Vai a Santiago? a Santi… · Buen Camino! di Franco Martano timone di una barca, lo ricondussero...

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1 LUGLIO t r a v e l c a r n e t . i t t r a v e l c a r n e t . i t Uno dei più affascinanti percorsi del mondo, sulle orme dell’apostolo Giacomo “120”, “280”, “600”, “808!!!”, “1800!!!!!!”, “Non lo so più”. E tante altre ancora. Queste, in tutte le lingue del mondo, sono le risposte alla domanda “Quanti chilometri hai percorso?”. Ma a “dare i numeri” non sono automobilisti in viaggio: è gente che tutti quei chilometri li ha fatti a piedi. Sì, a piedi lungo il Camino di Santiago. Il “Camino” ha origini medievali. Era un pellegrinaggio effettuato per onorare San Giacomo, Apostolo di Gesù giunto in Galizia a portare il Verbo, tornato in Palestina e ucciso nel 44 d.c.. Ma i suoi amici, con l’aiuto di un angelo che prese il Vai a Santiago? Buen Camino! di Franco Martano timone di una barca, lo ricondussero in Galizia, lo seppellirono e non se ne seppe più nulla fino al IX secolo, quando la sua tomba fu scoperta per caso e iniziò ad essere venerato prima dagli Spagnoli e poi da tutti i popoli europei. Si racconta poi che, grazie ai suoi poteri soprannaturali, nell’840 abbia guidato, sotto il nickname “Matamoros”, la ribellione spagnola contro l’invasione islamica. Gli itinerari del Camino sono numerosi e partono da tutti i paesi d’Europa. Quello più conosciuto è il “Camino Frances” che dai Pirenei (ma c’è chi parte da Canterbury, chi da Roma ecc.), attraversa tutta la Spagna e dopo 808 chilometri va fino alla piazza della Cattedrale di Santiago di Compostela. Attenzione: non arriva, perché a

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1LUGLIOt r a v e l c a r n e t . i t t r a v e l c a r n e t . i t

Uno dei più affascinanti percorsi del mondo, sulle orme dell’apostolo Giacomo

“120”, “280”, “600”,“808!!!”, “1800!!!!!!”,“Non lo so più”. E tantealtre ancora. Queste, intutte le lingue del mondo,sono le risposte alladomanda “Quantichilometri hai percorso?”.Ma a “dare i numeri” nonsono automobilisti inviaggio: è gente che tuttiquei chilometri li ha fatti apiedi. Sì, a piedi lungo ilCamino di Santiago. Il “Camino” ha originimedievali. Era unpellegrinaggio effettuato peronorare San Giacomo,Apostolo di Gesù giunto inGalizia a portare il Verbo,tornato in Palestina e ucciso nel44 d.c.. Ma i suoi amici, conl’aiuto di un angelo che prese il

Vai a Santiago? Buen Camino!

di Franco Martano

timone di una barca, loricondussero in Galizia, loseppellirono e non se ne seppepiù nulla fino al IX secolo,

quando la sua tomba fuscoperta per caso e iniziò adessere venerato prima dagliSpagnoli e poi da tutti ipopoli europei. Si raccontapoi che, grazie ai suoi poterisoprannaturali, nell’840abbia guidato, sotto ilnickname “Matamoros”, laribellione spagnola control’invasione islamica. Gli itinerari del Caminosono numerosi e partono datutti i paesi d’Europa.Quello più conosciuto è il“Camino Frances” che daiPirenei (ma c’è chi parte daCanterbury, chi da Romaecc.), attraversa tutta la

Spagna e dopo 808 chilometri vafino alla piazza della Cattedraledi Santiago di Compostela.Attenzione: non arriva, perché a

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In alto, il Castello di Sarria in Galizia (foto Spain Info). Sopra da sinistra a destra, segnaletica sul Rio Mino (foto Ierassimo LamottaGenovese). Particolare del ponte romano a Portomarin (foto Ierassimo Lamotta Genovese).Il pilastro stradale con la conchiglia simbolodel pellegrino (foto Ierassimo Lamotta Genovese). Nella pagina precedente, sopra il titolo, la Cattedrale di Santiago de Compostela(foto Spain Info); in basso, un gruppo di pellegrini in fila indiana (foto Ierassimo Lamotta Genovese).

Va i a S an t iago? Buen Camino !

Santiago non si arriva, si va.L’arrivo indica il termine, ma chifa il Camino di Santiago porteràcon sé per sempre emozioni esensazioni uniche. È un’esperienza magnifica chetutti, con un minimo diallenamento e anche avanti congli anni, possono fare. Si puòdecidere quanta stradapercorrere e iniziare quando e dadove si vuole. Non ci sono tappeo distanze obbligate: ognuno

cammina quanto vuole e se èstanco troverà sempre un“Albergue” (ostello con cameremultiple) o una “Pension”(alberghetto semplice e pulito)dove fermarsi. Si può fare da solio in compagnia, ma una cosa ècerta: non vi sentirete mai soli. I principali itinerari convergonotutti su Sarria, una cittadina a112 km da Santiago. Il Camino ècome un fiume che man manoche va avanti riceve nuovi

affluenti di gente e diventasempre più grande. A Sarriariceve l’ultimo, più sostanzioso, escorre lento fino alla meta. Il percorso di questo ultimotratto è molto bello e si percorreagevolmente in 4/5 giorni aseconda delle proprie risorse. Sesi esclude qualche tratto un po’più impegnativo, è una lungapasseggiata tra montagne ecolline, a stretto contatto conuna bellissima realtà rurale.

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A sinistra, in alto, l’arrivo alla tappaArzua-O Pedrouzo (foto Spain Info);in basso, il piccolo ponte medievale diFurelos (foto Ierassimo LamottaGenovese).Sopra, l'immancabile conchiglia delpellegrino sulle strade dei centri abitati(foto Ierassimo Lamotta Genovese).

Da Sarria, dopo 23 km, si arrivaa Portomarin, un paese“trasferito” su una collina nel1962, a causa della costruzionedi una diga sul Río Miño e laconseguente sommersione. È unpiccolo centro in cui sono stati“rimontati” solo pochi edificistorici, tra cui la Cattedrale. Ilpercorso si snoda attraverso lacampagna e bellissimi boschi diquerce e pini, con ruscelli checosteggiano i sentieri, spessodelimitati da bei muri a secco.Dai 500 m. di Sarria, si sale acirca 700 per poi scendere ai 400di di Portomarin.Da Portomarin a Palas de Rei ikm sono 25. Appena partiti siaffronta la difficoltà maggiore

della giornata, ossia un sentieronel bosco con una pendenzasuperiore al 15%. Non è untratto molto lungo e per fortunail bosco attenua la calura. Unavolta preso il ritmo giusto si va sucome stambecchi. È una tappa disaliscendi continui. Alla finedella tappa il dislivello totale saràdi 1300 m. I primi 12 km sonopiuttosto impegnativi con undislivello di circa 400 m, ma inun contesto naturale bellissimo.Si attraversano boschi dieucalipto e negli spazi aperti sivedono volteggiare falchi(naturalmente pellegrini) ecicogne. Gli ultimi 4 km sononoiosi e per lo più si cammina sustrada asfaltata. Palas de Rei è

una cittadina anonima e la suafortuna è di trovarsi lungo ilCamino.Da qui ad Arzua si percorrono29 km passando per Melide.Anche se la distanza puòpreoccupare, il percorso è quasitutto pianeggiante. Tranne unasalitona di circa 500 metri dopo6 km.È veramente dura, ancheperché è su strada asfaltata esenza riparo dal sole. E’ un trattoin cui è in costruzione unanuova, distruttiva superstrada dicui, visto lo scarsissimo trafficonella zona, si poteva fare a meno.Poco dopo ecco di nuovo ilsentiero nei boschi. A Furelos,alle porte di Melide, unmeraviglioso ponte romano

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Va i a S an t iago? Buen Camino !

L’Albergue Seminario Menora Santiago (foto Alberguesdel Camino).A destra, l'indicazionedell’Albergue A Casa deCarmen a Sarria (fotoIerassimo LamottaGenovese).Sotto, a sinistra, il piattotipico a base di polpo dellaPulperia Ezquiel di Melide(foto Pulperia Ezquiel); adestra, frutti di mare epesce a Casa Teodora adArzua (foto Casa Teodora).

scavalca un fiumicello idilliaconel verde del bosco. Ancora 2km ed ecco Melide. Anchequesto non è un paese daricordare, anonimo ma con unpunto importante a suo favore: laPulperia di Ezquiel, sostaobbligata per tutti i buongustai.

Si mangia il miglior polpo dellaGalizia, accompagnato da unpassabile vino bianco servito neicaratteristici cocci. Restano dapercorre 14 km attraverso boschie piccoli borghi ormaiabbandonati e si arriva ad Arzua.E’ un paese cresciuto lungo la

strada e che, come tutti quellilungo il Camino, basa la suaricchezza sulle migliaia dipellegrini che ogni anno ci sifermano. L’unica attrattiva è lachiesa della Maddalena, mapurtroppo non è visitabile.Da Arzua si parte verso O

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Pedrouzo. “Solo” 22 km facili.Ormai ci si avvicina a Santiago eil paesaggio cambia. Le casesono più frequenti, i boschi, pinied eucalipti, sono meno fitti e ivecchi borghi sono scomparsi,sostituiti da piccoli paesimoderni. A Santa Irene, solo 2km da O Pedrouzo, si incontraun’altra chiesetta romanica,anche questa chiusa. Peccato. OPedrouzo mantiene gli standardsdei paesi di tappa precedenti:alla bellezza dei panoraminaturali attraverso cui si snoda il

Camino, fa da contrappeso lacompleta mancanza di fascino diquesti agglomerati urbani.Restano ancora i 23 km chavanno da O Pedrouzo aSantiago. Tranne qualche piccolotratto su sentiero, il resto sisvolge su una strada asfaltata, mail paesaggio intorno è piacevole.Ancora due salite di rilievo, unadi 2 km e una di 1, poi il resto èrelax. Prima di arrivare al MonteGozo si incontrano alcuniimpianti industriali e dueemittenti televisive che ti fanno

capire che sei di nuovo nella“civiltà”. Una volta arrivati aMonte Gozo, ti aspetti qualcosadi emozionante, invece si trattadi una spianata su cui è statocostruito uno dei monumenti piùbrutti che si possanoimmaginare! Un enorme bloccodi cemento su cui posa unaorribile scultura in metallo.Alzato per ricordare la visita diPapa Wojtyla, sfido il piùfervente dei fedeli a trovarciqualcosa di mistico. Da qui inpoi è discesa. Circa un km e sientra in città. Prima la partemoderna e poi finalmente il“Casco Viejo”, imponente edaustero. La Cattedrale sorge qui.In stile romanico barocco,contiene le spoglie traslate di SanGiacomo in una cripta sottol’altare maggiore.Il Camino, oramai, ha perso ilsuo originario alone di misticitàreligiosa e si è aperto a tutti. Separli con i “Peregrinos”, quelliche veramente lo percorrono insegno di Fede non sono molti,forse un 15%, ma, qualunque siala motivazione che spinge a farlo,lungo tutto il percorso fino allapiazza dell’Obradoiro, di frontealla Cattedrale, senti tuttointorno una certa sacralità. Nonper forza è sacralità mistica:ognuno ha la propria. Ma sacro èscoprire la comprensione neglialtri che fanno la tua stessastrada e sorridendoti ti dicono“Buen Camino!”, oppure ilrispetto dei valori, laici o religiosiche ti hanno spinto ad affrontareun impegno comunque nonindifferente. E’ sacro, ecommovente, vedere personeche dopo tanti chilometri sirincontrano davanti alla Basilica

In alto, un pellegrino con abbigliamento tecnico, zaino e bacchette da trekking.Sopra, la Credenziale con i timbri delle tappe effettuate (fotografie Ierassimo LamottaGenovese).

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Va i a S an t iago? Buen Camino !

Come arrivare: Se si vuole iniziare il Camino da Sarria, arrivare in aereo a Santiago, poi autobus.

Dove dormire: Il vero Pellegrino dorme negli Albergue, ostelli economici e puliti con camerate e servizi in comune. Lungotutto il percorso ci sono numerose Pensioni semplici, ma accoglienti, a 40/45 euro a doppia per notte.Scordatevi il lusso: siete pellegrini!

Dove mangiare: Tranne qualche eccezione (“Pulperia Ezquiel” a Melide e “Casa Teodora” ad Arzua) il cibo non si fa ricor-dare. Dappertutto troverete polpo e baccalà e tortilla (frittata), ma la qualità non è eccelsa. È disponibileil menù del pellegrino a 8/9 euro per un pasto completo. Lungo la strada numerosi punti di ristoro gra-devoli.

Cosa portare: Il minimo indispensabile e anche meno. Lo zaino pesa! Qui l’eleganza è sconosciuta. Se invece siete diquelli che si portano appresso tutto e di più, potete prenotare il servizio “Transporte de mochilas”(www.xacotrans.com). A prezzi modici (3/5 euro) ogni giorno vi ritirano il bagaglio alla partenza e ve loriconsegnano alla destinazione.

Equipaggiamento indispensabile:� Un buon paio di scarpe da trekking (Salomon, Adidas ecc.) con cui avete già percorso almeno 150 km.� Calze e maglietta tecniche (non di cotone!!!). Si trovano a buon prezzo da Decathlon. � Un paio di pantaloni tecnici (quelli che possono diventare bermuda). Anche questi da Decathlon.� Un paio di bacchette da Nordic Walking o da Trekking. Distribuiscono lo sforzo della camminataanche sugli arti superiori con un risparmio di circa il 30% di affaticamento.

� Un poncho impermeabile leggero e resistente.� La Credenziale, documento che prova, grazie ai timbri che apporrete, la distanza percorsa. Senza diquella non vi verrà rilasciata all’arrivo la “Compostela”, attestato di pellegrinaggio. Si richiede allaConfraternita di San Giacomo a Perugia (www.confraternitadisanjacopo.it).

CONSIGLI DI VIAGGIO

e si abbracciano, anche senzaconoscersi, perché hannorealizzato un sogno. E’ uncammino di fratellanza edumanità. Fratellanza perché lofanno persone di tutte lecredenze religiose: lungo iltragitto incontri scritte come“Sono mussulmano, ma volevoesserci”, oppure parli con unmessicano (sono molti) che tidice che lo fa per ricordare il

padre che avrebbe voluto farlo.Poi c’è chi lo fa e non sa perché,chi è completamente fuori ditesta (non pochi) e chi loconsidera un modo diverso difare vacanza. C’è davvero ditutto, ma c’è anche tantaumanità. Se non ce la fai, c’èsempre qualcuno pronto aincoraggiarti o aiutarti. Anessuno importa chi sei, cosa faie perché: importa solo che anche

tu sia lì a condividere quellamagnifica esperienza. “BuenCamino”!

www.spain.info/it/

Si ringrazia Ierassimo LamottaGenovese per la corteseconcessione delle immagini di cuiè autore.