IL GEOMETRA BRESCIANOcollegio.geometri.bs.it/pdf/2008/3565.pdfEDITORIALE IL GEOMETRA BRESCIANO...

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6 - 1 TECNICA - lo sfondellamento dei solai in laterocemento 60 La pietra nelle nuove tendenze dell’ar- chitettura 62 FORMAZIONE CONTINUA - Criteri d’esame e corsi di accreditamento per certificatori in Lombardia 68 CONDOMINIO - Quando il condominio può conseguire guadagni valorizzando ciò che possiede 76 Regolamento condominiale. A chi tocca pagare cosa? Obblighi e con- suetudini 78 Problematiche delle modifiche este- tiche dei condomini 82 SCUOLA - Le riflessioni di un commis- sario agli esami di Stato sul futuro della categoria 84 Esami di Stato: impreparazione umani- stica prima che tecnica. Per tutti, un e- same di coscienza 86 Ritornano gli esami di riparazione? Al- cune considerazioni degli studenti 90 “Portali del centro storico di Salò: un altro impegnativo lavoro degli stu- denti del “Battisti” 92 Scuola Edile Bresciana: un’istituzione al servizio dell’edilizia provinciale 98 CULTURA - “Salutami il bel cielo di Brescia”, la strenna del Collegio per gli iscritti 102 Inediti ritratti della Loggia di Brescia104 RASSEGNE - “Sistema casa” al Centro Fiera di Montichiari per un nuovo modo di abitare 110 La parola agli esperti 112 Novità di legge 116 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Tarcisio Campana, Laura Cinelli, Daniela Chiarini, Mario Comincini, Alfredo Dellaglio, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Guido Maffioletti, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Mariangela Scotti, Marco Tognolatti (Sondrio), Davide Badinelli Hanno collaborato a questo numero Francesca Bossini, Andrea Botti, Francesco Cuzzetti, Pierangelo Di Benedetto, Giampaolo Di Filippo, Franco Robecchi Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa Tipografia Camuna s.p.a. Via Soldini, 25 - 25124 Brescia Tel. 030.2.422.724 - Fax: 030.2.422.725 Di questa rivista sono state stampate 8.475 copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi, Trento N. 6 - 2007 novembre - dicembre Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Spedizione in abbonamento postale comma 34 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - È venuta l’ora di dire basta! pag. 2 INTERVISTA - Investire in sicurezza con metodo e professionalità per fermare la strage infinita 4 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - La ferma reazione di Panunzi alle ingiusti- ficate affermazioni del Ministro Rutelli ad Assisi 10 DALLA CASSA - I delegati lombardi alla Cassa nel Comitato di novembre 14 DAL COLLEGIO - Ci sono “movimenti” all’orizzonte del Consiglio? 16 Parere di congruità sulle parcelle degli onorari professionali 18 Borse di studio del Collegio a studenti extracomunitari del “Tartaglia” 20 LAVORI DI GEOMETRI - Il complesso abitativo ecologico e bioclimatico di Cascina Rio Merolta 22 LEGALE - Mutui bancari 30 NOTARILE - Limiti ed incidenza del re- golamento di condominio 32 LEGISLAZIONE - L’interesse ad agire dei vicini: sopraelevazione e distanze dai fab- bricati 36 SICUREZZA CANTIERI - Sicurezza e con- tratti d’appalto e subappalto 42 CATASTO - Concesio, Caino e Bovezzo con il polo di Brescia. I casi di Nave e Villa 44 GEOLOGIA - Pericolosità sismica: a- spetti classificativi e progettuali in provincia di Brescia 46 DAL COLLEGIO DI SONDRIO - Dal 13 febbraio 2008 a S. Caterina Valfurva il XIII Campionato italiano di sci 54

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  • IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6 - 1

    TECNICA - lo sfondellamento dei solaiin laterocemento 60

    La pietra nelle nuove tendenze dell’ar-chitettura 62

    FORMAZIONE CONTINUA - Criterid’esame e corsi di accreditamentoper certificatori in Lombardia 68

    CONDOMINIO - Quando il condominiopuò conseguire guadagni valorizzandociò che possiede 76

    Regolamento condominiale. A chitocca pagare cosa? Obblighi e con-suetudini 78

    Problematiche delle modifiche este-tiche dei condomini 82

    SCUOLA - Le riflessioni di un commis-sario agli esami di Stato sul futurodella categoria 84

    Esami di Stato: impreparazione umani-stica prima che tecnica. Per tutti, un e-same di coscienza 86

    Ritornano gli esami di riparazione? Al-cune considerazioni degli studenti 90

    “Portali del centro storico di Salò: unaltro impegnativo lavoro degli stu-denti del “Battisti” 92

    Scuola Edile Bresciana: un’istituzione alservizio dell’edilizia provinciale 98

    CULTURA - “Salutami il bel cielo diBrescia”, la strenna del Collegio pergli iscritti 102

    Inediti ritratti della Loggia di Brescia104

    RASSEGNE - “Sistema casa” al CentroFiera di Montichiari per un nuovomodo di abitare 110

    La parola agli esperti 112Novità di legge 116

    Direttore responsabileBruno Bossini

    Segretaria di redazioneCarla Comincini

    RedazioneRaffaella Annovazzi, Giuseppe Battaglia,Nadia Bettari, Tarcisio Campana, Laura Cinelli,Daniela Chiarini, Mario Comincini, Alfredo Dellaglio,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Guido Maffioletti, FrancoManfredini, Giuseppe Mori, Mariangela Scotti,Marco Tognolatti (Sondrio), Davide Badinelli

    Hanno collaborato a questo numeroFrancesca Bossini, Andrea Botti,Francesco Cuzzetti, Pierangelo Di Benedetto,Giampaolo Di Filippo, Franco Robecchi

    Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

    Grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

    FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

    Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

    StampaTipografia Camuna s.p.a. Via Soldini, 25 - 25124 BresciaTel. 030.2.422.724 - Fax: 030.2.422.725

    Di questa rivista sono state stampate 8.475 copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi, Trento

    N. 6 - 2007 novembre - dicembrePubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

    Spedizione in abbonamento postale comma 34 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Brescia

    Associato alI’USPI

    Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

    IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

    Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

    Sommario

    EDITORIALE - È venuta l’ora di direbasta! pag. 2

    INTERVISTA - Investire in sicurezza conmetodo e professionalità per fermare lastrage infinita 4

    DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Laferma reazione di Panunzi alle ingiusti-ficate affermazioni del Ministro Rutelliad Assisi 10

    DALLA CASSA - I delegati lombardi allaCassa nel Comitato di novembre 14

    DAL COLLEGIO - Ci sono “movimenti”all’orizzonte del Consiglio? 16

    Parere di congruità sulle parcelle deglionorari professionali 18

    Borse di studio del Collegio a studentiextracomunitari del “Tartaglia” 20

    LAVORI DI GEOMETRI - Il complessoabitativo ecologico e bioclimatico diCascina Rio Merolta 22

    LEGALE - Mutui bancari 30

    NOTARILE - Limiti ed incidenza del re-golamento di condominio 32

    LEGISLAZIONE - L’interesse ad agire deivicini: sopraelevazione e distanze dai fab-bricati 36

    SICUREZZA CANTIERI - Sicurezza e con-tratti d’appalto e subappalto 42

    CATASTO - Concesio, Caino e Bovezzo conil polo di Brescia. I casi di Nave e Villa 44

    GEOLOGIA - Pericolosità sismica: a-spetti classificativi e progettuali inprovincia di Brescia 46

    DAL COLLEGIO DI SONDRIO - Dal 13febbraio 2008 a S. Caterina Valfurva il XIIICampionato italiano di sci 54

  • EDITORIALE

    2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Bruno Bossini È venuta l’ora di dire basta!

    sentata la nostra categoria)ha sostenuto nelle sue argo-mentazioni a tutela del terri-torio (giocava evidente-mente in casa) che «gli archi-tetti e gli urbanisti dal dopo-guerra hanno perso una bat-taglia storica… non sono riu-sciti ad imporre la loro lea-dership culturale, nella tra-sformazione del territorio…, di fatto hanno vinto i geo-metri che hanno accondi-sceso da incompetenti esbrigativamente ad ogni bi-sogno del committente ed irisultati si vedono…». Per prima cosa si dimentica,nel suo gratuito attacco alla

    nostra professione, l’onore-vole, di un spetto fonda-mentale. La pianificazioneterritoriale ed il conse-guente sviluppo edilizionella tutela dell’ambiente,che secondo lui «hanno datorisultati così sconfortanti»,sono il frutto di leggi urbani-stiche e di governo del terri-torio, che via via sono stateemanate dal 1942 ad oggi,che non sono state legiferatené dagli architetti, né tantomeno dai geometri, ma co-stituiscono il “prodotto legi-slativo” della classe diri-gente dei Parlamenti che sisono succeduti alla testa del

    Èvenuta l’ora di direbasta; non se nepuò più di questaclasse politica becera ed in-disponente che si impone di“dettar legge” senza esserein grado di approvare leleggi necessarie, che chiedeai cittadini rigore nei com-portamenti senza riuscireessa per prima ad essere ri-gorosa nella sua condotta in-capace ad esempio, e siamoall’ultima attualità, e mai“pronta” a ridurre i suoi e-sorbitanti costi che gravanosu tutti i cittadini.E anche quando si decide atagliare i suoi privilegi, lo farimandandone gli effetti aldomani, rifugiandosi in quel“dopo” che guarda caso nonla tocca direttamente.Questa politica che anchealle definitive scadenze,(soprattutto se esse sonostate approvate “dagli altri”)si inventa gli scalini al postodegli scaloni, ed altri mar-chingegni pur democratici,arrovellandosi a cercare co-perture finanziarie che quasisempre mancano.Che quando “parla” si e-sprime quasi sempre nell’u-nica logica che conosce:quella cioè del manteni-mento od ampliamento delsuo potere politico acqui-sito.Ed oggi ci troviamo a com-mentare le “libere” esterna-zioni dell’on. Rutelli, che, i-nutile dirlo, trovano la no-stra totale contrarietà sia sulmodo che sui contenuti. Il Vice Presidente del Consi-glio al Convegno del Fai chesi è tenuto in Assisi nei primidi novembre u.s., (al qualeovviamente non era rappre-

    Paese, sino ad oggi.Alcune di quelle leggi, so-prattutto quelle del primodopoguerra, sono risultatenecessarie alle impellentinecessità, in primis della ri-costruzione del Paese e poivia via nei decenni per ga-rantire l’espansione del be-nessere con la richiesta dinuovi alloggi e di nuove in-frastrutture che l’economiadi mercato prepotente-mente richiedeva.La contingenza, che detteleggi non tenessero di fattoin giusto risalto la salva-guardia del territorio e ditutti quei valori di tutela del-l’ambiente, del verde edelle risorse naturali cheora, ma solo nell’ultimo ven-tennio sono divenute il pa-trimonio dei paladini delverde, deriva dal fatto cheallora “c’era altro a cui pen-sare”.Ma andiamo pure avanti. Sic-come i disastri evocati dalVice Presidente sono quelliriferiti all’estetica ed all’im-patto ambientale del patri-monio edilizio, che giusta-mente dovrebbero costi-tuire il DNA dei progettisti,«al fine di garantire l’inte-grità del paesaggio, in asso-luto la minaccia più grave peril patrimonio culturale ita-liano», dovrebbe il nostro O-norevole, prima di attaccarei geometri o i progettisti lau-reati, ripensare fortementeagli errori della politica chein 50 anni di prima e secondaRepubblica non ha saputo onon ha voluto elaborare unprogetto di sviluppo coe-rente del territorio e non si èmai data regole efficaci sul-l’urbanistica, che sappiamo

    Buon NataleFelice Anno Nuovo

    a tutti gli iscritti dalla redazione de“Il geometra bresciano”

  • EDITORIALE

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 3

    E vediamoli questi 80.000geometri italiani «semprepronti» nell’opinione di Ru-telli ad «accondiscendere aidettami della committenza»,e quindi responsabili discempi e di distruzione delpatrimonio territoriale. Cispiace che l’Onorevole abbiapreso una simile “cantonata”peraltro parzialmente cor-retta dalla lettera di scuseche lo steso ha inviato al Pre-sidente del CNG Panunzi(che pubblichiamo in altraparte della rivista), per al-meno due ragioni. Anzituttoè fatto noto agli addetti ai la-vori e magari non al pubblicoche ai geometri è semprestata preclusa, in ragione diuna loro limitata competenzaprogettuale ed urbanistica,la possibilità di realizzareprogetti urbanistici e proget-tazioni di grossa entità (e quila dice lunga l’atteggiamentodi assoluto contrasto dasempre messo in atto nei no-stri confronti al riguardo, daitecnici laureati). I geometri,come dice Savoldi, nella suareplica al “Corriere dellaSera” del 11 novembre 2007«non hanno mai realizzato imostri edilizi come il Fuenti ePunta Perotti» e peraltro manon era e non è nello loro in-tenzioni “arrivare” a similicontesti progettuali fuoridalla loro competenza. Nellagrande maggioranza dei casisi sono sempre espressi condedizione e professionalità,districandosi nei meandri dileggi, regolamenti, N.T.A, cir-colari esplificative, per me-diare tra gli interessi dellacommittenza (che spesso ècondizionata nel loro casonelle scelte dalle risorse eco-

    nomiche limitate), ed il ri-spetto delle norme, e co-munque solo nell’ambito diuna progettabilità di limitatavolumetria. E ciò vale sia peril patrimonio esistente chesu quello di nuova realizza-zione.Credo quindi che ben pochisiano i casi in cui l’interventodei geometri e con essi dellaloro committenza possanoessere assimilabili a quelli cuisi riferisce la denuncia del Mi-nistro, che a detta di espertipresenti al Convegno, anchein un prossimo futuro potreb-bero essere colpiti dal reatodi “frode paesaggistica”.

    Èvero invece che ilgeometra nelle ge-neralità dei casi èun professionista, che operain risposta alle esigenze del“suo” committente e si pre-mura di farlo con la profes-sionalità in tutte le realtà chericadono direttamente o in-direttamente sul patrimonioimmobiliare dei sui clienti.E per garantire alla sua com-mittenza, rispetto e profes-sionalità si avvale di un co-stante aggiornamento e ap-

    essere la base per una cor-retta pianificazione del terri-torio. E rifiutando altresì si-stematicamente il pareredegli esperti a tutti i livelli dicompetenze, per paura didovere “soccombere” ai lorointeressi. Ma cosa ancora più grave, eciò vale per la nostra, maanche per tutte le altre cate-gorie professionali, non èmai stata in grado, detta po-litica, in tutti questi anni dilegiferare sulla necessariarevisione degli obsoleti re-golamenti professionali(che costituiscono gli unicistrumenti in grado di rego-lare e legiferare sulle com-petenze e sulla deontologiaprofessionale) che risal-gono, essendo purtroppoancora in vigore, al tanto vi-tuperato primo decenniodell’era fascista.

    Tutte le proposte dilegge in merito,giacciono inutili inParlamento o sarebbe me-glio dire nelle Commissioniparlamentari (l’ultima che ri-cordo è quella VIII del Se-nato) è ormai da quasi duelegislazioni; quella passatadi centro destra, e quella at-tuale del centro sinistra, è“ferma” la tanto auspicataRiforma professionale. Cosac’entrino quindi in partico-lare i geometri sul lamentatosfacelo urbanistico, in tuttoquesto bailamme, fatto dibuone intenzioni non realiz-zate, di scelte poco corag-giose e di perenni inadem-pienze legislative, vor-remmo fosse argomento didibattito in un Convegnopresieduto dall’On. Rutelli.

    profondimento soprattuttosulle nuove materie costrut-tive, vedi ad esempio tuttala problematica del ri-sparmio energetico di cui aldecreto Bersani 2006, o laLegge 494/96 sulla sicurezza.In sostanza il geometra dasempre molto radicato sulterritorio, e caratterizzato dauna preparazione poliva-lente, svolge il suo lavoro inprecise nicchie di mercato enon ha grande necessità di“allargarsi” su temi di grossapianificazione territoriale.Non è quindi costretto a ri-farsi totalmente alla politica,ma “guarda” più al mercatoperché è ad esso che devedare risposte senza scari-care le sue responsabilità sualtro soggetti.Così fosse perderebbequella credibilità che ancoralo rende indispensabile purnei limiti delle sue compe-tenze.Non sempre così purtroppoavviene nella politica so-prattutto quando essa di-venta parolaia e si ingigan-tisce solo sui giornali o neimass-media in genere.

  • INTERVISTA

    4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Investire in sicurezzacon metodo e professionalitàper fermare la strage infinita

    lamentari, inchieste in primapagina e testimonianze toc-canti. Poi, inevitabilmente,l’attenzione dei media èstata attratta da altre emer-genze, vere o presunte, e le“morti bianche” sono statederubricate, sono finite neidorsi interni dei quotidiani,in qualche trasmissioned’approfondimento televi-sivo attorno o poco oltre lamezzanotte. Fino al mortosuccessivo. Ed invece il

    primo elemento che emergeparlando di questi argo-menti con i geometri è che labattaglia per la sicurezza èquotidiana, è un impegnocontinuo, una preoccupa-zione diuturna. Forse si po-trebbe partire in questa no-stra chiacchierata proprio af-fermando, amaramente, chea Brescia quest’anno la bat-taglia per la sicurezza è statapersa.«Non occorre in realtà un bi-

    Dal fronte dei can-tieri bresciani-sono giunte que-st’anno ripetutamente no-tizie tragiche: infortuni mor-tali ogni mese, incidentigravi e dalle devastanti, per-manenti conseguenze ognisettimana. I rischi in ediliziasono così finiti sotto i riflet-tori della cronaca di televi-sioni e quotidiani meritan-dosi a più riprese lunghi“servizi”, interrogazioni par-

    lancio così tragico, con indi-cibili drammi personali e fa-miliari ed un insopportabilecarico di sofferenze, per par-lare di sconfitta; anche unasola vita spezzata in un annosarebbe una sconfitta gra-vissima e dovrebbe indurretutti ad una riflessione ope-rativa. Con questi numeripoi…»

    Le riflessioni per la verità non sonomancate, si sono lette dovunque in-chieste, interventi, statistiche…«Sì, anche se spesso è man-cata la traduzione operativadi tante parole. Come geo-metri invece ci teniamo a ri-marcare il fatto che alle ri-flessioni non episodiche masistematiche, all’approfon-dito ed all’affinamento tec-nico abbiamo sempre fattoseguire un intervento con-creto operativo, di orienta-mento, di informazione e diformazione dei colleghitutti, sia quelli che sono im-pegnati in qualità di coordi-natori della sicurezza, siadegli altri colleghi che sonocomunque coinvolti in unprogetto. E tutto questo, sibadi bene, non solo oggi chela sicurezza è tornata tragica-mente d’attualità, ma da piùdi dieci anni a questa parte».

    Dunque ha già un decennio di storiala Commissione sicurezza.«Non solo. Va infatti ricor-dato che la Commissione494-626 è nata dalla sensibi-lità che su questo argo-mento ha manifestato il col-lega geom. Alfredo Della-glio, proprio nella redazionede Il geometra bresciano. Natanegli anni di prima applica-zione della legge 626 del

    Due infortuni mortali al mese e decine di incidenti gravi conconseguenze di inabilità spesso permanente per molte persone:in questo 2007 ormai prossimo al traguardo le notizie arrivate daicantieri hanno spesso avuto il tenore di un bollettino di guerra. L’anno non è ancora finito e già si contano 22 infortuni mortali nellanostra provincia dei quali 12 in edilizia ai quali vanno aggiunti altricinque lavoratori bresciani morti in cantieri e aziende al di fuori deiconfini provinciali. Incidenti che hanno interessato di volta in voltaimprese di pochi dipendenti e piccoli cantieri aperti magari persistemare velocemente un tetto, oppure grandi aziende ed opereciclopiche, come gli scavi della metropolitana, dove certo non silesinano i controlli e le ispezioni sulla sicurezza. Ad accomunarli,insieme al tragico epilogo, è spesso la causa dell’infortunio che, inedilizia, nella stragrande maggioranza dei casi è una caduta dall’alto oil ribaltamento d’un mezzo meccanico di movimentazione della terra. Una situazione grave che interroga tutti i protagonisti del cantiere, itecnici e le imprese, ed in particolare chi si occupa di sicurezza.Per questa ragione abbiamo voluto approfondire quest’argomentoparlando con alcuni colleghi che fanno parte della Commissionesulla sicurezza da anni insediata al Collegio e che è statarecentemente rinnovata, così come tutte le altre articolazioni delnostro organismo di categoria. L’intervista che pubblichiamo è figlia proprio di una lungachiacchierata con Nadia Bettari, coordinatrice della Commissione,ed Alessandro Bosio che ne è il segretario, oltre che con il direttoredel Collegio Mariangela Scotti.

  • INTERVISTA

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 5

    Il direttore della rivista BrunoBossini durante l’intervista airappresentanti della CommissioneSicurezza del Collegio geometri diBrescia

    ficato con altre nostre pub-blicazioni, a cominciare dalprezziario, che sono dive-nute testi di riferimento pertutt’Italia. Senza falsa mode-stia, val forse la pena di ri-marcare che la Commissionesicurezza del Collegio diBrescia ha un ruolo di primopiano tanto in regionequanto a livello nazionale».

    Una leadership che è figlia della vo-stra specifica professionalità e del vo-stro lavoro. A proposito come siete or-ganizzati?«Dopo gli ultimi avvicenda-menti la Commissione ècoordinata da Nadia Bettarie da Stefano Fracascio ed ècomposta da una quindicinadi geometri che si riunisconoalmeno una volta al mese,ma che spesso in vista di ap-puntamenti importanti co-me la pubblicazione di

    guide e Cd si ritrovano anchepiù volte la settimana. C’èpoi l’impegno regionale, ov-vero la presenza di noi tre edei colleghi Cristian Fantoni,Stefano Fracascio e MariaTomasoni pure nella Com-

    1994 e della 494 del 1996, laCommissione ha lavorato a-lacremente in questi anniproducendo periodica-mente pubblicazioni ap-prezzate anche al di fuori deiconfini provinciali: dai primiutilissimi vademecum usciticon la rivista, ai fascicoli tec-nici per le attività di futuramanutenzione dedicati alleristrutturazioni, ai cantieri dinuove abitazioni e per quellidei capannoni, ai prezziarisino all’ultima fatica del Cdche abbiamo allegato all’ul-timo numero della rivista».

    E che ha ottenuto un gradimentodavvero straordinario, dal momentoche ne abbiamo prodotte e diffuse8.000 copie ed ancora abbiamo col-leghi che da tutt’Italia inviano ri-chieste.«Peraltro sta avvenendo colCd quello che si era già veri-

    missione regionale che i Col-legi lombardi hanno costi-tuito in tema di sicurezza».

    Ma l’organismo regionale è un dop-pione o ha una sua reale valenza?«Come si diceva prima la si-curezza è una battaglia quo-tidiana e gli sforzi su questoversante non sono mai suffi-cienti. Anche per questa ra-gione la Commissione regio-nale non è un doppione,anzi è un organismo che si èdato precisi obiettivi. Inquesti mesi ad esempiostiamo predisponendo lelinee guida per l’attività delCoordinatore della sicu-rezza in cantiere che rite-niamo possano essere va-lide per tutti i geometri chescelgono di svolgere questafunzione in Lombardia».

    C’è davvero bisogno di questo inter-vento formativo?«Sì, perché come capitaspesso per le questioni cheattengono alla nostra atti-vità, il passaggio dallanorma alla pratica non è im-

  • INTERVISTA

    6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    La geom. Nadia Bettari,coordinatrice della CommissioneSicurezza

    spesso il paradosso che unruolo difficile, delicato e peril quale servirebbe pure au-torevolezza nel rapportocon le imprese che entranoin cantiere, finisce ad un ra-gazzo alle sue prime espe-rienze dopo la scuola. Ungiovane che sentirà sulla suapelle tutti i rischi dell’inca-rico che ha accettato e nonavrà alla fine neppure la sod-disfazione di essere pagatoadeguatamente, visto che èancora poco diffusa la con-vinzione che la sicurezzaabbia un costo e, se non ca-

    pitano incidenti, ogni com-mittente ha la sensazione dibuttare al vento le risorseche dedica a questo capi-tolo».

    Questo è certamente uno dei nodi ir-risolti: quanto costa la sicurezza?«Prima di arrivare alla quan-tificazione vale forse la penadi sottolineare ancora unavolta che la sicurezza an-drebbe modernamente in-tesa come un costo da impu-tare nel conto economico diun cantiere esattamentecome tutti gli altri, non è un

    mediato ed univoco, spessoserve una precisa espe-rienza di cantiere per risol-vere efficacemente i pro-blemi che si pongono ognigiorno durante la realizza-zione di un’opera. Le lineeguida regionali ed anchetutta la nostra attività distudio e divulgazione haproprio lo scopo di suggerireuna serie di soluzioni chepoi ogni geometra con la suaprofessionalità adatterà alsingolo caso. Inoltre, vistal’importanza che la sicurezzaha, o almeno dovrebbe a-vere nella gestione di uncantiere, un supporto tec-nico elaborato da una e-quipe di esperti, qualisiamo gradualmente diven-tati noi della Commissione,è fondamentale per i moltigiovani che spesso inizianola professione proprio conquesto tipo di incarichi».

    Ma non c’è la necessità di uno speci-fico curriculum per svolgere la fun-zione di coordinatore della sicurezza?«Certamente: si tratta di uncorso di 120 ore che oggiviene offerto da numerose a-genzie formative, ma che, èdel tutto ovvio, non può e-saurire la necessità reale diconoscenze e di pratica chequesto incarico presup-pone. Servirebbe maggiorepreparazione e soprattuttotanta esperienza di cantiere,mentre spesso il delicatis-simo ruolo di responsabiledella sicurezza è l’unica op-portunità di lavoro che sioffre a chi inizia la profes-sione (magari senza nep-pure l’iscrizione all’albo delCollegio, visto che la legge loconsente). Capita così

    costo inutile, non è, comepensa qualcuno, un di piùche si paga alla burocrazia,ma un costo fondamentale enecessario. Come testimo-niano i molti incidenti cheaccadono ogni anno e chesarebbero inevitabilmentemolti, moltissimi di più sealle precauzioni codificate sidedicasse ancor meno at-tenzione, i costi della non si-curezza sono enormementemaggiori e spesso si paganocol valore incommensura-bile della vita umana».

    Tutto vero, ma, purtroppo non an-cora fatto proprio dal sistema delleimprese, nel Bresciano come altrove.«Sì ed un impegno della no-stra Commissione è proprioquello di diffondere la cul-tura della sicurezza, di farpartecipi d’un comune sen-tire a favore di un lavoro si-curo tutti i tecnici e gli opera-tori che interagiscono in can-tiere. Per questa ragioneanche se, ad esempio a li-vello regionale, stiamo lavo-rando alle linee guida per icoordinatori della sicurezza,il frutto di questi approfondi-menti dovrà arrivare a tutti igeometri perché la sicurezzadivenga patrimonio di cono-scenza di tutti, sensibilità dif-fusa, attenzione avvertita».

    Spesso però il geometra è consciodella situazione di pericolo ma nonha gli strumenti per intervenire.«È certamente questa unadelle tante incongruenzedella legge che consente alcommittente di sgravarsidalla responsabilità in or-dine alla sicurezza sempli-cemente nominando re-sponsabile un professio-

  • INTERVISTA

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 7

    Il geom. Alessandro Bosio, segretariodella Commissione Sicurezza

    ecco che l’ultima decisionespetta al committente. Ilquale peraltro ha il primariointeresse di non interrom-pere i lavori e dunque cipenserà due volte prima dimettere alla porta l’artigianoche ha scelto».

    Un conflitto non facile; e cosa può ac-cadere?«Ogni coordinatore della si-curezza si regola come può.A qualcuno è capitato di mi-nacciare le dimissioni secerti comportamenti non ve-nivano sanzionati, mentre

    altri hanno passato interegiornate a controllare che o-gnuno si comportasse incantiere secondo le norme,mettendo in campo unasorta di moral suasion chetalvolta però lascia il tempoche trova».

    Ma al di là di questi problemi di rap-porto c’è anche una difficoltà speci-fica nell’interpretare le norme? Mispiego: ogni cantiere ha bisogno real-mente di un suo piano della sicurezzao si potrebbe adottare una sorta dipiano standard buono per tutti gli in-terventi?«Innanzitutto va detto che ilproblema non è tanto l’inter-pretazione delle norme, mala loro applicazione che ènecessariamente diversa divolta in volta dal momentoche diverso è l’edificio che sivuole costruire, diverso è ilterreno sul quale si inter-viene, diverse sono le speci-fiche attività che le impresesaranno chiamate a fare.Anche per tutte queste ra-gioni non si sottolinea maiabbastanza che l’interventodel coordinatore della sicu-

    nista abilitato, ma lascia co-munque al solo commit-tente la possibilità di san-zionare concretamente chinon rispetta i codici e le pro-cedure di sicurezza. Il casoclassico è quello dell’arti-giano che entra in cantierechiamato dal committente enon sta alle regole impostedal piano di sicurezza. Eb-bene solo il committentepuò impedire all’artigiano dientrare in cantiere e siccomespesso è solo toccando ilportafoglio che un’impresa oun artigiano si adeguano,

    rezza deve iniziare al mo-mento della progettazione,perché studiare un piano disicurezza a progetto ormaidefinito rende ancora piùdifficile la copertura di al-cuni rischi. Se invece sistudia il risvolto non secon-dario della sicurezza findalla prima progettazione,ecco che molti problemi na-scono già parzialmente ri-solti, che le contromisure digaranzia dei lavoratori sonogià contenute negli ele-menti progettuali. Ma pur-troppo anche questa è unaconvinzione poco diffusa,minoritaria: si comincia acercare il coordinatore dellasicurezza non solo a proget-tazione ultimata, ma addirit-tura quando è già statoanche definito l’appalto. Aquel punto non solo l’inter-vento è più complicato, mac’è l’aggravante che il com-mittente vorrà far rientraretutti i costi di sicurezza nellacifra che ha già definito perl’appalto. Un vero guaio».

    Anche perché non ci sono tariffe per

  • INTERVISTA

    8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    d’arte. Ad esempio utiliz-zando una sorta di pianodella sicurezza standardbuono per tutte le occasioni,lesinando gli approfondi-menti, minimizzando le vi-site in cantiere, che invecesono, soprattutto all’inizio,importantissime, e moltipli-cando i cantieri nei qualiprestano la loro opera. Inbuona sostanza facendo unservizio pessimo che però e-mergerà solo in caso di infor-tunio, portando questi tec-nici a rispondere di respon-sabilità anche penali, che lifaranno amaramente pen-tire delle loro scelte. A pe-nalizzare il mercato c’è in-somma da una parte lascarsa sensibilità dei com-mittenti e delle imprese,che considerano sprechibelli e buoni questi costi, edall’altra la leggerezza, l’im-

    preparazione ed una buonadose di incoscienza da partedi alcuni tecnici. Ecco, la no-stra Commissione si batteanche contro questo malco-stume e questa spesso in-consapevole incapacità di o-perare a regola d’arte, pro-muovendo appunto la diffu-sione dei concetti basilari edelle procedure che oggicome oggi si debbono consi-derare imprescindibili inogni intervento in sicu-rezza».

    Un'altra convinzione di tanti opera-tori è quella secondo la quale la sicu-rezza si riduce a poche semplici re-gola che non meritano tanti ap-profondimenti.«Sì, si tratta di una convin-zione diffusa non tanto frachi si occupa di sicurezza,ma soprattutto tra gli altriattori del cantiere. Ed è una

    questo tipo di prestazioni professio-nali.«Come si sa le tariffe sonostate abolite in ossequio alprincipio della libera con-correnza, anche se in veritàper il settore pubblicoqualche riferimento c’è ed iprofessionisti che operanonel settore privato solita-mente prendono quellecifre e vi applicano gli scontidi prassi. Il guaio è che, vistaanche la mancanza di unavera e propria selezione deiprofessionisti abilitati,molti oggi si offrono alle im-prese ed ai committenti aprezzi stracciati, abbat-tendo un mercato già pocoflorido».

    E come possono questi professionistifar quadrare i loro bilanci?«Semplicemente non fa-cendo un lavoro a regola

    convinzione sbagliata, pro-fondamente sbagliata. Co-me testimoniano non solole nostre pubblicazionicome i vademecum e le pic-cole guide alla sicurezza,ma persino il prezziario(giunto ormai alla terza edi-zione e che viene prodottodalla nostra Commissioneed utilizzato non solo intutta la regione ma pure nelresto d’Italia) cambiano re-pentinamente tecniche,macchinari, normative cheimpongono aggiornamenticontinui. Come sempre,dice solo sciocchezze chisostiene che si può fare ilgeometra senza mante-nersi costantemente infor-mati e senza seguire per-corsi di formazione con-tinua».

    Proseguendo su questa linea di ra-gionamento si può dire che oggi fareil coordinatore della sicurezza è unaspecializzazione, come fosse quella ditopografo o di quelli che noi chia-miamo catastali?«Per certi versi sicuramentesì anche se non sono molti icolleghi che hanno sceltoquesto lavoro come unicaspecializzazione. Anchenella Commissione ci sonogeometri che svolgono lafunzione di coordinatoridella sicurezza solo per ipropri cantieri, mentre altriinvece sono partiti da gio-vani all’inizio della profes-sione facendo solo i coordi-natori ed oggi fanno anchedell’altro ed infine chi, purcon parecchi anni d’espe-rienza sulle spalle, si oc-cupa quasi esclusivamentedi piani di sicurezza ed è di-ventato in questo modo una

  • INTERVISTA

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 9

    In basso, il Direttore del Collegio,geom. Mariangela Scotti

    loro attività ispettiva, fa-cendo anche crescere le san-zioni».

    Ma ci sono aspetti che potrebbero mi-gliorare?«Sì, ma non a livello locale,bensì nella normativa nazio-nale. Già si è detto delle in-congruenze delle diverse fi-gure stabilite dalla legge,ma soprattutto si vorrebbeche una volta tanto chi scrivele norme si degnasse di a-scoltare il parere di chi o-pera ogni giorno in cantiere.Leggendo infatti leggi e re-golamenti è fin troppo facileverificare la lontananzadella norma rispetto al quo-tidiano, reale lavoro, cosìcome è opinione ormai con-solidata che la legge 494 siastata fatta sulla pelle deiprofessionisti che sono statimandati allo sbaraglio a ri-

    sorta di professionista di ri-ferimento per un numeroseimprese e per altri profes-sionisti, alla maniera di untopografo o di un cata-stale».

    E con l’Asl i rapporti come sono?«Buoni, anzi molto buoni. Ailavori della Commissionepartecipano infatti l’ing. Gia-como Galperti e l’arch. Pier-sandro Chiodini dell’Aslnonché il direttore del Co-mitato paritetico territorialedi Brescia p.i. Obizio Pan-docchi e da loro sonosempre venuti apporti digrande valore tecnico e pro-fessionale. In genere i rap-porti sono buoni anche contutti gli organismi di con-trollo che peraltro in questianni hanno aumentato la

    schiare anche conseguenzepenali in un coacervo di arti-coli e commi nel quale non èfacile districarsi».Se si dovesse riscrivere la legge cosasi dovrebbe cambiare?«Forse non una norma speci-fica, ma la filosofia di fondo.Ovvero meno attenzionealla burocrazia, alle carte dapresentare, agli autentici fal-doni di documentazionespesso inutilmente raddop-piata, che ogni piano dellasicurezza porta con sé, ed in-vece imporre più visite incantiere, più verifiche, piùpresenza del tecnico. Anchequi insomma varrebbe lapena di convincersi che afare la sicurezza non sono itimbri e le marche da bollo,ma la professionalità deitecnici».

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

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    La ferma reazione di Panunzialle ingiustificate affermazionidel Ministro Rutelli ad Assisi

    aggressioni cannibale e iltentativo di convincere al-cuno che i geometri «sareb-bero i responsabili dei malidel paesaggio».Tutti sanno che quanto èstato dichiarato non rispondea vero. Dispiace che a pren-dere le difese della categoriasiano intervenuti in pochiprofessionisti e, tra questi,l’arch. Andreas Kippar, unostraniero residente in Italiada oltre vent’anni, che ha di-mostrato imparzialità e co-gnizione di causa.Infatti, contrariamente aquanto affermato da interve-nuti al convegno, il geometranon è accondiscendente neiconfronti dei suoi clienti,permettendo loro di farequanto desiderato. Egli o-pera nel rispetto delle leggi.I progetti dei geometri, comequelli delle altre categorie,passano al vaglio delle auto-rità preposte al rilascio dinulla osta, permessi e auto-rizzazioni. Ciò avviene, al-meno dall’anno 1942 sullabase di pianificazioni urba-nistiche di dettaglio, di rego-lamenti e di norme tecnichedi attuazione che sono adot-tati dai Comuni sulla base dielaborati redatti da tecnici

    laureati.Il geometra è un tecnico chelavora all’aperto, misura escandaglia il territorio, lorappresenta graficamente,ne conosce le vocazioni e lecriticità.Le sue competenze in ma-teria di costruzioni civilisono state, forzatamente edin modo giudizialmentecontrollato dalle altre cate-gorie, limitate nell’ediliziaminore. Quindi, nessuna re-sponsabilità può essereposta a suo carico in rela-zione alle grandi problema-tiche lamentate ad Assisi, inoccasione del convegno Faie che costituiscono la verapiaga dell’ambiente in Italia:periferie super edificate di-venute focolai della emargi-nazione e del disagio; ipercentri commerciali; indu-strie inquinanti; cave che fe-riscono i versanti, disca-riche, centri direzionali e re-sidenziali volani di specula-zioni. Inoltre, senza volerstrumentalizzare i recenti,tremendi e penosi fatti dicronaca che hanno svelatoun mondo di baraccopoli,città nelle città, vere e pro-prie ferite alla dignità u-mana, prima ancora che alprestigio dell’ambiente, ciponiamo una domanda, chicontrolla il territorio? Unacosa è certa, in tutto questoil geometra non c’entra.Quella dei geometri è la ca-tegoria che si è occupata daquasi 80 anni della ediliziadi necessità e delle costru-zioni di modesta entità che,con vari raporti di grandezzaa livello locale, di ripeti-zione coordinata nellospazio di forme, volumi, co-

    Roma, 14 novembre 2007

    Illustrissimo On.le Ministro Francesco RutelliVicepresidente del Consglio dei Ministri eMinistro per i Beni e le Attività Culturali

    Quanto accaduto ad Assisi in occasione del con-vegno del Fondo per l’Ambiente Italiano, ha su-scitato nell’animo di tutti i geometri, un comunee condiviso sentimento disorpresa e di sgomento.Il giudizio desumibile dalleparole da Lei pronunciate eriecheggiate da alcuni medianazionali è molto negativo;soprattutto per il fatto che,per quanto da Lei non voluto,hanno innescato la micciaper far riesplodere posizionisecolarizzate, luoghi comunie falsità storiche.Sarebbe troppo ingenuo i-potizzare che una persona-lità politica avveduta comela Sua signor Ministro, si sialasciata sfuggire una dichia-razione di tale compromis-sione se non per entusia-smare, con una semplice“frase ad effetto”, un’assisecosí autorevole.Di conseguenza, sarebbe al-trettanto scontata da partedella categoria l’assunzionedi una posizione di vibrataprotesta e di contestazione.Per questo motivo, con la se-renità che deriva dalla con-sapevolezza dei geometriper aver lavorato sempre inmodo esemplare, accompa-gnando al meglio lo svilupposociale ed economico dell’I-talia, non riteniamo di infi-larci a capofitto all’interno diuna polemica sterile che nonrisulterebbe utile né al pae-saggio né al popolo italiano.Quindi lasciamo ad altri le

    A seguito dellapolemica insortadopo le imprudentiaffermazioni delMinistro per i Benie le Attività CulturaliFrancesco Rutelli alconvegno del Fondoper l’AmbienteItaliano svoltosipoche settimane faad Assisi, nelle qualiindicava la categoriadei geometri fraquelle responsabilidello scempiourbanistico earchitettonico delterritorio italiano,ci pare giusto – achiudere la diatriba –pubblicarela giustamentereattiva lettera delPresidente del CNGinviata al Ministro ela risposta di questiche adombra lescuse per una fraseinfelice e che – a suodire – gli organidi stampa avrebberoamplificato ben oltreil limite delleintenzioni di chil’aveva pronunciata

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 11

    Roma, 15 novembre 2007Caro Presidente,

    non penso che i rappresentanti di una professione seria, concreta e affidabile come i geome-tri possano abboccare a qualche titolo di giornale. Quei titoli sono certamente l’indizio di un pregiudi-zio verso la vostra categoria, e non vanno sottovalutati. Ma certo non si può risolvere il problema pren-dendo a pretesto una parola, mal riportata, di Rutelli. Poiché quella parola era parte di un discorsocredo, assolutamente corretto. Certamente critico verso molte responsabilità degli ultimi decenni: dellapolitica, delle istituzioni locali, regionali e statali, della cultura italiana, di categorie professionali chenon hanno fatto una battaglia etica, né strategica, per la qualità della progettazione nella trasforma-zione del territorio.

    Ho spiegato pubblicamente che la mia esperienza di collaborazione con i geometri e le lororappresentanze è stata ottima, non solo nei sette anni di Sindaco di Roma; che ho stima nei vostri con-fronti sul piano tecnico-professionale.

    Ad Assisi ho espresso critiche assai aspre – vivaddio, in Italia le critiche possono essere rivol-te non solo verso i politici – ad esempio nei confronti del bilancio professionale degli architetti e urba-nisti italiani negli ultimi decenni. Questo non è stato ripreso dai giornali, cosí come le valutazioni pole-miche sulla professione di avvocato che oggi in Italia è assolutamente dominante rispetto alla realiz-zazione di opere pubbliche e piani urbanistici: è ormai la litigiosità in sede giurisdizionale che condi-ziona il rapporto tra amministrazioni pubbliche e progettisti, tra committenti e realizzatori.

    Con queste righe, dunque, esprimo il mio rammarico sincero per la cattiva presentazione cheè stata data da alcuni giornali del mio discorso di Assisi – attenzione: non dalle Agenzie di stampa, chehanno riferito correttamente, senza neppure citare la parola “geometri” – e mi permetto di suggerire didirigere le attenzioni della vostra categoria su obiettivi appropriati; di correggere pazientemente unatteggiamento della stampa non amichevole; di concorrere attraverso le vostre professionalità amigliorare le politiche di programmazione del territorio.

    Sarò lieto di incontrare una vostra delegazione, se lo riterrete utile, nella mia qualità di vicePresidente del Consiglio e Ministro per i Beni e le Attività Culturali, per ascoltare suggerimenti e pro-poste rivolte al Governo da parte della vostra categoria. Cosí, da questo spiacevole episodio, potre-mo ricavare qualche risultato positivo.

    CordialmenteFrancesco Rutelli

    lori, costituiscono elementicaratteristici delle vedute econtribuiscono, con la loropeculiarità, a contraddistin-guere l’identità locale e re-gionale dei paesaggi. Esse,piaccia o non piaccua, sonoparte di quel riflesso dellastoria, delle condizioni so-ciali e dell’integrazione tral’uomo e la natura a cui, peraltro, la convenzione eu-ropea sul paesaggio garan-tisce protezione quale ele-mento caratterizzante la i-dentità dei luoghi.Quindi, dire «Basta con l’I-talia dei geometri» po-trebbe risultare anche ungrave errore strategico.Comunque, in questa sta-gione caratterizzata da di-verse iniziative di riforma, lequali fino ad oggi hanno ge-nerato piú confusione che ri-sultati, la categoria ha sa-puto esprimere grande ca-pacità di interpretare il mo-mento, di reagire e innovarsidavanti ai cambiamenti. Inuno spirito che coniuga rea-lismo e progettualità, i geo-metri, già da tempo, hannoassunto posizioni ben pre-cise. Il Consiglio Nazionaledei Geometri ha pubblica-mente auspicato da chi go-verna l’attuazione di rile-vanti cambiamenti consi-stenti, principalmente: nelladefinizione della riformache interessa l’attività pro-fessionale e ne disegna unprofilo progredito, adattoalla omologazione del titolonell’economia dell’allargataEuropa Unita (potenzia-mento delle materie profes-sionali a livello di IstitutiTecnici; laurea per il conse-guimento del titolo di geo-

    Il Vice Presidentedel Consiglio dei Ministri

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    metra; istituzione di un Albounico per i Tecnici laureati);nel sostenere il progressodel sapere per il quale, conforte accelerazione, ha atti-vato i processi di adegua-mento costante e continuodella formazione in funzionedella qualità della presta-zione (formazione obbliga-toria continua verificata ecertificata per tutti, la defini-zione ed applicazione deglistandard della “qualità”della prestazione); nella o-mologazione del titolo a li-vello europeo.Il Consiglio Nazionale deiGeometri ha interesse a so-stenere le iniziative di am-modernamento del Paese,ricreando ogni forma di col-laborazione con chi governaoggi e condividendo scelteche guardino in avanti.Con questo proposito auspi-chiamo che Lei si faccia pro-motore di una tempestiva oc-casione di incontro al fine dichiarire, pubblicamente esenza strumentalizzazioni, lareale portata del Suo pen-siero in merito alle afferma-zioni rese ad Assisi e per darcila possibilità di rassicurare glioltre 100mila professionisti i-scritti alla categoria che nonsussistono ragioni per giusti-ficarne la criminalizzazionegeneralizzata e che il loro la-voro contribuisce ogni giornoal perseguimento dell’inte-resse pubblico.In attesa di cortese ri-scontro, inviamo distini sa-luti.

    Geom. Piero PanunziPresidenteConsiglio Nazionale Geometri

    Il geometra è davvero l’unico colpevole?Non pensavo che in Italia fosse ancora cosí diffuso il gioco dello scaricabarile. Me lo ha ri-

    cordato il nostro Ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli nell’intervento al convegno di As-sisi organizzato dal Fondo per l’Ambiente Italiano, tenutosi nel mese di novembre.

    Con l’abilità del politico piú che del ministro è riuscito a far rimbalzare sulle prime pagine dei quo-tidiani “La Repubblica”, “Il Corriere della Sera” dell’11 novembre 2007 quelle parole ad effetto cheimmediatamente colpiscono l’opinione pubblica.

    Indicare con faciloneria un unico colpevole è sinonimo di ipocrisia. Attribuire ad una categoriacome la nostra una cosí grande forza è un modo per aggirare il problema.

    Sappiamo tutti che la realtà è ben diversa. Ribadendo quanto già detto anche da nomi illustridell’urbanistica, il vero problema sta in chi produce tutte quelle leggi che governano il nostro terri-torio da Trepalle a Capo Passero. Leggi che per la loro attuazione devono, il piú delle volte, passareal vaglio di chi prima le interpreta e poi le fa applicare, mi riferisco ai capricci di taluni esperti am-bientali.

    Svolgo la funzione di esperto ambientale in due Comuni della provincia di Brescia da piú di seianni. Ho cercato di rapportarmi con i progettisti con i quali mi confrontavo evitando di dare inter-pretazione ai loro progetti e cercando con loro una soluzione il piú possibile vicina alle problema-tiche ambientali della zona.

    In realtà la difficoltà sta proprio nel valutare le questioni ambientali, infatti i Piani Paesaggistici,nei quali vengono individuate le classi di rischio, cominciano ad entrare solo ora nelle normative deiPiani regolatori e nei P.G.T.

    Sino ad ora è mancato quell’indirizzo che il Codice Urbani si è proposto di attuare in difesa delpatrimonio paesaggistico.

    Concordo pienamente con il mio Presidente geom. Fausto Savoldi quando asserisce «se le leggilo consentono, il mercato costruisce». L’inserimento di aree edificabili in zone di particolare valoreambientale negli strumenti attuativi, difficilmente possono essere salvaguardate in fase di proget-tazione architettonica degli edifici.

    Vorrei a questo punto evidenziare l’intervento sul “Corriere della Sera” di Giorgio Muratore, do-cente di Storia dell’Architettura e dell’Architettura contemporanea a La Sapienza: «L’attacco ai geo-metri? Un luogo comune che si legge da cinquant’anni a questa parte. Ora bisogna vedere quantoc’è di buono nel lavoro dei geometri e quanto c’è di cattivo nella cultura degli architetti».

    La conclusione del mio breve intervento è questa: se siamo tutti d’accordo che il nostro pae-saggio è un bene da salvaguardare e non vogliamo continuare a rimpallarci le responsabilità, solol’affrontare l’argomento della pianificazione territoriale in modo collegiale tra gli ordini professionali,ognuno con la propria specializzazione, può portare ad una soluzione del problema.

    In questo – e non è solo una mia opinione – il nostro Collegio di Brescia ha dato prova di esserecapace di operare in questo modo.

    Ne è testimonianza l’attività svolta negli ultimi anni nel campo della bioedilizia e del conteni-mento energetico. Per primo il Collegio di Brescia ha saputo gettare le basi di un confronto con chiopera in questo ambito organizzando incontri, conferenze, corsi di aggiornamento e di divulgazionecon articoli su “Il geometra bresciano”, spesso consultati anche da architetti e ingegneri.

    Se qualche politico, o meglio il Ministro, volesse prendere atto…Pier Angelo Di Benedetto

  • DALLA CASSA

    14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    I delegati lombardi alla Cassanel Comitato di novembre

    40 anni solo 38 vengono rico-nosciuti con il calcolo retri-butivo notoriamente piùvantaggioso di quello contri-butivo.È ancora superiore ad 1 ilrapporto contributi/pen-sioni, il chè significa che laCassa spende meno diquanto incassa. Buonoanche il rendimento del pa-trimonio accumulato neglianni a garanzia delle presta-zioni, che si attesta su per-centuali prudenzialmentepreviste del 3%, ma in pra-tica superiori al 5%.

    Particolarmente apprezzatodal Comitato l’ingresso dellanostra Cassa di previdenzatra i soci promotori delFondo Italiano per le infra-strutture denominato “F2i”guidato da Vito Gamberale,che ha già iniziato la propriaattività dopo l’approvazioneda parte della Banca d’Italiadel Regolamento del Fondoavvenuta il 31 agosto scorso.Il Fondo ha già raggiuntol’importante meta di racco-gliere tra gli investitori isti-tuzionali oltre 1500 milionidi euro. Le sottoscrizioni diparecchie altre casse profes-sionali confermano che l’ini-ziativa da noi assunta unita-mente ad Inarcassa è giudi-cata di futuro buon rendi-

    mento, ma soprattutto testi-monia la presenza e l’ap-porto dei professionisti percolmare il riconosciuto ri-tardo dell’Italia nella realiz-zazione delle più importantiinfrastrutture nazionali.

    Si mantiene buono ilrapporto iscrit-ti/pensionati, atte-stato ad oltre 4, anche graziealle nuove iscrizioni previstein numero pari alle uscite perpensionamento. Anche nel2007 i giovani si sono iscrittiin numero superiore alle u-scite e tale fatto, unito al ge-nerale aumento del redditoprodotto dalla categoria,conferma e rafforza le previ-sioni di sostenibilità dellaCassa, guidata da Fausto Sa-voldi, nei prossimi 30 anni.

    Per quanto riguardale modifiche rego-lamentari, il Comi-tato ha integrato alcunenorme riguardanti la contri-buzione ribadendo i prin-cipi:– che il diritto a pensione in-

    sorge non solo in conse-guenza degli anni di iscri-zione, ma anche in seguitoal regolare e completo pa-gamento dei contributi;

    – che la contribuzione è do-vuta per intero anche inpresenza di iscrizione alsolo Albo successiva ad i-scrizione alla Cassa nelcorso dello stesso anno;

    – la riduzione della contribu-zione per i pensionati de-corre dal 1° gennaio del-l’anno successivo al pen-sionamento

    e norme riguardanti le pre-stazioni disponendo:

    I l tradizionale appun-tamento di fine no-vembre presso laCassa di previdenza ha vistoriuniti i 150 delegati italianiper l’analisi e l’approva-zione del bilancio di previ-sione 2008.I ventidue delegati lom-bardi, la compagine regio-nale più numerosa in rap-presentanza degli oltre11.000 iscritti delle 12 pro-vince lombarde, si eranopreparati all’incontro condue riunioni ad inizio meseper un dettagliato esamedell’ordine del giorno:– Il bilancio di previsione

    2008;– Integrazioni dei regola-

    menti della Cassa con par-ticolare riferimento allenorme sulla contribuzione

    Il bilancio del prossimoanno, approvato pressochéall’unanimità, vede ancheper il 2008 un risultato di e-sercizio positivo per oltre 35milioni di euro e ciò nono-stante il consistente numerodi pensionamenti di anzia-nità riguardanti i colleghicon 40 anni di ininterrotta i-scrizione e contribuzione.La norma che consente laprosecuzione dell’attività aipensionati, è vantaggiosaanche nel 2008, ancorché dei

    – che i supplementi di pen-sione, calcolati con me-todo contributivo ogni 4anni, siano riconosciutianche ai pensionati di an-zianità che proseguonol’attività professionale;

    – che il volume d’affari mi-nimo per i giovani iscritti,necessario per la validitàdell’anno per l’accesso allapensione di anzianità, siaridotto in proporzione allariduzione dei contributi ri-conosciuta fino al trente-simo anno di età.

    I provvedimenti assunti pas-sano ora all’esame dei Mini-steri vigilanti per divenire e-secutivi dapo la prescrittaapprovazione.Il Comitato, prima dei tradi-zionali auguri di fine anno,ha provveduto ad eleggere ilnuovo collegio sindacaleconfermando nella carica diPresidente il Dott. GustavoFerraro e nominando tre sin-daci di categoria nelle per-sone dei colleghi SalvatoreCiocca (Molise), SalvatoreScanu (Sardegna), Enzo Val-preda (Piemonte). Inoltre siè preso atto delle nomine ef-fettuate dai Ministeri nellepersone del Dott.VincenzoLimone (Economia e Fi-nanze), Dr.ssa Elisabetta Ri-spoli (Giustizia) e Dott.Vin-cenzo Caparelli (Lavoro ePolitiche Sociali).Il Comitato con un lungo ap-plauso ha ringraziato e salu-tato il collega Filippo Man-giacavalli, apprezzato sin-daco di categoria per oltreun decennio.

  • DALLA CASSA

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 15

  • DAL COLLEGIO

    16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Bruno Bossini Ci sono “movimenti”all’orizzonte del Consiglio?

    babilità, farà sentire i suoi ri-flessi sulla composizionedel Consiglio provinciale diBrescia se, come sembraprobabile, il Presidente Sa-voldi sarà eletto Consiglierenazionale per la Lombardia;in quel caso, infatti, la sua at-tuale carica di Consigliereprovinciale risulterà incom-patibile con quella nuova diConsigliere nazionale.I tempi per ufficializzare taleelezione non saranno brevi:alla nomina della Commis-sione ministeriale dovrannoinfatti seguire la verifica deivoti, la proclamazione uffi-ciale del risultato e la suapubblicazione sulla Gaz-zetta Ufficiale. Ne parleremoa primavera inoltrata. Vale la pena , per ora e a mio

    giudizio, gettare uno sguar-do sul probabile nuovo sce-nario istituzionale che po-trebbe determinare la no-mina di un nuovo presi-dente del Collegio di Bre-scia. Questi sarà designatodal Consiglio ora in carica, acui seguirà la surroga delconsigliere Savoldi con unnuovo consigliere elettodagli iscritti al Collegio.Nella concreta prospettivadi quanto sopra mi pare le-cito sottolineare alcunipunti difficilmente confuta-bili: cioè che i vent’anni dipresidenza Savoldi sonostati un percorso non trascu-rabile per il Collegio di Bre-scia: vi si è infatti registratoun forte incremento degli i-scritti (siamo ormai il terzo

    Il nostro Collegio,come tutti gli altri d’I-talia, è stato recente-mente impegnato nell’ele-zione del Consiglio Nazio-nale che, col nuovo man-dato, resterà in carica percinque anni, dal 2008 al 2013.Ricordiamo che la nominadegli 11 Consiglieri nazio-nali (che poi sceglieranno ilPresidente) avverrà su indi-cazione dei Collegi provin-ciali riuniti per regione d’ap-partenenza.Brescia, nella testé effet-tuata consultazione, aveva adisposizione, in propor-zione al suo numero d’i-scritti, 12 voti su un totale di73 attribuiti alla Lombardia.La nomina del nuovo Consi-glio Nazionale, con ogni pro-

    Collegio italiano dopo Romae Torino); si è compiuta lariorganizzazione della strut-tura operativa, nominadoviun direttore nella personadel geom. Mariangela Scotti;si è installato un apparatomultimediale di alto livelloche tutt’Italia ci invidia; si èattivato un efficiente ar-chivio informatico; si è pun-tato su un organo di stampabimensile (“Il geometra bre-sciano”), la cui diffusione haraggiunto gradualmente le10.000 copie, molto apprez-zato dagli iscritti e seguitoanche da altre categorie ditecnici.

    Un’attività tanto di-namica e positiva ècertamente fruttodi un raggiunto equilibrio or-ganizzativo-gestionale cheviene da lontano: dalla pre-sidenza Paterlini negli anni’70, passando attraversoquella Camplani e fino adoggi, i Consigli del Collegiobresciano si sono sempre di-stinti per unitarietà decisio-nale, senza la quale non sisarebbero ottenuti i risul-tanti raggiunti, che sonosotto gli occhi di tutti. Unita-rietà decisionale che non hamai significato appiatti-mento sulle scelte e sullestrategie del solo Presi-dente, ma che si è semprebasata su un’effettiva condi-visione di progetti e di pro-grammi, frutto di un dibat-tito costruttivo continua-mente stimolato in seno alConsiglio di Collegio.Essere Consigliere, ed amaggior ragione Presidentedi un Collegio come il no-stro, comporta un impegno

  • DAL COLLEGIO

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 17

    rinnovamento già in atto daalcuni anni. Dovrà essere unprofessionista che conoscee intende approfondire letematiche della categoria,dotato di spiccata sensibi-lità verso le mutevoli esi-genze del lavoro del geo-metra e degli aspetti innova-tivi delle sue specializza-zioni. Dovrà aver mostratoattaccamento alla vita delCollegio e “inclinazione”verso gli iscritti, avendo benoperato in almeno una delleattuali Commissioni colle-giali. E possedere non soloprofonda conoscenza deimeccanismi operativi delCollegio riguardo all’attivitàistituzionale, ma pure un’in-derogabile volontà a seguirela strada della formazione

    continua, dei corsi di aggior-namento, di sempre piústretti rapporti con il mondodella scuola.Di età relativamente gio-vane dovrà assicurare al Col-legio continuità di piú cicli dipresidenza (come è sempreavvenuto a Brescia).

    Per far bene tutto ciò,dovrà conoscere afondo le vicende, leintese, i rapporti, i collega-menti tra Consulta Regio-nale, Consiglio Nazionale eCassa di Previdenza, met-tendo in campo doti di equi-librio, di mediazione, dicreatività non disgiunte dacapacità di delega, al fine diavvalersi al meglio delle po-tenzialità operative dei suoi

    tenace, continuo, gratuito,che esige grande disponibi-lità di tempo e dedizione aservizio degli iscritti e a fa-vore della professione.È per tutte queste ragioniche la scelta del futuro Con-sigliere e del nuovo Presi-dente dovrà essere benponderata e indirizzataverso quegli iscritti che ab-biano caratteristiche speci-fiche, precise, ben mirate,necessarie a sostenere unimpegno tanto gravoso.Qual è, allora, l’ipotetico i-dentikit della persona dascegliere?Proviamo a tracciarne uno.A mio parere il nuovo Consi-gliere dovrà anzitutto conti-nuare a garantire in seno alConsiglio quel processo di

    collaboratori e consiglieri.Ci sono colleghi con questeattitudini? Penso proprio disí. Potrà essere, perché no,anche una donna, vista lapresenza in Consiglio di bendue rappresentanti del gen-til sesso, valide e impegnatenella professione.La possibilità di una buonascelta, quindi, c’è: occorreindividuarlo, però, in modochiaro, disinteressato e ge-neroso, in tal modo facendoun utile servizio alla profes-sione che ci sta a cuore.

  • DAL COLLEGIO

    18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Paolo Ghirardi Parere di congruitàsulle parcelledegli onorari professionali

    Già è stato trattatoil problema intro-dotto dal “De-creto Bersani” sui minimi ditariffa, sul disciplinare d’in-carico e sul codice deontolo-gico modificato agli articoli 9e 20. Esamineremo schema-ticamente gli ulteriori svi-luppi derivanti dalle inizia-tive avanzate dal C.N.G. tra-mite il Comitato Ristrettodella Commissione Tariffa,tendenti a predisporre un«manuale prestazionalequalificante le attività pro-fessionali».Le tematiche individuate fu-rono assegnate ai gruppi dilavoro ripartiti su quattroaree territoriali e furono:a) Estimo: Sicurezza - Ge-stione beni - Amministra-zione condomini - Consu-lenze agrarie;b) Sicurezza: Sicurezza - Suc-cessioni/Divisioni - Preven-zione incendi - Consulenzeper compravendita;c) Rilievi topografici e Catasto- Successioni/Divisioni - E-spropri - Tributi e Fisco - Am-ministrazione condomini;d) Edilizia privata e pubblica- Espropri - Arbitrati.Nei tempi concordati tutti i-gruppi produssero la loro a-nalisi.Evidentemente il C.N.G. siera proposto, mediante l’ela-borazione analitica di un in-sieme di prestazioni regola-mentanti diversi aspetti pre-stazionali di settori, valori,funzioni, adempimenti e pro-blematiche, di stabilire con-creti riferimenti sugli emolu-menti professionali della ca-tegoria da parametrare conmetodologie diverse.Purtroppo, dopo il convegno

    di Genova (giugno), non sonopiú pervenute dal C.N.G. no-tizie sulla evoluzione del-l’importante argomento. Probabilmente a causa dellericorrenti scadenze eletto-rali e delle ferie, il pro-gramma proposto è stato in-terrotto. Il Consiglio del Col-legio di Milano, vista la ne-cessità di superare talevuoto, ha ritenuto doverosoassumere la decisione di ri-visitare la validità della pro-cedura prevista dal vigenteDecreto legge del 23 no-vembre 1944 n. 382, art. 7 sultema dei «pareri per la liqui-dazione degli onorari».Confermato quindi che, inosservanza a tale legge, alCollegio è consentito espri-mere pareri sulle liquida-zioni degli onorari, che gli ar-ticoli 4 e 5 della legge n.144/49 non contrastano conl’articolo 2 della legge248/2006 (Bersani), che vie-ne rispettata la proceduradell’art. 2233 del C.c., non-ché l’osservanza dell’arti-colo 20 del Codice di Deon-tologia professionale (22 no-vembre 2006), vista la tariffadei servizi e diritti di segre-teria stabiliti dal Collegioper l’anno 2007, con deli-bera di Consiglio del 19 set-tembre 2006, è stato decisodi istituire il “Parere di con-gruità sulle parcelle degli o-norari professionali” a modi-ficazione della normativaprevista dall’articolo 3 dellalegge 144/49 abrogata dallalegge 248/2006.La Commissione già opera-tiva per le precedenti fun-zioni liquidatorie, a tal fine e-spleterà collegialmente taleadempimento ed emetterà

    Abbiamo trovatointeressantela decisionedel Collegiodi Milano, che colmail vuoto determinatodal silenzio delConsiglio NazionaleGeometri sulproblema dellaliquidazione delleparcelle che ildecreto Bersani haabolito sopprimendol’obbligatorietàdelle tariffe minimedi cui alla legge144/49 e allesusseguentimodifiche. Anche il nostroCollegio potrebbedeliberare in talsenso a tutela degliiscritti che dovesseroricorrere in giudizio.Pubblichiamo ilmodulo per“Domanda di pareredi congruità” daprodurre al Giudice

    il richiesto parere dopo averesaminato e valutato l’entitàdel lavoro, le spese esposteed il valore intrinseco deglielaborati. La relativa modu-listica per la domanda dapresentare e per lo schemasul parere che verrà rila-sciato è stata aggiornata eviene di seguito riportata.Dopo quanto detto in pre-messa, occorre chiarire ledifferenti conseguenze del-le due differenti proceduree precisamente:A) Liquidazione parcelle:non piú attuabile per presta-zioni post 4 luglio 2006;B) Parere di congruità: con-sentito per prestazioni post4 luglio 2006. Con la procedura A) la liqui-dazione che il Presidente delCollegio prima emetteva, giàdi per sé costituiva titolo e-secutivo e quindi il profes-sionista poteva chiedere alGiudice l’emissione del de-creto ingiuntivo, ecc. …Con la procedura B) il pareredi congruità che il Presidentedel Collegio emetterà, costi-tuirà parere collegiale che icompensi formulati sono daconsiderarsi adeguati all’im-portanza dell’opera (e al de-coro della professione - Art.2233 C.c.) e il professionistapotrà rivolgersi al Giudiceproducendo tale supporto aprova di parte ecc. …Infine, si precisa che la pro-cedura adottata sarà opera-tiva fino a nuove disposi-zioni di legge in materia eche ulteriori dettagli ammi-nistrativi saranno disponi-bili presso la segreteria delCollegio.

    ❑Da "Noi geometri” n. 3/2007

  • DAL COLLEGIO

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 19

    DOMANDA DI PARERE DI CONGRUITÀ

    Egr. Sig. Presidente del Collegio della provincia di …………………………………

    il sottoscritto geom. ………………………………………………………………………………………………………………………... iscritto col n. …………………………………

    con studio in …………………………………………………………………………………………………………… tel. ………………………………… cell. …………………………………

    Il sottoscritto Committente ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

    residente in …………………………………........................................................................................................ tel. ………………………………… cell. …………………………….........

    CHIEDE PARERE DI CONGRUITÀ

    sulle competenze professionali formulate con specifica di € …………………...... per le prestazioni svolte a favore del Committente

    Sig. …………………............................. in località …………………............................................................ Via …………………........................... n. ………………… P. ……………

    Il richiedente dichiara di accettare senza riserva le determinazioni che il parere potrà esprimere, le disposizioni di cui alla L.4 agosto 2006 n. 248, gli oneri ed i diritti di segreteria stabiliti nel caso e di esonerare il Collegio da qualsiasi responsabilitàin relazione all’eventuale mancata corrispondenza tra le prestazioni esposte e quelle effettivamente eseguite.

    Allegata documentazione probatoria.

    In fede,

    Ric.: diritti di segreteria € ………………………………………………………………

    Letta l’istanza che precede, esaminata la specifica n. ……………………………… del …………………………………… prot. ……………………………………

    del Geom. …………………………………………………………………… Via …………………………………………………………………………… città …………………………………….

    intestata a ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. città ………………………

    LA COMMISSIONE

    Esaminate le prestazioni esposte, la documentazione fornita, l’ammontare delle spese ed il valore intrinseco dell’opera pro-fessionale:• Visti gli artt. 4 e 5 della legge 2 marzo 1949, n. 144, adeguati all’art. 2 della legge 248/2006;• Visto l’art. 7 del decreto legge n. 382/44;• Vista la dichiarazione sottoscritta dal Professionista relativa all’assunzione delle responsabilità introdotte anche dallalegge 4 agosto 2006, n. 248;• Valutati i compensi adeguati all’importanza dell’opera nella misura appresso indicata; visto l’art. 2233 del Codice civile el’art. 20 del C.D.P.G.;

    ESPRIME PARERE DI CONGRUITÀ

    della suddetta specifica nella misura di

    Euro …………………................................... ( …………………………………………………………………………………………………………………………………… / ………………………....)

    Oltre ad eventuali interessi, nonché oneri fiscali e contributi di legge.

    Città …………………………………………………………………………………………

    Il Commissario Il Presidente Per la CommissioneIl Coordinatore

  • DAL COLLEGIO

    20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Borse di studio del Collegioa studenti extracomunitarimeritevoli del “Tartaglia”

    Leshchuk e Preet SinghLove, sono infatti 9 aspirantigeometri extracomunitari. Iprotagonisti della breve ce-rimonia, che si è tenuta inuna delle sale-conferenzedell’Istituto per geometricittadino, sono ragazzi che loscorso anno hanno frequen-tato con ottimi risultati laprima classe e sono statipromossi alla seconda. Ave-

    vano accanto a loro, felici eorgogliosi, i genitori, a dimo-strazione della volontà diquesti nuclei famigliari di o-rigine straniera di volersi in-tegrare nella nostra realtà. A fare gli onori di casa il pre-side prof. Fulvio Negri che havoluto «ringraziare prima ditutto il Collegio dei geo-metri, sempre attento alle e-

    sigenze della nostra scuola eper la sensibilità dimostrataper uno dei temi centrali delnostro progetto educativo:l’accoglienza». Parlando poidegli studenti stranieri, ilpreside Negri ha ricordato«l’importanza di queste e-nergie fresche e motivate al-l’interno del nostro istituto,che ci mettono di fronte aldestino della civiltà europea

    e che devono servire da sti-molo ai nostri ragazzi, perchènon diano per scontato ciòche da altre parti è ancoravisto come una conquista».Prima di consegnare gli as-segni, (ognuno di circa 600euro permette di coprire icosti dell’iscrizione a scuolae di tutti i libri necessari al-l’anno scolastico in corso), il

    Un pomeriggio difesta e di orgoglioper padri e madriche hanno visto premiatol’impegno dei propri figli edi legittima soddisfazioneanche per il Collegio deigeometri di Brescia chevede crescere i futuri aspi-ranti professionisti anche trale nuove leve che vengonoda Paesi lontani. Questo il

    mix di positive sensazioniche si sono colte lunedì 19novembre all’istituto pergeometri Tartaglia in via O-berdan in città, dove il Col-legio dei geometri della pro-vincia di Brescia ha conse-gnato per la prima volta unbuon numero di borse distudio a studenti particolar-mente meritevoli, dando se-guito e portando ad unaprima conclusione l’inizia-tiva varata dal Consigliodella categoria nei mesiscorsi. A caratterizzare que-sti ragazzi rispetto a tantiloro colleghi è infatti la na-zionalità di provenienza cheper tutti loro non è italiana:Evans Afriyie, Isaac Boateng,Gabriel Burlacu, Artur Dem-rozi, Odissa Quilly Negrito,Aleksandr Ziu, Pa KobinaBartles Cudjoe, Khrysyna

    presidente del Collegio deigeometri di Brescia FaustoSavoldi ha sottolineatocome stia «aspettando o-gnuno di voi come profes-sionista geometra, perchè lavostra presenza sarà la di-mostrazione dello sforzoche la nostra categoria mettein atto per integrare nellaprofessione nuove forzeanche di cultura diversa

    dalla nostra. L’albo dei geo-metri è pronto ad iscrivere imigliori, di qualsiasi nazio-nalità». Concludendo Sa-voldi ha ricordato come«tutti i geometri brescianisiano vicini ai propri stu-denti, per poterli inserirepresto nella compagine o-perativa». Un impegno testi-moniato dalla presenza deiconsiglieri del CollegioLaura Cinelli, Giuseppe Bel-lavia, Italo Albertoni, WalterPlatto, Dario Piotti e ArmidoBelotti, oltre ai direttoridella rivista "Il geometrabresciano" Bruno Bossini edel Collegio MariangelaScotti.

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    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 21

  • LAVORI DI GEOMETRI

    22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Il complesso abitativoecologico e bioclimaticodi Cascina Rio Merolta

    Un progetto condivisoin gruppoQuello di Cascina Rio Me-rolta è un progetto coordi-nato e redatto dal collegaMori in tutti i suoi vari aspetti,dai frazionamenti all’abitabi-lità passando per lo studiodel Piano di lottizzazione,con la collaborazione di al-cuni colleghi dello studiosugli aspetti strutturali e diqualche consulenza esternasulla parte impiantistica. La storia nasce alla fine deglianni Ottanta da un gruppo diamici alla ricerca di una diuna risposta al “sogno” casa:perché realizzare la casa, sisa, è davvero un sogno chechiunque vorrebbe realiz-

    zare per dare risposta al pro-prio bisogno di sicurezza, difamiglia, di luogo in cui ritro-varsi …

    Èstato quindi cer-cato un terreno checonsentisse di co-struire alloggi sufficienti perle famiglie e, in prospettiva,per alcuni dei genitori dellecoppie; un po’ di area verdeintorno, possibilità di avereun buon orientamento e so-leggiamento poiché fin dal-l’inizio il gruppo pensava adabitazioni ecologiche ad e-levato risparmio energetico.Individuata l’area, dopo ilrogito, i sogni del gruppohanno cominciato a trasfor-

    marsi in infinite ipotesi tra-dotte pazientemente inrighe su carta, per far sí che irequisiti richiesti diventas-sero qualcosa di concreta-mente realizzabile. Nei primi anni Novanta e-rano in vigore bandi regio-nali che finanziavano par-zialmente l’edilizia biocli-matica integrata con finan-ziamenti a fondo perdutofino al 40% dei maggiori costisostenuti per il risparmio e-nergetico, isolamenti ed e-nergie alternative. La ricercadi possibili finanziamenti èstato quindi un altro dei per-corsi che, con incontri in Re-gione, ipotesi varie e conmolti colpi di scena a causa

    La rubrica “Lavoridi geometra” ospitauna interessanteopera del geometraGiuseppe Mori:si tratta di uncomplesso ediliziodi sette appartamentidistribuiti in duepalazzine nelterritorio di Caino,denominato “CascinaRio Merolta”.Realizzato a metàdegli anni ’90, haanticipato di moltole odierne norme sulrisparmio energetico,e, secondo gli attualicriteri, può esserecollocata in classe B

  • LAVORI DI GEOMETRI

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 23

    dell’esaurimento del fondoin seguito rifinanziato, han-no portato ad ottenere, unbuon riconoscimento eco-nomico e di soddisfazioneprofessionale sul progetto.

    Gli studi preliminari La progettazione, peraltro,non è partita subito dagli a-spetti edilizi; a monte èstato affrontato infati il pianodi lottizzazione del com-parto e “disegnata” la formadel lotto da destinare allesingole abitazioni.Dopo una miriade di rota-zioni e studi sui rilievi pla-noaltimetrici, finalizzati allaricerca di un difficile equili-brio fra le esigenze collet-tive e le quantità di area daassegnare ad ognuno, èstato individuato un lottoben orientato, su cui calare ilprogetto. Oltre al lotto prin-cipale edificabile, l’area

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    24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Sezione longitudinale del complessoresidenziale “Cascina Rio Merolta”;Sotto: estratto grafico della ricercageologica che evidenzia l’andamentodel substrato.

    duzione edilizia che si stafortemente evolvendo inquesti anni, non sempre idue temi vanno a braccettoperché molti materiali iso-lanti non sono compatibili.Le facciate principali sonostate orientate a Sud per-ché, oltre a rispondere alleesigenze di una buona archi-tettura bioclimatica, questoconsentiva di studiare il pro-getto in modo da “adagiare”i locali in direzione Nord-Sud orientando a Nord le te-state dei letti e rendendocomunque più facili in futurogli arredi tenendo in consi-derazione la cosiddetta retedi Hartmann.Un’altra scelta caratteriz-zante dal punto di vista geo-biologico è stata quella di e-vitare la realizzazione delle

    autorimesse al di sotto delperimetro delle abitazionivere e proprie, motivatadalla opportunità di limitareal massimo i disturbi appor-tati dalla masse metallicheal campo elettromagneticonaturale. Sono state co-struite nel corpo centrale frai due nuclei residenziali,sotto la corte centrale conaccesso comune e collega-mento interno alle abita-zioni.

    Per conseguire lamassima libertà dicircolazione nellaautorimessa, realizzata amo’ di piccolo autosilo, sonostati eliminati i pilastri. Essendo inoltre necessariomantenere una notevole di-stanza fra i due fabbricati per

    comprendeva anche un ar-gine scosceso lungo il tor-rentello, il Rio Merolta ap-punto, poco praticabile mada rendere accessibile inmodo condiviso a tutti perun potenziale piacevole usoricreativo, attraverso per-corsi comuni. Sulla base dei molteplicipartecipati incontri, unavolta abbandonate le ipo-tesi di casa a schiera, la ri-cerca è stata orientata suun’idea di cascina a corteche riproponesse una tipo-logia aggregata ma consen-tendo al tempo stesso l’usoprivato degli spazi verdi in-torno alle singole case.

    Geobiologia e architetturabioclimaticaUno dei filoni portanti chehanno accompagnato tutto ilprogetto è stato il tentativocostante di “tenere insieme”i due aspetti già raccontati inpremessa: case a basso con-sumo ma attente alla bioedi-lizia; come si vede dalla pro-

    garantire il “diritto al sole”dei corpi a monte, si è postaal progettista la necessità disuperare una luce di oltre 14metri con un solettone pog-giante e ben ancorato (lazona era già dichiarata si-smica) ai muri perimetrali incalcestruzzo. Si possono im-maginare le difficoltà da su-perare per arrivare in can-tiere con quei pannelli pre-fabbricati da 14,70x2,50 suquella che era ancora unastradina di montagna non a-sfaltata e in notevole pen-denza, non sono statepoche, ma sono state an-ch’esse superate …Per quanto riguarda gli a-spetti geologici va ricordatoche il progetto fu precedutoda una accurata analisi geo-logica che consentiva di evi-denziare la profondità delsubstrato di appoggio.

    La forma della casaVista la scelta tipologica dicascina a corte non potevanomancare le logge tipiche deicascinali: nel progetto i por-ticati sono diventati peròserre vetrate apribili in e-state che, nei calcoli energe-tici effettuati per la presen-tazione del bando, davanoun notevole contributo allariduzione del consumo: oltreche costituire una fonte di ri-scaldamento nei momenti disoleggiamento esse costitui-scono “spazio tampone”nelle ore notturne.

  • LAVORI DI GEOMETRI

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 25

    A sinistra: schema delle murature.Sotto: una veduta d’insieme delcomplesso residenziale che dimostrala favorevole insolazione del luogo eun blocco di laterizio porizzatoantisismico usato nella costruzione.

    fra la pendenza ideale di 60°per il riscaldamento inver-nale e quella tradizionale no-stra (circa 18-20°) che potevaessere accettabile per l’usodi pannelli solari per il riscal-damento della sola acqua sa-nitaria.Per l’attenzione a questi a-spetti il progetto ha un po’sacrificato le aperture a

    Nord, minimizzandole, an-che se alcuni elementi pae-saggistici locali e le formedei lotti avrebbero richiestopiù “apertura” verso l’e-sterno.

    Materiali ecologici: muriporoton ecologico, solai ecopertura legnoSenza entrare nel merito

    Poiché stava anche pren-dendo forma l’idea di un ri-scaldamento radiante a pa-rete con il contributo dei pan-nelli solari termici, la proget-tazione è stata spinta al puntoda orientare la falda del tetto,ovviamente a sud (per la pre-cisione 12° sud-est) e con unapendenza del 100% (45°) peravere un buon compromesso

    della distribuzione dei sin-goli alloggi della diverse pro-prietà, i progetti degli interninon erano “standard” mapersonalizzati sulla basedelle esigenze e dei “gusti“familiari, passiamo in ras-segna alcune caratteristichecostruttive. Alcune difficoltàsono insorte fin da subitovisto che nei primi anni no-vanta il mercato dei materialibioedili era molto limitato.A partire dai blocchi antisi-smici e dalle malte di allet-tamento, che hanno ri-chiesto molte ricerche primadi essere “scovate” e ordi-nate. Questo ha richiestoperò, in quel momento, difar “viaggiare” di più i mate-riali …Il progetto degli interni èstata una operazione com-plessa in quanto era più dif-ficile trovare la risposta pre-cisa all’esigenza dei diversicommittenti per “quella ca-mera di quella dimensione,messa preferibilmente lì, o-rientata così, accessibile da

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    La maglia dei muri portanti inlaterizio; in basso: dettagli della posain opera e ancoraggio dei travetti dilegno dei solai

    Nella pagina di destra: schema diancoraggio del travetto al cordolo inc.a. Sotto: alcuni momenti dellarealizzazione del tetto.

    più paziente perché, unavolta definita la posizione, ilmuro portante non può es-sere spostato di qua o di làcome se nulla fosse …Ma la forte motivazione dipartenza del gruppo ha fattosì che alcune apparenti ri-nunce iniziali dovute ad unadistribuzione interna meno

    “elastica”, siano state com-pensate dai risultai finali delprogetto.La scelta costruttiva dellemurature portanti, definitacon il metodo del dimensio-namento semplificato, in vi-gore a quel momento, por-tava a moduli costruttivi chenon superavano la dimen-

    là, con la testata del lettonon a contatto con gli elet-trodomestici della cucina…” ecc. ecc. Inoltre i vincoliderivanti dalla scelta di rea-lizzare la strutture portantiverticali con la logica dei“muri maestri”, pur essendoin zona sismica, hanno com-portato una progettazione

    sione del quadrato a lucenetta interna non superiorea m. 6,70x6,70, con la conse-guenza di luci importanticon il solo solaio in legno tra-dizionale non collaborante.I “travetti” dei solai sono cosìdiventati di dimensione16x28 con interasse mediodi 65-70 cm. Sopra ai travetti,ancorati opportunamente aicordoli in cemento armato,gli assiti e la stratificazioneper ottenere i livelli neces-sari con interposto isola-mento in pannelli di sugheroda cm. 6.

    Quella del tetto èstata una opera-zione ancora piùcomplessa perché, oltre alsuperamento della luce dei

    solai, si trattava di realizzarecapriate di grande dimen-sione che “contenessero”interamente l’ultimo pianosottotetto.La collaborazione fra lostudio e una ditta altoate-sina – viste le difficoltà pur-troppo esistenti in quel mo-mento (diversamente da

  • LAVORI DI GEOMETRI

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    28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6

    Particolari di una tramezza internain legno e del pavimento su listoniappoggiati su isolamento in pannellidi sughero.Sotto, al centro: gli impiantiidrosanitari agganciati alle paretiportanti e “nascosti” con pannelli dilegno.

    Nella pagina di destra: posa delcappotto esterno in materialeecologico (lana di legno impastatacon magnesite) e costruzione e posain opera delle batterie di pannellisolari realizzati con cassero di legno,lamina di alluminio e collettore inpolipropilene.

    Le pareti in blocchi porizzatiecologici con una trasmit-tanza già migliore deiblocchi comunemente uti-lizzati, unitamente al cap-potto in lana di legno mine-ralizzata con magnesite (E-raclit), avevano una trasmit-tanza complessiva intorno a0,38; una valore dimezzatorispetto ai canoni in uso.Considerata la scelta di u-sare la parete radiante, “bre-vettata” ad hoc e realizzatain opera, era assolutamentenecessario avere valori infe-

    riori a 0,40 Wmq/K.Tutti i solai, compresoquello verso il vespaio ae-rato , sono stati isolati con 6cm. di sughero in pannellimentre per la copertura ladecisione è stata quella diversare 10 cm di sughero gra-nulare (granulometria 4-11),all’interno del doppio as-sito, con successiva posa delmanto di tegole con pac-chetto ventilato con doppiolistello incrociato. Ovvio chele guaine impermeabiliz-zanti fossero del tipo traspi-

    oggi) a trovare ditte locali ingrado di rispondere con-temporaneamente a tutti irequisiti richiesti - ha por-tato ad un eccellente risul-tato tenendo conto degli a-spetti economici, ecologici edi “leggerezza” esteticadelle strutture stesse.Anche le finiture interne,nella logica iniziale, sonostate molto curate nellascelta dei materiali; anche inquesto caso le difficoltà direperimento erano moltomaggiori rispetto a quelle o-dierne con un mercato dellabioedilizia che ha subito unarapida trasformazione.

    Classificazione energeticadel fabbricatoVisti i presupposti di par-tenza del progetto eccoqualche breve nota sugli a-spetti relativi alle sceltefatte per conseguire un buonrisparmio energetico.Innanzitutto l’isolamentodelle costruzioni è statofatto adottando criteri dimolto superiori a quelli pre-visti dalla Legge 10/91 dapoco entrata in vigore .

    rante che si affacciava allorasul mercato.Per un problema di fornituramomentaneo non fu adot-tata la scelta, ecologica-mente più spinta, di usarecarte kraft e carte oleate chela forte pendenza del tetto a-vrebbe consentito tranquil-lamente di mettere in opera.Con questo pacchetto la tra-smittanza del tetto era di0.36 Wmq/k.

    Oltre all’isola-mento dell’invo-lucro, realizzatocon isolanti ottimali dalpunto di vista ecologico taleda dimezzare complessiva-mente il fabbisogno rispettoad un analogo edificio pro-gettato con i criteri dellalegge 10/91, sono state at-tuate altre scelte di architet-tura bioclimatica passiva eattiva per “recuperare” dalsole ancora una buona fettadi energia.Le serre sulla facciata Sudhanno permesso di ridurre diun altro 25% (calcolo teorico)il fabbisogno energetico. Lasemplice esperienza pratica

  • LAVORI DI GEOMETRI

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/6- 29

    l’abitazione nelle giornateinvernali soleggiate.Come si sa, le giornate fred-dissime sono, in genere,molto limpide, condizione i-deale affinché il sole for-nisca un ottimo apporto e-nergetico; quando sonoscarsamente soleggiate onuvolose, in compenso,sono anche molto menofredde.

    negli anni ha poi confermatole previsioni di un sofisticatoquanto complicato modellodi calcolo allora utilizzato(Codice Moretto).

    Nelle fredde e so-leggiate giornateinvernali di gen-naio infatti si registrano, al-l’interno delle serre, tempe-rature anche superiori ai 30gradi, che trasmettono e-nergia all’abitazione attra-verso il reirraggiamentodelle pareti di fondo o lasemplice apertura di fine-stre e porte-finestre che vi siaffacciano. Inoltre, si è costa-tato che solo molto rara-mente si sono registratetemperature minime infe-riori ai 10 gradi anche nellepiù fredde notti invernali.Ciò significa che i locali chevi si affacciano non hannomai a che fare con tempera-ture esterne sotto zero.Il fabbisogno complessivodell’immobile, calcolato coni criteri attuali (fabbisognodi energia primaria espressoin Kw/mq/anno) fa sì chel’immobile si collochi inclasse B – inferiore cioè a 50Kw/mq/anno – conside-rando l’ulteriore gratuito ap-porto dell’impianto solare. La grande quantità di collet-tori solari installati sul tetto(oltre 40 mq/abitazione dicirca 250 mq utili) compensainfatti la resa relativamentemodesta rispetto ad un mo-derno collettore sottovuoto,al punto da garantire l’auto-sufficienza energetica del-

  • LEGALE

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    Avv. Francesco Cuzzetti Mutui bancari

    o un istituto di previdenzaobbligatoria per i finanzia-menti ai propri iscritti.Mentre il mutuatario può es-sere indifferentemente unprivato o una persona giuri-dica.L’ipoteca si estingue alladata di estinzione dell’ob-bligazione, ma la sua cancel-lazione è condizionata dalfatto che il creditore nel ter-mine di 30 giorni non abbiaeffettuato una dichiarazionedi permanenza dell’ipoteca,suffragata ovviamente dagiustificati e validi motivi,senza i quali potrà incorrerenelle conseguenze risarci-torie.Estinta l’obbligazione, il mu-tuante deve rilasciare quie-tanza datata e trasmettere lacomunicazione al conserva-tore dei Registri Immobiliarientro 30 giorni decorrenti datale data. Il tutto avvienesenza spese.Il conservatore provvederàalla cancellazione solo dopoche siano trascorsi 30 giorni,dovendo attendere che ilmutuante trasmetta l’even-tuale dichiarazione di per-manenza dell’ipoteca di cuiho detto, nel qual caso nonpotrà provvedere.Anche questo è un puntoche nelle trattative con ilmutuante andrà tenuto inconsiderazione.Estinzione anticipata delmutuo: nei mutui sia a tassofisso che variabile è ora con-sentita l’estinzione antici-pata del mutuo, prima cioèdella scadenza naturale delcontratto, restituendo il ca-pitale residuo,ossia il de-bito non ancora rimborsato.Naturalmente la conve-

    nienza di una tale opera-zione va valutata caso percaso.Per tale estinzione dal feb-braio 2007 per i nuovi mutuiè esclusa la penale di estin-zione anticipata, e la clau-sola contrattuale che la pre-veda è nulla. La penale ri-mane per i mutui stipulatifino al 2 febbraio 2007 datadi entrata in vigore del D.L.L’esclusione della penale ri-guarda i mutui contratti dapersona fisica: per l’acquistoo la ristrutturazione di unitàimmobiliari destinati per a-bitazione o per attività eco-nomica o professionale delmutuatario.Diversa ovviamente dall’e-stinzione anticipata delmutuo è la rinegoziazionedei mutui già stipulati al mo-mento dell’entrata in vigoredella nuova normativa, checostituisce un obbligo perl’ente erogatore.Portabilità del mutuo - sur-rogazione: l’art. 8 del D.L.

    Affronto un argo-mento di grandeattualità e d’inte-resse diffuso, senza la pre-tesa di fare un’esegesi dellanuova normativa che af-fronta i temi della cancella-zione delle ipoteche, dell’e-stinzione anticipata e della“portabilità” (D.L. 31 gen-naio 2007 n. 7 convertito inlegge 2 aprile 2007 n. 40), maper sintetizzare alcune con-siderazioni sulla genesidella stessa, dal momentoche è già stata commentataampiamente.Le norme di riferimento delcodice civile sono: art. 2882-Annotazione di cessione, disurrogazione e di altri dispo-sitivi del credito; art. 2878 –Cause di estinzione delle i-poteche; art. 2882 – Forma-lità per la cancellazione; art.1202 – Surrogazione per vo-lontà del debitore.Cancellazione delle ipo-teche: ne parla l’art. 13 delD.L. commi 8 sexies e quaterde-cies, col quale si viene a co-stituire una deroga alla di-sciplina generale. Trattasidella semplificazione delprocedimento di cancella-zione dell’ipoteca per imutui immobiliari, chequindi resta nell’ambito diqueste sole garanzie, men-tre per tutte le altre ipotechevarrà sempre l’art. 2878 c.c.La detta semplificazionenon può valere nei casi diparziale estinzione dell’ob-bligazione, per la quale ilcreditore può consentire auna riduzione dell’ipoteca.L’applicazione è consentitasolo laddove il mutuante siaun soggetto che esercita at-tività bancaria o finanziaria,

    che stiamo esaminando,conia questo nuovo termineche deriva dalla parola por-tatile, che significa che sipuò trasportare.Un termine che non mi paremolto adatto per significare,in realtà, la possibilità di so-stituire un mutuo in corsocon un altro concesso daaltro istituto di credito, eli-minando i costi e gli ostacoliper il mutuatario attraversol’istituto giuridico della sur-rogazione prevista dall’art.1202 c.c.Un termine che peraltro,può servire a differenziarequesta operazione intro-dotta dal D.L., dalla vera epropria sostituzione che av-viene quando si chiude uncontratto per l’estinzionedel vecchio debito, me-diante la stipula di un nuovofinanziamento.

  • NOTARILE

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    Dott. Gabriele Mercanti Limiti ed incidenzadel regolamento di condominio

    tare a livello generale che ilcodice civile disciplina unasola modalità di formazionedel regolamento di condo-minio: trattasi di quella c.d.assembleare che, per som-mi capi, prevede la convoca-zione dell’assemblea dicondominio, seguita dalladiscussione e dall’approva-zione del testo, il tutto