AT Magazine nr. 2 - E/ITA

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1 2 AT MAGAZINE Edizione IT/UK/ES - Mensile - Anno I - Nr. 2 - Dicembre 2012 * Mettersi in strada * Nordic walking * Dicembre a Barcellona... * Cortes Apertas * Pista ciclabile a Napoli * Una pedalata nel passato * La grotta di Gana ‘e gartoe Versione Italiana

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AT MAGAZINE Edizione IT - Mensile - Anno I - Nr. 2 - Dicembre 2012

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* Mettersi in strada

* Nordic walking

* Dicembre a Barcellona...

* Cortes Apertas

* Pista ciclabile a Napoli

* Una pedalata nel passato

* La grotta di Gana ‘e gartoe

Versione Italiana

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AT Magazine #1 | 2dicembre 2012

web: http://it.atmagazine.euem@il: [email protected] [email protected]

A sinistra:Piazza dei Martiri (Napoli)Qui sotto:Dettaglio statuaph. G.Mocci © AT Photographer

Sommario

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Sommario

Mettersi in strada

Screen shot

Interwiev a Nicola Floris

Pista ciclabile a Napoli

Cortes Apertas

Dicembre a Barcellona...

Una pedalata nel passato

Screen shot

La grotta di Gana ’e gartoe

matita, gomma e mouse...

Screen shot

Editoriale

Obiettivo AT

Chi dice cosa?

Perchè non vai a...

Outdoor activity

Obiettivo AT

AT Decameron

Obiettivo AT

a cura di Giampaolo Mocci

a cura della Redazione

a cura di Francesca Columbu

a cura di Giuseppe Belli

a cura di Giuseppe Giuliani

a cura di Denise Lai

a cura di Stefano Vascotto

a cura della Redazione

a cura di Gianluca Piras

a cura di Barbara Valuto

a cura della Redazione

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Staff Editor

Da sempre rincorro l’idea di poter diventare parte inte-grante di quel che i cinque sensi attribuiti mi per-mettono, attraverso tele, argille e metalli. Non esito a misurarmi ed esprimermi con diverse passioni, come la fotografia e l’arrampicata sportiva, che mi consen-tono di essere a contatto con le molteplici bellezze della natura...anch’essa come l’arte, infinita ed imprevedibile. Colpevole di un’inesauribile sete di co-noscenza per me, sarebbe difficile scegliere tra tante meraviglie che mi attirano, mi circondano e che vivo!

Barbara Valuto

Sono Gianluca Piras quasi trenta anni che pratico as-siduamente tutto quello che l’outdoor in Sardegna e nel mondo, dalla speleologia al torrentismo, dal trekking alla mountai bike, in primis l’arrampicata in tutte lesue salse, grandi numeri non li ho mai fatti ma mi sento in sintonia con la mia filosofia: “siamo tutti liberi di confrontarci come vogliamo con la parete, nel rispetto del prossimo” .

Gianluca Piras

Giornalista professionista, scrittore, laureato in Scienze della Comunicazione, ha collaborato con diversi periodici (“Il Tempo”, ecc.), agenzie di stampa (Unione Sarda, ecc.) e tv. Editor per network editoriali (Mondado-ri). Attualmente dirige “Dia-rio24Notizie”,”2012 Maga-zine” e “Sardinia Network”. È consulente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e della Associazione della Stampa Sarda (FNSI). Dal 2008 è il responsabile del C.R.E. (Centro Ricerche di Esopolitica) e dell’Associa-zione intitolata al giornalista “José De Larra”. Dal 2011 è il presidente del GUS sardo, il Gruppo di specializzazione della FNSI relativo ai giorna-listi degli Uffici Stampa.

Andrea ConcasChe cos’è un’erbaccia?Una pianta le cui virtù non sono state ancora scoperte [R.W. Emerson].Esistono migliaia di metafo-re e aforismi che concettua-lizzano il mondo e la vita. Forse definire “erbaccia” la vita è irriverente, eppu-re, quanti innanzi ad una pianta officinale, dalle virtù note, sarebbero in grado di riconoscerla? Le esperienze, gli uomini e la vita stessa sono erbacce a cui guarda-re con curiosità e atten-zione, senza fermarsi alla prima impressione e scevri da ogni condizionamento impegnarsi a scoprine le virtù nascoste.

Giampaolo Mocci

Sabina Contu classe 1973 Segno zodiacale Vergine.Vivo e lavoro prevalente-mente a Cagliari. Attual-mente Delegata alla Sport della Provincia di Cagliari. Tra i vari incarichi ricoperti nel 1996 consigliere comu-nale del mio paese natio Jerzu e nel 2004 consigliere di amministrazione dell’ente regionale per il diritto allo studio.Amo la letterattura, la politica ed il diritto, in par-ticolare quello ambientale, sanitario e sui temi della nocività lavorativa sto con-centrando la mia attenzione negli ultimi anni.Film preferito : C’era una volta l’America.Attori: Cleant Eastwood e Meryl Streep. Il mio libro preferito è “L’ar-te della guerra” di Sun TZu.Le mie passioni sono la cucina e l’agricoltura.

Sabina ContuDa turista occasionale e di-stratta, sono diventata una vera appassionata di viaggi dopo il battesimo del clas-sico viaggio zaino+Interrail dopo la maturità. La laurea in Lingue e il tesserino da giornalista sono stati un pretesto per conosce-re a fondo altri mondi, altre culture e soprattutto stringere amicizie durature con anime gemelle erranti in ogni angolo del pianeta. Costretta dal lavoro a fissa dimora e ferie limitate, ho scelto una professione che, dopo l’esperienza in un tour operator e un albergo, mi consentisse di vivere in un ambiente dove il viaggio è insieme fine e mezzo: l’aeroporto. Di appendere la valigia al chiodo, natural-mente, non se ne parla proprio.

Flavia Attardi

Vivo a Oristano, dove sono nato il 20 maggio del 1961. Sono iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e lavoro come responsa-bile dell’ufficio stampa e Comunicazione istituzionale della Provincia di Oristano, curando anche la redazione e la pubblicazione dei con-tenuti del sito istituzionale.Appassionato sportivo, ho praticato innumerevoli sport ma in modo significa-tivo scherma, calcio, tenni-stavolo, tennis. Ora pratico con impegno agonistico lo sport delle bocce. Sono presidente del Comitato provinciale di Oristano della Federazione Bocce e atleta della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Ori-stano. Di questa gloriosa società, fondata nel 1866, sono stato presidente dal 1999 al 2005 e faccio parte del Consiglio di ammini-strazione dal 1996.

Oscar MiglioriniHo 23 anni e vivo a Carbo-nia, mi sono diplomato al Liceo Scentifico Tecnologico di Carbonia e attualmen-te sto completando il mio percorso formativo come studente in Scienze della Comunicazione a Cagliari.Entrare a far parte della redazione di questa rivista turistica on line mi entu-siasma e spero di dare un importante contributo.

Shawn Serra

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“Porta itineris dicitur longis-sima esse”.I latini dicevano “La porta è la parte più lunga del viaggio”: per iniziare una nuova vita bisogna trovare il coraggio di fare il primo passo, per cambiare biso-gna avere le forze di farlo. Per crescere bisogna volare via dal nido e cogliere al volo tutte le occasioni.Viaggi, musica e la potenza delle immagini per evadere e costruire una chiave che apra tutte le porte che si presentano lungo la strada.

Grazia SolinasHo cinquantasei anni e amo definirmi “diversamente giovane”.Ho vissuto buona parte del-la mia vita aldilà del mare, ma con radici ben salde sulla nostra terra.Sono sentimentalmente legato a una ragazza ben più giovane di me, che non so bene come riesca a sop-portarmi.Dopo trentacinque anni di lavoro, in area commerciale nel settore della comunica-zione pubblicitaria, faccio ora parte della categoria degli esodati.Coltivo molte passioni fra cui l’elettronica, i motori, il volo, la pesca, il modelli-smo, i viaggi e la musica.Nei rapporti umani conside-ro imprescindibile il rispetto reciproco e il mio stile di vita è imperniato sull’osser-vanza di quelle che chiamo “le regole del gioco”.

Ignazio Perniciano

Stefania 38 anni, vivo e lavoro nella bella Cagliari, dividendomi tra gli impe-gni della quotidianità e la ricerca di una dimensione temporale da dedicare alle mie passioni: l’arte con-temporanea, la poesia, il buon vino, le giornate di sole e i viaggi. Da 15 anni mi occupo di comunicazione e marketing. Ho collabo-rato con le più affermate agenzie pubblicitarie di Cagliari curando i progetti web per clienti come Tisca-li. Dal 2001 ho accettato di dedicarmi totalmente all’utility Energit con il ruolo di Marketing & Commu-nication Specialist. “Ora mi sento come se stessi aspettando qualcosa che so non arriverà mai... Perché adoro illudermi e sperare, ti senti più vivo mentre lo fai [C. Bukowski].

Stefania Spiga

Regnum: AnimaliaPhylum: ChordataDivisio: VertebrataClassis: MammaliaOrdo: PrimatesFamilia: HominidaeGenus: HomoSpecies: sapiensSubspecies: sapiensSub-subspecies: sardoaAetas XLIIISexus: aliquando…Mater lengua: Italica, Sar-da campidanensisAliis: Anglica (C1), Hispani-ca Castellana(B2), Batava vel Belgica et Hollandica (B1)Facultas: ars pingendi Aliis: ars de computatris programmandis , histo-ria artium et antiquitatis, astronomia et astrologia, occulta philosophia, my-thologia, hodierni litterae, ars herbaria (botanica et mycologia), photographia.

Paola Angelotti

Maggio 1985, Perito infor-matico (ABACUS), laurean-do in Scienze della comu-nicazione, appasionato di assemblaggio, programma-zione su Personal Computer e la musica rock. Il mio hobby della mountain bike mi ha portato a cono-scere luoghi ed a riscoprire il contatto con gli spazi verdi che la nostra terra ci offre. Le nuove esperienze se rivestite di un sano velo di sfida mi coinvolgono e motivano a cimentarmi con passione in queste nuove avventure.

Marco Lasio

Amo paragonarmi ad un diamante: le sue preziose e molteplici sfaccettature sono come le mie tante sfumature di personalità e di carattere. Anche il mio percorso personale e professionale è piuttosto bizzarro: ho due figli di 28 e 26 anni, un cane di 15, un nuovo compagno, adoro gli studi umanistici, ma ho un incarico di mana-ger presso una società di engineering, un brevetto di sub e amo il nuoto, un amore incondizionato per i libri, per i viaggi e per tutto ciò che è innovazione e tecnologia applicata alla tradizione. In tutto questo cerco il particolare che fa la differenza. Son un ariete e mi butto a capofitto in tutto ciò che faccio, ma tutto ciò che faccio deve divertirmi, deve farmi ridere.Il mio motto è: la vida es un carnaval!

Rosalia Carta

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Marco Mura

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Patrizia Giancola

Appassionato da sempre per gli sport all’aria aperta come la mountain bike, il kayak, immersioni e tanto altro, ho sempre inteso la parola outdoor come momento di conoscenza. Il percorrere sentieri su due ruote o far scorrere il mio kayak sul mare della nostra Sardegna è sempre occasione di arricchimen-to culturale che soddisfa appieno la mia inesauribile voglia di conoscere. Negli anni ho collaborato con riviste di trekking e outdoor in genere. La fotografia è inoltre l’indiscussa forma di archiviazione dei miei momenti passati tra amici o in solitudine per i monti o per mare.

Stefano Vascotto

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Vincenzo Mario Boi, studen-te in Scienze della comuni-cazione a Cagliari. Amante della musica e delle arti in generale, musicista da diversi anni e attualmente arrangiatore in collaborazio-ne con diversi artisti locali. Curioso e aperto a nuove esperienze formative di carattere culturale.

Vincenzo BoiLorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisi-cing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ul-lamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.

Elisabetta Gungui

Staff Editor

Sono Giuseppe Belli, cin-quantatre anni passati tutti nella mia città, Napoli. Essa, oltre ad essere una delle più belle città che io conosca è anche tra le più complesse e caotiche, di quello stesso caos incom-prensibile che contrad-distingue la nostra vita. Amo leggere e scrivere. Soprattutto la scrittura mi da modo di rielaborare la realtà che mi circonda e talvolta la possibilità di comprenderla meglio. Per questo ho pubblicato già due libri… e non c’è due senza tre.

Giuseppe Belli

Il mio nome è Angelo e, sono nato 55 anni fa nella zona più bella della Sar-degna, la Barbagia. Porto sempre con me, ovunque vada la sua natura, i suoi profumi, i suoi sapori, la visione e l’amore della mia gente che sono uniche. Sono ragioniere, divorziato e padre di una splendida figlia. Adoro il cinema e la musica in tutte le loro forme. Amo la poesia e la magia delle parole: quelle ben cantate, quelle ben re-citate e quelle ben parlate. Dalla mia gente ho impara-to l’importanza dei rapporti umani, a costo di deludere, a costo di deludersi perché come qualcuno ha detto: non si è mai soli quando qualcuno ti ha lasciato, si è soli quando qualcuno non è mai venuto.

Angelo Mulas

Cagliaritana di 35 anni, socievole, estroversa, crea-tiva e simpatica (dicono!).Lavoro nel mondo della sicurezza per le aziende, studioScienze della comuni-cazione e gestisco un Bed&Breakfast da circa due anni.Aspettative per il futuro? Esprimere sempre più la mia parte creativa nel mondo del lavoro (e non solo!).Sono appassionata di cine-ma, teatro, arte, musica, viaggi al fine di un arric-chimento culturale/sociale, poco sport ma primo tra tutti il tennis.Le poche righe a disposi-zione son finite per cui con-cludo qui la mia brevissima presentazione!

Denise LaiClasse 1974; Sarda di na-scita e di sangue; Attual-mente impegnata professio-nalmente presso l’aeroporto di Cagliari.Amante della natura, del buon cibo e dei viaggi; riesce ad emozionarmi un tramonto d’estate e allo stezzo modo un gratacielo di una grande metropoli.Faccio mia la frase:...[]”Ac-cettare le sfide della vita significa porsi di fronte ai nostri limiti e ammettere di poterli o meno superare”..e ad oggi credo di avere, an-cora, tante sfide da vincere!

Francesca Columbu

Quattro righe su di me... Giuseppe Giuliani. Giornalista, 45 anni, ama la vita di società e gli appun-tamenti mondani tanto che vorrebbe abitare in Lappo-nia. Invece, vive ad Asse-mini dove, peraltro, pare non abbia mai incontrato una renna. Siamo tutti appesi a un filo. E io sono anche sovrappeso (Franco Zuin)

Giuseppe Giuliani

29 anni, studia nella facoltà di Beni Culturali (curriculum archeologico) dell’Università degli Studi di Cagliari. Giornalista dal 2010, scrive per blog, quotidiani e rivi-ste, anche online.

Marco CabitzaIl mio mondo è una valigia.Inguaribile sognatrice e viaggiatrice per passione; un’irrefrenabile curiosità mi spinge a voler conoscere quel che non so, capire ciò che appare ostico, superare barriere e confini.La sete di novità e l’entu-siasmo nel viverle sono la mia forza motrice, la parola è la mia arma (pacifica peraltro).

Valentina Morea

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Galleria Umgerto (Napoli)ph. G.Mocci © AT Photographer

Obiettivo AT

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Giampaolo Mocci - Bouldering in Sardinia (ph. © B.Valuto)

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EditorialeGiampaolo Mocci

Mettersi in strada

Ciò che spinge un viaggiatore a visitare luoghi e contesti sociali diversi dai propri, è qualcosa di razionalmente inspiegabile.

Se partiamo dalla psicologia sociale, la conoscenza della realtà sociale rappresenta una delle tematiche cruciali. Centro d’interesse sono le strutture e i processi cognitivi che permettono alle

persone di accumulare conoscenza della loro realtà, per poi trasformarla e soddisfare i propri bisogni. Sulla base di queste indicazioni non è difficile rendersi conto che gli individui possono

disporre di risorse limitatamente al proprio contesto, per elaborare le informazioni sociali nuove. Secondo Taylor (1981) l’individuo è visto come economizzatore di risorse, questo significa che

davanti a una situazione sconosciuta tende ad utilizzare delle strategie per semplificare i proble-mi, facendo ricorso a schemi, categorie e prototipi.

Questo è in sintesi come elaboriamo ciò che percepiamo. Maggiore è il tempo di permanenza in un certo ambiente, maggiore sarà la nostra capacità di

attivare i giusti comportamenti. Ad esempio per gli europei la cena rappresenta uno schema ben preciso, sia per il momento

della giornata che rappresenta che per le sue modalità di svolgimento. In sintesi, cena uguale: socializzazione, tavolo, sedie, posate e pietanze. Ma se ci spostassimo in un paese arabo dove cambia l’orario, il tavolo, non ci sono le sedie e si consumano le pietanze con le mani? I nostri schemi e conoscenze non servirebbero più a nulla. Proiettarsi in un contesto sconosciuto, con

usanze e costumi diversi, è andare verso il non noto, stimolare la curiosità di riscoprire la capaci-tà dell’individuo di interagire con il mondo. Senza avere a disposizione quegli schemi che fino a

quel momento hanno rappresentato le conoscenze e la certezza di saper affrontare il quotidiano. La vera natura del viaggiatore è nella ricerca di Sé, anche la letteratura riferisce come caratte-

ristica dell’eroe romantico, l’essere un viandante dove il viaggio rappresenta l’evasione e la fuga dalla realtà di tutti i giorni.

John Ronald Reuel Tolkien in The Lord of the Rings (scritto nel 1937-49 e pubblicato 54-55) scrisse: “è pericoloso uscire dalla porta. Ti metti in strada, e se non dirigi bene i piedi, non si sa

dove puoi finire spazzato via”.

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Obiettivo AT

Santa Teresa di Galluraph. S.Vascotto © AT Photographer

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Obiettivo AT

ph. B.Valuto © AT Photographer

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Chi dice cosa?testo e foto di Francesca Columbu

Nicola Floris, camminatore di professione

All’interno del vasto panorama sportivo attuale inizia ad affermarsi una nuova disciplina, conosciuta come la camminata con il bastoncino. La denominazione corretta è però Nordic Walking. Prende il suo nome dall’attività fisica praticata, già negli anni ’30 nei Paesi Scandinavi, dagli atleti di sport nordici come allenamento durante i mesi estivi e autunnali (da qui il nome italianizzato camminata nordica).

È oramai assodato, da innumerevoli ricerche medico-scientifiche, che camminare ogni giorno per tre chilometri produca effetti benefici sulla nostra salute. Migliora la salute dell’apparato muscolo-scheletrico, dell’apparato respiratorio, del sistema cardiocircolatorio, del sistema nervoso e non meno importante, può aiutare, i più sedentari, a perdere qualche chilo di troppo. Appare quindi scontato che il Nordic Walking venga considerata, dai praticanti e addetti ai lavori, una delle attività sportive più complete in assoluto.

Per conoscere da vicino questa pratica sportiva intervistiamo Nicola Floris, 40enne di Cagliari, Educatore ambientale, Interprete naturalistico e guida GAE della Regione Sardegna.

Un giovane naturalista che ha fatto del Nordic Walking la sua professione e filosofia di vita.

Quando e perché nasce questa tua passione? Circa 4 anni fa, insieme ad un carissimo amico, con il

quale successivamente ho costituito l’associazione sportiva, decidemmo di partecipare ad un corso di avvicinamento organizzato nella città di Nuoro. All’inizio fu più curiosità che altro ma, ad ogni nuovo allenamento percepivo come la sensazione di tornare alle origini umane: una vera camminata a quattro arti. Quando uso i bastoncini mi sembra di avere quattro ruote motrici sotto ai piedi!

Insieme al mio socio ci è piaciuta l’idea di insegnare una

pratica sportiva a basso impatto sul corpo che ci permettesse, al contempo, di stare a contatto con la natura incontaminata, da entrambi amata e rispettata.

Da qui parte il percorso che ci ha portati a diventare Istruttori Regionali, facenti parte dell’Associazione Nordic Fitness Italiana ANI.

È corretto chiamare questa attività “sport”?Assolutamente si! So bene che quando si parla di sport

si pensa nell’immediato ad attività che richiedono sforzo

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e fatica ma posso assicurare che il Nordic non è da meno. Quando si usano i bastoncini sensibilizziamo il nostro corpo ad assumere degli adattamenti biologici, stimolando la nostra naturale capacità di adattamento. Questo produce sul corpo una forma di allenamento che, adeguato ad un’attività motoria mirata al benessere, permette un miglioramento delle capacità fisiche senza stress eccessivi. Inoltre, come tutte le altre attività sportive anche il Nordic ha, da alcuni anni, competizioni agonistiche a livello internazionale e nazionale.

Pensi che chiunque possa praticarlo? Certo! È accessibile a tutti. E’ una forma di movimento a

basso impatto, praticabile ovunque, economica, socializzante e adattabile alle esigenze di allenamento. Questo significa che si possono personalizzare gli allenamenti in funzione alle diverse necessità del praticante. Dimagrimento, riabilitazione muscolare, ecc. Si tratta di uno sport versatile che offre agli appassionati del fitness un modo nuovo, poco costoso e divertente di gustare uno stile di vita sano e attivo.

Parli di movimento a basso impatto. Puoi spiegarci cosa significa?

Le attività a basso impatto sono, per definizione, tutte quelle che prevedono durante la loro pratica che almeno uno dei due piedi sia costantemente in appoggio sul pavimento. Questo significa ridurre l’impatto al suolo, tipico, ad esempio, della corsa e del jogging evitando, in questo modo, eventuali traumi cartilaginei e riducendo, al minimo, lo stress muscolo-scheletrico.

Quali sono le tappe per iniziare a praticarlo? Occorre una attrezzatura?

Il modo più semplice è quello di contattare un istruttore ANI

della propria regione. Nel sito dell’associazione nazionale (www.nordicwalking.it) potete trovare un elenco di tutti gli istruttori in attività. Il passo successivo è quello di partecipare ad un corso durante il quale viene insegnato il corretto utilizzo del bastoncino. Informazione essenziale: l’uso sbagliato rischia di procurare più danni che benefici, causando sovraccarichi nella zona delle spalle, del trapezio e la zona cervicale.

Gli istruttori, attraverso esercizi mirati, guideranno i partecipanti in una rieducazione posturale dinamica attraverso la rieducazione al cammino. È un attività molto efficace sia nel prevenire che nel coadiuvare la cura delle patologia muscolo-scheletriche dovute, appunto, all’assunzione di una scorretta postura.

L’unica attrezzatura da utilizzare sono i bastoncini che solitamente vengono forniti dagli istruttori. Per quanto concerne

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l’abbigliamento utilizziamo scarpe da tennis e non scarponcini, che limitano in movimento naturale della caviglia, e indumenti comodi come quelli usati per fare fitness nelle palestre. Magari adattandolo all’ambiente in cui si andrà a praticarlo.

Parlaci della tua attività. La Scuola Nordic Fitness Cagliari è stata la prima associazione

sportiva dilettantistica per l’insegnamento del Nordic Walking nel Sud Sardegna. Nasce, nel dicembre del 2010, dall’esigenza di avere sul territorio una scuola che insegni ad apprendere la corretta tecnica 2p/b ANI. Cerco di spiegare, in poche parole, il significato di questa sigla: 2 p, sta a significare Postura e Passo, che sono i cardini della nostra tecnica, la correttezza della posizione del corpo rispetto all’ambiente e della appropriatezza del passo durante il cammino; 2 b, significa Braccio e Bastoncino, la correttezza del gesto effettuato con l’arto superiore e sull’utilizzo dell’attrezzo.

Una volta al mese organizziamo due corsi: uno Base e uno di Perfezionamento. Due volte alla settimana facciamo gli allenamenti, utilizzando i parchi cittadini (Molentargius, Terramaini, San Michele, Poetto), senza disdegnare, qualche volta, le vie cittadine. Una volta al mese, al massimo due, (solitamente la domenica) organizziamo le passeggiate in natura (Oasi e cantieri dell’Ente Foreste e anche siti di interesse Archeologico).

Il nostro intento è quello di far conoscere il Nordic come alternativa alle palestre o attività complementare ad altri sport.

Forse sei riuscito a convincermi a fare una giornata di prova. Quali sono i prossimi incontri?

A dicembre organizziamo la 10 Km nel Parco Naturale Regionale di Molentargius Saline. Per quanto riguarda il mese di gennaio abbiamo pianificato i due corsi, base e di perfezionamento, rispettivamente sabato 12 e domenica 13. Collegandosi, invece, al nostro sito (www.nordicfitnesscagliari.com) alla voce Passeggiate, è possibile trovare il calendario, in costante aggiornamento, delle prossime uscite. Per darti un buon motivo a partecipare a un nostro corso e visto che sei una ragazza, posso dirti che se vuoi mantenerti in forma, senza grossi impegni di tempo, stando all’aria aperta e, non meno importante, in piacevole compagnia, in Nordic Walking è lo sport adatto a te.

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Cell. +39 347 0594340www.momasardinia.it

MOMaSardinia B&B

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Perchè non vai a ...testo e foto di Giuseppe Belli

Pista ciclabile a Napoli

La pista ciclabile a Napoli, messa in cantiere dalla nuova amministrazione comunale guidata da Luigi De Magistris appena insediatasi a Palazzo San Giacomo, per molti napoletani è stata una trovata a dir poco stravagante. Eppure, tra le tante critiche e incomprensioni che si sono create con chi non ha condiviso questa ed altre iniziative come quella della chiusura del lungomare, qualcosa è cambiato nella

nostra città e non sono pochi coloro che hanno elogiato questi cambiamenti. I punti di vista sono come sempre diversi, ma, se soltanto in un prossimo futuro si potranno tirare le somme e un giudizio complessivo sul presente, possiamo sicuramente affermare che dopo anni di immobilismo era necessario un segno di discontinuità, e, nelle intenzioni e nei fatti questo si sta avverando. La chiusura al traffico veicolare

ph. G.Mocci © AT Photographer

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di Via Caracciolo è stata un trampolino di lancio per avviare non solo un nuovo modo di vivere questa città paralizzata da sempre anche automobilisticamente parlando, e caotica fino all’inverosimile, ma anche per poter creare delle iniziative culturali e sportive intorno alle quali potesse partire l’indotto legato al turismo che da solo potrebbe ridare fiato a tutta l’economia cittadina. E infatti quest’anno la nostra città ha

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ospitato due eventi di notevole importanza: prima la Coppa America e poi la Coppa Devis che hanno rilanciato non poco l’immagine di una città che negli ultimi anni aveva dovuto subire lo smacco e l’umiliazione per essere letteralmente sprofondata nella spazzatura. Qualcosa come per incanto si è rimesso in moto e si è rivista di nuovo una città, benché ancora martoriata da una endemica criminalità, che vuole riprendere a vivere. E una prima ripresa turistica, se pur timida, nonostante la crisi globale, la si è potuta constatare. Insomma, se la vivibilità di una città è legata alla risoluzione di tante tensioni sociali quali l’assicurazione di un lavoro dignitoso per tutti, di una casa, e di un buon funzionamento dei servizi sociali prima, e di quelli della mobilità poi, anche la pista ciclabile può rappresentare la voglia di un cambiamento legato ad una mobilità alternativa, più spedita, salutare perché ecologica, economica e turistica. Sicuramente napoletani e turisti apprezzeranno i risvolti positivi

di andare in bicicletta, quanto essa faccia bene alla salute e alle tasche soprattutto in questi tempi di crisi. Inoltre conoscendo l’indole napoletana, che ciclisticamente parlando ha pedalato da sempre per inventarsi da vivere, sono sicuro che molti non mancheranno di imparare a pedalare per davvero, non fosse altro che per continuare a sperare e a sognare di raggiungere presto la luce, quella che vorremmo intravvedere fuori dal tunnel di questi nostri giorni bui.

ph. G.Mocci © AT Photographer

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Perchè non vai a ...testo di Giuseppe Giuliani

Quando ti muovi verso il centro della Sardegna in questo periodo la prima cosa che ti cattura sono i colori. Quelli pastello della vegetazione che cambia abito e si prepara alla stagione più fredda.

È questo il momento in cui il cuore della Sardegna apre le porte di centri storici, piazze e case.

Cortes Apertas

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ph. G.Mocci © AT Photographer

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La danza di Mamuthones e Issohadores, il torrone che prende forma, le tessitrici che lavorano al telaio, i costumi della tradizione che sfilano, l’uva che si prepara a diventare vino, il latte che si trasforma in formaggio, pittiolos e sonaggias che ancora non penzolano dal collo di capre e pecore, ma si modellano sotto i colpi di mani esperte.

Tutto questo, un po’ in ogni paese, è Cortes Apertas, da sedici edizioni uno spaccato della cultura e delle tradizioni del territorio nuorese.

“Cortes Apertas”, derivazione diretta di “Autunno in Barbagia”, è una intuizione dell’ASPEN, l’Azienda Speciale Produzione Economica Nuorese della Camera di Commercio di Nuoro. Un’idea nata per valorizzare le zone interne dell’Isola nel loro periodo di maggiore fulgore:

- da settembre a dicembre.Il presidente della Camera di Commercio di Nuoro, Romolo

Pisano, lo ha ricordato anche di recente: “quando è nato Autunno in Barbagia, l’intenzione era quella di creare uno strumento promozionale che valorizzasse il territorio e non durasse lo spazio di una giornata o di un fine settimana”.

Sono 28 i comuni che hanno aderito all’ultima edizione, ma aderire significa che nei paesi si lavora per far conoscere tradizioni, arte, cultura, usanze, per far funzionare l’appuntamento e offrire il massimo che la comunità ha a disposizione.

Ogni paese, quest’anno il primo è stato Bitti il 7 settembre, costruisce un appuntamento che si muove tra tradizioni culturali ed enogastronomiche.

Mostre, degustazioni, balli, musica, rappresentazioni teatrali, spettacoli, esposizioni. Ogni tappa propone un ampio programma, ma quello che rende caratteristico ogni appuntamento sono saperi e sapori che si mischiano in modo unico.

Restano, per chi ancora non avesse avuto l’opportunità di respirare l’aria di Cortes Apertas, ancora due appuntamenti: dal 7 al 9 dicembre a Fonni e dal 14 al 16, sempre di dicembre, a Orune.

Carta © ATPubliMedia

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Il Castello di Gioiosa Guardia è il primo B&B

nato in Sardegna, si trova a Villamassargia (CI), al centro di un incantevole oliveto, da dove ammirare uno splendido panorama

e godere un’assoluta tranquillità.

Punto di riferimento per molte associazioni

botaniche che condividono con noi la stessa passione.

... a 5 min dalle Falesie di Domusnovas ed è un’ottima base logistica per corsi di arrampicata.

di Betty MasciaVia XXV Aprile09010 Villamassargia (CI)Sardegna - Italy

Tel./Fax +39 0781 75011Cell. +39 338 [email protected]

... a casa di Betty

b&b

GuardiaGioiosa

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Perchè non vai a ...testo e foto di Denise Lai

Dicembre a Barcellona: comprare i regali divertendosi

Natale con i tuoi e Capodanno con chi vuoi? Detto più che giusto, ma uno strappo alla regola possiamo concedercelo almeno nel periodo che anticipa il 25 dicembre, per un breve soggiorno e l’acquisto dei tradizionali regalini natalizi. Soprattutto se, navigando sul web, scopriamo all’improvviso che la città più cool della Spagna ci “taglia i costi” (non male di questi tempi!).

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Natale con i tuoi e Capodanno con chi vuoi? Detto più che giusto, ma uno strappo alla regola possiamo concedercelo almeno nel periodo che anticipa il 25 dicembre, per un breve soggiorno e l’acquisto dei tradizionali regalini natalizi. Soprattutto se, navigando sul web, scopriamo all’improvviso che la città più cool della Spagna ci “taglia i costi” (non male di questi tempi!).

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Barcellona, regina della movida e delle tapas, vi aspetta per un weekend natalizio ricco di cultura e all’insegna dello shopping.

La capitale della Catalogna è una di quelle città che non si possono “non vedere” almeno una volta, e per vedere intendo proprio considerare tutto quello che i vostri occhi impareranno ad osservare appena arrivati. Si perché a Barcellona non occorre fare grandi programmi di viaggio, con tappe predefinite e cartine in tasca.

Tutto intorno vi stupisce semplicemente osservando, e immergendovi nella vita della città.

Per questo motivo consiglio sempre, e dal primo giorno, un giro sull’autobus turistico, utile per avere una panoramica delle stravaganti opere che arredano le vie spagnole.

Potrete così ammirare la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, che il celebre architetto catalano, Antoni Gaudì, non riuscì a completare, e che avrebbe dovuto rappresentare la vita di Gesù.

Il genio dell’artista potrete trovarlo anche nella Casa Milà (La Pedrera), un edificio di sei piani che egli realizzò mantenendo fede al modernismo catalano, esaltando il suo spirito innovatore e adottando come elemento centrale la linea curva, legata all’idea delle onde del mare.

Lo stesso modernismo ispiratore della Casa Batlò, della Casa Calvet e dello straordinario Parc Güell, un giardino quasi fiabesco in cui Gaudì diede libero sfogo alla sua creatività.

Dopo il tour con l’autobus (e un paio di scarpe comode), buttatevi letteralmente nella coloratissima Rambla, forse la via più conosciuta della capitale, dove gli artisti di strada si esibiscono in divertenti e insolite scenette.

Se seguite la via nella direzione del Porto Vecchio e di Barcelloneta, dovete assolutamente fermarvi per il pranzo al Mercat de La Boqueria (http://www.boqueria.info/), il mercato

più famoso e colorato della città, nel quale più di 300 bancarelle realizzeranno i vostri sogni culinari.

E per aiutare la digestione, proseguite la passeggiata addentrandovi nella zona più caratteristica di Barcellona, il quartiere gotico, nel quale vie strettissime e palazzi antichi vi guideranno nel cuore della città. Qui potrete iniziare a valutare gli acquisti, in piccoli spazi in cui negozianti e artigiani cattureranno la vostra attenzione con souvenirs davvero inconsueti.

Ma non è tutto, avete ancora due intere giornate da vivere, potrete ammirare i giochi di luce e acqua della Font Màgica di Montjuïc, il Museu d’Art Contemporani de Barcelona (http://www.macba.cat/), vero punto di riferimento per gli appassionati d’arte, la Ribeira, il quartiere storico che accoglie il Museo di Picasso e il Palazzo della Musica Catalana.

Non dimenticate, tra una visita e l’altra, di consumare i pasti principali della giornata e qualche stuzzichino a merenda, in un luogo in cui avete soltanto l’imbarazzo della scelta tra paella, pesce freschissimo e tapas a volontà!

Giunti alla fine del minitour non mi resta che fornirvi le informazioni sul taglio prezzo, promesso nelle righe iniziali, dettagli che potrete apprendere in tutta comodità sul sito http://barcelonaturisme.com/christmashopping/it/shopexp.html.

Sulla pagina web vi verrà illustrato come entrare in possesso della BARCELONA CHRISTMAS SHOPPING CARD, una carta che vi consentirà di usufruire di sconti e vantaggi presso negozi, ristoranti e hotel.

Sfruttando poi le compagnie aeree low cost, come Vueling, Ryan Air e Easy Jet, potrete acquistare il vostro volo on line a prezzi ridotti, valutando i tanti collegamenti presenti nelle città europee, e utilizzando il piccolo risparmio per stupire amici e parenti con i vostri doni.

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Outdoor activitytesto e foto di Stefano Vascotto

Una pedalata nel passato

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h. 15:00La porta del mio garage si apre con un sinistro cigolio

e un raggio di luce s’introduce dalla soglia illuminando il metallizzato telaio della mia Genius. Era ora di darle una bella rinfrescata dopo la breve pausa estiva in cui pratico di più sport acquatici. M’infilo nei miei vecchi panni di biker percorrendo i pochi metri d’asfalto dal centro di Iglesias alla sterrata che mi porterà in una delle più caratteristiche zone del bacino minerario del sud ovest della Sardegna. Luoghi antropizzati da millenni dove le tracce di civiltà si mescolano al carattere duro e selvaggio della nostra terra.

All’attacco della salita del Monte San Giorgio il sole già incomincia a calare in questa giornata di fine novembre. A lato della carrareccia fanno da cornice siepi di alta macchia mediterranea composta di corbezzolo, erica e isolate querce da sughero. Il profumo intenso dell’autunno pervade l’aria mentre il fiato inizia a spezzarsi e diventare l’affanno ricercato, allenante. Solo un alito di vento e il rumore delle ruote artigliate, tutto ciò che serve per dimenticare i giorni di routine cittadina.

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h. 15:20Luoghi antropizzati ma abbandonati da anni, dove

le strade iniziano a essere divorate dalla vegetazione circostante. Ogni tanto un rudere sta a significare quanto il lavoro dell’uomo sia riuscito a creare un ambiente artificiale dove la natura è stata sfruttata fino a soccombere per poi rinascere dopo decenni di abbandono da parte umana. Ogni anfratto, ogni angolo di questa collina alla periferia di Iglesias testimonia come l’intelligenza umana sia stata messa al servizio di attività lucrative creando incastellature di pozzi, forni di calcinazione, villaggi per ospitare minatori. Qui tutto parla di miniera e risalire questo monte è come un ritorno al passato, forse mai conosciuto appieno, come quando questa strada era percorsa da carri a buoi, muli per il trasporto del minerale e tutto rumoreggiava di scalpellii mentre il fumo delle macchine a vapore si levava scuro verso l’alto. Immagino i tempi in cui quegli uomini lavoravano faticosamente, quasi sempre in luoghi pericolosi e per una paga misera che bastava a tirare a campare una famiglia di solito numerosa. Altri tempi, e lo scorrere delle immagini dinanzi a me è evocativo di quell’epoca. Quasi alla fine della salita inizio a intravedere la struttura di Sa Macchina Beccia (in sardo La macchina vecchia) che altro non è che il Pozzo Santa Barbara costruito con forme di castello medievale nel 1871 e chiuso definitivamente negli anni 40 dello scorso secolo. Qui si estraevano come in tutta la zona circostante tonnellate di galena e minerali zinciferi.

h. 15:40Arrivato al passo e lasciata la struttura mineraria alle

spalle dirigo senza difficoltà e su un terreno pressoché pianeggiante verso il villaggio di Seddas Moddizzis altra testimonianza della capacità imprenditoriale di una società che ormai riconosceva anche al minatore e alle proprie

famiglie un minimo livello di comfort, concedendo un alloggio e servizi quali ad esempio lo spaccio per l’acquisto di beni di prima necessità. Anche qui l’abbandono è la parola chiave e il tempo e gli agenti atmosferici, ma anche atti vandalici, ne stanno decretando ormai la morte.

h. 16:15 Ripercorro la strada al contrario fino all’incrocio che mi

conduce al monte San Giovanni. E’ una bella serata anche se il freddo inizia a sentirsi, ma voglio godere del panorama sul mare. Un volta arrivato alla vetta del monte inizio a vedere il blu intenso, con il Pan di Zucchero in lontananza. Niente di difficile oggi, solo una bella passeggiata e tanto relax che solo la mia “full” e questi luoghi carichi di storia sanno regalarmi.

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Descrizione del percorsoDalla periferia sud di Iglesias e più precisamente dal piazzale della ex miniera Monteponi

ci si avvia in discesa per immettersi sulla sterrata che conduce in breve al Monte San Giorgio. Dopo pochi chilometri in salita si svolta a sinistra per arrivare in una decina di minuti a Sa Macchina Beccia che si lascia per percorrere un facile saliscendi fino al villaggio abbandonato di Seddas Moddizzis. Da qui si può decidere se tornare indietro e percorrere la strada al contrario fino ad un bivio sulla sinistra per la sterrata fino al Monte di San Giovanni e poi discendere per la difficile e impervia strada per il centro abitato di Gonnesa. Alternativa da consigliare assolutamente è questa: dal centro del villaggio di Seddas Moddizzis si svolta a destra e si scende per sentieri fino alla grandi rovine della laveria per poi risalire sul percorso più difficile di tutta l’escursione in quanto le piogge degli ultimi anni e la mancata manutenzione hanno trasformato questa strada nel letto di un fiume. Dopo un breve strappo si arriva a scollinare molto vicino a Sa Macchina Beccia per affrontare la discesa che ci riporta a Iglesias.

Dati Tecnici

- Difficoltà: Facile - Media- Tempo di percorrenza: da 1,30 h a 2 h- Dislivello 254 - 384

Scheda Tecnica / Technical information

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Apartment for rentall periods of the year

Viale Marco Polo, 30 - Quartu S. Elena (Ca)

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Obiettivo AT

Landscape (Morgongiori, OR)ph. G.Mocci © AT Photographer

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Un’invasione di circa quaranta bambini della scuola elementare, all’inizio di novembre ha animato la Grotta di Gana’e gartoe situata in mezzo all’abitato cittadino di Siniscola. L’occasione è stata la presentazione dei nuovi servizi attivati nella stessa per consentirne un più agevole godimento turistico.

Esistono luoghi freddi e umidi dalla temperatura costante

tutto l’anno, esistono luoghi dove la luce è frutto dell’azione dei suoi visitatori, esistono luoghi dove il tempo è scandito dall’eco delle gocce che cadono sulle rocce o dallo scorrere delle acque al loro interno, esistono luoghi che sono stati rifugio per l’uomo da pericoli e intemperie. Questi luoghi vanno protetti e tutelati perché patrimonio del nostro passato e a guardia delle riserve d’acqua a garanzia del nostro futuro.

Outdoor activitytesto e foto di Gianluca Piras

Questi luoghi prendono il nome di “complessi carsici” o più comunemente note come Grotte. Queste possono essere lunghe chilometri o poche centinaia di metri.

Gana’e Gortoe è integrata nell’abitato del paese di Siniscola, alle pendici del Monte Albo. La sua esistenza è nota da tempo immemore, le sue falde

Esploratori in erbaLa grotta di Gana ‘e gartoe

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tutto l’anno, esistono luoghi dove la luce è frutto dell’azione dei suoi visitatori, esistono luoghi dove il tempo è scandito dall’eco delle gocce che cadono sulle rocce o dallo scorrere delle acque al loro interno, esistono luoghi che sono stati rifugio per l’uomo da pericoli e intemperie. Questi luoghi vanno protetti e tutelati perché patrimonio del nostro passato e a guardia delle riserve d’acqua a garanzia del nostro futuro.

Questi luoghi prendono il nome di “complessi carsici” o più comunemente note come Grotte. Queste possono essere lunghe chilometri o poche centinaia di metri.

Gana’e Gortoe è integrata nell’abitato del paese di Siniscola, alle pendici del Monte Albo. La sua esistenza è nota da tempo immemore, le sue falde

Esploratori in erbaLa grotta di Gana ‘e gartoe

acquifere venivano utilizzate per soddisfare le esigenze della popolazione, infatti alimentavano il lavatoio (Sa Untana) dove le donne facevano il bucato.

Questo sito è stato recentemente oggetto di un progetto di ripristino dal degrado in cui era stato lasciato, ripulito da scritte, immondizia ed erbacce che ne impedivano l’ingresso. Il progetto che ha visto interessate la L.E.A. Hidromantes (a capo del centro di educazione ambientale di Siniscola) che gestisce il sito, la provincia di Nuoro, il comune di Siniscola e tramite la Federazione Speleologica

Man.Gia

Produzione artigianale di cibiSenza Glutine

Via Mameli, 196/A (Cagliari) Tel. 070 2041940Mobile 334 7706497

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Ristorante - Pizzeria

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Sarda, il gruppo Unione Speleologica Cagliaritana ha portato a termine la parte di progetto del percorso didattico. Sistemazione delle protezioni per la progressione all’interno delle gallerie, cartellonistica con riferimenti storici e faunistici, relativamente alle specie presenti nel sottosuolo. La particolare fauna è composta da pipistrelli appartenenti alla specie miniopterus schreibersii, e dal geotritone del Supramonte, anfibio urodelo endemico della Sardegna .

Il termine dei lavori e la consegna del sito è stata l’occasione per inaugurare l’apertura al pubblico con dei visitatori d’eccezione. La scolaresca della scuola elementare di Sa Sedda, ha esplorato la Grotta di Via Olbia accompagnata da guide esperte.

Vestiti e attrezzati in perfetto stile speleologico, hanno sentito e seguito pazientemente consigli e raccomandazioni degli esperti. All’inizio un po’ timorosi, ma man mano che concrezioni, stalattiti e stalagmiti prendevano corpo, l’entusiasmo ha avuto la meglio. Gallerie, salite e discese, fiumi e ancora cunicoli, sino al culmine del percorso dove la fortuna ha voluto premiarli con l’incontro da vivo di alcuni esemplari di Speleomantes (geotritone del supramonte). Prima del rientro un’ultima emozionante esperienza e spente le luci, nel buio più totale, i piccoli speleo hanno provato l’assordante rumore del silenzio della grotta.

L’entusiasmo contagioso dei bambini ha convinto alcuni adulti incuriositi ad avvicendarsi in due gruppi per la visita guidata. Vedere all’uscita persone estasiate e incredule dalla visione di un tesoro che è sempre stato sotto i loro piedi.

Promuovere la tutela di questi luoghi è un dovere morale. Far conoscere e sensibilizzare le nuove generazioni, affinché

capiscano l’importanza della conservazione dell’ambiente circostante e sottostante, per il nostro presente ma soprattutto per garanzia di un futuro.

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AT Decameronmatita, gomma e mouse... a cura di Barbara Valuto

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Obiettivo AT

ph. G.Mocci © AT Photographer

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AT MAGAZINECultura, Sport, Turismo, ecc.

TESTATA GIORNALISTICA REGISTRATA PRESSO IL TRIB. DI CAGLIARI nr. 24/12 del 10/10/2012

Luogo e anno della pubblicazione: Cagliari, 2012ANNO I

Dati della società:AT di Giampaolo Mocci

Via Tagliamento, 190932 - Assemini (CA)

PI 03442500926

EditoreGiampaolo Mocci

Direttore Responsabile:

Andrea Concas

Per contattare il giornale:Cell. +39 3287289926

E-mail: [email protected] (per informazioni)

[email protected] (per la redazione)

Per le inserzioni sul giornale:E-mail: [email protected]

Informazioni sullo “stampatore”:Il provider che ospita il giornale è DominioFaiDaTe S.r.l. (società provider autorizzata a fornire al pubblico il servizio internet).

DominioFaiDaTe S.r.l.

Via Rizzeddu n.15 - 07100 Sassari (SS)Partita IVA: 02350920902

Codice Fiscale: 02350920902

Tel. +39 070 666680mail: [email protected] web: www.georock.info

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Corso V. Emanuele, 6409126 Cagliari (Ca)

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AT MAGAZINEEdizione IT/UK

Mensile - Anno I Nr. 2 - Dicembre 2012

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