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IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV) USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali

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IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE

(SNV)

IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE

(SNV)

USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015

Damiano Previtali

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Una PREMESSA necessaria: breve cronistoria

1. gli ORIENTAMENTI generali del SNV

2. la SEQUENZA del procedimento

3. la LOGICA interna

4. i primi PASSAGGI da presidiare (il RAV)

5. alcune ATTENZIONI

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IL “SISTEMA” NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN ITALIA …

Breve cronistoria degli ultimi venticinque anni …

PER NON DIMENTICARE

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1990Conferenza Nazionale sulla scuola

“- i finanziamenti e le spese per la scuola; - un servizio nazionale di valutazione; - la formazione iniziale degli insegnanti;- l'istruzione obbligatoria nei paesi della comunità europea; - il rapporto scuola-lavoro; - il governo della scuola e l’autonomia didattica”.

1992 "Uno sguardo sull'educazione: indicatori OCSE”

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1994Decreto Legislativo n. 297/1994

Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione; art. 603: “Parametri di valutazione della produttività del sistema scolastico”.

“… per l'analisi sistematica dei risultati rilevati e per la verifica dell'idoneità degli interventi disposti, il Ministro della pubblica istruzione si avvale della collaborazione del Centro europeo dell'educazione, della Biblioteca di documentazione pedagogica, degli istituti regionali di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi, nonché di enti specializzati, universitari e non universitari, pubblici e privati, e di associazioni di tutela dei diritti dei cittadini e della qualità di servizi”.

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1998Raccomandazioni al Ministro espresse da un gruppo di esperti internazionali designati

dall'OCSE (“OCSE: Esami delle politiche nazionali dell'istruzione: Italia” Armando 1998 )

Raccomandazione 1: sia istituito un sistema di valutazione … che incentri la sua attività sulla definizione di parametri di valutazione …

Raccomandazione 2: il Governo consideri l'opportunità di istituire un ente indipendente …

Raccomandazione 3: il Governo riesamini il ruolo dell'ispettorato …

Raccomandazione 4: la creazione di un sistema di testing per valutare gli alunni in determinati momenti del corso di studi o in determinate classi …

Raccomandazione 5: i risultati di questa valutazione vengano messi a disposizione dei genitori e della comunità …

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1999Regolamento per l’autonomia scolastica DPR 8 marzo 1999 n. 275

Art. 10 c. 1: "Per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di

apprendimento e degli standard di qualità del servizio il Ministero della Pubblica Istruzione fissa metodi e scadenze per rilevazioni periodiche. Fino all’istituzione di un apposito organismo autonomo le verifiche sono effettuate dal Centro europeo dell’educazione, riformato a norma dell’art. 21, comma 10 della legge 15 marzo 1997, n. 59".

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2000 “Concorsone”

Concorso selettivo finalizzato ad accertare la preparazione didattico - pedagogica dei docenti in servizio da almeno dieci anni. Nel progetto la qualità della docenza era sostanzialmente riferita alla verifica delle competenze dei docenti che potevano essere premiati con un contributo di 6 milioni di lire l'anno lordi. Fallimento totale!

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2001 decreto 165 “… qualifica dirigenziale per i capi di istituto preposti alle

istituzioni scolastiche e educative alle quali e' stata attribuita personalità giuridica ed autonomia a norma dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 …”

Art. 25 comma 1: “I Dirigenti Scolastici sono inquadrati in ruoli di dimensione

regionale e rispondono, in ordine ai risultati, che sono valutati tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base delle verifiche effettuate da un nucleo di valutazione istituito presso l'Amministrazione scolastica regionale, presieduto da un Dirigente e composto da esperti anche non appartenenti all'Amministrazione stessa”.

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2003 SIVADIS prima sperimentazione

N.3 Sperimentazioni: 2.000 Dirigenti Scolastici e circa 250 valutatori.

Monitoraggio INVALSI/SIVADIS, criticità:“la trasparenza delle procedure e l’oggettività dei

criteri, l’omogeneità dell’applicazione in campo nazionale e regionale, la ponderazione delle diverse condizioni operative in cui i dirigenti esercitano il loro ruolo, l’assenza di un quadro comune di dati di riferimento”

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2003Progetto Pilota

Il progetto ha avuto 3 edizioni (PP1, PP2, PP3). Le scuole coinvolte nel progetto sono: materne, elementari, medie e secondarie superiori, statali e paritarie. Gli studenti sono delle classi II e IV elementare, I media, I e III superiore e le materie oggetto della valutazione sono italiano, matematica e scienze. I risultati sono restituiti in funzione del tipo di Istituto e in rapporto ai risultati medi della regione di appartenenza e della nazione. Il Progetto Pilota non coinvolge tutte le scuole italiane, ma solo un campione, i risultati per le scuole non hanno un valore assoluto ma indicativo.

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2003Legge 53/2003

Art. 3. “Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione”.

b) ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative; in funzione dei predetti compiti vengono rideterminate le funzioni e la struttura del predetto Istituto.

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2004

Decreto Legislativo 286/2004

Con il Decreto legislativo 286 del 19 novembre 2004, si mette un punto di riferimento chiaro attraverso l’Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, da qui in avanti: INVALSI.

Il decreto all’articolo 3 definisce i “Compiti dell'Istituto”.

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2008Direttiva triennale n. 74 del 15 settembre 2008

Aree di intervento:

- Valutazione di sistema.

- Valutazione delle scuole.

- Valutazione (rilevazione) degli apprendimenti degli studenti.

- Valutazione del personale della scuola.

- Diffusione della cultura della valutazione.

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2009Legge n. 15 del 4 marzo 2009 d.lgs n. 150 del 27 ottobre 2009 Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle

amministrazioni pubbliche (CIVIT)

ciclo di gestione della performance, mirato a supportare una valutazione delle amministrazioni e dei dipendenti volta al miglioramento e al riconoscimento del merito;

selettività nell’attribuzione dei premi; 

rafforzamento delle responsabilità dirigenziali e riforma della contrattazione collettiva;

procedura semplificata per le sanzioni disciplinari, con la definizione di un catalogo di infrazioni.

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2009 Regolamento sulla valutazione … degli alunniDPR 22 giugno 2009, n.122. Schema di regolamento

concernente “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni …”.

Articolo 3Esame di Stato conclusivo del primo ciclo dell’istruzioneAlla valutazione conclusiva dell’esame concorre l’esito

della prova scritta nazionale di cui all’articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4-ter.

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2010 “Valorizza”

Nell’anno scolastico 2010/2011 il MIUR promuove una sperimentazione finalizzata a “individuare e premiare in ogni scuola gli insegnanti meritevoli di generale e comprovato apprezzamento professionale” (il cosiddetto “metodo reputazionale”).

La sperimentazione definita “Valorizza” è stata realizzata in 33 istituti scolastici di Campania, Lombardia e Piemonte e non ha avuto seguito.

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2010/2013 VSQ Valutazione per lo Sviluppo dellaQualità delle scuole. Sperimentazione con 77 scuole …

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PRIMA ANNUALITA’ 2012-13

- Autovalutazione con riferimenti comuni e dati comparati per Rapporto di Autovalutazione.

- Visite alle istituzioni scolastiche da parte dei Nuclei di Valutazione sulla base di un protocollo d’osservazione e validazione del Rapporto.

- Definizione obiettivi, indicatori , risultati attesi dal Piano di Miglioramento e negoziazione/assegnazione USR

PRIMA ANNUALITA’ 2012-13

- Autovalutazione con riferimenti comuni e dati comparati per Rapporto di Autovalutazione.

- Visite alle istituzioni scolastiche da parte dei Nuclei di Valutazione sulla base di un protocollo d’osservazione e validazione del Rapporto.

- Definizione obiettivi, indicatori , risultati attesi dal Piano di Miglioramento e negoziazione/assegnazione USR

SECONDA E TERZA ANNUALITA’ 2013-14 e 2014-15

Sviluppo Piano di Miglioramento

Monitoraggio (con brevi visite periodiche e raccolta sistematica varie informazioni)

Valutazione finale in relazione al Piano e ai risultati raggiunti

SECONDA E TERZA ANNUALITA’ 2013-14 e 2014-15

Sviluppo Piano di Miglioramento

Monitoraggio (con brevi visite periodiche e raccolta sistematica varie informazioni)

Valutazione finale in relazione al Piano e ai risultati raggiunti

2012/2015 Vales: Valutazione e sviluppo La valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici

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2013

IL REGOLAMENTO SUL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE

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Il regolamento individua il Sistema nazionale per la valutazione del servizio educativo di istruzione e

formazione, e ne definisce struttura e funzionamento organizzativo ai sensi:

- dell’articolo 2, comma 4 – undevicies, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10

- dell’articolo 51 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni e sviluppo, convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 2012, n. 35.

La delega

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Legge 10/2011

comma (4-octiesdecies) “Con regolamento da emanare … è individuato il sistema

nazionale di valutazione che si articola:

a) nell’istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa con compiti di sostegno ai processi di miglioramento e innovazione educativa, di formazione in

servizio del personale della scuola e di documentazione e ricerca didattica

b) nell’istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione con compiti di predisposizione di prove di valutazione degli apprendimenti per le scuole di

ogni ordine e grado, di partecipazione alle indagini internazionali, oltre alla prosecuzione delle indagini

nazionali periodiche sugli standard nazionali

c) nel corpo ispettivo, autonomo e indipendente, con il compito di valutare le scuole e i dirigenti scolastici

secondo quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150”.

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DPR 28 marzo 2013 n. 80(G.U. n. 155 del 4 luglio 2013)

IL REGOLAMENTO SUL SISTEMA NAZIONALE

DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

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DM del 18/09/2014 n. 11   “Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17”

CM del 21/10/2014 n. 47“Avvio del sistema nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. Trasmissione della Direttiva del 18/09/2014 n. 11” 

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IL “SISTEMA” NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN ITALIA

PER NON DIMENTICARE

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Alcune evidenze (dal 1990 al 2015):

- Sviluppo dei sistemi di valutazione internazionali e evidenze sulle difficoltà della scuola italiana

- Riconoscimento dell’autonomia scolastica e mancanza di accountability;

- Fallimento delle sperimentazioni sulla valutazione dei docenti e dei dirigenti, difficoltà con la valutazione delle scuole

- Sviluppo dei sistemi di autovalutazione (scuole e reti)

- Sviluppo di un servizio nazionale di valutazione e rapporti sui risultati (prove INVALSI);

- Attenzione sociale ai dati, ai risultati, al merito e all’eccellenza.

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IL REGOLAMENTO SUL SISTEMA NAZIONALE

DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

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1. ORIENTAMENTI Tutto il sistema di valutazione intende essere:

leggero (di facile utilizzo e consultazione)

comparabile (con dati e strumenti comuni di riferimento)

duttile (attento ai diversi contesti e ai punti di partenza)

integrabile (con informazioni che possano essere integrate dalla scuola e/o da altri sistemi)

dinamico (attento allo sviluppo e al miglioramento che avviene nel tempo)

Il sistema non intende essere (ma è) imperfetto

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2. LA SEQUENZA

DPR 28 marzo 2013 n. 80ART. 6

(Procedimento di valutazione)

Ai fini dell’articolo 2 (miglioramento) il procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche si sviluppa, in modo da valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali … nelle seguenti fasi:

a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche

b) valutazione esterna

c) azioni di miglioramento

d) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche

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FASI ATTORI A.S. 2014/2015 A.S.2015/2016 A.S. 2016/2017

AUTOVALUTAZIONE TUTTE LE SCUOLE

VALUTAZIONE ESTERNA CIRCA 800 SCUOLE(ogni anno)

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I dati sono numeri discreti, fotografano un fatto o un evento, vengono ricavati dall’osservazione diretta o da misurazioni e non hanno significato per se stessi.I dati iniziano ad essere interessanti quando hanno possibilità di comparazioni e di modelli comuni di riferimento

3. LA LOGICA

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I dati divengono informazioni quando vengono collocati in un contesto. Le informazioni si originano dai dati attraverso la contestualizzazione , la categorizzazione, l’elaborazione, la correzione e la sintesi, tipica dei processi di autovalutazione.

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La conoscenza dei dati e delle informazioni avviene attraverso il confronto, la comunicazioni fra le persone in una organizzazione orientata alla trasformazione e al miglioramento

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ATTENZIONE AL MIGLIORAMENTO

Ecco perché abbiamo bisogno del rapporto di autovalutazione delle scuole

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Art. 6: procedimento di valutazione

a. Autovalutazione delle istituzioni scolastiche (R.A.)b. Valutazione esternac. Azioni di miglioramentod. Rendicontazione sociale

Art. 6: procedimento di valutazione

a. Autovalutazione delle istituzioni scolastiche (R.A.)b. Valutazione esternac. Azioni di miglioramentod. Rendicontazione sociale

1. analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola;

1. elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’Invalsi, e formulazione di un piano di miglioramento;

1. analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola;

1. elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’Invalsi, e formulazione di un piano di miglioramento;

4. I PASSAGGI (prossimi)

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Art. 6: procedimento di valutazione

a. Autovalutazione delle istituzioni scolastiche (R.A.)b. Valutazione esternac. Azioni di miglioramentod. Rendicontazione sociale

Art. 6: procedimento di valutazione

a. Autovalutazione delle istituzioni scolastiche (R.A.)b. Valutazione esternac. Azioni di miglioramentod. Rendicontazione sociale

Comma 4

Le azioni … sono dirette anche a evidenziare le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale …

Comma 4

Le azioni … sono dirette anche a evidenziare le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale …

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Le prossime tappe

AZIONI SOGGETTI TEMPI

QUESTIONARIO SCUOLAMIUR

  Inizio FEBBRAIO 2015

INSERIMENTO DATI TUTTE LE SCUOLE Inizio MARZO 2015

RESTITUZIONE DATI CON BENCHMARK IN PIATTAFORMA

INVALSI/MIUR  FINE MARZO 2015

DEFINIZIONE RAV TUTTE LE SCUOLE

  MARZO/LUGLIO 2015

PUBBLICAZIONE RAV TUTTE LE SCUOLE  LUGLIO 2015

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LA PIATTAFORMA UNITARIA

Anagrafe studenti (scuola)

Rilevazioni integrative

Fascicolo docenti

Bilanci delle scuole

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AUTOVALUTAZIONE

PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

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La struttura del RAV

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Processo di autovalutazione

P

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i p

roc

esso

Individuazione delle priorità

Page 41: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Contesto e risorse

Ambiente organizzativo

Pratiche educative e didattiche

Esiti formati ed educativi

La cornice di riferimento

Page 42: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

R

isulta

ti sco

lasti

ciEsitiNome indicatore Descrittore Fonte

Esiti degli scrutini

Studenti ammessi alla classe successiva MIUR

Studenti diplomati per votazione conseguita all’esame

MIUR

Trasferimenti e abbandoni

Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d’anno

MIUR

Studenti trasferiti - in entrata - in corso d’anno MIUR

Studenti trasferiti - in uscita - in corso d’anno MIUR

Page 43: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

R

isulta

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pro

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standar

dizza

teEsitiNome indicatore Descrittore Fonte

Esiti degli studenti nelle prove di italiano e matematica

Punteggio della scuola in italiano e matematica

INVALSIProve SNV

Punteggio delle classi in italiano e matematica

INVALSIProve SNV

Punteggio delle sedi in italiano e matematica

INVALSIProve SNV

Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS)

INVALSIProve SNV

Livelli di apprendimento degli studenti

Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica

INVALSIProve SNV

Variabilità dei risultati fra le classi

Varianza interna alle classi e fra le classiINVALSI

Prove SNV

Page 44: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

C

om

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i citta

di

nanzaEsiti

Nome indicatore Descrittore Fonte

Con la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (Raccomandazione approvata dal Parlamento europeo il 18.12.2006) “Competenze chiave per l’apprendimento permanente – Un quadro di riferimento europeo” vengono individuate e definite otto competenze chiave:

1. comunicazione nella madrelingua 2. comunicazione nelle lingue straniere 3. competenza matematica e competenze di base in scienze e

tecnologia4. competenza digitale5. imparare a imparare 6. competenze sociali e civiche 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. consapevolezza e espressione culturale

Page 45: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

La scuola valuta le competenze di cittadinanza degli studenti (es. il rispetto delle regole, lo sviluppo del senso di legalità e di un’etica della responsabilità, la collaborazione e lo spirito di gruppo)?

La scuola adotta criteri di valutazione comuni per l'assegnazione del voto di comportamento?

La scuola valuta le competenze chiave degli studenti come l’autonomia di iniziativa e la capacità di orientarsi?

In che modo la scuola valuta queste competenze (osservazione del comportamento, individuazione di indicatori, questionari, ecc.) ?

Qual è il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti nel loro percorso scolastico?

Ci sono differenze tra classi, sezioni, plessi, indirizzi o ordini di scuola?

Page 46: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Rubrica di valutazioneSituazione

della scuolaIl livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti non è soddisfacente; nella maggior parte delle classi le competenze sociali e civiche sono scarsamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). La maggior parte degli studenti non raggiunge una adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. La scuola non adotta modalità comuni per la valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

Molto critica

La scuola assicura l’acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

Page 47: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è accettabile; sono presenti alcune situazioni (classi, plessi, ecc.) nelle quali le competenze sociali e civiche sono scarsamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). In generale gli studenti raggiungono una sufficiente autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento, ma alcuni studenti non raggiungono una adeguata autonomia. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

Con qualche

criticità

Page 48: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è buono; le competenze sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). La maggior parte degli studenti raggiunge una adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. Non sono presenti concentrazioni anomale di comportamenti problematici in specifiche sezioni, plessi, indirizzi di scuola. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento e utilizza almeno uno strumento per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

Positiva

Page 49: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è elevato; in tutte le classi le competenze sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole) e in alcune classi raggiungono un livello ottimale. La maggior parte degli studenti raggiunge una adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento e una parte di essi raggiunge livelli eccellenti. Non sono presenti concentrazioni anomale di comportamenti problematici in specifiche sezioni, plessi, indirizzi di scuola. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento e utilizza più strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

Eccellente

Motivazione del giudizio assegnato

(max 2000 caratteri spazi inclusi) …

Page 50: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

R

isulta

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dista

nz

a

EsitiNome indicatore Descrittore Fonte

Prosecuzione negli studi universitari

Studenti diplomati che si sono immatricolati all'Università

MIUR

Successo negli studi universitari

Crediti conseguiti dai diplomati nel I e II anno di università

MIUR

Successo negli studi secondari di II grado

Consiglio orientativo per tipologia MIUR

Corrispondenza tra consiglio orientativo e scelta effettuata

MIUR

Promossi al I anno che hanno seguito il consiglio orientativo

MIUR

Promossi al I anno che non hanno seguito il consiglio orientativo

MIUR

Inserimenti nel mondo del lavoro

Numero inserimenti nel mondo del lavoro MIUR

Page 51: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Dati complessivi di scuola: matematica

Page 52: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Restituzione dei dati per distribuzione nei cinque livelli

1 34

52

Dal + BASSO…………………………………………al + ALTO

Page 53: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

PRIORITA’ RIFERITE AGLI

ESITI DEGLI STUDENTI

PRIORITA’ RIFERITE AGLI

ESITI DEGLI STUDENTI

TRAGUARDI DI LUNGO

PERIODO

TRAGUARDI DI LUNGO

PERIODO

PIANO TRIENNALE

Obiettivo di processoObiettivo di processo

Obiettivo di processoObiettivo di processo

Obiettivo di processoObiettivo di processo

P

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à e

Tra

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pro

ces

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Individuazione delle priorità

Page 54: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Si suggerisce di individuare un traguardo per ciascuna delle priorità individuate

esiti degli studentidescrizione

della priorità descrizione

del traguardo

a) Risultati scolastici

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Risultati nelle prove

standardizzate

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Competenze chiave e

di cittadinanza

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Risultati a distanza

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

Page 55: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Obiettivi di processo

Area di processo descrizione dell'obiettivo di processo

a) Curricolo, progettazione e valutazione

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Ambiente di apprendimento1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Inclusione e differenziazione1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Continuità e orientamento1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Orientamento strategico e

organizzazione della scuola

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Sviluppo e valorizzazione delle

risorse umane

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

a) Integrazione con il territorio e

rapporti con le famiglie

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

2) (max 150 caratteri spazi inclusi) ...

Page 56: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

5. ATTENZIONI

DM del 18/09/2014 n. 11

“Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni

scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17”

Page 57: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

PRIORITA’ STRATEGICHE DELLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Per il prossimo triennio la valutazione del sistema educativo di istruzione è caratterizzata dalla progressiva introduzione nelle istituzioni scolastiche del procedimento di valutazione, secondo le fasi previste dall’articolo 6, comma 1, del Regolamento.

 La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e

degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata:

1. alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico;

1. alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;

1. al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;

1. alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all’università e al lavoro.

Page 58: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Risultati ed equità,a partire dalla persona e dai contesti

Page 59: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Divari di apprendimento in Matematica e Scienze in terza media a parità di altre condizioni

(differenza di punteggio nelle prove standardizzate)

Page 60: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Il colore più scuro segnala una più omogenea composizione sociale delle classi

Fonte: elaborazione su dati INVALSI

Page 61: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Rimuovere gli ostacoli

Font

e: E

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10152025303540

18-24enni privi di diploma, fuori dai percorsi di istruzione

o formazione professionale (quota %)

Obiettivo 2010 (2020)

61

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Page 63: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Rimuovere gli ostacoli

I dati INVALSI: i livelli di apprendimento - 2013

Page 64: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

UNA LETTURA CON VALORE PEDAGOGICO

Page 65: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Ischia 2010Damiano Previtali 65

PROVA NAZIONALE DI MATEMATICA

Scuola secondaria di I grado classe III

D20. Il Signor Carlo scende dal tram all’incrocio di via Pietro Micca con via Antonio Giuseppe Bertola (nella mappa che vedi qui sotto il punto è

contrassegnato da un asterisco).

Page 66: USR per la Lombardia, Ambito territoriale di Mantova 20 MARZO 2015 Damiano Previtali.

Percorre 200 metri di via Bertola e all’incrocio con via 20 Settembre svolta a sinistra; dopo aver camminato per 150 metri, raggiunge l’incrocio con via Pietro Micca. Da lì decide di tornare al punto di partenza per via Pietro Micca. Quanti metri all’incirca percorre al ritorno?□ A. 200 m□ B. 250 m□ C. 350 m □ D. 600 m

Ischia 2010Damiano Previtali 66

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L’allievo

Ischia 2010Damiano Previtali

67

Allievo “diligente” Risorse

cognitive

Lettura; comprensione; relazioni spaziali; orientamento; riconoscimento

figure; teorema di Pitagora; calcolo mentale; stime; quadrato e radice

quadrata.

Euristiche Si chiede: -Quando abbiamo fatto queste cose a scuola?-

Controllo Non trova soluzione. Panico. Rinuncia a risolvere il problema

(Non lo abbiamo trattato a scuola!)

Belief system Le discipline sono chiuse -

“edite”

Allievo “competente” Lettura; comprensione; relazioni spaziali;

orientamento; riconoscimento figure; teorema di Pitagora; calcolo mentale; stime; quadrato e

radice quadrata.

Legge la situazione e si chiede: - Come “trasformo” le cose che conosco in

questa situazione nuova?

La trasformazione non porta ad una soluzione, si applica, cerca trasformazioni alternative e

innovative (il desiderio della scoperta)

Interdisciplinarietà ed apertura “all’inedito”

Un modello di PROBLEM SOLVING matematico (Schoenfeld)

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In educazione non si raggiungono risultati quando la velocità e la tecnica contano più del tempo necessario e della sostanza

L’apprendimento è un’attività lenta Spesso in educazione meno significa di più Ogni persona ha bisogno del proprio tempo Ogni apprendimento ha il momento giusto Per valorizzare al meglio il tempo è necessario

porsi finalità e priorità

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“Proponi uno scopo,ma che sia grande”

(Don Milani)

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A pensarci bene

“Il vero cuore della scuola è fatto di ore di lezione che possono essere avventure, incontri, esperienze intellettuali ed emotive profonde.”

“Perché quello che resta della scuola, nel tempo della sua evaporazione, è la bellezza dell’ora di lezione. Questa è stata per me la scuola e questo mi ha salvato.”

“Un bravo insegnante non è forse quello che crede ancora che un’ora di lezione possa cambiare la vita?”

Massimo Recalcati, L’ora di lezione, Einaudi 2014