VAL VARAITA - cuneoholiday.com · Ennesimo ponte di legno, questa volta corto, e si riprende un...
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Sabato 09
Dopo una settimana di brutto tempo, eccoci di nuovo in viaggio! Non che il tempo sia
granchè, ma se non altro non dovrebbe piovere…
Oggi si raggiunge la Val Varaita, precisamente Rore (o Rure?), una borgata poco prima di
Sampeyre.
Nebbioline e clima freddino e umido. Ma siamo proprio sicuri di partire…?
Troviamo un parcheggio in paese e facciamo pranzo seduti dentro la macchina di Papi che
come sempre sbraita “le briciooleeee!!!”
Si alza il vento e fa freddo. Ma siamo proprio sicuri di partire…?
Mamma vaga un po‟ alla ricerca dell‟inizio del sentiero e poi chiede ad un signore… e
aveva il cartello proprio alle spalle… no comment…
Ci si imbaccucca per bene e si parte.
Il sentiero inizia a sinistra, tra il
ristorante “Amici” ed il negozio
di alimentari, indicato da cartelli.
Si passa un poco nelle case, e ci sono un paio
di teste di Sarvanot che sbucano qua e là,
E c‟è un androne scuro dove c‟è il trebbia-
pannocchie (si chiamerà così?).
Alla fontana si
seguono i cartelli
verso destra infilando uno stretto passaggio che ci
porta, con uno strappetto un po‟ inclinato per le mie
gambette, ad una carrareccia.
Si prende a sinistra, ora in leggera
salita, lungo la carrareccia con ricci
di castagni a terra e mi pungo
pure un po‟ le ditine (ma Papi
me l‟aveva detto…). Da qui in poi si camminerà sempre lungo il corso del torrente
Ciantorane. Cammino fino al
cartello che mi piacerebbe
leggere perché ha le lettere
tutte colorate.
La carrareccia è molto evidente
fino ad un pannello di avvisi,
poi è una pista erbosa che
porta al sistema di
alimentazione del Canale
Sampeyre-Brossasco.
Si oltrepassa due volte il Ciantorane su ponti di pietra e cemento. Poco oltre un pannello
sulla vegetazione del luogo, la carrareccia diventa sentiero e si inerpica in modo piuttosto
ripido. Prendiamo a sinistra ad ogni bivio (sempre lungo il corso del torrente). Quindi, il
sentiero si pianifica.
Io sono un po‟ inquieta, forse perché non è che mi appassioni tanto l‟idea di „sti
Servanot… non è che sono un po‟ birboni?
E poi…
E poi appare il primo, nascosto tra gli alberi, ed è tutto colorato allegro e divertente e mi
accorgo che, forse forse, sono simpatici questi folletti…
E ne trovo subito un altro: “Sarvanot! Sarvanot!”, grido.
È divertente guardarsi attorno sulle spalle di Papi, alla ricerca dei folletti!
Cos‟è? Oh, una salamandra! Sembra una
lucertola ma è nera a chiazze gialle. Mamma
e Papi mi spiegano che si vedono solo
quando è bello umido perché a loro piace la
pioggia, proprio come i Sarvanot che quando
piove ridono. Non è che è un Sarvanot anche lei, magari sotto incantesimo? Scompare
velocemente tra le foglie, lasciandomi il dubbio…
Poco oltre si passa una strettoia tra le rocce affiancata da un parapetto di legno e si giunge
ad un punto di sosta accanto ad un ammasso di rocce. Oh, ma c‟è un tavolino con panca!
Io ho fame! Reclamo merenda (o secondo pranzo?).
Tappa accanto al cartello
che mi spiega cosa sono i
Sarvanot e… ma ce n‟è uno
lassù!
C‟è una piccola testa tra le
rocce… e dall‟altra parte del
torrente un paio di
pantaloni blu ne rivelano
un terzo…
Ma qui non bisogna smettere di guardarsi attorno neppure mentre si sgranocchia
merenda!
Leggendo si scopre che i
Sarvanot sono proprio un po‟ farinelli:
per esempio di notte si divertono a gettare noci sul balcone
delle case mentre la gente dorme tranquilla svegliandola di soprassalto… Che ridere!!
Riprendiamo il viaggio, il sentiero prosegue in modo graduale, si passa su un lungo ponte
di legno che affianca una vecchia frana e arriviamo ad uno piccolo slargo presso il torrente.
Ormai è un avvistamento dietro l‟altro: i nonni, la vecchina, il sarvanot con acconciatura
rasta e sul pietrone… il DRAGO!
C‟è pure un dragone con gli
occhi gialli!
Girelliamo per l‟ansa del
torrente così troviamo anche il guerrigliero con la faccia nera ed
i capelli blu e io dico a Papi di fargli la foto e
dico al Sarvanot di non muoversi sennò la
foto viene mossa! (e poi viene mossa lo stesso…
ma Papi…!)
Io sto sempre sullo zainetto, e certo!, altrimenti
come faccio a vedere per prima i Sarvanot se
devo guardare dove mettere i piedi?
Ennesimo ponte di legno, questa volta corto, e si riprende un po‟ a salire mentre un
Sarvanot-bambino, senza corpo, dorme proprio sul sentiero.
E si arriva all‟ultimo ponte che è la
spettacolare conca in cui si tuffa la cascata di
“Tumpi la Pisso” (sembra il nome di una
delle principesse delle mie fiabe), mentre
continuano ad apparire dei Sarvanot anche
dove uno ha già guardato…
Bel salto doppio con ponte proprio in posizione panoramica e salitina viscida ed erta per il
punto panoramico e c‟è pure il quaderno per i commenti dove si scopre che i Sarvanot
potrebero essere almeno 23 e allora Mamma si farà tutta la strada del ritorno contandoli,
ma arriverà solo a contarne 20…
Ormai fa freddo e l‟escursione è conclusa.
Volendo, si potrebbe proseguire seguendo la segnaletica “Ciastel”, compiendo un giro
circolare, ma il tratto subito dopo la cascata è piuttosto ripido ed esposto: sconsigliato a
bambini piccoli!!!! Al ritorno, dobbiamo stare attenti ai sentierini che si staccano verso
destra e possono indurre in confusione: bisogna sempre tenersi lungo il torrente,
prendendo sempre a destra….
E mi raccomando: non ascoltate in nessun modo le indicazioni sulla direzione da
prendere che vi daranno i Sarvanot!!!!!
INFO
località di partenza e di arrivo: Rore (Rure) (890 m) – Tumpi la Pisso (1040 m)
difficoltà: T
dislivello: 150 m
distanza: 2 km a/r
tempo di percorrenza: 1 ora
tipologia di percorso: brevi tratti di sterrata e sentiero
segnaletica: cartelli e segni bianco-rossi
acqua: fontana all’inizio del sentiero
punti d’appoggio: agriturismo “Ciambun” (tel.0175977312); albergo-ristorante “Amici” (tel. 0175977119);
negozio di alimentari
periodo consigliato: da primavera all’autunno
cartografia: depliant reperibili presso i locali commerciali del luogo
come arrivare: Val Varaita (Piemonte) – SP/SR589 tra Saluzzo e Cuneo, indicazioni “Valle Varaita”, quindi
indicazioni a destra per “Rore”
info: l’associazione culturale Lu Rure ha raccolto le leggende relative ai Sarvanot in un libro messo in vendita
presso il negozio di alimentari. Il sentiero è molto affascinante ma, soprattutto d’autunno con le foglie a
terra, può rivelarsi scivoloso. Da evitare nei giorni piovosi, quando i massi del sentiero diventano viscidi.
indirizzi utili: www.rore.it ; www.vallevaraita.cn.it
Franco Voglino/Annalisa Porporato
www.madotao.it