Vado al minimo energia

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Circolo di Rossano

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Circolo di Rossano

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Non si possono risolvere i

problemi dell'umanità con la

stessa mentalità che ha portato

alla loro nascita.

A.E.

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L’energia è quella risorsa di cui ogni organismo ha bisogno per vivere e per

svolgere qualsiasi attività. Per muoverci, come per pensare, utilizziamo infatti

l’energia immagazzinata nel nostro corpo.

Anche gli oggetti che ci circondano, o di cui facciamo uso, hanno bisogno di

energia per funzionare o ne hanno avuto bisogno per essere costruiti. L’energia

illumina e riscalda le nostre case, ci permette di spostarci, rende possibile lo

sviluppo economico e sociale: è un bene indispensabile.

Fisicamente, l’energia è la capacità di

compiere lavoro. Da sempre viene definita

come qualcosa che non si crea né si

distrugge ma si trasforma; infatti esistono

diverse forme di energia (energia cinetica,

energia potenziale, energia termica,

energia meccanica, energia elettrica…),

che hanno diversa natura ma che

possono convertirsi una nell’altra

utilizzando opportune tecnologie.

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Sono quelle che si sono formate nel

corso di milioni di anni e che, con il

passare degli anni e con il ritmo

attuale di sfruttamento a cui sono

sottoposte, spariranno dal nostro

pianeta perché non sono rigenerabili

in brevi periodi di tempo.

In questo gruppo troviamo: il carbon

fossile, il petrolio, i gas naturali e i

combustibili nucleari.

L'attuale sistema energetico è essenzialmente basato sulle fonti

energetiche esauribili

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Circa il 90% del fabbisogno energetico globale è coperto da fonti esauribili.

Mentre poco più del 10% del fabbisogno energetico globale è coperto da fonti

di energia rinnovabili, idroelettrico circa 6%, biomasse, geotermico ed eolico in

assieme coprono il 5% circa

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L’utilizzo dei combustibili fossili

provoca un enorme immissione

nell’ atmosfera di anidride

carbonica. Un inquinamento

cresciuto esponenzialmente con

l'industrializzazione delle attività

umane.

La richiesta di energia nei

prossimi anni sarà sempre

crescente e le risorse energetiche

non sono infinite o meglio la

quantità che si fossilizza è minima

rispetto al fabbisogno energetico

dell’uomo.

Questa caratteristica, alla luce

dell’esauribilità (2025-2035),

determina continui aumenti del

loro prezzo.

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Le risorse energetiche rinnovabili

saranno molto importanti anche

nell’aiutarci a utilizzare al meglio le

nostre scorte petrolifere. L’UE ha

posto l’obiettivo di avere il 20%

dell’energia prodotta da fonti

rinnovabili entro il 2020, il che

significa che i governi dovranno

trovare il modo per aumentare

l’utilizzo di queste tecnologie quali

l’energia eolica, idrica e solare…

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Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di

rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili

con le tempistiche di utilizzo da parte dell’uomo o di altri utilizzatori.

Sono considerate quindi risorse rinnovabili:

-il sole - il vento - l'acqua - le risorse geotermiche - le biomasse –

gas di discarica non subiscono nessuna riduzione di disponibilità,

tanto meno nel lungo periodo.

IL RUOLO FONDAMENTALE DELLE FONTI RINNOVABILI E’ FORNIRE ENERGIA ELETTRICA E TERMICA NECESSARIA AI NOSTRI CONSUMI SENZA PROSCIUGARE LE RISORSE AMBIENTALI

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Cosa possiamo fare nella vita di tutti i giorni con le fonti energetiche

rinnovabili?

Tutti noi abbiamo un ruolo importante attraverso piccoli gesti quotidiani,

ed applicare le fonti energetiche rinnovabili che consente una riduzione

dei gas serra responsabili dell’aumento dell’effetto serra ed un risparmio

in termini economici.

Dunque, dall’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili si hanno benefici

ambientali ed economici.

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Per energia solare si intende l'energia

prodotta sfruttando direttamente l'energia

irraggiata dal Sole verso la Terra. Il 99%

dell'energia presente sul nostro pianeta

viene dall'esterno e soprattutto dal sole,

sotto forma di radiazione. La radiazione

solare è stata sfruttata dall'uomo fin

dall'origine dei tempi per riscaldare

l'ambiente e nell'agricoltura.

Il primo passo per utilizzare il calore del

sole è costituito dalla “raccolta”, che oggi

avviene in due modi:

• pannelli solari (per la produzione di

energia termica ed elettrica),

• pannelli fotovoltaici (per la produzione

di energia elettrica)

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Impianti solari termici

Trasforma l'energia solare in energia termica scaldando quindi un fluido. Tale tipologia di impianti

viene utilizzato per produrre acqua calda (fino a 70° in estate).

Questo genere di impianti riescono a scaldare circa 100lt di acqua al giorno alla temperatura di

40° con un pannello di un metro quadrato di superficie. Quindi considerando che il consumo

medio a persona è di 40lt dovrebbe essere sufficiente per due persone.

Impianti fotovoltaici

Gli impianti di questo tipo trasformano l'energia solare direttamente in energia elettrica

utilizzando appunto l'effetto fotovoltaico. Il principale materiale con cui sono costruiti è il Silicio,

che risulta fondamentale, quanto semiconduttore e permette la conversione dell'energia.

Vengono utilizzati per produrre energia, e possono essere collegati al contatore Enel così grazie

al conto Energia è possibile rivendere l'energia in avanzo permettendo così di ammortizzare i

costi di installazione grazie agli incentivi sul fotovoltaico. Sono questi che vengono installati

maggiormente sulle residenze.

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Il primo pannello solare per

scaldare l'acqua fu costruito

nel 18° secolo da uno

scienziato svizzero.

Si trattava di una semplice

scatola di legno con un

vetro nella parte esposta al

sole e la base di colore nero,

capace di assorbire la

radiazione solare e di

intrappolarla nella scatola

stessa grazie a un locale

"effetto serra" e alla scarsa

dispersione, dovuta alle

caratteristiche termiche isolanti

del legno.

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Sono gli impianti più diffusi sui tetti degli edifici italiani. Utilizzando

la radiazione solare, attraverso un collettore (pannello), per

riscaldare acqua che può essere utilizzata per usi igienici e per il

riscaldamento. La tecnologia solare termica è matura ed affidabile,

con impianti che hanno una vita media di oltre 20 anni e tempi di

ritorno dell’investimento molto brevi.

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Per convertire il più possibile in calore l'energia solare, i pannelli

devono essere scuri.

Il pannello solare è composto da una superficie piana all’interno

della quale è presente una “serpentina” in cui scorre un fluido

(miscela di acqua e antigelo) che assorbe buona parte dell'energia

solare e si riscalda.

Il fluido trasferisce il calore all'acqua contenuta in un serbatoio

isolato termicamente.

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Un metro quadrato di pannello solare può

scaldare a 45-60°C tra i 40 ed i 300 litri d'acqua

in un giorno.

I sistemi solari per scaldare l'acqua sono, in

genere, utilizzati per gli usi domestici di singole

famiglie, per produrre acqua calda a

temperature non elevate (55-65°C), tuttavia

adatte agli usi di cucina, bagni, riscaldamento.

Nei mesi invernali è necessaria l’integrazione di

una caldaia per portare l’acqua parzialmente

riscaldata alla temperatura desiderata.

Una persona consuma dai 40 ai 70 litri di acqua calda al

giorno e un pannello solare è in grado di riscaldare 80 litri di

acqua. Una famiglia di 3 persone con 3 pannelli solari copre

il suo fabbisogno nei mesi estivi. La superficie occupata dai

3 pannelli è circa 3 mq.

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Nel 1954 fu scoperta la prima cella

fotovoltaica al silicio, che segnava

la tappa decisiva nello sviluppo

della tecnologia per convertire

direttamente l'energia solare in

energia elettrica.

Questo avviene sfruttando l'effetto

fotovoltaico e i dispositivi si chiamano

appunto celle fotovoltaiche.

Questo effetto si basa sulla proprietà che

hanno alcuni materiali, detti semiconduttori,

opportunamente trattati di generare

direttamente energia elettrica quando vengono

colpiti dalla luce

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Il dispositivo più elementare capace

di trasformare la luce in energia

elettrica è la cella fotovoltaica, che

praticamente si comportano come

delle minuscole batterie in seguito

all’irraggiamento solare.

Il materiale usato è il SILICIO ad

elevato grado di purezza.

Questo rende i costi elevati,

sebbene in costante diminuzione.

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La conversione avviene per mezzo

di celle assemblate e collegate tra di

loro in una unica struttura formano il

modulo fotovoltaico.

Un modulo fotovoltaico tipo è

costituito da 36 celle, ha una

superficie di circa mezzo metro

quadrato e produce una potenza di

circa 50 W.

Questi devono essere orientati verso

sud, il più possibile perpendicolari

rispetto alla radiazione solare, per

ottimizzare al massimo la loro resa.

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I pannelli fotovoltaici vengono utilizzati

soprattutto per alimentare dispositivi

distanti dalle reti elettriche (ripetitori

telefonici in alta montagna, abitazioni

isolate, segnaletica stradale luminosa,

parchimetri, ecc).

Si sta diffondendo sempre di più anche

l’uso domestico ad integrazione

dell’energia fornita dalla rete elettrica con

il vantaggio di non produrre emissioni

inquinanti.

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E' una fonte energetica rinnovabile ossia che non si esaurisce in un

arco di tempo paragonabile con la storia umana. Terminerà quando il

sole diverrà una gigante rossa ed esploderà distruggendo il nostro

pianeta. -E' una fonte energetica pulita: il suo utilizzo non immette

nell'atmosfera né inquinanti né gas serra come i combustibili fossili né

scorie radioattive come il nucleare. -E' abbondante. -E' a costo zero

anche se gli impianti per il suo utilizzo sono costosi.

Gli svantaggi, invece, sono:

Necessità di grandi aree per i suoi impianti. Data la sua scarsa

concentrazione necessita di grosse superfici captanti. -Elevato costo

degli impianti e quindi costo per watt ora attualmente più alto di quello

ottenuto bruciando combustibili fossili

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Per biomasse si intende un insieme di materiali d'origine organica (sia

vegetale che animale), scarti da attività agricole, allevamento o industria

del legno riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia

elettrica.

Le principali materie prime energetiche

da biomasse sono:

•legname da ardere,

• residui agricoli e forestali,

• scarti dell'industria agroalimentare,

• reflui degli allevamenti,

• rifiuti organici urbani,

•specie vegetali coltivate per lo scopo.

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Le biomasse sono esclusivamente scarti

di origine vegetale e non vanno confusi

con i rifiuti delle attività umane. Per

ridurre l'impatto ambientale è inoltre

necessario che le centrali siano di

piccole dimensioni ed utilizzino

biomasse locali, evitando in questo

modo il trasporto da luoghi lontani.

Trarre energia dalle biomasse consente

d'eliminare gli scarti prodotti dalle attività

agroforestali e contemporaneamente

produrre energia elettrica, riducendo la

dipendenza dalle fonti di natura fossile

come il petrolio.

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La biomassa costituisce una risorsa rinnovabile e inesauribile, a

patto che essa venga sfruttata non oltrepassando il ritmo di

rinnovamento biologico. Altri limiti sono rappresentati

dall'estensione delle superfici coltivate e dai vincoli climatici che

condizionano la crescita delle diverse specie.

In Calabria troviamo due

centrali localizzate nella

provincia di Crotone.

Hanno una capacità di

immissione complessiva di

energia nella rete nazionale

pari a 73 Megawatt che ne

fanno una delle più grandi

realtà europee nel settore

della produzione di energia

elettrica da sola

combustione di biomassa.

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Le moderne centrali idroelettriche sono

figlie dei vecchi mulini che ancora oggi

troviamo lungo i nostri torrenti.

I mulini trasformavano la spinta

dell’acqua in forza motrice per far

muovere le macine o le seghe per

tagliare i tronchi.

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Anche la centrale idroelettrica trasforma l'energia di un corso d'acqua, naturale

o artificiale, in energia elettrica. Per fare questo occorre:

1- una diga che interrompe il corso dell’acqua creando un serbatoio, o bacino,

dove viene raccolta una grande quantità di acqua.

2 - Un serie di grandi tubi detti condotte forzate attraverso cui l’acqua cade

verso valle acquistando velocità e spinta.

3 - Una o più turbine idrauliche (le vecchie pale del mulino) che vengono

messe in rotazione dalla spinta dell’acqua.

4 - Direttamente collegato alla

turbina è montato l'alternatore che

finalmente trasforma l’energia

meccanica ricevuta dalla turbina in

energia elettrica.

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Dal moto ondoso degli oceani e dai flussi di marea, teoricamente, si

potrebbero recuperare grandi quantità di energia. Da una barriera costruita

sulla foce di un fiume, l'acqua defluisce azionando la turbina accoppiata

all'alternatore che genera l'elettricità.

In linea di principio è possibile convertire

almeno cinque tipi di energia presenti nel

mare:

• quella delle correnti,

• quella delle onde,

• quella delle maree,

• quella delle correnti di marea

• quella legata alla variazione di temperatura

tra superficie e fondali.

Il ciclo di produzione dell’elettricità è ovviamente

discontinuo perché segue l’andamento della marea.

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L’energia idroelettrica è una fonte di energia rinnovabile. Ciò

avviene perché, diversamente delle fonti di energia non

rinnovabili quale il petrolio greggio, non la esauriremo mai

completamente. Essa può essere rinnovata dopo che e' stata

usata per la generazione di energia. L’elemento a sfavore è

rappresentato dal grave impatto ambientale che si crea con la

costruzione di bacini artificiali.

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L'energia eolica è una fonte rinnovabile, in quanto non richiede alcun

tipo di combustibile, ma utilizza l'energia cinetica del vento ed ha un

impatto ambientale limitato.

Un moderno generatore può erogare una potenza elettrica di 3

Megawatt, sufficiente per servire più 150.000 abitazioni.

L'energia eolica, naturalmente, può essere sfruttata solo dove il vento

c'è e soffia con intensità e regolarità sufficienti (velocità minima di 4 m/s

e per almeno un centinaio di giorni all'anno)

Page 31: Vado al minimo energia

Come le centrali idroelettriche anche le moderne centrali eoliche

nascono da un’antica tradizione, quella dei mulini a vento che in

molti paesi sono utilizzati da tempo per sfruttare la potente spinta del

vento allo scopo di produrre energia meccanica

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Il nome moderno del mulino a vento è AEROGENERATORE. E’ formato da:

• Un rotore che è costituito da un mozzo su cui sono fissate le pale

realizzate, in genere, in fibra di vetro. I rotori sono solitamente a 2 o 3 pale

• Una navicella che è la cabina in cui sono

alloggiati è posizionata

sulla cima della torre e può ruotare di 180° sul

proprio asse

•Una torre che sostiene la navicella e il rotore può essere a

forma tubolare o a traliccio. Può essere costruita in legno,

in cemento armato, in acciaio o con fibre sintetiche

• Un moltiplicatore di giri che ha la funzione di

trasformare la rotazione lenta delle pale in una

rotazione più veloce in grado di far funzionare il

generatore di elettricità

• Un generatore di elettricità che trasforma l’energia

meccanica in energia elettrica.

Page 33: Vado al minimo energia

Malgrado alcuni fattori di debolezza riconosciuti all’energia eolica,

quali la sua naturale “intermittenza” dovuta a una scarsa ventosità

media, i vincoli ambientali di inserimento urbanistico e di impatto

paesaggistico, l’eolico è ad oggi la fonte di energia rinnovabile

tecnologicamente più matura e più competitiva a livello economico.

Le potenzialità dell’eolico sono elevate: ottimi rendimenti energetici,

costi di produzione relativamente bassi, abbattimento di emissioni

di CO2 o di altri gas serra, riduzione della dipendenza energetica

e dell’importazione delle materie prime.

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Tre elementi giocano, in particolare a favore di questo tipo di energia: 1. è assolutamente pulita dal punto di vista ecologico, 2. è rinnovabile 3. è a costo zero. Per contro non tutti i luoghi del pianeta risultano idonei all'installazione di impianti eolici: per l'irregolarità dei venti in certe regioni, oppure per la loro debolezza, visto che per essere sfruttabili devono soffiare a una velocità non inferiore ai 4 m/s e per almeno un centinaio di giorni all’anno.

Page 35: Vado al minimo energia

L'energia geotermica è

generata dal flusso di calore

che scorre attraverso le rocce

dall'interno della Terra verso la

sua superficie. In alcune

situazioni può essere

vantaggiosamente sfruttata per

generare energia elettrica o per

il riscaldamento.

Page 36: Vado al minimo energia

Per la generazione di energia elettrica vengono invece sfruttate

sorgenti a temperature elevate.

Una situazione tipica è la seguente:

il vapore esce dalla sorgente ad una temperatura di 200°C e con

una certa forza; questo viene convogliato su una turbina collegata

ad un generatore che produce energia elettrica.

Page 37: Vado al minimo energia

L’energia geotermica è una fonte a erogazione continua e indipendente

da condizionamenti climatiche, ma essendo difficilmente trasportabile, è

utilizzata per usi prevalentemente locali.

In Italia la produzione di energia

elettrica dalla geotermia è fortemente

concentrata in Toscana (Pisa, Siena e

Grosseto)

Page 38: Vado al minimo energia

L'idrogeno è l'elemento più

abbondante dell'universo: è presente

principalmente nelle stelle e nei grandi

pianeti gassosi; è molto raro

nell'atmosfera terrestre e praticamente

inesistente allo stato puro sulla

superficie e nel sottosuolo terrestre.

Sulla Terra le fonti più comuni di

questo elemento sono l'acqua, il

carbone e gli idrocarburi

Page 39: Vado al minimo energia

L’idrogeno viene considerato un

possibile combustibile per il futuro; i

suoi impieghi prevedibili sono

fondamentalmente due:

• la generazione di energia elettrica

• l’utilizzo per i mezzi di trasporto.

Sono già stati realizzati dei prototipi di

auto che usano come combustibile

l’idrogeno al posto della benzina e

che hanno il vantaggio di avere

emissioni sensibilmente ridotte.

Page 40: Vado al minimo energia

La finalità dell’etichettatura energetica degli

elettrodomestici è quella di informare i

consumatori finali circa il consumo di energia

degli apparecchi, allo scopo di consentire un

impiego più razionale dell’energia e di

favorire il risparmio energetico e la riduzione

dell’inquinamento atmosferico.

In Italia l’obbligo dell’etichetta energetica è

stato introdotto nel 1998 per frigoriferi e

congelatori, da maggio 1999 per le lavatrici,

da giugno 2000 per le lavastoviglie, da luglio

2002 per le lampade ad uso domestico, e da

luglio 2003 per i forni elettrici e i

condizionatori.

Page 41: Vado al minimo energia

E’ formata da una serie di frecce di

lunghezza crescente, ognuna di

colore diverso. Ad ogni freccia è

associata una lettera dell’alfabeto

dalla A alla G.

La lunghezza delle frecce è legata ai

consumi:gli apparecchi con la

freccia più corta hanno consumi più

bassi, quelli con consumi più alti

hanno la freccia più lunga.

Page 42: Vado al minimo energia

L’uso degli elettrodomestici in

Italia assorbe, insieme

all’illuminazione, il 23% dei

consumi energetici nazionali.

Grazie al progresso

tecnologico, molti

elettrodomestici garantiscono

valori di consumo minimi e

riducono l’uso di detergenti e

di materiali nocivi per

l’ambiente.

Page 43: Vado al minimo energia

Settore 1

Indica il marchio del costruttore e il nome del modello di frigorifero,

frigocongelatore o congelatore.

Settore 2

Indica l’efficienza energetica; è facoltativamente presente il simbolo

Ecolabel.Come sapete, un frigorifero, frigocongelatore o congelatore di

classe A consuma una quantità di energia elettrica di gran lunga minore

rispetto a un frigorifero, frigocongelatore o congelatore di classe C. Le

classi E, F e G sono ormai uscite di produzione.

Settore 3

Indica il consumo di energia espresso in kilowattora (kWh) misurato sulle

prove standard di laboratorio nell’arco di 24 ore.

Settore 4

Indica il volume degli alimenti freschi e il volume degli alimenti congelati,

ovvero la capacità netta totale del vano frigorifero e del vano congelatore

misurate in litri.

Page 44: Vado al minimo energia

Il frigorifero.

Se il nostro è un frigorifero di nuova generazione, a basso consumo,

stiamo già risparmiando il 50% di CO2 all’anno rispetto a un vecchio

modello.

Per utilizzare il frigorifero in maniera efficiente:

• verifichiamo che la sua temperatura sia quella indicata sul manuale:

la temperatura ideale è compresa tra i 4°C e i 10°C;

• non posizioniamolo vicino a fonti di calore: consumerebbe più energia;

• teniamolo ad almeno 10 cm dal muro per una buona aerazione;

• riponiamo i cibi secondo le loro esigenze di conservazione

(la zona più fredda è in basso, sopra il cassetto della verdura);

• non introduciamo cibi caldi, per evitare la formazione di brina e il

consumo di energia;

• almeno una volta l’anno puliamo il condensatore;

• apriamo la porta il meno possibile e per poco tempo.

Page 45: Vado al minimo energia

E’ un documento che fornisce

indicazioni sulle prestazioni

energetiche di un immobile, cioè la

stima annuale del consumo di

energia primaria di un edificio per la

sua climatizzazione.

In base a questo indice verrà

assegnata all’edificio una classe

energetica - da A a G - che

rappresenta la qualità costruttiva

dell’immobile, in modo analogo a

quanto avviene per gli

elettrodomestici.

Page 46: Vado al minimo energia

La legislazione italiana prevede che

per tutti gli edifici nuovi e per quelli

destinati alla compravendita è

obbligatorio un certificato energetico

che ne attesti la capacità di risparmio.

La valutazione delle prestazioni

energetiche si effettua mediante

software dedicati in grado di calcolare

le dispersioni energetiche in

kWh/m2anno e di collocare pertanto

l'edificio in una delle classi di consumo

Page 47: Vado al minimo energia

La soluzione più vantaggiosa per il

risparmio energetico del riscaldamento

domestico è la casa passiva: essa è

un'abitazione che assicura il

benessere termico senza alcun

impianto di riscaldamento

"convenzionale", ossia caldaia e

termosifoni o sistemi analoghi.

La casa è detta passiva perché la

somma degli apporti passivi

dell'irraggiamento solare che entra

dalle finestre e del calore generato

internamente all'edificio da

elettrodomestici e dagli occupanti

stessi sono sufficienti a compensare le

perdite dell'involucro durante la

stagione fredda.

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Consigli utili per risparmiare energia in casa... e non solo

Page 51: Vado al minimo energia

Pulire regolarmente gli apparecchi di

illuminazione: polvere e fumo si

depositano riducendo fino al 20 % la

quantità di luce normalmente emessa.

Sostituendo le vecchie lampadine

con lampade a basso consumo

Evitare luci accese nelle stanze non

occupate. Negli ambienti dove questo

rischio è maggiore (scale, cantine,

autorimesse) conviene installare un

interruttore a tempo.

Page 52: Vado al minimo energia

Il passaggio definitivo alle lampade a risparmio energetico

significherà 156 milioni di barili di petrolio in meno ogni

anno. Oltre che un bel risparmio per i Paesi che producono

elettricità soprattutto con centrali termiche, sarà anche

discreto passo in avanti nel contenere l'inquinamento

atmosferico, con 38 milioni di tonnellate di CO2 l'anno in

meno. Risultati che nel nostro piccolo vedremo in bolletta,

perché la resa delle nuove lampade va dal 40 al 70 per cento,

a seconda del tipo e della qualità, e consentiranno di

risparmiare fino a 15 euro l'anno per singolo punto luce.

Page 53: Vado al minimo energia

Scegliere

elettrodomestici di

classe energetica

elevata (A, A+,

A++).

Mantenere pulite le

serpentine del

condensatore poste sul

retro del frigorifero

perché la

polvere,accumulandosi,

costringe il motore a

lavorare di più perché lo

scambio termico con

l’aria peggiora

Page 54: Vado al minimo energia

Utilizzare la lavatrice e l’asciugabiancheria SOLO a pieno carico. In caso contrario selezionare la funzione “mezzo carico”.

Lavare la biancheria a basse temperature (40-60 °C ) con detersivi già attivi a basse temperature. In un ciclo di lavaggio la fase di riscaldamento dell’acqua è quella dove si consuma più energia. Un lavaggio in lavatrice a 90°C, per esempio, consuma quasi il doppio di energia di uno a 60°C e non è ottimale per i tessuti perché li deteriora più rapidamente. Questo accorgimento permette di ottenere un risparmio del 3 % circa sui consumi annuali di elettricità

Regolare la centrifuga su un numero di giri non troppo elevato

Page 55: Vado al minimo energia

Utilizzare solo a pieno carico o

impostare “mezzo carico”.

Page 56: Vado al minimo energia

Tenere le finestre chiuse quando

il riscaldamento è acceso

spegnere sempre il riscaldamento quando in casa non c’è nessuno

Pulire regolarmente i radiatori,

assicurandosi che non siano ostruiti da mobili, tappeti o tende

Page 57: Vado al minimo energia

Regolare il termostato dei

condizionatori d’aria in

modo da ottenere una

differenza di temperatura

tra l’esterno e l’interno di non più di 5 °C

Abbassare il

termostato di 1 °C

permette di

risparmiare il 10 % sulla bolletta.

Installare valvole

termostatiche sui

termosifoni per

regolare in ogni

stanza la

temperatura

ideale. Il

risparmio di

energia indotto

da questa misura è del 10-20 %.

Spurgare l’aria dai radiatori. Usare i

paraspifferi e, quando è possibile,

abbassare le tapparelle sono ottime

idee per evitare la dispersione del calore.

Pulire o sostituire i

filtri degli impianti di riscaldamento

Page 58: Vado al minimo energia

Coprire le pentole e abbassare il fuoco

Utilizzare le pentole a

pressione e il forno a

microonde ( soprattutto

per quantità medie e

piccole di alimenti)

perché abbreviano di molto i tempi di cottura. Durante la cottura in

forno aprire lo sportello

il meno possibile

Spegnere il forno poco

prima della fine della

cottura così da sfruttare il

calore residuo

Page 59: Vado al minimo energia

Non lasciare televisore,

videoregistratore, lettore DVD

o lo stereo in stand-by. Le

apparecchiature lasciate in

stand-by possono arrivare a

consumare la stessa quantità

di energia elettrica utilizzata

per il periodo in cui rimangono accese

Staccare dalla presa il

caricabatterie del cellulare dopo l’uso

Page 60: Vado al minimo energia

Abilitare la modalità

“risparmio” sui computer ove

è consentito. Se questo non

è possibile usare programmi che anneriscono lo schermo

Per pause che superano i 10

min spegnere il monitor del

computer. È falsa l’idea che

l’accensione/spegnimento del computer lo danneggi.

Spegnere il computer e la

stampante disinserendo,

se possibile, la spina. I

trasformatori continuano a

consumare elettricità anche a computer spento

Page 61: Vado al minimo energia

L'11% dei consumi di elettricità di una

famiglia media europea è dovuto agli

stand by degli elettrodomestici. Uno

spreco che ci costa anche 50-60 euro

all'anno

Page 62: Vado al minimo energia

Durante la pulizia dei denti, delle

mani o durante la doccia, tenere il

rubinetto aperto solamente quando

necessario, evitando di far scorrere inutilmente l’acqua;

Lo sciacquone del water ha in genere

un consumo idrico di alcuni litri

(stimato in circa 10), spesso oltre

l’effettivo utilizzo. Una soluzione

comoda in questo senso è il doppio

pulsante di scarico, così da poter far

scorrere solo la necessaria quantità d’acqua

Invece del bagno scegli la doccia, senza mai

prolungarla inutilmente. Se utilizzi lo scaldabagno,

sarebbe meglio accenderlo solo poco prima di usare

l’acqua e regolarne la temperatura a non più di 60°.

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Circolo di Rossano

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REALIZZATO DA:

CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DIOGENE

ANGELA CELESTINO