V-Venezia Magazine - Speciale Carnevale 2014 ITA

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V-Venezia magazine è la nuova rivista digitale redatta dall’Assessorato al Turismo della Città di Venezia per promuovere il turismo culturale sostenibile: mostre ed eventi di arte e cultura, ma anche itinerari e idee di viaggio intelligenti, sostenibili e di qualità, a Venezia e nella sua laguna. V-Venezia - sempre consultabile sul portale turistico della Città di Venezia in versione sfogliabile – è il magazine per tutti gli appassionati di eventi culturali e interessati a forme di turismo lontano dai circuiti di massa, con itinerari culturali sostenibili che spaziano dall’arte alla musica, dal cinema al teatro, dal paesaggio naturale alle feste popolari. Gli speciali in questo numero: - Buongiorno Siora Maschera! - Le origini del Carnovale - Curiosità Veneziane: San Marco; antichi mestieri - i sartòri; tradizioni - barche da parata; frittelle

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VVeenneezziiaa

Speciale carnevale

Curiosità veneziane

BBaarrcchhee ddaa ppaarraattaa

Speciale Carnevale

LLuuccaa BBii aanncchheettttoo

AAnnddrreeaa BBoorrssoo

tradizioni

antichi mestieri

SSeessttii eerree dd ii SSaann MMaarrccoo

BBuuoonngg iioorrnnoo ssiioorraa mmaasscchheerraa !!

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Anche quest’anno, dal 15 febbraio al 4 marzo, Vene­zia è di nuovo in piena euforia carnevalesca.Il Carnevale di Venezia richiama da sempre nellacittà lagunare gente da ogni parte di Europa, e oggidel mondo; se non il più grandioso, infatti, quelloveneziano è sicuramente il Carnevale più conosciu­to per il fascino che esercita ancora oggi, nono­stante il passare dei secoli, dopo più di 900 anni dalprimo documento che fa riferimento a questa famosis­sima festa. Si hanno ricordi delle festività del Carnevalefin dal 1094: fu sentito da subito come un momentocollettivo esaltante, con grande partecipazione di tutto ilpopolo, fin dai primi anni della Repubblica.Un tempo il Carnevale consentiva ai veneziani di

lasciar da parte le proprie occupazioni per dedicarsitotalmente ai divertimenti: si costruivano palchi neicampi principali, lungo la Riva degli Schiavoni, inPiazzetta e in Piazza San Marco. La gente accorrevaper ammirare le attrazioni, le più varie: i giocolieri,i saltimbanchi, gli animali danzanti, gli acrobati;trombe, pifferi e tamburi risuonavano in ognicampo o calle, e i venditori ambulanti vendevanofrutta secca, castagne e fritole (le frittelle) e dolci diogni tipo.Sono famose le storiche mascherate allestite daigiovani patrizi veneziani. Riuniti nelle cosiddette‘compagnie della calza’, distinte tra loro per le calzedi diverso colore che indossavano, avevano il

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compito di ideare ed allestire gli spettacoli duranteil Carnevale di Venezia. Tra il 1487 e il 1565 eranoattive ben 23 compagnie della calza a Venezia.

Il Carnevale raggiunge l’apice della sua sfarzositàdurante il Settecento. Sono questi gli anni in cuiper la città girava Giacomo Casanova, mentre pitto­ri come Guardi, Boucher e Fragonard, Longhi eTiepolo ritraevano la felicità e le atmosfere allegre,e Carlo Goldoni scriveva le sue commedie, creandonuovi stili e nuovi personaggi che sarebbero so­pravvissuti nei secoli.

Per i festeggiamenti pubblici la popolazione assi­steva alle feste ufficiali, soprattutto alle Forzed'Ercole, esercizi di forza ed equilibrio dove ipartecipanti si sfidavano costruendo figure aereemolto complesse, e al Volo del Turco, nel quale unacrobata scendeva su una fune dal campanile diSan Marco. In più non mancavano fuochi artificialie spettacoli di saltimbanchi, funamboli, burattinai eartisti di strada. Nelle feste private, all’interno deglistupendi palazzi patrizi, si praticava il giocod'azzardo e si poteva assistere a sfarzosi balli inmaschera. Il Ridotto, una casa da gioco presso pa­lazzo Dandolo a San Moisé, era gestito dallo stato erimase aperto dal 1638 al 1774. Divenne uno dei

Questa tradizione prese ilnome dall'impresa di cui fuprotagonista a metà del1500 un giovane turco,acrobata di mestiere. Dauna barca ancorata nelmolo davanti alla Piazzetta,l'acrobata riuscì ad arrivarefino alla cella campanariadel Campanile di SanMarco, camminando sudi una corda soltanto conl'aiuto di un bilanciere. Fu uno spettacolo talmenteentusiasmante che da quell'anno l'impresa si rinnovò nei secoli,con l’aggiunta di innumerevoli varianti. Di solito si svolgevail Giovedì Grasso, con la Piazza San Marco gremita dallafolla e alla presenza del Doge e della nobiltà. Nelle versionisuccessive lo "Svolo" fu ripetuto da acrobati professionisti,fino a quando alcuni popolani detti "Arsenalotti" (lemaestranze dei cantieri dell'Arsenale) vollero cimentarsi,specializzandosi in tale impresa. Con gli anni lo "Svolo"cambiò forme ed usanze, diventando una cerimoniaufficiale divisa in tre fasi, che il cosiddetto "Turco" ­ o"Angelo" per le ali finte che aveva addosso ­ doveva svolgere:salire sulla corda fino al campanile facendo spettacolo,scendere poi con piroette fino alla loggia del PalazzoDucale dove il Doge riceveva dalle sue mani un mazzo di fiori odelle carte con dei sonetti e infine risalire sul campanile.Spesso in cambio del mazzo di fiori il Doge premiava il "Turco"con una somma di denaro. Come ormai da tradizione, sarà laMaria vincitrice del Carnevale 2013 a vestire i panni delnuovo Angelo dell'edizione 2014.

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luoghi più frequentati durante i carnevali di quell’epo­ca. Gli unici cui era concesso entrare senza mascheraerano i barnabotti, nobiluomini veneziani decaduti a cuinon rimaneva altra possibilità che lavorare da croupier.

Durante l’Ottocento le cose cambiano: Venezia incarna orail mito di città romantica, diventando meta delle più grandipersonalità del tempo, tra cui Wagner, Byron, GeorgeSand, Ugo Foscolo, Sissi d’Austria. Dopo la caduta dellaRepubblica di Venezia (1797), i festeggiamenti del Carne­vale subirono un ridimensionamento fino ad arrivare allaloro completa cessazione, a seguito dell’occupazione diaustriaci e francesi. La tradizione della festa si conservòsoltanto nelle isole di Murano e Burano.

Rilanciato nel 1979 dopo anni di silenzio, il Carne­vale è risorto in grande stile e si è subito impostoall’attenzione italiana e internazionale come unevento da non perdere. Grazie ad alcuni cittadini eassociazioni civiche, il primo Carnevale modernovissuto dalla città lagunare viene infatti inauguratoproprio quell’anno: il Comune di Venezia, il TeatroLa Fenice, l’Azienda provinciale di soggiorno e laBiennale organizzarono un vasto programma dieventi nell’arco di una decina di giorni.Durante i giorni di Carnevale, Venezia pullula di iniziativee di spettacoli, improvvisati nei campi dai numerosi artistidi strada che in quei giorni invadono la città o pianificatidagli organizzatori dell'evento. Per le calli di Venezia si ve­dono sfilare maschere di ogni tipo: da quelle più tradizio­

nali che rispecchiano fedelmente le antiche tradizionisettecentesche a quelle più originali, frutto dell'inventiva edella creatività.Il cuore della festa è la Piazza San Marco, dove viene alle­stito un grandioso palco per i concerti e gli spettacoli, maesistono molti eventi decentrati, per coinvolgere nel climadi festa tutti i sestrieri della città. E mentre nelle costosefeste in costume organizzate nei palazzi veneziani è possi­bile rivivere i fasti settecenteschi della Repubblica Sere­nissima, la piazza rimane il luogo dove questo eventoconserva maggiormente il suo carattere di festa popolare.

Il tema scelto per l’edizione del Carnevale di que­st'anno è il fiabesco, il meraviglioso e il fantastico.Sarà il Carnevale della fantasia e della natura. UnCarnevale globale perché ogni cultura ha, fin dalleproprie origini, attinto al patrimonio del fantasticoe del fiabesco come metafora narrativa della vita.Un Carnevale dell'attualità perché il fiabesco natu­ralistico è il modo con cui affrontare, nella festa, itemi profondi del rapporto tra il genere umano el'ambiente: i boschi, le valli, i mari, i monti, le la­gune e le misteriose creature animali e vegetali cheli abitano. Tutti conoscono l'esigenza dell'uomo diraccontare il misterioso naturalistico mediante lafavola. Le culture planetarie, prima nella forma dei miti,poi in quella della natura antropizzata di cui tanta parte sitrova nella tradizione favolistica mondiale, dispiegano ungiacimento infinito di simboli e di caratteri intorno allacreazione e all’origine della vita, agli elementi atmosferi­ci, agli esseri vegetali e alle creature animali.

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MMiicchheell ee PPeeggoorreerr PPaaooll oo PPeerrll aassccaa

AAnnnnaabbeell ll aa SSaaccccoonnee

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Franco Fontana. Full Colordal 15 febbraio al 18 maggio − Istituto

Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

www.istitutoveneto.it

Omaggio a Goffredo Parisefino al 16 febbraio − Centro Culturale

Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

Gli anni di Romeo Martinezfino al 16 febbraio − Ca' Pesaro, Venezia

www.capesaro.visitmuve.it

Viktor Popkov 1932­1974dal 19 febbraio al 27 aprile − Ca' Foscari

Esposizioni

www.unive.it

Fiabe dal mondodal 21 febbraio al 23 aprile − Centro

Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

Le fantastiche storie deinostri archivi21 febbraio − Soprintendenza archivistica

per il Veneto

www.save.archivi.beniculturali.it

Vasco Ascolini ­ fotografiefino al 23 febbraio − Cultural Flow Zone

www.unive.it

Il San Giovannino di Ùbedafino al 23 febbraio − Palazzo Grimani

www.palazzogrimani.org

La natura delle cosefino al 25 febbraio − Casa di Carlo Goldoni

www.carlogoldoni.visitmuve.it

Sport, sportivi...nell’Europa in guerrafino al 28 febbraio − Museo Ebraico

www.museoebraico.it

Il teatro di Eleonora Duse eD'Annunziofino al 28 febbraio − Fondazione Cini

www.cini.it

Una regione e i suoi campifino al 23 marzo − Ikona Gallery

www.ikonavenezia.com

Mostra fotografica MarioLasalandrafino al 23 marzo − Centro Culturale

Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

I tesori del Ghettofino al 31 marzo − Galleria G. Franchetti

alla Ca' d'Oro

www.cadoro.org

L'Impero della lucefino al 14 aprile − Collezione Peggy

Guggenheim

www.guggenheim­venice.it

I Doni di Shah Abbasfino al 27 aprile − Palazzo Ducale

www.palazzoducale.visitmuve.it

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Archivi del Vedutismofino al 28 aprile − Ca' Rezzonico

www.carezzonico.visitmuve.it

Dialoghi americaniGiuseppe Panza di Biumofino al 4 maggio − Ca' Pesaro

www.capesaro.visitmuve.it

Genesifino al 11 maggio − Casa dei Tre Oci

www.treoci.org

L’immagine della cittàeuropea…fino al 18 maggio − Museo Correr

www.correr.visitmuve.it

Renaissancefino al 25 maggio − Espace Louis Vuitton

www.visitmuve.it

Léger 1910 ­1930fino al 2 giugno − Museo Correr

www.correr.visitmuve.it

Il Serenissimo principefino al 30 giugno − Palazzo Ducale

www.palazzoducale.visitmuve.it

Prima Materiafino al 31 dicembre − Punta della Dogana

www.palazzograssi.it/it/mostre/prima­

materia

Madonne. Le statue vestitedella verginefino al 31 dicembre − Museo Diocesano

d'Arte Sacra

www.veneziaupt.org

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OperetteMorali

dal 12 al 16 febbraio − Teatro Goldoni

www.teatrostabileveneto.it

VeneziaprimadiVenezia

13, 17 febbraio e 13 marzo − Biblioteca

Nazionale Marciana

www.marciana.venezia.sbn.it

BaroccoSorrentino

13, 18, 20, 25 febbraio − Centro Culturale

Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

Lariabilitazionedivertente

14, 21, 28 febbraio − Centro Culturale

Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

VisiteguidateaCa'Pesaro

dal 15 febbraio al 3 maggio − Ca' Pesaro

www.capesaro.visitmuve.it

st_artpertutti

15 e 22 febbraio − Punta della Dogana

www.palazzograssi.it

Carnevale2014

dal 15 febbraio al 4 marzo − Sedi varie

www.carnevale.venezia.it

La leggendadelconigliovolante

15 febbraio − Teatro Fondamente Nuove

www.teatrofondamentanuove.it

Nell'oradellamodernità

15 febbraio − Palazzetto Bru Zane

www.bru­zane.com

Visiteguidategratuite

dal 15 febbraio al 3 marzo − Peggy

Guggenheim Collection

www.guggenheim­venice.it

Venezia…attraverso lesuestorie

dal 15 febbraio al 4 marzo − Teatro San

Gallo

www. Teatrosangallo.net

NordicWalkinCarnival

15 febbraio − Itinerari vari

www.carnevale.venezia.it

FiatColor

15 febbraio − Istituto Veneto di Scienze,

Lettere ed Arti

www.istitutoveneto.it

LaTraviata

dal 15 febbraio al 8 marzo − Teatro La

Fenice

www.teatrolafenice.it

Festavenezianasull'acqua

15 e 16 febbraio − Canal Grande e Sestiere

Cannaregio

www.carnevale.venezia.it

L'AmericanDreamdiGiuseppePanza16 febbraio − Ca' Pesaro

www.capesaro.visitmuve.it

Matodeguera

16 febbraio − Teatro Corso

www.dalvivoeventi.it

FestadiCarnevale

16 febbraio − Sala ex cinema Perla

www.comune.venezia.it

Inviaggiotra isatelliti

16 febbraio − Planetario Lido di Venezia

www.astrovenezia.net

Ibestiolini

16 febbraio − Teatro Momo

www.culturaspettacolovenezia.it

Reijseger­Fraanje­SyllaTrio:DownDeep

16 febbraio − Centro Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

KidsDay

16 e 23 febbraio − Peggy Guggenheim

Collection

www.guggenheim­venice.it

CandianiGroove

16 e 23 febbraio − Centro Culturale

Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

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RaccontandoVenezia

18 febbraio − Biblioteca Civica di Mestre ­

Villa Erizzo

www.comitatovenezia.it

Ildiscorsodelre

dal 19 al 23 febbraio − Teatro Goldoni

www.teatrostabileveneto.it

AtelierCasaMacchietta

19, 22, 23, 26 febbraio − Fondazione

Querini Stampalia

www.querinistampalia.org

Lamusicaebraicacolta

19 febbraio − Fondazione Ugo e Olga Levi

www.fondazionelevi.it

Anticheenuoveaccoglienze

19 febbraio − Centro Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

MestreFilmFest

19 febbraio − Centro Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

BarbierediSiviglia

dal 20 febbraio al 9 marzo − Teatro La

Fenice

www.teatrolafenice.it

LeMappedelTesoro

20 febbraio e 27 marzo − Biblioteca

Nazionale Marciana

www.marciana.venezia.sbn.it

Incontrisullasostenibilità

20 febbraio − Centro Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

ConferenzasuTomasoBuzzi

21 febbraio − Fondazione Giorgio Cini

www.cini.it

IlCarnevaledeibambiniallaSerradeiGiardini

22, 23 febbraio , 1 e 2 marzo − Serra dei

Giardini

www.serradeigiardini.org

LeMilleeunaNotte

22 febbraio − Teatro Fondamente Nuove

www.teatrofondamentanuove.it

Incontroconil fumetto

22 febbraio − Fondazione Querini

Stampalia

www.querinistampalia.org

FestadelleMarie

22 febbraio e 4 marzo − Piazza San Marco

www.carnevale.venezia.it

5.Carnevaledeiragazzi

dal 22 febbraio al 4 marzo − Biennale di

Venezia

www.labiennale.org

Teatro itinerante

dal 22 febbraio al 4 marzo − Piazza San

Marco

www.carnevale.venezia.it

Lamascherapiùbella

dal 22 febbraio al 4 marzo − Piazza San

Marco

www.carnevale.venezia.it

SafariNaturalistico inMuseo

23 febbraio − Museo di Storia Naturale

www.msn.visitmuve.it

Gioveeisuoisatelliti

23 febbraio − Planetario Lido di Venezia

www.astrovenezia.net

SfilatadiCarnevale

23 febbraio − Piazzetta Lepanto

www.comune.venezia.it

BoboRondellie l’Orchestrino

23 febbraio − Centro Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

Volodell'angelo

23 febbraio − Piazza San Marco

www.carnevale.venezia.it

NoteBlu

23 febbraio − Teatro La Fenice

www.teatrolafenice.it

AlCandiani infamiglia

23 febbraio − Centro Culturale Candiani

www.candiani.comune.venezia.it

Visiteguidategratuite

dal 24 al 28 febbraio e 3 marzo − Palazzetto

Bru Zane

www.bru­zane.com

Ilmalato immaginario

dal 26 al 28 febbario e 2 marzo − Teatro

Goldoni

www.teatrostabileveneto.it

Visitaguidatagratuita

27 febbraio e 4 marzo − Chiesa della Pietà

www.pietavenezia.org/it

LeNottidell'Arsenale

dal 27 febbraio al 4 marzo − Arsenale di

Venezia

www.carnevale.venezia.it

Visiteguidate­IraccontidiDiana

27 febbraio,1,2,4 marzo − Fondazione

Querini Stampalia

www.querinistampalia.org

Ca'Foscari inmaschera

27 febbraio e 4 marzo − Ca' Foscari

www.unive.it

CircusKlezmer

27 febbraio − Teatro Toniolo

culturaspettacolovenezia.it

Backstage

28 febbario − Palazzo Mocenigo

www.mocenigo.visitmuve.it

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Baùte, morette, gnaghe, medici della peste, sono alcune delle più note maschere della tradi­zione veneziana, a cui si aggiungono quelle della Commedia dell’arte, rese famose dalteatro e in particolar modo dalle commedie di Carlo Goldoni: Zanni, Pantaloni, Arlecchi­ni, Pulcinella, Colombine…Come presentarsi a uno dei tanti balli in maschera che ralle­grano le serate veneziane durante il Carnevale? Non ci sono dubbi: costume classicoveneziano, baùta per lui, moretta per lei, tabarro (mantello a ruota intera) e tricorno(cappello in feltro a tre punte) per entrambi.Sarebbe infatti impensabile andarsene da Venezia senza aver curiosato in uno dei tantinegozi e atelier specializzati, e senza aver acquistato almeno una celebre maschera ve­neziana, rigorosamente originale, o affittato un costume di Carnevale. Uso, quest’ulti­mo, già di moda ai tempi del Goldoni, il quale nella commedia "Massere" racconta che

BuongiornoSiora

Maschera!MMaasscchheerree ee ccoossttuummii

ddeellllaa ttrraaddiizziioonnee vveenneezziiaannaa

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chi non poteva permettersi gli abitisfarzosi del Carnevale, li noleggiava dallarevendigola.Anche solo entrare in un laboratorio dovesi creano le maschere o si realizzano amano costumi è come fare un salto nelpassato e ritrovarsi in un mondo di magiae di sogno. Sebbene Venezia sia affollatadi negozi di maschere e costumi di ognitipo, ancora oggi si possono incontrarenumerose botteghe artigianali dovevengono prodotte maschere di cartapestaoppure in cuoio secondo metodi tradizio­nali, o atelier dove stilisti e sarti confe­zionano abiti unici e accessori storici.Oggi le maschere della Serenissima godo­no di nuova fortuna: con il rilancio delCarnevale, a partire dagli anni Ottanta,riprende con vigore l’attività dei masche­reri, gli artigiani dediti alla fabbricazione di ma­schere, insieme a quella dei sartori specializzati.

‘Buongiorno Siora Maschera’ era il consuetosaluto dei veneziani durante il periodo delCarnevale, quando identità personale, sesso estatus sociale scomparivano sotto l’incante­simo dei mascheramenti. Fin dalle origini, lamaschera diventa a Venezia un simbolo di li­bertà, un modo per trasgredire le regole so­ciali e celare la propria identità, non solodurante il Carnevale ma anche nella vita ditutti i giorni. Se le prime testimonianzesull’uso di mascherarsi risalgono al ’200, funel Settecento che esplose la moda vera epropria della maschera: la portavano tutti,vecchi e giovani, patrizî e plebei, ricchi e po­veri, persino le serve per andare a fare laspesa, gli inservienti dei teatri (il nome è ri­masto), i mendicanti. Almeno fino al 1797,anno in cui la Repubblica Serenissima cadesotto il dominio francese, i veneziani indos­savano la maschera non solo nel periodo del

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Carnevale ­ dal giorno di Santo Stefano (26 di­cembre), antica data di inizio del Carnevale diVenezia, fino alla mezzanotte del Martedì Grasso­ ma anche durante gran parte dell’anno, e inoccasione delle feste ufficiali più importanti eraammesso l’uso di tabarro e baùta. Alla metà delSettecento, in molti dei suoi quadri, il pittore ve­neziano Pietro Longhi offre una testimonianza diquesta tradizione, lasciando chiaramentecomprendere perchè indossare la maschera fossecosì popolare tra i veneziani. In un quadro comeIl ridotto (conservato nella Pinacoteca QueriniStampalia a Venezia), che ritrae la sala del giocod’azzardo, si possono scorgere varie figure ma­scherate, alcune indossano un “volto” bianco,altre una moretta nera, tra le più antiche ma­schere veneziane. La maschera tradizionale, incuoio o in cartapesta, aveva la funzione di na­scondere, non di esibire o stupire: con il tabarroo il domino (lungo mantello con cappuccio),l’inquietante “volto” bianco rendeva tutti uguali,donne e uomini, garantendo l’incognito.

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Il travestimento veneziano per eccellenza èla baùta, comparsa intorno al 1600. Può

essere indossata siada uomini sia donne:comprende un ta­barro nero e un veloche copre le spalle,abbinati sempre a uncappello a tricornonero e a una larva,maschera bianca checela il viso. Il suo uti­lizzo era molto diffu­so, dato checonsentiva anche dibere e di mangiare:usata spesso a teatroe nelle feste, la baùta

veniva indossata anche nella vita quotidia­na, per corteggiare o essere corteggiati inincognito. Era sinonimo della completa li­bertà d'espressione, ecco perché quando sene incontrava una tra le calli, si era solitiporgere un ossequioso inchino di rispetto.

La moretta è un ovale di velluto nero cheera indossato dalle donne, di condizione

nobile o modesta. Il suo nomederiva da moro, nero in

veneziano, e si diffu­se velocemente aVenezia perchéesaltava lacarnagionepallida e il co­lore rosso ve­neziano deicapelli. Sidistingue dallealtre maschere

tradizionali peressere ‘muta’: la

moretta

infatti è senza il taglio della boccaed era sorretta mordendo unbottone posto all’interno.

Tra le maschere dellacommedia dell’arte,Pantalone è forse lamaschera venezianapiù conosciuta. Il suonome potrebbe deri­vare da San Pantalon,uno dei santi di Veneziaa cui è dedicata unachiesa nel sestiere diDorsoduro. Pantalone eraun vecchio mercante,simbolo della borghesia edell’etica mercantile vene­ziana. Aveva una grande propensioneper gli affari, che a volte fiorivano e avolte lo portavano alla rovina, e unaspiccata disinvoltura per le avances amo­rose. La maschera mette in evidenza partico­lari caratteristiche somatiche: naso adunco,sopracciglia sporgenti e barbetta appuntita.

Questa maschera è stata ideata nel XVIsecolo dal medico francese Charles deLorme. Non è una maschera tradizionaledel Carnevale, ma veniva utilizzata perdifendersi dalla terribile pestilenza checolpì Venezia nel 1630. La indossavanoi medici, con mantello nero e guanti;riempivano il becco con spezie ed es­senze medicamentose per neutralizzarei miasmi della peste. Da sempre è ri­masta un simbolo terrificante dimorte.

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La gnaga, il cui nome deriva probabilmente da “gnau”, il verso delgatto, è una maschera dai lineamenti felini. Veniva indossata conabiti da cortigiana e cuffietta bianca, ed era usata dagli uomini perimpersonare figure femminili. Durante i festeggiamenti del Carnevaledi Venezia, la maschera poteva essere completata da una cestaportata sotto braccio che conteneva un gattino.

Famosa maschera napoletana con naso a becco e bocca gigantesca, hal’aspetto simile a un gallo, da qui il sospetto che il nome derivi da“pulcino”. E’ un saltimbanco, fallito e scansafatiche. Il suo costume bianco esvolazzante con un cappello a cono tronco molto alto si può ammirare negliaffreschi del Tiepolo nel Museo del Settecento veneziano a Cà Rezzonico.

È la maschera più popolare della Commedia dell’Arte, originaria dellaBergamo bassa del 500. Arlecchino ha un carattere truffaldino eimpiccione, mostra scarso intelletto, sempre affamato è sempre prontoa scroccare. Il costume è costituito da giubba e pantaloni a toppe colo­rate, un cappello di feltro corredato da un pezzo di coda di coniglio o divolpe e da una cintura da cui pende il batocio, la spatola per girare lapolenta. È una maschera acrobatica, dotata di una ricca gestualità. Ilvolto ha tratti demoniaci e felini, con naso camuso e un vistosobernoccolo sulla fronte, come a testimoniare il fatto che escesempre malconcio dalle sue avventure.

Brighella è l’alter ego di Arlecchino. Originariodella Bergamo alta è il servo furbo della

Commedia dell’Arte. L’etimologia del suo nome de­riva da “brigare” ossia imbrogliare. È un

opportunista, un ruffiano pronto adassecondare i desideri più bassi del

suo padrone in cambio di qualchevantaggio personale. Il suo costume è

bianco con alcune strisce verdi e ricordauna livrea, a volte porta un mantello e uncopricapo listato di verde. La mascherapuò essere nera o verde oliva, dotata dibaffi. Suona e canta accompagnandosi conla chitarra.

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Personaggio comico originario di Bologna.Avvocato, medico, a volte notaio, è un perso­naggio vuoto di sentimenti, ma ricco di unnozionismo e di una dialettica che loconducono allo sproloquio comico.Gran buongustaio e obeso, indossaun abito nero con ampio collettobianco, sulla testa una berretta danotaio o un ampio cappello damedico. Porta una mezza ma­schera scura che mette in risaltoun naso prominente arricchito daqualche ridicolo porro. Vienechiamato anche Balordo, Gra­ziano o semplicementeDottore.

Museo Mondonovo MaschereIl Maestro d’Arte Guerrino Lovato haricostruito qui la sua famosissimabottega veneziana di maschere incartapesta.Palazzo Corielli ­ Via Cardinal DeLai, 2 ­ Malo (Vicenza)Tel: 0445 580600 (Ufficio Culturadel Comune di Malo)Apertura suprenotazione. Ingresso gratuito.www.maskedart.com

Nicolao Atelier di Stefano NicolaoNicolao ha realizzato costumi perteatri di prosa, teatri lirici, film ecortei storici. La sartoria possiede unvasto repertorio di costumi d'epoca,corredati da tutti gli accessori chepossono essere noleggiati anche sepa­ratamente.Cannaregio 2590www.nicolao.com

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Fedele compagna di Arlecchino,Colombina è una maliziosa e astu­ta servetta. E’ conosciuta con altrinomi: Arlecchina, Corallina,Ricciolina, Camilla e Lisetta fino adiventare la raffinata Marionettenella “Vedova scaltra” di CarloGoldoni. Il vestito è a toppe colo­rate con grembiule e cuffiettabianca. Porta raramente la ma­schera e nel caso è una semplicemezza mascherina scura che lasciascoperta la bocca. Si esprime invari dialetti prediligendo il vene­ziano o il toscano

Atelier Pietro LonghiConfezione, noleggio e vendita di abiti storici cappelli, ma­schere, accessori e costumi di Carnevale fatti a mano a Ve­nezia.San Polo, 2608 ­ Veneziawww.pietrolonghi.com

Banco Lotto n°10 ­ Artigianato dal carcereVendita o noleggio per il Carnevale di prestigiosi abiti sto­rici dal '500 al '900 o, su ordinazione, di qualsiasi epoca.Salizzada Sant’Antonin, Castello 3478 Awww.ilcerchiovenezia.it

La pietra filosofale di Carlo SettiDa 20 anni Carlo Setti realizza maschere in cartapesta e ­praticamente unico a Venezia ­ in cuoio. Trattato con conciavegetale, il cuoio viene lavorato secondo una tecnica antichissimache richiede perizia e uso di strumenti particolari come martelli dicorno e stecche in legno di bosso.Frezzeria 1735 ­ San MarcoTel. +39 041 5285885

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San Marco è uno dei 6 sestieri di Ve­nezia, il cuore della città sin dallafondazione della Serenissima, alloraera chiamato Rivoalto. Confina con isestieri di Castello e Cannaregio ed écollegato a quello di San Polo tramite ilponte di Rialto e a quello di Dorsodurotramite il Ponte dell’Accademia. Ne faparte anche l’isola di San Giorgio. Alcentro dell’area, la Piazza San Marcocon la sua Basilica, capolavoro discultura gotica; le Procuratie Vecchie eNuove, edifici rinascimentali dei Pro­curatori di San Marco; la LibreriaSansoviniana e l’Ala Napoleonica. Trala Piazzetta e il Molo, Palazzo Ducale,capolavoro del gotico veneziano esimbolo della potenza della Repubbli­ca. Di fronte al campanile alto quasi1000 metri, l’edificio rinascimentaledella Torre dell’Orologio con le statuedi bronzo raffiguranti due pastori chebattono con una mazza le ore su unagrande campana.

La Repubblica Veneta co­minciò a disciplinare lecorporazioni delle arti emestieri già dal 1182.Le arti erano protette e tutelateper mantenere vivo quel consensopopolare e quella funzione socialedi aggregazione così importanti perilbuongoverno.Il primo statuto risale agliinizi del XIII secolo e fu proprioquello dei sarti.I sartori veneziani erano popo­lari fin dal Rinascimento per laloro abilità, ma l’apoteosi dellacreatività venne raggiunta tra ilSeicento e il Settecento, conl’amore dei veneziani per lemaschere di Carnevale che si ri­fletteva nella vita di tutti i giorni.

Attraverso l'anonimato che ga­rantivano maschere e costumi,si otteneva una sorta di livella­mento di tutte le divisioni so­ciali ed era autorizzata persinola pubblica derisione delle au­torità e dell'aristocrazia.Proprio a Venezia ebbe ungrandissimo successo Maria­no Fortuny, artista spagnoloche si trasferì in città alla finedell’Ottocento e che divenne atutti gli effetti il primo stilista dimoda della storia, inventandouno stile e creando disegniper tessuti che risultano mo­derni ancora oggi.Agli inizi del Novecento i suoiabiti prodotti a Venezia sivendevano in tutta Europa.

I sestieri

antichi mestieri

Sartori

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Per la maggioranza degli ospitidi Venezia, tutte le imbarcazionia remi sono identificate più omeno come gondole.In realtà la varietà di imbarca­zioni è numerosa: per le celebra­zioni sull'acqua ad esempio sisono sviluppate nei secoli dellevere e proprie tipologie cheprendono i nomi di margarota,balotina, peota o bissona…Il cerimoniale della Serenissima hasempre dato ampio spazio a stra­vaganze e divertimenti ovvia­mente…sull’acqua.Agli eccellentissimi ospiti in visitaufficiale erano spesso riservate mo­numentali scenografie, spettacolipirotecniciecorteiacquei.Le bissone – barche a fondopiatto lunghe e affusolate econdotte da un numero variabiledi vogatori – aprivano i corteiaddobbate con fastose decorazionimodificabili a seconda dell’allego­riaprescetadalcommittente.La fantasia dei decoratori – inalcuni casi anche grandi maestricome Tiepolo o Piranesi – li­

berata da vincoli funzionali, po­teva sbizzarrirsi in sontuose ecapricciose invenzioni per stu­pire il pubblico.I disegnielestampe conservateal Museo Correr ne sono unaricca testimonianza.Verso la fine dell’Ottocento peròl’intera organizzazione delle ce­lebrazioni esce dalla sfera dellacommittenza privata (una scuo­la, una confraternita, un diplo­matico o una famiglia ricca onobile) e passa sotto il controllodel municipio.Purtroppo oggi il cerimoniale èlimitato solo agli eventi tradi­zionali, sempre comunque atte­sissimi dai cittadini.

Tuttora dieci di queste imbarca­zioni tipiche, ricostruite circa qua­rant'anni fa dal maestro GiovanniGiuponi, formanoilcorteoacqueodellaRegata Storica e ognuna è ad­dobbataconuntemaallegorico.Ancora oggi beccheggiano fra letese dell'Arsenale in attesa diuscire per il prossimo corteo.

Ingredienti per 6 persone500 g di farina; 2 bicchieri di latte;2 uo­va; 130 g di uvetta sultanina; 80 g dizucchero semolato;40 g di lievito dibirra; 2 bicchierini di grappa;1 limonenon trattato; un pizzico di cannella inpolvere; un pizzico di sale; Olio di semiper friggere; Zucchero semolato aro­matizzato alla vaniglia.Tempi di preparazione: 1 ora,5 ore per la lievitazionePreparazione:Metti in ammollo nella grappa l’uvettasultanina. Diluisci in mezzo bicchiered’acqua tiepida il lievito di birra.Prepara la pastella mescolando in unaciotola la farina, le uova, il latte, lozucchero, la scorza grattugiata del li­mone, la cannella e il sale.Aggiungi il lievito sciolto e l’uvetta conla grappa. Amalgama bene il compo­sto con un cucchiaio di legno.Copri con un canovaccio e lascia lievi­tare in un luogo tiepido per 5 ore.Al termine della lievitazione, mescoladi nuovo il composto: se non fossefluido aggiungi acqua o latte.Fai scaldare abbondante olio perfriggere e versa la pastella a cucchia­iate. Distanzia bene le frittelle in mo­do che non si attacchino. Rivolta lefrittelle e non appena sono di colornocciola da entrambi i lati toglile conuna schiumarola e fai raffreddare sucarta assorbente. Passale infine nellozucchero vanigliato.

tradizioni

Barche da parata

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V – Venezia magazineanno 2, numero speciale "Carnevale 201 4"Bimestrale online a cura dell’Assessorato al Turismo della Città di Venezia.

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