-nendo soggiorni più lunghi da almenodue settimane. Sarà la pubblicità mi-gliore che l'entroterra potrà esportareper una promozione sul campo. Anzisul Campus”. Divertimento – Ricorre alla battuta, ilprimo cittadino di Savignone. Lo fadopo un’estate in cui il paese dei Fieschinon ha vissuto al ribasso per attrazioneturistica grazie a concerti ed eventipraticamente ogni sera. La determina-zione che anima Antonio Bigotti in me-rito al progetto utile a rilanciare la co-lonia di Renesso mediante un campusgiovanile emerge con forza.Località - Al centro del ragionamentoc’è una struttura pressoché abbando-nata da tempo, esattamente come lagemella di Montemaggio. Questa èforse in condizioni migliori per i passatiinterventi degli Scout e un’opera di re-

stauro sulla foresteria avviata dalla vec-chia amministrazione. L’utilizzo peròpare limitato a isolate manifestazioniestive. Filosofia - Durante il mese d’agosto, lanovità: “Quel complesso è stato utilizzatoper un progetto di interscambio cultu-rale a livello giovanile, Erasmus Ok.Nient’altro che una convinzione giàpresente sul programma elettorale. LaVallescrivia deve aprirsi a nuove culturedando la possibilità ai suoi ragazzi diessere ospitati all'estero per approfon-dire una mentalità europea. Questa op-portunità va fornita anche a chi non èpiù studente”.Sistema - A tracciare la strada è statoproprio Savignone. Rimessa in ordine,l’area di Renesso ha ospitato un gruppodi giovani provenienti da Szczercow,paese rurale della Polonia: “Il Campusnon è certamente un hotel a cinquestelle. Ambiente spartano con acquacorrente fredda e un grande prato doveogni mattina un insegnante ha svoltocorsi di primissimo livello in lingua ita-liana. La parte ricreativa mira alla co-noscenza di Vallescrivia e dell’interaregione attraverso panorami, enoga-stronomia, tradizioni affinché la nostraofferta sia conosciuta all’estero con-quistando così una fetta di turismonegli ex paesi del blocco sovietico tut-tora in crescita. Obiettivo, invogliareragazzi stranieri ad avvicinarsi alla cul-tura valligiana per poi approfondirlaattraverso relazioni turistiche. Già felicidella nuova esperienza maturata in pa-tria, i giovani di Savignone andranno

prossimamente nell’est europeo”. Re-nesso, invece, traguarda alla ricettività:ostello della gioventù. È così che lo de-finisce Antonio Bigotti ancor prima divalutare qualsiasi altro utilizzo. Minoranza - Lo stesso sindaco poi re-plica in modo fermo alle critiche pro-venienti dalle opposizioni e riguardantiun eccessivo investimento di risorsepubbliche: “Non ho mai consideratouno spreco i quattrini investiti in pro-mozione. Meno che mai quelli destinatia simili progetti. Tendenze come Era-smus Ok rappresentano il presente efuturo, dispiace se non viene compreso.Attraverso la richiesta di contributi eco-nomici condivideremo la crescita diquesti progetti con la Federazione re-gionale del Consiglio dei Comuni edelle Regioni d'Europa nonché con so-cietà come Eurca che forniscono con-tributi a fondo perduto per realizzareprogetti innovativi di cultura parteci-pata”.

Il Campus e la gioventù polacca rianimano la colonia di Renesso

Savignone

I ragazzi di Szczercowe i coetanei valligiani

Montemaggio

Renesso

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32 Qui e non solo dintorni - 4/2015

Scoperta numero uno: non è più iltempo dell’occhiale invisibile, so-prattutto quello femminile richie-

de una lente ampia. Rivelazione nu-mero due: un occhio curato dall’etàpiù tenera evita criticità negli annisuccessivi.Dove - Insegnamenti provenienti daManesseno, il nuovo centro dedicato

Riflessione - “Il rapporto diretto restafondamentale. Sognavo la presenzain un piccolo paese e adesso sono alservizio della clientela non solo attra-verso test a costo zero. L’offerta inglo-ba pure applicazioni di lenti a contat-to e manutenzioni periodiche gratui-te dell'occhiale da vista e da sole”.Famiglie - A testimoniarlo c’è anche ilsito agogo-ottica.it. Al tempo della ri-presa scolastica, la sintesi di GeorgiaPittaluga è diretta: “La verifica sugliocchi può prevenire preoccupazioni”.Poi, il capitolo moda per le mamme:un’offerta infinita, anzi Agogo. L’oc-chiale come elemento di stile? “Primal’aspetto legato alla salute, sempre.Ma, come dire, anche l’occhio vuolela sua parte”.

agli occhiali in grado di proporre esa-mi della vista gratuiti. Protagonistadella sfida è Georgia Pittaluga conAgogo: “Un marchio già presente aBrà, Torino, Bari e adesso a Sant’Olce-se”. Posizione comoda, parte sud del-la borgata. Il negozio vanta la possibi-lità di parcheggiare davanti all’ingres-so. La nuova avventura nasce tra lemura di via Poirè dove l’ex negozio difotografia ha rappresentato un’istitu-zione per lunghi anni. Resta una sto-ria d’immagine, quella d’oggi. A scri-verla, una giovane mamma. Novità - “Qui propongo la mia espe-rienza nel settore ottico puntando suprodotti esclusivamente Galieo e ma-de in italy quali Hangar, No logo, Hy-pe, Exess. La nostra forza? Offrirequattro fasce di prezzo calibrate sulleesigenze delle rispettive possibilità”.Accoglienza - Apertura a metà estatee l’ambizione che Agogo possa rap-presentare un riferimento per l’utenzad’alta Valpolcevera. L’alternativa, que-sto il sottotitolo dell’insegna in un lo-cale elegante e arredato con sobrietà.

“Bimbi fate prevenzionee la lente torna grande”

Stile

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33Qui e non solo dintorni - 4/2015

È una storia di famiglia, quella che le-ga mamma e figlia con il commerciobusallese. Dapprima fu il nonno ad

aprire la strada, storico titolare del barMarin. Poi, venne il turno dei genitori dellasignora Enrica. Adesso, lei, lascia spazioalla nuova generazione rappresentatada Veronica: “Sono titolare del negoziogià da cinque anni, ma lavoro qui ormaida due decenni”.Mamma - Parole pronunciate all’internodi una boutique bomboniera, Rossellaabbigliamento. È il negozio della modanel cuore di Busalla. La filosofia che cam-peggia sotto soffitti decorati con delicatemagie floreali resta quella appresa in de-

cenni di impresa. Enrica Ghesa non hadubbi: “Durante la mia esperienza pro-fessionale ho avuto la fortuna di gestirevari negozi. Oltre alla “Maglieria e Cami-ceria Alvigini” non distante dall’attualeapertura, un lustro l’ho trascorso anche aSanta Margherita. Posso dire di aver la-vorato a stretto contatto con grandi mar-chi, ma oggi la differenza è fatta dai ma-teriali non più dai loghi”. Figlia - Un ragionamento condiviso ap-pieno da Veronica Alvigini che evidenzial’offerta su proposte che comprendono ilsettore casual fino alla cerimonia. Rossel-la nacque nel 1992 e rappresentava unacatena di negozi presenti in tutto il mon-do. A distanza di oltre vent’anni resta unapriorità, a Busalla: “Ricerca dettagliata deimigliori prodotti del made in Italy, quellirealizzati realmente dagli artigiani nazio-nali. Un lavoro approfondito di conoscen-za e indagine largamente apprezzatodalle nostre clienti. Garantiamo prezzi co-munque vantaggiosi senza dimenticareche un capo prodotto in questa manieravanta una garanzia di durata non para-gonabile al resto della merce”.

Prezzi - Sintesi eloquente, dunque: in vi-sta dell’autunno conta la qualità dei tes-suti, a seguire l’attenzione al dettaglio e lascelta dei colori. “Sia chiaro, l’imperativo èquello di non trascurare le nuove tenden-ze. Lo facciamo a modo nostro e con laqualità in prima fila” spiegano a Busalla.La festa patronale, per Rossella, segnaquest’anno l’avvio di un mese dedicatoalle nuove promozioni in vista della sta-gione fredda: “Tutta merce nuova con af-fari per ogni età. La certezza di scovareidee innovative ideali per ogni portafo-glio. La crisi, qui, non deve rappresentareun problema. Nessun desiderio legato albuon gusto sarà tralasciato”.

Rossella, le signore della qualità:“Occhio ai materiali non ai marchi”

Moda

Veronica Alvigini ed Enrica Ghesa,scatta il mese delle occasioni

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I bambini riescono a cogliere l’essenza

del mondo che li circonda e a rappresentarlo

con un tratto spontaneo e mai banale.

Guardano al futuro con ottimismo ed entusiasmo.

Ci ricordano con semplicità che,

in fondo, il mondo è fatto di energia.

Semplicemente energia.

SEMPLICEMENTE ENERGIA.

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35Qui e non solo dintorni - 4/2015

L’innovazione di Certosa:una libraia al mercato

Oltre la metà dei banchi risultavuota sul mercato comunale di Cer-tosa. Tuttavia c’è chi vuole ancora

scommettere in quella struttura. Lo facon i suoi libri, il dialogo e la cultura.Chi - Protagonista Daniela Bordanzi, ti-tolare di Mastro Libraio. “Ho intrapresoquesta attività nel 2007 in via Rossinia Rivarolo. Qui risparmio oltre il 60%d’affitto grazie a un bando più ragio-nevole rispetto a quello iniziale. Lasfida è affascinante. Spazio ridotto, at-tività soprattutto su ordinazione. Lagente apprezza ancora il nostro ruoloche non è un lavoro bensì un mestiere”.Grandi autori accanto a frutta e verdura.Giusto e bello così. Ora serve chi legge. Professionalità - Ricerca specifica ditesti e autori. Passione straordinaria.Quella del banco libro è una piccola re-altà costretta a confrontarsi con i gigantidella distribuzione: “Rispondo con com-

Migliaia di uomini, donne e minoriapprodano sulle coste italianedopo viaggi inimmaginabili. Sfug-

gono a guerre, dittature e fame. Arri-vano nella civilizzata Europa sperandoin un futuro migliore soprattutto per ipropri figli. Ad attenderli e trarli insalvo trovano militari, operatori uma-nitari e volontari. Passata l’emergenza,però, questa povera umanità si trovadavanti a biechi personaggi che sfrut-tano la loro presenza per bassi inte-ressi personali. I politici ne fanno armaper raccogliere voti e i faccendieri liusano per lucrare sul loro manteni-mento. Come gli schiavisti del 1600.Politici populisti e truffatori sono sem-pre esistiti, il dramma diventa tragediaquando a costoro si unisce la gentecomune inscenando farse di bassalega che fanno vergognare le personedi buon senso. Emblematico il casotrevigiano dove i residenti di un con-dominio hanno inscenato una manife-

stazione per allontanare alcuni immi-grati, ospitati dalle autorità in alloggivuoti.Gente senza memoria che non ricorda,come ancora 50 anni fa, eravamo noiitaliani ad emigrare all’estero e a doversubire terribili discriminazioni. I localipubblici tedeschi, belgi e svizzeri esi-bivano cartelli con scritte analoghe a

quelle nella foto. Quando cicapiterà di leggere nel barsotto casa: Vietato ai cani eagli immigrati?ww.principessasulpisello.com

Cultura & Legge

Verbottenmemoria corta

A richiedere un trasporto pubblico piùmoderno e utile alle esigenze dei resi-denti è anche l’entroterra. Presentatasugli ultimi numeri di Qui la novità deltaxi collettivo, offerta a Serra Riccò daCarlo Risso con l’obiettivo di forti ri-sparmi per l’utenza e un consenso tra-sversale, lo spazio mediatico continuaa essere catturato da vicende utili aprodurre polemiche. La sintesi: ubercontro taxi. Si concentra su questo ar-gomento la rubrica del comandantedella polizia municipale di Campomo-rone. Chi ha ragione? È quanto sichiede Marco Basso. Intervento – Chissà se il Tribunale diMilano, con l’ordinanza del 25 maggio,stabilendo che il servizio “Uber Pop”configura una concorrenza sleale, abbiamesso fine alla contesa. Difficile. Infatti,l’indirizzo costante dell’Unione Europeaè quello di abbattere ogni ostacoloche impedisca la libertà d’impresa.D’altro canto se vige una natura pub-blicistica delle norme in materia, nonc’è dubbio che “uber pop” rappresentiun’anomalia in quanto sia il Codicedella Strada e sia la legge nazionale,nonché la stessa Carta Costituzionale,dispongono norme di natura pubblici-stica valide per tutti coloro che operanoin Italia. L’articolo 41 recita: “L'iniziativaeconomica privata è libera. Non puòsvolgersi in contrasto con l'utilità socialeo in modo da recare danno alla sicu-rezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e icontrolli opportuni perché l'attività eco-nomica pubblica e privata possa essereindirizzata e coordinata a fini sociali”.Ovviamente chi trasporta “materialeumano” deve farlo in sicurezza. Leleggi nazionali forniscono norme spe-cifiche sia per l’immatricolazione deiveicoli utilizzati, che deve essere diuso pubblico, sia per il conducente,che deve avere particolare perizia at-testata dalla carta di qualificazionedel conducente. “Uber Pop” per oradovrà adeguarsi. Ma in attesa di ulte-riore legislazione.

IL VIGILE URBANO

petenza e serietà. Fare bilanci sullanuova sede, aperta a metà luglio, risultatroppo presto. Spero che la vicinanzadei clienti continui. Non meno impor-tante sarà l’animazione del mercato,tanto per me quanto per il resto deicolleghi impegnati nelle vendite ali-mentari”.

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Federica e Stefano,due stelle in cielo

Il Dolore

36 Qui e non solo dintorni - 4/2015

Il senso di inadeguatezza emergeforte. Le parole risuonano vuoteanche se pronunciate dal pro-

fondo del cuore. Queste righe super-flue, forse. Ciascuno ricorda, sempre,ogni estate a modo proprio. Spessosono alcuni episodi, piccoli, a lasciareil segno. Talvolta personali. Per i ra-gazzi di Polcevera e Scrivia, que-st’anno, tutto appare diverso. Restanodue drammi immensi che conse-gnano alla memoria quella che do-vrebbe essere la stagione più spen-sierata dell’anno. Il ricordo saràlegato, per sempre, alla perdita di dueriferimenti che mai rinunciavano a unsorriso. Le scomparse di Federica Pic-cardo e Stefano Gallino lasciano unvuoto smisurato non solo ai familiari,ma pure a centinaia di giovani cheavevano condiviso insieme a loro spe-ranze e fantasie tipiche delle lungheestati giovanili. Mamma di un bimbosolare, lei. Affermato meteorologo, lui.

Entrambi uniti in un epilogo violentoe imprevedibile per chiunque. Da-vanti al dolore immenso, ognuno rea-gisce in modo differente. Nel rispettomassimo per chi resta, e vive quoti-dianamente una sofferenza inaudita,la scelta di Qui è stata la più sponta-nea: condividere con alcuni amiciqueste riflessioni nel mezzo di setti-mane in cui il parroco di Vetrerie, as-sieme alla sua comunità, ha rinun-ciato ai festeggiamenti patronali insegno di rispetto verso il dramma diFederica. Certo, l’alternativa potevaessere il silenzio anche su questa pa-gina. Ma da luglio non c’è stata gior-nata in cui la loro mancanza non tor-nasse alla mente. Dunque, questipochi pensieri, spontanei e internialla rivista, come abbraccio ai tantiche, ancora increduli, ne avevanocondiviso insieme proprio quelle spe-ranze e fantasie delle lunghe stagionidi vallata tra campi dell’Azione Cat-

tolica o semplici goliardate. Se possi-bile, ancora più grande a genitori, ma-riti e mogli nonché figli. Non dimenti-chino la sicurezza di avere al fiancodue vallate con gente che gli vuoleun mondo di bene. Stiano certi chelassù ci sono due stelle che non li la-sceranno soli.

Gilberto Volpara

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37Qui e non solo dintorni - 4/2015 37

Aspettando il nuovo muroVittoria viva con la gioventù

Avevano sperato che la stagionedel sole portasse una luce ancheper quel muro su cui poggiano al-

cuni giochi per bambini. Invece, alSantuario della Vittoria, un’altra estateè trascorsa e per lo spazio verde, a duepassi dalla chiesa, dedicato alla me-moria del giovane Alessio Genovese,resta solo la rassicurazione del sindacodi Savignone: “Don Sandro Carbonefarà i lavori”. Dopo la diatriba tra Co-mune e Curia, nessuna certezza suitempi. Solo una speranza che il crollonon sia amplificato dalle piogge au-tunnali. Grigiore, insomma. Vitalità – Tuttavia, da quelle parti, c’èspazio pure per un sorriso. A crearlo,la gioventù tornata a riappropriarsidella borgata: “Manca una genera-zione che non è più venuta alla Vitto-ria per alcuni anni. I quarantennid’oggi, però, hanno riportato i figli ele ultime settimane sono state animate

È un’opera che si regge ancorasulla coesione paesana, quella cheruota intorno alla parrocchia dei

Giovi. Tra devozione e amicizia, il se-greto del mantenimento di un piccologioiello di fede è custodito nell’affia-tamento popolare. Storie che riguar-dano il passo tra Scrivia e Polcevera,a poche decine di metri dall’Alta Viadei Monti Liguri. Tradizione - Lì si mostra la piccolachiesa in memoria di Sant’Antonio.Ogni anno la comunità locale orga-nizza una giornata di festa intorno ametà estate. Lo fa con una preliminarepulizia dai rovi sorti in primavera. Aoccuparsene sono direttamente i par-rocchiani: “Seguiamo l’impegno di chici ha preceduto” dicono Angelo Ca-serza, Eraldo Balcon e Vittorio Tra-verso. Citano figure che hanno se-gnato la storia del borgo: “Vecchi chequi ricordiamo semplicemente comeNanni, Albino e Vitturin. Tenevano a

quel presidio in maniera particolare.Non abbandonarlo è un dovere”. Località - La cappelletta si raggiungea piedi dalla Piana dei Giovi, pochi mi-nuti dalla zona che ospita i giochi perbambini: “Sono pochi quelli che ricor-dano i motivi della costruzione. Vollela sua edificazione una signora che aiprimi del novecento scampò a un de-

ragliamento avvenuto in zonaBarriera. Avrebbe dovuto saliresu quel treno, ma all’ultimo loperse. Da qui la devozione aSant’Antonio”.

Chiese & Dintorni

La Cappellettadei Giovi

DON GIOIA

quasi come un tempo” spiegano i vil-leggianti dal Bar Bianca, unico presi-dio sociale della frazione. Esempio piùeclatante? Il riordino del campettosotto gli storici spazi da bocce. I gio-vani hanno ripulito l’area ora sfruttataper calcio, beach volley ma anche perpranzi e cene.

C’erano quelli che a messa vannoogni domenica. Insieme a molti pre-lati, tra il funerale e il rosario, nonmancavano le presenze di uomini edonne privi di un rapporto direttocon la fede. Tanta gente che avevaconosciuto la parrocchia soltanto perquel sacerdote, don Anselmo Gioiada San Cipriano. Carattere - Uomo generoso, mai ri-nunciava ad aiutare. Persino troppo,secondo alcuni fedeli. Già due annifa a Qui anticipò la visione predicatatuttora, con forza, da Papa France-sco: “Una speranza va data a tutti”.Parroco emerito aveva lasciato l’ope-ratività al giovane don Andrea Co-sma. Tuttavia continuava a vivere sulcolle d’alta Valpolcevera che avevaguidato dall’altare per oltre 30 anni. Storia - Pastore non certo alla donGallo, tuttavia un religioso che sape-va interagire con gli ultimi a modosuo. Ordinato sacerdote nel 1953 dalcardinale Siri, don Gioia era approda-to sulle alture di Serra Riccò dopo leesperienze di Nervi e Pino: decine lepresenze prevenienti dalla Valbisa-gno per tributargli l’ultimo saluto.Generazioni diverse, dai padri fino ainipoti. Compagnia - San Cipriano e le realtàlimitrofe ricorderanno la sua spiritua-lità. Non meno i modi garbati del pre-te che in vecchiaia faceva coppia fis-sa con il suo amato Terry, il cane sim-bolo della piazza capace pure diqualche autografo bonario sulla pelledi chi lo infastidiva. Idea - Difficile giudicare se la previ-sione concessa a Qui durante la pri-mavera del 2013 risulterà veritiera:“La vocazione alla clausura è desti-nata a crescere”. Quasi un paradossose l’ipotesi viene calata nella liberti-na società d’oggi. Don Anselmo Gio-ia che mai rinunciava ad indossarel’abito talare, a proposito di suore,era certo pure che il convento delborgo avrebbe ripreso la sua vitalità.Pochi dubbi pure sul piano politico:“Meglio al tempo della DemocraziaCristiana con tutti i suoi difetti”.

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Il regalo di compleanno?Sfilata e nuove divise

“L’evento più importante dell’anni-versario numero 135 è in pro-gramma nel primo fine settimana

di ottobre quando ospiteremo il CorpoMusicale Santa Cecilia, realtà alpina diBorno sulle alpi bresciane. Sabato 3 èin programma la sfilata in musica perle strade di Pontedecimo. Via alle 15.30e a seguire messa in suffragio dei socidefunti con mostra fotografica. Dome-nica, sempre alle 15.30, concerto nelparco dell’Istituto Ghersi in via ConiZugna con il Corpo Bandistico Città diRapallo e ancora la Banda lombarda.Sarà possibile ammirare i nostri musi-cisti in una veste completamente rin-novata. Infatti, saranno inaugurate ledivise realizzate su misura”. A fissarel’appuntamento è Alberto Farnatale,vicario della Banda Musicale SocietàOperaia Cattolica Nostra Signora dellaGuardia di Pontedecimo. Tutto per unavvenimento che unisce innumerevoligenerazioni. Tappe - I festeggiamenti coniugano tra-dizione e innovazione. “Abbiamo ini-ziato lo scorso 29 dicembre con il Con-certo di Auguri presso il Ricreatorio. Ilricavato era stato devoluto alla scuola

don Orengo colpita dall’alluvione. Poiin primavera, il concerto di aperturadella stagione al castello di San Ci-priano. A giugno, tra Genova e VillaSerra, abbiamo festeggiato insieme a500 studenti che hanno partecipato allaboratorio musicale. A luglio siamostati presenti al Festival Bandistico In-ternazionale. Poi, ancora tante proces-soni e concerti estivi dedicati a Maria.Tutto per arrivare a ottobre, momentocardine e preludio al nuovo concertodel 29 dicembre” spiega Marco Torre,delegato alla presidenza. Spirito – Obiettivo, esaltare un sodaliziocontenitore di collaborazione e amiciziacaratterizzate da gente con esperienzeed età differenti: “Unite dalla musica edai valori della solidarietà valligiana”.

C’è soprattutto pazzia paesana. Nelmezzo pure alcuni commercianti del-la Busalla bene che vestiti i panni deimusicisti dimenticano perfino i nomidi battesimo: “Restiamo semplice-mente Nasko, Smoker, Snow, Luccy-fer, Sballato e Fabio Riva rispettiva-mente alle prese con batteria, basso,voce, tastiera e chitarre” rivela Ema-nuele Ferrando, contitolare di un ri-nomato bar nel centro del paese ba-ricentro di Vallescrivia. Passato - Una storia che scatta oltrevent’anni fa a Sarissola inseguendouno stile punk rock con testi propriscritti in italiano: “Non siamo una co-ver band, sfoggiamo uno spirito dis-sacratorio talvolta irriverente conspettacoli dal vivo in svariate esibi-zioni” sottolinea il fotografo chitarri-sta, Luciano Isolabella. Successi - Alcune canzoni restanoveri e propri cavalli di battaglia valli-giani. La band culto dell’under-ground rispolvera i grandi trionfi maitramontati: “Rumentone”, “Guardo-ne”, “Camporella”, “Colla”, ma anche“6 e 20” e “Anarkopunk”. Regalo - Già due cd alle spalle e in fa-se di ultimazione la terza creatura:“Nel 2007 abbiamo auto prodotto“Demodead”, poi nel 2009 è arrivatoil “Wc Album”. Le settimane del pros-simo Natale coincideranno con il“Deviatour 2015” e sarà l’omaggio aivent’anni della band”. Seconda anessuno per la fantasia di titoli e go-liardia di contenuti.

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38 Qui e non solo dintorni - 4/2015

La Banda di Pontedecimofesteggia 135 anni

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La commedia è giovaneSian-nexotti al decennale

Dimostrazione che il dialetto non èsolo per vecchi. Testimonianza diragazzi innamorati dei paesi in cui

sono cresciuti. Nasce da lì la favola deiSian-nexotti, un gruppo di giovani ori-ginari di Ceranesi e dintorni che ha con-servato la provenienza nel nome dellacompagnia. Avvio - “Era l’ottobre del 2005 e vole-vamo animare la nostra parrocchia diSanta Maria Assunta. Dopo qualchetentennamento, l’idea di cimentarci sulcopione di una commedia. Avevamoscelto “Aegua cea a nu maccia”, testodi Oliviero Olivari. Le difficoltà appari-vano molteplici. La lettura in dialettonon facile, la grammatica genovese an-cora meno. Tuttavia l’estate successiva,con un pizzico d’incoscienza, andammoin scena. Da lì l’avventura non si è piùfermata” ricordano gli interpreti.Traguardo - Spicca una grande coe-sione, ingrediente che viene giudicatofondamentale. Già in archivio innume-revoli rappresentazioni e non pochi ri-conoscimenti. I Ceranesotti viaggianoverso il compleanno numero dieci con“Napoleon… son mi!” in programma il12 settembre a Livellato, l’8 novembre

a Sestri e il 7 dicembre a Mignanego:“La festa del decennale proseguirà”.Primato - Età media bassa, anzi da re-cord. Questo nonostante un repertoriodialettale in cui i giovani spesso fati-cano: “E’ difficile trovare nuove ade-sioni. Bisogna investire tempo e soprat-tutto la parlata valligiana resta osticaai coetanei. Teniamo botta, non ci per-diamo d’animo contando anche su unsito internet”. Filosofia - Finalità solidali e memoriasalda: “La prime rappresentazioni sem-pre alla Gaiazza con gli incassi per lachiesa. Nasciamo come compagnia par-rocchiale. Dopo due lustri, alcuni innestie qualche arrivederci, riscontare sem-pre la stessa ossatura notando l’evi-dente crescita teatrale ci rende orgo-gliosi. Ancor di più non aver perso ilvalore della vera amicizia”.

IL POETA VIXELLA Teatro

Viaggio alla scopertadei teatranti di valle

L’attuale numero di Qui segna l’avviodi un approfondimento sulle compa-gnie dialettali e anche il battesimodella rubrica di Michele Balostro, ani-ma della compagnia Sian-nexotti. Guar-diano dei laghi del Gorzente e univer-salmente conosciuto come Vixella, ilgiovane attore vanta la passione perla poesia. Custodisce i suoi pensieriin un piccolo quaderno. Ogni duemesi ne regalerà uno ai lettori. Partenzaspeciale addirittura con due compo-nimenti: l’omaggio al monte Tobbio,per lui affasciante quanto le Dolomiti,e il ricordo del nonno. Toggio bagnou da-o so - Incantouamio questo antigo neuo zeugo/Tog-gio a-o tramonto o piggia feugo/O sopa co se demoe/A coloralo con e socoe/Viola rosso co de braxe/Son im-merso inte questa silensiosa paxe/Metreuvo stupio comme ‘n figgeu/Da-vanti a questo spettacolo co m’ are-covia o coeu.Nonno Detto - Me pa d’ese adescioma forse m’ asseunno/Son in ta stallaconti nonno/a-a poca luxe da lumea/tim’assetti insce scagnetto da-o muggioda lecea/divertio te staggo a amiatie appreu a leita/quande o çebbro ol’è pin/ti me fe da o lete a-o boccin/poiti vegni a sta via de inta cascinn-a/pe vegni inte ‘nacasa ciù comodae vixinn-a/pe contentame e fame de-moa/ti me porti a l’aegoa di surfi azeuga/ ti vigile e attento ti t’ ascordide mi inte ‘n’ momento/all’oa de anaa cà o papà o ne vegne a çerca/‘navoxe a me ciamma no me veuggioadescia/Stanni con mi nonno no ten’ ana/Scordate no se peu/Te portosempre drento o coeu.

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Racconti da via Guido Poli di Pontede-cimo, cronache firmate Farmacia Mo-lina. Notizie certe datate 1860 inseri-

scono quel presidio tra le attività storichedella delegazione. Aspetti di ieri e oggi chesi fondano all’interno di una realtà dallastoria ultracentenaria, ma in grado di guar-dare con solidità al domani. A guidare l’at-tività dal 2003 è la dottoressa Roberta Del-lepiane, originaria di Pedemonte. La suasquadra è caratterizzata da sei collabora-tori: “Ognuno ha competenze, specializ-zazioni e responsabilità differenti che per-mettono un servizio completo con almenouna cosa in comune, il sorriso”.Genovese - Tra la strada principale e ilbivio che conduce alla chiesa della dele-gazione, la farmacia prosegue una tradi-zione di ascolto, consiglio, competenza edisponibilità: “L’amore per la memoriaviene sfoggiato anche con lo spolvero dellaparlata dialettale ogni volta che un clientene dimostri l’apprezzamento”.

Servizi - Le novità di Pontedecimo riguar-dano più settori. Roberta Dellepiane è di-retta: “Grazie alla specializzazione inomeopatia, fitoterapia, dermocosmesi, ali-mentazione offriamo anche una vastagamma di esami in autoanalisi con stru-mentazioni all’avanguardia che danno ri-sultati immediati e attendibili come quellidi laboratorio. Riferimento a profilo lipidico,emoglobina glicata, Inr, glicemia, coleste-rolo e trigliceridi. Inoltre eseguiamo test perintolleranze e allergie alimentari, respira-torie, mineralogramma, test sul Dna, am-minoacidi, vitamine. A occuparsene in ma-niera particolare sono i nostri dottori Paola,Tiziana, Oliviero e Giulia”.Collaboratrici – L’apprezzamento della ti-tolare si rivolge anche a chi segue dermo-cosmesi e organizzazione del magazzino:“Un grazie sincero a Marilena e Orietta.La prima esegue test sul capello e sullapelle offrendo consigli mirati per migliorarela salute e la bellezza dei nostri clienti. Laseconda ci aiuta ad avere sempre prodottia disposizione e ordinati, inoltre si occupadella parte creativa riguardo le vetrine.Nome d’arte, Giotto. Tutti insieme offriamoun servizio puntuale con la modernità re-stando vicini alle tradizioni come insegnatodalla dottoressa Marisa Chicco, la prece-dente e storica titolare”.Rivoluzione - Rispetto a qualche decenniofa il ruolo del farmacista fa i conti con unapesante e sempre più complicata buro-crazia. “A cambiare è stata la professione,vige una travolgente innovazione ampliatasu innumerevoli settori” spiega RobertaDellepiane. Occasioni - È così che la Farmacia Molinasaluta l’autunno con settimane di grandi

Benessere

40 Qui e non solo dintorni - 4/2015

A Pontedecimo sconti e promozionisu test e prodotti di bellezza

Molina tra storia e attualitàin farmacia il mese della salute

promozioni su servizi e offerte mirate. Haaperto il mese l’evento dedicato alla pelle:“Prossimi appuntamenti il 15 settembre conla giornata ideata per la salute dell’appa-rato digerente, il 22 con la cura del capelloe il 29 con la scoperta dei prodotti dedicatialla stimolazione delle difese immunitarie.Nel primo caso è possibile prenotare testdirettamente in farmacia su disbiosi, intol-leranze e relativi consigli con il ritiro di unbuono sconto da 50 euro. Ottobre - Non perdono occasione per sot-tolineare ulteriori date: “Il 20 giornata dellasalute delle ossa con la prenotazione dellamoc e referto immediato a soli 25 euro.Martedì 27 lancio della linea bio anti etàanche per pelli sensibili e intolleranti”. Novità - Evidenziano l’ultima proposta os-sia l’ecodetersivo per lavatrice o bucato amano in grado di centrare grandi risultatie rispettare l’ambiente con un occhio alportafoglio: fino a 44 lavaggi con un litro. Disponibilità - Tutto per un presidio che vaoltre la farmacia vecchio stampo, quellache ha fatto la storia di Pontedecimo: “Nonsolo vendita di medicine, ma soprattuttocordialità, ascolto e consulto. Se in geno-vese non è un problema, ma un’opportu-nità. Qualora esistesse qualcosa che nonfacciamo, c’è solo da dirlo. Soddisferemopure quell’esigenza”.

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41Qui e non solo dintorni - 4/2015

Raccontano che le vendite siano ri-volte a paesi che non hanno mai co-nosciuto. Talvolta, neppure sul map-

pamondo. Fronteggiano un mercato cheper il 70% guarda all’estero. Quindici annid’attività, due soci e due collaboratori perun marchio che non ha investito un cen-tesimo sulla pubblicità: “La migliore formadi promozione per la Columbus è semprestato il passaparola”.Sede - Gente concreta, quella che apre icancelli dell’azienda sita in via Levi lungola sponda sinistra del torrente Secca. Tuttoa pochi metri da Villa Serra di Sant’Olcese. Fondatori - Ad accoglierti sono PaoloCavo e Sandro Borghesan. Il primo si oc-cupa delle vendite, il secondo degli ac-quisti. Un mix d’intesa e amicizia che vaoltre l’aspetto professionale. A sorpren-dere però è la storia d’impresa, un rac-conto di tenacia e lungimiranza che na-sce in Valpolcevera e oggi traguarda al

mondo: Columbus Ricambi srl.Racconto - “Entrambi abbiamo fatto quin-dici anni in Belotti, stabilimento di Ma-nesseno pioniere nella produzione di grumobili in ambito portuale. Quando ab-biamo capito che lì non ci sarebbe statopiù futuro, quasi casualmente, abbiamoinvestito sulle nostre competenze affinatenei precedenti tre lustri inglobando inqueste anche l’ovvia conoscenza dellelingue straniere” spiega Paolo Cavo. Profilo - Dapprima passi micro, da genteconcreta. Appunto. Nel 2000 l’avvio fu alcivico 6 di via Lavagetto, a Mignanego.Era un ufficio con due computer, due scri-vanie e altrettante sedie: “In quel fondodi palazzo è nata un’azienda specializ-zata nella fornitura di ricambi adattabiliper mezzi portuali diventando un puntodi riferimento per i pezzi Belotti e Cvs Fer-rari” ricorda Sandro Borghesan.Operatività - Richieste crescenti hannoimposto la ricerca di nuovi spazi. Da quiil trasferimento nell’ampio capannone divia Levi dove però non cambia la filosofia:“Serietà al primo posto. Parametro carat-terizzato anche da rapide consegne inqualsiasi paese. Ci avvaliamo dei più af-fidabili corrieri. Non produciamo pezzi di-rettamente in azienda, la nostra attivitàsi basa sulle conoscenze apprese in unpercorso ormai trentennale in cui anno-veriamo anche la costruzione di parti

meccaniche e di carpenterie a disegno oa campione”.Sogno – Dunque, dal tergicristallo allapompa idraulica, il riferimento delle ban-chine portuali fa rima con Valpolcevera.Tutto previsto? “No, per niente. Quindicianni fa sarebbe stato inimmaginabilepensare a una simile crescita. La quoti-dianità impone ancora sacrifici e grandeattenzione a un mercato in continua evo-luzione. Crediamo che la nostra storiapossa essere un incentivo per tanti ra-gazzi alle prese con gli infiniti problemioccupazionali. A iniziare proprio da que-sta valle”.

Quelli che fanno girare i porti:“Ricambi in cinque continenti”

La Rivelazione

Columbus Ricambia Manesseno

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42 Qui e non solo dintorni - 4/2015

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La corsa di Martinaverso miss Italia

Bellezza

Era il febbraio 2014 e Qui aveva de-dicato alla quasi diciottenne la pro-pria copertina: “Miss Italia? Perché

no” dichiarava quasi per scherzo Mar-tina Federici.Gioia - La carta d’identità, adesso, in-dica diciannove primavere compiute.Il capello resta biondo e il fisico piùslanciato che mai: “A Miss Italia sonoarrivata per davvero, Qui porta bene”.La giovane di Serra Riccò è statascelta tra le dieci ragazze chiamate arappresentare la Liguria nella fase fi-nale di Jesolo.Vittoria - Un prestigio ottenuto graziealla fascia di miss Cotonella rimediatasulla riviera di ponente durantel’estate. Soltanto qualche settimanadopo il diploma di maturità: “Setti-mane indimenticabili a prescindere dacome finirà la fase finale. Le passerellerestano un divertimento, devo guar-dare al futuro universitario. A brevesceglierò tra economia e giurispru-denza”. Tifoseria - Intanto tutta la Valsecca egran parte della Vallescrivia plaudano

alla corsa di Martina che si mantienein forma con la palestra: “I pensieriprincipali quando vinco un concorsovanno sempre alla mia famiglia chevive a Serra Riccò. Il nonno Sergio è ilprimo tifoso. Non meno coinvolti sonoi tanti amici conosciuti in questi annial Primo Levi. Poi, ovvio, la dedica spe-ciale va a Riccardo. E’ il mio fidanzatoe gioca nell’Isolese, forse l’ultimo sog-giorno a Jesolo lo avrebbe evitato. Main realtà resta un supporter che nonmi abbandona mai”. Trenino - Intanto, la miss fissa già lepriorità per il ritorno in valle dal Ve-neto. Non vuole prendere in conside-razione il bersaglio grosso, Martina:“Evito sempre i pensieri di vittoria”.Già strafelice così non impiega un at-timo per aderire con la sua bellezzaalla battaglia dell’intero comprensorio,quella per salvare la ferrovia Genova– Casella. Riguardo all’iniziativa lan-ciata dal sindaco di Sant’Olcese, Ar-mando Sanna, risponde presente:“Una campagna fotografica molto sim-patica. Tanti coetanei hanno scattato

selfie solitari o assieme ai membridella propria associazione sui binari.Tutti per dire che aspettano il treno.La linea non deve morire, resta unaricchezza anche per il mio paese diSerra Riccò. Sarò felice di postare ilmio volto”. Con o senza l’ennesima fa-scia.

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43Qui e non solo dintorni - 4/2015

ARTI MARZIALIL’ultimatum di Crivello: “Basta guerre in vasca”

Nuoto

Fratellanza e Fulgor:tensione per la piscina

Nuovo amore verso il beach volleyed esplosione della corsa. Due ten-denze dello sport estivo 2015 prati-

cato a spasso per Polcevera e Scrivia.A incrementare la moda nei confrontidella prima disciplina, anche, il nuovocampo adiacente alle piscine di Pon-tedecimo. Seconda attività, invece,percorsa un po’ ovunque con l’apiceraggiunto a Busalla per il tradizionalememorial Barbieri del 10 settembre. Acqua - Tuttavia la ripresa scolasticanon fa dimenticare tradizioni consoli-date. Dunque, sono decine le iscrizio-ni che fanno riferimento all’impiantonatatorio della delegazione al confinetra la grande Genova e la cintura ex-tra urbana d’alta Valpolcevera.Restauro - Una struttura interessatada importanti quanto necessarie ope-re di ammodernamento supportatedalla Fratellanza Nuoto come ente ge-store sotto la regia del Comune di Ge-nova. Il presente, invece, resta storia

che rispolvera vecchie tensioni capacianche di uscire dai confini locali. Attri-ti, tuttora in corso, tra FratellanzaNuoto e Fulgor Nuoto. Sostanza - Sintesi: la società granata ètitolare dell’impianto a livello gestio-nale. I propri dirigenti si sono sobbar-cati un mutuo per fronteggiare l’inve-stimento. La Fulgor, che ha semprepagato la propria quota, non può per-mettersi aumenti spropositati e nep-pure un allontanamento dall’impian-to. Da qui, i dissidi. Tursi - A intervenire nel dibattito, ora,Gianni Crivello. Parole nette dell’expresidente di Municipio e attuale as-sessore ai lavori pubblici: “Rappresen-tano entrambe una ricchezza per ilterritorio. Una quadra è indispensabi-le giocando a carte scoperte. La Ful-gor dica chiaramente dove può arriva-re e la Fratellanza agisca di conse-guenza fermo restando che un mutuosimile non rappresenta un’inezia”.

E’ una ripartenza differente da qualsiasialtra stagione, quella in casa Cskl Cam-pomorone. Ogni anno la data del 15settembre segna la ripresa d’attivitàper il karate valligiano con i tradizionalicorsi. Ma l’avventura 2015 si apre conun fiocco rosa, quello per Beatrice. Genitori - E’ la figlia dei due atleti exazzurri, Christian Bianchi e ManuelaCinque. La loro crescita è avvenuta ingran parte tra i muri di una palestra.Oggi non nascondono l’emozione: “L’ar-rivo di un bambino rappresenta unadelle tappe più importanti della vita, fariscoprire parti di noi sconosciute. Dasempre, i piccoli, qui in Cskl, rappre-sentano un valore primario. Il nostrofuturo dipende da loro”. Programma - E’ così che la società val-ligiana propone un anno di grande fer-mento. A Campomorone via dal 15 set-tembre, a Pontedecimo dal 2 ottobre. Iresponsabili del sodalizio sfogliano l’of-ferta: “Baby karate con movimenti pro-pedeutici alla pratica di questo sportper bambini intorno ai 5 anni, preago-nismo per ragazzi dai 6 ai 13 anni ecentro sportivo scolastico per gli alunnidelle elementari in collaborazione conl’istituto comprensivo di Campomoronee Ceranesi. Inoltre, la Cskl, vanta anchel’alta specializzazione agonistica dedi-cata agli atleti più meritevoli con pos-sibilità di accesso alle squadre ufficialiche disputano campionati regionali enazionali. Testimoniato dal sito cskcam-pomorone.it, offriamo pure attività nonagonistica con lo studio di tecniche ri-guardanti l’autodifesa e cenni di filoso-fia orientale”.

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45Qui e non solo dintorni - 4/2015

Calcio VeroTORNEI

Il gol del cuore per Diego:“Ti aspettiamo a scuola”

I piccoli amici in campoper raccogliere fondi

A spasso per l’estate valligiana c’è chiinsegue un trofeo dopo l’altro e c’è purechi regala animazione infinita attra-verso l’organizzazione di competizioniin un paese come Isoverde. Il protago-nista si chiama Luca Tancredi: “E’ unlavoro di puro volontariato che si con-cretizza grazie all’aiuto di altri amici in-namorati del posto in cui siamo cre-sciuti”. Calcio e beach volley a volontà. Anormale – Fermo per un anno in se-gno di rispetto verso la tragedia cheha colpito la famiglia di una giovaneparrocchiana, il goliardico torneo sulcampo trapezoidale della chiesa di Ve-treria, con squadre miste, posticipa al-l’agosto 2016 il quattordicesimo appun-tamento. Dunque, tra Scrivia ePolcevera, a lasciare il segno 2015 sonosoprattutto le sfide di Fumeri e Isoladel Cantone. Polcevera – A spiccare sulla collina diMignanego è stata un’organizzazioneproseguita per più settimane in ricordodel giovane Francesco Giardino. Vitto-ria finale per i ragazzi del Bar Achille,ma soprattutto una vetrina sull’im-pianto tuttora in erba sintetico e al ser-vizio tanto della squadra paesana im-pegnata in prima categoria quantodella scuola calcio in costante crescita. Scrivia – Grazie alla generosità dell’Iso-lese Calcio, invece, memorial SaverioPerri sul prato naturale di Montemoro:novanta iscritti, otto squadre costruitea tavolino frazionando le forze nel de-cennale della scomparsa di una figurache al confine con il Piemonte restaquanto mai viva. La ricompensa piùbella ai sacrifici di tanti volontari? Lasintesi è degli stessi organizzatori:“Spalti gremiti e amicizia sempre, a pre-scindere dall’agonismo messo incampo”.

Lo stupore principale è quello diSonia e Marco Barbieri, i genitori diDiego: “Dopo un anno dall’incidente

non ci aspettavamo che una simile mo-bilitazione proseguisse con questo af-fetto. Vogliamo dire semplicemente gra-zie a tutti quelli che continuano a sup-portarci”. Certo, la sofferenza quotidianae lo stravolgimento di una vita restanotutte sulle spalle della famiglia. Sonopesi tutt’altro che leggeri. Vivere in unpaese significa pure non restare solidavanti ai drammi della vita. La rispostaemersa in Valverde cresce ogni setti-mana, ultima dimostrazione il torneodi calcio organizzato nei giardini Dossettidi Campomorone per raccogliere fondiin favore delle cure che attendono Diego:“Speriamo torni presto a scuola” confi-dano gli amichetti, anche se il percorsoresta lungo. Quando - E’ una storia che inizia loscorso ottobre, quella del piccolo origi-nario di Ceranesi. Un attrezzo taglialegnalo colpisce accidentalmente mentre gio-ca a San Martino di Paravanico. Un de-stino maledetto, i soccorsi immediati ele prime operazioni disperate al Gaslini:

“Non ringrazieremo mai abbastanza imedici. Dopo la stabilizzazione, l’avviodi una lunga fisioterapia presso il com-plesso lecchese “La Nostra Famiglia”con altri professionisti straordinari. Quila sorpresa, Diego sta facendo progressienormi”. Aiuto - Presto tornerà a casa, ma poisarà necessario risalire in Lombardia.Intanto è stato essenziale preparare ap-positi vani e pensare al proseguimentodella riabilitazione non priva di costiingenti. Da qui l’impegno valligiano conCampomorone Calcio, Civ e tanti amicicome Angelo Moi e Roberta Stegagnoloanime del torneo nonchè del succes-sivo concerto. Restano aperte le dona-zioni presso il conto corrente conIT74E0306931900100000013483 intestatoa Marco Barbieri e Sonia Adani”.

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46 Qui e non solo dintorni - 4/2015

Il Cai cala il tris dei corsie l’Antola conquista

Escursionismo

troterra può e deve essere ancora per-fezionato in chiave promozionale e tu-ristica. Positiva in questo senso, l’appli-cazione di targhe con numeri d’emer-genza nelle bacheche del tracciato. Bolzaneto - L’impegno che persegue ilCai, invece, non rappresenta una mo-da. Resta quella un’innata filosofia divita che ogni anno i volontari propon-gono a nuovi soci. La conferma di tresoluzioni per l’imminente stagione:corso base di escursionismo, corso inambiente innevato e corso avanzatodi escursionismo. Direttore - “Ulteriori informazioni pres-so le sedi di via Reta, vico Carmagnolae via Agnese o sul nostro sito” spiegaAlessio Boccardo, riferimento del cor-so primario. I prezzi oscillano dai 70 ai100 euro per tariffe popolari e in gradodi garantire oltre 15 appuntamenti tralezioni teoriche e pratiche. Dettagli sulsito caibolzaneto.it e raccomandazio-ne pratica: “Consigliamo l’iscrizioneprima possibile con l’avvio dell’attivitàper l’escursionismo fissata al 18 set-tembre”.

Libro - Intanto a riscuotere grandi con-sensi tra gli appassionati di montagnaè anche il volume realizzato da AlessioSchiavi e Andrea Parodi: “La Catenadell’Antola”. Un itinerario attraverso levalli del Parco su castelli, musei, emer-genze e luoghi caratteristici di un ter-ritorio vastissimo al confine tra Ligu-ria, Piemonte, Lombardia ed EmiliaRomagna. All’interno anche Pentema,teatro 2015 di speciali insegnamentisulla costruzione dei muretti a secco.L’opera resta disponibile nelle libreriecittadine, ma anche nelle edicole deipaesi, presso alberghi, ristoranti, eser-cizi delle vallate, nonché all’Ente Par-co e al Rifugio Antola.

Se c’è un aspetto positivo da ri-scontrare nell’ultima crisi econo-mica tuttora in corso, bisogna fare

riferimento alla riscoperta di paesaggidimenticati. Indicativo verificarequanto accade sugli antichi sentieridei monti genovesi. Convinzione - La tesi è sostenuta conforza in vari ambienti che si occupanodi natura alle spalle della città. Difficileaverne una conferma scientifica, certa-mente le presenze su tracciati qualil’Alta Via dei Monti Liguri hanno fattosegnare un’impennata anche nell’ulti-ma estate. Tutto con la consapevolez-za che il veicolo naturalistico dell’en-

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47Qui e non solo dintorni - 4/2015

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Mountain bike e a piediAquilotti anti sclerosi

Non solo una gara di bicicletta.L’evento numero 16 degli AquilottiTour è una vera giornata dedicata

a sport, famiglie e solidarietà: “L’edi-zione 2015 permette di respirare la no-stra valle su due ruote o semplicementea piedi grazie a una manifestazionesulle bici anche per i bimbi” spieganogli organizzatori.Programma - Appuntamento il 20 set-tembre con le iscrizioni della competi-zione già al via dalle 8 sul piazzale diBorgo Fornari: “Alle 9 scatta la gara emezz’ora più tardi funzioneranno le na-vette che porteranno i camminatori sulmonte Porale. Negli stessi minuti viaalla sessione baby. Arricchiranno lamattinata spettacoli medioevali pressoil castello nonché i concerti di Piero Pa-rodi e dei Rock Brothers. A metà gior-nata momento conviviale con il pastaparty, seguito dalle premiazioni e dal-l’esibizione di Matteo Murgia. Il dibat-tito con l’assessore regionale Ilaria Cavoe il giornalista Gianni Vasino su sport edisabilità aprirà il pomeriggio, chiusodalla musica dei Margot” spiegano gliAquilotti.Turismo - A emergere con forza, l’of-

ferta diversificata. Spazio per ogni etàe qualsiasi allenamento: “Siamo con-vinti che la proposta ambientale sia diprimo livello. I sentieri tra Ronco e Fran-conalto, ex vie del commercio, oggi rap-presentano una straordinaria attrattiva.E’ giusto che ne beneficino non solo gliagonisti”. Finalità - Ulteriori informazioni sul sitoaquilottimtb.it o sulla pagina facebook.Tutto con un impegno più forte di qual-siasi traguardo sportivo: “La nostra bat-taglia mira a sconfiggere la sclerosi mul-tipla. Grazie alle iscrizioni, da Borgo unagoccia nel mare. Donata però congrande amore”.

MOTO PARTYDue Ruote

Sedicesima edizione il 20 settembre

Le due ruote presenti erano decine.Tutte lì per ricordare un Amico. Loscrivono con la “A” maiuscola a Pave-to. E’ stata la frazione del primo MotoParty intitolato a Rino Casagrande,biker innamorato dei rombi protago-nisti sul piazzale sopra Mignanego. Ideatori - “Avremmo voluto chiamar-lo motoraduno, ma le regole ferreedella federazione motociclistica loimpediscono. Nessuno ne capisce ilmotivo” spiegano gli organizzatori.Pazienza. A fare la differenza non so-no le etichette. Conta l’atmosfera,persino più forte del caldo in un’esta-te a tratti torrida. Mezzi di qualsiasiepoca: dagli scooter all’ammiratissi-mo sidecar Ural, stella di giornata. Fi-ne unico, salutare Rino. Cavalli, cilin-drate e gomme non hanno contatonulla. Solo l’amicizia ha risuonato sul-le strade di vallata. Percorso - Giro breve sui percorsiche qui farebbero a occhi chiusi, ca-paci di evocare dolci ricordi. Via sulPasso dei Giovi poi Busalla e salitadella Vittoria da San Bartolomeo. Di-scesa tranquilla su Montanesi primadel brindisi di Ponterosso: tutti i bic-chieri al cielo per Rino davanti allasua amata Ducati 350 Desmo, prelu-dio di un pomeriggio tra rock e brin-disi a Paveto. Mezzi - Vespe, carenate, naked, en-duro, custom, moto d’epoca e l’ambi-zione che quella manifestazione di-venti appuntamento fisso. Emozioniforti, coperte con gli occhiali da sole.Ma si sa, i duri hanno due cuori e na-scondere qualche lacrima pareva im-possibile. E il 20 settembre, a Paveto,si replica con la sfilata dei tir.

S.B.

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L’Irriverente

Il comizio del veterinario Sia chiaro, nessuna offesa ai cit-tadini di Isola del Cantone. L’in-tento non è certo quello di rap-presentare i residenti del paeseal confine con il Piemonte alpari di pecore, conigli o maiali.Tuttavia l’occasione era trop-po ghiotta. E chi va in cercadi ironia, come Davide Sac-co, non ha ceffato il bersa-glio. Il sindaco Giulio Assaledipinto nel pieno di un co-mizio. Ad ascoltarlo perònon ci sono gli eventualielettori bensì i suoi clientidi studio, gli animali. Lamatita irriverente dell’ar-tista, che tuttora custo-disce il suo estroso ta-volo delle caricature al-l’interno della societàcattolica di Cesino,non rinuncia all’acco-stamento tra ruoloprofessionale e ser-vizio ammnistrativodel protagonista.Dunque, ecco il ri-sultato che immor-tala il veterinariononché primo cit-tadino isolese.L’immagine lo ri-trae con l’immancabile scudocrociato della Democrazia Cristianadavanti al pulpito. Oggi che la BalenaBianca resta soggetto soltanto dellastoria politica, l’amministratore valli-giano spesso fa i conti con l’etichettadi democristiano. Una definizione con-quistata però con l’accezione positiva:

capacità di smussare spigolature, ri-cerca del dialogo e precedenza albuon senso. Elementi fondamentaliper catturare apprezzamenti che glihanno permesso la guida di Isola da

quasi quattro lustri: un decennioda sindaco, un

quinquen-nio da vicedi CristinaParodi eadesso nuo-vamente insella da dodicimesi. Uomo dicentro sinistra,dapprima vicinoa MassimilianoCosta e più re-centemente a Pip-po Rossetti, fuggedalle classificazio-ni partitiche nonnascondendo tutta-via simpatie demo-cratiche. Agli amiciche criticano la suaeccessiva pazienzapaesana fa spallucce,l’uomo che resta tra gliartefici della vincentescommessa jazz in Val-lescrivia. E quando si ac-corge che durante le suespiegazioni qualcosa ri-sulta poco chiaro, nonesiste problema. Davantipotrà esserci il presidentedella Regione, il musicistaafroamericano o un dipen-dente comunale: Giulio As-sale non cambierà linguaggi

o comportamenti. Rafforzerà il suo ra-gionamento ricorrendo all’intercalarepiù gettonato, u mego da bestie: “Cisiamo?”

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