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IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1 - 1 “Casaclima 2008”: risparmio energe- tico e certificazione degli edifici 76 Dalla Regione un forte incentivo per gli edifici virtuosi a basso consumo ener- getico 78 SICUREZZA CANTIERI - Sicurezza: i fondi ci sono, le aziende non li richie- dono 80 CATASTO - Giornata di approfondi- mento: chiarimenti sulla presenta- zione degli atti Pre.Geo 82 Il catasto e le fotografie aeree per sco- prire fabbricati non censiti 86 GEOLOGIA - Terre rinforzate: principi generali, progettazione e realizza- zione 88 CONDOMINIO - Regole, rischi e re- sponsabilità dell’amministratore condominiale 96 Casistica giurisprudenziale relativa ai la- strici solari condominiali 98 SCUOLA - Scuola Edile Bresciana: l’arte di insegnare di Alfredo Lodrini 100 TEMPO LIBERO - Campionati italiani di sci per geometri liberi professio- nisti 104 Geometra e rallista 106 CULTURA - Premio di pittura “Emilio Rizzi 2008”, un invito ai geometri ar- tisti 108 Note nuove sulla fontana della Pallata 110 Novità di legge 116 La parola agli esperti 118 Aggiornamento Albo 120 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Leonardo Baldassari, Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Tarcisio Campana, Laura Cinelli, Daniela Chiarini, Mario Comincini, Alfredo Dellaglio, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Guido Maffioletti, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Mariangela Scotti, Marco Tognolatti (Sondrio) Hanno collaborato a questo numero Andrea Botti, Marino Colosio, Francesco Cuzzetti, Giampaolo Di Filippo, Mirco Melchiori, Antonio Gnecchi, Paolo Perfumi, Mauro Piazza, Franco Robecchi, Francesca Scagliola, Marco Venturini Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group s.p.a. Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia) Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.??????? Di questa rivista sono state stampate ????? copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi N. 1 - 2008 gennaio - febbraio Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Spedizione in abbonamento postale comma 34 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - Saper amministrarepag. 2 INTERVISTA - Il Collegio si candida per garantire la formazione ai professionisti di domani 4 DALLA CASSA - Il rapporto geometri- Cassa: conoscere le regole per un do- mani sereno 10 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Consi- glio Nazionale Geometri: che fare? 12 LAVORI DI GEOMETRI - Mettere in pra- tica la formazione “Casaclima” 16 DAL COLLEGIO - Si è costituito il CIPI Comitato Interprofessionale di Pre- venzione Incendi 28 I “Piani di Governo del Territorio” ap- provati e quelli adottati in provincia di Brescia 30 DAL COLLEGIO DI SONDRIO - In Val- furva un campione di “Italia sí” 32 FISCO- Le agevolazioni fiscali nel settore e- dilizio previste dalla finanziaria 2008 360 Finanziaria 2008: arriva il “forfettone”, nuovo regime fiscale per i giovani pro- fessionisti 52 LEGALE - Obblighi del committente nei confronti dei collaboratori dell’appalta- tore 56 Sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro: D.lgs. 626/1994 58 TECNICA - L’inconsapevole genialità di un’architettura senza architetto 64 Doppio isolamento per le pareti peri- metrali 68 FORMAZIONE CONTINUA - Conclusi i primi esami per accreditamento dei Cer- tificatori in edilizia 72 AMBIENTE & BIOEDILIZIA - Convegno

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1 - 1

“Casaclima 2008”: risparmio energe-tico e certificazione degli edifici 76

Dalla Regione un forte incentivo per gliedifici virtuosi a basso consumo ener-getico 78

SICUREZZA CANTIERI - Sicurezza: ifondi ci sono, le aziende non li richie-dono 80

CATASTO - Giornata di approfondi-mento: chiarimenti sulla presenta-zione degli atti Pre.Geo 82

Il catasto e le fotografie aeree per sco-prire fabbricati non censiti 86

GEOLOGIA - Terre rinforzate: principigenerali, progettazione e realizza-zione 88

CONDOMINIO - Regole, rischi e re-sponsabilità dell’amministratorecondominiale 96

Casistica giurisprudenziale relativa ai la-strici solari condominiali 98

SCUOLA - Scuola Edile Bresciana:l’arte di insegnare di Alfredo Lodrini

100

TEMPO LIBERO - Campionati italianidi sci per geometri liberi professio-nisti 104

Geometra e rallista 106

CULTURA - Premio di pittura “EmilioRizzi 2008”, un invito ai geometri ar-tisti 108

Note nuove sulla fontana della Pallata110

Novità di legge 116La parola agli esperti 118Aggiornamento Albo 120

Direttore responsabileBruno Bossini

Segretaria di redazioneCarla Comincini

RedazioneRaffaella Annovazzi, Leonardo Baldassari,Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari,Tarcisio Campana, Laura Cinelli, Daniela Chiarini,Mario Comincini, Alfredo Dellaglio,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Guido Maffioletti,Franco Manfredini, Giuseppe Mori,Mariangela Scotti, Marco Tognolatti (Sondrio)

Hanno collaborato a questo numeroAndrea Botti, Marino Colosio, Francesco Cuzzetti,Giampaolo Di Filippo, Mirco Melchiori, AntonioGnecchi, Paolo Perfumi, Mauro Piazza, FrancoRobecchi, Francesca Scagliola, Marco Venturini

Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

Grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

StampaIGB Group s.p.a. Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia)Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.???????

Di questa rivista sono state stampate ????? copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi

N. 1 - 2008 gennaio - febbraioPubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

Spedizione in abbonamento postale comma 34 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Brescia

Associato alI’USPI

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

Sommario

EDITORIALE - Saper amministrarepag. 2

INTERVISTA - Il Collegio si candida pergarantire la formazione ai professionistidi domani 4

DALLA CASSA - Il rapporto geometri-Cassa: conoscere le regole per un do-mani sereno 10

DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Consi-glio Nazionale Geometri: che fare? 12

LAVORI DI GEOMETRI - Mettere in pra-tica la formazione “Casaclima” 16

DAL COLLEGIO - Si è costituito il CIPIComitato Interprofessionale di Pre-venzione Incendi 28

I “Piani di Governo del Territorio” ap-provati e quelli adottati in provinciadi Brescia 30

DAL COLLEGIO DI SONDRIO - In Val-furva un campione di “Italia sí” 32

FISCO- Le agevolazioni fiscali nel settore e-dilizio previste dalla finanziaria 2008 360

Finanziaria 2008: arriva il “forfettone”,nuovo regime fiscale per i giovani pro-fessionisti 52

LEGALE - Obblighi del committente neiconfronti dei collaboratori dell’appalta-tore 56

Sicurezza e prevenzione nei luoghi dilavoro: D.lgs. 626/1994 58

TECNICA - L’inconsapevole genialità diun’architettura senza architetto 64

Doppio isolamento per le pareti peri-metrali 68

FORMAZIONE CONTINUA - Conclusi iprimi esami per accreditamento dei Cer-tificatori in edilizia 72

AMBIENTE & BIOEDILIZIA - Convegno

EDITORIALE

2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Bruno Bossini Saper amministrare

concreta che il nostro Presi-dente prenda la strada delConsiglio Nazionale. Questedue situazioni mi inducono aritornare ancora una voltasul tema della buona ammi-nistrazione.Ci si può chiedere se cioè siagiustificato accumunarenella necessità del saperben “governare” sia l’im-pegno quotidiano degli i-scritti all’interno del propriostudio professionale, sia lescelte dei dirigenti di unente come il Collegio quan-do esso si trovi, per esem-pio, di fronte alla necessitàdi eleggere un nuovo presi-dente con la conseguentesurroga di un nuovo consi-gliere.La risposta è semplice: nel-l’un caso e nell’altro le re-gole della buona ammini-

strazione sono il presup-posto inderogabile e irri-nunciabile per ottenere i ri-sultati già prefissati e perl’individuazione dei mezzi i-donei al raggiungimentodelle strategie program-mate.

E per meglio spie-gare il concetto ri-corro all’aiuto pri-

ma di tutto del Codice deon-tologico, recentemente ap-provato dal Consiglio Nazio-nale, rimandando i lettorialla consultazione dei suoiarticoli 1 (titolo I) e 16 (titoloII); ma ancor di piú può es-sere illuminante uno scrittodel 17 aprile 1952 di donLuigi Sturzo, fondatore delPartito Popolare, sulla buo-na amministrazione.L’Italia del ’52 era molto di-

Èsempre piú mas-siccia la presenzadi giovani geo-

metri (ne sono una prova lenuove iscrizioni all’Albo: dal1° gennaio 2008 sono ben58), che intraprendono la li-bera professione e si tro-vano, volenti o nolenti,giorno dopo giorno a met-tere in gioco la loro attitu-dine a garantire l’efficienzadel proprio studio profes-sionale, cioè a misurare laproprie capacità come am-ministratori. Contemporaneamente ri-sulta sempre piú manifestain questi ultimi tempi la vo-lontà dei Consiglieri e deiConsultóri del Collegio diaddivenire ad un approfon-dimento e a una discussionesul futuro del Consiglio, nel-l’eventualità sempre piú

versa da quella odierna: eral’Italia del primo dopo-guerra e la Repubblica, gio-vane di appena 4 anni, fa-ceva i suoi primi passi. Ma leindicazioni etico-politicheche Sturzo indica in quelloscritto, appaiono vive e vi-tali ancor oggi, potendo of-frire anche a noi geometri unvalido insegnamento. Di-ceva infatti don Sturzo, chefu anche sindaco, oltre chestrenuo propugnatore del-l’efficienza e della correttagestione amministrativa:«Per amministrare bene oc-corrono diverse virtú … ilcontatto con il cittadino,specie con i meno favoriti epiú bisognosi, deve esserecostante, premuroso, giusto.Per il sindaco e gli assessori,i cittadini devono esseretutti uguali nel rispetto deidiritti, tutti uguali nel far loroosservare i doveri civici. Ildenaro pubblico sia sacro …avere il coraggio di metterefuori dalla porta i parassiti, iricattatori, i mediocri, i traffi-canti … Se i cittadini che vidanno il voto non sono libe-rati dalla genía degli appro-fittatori, a che giova averlimandati a palazzo comu-nale? Se l’appaltatore dellospazzamento non tiene pu-lite le strade, o se quellodella manutenzione degliacquedotti vi fa mancarel’acqua, forse chiudete unocchio? … È pesante l’am-ministrazione di un Co-mune, se ciascuno deve fareil proprio dovere … La curadi amministrare denaro al-trui, che è denaro di tutti,deve essere superiore aquella di amministare il de-naro proprio… Solo con la

EDITORIALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 3

buona amministrazione ilpopolo potrà ricevere tutti ivantaggi di una sana politica… Invece per cattiva ammi-nistrazione o per la trascu-rata o poco intelligente am-ministrazione, la società vaalla malora … »

Eccole qui – preseda una fonte tantoautorevole – le re-

gole di etica comportamen-tale alle quali dovrebbero ri-ferirsi gli iscritti e i responsa-bili della nostra categorianell’ambito del loro pur dif-ferente impegno professio-nale, orientato, da una partealla corretta gestione del la-voro della libera profes-sione, e dall’altra finalizzatealle difficili scelte, cui sonotenuti i dirigenti del Col-legio, delle persone che ledevono attuare a nome degliiscritti.Viene da pensare quale sial’impatto delle parole di donSturzo sui nostri comporta-menti legati alla professionee se anche Consiglieri, Con-sultori e collaboratori delCollegio sentano il bisognodi uniformarsi ad esse.Noi crediamo che si debbaconvenire con le parole delgrande uomo politico sici-liano: non può essere altri-menti per il bene e per il fu-turo della categoria che,ancor prima di geniali idee,necessita dell’azione onestadi buoni amministratori.

INTERVISTA

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Il Collegio si candidaper garantire la formazioneai professionisti di domani

della Commissione incari-cata di seguire più diretta-mente questi argomenti,mentre ai lavori partecipisempre pure il direttore Ma-riangela Scotti, anima dellavulcanica proliferazione dicorsi sempre richiesti e affol-latissimi (in queste ultimesettimane ben nove corsihanno permesso a circa 500colleghi di prepararsi e con-seguire l’abilitazione sutemi attualissimi e non piùdi frontiera quali quelli della

La scuola, meglio laformazione e lamaggior qualifica-

zione degli iscritti di oggi edi domani sono tra gli im-pegni primari che da de-cenni il Collegio di Bresciapersegue con grande deter-minazione e senza rispar-miare risorse ed energie.Non deve stupire, dunque,che il presidente Savoldiabbia tenuto per sé, conscelta di pregnante signifi-cato, proprio la presidenza

certificazione energetica deifabbricati). Averli oggi en-trambi qui a questo in-contro-intervista mi paresegni in maniera chiara l’im-portanza delle questioni,ovvero il peso decisivo delcapitolo formazione – deigiovani praticanti come deivecchi iscritti – non solonella attività del Collegio,ma nella difesa e nella pro-mozione di una categoriache vuole confrontarsi a visoaperto con il mercato pun-

Visti i limiti della scuola e del praticantato, il Collegio di Brescia hadeciso di intensificare il suo sforzo sul versante della formazione,candidandosi sia a completare sul versante concreto del saper fare icicli di apprendimento garantiti dagli istituti superiori edell’università, sia a fornire l’aggiornamento e la qualificazioneinnovativa necessari per la professione di tutti gli iscritti. È questo,in ultima analisi, l’impegno che si è ufficialmente assunto ilpresidente Fausto Savoldi nel corso dell’incontro con il direttore dellarivista Bruno Bossini centrato sui temi cari alla Commissione scuola(della quale non a caso lo stesso Savoldi ha scelto di mantenere lapresidenza per significativa convinzione e non certo per un “adinterim” o per mancanza di candidati autorevoli). Un incontro chequi riassumiamo con l’ormai abituale formula dell’intervista collettivaed al quale hanno partecipato anche il direttore del CollegioMariangela Scotti – impegnata in prima linea sia nel tenere cordialirapporti con gli istituti superiori bresciani sia nell’organizzazionedella miriade di corsi che quotidianamente si svolgono nella sede dipiazzale Cesare Battisti – ed i colleghi Stefano Monteverdi eGiuseppe Cossandi, membri di lungo corso delle commissioni degliesami di Stato. Proprio gli articoli di Monteverdi e Cossandi,pubblicati nello scorso numero de “Il Geometra bresciano” a corredodei deludenti risultati di alcune commissioni d’esame, hanno fornitolo spunto per l’appuntamento e posto all’ordine del giorno la semprepiù diffusa e drammatica impreparazione dei giovani che, terminatoil praticantato, si sottopongono alla prova di Stato.

tato proprio sulla professio-nalità e la qualificazione.Questi gli obiettivi, il tra-guardo, anche se la situa-zione contingente, soprat-tutto (ma non solo) tra i gio-vani che si affacciano allaprofessione, non è confor-tante. Basterebbe rileggerea questo proposito i due ar-ticoli sulla loro esperienza dicommissari per l’esame diStato nel 2007 firmati dai col-leghi Monteverdi e Cos-sandi e pubblicati sul nu-mero di dicembre de “IlGeometra bresciano”.Proprio quelle analisi,quelle deluse ed amare con-siderazioni sulla scarsa pre-parazione dei ragazzi sonoun po’ la cornice di quest’in-tervista, anche se voglio par-tire non da una valutazionedei risultati, bensì dallascuola e dal rapporto tra ilCollegio e la scuola.

«In effetti questo è un buonpunto di partenza perché, inqualche modo, l’attivitàdella Commissione scuola inseno al Collegio è nata ap-punto dall’esigenza di ren-dere più facile, pervio, a-perto il rapporto tra la scuolaed il mondo del lavoro, inparticolare la professione.All’inizio ci siamo concen-trati proprio su questo nellaconvinzione, suffragata daifatti e da una miriade di e-sperienze, che laddove iprofessionisti entrano in po-sitivo contatto con gli istitutisuperiori, laddove i geo-metri riescono ad affiancarecon specifiche iniziative didialogo e di completamentodella formazione gli stu-denti degli ultimi anni,

INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 5

Il presidente del Collegio di Bresciageom. Fausto Savoldi e irappresentanti della CommissioneScuola durante l’intervista

condotto sulla rivista negliultimi due anni testimoniadi una sintonia anche contutti gli altri istituti della no-stra provincia – non soloperché è la nostra storicascuola per geometri, mapure perché in questi annisono state davvero moltis-sime le iniziative che ab-biamo realizzato insieme, alpunto quasi da poter azzar-dare un cammino realmentecomune che comincia addi-rittura con i ragazzi dellemedie».

Curioso, ho sempre pensato che noiprofessionisti intervenissimo a scuolasolo per gli ultimi anni, mentrescopro oggi che parliamo anche airagazzi delle medie.«Esattamente, parliamo coni ragazzi e con i loro genitorinei giorni nei quali la scuolaper geometri si presenta,propone il proprio ciclo for-mativo alle famiglie che soli-

tamente ancora debbonoscegliere l’indirizzo per illoro figlio quattordicenne.Sono incontri molto parteci-pati (quest’anno ne ab-biamo fatti addirittura due alTartaglia, ognuno dei qualigremito da non meno di 300persone) nei quali preside edocenti parlano dei pro-grammi e accompagnano lefamiglie nella visita a labora-tori veramente d’avan-guardia, oltre che a palestreed altre strutture di assolutoprim’ordine, mentre noi pro-fessionisti abbiamo il com-pito di illustrare con la mas-sima concretezza e veritàpossibile uno degli sbocchiprofessionali di quel cicloformativo, ovvero la liberaprofessione».

Da queste riunioni dunque giungela testimonianza palese, e vorrei direanche confortante, dell’interesse perla scuola dei geometri e per la nostra

cresce poi di conseguenza ilnumero dei giovani che si i-scrivono, che fanno il prati-cantato, che diventano aloro volta geometri liberiprofessionisti. Noi del Col-legio di Brescia a questa a-zione quasi promozionaledella categoria abbiamosempre creduto anche pergarantire un futuro e nuoveleve alla professione».

Certo occorre trovare rispondenzainnanzitutto negli istituti...«Sì, e va detto a chiare let-tere che a Brescia e nel Bre-sciano abbiamo avuto il pri-vilegio di dialogare semprecon istituti guidati da presidilungimiranti, da uomini discuola veramente attentinon solo alla formazionecomplessiva, ma pure al fu-turo impiego degli studenti.Voglio citare ad esempio ilTartaglia – anche se l’in-chiesta itinerante che avete

professione.«Un interesse che si traduceda anni nell’aumento delle i-scrizioni, nonostante prima igenitori e poi spesso anche iragazzi più attenti capiscanogià da questi incontri cheoggi il Tartaglia è una scuolapiù difficile d’un tempo, unciclo formativo ben più im-pegnativo ad esempio di unliceo. Infatti oltre alle ma-terie tecniche da sempre ca-ratterizzanti per quest’indi-rizzo, si sono aggiunti neglianni materie umanistiche,approfondimenti di culturagenerale, corsi più o menofacoltativi sull’arte e la suastoria, il restauro e l’architet-tura, l’urbanistica e lo svi-luppo delle città, oltre al-l’ambiente e alla difesa delterritorio, alla eco-sosteni-bilità e all’Agenda 21...».

E molti, anche tra i colleghi, diconoche così facendo si è finito per ridurre

INTERVISTA

6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

temi la semplificazione, sta-bili rispetto ad oggi) che poiil praticantato e più spessola pratica rendevano concre-tamente applicabili in can-tiere o nello studio».

Ma oggi, e voglio fare l’avvocato deldiavolo, cos’è cambiato di così radi-cale e profondo?«Tutto è cambiato. Innanzi-tutto la scuola superiore è,di fatto, di massa mentrecontemporaneamente sonoandate in crisi altre agenzieformative basilari quali la fa-miglia, i centri di aggrega-zione sia che si trattasse diparrocchie, oratori, associa-zioni, sodalizi sociali e poli-tici. All’istituto per geometri,come alle altre scuole supe-riori, è così demandato ilcompito di formare l’uomonel momento più delicatodella sua crescita fisica edintellettuale, spesso mentreè bombardato da messaggi

disorientati di altre agenzieformative non riconosciutema assai penetranti come latelevisione e la rete di In-ternet. Come se non ba-stasse la società di oggi, conla sua accelerazione tecno-logica e la sua povertà dirapporti significanti, ha e-normemente allargato il ba-gaglio minimo della culturadi base, imponendo ad e-sempio una conoscenzavera (e non come si diceva ainostri tempi “scolastica”)delle lingue, ma pure un mi-nimo di infarinatura sullastoria dell’arte per poter ap-prezzare una mostra, qual-che elemento di musica pernon limitarsi al rock o al pop,oppure, per venire più vi-cino a noi, qualche idea purvaga di architettura, di urba-nistica, di inquinamento, diproblemi del proprio terri-torio...».

quella che potremmo definire laquota di formazione realmente pro-fessionalizzante dell’istituto. Se è an-data così, è stato un bene o un maleper questi ragazzi e per la nostra so-cietà?«La domanda in questi ter-mini è per certi versi ridut-tiva, perché non solo l’isti-tuto per geometri, ma tuttala scuola sono stati costrettia cambiare pelle in questiultimi decenni. Chi tra i col-leghi ha oggi i capelli bianchiricorda che ai suoi tempi l’i-stituto superiore, anche lascuola per geometri, era eli-tario e professionalizzante,ovvero aveva in carico unaristretta cerchia di giovaniche la famiglia aveva già for-mato come cittadini, futuriuomini e membri dellaclasse dirigente ed avevapertanto quale scopo pres-soché unico la trasmissionedi una serie di nozioni tec-niche (più limitate e, passa-

L’impressione, almeno guardandodalla finestra dei nostri studi, è che,se questi erano i programmi, il risul-tato sia per ora al di sotto delle a-spettative minime.«È tutto vero, ma occorre te-nere conto di difficoltà o-biettive, quali ad esempiol’ininterrotta serie di riformee controriforme che hannointeressato in questi ultimitrenta/quaranta anni lascuola italiana, senza un mi-nimo di certezza e di sere-nità. Ma soprattutto perché,in verità, a questo cambia-mento non c’era alternativa,era obbligato: nessuno Statoe nessuna società puòneanche ipoteticamentepensare di formare dei pro-fessionisti, dei tecnici diqualsivoglia livello se primanon ha formato dei cittadinie degli uomini. Pertanto sealla scuola superiore spettail compito che prima eradella famiglia e di altre a-

INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 7

diffusione del sapere neiprimi anni inevitabilmentecattedratica e poi semprepiù sofisticata e speciali-stica, mentre ciò che servea formare un tecnico, unprofessionista non è tantosapere, ma saper fare. Ed èqui che deve sempre piùfarsi protagonista la diffu-sione di quel patrimonio diconoscenze e di espe-rienze che solo la categoriaed i professionisti hanno.Siamo noi, gli esperti delsaper fare, che dobbiamonon sostituire o surrogare lascuola e l’università, ma af-fiancarle. Occorre costruireuna efficiente sinergia trascuola e università da unaparte e Collegio dall’altranon solo per il completa-mento del ciclo di istru-zione per i giovani, ma pureper la formazione perma-nente, l’aggiornamento e laqualificazione dei geometri

iscritti da uno come da cin-quant’anni».

Rimanendo, però, per un momentoancora ai giovani, per molti di loroquel bagno d’esperienza, il passaggiodal sapere al saper fare, doveva con-cretizzarsi nei due anni di pratican-tato che invece non ha risolto, al-meno guardando l’esito degli ultimiesami di Stato, il gap di preparazionedei diplomati.«Sul praticantato dobbiamoavere il coraggio di aprireuna riflessione e prenderealcune decisioni, un per-corso non facile sia per l’e-strema varietà delle situa-zioni sia perché l’ultima pa-rola non spetta a noi, ma alParlamento. Riprendendoanche alcune delle rifles-sioni di Monteverdi e Cos-sandi, occorre essere franchinel dire che, se sono censu-rabili senza attenuanti lamaleducazione, la man-canza di interesse e ancor di

genzie formative ormai inef-ficaci, ovvero la diffusione ilpiù vasta possibile e la piùapprofondita possibiled’una cultura generale dibase, inevitabilmente sisposta altrove quella fun-zione di passaggio delle no-zioni tecniche, di professio-nalizzazione e specializza-zione comunque neces-sarie».

E qui casca l’asino.«Qui si apre, in effetti, lospazio più impegnativo, o-neroso ed insieme entusia-smante per la categoria, perle categorie. Non si credainfatti che quanto oggi nonfa la scuola superiorepossa, oggi o domani pocoimporta, farlo l’università.Per la sua struttura, per lasua storia e tradizione, perla sua stessa vocazione l’u-niversità è innanzitutto illuogo della ricerca, di una

più l’arroganza di tanti can-didati che si sono presentatiimpreparati reclamando e-gualmente una ingiustaquanto inutile promozione,sono altrettanto chiare le ca-renze sia degli studi chehanno ospitato i praticanti,sia del sistema».

In verità, con l’attività frenetica, in-calzante, rischiosa che caratterizzaoggi ogni studio di geometra sembrafrancamente difficile chiedere di piùai professionisti.«Vero, molto va mutato nelsistema e ne parliamo su-bito, ma assolvere comple-tamente i professionisti ov-vero noi stessi serve a poco.Dovremmo invece tuttiquanti fare uno sforzo ad e-sempio per capire se il ra-gazzo che abbiamo in studioha almeno voglia di impa-rare o se è da noi solo perperdere tempo, trovare il si-stema di metterlo alla prova,

INTERVISTA

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Il direttore della rivista BrunoBossini e il direttore del CollegioMariangela Scotti

«Può essereu n ’ i d e a ,anche se mip a i o n omeno prati-cabili il con-trollo e lac e r t i f i c a -zione daparte delCollegio: sid o v r e b b epensare aduna sorta di

sorveglianza continua o acampione, o a sorteggio,tutte cose che esulano dallenostre possibilità ed anchedalla nostra stessa filosofiadi intervento. La rotazionein diversi studi è peraltro giàpraticata...».

Sì, ma, visti ancora una volta i risul-tati agli esami di Stato, non sembrafunzionare molto. D’altra parte, te-nendo conto della progressiva spe-cializzazione che caratterizza l’evolu-zione dei nostri studi, non è certo raroche un ragazzo trascorra due anninello studio di un collega catastale, odi un topografo, per non ripetere ilcaso di chi magari ha avuto la for-tuna di entrare in uno studio che faprogettazione ma per 24 mesi nonha fatto altro che copiare disegni dialtri. A tutto questo si aggiunga chei quesiti d’esame spesso risultereb-bero difficili anche per un collega conampia e consolidata esperienza.

«Forse è stato così un tempoma, grazie anche alle nostresollecitazioni, oggi la provadell’esame di Stato non pre-senta difficoltà insormonta-bili per chi ha completatocon impegno gli studi, hasvolto un praticantato varioe coinvolgente, si è presol’impegno di ripassare teo-ria e pratica magari se-guendo uno dei nostri corsiaperti proprio a quanti sipreparano all’esame. Di più.L’indirizzo dato alle Com-missioni è molto chiaro: l’e-same di Stato non è unaprova di disegno, non occor-rono tecnigrafo, computer ogran dotazione di squadre.La soluzione progettuale ri-chiesta deve testimoniareche il candidato ha ben pre-senti quali problemi vannoaffrontati e come affrontarli.Quanto allo spauracchio deldisegno abbiamo detto chepoteva bastare persino unfoglio a quadretti e le righetirate con un paio di squa-drette. Certo, tanto per fareun esempio, le proporzionidebbono essere rispettate.Ed invece, anche di frontead una prova che abbiamogiudicato tutti estrema-mente semplice – il pro-getto, senza limitazioni ves-satorie o trabocchetti, di unavilletta –, ci siamo trovati di

consigliarli altre strade sevediamo che non mostra in-teresse. Non possiamo risol-vere il problema semplice-mente facendogli fare foto-copie e ricalchi di disegniper due anni: stimoliamolo,portiamolo con noi, faccia-mogli apprezzare tutte lesfaccettature della profes-sione obbligandolo, seserve, a studiare quello chea scuola non gli hanno inse-gnato. Sembra un’utopía,ma ci sono decine di colleghiche lo fanno da sempre, pro-prio perché hanno a cuorenon solo il futuro del ra-gazzo, ma anche quellodella nostra professione».

Forse si potrebbe pensare ad un si-stema di rotazione tra gli studi, con-sentendo ad un ragazzo diverse e-sperienze, magari certificare dalCollegio...

fronte ad assurdità evidenticome camere da letto rego-larmente di 14 metri qua-drati ma disegnate con unsette x due, ovvero corridoiinabitabili e magari senzaneppure una finestra. Equando abbiamo contestatoal candidato questa sceltachiedendogli se era di-sposto ad abitare in una vil-letta di quel genere, cisiamo sentiti rispondere chenon era affar suo e che ci a-vrebbe comunque pensatouna qualche società immo-biliare a vendere l’immobileed a apportare, se riteneva,le modifiche volute dalcliente. Ovvero ignoranza earroganza. Fortunatamentenon tutti i candidati hannomostrato queste ‘qualità’ enon sono mancati neppurelavori eccellenti».

Il quadro complessivo è però sconfor-tante, con l’aggravante di un diversoesito tra una Commissione e le altre:gli asini arroganti erano concentratiin una sola sezione periferica?«Evidentemente no e forsein futuro cercheremo di riu-nire in una sola sede il lavorodi tutte le Commissioni cosìda rendere più omogeneo ilcriterio di valutazione. Ma, aldi là dei risultati, ciò che nonsi può e non si deve sotta-cere è il livello di prepara-zione in generale e se sivuole generico regresso. Edè questo che impone a noitutti non solo la riflesione mal’intervento».

Ma come, visto che ad esempio il Col-legio stesso da anni offre corsi di pre-parazione che sono anche assai fre-quentati? «Vero: abbiamo fatto molto,

INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 9

Giuseppe Cossandi e StefanoMonteverdi, membri delleCommissioni degli esami di Stato

passi continui di topografia,estimo e costruzioni nellasala delle conferenze delCollegio, solo così il sapereed il saper fare troverannouna vera sintesi nell’affina-mento delle capacità di ogniragazzo».

Un bel progetto, forse l’unico che puòavviare a soluzione tante carenze, daquelle della scuola a quelle deglistudi, da quelle dei docenti a quelle,perché no, di qualche collega che nonha didattica o non ha tempo, voglia,cultura sufficiente per farla. Ma ilCollegio di Brescia ha la forza perpassare dai progetti alle realizza-zioni?«La forza dovremo trovarla,ripeto dovremo e non dovràsolo il Collegio ma tutti noigeometri di Brescia. Ancheperché non possiamo arren-derci all’idea di negare unfuturo alla nostra categoria

ed ai giovani che si stannopreparando ad entrare dageometri liberi professio-nisti sul mercato del lavoro.Per noi questo è insieme undisegno ambizioso ed unascelta inevitabile, unastrada in qualche modo ob-bligata, sia per formare i pro-fessionisti di domani, sia pergarantire la più adeguata,aggiornata e qualificata pre-parazione ai professionistidi oggi. D’altra parte suquesto percorso ci siamo in-camminati da tempo, orga-nizzando ogni anno decine edecine di corsi sempre im-pegnativi ed affollati, suitemi più attuali e sullenuove opportunità di lavoroin campi sinora poco esplo-rati (è il caso del risparmio e-nergetico e della relativacertificazione che ci im-pegna in queste settimane a

stiamo facendo molto, madobbiamo fare di più. In unaparola, meglio in uno slogan:il Collegio deve affiancarecon un percorso di forma-zione in prospettiva obbli-gatorio tutti e due gli annidel praticantato. In sostanzail giovane che si è diplomatoed entra in uno studio o cheha una laurea breve ed entrain uno studio deve saperefin d’ora che nei due annisuccessivi dovrà dividersiogni settimana tra ore pas-sate con il professionista edaltre passate nell’aula di le-zione al Collegio o nelle e-sercitazioni in cantiere, sullestrade, nei terreni per la to-pografia sempre organizzatedalla categoria. Solo conqueste mattinate o questipomeriggi al Collegio l’atti-vità di apprendistato instudio sarà supportata da ri-

formare non impiantisti, maprogettisti attrezzati allenuove sfide dell’ediliziaeco-compatibile)».

Un Collegio insomma sempre più si-mile ad una scuola o ad una univer-sità?«No, un Collegio vivo che fae trasmette cultura, il luogonel quale la categoria affinae diffonde le nozioni ed ilsaper fare, con l’obiettivo ul-timo del lavoro e del migliorservizio ai bresciani. Non èun’utopia, ma un progettoche stiamo realizzando,puntando ad avere ognigiorno al Collegio un corso,una conferenza, un ap-profondimento o anche soloun momento di confronto traprofessionisti. Il giovanepraticante, come il geometraaffermato, debbono potercontare su una sede di cate-goria che ad esempio al lu-nedì pomeriggio parla di ca-tasto, al martedì di progetta-zione, al mercoledì di ri-sparmio energetico, al gio-vedì di urbanistica e così via,moltiplicando le occasioni ele opportunità di ascolto edi partecipazione, alter-nando anche lo spunto altodi una comunicazione di va-lore (quella d’un esperto e-sterno ma anche d’un col-lega che ha già affrontato erisolto quel problema) conla verifica, la prova, l’eserci-tazione che mettono in-sieme teoria e pratica”.

DALLA CASSA

10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Bruno Bossini Il rapporto geometri-Cassa:conoscerne le regole per un domani sereno

denza, alla quale gli iscrittisembra non riescano a ri-nunciare; ecco quindi l’oc-casione di onorare questoimpegno iniziando a rap-presentare il quadro opera-tivo della nostra Cassa diPrevidenza (Ente che sap-piamo essere presiedutodal nostro presidente bre-sciano Fausto Savoldi), pre-cisando pur per linee gene-rali cosa ad essa compete,che cosa chiede, che cosaoffre agli iscritti e in qualitermini.Cominciamo dalla sua situa-zione finanziaria e patrimo-niale i cui elementi ci pos-sono dare l’idea delle ri-sorse e delle capacità eco-nomiche in grado di garan-tire nel tempo le prestazionida erogare.Il bilancio finanziario 2007 (idati sono provvisori poichéil consuntivo verrà sotto-posto al Comitato dei Dele-gati nel mese di maggio) sichiuderà con entrate cor-renti pari a 415 milioni dieuro ed uscite correnti pari a355 milioni di euro; il nu-mero dei dipendenti al di-cembre 2007 è pari a 139 u-nità. Alla stessa data il patri-monio netto complessivodovrebbe ammontare a 1,7miliardi di euro di cui 350milioni investiti in immo-bili (comprese 49 sedi diCollegi geometri provin-ciali e la sede della Cassa)ed 1,1 miliardi di euro co-stituenti il patrimonio mo-biliare.La Cassa corrisponde agli i-scritti che maturano il dirittoe che hanno regolarmenteottemperato agli obblighi

contributivi le seguenti pre-stazioni:

Pensione di vecchiaia: vie-ne erogata al compimentodel 65° anno di età dopo al-meno 35 anni di effettiva i-scrizione alla Cassa e vienecalcolata con metodo retri-butivo in base ai redditi pro-fessionali realizzati nell’arcocontributivo.

Pensione di anzianità: vie-ne erogata all’età minima di58 anni con almeno 35 annidi effettiva ed efficace iscri-zione alla Cassa e dal primogennaio 2007 viene calcolatacon metodo contributivo,ossia con una percentualedel montante dei contributiversati rivalutati. Natural-mente viene applicato il cri-terio del pro rata per i periodiefficaci antecedenti il primogennaio 2007, periodi per iquali il metodo di calcolo èretributivo.Per accedere a questo tipodi pensione dal 2003 sonoefficaci solo gli anni nei qualiil professionista ha realiz-zato un volume d’affari di al-meno 7.000,00 euro rivalu-tati di anno in anno secondogli indici Istat, e la pensioneviene decurtata con una per-centuale variabile a secondadell’età ed a seconda deglianni di iscrizione antece-denti il 40° anno contribu-tivo. In base ad una deci-sione del Comitato dei De-legati assunta nel 2006 ed ef-ficace dal 1° gennaio 2007, ilpensionato può proseguirel’attività professionale pa-gando i relativi contributi siapure in forma ridotta.Supplementi di pensione:

È sempre più diffi-cile, per un geo-metra che vive di

professione, distogliereanche solo in parte il suo im-pegno dalle pressanti in-combenze e dagli obblighiche gli derivano dall’attivitàdel “suo” studio. La ricercadi incarichi, i contatti con iclienti e con gli Enti, i pro-blemi dei dipendenti e deiterzi collaboratori, l’aggior-namento professionale, ilTFR e… chi più ne ha più nemetta, assorbono pratica-mente tutta la giornata lavo-rativa e spesso anche iltempo del riposo.Nulla o poco più di nulla glirimane per uno sguardo aiproblemi più generali dellacategoria e del mondo pro-fessionale, che nel bene enel male ricadono co-munque e riguardano la suaattività. Molto poco quindil’iscritto conosce dei pro-blemi della Cassa di previ-denza (dalla quale dipen-derà la sua futura pensione)ed ancor meno delle proble-matiche del Consiglio Na-zionale Geometri (al qualecompete la tutela della pro-fessione in tutti i suoi a-spetti).Ed è questo il vero inconfu-tabile limite della nostra ca-tegoria, ricca sì di iscritti(siamo quasi 100.000), chenon riescono però, se non inparte, a fare “forza comune”nell’imporre a chi ci governale loro legittime istanze.Solo gli organi di stampa,come la nostra rivista, pos-sono a questo punto, conuna specifica e capillareinformazione, favorire l’in-versione di questa ten-

vengono erogati ogni 4 annia tutti i pensionati che pro-seguono l’attività e vengonocalcolati con metodo contri-butivo in base al montantedei contributi versati nelquadriennio precedente.L’importo annuo del supple-mento entra a far parte dellapensione base pagata in 13mensilità.

Pensione contributiva: vie-ne erogata a quei colleghiche giungono all’età dellapensione e non hanno il nu-mero minimo di anni di ef-fettiva iscrizione alla Cassaperché hanno svolto per uncerto periodo altra attività.L’importo della pensioneviene calcolato con metodocontributivo.

Ogni iscritto allaCassa può verifi-care in internet la

propria posizione contribu-tiva e può calcolare in via deltutto informativa la pen-sione che ha maturato. I datisono comunque indicativi esono soggetti a verifica siadella regolarità contributivasia della legittimità dell’i-scrizione: tali verifiche dinorma vengono effettuate almomento della richiestadella prestazione. Va ancoradetto che gli uffici del Col-legio svolgono un ottimoservizio di assistenza all’i-scritto che avesse necessitàdi tipo previdenziale e sonoin grado di contattare diret-tamente la sede della Cassale cui linee telefoniche sonospesso intasate.

Vediamo anche le ulteriori –e non meno importanti –

DALLA CASSA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 11

malattia. Lo stato di invali-dità viene accertato da unaCommissione Medica e laprestazione comporta lacancellazione dall’Albo pro-fessionale e la conseguenteimpossibilità di svolgere laprofessione.

Contributo di maternità:viene erogato a tutte le col-leghe in occasione della na-scita di un figlio o in caso diaborto. La prestazione è pariall’80% di 5 dodicesimi delreddito professionale per-cepito e denunciato dallacollega ai fini fiscali nel se-condo anno precedente aquello dell’evento.

La Cassa inoltre cor-risponde una Assi-stenza straordi-

naria agli iscritti in regolacon i versamenti contributiviin presenza di particolari e-venti determinanti situa-zioni di particolare bisogno.Spese funerarie, danni allostudio provocati da calamitànaturali, incidenti di partico-lare gravità non coperti daaltra assicurazione, etc. L’as-sistenza straordinaria è statarecentemente ridimensio-nata a seguito dell’iniziativadella Cassa di assicuraretutti gli iscritti ed i pensio-nati attivi con una polizzacollettiva che copre le graviinfermità ed i gravi inter-venti chirurgici. L’assicura-zione opera in forma integra-tiva dell’assistenza sanitarianazionale attraverso l’E-mapi, associazione apposi-tamente costituita per ge-stire la polizza stipulata conle Generali con premio inte-ramente a carico della

Cassa. È opportuno che ogniiscritto legga attentamenteil fascicolo inviato daCassa/Emapi/Generali checontiene l’elenco delle pa-tologie e degli interventichirurgici assicurati unita-mente alle procedure perl’ottenimento degli inden-nizzi.

Negli ultimi diecianni la nostrastruttura previ-

denziale, con il lavoro di unostraordinario Comitato di150 Delegati in rappresen-tanza di tutti i Collegi, ha in-trodotto consistenti modi-fiche normative e statutarieall’ordinamento con la fina-lità di garantirne la sosteni-bilità di lungo periodo. Lenovità sono riassumibili inun graduale contenimentodelle prestazioni ed in un al-trettanto graduale aumentodella contribuzione. È notoinfatti che se da un lato lepensioni erano particolar-mente generose, soprattuttoper coloro che nei lontanianni ‘60 e ‘70 versarono ilcontributo fisso, dall’altro lacontribuzione era ed è an-cora di gran lunga al di sottodi quella versata dalla gene-ralità dei lavoratori dipen-denti. Questo è il motivo delgraduale aumento della con-tribuzione soggettiva chepasserà entro il 2014 al 12% edel conseguente aumentodal 2% al 4% della contribu-zione integrativa a carico delcommittente, ma con un mi-nimo che comunque va ver-sato dal professionista.Anche altre Casse sonoormai in dirittura di arrivoper l’applicazione del 4% e

prestazioni che la Cassa e-roga agli iscritti:

Pensione indiretta: viene e-rogata alla vedova dell’i-scritto che decede dopo al-meno 10 anni di iscrizione econtribuzione alla Cassa,viene calcolata con metodoretributivo ed al coniuge su-perstite viene pagata informa variabile a secondadella presenza di minori acarico.

Pensione di reversibilità:viene erogata al coniuge su-perstite del pensionato de-ceduto. La misura varia dal60% al 100% della pensionedel defunto a seconda dellapresenza o meno di figli a ca-rico e subisce riduzioni inpresenza di reddito del co-niuge superstite.

Pensione di invalidità:viene erogata, dopo almeno10 anni di iscrizione allaCassa o 5 in caso di infor-tunio, all’iscritto in presenzadi un certo grado di invali-dità accertato dalla Commis-sione Medica. Lo stato di in-validità è soggetto a perio-dica revisione ed in caso dicessazione dello stato inva-lidante la pensione viene re-vocata. Il pensionato di inva-lidità continua la propria at-tività lavorativa pagando icontributi previdenzialicome tutti i normali iscritti.

Pensione di inabilità: vieneerogata all’iscritto, dopo al-meno 10 anni di iscrizionealla Cassa o 5 in caso di infor-tunio, che perde totalmentela possibilità di lavorare acausa di grave infermità o

stanno seguendo la stradapercorsa da Cassa Geometriper garantire le prestazionialle nuove generazioni chesono quelle più esposte al ri-schio di dover pagare per icolleghi anziani e di rima-nere a fine carriera privi dellacertezza e dell’adeguatezzadelle prestazioni.Ma oltre alle novità norma-tive la Cassa ha incremen-tato la redditività del pro-prio patrimonio adottandoun vero e proprio piano stra-tegico degli investimentiche tende a mantenere nellungo periodo il valore delproprio patrimonio e ad in-crementarlo senza corrererischi eccessivi. Gli investi-menti attuati affidando a ge-stori selezionati e specializ-zati importanti capitali sonooggi accompagnati da ade-sione a fondi che la Cassa hapromosso ed intende pro-muovere nell’intento di e-sercitare anche un precisocontrollo delle scelte che glioperatori finanziari inten-dono effettuare.Infine va ricordato che èstata incrementata l’attivitàdi controllo e di repressionedelle evasioni contributiveche costituiscono la peg-giore minaccia per il nostrosistema previdenziale ba-sato sulla solidarietà tra gli i-scritti: chi non versa i contri-buti, oltre a fare il propriodanno (non andrà mai inpensione!), provoca danniall’intera Categoria che è ingrado di promettere e garan-tire sicurezza economicasolo in presenza di onestà eprecisione di comporta-menti.

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Fausto Savoldi Consiglio Nazionale Geometri:che fare?

Ho letto con parti-colare attenzionel’editoriale di En-

rico Rispoli sul periodico dicategoria “Geocentro”: è ri-colmo di temi tutti condivisi-bili e di propositi rivolti alnuovo Consiglio Nazionalela cui composizione ed inse-diamento mi dicono essereprevista per il prossimo a-prile.Noto anche la grande abilitàdell’editorialista nel chia-marmi in causa per sapernedi più su come vedo il futurodella categoria nell’auspicioche vi sia continuità di a-zione rispetto all’attività delprecedente Consiglio.Certamente i temi indicati,quelli che tutti noi cono-sciamo, non si possono checondividere; nessuno puòpensare che si possa faremarcia indietro sulla forma-zione o sulla necessità di

una definizione delle com-petenze professionali o an-cora sul più ampio tema del-l’ammodernamento di unregolamento professionaleche risale al 1929; siamo tuttid’accordo!In verità ben pochi dirigentidi categoria, soprattutto an-tichi Presidenti di Collegioche sbandierano da anni larichiesta di certezza di com-petenze in campo edilizio,sono mai stati in grado di i-potizzare o suggerire comeed in che modo raggiungerel’obiettivo del riconosci-mento delle competenze,ma soprattutto come raccor-dare la competenza profes-sionale alla formazione dibase ed a quella speciali-stica di settore.Tutti sentiamo la necessitàdi un nuovo regolamentodella professione ma pochi,o nessuno, si sbilanciano ad

La prossima, crediamo, ufficializzazionedell’elezione del nuovo Consiglio Nazionaleda parte della Commissione Ministeriale giàinsediatasi dai primi di febbraio, produrrà unsostanziale rinnovo dei componenti delConsiglio. Ciò, si presume, porterà ad unimportante aggiornamento dei suoiprogrammi e delle sue strategie.Abbiamo chiesto al Presidente FaustoSavoldi, vista la sua pluriennale esperienzadi dirigente nazionale, la sua opinione su ciòche di nuovo il C.N. dovrà mettere in campoper dare ancora maggiore impulso allapolitica della nostra categoria. Loringraziamo per la chiarezza delle sueindicazioni che ci auguriamo sarannooggetto di riflessione e discussione tra gliiscritti e i dirigenti di categoria, in vista delnuovo impegnativo cammino cui si accingeràil nostro organismo nazionale.

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 13

Fausto Savoldi, presidente delCollegio di Brescia e della Cassa diPrevidenza Nazionale

tenendo aperte le porte a fu-ture attività che con sempremaggior frequenza si affac-ciano sul mercato.La formazione deve esserequindi mirata, uniforme a li-vello nazionale, di alta qua-lità e di livello universitario.La formazione di base(quella scolastica dell’isti-tuto professionale per in-tenderci) deve essere ingrado di far accedere aquella specialistica di set-tore nel modo più agevolepossibile. Il compito dellacategoria è quello di orga-nizzare e gestire la forma-zione settoriale speciali-

stica; se non lo facciamo noinon lo fa nessuno ed inquesto caso il professionistarischia di perdere via viaquote di mercato, rischia dispegnersi come un’aziendache non fa ricerca e che noncrea prodotti nuovi e com-petitivi.Individuati i settori di atti-vità e come si formano i pro-fessionisti che vi accedonosi può cominciare a pensareal nuovo regolamento pro-fessionale che, nonostante ivari proclami, nessuno oggiha ancora scritto! E fin quinon c’entra la politica o il go-verno; siamo noi che dob-

ipotizzarne i contenuti per-ché ciò è possibile solo se sidisegna e si identifica il fu-turo della nostra attività te-nendo conto di come simuove la società e di comesi evolvono i servizi profes-sionali in genere.Le professioni intellettualicome la nostra costituisconol’asse portante dell’eco-nomia del Paese perché sifondano sulla conoscenza;se non c’è conoscenza nonpuò esserci professione!Perché vi sia conoscenza ènecessaria la formazione: lascelta operata a suo tempodal Consiglio Nazionale eraquindi obbligata!

Una volta identifi-cato che cosa vorràfare in futuro la ca-

tegoria si individuerà il tipodi formazione più adatta persaper fare bene l’attività in-dividuata. La polivalenza,che in passato voleva direfare un po’ di tutto, oggi nonsolo non regge più alle esi-genze del mercato e delcommittente, ma rischia ad-dirittura di essere dannosafavorendo l’inserimentonella nostra attività di spe-cialisti di varia provenienzache già si costituiscono in as-sociazioni prossime al rico-noscimento legislativo.La professione nella sua glo-balità svolge attività pluridi-sciplinare (non polivalenteche vuol dire tutt’altro), ma ilsingolo non può essere cheuno specialista nel settoreche sceglie o predilige. Sitratta quindi di individuarecon cura ed avvedutezza isettori operativi ed orien-tare la formazione su di essi

biamo operare!Il tipo di formazione sopra i-potizzato è tranquillamenteapplicabile anche ai laureatiche potrebbero avere cono-scenze di base più ampie mail “saper fare” lo può trasfe-rire loro solo la specifica pro-fessione che scelgono; nelnostro caso sempre la no-stra, e quindi ancora noi!

Esì, perché io pensoad una profes-sione aperta ai lau-

reati triennali e, perché no,anche a quelli magistrali cheintendano scegliere un’atti-vità diversa da quella di in-gegnere o architetto, tecniciche trovino nella nostra pro-fessione stimoli ed interessimaggiormente legati alla so-stenibilità ambientale, alleesigenze tecniche delle per-sone con le quali parlare, aiproblemi della conserva-zione e gestione della pro-prietà, ai temi dell’efficienzaenergetica e della sicurezzasui luoghi di lavoro, al temadel catasto e dell’equità fi-scale.Il nuovo regolamento pro-fessionale dovrà contenerequesti stimoli non disgiuntida regole deontologichechiare riguardanti prima ditutto gli organi dirigenti dicategoria e poi gli iscritti.Tutto questo può servire inpreparazione per un futuroAlbo unico delle professionitecniche intermedie a con-dizione che il percorso siaseguito anche dalle altreprofessioni che si voglionounificare sotto una solastruttura.Sento già le critiche di alcunipresidenti di Collegi provin-

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

sto importante numero ditecnici qualificati, perchénon coinvolgerli con la piùampia informazione per ot-tenere suggerimenti e con-senso su quanto si intendefare? I mezzi informatici oggiconsentono tutto questocon estrema facilità e con li-mitati oneri economici,perché non è solo il verticeche si deve muovere ma èsoprattutto la categoria, al-meno con i suoi 1.000 diri-genti! È poi necessario che il Con-siglio si strutturi come unavera e propria azienda chedeve fornire servizi ai Col-legi i quali devono fornireservizi agli iscritti: diversa-

mente la rete periferica nonviene attivata ed ogni Col-legio va per conto suo, e ciòè spesso dannoso. Capiscobene l’autonomia, ma que-sta deve essere intesa comeautonomia del fare e non giàdel non fare criticando!Da ultimo, perché non è ilcaso in questa sede di dilun-garmi oltre misura, mi piacericordare che negli ultimianni i geometri, con il con-senso del Consiglio Nazio-nale, hanno costituito varieassociazioni di iscritti che sioccupano di specifiche atti-vità: valutatori, topografi,addetti alla sicurezza, e-sperti ambientali, appassio-nati di attività sportive etc.

ciali legati alla tradizione: laprogettazione, il cementoarmato, le lottizzazioni? È latradizione/consuetudine dichiedere senza dare moti-vazioni, è la posizione di co-loro che in studio hanno ilgiovane laureato che firma eche misurano le capacitàdella categoria sulla basedelle loro personali cono-scenze, che non vedono laqualità dell’attuale forma-zione scolastica e non cono-scono la preparazione deigiovani neodiplomati! Gra-zie al cielo si tratta di unasparuta minoranza che biso-gnerà convincere o sosti-tuire.

I l collega Rispoli si au-gura che vi sia conti-nuità nell’azione del

Consiglio Nazionale; se percontinuità intendiamo per-seguire i medesimi obiettivinon ci possono essere dubbiche il lavoro proseguirà conla stessa dedizione del pas-sato, i mezzi tuttavia sa-ranno diversi perché questidipendono dalle persone edalla struttura che si vuolemettere in campo. Sui mezzie la struttura c’è in effettimolto da dire.Noi abbiamo la fortuna di es-sere dotati di 110 sedi peri-feriche in genere ben orga-nizzate e, grazie anche agliinterventi messi in atto dallaCassa di previdenza, ottima-mente attrezzate; abbiamooltre 1.000 colleghi chefanno parte dei consigli deiCollegi e che quindi sono di-rigenti di categoria che do-vrebbero averne a cuore lesorti e le capacità. Perchénon sfruttare appieno que-

Sono tutte libere associa-zioni nate con lo scopo disviluppare conoscenze ecompetenze nei rispettivisettori: non sarebbe maleche queste associazioni ve-nissero utilizzate a van-taggio di tutti gli iscritti so-prattutto per la formazione.Non ci sarà bisogno di tantecommissioni di studio, cisono già, motivate ed ancheeconomicamente autono-me! La Fondazione dei geo-metri italiani potrà coordi-narne l’attività.Poi si vedranno i risultati.

LAVORI DI GEOMETRI

16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Mettere in pratica la formazione“Casaclima”

L’obiettivo prefis-sato dalla commit-tenza, l’impresa

Edil Ida di Facchinetti s.r.l. diTravagliato – come ci spiegaLuca Canesi –, era quello direalizzare un edificio diclasse “A” secondo la certifi-cazione “CasaClima”, po-nendo grande attenzione alproblema dell’isolamentotermico, oltre allo studio ealla realizzazione dell’im-

piantistica impiegando tec-niche ancora poco sfruttatenella nostra provincia.Tenuto conto quindi delle ri-chieste, sono stati fatti iprimi calcoli dei fabbisognienergetici e delle disper-sioni; successivamente –spiega Canesi – si sono de-finite in modo dettagliato lestratigrafie delle struttureverticali ed orizzontali, perpoi delineare, insieme al

Il geom. Luca Canesi,grazie all’iniziativadel Collegio che haorganizzato i primicorsi base CasaClima,ha proseguito la suaformazione divenendo“ConsulenteCasaClima”.Ha cosí potutointegrare il progettodi un edificioresidenziale,apportandovi leconoscenze acquisitedi risparmio energetico,affiancato, peri serramenti,dal geom. LeonardoBaldassari.Il risultato, veramentelusinghiero, è quiillustrato edocumentato

geom. Baldassari, le caratte-ristiche degli infissi esterni,con particolare attenzione aldimensionamento del te-laio di legno e alle caratteri-stiche del vetro da utiliz-zare. Alla fine dei calcoli, il ri-sultato ottenuto è statomolto soddisfacente, risul-tando il fabbisogno com-plessivo per la climatizza-zione invernale dell’edificiodi 24,50 Kwh/mq/a.

LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 17

Per raggiungere questi va-lori si sono utilizzati i se-guenti materiali:– per le murature

laterizio porizzato posatocon malta termica e isola-mento a cappotto di poli-stirene espanso di cm 12.

– solaio verso interrato:pannello di polistiriene e-struso spessore cm 10

– solaio copertura:pannello di polistirene e-struso spessore cm 20

In questo intervento si èposta particolare attenzioneall’aspetto impiantistico:per l’impianto di riscalda-mento si è adottato il si-stema a pavimento radianteservito un generatore apompa di calore alimentatada due sonde geotermichedella profondità di circa 80metri ciascuna.

La potenza dellapompa di calore a-dottata è di circa 10

Kw e il suo rendimento(COP) e di circa 3; essendo lapotenza richiesta dalle ca-ratteristiche dell’edificio dicirca 8 Kw, la potenza elet-trica impegnata è di 2,7 Kwper l’intero edificio.L’impianto geotermico noncomprende la produzione diacqua calda perché, a se-guito di un’accurata analisieconomica, ciò non è risul-tato conveniente, essendopresente in loco come fontedi approvvigionamento il te-leriscaldamento cittadinoche, grazie a particolari con-dizioni di fornitura, è risul-tato essere più vantaggioso.In ogni unità immobiliare,oltre all’impianto di riscal-damento, è stato installato

Per ottenere il risultato sopra citato sono state realizzate strutture dell’involucro con le se-guenti trasmittanze:

Murature perimetrali: U = 0,20 W/mqK

Setti e pilastri in getto U = 0,22 W/mqK

Solaio verso autorimessa e locali interrati non riscaldati: U = 0,26 W/mqK

Solaio di copertura: U = 0,15 W/mqK

Solaio esterno, terrazze al piano secondo: U = 0,21 W/mqK

Le caratteristiche degli infissi sono invece: Uf = 1,7 W/mqKUg = 0,8 W/mqK

Guadagni e perdite di calore riferito al comune di Brescia

perdita di calore per trasmissione nel periodo di riscaldamentoQT = 0,024 * LT * HGT QT = 14 455 kWh/a

perdita di calore per ventilazione nel periodo di riscaldamentoQv = 0,024 * LV * HGT QV = 3 087 kWh/a

guadagni per carichi interni durante il periodo di riscaldamentoQi = 0,024 * qi * NGFB * HT Qi = 5 257 kwh/a

guadagni termici solari durante il periodo di riscaldamentoQs = Σ Ij * (Σ Ag * fS * gW)j Qs = 3 931 kWh/a

rapporto tra guadagni termici e perdite di caloreγ = (Qs + Qi) / (QT + QV) γ = 52 %

Fabbisogno di calore e potenza per riscaldamento riferito al comune di appartenenza Brescia

grado di utilizzo dagli apporti di caloreη = 1,00 -

fabbisogno di calore per il riscald.to nel periodo di riscaldamentoQh = (QT + QV) - η * (Qi + Qs) Qh = 8 382 kWh/a

potenza di riscaldamento dell’edificioPtot = (LT + LV) * (θi -θne) Ptot = 8,19 kW

potenza specifica di riscaldamento relativa alla superficie nettaP1 = Ptot / NGFB P1 = 23,94 W/m2

fabbisogno di calore per riscald.to specifico alla superficie nettaHWBNGF,vorh = Qh / NGFB HWBNGF,vorh = 24,51 kWh/(m2a)

Pianta del piano rialzato (a sinistra)e del primo piano della palazzina diUrago Mella, progettata dal geom.Stefano Moscatelli con il contributodel geom. Luca Canesi, consulente“CasaClima” per il calcolo degliindici termici e per l’impiantistica arisparmio energetico, e del geom.Leonardo Baldassari, specialista inserrementi a basso consumoenergetico.

LAVORI DI GEOMETRI

18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

SEZIONE GRONDA

PARTICOLAREMURATURAESTERNAIN PRESENZADEI SETTI

PARTICOLAREMURATURAESTERNA

PARTICOLARE ISOLAMENTO BALCONI

LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 19

un impianto di ventilazionemeccanica controllata conrecuperatore di calore, par-ticolarmente importante siaper il controllo di tempera-tura e umidità degli am-bienti interni, ma soprat-tutto per assicurare un ele-

vato indice di confort e salu-brità ai locali abitativi.Luca Canesi fa osservare espiega che, in un edificio adalta efficienza energetica, èestremamente importanteporre attenzione alla venti-lazione dei locali: l’invo-lucro, infatti, deve avere unabuona tenuta all’aria per evi-tare inutili dispersioni ter-miche; questo però, non sisposa benissimo con l’elimi-nazione del vapore acqueoprodotto all’interno dell’u-nità abitativa, che dovrebbeessere comunque sempreben areata.

Particolari costruttivi dell’edificio abasso consumo energetico.Sotto, sezione trasversale dellapalazzina in esame.

PARTICOLARE ULTIMO SOLAIOCON COPERTURA A TERRENO VEGETALE

PARTICOLARE TERRAZZASOPRA VANO RISCALDATO

LAVORI DI GEOMETRI

20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

di muffe e condense, oltreche a rendere gli ambientipoco salubri.Nell’intervento qui descrit-to, l’impianto di ventila-zione meccanica controllataè stato studiato in modo daevitare completamente laproblematica legata alla

Proprio queste operazionidi ventilazione naturale,spesso vengono sottovalu-tate dagli utenti finali dell’a-bitazione, ma ciò provoca unaumento considerevole del-l’umidità interna dell’al-loggio che, giorno dopogiorno, produce formazioni

ventilazione naturale, per-ché l’impianto resterà in fun-zione 365 giorni all’anno pertutte le 24 ore, immettendoaria pulita nei locali sog-giorno e camere da letto, e a-spirando aria dai locali cu-cina e servizi igienici.L’aspirazione dai bagni edalle cucine è necessariaperché questi locali hannoaria più calda che serve perelevare la temperatura del-l’aria in ingresso attraversouno scambiatore con recu-peratore di calore posto al-l’interno dell’alloggio. Dettaapparecchiatura ha un ren-

Fase di realizzazione delle sondegeotermiche; inserimento delle sondenel terreno; schema delloscambiatore geotermico perl’impianto di ventilazione meccanica.

ASPIRAZIONE

SCHEMA DELLO SCAMBIATOREPER L’IMPIANTODI VENTILAZIONE

ALLA DISTRIBUZIONEINTERNA

LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 21

Questo impianto, costituitoda una tubazione interrata,posizionata ad una profon-dità di circa tre metri del

dimento dell’80% circa; ciòsignifica che dell’aria aspi-rata viene recuperato l’80%del calore, il quale viene uti-lizzato per riscaldare l’aria iningresso, con un risultato e-nergetico estremamentepositivo.

Per migliorare ulte-riormente le pre-stazioni energe-

tiche dell’immobile –spiega Canesi – è stato rea-lizzato anche uno scambia-tore geotermico a serviziodell’impianto di ventila-zione meccanica controllata.

INVERNO

SCAMBIATOREINTERRATO

ASPIRAZIONE

- 10°C

+ 5°C

+ 7°C

ESTATE

SCAMBIATOREINTERRATO

ASPIRAZIONE

+ 35°C

+ 23°C

+ 12°C

Apprestamento delle tubazioni perl’impianto di ventilazione meccanicacontrollata e i lavori di posa dei tubinel terreno a una profondità di tremetri.In basso a sinistra: schema difunzionamento di uno scambiatoregeotermico.

LAVORI DI GEOMETRI

22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Schema di funzionamentodell’impianto di ventilazionemeccanica controllata e vista deiventilatori di immissione edestrazione.

Nella pagina a destra, dall’alto insenso orario: pompa di caloreinstallata nel locale tecnico; tubazioniimmissione ed estrazione dell’aria;scambiatore con recuperatore dicalore installato all’interno dell’unitàimmobiliare.

LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 23

saggio forzato in questa tu-bazione, verrà riscaldata (oraffreddata) a seconda dellastagione.Più precisamente, se nel pe-

riodo invernale si aspira ariadal punto di presa posto al-l’esterno alla temperatura di-1°C, l’aria che arriverà nelloscambiatore posto all’in-

diametro di trenta centi-metri, permette di aspiraredall’esterno, l’aria da im-mettere negli alloggi, laquale, attraverso il pas-

terno dell’alloggio avrà unatemperatura di circa 12°C;sarà perciò necessaria po-chissima energia per portarequest’aria alla temperaturadi 20°C, mentre nel periodoestivo, aspirando aria allatemperatura di 35 °C, neglialloggi la troveremo a circa23°C, quindi abbondante-mente raffreddata in modonaturale per un buon con-fort, senza l’impiego di unimpianto di condiziona-mento.

A nche se quelle de-scritte sembranosoluzioni di non fa-

cile applicazione – sostieneil collega Luca Canesi – l’im-pegno per realizzarle, al difuori da ogni dubbio, ripagasia in termini economici, siadal punto di vista del confortabitativo e, certamente,anche da quello ambientale.Secondo il parere di Canesi,molta attenzione va dedi-cata ai particolari costruttiviper l’eliminazione dei ponti

LAVORI DI GEOMETRI

24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

termici, che generalmentenelle costruzioni tradizio-nali vengono spesso trascu-rati.Particolare cura e attenzioneè stata riservata alla proget-tazione dei serramenti e-sterni, alla quale ha contri-buito uno specialista come ilgeom. Leonardo Baldassari.A tale proposito è stato stu-diato un sistema particolareche permettesse di avere undavanzale in pietra di mi-sura considerevole all’e-sterno, nonostante vi fosseun taglio termico verso l’in-terno. La stessa attenzione èstata dedicata allo studiodell’isolamento delle sogliee al posizionamento dei falsitelai, minimizzando entro illimite del possibile le di-spersioni di calore attra-verso i ponti termici.Leonardo Baldassari, ri-guardo alla scelta dei serra-menti esterni, tiene a sotto-lineare l’importanza fonda-mentale di cinque punti chesecondo lui contraddistin-guono il prodotto “finestra”specifico per l’edilizia ad

alta efficienza energetica. Ilprimo: dopo aver indivi-duato i coefficienti di tra-smittanza termica capaci diassecondare le aspettativedel committente, si è impo-stato il calcolo utilizzando ilprogramma “CasaClima”.Nel caso specifico sono stateadottati serramenti con tra-smittanza termica comples-siva telaio+vetro Uw ≤ 1.3W/mqK, fissando di progettola trasmittanza termica delsolo vetro Ug pari a 0.8W/mqK.

Sono stati quindi ri-chiesti e consegnatiserramenti esterni

in legno aventi spessore dianta mobile e telaio fissopari a mm 78, dotati di vetroa doppia camera e tripla la-stra per complessivi mm 41.Il secondo punto conside-rato è stato il tipo di “attaccoa muro”, del sistema cioè difissaggio del controtelaio-telaio - davanzale che, nellatradizione edilizia, causanormalmente dispersionitermiche elevate. Il contro-

PARTICOLARE SUPPORTO BANCHINEPER PONTE TERMICO DAVANZALIProspetto

In questa pagina: montaggiodavanzali e banchine.Nella pagina di destra: falsi telaiesterni in fase di montaggio

LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 25

poliuretaniche. Sul telaiofisso della finestra sono in-serite due guarnizioni e-spandenti che hanno il com-pito di compensare qual-siasi anomalia o fessura chepotrebbe formarsi in caso dipiccoli errori dovuti allaposa del cappotto termicoesterno. Il traverso inferioredel controtelaio funge da

piano definito e fisso per laposa del davanzale dimarmo (che si interrompe) edell’intonaco interno, cosìda evitare il grossolanoponte termico che deriva

telaio studiato e presceltoper questo intervento è inlegno e disposto sui quattrolati, compreso quindi il tra-verso inferiore. Ha una bat-tuta su cui il telaio fisso dellafinestra viene fissato la-sciando una minima tolle-ranza dimensionale (2/3mm) in modo da evitareriempimenti con schiume

dall’inserimento di un da-vanzale passante dall’e-sterno all’interno. Il progettodell’ “attacco a muro” si com-pleta posizionando il con-trotelaio a filo esterno della

PARTICOLARE SUPPORTO BANCHINEPER PONTE TERMICO DAVANZALISezione trasversale

SEZIONE ORIZZONTALE-TIPO DELLA FINESTRA

SEZIONEVERTICALE-TIPODELLA FINESTRA

LAVORI DI GEOMETRI

26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

parete in laterizio porizzato,così da traslare più all’e-sterno possibile il serra-mento, individuando i pos-sibili sostegni per il davan-zale.Il terzo punto ha riguardatola scelta degli schermi solari,non tanto dal punto di vistaestetico, ma quanto daquello funzionale e di fis-saggio. Sono stati scelti an-toni ciechi con incisioni oriz-zontali incernierati sul me-desimo telaio fisso che so-stiene l’anta mobile della fi-nestra all’interno, così da e-vitare forature sul cappottoesterno che, nel tempo, po-trebbero causare infiltra-zioni.

Gli antoni sono fis-sati con cardinidotati di collo re-

golabile in modo da supe-rare in apertura l’ostacolodel cappotto esterno (cm12/13); gli antoni sono dotatianche di fermo centrale ascatto, così da evitare ancheil foro per la posa dell’o-metto.Il quarto punto è la presta-zione fonoassorbente delblocco serramento-vetro-antone, fissato in 40 dB nelcapitolato. Il controtelaioprogettato già assicura unabassa permeabilità all’ariadel sistema e, di conse-guenza, garantisce presta-

zioni acustiche eccellenti. Inpiù sono stati richiesti al for-nitore vetri stratificati in-terni ed esterni con differen-ziati spessori di polivinilbu-tirrale, in modo da assicu-rare la prestazione acusticavoluta. Infine la geometria atelaio fisso e anta mobilescelta ha consentito di inse-rire ben tre guarnizioni do-tate di ottima memoria ela-stica sui 4 lati di dispersione.Il quinto e ultimo punto hariguardato la scelta del le-gname e della finitura. Per illegname è stata prescritta laclasse di qualità “J2” se-condo UNI EN ISO 942, inmodo da poter utilizzare li-stoni di conifera (conducibi-lità termica _ 0.13) ma connodi quasi del tutto assenti.Il fornitore dei serramenti hautilizzato pino silvestre evernici a base idrosolubilecon molecole di resina di-sciolte in acqua: prodotti diqualità eccellente, a bassoimpatto ambientale e dall’a-spetto accattivante.

Fasi del montaggio del cappotto sullepareti esterne, sugli aggettiorizzontali e sulla parte superiore perl’eliminazione del ponte termico

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DAL COLLEGIO

28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Si è costituito il C.I.P.I.Comitato Interprofessionaledi Prevenzione Incendi

dini, Collegi e Sindacatidelle categorie professio-nali operanti nel campodella prevenzione incendi.Il CIPI ha sede, pro tempore,presso la sede dell’Ordinedegli ingegneri della pro-vincia di Brescia in via Cefa-lonia n. 70.

Art. 3 - FinalitàIl CIPI ha lo scopo di:• svolgere un’azione di col-legamento tra le categorieprofessionali abilitate ad o-perare nel campo della pre-venzione incendi al fine di u-niformare, proporre, aggior-nare l’interpretazione nor-mativa e la conseguente ap-plicazione;• sollecitare l’emanazione dinuove norme, l’aggiorna-mento e/o l’adeguamentodelle esistenti;• operare per una maggioreinformazione e formazionenel campo specifico conpubblicazioni, corsi, semi-nari; diffondere le informa-zioni di importanza strate-gica per il conseguimentodelle finalità sopra de-scritte; favorire l’afflusso e lacircolazione delle informa-zioni presso gli interlocutoriinterni od esterni;• proporre ai comandi pro-vinciali dei VV.FF. e/o allecompetenti autorità iter, me-todologie e prassi piú celeri,nonché innovazioni proce-durali intese allo snelli-mento burocratico ed allamiglior utilizzazione delle ri-sorse tecniche dei profes-sionisti;• operare, nell’ambito dei ri-spettivi ordinamenti, informa libera, gratuita e privadi ogni aspetto di carattere

economico, anche indiretto;tutti i componenti del CIPIdanno il loro contributo e-sente da emolumento; le e-ventuali spese relative alleiniziative del CIPI sarannosostenute dagli Ordini, Col-legi e Sindacati delle cate-gorie professionali operantinel campo della preven-zione incendi, di volta involta concordate in funzionedella iniziativa svolta;• Ordini, Collegi e Sindacatidelle categorie professionalioperanti nel campo della pre-venzione incendi si impe-gnano a segnalare e a rimuo-vere le situazioni in cui le at-tività del CIPI possono gene-rare situazioni in conflitto conle finalità sopra espresse.

Art. 4 - Adesionie rappresentanzaPossono aderire al CIPI le i-stituzioni come Ordini, Col-legi, Sindacati delle profes-sioni tecniche abilitate a o-perare nel campo della pre-venzione incendi.La rappresentanza dellesuddette istituzioni può ve-nire esercitata sino ad unmassimo di tre iscritti adesse nel seguito chiamatiDelegati e da un loro sosti-tuto che ne fa le veci in as-senza anche di un solo dele-gato. Gli Ordini, Collegi eSindacati delle categorieprofessionali operanti nelcampo della prevenzioneincendi nominano i propridelegati con apposita comu-nicazione scritta alla segre-teria del CIPI.

Art. 5 - Struttura internaI delegati eleggono al lorointerno almeno due membri

Si è costituito a Bre-scia il C.I.P.I. (comi-tato Interprofessio-

nale di Prevenzione In-cendi), un nuovo organismointerprofessionale, cui par-tecipano Ordini, Collegi eSindacati professionali persvolgere una funzione dicoordinamento fra le cate-gorie che operano nelcampo della prevenzioneincendi. Scopo del CIPI èl’interpretazione delle vi-genti normative al fine di u-niformare, proporre e ag-giornare la loro applica-zione, anche in rapporto allenovità tecnologiche che siaffacciano nel settore.Rappresentante dei geo-metri nel nuovo ente è ilconsigliere Stefano Fraca-scio, al quale la redazionedella rivista farà riferimentoper la raccolta e la divulga-zione di tutte le novità su unargomento di cosí spiccataimportanza nella praticaquotidiana della grandemaggioranza degli iscritti.Sono infatti molti i geometribresciani che hanno titoloper operare nel campo dellaprevenzione incendi.Ecco, dunque, il nuovo Re-golamento del CIPI che i rap-presentanti delle categoriehanno sottoscritto:

Art. 1 - CostituzioneÈ costituito il Comitato Inter-professionale PrevenzioneIncendi di Brescia nel seguitodenominati CIPI Brescia oCIPI, con sede in Brescia.

Art. 2 - Soggetto e sedeIl Cipi è una commissionetecnica interprofessionalecomposta dai Delegati di Or-

e cioè: Presidente e Segre-tario che durano in caricadue anni.

Art. 6 - RiunioniIl CIPI è convocato in riu-nione almeno due voltel’anno per iniziativa del Pre-sidente o su richiesta di al-meno quattro delegati; l’av-viso deve essere inoltrato aidelegati cinque giorni primadella data fissata, anche at-traverso mail.Il CIPI può invitare personenon delegate a parteciparealle riunioni, senza diritto divoto.L’assenza ingiustificata di undelegato a due riunioni con-secutive comporta la deca-denza dalla carica e la con-seguente notifica agli Or-dini, Collegi o Sindacati af-finché provvedano alla suasostituzione.

Art. 7 - Validitàdelle riunioniLa riunione è valida con lapresenza del 50% dei dele-gati.Le deliberazioni hannosempre luogo per votazione:a maggioranza dei presenti.

Art. 8 - Segretarioe PresidenteIl Segretario redige i verbalidelle sedute del CIPI e fungeda referente organizzativo.Il Presidente dà esecuzionealle deliberazioni del CIPI,convoca e presiede il Comi-tato Interprofessionale Pre-venzione Incendi dei dele-gati, vigila sul rispetto delRegolamento.

DAL COLLEGIO

30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Enrico Mirani I “Piani di Governo del Territorio”approvati e quelli adottatiin provincia di Brescia

carta d’identità del paese,che contiene cose concreteper la vita di tutti i giorni,come le strade, servizi, la-voro ecologia… Ricordate il Prg, altra siglastorica? Ebbene, il Piano re-golatore generale è uno stru-mento di regolazione urba-nistica che fra poco piú di unanno andrà in pensione, so-stituito proprio dai Pgt.Questi ultimi sono stati in-trodotti dalla legge regio-nale 12 dell’11 marzo 2005,che impone ai Comuni di ap-provarli entro quattro annidall’entrata in vigore dellanorma. Il marzo 2009, dun-que. Dopo un paio d’annid’attesa, negli ultimi tempic’è stata una accelerazione ele Amministrazioni comu-nali stanno predisponendo iPgt. La procedura è lunga,delicata e parecchio co-stosa. Vediamo.Se i Prg dovevano sostan-

zialmente regolare l’edifica-zione sul territorio, i Pgthanno un approccio ben piúampio. Essi sono costituitida tre atti: i documenti diPiano, il Piano dei servizi e ilPiano delle regole. In parolepovere, il primo è una tavolache individua sul territoriole scelte strategiche: zone a-gricole, produttive, infra-strutture, corsi d’acqua, e-spansioni… Il secondo si oc-cupa di tutto ciò che può ser-vire ai cittadini; ciò di cuihanno bisogno e le risposte.Il terzo è un po’ il vecchioPrg, le regole. Il primo deveessere aggiornato ognicinque anni (la durata del-l’Amministrazione, essen-done una sorta di manifestopolitico), gli altri due nonhanno durata specifica.È evidente che proprio perla sua natura il Pgt ha bi-sogno di una fase prepara-toria delicata. Serve il con-

Una fotografia dellesingole comunitàe del territorio,

sotto tutti gli aspetti: so-ciale, ecomomico, urbani-stico, ambientale, idrogeo-logico… Un’analisi delle ne-cessità attuali e future delpaese, per stabilire gli indi-rizzi di azione e le regole. In-somma, uno strumento perindividuare le strategiedello sviluppo, per promuo-verlo e governarlo; uno stru-mento costruito attraversola partecipazione di citta-dini, enti, categorie, associa-zioni e la redazione di pre-cise indagini tecniche. Tuttoquesto è il Piano di governodel Territorio, il Pgt. Unasigla che da qualche tempo icittadini stanno sentendosempre piú spesso: nulla diincomprensibile, troppo dif-ficile o riservato agli iniziati,tecnici o politici che siano.Tutt’altro. È una sorta di

fronto con la comunità e lesue articolazioni, servono ipiani paesistici e idrogeolo-gici, indagini socio-econo-miche, sul patrimonio sto-rico e architettonico. Ai Con-sigli comunali spetta il com-pito di adottare i Pgt; quindiscattano i 120 giorni in cui icittadini devono presentarele osservazioni. Lo stessotempo ha a disposizione laProvincia, che deve dare pa-rere di “compatibilità” delPiano comunale al Piano ter-ritoriale di coordinamentoprovinciale. In ogni caso dal-l’adozione alla definitiva ap-provazione da parte delConsiglio comunale devonoal massimo passare 150giorni, pena dover rifare levotazioni.Finora sono sei i Comuni chehanno approvato i Pgt: Caz-zago S. Martino (è stato ilprimo), Alfianello, Lumez-zane, Orzinuovi, Maclodio eQuinzano. Altri sei l’hanno a-dottato e trasmesso alla Pro-vincia per l’esame: SabbioChiese, Piancamuno, Sel-lero, Prevalle, Villachiaraed Orzivecchi; Altri duestanno per inviarlo, Calvi-sano e Pontevico.Sono 65, invece, le Ammini-strazioni comunali chehanno avviato le procedure.Il 2008, dunque, sarà deci-sivo per i 2/3 dei paesi bre-sciani. E i Comuni che non ri-spetteranno la scadenza? Illoro strumento urbanisticodecadrà, dice la legge. Cosasignifichi in pratica è difficilecapire. Comune, meglio nonrischiare…

“Giornale di Brescia”, 24 gennaio 2008.

DAL COLLEGIO DI SONDRIO

32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Davide Antonioli In Valfurvaun campione di “Italia sí”

Non è la prima volta che lastampa nazionale si occupadella chiesa di Teregua: all’i-nizio del 2005 ne avevano ri-petutamente parlato il “Cor-riere della Sera”, “La Repub-blica”, “Il Giorno” e “Oggi”,oltre naturalmente i quoti-diani e i periodici locali.Era successo che 3142 citta-dini, segnalando un monu-mento sconosciuto nel cen-simento dei “Luoghi delcuore” voluto dal FAI (Fondoper l’Ambiente Italiano), a-

vevano creato le premesseper costituire un’associa-zione votata a reperire ifondi per salvare un beneculturale di primaria impor-tanza per l’Alta Valtellinaanche sotto il profilo turi-stico.Questo campione di Italia sìha speso molte energie a farconoscere i tesori custoditinella piccola chiesa di Te-regua, sorta nel 1522 per l’o-stinata determinazione diuna piccola comunità di un

Nel numero delloscorso ottobre larivista “Tuttotu-

rismo” ha dedicato una in-tera pagina alla SS. Trinità diTeregua, segnalando questapiccola chiesa della Valfurvaquale emblematico cam-pione di quella parte d’Italiache si adopera concreta-mente per valorizzare il pro-prio patrimonio artistico-culturale senza aspettaremiracolistiche soluzioni chepiovono dall’alto.

centinaio di persone decisea dotarsi di un proprio luogodi preghiera e di riunione.Le risorse vennero incredi-bilmente trovate sul posto,incluso il denaro necessarioa pagare gli affreschi realiz-zati nel 1546 da un pittorebresciano attivo in Valtellinaper circa trent’anni.Si chiamava Vincenzo DeBarberis e quando venne in-gaggiato dagli anziani di Te-regua per far bella la lorochiesa, aveva già portato a

DAL COLLEGIO DI SONDRIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1 - 33

A sinistra: il cantiere della chiesettadi Teregua in Valfurva (AltaValtellina).In questa pagina: una suggestivaveduta invernale e la navata dellachiesetta con l’abside ricoperto dagliaffreschi risalenti al 1546 delbresciano Vincenzo De Barberis.

mento, 35 anni or sono, dellastrada attigua alla chiesa,che ha portato le acque pio-vane a ristagnare sotto l’edi-ficio e a intriderne pericolo-samente le murature.

Il rischio di perdere persempre un patrimonio digrande valore e potenzialità,è stato scongiurato grazie auna mobilitazione che ha a-vuto per protagonisti la co-munità locale, i frequenta-tori della Valfurva, il FAI e laPro Valtellina, la FondazioneCredito Valtellinese e la Co-munità Montana Alta Valtel-lina, la Regione Lombardia,Mapei SpA e i privati soste-nitori che figurano nell’Albodei Donatori dell’Associa-zione Teregua (www.associa-zioneteregua.it).L’apporto di tutti insieme haconsentito di aprire il can-tiere di restauro sotto la di-rezione dell’architetto Ste-

compimento importanti o-pere nella terra natale pressole chiese di Governato e Tra-vagliato, oltre che in 15 loca-lità della Valtellina: tra le ul-time gli affreschi nelle chiesedi Santa Lucia e di San Pietroin Valdisotto, che con quelladi Teregua sono candidate adiventare un circuito di tu-rismo culturale dedicato allostesso artista, il quale tral’altro aveva lavorato nelduomo di Milano e a PalazzoBesta di Teglio.

Le vicende che han-no accompagnatonei secoli la vita

della chiesa di Teregua nonsono state tutte favorevoli aconservarne l’integrità: aparte i saccheggi perpetratinel Seicento dalle soldata-glie che attraversavano ilBormiese, tre eventi in par-ticolare ne hanno minac-ciato l’esistenza.Gravi danni furono provo-cati sia da un incendio del1869, sia dalle truppe che vifurono acquartierate du-rante la guerra 1915/1918.Ultima in ordine di tempo,ma prima per la gravità delleconseguenze, l’allarga-

fano Tirinzoni lo scorso I° ot-tobre: il primo lotto dei la-vori, sinteticamente de-scritti nella nota a piè di pa-gina, si è concluso alla finedel mese successivo.La continuazione del re-stauro è prevista per la pros-sima primavera, con l’obiet-tivo di concludere l’operaentro il 2008.Per la copertura della spesacomplessiva mancano an-cora circa 50.000 euro: chi ri-tiene di offrire un contri-buto, può versare la propriaofferta utilizzando i riferi-menti bancari dell’Associa-zione Teregua. Descrizione sintetica dei la-vori eseguiti: il primo lotto di

DAL COLLEGIO DI SONDRIO

34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

muraria con l’utilizzo di mi-croperforazioni armate conbarre in acciaio inox ad ade-renza migliorata.

Le volte sarannoconsolidate me-diante realizzazio-

ni di catene estradossali aconfinamento delle spintesecondo la seguente se-quenza: puntellamento pre-liminare dell’intradossovolta – rimozione del mate-riale di rinfianco – pulituraaccurata dell’estradosso –rinzaffo estradossale inmalta di calce – realizza-zione di nuovo rinfianco inmateriale alleggerito – rea-lizzazione degli incatena-menti estradossali a livellodel pavimento con anco-raggi del tipo “a radice” emessa in carico delle barrecon tenditori interni – gettodi una cappa in calcestruzzodi 5 cm. La struttura della co-pertura verrà rinforzata contiranti metallici di collega-mento alla base delle saettedella trave di colmo ed irri-gidimento delle travi ligneecon protesi metalliche.L’intervento di restaurodegli affreschi, sarà effet-tuato a lavori ultimati ed inlinea di massima consiste-ranno nel discialbo delle ri-dipinture, la sistemazione ela riadesione alla murature,il preconsolidamentodella

pellicola pittorica ed il fis-saggio delle scaglie distac-cate, la rimozione dei sali ela stuccatura delle crepe edelle cavillature con inie-zione di pastine di calce edinfine la reintegrazione pit-torica, il tutto sarà seguito econcordato con la Soprin-tendenza per i Beni Architet-tonici e per il paesaggio. Perquanto riguarda gli elementi

opere edili, eseguito in ot-tobre, è stato finalizzato alladeumidificazione delle pa-vimentazioni, degli intonaciinterni e delle murature pe-rimetrali (propedeutici al re-cupero degli affreschi) attra-verso la realizzazione di unvespaio aerato e di botolinecon camere d’aria ed unaserie di carotazioni per loscolo delle acque sotte-reanee. I lavori di scavo deipavimenti sono stati ese-guiti alla presenza della so-printendenza archeologicaper la Lombardia.Lavori ancora da eseguire: ilcantiere ad oggi è fermo perla sospensione durante ilperiodo invernale, alla ri-presa si procederà dap-prima al consolidamentostatico ed al riordino degliintonaci, per concludere conle opere di restauro degli af-freschi e degli elementi li-gnei.Il consolidamento statico,curato dall’ing. Marco Mon-cecchi, prevede il risana-mento delle strutture mu-rarie attraverso iniezioni dimalta compatibile per carat-teristiche fisico meccanichecon la muratura esistente, alfine di eliminare le cavitàcausate da processi erosivianche all’interno dei muri.Laddove si presentano fes-surazioni verrà assicurata lacontinuità della struttura

lignei, l’ancona che risale alXVI sec. di forgia tedesca ègià in fase di restauro pressoil laboratorio del Museo distoria ed Arte a Sondrio,mentre la balaustra che di-vide la navata dal presbi-terio ed il parapetto con ilpavimento del matroneo sa-ranno ripuliti e restaurati inloco, al fine di recuperare lamateria pittorica originaria.

Si ringraziano, per i cenni storici ElioBertolina, promotore dell’associa-zione Teregua e per la scheda Tec-nica il progettista arch. Stefano Ti-rinzoni.

Seduta n. 12 del 20 dicembre 2007

Cancellazioni dall’Albo professionaleMaria Grazia AmbrosiniRoberto Del DossoLanfranco Scenini

Iscrizione Registro PraticantiNicoletta NaniValentina AmbrosiniSimone Testini

Seduta n. 1 del 10 gennaio 2008

Iscrizioni all’Albo professionaleDavide FascendiniEmanuela RomeriCorrado BarriSergio Carnazzola

Cancellazioni dall’Albo orofessionaleMassimo MaffinaGianluigi Moreschi

Collegio geometri di Sondrio

La lunetta sopra la porta d’ingressoalla chiesa di Teregua

FISCO

36 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Antonio Gnecchi Le agevolazioni fiscalinel settore ediliziopreviste dalla finaziaria 2008

terventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, so-stenute dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010.La disposizione di cui alla lettera b) prevede, invece, la de-trazione Irpef del 36%, per l’acquisto o l’assegnazione delleabitazioni poste all’interno di edifici integralmente ristrut-turati dalle imprese di costruzione o dalle cooperative edi-lizie, dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010, purché i ri-spettivi rogiti di alienazione o di assegnazione siano stipu-lati entro il 30 giugno 2011.A pena di decadenza dalle agevolazioni, il successivocomma 19 della medesima legge conferma l’obbligo di in-dicare in fattura il costo della manodopera utilizzata nell’in-tervento operato, come già previsto dalla legge “Bersani” (n.248 del 2006), oltre che per gli acquisti di fabbricati ristrut-turati.Come precisa il comma 17, rimangono inalterate le condi-zioni previste per usufruire delle agevolazioni e pertanto:• il beneficio spetta fino al limite massimo di spesa di 48.000

euro per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli in-terventi di recupero edilizio da suddividere in dieci anni.

• l’importo detraibile, quindi, è al massimo 17.280, pari al36% del limite massimo di spesa, per ogni immobile og-getto di lavori di manutenzione o ristrutturazione e perciascun soggetto che ha sostenuto le spese.

• possono usufruire della detrazione del 36% tutti coloro chesono assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fi-siche, residenti o meno nel territorio dello Stato. In parti-colare possono beneficiare dell’agevolazione non solo iproprietari degli immobili ma anche tutti coloro che sonotitolari di diritti reali sugli immobili oggetto degli inter-venti e che ne sostengono le relative spese.

• il beneficio sul quale calcolare la detrazione spetta fino allimite massimo di spesa di 48.000 euro, da suddividere indieci rate, salvo per i contribuenti di età compresa tra 75e 80 anni per i quali la detrazione può essere ripartita ri-spettivamente in cinque o tre rate annuali di pari importo.

• i lavori per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono quellielencati all’articolo 3 del Testo Unico dell’Edilizia (d.P.R.n. 380 del 2001), precedentemente individuati all’articolo31 lettere a), b), c) e d), della legge n. 457 del 1978. In par-ticolare gli interventi di ordinaria e straordinaria manu-tenzione, restauro e risanamento conservativo e i lavori diristrutturazione edilizia. Gli interventi di manutenzioneordinaria sono ammessi all’agevolazione solo se riguar-dano le parti comuni di edifici residenziali.

• tra le spese per le quali compete la detrazione, oltre aquelle per l’esecuzione dei lavori, sono comprese:– le spese per la progettazione e le altre prestazioni pro-

fessionali connesse;– le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi della

legge 46 del 1990 (impianti elettrici) e impianti a metano;

La Finanziaria per il 2008, approvata definitiva-mente con la legge 24 dicembre 2007, n.244 (Gaz-zetta Ufficiale n. 300 – S.O. n. 285, del 28 dicembre

2007) prevede le stesse agevolazioni fiscali che hanno inte-ressato il settore dell’edilizia per il 2007, prorogandole peri prossimi tre anni, con qualche modesta novità.In particolare l’articolo 1, commi da 17 a 24, disciplina tuttala materia degli sconti riguardanti gli interventi di “ristrut-turazione”, e quelli finalizzati al risparmio energetico degliedifici esistenti.Sostanzialmente i benefici fiscali riguardano tre serie di in-terventi:A- detrazione Irpef del 36 % per interventi di recupero del

patrimonio edilizio esistenteB- applicazione dell’aliquota IVA ridotta del 10% per gli in-

terventi di cui sopraC- detrazione Irpef del 55% per interventi finalizzati al ri-

sparmio energetico degli edifici esistenti.Sulle problematiche fiscali che maggiormente interessano icontribuenti nel settore dell’edilizia, si ritiene opportunofornire le principali informazioni e qualche approfondi-mento per ciascuna delle suddette tipologie di agevolazioni.

A - Detrazione Irpef del 36 % per interventi di recuperodel patrimonio edilizio esistenteSono prorogate per gli anni 2008, 2009 e 2010, per una quotapari al 36% delle spese sostenute, nei limiti di 48.000 europer unità immobiliare, ferme restando le altre condizioni ivipreviste, le agevolazioni tributarie in materia di recuperodel patrimonio edilizio relative:a) agli interventi di cui all’articolo 2, comma 5, della legge 27

dicembre 2002, n. 289 e successive modificazioni, per lespese sostenute dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010,

b) agli interventi di cui all’articolo 9, comma 2, della legge 28dicembre 2001, n. 448, nel testo vigente al 31 dicembre2003, eseguiti dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010 daisoggetti ivi indicati che provvedono alla successiva alie-nazione o assegnazione entro il 30 giugno 2011.

La disposizione di cui alla lettera a) prevede la detrazioneIrpef del 36%, in relazione alle spese sostenute per gli in-

Per questo pregevole lavoro riepilogativodelle norme nel settore edilizio previste dallaFinanziaria 2008 desideriamo rivolgere vivoringraziamento al collega Antonio Gnecchi,indiscusso esperto di vasta e profondaesperienza in materia

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soggetti alla sicurezza nei luoghi di lavoro, contestual-mente alla comunicazione al Centro Operativo di Pescara

3. pagamento mediante bonifico bancario o postale da cuirisulti la causale del versamento, il codice fiscale del sog-getto che paga e il codice fiscale o numero di partita Ivadel beneficiario del pagamento. Per gli interventi realiz-zati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscaledel condominio è necessario indicare quello dell’ammi-nistratore che provvede al pagamento.Fanno eccezione quelle relative agli oneri di urbanizza-zione, alle ritenute di acconto operate sui compensi cor-risposti ai professionisti, all’imposta di bollo e ai diritti pa-gati per i permessi di costruire o per le denunce di inizioattività.

4. nei casi in cui gli interventi superano 50.000 euro, al ter-mine dei lavori i contribuenti debbono trasmettere la di-chiarazione di esecuzione dei lavori sottoscritta da unprofessionista iscritto nel rispettivo albo o ordine. La di-chiarazione deve essere trasmessa al Centro Operativo diPescara entro il termine di presentazione della dichiara-zione dei redditi relativa all’anno d’imposta in cui sono e-seguiti i lavori in questione.

5. i contribuenti devono conservare le fatture o le ricevutefiscali relative alle spese per la realizzazione dei lavori direcupero edilizio e la ricevuta del bonifico.

Anche l’agevolazione tributaria riguardante gli immobili ri-strutturati dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010, cedutio assegnati agli acquirenti da parte di imprese di costru-zione o da cooperative edilizie entro il 30 giugno 2011, restaal 36% delle spese sostenute e non può comunque eccederel’importo massimo di 48.000 euro, da ripartire in dieci rateannuali di pari importo.Essa comprende anche l’Iva addebitata all’acquirente dal-l’impresa di costruzione o dalla cooperativa edilizia.

B - Applicazione dell’aliquota IVA ridotta del 10%per gli interventi di recuperodel patrimonio edilizio esistenteÈ pure prorogata per gli anni 2008, 2009 e 2010 l’applicazionedell’aliquota IVA ridotta del 10% per gli interventi di manu-tenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili abitativi,fatturati dal 1° gennaio 2008, fermo restando l’applicazionedella stessa aliquota per gli interventi di restauro e risana-mento conservativo ed i lavori di ristrutturazione edilizia giàagevolati in via ordinaria.I lavori per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono quellielencati nell’articolo 3 del d.P.R. n. 380 del 2001 e cioè gli in-terventi di recupero di cui all’ex articolo 31, comma 1, letterea), b), c) e d) della legge n. 457 del 1978, e cioè rispettiva-mente di interventi di manutenzione ordinaria, manuten-zione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo

– le spese per l’acquisto dei materiali;– il compenso corrisposto per la relazione di conformità

dei lavori alle leggi vigenti;– le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;– l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i di-

ritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le de-nunce inizio attività;

– gli oneri di urbanizzazione;– gli altri eventuali costi strettamente collegati alla rea-

lizzazione degli interventi nonché degli adempimentistabiliti dal regolamento di attuazione degli interventiagevolati.

• altre categorie di interventi ammessi alla detrazione, qualila realizzazione di autorimesse o posti auto, eliminazionedelle barriere architettoniche, conseguimento di risparmienergetici, cablatura degli edifici, contenimento dall’in-quinamento acustico, adozione di misure di sicurezza sta-tica e antisismica degli edifici, esecuzione di opere in-terne.

• sono altresì detraibili altri interventi, tra i quali, ricordo:– adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del

compimento di illeciti– esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni do-

mestici– interventi di bonifica dell’amianto.

• nel caso in cui gli interventi consistano nella prosecuzionedi interventi relativi alla stessa unità immobiliare iniziatisuccessivamente al 1° gennaio 2002, ai fini del computodel limite massimo delle spese detraibili (48.000 euro) oc-corre tener conto delle spese già sostenute.

Per fruire della detrazione Irpef del 36% i contribuenti sonotenuti ad osservare una serie di adempimenti:1. comunicazione preventiva al Centro Operativo di Pescara,

redatta su apposito modello, datata e sottoscritta, inviatain busta chiusa per raccomandata senza avviso di ricevutaprima dell’inizio dei lavori, alla quale devono essere alle-gati:– copia del permesso di costruire o della Dia (ricordo che

una recente Circolare dell’Agenzia delle Entrate ha e-scluso l’obbligo della Dia per l’esecuzione delle operedi manutenzione straordinaria, ammettendo perqueste la sola autocertificazione)

– i dati catastali identificativi dell’immobile– fotocopia delle ricevute dei pagamenti Ici, a partire dal

1997, se dovuti– copia della delibera dell’assemblea del condominio per

interventi su parti comuni di edifici residenziali– la dichiarazione del proprietario di consenso dei lavori

in caso di esecuzione del locatore.La comunicazione non necessita di bollo

2. eventuale comunicazione all’ASL, se necessaria per lavori

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rispondente dalla differenza tra il valore complessivo edil valore dei beni significativi oltre al valore della pre-stazione e a quella degli altri materiali impiegati

• l’importo da assoggettare all’aliquota Iva ordinaria del20% corrispondente alla parte restante del valore deibeni significativi

Un esempio può servire a definire meglio il comportamentoda seguire in occasione di interventi nei quali vengono for-niti beni di valore significativo: un contribuente si avvale diun’ impresa per l’esecuzione di lavori di manutenzionestraordinaria dei bagni nel proprio appartamento.Il preventivo proposto ed approvato prevede una spesacomplessiva (al netto di Iva) di 18.000 euro costituita da: for-nitura di sanitari e rubinetteria per 10.000 euro; altri mate-riali per 3.000 euro e mano d’opera per 5.000 euro:• per la fornitura del bene di “valore significativo” (sanitari

e rubinetteria per 10.000 euro), l’aliquota ridotta si applicaper la parte pari alla differenza tra il valore complessivo(18.000 euro) e quello del bene stesso(10.000 euro, quindisu euro 8.000;

• l’aliquota del 10% si applicherà pertanto sugli 8.000 eurodella fornitura “significativa” e sui residui 8.000 euro (altromateriale e mano d’opera); sugli 2.000 restanti invece l’a-liquota ordinaria del 20%.

Può affermarsi, per semplicità, che il “bene significativo” for-nito nell’ambito della prestazione resta soggetto intera-mente all’aliquota del 10% se il suo valore non supera lametà di quello dell’intera prestazione.L’Iva agevolata al 10% non può applicarsi:– alle prestazioni professionali, anche se inerenti agli inter-

venti di recupero edilizio, quali essi siano,– alle prestazioni di servizi rese in esecuzione di subappalti

(cessione di beni e prestazioni di servizi resi nei confrontidell’appaltatore o del prestatore d’opera).

Un’ultima precisazione riguarda l’obbligo di indicare in fat-tura l’importo della manodopera sia per gli interventi di re-cupero edilizio sia per l’acquisto di abitazioni ristrutturateai fini dell’applicazione della detrazione fiscale Irpef del36%.Mentre per l’anno precedente era obbligatorio indicare infattura il costo della manodopera a pena di decadenza delbeneficio riconosciuto, a partire dal 1 gennaio 2008, tale in-dicazione non è, invece, più necessaria per fruire dell’ali-quota Iva ridotta al 10% per gli interventi di manutenzioneordinaria e straordinaria delle abitazioni.Tale obbligo ha riguardato le fatture relative a tali interventi,emesse dal 1 gennaio al 31 dicembre 2007.

Decreto ministeriale del 29 dicembre 1999Al fine di semplificare l’applicazione pratica dell’agevola-zione, sono stati individuati a titolo tassativo i seguenti beni

e di ristrutturazione edilizia. La norma fa espressamentesalve le disposizioni più favorevoli già previste, in materiadi IVA per gli interventi di restauro, risanamento conserva-tivo e di ristrutturazione edilizia per i quali si continua adapplicare l’aliquota Iva del 10% per interventi effettuati suqualsiasi tipo di immobile. La significabilità della norma at-tiene, in sostanza, agli interventi di manutenzione ordinariae straordinaria effettuati su immobili a prevalente destina-zione abitativa.Limitatamente agli interventi di manutenzione ordinaria estraordinaria, sono necessarie alcune precisazioni:– per fabbricati a prevalente destinazione abitativa, si in-

tendono le singole unità immobiliari a destinazione abi-tativa (categorie da A1 ad A11, esclusa la A10), a prescin-dere dall’effettivo utilizzo, e relative pertinenze (anche segli interventi riguardano la sola pertinenza e se questa èsituata in un edificio non a prevalente destinazione abi-tativa privata),

– interi fabbricati con più del 50% della superficie dei pianifuori terra destinata ad abitazione privata,

– edifici di edilizia residenziale pubblica,– edifici assimilati alle case di abitazioni non di lusso che co-

stituiscono stabile residenza di collettività, quali, ad e-sempio, gli orfanotrofi, ospizi e conventi,

– costruzioni rurali a prevalente destinazione abitativa.Restano esclusi dall’agevolazione i fabbricati destinati ad u-

tilizzazioni pubbliche.– l’applicazione dell’aliquota agevolata si riferisce alle pre-

stazioni di servizi intesa nel suo complesso e si estende,quindi, anche alle forniture delle materie prime e semila-vorate e degli altri beni necessari per i lavori, a condi-zione:• che non vengano forniti da un soggetto diverso da quello

che esegue la prestazione o che non vengano acquistatidirettamente dal committente,

• che tali beni non costituiscano una parte significativa delvalore delle cessioni effettuate.

Per i beni che costituiscono una parte significativa di dettovalore, l’aliquota ridotta si applica solo fino alla concor-renza della differenza tra il valore complessivo dell’inter-vento e quello dei beni stessi. Il decreto ministeriale 29dicembre 1999 (vedi elencazione dei beni alla fine delpresente commento) ha chiaramente individuato i benisignificativi per i quali ricorre la definizione di “valore si-gnificativo”,

– quando la fornitura comprende beni cosiddetti di “valoresignificativo”, è necessario indicare distintamente nellafattura la parte del valore di questi beni cui è applicatal’aliquota ridotta e l’eventuale parte soggetta all’aliquotaordinaria del 20%. In definitiva occorre individuare:• l’importo da assoggettare all’aliquota ridotta del 10% cor-

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chiedere gli incentivi in un secondo tempo dopo l’uscita deisuccessivi decreti attuativi, ma con efficacia dal 1 gennaio2007.Sempre in materia di risparmio energetico degli edifici esi-stenti, la Finanziaria per il 2008, con l’articolo 1, comma 24,ha disposto che i valori limite dell’indice di prestazione e-nergetica per la climatizzazione invernale (articolo 1,comma 344, della legge n. 296 del 2006) e i valori della tra-smittanza termica riguardanti le strutture opache verticali,finestre comprensive di infissi, sono definiti con decreto delMinistero dello Sviluppo Economico entro il 28 febbraio2008. La stessa disposizione ribadisce la possibilità di ripartire ladetrazione fiscale massima ammessa in quote annuali dipari importo mai inferiori a tre e non superiore a dieci, ascelta del contribuente da decidere al momento della primadetrazione. Questo risolve il problema dell’incapienza fi-scale.L’ultima novità riguarda gli interventi di cui all’articolo 1,comma 345, della legge n. 296 del 2006 (strutture opacheverticali, finestre comprensive di infissi), limitatamente allasostituzione di finestre comprensive di infissi in singole u-nità immobiliari e l’installazione di pannelli solari (comma346), per i quali non è richiesta la documentazione previstadal successivo comma 348 stessa legge.Per gli interventi di sostituzione dei serramenti in singoleunità immobiliari e di installazione di pannelli solari non èpiù necessaria l’attestazione di certificazione energetica.Questa semplifica le procedure e rende meno gravosi alcuniinterventi.Nel disporre la proroga della detrazione del 55%, la legge n.244 del 2007 introduce, inoltre, un ulteriore modifica alla di-sciplina dell’agevolazione, prevedendo l’estensione dell’a-gevolazione alle spese sostenute, fino al 31 dicembre 2010,per la sostituzione integrale dell’impianto di climatizza-zione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e conimpianti geotermici, sempre nel limite massimo di detra-zione di 30.000 euro (articolo 1, comma 286).

Tabella 3 (articolo 1, comma 345, legge n. 296 del 2006)

Zona climatica Strutture opache Strutture opache orizzontali Finestre comprensive verticali coperture pavimenti di ifissi

A 0,72 0,42 0,74 5,0

B 0,54 0,42 0,55 3,6

C 0,64 0,42 0,49 3,0

D 0,40 0,35 0,41 2,8

E 0,37 0,32 0,38 2,5

F 0,53 0,31 0,36 2,2

per i quali ricorre la definizione di “valore significativo”:• ascensori e montacarichi• infissi esterni ed interni• caldaie• videocitofoni• apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria• sanitari e rubinetterie da bagno• impianti di sicurezzaN.B. per le componenti staccate degli stessi (ad es. il bru-ciatore di una caldaia) fornite nell’ambito di un interventodi recupero si applica il trattamento previsto per la presta-zione (sia che si tratti di parti di notevole rilevanza che discarso valore).

C - Detrazione Irpef del 55%per interventi finalizzati al risparmio energeticodegli edifici esistentiCon il comma 20 sono state prorogate le disposizioni di cuiall’articolo 1, commi da 344 a 347 della legge n. 296 del 2006(Finanziaria per il 2007) in base alle quali le agevolazioni fi-scali del 55% Irpef sono applicabili agli interventi finalizzatial risparmio energetico degli edifici esistenti, per le spesesostenute entro il 31 dicembre 2010.È stata introdotta una novità che riguarda l’applicazione delbeneficio fiscale anche alle spese sostenute dal contri-buente per la sostituzione intera o parziale di impianti di cli-matizzazione invernale non a condensazione, ma limitata-mente al termine del 31 dicembre 2009. La stessa norma precisa che si applicano tali disposizioninella stessa misura e alle stesse condizioni già definite.Le disposizioni in ordine al risparmio energetico per gli e-difici esistenti sono applicate secondo quanto disposto daldecreto ministeriale 19 febbraio 2007 in materia di detra-zione per le spese di riqualificazione energetica (vedi breve il-lustrazione a fine commento).Vi un’altra novità che riguarda i valori da osservare, nelle di-verse zone climatiche, con gli interventi finalizzati al ri-sparmio energetico per accedere al beneficio e che riguardai nuovi valori della trasmittanza termica delle strutture o-pache verticali, le strutture opache orizzontali (coperture epavimenti) e le finestre comprensive di infissi, riportatinella nuova Tabella 3, che sostituisce quella allegata alla Fi-nanziaria per il 2007 (articolo 1, comma 345, legge n. 296 del2006), diventando retroattiva, con validità dal 1° gennaio2007 (vedi riproduzione a fine commento).La sostituzione della Tabella 3, con efficacia dal 1 gennaio2007, rende operativa l’agevolazione anche per gli inter-venti relativi alle strutture opache orizzontali (coperture epavimenti) degli edifici (articolo 1, comma 23).Quindi per coloro che hanno effettuato interventi su strut-ture orizzontali di edifici esistenti sembra sia possibile ri-

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ranno ridefiniti dal nuovo decreto ministeriale da emanareentro il 28 febbraio 2008).Si osservi quindi che continua a non essere previsto, dasolo, l’isolamento delle coperture. Si ritiene pertanto chel’agevolazione fiscale sia fattibile solamente all’internodegli interventi di riqualificazione energetica.

Comma 346:In forza del quale è riconosciuta una detrazione dall’impostalorda per una quota pari al 55 per cento delle spese, effetti-vamente rimaste a carico del contribuente, sostenute entroil 31 dicembre 2007 (termine ora prorogato al 31 dicembre2010) per gli interventi ivi previsti, fino ad un valore mas-simo della detrazione pari a 60.000 euro da ripartire in trequote annuali di pari importo (ora non inferiori a tre e nonsuperiore a dieci);DefinizioniPer interventi di installazione di pannelli solari di cui all’ar-ticolo 1, comma 346, della legge finanziaria 2007, si intendel’installazione di pannelli solari per la produzione di acquacalda per usi domestici o industriali e per la copertura delfabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive,case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.

Comma 347:In forza del quale spetta una detrazione dall’imposta lordaper una quota pari al 55 per cento delle spese, effettiva-mente rimaste a carico del contribuente, sostenute entro il31 dicembre 2007 per gli interventi ivi previsti, fino ad un va-lore massimo della detrazione pari a 30.000 euro da ripar-tire in tre quote annuali di pari importo (ora non inferiori atre e non superiore a dieci);DefinizioniPer interventi di sostituzione di impianti di climatizzazioneinvernale di cui all’articolo 1, comma 347, della legge finan-ziaria 2007, si intendono gli interventi di sostituzione, inte-grale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale conimpianti dotati di caldaie a condensazione e contestualemessa a punto del sistema di distribuzione.Alla norma è stata apportata una integrazione in base allaquale anche la sostituzione totale o parziale dell’ impiantodi climatizzazione invernale con caldaia non a condensa-zione si applica la detrazione fiscale, ma limitatamente al2008 e al 2009.Per tecnico abilitato si intende un soggetto abilitato alla pro-gettazione di edifici ed impianti nell’ambito delle compe-tenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente, iscrittoagli ordini professionali degli ingegneri o degli architetti,ovvero, ai collegi professionali dei geometri o dei periti in-dustriali.Si applicano, inoltre, le definizioni di cui al decreto legisla-

Decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 (G.U. n. 47 del 26 febbraio 2007)

Il decreto detta disposizioni in materia di detrazioni per lespese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizioesistente, ai sensi della legge n. 296 del 2006 (Finanziariaper il 2007). Di seguito si riportano gli articoli, i rispettivi titoli e la sintesidegli argomenti trattati da tale decreto.

Articolo 1 - definizioni

Comma 344:In forza del quale è riconosciuta una detrazione dall’impostalorda pari al 55 per cento delle spese, effettivamente ri-maste a carico del contribuente, sostenute entro il 31 di-cembre 2007 (termine ora prorogato al 31 dicembre 2010)per gli interventi ivi previsti, fino ad un valore massimo delladetrazione pari a 100.000 euro da ripartire in tre quote an-nuali di pari importo (ora non inferiori a tre e non superiorea dieci);DefinizioniPer interventi di riqualificazione energetica di edifici esi-stenti di cui all’articolo 1, comma 344, della legge finanziaria2007, si intendono gli interventi che conseguono un indicedi prestazione energetica per la climatizzazione invernaleinferiore di almeno il 20 per cento rispetto ai valori riportatinelle tabelle di cui all’allegato “C” del presente decreto (chesaranno ridefiniti dal nuovo decreto ministeriale da ema-nare entro il 28 febbraio 2008).

Comma 345:In forza del quale è riconosciuta una detrazione dall’impostalorda per una quota pari al 55 per cento delle spese, effetti-vamente rimaste a carico del contribuente, sostenute entroil 31 dicembre 2007 (termine ora prorogato al 31 dicembre2010) per gli interventi ivi previsti, fino ad un valore mas-simo della detrazione pari a 60.000 euro da ripartire in trequote annuali di pari importo (ora non inferiori a tre e nonsuperiore a dieci) ;DefinizioniPer interventi sull’involucro di edifici esistenti di cui all’ar-ticolo 1, comma 345, della legge finanziaria 2007, si inten-dono gli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esi-stenti o unità immobiliari esistenti, riguardanti strutture o-pache verticali (ora anche le strutture opache orizzontali,quali le coperture ed i pavimenti), finestre comprensive diinfissi, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno everso vani non riscaldati che rispettano i requisiti di tra-smittanza termica U, espressa in W/m_K, evidenziati nellatabella di cui all’allegato D del presente decreto (che sa-

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• fornitura e messa in opera di materiali ordinari, anchenecessari alla realizzazione di ulteriori strutture mu-rarie a ridosso di quelle preesistenti, per il migliora-mento delle caratteristiche termiche delle strutture e-sistenti;

• demolizione e ricostruzione dell’elemento costruttivo.b) interventi che comportino una riduzione della trasmit-

tanza termica U delle finestre comprensive degli infissi at-traverso:• miglioramento delle caratteristiche termiche delle

strutture esistenti con la fornitura e posa in opera di unanuova finestra comprensiva di infisso;

• miglioramento delle caratteristiche termiche dei com-ponenti vetrati esistenti, con integrazioni e sostitu-zioni.

c) interventi impiantistici concernenti la climatizzazione in-vernale e/o la produzione di acqua calda attraverso:• fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature

termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche,nonché delle opere idrauliche e murarie necessarie perla realizzazione a regola d’arte di impianti solari termiciorganicamente collegati alle utenze, anche in integra-zione con impianti di riscaldamento;

• smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizza-zione invernale esistente, parziale o totale, fornitura eposa in opera di tutte le apparecchiature termiche,meccaniche, elettriche ed elettroniche, delle opere i-drauliche e murarie necessarie per la sostituzione, a re-gola d’arte, di impianti di climatizzazione invernale conimpianti dotati di caldaia a condensazione. Negli inter-venti ammissibili sono compresi, oltre a quelli relativial generatore di calore, anche gli eventuali interventisulla rete di distribuzione, sui sistemi di trattamentodell’acqua, sui dispositivi di controllo e regolazione,nonché sui sistemi di emissione.

d) prestazioni professionali necessarie alla realizzazionedegli interventi di cui alle lettere a), b) e c), comprensivedella redazione dell’attestato di certificazione energe-tica, ovvero, di qualificazione energetica.

Articolo 4 – Adempimenti I soggetti che intendono avvalersi della detrazione relativaalle spese per gli interventi di cui all’articolo 1, commi da 2a 5, sono tenuti a:a) acquisire l’asseverazione di un tecnico abilitato che at-

testi la rispondenza dell’intervento ai pertinenti requisitirichiesti nei successivi articoli 6, 7, 8 e 9 .Tale assevera-zione può essere compresa nell’ambito di quella resa daldirettore lavori sulla conformità al progetto delle opererealizzate, obbligatoria ai sensi dell’articolo 8, comma 2,del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 e successive

tivo 19 agosto 2005, n. 192 e successive modifiche e integra-zioni.

Richiamo alle modalità applicative (vedi 36%)Visto il comma 348, in forza del quale le detrazioni di cui aicommi 344, 345, 346 e 347 sono concesse con le modalità dicui all’articolo 1, della legge 27 dicembre 1997, n 449 e suc-cessive modificazioni, e secondo le relative norme previstedal regolamento attuativo di cui al decreto del Ministrodelle Finanze 18 febbraio 1998, n. 41 e successive modifica-zioni, nonché secondo le ulteriori condizioni previste nelmedesimo comma 348.

Articolo 2 – Soggetti ammessi alla detrazione1- Per gli interventi di cui all’articolo 1, commi da 2 a 5, la de-

trazione dell’imposta sul reddito spetta:a) alle persone fisiche, agli enti e ai soggetti di cui all’arti-

colo 5 del testo unico delle imposte sui redditi, appro-vato con il decreto del Presedente della Repubblica 22dicembre 1986, n. 917, non titolari di reddito d’impresa,che sostengono le spese per l’esecuzione degli inter-venti di cui ai predetti commi sugli edifici esistenti, suparti di edifici esistenti o su unità immobiliari esistentidi qualsiasi categoria catastale, anche rurali, possedutio detenuti;

b) ai soggetti titolari di reddito d’impresa che sostengonole spese per l’esecuzione degli interventi di cui al pre-detto articolo 1, commi da 2 a 5, sugli edifici esistenti,su parti di edifici esistenti o su unità immobiliari esi-stenti di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, pos-seduti o detenuti.

2- Nel caso in cui gli interventi di cui al comma 1 siano ese-guiti mediante contratti di locazione finanziaria, la detra-zione compete all’utilizzatore ed è determinata in base alcosto sostenuto dalla società concedente.

3- Per i soggetti di cui al comma 1 la detrazione dall’impostasul reddito compete relativamente alle spese sostenutenel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre2007 (termine ora prorogato al 31 dicembre 2010).

Articolo 3 – Spese per le quali spetta la detrazioneLa detrazione relativa alle spese per la realizzazione degliinterventi di cui all’articolo 1, commi da 2 a 5, spetta per lespese relative a:a) interventi che comportino una riduzione della trasmit-

tanza termica U degli elementi opachi costituenti l’invo-lucro edilizio, comprensivi della opere provvisionali edaccessorie, attraverso:• fornitura e messa in opera di materiale coibente per il

miglioramento delle caratteristiche termiche dellestrutture esistenti;

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l’attestato di certificazione energetica è prodotto l’atte-stato di qualificazione energetica predisposto successi-vamente alla esecuzione degli interventi, conforme-mente allo schema riportato all’allegato A al presente de-creto ed asseverato da un tecnico abilitato.

3. Per gli interventi di cui all’articolo 1, i calcoli per la deter-minazione dell’indice di prestazione energetica sonocondotti conformemente a quanto previsto all’allegato I,del D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 e successive modificheed integrazioni.

4. Per gli interventi di cui all’articolo 1, commi 3, 4 e 5, perquesto ultimo limitatamente all’installazione di impiantiaventi una potenza nominale del focolare minore a 100kW, per la determinazione dell’indice di prestazione e-nergetica ai fini dell’attestato di qualificazione energe-tica, in alternativa al calcolo di cui al comma 3, si può ap-plicare la metodologia di cui all’allegato B al presente de-creto.

Articolo 6 – Asseverazione degli interventidi riqualificazione energetica di edifici esistentiPer gli interventi di riqualificazione energetica di edifici e-sistenti, di cui all’articolo 1, comma 2, l’asseverazione di cuiall’articolo 4, comma 1, lettera a), specifica che l’indice diprestazione energetica per la climatizzazione invernale ri-sulta inferiore di almeno il 20 per cento rispetto ai valori ri-portati nelle tabelle all’allegato C al presente decreto. (chesaranno ridefiniti dal nuovo decreto ministeriale da ema-nare entro il 28 febbraio 2008).Articolo 7 – Asseverazione degli interventi sull’involucro diedifici esistenti1. Per gli interventi sull’involucro di edifici esistenti, di cui

all’articolo 1, comma 3, l’asseverazione di cui all’articolo4, comma 1, lettera a), specifica il valore della trasmittanzaoriginaria del componente su cui si interviene e che, suc-cessivamente all’intervento, le trasmittanze dei mede-simi componenti sono inferiori o uguali ai valori riportatinella tabella riportata nell’allegato D al presente decreto.(che saranno ridefiniti dal nuovo decreto ministeriale daemanare entro il 28 febbraio 2008).

2. Nel caso di sostituzione di finestre comprensive di infissil’asseverazione,di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a),sul rispetto degli specifici requisiti minimi, di cui al pre-cedente comma 1, può essere sostituita da una certifica-zione dei produttori di detti elementi, che attesti il ri-spetto dei medesimi requisiti, corredata dalle certifica-zioni dei singoli componenti rilasciate nel rispetto dellanormativa europea in materia di attestazione di confor-mità del prodotto. (il comma 24 dell’articolo 1, della leggen. 244 del 2007, stabilisce che non è più richiesta l’atte-stazione di certificazione energetica)

modifiche e integrazioni;b) acquisire e a trasmettere entro sessanta giorni dalla fine

dei lavori e, comunque non oltre il 29 febbraio 2008 (oraprorogato, rispettivamente al 28 febbraio 2009, al 28 feb-braio 2010 e al 28 febbraio 2011), all’ENEA, ovvero, per isoggetti con periodo di imposta non coincidente conl’anno solare, non oltre sessanta giorni dalla chiusura delperiodo di imposta in corso al 31 dicembre 2007 (ora 2008,2009 e 2010), la documentazione di cui ai successivi nu-meri 1 e 2, ottenendo ricevuta informatica, attraverso il se-guente sito internet: www.acs.enea.it disponibile dal 30aprile 2007;in alternativa la medesima documentazione può essereinviata, entro i medesimi termini e a mezzo raccomandatacon ricevuta semplice, ad ENEA, Dipartimento ambiente,cambiamenti globali e sviluppo sostenibile, Via Anguilla-rese n. 301 – 00123 Santa Maria di Galeria (Roma), speci-ficando come riferimento: Finanziaria 2007 (diventerà, ri-spettivamente: 2008, 2009, 2010) riqualificazione energe-tica.1) copia dell’attestato di certificazione energetica, nei

casi in cui all’articolo 5, comma 1, ovvero, copia dell’at-testato di qualificazione energetica per i casi di cui al-l’articolo 5, comma 2, contenente i dati elencati nelloschema di cui all’allegato A al presente decreto; l’atte-stato di certificazione energetica, ovvero di qualifica-zione energetica, è prodotto da un tecnico abilitato,che può essere il medesimo tecnico che produce l’as-severazione di cui alla lettera a).

2) la scheda informativa relativa agli interventi realizzaticontenente i dati elencati nello schema di cui all’alle-gato E al presente decreto ai fini dell’attività di moni-toraggio di cui all’articolo11.

c) effettuare il pagamento delle spese sostenute per l’ese-cuzione degli interventi mediante bonifico bancario o po-stale dal quale risulti la clausola del versamento, il codicefiscale del beneficiario della detrazione ed il numero dipartita IVA, ovvero, il codice fiscale del soggetto a favoredel quale il bonifico è effettuato. Tale condizione è ri-chiesta per i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, letteraa) – e cioè le persone fisiche;

Articolo 5 – Attestato di certificazionee di qualificazione energetica1. L’attestato di certificazione energetica degli edifici è pro-

dotto, successivamente alla esecuzione degli interventi,utilizzando le procedure e metodologie approvate dalleregioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano ov-vero le procedure stabilite dai comuni con proprio rego-lamento antecedente alla data dell’8 ottobre 2005.

2. In assenza delle procedure di cui al comma 1, in luogo del-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 47

b) che la regolazione climatica agisce direttamente sulbruciatore;

c) che è stata installata una pompa di tipo elettronico agiri variabili.

3. Rientra nell’ambito degli interventi di cui all’articolo 1,comma 5, anche la trasformazione degli impianti indivi-duali autonomi in impianto di climatizzazione invernalecentralizzato con contabilizzazione del calore e le trasfor-mazioni degli impianti centralizzati per rendere applica-bile la contabilizzazione del calore. E’ escluso il passaggioda impianto di climatizzazione invernale centralizzatoper l’edificio o il complesso di edifici ad impianti indivi-duali autonomi.

4. Nel caso di impianti di potenza nominale del focolare in-feriore a 100 kW, l’asseverazione di cui al comma 1 può es-sere sostituita da una certificazione dei produttori dellecaldaie a condensazione e delle valvole termostatiche abassa inerzia termica che attesti il rispetto dei medesimirequisiti, corredata dalle certificazioni dei singoli compo-nenti rilasciate nel rispetto della normativa europea inmateria di attestazione di conformità del prodotto.

Articolo 10 – Cumulabilità1. Le detrazioni di cui al presente decreto non sono cumu-

labili con altre agevolazioni fiscali previste da altre di-sposizioni di legge nazionali per i medesimi interventi dicui all’articolo 1, commi da 2 a 5.

2. l’incentivo di cui al presente decreto è compatibile con larichiesta di titoli di efficienza energetica di cui ai decretidel 24 luglio 2004 del Ministero delle attività produttivedi concerto con il Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio e con specifici incentivi disposti da regioni,province e comuni.

Articolo 11 – Monitoraggio e comunicazione dei risultatiAl fine di effettuare una valutazione del risparmio energe-tico conseguito a seguito della realizzazione degli interventidi cui all’articolo 1, commi da 2 a 5, l’ENEA elabora le infor-mazioni e trasmette entro il 31 dicembre 2008 (i nuovi ter-mini verranno stabiliti con il prossimo decreto attuativo) aiMinisteri e enti territoriali competenti una relazione sui ri-sultati degli interventi.

Agevolazioni fiscali relative alla riqualificazioneenergetica degli edifici

Alternatività con le detrazioni per interventidi ristrutturazione

Qualora sullo stesso immobile siano eseguiti interventi diristrutturazione edilizia, per i quali si usufruisce delle rela-

Articolo 8 – Asseverazione degli interventidi installazione di pannelli solariPer gli interventi di installazione di pannelli solari di cui al-l’articolo 1, comma 4, l’asseverazione di cui all’articolo 4,comma 1, lettera a), specifica il rispetto dei seguenti requi-siti:a) che i pannelli solari e i bollitori impiegati sono garantiti

per almeno cinque anni;b) che gli accessori e i componenti elettrici ed elettronici

sono garantiti almeno due anni;c) che i pannelli solari presentano una certificazione di qua-

lità conforme alle norme UNI 12975 che è stata rilasciatada un laboratorio accreditato;

d) che l’installazione dell’impianto è stata eseguita inconformità ai manuali di installazione dei principali com-ponenti. (il comma 24 dell’articolo 1, della legge n. 244 del2007, stabilisce che non è più richiesta l’attestazione dicertificazione energetica)

Articolo 9 – Asseverazione degli interventidi sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale1. Per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizza-

zione invernale di cui all’articolo 1, comma 5, l’assevera-zione di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a), specificache:a) sono installati generatori di calore a condensazione con

rendimento termico utile, a carico pari al 100% della po-tenza termica utile nominale, maggiore o uguale a 93 +2 log Pn, dove log Pn è il logaritmo in base 10 della po-tenza utile nominale del singolo generatore, espressain kW, e dove per valori di Pn maggiori di 400 kW si ap-plica il limite massimo corrispondente a 400 kW; (ilcomma 20 dell’articolo 1, della legge n. 244 del 2007,stabilisce l’applicazione dell’agevolazione fiscaleanche per la sostituzione totale o parziale di impiantidi climatizzazione invernale con caldaie non a conden-sazione, limitatamente agli anni 2008 e 2009)

b) sono installate valvole termostatiche a bassa inerziatermica (o altra regolazione di tipo modulante agentesulla portata) su tutti i corpi scaldanti ad esclusionedegli impianti di climatizzazione invernale progettati erealizzati con temperature medie del fluido termovet-tore inferiori a 45 Cº.

2. Per i soli interventi di sostituzione di impianti di clima-tizzazione invernale di cui all’articolo 1, comma 5, con im-pianti aventi potenza nominale del focolare maggiori oduguali a 100 kW, oltre al rispetto di quanto riportato alcomma 1, l’asseverazione di cui all’articolo 4, comma 1,lettera a), reca le seguenti ulteriori specificazioni:a) che è stato adottato un bruciatore di tipo modulante;

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sono previsti alcuni lavori volti ad ottenere un risparmio e-nergetico.Poiché la finanziaria per il 2007 ha introdotto agevolazioni fi-scali più vantaggiose per gli interventi riconducibili al mi-glioramento dell’efficienza energetica degli immobili, l’i-stante chiede se relativamente alle spese sostenute nel pe-riodo d’imposta 2007 è possibile usufruire di queste ultimeagevolazioni in alternativa ai benefici fiscali previsti per gliinterventi di recupero edilizio.Inoltre, in relazione agli adempimenti da osservare, l’istantechiede se è necessario duplicare la documentazione giàprodotta ai sensi della legge n. 449 del 1997 per gli interventidi ristrutturazione edilizia eseguiti sull’immobile.

Soluzione interpretativa prospettata dal contribuenteL’istante, alla luce della normativa in vigore e del decretoministeriale del 19 febbraio 2007, ritiene in primo luogo che,con riferimento alle spese sostenute nel periodo d’imposta2007 relative ai lavori in corso di ultimazione aventi i requi-siti prescritti per il risparmio energetico, possa usufruiredell’agevolazione più vantaggiosa prevista dai commi da344 a 349 dell’unico articolo della legge 27 dicembre 2006,n. 296.Ciò in quanto, il comma 1 dell’articolo10 del decreto mini-steriale del 19 febbraio 2007, che disciplina i contenuti tec-nici degli interventi agevolativi e le modalità per fruire delladetrazione, stabilisce che "le detrazioni di cui al presentedecreto non sono cumulabili con altre agevolazioni fiscalipreviste da altre disposizioni di legge nazionali per i me-desimi interventi".Ad avviso dell’istante, con tale disposizione il decreto mi-nisteriale ha inteso stabilire che in relazione al medesimointervento edilizio non possono essere cumulate agevola-zioni differenti sebbene non sia esclusa la possibilità di u-sufruire del beneficio più vantaggioso.Al fine di garantire che sulle medesime spese il contri-buente non usufruisca di più benefici l’istante propone latenuta di una contabilità separata degli interventi realizzatisull’immobile.Inoltre, l’istante ritiene di non dover procedere ad una du-plicazione degli adempimenti già eseguiti per l’otteni-mento del beneficio fiscale previsto ai sensi della legge n.449 del 1997 dal momento che per usufruire delle agevola-zioni previste per gli interventi di riqualificazione energe-tica è richiesto l’adempimento di ulteriori formalità rispettoa quelle previste dalla legge n. 449 del 1997.

tive detrazioni fiscali ai sensi della legge 449 del 1997, edetti lavori comprendano altresì interventi diretti alla ri-qualificazione energetica, a loro volta agevolati ai sensidelle disposizioni di cui ai commi 344 - 349 della legge296/2006 (legge finanziaria per il 2007), il contribuente puòusufruire, in alternativa alla prima agevolazione e limitata-mente a tali ultimi interventi ed alle spese ad essi relativesostenute nell’anno d’imposta 2007, del più vantaggioso be-neficio introdotto dalla finanziaria 2007. E’ quanto chiaritodall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 152/E del 5luglio 2007, di seguito riportata.L’Agenzia ha rilevato che spesso il beneficio si sovrapponealle detrazioni previste per gli interventi di ristrutturazioneedilizia, dei quali rappresentano un settore che investe lacomponente muraria dell’edificio nonché gli impianti di ri-scaldamento e di produzione di acqua calda, migliorando laprestazione energetica dell’ immobile.In proposito il D.M. 19 febbraio 2007, di attuazione dei citaticommi 344- 349 della legge 296/2006, ha già previsto che ledetrazioni in oggetto non sono cumulabili con altre agevo-lazioni fiscali previste da altre disposizioni di legge nazio-nali per i medesimi interventi. La circolare n. 36/E del 31maggio 2007 ha inoltre chiarito che le agevolazioni fiscalinon sono tra loro cumulabili, e pertanto il contribuente puòavvalersi, per le medesime spese, soltanto dell’una o del-l’altra, rispettando gli adempimenti specificatamente pre-visti in relazione a ciascuna di esse.Pertanto, solo nel caso in cui in relazione a interventi di ri-qualificazione energetica il contribuente non abbia usu-fruito di altra agevolazione fiscale, e le spese relative aglistessi siano sostenute nel periodo d’imposta 2007, egli puòusufruire della detrazione del 55% prevista dalla finanziaria2007 e dalle disposizioni attuative. E’ appena il caso di ri-cordare che tale detrazione compete solo a condizione chedalla fattura rilasciata al contribuente risulti specificata-mente che i lavori cui si riferiscono i pagamenti concretiz-zino uno o più interventi finalizzati al risparmio energeticoriconducibile all’elencazione contenuta nell’articolo 3 delcitato decreto ministeriale 19 febbraio 2007.

QuesitoUn immobile è oggetto di un intervento di restauro e ri-strutturazione, avviato nell’anno 2004 che si concluderàentro il 2007.In relazione a tale intervento, l’istante ha richiesto di poterusufruire dei benefici fiscali di cui alla legge n. 449 del 27 di-cembre 1997 e successive proroghe ed integrazioni (detra-zione Irpef del 36%), provvedendo ad espletare le neces-sarie formalità ed inviando la comunicazione di inizio lavorial Centro Operativo di Pescara.Nell’ambito degli interventi di restauro e ristrutturazione

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fiscale e sempre che le spese relative agli stessi siano so-stenute nel periodo d’imposta 2007.A tal proposito la circolare n. 36 del 31 maggio 2007, che hachiarito le modalità applicative delle agevolazioni sopra e-lencate, ha precisato che "in considerazione della possibilesovrapposizione degli ambiti oggettivi previsti dalle duenormative, il decreto specifica che le agevolazioni fiscalinon sono tra loro cumulabili e pertanto il contribuente potràavvalersi, per le medesime spese, soltanto dell’una o del-l’altra agevolazione, rispettando gli adempimenti specifica-tamente previsti in relazione a ciascuna di esse".Naturalmente, la detrazione del 55% compete solo a condi-zione che dalla fattura rilasciata al contribuente risulti spe-cificatamente che i lavori cui si riferiscono i pagamenti con-cretizzino uno o più interventi, finalizzati al risparmio ener-getico riconducibili all’elencazione contenuta nell’articolo 3del decreto interministeriale del 19 febbraio 2007.E’ necessario, inoltre, che siano osservati gli adempimentiprocedurali previsti dall’articolo 4 e seguenti del predettodecreto.Con riferimento al secondo quesito posto dall’istante, di-retto a conoscere se è possibile non procedere alla dupli-cazione degli adempimenti già eseguiti ai sensi della leggen. 449 del 1997 si fa presente che la scrivente, nella citata cir-colare n. 36 del 2007, ha chiarito che tra gli adempimenti daosservare per fruire della detrazione del 55% è stato elimi-nato l’obbligo di inviare, al Centro operativo di Pescara, lacomunicazione preventiva di inizio dei lavori.L’effettuazione dei lavori, quindi, non deve essere prece-duta da alcuna formalità da porre in essere nei confronti del-l’amministrazione finanziaria né dell’invio della comunica-zione di inizio lavori alla ASL.Il contribuente deve, invece, porre in essere gli adempi-menti previsti dal richiamato articolo 4 del decreto intermi-nisteriale del 19 febbraio 2007.

Pertanto, l’istante dovrà:- acquisire l’asseverazione di un tecnico abilitato che attestila corrispondenza degli interventi effettuati ai requisiti tec-nici richiesti dal medesimo decreto,- trasmettere (telematicamente o per raccomandata) al-l’Enea copia dell’attestato di certificazione energetica con-tenente i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio ela scheda informativa relativa agli interventi realizzati, re-datta secondo lo schema riportato nell’allegato E del citatodecreto ministeriale del 19 febbraio 2007.Si fa presente che, i soggetti che non sono titolari di redditod’impresa devono effettuare i pagamenti con bonifico ban-cario o postale dal quale risulti la causale del versamento,il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codicefiscale o la partita Iva del beneficiario del bonifico.

Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate5 luglio 2007, n. 152/E

L’articolo 1, commi 344, 345, 346 e 347 della legge 27 di-cembre 2006, n. 296, introduce una detrazione dall’impostasul reddito pari al 55% delle spese sostenute nel 2007, edeffettivamente rimaste a carico del contribuente, per gli in-terventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.Il successivo comma 348 dispone che le predette detrazionisiano riconosciute, fra l’altro, secondo le modalità di cui al-l’articolo 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 recante "di-sposizioni tributarie concernenti interventi di recupero delpatrimonio edilizio" nonché secondo le relative disposi-zioni di attuazione contenute nel decreto del Ministro dellefinanze 18 febbraio 1998, n. 41, regolamento recante normedi attuazione e procedure di controllo in materia di detra-zioni per le spese di ristrutturazione edilizia.Il successivo comma 349 del medesimo articolo ha previstol’attuazione dei precedenti commi attraverso l’emanazionedi un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, diconcerto con il Ministero dello sviluppo economico, inter-venuto in data 19 febbraio 2007 e pubblicato nella G.U. del26 febbraio 2007.La richiamata agevolazione si sovrappone, in molti casi, alladetrazione prevista per le ristrutturazioni edilizie di cui allalegge n. 449 del 1997 e ne rappresenta, in sostanza, una spe-cificazione, in quanto è concessa in relazione alle ristruttu-razioni edilizie che investono la componente muraria del-l’edificio, gli impianti di riscaldamento e di produzione diacqua calda, migliorando la prestazione energetica dell’im-mobile.Ciò premesso, in riferimento al quesito proposto dall’i-stante, diretto in primo luogo a conoscere se nell’ambito dilavori di ristrutturazione per i quali si usufruisce delle age-volazioni ai sensi della legge n. 449 del 1997 è possibile u-sufruire, per i soli interventi diretti al conseguimento del ri-sparmio energetico, dell’agevolazione prevista dalla leggen. 296 del 2006, la scrivente fa presente che il citato decretoministeriale del 19 febbraio 2007 rubricato "Disposizioni inmateria di detrazioni per le spese di riqualificazione ener-getica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’arti-colo 1, comma 349, della legge 27 dicembre 2006, n. 296", al-l’articolo 10, comma 1, stabilisce che "Le detrazioni di cui alpresente decreto non sono cumulabili con altre agevola-zioni fiscali previste da altre disposizioni di legge nazionaliper i medesimi interventi di cui all’articolo 1, comma da 1 a5".Considerata la presenza del divieto di cumulo, la scriventeritiene che, in riferimento al caso in esame, il contribuentepotrà usufruire dell’agevolazione prevista dalla legge n. 296del 2006 solo nel caso in cui in relazione ad interventi "e-nergetici" l’istante non abbia usufruito di altra agevolazione

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del 55% ai diversi importi in relazione alle ipotesi di inter-venti) eseguiti nel periodo d’imposta 2007, sono applicabili,ovviamente, anche ai periodi d’imposta del 2008, 2009 e2010.Pertanto, tutti i lavori intrapresi prima del 31 dicembre 2007,ovvero da eseguire a partire dal 1 gennaio 2008, riguardantiinterventi che abbiano ad oggetto sia la ristrutturazione e-dilizia sia interventi rivolti al risparmio energetico degli e-difici esistenti, dovranno essere valutati in termini econo-mici al fine di promuovere la procedura per usufruire del be-neficio più vantaggioso. Si ritiene quindi che la disposizione contenuta nel decretoministeriale 19 febbraio 2007 confermi che in relazione almedesimo intervento edilizio non possono essere cumu-late agevolazioni differenti sebbene non sia esclusa la pos-sibilità di usufruire del beneficio più vantaggioso, anche peri prossimi tre anni.

Pertanto, in riferimento alla proposta, formulata dal contri-buente, di conservare una contabilità separata al fine di ga-rantire che in relazione ai lavori eseguiti per il consegui-mento del risparmio energetico l’istante non usufruisca diulteriori agevolazioni fiscali, la scrivente ritiene sufficiente,come chiarito nella circolare n. 36 del 2007, che il contri-buente conservi ed esibisca all’amministrazione finanziariache eventualmente lo richieda, le fatture e le ricevute delbonifico bancario relative alle spese per le quali si fa valerela detrazione ai sensi della citata legge n. 296 del 2006.

Principio di non cumulabilità dei due benefici fiscaliprevisti dalla finanziaria per il 2008

Quanto sopra riportato a chiarimento della non cumulabilitàdelle agevolazioni previste per gli interventi di recupero delpatrimonio edilizio esistente (detrazione Irpef del 36% conimporto massimo di 48.000 euro) e per gli interventi di ri-qualificazione energetica degli immobili (detrazione Irpef

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Giampaolo Di Filippo Finanziaria 2008: arrivail “forfettone”, nuovo regimefiscale per i giovani professionisti

del Tuir;– nel triennio solare prece-dente non hanno effettuatoacquisti di beni strumentali,anche mediante contratti diappalto e di locazione, purefinanziaria, per un ammon-tare complessivo superiorea 15.000 euro.Le persone fisiche che intra-prendono l’esercizio di arti oprofessioni possono avva-lersi del regime c.m. comu-nicando, nella dichiarazione

di inizio attività di presumere la sussistenza dei requisitiper accedere al regime agevolativi.Non sono considerati contribuenti minimi:– le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ( a-

gricoltura, pesca, rivendita tabacchi, editoria, agenzieviaggi, etc.);

– i soggetti non residenti;– i gli esercenti arti o professioni in forma individuale che

contestualmente partecipano a società di persone o asso-ciazioni di cui all’art.5 del Tuir, ovvero a società a respon-sabilità limitata di cui all’art.116 del Tuir.

Determinazione del redditoIl reddito di lavoro autonomo è costituito dalla differenzatra l’ammontare dei compensi percepiti nel periodo d’im-posta e quello delle spese sostenute nel periodo stesso(criterio di cassa); concorrono , altresì, alla formazione delreddito le plusvalenze e minusvalenze dei beni relativi al-l’esercizio di arti o professioni. I contributi previdenzialiversati si deducono dal reddito così determinato e su talereddito si applica un’imposta sostitutiva dell’imposta suiredditi e delle addizionali regionali e comunali pari al 20%.I contribuenti minimi sono esonerati dall’Irap. Le perdite fiscali generatesi nel corso dell’applicazione delregime c.m. sono computate in diminuzione del redditoconseguito nell’esercizio di arti o professioni dei periodid’imposta successi, ma non oltre il quinto, per l’intero im-porto che trova capienza in essi.Le ritenute subite dai contribuenti minimi si considerano ef-fettuate a titolo di acconto dell’imposta sostitutiva del 20%.Per contro l’eccedenza è utilizzabile in compensazione ed ilpagamento dell’imposta sostitutiva va effettuato con F24 te-lematico.

AdempimentiAi fini delle imposte sui redditi, fermo restando l’obbligo diconservare, ai sensi dell’art.22 del Dpr 600/73, i documenti

Condizioni di accesso

L’art.1, commi da 96 a 107, della Finanziaria 2008 haistituito il regime c.m., in forza del quale sono con-siderati tali le persone fisiche esercenti arti o pro-

fessioni, attività d’impresa, che, al contempo, nell’anno so-lare precedente:– hanno conseguito compensi ovvero ricavi, non superiori a

30.000 euro;– non hanno effettuato cessioni all’esportazione;– non hanno sostenuto spese per lavoratori dipendenti o as-

similati (collaboratori, a progetto);– non hanno erogato somme sotto forma di utili da parteci-

pazione agli associati di cui all’art.53, comma 2, lettera c),

Chi aderirà al nuovo regime sarà escluso dagli studi di settore e potràscegliere di applicare un’unica aliquota al 20% che sostituirà l’Iva,l’Irap e l’Irpef. Questo è ciò che viene offerto ai professionisti concompensi inferiori ai 30 mila euro e senza dipendenti: il regime deicontribuenti minimi (regime c.m.) rappresenta dal 1° gennaio 2008 ilregime naturale per le persone fisiche che esercitano attivitàd’impresa, arti o professioni. È già operativo e pertanto coloro che nehanno i requisiti, potranno iniziare ad avvalersi del regime c.m. senzadover fare alcuna comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate.Per potersi avvalere del regime c.m. ènecessario emettere fattura senza Iva,riportando la dicitura “operazione effettuata aisensi dell’art.1 comma 100 della leggefinanziaria per il 2008”. Il diritto al regime c.msi perde quindi se si emettono fatture con Iva.L’entrata in vigore del regime c.m. producel’abrogazione degli altri regimi di sem-plificazione previsti: regime dei contribuentiminimi in franchigia; regime fiscale delleattività marginali; regime c.d. “supersem-plificato” per i lavoratori autonomi di minoridimensioni.La valutazione specifica della convenienza ècomplessa e l’analisi va affidata alprofessionista che segue gli adempimentifiscali e contabili.

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eseguire gli accessi, oltreche ispezioni e verifiche eattivare l’attività di controllointerna (questionari, inviti acomparire, etc,), anche neiconfronti dei soggetti che a-deriscono al nuovo regimecontabile. Naturalmente,restano fermi i poteri di ac-cesso, ispezione e verificadegli ispettorati del lavoroal fine di riscontare l’even-tuale presenza di personalein nero. L’accertamento cheresta escluso è quello anali-tico, con posta induttiva suicompensi di cui all’art.39,comma 1, lettera d) del Dpr600/73, mediante applica-zione degli studi di settore.In pratica il contribuentepuò essere sottoposto adaccertamento ordinario ov-vero ad un accertamentomediante ricostruzione in-diretta dei compensi (exart.39, comma 1, lettera d,del Dpr 600/73), ma non puòricevere un avviso di accer-tamento che utilizzi gli studidi settore , come strumentoper modificare i compensidichiarati.

Per quanto attiene ilcontrollo formaleex art.36-bis e 36-

ter del Dpr 600/73 e 54-bis del Dpr 633/72 rimane impregiu-dicato per gli uffici l’esercizio dell’attività di liquidazionedella dichiarazione, in quanto l’impianto normativo non di-spone il blocco dei controlli sugli atti e documenti giustifi-cativi degli oneri deducibili, detrazioni d’imposta, ritenute,etc..

Profili sanzionatoriAi contribuenti minimi si applica la disciplina delle sanzioniamministrative prevista dal D.Lgs. 18 dicembre 1997 n.471e n.472, con riguardo ovviamente alle violazioni degli ob-blighi cui gli stessi sono tenuti. In caso di infedele indica-zione dei contribuenti minimi dei dati attestanti i requisitie le condizioni di accesso al regime, che determinano la ces-

ricevuti ed emessi, i contri-buenti minimi sono esone-rati dagli obblighi di regi-strazione e di tenuta dellescritture contabili. La dichia-razione dei redditi è pre-sentata nei termini e moda-lità consueti.Ai fini Iva sono esonerati dalversamento dell’imposta eda tutti gli altri obblighi pre-visti dal Dpr 633/72, ad ecce-zione dagli obblighi di nu-merazione e di conserva-zione delle fatture di ac-quisto e delle bollette do-ganali e di certificazione deicorrispettivi. I contribuentiminimi sono esonerati dallapresentazione degli elenchiclienti e fornitori.

Cessazione del regime Il comma 111 dell’art.1 dellafinanziaria 2008, disponeche il regime c.m. cessa di a-vere applicazione dall’annosuccessivo a quello in cuiviene meno una delle con-dizioni di cui ai commi 96 ov-vero si verifica una delle fat-tispecie indicate al comma99. In tal caso cessa di avereapplicazione dall’annostesso in cui i compensi per-cepiti superano il limite pre-visto di oltre il 50% (45 mila euro). In tal caso sarà dovuta l’Ivarelativa ai corrispettivi delle operazioni imponibili effet-tuate nell’intero anno solare, determinata mediante scor-poro, ai sensi dell’art.27 del Dpr 633/72, per la frazioned’anno antecedente il superamento del predetto limite,salvo il diritto alla detrazione dell’imposta sugli acquisti re-lativi al medesimo periodo. La cessazione dell’applicazionedel regime agevolato, per superamento del limite, com-porta l’applicazione del regime ordinario per tre anni.

I poteri di accertamentoDalla lettura dell’impianto normativo emerge che i poteri dicontrollo, sia interni che esterni, in capo all’Agenzia delleentrate rimangono inalterati: pertanto gli uffici finanziari e laGuardia di Finanza potranno legittimamente continuare ad

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Informazioni ed assistenzaSito internet: www.agenziaentrate.gov.itAll’interno del sito, nella sezione “documenti”, è prevista unaspecifica cartella per il “regime semplificato per piccoli imprenditori eprofessionisti” che prevede una completa documentazione edun semplice “TEST” per verificare la rispondenza ai requi-siti previsti.

Uffici: www.agenziaentrate.gov.it “Trova ufficio”848.800.333 (servizio automatico)848.800.444 (servizio con operatore)

CAM (Centro assistenza multicanale): 199.148.398.

Ultimissime: Circolare n.7 del 28 gennaio 2008

sazione del regime, le misure delle sanzioni minimi e mas-sime stabilite dal D.Lgs n.471/97 sono aumentate del 10% seil maggior reddito accertato supera del 10% quello dichia-rato. Il medesimo trattamento sanzionatorio aggravato si ap-plica anche nelle ipotesi in cui sia stato accertato il venirmeno dei requisiti per continuare ad utilizzare il regime.Si tratta di una norma deterrente di inasprimento delle or-dinarie misure sanzionatorie. Va, al riguardo, osservato che,comunque, la fuoriuscita dal regime determina riflessi san-zionatori di non poco conto se solo si pensa alla irregolaretenuta della contabilità, alla omessa presentaizone delle di-chiarazioni Iva e Irap, alla infedele dichiarazione dei redditie a tutto ciò che ne consegue in termini di maggiori imposte. Il contribuente dovrà prestare estrema attenzione ai casi ditransito da un regime all’altro; il rischio è quello di accorgersitroppo tardi di essere entrati in un regime diverso.

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Avv. Francesco Cuzzetti Obblighi del committentenei confronti dei collaboratoridell’appaltatore

Essa in sostanza dice che co-loro che hanno fornito la loroattività per eseguire l’operao per prestare il servizio,hanno la facoltà di esperireun’azione diretta nei con-fronti del committente, perconseguire quanto è a lorodovuto dall’appaltatore ina-dempiente (parliamo di cre-dito già esigibile), fino allaconcorrenza del debito cheil committente ha verso l’ap-paltatore (sia del prezzo, siarisarcimento di danni), neltempo in cui essi propon-gono la domanda.Tale diritto è esperibile dailavoratori subordinati ma,data la dizione dell’articolo,non si può escludere cheesso spetti anche ai lavora-tori autonomi che hanno o-perato per l’appaltatore, ov-viamente nell’espletamen-

to della determinata opera.Per la detta norma quindi, ilcommittente diviene debi-tore diretto nei confrontidegli ausiliari, in solido conl’appaltatore, e pertantoqualora anche in via stragiu-diziale, gli venga da lorofatta la specifica richiesta dipagamento, non può più pa-gare l’appaltatore, pena al-trimenti di non essere libe-rato dalla detta obbliga-zione.Chiariamo che il commit-tente non ha comunque rap-porti diretti con i dipendentidell’appaltatore, così da nonpoter essere assimilato alloro datore di lavoro. Si li-mita a soddisfare un debitoaltrui in virtù di un’azione so-stitutoria che, essendo talepuò essere esercitata anchese nel frattempo l’appalta-

Forse è superfluodirlo, ma nel con-tratto d’appalto il

committente è colui che ri-chiede l’esecuzione di un’o-pera o di un servizio, e l’ap-paltatore è colui che s’im-pegna ad eseguirla con l’or-ganizzazione dei mezzi ne-cessari e con gestione a pro-prio rischio (art. 1655 del co-dice civile), che comprendeovviamente anche i collabo-ratori o ausiliari.Proprio a tutela di questi trale norme che regolano il con-tratto d’appalto c’è una par-ticolare norma che s’intitola“Diritti degli ausiliari del-l’appaltatore verso il com-mittente” (art. 1676 del Co-dice civile) che forse vale lapena di approfondire per leparticolari responsabilitàche comporta.

tore è fallito.Mi sento di segnalare, rien-trando nell’argomento, laproliferazione legislativache, allo scopo di tutelare ilavoratori, coinvolge una re-sponsabilità del commit-tente, quando non la sua so-lidarietà, nell’ambito dell’i-nadempienza dell’appalta-tore all’osservanza di ob-blighi fiscali e contributivi.Mi limito alla segnalazioneaffinché al termine dell’o-pera e alla resa dei conti,non venga trascurato di ac-certare la regolarità dell’ap-palto anche sotto questoprofilo, per evitare conse-guenze poi spiacevoli.La norma è valida anche peri professionisti che hanno o-perato per un appaltatoreresosi inadempiente.

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Avv. Marino Colosioe Dott.ssa FrancescaScagliola

Sicurezza e prevenzionenei luoghi di lavoro:D.Lgs. 626/1994

I l quadro sulla situa-zione dell’infortuni-stica nazionale sui

luoghi di lavoro registra deidati allarmanti e, soprattuttoalla luce delle vicende con lequali si è chiuso l’anno 2007,risulta opportuno fare unabreve disamina del D.Lgs.626/1994.Il decreto legislativo in que-stione non fu il primo ad oc-cuparsi di tale tema, ma si-curamente costituì un mo-dello che, a differenza delleleggi precedenti, diede unaforma organica alle norma-tive sulla sicurezza neiluoghi di lavoro. Le primeleggi che si occuparono del-l’argomento furono intro-dotte in Italia nel 1942 all’in-terno del Codice civile,mentre risalgono agli anniCinquanta le prime normespecifiche in materia. Di par-ticolare importanza furono ilD.P.R. n. 547 del 1955, ilD.P.R. n. 303 del 1956 e ilD.P.R. n. 164 del 1956 per lecostruzioni1. Costante dellalegislazione di questo pe-riodo è la negazione del ri-conoscimento, nella materiadella prevenzione degliinfortuni e in quella dell’i-giene del lavoro, di un inte-resse dei lavoratori a deter-minare attivamente le coor-dinate sulla sicurezza nel-l’ambiente di lavoro. Per ilprestatore di lavoro non siconfigurava alcuna titolaritàdi posizioni soggettive fun-zionali volte al migliora-mento delle proprie condi-zioni; nessuna facoltà di col-laborazione alla strategiaantinfortunistica aziendale;nessun potere anche solo dinatura propositiva. Il legisla-

tore, in verità, non avevafatto altro che recepire il(giusto) principio secondo ilquale il lavoratore subordi-nato non può essere desti-natario della tutela e altempo stesso soggetto atti-vamente obbligato alla pre-venzione; con la incongruaconseguenza di applicarloanche a momenti (comequelli collaborativi, o di for-mazione professionale, epiù in generale programma-tici) nei quali, al contrario,andava più efficacementepraticata la via del modellosinergico tra lavoratori e da-tore di lavoro2 per il perse-guimento dell’obiettivo ge-nerale, comune ad en-trambi, di migliorare la sicu-rezza e l’igiene di un am-biente parimenti comune.È solo con l’inizio degli anni’90 che il legislatore italianoavvia un processo legisla-tivo di sistematica revisionedella materia della preven-zione degli infortuni e tu-tela, amministrativa e pe-nalistica, della sicurezza edella salubrità degli am-bienti di lavoro. Alla base ditale impulso vi è stato il re-cepimento nella legisla-zione nazionale di una seriedi Direttive comunitarie. Gliatti normativi adottati dallaComunità Economica Eu-ropea in tema di preven-zione degli infortuni e di i-giene del lavoro trovano illoro riferimento fondamen-tale nell’art. 118A del Trat-tato istitutivo CEE (ora art.138 del Trattato di Am-sterdam); in base ad esso“Gli Stati membri si adoperano perpromuovere il miglioramento in par-ticolare dell’ambiente di lavoro per

tutelare la sicurezza e la salute dei la-voratori, e si fissano come obiettivol’armonizzazione, in una prospettivadi progresso, delle condizioni esistentiin questo settore. Per contribuire allarealizzazione dell’obiettivo…il Con-siglio…adotta mediante direttive leprescrizioni minime applicabili pro-gressivamente, tenendo conto dellecondizioni e delle normative tecnicheesistenti in ciascuno Stato membro”.Da tali fondamenta hannotratto origine diverse diret-tive comunitarie3 che, comeanticipato, sono state rece-pite dall’Italia dapprimacon l’art. 43 della legge-de-lega 19 febbraio del 1992,n. 142 ed in seconda bat-tuta con l’art. 6, comma 7della legge-delega 22 feb-braio del 1994, n. 146; laquale, prorogando il ter-mine di cui all’art. 43, comma3 della legge-delega 142/92,fissava il termine ultimo perl’emanazione del decretolegislativo di attuazione perla data del 19 settembre1994. In effetti proprio in taledata veniva emanato il D.Lgs. 19 settembre 1994, n.626 intitolato al “Migliora-mento della sicurezza edella salute dei lavoratorisul luogo di lavoro”.

I l decreto legislativon. 626 del 1994, inquanto normativa in-

trodotta dal recepimentodelle direttive CEE (mutuain Italia otto direttive CEE dicui la prima riguarda le mi-sure necessarie in generaleper la prevenzione duranteil lavoro, mentre le altresette riguardano, invece, irischi e gli aspetti specificidel lavoro stesso) perseguel’obiettivo, finanche esplici-

Un interessantelavoro del nostroesperto di questionilegali che,nell’ambitodell’applicazione delDecreto legislativo626/1994, fariferimenti specificianche all’operativitàquotidiana delgeometra. Taliriferimenti sonostampati in grassettoal fine di facilitarnela ricerca ai colleghiinteressati

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rappresentante dei lavora-tori per la sicurezza6).4. vengono introdotti nuoviprofili soggettivi di respon-sabilità (progettisti).5. è previsto l’obbligo di va-lutazione dei rischi e quello,contestuale, di tradurlonella redazione di un docu-mento programmatico-ope-rativo finalizzato alla pre-venzione (Piano di Sicurezza

o di Bonifica).6. viene istituzionalizzato, alivello aziendale, il pro-blema della sicurezza edella salute dei lavoratorisul luogo di lavoro (Serviziodi Prevenzione e Protezionedai rischi).7. viene sancito il principiodi formazione-informazionedei lavoratori strumentale a

quello della collaborazionesinergica tra datore di lavoroe lavoratori dipendenti. Lalegge insiste molto sull’a-spetto della formazione deilavoratori in quanto mo-mento necessario per ri-durre i rischi. Se con l’infor-mazione si vuole ottenereche il lavoratore conosca ilproprio ambiente di lavoro,le macchine, gli impianti, le

sostanze utilizzate, le proce-dure di lavoro, i rischi per lasicurezza e la salute per sa-pere cosa sta adoperando ecosa può accadere; con laformazione si vuole portareil lavoratore a saper cosa faree come farlo, anche in fun-zione della salute e della si-curezza, propria e degli altri.La formazione sarà ripetuta

tato nell’intitolazione, già in-dicato in sede comunitariadel miglioramento della si-curezza e della salute dei la-voratori sul luogo di lavoro.Questo decreto legislativopresenta numerosi aspettiinnovativi rispetto alla nor-mativa di prevenzione pre-cedente e tra i più significatiè sicuramente opportuno ri-cordare i seguenti:1. la legge si applica a TUTTIi settori di attività, privati opubblici, cui siano adibiti la-voratori subordinati, con lasola esclusione degli ad-detti ai servizi domestici efamiliari (es. colf). È da ricor-dare che sono considerati la-voratori subordinati anche isoci lavoratori di coopera-tive e di società anche difatto; gli utenti di servizi di o-rientamento di formazionescolastica, universitaria eprofessionale, avviatipresso datori di lavoro; gliallievi degli istituti di istru-zione ed universitari, parte-cipanti a concorsi di forma-zione professionale neiquali si faccia uso di labora-tori, macchine, apparecchied attrezzature di lavoro ingenere, agenti chimici, fisicie biologici.2. viene ampliata la defini-zione di datore di lavoro4 evengono introdotti nuoviconcetti (lavoratore, medicocompetente5 – rimaneggiatorispetto a quello contenutonel D.Lgs. n. 277/91 – luogodi lavoro) per strutturare ilsistema di sicurezza azien-dale.3. vengono introdotte nuovefigure di riferimento (re-sponsabile del servizio diprevenzione e protezione,

ogni volta che vi siano deicambiamenti nel modo di o-perare, quando vi sia l’intro-duzione di nuove macchine,tecniche, sostanze o mezzidi protezione e nel casocambiamenti anche tempo-ranei delle mansioni.8. viene ridisegnato il com-parto dei servizi sanitari,della sorveglianza sanitariapreventiva e periodica e

della vigilanza sanitaria daparte del medico compe-tente.9. vengono riconosciutinuovi diritti ed obblighi ailavoratori per responsabiliz-zarli, ma anche per renderliprotagonisti del modellopartecipativo della sicu-rezza sul luogo di lavoro.10. vengono individuati spe-

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e cemento di coesione tra gliindividui.Il sistema della prevenzionedegli infortuni e della igienenell’ambiente di lavoro ri-sulta estremamente varie-gato e composito, tantonella sua dimensione ogget-tiva, quanto nella rete di re-lazioni soggettive ed inter-personali. Pertanto una di-samina completa rischie-

rebbe di essere troppo su-perficiale e generica, quindisi è ritenuto opportuno ana-lizzare uno dei momenti cri-tici che caratterizza lo studiodella materia prevenzioni-stica e di igiene sul lavoro: lanatura essenzialmente col-posa che connota le viola-zioni. La quasi totalità dellecontravvenzioni antinfortu-nistiche sia per il tipo di con-dotta assoggettata a pena(se fosse dolosa concrete-rebbe il più grave reato-de-litto previsto dall’art. 437 delCodice penale), sia per le

più comuni modalità di com-missione si manifesta concomportamenti che si carat-terizzano, sul versante del-l’elemento psicologico,quali condotte colpose7. Lacondotta colposa giuridica-mente rilevante è general-mente una condotta omis-siva8. Tale connotazione,conseguentemente, po-tenzia l’obiettivo di tutela

dei beni e degli interessiprotetti in quanto nel reatoomissivo la soglia di punibi-lità è posizionata fin dal mo-mento in cui non si tiene lacondotta imposta dallalegge9. Alla luce di quanto e-videnziato bisogna, però,tenere presente che,mentre la violazione di undivieto ha confini di tipicitàpiù ristretti, il mancato a-dempimento di un obbligosi presta a valutazioni moltopiù complesse10. Inoltre, ilmomento impositivo dellanorma giuridica, non di rado,

cifici rischi professionali e si-tuazioni di pericolo per l’in-columità, la sicurezza e la sa-lute dei lavoratori.11. vengono dettate normearticolate: a) sulla movimen-tazione dei carichi; b) sul-l’uso delle attrezzature dalavoro; c) sui dispositivi diprotezione individuali; d)sulle prescrizioni minime esulle misure e i livelli di con-

tenimento dei rischi profes-sionali in relazione a deter-minate attività.12. viene istituito un serviziostatistico degli infortuni edelle malattie professionali.

Migliorare le condizioni disicurezza e di salute in unambiente di lavoro significa,quindi, migliorare sensibil-mente la qualità della vita u-mana, anche di quella partedella popolazione non occu-pata al lavoro. Solo a questecondizioni il lavoro diventafattore di progresso sociale

è espresso non in chiave dicondotta, ma in termini di ri-sultato; ciò che al legislatoreimporta è il raggiungimentodi un obiettivo, non il “quo-modo agere debeatur”,ossia il modo attraverso ilquale questo obiettivodebba essere raggiunto. Lanorma giuridica in tale set-tore risulta essere più ela-stica proprio al fine di garan-tire la libertà di determina-zione dell’imprenditore nel-l’assumere le proprie sceltedi politica e di gestione im-prenditoriale.

Collegato a questoaspetto ve ne è unaltro di particolare

importanza: il criterio di im-putazione della responsabi-lità. Di regola la colpa che siconfigura in questo settore èla c.d. colpa specifica; vale adire quel tipo di colpa chedipende dalla inosservanzadi leggi, regolamenti, or-dini o discipline. Nel settoredella prevenzione degliinfortuni e in quello dell’i-giene del lavoro la colpaspecifica richiede che lacondotta sia non solo col-posa ma altresì colpevole.La colpevolezza è misuratacon il criterio del consensoovvero quand’anche vi sianell’agente la rappresenta-zione dell’evento tipico didanno o della situazione chela norma violata mira a pre-venire, si confida che essinon si verificheranno (si e-sclude in questo modo ildolo, anche solo even-tuale).Più concretamente se untecnico dell’organo di vigi-lanza (ispettore del lavoro)

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2008) il Testo Unico in ma-teria di salute e sicurezza sullavoro per il riassetto dellenormative vigenti in ma-teria, ma nel frattempo in-troduce misure urgenti perla tutela della salute e dellasicurezza negli ambienti dilavoro.

1 Elenco delle principali normativedell’epoca regolanti, non neces-sariamente sul versante penale,la materia degli infortuni e diquella dell’igiene del lavoro:D.P.R. 19 marzo 1956, n. 302(norme di prevenzione degliinfortuni sul lavoro integrative diquelle generali emanate con ilD.P.R. n. 547/55, in materia di pro-duzione ed impiego di esplo-sivi); D.P.R. 20 marzo 1956, n. 320(norme per la prevenzione degliinfortuni e l’igiene del lavoro insotterraneo); D.P.R. 20 marzo1956, n. 321 (norme per la pre-venzione degli infortuni e l’i-giene del lavoro nei cassoni adaria compressa; D.P.R. 20 marzo1956, n. 322 (norme per la pre-venzione degli infortuni e l’i-giene del lavoro nell’industriadella cinematografia e della tele-visione); D.P.R. 20 marzo 1956, n.323 (norme per la prevenzionedegli infortuni e l’igiene del la-voro negli impianti telefonici);D.P.R. 9 aprile 1959, n. 128 (normedi pulizia delle miniere e dellecave); ecc… Per una raccolta si-stematica di normativa preven-zionistica e di igiene del lavoro,si veda P. SOPRANI, Il Codice della si-curezza 2001, in Il Sole-24 Ore Ed.(pp. XXXI-1654).

2 Un modello di gestione comparte-cipativi e collaborativi dei pro-blemi legati alla sicurezza è statodelineato solo con la legge diriforma sanitaria introdotta con lalegge 23 dicembre 1978, n. 833nel quale, tuttavia, è prevalentel’intervento dell’Ente Pubblico infunzione mediatoria del potere-dovere di libera autodetermina-zione del datore di lavoro e dellerappresentanze sindacali dei la-voratori nel loro rapporto conflit-

tuale, ma dialettico.3 Direttiva-quadro 89/391/CEE (at-

tuazione di misure volte a pro-muovere il miglioramento dellasicurezza e della salute dei lavo-ratori durante il lavoro); tra le di-rettive riguardanti il settore dellaprevenzione degli infortuni equello dell’igiene del lavoro sisegnalano la direttiva89/654/CEE, 89/655/CEE,89/656/CEE, 90/269/CEE,90/270/CEE, 90/394/CEE e90/679/CEE.

4 Qualsiasi persona fisica o giuridicao soggetto pubblico che è tito-lare del rapporto di lavoro con illavoratore e abbia la responsabi-lità dell’impresa ovvero dellostabilimento.

5 È il medico che si occupa della sor-veglianza sanitaria e che colla-bora, per la parte di sua compe-tenza, con il datore di lavoro econ il servizio di prevenzione eprotezione ai fine della preven-zione in azienda. Per la legge ilmedico competente è un medicospecialista in medicina del la-voro o autorizzato secondo altranorma. In altri casi è chiamato“medico di fabbrica”, “medicod’azienda” o, semplicemente,medico del lavoro. Può essere unlibero professionista, un dipen-dente del datore di lavoro o diuna struttura convenzionata e-sterna. Può essere un medicodella struttura sanitaria pubblica(“USL”) purché non svolga atti-vità di vigilanza.

6 Persona eletta o designata dai la-voratori per rappresentarequesti ultimi nelle questioni cheriguardano la salute e la sicurezzasul lavoro. Il numero minimo dirappresentanti è 1 nelle aziendefino a 200 dipendenti, 3 da 201 a1000 dipendenti, 6 negli altri casi.Nelle aziende fino a 15 dipen-denti il rappresentante può es-sere individuato per più aziendenell’ambito territoriale o di com-parto produttivo. Il rappresen-tante dei lavoratori viene consul-tato in varie occasioni che riguar-dano attività di carattere preven-tivo, riceve tutta l’informazione i-nerente l’igiene e la sicurezzanell’ambiente di lavoro, è ade-guatamente informato sui temiattinenti, formula proposte ed

accerta la violazione di unanorma sulla sicurezza o sul-l’igiene del lavoro, farà delleprescrizioni affinché la viola-zione sia eliminata, indi-cando tempi e modi con cuiquesto dovrà avvenire (ver-bale di ispezione). Contem-poraneamente dovrà comu-nicare il rilievo della viola-zione alla Procura della Re-pubblica. Se al ricontrollonei tempi fissati (è possibileottenere proroghe moti-vate), l’ispettore verificheràche è avvenuta la regolariz-zazione, l’organo di vigilanzaammetterà il contravven-tore a pagare in via ammini-strativa una somma pari ad _del massimo previsto perquella violazione, permet-tendo così l’estinzione delreato. La mancata regolariz-zazione o il mancato paga-mento daranno, invece,avvio ad un procedimentopenale. Le contravvenzioniper chi viola le leggi in ma-teria di igiene e sicurezzadel lavoro prevedono san-zioni di entità consistenteche arrivano, per alcuni arti-coli, fino all’arresto da tre asei mesi o all’ammenda finoa 50 milioni.Infine, bisogna ricordare chele modifiche al decreto legi-slativo in esame sono statenumerose nel corso deglianni e da ultima è stata in-trodotta la L. 3 agosto 2007,n. 123 “Misure in tema di tu-tela della salute e della sicu-rezza sul lavoro e delega al Go-verno per il riassetto e lariforma della normativa inmateria”. Tale legge, entratain vigore il 25 agosto 2007,delega il Governo ad ema-nare entro 9 mesi (25 maggio

osservazioni in merito all’attivitàdi prevenzione, partecipa alleriunioni periodiche di preven-zione e protezione con il datoredi lavoro, il responsabile del Ser-vizio di Prevenzione Protezioneed il medico competente.

7 La colpa, nel settore del diritto pe-nale, è stabilita dall’art. 43 delCodice penale “(il delitto)…è col-poso, o contro l’intenzione, quando l’e-vento, anche se preveduto, non è volutodall’agente e si verifica a causa di negli-genza o imprudenza, o imperizia, ovveroper inosservanza di leggi, regolamenti,ordini o discipline”. Negligenza, im-prudenza, imperizia (c.d. colpagenerica) e inosservanza di leggi,regolamenti, ordini o discipline(c.d. colpa specifica) sonodunque la forma di caratterizza-zione della condotta colposa. Siveda F. MANTOVANI, Diritto penale:parte generale, Cedam, 1992.

8 Si ricordi che se il precetto norma-tivo fa divieto di tenere una de-terminata condotta, il reato si ca-ratterizza per la sua natura com-missiva; se all’opposto obbliga atenere una determinata con-dotta, il reato si caratterizza per lasua natura omissiva. Al fine con-dizionare in positivo i soggettiobbligati alla sicurezza e all’i-giene a tenere determinate con-dotte, il legislatore ha connotatola maggior parte dei precetticome doveri di adempimento,assoggettando correlativamentea pena le condotte omissive, ne-gligenti di tali doveri.

9 Sul piano comportamentale nonoccorre che il soggetto ponga inessere una determinata condottaessendo sufficiente che rimangainattivo di fronte ad un dovere diattivazione. La condotta sanzio-nata si considera giuridicamente“tenuta” quando ci si imbatte inuna “non-condotta”.

10 Il soggetto, ad esempio, potrebbenon aver tenuto la condotta im-posta dalla legge, ma averne te-nute altre prospettabili come e-quivalenti; sostenendo in questomodo di avere assolto al doveredi adempimento normativa-mente imposto.

TECNICA

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Arch. Andrea Botti L’inconsapevole genialità diun’architettura senza architetto

pietra, capaci, con il loro e-sempio, di sollecitare i pro-gettisti alla sperimenta-zione di nuove soluzioni ingrado di trasformare un’ideain un prodotto finito desti-nato al mercato. Per questosi è ritenuto di dover guar-dare indietro e ricominciareprendendo spunto da un“caso clamoroso”capace dilegittimare il nuovo intentoe sollecitare i progettisti aduna riflessione.In occasione dell’ultima edi-zione del Premio Internazio-

nale Architetture di Pietra,una manifestazione che daventi anni, con cadenzabiennale, premia le migliorirealizzazioni internazionali,distinte per le soluzionid’impiego dei materiali la-pidei, un riconoscimentospeciale è andato, sorpren-dentemente, ad un edificiocostituito da una stalla e daun fienile, vecchio di due-cento anni, privo di un pro-gettista ‘blasonato’ che po-tesse vantarne la paternità. La costruzione è stata rite-nuta, da una giuria super

qualificata, un “…originaleesempio della tradizionecostruttiva contadina inpietra locale della montagnadi Verona…”ed il premio at-tribuito, va, almeno ideal-mente esteso, ad una realtàarchitettonica bel più vastae significativa, della qualel’edificio in questione èparte integrante, ancora inattesa di un riconoscimentoufficiale: le architetturedella Lessinia. Si potrebbero definire archi-tetture senza architetti,

tanto per sfruttare il titolo diuna celebre mostra delMOMA dedicata alle costru-zioni vernacolari che, nelcaso della Lessinia, rappre-sentano anche, per la lorodiffusione sul territorio, unautentico esempio di LandArt. L’area in oggetto è iden-tificata con quegli altipianiprealpini veronesi dissemi-nati di bancate di due tipi dirocce calcaree a struttura la-steolare: la Scaglia Rossa Ve-neta chiamata Pietra di Pruned il Rosso Ammonitico co-munemente conosciuto

Riprende, quest’an-no, un percorso ini-ziato otto numeri

fa e destinato al persegui-mento di due obiettivi fon-damentali: stimolare neiprogettisti bresciani un rin-novato interesse nei con-fronti di materiali lapidei lo-cali quali il Botticino, leBrecce policrome ed il Por-fido della Valcamonica; pre-sentare attraverso una seriepianificata di articoli, gli am-biti d’impiego, la produ-zione attuale e le principalimetodologie di posa in o-pera delle pietre ‘di casa no-stra’. La presenza di un ba-cino estrattivo, quello bre-sciano, al secondo posto in I-talia (dopo quello di Car-rara) rende quasi doveroso,da parte dei tecnici locali,geometri, ingegneri ed ar-chitetti, possedere una in-nata sensibilità nei confrontidi materiali che sono parteintegrante dell’architetturadella nostra città e quindidell’immaginario collettivodi ciascuno di noi (un po’come succede in trentinocon il Porfido o in Toscanacon il celebre marmo di Car-rara). Per questo è indispen-sabile approfittare della di-sponibilità offerta da questarivista per ripartire con unanuova trattazione (con unfine sempre puramente di-vulgativo), secondo una pro-spettiva più ampia (slegatadalla tradizione locale), checonduca, questa volta, fuoridal nostro territorio, alla ri-cerca di quelle architettureche hannorappresentato/che rappre-sentano un momento di evo-luzione nel linguaggio della

come Rosso di Verona, en-trambi presenti in strati so-vrapposti la cui caratteri-stica peculiare è quella dipresentare, costantemente,in uno spaccato dallo spes-sore di circa 8 metri, 73 stratiregolarissimi di calcaribianco-rosati, modulari, giànaturalmente separati fraloro da un sottile velo d'ar-gilla che ne facilita il di-stacco: una fitta e regolarestratificazione con spessorivariabili, nella serie, inmedia da 3 a 20 centimetri erari ed isolati livelli di 30-35centimetri. Materiali già ta-gliati, pronti per essere im-piegati in lastre o conci di di-verse dimensioni, con iquali, in passato, anonimicontadini e muratori hannorealizzato tutte le opere in-dispensabili alla loro atti-vità: barchesse, portici, fie-nili, ricoveri per attrezzi,stalle, porcili, legnaie,granai, forni, mulini, ca-panni, recinzioni, favo-rendo, nel tempo, la nascitadi un linguaggio specifico, ri-conoscibile, connotato dallastretta appartenenza a queiluoghi, quasi uno “stile lessi-nico” nel quale la lastra dipietra è l’elemento genera-tore e connotativo del pae-saggio.

L a Lessinia è unaterra sostanzial-mente divisa da

due identità geologiche,nella parte occidentale do-mina la Pietra di Prun, inquella orientale il Rosso diVerona, questa separazionesi riflette nell’ambiente co-struito ed in particolarenelle modalità di impiego

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 65

lungo la direttrice di unastrada, formando appunto lacosiddetta contrada. Nel-l'ambito delle singole corti idiversi edifici sorgevanospesso - anche se di pro-prietari diversi - uno accantoall'altro, secondo un pro-cesso d’accrescimento diquello che era il nucleo ori-ginario di una famiglia o diun clan di famiglie. Osserva-zioni sul clima - sempre piut-tosto fresco quando non ad-dirittura freddo - avevano in-segnato che la casa dovevaessere ben orientata a sud,in modo da godere il mas-

simo dell'insolazione. Per lostesso motivo la distribu-zione interna si basava suuna sola fila di locali allineatisenza spazi sul retro che dif-ficilmente si sarebbero ri-scaldati.I caratteri costruttivi dellemurature esterne potevanovariare.

Attraverso l’impiegodella Pietra di Prun(come dimostrato

dai numerosi esempi collo-cati nei pressi nel più grandebacino estrattivo del terri-torio veronese) si presenta-vano con una texture com-posta dalla giustapposi-zione di conci uno sull’altro.I differenti spessori delle la-stre cavate venivano rispet-tati durante la posa in operain modo da ottenere allinea-menti quasi perfetti e giunti

aperti che segnavano oriz-zontalmente l’intera fac-ciata. Uniche interruzioni, leaperture, delineate daspalle, banchina ed archi-

del materiale cavato che di-stingue i "villaggi di pietra",realtà caratteristiche dellamontagna veronese, disse-minati su un territorio che vadalla Valdadige alla Valdal-pone e riguarda i Comunid’Erbezzo e di Sant'Annad'Alfaedo e nelle parti altedei Comuni di Grezzana, diNegrar, di Marano, di Fu-mane e di Sant'Ambrogio. Qui le architetture ruralisono in genere raggruppatea corte, secondo un’organiz-zazione spaziale assoluta-mente spontanea, priva,cioè, di una qualsiasi pianifi-cazione: casa accanto a casa,queste strutture sono distri-buite, una accanto all'altra,attorno a spazi via via "con-clusi" nel corso degli anni.Alla corte, attorno alla qualeabitavano più famiglie e chein origine era assolutamentepromiscua, si accedeva daun ingresso che dava sullastrada e che poteva essere,la sera, chiuso da un portonein legno. Le corti non eranosempre isolate, spesso sisviluppavano ad alveare o

travi che dovevano soste-nere un paramento murarioreso meno insistente graziealla presenza di triangoli discarico delle forze (collocatisopra ogni apertura), quasiun rimando al linguaggio ar-chitettonico della classicità,o ancora, grazie a piccole a-perture che sormontavanoporte o finestre e, anche inquesto caso, garantivanouno scarico del peso dellamuratura sovrastante che al-trimenti avrebbe integral-mente gravato sugli archi-travi.Nella zona orientale dellaLessinia, dove, invece, pre-vale il Rosso di Verona, lostile si fa più arcaico e pos-sente. I conci sovrapposti,sono sostituiti da muraturelisce ed uniformi, prive disoluzioni di continuità(quasi fossero pannelli pre-

fabbricati), costituite dapossenti lastre, disposteverticalmente, appoggiate aterra e saldate nelle parti an-golari attraverso un sistema

Alla pagina precedente: veduta delleantiche cave di Prun.In questa pagina: recinzioni costituiteda lastre disposte a ‘coltello’ e, inbasso, coperture eseguite con lastre

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vano un territorio dall’oro-grafia variabile, disseminatodi testimonianze sull’uso dicalcari che trovavano utilitàin qualsiasi ambito delle at-tività quotidiane, anchecome sostegno per le viti

(quando esistevano ancora).Per questi motivi il presti-gioso riconoscimento, Archi-tetture di Pietra è andatoalla Stalla del Modesto, unaminuscola ma straordinariacostruzione, sintesi di tutte

a cerniera . basato su una so-vrapposizione alternata diogni singola lastra in mododa garantire un “immorsa-mento” dei corpi murari chedelimitano l’edificio. L’impiego della pietra, tut-tavia, non si limitava allemurature perimetrali; lefalde di coperture, viste dal-l’alto denunciano la pre-senza di soluzioni modulariche definivano un reticolocomposto da formati varia-bili di manufatti più sottili;grandi lastre poste orizzon-talmente venivano impie-gate per rivestire le corti, incontinuità con le pavimenta-zioni degli ambienti dellacasa, e disposte vertical-mente, una dopo l’altra, sitrasformavano in sottili re-cinzioni che delimitavano lediverse proprietà e segna-

le realtà architettoniche lo-cali, che per le sue caratteri-stiche “coniuga il linguaggiolapideo alle tecniche dellecostruzioni lignee”.L’edificio, presenta unasemplice pianta rettango-lare con stalla a piano terra efienile a piano primo, aper-ture regolari dotate di archi-travi, spalle e banchina eduna copertura a due faldeanch’esse in pietra. Le mura-ture perimetrali sono realiz-zate mediante la posa in o-pera, a malta, di lastre-pa-reti poste per coltello, anchein questo caso dotate di unsistema di bloccaggio ango-lare tipico del luogo. Sulretro, a pochi passi dall’edi-ficio, una costruzione semi-sotterranea destinata aghiacciaia completa l’im-pianto.

A ttraverso una ri-cerca d’archivio siè giunti a stabilire i

nomi degli autori e quindi,almeno sommariamente, adatare la costruzione realiz-zata da Michelangelo Paggiprima del 1816 e dal figlioModesto Paggi (1843-1928)di professione contadini.Fra i caratteri costruttivi chedefiniscono l’originalità diqueste opere, emergono lesoluzioni angolari di bloc-caggio delle lastre, che ri-prendono tecniche utiliz-zate con i materiali lignei(l’incastro ad angolo deitronchi), svelando la co-stante presenza di un le-game fra il linguaggio utiliz-zato nell’impiego di questimateriali lapidei e quello u-sato per le più antiche rea-lizzazioni in legno. Ciò è pro-

Murature eseguite con conci e, inbasso, un edificio agricolo provvisto difori per la ventilazione

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 67

La Stalla del Modesto, comemolte delle altre testimo-nianze architettoniche cherappresenta, è giunta a noiben conservata, documentoe monumento di un’architet-tura vernacolare, capace dirispondere con un lin-guaggio semplice e rigorosoalle necessità per le qualiera stata realizzata. Oggi, ilvenir meno di queste neces-sità rende queste costru-zioni estremamente vulne-rabili, un rigoroso progettodi conservazione non a-vrebbe solo il merito di sal-

vaguardare le preziose testi-monianze giunte fino a noi,ma anche di continuare amostrare, alle generazionidei progettisti d’oggi instan-cabili ricercatori di lin-guaggi, spesso effimeri, an-corati alle mode passeg-

gere, un esempio di archi-tettura, sintesi perfetta framateria, linguaggio e razio-nalità costruttiva.

babilmente da imputare alfatto che, a seguito del pro-gressivo disboscamento lapietra ha sostituito parzial-mente il legno nelle costru-zioni, ereditando anche al-cuni elementi tipici del suolinguaggio. Come dimo-strato anche dalla presenza,in molte costruzioni orien-tali lessiniche, della doppiainclinazione delle coper-ture, che rimanda a periodinei quali le due falde conmaggiore inclinazione eranorivestite da uno strato dicanne palustri.

Note“…L’estrazione di questi mate-riali è stata per secoli effettuatamanualmente in due ambiti di-versi: nelle cave a cielo aperto,su rocce affioranti, rimuovendoi sottili starti di terra fino allamessa nudo del banco roccioso;in galleria, iniziando lo scavosulle pareti rocciose e pene-trando in profondità nella mon-tagna….” V. Pavan, Il Sensodella Materia, ed. Faenza Indu-strie Grafiche, Faenza , 2007,pag. 138.Secondo alcuni studiosi, attra-verso una analisi più articolata,si è rilevato che l’identità origi-naria si differenzia però in di-versi linguaggi le cui variazionisono in relazione alla posizionegeografica dei siti, al loro rap-porto con le giaciture geolo-giche, con le posizioni altime-triche, con l’influenza di altreculture e con il mutare delle e-sigenze produttive.

Ibi, pag. 133ibi, pag. 134

Veduta della “stalla del Modesto”,cui è stato conferito il prestigiosoriconoscimento “Architetture dipietra”: costruita a cavallo tra l’800e il ’900 dai contadini Michelangeloe Modesto Paggi (padre e figlio) è unmagnifico esempio di architetturarustica (monti Lessini, in provincia diVerona); particolare del paramentomurario, della soluzione d’angolo e laghiacciaia annessa alla stalla

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Massimo Murgioni Doppio isolamentoper le pareti perimetrali

Le nostre case spre-cano quotidiana-mente molta e-

nergia e le nostre bollettecontinuano ad aumentare,complice il preoccupanteandamento dei prezzi di gased elettricità. Perché nonfare qualcosa contro questosperpero visto che sap-piamo da cosa è provocato eanche come controllarlo?Proviamo a ragionare: ditutta l’energia utilizzata inuna stagione per riscaldare a20°C un edificio, una buonaparte viene dispersa dallestrutture (ci sono i muri, le fi-nestre, il tetto …) e una partedall’impianto; sul consumototale di combustibile usatoper riscaldare l’edificio, sipuò risparmiare anche il 40%fin dal primo anno.Bene. Sulla scia di una rinno-vata consapevolezza am-bientale (e spinti da esi-genze di bilancio) negli ul-timi anni sono stati avviati

programmi rivolti a un uso ra-zionale dell’energia negli e-difici, che prevedono sia mi-gliori criteri di progettazionedelle nuove costruzioni, piúattenzione al risparmio ener-getico, sia interventi sul pa-trimonio edilizio esistente.Un passo importante è statol’introduzione della certifi-cazione energetica degli e-difici, che nella pratica hareso obbligatorio l’isola-mento termico delle strut-ture, stabilendo che al disotto di certi spessori non sipuò andare. Di conseguenzail problema non sta piú nel“se” fare qualcosa, ma piut-tosto nel “come” farlo, te-nendo presente che dall’i-solamento termico e acu-stico dipendono anche la sa-lubrità e il comfort abitativodella nostra casa. Gli inter-venti di isolamento devonoessere affrontati con cura siain fase progettuale sia du-rante l’esecuzione, e consul-

Una coibentazione astrati ripartita tral’intercapedine e ilcappotto esternogarantisce unisolamento“bioclimatico” piúefficace econfortevole in tuttele stagioni. Questosistema e la qualitàdegli isolanti naturaliCoverd hannocontribuito allacertificazione inclasse A dell’edificiodescritto in questoarticolo

tare un tecnico specializzatoè senza dubbio la stradaconsigliabile.In oltre un quarto di secolodi esperienza, Coverd hamesso a punto soluzioni giàampiamente testate nellapratica che garantiscono ilraggiungimento dei piú altilivelli di risparmio energe-tico e di comfort abitativocon un investimento che siripaga in pochi anni. Una diqueste soluzioni riguarda lacoibentazione delle paretiperimetrali esterne e hacontribuito affinché la co-struzione riprodotta in foto-grafia, ottenesse la certifica-zione energetica in classe A(fabbisogno energetico ≤ 30kWh/m2) secondo i criteristabiliti dalla nuova norma-tiva e rispettasse tutti icomfort acustici sia struttu-rali che ambientali interni.La soluzione di Coverd perle pareti perimetrali si basasul fatto che una ripartizione

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Nella pagina precedente, l’edificio diClasse A oggetto dell’intervento dicoibentazione: rivestimento acappotto esterno con ancoraggiopannelli in sughero biondo naturalesupercompatto.Particolare di controparete internacostituita di pannelli in sugherobiondo naturale supercompatto agrana fine 2/3 mm e pannelli dilana di pecora con finitura incartongesso interponendo un foglio disughero tra le due lastre

dell’isolante tra intercape-dine e superficie esterna(con il sistema a cappotto)garantisce un isolamentopiú efficace in tutte le sta-gioni per un controllo realedi due temperature di eser-cizio (quella esterna daquella interna), rispetto auno spesso monostrato iso-lante, che ha anche inconve-nienti tecnici da non sotto-valutare. Il concetto è quellodel vestito “a strati”, o “a ci-polla”, che come tutti a-vremo testato sia in invernosia in estate, ci fa stare piúcaldi o piú freschi, in ognicaso meno “appesantiti”dall’abbigliamento.

Nel caso degli edi-fici: un doppiospessore 4+4 cm è

meglio di un monolitico da 8cm, ammesso che questo siaoggi lo spessore minimo perrispettare la norma. Grazieallo strato isolante in inter-capedine che lo separa dal-l’esterno, il muro interno siriscalda piú velocemente ein modo piú uniforme.Contemporaneamente, gra-zie al rivestimento a cap-potto, il muro esterno risulta

Parete perimetrale e sottofondo interpiano01 SoKoVerd.LV pannello in sughero biondo naturale supercompatto applicato a cappotto interno 3 cm02 Struttura portante 30 cm03 Impiantistica elettrica04 SugheroLite+KoGlass impasto di granuli in sughero biondo natirale e vetrificante a presa aerea 10 cm05 KoFlex strisce in sughero biondo naturale supercompresso 5 mm06 KoSep.L strato separatore anticalpestio in lana di pecora accoppiata ad un foglio di carta politenata 6 mm07 Massetto in sabbia e cemento con tubazioni radianti e rete elettrosaldata KoSteel 9 cm08 Poliflex guarnizione elastica adesiva 3 mm09 Lastra in cartongesso 1,3 cm10 KoFlex pannelli in sughero biondo naturale supercompresso 3 cm11 LanKot pannelli in lana di pecora 8 cm12 SoKoVerd.LV pannello in sughero biondo naturale supercompatto applicato a cappotto interno 3 cm13 PraKov ancorante cementizio per cappotti in sughero biondo14 Muratura in blocchi di laterizio semipieni 20 cm15 Intonaco esterno in calce 2 cm16 SoKoVerd.LV pannelli in sughero biondo naturale supercompatto applicati a cappotto esterno 5 cm17 KoRet rete antifessurazione18 KoMalt.G intonaco minerale di spessoramento19 KoMalt.F intonaco pregiato di finitura

È scattatala certificazioneDal 1° gennaio 2008 in Lom-bardia sono in vigore i requi-siti di prestazione energeticadegli edifici stabiliti dal D.lgs192/2005. A ogni edificio dinuova costruzione o ristrut-turato per piú del 25% dellasuperficie è assegnata unaclasse energetica (da A a G)come per gli elettrodome-stici. La classificazione di-pende dal consumo di e-nergia per la conduzione,calcolato su una mediaannua (kWh/m2anno) e con-sente all’acquirente di unimmobile di conoscere icosti di gestione che dovràsostenere dopo l’acquisto. Isoggetti certificatori sono i-scritti nell’elenco istituitopresso l’Organismo Regio-nale di Accreditamento.

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protetto dagli agenti atmo-sferici, dagli sbalzi di tempe-ratura e dagli insidiosissimiponti termici che solo un ri-vestimento uniforme diquesto tipo può eliminarealla radice. Risultato: paretitermicamente isolate e pro-tette, anche contro i rumori,con tutto il bene che ne con-segue e senza problemi tec-nici. Nel citato caso dell’edi-ficio in esame, il sugherobiondo naturale e la lana dipecora applicati nell’interca-pedine, e il rivestimento e-sterno a cappotto in sugherohanno realizzato un perfettoisolamento bioclimatico se-condo i rigidi criteri previstiper la certificazione in classeA. Partendo dall’esterno lastratigrafia della parete peri-metrale dell’edificio dinuova costruzione presentail Kappotto Coverd di su-ghero biondo naturale su-percompatto SoKoVerd.LV,che ha la funzione di isolarela muratura, in questo casomonoblocco, evitando i ri-stagni di umidità e la forma-zione di muffe e salnitri.

All’interno invece èstata creata unacontroparete leg-

gera costituita da doppie la-stre di cartongesso distan-ziata dalla muratura por-tante e isolata da pannelli disughero biondo naturale ac-coppiati a un pannello dilana di pecora LanKot.Questo sistema “a strati” ga-rantisce l’inerzia termica e diconseguenza la massimaprotezione del muro anchenel caso di una classica pa-rete doppia di tampona-mento in laterizio. ❑

Terrazzo ventilato piano di copertura01 SoKoVerd.LV pannello in sughero biondo naturale supercompatto applicato a cappotto interno 3 cm02 Struttura portante 30 cm03 KoSep.C strato separatore traspirante in carta oleata04 SoKoVerd.LV pannello in sughero biondo naturale supercompatto 12 cm05 KoSep.A strato separatore termoriflettente di carta alluminata06 Pannello per aerazione 3 cm07 Caldana in sabbia e cemento con creazione delle pendenze 4/7 cm08 Guaina impermeabilizzante 8 mm ardesiata09 Estrattore per aerazione

FORMAZIONE CONTINUA

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Mariangela Scotti Conclusi i primi esamiper accreditamentodei Certificatori in edilizia

che la nuova disciplina im-pone; ciò dimostra quantopositivamente sia passato ilmessaggio lanciato dal Col-legio: cioè che il corso for-mativo per certificatori è as-solutamente necessario perchi intende lavorare conqualità e competenza nell’e-dilizia moderna.Il contatto con tanto nume-rosi iscritti fornisce inoltre alCollegio nuove idee per ini-ziative di supporto alla pro-gettazione che gli stessi par-tecipanti chiedono; sarannoperciò organizzati approfon-dimenti sull’impiantistica egiornate di confronto tra cer-tificazione energetica e acu-stica sotto la direzione di no-stri geometri esperti.Ecco qualche dato riassun-tivo: gli esiti positivi sono

stati 110 (i nominativi sonostati pubblicati sul sito delCollegio).Al primo esame erano pre-senti 42 candidati dei qualitre non sono stati ammessialla prova orale. Hanno su-perato la prova 39 candidati.Al secondo esame eranopresenti 43 candidati deiquali sei non sono stati am-messi alla prova orale. Dei37 ammessi 35 hanno supe-rato l’esame.Al terzo esame erano pre-senti 49 candidati dei quali12 non sono stati ammessialla prova orale. Dei 37 am-messi, 36 sono stati pro-mossi.Le votazioni conseguite daicandidati sono risultate po-sitive, evidenziando unapreparazione mediamente

Aconclusione deiprimi tre corsi percertificatori ener-

getici tenuti nella sede delCollegio geometri di Bre-scia, si sono svolti i primi e-sami per l’accreditamentopresso l’Agenzia regionale“Punto Energia” dei tecniciche vi hanno partecipato. Laprova d’esame è consistitanell’esecuzione di un test diventi domande a rispostamultipla e in un successivocolloquio con discussione diun lavoro pratico di certifica-zione edilizia eseguito daciascun candidato.La Commissione esamina-trice era composta da unprofessore universitario,l’ing. Laura Richard, da undocente del corso, il geom.Leonardo Baldassari, daFausto Savoldi, presidentedel Collegio e dal direttoredel medesimo, MariangelaScotti. Le prime tre sessionid’esame(22-24 dicembre2007; 12-14 gennaio e 29-30gennaio 2008) sono state pertutti, partecipanti e Com-missione, un’esperienza u-tile e positiva. I candidati,tutti iscritti al Collegio bre-sciano, di ogni età e dalle di-verse esperienze, nellelunghe attese d’esame sisono scambiati informa-zioni, hanno condivisodubbi, e si sono vicendevol-mente applauditi alla con-segna dell’attestato daparte del Presidente.La numerosa partecipa-zione ai corsi – in calendarioce ne sono ancora 10 – dimo-stra la serietà dei corsi me-desimi e l’impegno che i col-leghi stanno profondendonell’affrontare gli argomenti

molto buona, con punte divera eccellenza. Complessi-vamente i promossi con giu-dizio “sufficiente” sono stati14; con “discreto”, 30; con“buono”, 24; con “moltobuono”, 16; con “ottimo”, 22;con “eccellente”, 2.Il Collegio, subito dopo gli e-siti degli esami ha inviato l’e-lenco dei promossi all’ufficio“Punti Energia” della RegioleLombardia. Ogni candidatodovrà personalmente proce-dere al proprio accredita-mento; per facilitare que-st’operazione il Collegio haprovveduto alla consegnadel fac-simile della do-manda (modulo B) e le mo-dalità per il versamento delcontributo d’iscrizione, dicui riportiamo di seguito leindicazioni principali. ❑

Punti Energia ScarlAi sensi della Dgr VIII/5773 del 31 ottobre 2007, n. 13.9 «a decorrere dal 1° gennaio 2008, iSoggetti certificatori che chiedono di essere iscritti o di rinnovare la loro iscrizione all’elencoregionale dei Soggetti certificatori sono tenuti a versare un contributo annuo all’Organismo diaccreditamento pari a euro 120, quale partecipazione alle spese di gestione delle attività con-nesse al sistema di certificazione energetica degli edifici. Qualora l’iscrizione avvenga nelsecondo semestre dell’anno solare, il contributo è ridotto della metà».

Scadenze temporali per versare il contributo di iscrizione

Caso 1: Professionisti che hanno inviato Il termine per il versamento del contributo dia Punti Energia, per mezzo fax, la iscrizione dovuto all’Organismo di accreditamentorichiesta di accreditamento come deve essere effettuato entro il 31 gennaio 2008. Dal Soggetti certificatori entro il 31 dicembre 1° febbraio 2008 coloro che non hanno versato il 2007. contributo dovuto verranno esclusi dall’elenco dei

Soggetti certificatori. È comunque fatto obbligo, per coloro che chiuderanno pratiche di certificazione a partire dal 1° gennaio 2008, di versare il contributo di 120 euro dovuto all’Organismo diaccreditamento ai fini dell’iscrizione annuale.

Caso 2: Professionisti che inviano la Per coloro che richiedono l’accreditamento comerichiesta di accreditamento come Soggetti certificatori a partire dal 1° gennaio 2008, il

FORMAZIONE CONTINUA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 73

Soggetti certificatori a partire dal 1° versamento del contributo deve essere eseguitogennaio 2008. solo dopo la verifica da parte dell’Organismo di

accreditamento della conformità della domanda presentata (modulo B). Prima di effettuare ilversamento del contributo di iscrizione annuale, necessario per svolgere l’attività di certificazione energetica degli edifici sul territorio di Regione Lombardia, il professionista deve attendere laconferma per mezzo mail da parte dell’Organismo di accreditamento, dell’accettazione della domanda presentata. Nella mail sarà riportato il numeropersonale (ID) assegnato al professionistanell’elenco dei Soggetti accreditati allacertificazione energetica in Regione Lombardia.

Modalità di versamentodel contributodi iscrizione

Il versamento del contri-buto di iscrizione deveessere inviato su uno deidue conti correnti qui diseguito riportati.Attenzione. È obbligato-rio che il professionistaindichi il proprio nome,cognome, il numero per-sonale (ID) assegnato alprofessionista nell’elencodei Soggetti accreditati

alla certificazione energetica in Regione Lombardia, il tutto seguito da “iscrizione”. Per i professionisti che rientrano nel “Caso2” il numero personale (ID) assegnato al professionista nell’elenco dei Soggetti accreditati alla certificazione energetica inRegione Lombardia, viene comunicato dall’Organismo di accreditamento a mezzo mail, dopo la verifica della conformità delladomanda inviata (modulo B).

Banco Posta

Paese Check CIN ABI CAB N. Conto IntestatarioIT 44 K 07601 01600 000043838200 Cestec S.p.A.

Paese Check CIN ABI CAB N. Conto IntestatarioIT 14 A 05584 01602 000000001890 Cestec S.p.A.

IBAN IT14A0558401602000000001890

Sui bollettini postali è sufficiente indicare il n. di conto (000043838200) e l’intestatario (Cestec S.p.A.). Qui sotto è riportato un esempio di un bollettino compilato.

FORMAZIONE CONTINUA

74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Daniele BianchiAlberto CancelliMassimo CorsiNicola DasoliLuca De CataldoDalmazio FacchinettiCristian FantonDonato FilippiniLuca FilippiniUmberto FioriniFabio GabanaElena GabrieliAlessandro GalliPaolo GhittiFabio LanciniStefano LonatiFabio MonchieriDavide MuttiUgo OldofrediFranco PierinRossana RepossiDaniele RiccardiTiziana RizziVerbena RodengoCorrado RomagnoliOmar SalvettiMatteo SigurtàAlessandro SiliniCesare TraininiDiego VavassoriSimonetta VescoviGianluigi VisiniFabrizio VolpiniCristian Zanotti

Tarcisio Carlo Alduini Gianpiero AnchieriMichele AnelliClaudio BazzaniPaola BenaglioStefano BertellaMarco BertoliNadia BettariMarco BonardiAngelo CapelloIlaria CominelliRolando CozzoliPaolo De GasperiElena GattaClaudio GhidinelliStefano GhidoniMatteo GoffiAmedeo GueriniAlessandro MazzaFulvio MombelliAngelo MondiniTiziana MontagnoliStefano MonteverdiRenato MoraEnrico MuttiFrancesca PedersoliStefania PiettaAntonella PiottiAngelo RossiDiego SalvettiGianfranco SquassinaFilippo TelòAndrea TreccaniAndrea VenturiniGiuseppe ZacconeDiego Zanotti

Marco AlbertiManuel AntoniniDaniele AvalliGiovanni BazzoliGiacomo BegottiSimone BenediniMirko BettoniRenato BontacchioOmar BorghettiLuca CadeiLuca DelorenziEzio FettoliniRiccardo FilippiniGiorgio FranchiniGiuseppe FrancoMarco Omar Galli Rudy GalliaOttavia GhittiGiuliano GualeniAlessio GuerreschiMoreno LorenziValerio Pietro ManessiFrancesco MariniGermano PedoiaClaudio PezzottiLuciano PintossiMaurizio PozziLuciano RagniPietro RizziAndrea SimoncelliMarco Aristide SoregaroliAndrea TagliettiGiovanni Paolo Turati Monica TurlaStefano TurrinaDaniele VenturelliMarco VergantiRoberto Vergolini

Elenco dei promossidei primi tre corsi per Accreditamento soggetti certificatori

della Regiole LombardiaEsame del 22 dicembre 2007

AMBIENTE & BIOEDILIZIA

76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Laura Cinelli Convegno ‘Casaclima 2008’:risparmio energeticoe certificazione degli edifici

dai vari relatori al Convegnodi Bolzano, fra i quali MichelLaimer, assessore all’Am-biente della Provincia diBolzano, l’arch. Sergio Los eNorbert Lantschner, diret-tore dell’Agenzia “CasaClima”.A ciò ora s’aggiunge un ulte-riore stimolo da parte delloStato. La Finanziaria, infatti,prevede che un interventodi isolamento di un fabbri-cato, per esempio quello diun tetto, o la sostituzionedei serramenti di un appar-tamento o di un intero edi-

ficio, si traducano in una de-trazione diluita in tre annidell’Irpef pari al 55% dellespese, comprese quelledella certificazione energe-tica.Ciò che comunque emerge èche il successo di “CasaClima” è stato determinatoprincipalmente dalla feliceintuizione di arrivare diret-tamente al cittadino (il no-stro committente) ancorprima che ai tecnici e alle i-stituzioni. Infatti, solo infor-mando e sensibilizzandol’utilizzatore finale, magari

La recente edizionedel convegno “CasaClima 2008” tenu-

tosi a Bolzano dal 17 al 20gennaio non ha offerto ai par-tecipanti novità sostanziali.Nell’ambito di una sempremaggiore sensibilità co-mune rispetto alla riduzionedi emissioni nell’aria di gasnocivi, con le conseguenzeche sono ormai ben note atutti, e di fronte ad un impo-verimento graduale di ap-provvigionamento petroli-fero, i concetti sono ormaiassodati e si basano sui cri-teri del risparmio energeticoe del confort abitativo, ov-vero riduzione del fabbi-sogno energetico di un edi-ficio per la “climatizzazioneinvernale” (nuovo sinonimodi “riscaldamento”).Ciò determinerebbe unaminor richiesta di energiafossile, quale petrolio e de-rivati, il cui utilizzo rappre-senta una delle più impor-tanti cause di immissione dianidride carbonica nell’at-mosfera, e la cui richiesta in-vece aumenta a fronte di unadiminuzione dell’offerta,con conseguente accresci-mento del suo costo.Conseguire la riduzione difabbisogno energetico è esarà frutto anche dell’attivitàprogettuale degli immobili,prestando attenzione agli i-solamenti termici, all’im-piego di finestrature a bassovalore di trasmittanza, allatenuta all’aria e, ove possi-bile, studiando opportuna-mente l’orientamento deifabbricati.La formula “Casa Clima”, inpoche parole, è questa: èsemplice ed è stata ribadita

con qualche costrizione det-tata dai regolamenti edilizi,ma a fronte però di agevola-zioni interessanti, come peresempio un premio cuba-tura o uno sconto oneri, sipuò conseguire il risultatoche il patrimonio edilizio dinuova costruzione (ora) e direcupero (prossimamente),sia rapidamente adeguatocon quanto ormai non do-vrebbe essere più conside-rata un’imposizione legisla-tiva, ma una emergenza am-bientale ed economica da ri-solvere.Al convegno bolzanino si èparlato anche di certifica-zione degli edifici: un docu-mento che diventerà indi-spensabile e che, peraltro, ègià ora richiesto per atti dicompravendita delle nuovecostruzioni o di immobilianche vetusti, ma venduti inun sol blocco, consideratoimpositivo, ma nel quale,tuttavia, si possono leggeredei vantaggi quali: il ri-sparmio, il controllo, l’alleg-gerimento ambientale, lapubblicità per il costruttore– aspetto non indifferente –ed un maggior valore ag-giunto agli immobili stessi.A prescindere quindi da unmaggior impegno dei tecnicirichiesto dalle norme e dacomportamenti virtuosi ver-so la comunità, per realiz-zare questi giusti obiettivi ènecessario che in ogni pro-gettista, tramite informa-zione e sensibilizzazione, siformi una cosapevolezzatecnica e una coscienza eticada trasmettere a costruttorie committenti.

AMBIENTE & BIOEDILIZIA

78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Giuseppe Mori(Commissione Ambiente e Bioedilizia) Dalla Regione un forte incentivo

per gli edifici virtuosia basso consumo energetico

testo della “vecchia” L.R. n.26 del 20 aprile 1995 (ne di-venta il comma 1-ter dell’art.2) che già introduceva il con-cetto di “abbonare” gli spes-sori superiori ai 30 cm (fino a25 cm. di spessore in più perle pareti) messi in opera permeglio isolare dal freddo edal rumore le case.La novità è rilevante, perchéconsente a chi migliora al-meno del 10 % le prestazionicomplessive dell’edificio(rispetto ai nuovi valori del-l’Indice di Prestazione Ener-getica entrati in vigore inLombardia dal 1° gennaio2008) di dedurre dal calcolodella volumetria o della Su-perficie lorda di pavimento(e dei rapporti di copertura)l’intero spessore dei «muriperimetrali portanti e ditamponamento, nonché isolai, che costituiscono l’in-volucro».Il termine “involucro” – lo ri-cordiamo – indica «l’in-sieme delle strutture edi-lizie esterne che delimitanoun edificio».La stesso incentivo appareapplicabile anche alle ri-strutturazioni, ma (atten-zione!) solo nel caso in cuisiano soggette «al rispettodei nuovi limiti del fabbi-sogno di energia primaria odi trasmittanza termica».Un dettaglio tecnico forsenon inutile: non saranno, amio avviso, detraibili i vo-lumi di pareti e/solai che, giàalla luce di Norme di attua-zione o Regolamenti edilizilocali, non sono conteggiatiin partenza. L’esempio piùevidente è lo spessore delsolaio di copertura che nonviene quasi mai calcolato, in

quanto le norme spesso cal-colano il volume dell’edi-ficio fino «all’intradosso del-l’ultimo solaio abitabile». Ilsolaio inferiore invece,sempre a titolo di esempio,diventerebbe conteggiabile(e quindi deducibile) in casodi costruzione a pilastri suportico aperto sottostante.In tutti gli altri casi – ad e-sempio la riqualificazione e-nergetica “volontaria” o le-gata alle agevolazioni fiscalidella Finanziaria – è semprepossibile fare riferimento al“vecchio” comma 2 della L.R.26/1995 che «compatibil-mente con la salvaguardiadelle facciate, murature edaltri elementi costruttivi odecorativi di pregio storicoed artistico» consente la de-trazione dei soli spessori daaggiungere a quelli esi-stenti.

Mentre quindimolti comuni siarrovellano e

preparano strategie incenti-vanti per spingere il pedalesull’acceleratore dell’effi-cienza energetica ed ecolo-gica, la Regione legifera connorme “obbligatorie” per icomuni, immediatamente e-secutive.L’incentivo della legge in og-getto, sulla base di alcune si-mulazioni effettuate, potràportare, in relazione alle ca-ratteristiche fisiche dell’edi-ficio analizzato, ad un indi-retto premio volumetricoche può aggirarsi dall’8 al 15-18%. Ovviamente l’aumentomaggiore si avrà per i piccoliedifici, in quanto l’incidenzadelle murature è in propor-zione più elevata rispetto ad

Il risparmio energe-tico, per le nuove co-struzioni e le ristruttu-

razioni che coinvolgonoparti importanti dell’invo-lucro edilizio, è ormai, piùche una norma etica, un ob-bligo di legge che comportaun aggravio di oneri a causadegli importanti migliora-menti richiesti per gli isola-menti e l’impiantistica.Chi ha maturato la convin-zione che la riduzione dellospreco energetico è impor-tante oltre che per garantiremaggior benessere in casa,anche per un risparmio inbolletta, è normalmente giàdisponibile a fare la suaparte anche senza spinte oincentivi.Chi è ancora distante dallapiena percezione del pro-blema, deve sapere che nonesistono solo nuovi obblighida rispettare, ma che esi-stono incentivi che allevianoi maggiori costi da soste-nere.Ovviamente gli incentivisono certamente graditianche a chi comunque a-vrebbe operato con criteriprestazionali elevati.

Di quali incentivistiamo parlando?Ci riferiamo alla recentis-sima legge della RegioneLombardia che, alla lucedelle richieste pervenutedai costruttori, ha conside-revolmente aumentato i ri-conoscimenti “volumetrici”per chi opera a favore del-l’efficienza energetica degliedifici.Il comma 1 lettera a) dellaL.R. 33 del 28 dicembre 2007art. 12, si inserisce nel con-

edifici di grande dimen-sione.Se queste appaiono esserele buone intenzione del le-gislatore regionale, sarebbeutile capire l’accoglienza“tecnica” dei comuni perpremiare chi conseguiràquell’ulteriore abbattimen-to del fabbisogno di energiadel 10%.Restano, infatti, aspetti in-soluti legati alla impossibi-lità di ridurre le distanze daiconfini o tra pareti finestrateo le difficoltà di applicarequesti incrementi ad edificiesistenti soggetti a ristruttu-razione (per quelli aventil’obbligo di rispetto dellenuove norme sul fabbisognodi energia primaria), specienei centri storici, o ad edificiaventi qualche pregio archi-tettonico. In qualche caso lanorma incentivante non saràdi facilissima applicazione,come si è verificato pressogli uffici tecnici comunali ri-guardo all’applicazione de-gli incentivi già in vigore conla L.R. 26/95 o la L.R. 39/2004(vedi questione serre biocli-matiche).Ci auguriamo però che lospirito della legge applicatacon buon senso dagli UfficiTecnici Comunali e la re-sponsabilità professionaledei tecnici che ne richiede-ranno l’applicazione, possaprevalere nell’interessedell’ambiente, premiandochi, virtuosamente, intra-prenderà con decisione lastrada del risparmio energe-tico.

SICUREZZA CANTIERI

80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Claudio Del Frate Sicurezza: i fondi ci sonole aziende non li richiedono

tela dei lavoratori. Evangeli-camente, sarebbe bastatochiedere e sarebbe statodato. Tutto gratis. Ma ap-pena 374 imprenditori nel-l’intera regione hannochiesto di usare quei fondi:lo sconcertante dato è inse-rito nella relazione sull’atti-vità dell’Inail in Lombardiaper il 2006.La dotazione iniziale era dicirca 9 milioni di euro, a par-tire dal 2002. «Inizialmentepensavamo di esaurire queifondi in tre anni – dice aRoma il direttore generaledell’istituto Piero Giorgini –e invece siamo arrivati al

2007 con ancora un forteavnzo di cassa. Effettiva-mente quando in Italia sidice che manca la cultura-della sicurezza sul lavoro,questo dato sembra fattoapposta per ribadire il con-cetto».Adesso non è ancora certoquale sarà il destino dei 4milioni e 600 mila euro ri-masti intonsi ma secondo l’I-nail quello della preven-zione e della formazione delpersonale è una leva sullaquale è indispensabile insi-stere.«Abbiamo provato ad ana-lizzare con le parti sociali –

Piú della catena deimorti sul lavoro,piú del numero

complessivo degli infortunic’è un altro dato che foto-grafa la scarsa considera-zione verso la sicurezza suiluoghi di lavoro: nelle casselombarde dell’Inail ci sono 4milioni e 600 mila euro chedovevano servire alla pre-venzione degli infortuni eche non sono mai stati spesi.Quei soldi fanno parte di unfondo a disposizione delleaziende (specie quellemedie e piccole) intenzio-nate a formare il personale ocomunque a migliorare la tu-

spiega Giorgini – quali pos-sono essere state le ragionidi questo disinteresse. Cre-diamo che certi meccanismidi accesso ai fondi siano ri-sultati un po’ complessi; manel corso di questi colloquisono emerse altre interpre-tazioni che ci hanno lasciatipiuttosto perplessi. Ad e-sempio, molti imprenditoritemono che, avviando pro-grammai di prevenzionedegli infortuni si possano at-tirare controlli piú severi daparte delle Asl o degli altriorganismi di vigilanza. Op-pure che, se nonostantequelle misure, in azienda ca-pita un incidente, i finanzia-menti possano essere revo-cati».Il dato lombardo, perquanto anomalo, è lo spec-chio di quanto avvenuto nelresto d’Italia: su una plateapotenziale di tre milioni diimprese, appena 20 milasono state quelle che hannochiesto e ottenuto i fondidell’Inail per migliorare la si-curezza dei loro dipendenti.La scarsa propensione a in-vestire sulla sicurezza ha unparadosso in piú: i costi so-ciali degli incidenti in can-tieri e officine finiscono pertrasformarsi in un costo perl’intero sistema economico:nel solo settore delle costru-zioni le giornate di lavoroperse a causa di infortunisono state 720 mila.

Da “Corriere della Sera”

CATASTO

82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Laura CinelliFrancesco Corso Giornata di approfondimento:

chiarimenti sulla presentazionedegli atti Pre.Geo.

di aggiornamento PregeoPer arrivare alla completaapprovazione automatica sideve cominciare a dire che cisi riesce solo se gli atti di ag-giornamento sono redatti suestratti di mappa rilasciatidall’Ufficio, non perché laprocedura non accetta e-stratti di mappa autoalle-stiti, diciamo si ha la cer-tezza e si hanno molte piùgaranzie di arrivare al com-pleto automatismo dell’ap-provazione automatica se ilprofessionista ha lavorato su

un estratto di mappa rila-sciato dall’Ufficio con gli ar-chivi perfettamente aggior-nati e allineati. Perché inquesti casi, il professionistacon la procedura Pregeo e-seguirà esattamente tutti gliidentici controlli che ese-guirà la procedura lato Uf-ficio in quanto avrà a dispo-sizione limitatamente aquella/e particelle oggettodi aggiornamento l’interabanca dati del catasto quin-di potrà fare una verificaprima di inviare la pratica. La richiesta di un EDM deveessere preceduta da deter-minati controlli, vediamoquali:• Catalogare tutte le parti-celle che intervengono alprocesso di aggiornamento(nel dubbio richiedere qual-che particella in più).• Effettuare una visura cata-

stale per verificare even-tuali disallineamenti cen-suari (ditta – superficie –qualità unica).

• Effettuare una visura dellamappa per verificare e-ventuali disallineamenticartografici (mancata in-troduzione di fraziona-menti e/o tipi mappalipregressi).

• Richiedere l’allineamentoe/o correzioni delle ban-che dati di eventuali disal-lineamenti.

• Controllare l’avvenuta ret-tifica di eventuali disalli-neamenti.

Solo in questo momento sipotrà richiedere l’estratto dimappa.Gli estratti di mappa ri-chiesti per via telematicasono più celeri di quelli ri-chiesti direttamente in Uf-

I l compito che l’A-genzia del Territoriosi è trovata ad affron-

tare entro quest’anno è l’ap-provazione automatica de-gli atti Pregeo e il contempo-raneo aggiornamento degliarchivi in maniera automa-tica. È chiaro che per realiz-zare questo progetto dob-biamo effettuare dei pas-saggi obbligati su alcunecose specifiche.

Richiesta di estrattodi mappa per atti

Stante le richieste dei colleghi interessati ad abilitarsiper il servizio telematico dell’Agenzia del Territorioe a capire come fare per accedervi ed utilizzarlo, la

Commissione Catasto ed il Collegio hanno organizzato il 4febbraio u.s. un pomeriggio di approfondimento su tale temapresso l’aula magna dell’istituto per geometri cittadino.La relazione è stata preparata e presentata dal nostro collegaAlberto Baccarini, che nel suo intervento ha puntualmente a-nalizzato ogni aspetto della procedura spiegando quinditutti i passi da compiere per potersi abilitare al servizio.Va ricordato che oltre agli ormai conosciuti servizi telematici i-nerenti al Pre.Geo. e Doc.fa., dal primo gennaio 2008 si puòaccedere anche al servizio di visura dell’Agenzia del Territorio,conveniente sotto l’aspetto economico (200 euro una tantumall’attivazione e 30 euro all’anno con visure free), ma utilizza-bile unicamente se abilitati all’invio telematico stesso.Il materiale relativo a quanto è stato proiettato, contenentequindi gli aiuti e i consigli sul come fare ad attivarsi, è co-munque disponibile sul sito del Collegio.La scelta di trovarci un pomeriggio al Tartaglia è stata det-tata anche dall’opportunità di avere con noi il Geom. Fran-cesco Corso, responsabile del Pre.Geo. per l’Agenzia delTerritorio di Brescia, per un momento di riflessione e di-scussione su alcune tematiche inerenti alle richieste degliestratti mappa, richieste che talvolta accusano qualche pro-blemino.Per meglio focalizzare quali possono essere le risoluzioni dieventuali problemi inerenti alle richieste di estratti mappain via telematica per atti di aggiornamento, riproponiamol’intervento di Corso, certi che quanto è stato da lui riassuntoin un piccolo vademecum, possa essere un utile strumentodi lavoro quotidiano. ❑

ficio in quanto alcuni pas-saggi vengono effettuati au-tomaticamente dalla proce-dura e quindi come potetecapire si evitano passaggi u-mani che spesso rallentanoil processo di rilascio.Si invitano pertanto i profes-sionisti ad utilizzare il canaletelematico.A breve con una nuova ver-sione si consentirà al profes-sionista abilitato di richie-dere un edm a nome e perconto di un altro professio-nista non abilitato, con il do-vuto rilascio della ricevuta dicassa a proprio nome.

Presentazione di un attodi aggiornamento PregeoCome spesso accade il pro-fessionista prima di presen-tare una nuova pratica diatto di aggiornamento Pre-geo non esegue determinaticontrolli che gli evitino inu-tili sospensioni o annulla-menti.Con il meccanismo che oggiè stato messo a disposizionealle categorie professionalie con le diagnosi di elabora-zione dell’atto si possono ef-fettuare dei chek-up di veri-fica accurati.Vediamo quali sono i con-trolli prima della presenta-zione di un atto Pregeo:• Verifica sulla TAF dei PF di

primo perimetro da utiliz-zare per il rilievo

• Eventuale conferma dinuovo PF e/o predisposi-zione di monografie

• Elaborazione dell’atto econtrollo degli SQM ≤ 15cm.

• Verifica degli scarti con latabella misurate (mutuedistanze).

CATASTO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 83

• Presenza dell’informa-zione altimetrica sui PF sulPA e almeno su un puntodel rilievo.

• Le geometrie dei nuovicontorni devono rispec-chiare la proposta di ag-giornamento.

• Relazione tecnica esplica-tiva.– Motivazione giustificata

all’assunzione di unPunto Ausiliario e de-scrizione dettagliatadello stesso

– Conferma delle misuredi eventuali scarti con lemutue distanze.

– Motivare eventualiscompensi di superficie(doppia dimostrazione).

• Verifica delle superfici gra-fiche con quelle censuariee ripartizione di eventualiscompensi.

• Verifica di eventuali sbi-lanci di superficie sul DBcensuario.

Si ricorda che iltriangolo fiducialeche racchiude l’og-

getto del rilievo deve esserecomposto principalmentedai PF di primo perimetro,con questo si sottolinea chechi opera con metodologiaGPS non può limitarsi a rile-vare solo PF a lungo raggiodall’oggetto del rilievo.Il rilievo GPS può essere in-tegrato con la celerimensuraclassica e gli artifizi che laprocedura Pregeo consente,in questo modo si possonorilevare oltre i punti diretta-mente stazionabili, anchepunti difficilmente rilevabilicon il GPS.L’assunzione del punto ausi-liario deve essere stretta-

I geometri bresciani che hannopartecipato alla giornata diapprofondimento organizzata dalCollegio di Brescia in collaborazionecon l’Agenzia del Territorio diBrescia e, sotto, il tavolo dellapresidenza con il Presidente Savoldi,il geom. Alberto Baccarini membredella Commissione Catasto delCollegio di Brescia, e la geom. LauraCinelli, responsabile della medesimaCommissione.

CATASTO

84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Registrazione dei partecipantiall’incontro e, sotto, il geom.Francesco Corso, responsabile delPre.Geo per l’Agenzia del Territoriodi Brescia.

diverse tipologie.Le verifiche effettute sonoprincipalmente tecniche sulconfronto di misure tra lecoppie dei punti fiduciali epunti di dettaglio, oltre allaverifica di eventuale puntoausiliario dichiarato sulla re-lazione tecnica.Si specifica che le tolleranzeapplicate dagli scarti tra mi-sure collaudate e dichiaratesono riportate sulla Circ.2/88:

• In zone urbane o di espan-sione urbanistica:

(d – D) ≤0.05 + (0.0013 x d) mt.per d ≤ 300 mt.

(d – D) ≤ 0.45per d > 300 mt.

• In zone extraurbane pia-neggianti o parzialmenteondulate:

(d – D) ≤0.05 + (0.0016 x d) mt.per d ≤ 300 mt.

mente utilizzata solo nei casidi vera difficoltà operativa,quando non è possibile rile-vare il terzo punto fiducialea meno di onerose e compli-cate operazioni topogra-fiche che incidono sulla qua-lità del rilievo.Non può essere utilizzato unPA solo per evitare una seriedi stazioni che consentonodi rilevare il terzo PF. Labuona tecnica del rilievo to-pografico ci insegna che sipossono evitare errori effet-tuando determinate opera-zioni di campagna.

La modalità che si èvoluta adottare conla Circ. 2/88 è stata

quella di appoggiare il rilevoa dei punti “certi”, il compitodi questi punti non è quellodi inquadramento del ri-lievo quanto quello di fun-gere da “caposaldi” nel mo-mento in cui una terza parteavrà la necessità di verificarel’esatta ubicazione dell’og-getto del rilievo dichiaratosull’atto di aggiornamentoapprovato.Utilizzare il terzo punto fi-duciale significa che se didue PF uno sparisce, un do-mani saremo in grado di ri-costruire l’oggetto del ri-lievo.

Controlli sul terrenoCome sapete l’Agenzia delTerritorio ha l’obbligo di effet-tuare dei controlli sul terrenodegli atti di aggiornamentoredatti dai professionisti.La selezione di questi attiviene effettuata per il 50% dauna procedura “random” el’altro 50% vengono selezio-nati manualmente su atti di

(d – D) ≤ 0.55per d > 300 mt.

• In zone extraurbane conterreno sfavorevole:

(d – D) ≤0.05 + (0.0020 x d) mt.per d ≤ 300 mt.

(d – D) ≤ 0.70per d > 300 mt.

d = distanza tra due puntidel rilievoD = distanza misurata sulterreno nelle operazioni dicollaudoSi ricorda che le misure de-vono essere prese rigorosa-mente sul terreno perché èciò che il professionista cer-tifica sull’atto di aggiorna-mento.Si specifica che l’Ufficio è ilcontrollore dell’atto ai finidella conservazione del ca-tasto e il professionista re-sponsabile delle misure,due ruoli distintamentechiari.Chiudiamo con un concettomolto rilevante che è quellodi vedere il mondo profes-sionale non come la nostracontroparte ma come lacomponente più importantedel sistema di aggiorna-mento catastale.Si ringraziano inoltre i pro-fessionisti che hanno estanno contribuendo allesperimentazioni delle pro-cedure Pregeo telematico.

CATASTO

86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Laura Cinelli Il Catasto e le fotografie aereeper scoprirefabbricati non censiti

due elenchi, vanno dichia-rati e regolarizzati all’A-genzia del Territorio a curadei soggetti titolari dei di-ritti reali, entro e non oltre 90giorni dalla data di pubbli-cazione dei comunicati so-praccitati.Qualora gli interessati non a-dempissero nei termini, gliuffici Provinciali dell’A-genzia del Territorio provve-deranno con un accatasta-mento d’ufficio in surrogadei soggetti obbligati aiquali verranno addebitati glioneri relativi alla predispo-sizione delle dichiarazionidi iscrizione al catasto edelle sanzioni previste.Si tenga presente però che

non tutti i fabbricati conte-nuti negli elenchi necessi-tano in realtà di pratica d’ac-catastamento.Le mappe vettoriali nonsono esenti da errata o man-cata rappresentazione e intaluni casi sebbene la de-nuncia sia stata fatta regolar-mente a suo tempo, del fab-bricato o dell’ampliamentoqualsivoglia non vi è traccianella cartografia.Allo stesso modo, anche nel-l’altro elenco potrebberoessere inseriti soggetti chein realtà o hanno già regola-rizzato la posizione o co-munque non hanno obbligo.In entrambi i casi va comuni-cato all’Agenzia del Terri-

I controlli degli Enti sulterritorio si fannosempre più rigorosi.

L’ultima attività in meritoposta in essere dall’Agenziadel Territorio, per un com-pleto e corretto censimentodegli immobili su tutto il ter-ritorio nazionale, ha pro-dotto un nutrito elenco di“casi sospetti”.Più nel dettaglio, sono statipubblicati due elenchi: ilprimo, con un comunicatodel 7 dicembre 2007, con-tiene la lista dei Comuniove, tramite un’attività diconfronto fra foto-identifica-zioni condotte dall’Agea (A-genzia per le erogazioni in a-gricoltura) e mappe vetto-riali, è stata accertata la pre-senza di fabbricati che nonrisulterebbero essere di-chiarati in catasto, o che ri-portano discordanze con lemappe (ampliamenti, ac-cessori in corte, etc.).Il secondo, con un comuni-cato successivo dell’8 gen-naio 2008, che contiene in-vece l’elenco di quegli im-mobili iscritti al catasto ter-reni come fabbricati rurali,ma che, a seguito di con-fronto coi dati dell’Agenziadelle Entrate, hanno inrealtà perso i requisiti sog-gettivi per il riconoscimentodi ruralità ai fini fiscali, evanno quindi censiti a ca-tasto urbano.I due elenchi sono consulta-bili presso le sedi del Co-muni interessati, presso l’A-genzia del Territorio Provin-ciale e sul sito della stessa,nei servizi per il cittadinoalle voci: fabbricati non di-chiarati e fabbricati ex rurali.I fabbricati individuati nei

torio tramite apposito mo-dulo, scaricabile dal sitodell’Agenzia stessa, semprenei servizi al cittadino, che ladenuncia non è dovuta e lamotivazione.Le scadenze comunque siavvicinano e per quantoconcerne coloro che si tro-vassero nell’imminenzadella data in condizione didover ancora predisporre lapratica, non vi è alcun mo-dulo previsto per ora, ma, inaccordo con l’ufficio Provin-ciale di competenza, saràpossibile comunicare conuna lettera all’Agenzial’avvio della procedura.

Avviso per i catastaliSi informano i colleghi che l’Agenzia del Territorio – U.P. di Brescia ha istituito due caselle diposta elettronica dedicate all’approvazione degli atti di aggiornamento catastale DocFa ePreGeo trasmessi in via telematica.Le tipologie di documenti che si possono trasmettere alle caselle di posta sono:

per il Pre.Geo.: indirizzo e-mail [email protected]

• Monografie dei punti fiduciali da confermare• Preallineamenti inerenti ai soggetti (solo per volture di pre-allineamento, trasmetten-

do gli estremi della voltura presentata all’ufficio e mai registrata, ovvero la ricevuta dipresentazione e l’atto traslativo)

• Gli estremi di atti d’aggiornamento geometrico pregressi da inserire (tipi mappali e difrazionamento) fornendo preferibilmente copia degli stessi.

• Relativamente ad atti in esenzione, la lettera d’incarico da parte dell’ente al profes-sionista e la delibera dell’ente espropriante (in attesa che anche gli atti esenti pos-sano essere inviati telepaticamente)

Le richieste devono pervenire alla casella di posta elettronica necessariamente prima dellarichiesta dell’estratto di mappa per atti di aggiornamento da presentare in via telematica.

per il Doc.Fa.: indirizzo e-mail [email protected]

• Eventuale ulteriore documentazione a supporto della pratica Doc.Fa. da trasmetterein via telematica (per esempio documentazione fotografica) indicando gli identifica-tivi catastali cui si riferisce l’atto di aggiornamento.

CATASTO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 87

I fabbricati che non risultano dichiarati al catastoin provincia di Brescia

Acquafredda 15Adro 86Agnosine 121Alfianello 46Anfo 27Azzano Mella 32Bagnolo Mella 136Bagolino 386Barbariga 99Barghe 69Bassano Bresciano 36Bedizzole 175Berlingo 67Bione 110Borgo San Giacomo 92Borgosatollo 82Botticino 68Bovezzo 13Brandico 27Brione 57Caino 22Calcinato 178Calvagese d. Riviera 68Calvisano 273Capovalle 23Capriano d. Colle 100Capriolo 82Carpenedolo 189Castegnato 76Castel Mella 56Castelcovati 45Castenedolo 128Casto 106Castrezzato 113Cazzago S. Martino 155Chiari 253

Cigole 28Coccaglio 81Cologne 33Comezzano Cizzago 99Concesio 59Corte Franca 81Corzano 38Dello 122Desenzano d. Garda 366Erbusco 98Fiesse 42Gambara 140Gardone Riviera 104Gardone V.T. 54Gavardo 231Ghedi 283Gottolengo 116Gussago 140Idro 109Iseo 60Isorella 156Lavenone 80Leno 246Lograto 37Lonato 314Longhena 13Lumezzane 49Maclodio 34Mairano 20Manerba d. Garda 876Manerbio 107Mazzano 88Milzano 25Moniga d. Garda 75Monte Isola 4Monticelli Brusati 14

Montichiari 510Montirone 47Mura 37Muscoline 127Nave 54Nuvolento 72Nuvolera 109Odolo 74Offlaga 83Ome 17Orzinuovi 168Orzivecchi 23Ospitaletto 45Padenghe s. Garda 141Paderno Franciacorta 22Paitone 39Palazzolo sull’Oglio 134Paratico 16Pavone del Mella 44Pertica Alta 36Pertica Bassa 41Polaveno 37Polpenazze 155Pompiano 46Poncarale 60Ponte di Legno 21Pontevico 144Pontoglio 141Pozzolengo 167Pralboino 72Preseglie 108Prevalle 181Provaglio d’Iseo 48Provaglio Valsabbia 134Puegnago 103Quinzano d’Oglio 142

Remedello 62Rezzato 53Roccafranca 102Rodengo Saiano 117Roé Volciano 93Roncadelle 35Rovato 251Rudiano 111Sabbio Chiese 170San Felice d. Benaco 276S. Gervasio Bresc. 34San Paolo 87San Zeno Naviglio 22Sarezzo 39Seniga 80Serle 48Sirmione 89Soiano d. Garda 408Temú 7Torbole Casaglia 63Travagliato 141Trenzano 107Treviso Bresciano 88Urago d’Oglio 53Vallio Terme 93Verolanuova 116Verolavecchia 96Vestone 119Villa Carcina 22Villachiara 29Villanuova sul Clisi 78Visano 38Vobarno 202Totale 14.802

GEOLOGIA

88 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Dott. Mauro PiazzaDott. Marco Venturini Terre rinforzate:

principi generali, progettazionee realizzazione

zionalità del paramentostesso e del retrostante rile-vato, ne permettono l'inseri-mento anche in contesti neiquali un muro tradizionalepotrebbe avere problemi diresistenza (stato limite ul-timo di resistenza dellastruttura “STR”); si pensi adesempio ad opere di conso-lidamento o di sostegno po-sizionate a mezza costa.

Molto incoraggianti sono poigli studi sperimentali ed irapporti post evento si-smico, a partire dai casi bendocumentati analizzati du-rante il terremoto di Kobedel 1999, relativi al compor-tamento delle terre rinfor-zate sottoposte a carichi di-namici anche molto intensi.

Principi generaliIl concetto di terreno rinfor-zato, già conosciuto ed ap-plicato nell'antichità dagli

Assiro-Babilonesi e dai Ro-mani, è stato riscoperto emodernizzato nel 1963 inFrancia dall'ing. HenryVidal, ideatore di “TerreArmée” (da qui l'utilizzo co-mune anche di “terra ar-mata”, termine che nondev'essere però esteso atutti i sistemi di rinforzo deiterreni, in quanto legato aduno specifico brevetto).

Si basa sul principio di mi-gliorare le caratteristichemeccaniche del terreno me-diante l'inserimento di ele-menti sintetici o metallicidotati di elevata resistenza atrazione e bassa deformabi-lità, a breve e lungo termine(Creep: deformazione a ca-rico costante). Altre caratte-ristiche richieste all'ele-mento di rinforzo sono le se-guenti: una struttura che ga-rantisca un'efficace intera-zione col terreno, un'ade-

Si può affermare chei sistemi di rinforzodei terreni abbiano

superato un periodo almenoventennale di “tirocinio”,durante il quale sul territorioitaliano sono stati messi allaprova in migliaia di situa-zioni complesse dal puntodi vista geologico-tecnico(aspetti geomorfologici,geotecnici, idrogeologici) edal punto di vista realizza-tivo. Solo in provincia di Bre-scia si contano almeno 10 o-pere già eseguite di altezzasuperiore a 15,0m, con pen-denza massima pari a 80°(Angolo Terme) ed altezzamassima pari a 35,0m (Lu-mezzane).Tra questi sistemi, per la pro-vata efficienza ed economi-cità e le conseguenti nume-rose realizzazioni, spiccanole terre rinforzate; conside-rate a lungo genericamentecome opere di ingegnerianaturalistica, sono state clas-sificate per la prima volta trale “Opere di sostegno astruttura mista” , nel D.M.14/09/2005, Norme TecnicheCostruzioni, Paragrafo 7.3.2.(nella revisione approvataper decreto ad inizio 2008,ma non ancora pubblicatasulla G.U., le Opere di so-stegno sono state invece in-serite al Paragrafo 6.5)A giudizio degli scriventi ilsuccesso delle Terre Rinfor-zate è dovuto alla notevoleadattabilità all’ambiente incui vengono inserite. La fles-sibilità del paramento e lacapacità di assorbire sensi-bili cedimenti del pianod’appoggio, senza che ciòcomprometta in modo irre-parabile la stabilità e la fun-

guata resistenza al danneg-giamento meccanico in fasedi compattazione, unabuona inerzia agli agenti chi-mici e biologici.

L e tecniche di rin-forzo sono statesviluppate nella

realizzazione di strutturecon funzione di sostegno, diconsolidamento e di conte-nimento, anche assecon-dando esigenze di salva-guardia ambientale e di cor-retto inserimento paesaggi-stico. Nella pratica comune icampi applicativi da segna-lare sono i seguenti: – realizzazione di strade,

piazzali, giardini, valli pa-ramassi e fermaneve, bar-riere fonoassorbenti;

– consolidamento di frane.I principali aspetti chehanno contribuito al suc-cesso tecnico-amministra-tivo delle terre rinforzatesono poi legati alla possibi-lità di: – “armare” il fronte dell'o-

pera contemporaneamen-te alla realizzazione del ri-levato retrostante;

– utilizzare i terreni in postoanche se dotati di caratte-ristiche geotecniche me-diocri; un'ulteriore possi-bilità è di miscelarli conterreni provenienti dacava;

– rinverdire questo tipo di o-pere.

Quest'ultimo aspetto, a pa-rere degli scriventi, è stato ilpiù trascurato dalle impresedi costruzione e dalle dire-zioni lavori; e' sicuramentevero che in qualche anno lanatura provvede a “metterciuna pezza” ma, in partico-

Foto 1 – Terra rinforzata rinverdibile H=20.00 m per il sostegno del piaz-zale antistante una stazione di arrivo di una seggiovia (Livigno).

GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 89

zione e nel montaggio deiblocchi ad incastro, che de-vono anche essere riempiticon materiale drenante.Il mercato propone attual-mente molti altri sistemi co-struttivi definibiliti terrerinforzate, i quali prevedonol'utilizzo di vari materiali dirinforzo e di contenimentodel terreno al fronte; non èpossibile analizzarli tutti in

questo articolo, che si ponel'obiettivo di definire unquadro di approccio gene-rale a queste tipologie d'in-tervento, ma specificheinformazioni sono facil-mente reperibili nelle ri-viste specializzate e me-diante i consueti motori di ri-cerca in internet.

NormativeLe modalità di approccioalla realizzazione delle terrerinforzate sono state ampia-mente approfondite in unanormativa europea pocopubblicizzata identificatacome EN 14475:2006 “Execu-tion of special geotechnicalworks – Reinforced fill”.Questa normativa, recepitadall'UNI con titolo “Esecu-zione di lavori geotecnicispeciali – Terra Rinforzata”,ma non ancora tradotta inlingua italiana, potrebbe di-venire un utile strumento didivulgazione tecnica, so-prattutto perchè nel nostropaese non esiste una speci-fica normativa che affronti isistemi qui analizzati in ter-mini di metodologie di cal-colo e di approccio gene-rale, mentre altri paesi, eu-

lare nei lavori eseguiti incontesti residenziali, è ne-cessaria ed auspicabile unamaggiore cura.Da qualche anno si può ri-scontrare una certa propen-sione alla progettazione edalla realizzazione di muri co-stituiti da blocchi di calce-struzzo ad incastro, rinforzatia tergo con geosintetici perpoter raggiungere altezzeconsiderevoli. Nelle ver-sioni più sofisticate l'a-spetto finale può essere gra-devole in diversi contesti,essendo assimilabile aquello dei muri a secco, enon è necessaria alcuna ma-nutenzione; il costo di rea-lizzazione di questo tipo diterre rinforzate è però nor-malmente più elevato ri-spetto a quello della ver-sione rinverdibile ed è ri-chiesta molta cura nella pre-parzione del piano di fonda-

ropei e non, si sono dotati datempo di questo importantestrumento di lavoro. Tra lenormative più conosciute eseguite possiamo citare: “BS8006 (Gran Bretagna), DIN1054 - EBGEO (Germania),NF P 94-220 (Francia), FHWANHI-00-043 (Stati Uniti)”.

Come già indicato inprefazione un ap-piglio tecnico-nor-

mativo è rappresentatodalle Norme Tecniche Co-struzioni (D.M 14/0902005 esuccessive modifiche), in cuile terre rinforzate sono stateclassificate tra le “Opere disostegno a struttura mista”;a parere degli scriventiquesto approccio è però ri-duttivo, poiché queste o-pere possono svolgere altrefunzioni, si pensi ad e-sempio al consolidamentodi una frana mediante ban-cate rinforzate sovrapposteo al terrazzamento per l'ur-banizzazione di un pendio,opere con pendenza medianon paragonabile a quella diun muro. Nel mondo anglo-sassone si è scelto di porrecome “spartiacque” un va-lore della pendenza media

Foto 2 – Terra rinforzata rinverdibile H = 10,80 m per il consolidamentodi un pendio franato e per l’allargamento di un giardino privato (Salò).

Foto 3 – Muro a blocchi H=5,00 m circa, rinforzato con geogriglie per il sostegno di un giardino (Asti).

GEOLOGIA

90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

pari a 70°; al di sotto sono daconsiderarsi “Pendii rinfor-zati (RSS - Reinforced SoilSlope)”, al di sopra “Muririnforzati (MSEW – Mechani-cally Stabilized Eart Walls)”.Per maggiore chiarezza ri-portiamo la Tabella 1 riepi-logativa.Un’ulteriore particolarità diqueste opere è che ogni sin-golo rinforzo può svolgerecontemporaneamente duefunzioni:– strutturale, in prossimità

del fronte, impedendo larottura del blocco di ter-reno più esterno (in altreparole, l'insiemeterreno/rinforzi svolge lastessa funzione di unmuro),

– di contributo all'azione re-sistente, da una certa di-stanza dal fronte, nella de-

Tabella 1Pendenza Classificazione Verifiche richieste

i < 70° RSS – Pendio Rinforzato • Scorrimento diretto su ogni rinforzo e sulla fondazione (Spencer (1) e(Reinforced Soil Slope) Jambu (1)): (C + B)

• Scorrimento rotazionale, anche al di fuori del blocco rinforzato per verificare lastabilità globale del pendio (Bishop (1) e Fellenius (1) ): (C + B)• Capacità portante della fondazione: (B)• Compatibilità dei cedimenti rispetto al tipo di opera: (B)

i > 70° MSEW – Muro rinforzato • Rottura del rinforzo: (A)(Mechanically Stabilized Earth Walls) • Sfilamento del rinforzo (pullout): (A)

• Scorrimento su ogni rinforzo: (A)• Tenuta del sistema di facciata: (A)• Scorrimento rotazionale, anche al di fuori del blocco rinforzato per verificare lastabilità globale del pendio (Bishop (1) e Fellenius (1) ): (C + B)• Capacità portante della fondazione: (B)• Compatibilità dei cedimenti rispetto al tipo di opera: (B)• Ribaltamento del blocco rinforzato: (B)• Scivolamento del blocco rinforzato: (B)

Legenda dei tipi di verifiche:“A”- Interne (misura della resistenza offerta dai rinforzi per diversi meccanismi, tra cui quelli riguardanti il sistema di facciata scelto), “B”- Esterne (equilibrio limitedelle terre rinforzate, viste come corpo rigido e senza presenza di rinforzi, nei confronti di diversi cinematismi), “C”- Composite (ricerca dei cinematismi di rottura ri-guardanti l'insieme terreno-rinforzi; negli algoritmi classici (1) viene inserito il contributo di tutti i rinforzi coinvolti e viene verificato lo sfilamento del tratto di rinforzoposto al di fuori della superficie di rottura).

Figura 1 – Verifica allo scorrimen-to rotazionale (bishop) con indivi-duazione della superficie con Fsminimo passante all’interno delblocco rinforzato (C). Lavoro diprogettazione.

GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 91

professionisti. L'auspicio èche negli anni a venire ven-gano riconosciute le compe-tenze acquisite fino ad ora esi affidi il compito di verifi-care l'affidabilità di un tec-nico alle assicurazioni checoprono il rischio professio-nale (così come avviene nelmondo anglosassone).

ProgettazioneQuesti tipi di interventihanno una grande versatilitàapplicativa e sono dotati diun paramento molto flessi-bile, che può assumereanche forme irregolari, manecessitano di spazio atergo, (almeno la metà delvalore dell'altezza); si ri-tiene pertanto fondamen-tale avere a disposizione sindalle prime fasi di studio unrilievo topografico di detta-

glio. Per provare poi ad inse-rire l'opera nel progetto ge-nerale in modo da sfruttarnetutte le potenzialità, e perdefinire le sezioni tipo piùrappresentative da sotto-porre alle verifiche indicatenella Tabella 1, sono neces-sari i seguenti elaborati:– relazione geologica, idro-

geologica ed idraulica (ve-dere paragrafo 6.2.1 -Norme tecniche costru-zioni),

– modello geotecnico rela-tivo ad un volume di ter-reno di estensione ade-guata all'importanza del-l'opera (vedere paragrafo6.2.2 - Norme tecniche co-struzioni),

– descrizione delle condi-zioni al contorno: carichi e-ventuali, permanenti o ac-cidentali (vedere para-

finizione della stabilitàglobale (in altre parole,ogni rinforzo svolge lastessa funzione di un ti-rante passivo o di unachiodatura).

Questa peculiaritàha contribuito arendere le terre

rinforzate un “animalestrano”, ed ha dato la possi-bilità a diverse figure profes-sionali di approfondire laloro conoscenza. Attual-mente non è indicato innessun documento ufficialequali siano gli ordini compe-tenti per questo tipo di o-pere; diversi geologi, tra cuigli sciventi, hanno assuntocompiti di progettazione edi direzione lavori in ambitopubblico e privato, spessoin collaborazione con altri

grafo 2.6 - Norme tecnichecostruzioni), presenza dialtri tipi di strutture,

– studio dell'azione sismica(vedere paragrafi 2.4.3, 3.2,7.11.6 ed Allegati A e B -Norme tecnichce costru-zioni); si consiglia a questoproposito la lettura dell'ar-ticolo inerente la“Pericolo-sità sismica in provincia diBrescia” pubblicato suquesta rivista (n° 6/2007 -pag. 46), a firma del dott.Massimo Compagnoni.

Una volta verificatala stabilità di tuttele sezioni tipo è

importante immaginarecome l'opera si inserisca nelterreno in posto, con la defi-nizione della vista frontale edello spazio occupato nelladirezione ortogonale al

Figura 2 – Verifica allo scorrimento rotazionale (bishop) con indivi-duazione della superficie con Fs minimo passante all’esterno delblocco rinforzato (B). Lavoro già eseguito (Losine).

Figura 3 – Verifica allo scorrimento su uno degli strati rinforzati(Spencer) con individuazione della superficie con Fs minimo (C).Lavoro in esecuzione (Lumezzane).

GEOLOGIA

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riore,– caratteristiche prestazio-

nali del rinforzo,– altri particolari costruttivi.

A parere degli autorilo sforzo di imma-ginare l'opera

come una costruzione in“lego” permette di preve-nire molti problemi realizza-tivi ed una migliore defini-zione dei computi metri e-stimativi e del quadro eco-nomico; metterà inoltre a di-sposizione della D.L e del-l'impresa esecutrice un effi-

cace strumento per la com-prensione e la realizzazionedell'idea progettuale.Per completare il progetto e-secutivo sono inoltre neces-sarie le seguenti azioni:– definire e classificare il ter-reno di riempimento (inbase alle caratteristiche diresistenza al taglio utilizzatein fase di verifica e delle ca-ratteristiche di deformabi-lità ritenute necessarie per iltipo di opera, ad esempio ilmodulo elastico nelle condi-zioni di esercizio),– scegliere il tipo di struttura

fronte stesso; si deve cioèdeterminare un insieme dipiù sezioni di larghezzanota, costituite a loro voltada più strati sovrapposti i-dentificati con i seguenti pa-rametri (vedere esempioWinSol):– altezza, da porsi pari alla

spaziatura dei rinforzi,– profondita inferiore e su-

periore dello strato,– pendenza della facciata

anteriore e posterioredello strato,

– lunghezza del rinforzo allabase e del risvolto supe-

(tipo di paramento e dirinforzo), e defininire i par-ticolari costruttivi e le mo-dalità di posa,

– decidere le opere acces-sorie (captazione delleacque d'infiltrazione e/oraccolta delle acque di ru-scellamento superficiale),

– elaborare il computo me-trico estimativo ed ilquadro economico,

– disporre un piano di sicu-rezza specifico.

Realizzazione e DirezioneLavoriPer una corretta realizza-zione dell'opera è neces-sario che l'impresa presentialla D.L., prima dell'iniziodei lavori, la documenta-zione relativa agli elementidi rinforzo ed al terreno diriempimento. Potrà essereaccettato dalla D.L. l’utilizzodi tutti i riforzi caratterizzatida caratteristiche mecca-niche analoghe a quelle in-dicate nel capitolato spe-ciale d'appalto; tali caratte-ristiche, secondo l’espe-rienza degli scriventi, do-vrebbero essere garantiteda una certificazione rila-sciata da un ente indipen-dente dal produttore, nellaquale devono essere ripor-tati, oltre alle resistenze no-minali, tutti i coefficienti disicurezza necessari per ladeterminazione della ten-sione ammissibile in condi-zioni di esercizio a lungo ter-mine (coefficienti per dan-neggiamento meccanico,per comportamento a creepe per attacchi ambientali).L'elemento di rinforzodev'essere messo in ten-

Figura 4 – Vista del prospetto frontale di una terra rinforzata con suddivisione in blocchi tipo “lego”.

GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 93

sione il più possibile du-rante le fasi di posa ed è im-portante evitare che si “ac-cartocci” quando viene co-perto dal terreno di riempi-mento; naturalmente anchequest'ultimo deve posse-dere caratteristiche granulo-metriche e geotecniche ade-guate a quelle richieste incapitolato e, se proviene daun altro cantiere e non dacava, deve essere accompa-gnato da una certificazioneche giustifichi il codice CER170504 “Terra e roccia dascavo” : si consiglia a questoproposito la lettura dell'arti-colo pubblicato su questa ri-vista (n° 5/2007 - pag. 110), afirma del dott. Paolo Per-fumi.

Un aspetto a voltetrascurato è la qua-lità della compat-

tazione; per quanto le terrerinforzate siano opere defor-mabili, che si adattano facil-mente a nuovi regimi tensio-nali, una compattazione ina-deguata può provocare neltempo, come per altre strut-ture più tradizionali, unaperdita di funzionalità del-l'intera struttura o di opereaccessorie (tubazioni, poz-zetti, opere di regimazione i-draulica). Il terreno dov'es-sere compattato per strati dispessore massimo pari a30cm, ed i mezzi meccaniciutilizzati devono sviluppareun'energia sufficiente a mo-vimentare una resistenza altaglio a lungo termine ed unmodulo elastico non inferioria quelli previsti in progetto:il controllo in corso d'operasi può effettuare medianteprove di carico su piastra e/o

Figura 5 - Vista in sezione di una terra rinforzata (Sistema Steel Wire Grid, Tavola C. 8 EN 14475:2006) consuddivisione in blocchi tipo “lego”.

Legenda colori: rosso (cassero metallico a perdere), giallo (geosintetico di ritenzione del terreno al fronte),nero (geogriglia di rinforzo), blu (profilo del pendio originario), azzurro (sistemi di captazione dell'acqua d'in-filtrazione).

Figura 5 - Sezione tipo di una terra rinfor-zata H=26,60 m. Lavoro in esecuzione (Lu-mezzane).

GEOLOGIA

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dere in rete elettrosaldata,blocchi in calcestruzzo, gab-bionate in rete a doppia tor-sione, altri tipi di moduliprefabbricati). Per il primometro dal fronte si possonoutilizzare compattatori vi-branti di varie dimensionie/o, in particolare per terrenicon una consistente matricefine, compattatori “a piededi montone”.Per concludere il nostro per-corso non si può tralasciarequalche accenno alla sicu-rezza in cantiere: gli aspettipiù specifici da consideraresono la stabilità dei fronti discavo a breve termine e,

trattandosi di opere in ele-vazione con elevata pen-denza del fronte, la cadutanel vuoto degli operatori edei mezzi. Non è questa lasede per un'analisi ap-profondita di tutti gli aspettioperativi ma non si può na-scondere l'importanza del-l'argomento. Come piccolo contributopresentiamo, nella foto-grafia a lato, una possibilesoluzione da adottarsi per leterre rinforzate con cassera-tura a perdere.

prove di densità in sito daconfrontarsi con prove stan-dardizzate di tipo Proctor e-seguite sullo stesso tipo dimateriale.

Qualsiasi tipo di si-stema sia statoscelto, la zona in

prossimità del fronte è sicu-ramente la più delicata; nonsi può infatti utilizzare un'e-nergia di compattazionetroppo elevata, per non dan-neggiare i sistemi di conte-nimento al fronte, ma il ter-reno dev'essere il più ade-rente possibile al para-mento stesso (casseri a per-

Foto 4 – Sistema di protezionecon aggancio ai casseri metallici.Lavoro H=16,00 m eseguito persostenere un tornante lungo la SPIII “Brozzo-Nozza” (Casto).

CONDOMINIO

96 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Francesco Ganda Regole, rischi e responsabilitàdell’amministratorecondominiale

sono, invece, puniti con l’ar-resto da tre a sei mesi o conl’ammenda da euro 1459,00ad euro 4131,00 per la viola-zione degli articoli 4, commaV lettera B, lettere D, E, H, I,N, e Q. Seguono gran partedegli articoli sanzionatori(art.li 7-12-15-22-30-31-32-35-36-36 bis-36 ter-36 quater-36quinquies-38-41-43-48-49-52-54-55-56-58-62-63-64-65-66-67-68-69-72 quater-72 sexies-72septies-72 novies-72 decies-77-78-80-81-82-83-85-86-88quater-88 sexies-88 septies-88 oc-ties-88 undicies. Seguono unaserie di minori sanzioni, sepur importanti, per i pre-posti; infine il disegno legi-slativo 494/96, oltre ai reatidel coordinatore per la sicu-rezza, di cui si è accennato, eda quelli dei lavoratori intro-

duce sanzioni penali per ilsoggetto che riguardano davicino i committenti e i re-sponsabili dei lavori: conl’arresto da tre a sei mesi ocon l’ammenda da euro1549,00 a euro 4131,00 per laviolazione degli articoli 3,commi primo, secondo pe-riodo; III, IV e IV bis; 6,comma secondo; con l’ar-resto da due a quattro mesio con l’ammenda da euro516,00 a 2582,00 per la viola-zione tre comma VIII, letteraA.L’art. 22, secondo comma DL494/96 punisce con l’arrestoda due a quattro mesi o conl’ammenda da euro 1032,00ad euro2582,00 il datore dilavoro che víola l’art. 14,comma I, primo periodo.Inoltre l’art. 22, terzo comma

Molto spesso ilc o n d o m i n i oviene a trovarsi

nella condizione del datoredi lavoro: diretto quando as-sume specifici lavoratori; in-diretto quando applata i la-vori condominiali.In linea generale si ricordache l’articolo 89 del D.L.626/94 prevede in primoluogo alcune contravven-zioni proprie del solo datoredi lavoro: esso è punito conl’arresto da tre a sei mesi ocon l’ammenda da euro1549,00 ad euro 4131,00 perla violazione degli articoli,commi 2,4, lettera A, VI, VII,XI, primo periodo; 63, commiI, IV e V; 69, comma V, letteraA; 78, commi III e V; 86,comma 2 ter.Datori di lavoro e dirigenti

punisce con l’arresto da tre asei mesi o con l’ammenda daeuro 1549,00 ad euro 4131,00datori di lavoro e dirigentiche víolano gli articoli 9,comma I, lettera a ; 12, com-ma III.Inoltre, l’art. 22, comma IVdello stesso decreto, pu-nisce con l’arresto sino a duemesi o con l’ammenda daeuro 258,00 ad euro 1032,00o preposti che víolano gli ar-ticoli 9, comma I, lettera A e12, comma III.

V isto quanto sopra,pur in breve e in-completa esposi-

zione, l’amministratore sitrova sempre esposto aprovvedimenti degli organipreposti alla tutela dellenorme citate. Si richiamapertanto l’attenzione degliamministratori ad organiz-zare tutta la filiera dei lavoricondominiali tenedo pre-senti le varietà di obblighi acui sono tenuti.In pratica ogni condominiodovrebbe avere la schedaspecifica dell’analisi dei ri-schi, con l’adeguamento ditutti i servizi ed impianti,alle specifiche inerenti glistessi. Ricordiamo che ilcondominio deve avere lamessa a terra degli impiantielettrici comuni e la disponi-bilità per i condomini di u-sare la stessa per le loro pro-prietà private, si ricordaanche la posa degli estintorinelle zone previste e volon-tariamente protette. Impor-tante apporre i cartelli per e-videnziare i rischi.In fase di contrattazionedelle opere specificare le re-sponsabilità individuali dei

CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 97

della realizzazione dei la-vori nelle sue varie fasi epertanto l’obbligo del pro-fessionista di verificare, at-traverso periodiche visite econtatti diretti con gli organitecnici dell’impresa, da at-tuarsi in relazione a ciascunadi tali fasi, se sono state os-servate le regole d’arte e lacorrispondenza dei mate-riali impiegati. Inoltre il di-rettore dei lavori assume larappresentanza del commit-tente limitatamente alla ma-

teria strettamente tecnica ele sue dichiarazioni sonovincolanti per il commit-tente medesimo soltanto sesiano contenute in detto am-bito tecnico, come l’accetta-zione dell’opera perchéconforme al progetto ed e-seguita ad opera d’arte (Cas-sazione sent. n. 7242/2001).Incombe al committente l’o-nere della prova di diffor-mità o errori tecnici di unprogetto; il difetto è imputa-bile al direttore dei lavori

danti causa, mettere a di-sposizione degli stessi lesomme necessarie per co-prire i costi della sicurezza.In queste trattative si deveevidenziare la parte dedi-cata alla sicurezza perché incaso di giudizio si possa do-cumentare l’interessamentoproprio e del condominioalla sicurezza dei lavoratori.Infine si ricorda che tra i do-veri del datore di lavoro vi èanche quello di verificare l’i-doneità tecnico professio-nale delle imprese appalta-trici dei lavoratori autonomiin relazione ai lavori da affi-dare in appalto a contrattod’opera.Inoltre il committente ri-sponde in solido con l’ap-paltatore, nonché con cia-scuno degli eventuali su-bappaltatori per tutti i danniper i quali il lavoratore di-pendente dell’appaltatoreo del subappaltatore, non ri-sulti indennizzato dall’Isti-tuto nazionale per l’assicu-razione contro gli infortuni.Si suggerisce di far produrreil Durc che non è un docu-mento statico, ma in con-tinua evoluzione per cuideve essere continuamenteaggiornato.

Della Direzione lavoriCon la decisione n. 10679/2007 la Corte Suprema ha af-fermato che l’attività del Di-rettore dei lavori svolta perconto del Committente siconcretizza nella sorve-glianza delle opere, che purnon richiedendo la presenzacontinua giornaliera sul can-tiere né il compimento di o-perazioni di natura elemen-tare, comporta il controllo

quando sia rapportabile adun suo difetto di vigilanza.Siccome il direttore dei la-vori è un rappresentante delcommittente, costui nonpuò delegarsi poteri piúampi di quelli che ha, altri-menti si tratterebbe dellafattispecie di procura a fare.Tanto meno il direttore deilavori ha il potere di ordi-nare vere e proprie varia-zioni dell’opera a meno chesiano necessarie per ragionitecniche e non si tratti dimo-difiche radicali delle so-stanze o della forma dell’o-pera.

Il direttore dei lavorinon può neppre auto-rizzare variazioni non

necessarie tecnicamenteproposte dall’appaltatore.Ciò può essere fatto dalcommittente.

Appello ai i geometriamministratoricondominialiOrmai tante sono le regole acui rispondere, che sarebbeutile organizzare un con-vegno su tutte le questionisopra esposte (innovazionidi leggi e regolamenti). È im-portante rispondere a que-sta esigenza di conoscenza egestione della qualità di am-ministratore. Molti sono igeometri che si occupano diquesto settore, vale la pena,quindi, di collegarsi, inmodo da iniziare un dialogoconcreto, magari attraversoil Collegio, per gestire al me-glio questo importante am-bito operativo.

CONDOMINIO

98 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

A cura diFrancesco Ganda Casistica giurisprudenziale

relativa ai lastrici solaricondominiali

Poiché il lastrico solare del-l’edificio soggetto al regimedel condominio svolge lafunzione di copertura delfabbricato, anche se appar-tiene in proprietà superfi-ciaria o è attribuito in uso e-sclusivo ad uno dei condo-mini, a provvedere alla suariparazione o alla sua rico-struzione sono tenuti tutti icondomini, in concorso conil proprietario superficiarioo con il titolare del diritto inuso esclusivo e alle relativespese essi devono concor-rere secondo le proporzionistabilite dall’articolo 1126del Codice civile; la relativaazione, pertanto, va pro-posta nei confronti del con-dominio in persona dell’am-ministratore e non nei con-

fronti del proprietario o tito-lare dell’uso esclusivo dellastrico, il quale può esserechiamato in giudizio a titolopersonale soltanto ove frap-ponga impedimenti all’ese-cuzione dei lavori di mante-nimento o ripristino, delibe-rata dagli altri obbligati e alsolo fine di sentirsi inibirecomportamenti ostruzioni-stici od ordinare comporta-menti di indispensabilecooperazione, non anche alfine di sentirsi dichiarare te-nuto all’esecuzione direttadei lavori medesimi. (Cassa-zione n. 10233 del 15 luglio 2002).

Non costituisce aggrava-mento della sevitù di ve-duta, ai sensi dell’articolo1067 del Codice civile, la so-

La disposizione con-tenuta nell’art. 1126del Codice civile si

riferisce alle riparazioni do-vute a vetustà e non a quellericonducibili a difetti origi-nari di progettazione o di e-secuzione dell’opera, inde-bitamente tollerati dal sin-golo proprietario; in tale i-potesi, qualora si tratti di di-fetti suscettibili di recaredanni a terzi, la responsabi-lità relativa, sia in ordine allamancata eliminazione dellecause del danno sia al risar-cimento, fa carico in via e-sclusiva al proprietario dellastrico solare, ex articolo2051 Cod. civ. , e non anche(sia pure in via concorren-ziale) al condominio (Trib.Milano, 27 marzo 2000).

praelevazione sul lastricosolare con apertura di fine-stre in corrispondenza deivani di abitazione di nuovarealizzazione, in quanto latrasformazione dell’affacciooccasionale dal parapettodel lastrico stesso in quelloquotidiano dalle indicate fi-nestre non determina un in-cremento della inspectio edella prospectio sugli apparta-menti vicini, essendo al con-trario la veduta meno ampiae panoramica rispetto all’o-riginario affaccio esercitatodal parapetto del terrazzo.(Cassazione, n. 11938 dell’8 agosto2002).

È necessaria un’apposita au-torizzazione per rendere illastrico solare di un edificiouna superficie utilizzabileper l’espletamento di atti-vità di ristorante-pizzeria, aisensi dell’articolo 1, legge10, del 10 gennaio 1977, datoche non rilevando a nulla lasola denuncia di inizio atti-vità, in quanto insufficienteai fini del cambiamento didestinazione d’uso (Tar Lazio,Roma, sez. II-ter, n. 2676 del 22marzo 2004).

La realizzazione di un boc-chettone in seguito a modi-fiche del lastrico solare inuso esclusivo di un condo-mino comporta – per l’avve-nuta accettazione dellestesse da parte del condo-minio, desunta dal rimborsodelle spese per la ripara-zione, e per l’esistenza di uninteresse collettivo all’in-tero condominio all’effi-ciente funzionamento delbocchettone stesso, qualemezzo di raccolta delle

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 99

balconcini, aprirsi un ac-cesso diretto al lastrico, e,quindi, utilizzare la cosa co-mune senza alterarne la de-stinazione purché non im-pedisca agli altri condominidi farne pari uso (Trib. Monza,18 gennaio 2005).

Il lastrico solare non è tassa-

bile ai fini Ici, in quanto nonpuò essere equiparato adarea fabbricabile perchéoggettivamente di naturadiversa e già unità effettivadel fabbricato insistente suun’area già tassata autono-mamente ai fini Ici (Comm.Trib. Prov. Ascoli Piceno, 14 feb-braio 2005).

acque meteoriche che la cu-stodia del bene e i relativiobblighi, una volta realiz-zata l’opera, si siano trasfe-riti in capo al condominio e,per esso, all’amministratore.(Cassazione n. 9591 del 20 maggio2004).

Ciascun condomino è liberodi servirsi della cosa co-mune, anche per fine esclu-sivamente proprio traendoogni possibile utilità, purchénon alteri la destinazionedella cosa comune e con-senta un uso paritetico aglialtri condomini; ne con-segue che l’installazione diuna ringhiera (o parapetto)su di un lastrico solare chepermetta di affacciarsi suspazi condominiali come icortili, costituisce eserciziodel diritto di proprietà e nondi quello di servitú, per cuinon trovano applicazione lenorme che disciplinano levedute su fondi altrui (arti-colo 905 Codice civile),bensí quelle che consen-tono al condomino di ser-virsi delle parti comuni per ilmiglior godimento dellacosa, senz’altro limite chel’obbligo di rispettare la de-stinazione, di non alterare lastabilità e il decoro architet-tonico dell’edificio e di nonledere i diritti degli altri con-domini (Cassazione n. 13261 del16 luglio 2004).

In assenza di esplicito di-vieto previsto nel regola-mento condominiale, il con-domino, di un apparta-mento che si affaccia sul la-strico solare di proprietà co-mune, può, avendo rimossoil parapetto di uno dei suoi

Le spese di rifacimento o dimanutenzione per le infiltra-zioni derivanti dall’inegua-tezza del risvolto della co-pertura impermeabilizzantesottostante il calpestio dellaterrazza, non costituente “la-strico solare” in quanto nonè lastra piana di copertura asevizio dell’intero condo-minio, ma risolventesi in unprolungamento “agget-tante” della soletta divisoriatra l’abitazione sovrastantee quella sottostante, vannoripartite secondo lo schemadi cui all’articolo 1126 Co-dice civile (Tribunale Genova 27aprile 2005).

CONDOMINIO

SCUOLA

100 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Mirco Melchiori Scuola Edile Bresciana:l’arte di insegnaredi Alfredo Lodrini

una biblioteca tecnica per-sonale ricchissima, realiz-zata negli anni.La nostra conversazionevuole spaziare nel mondodella Scuola, e capire comemai il personaggio Lodrini,quando ne parla, riesce a

Oggi voglio parlaredel geom. AlfredoLodrini, 60 anni

portati molto bene, occhicolmi di benevolenza, checatturano il tuo sguardo, lomettono alla prova e ti ren-dono insicuro.Sono gli occhi di chi ha e-sperienza da vendere, da 40anni imprenditore edile, purnon avendo mai esercitato lalibera professione è iscrittoall’Albo al n. 2648 dal 1976,titolare dell’Impresa Edile “Lodrini geom. Alfredo e C.snc “ con sede a Montichiari,insegnate della Scuola EdileBresciana (S.E.B.) per 29anni, grande appassionatodi materiale da costruzione,esperto in tecniche costrut-tive, passione nata moltopresto e sfociata in una verae propria cultura: possiede

trasmetterti entusiasmo ecuriosità. Seduti in salotto,davanti a un buon caffèdiamo inizio all’amichevolechiacchierata:

Come e quando è iniziata l’espe-rienza alla S.E.B. ?

Si è spesso dato per scontato, parlando di scuola, che la didatticafosse metodologicamente riconducibile a nozioni di travaso, tra unrecipiente già pieno (il “docente”) e un recipiente vuoto, masufficientemente ricettivo (l’“allievo”), sbagliando – secondo me –,perché ritengo che insegnare sia in realtà un’arte, unapredisposizione intellettuale che si acquista, provando e riprovando,commettendo anche degli errori, dove i ruoli intellettivi delle personecoinvolte devono essere attivi: bisogna cioè riuscire a dare all’allievouna nuova forma mentale.L’insegnamento nella Scuola Edile Bresciana, per quanto riguarda icorsi prefestivi, va al di là delle aspettative che riponiamo nelladidattica tradizionale; infatti, chi opera come docente in questoambito, ben presto si rende conto di non rappresentare unacorporazione accademica, ma di esercitare una didattica pratica,imparata sul campo, dove l’esperienza lavorativa “la fa da padrona”ed il pensiero può fornire schemi interpretativi razionali e necessaria superare le difficoltà giornaliere nei cantieri edili.

«Tutto è incominciato nel1977 su proposta del geom.Arturo Costa, già insegnatedella scuola; mi propose difar parte del gruppo dei do-centi per i corsi festivi, in-fatti all’epoca la Scuola EdileBresciana era aperta la do-menica e le lezioni si svol-gevano dalle otto a mezzo-giorno. Il corso di qualifica a-veva una durata triennale edil programma onnicompren-sivo includeva parte delcorso di specializzazione dioggi».

I corsi della S.E.B. erano aperti atutti o solo agli operatori edili?«Inizialmente era aperta atutti, in effetti nei primi anniti capitava di avere come a-lunni, commercialisti, archi-tetti ed altre figure profes-sionali. Nei primi anni ’80 nasce lasezione distaccata di Monti-chiari presso l’Istituto Com-merciale Statale adiacenteal Castello, con tre sezioni.Ogni 15 giorni ci si recavanella sede cittadina di viaGarzetta per svolgere gli o-biettivi didattici di praticalavorativa con la supervi-sione del geom. Pellegrino,allora Direttore della ScuolaEdile, grande conoscitore dicostruzioni fognarie».

Siete sempre rimasti nella stessasede a Montichiari ?«Verso la fine degli anni ’80 ilComune di Montichiari ci a-veva concesso l’utilizzo diun sito conosciuto come exMacello; in quei locali final-mente ci si poteva anche e-sercitare nella pratica, senzadoversi, come già ho accen-nato, recare a Brescia.

SCUOLA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 101

Il geom. Alfredo Lodrini, per 29 anniinsegnante della Scuola EdileBresciana. Le altre fotografie cheillustrano l’articolo risalgono aglianni ’70-’80 e mostrano cerimonieper la consegna di premi agli allievi ogite in visita a cantieri.

Si è continuato ad insegnareai ragazzi in questa sede finoall’anno scolastico 2003/04compreso; da quel mo-mento i corsi prefestivitriennali furono trasformatiin biennali e trasferiti insede».

In questa parentesi Monteclarense iltuo ruolo è stato?«Di insegnante dell’ultimoanno, il terzo, per la preci-sione».

Cosa ricordi con piacere?«Le gite di fine corso; pur a-vendo partecipato a poche,ricordo le visite alla CentraleElettrica di Edolo, alle zoneterremotate del Friuli, allaCentrale idroelettrica sulfiume Mincio in occasionedella sua ristrutturazione».

Cosa ti è rimasto di questa espe-rienza?«Quando penso a questi 29anni di insegnamento allaScuola Edile, mi convinco diaver ricevuto molto di più diquanto io abbia dato.È stato un arricchimentocontinuo, sia professionaleche umano; è scaturito undoppio effetto, da un latol’amicizia con i corsisti e dal-l’altro l’impegno di tutti perfar meglio».

Cosa auguri ai tuoi colleghi inse-gnanti?«Auguro loro di collezionaremomenti felici e ricchi disoddisfazioni, senza mai di-menticare l’obiettivo del no-stro lavoro: quello di far cre-scere i ragazzi, non solo sulpiano prettamente scola-stico, ma anche su quello u-mano. Considera che nei

primi anni di vita dellascuola gli insegnanti eranomaestri elementari prestatialla S.E.B. per la loro pas-sione per l’edilizia».

Il vostro rapporto con la Fiera diMontichiari?«È sempre stato molto posi-tivo: ricordo che furono annidurante i quali la Scuola a-veva una presenza costantein fiera, con uno stand espo-sitivo per pubblicizzare ipropri corsi e le opportunitàche offriva».

Montichiari potrebbe essere un poloformativo importante per la S.E.B.?«Negli anni in cui è rimasta aMontichiari la sezione era unrichiamo molto significativo,un riferimento per moltipaesi limitrofi come Bediz-zole, Calcinato, Lonato, Poz-zolengo, Desenzano, Car-pendolo, Calvisano e partedell’Alto Mantovano, un ser-batoio ragguardevole di gio-vani lavoratori; ritengo chetutt’ora possa considerarsiun polo formativo impor-tante per la Scuola Edile».

Erano presenti altre sezioni perife-riche della Scuola?«Con Montichiari, in pro-vincia erano attive le sezionidi Bagnolo Mella, Rovato eBreno, quest’ultima unica ri-masta dopo la ristruttura-zione dei corsi voluta dallasede».

Che ruolo ha avuto il geom. Costa intutto questo?«È stato il trainer, il collante,l’ossigeno,l’essenza del no-stro lavoro; credo che senzadi lui la sezione di Monti-chiari non avrebbe funzio-

SCUOLA

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nato e preso vita. Per i ra-gazzi era un padre, un col-lega, un amico e per noi un e-sempio».

Perché non si è pensato di trovareuna sede definitiva alla Scuola nelComune di Montichiari?«L’Amministrazione Comu-nale, durante la prima am-ministrazione del sindacoRosa, fece la proposta di co-struire una nuova sede nellaZona artigianale denomi-nata Località Arzaga, inquanto era necessario il riu-tilizzo dell’ex Macello che lísi trovava, ma la propostanon ebbe un seguito».

I ragazzi in questi anni di insegna-mento sono cambiati?«Nei primi anni il 50% degli i-scritti erano uomini tra i 40 e50 anni, affamati di impa-rare, decisamente altritempi, dove la formazione,l’impegno ed i sacrifici eranoall’ordine del giorno.Scomparsa questa genera-zione è incominciata la fasedei ragazzi della scuola del-l’obbligo, per noi docenti ècambiato anche il modo di

insegnare: ci siamo dovutirapportare ad una nuovaclasse, ad un nuovo gruppodi alunni. Dal 2000 in poi,quando finalmente ci era-vamo adeguati ed integratiimparando il modello, nasceuna nuova era, quella deglistudenti extracomunitari,della classe multietnica».

Il periodo migliore?«Decisamente quello vis-suto a Montichiari, l’auto-nomia gestionale ed opera-tiva in quegli anni ci ha per-messo di poter lavorare almeglio. Grande contributo aquesto risultato lo ha datol’arch. Luigi Palladini; con ilsuo arrivo alla sezione diMontichiari come insegnan-te del primo corso e supervi-sore delle attività didat-tiche, ha sancito un evidentesalto di qualità».

Cosa cambieresti?«Nei miei 29 anni di insegna-mento non cambierei nulla:modificherei solo alcuni o-biettivi didattici, proponen-doli con materiali e tecno-logie nuove, dando così un

segnale di ag-g i o r n a m e n t ocontinuo agli a-lunni, cambia-mento che ilmondo del la-voro richiedec o n t i n u a -mente».

TEMPO LIBERO

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Campionati italiani di sciper geometriliberi professionisti

Possiamo però dare un’anti-cipazione: il triumplinoDario Piotti si è laureatocampione italiano di slalomnella categoria A3 Veterani esi è piazzato brillantementesecondo nelle gare di slalomgigante (A3) e slalom gigantenotturno (A3). Il Collegiobresciano, nel punteggio to-tale, si è classificato al se-condo posto alle spalle delCollegio di Sondrio. Notizie

Al momento di an-dare in macchinanon siamo in grado

di dare un resoconto precisodell’avvenimento sportivoche ha interessato la cate-goria e che si è svolto a S. Ca-terina Valfurva (Sondrio) dal13 al 16 febbraio.

piú dettagliate e le classi-fiche complete delle garesaranno pubblicate sul pros-simo numero della rivista, u-nitamente al servizio rela-tivo al convegno tecnicosulla “Attuazione Direttiva2002/91 CE sul rendimentoenergetico nell’edilizia”svoltosi, sempre a S. Cate-rina, in concomitanza con icampionati di sci.

TEMPO LIBERO

106 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Geometra e rallista

di sfidare il cronometro unaprova speciale dopo l'altra.Due anime della stessa per-sona che convivono e spes-so si compensano.Dal punto di vista professio-nale, il geometra Rocco haconseguito il diploma all'i-stituto Tartaglia di Brescianel 1987 e dopo aver ap-profondito i propri studi nel-l'ambito delle materie cata-stali, dal '94 è iscritto al-l'Albo. Come Navigatore la sua car-riera agonistica è iniziata nel1993 quando corse con unapiccola Citroen Ax. Da quel-l'anno per Tommaso Rocco èstato un crescendo con-tinuo, con traguardi semprepiù ambiziosi raggiunti sta-gione dopo stagione. Rocco

ha partecipato a diversicampionati rally con vettureprima del gruppo N e poi delgruppo A, passando alle vet-ture Kit e approdando infinealle Wrc, le World Rally Carche sono considerate le re-gine delle corse di velocitàsu strada. Nel '99 il primo titolo: Roccoè diventato campione ita-liano Under 25 (si calcolal'età del pilota per identifi-care l'equipaggio), al fiancodi Matteo Besenzoni abordo di una Clio WilliamsGruppo A.Dal 2007, Tommaso Rocco èil navigatore dell'ex cam-pione italiano Rally AndreaDallavilla. Nella scorsa sta-gione l'equipaggio Dalla-villa-Rocco ha affrontato

Un geometra perdue carriere. Tom-maso Rocco è tito-

lare di uno studio professio-nale specializzato in topo-grafia e catasto ad Adro,un'attività che conduce dauna quindicina d'anni. Madal 1993 "conduce" anche ipiloti nel Campionato Ita-liano Rally. Il geometra Tom-maso Rocco infatti è un navi-gatore professionista e dalsedile del passeggero deibolidi impegnate sui tor-nanti e sui rettilinei dei rallydi tutto lo Stivale è l'aiutopiù prezioso per i driver.Un uomo solo per due car-riere quindi, un geometradiviso tra la responsabilitàverso professione e clienti ela passione, tutta sportiva,

tutte le 11 gare del campio-nato italiano rally con unaMitsubishi Lancer Evo IX,preparata dalla Mrt di Mi-lano.Nello specifico il navigatore(o copilota, anche se è im-proprio definirlo così) hauna duplice funzione: da unlato far seguire al pilota ilpercorso della gara descrittonel "radar", il documento uf-ficiale che impone il trac-ciato della gara, preoccu-pandosi di coprire i tratti ditrasferimento nei tempi in-dicati dall'organizzazionedella gara. L'aspetto più rile-vate è però quello che ri-guarda le "prove speciali"cioè i tratti cronometrati chel'equipaggio deve percor-rere nel minor tempo possi-bile, cioè la corsa vera e pro-pria. In questa fase il naviga-tore ha a disposizione lenote che insieme al pilota hapreso durante le ricogni-zioni sul percorso. Neipropri appunti quindi il na-vigatore scrive tutte le carat-teristiche del percorso, le in-sidie di ogni curva e i sugge-rimenti da dare al collega alvolante per affrontare al me-glio ogni aspetto del per-corso. Le note naturale-mente sono codificate inuno speciale linguaggio tec-nico e durante la corsa ven-gono urlate nell'interfono. Ma come convivono le dueanime di Tommaso Rocco?"Tra il navigatore e il geo-metra c'è un rapporto di a-more e odio, - esordisce ilgeometra-navigatore. - Irally sono la mia grande pas-sione ma mi costringono a la-sciare lo studio. Ogni gara mitiene impegnato 6 giorni e

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 107

A sinistra: pagina di note di provaspeciale. Nella pagina precedente lapremiazione al Rally di S. Remo.In questa pagina, sotto, duemomenti agonistici con la MitsubishiLancer Evo IX

una certa sicurezza". Ma cosa hanno in comune ilmestiere del geometra equello del navigatore? "Solonel campionato italiano co-nosco almeno altri due o trecolleghi geometri che fannoanche i navigatori - racconta- devo dire che le principalicaratteristiche in comunesono la precisione e l'abilitànella lettura delle mappe".Per Tommaso Rocco infatti"le ricognizioni sul percorsoassomigliano ai sopral-luoghi da fare in ambito pre-fesionale: bisogna cono-scere il territorio e saperequali siano gli elementi datenere presenti in relazioneal tipo di lavoro che si deveeffettuare, nel caso di unacorsa per passare il più rapi-damente possibile senzadanneggiare la macchina. Epoi un rally può essere lungoanche centinaia di chilo-metri e sapere leggere lecartine e le diverse mappeche si utilizzano è fonda-mentale. Non va sottovalu-tato neppure il discorsodelle note: prenderle nelmodo più dettagliato e pre-ciso può fare una significa-tiva differenza nei rally. In-fine non bisogna dimenti-

care che il navigatore è re-sponsabile dei controlli o-rari e delle riparazioni ese-guite nei parchi assistenza,soprattutto della rispon-denza del lavoro ai terminidel regolamento. Cioè un af-fare da geometra".Ma c'è una corrispondenzaanche nel rapporto con letecnologie: "In macchina ab-

quindi per me significa nonessere al lavoro per 70 gior-nate all'anno. Questo è unvero e proprio sacrificio, maper fortuna ho collaboratoriaffidabili a cui posso dele-gare gran parte del lavoro egrazie alla cui professiona-lità posso lasciare lo studioanche per una settimana in-tera. Naturalmente prima dipartire cerco di organizzarele giornate a venire in modoche non ci siano appunta-menti con i clienti e co-munque ogni sera, dopo latappa del rally, sento le ra-gazze dello studio e risol-viamo le eventuali questionisorte durante la mia as-senza".

Tommaso Rocco nel-l'ambiente dei rallyè considerato un

navigatore professionista,inserito all'ottavo postonella "topten" nazionale. "Inquesto momento sono aimassimi livelli nazionali epiù volte sono stato tentatodi lasciare la professione pertentare il grande salto. Maho sempre deciso di tenerela testa sulle spalle e conti-nuare in un settore in cui misento sicuro e che mi offre

biamo il gps, perchè durantele corse il nostro team ha unelicottero di appoggio che cipuò recuperare se ci fosseroproblemi meccanici. Ma bi-sogna sapere dare la posi-zione con precisione e nelmodo giusto. Un'altra opera-zione che si avvicina parec-chio alle competenze di ungeometra". ❑

CULTURA

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Premio di pittura«Emilio Rizzi 2008» un invitoai geometri artisti

porti sociali, diritto del-l’uomo all’esistenza ma-teriale e collettiva nelpieno rispetto della di-gnità, della sicurezza edella salute personali.Il soggetto può essere af-frontato in piena libertà ditecnica e di tendenza e-spressiva, utilizzandoperò gli strumenti ed isupporti bidimensionalipropri della pittura, o inogni caso con un risultatofinale assimilabile allapittura stessa. Sono in-vece escluse dal concorso

le opere che costitui-scono, a tutti gli effetti,delle installazioni ed i-noltre quelle di grafica astampa e disegni.

4 - Al concorso possono par-tecipare, con una sola o-pera originale ed inedita(per la categoria A o B) didimensioni non superioria cm 100x120, artisti ita-liani o stranieri aventiun’età compresa tra i 20 ei 40 anni.

5 - I premi del concorso perun’opera sul tema del la-voro (categoria A) sono:

Per iniziativa del-l’Aref (Associazio-ne artistica e cultu-

rale Emilio Rizzi e GiobattaFerari) è indetto il terzo con-corso nazionale biennale dipittura titolato “Premio E-milio Rizzi 2008”, il cui tema,“Il lavoro”, ben si adatta allasensibilità artistica di moltigeometri appassionati dipittura. Ci è perciò sembratoopportuno dare spazio aquesta iniziativa, pub-blicandone il regolamento.Chi volesse partecipare,tenga presente che il ter-mine ultimo d’iscrizionescade il 30 giugno 2008. Eccodunque il regolamento:1 - Il terzo concorso biennale

nazionale di pittura delPremio “Emilio Rizzi” èpromosso e organizzatodall’Aref - Associazioneartistica e culturale EmilioRizzi e Giobatta Ferrari,con il patrocinio del Co-mune di Brescia, dellaProvincia di Brescia edella Comunità Montanadi valle Trompia, e il con-tributo finanziario del Co-mune di Brescia, della Co-munità Montana di ValleTrompia, della Fonda-zione ASM di Brescia edell’Immobiliare S. Ales-sandro s.r.l. di Brescia.

2 - Il Premio ha lo scopo dipromuovere soprattuttol’attività dei giovani ar-tisti, fornendo loro un’ul-teriore opportunità perproporsi ad ampio pub-blico e in un ambito dovemettere a confronto le ri-spettive ricerche.

3 - Il tema del concorso è Il la-voro, inteso come attivitàproduttiva, base dei rap-

• Primo premio di euro2.500, e la realizzazionedi una mostra perso-nale presso la Galleriadell’Aref di Brescia;

• Secondo premio di euro2.000.

• Terzo premio di euro1.500.

• Un premio speciale“Provincia di Brescia” ri-servato al migliore ela-borato eseguito da un i-scritto ad un’Accademiad’arte nazionale o e-stera, pubblica o pri-vata.

È messo inoltre in palio:• Un premio “Vittoria A-

lata” del Comune diBrescia per la realizza-zione di un bozzettopittorico per un mani-festo che sensibilizzisui problemi della sicu-rezza sui luoghi di la-voro (categoria B)*.

* Il bozzetto dovrà essere realizzato e-sclusivamente in forma pittorica, e-scludendo ogni intervento di com-puter, di grafica o di altre tecniche as-similabili alla grafica stessa, inclusoil disegno.

Tutte le opere premiatediventano di proprietàdell’ente organizzatoredel Premio, e sono de-stinate al finanzia-mento delle attività ar-tistiche e culturali del-l’Aref, prima fra tuttequella della successivaedizione del concorso.

6 - Viene istituita una Giuriacomposta da 5 membriscelti tra: critici d’arte,pubblicisti, insegnanti,artisti e galleristi di chiarafama. Le decisioni della-Giuria sono insindacabilied inappellabili da parte

CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 109

frequenza a corsi, la do-cumentazione dei pre-mi acquisiti, cataloghi epubblicazioni di mo-stre, rassegne stampa,ecc.La documentazionepresentata non sarà re-stituita perché conser-vata nell’archivio delconcorso.

8 - La Giuria dopo aver at-tentamente esaminato lefotografie e i dossier in-dica i candidati ammessial concorso inviando lorouna comunicazione scrit-ta entro il 15 luglio 2008. Icandidati ammessi de-

vono inviare l’opera o re-capitarla a mano presso lasede dell’Aref in viaGrazie 24/a a Brescia, dal1° al 15 settembre 2008 enon oltre. L’opera presen-tata al concorso, di di-mensioni non superiori acm 100x120, deve essereincorniciata con semplicilistelli di legno senzavetro, munita di attacca-glia apposita, recante atergo su un cartellino ilnome, cognome, indirizzodell’autore, il titolo del-l’opera, le dimensioni incm, la tecnica e la firmaautografa dell’artista. L’o-

di chiunque.7 - L’iscrizione si effettua

spedendo o recapitandoa mano entro e non oltre il30 giugno 2008 presso lasede dell’Aref in viaGrazie 24/a Brescia 25122:• n. 1 fotografia professio-

nale a colori (max. cm20x25) dell’opera cheviene presentata alconcorso, recante atergo il nome, cogno-me, indirizzo, titolo del-l’opera, dimensioni,tecnica, firma autografadell’artista;

• la quota di iscrizione alconcorso di euro 25(venticinque) in nessuncaso restituibile, daversare direttamentepresso la sede dell’Arefoppure sul c/c n. 11314,intestato all’Associa-zione artistica e cultu-rale Emilio Rizzi e Gio-batta Ferrari (Aref), IbanIT13R0350011209000000011314 presso l’UBI -Banco di Brescia sededi Piazza Loggia a Bre-scia, con causale Iscri-zione al Concorso E-milio Rizzi 2008.Una copia della rice-vuta dell’avvenuto pa-gamento deve essereallegata alla scheda d’i-scrizione.

• la scheda di iscrizionedebitamente compilata(presente nel sitowww.aref-brescia.it);

• un dossier personaleche documenti e certi-fichi l’iter formativo eprofessionale del can-didato, allegando ad e-sempio copia dei titolidi studio, di merito, di

pera spedita alla sededell’Aref deve essere in-viata porto franco, oppor-tunamente imballata.Qualsiasi opera presen-tata senza i requisiti ri-chiesti è esclusa dal con-corso. L’Aref, pur assicu-rando la massima dili-genza nella custodiadelle opere, non assumenessuna responsabilitàcirca i danni di qualsiasigenere, che possono veri-ficarsi nel trasporto e du-rante la permanenza nelperiodo del concorso. LaGiuria comunica i nomidei vincitori entro il mesedi settembre 2008.

9 - L’assegnazione dei premiavviene in una cerimoniapubblica all’inaugura-zione della mostra delleopere vincitrici e am-messe. Le opere espostein mostra possono esseremesse in vendita su auto-rizzazione degli artisti;l’Aref trattiene il 20% sul-l’importo di ciascuna o-pera venduta a titolo dirimborso spese. Le opereesposte possono essereritirate dall’artista, da unsuo incaricato, dall’even-tuale acquirente solodopo la chiusura dellamostra e non oltre 15giorni dalla conclusionedell’intera manifesta-zione.

10 - L’iscrizione al Premio im-plica da parte del concor-rente la conoscenza e l’ac-cettazione delle presentinorme, comprese quelledella Legge n. 265 sullaprivacy e le sue succes-sive modifiche.

Scheda d’iscrizione

Al Presidente del Direttivo dell’Aref

Il/La sottoscritto/a (Cognome e nome)……………………………………………………………....

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………....

nato/a a (luogo/provincia di) ………………………………………..…………………………………………...

il (giorno/mese/anno) ………………………………………………....…………………………………………………..

Indirizzo (località, via, n. civico, CAP/Prov. ………………………...…………………………

..................................………………………………………………….……………………………………………………………………………..

Telefono …………………………………………………………………………………………………………………………………....

e-mail …………………………………………………………………………………………………………………………………………

titolo/i di studio ……………………………………………………………………………………………………………………

cod. fiscale ……………………………………………………………………………………………………………………………..

a conoscenza delle disposizioni stabilite nel bando di concorsodell’Aref

CHIEDE

di iscriversi al Terzo Concorso nazionale biennale di pittura delPremio “Emilio Rizzi 2008”:

A. un’opera sul tema del lavoroB. bozzetto pittorico per un manifesto che sensibilizzi sui

problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro

allegando la documentazione richiesta all’art. 7 del bando.

In fede

Firma leggibile ………………………………………………………...……………………………………………………………

Data ……………………………………………………………………………………………………………………………………………..

CULTURA

110 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Note nuove sulla fontana della Pallata

Franco Robecchi

Nonostante la vivacità culturale di una città impor-tante come Brescia, restano spesso, nella culturadiffusa dei suoi cittadini, anche colti, sacche di in-

dagini non approfondite, persino inerenti ad elementi chefanno parte del più noto patrimonio comune. È il caso di ar-chitetture e di monumenti della città, che si danno per co-nosciuti e sui quali non viene svolta alcuna ulteriore inda-gine, con il risultato che la conoscenza rimane ferma a luoghicomuni, a poche notizie sempre ripetute e ricopiate da au-tore in autore, da guida turistica a guida turistica. Fino apochi anni fa non esisteva né una ricerca scientifica sullastoria della Loggia, peraltro monumento simbolo di Brescia,né sul Teatro Grande, nésugli Spedali Civili e nep-pure sul Castello o sulTeatro Sociale. La ricerca el’editoria universitaria se-guono loro vie, moltospesso del tutto aliene dalcontribuire alla coscienzacollettiva del sentire co-mune, che deve essere in-nanzitutto interessato adimpossessarsi cultural-mente dei propri luoghi edella propria storia e non aqualche astruseria ultraspe-cialistica, che spesso attienepiù alle carriere professio-nali dei docenti che non alleistanze della comunità eche, altrettanto di sovente,ha tutte le caratteristichedeteriori di quello che, neidizionari, si dice appunto“accademico”. Venendo al tema di questenote, voglio riferirmi ad unmonumento ultranoto aiBresciani, la Fontana dellaTorre della Pallata. Su diessa è stato molto scritto,ma pare che alcune osserva-zioni essenziali non sianomai state fatte, il che ha por-tato al trascinarsi di notiziesempre uguali e sempre la-cunose. Voglio qui, invece,aggiungere qualche consi-derazione nuova.La fontana, che forse riprese

una vasca precedente, secondo Marin Sanudo, che scrivevanel XV secolo, esistente fin dal 1243, fu collocata nel 1597 edebbe tanto risalto nell’immagine della città da essere raffi-gurata nella prima mappa “scientifica” della città pubblicataa stampa, quella nota come “mappa del Rascicotti”, del1599. La fontana fu progettata da Pietro Bagnatore, pittore earchitetto nativo di Orzinuovi, nonché tecnico del comunedi Brescia. L’esecuzione fu affidata allo scultore veroneseValentino Bonesini, probabilmente per le parti architetto-niche, e ad Antonio Carra per le quattro statue. La fontanapresenta una bassa vasca di bella forma sagomata, che, pro-prio per la sua accessibilità, veniva usata dalle donne del

quartiere, fino al primo No-vecento, per lavare i panni.La fontana si sviluppaquindi su un paramento ar-chitettonico addossato almuro della torre, con anda-mento piramidale. Su unprimo zoccolo si hanno, ailati, due statue simme-triche, raffiguranti uomininudi, barbuti, semisdraiati,con la fronte cinta da una co-rona di foglie acquatiche,che poggiano la schiena suun volume arrotondato, chepotrebbe raffigurare unasorta di orcio, o di anfora, dalquale esce uno dei fiottid’acqua della fontana. Entroil braccio ripiegato tratten-gono una cornucopia colmadi frutti. Tradizionalmentele due figure sono state rite-nute allegoriche del fiumeMella e del torrente Garza,ma vi fu chi vi volle vederesimboleggiati i due grandilaghi bresciani, di Garda ed’Iseo. Di figure allegorichecomunque si tratta e ovvia-mente riferite al modelloclassico delle divinità flu-viali e acquatiche. L’ascen-dente iconografico diqueste due statue è lam-pante. In Roma, sia in spaziesterni, sia nei Musei vati-cani, e anche nel Museo delLouvre, esistono statue as-

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Nella pagina precedente: la Torredella Pallata, oggi.A destra: la fontana della Pallata

solutamente simili a quellebresciane, di fattura ro-mana, con modelli elleni-stici. Una è presente anche aNapoli, nella Piazzetta Nilo.Ben note dovevano essereal Bagnatore le statue ro-mane che ornano la facciatadel Palazzo Senatorio, sulCampidoglio. Furono là col-locate da Michelangelo nel1543. Le sculture, del II se-colo, che erano, originaria-mente, nelle terme di Co-stantino sul Quirinale, e cheraffiguravano i fiumi Nilo eTigri, sono molto simili aquelle bresciane sia per ilcontenuto, sia per la forma.Anch’esse fanno parte diuna fontana, che ha moltipunti in comune con l’operabresciana. Si pensi che,anche in quel caso, nella nic-chia centrale che sta dietrola vasca, fu collocata unastatua di Minerva, adattata araffigurare una Dea Roma.Sul Campidoglio le figuremaschili, barbute, nude, macon un drappeggio sullegambe, impugnano una cor-nucopia, evidente simbolodella fecondità agricola chei corsi d’acqua garantivanoalle terre da loro attraver-sate. D’altra parte uno deimiti posti all’origine dellacornucopia (corno della ric-chezza, letteralmente), oltrequello della capra Amaltea, si riferisce proprio al cornospezzato di Acheloo che, trasformatosi in toro, ebbe lapeggio nella lotta perdente con Ercole. Acheloo, per salvarsisi gettò nel fiume che da lui prese il nome e il corno spez-zato, riempito dalla Naiadi di messi, divenne il simbolo deifrutti della campagna che quel fiume fecondava e, in gene-rale, simbolo di ricchezza alimentare e ricchezza generale.Ritornando alle statue romane, ricordiamo che la bella statuadel Nilo conservata nei Musei Vaticani, già dotata di tutti glielementi iconografici che caratterizzarono la famiglia dellerepliche, copia di scultura ellenistica del primo secolo, fu

scoperta nel 1513 e poteva, quindi, essere nota agli artistibresciani. Riferendoci ancora alle statue del Campidoglio, vadetto che, mentre la statua raffigurante il Nilo rimase con lapiccola sfinge addossata alla figura maschile, la statua cheraffigurava il Tigri fu modificata, nel XVI secolo, con nuovesculture, per rappresentare il Tevere. La piccola tigre, che e-sisteva sotto il braccio della statua, fu trasformata in lupa efurono aggiunti i piccoli Romolo e Remo. Fu quindi il Teveread assumere spesso quella raffigurazione, che appare anchein numerose monete romane. Molto esplicita, fra le molte raf-figurazioni del Tevere, è la grande statua del Louvre, dove la

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figura sdraiata è anche piùnuda, e quindi più simile aquelle bresciane. Di età a-drianea, la statua fu rinve-nuta nel 1512 e, a sua volta,riprendeva modelli elleni-stici, riferiti a raffigurazioni digrandi fiumi, fra i quali emer-geva il Nilo. Anche le statuedelle fontane che danno ilnome alla via romana delleQuattro fontane, raffigurantii fiumi Arno e Tevere, di fineCinquecento, sono molto si-mili alle sculture bresciane.Nella fontana della Pallata,al centro del piano dellestatue sdraiate si innalzaun’edicola con nicchia, rac-cordata con la vasca, ai lati,tramite due volute, sulle cui spirali inferiori sono collocatidue pilastrini, sormontati da piccoli obelischi. La nicchiacentrale accoglie la statua dominante, di un tritone. Come ènoto il tritone deriva la sua immagine, anch’esso, dalla mito-logia greca. Tritone era figlio della nereide Anfitrite e di Po-seidon, il Nettuno romano, dio del mare. Era tipicamente do-tato di buccine, corni sonoricostituiti da conchiglie, conle quali quietava le tem-peste e annunciava Nettuno.Il tritone, simile alle sirene,ma in versione maschile, eraun essere ibrido, avente laparte anteriore del corpo ditipo umano e l’inferiore acoda di pesce. In genere,contrariamente alle sirene,possedeva un’appendicebifida, che di più richiamavale gambe. Il tritone della Pal-lata soffia nella duplice buc-cina e mostra, evidenti, leappendici a coda di pesce,soprattutto nei rari periodiin cui la statua è reduce dapuliture e non è, quindi, in-crostata dai depositi rossa-stri e bruni lasciati dal-l’acqua. In Brescia altri tritoniappaiono nelle decorazionidi architetture pubbliche.

Sono scolpiti in alcuni fregi del Palazzo della Loggia e su unacolonna d’altare della chiesa di San Francesco. Anche il tri-tone fu spesso usato fra le sculture di fontane, per l’ovvio si-gnificato idrico. Celebre è la fontana, detta, appunto, del Tri-tone, esistente in Roma, opera del grande Gian Lorenzo Ber-nini, del 1643. Anche in quella fontana, come in Brescia,

La figura femminile centrale, traMinerva e Brescia armata, ricca dicornucopia.Veduta frontale della fontana.In basso: le due figure maschili posteai lati della struttura architettonica

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l’acqua sgorga dalla conchiglia sonora e scroscia in duegrandi conchiglie a ventaglio, nervate, quelle che, con riferi-mento al noto nesso con la tomba dell’apostolo Giovanni aSantiago de Compostela, nonché con l’esibizione sul man-tello, la cappa, che ne facevano i pellegrini a quella tomba,è divenuta nota come capasanta. Spesso le acquasantiere

delle chiese erano, appunto, a forma di “conchiglia di SanGiacomo”, così come lo furono i catini absidali delle nicchie(nicchio significa, appunto, conchiglia) in innumerevoli ar-chitetture rinascimentali e nei dipinti che le riproducono,per l’elegantissima simmetria raggiata del ventaglio. Tritonisono anche nella celeberrima Fontana di Trevi, in Roma.

A coronamento della pira-mide architettonica dellafontana, sopra l’edicola, staseduta una figura femminile,seduta, chiaramente allu-siva a Minerva, sia per l’elmoche indossa, sia per il meda-glione sul petto, che rac-chiude una testa di Gorgone.Altrettanto trasparente è unrimando alla raffigurazioneche, nella statua si sovrap-pone, riferita a Brescia l’ar-mata e la ferrea, costruttricedi armi e guerriera. Brescia fuspesso raffigurata nelle sem-bianze di Minerva. Brescia ècitata anche nel leone ram-pante, stemma civico, che fuscolpito sul fondo della nic-chia.La presenza di divinità atti-nenti alle acque, nel disegnodi fontane, è persino ovvianella classicità e fino al Neo-

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classicismo. Si ricordi la notissima Fontana dei Fiumi, diPiazza Navona. In Brescia va citata, almeno, la bella fontanaprivata che si trova nel cortile del Palazzo Fenaroli, poi Bet-toni, in Via Marsala 17. La fontana, probabilmente secen-tesca, è sormontata dal dio Nettuno, posto su una strutturascultorea che include quattro grandi conchiglie che raccol-gono l’acqua e poggia sul dorso di una sorta di mostruosa te-stuggine. La fontana della Torre della Pallata trascina nel significatol’intera architettura. La Torre esalta, come visto, le acquebresciane e cita Pallade Atena. A quest’ultima entità è statofatto risalire anche il curioso nome della torre. Soprattutto

in epoca neoclassica, nella quale il mito greco eromano era tenuto in grande considerazione, vifu chi collegò il nome oscuro di Pallata a Pallade,l’epiteto di Atena. Forse era stata la figura scol-pita, appunto allusiva ad Atena-Minerva, a sug-gerire quella versione etimologica. Tra le molteversioni di origine di Pallade ne esiste una cu-riosamente riferibile alla torre. Si narra che A-tena fosse stata allevata dal dio del fiume Tri-tone. I due personaggi sarebbero, per ciò, raffi-gurati, nella fontana, uno accanto all’altro.Insomma, la Fontana della Pallata ha ascendenzemitologiche e artistiche ben chiare, che colle-gano, ancora una volta, la cultura locale al climaintellettuale nazionale, come è sempre stato ecome, invece, troppo spesso, si tende ad igno-rare, relegando la vita artistica bresciana in un’im-meritata collocazione provinciale e vernacolare.

La fontana del Tritone, in Roma,opera del Bernini; Le due figureraffiguranti i fiumi nella via romanadelle QuattroFontane.In basso: la straordinaria statuaellenistica raffigurante il Nilo (asin.), dei Musei Vaticani; una delledue statue raffiguranti i grandi fiumiantichi, sul Campidoglio; la statuaraffigurante il Nilo del Louvre.

a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Novità di LeggeNovità di Legge

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Finalità della rubrica è di contribuire all’informazione sull’emana-zione di leggi, decreti e circolari pubblicati sulla Gazzetta Ufficialedella Repubblica e sul Bollettino Ufficiale della Regione Lom-bardia.I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i conte-nuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi uf-ficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri.

Determin. Aut. Vig. Contratti Pubblici 11/10/2007 n. 8 (GU26.10.2007 n. 250)Diritto di prelazione nelle procedure di Project Financing e disci-plina transitoria applicabile a seguito del D.Lgvo 31.7.2007 n.113.

D.L. 30/10/2007 n. 180 (GU 31.10.2007 n. 254)Differimento termini in materia di autorizzazione integrata am-bientale e norme transitorie. (La norma transitoria introdotta dal-l'art 2 del DL 180/07 dispone, tra l'altro che nelle more del rilasciodell'autorizzazione integrata ambientale di cui al D.Lgs 59/2005,gli impianti già in esercizio per i quali sia stata presentata relativadomanda nei termini previsti, possono proseguire la propria atti-vità nel rispetto della normativa vigente e delle condizioni stabi-lite nelle autorizzazioni ambientali di settore già rilasciate). In vi-gore dal 31.10.2007.

L. 29/11/2007 n. 222 (Suppl. Ord GU 31.11.2007 n. 279)Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge1.10.2007 n. 159 recante interventi in materia economico-finan-ziaria per lo sviluppo dell'equità sociale.(Collegato alla finanziaria)

Circ. Mn. Infrastrutture 16/11/2007 n. 24734 (GU 21.11.2007 n.271)Affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. (I chiarimentiforniti si applicano alle aggiudicazioni di incarichi di progetta-zione, di direzione lavori, di coordinamento della sicurezza in fasedi progettazione e di esecuzione, e riguardano gli aspetti relativialle modalità di scelta del contraente ed alla valutazione econo-mica delle offerte).

D. Min. Interno 25/10/2007 (GU 5.11.2007 n. 257)Modifiche al decreto 10/3/2005 concernente “Classi di reazioneal fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opereper le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'in-cendio. (Il provvedimento sostituisce gli allegati A e C al DM10.3.2005 recante "Classi di reazione al fuoco per i prodotti da co-struzione...”). In vigore dal 6.11.2007

D. Min. Interno 22/10/2007 (GU 3.11.2007 n. 256)Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la in-stallazione di motori a combustione interna accoppiati a macchinageneratrice elettrica o a macchina operatrice a servizio di attivitàcivili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.(Sono soggette all’applicazione delle norme in oggetto tutte le in-

stallazioni di nuova realizzazione, successive cioè al 2.1.2008,data di entrata in vigore del provvedimento, aventi potenza elet-trica complessiva compresa fra 25 KW e 2.500 KW a servizio diattività civili, industriali, agricole, artigianali , commerciali e di ser-vizi). In vigore dal 2.1.2008.

D. Min. Economia e Finanze 3/10/2007 (GU 8.11.2007 n. 260)Individuazione soggetti esonerati dall’obbligo di tracciabilità deipagamenti. (Premesso che l’art 35 della L. 248/2006 cd decretoBersani disponeva che i compensi professionali per l’esercizio diattività professionali devono essere riscossi esclusivamente me-diante assegni non trasferibili o bonifici ovvero altre modalità dipagamento bancario o postale, nonché mediante sistemi di pa-gamento elettronico che, come modificati dalla L. 296/2006, scat-tano al superamento delle seguenti soglie:€ 1.000 fino al30/6/2008; € 500 dall’1/7/2008 al 30/6/2009; € 100dall'1/7/2009; ciò premesso, il Decreto 3/10/2007 introduce re-troattivamente e cioè dal 1.11.2007 cause dei esonero dai sud-detti obblighi senza limiti di importi e di scadenze temporalipurché il soggetto tenuto al pagamento rientri in uno dei seguenticasi:– persona fisica il cui reddito complessivo non sia superioreall'importo annuo dell’assegno sociale; – persona fisica non resi-dente ai sensi dell’art 2 del T.U.I.R. DPR 917/1986; – persona di-versamente abile che presenti una minorazione fisica, psichica osensoriale stabilizzata o progressiva che è causa di apprendi-mento, di relazione o di integrazione lavorativa. In tali casi occorreche il soggetto tenuto al pagamento produca una apposita di-chiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa e sottoscritta aisensi del DPR 445/2000). In vigore dal 1.11.2007.

D.Min.Lavoro e Previdenza sociale 24/10/2007 (GU31.11.2007 n. 279)Documento unico di regolarità contributiva -DURC(Estensione dell’obbligo di presentazione del DURC a tutti i datoridi lavoro ai fini dell’utilizzo dei benefici normativi e contributivi inmateria di lavoro e legislazione sociale previsti dall'ordinamentononché ai fini del godimento di quei benefici e sovvenzioni pre-visti dalla disciplina comunitaria; il decreto stabilisce inoltre cheai fini della fruizione delle agevolazioni normative e contributive ilDurc ha validità mensile, mentre nel solo settore degli appalti pri-vati il Durc ha validità trimestrale). In vigore dal 30.12.2007

Circ. Min. Salute 31/10/2007 (GU 19.11.2007 n. 269)Linee guida relative alle caratteristiche igieniche minime costrut-tive e gestionali dei bagni mobili chimici.

118 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/4

Sopralzo fabbricato con recuperodel sottotetto nel centro storicoCon la presente sono a richiedere se serve il parere dei confinantidovendo sopralzare una porzione di fabbricato a schiera attual-mente di altezza uguale su ambo i confini.Il Comune rilascia la concessione edilizia in forza di una normadove si evince che se «nel raggio di 10 metri esiste un fabbricatopiú alto si concede autorizzazione ad alzarlo con altezza massimapari al fabbricato esistente».Da parte del Comune, non viene richiesta convenzione con i vicini.Dovendo acquistare l’immobile, e questo solo in funzione dellapossibilità di alzare di un piano, sono a chiedere vostra cortese ri-sposta al quesito.

geom. B.B.

La risposta non verte tanto sul consenso dei confinanti, ma sullalegittimità di un titolo abilitativo che autorizzi il sopralzo di un fab-bricato inserito in una cortina di edifici sulla base di una normadello strumento urbanistico.Pare strano che le norme stabiliscano un’ipotesi come quella pro-spettata che palesemente si scontra con la disciplina del decretoministeriale n. 1444 del 1968 in ordine ai limiti inderogabili di al-tezze, di distanze fra fabbricati … da osservare ai fini della forma-zione degli stumenti urbanistici o alla revisione di quelli esistenti.Se la disciplina edilizia e urbanistica locale consente il sopralzo diuna porzione di una cortina di edifici purché la sua altezza non su-peri quella dell’edificio piú alto che si trova nel raggio di metri 10da questo, il Comune può rilasciare il permesso di costruire, senza

alcuna convenzione con i proprietari confinanti in quanto non pre-vista né tanto meno prescritta.Non ritengo che tale titolo abilitativo sia legittimo, in quanto viziatoda una norma del P.R.G. in contrasto con i dettami fondamentalidell’urbanistica ed in particolare con il decreto ministeriale sopracitato.Il permesso consentirebbe quindi al suo titolare di sovralzare l’e-dificio in virtú di una norma che potrebbe essere impugnata da chiha un interesse legittimo da difendere.Questo significa che il proprietario del fabbricato piú alto, che sitrova a meno di dieci metri dal sopralzo, potrebbe aimpugnare iltitolo abilitativo rilasciato e le norme del PRG perché illegittime.Il Tar, quale organo competenete al giudizio di legittimità di attiamministrativi (PRG e PDC), potrebbe dichiarare inefficace lanorma in discorso con il conseguente annullamento del permessodi costruire relativo al sopralzo.Questo però se viene impugnata la norma del PRG, perché altri-menti il p.d.x continua a mantenere i suoi effetti.Per cui, alla fine, la valutazione finale spetta all’interessato, il qualesa a cosa può andare incontro nell’acquistare l’immobile e so-vralzare lo stesso sulla base di una norma di quel genere.Si tenga conto che la recente giurisprudenza amministrativa e lagiustizia ordinaria, su questioni che riguardano il sopralzo dei sot-totetti a scopo abitativo, ha espressamente affermato che nonsono ammesse deroghe alle distanze tra fabbricati e che le stessedevono rispettare quelle prescritte dal decreto ministeriale del1968, nulla rilevando che le norme dello strumento urbanistico lo-cale disponga diversamente.

geom. Antonio Gnecchi

a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Il mondo di B. Bat.

120 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

Aggiornamento Albo

Iscrizioni all’Albo con decorrenza 28 gennaio 2008N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

5725 Bino Giuseppina Iseo (Bs) 24/06/1975 25050 Montisola (Bs) loc. Siviano 221 su trasf. a Milano

5726 Montani Mauro Ghedi (Bs) 31/05/1969 25016 Ghedi (Bs) via Monte Santo 10

5727 Barozzi Luigi Brescia 19/06/1978 25121 Brescia via Inganni 4

5728 De Netto Giovanni Chiari (Bs) 30/06/1979 25030 Coccaglio (Bs) via Fratelli Rosselli 25/C

5729 Tarentini Michele Brescia 27/02/1978 25075 Nave (Bs) via Bologna 40

5730 Ferrari Franco Brescia 14/03/1974 25074 Idro (Bs) via Monte S. Michele 29

5731 Razzi Luca Gavardo (Bs) 28/09/1983 25080 Tignale (Bs) piazza Cavour 5

5732 Zaina Manuel S. Giovanni Bianco (Bg)05/02/1980 25087 Salò (Bs) via P. Zanoli 5

5733 Barbieri Christian Calcinate (Bg) 25/08/1984 25030 Paratico (Bs) via Gorizia 7

5734 Belleri Maurizio Gardone V.T. (Bs) 12/03/1981 25068 Sarezzo (Bs) via Seradello 284

5735 Bianchi Ivano Edolo (Bs) 06/03/1982 25040 Corteno Golgi (Bs) via Caduti Resistenza 38

5736 Damioli Giacomo Lovere (Bg) 10/01/1985 25040 Cividate Camuno (Bs) via Marconi 62

5737 Franceschini Elisa Desenzano d. G. (Bs) 30/12/1984 25010 S. Felice d. Benaco via dei Pescatori 12

5738 Frassi Ivan Iseo (Bs) 07/11/1981 25055 Pisogne (Bs) via Trighetto 55

5739 Gatelli Luigi Brescia 09/03/1980 25070 Caino (Bs) via Fucina 5/C

5740 Gilberti Stefania Iseo (Bs) 12/03/1984 25038 Rovato (Bs) via Manganino 2

5741 Almici Chiara Iseo (Bs) 07/12/1984 25055 Pisogne (Bs) via Don A. Trivulzi 10

5742 Andreoletti Enrico Matteo Brescia 27/04/1984 25038 Rovato (Bs) via S. Anna 106

5743 Azzini Roberta Manerbio (Bs) 15/02/1985 25020 Pralboino (Bs) largo IV Novembre 16

5744 Barbieri Giovanna Iseo (Bs) 04/04/1985 25047 Darfo (Bs) via S. Rocco, 9 - Erbanno

5745 Bellini Stefano Brescia 27/07/1986 25010 S. Zeno N. (Bs) via E. Bianchetti 6

5746 Bellomi Fabio Manerbio (Bs) 17/05/1982 25040 Corteno Golgi (Bs) via Mazzini 110

5747 Berno Simone Desenzano d. G. (Bs) 26/04/1985 25080 Polpenazze (Bs) via Vedrine 23

5748 Bertazzoli Fabio Chiari (Bs) 28/05/1982 25037 Pontoglio (Bs) via Piave 23

5749 Bolgarini Giulio Desenzano d.G. (Bs) 02/01/1979 25015 Desenzano d. Garda (Bs) via N. Sauro 36

5750 Bonetti Riccardo Edolo (Bs) 15/06/1979 25135 Brescia via Guido Puletti 14

5751 Boniotti Matteo Ponte dell’Olio (Pc) 29/03/1984 25080 Botticino (Bs) via Molinetto 54

5752 Bontempi Paolo Leno (Bs) 15/10/1982 25016 Ghedi (Bs) via Romanino 34

5753 Camossi Andrea Darfo B. Terme (Bs) 28/05/1976 25047 Darfo (Bs) via Cappellini 29

5754 Colombo Michele Chiari (Bs) 21/02/1984 25030 Roccafranca (Bs) via Longobardi 11

5755 Fanetti Paolo Domenico S.Edolo (Bs) 23/09/1968 25048 Edolo (Bs) via Mulini 5

5756 Fedrighi Antonella Breno (Bs) 03/09/1981 25042 Borno (Bs) via Milano 22

5757 Ferrari Francesca Iseo (Bs) 03/03/1985 25040 Cortefranca (Bs) via Roma 31

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1- 121

N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

5758 Furloni Matteo Breno (Bs) 24/08/1984 25053 Malegno (Bs) via Fontana 13

5759 Gazzara Emanuele Chiari (Bs) 18/03/1984 25038 Rovato (Bs) via Dusi 19

5760 Gnaccarini Elisa Montichiari (Bs) 17/06/1984 25018 Montichiari (Bs) via Cavour 81

5761 Legrenzi Denis Chiari (Bs) 16/10/1986 25030 Trenzano (Bs) via S. Valentino 11

5762 Magro Malosso Consuelo Milano 16/01/1983 25030 Castrezzato (Bs) via Piave 43/45

5763 Manenti Sergio Brescia 10/12/1975 25030 Mairano (Bs) via S. Pertini 3/B - Pievedizio

5764 Massolini Matteo Gavardo (Bs) 15/04/1986 25085 Gavardo (Bs) via Terni 152

5765 Mongiello Michele Desenzano d. Garda (Bs) 07/06/1983 25087 Salò (Bs) via Ferrante Aporti 1

5766 Moraschinelli Marco Tirano (So) 23/07/1982 25050 Paderno Franciac. (Bs) via Moretto 15

5767 Moscatelli Francesco Brescia 17/09/1977 25073 Bovezzo (Bs) via Battisti 20

5768 Nodari Susanna Chiari (Bs) 10/05/1986 25030 Castecovati (Bs) via Urago d’Oglio 2/A

5769 Oggioni Enrico Desenzano d.G. (Bs) 08/10/1979 25015 Desenzano d. Garda (Bs) via Sirmione 5

5770 Pavanello Fabio Brescia 15/12/1981 25125 Brescia via Corsica 194

5771 Petissi Stefano Gardone V.T. (Bs) 19/07/1984 25069 Villa Carcina (Bs) via Trieste 28

5772 Peyrani Marzia Breno (Bs) 23/12/1979 25050 Ossimo (Bs) via Pineta 14

5773 Pizzamiglio Luigi Brescia 31/08/1986 25027 Quinzano d’Oglio (Bs) via Leone XIII 10

5774 Raccagni Davide Brescia 16/09/1983 25132 Brescia villaggio Badia traversa II 2

5775 Rambaldini Loredana Gardone V.T. (bs) 21/11/1986 25068 Sarezzo (Bs) via Don Vitale Consoli 39

5776 Rambotti Simone Desenzano d. G. (Bs) 21/09/1985 25017 Lonato (Bs) via S. Tomaso 19/C

5777 Spagnoli Valerio Montichiari (Bs) 26/02/1984 25018 Montichiari (Bs) via S. Antonio 7

5778 Taiola Claudio Brescia 15/10/1983 25065 Lumezzane (Bs) via Campolupi 24

5779 Tedeschi Valentina Iseo (Bs) 21/02/1984 25047 Darfo (Bs) via Lepetit 34

5780 Turrini Margherita Chiari (Bs) 03/12/1981 25030 Castelcovati (Bs) via Marconi 6

5781 Volpi Jenni Orzinuovi (Bs) 16/06/1983 25039 Travagliato (Bs) via S. Maria dei Campi 7

5782 Zani Davide Brescia 27/04/1986 25010 Montirone (Bs) via Palazzo 80

5783 Zubani Enrico Brescia 23/11/1976 25100 Brescia via della Trisia 98

Cancellazioni dall’Albo N.Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Cancellazione Motivo

5606 Fausti Andrea Gardone V.T. (Bs) 20/07/1985 25061 Bovegno (Bs) via IV Novembre 28 03/12/2007 Decesso

5490 Acerbi Rinaldo Ostiano (Cr) 22/08/1948 25020 Milzano (Bs) via B. Croce 12 31/12/2007 Dimissioni

4477 Baronio Stefano Manerbio(Bs) 14/02/1970 25028 Verolanuova (Bs) via Giotto 4 bis 31/12/2007 Dimissioni

122 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

1799 Battaglia Domenico Orzinuovi (Bs) 23/08/1939 25034 Orzinuovi (Bs) via Galilei 41 31/12/2007 Dimissioni

4222 Comaglio Davide Gavardo (Bs) 02/03/1973 25085 Gavardo (Bs) via Rampeniga 10 31/12/2007 Dimissioni

1613 Consoli Angiolino S. Zeno Nav. (Bs) 02/02/1944 25124 Brescia via Div. Tridentina 38 31/12/2007 Dimissioni

3996 Corsini Alessandro Montichiari (Bs) 30/11/1956 25124 Brescia via Rodi 47 31/12/2007 Dimissioni

1957 Cortese Gianpaolo Gardone Riv. (Bs) 01/03/1944 25080 Gardone Riv. (Bs) via Bezzuglio 9/a 31/12/2007 Dimissioni

1479 Faini Giovanni Rodengo Saiano 22/08/1944 25133 Brescia via Zampori 8 31/12/2007 Dimissioni

5454 Filisina Francesca Brescia 28/02/1973 25080 Prevalle (Bs) via Bonsignori 14 31/12/2007 Dimissioni

2093 Franchini Valter Salò (Bs) 12/05/1946 25087 Salò (Bs) via S. Iago 22 31/12/2007 Dimissioni

5485 Gozzi Roberto Breno (Bs) 19/02/1981 25040 Cevo (Bs) via Roma 3 31/12/2007 Dimissioni

1588 Lancelotti Osvaldo Prevalle (Bs) 16/10/1942 25080 Prevalle (Bs) via Volta 10 31/12/2007 Dimissioni

4940 Leonardi Sandra Angera (Va) 13/07/1975 25040 Gianico (Bs) via Caduti Campelli 43 31/12/2007 Dimissioni

3663 Manenti Carlo Giuseppe Castrezzato (Bs) 12/10/1937 25038 Rovato (Bs) via X Giornate 7 31/12/2007 Dimissioni

3289 Modina Giovanni Castelli Calepio (Bg) 30/10/1954 25036 Palazzolo s.O (Bs) via Bergamo 66 31/12/2007 Dimissioni

5293 Pedersoli Marco Iseo (Bs) 23/07/1976 25050 Pian Camuno (Bs) via XXV Aprile 19 31/12/2007 Dimissioni

2812 Pellegrino Primo Attimis (Ud) 05/12/1925 25128 Brescia via Pasubio 6 31/12/2007 Dimissioni

2530 Simonini Carlo Provaglio d’Iseo (Bs) 23/11/1943 25050 Provaglio d’Iseo (Bs) via Europa 4 31/12/2007 Dimissioni

5542 Spagnoli Simona Lovere (Bg) 15/10/1978 25040 Artogne (Bs) via Pascoli 28 31/12/2007 Dimissioni

977 Toninelli Dante Barbariga (Bs) 09/05/1937 25030 Torbole Casaglia (Bs) via Galilei 2 31/12/2007 Dimissioni

1360 Venturoli Nicola Bedizzole (Bs) 20/10/1943 25081 Bedizzole (Bs) via Rimembranze 5 31/12/2007 Dimissioni

1683 Zambelli Giovanni Remedello (Bs) 15/09/1943 25010 Remedello (Bs) via Einaudi 24 31/12/2007 Dimissioni

5149 Zani Roberta Brescia 05/08/1980 25020 Flero (Bs) via XX Settembre 13/a 31/12/2007 Dimissioni

4879 Archetti Tiziana Carolina Orzinuovi (Bs) 19/11/1976 25030 Castelcovati (Bs) via Verdi 1 28/01/2008 Dimissioni

2652 Bolsi Renzo Grontardo (Cr) 20/07/1948 25019 Sirmione (Bs) via Roma 25 28/01/2008 Dimissioni

5304 Cacciatore Michele Brescia 07/09/1976 25135 Brescia via Benvenuti 46 28/01/2008 Dimissioni

5552 Delbarba Danilo Chiari (Bs) 16/08/1984 25030 Adro (Bs) via Manzoni 3 28/01/2008 Dimissioni

1481 Frusca Luigi Poncarale-Flero (Bs) 19/01/1941 25020 Flero (Bs) viale A. De Gasperi 19 28/01/2008 Dimissioni

2014 Genevini Alessandro Asola (Mn) 14/07/1948 25017 Lonato (Bs) via Regia Antica 60/a 28/01/2008 Dimissioni

5308 Longhi Loris Brescia 23/06/1964 25135 Brescia S. Eufemia via Savoldi 3 28/01/2008 Dimissioni

memo

124 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/1

AVVISO AGLI ISCRITTI ALL’ALBOPer consentire il periodico aggiornamento dei dati da inserire nell’Albo professionale tutti gli iscritti sonotenuti a comunicare al Collegio ogni variazione d’indirizzo e di recapito telefonico utilizzando esclusiva-mente la seguente scheda:

IL SOTTOSCRITTO GEOMETRA

cognome e nome ………………………………………………………………………………………….. n. albo …………………………………………... nato il …………………………………………

luogo di residenza ……………………………………………………………………………………….. luogo dello studio ………………………………………………………………………………......

cap …………………………… città ……………………………………………………………………... cap ………………………………………………. città …………………………………………....

via ………………………………………………………………………………………………………………………... via ………………………………………………………………………………………………………………......

P. Iva ……………………………………………………………………………………………………………………

tel. casa ……………………………………………………………………………………………………………. tel. ufficio …………………………………… fax …………………………………………........

cell. ………………………………………………………………………………………………………………………. e-mail …………………………………………………………………………………………………………....

data ……………………………………………………………………………………………………………………..

firma ……………………………………………………………………………………………………………....

Per l’invio della corrispondenza, usare l’indirizzo: ❑ residenza ❑ studio (segnare con una crocetta)

Autorizzi la pubblicazione della tua e-mail nel sito Internet del Collegio? ❑ sí ❑ no (segnare con una crocetta)

PER AGGIORNARE GLI ELENCHIDELL’ALBO PROFESSIONALE DI BRESCIAIL COLLEGIO INVITA I GEOMETRIA COMPILARE E A RISPEDIRE CON SOLLECITUDINEQUESTA SCHEDA (ANCHE TRAMITE FAX)

SPETT.LECOLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI BRESCIA25128 BRESCIA - PIAZZ.LE C. BATTISTI 12FAX: 030/306867

Si ricorda inoltre che le modifiche dell’attività svolta dai singoli iscritti, che comportano iscrizioni o cancellazioni alla Cassa diPrevidenza geometri a sensi della legge n. 236/90, devono essere comunicati alla Cassa stessa esclusivamente mediante la com-pilazione di specifico modello di atto notorio disponibile presso il Collegio. La segreteria è inoltre attrezzata per fornire tutte leinformazioni atte a evitare che l’iscritto incorra in sanzioni pecuniarie per effetto di tardive od omesse comunicazioni o versamentialla Cassa di Previdenza.