V1 =R1I1 + jX l1 I1 + jX m I0 = Z1I1 E VRI jX I E ZI E · Il trasformatore Si introduce una...
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Il trasformatore
FUNZIONAMENTO IN REGIME ALTERNATO SINUSOIDALE
In presenza di una alimentazione alternata sinusoidale tutte le grandezzeelettriche saranno alternate sinusoidali.
Le equazioni di funzionamento in regime comunque variabile diventano leequazioni di regime alternato sinusoidale sostituendo ai valori istantanei legrandezze vettoriali e alle derivate il termine jω.
1110m11111 EIZIjXIjXIRV +=++= l
2 2 2 2 2 2 2 2 2V R I jX I E Z I E= + + = +l
24
Il trasformatore
Si introduce una resistenza R0 in parallelo a Xm che tiene conto delle perdite nelferro (le perdite nel ferro dipendono dal flusso e il flusso dipende dalla tensione aicapi di Xm).
Per i diversi funzionamenti (a vuoto, in corto circuito, a carico) è sempre possibilecostruire dei diagrammi vettoriali di funzionamento.
I0
V1R0
I2
V2
I1
Xm
I’2
E1 E2
Z1 Z2
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Il trasformatore
Per lo studio di particolari condizioni di funzionamento è conveniente utilizzaredei circuiti equivalenti ridotti ottenuti trasferendo le impedenze da una parteall’altra del trasformatore ideale.
Il trasferimento avviene sulla base della costanza della potenza.
k
1
i
i
N
N
e
e
a
b
b
a
b
a ===
CIRCUITI EQUIVALENTI RIDOTTI
ia
ea
ib
ebNa Nb
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Relazioni valide per il trasformatore ideale:
Il trasformatore
2ab
2bb i'RiR =
Rb R’b
2b
2
b
ab
2
a
bbb
k
R
N
NR
i
iR'R =
=
=
2ab
2bb i'XiX =
L’b
2b
2
b
ab
2
a
bbb
k
X
N
NX
i
iX'X =
=
=
Lb
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TRASFORMAZIONI A POTENZA COSTANTE:
ia
ea
ib
eb
ia
ea
ib
eb
Il trasformatore
L’impedenza vista dai morsetti di alimentazione nel funzionamento in corto
circuito è:
02
021cc Z'Z
Z'ZZZ
+∗
+=
Poiché 02 Z'Z << 21cc ZZZ '' +≅
Z1 Z’2
Zcc è l’IMPEDENZA DI CORTO CIRCUITO DEL TRASFORMATORE
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Z1 Z’2
Z0
Il trasformatore
Altri possibili circuiti equivalenti sono i seguenti:
con approssimazione
Z1 Z’2
Z0
Z1 Z’2
Z0
Z’1 Z2
Z0
con approssimazione
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Il trasformatore
POTENZA NOMINALE DI UN TRASFORMATORE
Per giungere alla definizione della potenza nominale, si noti che:
• le perdite nel trasformatore sono funzione del flusso (e quindi della f.e.m. E)
(PERDITE NEL FERRO) e della corrente (PERDITE NEL RAME).
• il rapporto tra le tensioni primaria e secondaria è definito in modo univoco solo
a vuoto.
• si introduce la TENSIONE NOMINALE DEL PRIMARIO (avvolgimento
alimentato) V1n e si deduce la tensione nominale secondaria V2n (avvolgimento
su cui è collegato il carico) come tensione secondaria a vuoto V20.
kV
V
V
V
n1
20
n1
n2 ==Risulta:
30
Il trasformatore
POTENZA NOMINALE DI UN TRASFORMATORE
• si introduce la CORRENTE NOMINALE SECONDARIA (avvolgimento
chiuso sul carico) I2n e si deduce la corrente nominale primaria I1n mediante il
rapporto spire (relazione valida solo in corto circuito).
kI
I
n2
n1 =Risulta:
kI
I
V
V
V
V
n2
n1
n1
20
n1
n2 ===
n1n1n220n2n2 IVIVIV ==
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Il trasformatore
POTENZA NOMINALE DI UN TRASFORMATORE
Si definisce POTENZA NOMINALE DI UN TRASFORMATORE (potenza
resa al secondario espressa in [VA]) il prodotto della corrente secondaria
nominale I2n per la tensione secondaria a vuoto (V20= V2n ).
Per la relazione già introdotta tra le grandezze primarie e secondarie risulta
inoltre:
n1n1n2n2n IVIVA ==
e cioè le potenze nominali primarie e secondarie sono uguali.
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Il trasformatore
TRASFORMATORI TRIFASE
L’esistenza di linee di trasmissione di energia elettrica trifase imporrebbe la
presenza di 3 trasformatori monofase ogni qualvolta si intendesse realizzare una
trasformazione delle grandezze elettriche tensione e corrente.
In questo caso si giungerebbe ad un sistema del tipo indicato in figura (si
suppone un collegamento a ∆ e di essere in regime alternato sinusoidale).
33
Il trasformatore
v12
Φ1 Φ 2
v23
Φ 3
v31
12
3
123
0VVV 312312 =++
34
Il trasformatore
Nell’ipotesi di trascurare le cadute di tensione nei circuiti equivalenti risulta:
1212 EV ≅ si associa
2323 EV ≅
3131 EV ≅
01Φ
02Φ
03Φ
si associa
si associa
01 02 03 0Φ + Φ + Φ =
Sfruttando la relazione precedente si può arrivare ad una semplificazionecostruttiva:
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01 02 03 0Φ + Φ + Φ =
Il trasformatore
Nella colonna centrale circola un flusso risultante nullo e quindi la colonna
centrale comune ai tre trasformatori può essere eliminata.
N.B.: Ciò è vero se il sistema di tensioni è simmetrico, se i tre trasformatori
sono uguali e se il carico è ripartito in modo uniforme sulle tre fasi.
Se il carico è squilibrato, le cadute di tensione sono diverse, così pure le E, e
quindi la loro somma (e quella dei flussi) non è più nulla.
Esiste quindi una differenza di potenziale magnetico ∆U tra il nodo superiore e
quello inferiore.
La stessa cosa accade se, a pari flusso, le riluttanze dei tronchi di circuito
magnetico sono diverse tra loro.
36
Il trasformatore
Con ∆U ≠ 0 ci sarà un flusso in aria tra il nodo superiore e quello inferiore pari
alla somma dei tre flussi:
a 01 02 03Φ = Φ + Φ + Φ
Tale flusso è generalmente piccolo perché la riluttanza del tronco in aria è
elevata.
In pratica si utilizzano circuiti magnetici a 3 colonne:
b.t.
A.T.
N.B.: Esistono anche trasformatori speciali a 5 colonne.37
Il trasformatore
=
ΨψΨψΨψ
*
*
*
**
*
**
*
**
*
*
*
*
3
3
2
2
1
1
333
333
222
222
111
111
3
3
2
2
1
1
i
i
i
i
i
i
LM0000
ML0000
00LM00
00ML00
0000LM
0000ML
Ipotesi: si trascurano le mutue tra avvolgimenti di fasi diverse, in quanto si è
supposto nullo il flusso nella colonna centrale.
EQUAZIONI DI FUNZIONAMENTO DEI
TRASFORMATORI TRIFASE
ove: 1 1* avvolgimento primario e secondario della fase 1
2 2* avvolgimento primario e secondario della fase 2
3 3* avvolgimento primario e secondario della fase 338
Il trasformatore
Lo studio di un trasformatore trifase si riconduce quindi a quello di un sistema
di tre trasformatori monofasi indipendenti (per ciascuno dei quali vale il circuito
equivalente già introdotto).
Ogni fase è indipendente e il suo comportamento è uguale a quello delle altre
fasi con forzanti sfasate di 2π/3 nel tempo.
M11* mutua tra l’avvolgimento primario e quello secondario della fase 1
EQUAZIONI DI FUNZIONAMENTO DEI TRASFORMATORI TRIFASE
39
Il trasformatore
Gli avvolgimenti di fase possono essere collegati tra di loro a stella o a
triangolo.
Si indica generalmente con la maiuscola l’A.T. e con la minuscola la b.t.:
A.T.
Esempi di collegamenti:
COLLEGAMENTI TRA AVVOLGIMENTI DI FASE NEITRASFORMATORI TRIFASE
b.t.
D Y
d y
stella-stella triangolo-stella
stella-triangolotriangolo-triangolo
COLLEGAMENTI OMONIMI COLLEGAMENTI ETERONIMI
Y y
D d
D y
Y d
40
Il trasformatore
Si definisce:
RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE KT =
tensione concatenata a vuoto S E C O N D A R IA
tensione concatenata a vuoto P R IM A R IA=
RAPPORTO SPIRE KS
spire avvolg im ento S E C O N D A R IO
spire avvolg im ento P R IM A R IO=
f.e.m . d i fase S E C O N D A R IA
f.e.m . d i fase P R IM A R IA=
Risulta:
per collegamenti Y d
per collegamenti D y
per collegamenti OMONIMI
ST K3K =
3
KK S
T =
ST KK =
41
Il trasformatore
Le tensioni primarie e secondarie, oltre che differire in valore numerico,
risultano anche sfasate tra di loro.
L’entità dello sfasamento dipende dal tipo di collegamento.
Per definire lo sfasamento si introduce il GRUPPO o INDICE ORARIO.
L’unità base (v. norme CEI) è lo sfasamento di 30° (uno sfasamento di 180°
corrisponde a un indice orario 6).
SFASAMENTI - INDICE ORARIO
42
Il trasformatore
Per valutare l’indice orario si procede nel seguente modo:
• si considera una circonferenza suddivisa in archi di π/6 e numerata come ilquadrante di un orologio;
• si dispone il vettore di tensione di fase PRIMARIA sulla posizione 0
(equivalente alle ore 12);
• si dispone il vettore di tensione di fase SECONDARIA riferita al centro della
stella reale (collegamento a stella) o teorico (baricentro del triangolo delle tensioni
concatenate nel caso di collegamento a triangolo);
SFASAMENTI - INDICE ORARIO
0
2
3
4
1
76
5
8
9
10
11
v*f
vf
• l’indice orario si identifica con l’ora su cui
è puntato il vettore di tensione di fase
SECONDARIA.
Esempio: INDICE ORARIO 6
42
Il trasformatore
Si noti che:
• a collegamenti OMONIMI corrispondono indici orari PARI;
• a collegamenti ETERONIMI corrispondono indici orari DISPARI.
A.T.
SFASAMENTI - INDICE ORARIO
Esempi:
b.t.
Y y 0
1 2 3
1’ 2’ 3’
A.T.
b.t.
Y y 6
1 2 3
1’ 2’ 3’
43
Il trasformatore
A.T.
SFASAMENTI - INDICE ORARIO
Esempi:
b.t.
Y d 11
1 2 3
1’ 2’ 3’
1
23
A.T.
b.t.
Y
d
3’
1’
2’
44
Il trasformatore
SFASAMENTI - INDICE ORARIO
Esempi:
11v1’3’
vf1
vf2vf3
v*f1
1’
2’
3’
v2’1’
v3’2’
vf1
v*f1
Y d 11
45