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IL PERIODICO DEI PROFESSIONISTI DEL COSTRUIRE 2010 - anno 4 - numero II Nel bresciano IdealPark ha realizzato 8 parcheggi sotterranei nello spazio pensato per una sola vettura Sul Garda posti auto invisibili Le tecnologie per realizzare posti auto a scomparsa sono sempre più innovative, perchè spesso de- vono coniugare la realizzazione di un nuovo progeo su un edi- ficio già esistente senza intaccar- ne le caraeristiche. Uno degli esempi più eclatanti di progeo di riuso, conservazione e conso- lidamento è quello della Limo- naia Bernini, situata a Gargnano, in provincia di Brescia. Rappre- senta uno speacolare esempio di antichità e tecnologia portate a convivere armoniosamente. Il progeo di conservazione si po- ne come obieivo quello di man- tenere inalterati i caraeri essen- ziali dell’edificio, senza tuavia rinunciare alla realizzazione di un progeo di riuso funzionale e tecnologicamente adeguato. continua a pagina 5 Sono state approvate dalla Giun- ta regionale, lo scorso 2 marzo, le “Prescrizioni tecniche ae a ga- rantire la fruizione degli edifici residenziali privati, degli edifici residenziali pubblici e degli edi- fici e spazi privati aperti al pub- blico”. La delibera rientra nel- l’ambito della legge regionale 16, del 12 luglio 2007, sulle “Dispo- sizioni generali in materia di eli- minazione delle barriere archi- teoniche” in cui si riconosce la competenza regionale a deare normative tecniche in campo edilizio. In particolare, all'artico- lo 6, la norma prevede che “i progei relativi alla costruzione di nuovi edifici e alla ristruura- zione, redai in osservanza delle prescrizioni tecniche per garan- tire la fruizione di spazi pubblici e privati nel rispeo dei principi fondamentali, siano desumibili dalla legislazione statale”. Per quanto riguarda il nuovo ordi- namento degli ascensori, spiega- to nell’articolo 21 della legge re- gionale, le disposizioni in mate- ria di accessibilità, visitabilità ed adaabilità sono disciplinate da- gli articoli 4.1.12 e 8.1.12 del de- creto ministeriale del 14 giugno 1989 numero 236. In questo caso la legge regionale prevede che i criteri di progeazione facciano riferimento sempre al decreto ministeriale del 14 giugno 1989 numero 236, ovvero, nel caso in cui fossero presenti indicazioni e soluzioni di queste devono esse- re differenziate da quanto analo- gamente previsto dal citato di- sposto normativo nazionale, si deve intendere che queste pre- valgono su quanto riportato dal- lo stesso decreto. Inoltre, le pul- santiere interne ed esterne devo- no garantire un adeguato con- trasto cromatico dei singoli pul- santi rispeo alla piastra in cui sono inseriti e di questa rispeo alla parete su cui è collocata. continua a pagina 3 A BIRMINGHAM l’intervento Nel futuristico simbolo della città “the Cube” installato un sistema Multiparker 760, così 339 automobili si posizionano da sole ...E A VENEZIA IN QUESTO NUMERO p.4 | ECOLOGIA LEGAMBIENTE Emergenza smog nelle grandi città italiane p.4 | TECNOLOGIA PIZZEGHELLA STEVAN Arsiero, la chiesa avrà il suo elevatore “Special” p.7 | FOTOVOLTAICO SINERGI Il Governo vara i provve - dimenti del 2011 per il ri - sparmio energetico progettourbano Trabucchi, i ragni marini dei pescatori Ristrutturazioni, ora si cambia La Regione Veneto ha dato l’ok alle nuove prescrizioni tecniche Modifiche per gli ascensori, ma la legge di riferimento è del 1989 Impiegati in Abruzzo e Molise, uniscono ingegno e semplicità Molte sono le questioni che queste singolari costruzioni in legno, usate dalle popolazioni della costa abruzzese-molisana per la pesca, possono sollevare. Interessante è come siano state concepite per resistere alla forza di mare e vento. Prof. Franco Laner continua a pagina 13 Rivediamo la cultura dei posteggi In Italia ne servono all’incirca 350mila, che però non si pos- sono realizzare in superficie In oobre IdealPark, azienda vero- nese leader in Italia nel seore dei parcheggi automatizzati, ha tenuto un convegno con l’obieivo di pro- muovere la tecnologia veronese e far conoscere i sistemi di parcheggio. Michele Stevan, A.D. dell’azienda, spiega: “Negli ultimi anni l’impie- go di sistemi di parcheggio auto- matizzati e meccanizzati in Italia è aumentato. Tuavia restiamo in- dietro se ci compariamo con Ger- mania, Francia, Gran Bretagna”. continua a pagina 10 La struttura è stata integrata all’interno del progetto di recupero della storica Limonaia Bernini Le attuali metodolo- gie consentono di in- stallare piattaforme elevatrici anche in abitazioni che un tem- po erano incompatibili Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr.46) art. 1, comma 1, CNS VR - Editrice Gruppo Editoriale omnibus - Piazza S. Benco, 4 - 34100 Trieste

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I L P E R I O D I C O D E I P R O F E S S I O N I S T I D E L C O S T R U I R E 2010 - anno 4 - numero II

Nel bresciano IdealPark ha realizzato 8 parcheggi sotterranei nello spazio pensato per una sola vettura

Sul Garda posti auto invisibiliLe tecnologie per realizzare postiauto a scomparsa sono semprepiù innovative, perchè spesso de-vono coniugare la realizzazionedi un nuovo proge�o su un edi-ficio già esistente senza intaccar-ne le cara�eristiche. Uno degliesempi più eclatanti di proge�odi riuso, conservazione e conso-lidamento è quello della Limo-naia Bernini, situata a Gargnano,in provincia di Brescia. Rappre-senta uno spe�acolare esempiodi antichità e tecnologia portate aconvivere armoniosamente. Ilproge�o di conservazione si po-ne come obie�ivo quello di man-tenere inalterati i cara�eri essen-ziali dell’edificio, senza tu�aviarinunciare alla realizzazione diun proge�o di riuso funzionale etecnologicamente adeguato.

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Sono state approvate dalla Giun-ta regionale, lo scorso 2 marzo, le“Prescrizioni tecniche a�e a ga-rantire la fruizione degli edificiresidenziali privati, degli edificiresidenziali pubblici e degli edi-fici e spazi privati aperti al pub-blico”. La delibera rientra nel-l’ambito della legge regionale 16,del 12 luglio 2007, sulle “Dispo-sizioni generali in materia di eli-minazione delle barriere archi-te�oniche” in cui si riconosce lacompetenza regionale a de�arenormative tecniche in campoedilizio. In particolare, all'artico-lo 6, la norma prevede che “iproge�i relativi alla costruzione

di nuovi edifici e alla ristru�ura-zione, reda�i in osservanza delleprescrizioni tecniche per garan-tire la fruizione di spazi pubblicie privati nel rispe�o dei principifondamentali, siano desumibilidalla legislazione statale”. Perquanto riguarda il nuovo ordi-namento degli ascensori, spiega-to nell’articolo 21 della legge re-gionale, le disposizioni in mate-ria di accessibilità, visitabilità edada�abilità sono disciplinate da-gli articoli 4.1.12 e 8.1.12 del de-creto ministeriale del 14 giugno1989 numero 236. In questo casola legge regionale prevede che icriteri di proge�azione facciano

riferimento sempre al decretoministeriale del 14 giugno 1989numero 236, ovvero, nel caso incui fossero presenti indicazioni esoluzioni di queste devono esse-re differenziate da quanto analo-gamente previsto dal citato di-sposto normativo nazionale, sideve intendere che queste pre-valgono su quanto riportato dal-lo stesso decreto. Inoltre, le pul-santiere interne ed esterne devo-no garantire un adeguato con-trasto cromatico dei singoli pul-santi rispe�o alla piastra in cuisono inseriti e di questa rispe�oalla parete su cui è collocata.

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A BIRMINGHAM

l ’ i n t e r v e n t o

Nel futuristico simbolodella città “the Cube”installato un sistemaMultiparker 760, così339 automobili si posizionano da sole

...E A VENEZIA

I N Q U E S T ON U M E R O

p . 4 | E C O L O G I A

LEGAMBIENTE

Emergenza smog nelle

grandi città italiane

p . 4 | T E C N O L O G I A

PIZZEGHELLA STEVAN

Arsiero, la chiesa avrà il

suo elevatore “Special”

p . 7 | F O T O V O L T A I C O

SINERGI

Il Governo vara i provve-

dimenti del 2011 per il ri-

sparmio energetico

progettourbanoTrabucchi,i ragni marinidei pescatori

Ristrutturazioni, ora si cambiaLa Regione Veneto ha dato l’ok alle nuove prescrizioni tecniche

Modifiche per gli ascensori, ma la legge di riferimento è del 1989

Impiegati in Abruzzo e Molise,uniscono ingegno e semplicità

Molte sono le questioni chequeste singolari costruzioni inlegno, usate dalle popolazionidella costa abruzzese-molisanaper la pesca, possono sollevare.Interessante è come siano stateconcepite per resistere alla forzadi mare e vento.

Prof. Franco Lanercontinua a pagina 13

Rivediamola culturadei posteggiIn Italia ne servono all’incirca350mila, che però non si pos-sono realizzare in superficieIn o�obre IdealPark, azienda vero-nese leader in Italia nel se�ore deiparcheggi automatizzati, ha tenutoun convegno con l’obie�ivo di pro-muovere la tecnologia veronese e farconoscere i sistemi di parcheggio.Michele Stevan, A.D. dell’azienda,spiega: “Negli ultimi anni l’impie-go di sistemi di parcheggio auto-matizzati e meccanizzati in Italia èaumentato. Tu�avia restiamo in-dietro se ci compariamo con Ger-mania, Francia, Gran Bretagna”.

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La struttura è stata integrata all’interno del progetto di recupero della storica Limonaia Bernini

Le attuali metodolo-gie consentono di in-stallare piattaforme

elevatrici anche inabitazioni che un tem-po erano incompatibili

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr.46) art. 1, comma 1, CNS VR - Editrice Gruppo Editoriale omnibus - Piazza S. Benco, 4 - 34100 Trieste

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dicembre2010progettourbano 3

Le nuove norme per ristrutturare casaApprovate dalla Giunta regionale le “Prescrizioni tecniche atte a garantire la funzione degli edifici residenziali privati”

Cambiano le regole anche per ascensori e rampe, ma i criteri di progettazione sono ancora quelli del giugno 1989Sono state approvate dalla Giuntaregionale, lo scorso 2 marzo, le“Prescrizioni tecniche a�e a ga-rantire la fruizione degli edifici re-sidenziali privati, degli edifici re-sidenziali pubblici e degli edifici espazi privati aperti al pubblico”.La delibera rientra nell’ambito del-la legge regionale 16, del 12 luglio2007, sulle “Disposizioni generaliin materia di eliminazione dellebarriere archite�oniche” in cui siriconosce la competenza regiona-le a de�are normative tecniche incampo edilizio. In particolare, al-l'articolo 6, la norma prevede che“i proge�i relativi alla costruzionedi nuovi edifici e alla ristru�ura-zione, reda�i in osservanza delleprescrizioni tecniche per garantirela fruizione di spazi pubblici e pri-vati nel rispe�o dei principi fon-damentali siano desumibili dallalegislazione statale”. Con il prov-vedimento numero 1974 del giu-gno 2009, la Giunta ha avviato lapredisposizione strategica di que-ste prescrizioni, al fine di promuo-vere l'integrazione sociale dellepersone con disabilità e per darea�uazione al conce�o di fruibilità,intesa come “la possibilità, per lepersone, di poter utilizzare conpieno godimento spazi aperti, spa-zi costruiti, arredi, servizi infor-mativi, a�rezzature e svolgere at-

tività in sicurezza ed autonomia”.Il documento ha o�enuto il parerefavorevole della Commissione tec-nico-scientifica, nell'ambito dellea�ività del Centro regionale di do-cumentazione sulle barriere archi-te�oniche e ha o�enuto, infine,l’approvazione della Giunta. Perquanto riguarda il nuovo ordina-mento degli ascensori, spiegatonell’articolo 21 della legge regio-nale, le disposizioni in materia di

accessibilità, visitabilità ed ada�a-bilità sono disciplinate dagli arti-coli 4.1.12 e 8.1.12 del decreto mi-nisteriale del 14 giugno 1989 nu-mero 236 e dalle disposizioni quidi seguito riportate da applicarsisecondo quanto espresso all’arti-colo 3.3. In questo caso la legge re-gionale prevede che i criteri diproge�azione facciano riferimen-to sempre al decreto ministerialedel 14 giugno 1989 numero 236,ovvero, nel caso in cui fossero pre-senti indicazioni e soluzioni diqueste devono essere differenzia-te da quanto analogamente previ-sto dal citato disposto normativonazionale, si deve intendere chequeste prevalgono su quanto ri-portato dallo stesso decreto. Inol-tre, le pulsantiere interne ed ester-ne devono garantire un adeguatocontrasto cromatico dei singoli

pulsanti rispe�o alla piastra in cuisono inseriti e di questa rispe�o al-la parete su cui è collocata. I sin-goli pulsanti devono preferibil-mente avere dimensioni minimedi 2,5 centimetri, essere distanzia-ti tra di loro e sporgenti rispe�o al-la piastra. Se i pulsanti riportanosimboli o indicazioni, questi devo-no essere a contrasto cromatico edadeguatamente illuminati. Diver-samente, le disposizioni in materiadi accessibilità, visitabilità ed adat-tabilità in relazione ai servoscala edelle pia�aforme elevatrici sono di-sciplinate dagli articoli 4.1.13 e8.1.13 del decreto ministeriale del14 giugno 1989 numero 236. Il ri-corso al servoscala, possibile sol-tanto in interventi di adeguamentoe ada�abilità, come precisato all’ar-ticolo 18 (Il collegamento tra diver-si livelli verticali deve avvenire me-diante l’utilizzo di scale abbinate arampe e/o ascensori, in ragione deldislivello e del contesto. E’ ammes-so in subordine l’utilizzo di pia�a-forme elevatrici. Il ricorso al servo-scala è consentito soltanto per l’ade-guamento di edifici esistenti e lad-dove le precedenti soluzioni, ram-pe, ascensori e pia�aforme elevatri-ci, non possano motivatamente es-sere ado�ate), è sempre da conside-rare con molta a�enzione e comun-que solo come alternativa a rampe,pia�aforme elevatrici ed ascensoriin caso di impossibilità tecnica direalizzazione di questi ultimi, ade-guatamente motivata nella relazio-ne tecnica di proge�o e con graficidi de�aglio in scala adeguata. Inparticolare dovrà essere dimostratala possibilità di installazione di ser-voscala del tipo con pia�aforma persedia a ruote, evidenziando grafica-mente ai fondo-corsa inferiore e su-

periore spazi di manovra con pro-fondità minima pari a 150 centime-tri. Non è imposto, invece, un limi-te al dislivello superabile mediantel’impiego di pia�aforma elevatrice.Gli interventi ammessi dall’articolo2.2 della legge del 9 gennaio 1989,numero 13 ed all’articolo 18, de-scri�o poco sopra, comprendonol’installazione della pia�aforma ele-vatrice. Le disposizioni in materiadi accessibilità, visitabilità ed adat-tabilità in relazione alle scale sonodisciplinate dagli articoli 4.1.10 e8.1.10 del decreto ministeriale del14 giugno 1989 numero 236. Negliedifici residenziali almeno le scalead uso comune e tu�e quelle pre-senti negli edifici privati aperti alpubblico devono avere i gradini do-tati di marcagradino a contrastocromatico leggibile su ciascuna pe-data che le compone. La segnala-zione a contrasto cromatico vale an-che per dislivelli formati da un sologradino ed in generale per qualsia-si dislivello. Nelle nuove costruzio-ni la larghezza delle scale ad uso co-mune deve avere una larghezza mi-nima ne�a di 120 centimetri, quelleinterne alle unità abitative una lar-ghezza minima ne�a di 100 centi-metri. In entrambi è vietato l’utiliz-zo di gradini dalla pedata trapezoi-dale. Nelle ristru�urazioni la lar-ghezza delle scale ad uso comunepuò essere, per motivate ragioni, di-minuita fino ad un minimo di 100centimetri, quelle interne alle unitàfino ad un minimo di 80 centimetri.In entrambi i casi possono presen-tare gradini dalla pedata trapezoi-dale. Le scale aventi larghezza ne�ainferiore a 110 centimetri non pos-sono essere considerate ada�abili equindi vanno abbinate ad ascenso-re o a pia�aforma elevatrice. In ca-so di ada�abilità dovrà essere di-

mostrata in sede di proge�o la pre-disposizione stru�urale di un ido-neo foro nei solai per loro installa-zione garantendo un'idonea altezzadi extracorsa. Le scale a chiocciolanon possono essere considerate ac-cessibili né ada�abili e quindi van-no abbinate ad ascensore o a pia�a-

forma elevatrice. In caso di ada�a-bilità dovrà essere dimostrata in se-de di proge�o la predisposizionestru�urale di un idoneo foro nei so-lai per loro installazione garanten-do un'idonea altezza di extracorsa.Le disposizioni in materia di acces-sibilità, visitabilità ed ada�abilità inrelazione alle rampe sono discipli-nate dagli articoli 4.1.11 e 8.1.11 deldecreto ministeriale 14 giugno 1989numero 236. Le rampe sono pianiinclinati che collegano livelli a quo-te differenti. In particolare la pen-denza massima deve essere intesacome inclinazione massima di ognitra�o inclinato. Nel calcolo dellapendenza non si deve tener contodei piani di stazionamento. Nellenuove costruzioni tu�e le rampe,sia quelle ad uso comune che quel-le interne alle unità abitative, do-vranno avere una pendenza massi-ma del 5% con piani di staziona-mento profondi almeno 150 centi-metri posti ad una distanza massi-ma di 10 metri di sviluppo dellarampa che li precede.

progettourbanoIL PERIDICO DEI PROFESSIONSTI DEL COSTRUIRE

anno 4 - numero II

Autorizzazione Tribunale di Veronan. 1810 del 18-07-2008Testata iscritta al ROC

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Direttore responsabile:Emanuele Bonora

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Hanno collaborato:Duilio Colonna, Maria CristinaSalvaggio, Barbara De Marzi, Elisa Tomasello, Franco Laner,Rossella Coloni

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Tutti i diritti riservatiGaranzia di riservatezza: L’editore garantisce la massimariservatezza dei dati e la possibilità di richiederne gratuita-mente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: GEO Srl,via della Casa, 9 - 37122 - Verona. Le informazioni custo-dite dalla GEO Srl verranno utilizzate a solo scopo di in-viare la testata e gli allegati, anche pubblicitari, di interes-se pubblico (D.LEG. 196/2003 tutela dati personali)

In caso di adattabili-tà la piattaforma

elevatrice dovrà sod-disfare precisi requi-

siti, come un foroidoneo nel solaioper l’extracorsa

Le pulsantiereinterne ed esternedei nuovi impiantidevono assicurareun buon contrastocromatico dei tastirispetto alla piastra

LA SOLUZIONE...Confronto per un medesimo dislivello pari a 68 cm. Se ilservoscala (e) sembra quello più ‘semplice’ e meno diimpatto, le rampe (b, c) sono quelle rivolte a soddisfarele esigenze di ‘tutti’ i possibili utenti con il limitedell’ingombro in pianta, da una parte, e il vantaggio di unamanutenzione pressoché nulla, dall’altra. La piattaformaelevatrice (d) si pone come una soluzione intermedia: lasua fruibilità è paragonabile a quella delle rampe

LO SCHEMA...Il confronto illustra a due a due situazioni in cuil’installazione dell’ascensore è facoltativa e altre in cui èobbligatoria in ragione dei numeri di dislivelli. a, a’ -edificio completamente fuori terra; b, b’ - edificio conun piano interrato (cantine e garage); c, c’ - edificio in cuiun’unità immobiliare è distribuita su due livelli (duplex);d, d’ - edificio con porticato a piano terra; e, e’ - edificio conun piano seminterrato; f, f’ - edificio con più piani interrati

È stato presentato il 18 o�obrescorso, nella sala dei Duecento alpalazzo Vecchio di Firenze, il rap-porto annuale di Legambiente sul-la qualità ambientale dei comunicapoluoghi di provincia. Le ci�àintervistate sono state 103 su 125, iparametri ambientali sono statisintetizzati in 25 indicatori di qua-

lità riconducibili a 3 macroclassi: laprima, quella "di pressione", misu-ra il carico generato sull'ambientedalle a�ività umane, con particola-re riferimento alle perdite di reteidrica, consumi di acqua potabile,produzione di rifiuti solidi urbani,tasso di motorizzazione, consumiele�rici e di carburanti. Nella se-conda macroclasse sono emerse leproblematiche "di stato", relativealla qualità dell'ambiente fisico co-me smog e verde urbano. L’ultimaconsiderata, quella "di risposta", ri-guarda la qualità delle politiche

dell'amministrazione pubblica nel-la depurazione, raccolta differen-ziata, trasporto pubblico, indice dimobilità sostenibile, isole pedona-li e Ztl, piste ciclabili. Nel conve-gno sono state segnalate alcunebuone pratiche delle amministra-zioni pubbliche promosse come“esempi da seguire”: Siena, per lasua pedonalizzazione estesa, untrasporto pubblico locale “model-lo” e forti investimenti nelle ener-gie rinnovabili; Padova, per lamaggior densità di piste ciclabili;Reggio Emilia, per il maggior indi-

ce pro-capite di ciclabili; Bari, in-quadrata come prima ci�à del Sudnel rapporto Legambiente, peraver ado�ato il bike sharing; Fi-renze, per aver ampliato la propriazona a traffico limitato con la re-cente chiusura al traffico di piazzadel Duomo; Modena, per aver rad-doppiato il verde urbano affidan-done la gestione ad associazioni divolontariato; Verona, per la mi-gliore potenza totale installata difotovoltaico e ben posizionata sulsolare termico e rete di teleriscal-damento; Benevento, per il foto-

voltaico procapite installato suscuole; Ferrara, per aver trasfor-mato Agenda 21 e piano strategicoin un sistema di gestione ambien-tale permanente e certificato. Unamenzione speciale è stata ricono-sciuta alla ci�à di L’Aquila, che no-nostante la tragedia del terremotoè stata capace di rispondere in mo-do completo al questionario ed or-ganizzare la raccolta differenziatadei rifiuti. Rispe�o all'edizioneprecedente peggiora lo stato di sa-lute delle grandi ci�à con più di500mila abitanti. Con l'eccezione di

Torino (74esimo posto) che scalatre posizioni e detiene il primatosulla rete di teleriscaldamento, eGenova che rimane la ci�à con ilmiglior piazzamento pur scenden-do di 10 posizioni, a�estandosi32esima. Milano precipita al 63esi-mo posto, a causa del peggiora-mento degli indici della qualitàdell'aria, mentre Roma scende al75esimo per gli effe�i dannosi diuna mobilità incentrata sulle autoprivate. Napoli e Palermo peggio-rano la loro posizione a causa deicumuli di rifiuti accumulati nellestrade e per l'incapacità di orga-nizzare un sistema di raccolta dif-

ferenziata efficace e, per Palermo,anche per il trasporto pubblico do-ve i passeggeri trasportati crollanodai 110 viaggi per abitante all'annodella scorsa edizione, agli a�uali44. A Palermo, infine, peggiora laqualità dell’aria negli inquinanti eaumentano le perdite della reteidrica, con il 49 percento. Pratica-mente inesistenti le ciclabili, isolepedonali e Ztl. Immobile la situa-zione relativa alla gestione e lo svi-luppo delle energie rinnovabili etra le ultime per verde urbano de-stinato ai ci�adini.

Buoni esempida seguire: Padova,per le piste ciclabili,

Verona per il fotovoltaico

e Ferrara per il pianodi gestione ambientale

dicembre2010progettourbano 4

Ancora apertoil divario tra nord

e sud: Napoli e Palermo scendono

di posizioneper la disastrosa

gestionedei rifiuti

Focus di Legambiente sulle cittàTasso di motorizzazione, consumi elettrici, rete idrica e carburanti monitorati nell’arco del 2010

È allarme sulla qualità dell’aria e sul traffico nei Comuni con più di 500mila abitanti

Finalmente la chiesa arcipretaledi San Michele Arcangelo di Ar-siero, in provincia di Vicenza, po-trà essere raggiunta comodamen-te, in particolare dalle persone arido�a mobilità, grazie al nuovoascensore modello “Special” pro-ge�ato dalla di�a veronese Piz-zeghella Stevan. La maestosa esplendida chiesa, ere�a a partiredal 1762 e consacrata nel 1776 aSan Michele Arcangelo patronodella ci�à, si trova sopra un collelimitrofo alla piazza principale edè raggiungibile unicamente a�ra-verso due lunghe scalinate chesuperano un dislivello di circa 11metri. Negli anni, a partiredall’800, si sono succedute varieproposte per trovare una soluzio-ne che perme�esse alla popola-zione di raggiungere in manieraagevole la chiesa. Tu�avia, pervari motivi, l’obie�ivo non si èmai concretizzato. Finalmente,grazie alla sinergia tra la parroc-chia, il comune e la di�a Forge-rossi di Arsiero, sono stati stan-ziati dei fondi che perme�erannodi realizzare un innovativo e co-modo ascensore-montale�iga perconsentire anche ad anziani e di-sabili di raggiungere la chiesa diSan Michele Arcangelo. L’ascen-

sore modello “Special” di Pizze-ghella Stevan è un sistema ele�ri-co senza locale macchina, che inquesto caso è stato previsto conuna portata di 1250 chili, puòospitare fino a 16 persone, ha unavelocità di un metro al secondo epuò essere dotato di accessi op-posti o adiacenti. Sia il proge�osia la direzione lavori sono staticurati dall’archite�o Nicola Bu-sin, che ha previsto la parte infe-riore del vano ascensore-monta-

le�iga intera�a, sfru�ando lospazio tra la mura a valle, alta 5metri, e quella a monte. Il vanosarà rinforzato da micropali e pa-reti in lastre tralicciate di calce-struzzo. Nella parte a vistal’ascensore scorrerà in un castellodi tubi d’acciaio rivestiti da vetri

temperati antisfondamento prividi serramenti e collegati ai tubicon speciali stelle e rotule di ac-ciaio inox a punti per ridurre alminimo l’impa�o visivo. Data latrasparenza e la leggerezza dellastru�ura, il modello “Special” siada�a armoniosamente alle ca-

ra�eristiche archite�oniche delsito ed ha così o�enuto il bene-stare sia della Soprintendenza aibeni archite�onici che della curia.Gli ascensori “Special” rappre-sentano una soluzione versatile esono ada�i a qualsiasi tipo di edi-ficio: residenziale, privato o pub-

blico. L’alloggiamento degli anco-raggi su di una sola parete del va-no corsa consente di superareeventuali vincoli stru�urali del-l’immobile. Questa tipologia offremolteplici vantaggi quali ingom-bri rido�i, velocità elevate, preci-sione di arresto e bassi consumi.

Arsiero, la chiesa avrà il suo ascensoreVia libera della Soprintendenza ai beni culturali per la nuova installazione nell’arcipretale di San Michele Arcangelo

La ditta Pizzeghella Stevan lancia l’elevatore “Special” puntando su rapidità, ingombri ridotti e bassi consumi

Sarà in grado di trasportare

fino a 16 personecon una portata

di 1250 chili, raggiungendo la

velocità di un metro al secondo

Le tecnologie per realizzare postiauto a scomparsa sono sempre piùinnovative, perchè, spesso devonoconiugare la realizzazione di unnuovo proge�o su un edificio giàesistente, senza per questo intac-carne le cara�eristiche. Uno degliesempi più eclatanti di proge�o diriuso, di conservazione e di conso-lidamento è quello della LimonaiaBernini, situata a Gargnano, in pro-vincia di Brescia. Incominciato nel

mese di novembre del 2004, rap-presenta uno spe�acolare esempiodi antichità e tecnologia portate aconvivere armoniosamente. Il com-plesso possiede una notevole va-lenza ambientale ed una grandis-sima rilevanza archite�onica.Innanzitu�o porta con sè i cara�eridi un’antica archeologia industriale,che lascia rivivere il romantico stiledi quelle aziende nelle quali si col-

tivavano le piante di limoni (rino-mate in tu�o il se�entrione d’Italiale produzioni gardesane e i prodo�iche da esse derivano) e che alla co-munità locale ha lasciato le sue pro-fonde tracce di lavoro. Inoltre, ilcomplesso si trova sulle rive dellago di Garda, esa�amente di fronteal Monte Baldo, in una delle localitàpiù suggestive in assoluto. Il sitoambientale in questione possiede

una conformazione stre�a e lungaper sfru�are la particolarità del lo�oche si “incastra” tra la strada e illago. La Limonaia è costruita inte-ramente in sasso locale, legato conmalta di calce aerea, ed è un insiemearmonico di tre corpi di fabbricaimmersi nella pilastrata che carat-terizza le costruzioni di questo tipo.Il proge�o di conservazione e riusosi pone come obie�ivo principale

quello di tentare, nei limiti della fat-tibilità tecnica, di mantenere inalte-rati i cara�eri essenziali dell’edificio(nella tipologia dei materiali ma an-che nelle relazioni spaziali), senzatu�avia rinunciare alla realizza-zione di un proge�o di riuso fun-zionale e tecnologicamente ade-guato. Un proge�o che perseguetre dire�rici fondamentali, la primadi tipo conservativo, la seconda di

tipo tecnologico-costru�ivo e laterza di tipo sostenibile nell’o�icadi una conciliazione tra esigenze diconservazione e prestazioni tecno-logiche. In questo complesso, inparticolare, lo spazio disponibile ri-sultava ada�o unicamente per unparcheggio monoposto convenzio-nale, assolutamente insufficiente ri-spe�o al numero dei proprietari.Tu�avia tramite la tecnologia “serieC” di IdealPark sono stati ricavati la

bellezza di o�o posteggi per auto,che vanno a scomparire e a diven-tare completamente invisibili. Lepia�aforme di parcheggio sono ri-vestite in teak, una scelta di mate-riale non casuale dal momento cheveniva sfru�ato anche in altre zone,quelle pedonali, della Limonaia, inmodo che l’autorimessa meccaniz-zata scompaia nella cornice natu-rale ed archite�onica.

Lo studio diconservazione

e riuso si pone comeobiettivo principalequello di tentare di

mantenere inalteratii caratteri essenziali

dell’edificio originale

dicembre2010progettourbano 5

Posti auto a scomparsa in riva al lagoLa tecnologia “Serie C” di IdealPark ha permesso di realizzare otto parcheggi nel posto inizialmente riservato a un solo mezzo

L’operazione è stata completata nella Limonaia Bernini di Gargnano, incantevole luogo affacciato sul Garda

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Le piattaformeper i veicoli sono

rivestite in teak, unascelta di materialenon casuale dal

momento che venivagià sfruttato in altrezone del complesso

Talvolta diventa un’impresa orien-tarsi tra tu�e le disposizioni legi-slative nazionali e regionali che re-golano le agevolazioni fiscali e icontributi previsti per l’elimina-zione delle barriere archite�onichenella propria abitazione. È bene sa-pere prima di tu�o che esistonoleggi dello Stato e leggi regionaliche si occupano di questa materia.Le leggi dello Stato prevedono age-volazioni fiscali e contributi. Perquanto riguarda le prime la norma-tiva consente di detrarre le speseper l’abba�imento delle barriere ar-chite�oniche in sede di dichiara-zione annuale dei redditi ed anchela possibilità di godere di Iva age-volata. Sempre la legislazione sta-tale prevede anche la concessione dicontributi a fondo perduto. Questaopportunità è però condizionata dalfa�o che il bilancio dello Stato, giàda parecchi anni, non prevede lostanziamento di fondi destinati aquesto scopo. Per cui si tra�a di unalegge che, solo in teoria, concede

contributi. In pratica non dà nulla,anche se le domande non vengonoscartate, ma tenute in sospeso in at-tesa che venga rifinanziato l’appo-sito capitolo di spesa del bilanciodello Stato. Ci sono invece alcuneregioni, tra le quali il Veneto, chehanno leggi specifiche che preve-dono contributi a fondo perdutosempre per l’abba�imento delle bar-riere archite�oniche, leggi che nor-malmente vengono rifinanziate dianno in anno. È opportuno, quindi,chiarire meglio le singole opportu-nità per coloro che intendono ese-guire lavori di ristru�urazione dellepropria abitazione, finalizzati a mi-gliorare la mobilità per le personecon disabilità.

COSA SI PUÒ DETRARREOrmai da parecchi anni la legisla-zione nazionale prevede una consi-stente detrazione fiscale in occa-sione di lavori di ristru�urazioneedilizia. Tra i lavori sogge�i a bene-ficio rientrano anche tu�i quelli rea-

lizzati per l’eliminazione delle bar-riere archite�oniche. La detrazioneIrpef prevista è del 36 per cento edè spalmabile in 5 o 10 anni e sichiede in sede di dichiarazione an-nuale dei redditi. Tale beneficio ri-guarda tu�i i contribuenti che ri-stru�urano la propria casa diabitazione. La legge prevede tu�auna serie di disposizioni, tra le qualila preventiva comunicazione del-l’inizio dei lavori all’Agenzia delleentrate, un te�o massimo di spesadi 48mila euro, mentre i pagamentidevono essere effe�uati tu�i tramitebonifico bancario. In alternativa aquesta agevolazione, le persone conhandicap ai sensi dell'articolo 3della legge 104/1992, oppure coloroche le hanno fiscalmente a carico,possono accedere alla detrazione

del 19 per cento. Questa comportaminori vincoli e obblighi relativa-mente alle modalità di pagamento epuò essere fa�a valere in un' unicaquota, anziché nelle cinque o dieciquote annuali previste per la de-traibilità del 36 per cento. Come sicomprenderà, è un'opportunitàmeno conveniente, ma non com-porta comunicazioni preventive, néparticolari condizioni da rispe�are.Tu�avia le ipotesi ammesse alla de-trazione sono molto limitate e sonoricondo�e nella categoria dellespese sanitarie. Possono essere de-tra�e solo le spese relative alla tra-sformazione dell'ascensore ada�atoal contenimento della carrozzella oalla costruzione di rampe per l'eli-minazione di barriere archite�oni-che esterne ed interne alle abita-zioni. Al momento della denunciadei redditi, il contribuente deve di-sporre delle fa�ure, ricevute o quie-tanze relative alla spesa e deve es-sere in grado di dimostrare di esserepersona con handicap ai sensi dellalegge 104/92.

LA NORMATIVALa disciplina dell'Iva nell'ambitodell'edilizia è una delle materie dicara�ere tributario più complesse efarraginose, oltre che in continuaevoluzione. La normativa sull'Ivaprevede che scontino un'aliquotaagevolata al 4 per cento "le presta-zioni di servizi dipendenti da con-tra�i di appalto aventi ad ogge�o larealizzazione delle opere dire�a-mente finalizzate al superamento oalla eliminazione delle barriere ar-chite�oniche". Questo significa chepossono godere di questo beneficiosolo le spese di manodopera degliinterventi specificamente effe�uatiper l'eliminazione delle barriere ar-chite�oniche. Sono pertanto esclusidall'agevolazione il materiale e iprodo�i finiti impiegati per la rea-lizzazione delle stesse opere, adesempio se un servizio igienicoviene ristru�urato per renderlo ac-cessibile a una persona in carroz-zina. Sulle spese di manodopera e

di proge�azione si applica l'aliquotaal 4 per cento mentre sulle spese diacquisto del materiale si applica al20. Su questo aspe�o, tu�avia, il mi-nistero delle Finanze non ha maifornito indicazioni chiare e, so-pra�u�o estensive nel senso di am-pliare l'agevolazione anche ai ma-teriali, ai semilavorati e ai beni finitiche normalmente si utilizzano inquesto genere di interventi. È statapiù volte prorogata l'agevolazioneprevista dalla Finanziaria del 2000,che prevede l'applicazione dell'ali-quota Iva al 10 per cento alle operedi manutenzione ordinaria e stra-ordinaria, restauro e risanamentoconservativo, ristru�urazione edi-lizia eseguite esclusivamente su fab-bricati destinati ad uso abitativo pri-vato. L'Iva al 10 per cento si applicaanche ad alcune forniture di benieffe�uate nell'ambito di interventidi recupero edilizio che abbiamoelencato sopra. A questo propositoun decreto del Ministero delle Fi-nanze del 29 dicembre 1999 ha pre-cisato che le agevolazioni si appli-cano solo ai prodo�i, definiti "benisignificativi": ascensori e montaca-richi, infissi interni ed esterni, cal-daie, videocitofoni, apparecchiatureper il condizionamento e il riciclodell'aria, sanitari e rubine�erie dabagno, impianti di sicurezza. Acomplicare questa agevolazione, c’èla considerazione sull'incidenza deibeni finiti sull'intero importo dellafornitura, aggiungendo cioè l'in-stallazione, la manodopera e il tra-sporto. Se i beni significativi inci-dono per meno della metà sul costodell'opera, si applica il 10 per centodi Iva sull'intero importo della for-nitura. Se, viceversa, i beni signifi-cativi incidono per più del 50 percento sul costo complessivo dellafornitura, l'Iva agevolata si applicasolo su una parte dell'importo fi-nale che si determina con un con-torto meccanismo di calcolo. Lalegge 13 del 1989 ha introdo�o la

possibilità di richiedere contributiper l'eliminazione di barriere archi-te�oniche negli edifici privati.Spesso, però, tali contributi nonsono stati erogati o lo sono parzial-mente a causa di una certa discon-tinuità nel finanziamento del rela-tivo fondo. Hanno diri�o apresentare le domande di contri-buto i disabili con menomazioni olimitazioni funzionali permanentidi cara�ere motorio e i non vedenti,coloro i quali abbiano a carico per-sone con disabilità permanente econdomìni dove risiedano le stessecategorie di beneficiari. La personadisabile deve avere effe�iva, stabileed abituale dimora nell'immobilesu cui si intende intervenire. Non siha diri�o ai contributi se l'immo-bile è dimora solo saltuaria o sta-gionale o precaria. La domandadeve essere presentata in carta dabollo entro il primo marzo di ognianno al sindaco del comune dove sitrova l’immobile.

Giù le barriere architettonichegrazie alle agevolazioni fiscaliOra è atteso un decreto che estenda i bonus al materiale e ai prodotti finiti utilizzati

Solamentesugli importi

di manodopera e progettazione

si applical’aliquota dell’Iva

al 4 percento

dicembre2010progettourbano 6

Pubblicata l’opera che studia il tema del benessere dell’ambiente urbano

Una guida per realizzarespazi e strutture accessibiliSarà una fonte dettagliata di informazioni per chi vuole costruireProge�are senza creare barriere archite�oniche e fontidi pericolo significa rispondere alle esigenze fisichedi un'utenza formata da persone di diversa età, concara�eristiche fisiche differenti, ma significa anchesuperare la falsa concezione che la barriera architet-tonica sia stre�amente legata solo alla minorazionefisica motoria. Questo non certo per imporre modellirigidi o tipologie alternative, né tanto meno per ospe-dalizzare la proge�azione della ci�à e della residenza,ma per contribuire ad individuare una serie di misure"qualitative", con l’obie�ivo di costruire un vero e pro-prio "benessere dell’ambiente urbano". Nasce daqueste considerazioni la pubblicazione, ad opera diMichele Di Sivo, Elisabe�a Schiavone e MassimoTambasco, di “Barriere archite�oniche. Guida al pro-ge�o di accessibilità e sicurezza dell'ambientecostruito”, una sorta di manuale informativo utile alproge�ista nella fase di dimensionamento degli spaziurbani, degli edifici, delle unità ambientali e dei com-ponenti di queste ultime. La guida intende indicarealcuni elementi utili per proge�are spazi urbani ecomplessi edilizi fruibili e accessibili da parte di tu�i

i componenti della società, al di là di come essi vi simuovono. Il vero e proprio sistema informativo ènella seconda parte del libro con le prestazioni richie-ste, soluzioni tecniche conformi, dati dimensionali,elementi bibliografici e riferimenti legislativi. Qui,a�raverso le schede informative e i grafici, si cerca direstituire uno strumento di controllo dell’operazioneproge�uale.

Spese detraibili e possibilità di un contributo statale e regionale per l’adeguamento degli edifici

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Dall’entrata in vigore del “Nuovo ContoEnergia” nel 2007, l’anno in corso è statoquello di maggior crescita per il se�ore del-le installazioni fotovoltaiche incentivate dalGoverno: si parla del 60 per cento, secondouna statistica dell’IMS Research. Per tu�o il2010 le aziende a�ive nel se�ore fotovoltai-co hanno lo�ato contro la scarsità dei pre-ziosi prodo�i in silicio e della relativa com-ponentistica a causa della crisi mondiale del-l’industria ele�ronica. Questa irreperibilitàdei materiali ha, ovviamente, fa�o lievitare i

costi verso l’alto, spinti anche dalla continuacrescita della domanda, alimentata dal ti-more che a fine 2010 il governo avrebbe“chiuso i rubine�i” agli incentivi. Fortuna-tamente per il se�ore e l’ambiente che ci cir-conda, ciò non è accaduto e con il decretolegge 6 agosto 2010 il Governo ha deciso di“investire” ancora nei “risparmiatori dienergia” ovvero in chi decide di installareimpianti fotovoltaici. La nuova normativaentrerà in vigore il primo gennaio 2011 conil nome di “terzo conto energia”, riprenden-do a grandi linee i fondamenti delle norma-

tive precedenti, modificandone alcuni pun-ti e ritoccandone i valori. Tra gli aspe�i piùimportanti rimane il riconoscimento da par-te del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) diuna tariffa corrisposta per ogni kilowa�orache l’impianto fotovoltaico produce dal mo-mento di entrata in esercizio e per i 20 annia seguire. Altro punto fisso e non modifica-to dalla nuova normativa è che oltre all’in-centivo appena citato, il titolare dell’im-pianto può scegliere, all’apertura della pra-tica, tra contra�o di “scambio sul posto” (perimpianti so�o i 200 kWp di potenza) in cui siauto consuma l’energia prodo�a abba�endoi costi della propria bolle�a, oppure sce-gliendo di vendere dire�amente tu�a, o lamaggior parte, dell’energia ad un prezzo sta-bilito dalla normativa tramite il contra�o di

“immissione in rete”. Salvo i punti appenadescri�i, ciò che cambia nel “terzo contoenergia” sono le tipologie di impianti ed ivalori delle tariffe corrispondenti. La nuovanormativa divide gli impianti in qua�ronuove categorie: impianti fotovoltaici; im-pianti fotovoltaici integrati con cara�eristi-che innovative; impianti a concentrazione eimpianti fotovoltaici con innovazione tecno-logica. Prendendo in considerazione solo laprima tipologia, che include la maggior par-te degli impianti costruiti su edifici (più pre-miati a livello di tariffa), e gli impianti tradi-zionali a terra, si nota che la norma prevedeun calo costante delle tariffe dal primo gen-naio 2011 per ogni quadrimestre fino alla fi-ne dell’anno. Nonostante ciò, le tariffe corri-spondenti saranno ancora molto valide e da-

ranno di nuovo spinta al se�ore e guadagnoagli investitori. Me�endo a confronto, adesempio, la massima tariffa 2010 per inte-grazione di un impianto da 19 kWp con latariffa analoga prevista nel “terzo contoenergia” ne risulta che al primo quadrime-stre 2011 vi sarà un calo del 13,5 per centocirca (0,38 euro per ogni kilowa�ora controgli 0,44 della tariffa a�uale), nel secondoquadrimestre il calo sarà del 18 per cento(0,36 euro contro 0,44), mentre nell’ultimoquadrimestre il calo previsto sarà del 22,5

per cento circa (0,34 euro contro 0,44). Colpresumibile calo dei prezzi possiamo pen-sare che queste tariffe daranno un ritornosull’investimento simile a quello dell’a�uale“Conto energia”. Resta da vedere come leamministrazioni locali accoglieranno ed in-terpreteranno le nuove categorie di impian-ti e come le linee guida del GSE daranno for-ma alla nuova normativa. Ciò che è certo èche gli investitori che vorranno bloccare letariffe al primo quadrimestre del 2011 do-vranno iniziare a scegliere prodo�i e forni-tori da subito.

I prezzi degli impianti fotovoltaici sono destinati a scendere. Erano saliti a causa degli alti costi

delsilicio ma anche per laspeculazione sul mancatorinnovo delle agevolazioni

Chi intende bloccarele tariffe nel primo

quadrimestre dovràscegliere prodottie fornitori in mododa avere il tempo

di comunicarli

Risparmiatori di energia: altri incentiviVarato dal Governo “Terzo conto” con le nuove condizioni di vendita dei kilkowattora all’interno della rete di distribuzione

La normativa riveduta e corretta è entrata in vigore dal primo gennaio 2011 e risulta ancora decisamente vantaggiosa

Quasi 2mila espositori provenien-ti da oltre 40 Paesi e più di 210milavisitatori da circa 150 Paesi, il tu�osu una superficie di 180mila metriquadri. Anche questo è il BAU2011, ovvero il Salone Internazio-nale di Archite�ura, Materiali e Si-stemi, che si svolgerà al Centro Fie-ristico di Monaco di Baviera dal 17al 22 gennaio 2011. BAU presentaarchite�ura, materiali e sistemiper l’edilizia industriale, commer-ciale e residenziale, e per l’arredodi interni, sia per le nuove costru-zioni sia per l’edilizia di ristru�u-razione. La fiera è l’unico evento almondo che, ogni due anni, riuniscei migliori rappresentanti del se�o-re in una rassegna completa e tra-sversale. Un importante esposito-re al BAU 2011 sarà Wohr Auto-parksysteme, di�a tedesca leadernel se�ore dei parcheggi meccani-ci ed automatizzati, rappresentatain Italia da IdealPark, che presen-terà in uno stand di 240 metri qua-dri le ultime tecnologie in ambitodi parcheggi automatizzati ovvero:Combiparker 555, Combiparker556, Simpliparker 557 e Crosspar-ker 558. Il nuovo Combiparker555, seguendo il principio dellostoccaggio e della movimentazio-ne simultanea, perme�e di creareun grande spazio di parcheggio.Questo sistema, con 8 livelli uno so-pra l’altro e 5 griglie affiancate perogni livello, richiede solo un posto

auto vuoto per piano e può ospitarefino a 31 ve�ure. I veicoli vengonoparcheggiati sui diversi livelli at-traverso delle unità di trasporto tra-slanti. Ogni seconda griglia è dotatadi elevatori che perme�ono lo spo-stamento verticale dei veicoli. L’en-trata e l’uscita delle ve�ure non ènecessaria in ogni griglia del livel-lo strada, ma solo dalle griglie do-tate di elevatore. Questo perme�edi sfru�are lo spazio davanti alle al-tre griglie per nuove aree dell’edi-ficio o per creare ulteriori posti autoconvenzionali. Il Combiparker 555è ideale inoltre per presentare estoccare i veicoli, per esempio inuna concessionaria o in un’agenzia

di noleggio. Il Combiparker 556perme�e invece il parcheggio dive�ure una di fianco all’altra su 6livelli con 5 griglie per ciascuno pia-no, per un totale di 25 posti. Il prin-cipio è lo stesso del modello pre-cedente, ma la tecnologia applica-ta è diversa in quanto nel Combi-parker 556 i veicoli sono parcheg-giati in pia�aforme “chiuse” lequali ai livelli superiori possono tra-slare, salire e scendere, mentre al li-vello terra possono solo traslare perfare spazio alla pia�aforma chedeve scendere. Su ogni livello èquindi necessario uno spazio vuo-to per perme�ere il passaggio del-le pia�aforme. Nei casi in cui si ha

a disposizione un’area molto stre�ae lunga, il nuovo Slimparker 557 èla soluzione di parcheggio piùidonea. Questo sistema ha unalarghezza di soli 2,60 metri e puòessere installato in aree so�erraneeche si sviluppano in lunghezza inuno spazio largo minimo 3 metritra l’edificio e la strada. Le auto ven-gono parcheggiate su 6 livelli sot-terranei in posti auto che si svi-luppano di fronte e dietro l’eleva-tore. L’entrata al parcheggio av-viene da una pia�aforma centraleche rimane nascosta so�o terra,chiusa da un te�o a filo strada.Questa copertura può essere rive-stita con lo stesso materiale pre-

sente nel resto della superficie equando è a riposo lascia l’areatransitabile e completamente libe-ra da stru�ure. Per parcheggiareuna ve�ura il te�o viene sollevatoe l’auto viene posizionata sullapia�aforma che verrà successiva-mente riabbassata. Una volta che ilte�o torna al livello strada un ele-vatore porta la pia�aforma con lave�ura ai livelli di parcheggio in-terrati distribuiti davanti e dietro lostesso elevatore. Con questo si-stema è possibile o�enere peresempio 23 posti auto su 6 livelli di

parcheggio realizzati in un’arealunga 27,70 metri e profonda 11,55metri. Il Crossparker 558 infine èun’estensione dello Slimparker 557,dispone di due griglie aggiuntivesu ogni livello poste sul fianco de-stro e sinistro dell’elevatore centrale.Con questo sistema è possibile ot-tenere il doppio dei posti auto ri-spe�o a quelli o�enibili nell’area disuperficie. I 4 nuovi sistemi auto-matizzati di Wohr hanno comedenominatore comune l’obie�ivo dio�enere un numero di posti autoil più alto possibile sfru�ando edo�imizzando lo spazio in vertica-le o in profondità anche di aree ri-stre�e.

dicembre2010progettourbano 8

Completata la giàvasta gamma di

innovative soluzioni diparcheggio propostedalla ditta, che conta

oltre 400mila postiauto meccanizzatiinstallati nel mondo

Presentate le ultime tecnologie per risparmiare spazio e aumentare i posti macchina

Nella splendida Villa Pannonia, al Lido diVenezia, è stata installata un’innovativapia�aforma elevatrice di Cest Srl che per-me�e di eliminare le barriere archite�oni-che. Villa Pannonia, costruita nel primo de-cennio del ‘900, era la residenza estiva dinobili famiglie che provenivano dall'Euro-pa dell'Est per trascorrere le loro vacanzesulle spiagge veneziane. La famiglia Ma-rengo, proprietaria della villa, ha deciso, do-po un lungo lavoro di restauro, di conver-tirla in un meraviglioso e lussuoso hotel aqua�ro stelle dedicato all’arte e agli artisti.

Secondo l’originale proge�o dei proprieta-ri, la splendida residenza diventerà un im-portante spazio per lo scambio di idee, sa-ranno infa�i organizzate iniziative cultura-li e sociali me�endo a disposizione di artistiemergenti importanti spazi per poter mo-strare le loro opere agli ospiti dell’hotel. Pereliminare le barriere archite�oniche e per-me�ere ai disabili di raggiungere la recep-

tion e gli ascensori di servizio dell’albergo,si è deciso di installare una pia�aforma ele-vatrice a pantografo senza vano corsa. I pro-prietari hanno optato per questa scelta per-ché, a differenza del servo-scala, si ada�ameglio alle cara�eristiche archite�onichedella villa e si fonde armoniosamente con lafacciata in stile ecle�ico, tinta nel tipico ros-so veneziano e ricca di molteplici finestrecon archi a tu�o sesto che si affacciano sul-lo splendido giardino. Il design della piat-taforma elevatrice è innovativo, elegante eda basso impa�o visivo, in quanto il vano perl’impianto non necessita di testata e l’in-gombro massimo con cabina al piano alto èdi soli 110 centimetri. La pia�aforma è cu-rata in ogni de�aglio e il materiale impiega-to è di elevata qualità. La stru�ura portanteè infa�i in acciaio, mentre le porte e le pare-ti perimetrali sono in cristallo fumé. La por-ta a livello strada è a bordo dell’impiantoper evitare il rischio di caduta durante la fa-se di salita della pia�aforma, mentre la por-ta a livello di sbarco superiore è fissa al pia-no e ha funzione di parape�o quando l’im-pianto scende. Una chiusura a soffie�o nel-la parte bassa dell’ascensore, al piano terra,evita inoltre il pericolo di schiacciamento ocesoiamento durante la fase di discesa.L’azionamento è a uomo presente con pul-santiera di comando sulla pia�aforma e adogni piano. La corsa massima è di 2 metri,secondo quanto previsto dalla normativavigente, mentre la fossa è rido�a a soli 32,50

centimetri. Le pia�aforme elevatrici di Cestsono impianti molto versatili, con finiture dipregio che possono essere personalizzatedal commi�ente e consentono, a costi con-tenuti, di eliminare qualsiasi barriera archi-te�onica garantendo l’accessibilità a strut-ture sia pubbliche che private. La facilità diinstallazione e la sicurezza d’uso rendonol’impianto idoneo per la libertà di accessoad ogni tipo di edificio, garantendo ai disa-bili e agli anziani una completa autonomianegli spostamenti. Varie agevolazioni sonopreviste per l’acquisto di una pia�aforma

elevatrice. Lo Stato prevede ben tre livelli dicontribuzione quali la detrazione Irpef del19 per cento, la possibilità di avvalersi deicontributi regionali per l’abba�imento del-le barriere archite�oniche e la possibilità didetrarre dalle tasse fino al 36 per cento del-la spesa sostenuta. Un’ulteriore forma di fa-cilitazione economica consiste nel paga-mento dell’Iva al 4 per cento anziché al 20.Tali agevolazioni possono essere applicatead ogni modello di servo-scala e alle pia�a-forme elevatrici a fossa e testata rido�e siaoleodinamiche che ele�riche.

Un nuovo elevatore per Villa PannoniaDopo un lungo restauro l’edificio dei primi del ‘900 diventa un hotel a quattro stelle ed elimina le barriere architettoniche

I proprietari hanno deciso di installare un sistema a pantografo per raggiungere la hall e gli ascensori

L’azienda leader dei parcheggi meccanici è presente al Salone di archittetura, materiali e sistemi

Wohr, espositore di lusso del BAU

La porta a livello stradaè a bordo dell’impianto

per evitare il rischiodi caduta durante la fasedi salita della piattaforma,

mentre quella a livellodi sbarco è fissa al piano

dicembre2010progettourbano 9

In queste ultime se�imane i media di tu�oil mondo, dal New York Times alla BBC,hanno parlato ampiamente di un nuovoparcheggio futuristico. La ci�à di Birmin-gham, in Gran Bretagna, può vantare infa�iuno dei più rivoluzionari parcheggi del pia-neta all’interno del lussuoso complesso“the Cube”. Il magnifico edificio è statoproge�ato da Ken Shu�leworth il quale hadescri�o la sua creazione come un incante-vole gioiello archite�onico. Il “the Cube” èdi fa�o un elemento perfe�amente cubico

che misura 53.1 metri in altezza, larghezzae profondità. La spe�acolare creazione sor-ge sopra un canale e si libra su un’elabora-ta e meravigliosa stru�ura geometrica com-posta da vetro e alluminio con venature do-rate che creano un’emozionante gioco di ri-flessi. Il “the Cube” è una realtà vibrante,multifunzionale ed è diventato il simbolo diBirmingham. I suoi 23 piani comprendono:135 appartamenti, 10 mila 359 metri qua-drati di uffici, negozi esclusivi, un lussuosohotel ed un raffinato ristorante panoramicoche perme�e una vista a 360 gradi della cit-

tà. L’edificio di 450mila metri quadrati ne-cessitava di un parcheggio che offrisse mol-ti posti auto, rispondesse a particolari esi-genze archite�oniche e si ada�asse alle ca-ra�eristiche morfologiche dell’area. La so-luzione è stata proposta da Wohr Autopark-systeme, società tedesca che ha costruitopiù di 100 sistemi di parcheggio automatiz-zati in tu�o il mondo ed è partner del-l’azienda veronese IdealPark leader italianonel se�ore. Il proge�o ha previsto diversefasi: uno scavo di 20 metri so�o il livellostradale e so�o il canale, la costruzione delgarage e l’installazione di due sistemi diparcheggio automatizzati Multiparker 760grazie ai quali sono stati o�enuti 339 postiauto su tre livelli. La procedura di parcheg-gio è semplice e veloce: l’utente entra nel

garage dall’ingresso a livello strada, apre laporta dell’area di trasferimento ve�ure po-sizionando il proprio chip indu�ivo davan-ti al pannello di comando; parcheggia l’au-to seguendo le istruzioni riportate su un di-splay; esce dall’auto e conferma la proce-dura di parcheggio dal pannello di coman-do. A questo punto l’auto viene prelevatada un apposito carrello e tramite uno shut-tle viene portata nell’area di stoccaggio vet-ture di fronte al primo spazio di parcheg-gio vuoto. L’auto viene parcheggiata diret-tamente sulla sole�a in cemento armato daun dispositivo di trasporto longitudinalechiamato LAT (longitudinal pick-up tran-sport equipment). Quando il proprietariodesidera ritirare l’auto le identiche opera-zioni si svolgono al contrario. L’utente a�i-

va la procedura di recupero dell’auto tra-mite il proprio chip indu�ivo in una lus-suosa e confortevole sala d’a�esa che si tro-va vicino al garage automatizzato del “theCube”. Qui gli utenti più curiosi possonomonitorare i processi svolti dal parcheggioautomatizzato su degli schermi al plasma evedere dove è posizionata la loro auto.Quando il sistema ha terminato la proce-dura di recupero auto, l’utente accede al-l’area di trasferimento e ritira la propria au-to già pronta in posizione d’uscita. Il Mul-

tiparker 760, proposto in Italia da Ideal-Park, può essere una valida soluzione pergli archite�i che a�raverso questo sistemadi parcheggio possono coniugare diversivantaggi come: creare nuovi posti auto, di-minuire i tempi di parcheggio, evitare furtie danni alle auto custodite in tu�a sicurez-za all’interno del garage, ridurre notevol-mente l’impa�o ambientale rispe�o ad untradizionale garage so�erraneo ed infineada�are armoniosamente l’impianto al luo-go di installazione senza intaccarne le ca-ra�eristiche archite�oniche.

La costruzione di 45milametri quadri aveva

bisogno di molti posti auto,rispondendo alle necessità

architettoniche e adattandosi

agli attributi dell’area

Gli utenti più curiosipossono monitorarei processi svolti dalla

macchina su schermi alplasma e vedere dov’è sta-ta posizionata la propria

automobile

Tutto il mondo parla di “the Cube”A Birmingham, in Gran Bretagna, nella futuristica struttura progettata da Ken Shuttleworth 339 vetture si parcheggiano da sole

Nel complesso edilizio è stato iserito un Multiparker 760, che consente una gestione automatizzata della sosta

dicembre2010progettourbano 10

Il 7, 8 e 9 o�obre scorsi IdealPark, azienda ve-ronese di Se�imo di Pescantina, leader in Ita-lia nel se�ore dei parcheggi automatizzati emeccanizzati, ha tenuto un corso formativonella splendida cornice dell’hotel Villa Qua-ranta di Ospedale�o di Pescantina. L’obie�i-vo del convegno era quello di promuovere latecnologia veronese e far conoscere gli inno-vativi sistemi di parcheggio ad aziende pro-venienti da tu�a Italia, che hanno poi il com-pito di rappresentare IdealPark nella propriaarea di competenza. Michele Stevan, ammi-nistratore delegato dell’azienda, spiega: “Ne-

gli ultimi anni l’impiego di sistemi di par-cheggio automatizzati e meccanizzati in Italiaè aumentato considerevolmente. Tu�avia re-stiamo indietro se ci compariamo con Germa-nia, Francia, Gran Bretagna e altri stati euro-pei dove queste tecnologie sono utilizzate daanni e trovano un impiego di massa”. Stevandice anche che in Italia manca una cultura suisistemi di parcheggio automatizzati e mecca-nizzati e spesso gli stessi proge�isti non ne co-noscono il funzionamento. Eppure il proble-ma del parcheggio è sempre più diffuso, lamancanza di posti auto e box a�anaglia i cen-

tri storici ed i pochi garage disponibili sono invendita a cifre paragonabili ad un monoloca-le di periferia. L’informazione resta quindi al-la base della diffusione di queste tecnologierafforzata da una presenza capillare di IdealPark sul territorio. “Siamo ancora nella posi-zione in cui oltre ad avere la gamma più vastadi sistemi sul mercato mondiale, la qualità, lecertificazioni e la tecnologia più avanzata,dobbiamo cercare di portare avanti un pro-ge�o perché questo prodo�o entri nell’uso co-mune - aggiunge Stevan -. Solo percorrendoquesta strada potremmo colmare la mancan-za di posteggi, calcolati da Aipark (Associa-zione Italiana tra gli operatori nel se�ore del-la sosta e dei parcheggi) essere 350mila solo in

stru�ura”. Per poter essere presente in ognici�à italiana, IdealPark ha organizzato il corsoformativo a cui hanno partecipato circa uncentinaio di professionisti di aziende preva-lentemente del se�ore ascensoristico che sonostati preparati in una prima parte teorica, tec-nicamente, commercialmente e con informa-zioni sul se�ore. In una seconda parte sonostate effe�uate visite ad impianti installati pervederne dal vivo il funzionamento. In parti-colare sono stati effe�uati due tour, uno a Ve-rona nel centro storico dove le installazioni so-no oltre cento ma rimangono invisibili, all’in-terno di box o cortili e per questo difficilmen-te conosciute dai ci�adini. Nonostante Vero-na conti poco più di 260mila abitanti genera

annualmente un fa�urato per la vendita diimpianti di oltre un milione di euro all’anno.Spesso il timore di realizzare sistemi che pre-vedono uno scavo è legato ai reperti archeo-logici per cui è stato mostrato un esempio dicome, con un proge�o personalizzato, Ideal-Park ha risolto il problema della carenza diposti auto rispe�ando l’ambiente ed il riccopatrimonio archite�onico del centro storicoscaligero: un parcheggio meccanizzato daqua�ro posti auto sopra ad un pozzo romano.Un secondo tour è stato fa�o a Brescia, ci�àdecisamente all’avanguardia dal punto di vi-sta dei parcheggi meccanizzati ed automatiz-zati per merito di una moderna amministra-zione. IdealPark in questa ci�à ha installatotu�e le tipologie di impianti che offre, pertan-to la visita guidata è stata un’occasione per vi-sionare molteplici applicazioni. Infine, è statafa�a una visita allo showroom dell’azienda,un punto di riferimento per tu�i gli operatoridel se�ore che vogliono conoscere il funzio-namento di questi dispositivi, sicuri ed affi-dabili. Lo showroom aziendale è aperto aiprofessionisti tu�o l’anno ma anche ai privatiche desiderano visionare di persona un siste-ma per un loro proge�o.

Ad ottobre l’azienda ha tenuto un corso per

promuovere la tecnologia. I partecipanti sono stati

portati in visita a Brescia,città leader nell’utilizzo

di macchine automatiche

Per una nuova cultura del parcheggioSecondo le stime di Aipark in Italia mancano circa 350mila posti auto che però non possono essere realizzati in superficie

L’alternativa è procedere con sistemi interrati automatizzati come quelli che propone l’IdealPark di Settimo di Pescantina

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dicembre2010progettourbano 11

Ideale per gli elevatori all’interno degli uffici

Luce più caldacon 6 fari a ledIngombri minimi per gli impianti interpianoIn un prestigioso studio legale inprovincia di Venezia vi era ne-cessità di un sistema di movi-mentazione verticale che garan-tisse un collegamento dire�o,interno e comodo per i clienti.Per rispondere a queste esigenzela di�a Cest srl ha proposto l’in-stallazione di un particolare ele-vatore che collega solo i duepiani su cui si sviluppa lo studio(il primo ed il secondo) permet-tendo alla clientela di raggiun-gere il piano superiore senza do-ver uscire ed utilizzare le scaledel palazzo. La pia�aforma ele-vatrice, con una portata di 250chilogrammi, ha una stru�ura inacciaio inox tamponata con cri-stallo trasparente antisfonda-mento. La pulsantiera è di tipostandard e il pannello di co-mando è verticale; l’azionamentoè a uomo presente; le porte dipiano sono a ba�ente e il sistemad’illuminazione è formato da seifare�i a led incassati nel cielinoche infondono una calda e pia-cevole luce. Questo sistema ri-chiede ingombri inferiori rispe�oagli ascensori, rido�e opere mu-rarie e una fossa di soli 20 centi-metri. La tecnologia Cest assi-cura un prodo�o all'avanguardia

so�o ogni punto di vista. Può es-sere usato in tu�a comodità e si-curezza grazie agli accorgimentitecnici innovativi che tutelano gliutenti. Inoltre, grazie all’impiegodi materiali di elevata qualità e aldesign curato in ogni de�agliola pia�aforma elevatrice impre-ziosisce ogni contesto. Il cliente,che può scegliere all’interno diuna vasta gamma di soluzioni,può personalizzare praticamentetu�o, dalle pulsantiere ai portali,dai pavimenti, ai rivestimentidelle pareti, ai sistemi di illumi-nazione.

A Bolzano Vicentino si è riusciti a integrare la piattaforma nell’edificio

Ascensori interni con vistal’innovazione firmata CestIn cabina anche un telefono per le chiamate di emergenzaIn una moderna ed elegante casa unifamiliare di Bol-zano Vicentino è stata installata una pia�aforma ele-vatrice modello Ecoli� proposta dall’azienda veroneseCest Srl. La necessità del cliente era quella di collegarecon un ascensore il piano terra, in cui si trovano i loca-li di servizio, al primo piano dell’abitazione. Il com-mi�ente voleva un sistema di elevazione compa�o chenon occupasse spazio interno all’abitazione e che fos-se in armonia con gli elementi archite�onici che ca-ra�erizzano la facciata della casa. La soluzione idealeè stata proposta dall’ingegner Roberto Frau di Thiene,il quale ispirato da altre installazioni di Cest, ha pro-posto al cliente la realizzazione di una particolarestru�ura esterna in cemento armato e cristallo, in cuialloggiare la pia�aforma, che si fonde armoniosamen-te con la parete dell’edificio. Il vano in calcestruzzo sipresenta su due lati come il prolungamento dei muridella casa, mentre nella parete frontale, per alleggeri-re la stru�ura, è stata creata una parete panoramicacon vetri specchiati color fumé. Le due pareti in calce-struzzo presentano un finto telaio che riprende lo sti-le della parete panoramica. L’impianto, così realizzato,si accorpora in modo equilibrato e signorile con l’am-biente circostante. L’elevatore ha una portata di 250chilogrammi per tre persone; il pannello di comandoè di tipo verticale; l’azionamento è ad uomo presente(l’utente deve tenere premuto il pulsante durante lasalita e la discesa); le porte di piano sono a ba�ente se-miautomatiche e il sistema di illuminazione è formatoda due fare�i alogeni. Finiture estetiche di pregio sia incabina sia al piano lo rendono un ogge�o in grado divalorizzare tu�i i contesti. Inoltre, in cabina, per ga-rantire la sicurezza degli utenti, si trova un sistema te-lefonico che perme�e di stabilire un collegamento con

l’esterno in caso di necessità. Le pia�aforme elevatriciEcoli� sono del tu�o personalizzabili secondo il gustodei commi�enti, in base all’ambiente e agli elementi didesign. Qualità, funzionalità, comfort, risparmio ener-getico e aspe�o estetico sono importanti elementi checara�erizzano le soluzioni offerte da Cest e da tu�o ilGruppo Stevan Eelevatori.

Molte sono le questioni che questesingolari costruzioni di legno, usa-te dalle popolazioni della costaabruzzese-molisana per la pesca,possono sollevare. Le possiamovedere come patrimonio culturale-etnologico da salvaguardare, op-pure ci si può chiedere quale sial’origine di questa macchina, di cuiè incerto anche il nome (qualcunola chiama trabocco), oppure se nepuò cogliere la so�ile bellezza cheha fa�o scrivere molti le�erati e

ispirato artisti. Si potrebbe indagareanche sul loro funzionamento perprendere i pesci o discutere sul-l’a�uale distorto uso che ora vienefa�o di quelli malamente restaurati.Molto interessante è però consi-derare quale sia stato il criterio concui sono stati concepiti per resisterealla forza del mare e del vento.Quando infa�i si vuol contrastareuna forte sollecitazione, si ricorregeneralmente a stru�ure possentie a materiali resistenti, ben con-troventate ed efficacemente a�ac-cate al suolo. Alla forza ci si opponecon la forza! Per i trabucchi, al con-trario, si è scelta la strada della dut-tilità, ovvero della capacità di as-sorbire energia e di deformarsisenza collassare. Quasi parafra-

sando un pensiero di Mao TzeTung, alla piena del fiume può so-pravvivere la vecchia quercia, maancor meglio il giovane virgulto,che si piega alla furia e passata lapiena si rialza. Ecco, il trabucco èconcepito proprio come un flessi-bile virgulto. Non si oppone allaforza del mare, si piega, si deforma,si inchina, per poi riprendere la suainiziale posizione quando torna labonaccia. Alle volte si può rompe-re qualche elemento: poco male.

Non è difficile sostituirlo, perché imateriali sono poveri e reperibili ele giunzioni sono eseguite consemplici legature. Ora però sonoabbandonati perché non rappre-sentano più un guadagno o un so-stentamento famigliare ed anche sequalcuno è stato restaurato vieneadibito a deposito di barche o adun caso�ino per fare merenda congli amici. Qualche trabucco è sta-to ristru�urato per esibirlo ai turi-sti, ma per renderli sicuri, sono sta-te aggiunte improprie sovra-stru�ure, snaturandoli. Comun-que sia, stanno scomparendo, comescompaiono molte altre cose e cre-do che, dopo aver cercato con ognimezzo di prolungarne la vita, ci sidebba anche rassegnare alla loro

fine. Invece, ciò che può rimanerein “eterno” è la loro descrizione,non tanto quella visibile, per ciò ba-stano buone foto o altri modernimezzi di congelamento dell’im-magine, quanto piu�osto di ciò chenon si vede. In questo caso dob-biamo far ricorso a tu�a la nostracapacità interpretativa per capire edisvelare l’essenza costru�iva diquesti manufa�i. Ciò che fa del tra-bucco la sua singolarità non è soloquello che appare e che induce alla

meraviglia e fa scrivere paginetoccanti e bellissime a poeti e scrit-tori, a cominciare da GabrieleD’Annunzio, o ciò che esalta l’ar-chite�ura vernacolare, spontaneae povera, fino a farla assurgere allepiù alte espressioni creative, quan-to piu�osto la concezione stru�u-rale, ovvero quell’insieme di a�imentali che si inverano successi-vamente in opere materiali. Noipossiamo tramandare e conserva-re l’a�o mentale, conce�uale, spi-rituale, questo sì non è mai degra-dabile. Il principio costru�ivo deitrabucchi – non intendo esaurien-te questa mia interpretazione, maquesto è il terreno del confronto -sta tu�o in alcune categorie, sicu-ramente sedimentate lentamentedall’osservazione atavica del com-portamento dei trabucchi nei con-fronti del mare, la cui forza è, allalunga, incontrastabile. Si tra�a ap-punto di stabilire un rapporto conla natura: se ho fiducia - fiducia il-luministica - nella capacità del-l’intelligenza e dei mezzi tecnici dipoter contrastare e regimare lanatura, costruirò un manufa�oforte ed indistru�ibile. Se inveceamme�o che la natura sia più for-te, andrò con lei a pa�i. La sceltaper i trabucchi appartiene senz’al-tro a questa seconda filosofia. Ilmodello dunque non sarà quellodescri�o della vecchia quercia chesi oppone alla violenza del fiumeper la sua intrinseca resistenza,quanto quello del giovane virgul-to che si piegherà alla piena e ap-pena sarà passata si rialzerà e ri-prenderà vigore. Come dunquerendere “du�ile” questa stru�ura?Intanto opponendo alla furia delvento e del mare la minor superfi-cie possibile, i pali devono esserepochi e so�ili, minimi i tavolati, es-senziali le antenne. Tu�i gli ele-menti saranno fra loro legati, maichiodati o bullonati. La legatura,pur serrando, garantisce piccolimovimenti ai legni uniti, mentre il

bullone, che ne trapassa la polpa,spacca il legno, se troppo solleci-tato. Anche i controventamentisono assai rari, perché, come si ca-pisce, tu�a la stru�ura si devefle�ere, deformarsi, assecondare le

sollecitazioni esterne. La ro�ura diqualche elemento è prevista e la ri-parazione di parti fa proprio par-te della normale gestione del tra-bucco. La riparazione è sempre fa-cile, perché semplice è l’assembla-mento e facilmente rinvenibili sulposto i materiali da costruzione.Come se del grande ragno prote-so verso il mare, il trabucco ne pos-sedesse anche la capacità autori-produ�iva: se perde un una zam-pa, continua a vivere, aspe�ando

la ricrescita dell’arto perso. Tu�o ciòche ci allontana dal fine della dut-tilità, diventa inutile e dannoso or-pello. La croce di Sant’Andrea, adesempio, espediente per irrigidireuna stru�ura non può essere am-messo. Così come non sono am-messi bulloni. L’ingrandimentodella cabina, aumenta la superficieesposta al vento e quindi la forzaorizzontale. Anche l’infi�irsi deipali, con l'intento di aumentare laresistenza, crea nuove occasioni diimpa�o delle sollecitazioni oriz-zontali. La passerella che porta altrabucco è fa�a di assicelle così ri-do�e da rendere difficile il pas-saggio, ma di minimo impa�o perle sollecitazioni marine. Fra le spe-cie legnose, la preferenza va dataalla robinia, che è resistentissima.Recenti prove su di una dozzina dispecie legnose, hanno dimostratol’assoluta differenza meccanicadella robinia, che a trazione sirompe con valori a�orno a 2mila500 chilogrammi per centimetroquadrato (cinque volte più del-l’abete). L’impiego della robinia èavvenuto probabilmente in con-comitanza con la costruzione del-la ferrovia. Si sa infa�i che questaspecie è anche assai ada�a a con-solidare scarpate e terreni di riportoe per queste cara�eristiche è statamolto impiegata lungo le lineeferroviarie. Se non si usa la robinia,si usa il castagno, meno resistente,ma assai durevole, specie nellezone di bagnasciuga. Il trabucco èil risultato di intenzioni stru�ura-li assai sofisticate. Proprio nell’esi-lità e du�ilità della stru�ura è rac-chiuso l’arcano della loro essenzacostru�iva, di difficile disvela-mento se si usassero categorieesplicative moderne o modellistru�urali usuali. Fra i tanti corol-lari che da questa visione discen-dono vorrei considerare almenouno. Si intervenga a restauraresolo dopo aver capito. Questa sem-plice regola è comunque di non fa-cile a�uazione, perché capire è una�o di modestia, più che di appli-cazione di algoritmi e modellistru�urali avanzati, che però nul-la hanno a che fare con categoriementali del passato o con conce-zioni stru�urali tradizionali o nonpiù in uso. Altrimenti è meglio cheil mare, lento demolitore, cancellianche i segni degli ammirevolitrabucchi.

Prof. Franco LanerPer conta�i e corsi:

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Alla scoperta dei trabucchii “ragni” marini dei pescatoriOrmai sempre più rari, facevano della esilità la loro forza contro le onde dell’Adriatico

dicembre2010progettourbano 13

Non rappresentandopiù una fonte di gua-

dagno molti sonoabbandonati. Qual-cuno è stato ristruttu-rato per i turisti ma

così anche snaturato

Impiegati in Abruzzo e Molise per l’attività ittica uniscono ingegno e semplicità

A tenere insieme levarie parti soltantodelle corde che do-navano un minimo

di elasticità al manu-fatto aiutandolo a re-sistere nelle tempeste

dicembre2010progettourbano 14

Con quattro sollevatori i parcheggi nell’edificio sono passati da due a otto

Ecco la piattaforma in cristalloche cambia volto al palazzoLa struttura è stata posizionata nel centro storico di Padova

Come rispondere alla necessità di installare un siste-ma di elevazione verticale pur avendo a disposizioneuno spazio ristre�o? La soluzione è la pia�aforma ele-vatrice modello Ecoli� di Cest Srl. Di recente l’azien-da veronese ha installato questa pia�aforma in un’ele-gante palazzina del centro storico di Padova. Nel-l’edificio lo spazio a disposizione per l’alloggiamentodi un impianto elevatore era davvero rido�o e sareb-be stato possibile solo installare un ascensore di mo-deste dimensioni e quindi scomodo e poco utile pergli utenti. Grazie a Ecoli� i condomini possono ser-virsi di una pia�aforma elevatrice comoda, conforte-vole, sicura, a tecnologia avanzata e che o�empera aldecreto ministeriale 236 per i disabili. La stru�ura del-la pia�aforma è stata realizzata ad hoc e verniciata inbianco e cristallo acidato. La particolarità di quest’im-pianto è il vano, utilizzato per creare una sorta di ef-fe�o lampadario: dona luce alle scale della palazzinasostituendo completamente la classica illuminazione.Per o�enere questo risultato sono stati applicati deineon su tu�a la lunghezza dei qua�ro angoli dellastru�ura che si accendono con un semplice interrut-tore. La cabina dell’impianto è tu�a in acciaio satina-to mentre la porta, a ba�ente, è interamente in cristal-lo temperato e stratificato acidato come le pareti del-la stru�ura del vano. Questa realizzazione è un chia-ro esempio di come la di�a Cest sia in grado di sod-disfare ogni esigenza della clientela proponendo so-luzioni innovative ed efficaci, che coniugano comfort,praticità ed eleganza. Un altro problema del palazzoera la carenza di posti auto nel garage, non sufficien-ti ad ospitare tu�e le auto dei condomini. IdealPark,azienda veronese specializzata nell’o�imizzazione

dello spazio di parcheggio, ha proposto ai condominiil montaggio di qua�ro impianti sollevatori modelloIP1-MS integrati con pia�aforme traslanti. Grazie a ta-le installazione sono stati o�enuti qua�ro posti autocompletamente indipendenti. In pratica, in un garageche originariamente poteva ospitare al massimo dueauto, ora se ne parcheggiano qua�ro senza bisogno dispostarne altre. Oppure, se si vuole, si possono ren-dere i qua�ro posti auto dipendenti e parcheggiare fi-no a o�o auto.

Insieme alla Fondazione Francesca Rava

Con N.P.H. un aiutoai bambini di HaitiIl progetto da una mano a 2.500 piccoli

Il 12 gennaio 2010 ad Haiti il ter-remoto è arrivato verso le 5 delpomeriggio, tanti bambini eranoancora a scuola o appena usciti.Molti di loro sono morti e tantisopravvissuti hanno perso so�ole macerie i genitori e le traccedelle loro famiglie. N.P.H. (Nue-stros Pequeños Hermanos) èun’organizzazione umanitariainternazionale rappresentata inItalia dalla Fondazione FrancescaRava, sin dai primissimi giornipost terremoto, ha a�ivato unprogramma di soccorso e assi-stenza chiamato Father WassonAngels of Light. Questo pro-gramma aiuta ogni giorno 2mila500 bambini, che vivono nelletendopoli o per strada in 17 zonepoverissime della capitale, of-frendo cibo, acqua, cure medi-che, supporto psicologico e lapossibilità di continuare ad an-dare a scuola. In un anno N.P.H.ha fa�o davvero tanto per Haitigrazie anche al supporto econo-mico arrivato dall’Italia so�o for-ma di donazioni o adozioni a di-stanza. Purtroppo l’emergenzanon è finita e c’è ancora tanto dafare. I problemi più urgenti e gra-vi sono il colera e i forti uragani

che travolgono l’isola. Le statisti-che dicono che le persone infe�esono più di 7mila, mille quellegià morte. Inoltre i forti venti e leviolente piogge che causano con-tinue frane rendono la situazio-ne ancora più difficile me�endoin pericolo molte persone che vi-vono ancora so�o le tende senzaacqua, cibo e in pessime condi-zioni igieniche. Padre Rick e i vo-lontari N.P.H. continuano a lavo-rare per rafforzare le misure diprevenzione e intervento so-pra�u�o in seguito all’epidemiadi colera e ai successivi violentidisordini e saccheggi che minac-ciano la stabilità sociopoliticadell’isola. Per aiutare i malati dicolera e isolarli dal resto dellapopolazione, per cercare di limi-tare la diffusione del virus, sonostate allestite delle tende vicinoall’ospedale per famiglie Saint.Luc. Tu�avia, considerando lepessime condizioni del paese, ri-do�o ad un cumulo di maceriedal sisma, contenere l’epidemia èancora più difficile. Noi, dall’Ita-lia, anche solo con un piccolocontributo possiamo aiutare dav-vero tanto questa popolazionedisperata.

Inserire in un vano scale esistente una piat-taforma elevatrice, anche di cabina mini-ma, richiede una grande a�enzione al luo-go, agli usi e alle particolari condizioni dirapporti fra i proprietari dello stabile. Ve-nezia è una ci�à di grande fascino, ma dif-ficile perché bisogna tener conto delle par-ticolari condizioni di lavoro: trasporto inbarca lungo i canali, vicinanza del luogo diinstallazione rispe�o allo sbarco dei mate-riali, presenza di turisti o zone di forte pas-saggio da a�raversare, difficoltà a realizza-re la fossa dell'ascensore, possibilità di ac-qua alta, edifici di pregio, magari vincolati,

spazi estremamente ristre�i, palazzi constru�ure difficili dove il piano terra appar-tiene ad un condominio ed il primo pianoad un altro. Perciò il costo di un impiantoè più caro rispe�o alla terraferma, i tempidi installazione e rilievo sono maggiori esolo poche aziende sono a�rezzate per po-terci lavorare e assicurare in seguito unbuon servizio di manutenzione. In un pa-lazzo vicino al Ponte delle Guglie Cest Srlha proge�ato e installato, insieme con lostudio degli ingegneri Frezza e Fullin, un

ascensore con castelle�o in acciaio e vetrotrasparente, a doppio accesso opposto, didimensioni assai rido�e. Condizione perinstallare l'elevatore nel vano scale era sal-vaguardare la ringhiera in ferro ba�uto,opera di un artista degli anni '20. Il disegnodi foglie di oleandro riportato lungo la rin-ghiera ritorna pure nella lune�a superioredel portone d'accesso che, sempre in ferroba�uto, riporta anno della ristru�urazionee nome della famiglia già proprietaria del-lo stabile. La ringhiera poteva essere ri-mossa solamente di fronte allo sbarco alpiano alto, opposto a quello al piano terra,per consentire la discesa della persona. Ilvano disponibile veniva pertanto molto ri-

do�o. Inoltre c'era il problema dell'acquaalta, sempre più frequente negli ultimi an-ni. Quindi si è studiato un tipo di profiloper i montanti del castelle�o che permet-tesse di dare il minor ingombro possibile,pur mantenendo la capacità di reggere aicarichi dell'impianto. Il rifilo è una lamie-ra piegata ad “L” molto allungata in ma-niera da poter lasciare spazio sufficienteper il montaggio degli staffali che reggonole guide lungo le quali scorre la cabina. Si èscelto di non realizzare la fossa so�o il li-vello del pavimento esistente del piano ter-ra, ma di creare due gradini prima dell'en-trata in cabina, in modo da scongiurare lapossibile entrata dell'acqua in fossa nel ca-

so di acqua alta fino ad una quota sul me-dio mare di 1,5 metri (livello eccezionale).Ilmodello di elevatore è stato selezionato fravarie marche perché questo assicurava unoscartamento minimo più contenuto (di-stanza fra le guide lungo il lato più stre�o)ed è stata scelta la manovra a uomo pre-sente per via dello spazio insufficiente adinserire le porte in cabina. La cabina rica-vata per l'utilizzatore è di 100 centimetriper 56, con due lati aperti per gli sbarchi edue chiusi, uno in lamiera plastificata eduno in vetro trasparente per continuare alimitare l'impa�o estetico dell'impianto. Ilvano esterno misura 148 centimetri per 72ed è completamente tamponato in vetrotrasparente marchiato per ascensori eriempie il vano scale, mantenendo una pic-cola distanza dalla ringhiera in maniera daassicurare la pulizia dei vetri. Il risultato fi-nale è gradevole e l'a�enzione posta a co-lori e finiture aiuta a limitare l'impa�oestetico. La comodità di avere un impiantodel genere, benché piccolo rispe�o alle di-mensioni richieste dalla normativa per iltrasporto di una persona in sedia a rotelle,è grande, specie nel caso di persone che al-trimenti per problemi di deambulazione odi età, rimarrebbero all'interno del proprioappartamento senza possibilità di una vitadi relazione. Rispe�o a un servoscala a seg-giolino (quello a pedana non era installa-bile a causa della rido�a larghezza dellascala), l'elevatore è più veloce e comodo dausare. Inoltre può essere utilizzato ancheper portare al piano superiore la spesa ocarichi che altrimenti dovrebbero essereportati a piedi lungo la scala.

Si è studiato un tipo diprofilo per i montanti delcastelletto che permettes-

se di avere il minoringombro possibile, pur

mantenendo la capacitàdi reggere i carichi

L’ascensore conquista le case anticheLe nuove metodologie realizzative consentono di installare sistemi elevatori anche in abitazioni un tempo incompatibili

A Venezia l’esempio della società Cest Srl con un impianto a doppia uscita che salvaguarda una preziosa ringhiera

Parcheggiare l’auto sta diventandosempre più un lusso e, nonostantela crisi economica, le tariffe di par-cheggio restano elevate in molteparti del globo. In ve�a alle classifi-che anche l’Italia, che con Roma eMilano, entra nella “top 25 list”delle ci�à con i costi di parcheggiopiù alti a livello mondiale. Questi ri-sultati emergono dalla decima in-dagine “Global Cbd Parking RateSurvey 2010”, condo�a dall’orga-nizzazione Colliers International,che fornisce consulenza per il set-tore dei servizi immobiliari. L’obiet-tivo della ricerca era la compara-zione a livello internazionale deicosti di parcheggio mensili in ga-rage coperti o so�erranei. Dopoaver analizzato le tariffe mediemensili di sosta in parcheggi instru�ura dei più importanti Cbd(Central business districts) di tu�oil mondo, l’istituto ha stilato unaclassifica che comprende le 50 ci�àin cui il parcheggio è più costoso. Ilquadro della situazione globale cheemerge è completo e interessante. A guidare la lista delle ci�à più co-stose per la sosta mensile è Londra,divisa in City a 674,30 euro e WestEnd a 631,10 euro. Al terzo posto sitrova Hong Kong a 538,28 euro. Se-gue Tokyo con un costo di 472,71.Al quinto posto c’è Roma, con unatariffa media mensile di ben 444,33.

Dietro la Ci�à eterna, si piazzanoZurigo, Sydney, Perth, Bruxelles. Achiudere la top ten è New YorkMidtown con 382,20. L’elenco pro-segue con un mix di altre ci�à deivari continenti e al 24esimo si col-loca Milano con un costo mediomensile di 284,44 euro. Chiude laclassifica Dubai, che ne registra173,40. È interessante notare comela questione del costo del parcheg-

gio sia un tema importante che in-teressa tu�i i continenti. Nella clas-sifica sono rappresentate tu�e lemaggiori ci�à mondiali: americane,europee, oceaniche e asiatiche. Unaltro dato importante che emergecomparando le indagini della Col-liers del triennio 2008-2010, è che letariffe mensili dei costi di parcheg-gio a livello mondiale sono in con-tinua crescita nonostante la reces-

sione economica. In particolare, sor-prende che solo negli Usa, Paesemaggiormente colpito dalla crisi, laspesa per il parcheggio sia aumen-tata, mediamente, del 2,8 per cento.Secondo Ross Moore, chief econo-mist della Colliers International, lanecessità di parcheggio è in crescitaper la forte dipendenza all’uso del-l’auto. Inoltre, la forte richiesta diposti auto non è soddisfa�a da

un’adeguata offerta e il mancato in-contro tra domanda e offerta ge-nera un rialzo dei prezzi. L’Italiavive il paradosso di essere il se-condo paese europeo con il mag-gior numero di auto e anche quellocon il minor numero di parcheggi.In particolare l’offerta di posteggi èinsufficiente e, a differenza diquanto accade nelle altre ci�à euro-pee, si investe troppo poco nellacreazione di parcheggi in stru�ura.

Per soddisfare la richiesta di postiauto e mantenere basse le tariffe ènecessario aumentare l’offerta e in-vestire in parcheggi innovativi,come i sistemi meccanizzati e auto-matizzati proposti da IdealPark. Daanni l’azienda, leader in Italia suisistemi di parcheggio, si ba�e perfar conoscere le migliori tecnologiein termini di affidabilità, sicurezza erispe�o per l’ambiente.

dicembre2010progettourbano 15

La forte richiestadi posti macchinanon soddisfatta da

un’adeguata offertagenera un rialzo

complessivodei prezzi

e delle tariffe

Parcheggiare a Roma costa un occhioNonostante la crisi, Milano e la Capitale entrano nella “top 25” delle città più care del mondo per gli stalli a pagamento

L’indagine di Colliers International: Italia in seconda posizione per numero di auto, ma i posteggi non bastano