ValliPelliceeChisone Domanicampaneamartello ...€¦ · desi domani alle 18,30 si sentiranno i...

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La storia ANTONIO GIAIMO D all’alto dei cento campanili delle chiese cattoliche e dei templi val- desi domani alle 18,30 si sentiranno i rintoc- chi delle campane a martel- lo. Per cinque minuti il suono invaderà pianure e strette valli alpine. È l’ennesimo segno della protesta per la soppressione dei due ex ospedali valdesi di Pomaretto e Torre Pellice che saranno chiusi, così come previsto dal piano sanitario della Regione. «La campana a martello si suonava un tempo quando si era nell’imminenza di un pericolo – dice il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi – ora la suoniamo nei templi e nelle chiese per il pericolo di per- dere gli ospedali che per le nostre valli non sono una co- modità, ma una necessità». Il vescovo, che da sempre è stato in prima fila accanto ai sindaci durante le marce di protesta, aggiunge: «La per- dello Stato per impugnare la delibera della Giunta della Re- gione Piemonte del 14 marzo, che ha disposto la chiusura di questa importante struttura sanitaria piemontese. «Sono convinto che sia pos- sibile trovare una soluzione a livello politico – afferma il mo- deratore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini – perché esiste un’alternativa ragione- vole alla chiusura, che consen- te di perseguire ugualmente obiettivi di maggiore efficien- za e razionalità della spesa sa- nitaria». Aggiunge il sindaco di Po- maretto, Danilo Breusa: «Ab- biamo deciso di far suonare le campane alle 18,30, l’orario in cui le nostre strade sono pie- ne di turisti che rientrano a Torino. Ognuno di loro può diventare testimone e porta- voce di un’istanza che sino ad oggi è rimasta senza risposta. La Regione non sente il no- stro grido d’aiuto. Qualcuno forse ora si chiederà: ma per chi suona la campana?». John Donne concludeva il suo celebre sonetto scrivendo: «Non mandare mai a chiedere per chi suona la campana, essa suona per te». Ma domani le campane suoneranno per quel- le donne, uomini, bambini e an- ziani che nelle valli valdesi per- deranno il loro ospedale. Valli Pellice e Chisone Domanicampaneamartello controlachiusuradegliospedali Iniziativacongiuntapromossadallechiesecattolicheedaitemplivaldesi Protesta Le comunità religiose delle due valli, così come i sinda- ci, protestano contro la chiusura degli ospedali di Torre Pellice e Pomaretto da parte della Regione Piemonte dita di posti letto per lungode- genza e riabilitazione incide in maniera negativa sui residenti e sono molti gli anziani che abi- tano nelle nostre valli. In que- sto modo la gente avrà un moti- vo in più per abbandonare la montagna». E se la campana a martello denuncia un pericolo, quella a distesa esprime un lamento: «Un segnale che vogliamo sia compreso dai rappresentanti delle istituzioni regionali – con- clude il vescovo – un invito al dialogo e alla lettura del disagio di un territorio montano». L’escalation per la difesa de- gli ospedali cresce. Si vogliono salvaguardare i due presidi di valle, nati grazie ad una sotto- scrizione popolare, e si voglio- no trovare anche soluzioni al- ternative alla chiusura del- l’ospedale valdese di Torino. In- fatti ieri la Tavola valdese ha deciso di avviare un ricorso straordinario diretto al Capo

Transcript of ValliPelliceeChisone Domanicampaneamartello ...€¦ · desi domani alle 18,30 si sentiranno i...

LastoriaANTONIO GIAIMO

Dall’alto dei centocampanili dellechiese cattolichee dei templi val-desi domani alle

18,30 si sentiranno i rintoc-chi delle campane a martel-lo. Per cinque minuti il suonoinvaderà pianure e strettevalli alpine.

È l’ennesimo segno dellaprotesta per la soppressionedei due ex ospedali valdesi diPomaretto e Torre Pellice chesaranno chiusi, così comeprevisto dal piano sanitariodella Regione. «La campana amartello si suonava un tempoquando si era nell’imminenzadi un pericolo – dice il vescovodi Pinerolo, monsignor PierGiorgio Debernardi – ora lasuoniamo nei templi e nellechiese per il pericolo di per-dere gli ospedali che per lenostre valli non sono una co-modità, ma una necessità».

Il vescovo, che da sempre èstato in prima fila accanto aisindaci durante le marce diprotesta, aggiunge: «La per-

dello Stato per impugnare ladelibera della Giunta della Re-gione Piemonte del 14 marzo,che ha disposto la chiusura diquesta importante strutturasanitaria piemontese.

«Sono convinto che sia pos-sibile trovare una soluzione alivello politico – afferma il mo-deratore della Tavola valdese,Eugenio Bernardini – perchéesiste un’alternativa ragione-vole alla chiusura, che consen-te di perseguire ugualmenteobiettivi di maggiore efficien-za e razionalità della spesa sa-nitaria».

Aggiunge il sindaco di Po-maretto, Danilo Breusa: «Ab-biamo deciso di far suonare lecampane alle 18,30, l’orario incui le nostre strade sono pie-ne di turisti che rientrano aTorino. Ognuno di loro puòdiventare testimone e porta-voce di un’istanza che sino adoggi è rimasta senza risposta.La Regione non sente il no-stro grido d’aiuto. Qualcunoforse ora si chiederà: ma perchi suona la campana?».

John Donne concludeva ilsuo celebre sonetto scrivendo:«Non mandare mai a chiedereper chi suona la campana, essasuona per te». Ma domani lecampane suoneranno per quel-le donne, uomini, bambini e an-ziani che nelle valli valdesi per-deranno il loro ospedale.

Valli PelliceeChisone

Domanicampaneamartellocontro lachiusuradegliospedaliIniziativacongiuntapromossadalle chiesecattolicheedai templi valdesi

ProtestaLe comunità

religiose delledue valli, cosìcome i sinda-ci, protestano

contro lachiusura degli

ospedali diTorre Pellicee Pomaretto

da parte dellaRegione

Piemonte

dita di posti letto per lungode-genza e riabilitazione incide inmaniera negativa sui residentie sono molti gli anziani che abi-tano nelle nostre valli. In que-sto modo la gente avrà un moti-vo in più per abbandonare lamontagna».

E se la campana a martellodenuncia un pericolo, quella adistesa esprime un lamento:«Un segnale che vogliamo siacompreso dai rappresentantidelle istituzioni regionali – con-

clude il vescovo – un invito aldialogo e alla lettura del disagiodi un territorio montano».

L’escalation per la difesa de-gli ospedali cresce. Si voglionosalvaguardare i due presidi divalle, nati grazie ad una sotto-scrizione popolare, e si voglio-no trovare anche soluzioni al-ternative alla chiusura del-l’ospedale valdese diTorino. In-fatti ieri la Tavola valdese hadeciso di avviare un ricorsostraordinario diretto al Capo

IL CASO

IlmisterodelleAsl

pigliatuttoALESSANDRO MONDO

Ora bisognerà chiarireperchè sono stati pro-rogati gli appalti, da un

anno a quattro, e quali ditte nehanno beneficiato: operazioneche non può prescindere dal-l’audizionedeidirettorigenera-lidelleAsl.Lequali,nonostantel’entrata in funzionedelleFede-razioni sanitarie, hanno conti-nuatoabandirenuovegareperlavori, forniture, servizi, e a rin-novarequelle in scadenza.

Da qui l’allarme della Com-missioneregionaledi controllo,condivisodalle forzedimaggio-ranza: in primis la Lega. Allar-meribadito ieridaAlbertoGof-fi, presidente della Commissio-ne inquotaUdc,daMassimilia-no Motta, FdI e dal consiglieredelPdDavideGariglio.

Ilquadrofornitoaiconsiglie-ri fa riflettere. Dal 16 maggio2012 a oggi l’Asl di Vercelli habandito 17 gare e ne ha proro-gate 10. Asl Vco: 15 bandite, 71prorogate. Asl To4: 35 bandite,29 prorogate. Asl To5: 107 ban-dite, zeroproroghe.AslTo1: 113bandite, 4prorogate.AslNova-ra: 48 bandite, 101 prorogate.Asl Asti: 81 bandite, 144 proro-gate...PerrestareaTorino:AsoMauriziano: 125 bandite, 16prorogate. Città della Salute:439 bandite, 885 prorogate.Un’attività serrata, per decinedi milioni, che non ha riscontricon quella delle 6 Federazionivolute daMonferino. E pazien-za se erano nate per questoscopo. Resta la domanda: cuiprodest?

il casoMARCO ACCOSSATO

TORINO

Dai risarcimentidella truffa aidanni di Finpie-monte - la finan-ziaria della Regio-

ne - arriveranno i fondi pernuove apparecchiature ospe-daliere: una Tac di ultima ge-nerazione destinata al MariaVittoria e altre due attrezza-ture medicali per l’infantileRegina Margherita.

Il 70% degli oltre 250 inda-gati nell’inchiesta sulle spesegonfiate e le fatture false per larealizzazione di eventi e siti In-ternet ha scelto la strada del-l’indennizzo per uscire dall’in-chiesta. E parte dei soldi ver-sati da chi ha truffato sarà de-stinata alla Sanità in profondorosso. Non è ancora stato deci-so che tipo di attrezzature e inquali reparti saranno installa-te al Regina Margherita, ma i

«desiderata» dei medici nonmancano, e in base alle sommedestinate la direzione sanitariadeciderà quali saranno le priori-tà appena i fondi saranno mate-rialmente disponibili.

L’inchiesta della procura èquella condotta dal pm VittorioCorsi. Tre i filoni, tutti relativi afinanziamenti a fondo perdutoper rilanciare l’imprenditoria:

realizzazione di siti Internet,pagamento di consulenze per ilmiglioramento dei «ratingaziendali», spese per sostenerela partecipazione a fiere com-merciali.

Un raggiro raffinato, ripetutoe costruito con fatture false ogonfiate e perizie di congruitàdelle spese «compiacenti». Inparticolare, nel caso dei siti in-

ternet, Finpiemonte riconosce-va a fondo perduto il 50 per cen-to delle spese sostenute. Le pri-me anomalie erano emerse nel2007, e nel tempo la lista deitruffatori è cresciuta parallela-mente all’inchiesta del pm Vit-torio Corsi, fino a superare oggile 250 persone e una cifra di ol-tre 2 milioni di euro sottratti in-debitamente.

Gli indennizzi Finpiemonteper rifornire gli ospedali

I risarcimenti di chi ha truffato pagheranno macchinari nuovi

Le prime apparecchiature saranno acquistate per il Maria Vittoria e il Regina Margherita

NUOVE TECNOLOGIE. UN INVESTIMENTO DI 70 MILIONI

A polo sanitariopiù avanzato d’Italiamanca solo la firmaProgetto Idra, si lavora al Piano particolareggiatoNella struttura saranno curati i tumori infantili

Si chiamaPpa ed è l’ultimava-riabile, insieme al tempo, a di-videre Biella dalla sua sorte disuper-polo sanitario piemon-tese. Solo un documento, macondentro anche i dettaglimi-nuti. Non per niente si chiamaPiano particolareggiato d’at-tuazione. Ci stanno lavorandoi tecnici del Comune e gli inge-gneri della fondazione Tera, adisegnare quello che sarà ilpolo più avanzato in Italia perla cura dei tumori infantili: 70milioni di euro di investimen-to, 20 mila metri quadrati distrutture a tecnologia nuclea-re su un’area da 100 mila me-tri alle porte della città, 5 anniper costruirlo, 8 per portarlo aregime e curare 500 pazientil’anno. Con 12 mila metri in-torno adibiti a alberghi, nego-zi e residenziale di lusso.

Il suo nome è Idra e l’ammi-nistrazione Gentile ci tiene as-sai avendone sposato da subi-to, un anno e mezzo fa, l’ipote-si: l’Istituto per la diagnosticae radioterapia avanzate sor-gerà proprio accanto al nuovoospedale e vicino al Cottolen-go. Specializzato nella cura

dei tumori infantili, secondo leprevisioni della fondazione Te-ra che lo progetta e di «Emc3»che lo gestirà potrà garantire,ogni anno, il trattamento di 200bambini italiani e un centinaiodi stranieri, oltre a 100 casi al-meno di adulti con tumori al ca-pocollo e 120 tumori oculari.

Idra sfrutta un ciclotrone (unacceleratore di particelle) digrande potenza, versione ag-giornata della radioterapia con-venzionale: lancia fasci di pro-

toni e ioni di carbonio capaci dipenetrare nei tessuti senza mu-tare direzione scaricando ener-gia dritta sulle cellule tumorali.E non danneggia i tessuti circo-stanti. A finanziarlo ci pense-ranno anche partner privati,capofila la società bielleseAthena che ha donato il terrenoin cambio della gestione deicentri commerciali e dei com-plessi residenziali.

Nel giro di qualche giornopalazzo Oropa attende la pre-sentazione del Ppa su cui met-tere il timbro per costruire. Lecarte sono ancora top-secret,ma la progettazione è già defi-nita con tanto di viabilità, spa-zi verdi, parcheggi. La partepiù delicata da realizzare saràil ciclotrone nucleare da 30 mi-lioni di elettronvolt, che saràanche sfruttato per produrreradio-farmaci destinati alcommercio e monitorato daapparecchiature di protezionesofisticate piazzate sottoterra.E sotterraneo sarà gran partedel centro, dominato da unatorre alta 18 metri in cui allog-gerà la macchina che produceadroni. Il resto degli edifici(negozi, alberghi e case) nonsupererà i 12 metri.

Un reparto di ospedale

SAMUEL MORETTIBIELLA

POLEMICA. L’ASL HA CONCESSO SOLO ACCORDI CON I SINGOLI SPECIALISTI

“La sanità in saldo ci svilisce”Ambulatori privati a Nebbiuno, l’Ordine dei medici: “Il low cost non funziona”

«No ai “saldi” che svilisconola nostra professione». Il pre-sidente dell’Ordine dei medi-ci di Novara, Federico D’An-drea, non ha ancora affronta-to ufficialmente in consiglio ilcaso degli specialisti «lowcost» all’ambulatorio comu-nale di Nebbiuno. Ma dellaquestione se ne parla già, edè di stretta attualità: «Ci so-no anche “svendite” via in-ternet da parte di colleghi. Ildibattito c’è ed è più ampio,

ma affronteremo nello speci-fico il caso di Nebbiuno, nonappena avremo tutti gli ele-menti per valutare bene la si-tuazione. Ci sono verifichedeontologiche: il giudizio vaapprofondito. Successiva-mente, si deciderà se l’Ordi-ne dovrà intervenire o me-no». D’Andrea è perplesso:«Chiedono 40 euro a visita,prezzi da saldo. Dobbiamocapirci meglio».Intanto, dopo il sopralluo-

go della Commissione di vigi-lanza dell’Asl di Novara al-

l’ambulatorio comunale dipiazzaNassiriya del 26 giugno,il servizio è stato sospeso.Era partito il 3 giugno, a se-

guito di un accordo siglato dalComune con la FondazioneMultiMedica onlus (gruppocon ospedali a Castellanza,Limbiate, Sesto San Giovanni

e Milano): in cambio della con-cessione di alcuni locali all’am-bulatorio comunale i mediciavrebbero fatto visite in tempiveloci e a prezzi calmierati (40euro). Otto le specialità medi-che attivate: chirurgia vasco-lare, oculistica, cardiologia,chirurgia generale, senologia,chirurgia plastica, oculisticapediatrica, urologia.Il sindaco Elis Piaterra:

«Per i nebbiunesi e per gli abi-tanti del Vergante era unagrossa opportunità, visti itempi che corrono: siamo inun libero mercato. Ora l’Asl ciha chiesto di fare singoli ac-cordi con gli specialisti anzi-ché con la Fondazione Multi-medica, che coordinava sem-plicemente i medici. Ci ade-gueremo alle richieste: a set-tembre, ripartiremo».Dopo l’estate, dall’ambula-

torio comunale se ne andran-no invece i tre medici di baseconvenzionati con l’Asl: «Noncredo sia opportuna una con-vivenza del genere, c’è incom-patibilità – conferma AlbertoIncarbona, che è anche consi-gliere comunale di minoranza- questi specialisti tendono poia portare i pazienti dove lavo-rano, in Lombardia. È un dan-no per la nostra Asl. E inoltrenon c’è spazio: hanno occupa-to mezzo ambulatorio con i lo-ro grossi macchinari».

Seneandrannoimedicidibase«Hannooccupatobuonapartedei locali»

CINZIA BOVIONEBBIUNO

FedericoD’Andrea

Il presidentedell'Ordinedei medicidi Novara

valuteràse interveniresull’accaduto

Sono otto le specialità avviate all’ambulatorio

Gli indennizzidestinatiallaSanità

DallatruffaFinpiemontemacchinariper imalati

Dai risarcimenti della truffaai danni di Finpiemonte - lafinanziaria della Regione -arriveranno i fondi per nuo-ve apparecchiature ospeda-liere: una Tac di ultima ge-nerazione destinata al Ma-ria Vittoria e altre due at-trezzature medicali per l’in-fantile ReginaMargherita.Il 70 per cento degli oltre

250 indagati nell’inchiestasulle spese gonfiate e le fat-ture false per la realizzazio-ne di eventi e siti Internetha scelto la strada dell’in-dennizzo per uscire dall’in-chiesta. E parte dei soldiversati da chi ha truffato sa-rà destinata alla Sanità inprofondo rosso. Non è anco-ra stato deciso che tipo diattrezzature e in quali re-parti saranno installate alRegina Margherita, ma i«desiderata» deimedici nonmancano, e in base alle som-me destinate la direzionesanitaria deciderà quali sa-ranno le priorità appena ifondi sarannomaterialmen-te disponibili.L’inchiesta della procura

è quella condotta dal pmVittorio Corsi. Tre i filoni,tutti relativi a finanziamen-

ti a fondo perduto per rilan-ciare l’imprenditoria: realiz-zazione di siti Internet, paga-mento di consulenze per ilmiglioramento dei «ratingaziendali», spese per soste-nere la partecipazione a fierecommerciali.Un raggiro raffinato, ripe-

tuto e costruito con fatturefalse o gonfiate e perizie dicongruità delle spese «com-piacenti». In particolare, nelcaso dei siti internet, Finpie-monte riconosceva a fondoperduto il 50 per cento dellespese sostenute. Le primeanomalie erano emerse nel2007, e nel tempo la lista deitruffatori è cresciuta paralle-lamente all’inchiesta del pmVittorio Corsi, fino a supera-re oggi le 250 persone e unacifra di oltre 2 milioni di eurosottratti indebitamente.

MARCO ACCOSSATO

250indagati

nell’inchiesta suFinpiemonte sulle spesegonfiate per realizzare

eventi e siti online

ANTONIO GIAIMO

Che la fune sia tirataa gran forza dal sa-crestano o che tut-to sia regolato daun timer che mette

in azione i meccanismi non èimportante. Quello che conta èche oggi allo scoccare delle18,30 tutte le campane dellechiese e dei templi valdesi suo-nino insieme. Campane a mar-tello per cinqueminuti. Un gri-do d’allarme che accorcia le di-stanze e unisce chiese diversedavanti ai problemi che arrive-ranno con la chiusura degli exospedali valdesi di Pomarettoe Torre Pellice.

ResistenzaDopo lamarcia dei sindaci che,con la fascia tricolore, hannomanifestato contro provvedi-menti così devastanti, dopo laraccolta di firme, espressioneinascoltata delle istanze delpopolo, ora si affida al rintoccodelle campane il compito diamplificare il dolore di una val-le per una scelta che cerca giu-stificazione nell’inflazionataspending review .

La campana da sempre hasegnato il lento scorrere delleore, ha suonato nei giorni dellafesta, della resurrezione e del-la morte. Dice il vescovo di Pi-nerolo, monsignor Pier Gior-

gio Debernardi: «Ora suoniamole campane in segno di pericolo,certo perché chiudendo gliospedali si mette a rischio la si-curezza di intere famiglie. Gliospedali per le nostre valli nonsono una comodità, ma una ne-cessità». E aggiunge: «Qui sicancellano i posti per la lungodegenza e la riabilitazione, pro-prio quei reparti che vengonoutilizzati dagli anziani delle no-stre valli. E’ incredibile, da un la-to si sente dire che si deve incen-tivare la gente a non abbandona-re le montagne e poi si soppri-mono ospedali, si cancellano po-sti letto».

Il passato offesoE non solo, nelle valli valdesi inquesto modo si mortifica quellaraccolta di fondi che era statafatta dai seguaci di Pietro Valdoper aprire proprio il primo ospe-daletto a Torre Pellice.

Chissà, se la campana a mar-tello e quella a distesa saprannofar arrivare il significato dellaprotesta, del lamento, della pre-ghiera, fino ai vertici della Re-gione Piemonte. Questo lo spe-rano i montanari abituati allaconcretezza e alla tenacia e nonsono da meno certamente i val-desi, forgiati a superare ognibattaglia.

La storia delle campanePer loro suonare la campananon è una storia antica, ricordail moderatore della Tavola val-dese, Eugenio Bernardini. «Unavolta non era concesso ai nostritempli avere campanili, era unprivilegio riservato alla chiesacattolica, che poteva chiamare araccolta i suoi fedeli. Ad esem-pio il tempio di Torino è senzacampane, qui nelle nostre vallisono state messe dopo la metàdel 1800». Campane piccole, ca-paci di generare uno squillo acu-to, tanto acuto, sperano inmolti,da diventare sinfonia insieme aquelle cattoliche sino a Torino.

Ore 18,30 l’alleanza della campanaOggi nel Pinerolese rintocchi cattolici e valdesi per la chiusura degli ospedali di Pomaretto e Torre

Grido d’allarme coraleAlle 18,30 le campane delle chiese cattoliche e valdesi risuoneranno insieme per protesta contro

la chiusura degli ospedali valdesi (nella foto il campanile di San Verano ad Abbadia Alpina

Campane a martello nelle valli valdesi“La riorganizzazione sanitaria ci umilia”Il vescovo di Pinerolo: “Ci fanno abbandonare la montagna”

I numeri

47Sono i comuni dellevalli interessati dallachiusura dei dueospedali secondola riorganizzazionesanitaria volutadalla Regione

0,7È lo standard di postiprevisti ogni milleabitanti. Nelle valliPellice, Chisone eGermanasca sono giàsotto, con 0,6letti per mille residenti

88Tanti sono i posti lettooggi disponibili neidue presidi di TorrePellice e Pomaretto.Sono tutti dedicatialla riabilitazionedei pazienti

GABRIELE GUCCIONE

CENTO campanili, due perogni paese, uno per partecattolica, l’altro valdese,

questa volta squillanti all’uniso-no. Quello che per cinque minutiha risuonato dopo le sei e mezzadi ieri sera per le valli Pellice, Chi-sone e Germanasca è un concer-to che parroci e pastori nonavrebbero mai voluto suonare:campane a martello in tutte levalli, nello stesso momento, perdenunciare un pericolo immi-nente, la chiusura dei due ospe-

dali valdesi di Torre Pellice e diPomaretto, con la speranza che laloro voce sia arrivata lontana finoall’orecchio degli amministrato-ri regionali. Protesta che comin-cia a registrare qualche episodiodi esasperazione tra i valligiani,che sempre ieri sera hanno ral-lentato per tre quarti d’ora il traf-fico sulla provinciale 23, creandodisagio alle auto di ritorno dal Se-striere.

Chi l’ha congegnata la chiamariorganizzazione, ma gli abitantinon capiscono perché proprio aloro tocchi il sacrificio più grandetra i Comuni di tutta l’Asl Torino3: la perdita degli 88 posti letto de-dicati alla riabilitazione e alla lun-godegenza di Torre e Pomaretto.Questo entro l’anno prossimo,quando l’unica alternativa sarà dirivolgersi alle strutture di Piossa-sco, Rivoli o Collegno. Distanzelontane, che per chi abita a Se-striere o Prali significherebbe es-sere costretto a dover macinarechilometri su chilometri. Razio-nalizzazione, dunque: «Perchéperò dobbiamo essere proprionoi dell’ex Asl 10 a farne le spese anome di tutto il resto dell’Asl?» sidomanda il primo cittadino diPomaretto, Danilo Breusa, cheguida la protesta dei 47 sindacidelle valli. E che spiega: «Chiude-ranno il cento per cento dei posti,quando nel resto dell’Asl il tagliosarà del 30 per cento. Secondo inuovi standard debbono esserci0,7 posti ogni 1000 abitanti, danoi la proporzione è già di 0,6mentre nelle altre zone è di 1,6.

Eppure hanno deciso di tagliaretutto a noi, che siamo virtuosi».

Promettono i sindaci che laprotesta andrà avanti a oltranza.«Non ci fermeremo fino a quan-do non saremo ascoltati e otter-remo delle risposte dalla Regio-ne», mette in chiaro Breusa. A da-re manforte ci sono anche la Dio-cesi di Pinerolo e la Chiesa valde-se. «Per le nostri valli questi ospe-dali non sono una comodità, mauna vera necessità — ha dichiara-to il vescovo Pier Giorgio Deber-nardi — Perderli significa incide-re in maniera negativa sui resi-

denti, per lo più anziani, che si ve-dono umiliati nei propri diritti esoprattutto nella irrinunciabileesigenza di tutela della salute.Così la nostra gente avrà un moti-vo in più per abbandonare lamontagna». Questo in un «terri-torio che negli ultimi anni ha giàsubito serie deprivazioni», ha fat-to notare il moderatore della Ta-vola valdese Eugenio Bernardini,per cui occorre che «tutte le particoinvolte trovino rapidamenteuna soluzione condivisa». I valli-giani vorrebbero discuterne, mal’assessore alla Sanità Ugo Caval-

lera non li ha ancora ricevuti.«Siamo anche disposti a ragiona-re su una riduzione, magari por-tando i posti a 60, ma non possia-mo scendere a compromessi sul-la necessità di mantenere i duepresidi», chiarisce il sindaco diPomaretto. Questa sera a VillarPellice è stata convocata un’as-semblea per valutare nuove ini-ziative, e mercoledì mattina sa-ranno consegnati in piazza Ca-stello a Torino i 5mila reclami fir-mati dai cittadini contro la chiu-sura dei due ospedali.

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Il caso Domattina al ministero dell’Economia l’incontro con Cavallera e Morgagni

Tavolo Massicci: “La Regionenon rischia il commissariamento”

SARA STRIPPOLI

IL PIEMONTE non rischia il com-missariamento. Le prime indiscre-zioni sul verdetto del temibile Ta-

volo Massicci, al quale la Regione èconvocata domani mattina alle diecinella sede del ministero dell’Econo-mia, lasciano sperare che il peggio perora sia stato evitato. All’assessore Ca-vallera e al direttore Morgagni tuttaviasi chiederanno con tutta probabilitàaltre integrazioni, chiarimenti sullacongruità fra azioni decise per conte-nere i costi e la possibilità effettiva direalizzarli. Personale, beni e servizi,rapporto con il privato, razionalizza-

zione della rete ospedaliera: Massicciha pronte osservazioni capitolo per ca-pitolo. Soprattutto, il documento con-segnato dal Piemonte non potrà dimo-strare di essere un semplice specchiet-to per le allodole per placare le ansie ro-mane: le spese del Piemonte sarannomonitorate con attenzione e, pena al-tre imposizioni drastiche dall’alto,l’applicazione del piano operativo2013-2015 deve essere realizzata. Que-sto il messaggio che sarà consegnatolunedì 29 luglio ai direttori generalidelle aziende, tutti convocati dal presi-dente Roberto Cota nella sede di corsoRegina dell’assessorato alla sanità perl’ultimo diktat prima delle ferie e in vi-

sta della verifica di fine anno. Un esa-me che potrebbe portare alla decisio-ne di rimuovere qualcuna delle teste aivertici di aziende e ospedali piemonte-si, se gli obiettivi presentati al vaglio ro-mano non dovessero essere raggiunti.Di sanità si parlerà anche questa mat-tina nel vertice che Cota ha convocatoin piazza Castello. Ci saranno Pichetto,i capigruppo di maggioranza Pedrale,Carossa e Botta, ma anche il coordina-tore del Pdl Enrico Costa. Il quale sullasanità ha di recente lanciato un mes-saggio alla giunta: linee guida chiareper i direttori e niente tagli lineari chepenalizzino le aziende finora virtuose.

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Protesta ieri seraa Pomaretto, ungruppo di valligianiblocca la provincialeper tre quarti d’ora

LA PROTESTAUn gruppo di cittadiniha bloccato ieri sera laprovinciale a Pomaretto

ASSESSOREUgoCavallera,responsabileregionaledella Sanitàda quattromesi