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GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: La cultura che vince Pag.3 - Terza pagina: Little Bill Johnston Pag.6 - Focus: Monica Puig Pag.10 I numeri della settimana Pag.12 - Tennis in TV Pag.14 Giovani: Azzurrini nel mondo Pag.16 - Beach Tennis: I mondiali di Cervia Pag.20 Circuito Fit-Tpra: Noi, atleti col lambrusco Pag.21 - La regola del gioco: Quando la risposta è un disturbo Pag.27 Metalli preziosi... ciò che resta di Rio Dal trionfo di Murray alle lacrime di Djokovic fino alla sorpresa Puig Pag.8 Anno XII - n.31 - 31 agosto 2016 Coppa Belardinelli: nomi, volti e risultati Vince la Lombardia sulla Puglia: grandi protagoniste anche Sicilia e Marche Pag.18 Us Open 2016: le mille luci di New York Trophy position: la chiave del servizio Gambe, tronco, spalle, braccia: ecco la biomeccanica del caricamento Pag.22 Pure Aero, Usa style: una racchetta... d’oro Personalizzata per Jack Sock a Rio, vince anche con Puig e Nadal Pag.25 Phil Collins inaugura lo stadio col tetto più grande del mondo Pag.4

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GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: La cultura che vince Pag.3 - Terza pagina: Little Bill Johnston Pag.6 - Focus: Monica Puig Pag.10 I numeri della settimana Pag.12 - Tennis in TV Pag.14 Giovani: Azzurrini nel mondo Pag.16 - Beach Tennis:I mondiali di Cervia Pag.20 Circuito Fit-Tpra: Noi, atleticol lambrusco Pag.21 - La regola del gioco: Quandola risposta è un disturbo Pag.27

Metalli preziosi...ciò che resta di RioDal trionfo di Murray alle lacrime di Djokovic fino alla sorpresa Puig

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Anno XII - n.31 - 31 agosto 2016

Coppa Belardinelli:nomi, volti e risultatiVince la Lombardia sulla Puglia: grandi protagoniste anche Sicilia e Marche

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Us Open 2016: le mille luci di New York

Trophy position:la chiave del servizioGambe, tronco, spalle, braccia: eccola biomeccanica del caricamento

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Pure Aero, Usa style: una racchetta... d’oroPersonalizzata per Jack Sock a Rio, vince anche con Puig e Nadal

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Phil Collins inaugura lo stadio col tettopiù grande del mondo

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DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

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La cultura che vincedI ENzO ANdERLONI - fOTO GETTY IMAGEs

Mentre in Italia qualcuno presentava gli Us Open 2016 come il principio del-la crisi del nostro tennis,

gli Us Open si presentavano usando il tennis italiano come testimonial. Flavia Pennetta madrina del tabello-ne insieme a Novak Djokovic, con le loro due belle coppe in mano, e Ro-berta Vinci, atleta simbolo ad aprire il programma del torneo sul campo centrale, quell’enorme Arthur Ashe Stadium con il nuovo tetto retrattile a coprire le tribune tennistiche più capienti del pianeta. Paradossale no? Sarà che la loro cultura è superiore alla nostra? Sarà che da loro una pub-blicità come quella lanciata in Italia da Decathlon che dice dello sport “Lo faccio perché in campo non servo-no libri” non sarebbe mai venuta in mente a nessuno?Morale: da loro Robertina Vinci è un mito dopo l’impresa del 2015 contro Serena Williams. Da noi la si guarda già “al passato”, perché ha 33 anni e ha vissuto una stagione molto condi-zionata dagli infortuni. Così mentre le università americane richiamano con borse di studio alcuni dei no-stri migliori giovani (recentemente sono partite per l’Università del Te-xas a Austin le sorelle Anna e Bian-ca Turati) da noi si fatica a cogliere il senso profondo dell’esperienza di chi fa sport agonistico di alto livello, che è una straordinaria occasione di crescita umana e culturale. E non una contraddizione.Esempio lampante la statura cari-smatica dei campioni di oggi, che sono grandi protagonisti sempre, anche quando non giocano. Prende-te Roger Federer. Tornerà in campo a gennaio eppure finora a New York quello che ha fatto più scalpore è stato lui, con la presentazione “urbi et orbi” della Laver Cup, la sfida ten-

nistica tra Europa e Resto del mondo che si è inventato con la sua società Team8 insieme al miliardario svizze-ro-brasiliano Jorge Paulo Lemann e alla Federazione australiana. Prima edizione dal 22 al 24 settembre 2017

a Praga. La foto/selfie con il grande Rod Laver al centro, Roger e Nadal (giocatori), Borg e McEnroe (capita-ni) ai lati, ha fatto il giro del mondo. Cinque uomini con 60 Slam in tasca. Storia e cultura del tennis. Gente che parla tre/quattro lingue agevol-mente. E nel frattempo Djokovic, bocciato a Wimbledon da problemi di famiglia, bocciato alle Olimpiadi da problemi fisici, è tranquillamente numero 1 anche fuori campo. Mentre fa fisioterapia al polso sinistro, trova il tempo per farsi eleggere Presiden-te del Board dei giocatori Atp, tro-no vacante della politica del tennis professionistico da quando Federer l’aveva lasciato, un paio d’anni fa (vice-presidente è il sudafricano Ke-vin Anderson e tra gli otto consiglieri c’è anche Andy Murray). “Penso che sia fondamentale che noi top play-er ci impegniamo nello studio delle problematiche del nostro sport e che diamo il nostro contributo positivo al futuro del tennis”.Insomma, Nole “va a comandare” an-che a parole. Ma sa che non può farlo con il “trattore in tangenziale, con le ciabatte nel locale” come canta e bal-la l’Italia estiva. Vuole incidere sulla storia perché la conosce, come Fe-derer che ha voluto il suo idolo Rod Laver (che l’ultimo grande Slam l’ha fatto quasi 50 anni fa...) come simbo-lo di una gara del tutto nuova. E da noi c’è chi ha già “archiviato” l’impre-sa storica azzurra di 12 mesi orsono, il capolavoro sportivo di Flavia e Ro-berta. Gli americani no. E nemmeno i bravi Thomas Fabbiano e Alessandro Giannessi, che a furia di lottare nelle retrovie hanno sfondato il muro del-le qualificazioni e si sono conquistati un posto nel tabellone principale di New York. Inseguivano un sogno che qualcun altro ha dimostrato essere possibile. Questa è la cultura sporti-va, indispensabile all’Università del Grande Slam.

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us open 2016

Apriti (e chiuditi) cielo!A New York ora c’è un tetto da 6.500 tonnellate per coprire il Centrale più grande al mondo. Debutta anche il nuovo Grandstand: fa tutto parte del maxi-progetto (da 550 milioni di dollari) di ampliamento di Flushing Meadows

dI RICCARdO BIsTI - fOTO GETTY IMAGEs

Il più contento di tutti sarà Aaron Krickstein. Soprannominato “il Ma-ratoneta” per la capacità di vincere i match al quinto set, è ricordato

soprattutto per aver perso (in cinque set, ovviamente) l’incredibile partita contro Jimmy Connors allo Us Open 1991. Da allora, ogni volta che il pro-gramma viene sospeso dalla pioggia, i maxi-schermi di Flushing Meadows, impietosi, mostrano le immagini di quella partita. E per il povero Aaron è la rivisitazione di un incubo.Da quest’anno, Krickstein (che l’anno scorso ha giocato una simpatica esibi-zione proprio con Connors, a sancire la “pace”) potrà dormire sonni tran-quilli. L’Arthur Ashe Stadium di New York, il più grande stadio tennistico del globo, è stato dotato di un tetto re-trattile, pronto a chiudersi in caso di pioggia. Una novità epocale, giacché l’impianto non era stato pensato per questa evenienza. Costruito sopra una discarica, non avrebbe potuto sop-portare il peso di un tetto. Ma la tec-nologia avanza: dopo cinque edizio-ni terminate al lunedì per le bizze di Giove Pluvio, gli architetti dello studio Rossetti (lo stesso che aveva progetta-to l’Arthur Ashe, inaugurato nel 1997) hanno trovato il modo di farcelo stare. Semplicemente, il tetto si appoggia su travi esterne all’impianto, in modo da non pesare sulla struttura esistente. Così lo Us Open 2016 presenta una se-rie di novità che potrebbero sorpren-dere il pubblico. Ad esempio, il nuo-vo campo Grandstand che sostituisce il vecchio impianto situato accanto al Louis Armstrong. Una struttura da 8.000 posti che, secondo l’architet-to Matt Rossetti, potrebbe essere una “piccola e fantastica sorpresa”. “Ovvia-mente il tetto sull’Arthur Ashe attirerà l’attenzione di tutti, soprattutto all’i-nizio, ma il Grandstand è un piccolo segreto che tutti dovranno scoprire”. Siamo nella seconda delle tre fasi di

ampliamento di Flushing Meadows, un maxi-progetto di 550 milioni di dolla-ri. Il piano dura sette anni e dovrebbe terminare nel 2018.

Il tetto sull’Arthur AsheLo Studio Rossetti ha studiato diversi progetti prima di trovare la soluzio-ne finale, ma adesso lo Us Open è il terzo Slam ad avere il campo centrale coperto (soltanto Parigi resta indie-tro, e sarà così almeno fino al 2020). Come detto, l’Arthur Ashe è stato co-struito su una ex discarica e dunque su un terreno instabile. La prima ipo-tesi era di sostituire il materiale della parte alta dello stadio, passando dal

cemento a un materiale più leggero e poi costruire il tetto, senza dunque aumentare il peso complessivo. Tut-tavia l’analisi dei venti ha fatto tra-montare l’idea, spostando gli archi-tetti su un nuovo concetto: costruire il tetto senza toccare la struttura esi-stente. E così è emersa una soluzione costata 150 milioni di dollari: attorno allo stadio sono state erette otto co-lonne d’acciaio per sostenere il peso aggiuntivo. Le quattro colonne prin-cipali sono state progettate per asso-migliare ai rami degli alberi. Il tetto è realizzato in fibra di vetro e anche il resto dell’impianto si è dovuto adat-tare alla novità. In particolare, sono

Il nuovo Grandstand da più di 8 mila posti: il campo di gioco è sotto il livellodel suolo per “nascondere” all’esterno l’imponenza dell’impianto

Debutta nel 2016 il nuovo tetto retrattile sull’Arthur Ashe Stadium: è in fibradi vetro e poggia su 8 colonne esterne, niente peso sulla struttura esistente

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us open 2016

state aggiunte porte scorrevoli (simili a quelle dei garage) per chiudere lo spazio tra l’ultima fila e la nuova co-struzione, evitando il vento e le even-tuali infiltrazioni d’acqua. E poi sono state chiuse tutte le porte di accesso per evitare passaggi d’aria e realiz-zare l’impianto di aria condizionata. “Nessuno si era reso conto di quan-to fosse complicato chiudere tutte le aperture e garantire aria condizionata sia in cima che alla base - spiega Ros-setti - abbiamo dovuto succhiare aria nei quattro angoli e non è stato facile capire come farla circolare all’interno dell’impianto”.

si apre in 7 minutiIl tetto si può aprire e chiudere in circa sette minuti, anche se il manuale del-le istruzioni recita dieci. E il pubblico non si accorgerà dei complessi mec-canismi che regolano il flusso di aria condizionata. È questo, forse, il più grande successo dello Studio Rossetti. L’evento è talmente sentito che Tennis Magazine, la più importante rivista americana, ha chiesto a Chris Evert di scrivere un articolo sul tema: “Anche se la pioggia può creare qualche problema allo svolgimento del programma, non vedo l’ora che arrivino i primi scrosci per vedere in azione il tetto. Personal-mente credo che assisteremo a partite completamente diverse, perché ci sa-ranno grandi differenze in termini di umidità, acustica, rumore della folla e illuminazione”. Senza dimenticare le ombre che caleranno sull’Arthur Ashe durante la giornata, a tetto aperto. An-che quelle potrebbero essere un fatto-re, soprattutto per gli spettatori in TV. Ma non tutto è filato liscio: durante la maxi-inaugurazione dello scorso 2 ago-sto, alla presenza di Billie Jean King e della vedova di Arthur Ashe, c’è stato un intoppo. Il tetto si era chiuso nor-malmente, mentre c’è stato qualche problema (e imbarazzo) al momento della riapertura. Billie Jean King preme-va il bottone... ma non succedeva nien-te! Alla fine ce l’hanno fatta: da Rossetti hanno fatto sapere che un problema del genere potrebbe verificarsi anche durante il torneo. Per questo, un’equi-pe di ingegneri sarà sempre presente. Due numeri: la sovrastruttura in accia-io pesa 6.500 tonnellate, mentre l’im-pianto di illuminazione sarà garantito da 360 luci LED.

Il nuovo GrandstandIn grado di ospitare 8.125 spettatori,

è situato nella zona sud-ovest dell’im-pianto. Si accederà alle tribune pas-sando da una scalinata, con vista sul resto dell’impianto. La curiosità è che il campo di gioco è stato collocato leg-germente sotto il livello del suolo. Mo-tivo? Non si voleva esagerare con l’im-patto visivo dall’esterno. “Non abbia-mo voluto imporre la presenza della struttura - ha detto a Sports Illustrated l’architetto Matt Taylor -, così la ca-pienza di 8.000 posti è ben nascosta”. Il vecchio Grandstand era molto amato dal pubblico per la sua struttura molto particolare, che a una certa ora della giornata garantiva l’ombra grazie all’e-norme “Louis Armstrong”. Per questo, è stato realizzato un baldacchino per garantire ombra a buona parte dei po-sti a sedere, soprattutto nelle ore più calde. La tribuna è divisa in 16 lati, con pendenze diverse a seconda delle sezioni della tribuna.

Terza fase: l’ArmstrongSarà totalmente rinnovato anche l’ex campo centrale, rimasto tale dal 1978 al 1996. L’arrivo dell’Arthur Ashe lo ha declassato, al punto da dimezzar-ne la capienza. La terza e ultima fase del progetto di rinnovamento preve-de un restyling di questo campo, che

Come sarà: il rendering dello studio Rossetti sul maxi-progetto finale, previsto per il 2018.Sullo sfondo entrambi i campi principali dotati di tetto retrattile

arriverà a ospitare 14.000 posti a se-dere con un tetto retrattile. Appena terminerà l’edizione 2016, scatterà la demolizione del vecchio Grandstand e dell’Armstrong, in modo da realiz-zare la parte inferiore del nuovo im-pianto e renderla agibile per il 2017. Il completo rifacimento - comprensi-vo di parte superiore e tetto retrattile - sarà ultimato in tempo per l’edizio-ne 2018. A quel punto, il Billie Jean King National Tennis Center avrà il suo aspetto definitivo.

Ampliamento a sudPer creare spazio per il nuovo Gran-dstand e migliorare la circolazione del pubblico (sempre tantissimo) gli orga-nizzatori hanno esteso l’impianto di qualche metro verso sud e creato un nuovo confine a sud-ovest. La posizio-ne del Grandstand è strategica, poiché eviterà la congestione di pubblico, ine-vitabile fino all’anno scorso, quando i tre stadi principali si trovavano tra la zona est e la piazza centrale. In questo modo, nascerà un ampio passaggio pe-donale da est a ovest, che porterà dal campo 17 (2.800 posti, inaugurato nel 2011) al Grandstand. Il nuovo percorso alternativo darà un fondamentale re-spiro a tutti gli appassionati.

I servi sciocchi delle Pay-TvPiù realisti dei rispettivi re, Stefano Semeraro, commentatore del tennis per Eurosport, e Paolo Bertolucci, commentatore del tennis per Sky Italia, hanno sostenuto su “La Stampa” la fanta-siosa tesi che i modesti risultati dei nostri atleti di vertice nel 2016 e l’apparente mancanza di ricambi siano una malattia che può essere curata chiudendo la tv federale “SuperTennis”. Non c’è niente da fare: ai servi sciocchi delle pay tv proprio non va giù il fatto che in Italia la gente possa godersi il grande tennis in televisione anche senza pagare.

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Little Bill Johnston,l’altra metà di TildenInsieme a “Big Bill”, William ha regalato agli Usa sette trionfi di fila in Davis e una delle coppie più solide di sempre. Da solo vinse Wimbledon nel 1923. Nato a San Francisco, si avvicinò al tennis dopo il terremoto del 1906

dI ALEssANdRO MAsTROLUCA

fOTO GETTY IMAGEs

Uniti, nella buona e nella cat-tiva sorte. “Little Bill” John-ston non sarebbe esistito senza “Big Bill” Tilden. Insie-

me, hanno dominato il tennis negli anni del primo dopoguerra. Insieme, hanno regalato agli Usa sette trionfi consecutivi in Coppa Davis, la striscia di imbattibilità più lunga di sempre. Senza “Big Bill”, però, Johnston non sarebbe rimasto per sempre “Piccolo” pur con un successo a Wimbledon in bacheca. È un ottimo giocatore, John-ston, ha un tennis “di portata limitata ma spinto alla massima efficienza in ogni dettaglio” si legge in un artico-lo dell’epoca del New York Times. Ha iniziato praticamente per caso, sui campi pubblici di San Francisco. Si è avvicinato perché aveva improvvisa-mente tanto tempo libero da riempire dopo il terremoto del 1906.

Luogotenente durantela Grande Guerra Sviluppa presto un gioco solido e si dà un obiettivo importante. Battere Maurice McLoughlin, la “cometa del-la California” dal tennis già moder-namente americano tutto servizio e dritto, e diventare campione nazio-nale. Ci riesce nel 1915 ma perde gli anni migliori per la guerra. Si arruola come luogotenente di Marina e torna dal conflitto con una salute cagione-vole e una forte motivazione a recu-perare il tempo perduto.

Perdeva tre chili a matchNel 1919 si riprende il titolo naziona-le, e batte in finale proprio “Big Bill” Tilden (con lui a destra nella foto). È il momento che cambia la storia del-la rivalità più intensa del tennis dei

pionieri. Johnston è un generoso, che martella a suon di dritti in top-spin, con la presa western, considerato il migliore della sua epoca, e di ottime volée. È un Roddick ante-litteram, che in campo dà tutto, suda copiosa-mente e a volte è arrivato a perdere tre chili nel corso di una sola partita.

Il trionfo a WimbledonNel 1920, Johnston assiste solo al primo dei tre trionfi a Wimbledon di Tilden. Alla sua prima parteci-pazione ai Championships, “Little Bill” ha battuto all’esordio il dottor John Mason Flavelle, un biologo sulla cinquantina, ma si è fermato al secondo turno contro l’irlandese Cecil Parke, che poi si dedicherà an-che al rugby e al golf. Con Tilden, poi, sempre a Wimbledon, firmeran-no il 5-0 nella semifinale di Davis sulla Gran Bretagna. Dovrà aspettare tre anni, Little Bill, per il suo momento di gloria sull’erba dei Championships. Non perde un set fino al quarto di fi-nale contro l’irlandese Cecil Campbell,

che aveva eliminato René Lacoste do-po aver ceduto i primi due parziali. Il secondo set di quel match sarà anche l’unico che Johston cederà in tutto il torneo. In semifinale supera il su-dafricano Brian Norton. Poi schianta Frank Hunter 6-0 6-3 6-1 nella prima finale tutta made in Usa nella storia dei Championships. Sarà anche la sua ultima partita sui prati di Wimbledon.

Il no ai Pro e l’infartoRifiuta sistematicamente di passare professionista. Per i giornali dell’e-poca, gli avrebbero offerto anche 25 mila dollari per andare in tour con la Divina Suzanne Lenglen. Lascia il ten-nis nel 1927, dopo il trionfo in Davis della Francia dei Moschettieri sugli Usa. Apre poi un’agenzia di inter-mediazione e diventa presidente di un’azienda che produce componenti per auto. Sua moglie scoprirà il suo corpo, stroncato da un infarto subito dopo cena, il primo maggio del 1946. Aveva 51 anni. E per sempre sarà ri-cordato come il “Piccolo Bill”.

William Johnston, detto “Little Bill” (a sinistra), con “Big Bill” Tilden. A destra, in azione

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Master Nazionale 22 - 28 agosto 2016

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ABRUZZO23 APRILE 1 MAGGIO TENNIS CLUB LA CAMPAGNA 085/498263928 MAGGIO 5 GIUGNO APD AVEZZANO TENNIS TEAM 329/35690126/12 GIUGNO A.S.D. MATCHPOINT 2000 085/41554449/19 GIUGNO CIRCOLO TENNIS MOSCIANO 085/8062489

18/25 GIUGNO TENNIS SAMBUCETO 085/4461777

25 GIUGNO 3 LUGLIO CIRCOLO TENNIS VASTO "ANTONIO BOSELLI" 0873/694612/10 LUGLIO CIRCOLO TENNIS PESCARA 085/606109/17 LUGLIO T.C. CENTRO VACANZE E SPORT ROCCARASO 337/101861824/30 LUGLIO CEF CASTEL DI SANGRO (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

12/18 GIUGNO

19/25 GIUGNO

CEF CASTEL DI SANGRO (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

CEF CASTEL DI SANGRO (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

BASILICATA21/29 MAGGIO T.C. GINGLES POTENZA 338/30825645/11 GIUGNO CIRCOLO TENNIS PISTICCI 391/34791814/10 LUGLIO ROYAL CLUB TENNIS LAURIA NEMOLI 333/4550606

CALABRIA2/9 APRILE TENNIS CLUB COSENZA 0984/39530311/19 APRILE TENNIS LAMEZIA BOYS 0968/43908720/29 MAGGIO KAMPUS SIDERNO 0964/380636 28 MAGGIO 5 GIUGNO TENNIS GIOIA 1974 0966/50436724 GIUGNO 3 LUGLIO TENNIS CLUB DIAMANTE 339/6525018

CAMPANIA4/14 FEBBRAIO SC BRIANO - T.C. CASERTA 0823/30273713/21 FEBBRAIO POSEIDON SPORTING CLUB 081/739495627 FEBBRAIO 6 MARZO TENNIS CLUB 2002 0824/3570794/13 MARZO NEW TENNIS SAN PIETRO 081/1956962518/27 MARZO C.T. LE QUERCE 089/2811712/10 APRILE TENNIS CLUB PETRARCA 081/7690161

23 APRILE 1 MAGGIO A.S.D. 2000 NAPOLI 081/6495448/17 APRILE TENNIS JUNIOR 24 081/7434823

21/29 MAGGIO TENNIS CLUB VOMERO 081/560198628 MAGGIO 5 GIUGNO C.U.S. NAPOLI 081/76212954/12 GIUGNO ACCADEMIA TENNIS NAPOLI 081/6173881

25 GIUGNO 3 LUGLIO CIRCOLO TENNIS AVERNO 081/8062666

10/19 GIUGNO AVELLINO TENNIS ACADEMY 0825/62722017/26 GIUGNO C.T.S. SALERNO 089/797579

FRIULI VENEZIA GIULIA11/19 LUGLIO TENNIS CLUB TRIESTINO 040/226179

EMILIA ROMAGNA28 MAGGIO 5 GIUGNO TENNIS CLUB AEROPORTO 051/402290

11/19 GIUGNO TENNIS CLUB SALSOMAGGIORE 0524/573538

2/10 LUGLIO TENNIS VILLA CARPENA FORLI' 0543/480072

4/12 GIUGNO TEN PINARELLA DI CERVIA 0375/777511

12/18 GIUGNO 19/25 GIUGNO

CEF SERRAMAZZONI (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)CEF SERRAMAZZONI (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

24/30 LUGLIO CEF SERRAMAZZONI (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

LAZIO11/20 MARZO QUEEN’S CLUB ROMA 06/5237061223 APRILE 1 MAGGIO CENTRO TENNIS RIETI 392/1231326

1/10 GIUGNO 29 APRILE 8 MAGGIO

CAPINERI TENNIS TEAM 06/50795041DUE PONTI SPORTING CLUB 06/3339360

5/12 GIUGNO CENTRO SPORT MIRTENSE 0765/2203811/26 GIUGNO LE PALME SPORTING CLUB 06/6618186825 GIUGNO 1 LUGLIO TENNIS GARDEN ROMA 06/72223391/10 LUGLIO8/16 LUGLIO

NUOVO TUSCOLO SPORTING CLUB 06/2419492PISANA SPORT CENTER 06/64466359

LIGURIA18/26 MARZO TENNIS CLUB VENTIMIGLIA 0184/3552244/13 MARZO TENNIS CLUB BIANCOROSSO CARCARE 019/515073

1/9 APRILE HANBURY TENNIS CLUB 0182/640174

9/19 GIUGNO USD ANGELO BAIARDO 010/836038929 MAGGIO 5 GIUGNO T.C. LAVADORE 019/990869

17/26 GIUGNO C.T. JUNIOR SAN BENEDETTO 0187/76928710/19 GIUGNO TENNIS E SQUASH VADO 019/883276

18/26 GIUGNO TOP TENNIS CENTER 0185/4323524 GIUGNO 2 LUGLIO BREAK POINT TENNIS SAVONA 338/42541491/10 LUGLIO TENNIS CLUB CAMPOLIGURE 010/9219092

LOMBARDIA20/28 FEBBRAIO TENNIS CLUB CIS CHIAVENNA 338/572037423 APRILE 8 MAGGIO MALASPINA SPORTING CLUB 02/753007530 APRILE 8 MAGGIO TENNISPORTING CLUB SONDRIO 0342/51082328 MAGGIO 5 GIUGNO TENNIS CLUB LA FENICE 030/21400024/19 GIUGNO CIRCOLO TENNIS CANTU' 031/2070648

2/10 LUGLIO T.C. PAVIA 0382/52835524 GIUGNO 3 LUGLIO TENNIS CLUB CCR ISPRA 338/8317773

11/20 LUGLIO SPORTING CLUB MILANO 2 02/2640251

19/25 GIUGNO12/18 GIUGNO CEF BRALLO (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

CEF BRALLO (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

24/30 LUGLIO CEF BRALLO (PER I 2005 TAPPA SPECIALE)

MARCHE5/13 MARZO JUNIOR TENNIS OSIMO 071/723168923 APRILE 3 MAGGIO CIRCOLO TENNIS PESARO 332/988848821/29 MAGGIO CIRCOLO TENNIS BERETTI 328/61300414/12 GIUGNO CIRCOLO TENNIS DOTT. MARCELLO COSTA 0735/77751111/19 GIUGNO C.T. FRANCESCO GUZZINI RECANATI 071/757440119/26 GIUGNO CIRCOLO TENNIS CIVITANOVA MARCHE 0733/81539827 GIUGNO 3 LUGLIO CIRCOLO TENNIS F.MORELLI 0736/456143/10 LUGLIO TENNIS TEAM SENIGALLIA 071/7924805

MOLISE21/29 MAGGIO A.T.D. CAMPOBASSO 0874/9819918/26 GIUGNO ASD MFC VINCHIATURO 339/10783050

PIEMONTE5/27 MARZO IL POGGIO AGRISPORT 011/94532962/17 APRILE TENNIS RIVOLI 2000 011/958923323 APRILE 1 MAGGIO TENNIS CLUB SALUZZO 0175/248290

7/22 MAGGIO CIRCOLO TENNIS CASSINE 328/756388030 APRILE 15 MAGGIO MATCH BALL BRA 0172/412912

21/29 MAGGIO SPORTING CLUB MONDOVI' 0174/55466521 MAGGIO 5 GIUGNO CANOTTIERI TANARO ALESSANDRIA 0131/23659228 MAGGIO 5 GIUGNO TENNIS VERBANIA 366/58392204/12 GIUGNO T.C. PIAZZANO NOVARA 0321/45589711/19 GIUGNO MONVISO SPORTING CLUB 011/78803418 GIUGNO 3 LUGLIO CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING 011/324541124 GIUGNO 3 LUGLIO CIRCOLO TENNIS BIELLA 015/402670

PUGLIA

7/13 MARZO CIRCOLO TENNIS TRICASE 0823/54335514/20 MARZO COUNTRY CLUB MOLFETTA 348/299214318/27 MARZO C.T. TENNIS LEQUILE 0832/6322302/10 APRILE C.T. DINO DE GUIDO MESAGNE 0831/7377734/10 APRILE SPORTING CLUB SAN SEVERO 0882/3313787/15 MAGGIO TENNIS CLUB CRISPIANO 350/505372723/29 MAGGIO SPORTING CLUB CERIGNOLA 0885/413145

29 FEBBRAIO 6 MARZO C.T. S.FRANCESCO DE GERONIMO 340/8686793

30 MAGGIO 5 GIUGNO CENTRO SPORTIVO LIG. SSD BARLETTA 0883/5113206/12 GIUGNO SPORTING CLUB BISCEGLIE 360/260531

27 GIUGNO 3 LUGLIO C.T. BARLETTA HUGO SIMMEN 0883/533171

6/12 GIUGNO TENNIS CEGLIE MESSAPICA 328/202312911/19 GIUGNO T.C. BITONTO 080/3714960

30 MAGGIO 5 GIUGNO CIRCOLO TENNIS ALBEROBELLO 338/2572725

18/26 GIUGNO CIRCOLO TENNIS PALAGIANO 099/888230213/19 GIUGNO TENNIS CLUB FASANO 080/4331058

11/17 LUGLIO C.T. TARANTO 099/4721481

SARDEGNA4/17 APRILE TENNIS CLUB ASSEMINI 070/8000313

SICILIA14/21 FEBBRAIO T.C.MATCH BALL MASCALUCIA 095/727916813/20 MARZO SPORTING CLUB PALERMO 091/432227

10/17 APRILE POLISPORTIVA PARTHENICO 337/93136520/27 MARZO GREEN GARDEN CATANIA 095/7413585

8/15 MAGGIO TENNIS CLUB LEONFORTE 328/57948628/15 MAGGIO C.T. ALICIA SALEMI 339/790690012/19 GIUGNO A.S. SPORTING BELLAVISTA 380/751003826 GIUGNO 2 LUGLIO CEF TERRASINI (PER I 2005-2006-2007 TAPPA SPECIALE)

TOSCANA

12/20 MARZO CIRCOLO TENNIS TADDEI 0584/219915/13 MARZO TENNIS RAFFAELLI FORTE DEI MARMI 0584/89167

9/17 APRILE CIRCOLO TENNIS APUA 0584/208952/10 APRILE T.C. MARINA DI MASSA 392/1672293

23 APRILE 1 MAGGIO TENNIS CLUB RONCHI MARE 0585/243951

21/29 MAGGIO A.S.D. POGGETTO 055/484465

11/19 GIUGNO LA FIORITA TENNIS CLUB 055/7903366/12 GIUGNO TENNIS LAGOMARE 0584/341489

25 GIUGNO 10 LUGLIO COLLESPORT A.S.D. 0577/9220129/17 LUGLIO MATCH BALL FIRENZE CC 055/631572

14/21 MAGGIO T.C. PAGANICO 0564/9060168/15 MAGGIO JUNIOR TENNIS MARINA DI CARRARA 0585/780430

TRENTINO ALTO ADIGE10/17 LUGLIO TENNIS CLUB MERANO 0473/230313

UMBRIA19/28 MARZO TENNIS TRAINING VILLA CANDIDA 334/708806930 APRILE 8 MAGGIO CENTRO TENNIS PERUGIA 075/9043535

VENETO

9/20 GIUGNO TENNIS VALEGGIO SUL MINCIO 389/23286824/12 GIUGNO SPORTING CLUB ARBIZZANO 045/7513311

6/14 FEBBRAIO TENNIS CLUB MESTRE 041/989611

18/26 GIUGNO CIRCOLO TENNIS ROVIGO 0425/31969

1/10 GIUGNO TENNIS CLUB PADOVA 049/8805494

9/17 LUGLIO TENNIS CLUB VENEZIA 041/526033516/26 LUGLIO TENNIS COMMODORE ACADEMY PADOVA 333/8310790

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olimpiadi

Rio 2016: quello che restaEmozioni e commozioni di un magnifico torneo snobbato da alcuni e reso “grande dai grandi” che hanno cercato la medaglia. Con un cuore che non sempre nel tennis batte così forte. E con tante, tante lacrime... di gioia (e non)

dI ANdREA NIzzERO

fOTO GETTY IMAGEs

Sono passati 28 anni da quan-do il tennis è stato riammesso a pieno titolo ai Giochi Olim-pici. Dopo quasi tre decadi,

Rio 2016 è riuscito a toglierci gli ul-timi dubbi su quanto valore abbia il torneo olimpico e quanto ne diano i giocatori alle medaglie: è immen-so, e il 99% di chi dice il contrario lo potete mettere tra le infinite va-rianti de “La volpe e l’uva” di Esopo. Inoltre, il tennis porta beneficio alle Olimpiadi nel loro complesso, e le Olimpiadi portano beneficio al ten-nis. Lo si è visto chiaramente a Rio (solo l’abbraccio finale tra Murray e Del Potro vale come un anno di mar-keting), come lo si era peraltro già visto a Londra 2012.Una conferma che, considerato an-che il fiume di lacrime versato da tennisti (avevate mai visto così tanti singhiozzi in un singolo tor-neo di tennis?), dovrebbe chiudere una volta per tutte la discussione sull’opportunità o meno di rientra-re tra gli sport olimpici. O c’è qual-cuno che pensa davvero che Djoko-vic (il nome più facile tra decine di altri) piangerebbe come un dispe-rato anche per un’eliminazione da un ATP World Tour Finals, per fare un esempio?

Non svegliate MurrayÈ difficile valutare la vita delle star sportive. Non è detto che un perio-do felice coincida con dei succes-si sul campo, e viceversa. È anche difficile però immaginare che Andy Murray, tra i 29 anni che ha passato su questo pianeta, ne abbia uno che vada vicino al suo 2016. Dopo esse-re diventato papà, aver vinto Roma e raggiunto due finali Slam, quest’e-state si è riunito con il suo faro Ivan Lendl, ha vinto Wimbledon e la me-daglia d’oro olimpica. Roba da darsi

i pizzicotti. Il tutto condito da una consapevolezza e un’intelligenza che gli altri Fab Four non hanno (né gli invidiano, probabilmente). Pochi sportivi con la nomea del perdente sono riusciti a capovolgere la loro storia in modo così totale e franca-mente impressionante. Oggi Murray è un perdente con due medaglie d’o-ro olimpiche consecutive in singo-lare (nessuno, uomo o donna, come lui), due Wimbledon, uno Us Open e una bellissima famiglia. E questa sua estate di gloria britannica, iniziata

qualche giorno dopo la Brexit che ha spaccato il Regno Unito a metà, è storica non solo in senso sportivo.

Juan Martin del …dirittoJuan Martin Del Potro. Cosa aggiun-gere? Cosa si può dire di questo campione, tanto nel tennis quanto nella vita, che nel corso degli anni trova sempre nuovi modi per farci commuovere? Che parole si possono trovare ancora, dopo che le sue im-prese ne hanno ispirate a miliardi, nella sua Argentina e in tutto il mon-

Qui sopra, il podio del singolare maschile di Rio 2016: da sinistra, l’argentino Juan Martin Del Potro (argento), il britannico Andy Murray (oro) e il giapponese Kei Nishikori (bronzo)

Le lacrime di Djokovic dopo l’eliminazione al 1° turno contro Del Potro; a destra, l’abbracio dell’argentino conil vincitore Andy Murray

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olimpiadi

do? Meglio non dire nulla, meglio la-sciare alle nostre stesse emozioni il compito di raccontarci Juan Martin, il suo trascorso, la sua sfiga, le sue operazioni chirurgiche; il suo recu-pero, i suoi sforzi, le sue vittorie e le sue sconfitte egualmente indimenti-cabili; le sue lacrime, i suoi ruggiti, il suo pugno chiuso, il suo orgoglio. Il miracolo che è il suo diritto, uno dei pochi colpi della storia del ten-nis in grado di innalzare i livelli di serotonina in chi lo ammira. Forse, effettivamente, una parola per Del-po c’è: grazie.

zero punti... d’argento Il torneo olimpico di Del Potro è sta-to un regalo che ha fatto a se stesso, al tennis e allo sport in generale. In-sieme alla medaglia d’argento, però, non ha ricevuto punti validi per il ranking: da numero 141 del mondo ha avuto bisogno di una wild card per accedere al tabellone principale degli US Open. Nonostante, a Rio, abbia battuto Djokovic (al 1° turno) e impegnato a fondo Murray nella fi-nale per l’Oro.

Puig: da Porto Rico a… OlimpiaMonica Puig ha invece scritto una pagina di storia olimpica non solo bellissima, ma anche effettivamente significativa. Per una nazione come

Porto Rico, che ha uno status politi-co molto simile a quello di una co-lonia moderna, conquistare la prima medaglia d’oro della sua storia - in uno sport mainstream e tradizio-nalmente molto americano come il tennis - è qualcosa di più di un suc-cesso sportivo. E Monica, posseduta dal sacro spirito di Olimpia, ha per-messo a molti suoi connazionali di scoprire cosa vuol dire sentirsi por-toricani orgogliosi. Prima di arriva-re a Rio, la classe 1993 che porta il nome della Seles aveva vinto un solo torneo (Strasburgo 2014) e non era mai stata nei quarti di finale di uno Slam. La giocatrice vista a Rio, però, è capace di qualsiasi cosa. Dobbia-mo solo scoprire se la rivedremo a questi livelli.

Nadal e la doccia di… legno Quando le cose non gli stanno bene, Rafa Nadal non si è mai trattenuto più di tanto. Durante la sua carrie-ra le sue lamentele, peraltro quasi sempre fondate, gli hanno portato la fama di uno “senza peli sulla lin-gua” o alternativamente di “lagna”, a seconda (soprattutto) del credo tennistico di appartenenza. In Brasi-le, non gli è andata giù la pausa di oltre 10 minuti concessa dall’arbi-tro Carlos Bernardes a Kei Nishikori

durante la finale per il bronzo, tra secondo e terzo set. Pare che il giap-ponese, che aveva appena sciupato un vantaggio di 62 5-2, abbia fatto addirittura una doccia per schiarirsi le idee. Dite quel che vi pare, ma Na-dal non ha tutti i torti. Si è consolato - parzialmente - con l’oro in doppio al fianco di Marc Lopez.

Williams sempre in piediPer le sorelle Williams non è stata un’O-limpiade memorabile come le prece-denti. Uscite subito o quasi in singolo e in doppio, né Venus né Serena sono riuscite ad arrivare all’oro come aveva-no fatto in tutte le edizioni dei Giochi cui hanno partecipato. La sorellona 36enne, però, si è portata a casa un argento nel doppio misto giocato con Rajev Ram (l’unica specialità che ha re-galato medaglie tennistiche agli Stati Uniti, vincenti con Sock/Mattek-Sands): è la quinta medaglia, che con gli altri quattro ori già in bacheca la rendono la tennista (uomo o donna) più medaglia-ta di sempre (negli anni ‘20, Kathleen McKane Godfree aveva vinto sì cinque medaglie, ma solo una d’oro).

doppio oro russo,nonostante MartinaEkaterina Makarova ed Elena Vesni-na hanno giocato il doppio femmini-le alle Olimpiadi come giocano tutti gli altri tornei: insieme. Lo stesso non vale per Martina Hingis e Timea Bacsinszky, coppia che ha funziona-to benissimo (la medaglia d’argento non si vince per sbaglio) ma non ab-bastanza da superare l’affiatata cop-pia russa. Una bella soddisfazione, soprattutto per la Hingis che si era ritrovata i suoi Giochi Olimpici qua-si sabotati dalla sfiga altrui: in dop-pio avrebbe dovuto giocare con la sua epigona Belinda Bencic, in misto con Roger Federer o Stan Wawrinka. Tutti infortunati...

Le due medaglie made in Usadi Jack sock, altro che calzetta... Se gli Stati Uniti hanno potuto rimpolpare il loro medagliere anche grazie al tennis, è stato tutto merito di Jack Sock. Sì, perché se ci si aspettava la doppietta di metalli al collo delle Williams, chi ha fatto bis è stato proprio lui, che si porta quel cognome un po’ naif la cui traduzione letterale è “calzino”. Ma il figlio del Nebraska, 23enne e n.25 del ranking Atp a Rio, è stato l’unico a portare a casa un oro a stelle e strisce. Lo ha fatto nel “misto”, con il successo in coppia con Bethanie Mattek Sands (31 anni) in finale sui connazionali Rajeev Ram (32 anni) e Venus Williams (36 anni). L’altra medaglia invece, di bronzo, l’ha conquistata insieme al 26enne Steve Johnson nel dop-pio maschile battendo nella “finalina” i canadesi Pospisil e Nestor in due set. (g.r.)

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focus

Monica Puig, ancheil futuro sarà d’oro?A Rio ha vinto battendo tre campionesse Slam (Muguruza, Kvitovae Kerber), da Junior fu n.2 al mondo e arrivò in finale a Roland Garrose Australian Open. Si chiama Monica in onore della Seles. È solo l’inizio?

dI ALEssANdRO NIzEGOROdCEW

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Monica Puig è entrata nella storia del tennis. La meda-glia d’oro conquistata all’O-limpiade di Rio de Janeiro

rappresenta una delle più grandi sor-prese della storia di questo sport, vin-ta a suon di vincenti e match spettaco-lari. La nativa di San Juan, Portorico, ha vissuto in Brasile la settimana della vita o riuscirà a ripetersi nel circuito Wta? Il 2016 è stato sino a ora l’anno migliore della portoricana, capace di vincere 48 match a fronte di 20 scon-fitte. La Puig, oggi al n.34 del mondo, sta portando a casa risultati di rilievo da inizio stagione e nella ‘Race to Sin-gapore’ è già a ridosso delle prime 20. Considerando che l’Olimpiade non as-segna punti Wta, sono molte le possi-bilità che la bella portoricana non sia un fuoco di paglia.

Al 100% - Monica nasce il 27 set-tembre del 1993. Il tennis è nel suo destino: mamma Astrid, molto colpita dall’accoltellamento della Seles, decide di chiamare sua figlia Monica. Dopo un anno la Puig si trasferisce con i genito-ri (Josè e Astrid) a Miami, rimanendo però legata fortemente al paese d’origi-ne. “Mi sento portoricana nella mente, nell’anima, nel cuore e nel corpo. Sono orgogliosa di rappresentare il mio pa-ese e quando me lo chiedono dico che sono portoricana al 100%”, ha più vol-te ripetuto. A sei anni inizia a giocare a tennis e sin da piccola il suo talento

Nome: Monica Puig - Nata a: San Juan Porto Rico); il: 27 settembre 1993; altezza: 170 cm,peso: 64 kg - Ranking: 34 (best 33 11 luglio 2016) - Titoli Wta: 1 (Strasburgo 2014) Titoli Itf: 6

è luminosissimo. A livello under 18 i suoi risultati sono fenomenali e, dopo le finali a Melbourne e Parigi, raggiun-ge la seconda piazza mondiale. Grazie a colpi potenti e precisi e a una grinta da vendere, Monica irrompe nel tennis professionistico chiudendo all’età di 20 anni tra le prime 60 giocatrici del ranking. Nel 2014 arriva il primo e unico titolo Wta in quel di Strasburgo, dove la portoricana supera Silvia Soler-Espinosa in due set. La prestazione a Rio de Janeiro, le vittorie nette su tre campionesse Slam quali Muguruza, Kvitova e Kerber, le lacrime sul podio olimpico e il ritorno in patria da eroina sono storia recente. Ma l’impressione è che Monica Puig non abbia alcuna intenzione di interrompere la propria scalata al ranking. Che Rio de Janeiro rappresenti il punto di partenza, e non di arrivo, della sua carriera?

Porto Rico, primo OroLa vittoria a Rio 2016 di Monica Puig ha permesso al Porto Rico di conquistare la pri-ma medaglia d’oro olimpica della sua storia. Nelle maggiori città vi sono stati caroselli fino a tarda notte, murales celebrativi che ri-traggono la Puig a ogni angolo e, soprattut-to, l’attesa di migliaia di connazionali al suo arrivo a San Juan. Un’accoglienza da star o più probabilmente da dea. (al.ni.)

#Picapower ora è viraleL’hashtag #Picapower era già piuttosto noto prima dell’oro olimpico. Monica Puig è un personaggio mol-to ‘social’ e su twitter i suoi followers (150.000 circa) sono scatenati. La portoricana ha raccontato la nascita dell’hashtag ormai virale: “Il mio allenatore dell’epoca, il belga Alain De Vos, mi ripeteva sempre che bisognava sacrificarsi sempre e dare tutto in allenamento come se stessi spaccando le pietre (‘picar piedras’ in spagnolo). Da lì ho scelto questo nickname”. (al.ni.)

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i numeri della settimana

E Giannessi fa... 123

dI GIORGIO sPALLUTO

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123 gli azzurri ad aver giocatoalmeno uno Slam nella storia. Alessandro Giannessi ha centrato agli Us Open la prima qualificazione in un major, accedendoper la prima volta nel main draw di un torneo del circuito maggiore sul cemento.

46,3 i milioni di dollari del montepremi di questa edizione degli Us Open. Il totale dei premi è aumentato del 10% rispetto all’edizione dello scorso anno. I campioni del singolare maschilee femminile incasseranno la cifrarecord di 3,5 milioni di dollari ciascuno.

186 le settimane consecutiveche avrà trascorso in vetta al ranking Serena Williams al termine degliUs Open, eguagliando il record di SteffiGraf, ininterrottamente n.1 tra il 17 agosto 1987 e il 10 marzo 1991.

1.215 i punti di vantaggio nellaAtp Race di Novak Djokovic su Andy Murray. Lo scozzese potrebbe sopravanzare il serbo in caso di vittoria del titolo,e contemporanea eliminazionedi Djokovic prima della finale.

64 le apparizioni Slam di Francesca Schiavone che sale al 5° posto trale più presenti nell’Era Open. Le unichea sopravanzarle sono Venus Williams, primatista con 72, Amy Frazier (71), Martina Navratilova (67) e Serena Williams (65).

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Novak Djokovic (SRB) 148402 Andy Murray (GBR) 93053 Stan Wawrinka (SUI) 49804 Roger Federer (SUI) 49455 Rafael Nadal (ESP) 48506 Milos Raonic (CAN) 48057 Kei Nishikori (JPN) 41658 Tomas Berdych (CZE) 35709 Marin Cilic (CRO) 3515

10 Dominic Thiem (AUT) 320511 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 287512 Gael Monfils (FRA) 283513 David Ferrer (ESP) 266014 David Goffin (BEL) 256515 Richard Gasquet (FRA) 223016 Nick Kyrgios (AUS) 206017 Roberto Bautista Agut (ESP) 204018 Feliciano Lopez (ESP) 184019 Bernard Tomic (AUS) 178020 Pablo Cuevas (URU) 174521 John Isner (USA) 164522 Steve Johnson (USA) 163523 Ivo Karlovic (CRO) 157024 Grigor Dimitrov (BUL) 1555 151525 Lucas Pouille (FRA) 1481

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 70502 Angelique Kerber (GER) 68603 Garbine Muguruza (ESP) 58304 Agnieszka Radwanska (POL) 57055 Simona Halep (ROU) 51516 Venus Williams (USA) 40057 Victoria Azarenka (BLR) 35518 Roberta Vinci (ITA) 34659 Madison Keys (USA) 3286

10 Svetlana Kuznetsova (RUS) 319011 Karolina Pliskova (CZE) 313512 Carla Suarez Navarro (ESP) 310013 Dominika Cibulkova (SVK) 310014 Johanna Konta (GBR) 290515 Timea Bacsinszky (SUI) 271316 Petra Kvitova (CZE) 258017 Samantha Stosur (AUS) 237018 Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) 219519 Elina Svitolina (UKR) 210120 Elena Vesnina (RUS) 2054 21 Barbora Strycova (CZE) 205022 Kiki Bertens (NED) 194523 Irina Camelia Begu (ROU) 183524 Daria Kasatkina (RUS) 177325 Sloane Stephens (USA) 1612

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 38 Fabio Fognini 11552 40 Paolo Lorenzi 11103 87 Andreas Seppi 6754 111 Thomas Fabbiano 5455 140 Marco Cecchinato 4146 164 Luca Vanni 3427 178 Federico Gaio 3168 208 Matteo Donati 2639 225 Simone Bolelli 240

10 227 Stefano Napolitano 23411 230 Andrea Arnaboldi 23312 233 Filippo Volandri 22513 243 Alessandro Giannessi 21714 259 Lorenzo Sonego 20115 273 Lorenzo Giustino 19116 276 Riccardo Bellotti 18717 282 Alessandro Bega 17918 300 Edoardo Eremin 16719 331 Gianluigi Quinzi 14620 336 Gianluca Mager 14121 339 Matteo Viola 14022 355 Salvatore Caruso 13223 359 Roberto Marcora 13024 405 Flavio Cipolla 10725 418 Erik Crepaldi 103Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 8 Roberta Vinci 34652 28 Sara Errani 15903 67 Camila Giorgi 9204 97 Francesca Schiavone 6815 130 Karin Knapp 4586 272 Anastasia Grymalska 1677 274 Martina Caregaro 1628 303 Jasmine Paolini 1339 307 Jessica Pieri 132

10 323 Cristiana Ferrando 12611 362 Nastassja Burnett 10112 391 Corinna Dentoni 9513 398 Martina Di Giuseppe 9214 402 Giulia Gatto-Monticone 9115 422 Gioia Barbieri 8316 429 Alberta Brianti 7817 433 Georgia Brescia 7718 444 Angelica Moratelli 7319 445 Alice Matteucci 7320 484 Claudia Giovine 6121 507 Camilla Scala 5722 522 Camilla Rosatello 5423 573 Bianca Turati 4324 574 Deborah Chiesa 4325 584 Martina Trevisan 42

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il tennis in tv

Filo diretto con NYC

Mercoledì 7 in prima serata c’è Tennis MagazineGiovedì 1

01:00 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 04:30 - ATP Winston Salem (replica) 06:15 - WTA Cincinnati (replica) 08:15 - I Miti del Foro, Rafa da re a imperatore 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Schiavone vs Li, Roland Garros 2011 11:00 - ATP Winston Salem (replica) 12:30 - WTA Cincinnati (replica) 13:30 - NEWS 13:45 - Tennis Magazine14:15 - S. Williams vs Sharapova, Wimbledon 2004 16:00 - I Miti del Foro, Sorelle d’Italia 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - NEWS 17:15 - Challenger Cordenons (replica) 19:00 - ATP Roma 2014, Nadal vs Murray 21:15 - La Voce delle Regioni 21:30 - Magazine ATP 22:15 - Circolando CT Palermo 2 22:45 - ATP Winston Salem Finale (replica)

Venerdì 2 01:00 - Roddick vs Federer, Wimbledon2009 06:00 - I Miti del Foro, Nole il dominatore 06:30 - Magazine WTA 07:00 - WTA Cincinnati (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Challenger Cordenons (replica) 11:00 - WTA New Haven (replica) 13:00 - I Miti del Foro, Sister Act 13:30 - NEWS 13:45 - Federer vs Murray, Wimbledon 2012 17:00 - NEWS 17:15 - Challenger Manerbio Semifinale 19:00 - WTA Cincinnati (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - Reloaded ATP Master 1000 Toronto 22:00 - Tennis Magazine 22:30 - WTA New Haven Finale (replica)

Sabato 301:00 - Schiavone vs Li, Roland Garros 2011 03:00 - WTA Cincinnati (replica) 05:00 - ATP Washington (replica) 07:15 - Reloaded ATP Master 1000 Toronto 08:15 - Circolando CT Palermo 2 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Challenger Manerbio SF1 (replica) 11:00 - WTA New Haven (replica) 13:00 - I Miti del Foro, The Italian Job 13:30 - NEWS 13:45 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 17:00 - NEWS 17:15 - Challenger Manerbio Semifinale 19:00 - ATP Winston Salem Finale (replica) 21:00 - WTA Montreal (replica) 23:00 - WTA Cincinnati (replica)

Domenica 401:00 - S. Williams vs Sharapova, Wimbledon 2004 03:00 - ATP Winston Salem (replica) 05:00 - WTA New Haven (replica) 06:45 - Soderling vs Federer, Roland Garros 2009 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Challenger Manerbio SF2 (replica) 11:00 - WTA New Haven (replica) 13:00 - I Miti del Foro, Maria La Regina di Ghiaccio 13:30 - NEWS 13:45 - Ivanisevic vs Rafter, Wimbledon 2001 17:00 - NEWS 17:15 - Challenger Manerbio Finale 19:00 - WTA New Haven Finale (replica) 21:00 - WTA Cincinnati Finale (replica) 23:15 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 2014

Lunedì 500:00 - Challenger Cordenons Finale (replica) 02:00 - WTA New Haven (replica) 04:00 - Djokovic vs Kukuskin, Coppa Davis 2016 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Vinci vs konhju, WTA New Haven 10:00 - Challenger Manerbio Finale (replica) 12:00 - Tennis Magazine 12:30 - Reloaded ATP Master 1000 Toronto 13:30 - NEWS 13:45 - Fognini vs Murray, Coppa Davis 2014 Italia vs Gran Bretagna 16:00 - I Miti del Foro, Tra Stelle e Meteore 17:00 - NEWS 17:00 - Federer vs Murray, Wimbledon 2012 20:30 - Tennis Magazine 21:00 - La Voce delle Regioni 21:00 - Radwanska vs Konta, WTA Cincinnati 2016 22:30 - Doppio Italia vs Svizzera, SF Coppa Davis 2014

Martedì 602:00 - Challenger Manerbio SF1 (replica) 04:00 - Murray vs Nishikori, Coppa Davis 2016 08:45 - La Voce delle Regioni 09:30 - ATP Winston Salem Finale (replica) 11:00 - I Miti del Foro, Belli e dannati 11:00 - WTA New Haven Finale (replica) 13:30 - NEWS 13:45 - Lorenzi vs Melzer, ATP 250 Kitzbuhel 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - NEWS 17:00 - Roddick vs Federer, Wimbledon 2009 21:00 - La Voce delle Regioni 21:15 - Lorenzi vs Basilashvili, ATP 250 Kitzbuhel 23:00 - Vinci vs Giorgi, WTA Premier Montreal 2016

Mercoledì 701:00 - Challenger Manerbio SF2 (replica) 03:00 - WTA New Haven (replica) 05:00 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Reloaded ATP Master 1000 Toronto 10:00 - I Miti del Foro, Tra Stelle e Meteore 10:30 - Circolando 11:00 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 2014 13:30 - NEWS 13:45 - Doppio Italia vs Kazakistan, Coppa Davis 2015 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - NEWS 17:00 - S. Williams vs Sharapova, Wimbledon 2004 18:30 - Murray vs Raonic, ATP Queens 2016 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - Tennis Magazine 21:30 - WTA New Haven (replica) 23:15 - Magazine ATP

Il format è lo stesso. Una troupe in-viata sul posto, tutte le curiosità, le notizie e le interviste da New York. SuperTennis ha come al solito atti-

vato la sua modalità-Slam modificando il palinsesto e riposizionando le sue due fasce quotidiane di informazione. Già, perché i Tg saranno previsti per tutta la durata degli Us Open 2016 alle 13.30 e alle 17.00. La prima fascia sarà l’occasione per fare chiarezza e met-tere ordine su quanto accaduto nella notte americana, con ovviamente un occhio di riguardo per gli azzurri. Che grazie a Thomas Fabbiano e Alessan-dro Giannessi, passati indenni attra-verso le qualificazioni, sono aumentati di numero fino a raggiungere la doppia cifra: 10 in tutto, equamente distribuiti tra tabellone maschile e femminile.

Non solo italianiLa fascia pre-serale invece, quella delle ore 17.00, servirà a delineare

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Atp in Italia: il Challenger di ManerbioSubito dopo le news dagli Us Open, SuperTennis dà spazio al circuito Atp in Italia. Con i match del Challenger di Manerbio (42.500€ di montepremi, terra rossa). Un classico dell’estate itali-ana, giunto alla 40a edizione dalla nascita (la 15a da quando è entrato nel circuito internazi-onale nel ‘99). Nell’albo d’oro del torneo bresciano molti nomi importanti, tra cui spicca anche quello dello spagnolo David Ferrer. Nell’edizione 2016 protagonisti il 24enne serbo Filip Kraji-novic e soprattutto l’argentino ex n.21 Atp Leonardo Mayer.

Le news su SuperTennis dagli Us Open (13.30 e 17.00); qui, Roberta Vinci (Getty)

gli scenari e a presentare il menù del-la giornata di gioco pronta a partire a Flushing Meadows. Ma sarà anche un modo per poter andare dietro le quinte e restare sempre aggiornati. Sugli italiani e non solo, perché nel post Rio 2016 questo Slam avrà tan-te cose da dire. Soprattutto a Novak Djokovic, ad Andy Murray e a Juan Martin Del Potro. Che dopo la vittoria del 2009 e le grandi cose mostrate all’Olimpiade torna a Flushing Mea-dows grazie a una wild card. Una di quelle wild card, però, che possono arrivare in fondo.

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giovani

Azzurri: due quinti postiDue quinti posti per gli azzurri tra i Mondiali Under 14 di Prostejov, Repubblica Ceca, e gli Europei Under 12 di Biot, Francia. Aspettando le Under 18, il bilancio azzurro è ottimo grazie soprattutto al successo in Summer Cup

dI VIVIANo VespIgNANI

Si è concluso con il quinto po-sto conquistato dell’Italia il Campionato mondiale under 14, ovvero il World Junior

Tennis svolto al TK Plus Centre di Prostejov, nella Repubblica Ceca. Sedici le nazioni in lizza suddivise in quattro gironi. Gli azzurri - Lo-renzo Musetti, Lorenzo Rottoli e Fausto Tabacco guidati da Massimo Valeri - avevano dalla loro il clamo-roso successo riportato nei Cam-pionati d’Europa che era valso loro la prima testa di serie e l’inserimen-to nel “Gruppo A”. La partenza è sta-ta perentoria come suggeriscono i due 3 a 0 rifilati dagli italiani a Gran Bretagna e Messico, ma a negar loro l’approdo alle semifinali è stata la Corea del Sud al termine di un con-fronto, terminato 2 a 1, nel quale è stato decisivo lo scontro tra Mu-setti e Jungwon Park, vinto per 6-4 3-6 7-5 dal coreano. Nel successivo girone atto a stabilire le posizioni dalla quinta all’ottava gli azzurri battevano seccamente l’Uruguay e, soprattutto, piegavano 2 a 1 la te-mibile Repubblica Ceca, forte del neo campione europeo Dalibor Svr-cina. A conti fatti, i bilanci indivi-duali segnano, nell’arco di cinque match, quattro vittorie per Rottoli e tre per Musetti.

Argentina campioneIl titolo è stato appannaggio dell’Ar-

gentina che a Prostejov ha messo in campo due eccellenti (e in gran forma) under 14 quali Roman Bur-ruchaga e Santiago De La Fuente. Al posto d’ onore la Cina, letteralmen-te travolta in finale, mentre la me-daglia di bronzo è finita sul petto degli Stati Uniti. La storia del Mon-diale under 14, giunto alla 26a edi-zione, ci ricorda che l’Italia vanta due vittorie ottenute nel 1994 con Federico Luzzi e Nahuel Fracassi e nel 2006 con Federico Gaio, Giaco-mo Miccini e Alessandro Colella.In campo femminile, assente l’Ita-

lia stoppata nelle qualificazioni di Coppa Europa, una finale quanto mai incerta ha premiato l’Ucraina (Marta Kostyuk e Daria Sinigur) ai danni degli Stati Uniti, mentre la Russia ha strappato alla Repubblica Ceca il terzo gradino del podio.

gli europei Under 12La più verde delle rappresentati-ve azzurre maschili ha ribadito nei campionati europei under 12 a squadre, ovvero nella Tennis Eu-rope Nations Challenge, il quinto posto raggiunto a metà febbraio in

europei Under 16: qualificazioni fataliNei Campionati under 16 d’Europa a squadre, ovvero nella maschile Coppa Borotra e nella femminile Coppa Helvetie, le qualificazioni sono state fatali alle rappresentative azzurre. Sui campi amici del Circolo Tennis Latiano, Gabriele Bosio, Riccardo Perin e Davide Tortora hanno superato all’esordio per 2-1 Israele, ma a determinare la mancata qualificazione alla tradizionale fase finale di Le Touquet è stato un 2-0, seppur molto incerto, rimediato dalla Germania. Lo stesso copione ha seguito a North-umberlan, in Gran Bretagna, la femminile Coppa Helvetie. Giulia La Rocca, Elisa Piccinetti e Federica Rossi hanno dominato il Belgio nel primo turno, poi sono incappate nella formazione russa, forte di Anastasia Potapova e Olesya Pervushina, due delle giovani più forti. Le russe hanno a dir poco domi-nato la competizione, ovviamente guadagnando poi il titolo in quel di Budapest.

Gli azzurrini Under 14 Lorenzo Musetti, Fausto Tabacco e Lorenzo Rottoli guidatidal capitano Massimo Valeri: a Prostejov (Repubblica Ceca) si sono classificati al 5° posto

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giovani

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Winter Cup. È accaduto alla Mou-ratoglou Tennis Academy di Biot, in Costa Azzurra, dove l’Italia ha schierato Jacopo Bilardo, Giammar-co Gandolfi e Nicolò Tresoldi sot-to la guida di Luca Sbrascini. Ma il cammino dei nostri ragazzini era iniziato nella fase di qualificazione giocata ad Haren, in Olanda, con un successo pieno viste le vittorie per 3 a 0 riportate su Bielorussia, Letto-nia e Danimarca e quella per 2 a 1 (firmata però con i singolari) guada-gnata sull’Olanda.A Biot, messa in conto la sconfitta di fronte alla Russia, la chance di com-petere per la medaglia di bronzo è svanita di fronte alla Repubblica Ceca. Ed è svanita per un nonnulla se si considera che Jacopo Bilardo è stato superato per 7-6 3-6 7-6 da

Under 18: Italia quartanella Coppa Valerio 2016Guidati da Mosè Navarra, Jacopo Berrettini, Enrico Dalla Valle e l’americano nato a Roma che ha optato per i colori azzurri Liam Caruana, hanno concluso il loro cammino nella gloriosa Coppa Valerio (Under 18), giunta alla 47a edizione, ottenendo il quarto posto nella fase finale disputata al Tennis Club di Venezia.Usciti imbattuti dalle qualificazioni giocate a Leska (Repubblica Ceca), dopo aver superato Israele, Spagna e Portogallo, a Venezia gli azzurri sono partiti con un probante successo ottenuto ai danni della Russia (vittorie di Caruana in singolare e di Caruana-Dalla Valle in doppio). In semifinale invece la Francia di Geoffrey Blancaneaux e Corentin Moutet - poi vincitrice del titolo ai danni della Germania - si è rivelata ostacolo insormontabile. Complice il ritiro cui è stato costretto Berrettini, l’Italia è poi stata costretta a lasciar via libera all’Ungheria nella finale per il terzo posto.Anche il nostro team in gonnella - Tatiana Pieri, Ludmilla Samsonova e Lucre-zia Stefanini agli ordini di Maria Elena Camerin - ha brillantemente superato la fase di qualificazione giocata allo Sorting Club Trani battendo 3-0 la Moldavia e il Portogallo. La fase conclusiva è però slittata a metà settembre: appunta-mento dunque a Lleida, in Portogalllo, con le azzurre determinate a giocarsi la conquista del titolo.

Matthew Donald e che, dopo il 6-4 6-3 rifilato da Giammarco Gandolfi a Heynek Barton, il doppio azzurro è stato battuto per 3-6 7-6 10/3.

Ancora quinto postoA questo punto il miglior possibi-le traguardo per gli italiani era il quinto posto e così è stato grazie alle vittorie riportate sulla Bulga-ria e, con un perentorio 3 a 0, sul Belgio. A sorpresa il titolo è andato alla Croazia ai danni della Russia, al termine di una autentica battaglia conclusa sul filo di lana del terzo set del doppio decisivo.Nella Coppa femminile il cammino delle azzurrine - Virginia Ferrara, Giulia Martinelli, Giorgia Pedone, capitanate da Antonio Rubino - si è interrotto nella fase di qualifica-

zione dopo due successi ottenuti su Portogallo e Finlandia ed altrettante sconfitte subite da Repubblica Ceca e Polonia. Nella finale a otto squa-dre di Ajaccio ha dominato la Bul-garia che in finale ha poco concesso alla Bielorussia.

Bilancio azzurroIn attesa che a metà settembre si de-cidano le sorti dell’under 18 femmi-nile Coppa Sofia-Soisbault ove l’Ita-lia potrebbe recitare un ruolo di pri-mo piano, e considerato che i nostri team under 16 hanno mancato l’ap-prodo ai campionati mondiali under 16 (Junior Davis Cup e Junior Fed Cup) val la pena dare uno sguardo al bilancio azzurro relativo al comples-so delle 18 competizioni europee e mondiali a squadre del mondo ju-nior. L’Italia ha clamorosamente vin-to in campo maschile under 14 i due titoli europei di Winter Cup e Coppa Del Sol con un trio quanto mai forte, solido, competitivo e compatto for-mato da Lorenzo Musetti, Lorenzo Rottoli e Fausto Tabacco. Si è trat-tato di un’impresa senza precedenti ma, soprattutto, di qualità assoluta nell’intera storia delle coppe euro-pee a squadre. A debita distanza troviamo i due quarti posti scaturiti in Winter Cup under 16 maschile e in Coppa Valerio under 18, nonché tre quinti posti, due dei quali colle-zionati dagli under 12 e uno, il più “pregiato”, appena conquistato dagli under 14 nel Campionato mondiale under 14.

Gli under12 italiani sono arrivatiquinti agliEuropeidi Biot(Francia)

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giovani

La Coppa Belardinelliancora alla LombardiaTerzo successo in quattro anni, quinto in otto: i giovani lombardi classe 2003 e 2004 fanno loro la manifestazione giocata nel Centro Estivo Fit di Castel di Sangro (l’Aquila). Battuta la Puglia in finale, Sicilia al 3° posto

Un successo che ormai non fa più notizia. Un po’ come una vittoria di Novak Djoko-vic o di Serena Williams. Ma

che resta bello e gratificante come una prima volta. La Lombardia vince la Coppa Belardinelli, competizione a squadre per rappresentative regio-nali riservata ai nati negli anni 2003 e 2004, la cui fase finale nazionale è andata in scena in agosto sui cam-pi del Centro Estivo Fit di Castel di Sangro (L’Aquila). Trionfo che arriva puntuale, per la terza volta nelle ul-time quattro stagioni, e per la quinta nelle ultime otto: 2009, 2011, 2013 e 2014 i titoli più recenti prima di quello conquistato in Abruzzo, dal team che comprendeva dieci dei mi-gliori talenti della regione, guidati dai capitani Sergio Gelmini e Alberto Paris. Un team che ha dominato in finale la Puglia, sconfitta per 5-2 in una partita già messa in cassaforte dopo i singolari, chiusi con un 4-1 che ha reso ininfluenti i doppi.

potere... doppioI veri rischi erano arrivati in prece-denza, contro Lazio e Marche, in due incontri vinti in rimonta partendo rispettivamente da uno svantaggio di 1-3 e 2-3. Proprio quei doppi che nell’ultimo atto non sono serviti, erano stati determinanti per chiude-re quarti e semifinali con un sofferto ma meritato 4-3, di fronte ad avver-sarie di pari valore. Il cammino co-

minciato con un 5-2 alla Toscana ha dunque trovato la sua conclusione con un identico risultato a spese del-la Puglia, capace di strappare soltan-to il singolare di Massacri, ma ceden-do quelli di Perego, Carrara, Persi e Lisa Pigato. Quest’ultima, bergama-sca classe 2003, cresciuta a Sanre-mo e tesserata per lo Junior Milano, è stata protagonista di una battaglia di oltre tre ore e trenta minuti contro Eleonora Alvisi, terminata soltanto per 7-5 al terzo dopo tante occasioni da una parte e dall’altra. Un match forse decisivo per la fiducia che ha saputo infondere nell’intera squa-dra, poi in grado di dominare oltre le più rosee aspettative.

“dimostriamo qualità”“Queste vittorie in Coppa Belardinel-li - spiega il capitano Alberto Paris - hanno sempre un sapore particolare perché giungono in una competizio-ne che mette in campo il meglio del tennis giovanile. Arrivare in fondo significa dimostrare la qualità di un movimento, dei giocatori e dei ma-estri. Farlo più volte in pochi anni come è capitato alla Lombardia, è un ulteriore motivo di vanto per una re-gione che ha dato e continua a dare molto, in termini di quantità e quali-tà, al mondo del tennis italiano”.

sotto gli occhi dei tecniciSi è giocato come detto sui campi

Chi era Mario BelardinelliMario Belardinelli è un personaggio di centrale importanza per il tennis italiano. Nato il 15 settembre 1919 a Roma, fu tennista (ottavi di finale al Roland Garros ‘47) e dirigente sportivo. È considerato uno degli artefici del successo italiano in Coppa Davis (qui nella foto durante i festeggiamenti) per aver scoperto e fatto maturare al Centro Tecnico Nazionale di Formia giocatori come Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli. Il “Signor Mario”, come era sopprannominato era un grande talent scout e un grande precursore nei metodi di allenamento, tecnici e fisici.

La Lombardia vincitrice delle Coppa Belardinelli 2016 con i capitani Sergio Gelmini (a sinistra)e Alberto Paris. Dei classe 2003 i ragazzi sono Michael Rossoni, Giulio Perego, Gabriele Datei, Lorenzo Conti; Lisa Pigato e Beatrice Stagno le ragazze. I classe 2004 sono Cristian Persie Federico Scotuzzi; le ragazze Eleonora Carrara e Samira Di Stefano.

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giovani

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Fase finale a Castel di sangro:i risultati delle fasi clou

Finale 1° e 2° postoLombardia b. Puglia 5-2Perego (L) b. Gammariello (P) 6-2 7-6, Pigato (L) b. Alvisi (P) 5-7 7-6 7-5, Massacri (P) b. Rossoni (L) 6-2 6-3, Carrara (L) b. Piscopiello (P) 6-0 6-0, Persi (L) b. Veneziani (P) 6-0 rit., Massari/Simone (P) b. Carrara/Di Stefano (L) 6-2 6-3, Scotuzzi/Datei (L) b. Arleo/Carbone (P) 6-3 7-5.

Finale 3° e 4° postoSicilia b. Marche 6-1Iacquinto (S) b. Rotilio (M) 6-4 6-0, Paternò (S) b. Ruggeri (M) 1-6 7-6 7-6, Nardi (M) b. Tabacco (S) 3-6 6-0 6-3, Ferrara (S) b. Baldelli (M) 3-0 rit., Schiera (S) b. Buldorini (M) 6-3 2-6 6-1, Paternò/Fer-rara (S) b. Soresina/Corsini (M) 6-2 6-3, Tabacco/Gagliani (S) b. Gentili/Castorina 6-4 6-3.

SemifinaliLombardia b. Marche 4-3Perego (L) b. Marroni (M) 6-3 6-2, Pigato (L) b. Ruggeri (M) 6-7 6-2 6-0, Nardi (M) b. Rossoni (L) 6-0 7-5, Baldelli (M) b. De Stefano (L) 6-1 6-1, Buldorini (M) b. Persi (L) 6-3 2-6 6-1, Pigato/Stagno (L) b. Ruggeri/Corsini (M) 6-4 6-1, Perego/Conti (L) b. Rotilio/Nardi (M) 2-6 6-1 10/7.

Puglia b. Sicilia 4-3Gammariello (P) b. Piraino (S) 6-2 6-2, Alvisi (P) b. Paternò (S) 1-6 7-5 6-1, Tabacco (S) b. Mas-sacri (P) 6-1 6-4, Pedone (S) b. Piscopiello (P) 6-0 6-0, Stracquadai (S) b. Veneziani (P) 3-6 6-4 7-6, Alvisi/Simone (P) b. Ferrara/Pedone (S) 7-5 6-2, Gammariello/Massacri (P) b. Tabacco/Iacquinto (S) 6-4 1-6 10/7.

del Centro Estivo Fit di Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila. E si è giocato sul veloce, vale a dire su 10 campi in Green Set, sotto gli oc-chi dei tecnici nazionali Paolo Girel-la, per il Settore Tecnico Nazionale, e di Rocco Marinuzzi, direttore del Centro Estivo Fit ospitante. Non so-lo, perché presente per tutto l’arco della manifestazione c’era anche il direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi Mi-chelangelo Dell’Edera, che è anche il responsabile dell’attività periferica giovanile fino ai 16 anni. Quest’anno va sengalato che c’è stata un’inver-sione di sede fra le Coppa Belardi-nelli e la Coppa delle Province: la prima si è svolta a Castel di Sangro, mentre l’altra ha avuto luogo a Ser-ramazzoni. Scelta legata a motiva-zioni di carattere organizzativo e tecnico, ma in particolare si riferisce all’esigenza da parte del Settore Tec-nico Nazionale di vedere all’opera i nostri migliori elementi under 12-13 su superfici veloci, considerando che gran parte dell’attività giovanile nazionale e internazionale, soprat-tutto nel periodo estvo, si svolge sulla terra rossa.

180 atleti in campoL’occasione di vedere all’opera un nu-mero altissimo di atleti di particolare interesse (circa 180 in rappresentan-za di tutte le regioni partecipanti) ha reso possibile non solo valutare lo stato di salute del nostro movimen-to giovanile, ma anche raccogliere dati e statistiche importantissime per la costruzione di un database su cui il Settore Tecnico Nazionale e l’ISF stanno già lavorando per indi-viduare le giuste vie da percorrere. Il lavoro dei tirocinanti dell’ISF “R. Lombardi” da questo punto di vista è stato importantissimo, avendo essi di fatto raccolto informazioni punto su punto di ogni incontro.

occasioni unicheProprio perché convinti dell’unicità di queste occasioni per creare cul-tura nel sistema e fare formazione, l’Istituto Superiore di Formazione ha predisposto una serie di interventi con il responsabile dell’Area Menta-le, vale a dire il professor Antonio Daino, e con la collaborazione della dottoressa Fischietti, responsabile della Preparazione Mentale del CTP di Bari. In particolare due i momenti

La classifica completa1. Lombardia2. Puglia3. Sicilia4. Marche5. Emilia Romagna6. Umbria7. Lazio8. Piemonte9. Toscana10. Veneto11. Sardegna12. Abruzzo-Molise13. Campania14. Bolzano15. Ligura16. Friuli V.G.

significativi, un incontro con i geni-tori di tutti gli atleti presenti al fine di facilitare la presa di coscienza del loro ruolo nel percorso di alto livel-lo dei propri figli, e un incontro con ognuna delle 19 Rappresentative re-gionali, con atleti e capitani. Quello che resta da questa edizione 2016 della Coppa Belardinelli è che quel-lo giovanile italiano è un movimento in salute, con atleti talentosi su cui poter costruire progetti a lungo ter-mine di una certa importanza.

Circa 180 atleti in campo a Castel di Sangro in rappresentanza di 19 regioni; tra gli ospiti alla cerimonia di presentazione anche Nicola Pietrangeli (in abito chiaro)

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beach tennis

Sempre primi in spiaggiaL’Italia vince il titolo maschile con Cappelletti e Carli, ma le brasiliane Miller e Cortez si portano via il femminile ai danni di Gasparri-D’Elia. Quarta edizione filata sulla Riviera romagnola, con un’arena da 4.000 persone

Un solo titolo azzurro dal 4° mondiale di beach tennis organizzato a Cervia ma è arrivato nel doppio maschi-

le, la specialità principe. A conqui-starlo sono stati Michele Cappelletti (secondo alloro personale per lui in carriera) e Luca Carli, che in fina-le hanno messo la ciliegina su una torta tutta azzurra battendo Davide Benussi e il 43enne Alessio Chiodio-ni (6-3 6-1). Sul match point, quando Benussi non è riuscito a rispondere a uno smash di Carli, quest’ultimo si è strappato la maglietta e l’ha gettata in mezzo alle tribune dell’Arena dei 4.000 di Cervia. Che in cambio ha ri-servato loro un enorme bagno di fol-la, con tanto di autografi e selfie in serie a coronamento del titolo.

La striscia di CappellettiCappelletti vinse a Cervia, come det-to, anche l’anno scorso. Ma lo fece in coppia con Matteo Marighella: “La sua esperienza un anno fa mi aiutò moltissimo - ha detto Cappelletti dopo la vittoria - e se quest’anno ho giocato così bene probabilmente è merito suo”. E proprio quel succes-so, allora, fu l’inizio di una lunga serie di soddisfazioni. Striscia che Cappelletti ora prova a riaprire con il nuovo partner Carli: “Insieme abbia-mo giocato un gran match in finale - ha detto Cappelletti -, anche perché la pressione era altissima. Se qual-che tempo fa mi avessero detto che sarei tornato a essere campione del mondo e n.1 nel ranking non ci avrei creduto nemmeno io”. E proprio Car-li gli fa eco: “Aspettavo questo suc-cesso, avevamo già perso in finale nel 2013, ma questa volta eravamo più pronti. L’esperienza è servita”.

Gasparri-D’Elia,beffa... finaleCon Giulia Gasparri ed Eva D’Elia l’I-talia è andata vicinissima al bis. A beffarle in finale, loro che erano le

prime favorite della vigilia, sono sta-te le due brasiliane Rafaella Miller e Joana Cortez, che con i suoi 37 an-ni è una delle giocatrici più popola-ri dell’intero circuito-beach. E così, per la prima volta, il titolo mondiale esce dai nostri confini e se ne va in Brasile. “Stavo per accettare un la-voro alle Olimpiadi e non venire qui - ha detto la Cortez dopo il succes-so, - meno male che non l’ho fatto”. Anche perché Rafaella ha mancato di poco il bis nel doppio misto, perso al super tie break insieme al conna-zionale Vinicius Font contro i russi

La coppia azzurra campione del mondo formata da Luca Carli e Michele Cappelletti:in finale hanno battuto gli altri azzurri Benussi-Chiodioni

Le azzurre Giulia Gasparri (a sinistra) ed Eva D’Elia, battute in finaledalle brasiliane Miller e Cortez

Cervia, che poker! Per il quarto anno consecutivo Cervia ha ospitato i Campionati del Mondo Individu-ali di beach tennis, l’evento più importante dell’anno (rappresentati 20 paesi del mondo) con i classici tre tabelloni di doppio (maschile, femminile e misto). Per la prima volta però sono andate in scena anche le gare giovanili (under 14 e under 16). Il Bagno Delfino, dove si è svolto l’evento ha ospitato un’arena da oltre 4.000 posti a sedere Insomma, tra cor-nice di pubblico, servizi, e area commerciale, il mondiale è stato un successo. (Luca Bidolli)

Burmakin/Churakova). Per la crona-ca, è 2-6 6-2 6-3 il punteggio che ha condannato il duo azzurro in finale. E allora l’alloro mondiale passa dalle spiagge romagnole a Copacabana, in attesa di andare a riprendercelo.

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circuito amatoriale fit-tpra

Noi, atleti col lambruscoTra sessioni d’allenamento con i maestri federali e pranzi accompagnati da buon vino: direttamente da uno dei partecipanti agli Stage Estivi Fit per adulti un diario di bordo che racconta lo spirito dell’estate con racchetta

L’estate 2016 non è stata solo spiaggia, monti e riposo. Per alcuni amatori impallinati è stata l’occasione per una full

immersion tennistica di tutto rispetto grazie ai centri estivi federali riservati agli adulti. Ecco una sorta di diario di uno dei frequentatori, Marco Morganti, avvocato. Alle prese con una vacanza a tutto tennis nel centro Fit di Serra-mazzoni. Dalle sessioni in campo, ai pasti “d’atleta”, fino ai sogni di gloria notturni... ecco il diario di bordo diret-tamente dagli Stage Estivi Fit 2016.

50 ardimentosi cuoriSulle soleggiate colline dì Serramaz-zoni è iniziata l’avventura degli ardi-mentosi fighters Tpra, pronti ad ogni sacrificio nella ricerca della imperitura gloria tennistica.Di buon mattino, spronati dalle sa-pienti parole di incoraggiamento del Maestro dei Maestri Claudio Donatelli, che saprebbe convincere anche l’umile tennista che vi scrive di essere la rispo-sta italiana a Roger Federer, i volente-rosi atleti entrano in campo animati da sacro furore agonistico. Dopo i primi 4-5 serrati palleggi imposti dai valen-ti Maestri, tutti comprendono che non sarà una passeggiata di salute, e che la settimana potrebbe incidere parecchio su muscolature più abituate a smanet-tare smartphone che racchette.Comunque, grazie alla indomita forza

di volontà degli atleti, ed anche a mi-steriosi bibitoni di cui avidamente ab-beverarsi, si giungeva felicemente alla fine del primo turno di allenamento. Nel pomeriggio si replicava. Ed ecco deflagrare la prima “bomba” della set-timana. A conclusione di esercizi ten-nistici di precisione, veniva proclama-to vincitore, con tanto di standing ova-tion degli increduli Maestri, Pasquale detto Roger. Ora delle due l’una. O oggi il tennis è morto, oppure aveva ragione Andy Wharol, che ogni uomo su questa terra ha diritto a un quarto d’ora di celebrità. Dopo aver consu-mato la tipica frugale cena dell’atle-ta, composta da lasagna, amatriciana e fritti misti, innaffiata da ettolitri di lambrusco, la disciplinata compagnia

si recava in sala conferenze dove ve-niva convinta, dal fulgido esempio di Lorenzo Benanti, attuale Top 100 e fu-turo numero uno, a iscriversi in massa al Tpra. Venivano quindi assegnati agli atleti i rispettivi coach, ossia i maestri che comprendevano in un solo atti-mo il destino che li attendeva: orde di improbabili tennisti che li avrebbero assillati, anche in orari notturni, per improvvisi dubbi sulla presa miglio-re della racchetta o anche sull’abbi-namento giusto della maglietta con il colore del calzino.Arrivava infine il rompete le righe, e tutti si ritiravano nelle proprie came-rette, per il giusto riposo dell’ardimen-toso, che di notte sognerà dolcemente di vincere Wimbledon...

Marco Morganti

Marco Morganti, avvocato con racchetta,ci racconta una settimana allo Stage Estivo Fit di Serramazzoni

Settembre a tutta velocità: 3 tappedel Kia TrophyTre tappe tutte in settembre. Per ricominciare la corsa verso Milano prima (master finale) e Mel-bourne poi. Destinazione Australian Open 2017, grazie al Kia Tennis Trophy, circuito di tornei amatoriali Fit-Tpra che manda i suoi vincitori (del maschile e del femminile) al primo Slam dell’anno. Si riprende dal Club Njlaya di Bari tra 8 e 11 settembre. Poi sarà la volta del Tc Faenza (15-18 settembre) e infine del Tc Pe-trarca di Napoli (29 settembre-2 ottobre).

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personal coach

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Trophy Position,la base del servizioÈ la posizione di caricamento ed è quella che determina il recuperoe l’applicazione della forza in battuta attraverso l’uso dei vari segmenti corporei: le gambe, il tronco, le spalle e le due braccia (dominante e non)

Di GEnnaro VoLturo,

i.S.F. r. LombarDi

Spesso, nell’analisi biomec-canica e tecnica del servi-zio moderno, buona parte dell’attenzione gravita sulla

posizione di caricamento (definita da molti autori come “trophy posi-tion”) che rende conto dell’efficacia del movimento di preparazione. In-fatti grazie a un’adeguata “trophy position” si determinano le condi-zioni affinché il tennista possa re-clutare e applicare forza attraverso l’intervento sequenziale dei vari segmenti corporei. Si possono ap-prezzarne gli aspetti fondamentali analizzando cinque punti cardine.

1 il piegamentodegli arti inferioriÈ importante ricordare come l’en-fasi vada posta non tanto sull’en-tità del piegamento ma piuttosto sul tempo di contatto degli arti in-feriori sul terreno che deve essere tale da garantire il trasferimento di energia alla parte superiore del corpo evitando che la torsione del tronco intervenga troppo presto. A tal riguardo si ricordi che, se il tennista iniziasse il movimento di accelerazione dell’attrezzo verso l’alto con i piedi già in fase aerea, non potrebbe utilizzare al meglio la propria massa corporea per ap-plicare forza.

2 La torsione del troncoLa torsione del tronco è particolar-mente significativa per rendere ef-ficace il servizio, in quanto il ten-nista può reclutare energia elastica nei muscoli che hanno una quantità di massa maggiore e che, se corret-tamente attivati, possono favorire

un incremento di velocità di circa il 25%. Come si nota nell’imma-gine 1, il grado di torsione delle spalle è maggiore rispetto a quel-lo delle anche e il pre-stiramento della regione addominale è tale da comportare un’estensione dell’an-ca anteriore che spesso porta la stessa all’interno del campo al ter-mine della fase di preparazione. In realtà tale azione è più evidente nei tennisti che adottano la tecni-ca del foot up (vedi immagine 2) e meno marcata nei tennisti che, come Federer, utilizzano la tecnica del foot back.

3 L’inclinazionedelle spalleAl termine della preparazione (ve-di immagini 1 e 2) le spalle as-sumono una posizione obliqua rispetto al terreno e ciò fa sì che tutti i segmenti corporei siano al-

1

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personal coach

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lineati verso la direzione verticale coincidente con il punto ideale di impatto. Se le spalle fossero di-sposte parallelamente al terreno, sarebbe inevitabile una dispersio-ne di energia in quanto il tenni-sta produrrebbe quantità di moto quasi esclusivamente in direzione orizzontale attraverso il trasferi-mento del peso del corpo, come av-viene sovente nei colpi a rimbalzo.

4 Azione dell’artonon dominanteDopo aver effettuato il lancio di pal-la, è molto importante che l’arto non dominante prosegua il movimento in direzione verticale fino ad assu-mere, in coincidenza della “trophy position”, una posizione perpen-dicolare rispetto al terreno (ve-di immagine 1) garantendo in tal modo stabilità degli arti inferiori e del tronco e aumentando il tempo di contrazione eccentrica dei muscoli deputati alla produzione di energia.Diversi tennisti che utilizzano la tecnica del foot up (vedi imma-gine 2) assumono una posizione dell’arto non dominante più arretra-ta rispetto a quella perpendicolare al terreno appena citata, per fare in modo che il peso del corpo non graviti unicamente sulla gamba an-teriore a seguito dell’avvicinamento dei piedi.

5 Il fulcro della forzaPer quanto concerne i segmenti dell’arto dominante è fondamenta-le che al termine della preparazio-ne il fulcro della forza graviti sul-la spalla piuttosto che sul gomito o sulla mano. Per raggiungere tale obiettivo è necessario che l’angolo di flessione del gomito non sia ec-cessivo (è stato registrato un an-golo ideale di circa 90° tra avam-braccio e braccio) ed è altrettanto

2

3importante che la mano sia rivolta lateralmente (piuttosto che verso l’alto o verso l’avanti) con una lie-ve deviazione in direzione del pol-lice (a tal riguardo l’attrezzo deve assumere un’angolazione obliqua rispetto al terreno).

Le considerazionididattichePer determinare tutte le condi-zioni tecniche menzionate, è di grande importanza che il tennista esegua al meglio la prima fase del movimento di preparazione alla quale spesso non è riservata suffi-ciente attenzione in fase didattica. Nell’immagine 3 si può eviden-ziare come l’estensione dell’ar-to dominante (che, a eccezione del servizio eseguito con prepara-zione nulla, idealmente dovrebbe sempre precedere la flessione del gomito), il palmo della mano ri-volto verso il basso e il timing asincrono tra l’azione di lancio dell’arto non dominante e l’azione di contrazione eccentrica dei mu-scoli dell’arto dominante, siano gli aspetti tecnici centrali su cui focalizzare l’attenzione. Tali punti chiave saranno analizzati nel det-taglio in articoli successivi.

Nell’immagine 1 e nell’immagine 3,la “Trophy Position” di Roger Federer; nell’immagine 2, quella del ceco Tomas Berdych. Qui sotto, Andy Murray

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racchette e dintorni

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Pure Aero Stars & Stripes, la racchetta medaglia d’oroLa Babolat ha personalizzato il suo attrezzo di punta con stelle e strisce della bandiera americana, a beneficio di Jack Sock che l’ha utilizzata a Rio vincendo l’oro nel misto e il bronzo nel doppio. Ottima per chi spinge...

dI eNzo ANderLoNI e MAUro sIMoNCINI

FoTo geTTy IMAges

Babolat Pure Aero è la racchetta portata al successo da Rafael Nadal: un telaio rigido, potente e preciso che ha già dimostrato

di poter supportare al meglio i giocatori che picchiano da fondocampo accen-tuando, quando è il caso, le rotazioni in top spin. Piatto corde generoso, pe-so medio, sistema antishock Cortex a tagliare le vibrazioni, passacorde al-largati a ore 6 e ore 12 per lasciare più libertà al filamento di muoversi all’im-patto: queste le principali caratteristi-che tecniche. La novità del 2016 sono però le personalizzazioni, in particola-re sul piano estetico, che aggiungono un sapore tutto particolare all’attrez-zo. Questa Pure Aero Stars and Stripes, che andrà di sicuro forte agli Us Open dopo aver trionfato a Rio 2016, gioca al meglio gli elementi grafici e i colori della bandiera statunitense. E acquista parecchio in personalità. La Casa fran-cese l’ha pensata per il suo testimonial di spicco tra i “pro” statunitensi e cioè la medaglia d’oro olimpica di doppio misto (e bronzo nel doppio), n.28 del mondo, Jack Sock, rispettivamente in coppia con Bettanie Mattek-Sands e Ste-ve Johnson. E che Babolat guardi con particolare attenzione al tennis ameri-cano lo dice anche il fatto che lo stesso Steve Johnson, oggi n.21 del mondo e n.1 Usa) e il poderoso Sam Querrey (n. 31 del mondo e n.4 Usa) giocano con le racchette a due strisce di Lione.

In laboratorioIl nostro esemplare Stars & Stripes è in-cordato con sintetico Babolat monofila-mento Babolat RPM Team: sulla bilancia fa segnare un peso complessivo di 319 grammi. Il bilanciamento è leggermente verso la testa a 33,2 centimetri dell’e-

stremità del manico. Lo spessore del profilo varia tra i 23 e i 26 millimetri è la rigidità è notevole: 69 punti. Come notevole è il dato dell’inerzia, che espri-me l’attitudine alla spinta: 327 punti. In base a questi dati, il Diagnostic Center evidenzia in questo attrezzo più poten-za (ben 61 punti su 100) che controllo (37 su 100). Buona la maneggevolezza, 69 su 100.

In campo Se cercate un attrezzo non troppo pe-sante, ma che faccia uscire pesante la pallina, l’avete trovato. Potete picchiare di piatto o anche caricare un top spin aggressivo: la racchetta è pensata per questo. Rispetto alla versione origina-ria la Aero Pro Drive, c’è un incremen-to di spinta a leggero detrimento del controllo, ma quello è logico che debba mettercelo chi gioca, con il giusto alle-namento. Da un lato si riesce a esprime-re potenza e si produce profondità con buona continuità. Dall’altro la maneg-gevolezza è alla portata di tutti. Merito del bilanciamento non eccessivamente

spostato in avanti. Si gioca bene anche sotto rete, grazie a uno sweet-spot am-pio e il servizio è una bella fucilata, O comunque bello pesante se lo si lavora (meglio kick che slice). Una racchetta ideale per il tipico giocatore contempo-raneo, quello che picchia da fondocam-po, con la giusta quantità di rotazione. Attrezzo da agonisti ma tutt’altro che proibitivo: va bene dalla quarta catego-ria in su. E non taglia fuori nemmeno quelli che stanno cominciando a com-petere nel mondo Fit –Tpra.

La schedaBabolat pure Aero stars & stripes

piatto corde: 100 sq.in.; schema d’incor-datura: 16x19; peso senza corde: 300 g;

bilanciamento: 32 cm; prezzo: 239,95 euro (telaio nudo e prezzo di listino)

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la regola del gioco

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Inviateci via mail le vostre domandeL’articolo di questa pagina risponde al quesito posto via mail dal nostro lettore Giuliano Giamberini.I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura rego-lamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.

Quando la rispostaè un disturbo...Se il nostro avversario ribatte nella nostra metà campo tutti i primi servizi terminati fuori - e se la cosa ci disturba prima di battere la “seconda” - possiamo chiedere all’arbitro di intervenire. E lui come si deve comportare?

La situazioneRoberta sta giocando una partita di singolare contro Alberta con la presenza di un arbitro di sedia.

Che cosa succedePer più di una volta nel corso della partita, accade che dopo una pri-ma di servizio servita da Alberta e rimbalzata fuori, Roberta - vuoi per istinto, vuoi per abitudine - ri-sponda rimandando la palla chia-mata “out” dal lato di campo del servitore. E così facendo spesso causa un ritardo nell’esecuzione della seconda palla di servizio. Dopo l’ennesima palla risposta in questo modo, Roberta commette un doppio fallo, e spazientita chie-de all’arbitro di applicare il codice di comportamento nei confronti della sua avversaria Alberta.

Come ci si comporta?Uno dei nostri più assidui lettori, Giuliano Giamberini, ci segnala il caso sopra esposto, che in effetti fortunatamente per chi sta in sedia e deve arbitrare non è una situazio-ne che si propone troppo spesso. E per fortuna, perché la sua corretta gestione da parte dell’ufficiale di gara non è affatto banale.Effettivamente da un lato è ne-cessario evitare che un giocatore possa disturbare volontariamente o involontariamente l’avversario, dall’altro però non è nemmeno

agevole riuscire a stabilire un net-to confine tra un atto o un compor-tamento istintivo - e a volte incon-dizionato - e una effettiva volontà premeditata di arrecare disturbo.

prevenire è meglioche... punirePuò succedere infatti che la palla sia molto vicina alla riga, oppure può capitare che il giocatore non senta del tutto la chiamata “out” e dunque proceda con la risposta. In definitiva possiamo dire che l’ap-plicazione della regola del distur-bo considerato involontario (prima chiamata “let”, dalla seconda in poi si assegna il punto all’avversario) non sembra tuttavia supportata da attuali regole o procedure.Si ritiene invece essere più oppor-tuno cercare di controllare che ciò non avvenga, prevenendo tali com-portamenti e chiedendo al giocato-re di evitare un’azione di questo genere che può arrecare potenzia-le disturbo all’avversario.

Usare gli avvertimentiÈ consigliabile dunque procedere con una sorta di avvertimento bo-nario (che in inglese viene definito come “soft warning”, letteralmente “richiamo morbido”) nei casi in cui la pallina servita sia chiaramente e ampiamente rimbalzata fuori dal rettangolo del servizio.Certo, nel caso in cui anche que-sta richiesta da parte dell’arbitro non fosse ascoltata o palesemente ignorata, allora può essere conces-so al giudice di sedia di applicare direttamente il codice di condotta per condotta antisportiva.

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