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Energie rinnovabili i nuovi obblighi La riscossione degli incarichi professionali Sanatoria catastale quadruplicate le sanzioni La tutela La tutela nell’esproprio del privato nell’esproprio del privato Energie rinnovabili i nuovi obblighi La riscossione degli incarichi professionali Sanatoria catastale quadruplicate le sanzioni TrianGolo il TrianGolo R IVISTA T RIMESTRALE D ’I INFORMAZIONE T ECNICO P ROFESSIONALE DEL C OLLEGIO DEI G EOMETRI E DEI G EOMETRI L AUREATI DELLA P ROVINCIA DI C OMO 01/2012 Como, Broletto: dettaglio dell'uso della pietra (foto di Gianluca Scacchi) Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Como Triangolo 210x285 14-05-2012 9:36 Pagina 1

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Energie rinnovabilii nuovi obblighi

La riscossionedegli incarichi professionali

Sanatoria catastalequadruplicate le sanzioni

La tutelaLa tutelanell’esproprio

del privatonell’esproprio

del privato

Energie rinnovabilii nuovi obblighi

La riscossionedegli incarichi professionali

Sanatoria catastalequadruplicate le sanzioni

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Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureatidi Como

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C O L L E G I O D E I G E O M E T R I

E D E I G E O M E T R I L A U R E AT I

D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

posa il primo mattonenel tuo cantiere.

iscriviti all’Albo dei Geometri

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> EditorialeUna nuova rivista proiettata sul futuro

> AttalitàMeci, l’edilizia italiana si mette in mostra

> Cultura & TerritorioSan Fedelino un gioiello nascosto

> GiurisprudenzaLe nuove sentenze utili alla professione

> NormativaEnergie rinnovabili, i nuovi obblighi

> Approfondimento tecnicoLa tutela del privato nell' esproprio

> Approfondimento tecnicoImparare a “vestire” la casa, come se fosse il proprio corpo

> Approfondimento tecnicoLa riscossione degli incarichi professionali

> Catasto e topografiaSanatoria catastale, l’agenzia quadruplica le sanzioni

> EstimoI criteri della stima e tutti gli aspetti di una valutazione

> Imposte e tasseI comuni fungeranno da esattori per conto dello Stato

> SicurezzaI dispositivi di protezione collettiva

> CondominioBalconi, i criteri di ripartizione delle spese

> CollegioContributi minimi 2012, cambiate le modalità di riscossione

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anno XVmarzo 2012spedizione in AP 70% filiale di Varesen° 01

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In questi tempi di difficoltà, abbiamo voluto dare unsegno: un segno di cambiamento. E non sempre icambiamenti implicano maggiori impegni economici.Una nuova rivista, una nuova proiezione al futuro!

In questi frangenti critici per la nostra professione (e ci rife-riamo anche all’annoso problema delle competenze professio-nali oltre naturalmente alla crisi economica che si sta attra-versando) dobbiamo rivolgerci a Voi colleghi ed ai nostriclienti, con nuove energie, nuove idee e tanta professionalità.

Ed è per questo che è nata l’idea direndere ancora più qualificante lanostra rivista, peraltro già da moltiapprezzata e che da tanti anni ciaccompagna come strumento infor-mativo e di aggiornamento.

I tempi passano ed i sistemi dicomunicazione continuano ad evol-versi. La scelta era tra sospenderela pubblicazione de “Il Triangolo”a favore di periodiche comunicazio-ni a livello informatizzato o la crea-zione di una rivista ancora più tec-nica e più qualificante: questa èstata la scelta.

Scelta espressa dal nostro ConsiglioDirettivo che favorevolmente ha voluto condividere questaidea di rinnovo nata dalla Commissione Stampa.

Sicuri che questa iniziativa sia di gradimento ai ns. iscritti, siaccettano sempre eventuali suggerimenti. Un saluto a tutti Voi.

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Editoriale a cura

di Raffaella Porta,coordinatore della

CommissioneStampa

Una nuova rivistaproiettata sul futuro

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Una delle più importanti esposizioni del settore edilizio civile e indu-

striale ha aperto i battenti nella Fiera di Erba. È stata un’occasione per

fare il punto della situazione e gettare uno sguardo sul futuro del com-

parto. In prima fila alla manifestazione, gli spazi informativi del Collegio

dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como e Lecco

Attualitàa cura di Roberto Piadena

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L’edilizia del futuro si è data appun-tamento a Erba. É stata, infatti,inaugurata il 9 marzo scorso la29esima edizione di Meci, chemette in mostra tutto quanto fa

edilizia in ambito civile e industriale. Si tratta diun evento, tra i più importanti del settore, chevuole proporsi come occasione di riflessione estimolo per il futuro. Partner tra i più autorevo-li della manifestazione sono stati proprio iCollegi dei Geometri e dei Geometri Laureati diComo e Lecco.Secondo il vicepresidente di Ance Lecco e pre-sidente del Comitato promotore della Meci,

Paolo Valassi “Quella che il settore edile stavivendo è certamente la fase più difficile degliultimi quindici anni, e la situazione delle dueprovince lariane non è diversa da quella di altrearee del Paese. Per uscire da questa crisi serveda parte di tutti i soggetti coinvolti nella filieradelle costruzioni - dalle imprese ai professioni-sti - ma anche da parte delle amministrazionipubbliche e del sistema bancario un forte impe-gno comune e una forte dose di corresponsabili-tà. Solo ripartendo dal territorio possiamo spe-rare di rilanciare il nostro settore. Anche leamministrazioni locali appaiono disponibili adinaugurare una nuova stagione all’insegna di

Meci, l’edilizia italianasi mette in mostra

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una maggior collaborazione, pur nellacorretta distinzione dei ruoli e deicompiti. E la Meci rappresenta l’occa-sione per un confronto che vada inquesta direzione”.La fiera è un appuntamento ormaiconsolidato per gli operatori del setto-re, i professionisti del mondo dellaprogettazione, i tecnici e gli ammini-stratori del territorio per confrontarsisui temi “caldi” dell’edilizia lariana,oltre che un’opportunità per famigliee cittadini di prendere visione dellenovità in termini di materiali, soluzio-ni e tecnologie che il settore propone.In questo senso la Meci ha semprerappresentato una sorta di termometrodell’andamento dell’edilizia lariana,ma anche un’occasione di stimolo e dirilancio. Per Giovanni Ciceri, dagliinizi del 2012 presidente di Lariofiereche ha come azionisti di riferimento ledue Camere di commercio di Lecco eComo, la Provincia di Lecco e ilComune di Erba: “I poli espositivi,soprattutto quelli di carattere regiona-le come Lariofiere, possono rappre-sentare per le aziende un’opportunitàda cogliere per entrare in contatto conun vasto pubblico di operatori e con-sumatori e superare le pur gravi diffi-coltà del momento. Lariofiere, qualeespressione di un sistema economicoterritoriale, crede in questa formula. Elo fa condividendo con le associazio-ni di categoria, gli ordini professiona-li, le camere di commercio e gli asses-sorati competenti delle due province

l’organizzazione delle proprie mani-festazioni”.La 29esima Meci, che ha visto per laprima volta quale partner di Ance, afianco degli ordini professionali, ilPolo regionale di Lecco del Politec-nico di Milano, è stata aperta da unconvegno sul tema della riqualifica-zione energetica del patrimonio edili-zio esistente, con la presenza di quat-tro docenti universitari. L’incontro haindicato alcune possibili soluzioni peril rilancio economico del comparto, apartire dall’intervento sullo stock edi-lizio esistente, privato e pubblico, peradeguarlo agli obiettivi di risparmioenergetico.La tre giorni dedicata all’edilizia la-riana è poi proseguita con un interes-sante calendario di incontri di appro-fondimento: dalla nuova normativaantisismica alle novità in materia diprevenzione incendi. Spazio anchealle riflessioni sul rapporto tra archi-tettura e città, indagato nella LectioMagistralis dall’architetto EstebanBonell, professore ordinario di Pro-

gettazione dell’Accademia di Archi-tettura di Mendrisio. Nell’ampia areaespositiva gli operatori del settore e icittadini privati hanno trovato le ulti-me novità in termini di prodotti emateriali per l’edilizia, soluzionienergetiche e tecnologie innovative.Molte anche le iniziative a tema pre-senti nel programma della tre giorni.Nell’area esterna del centro espositivoè stato possibile visitare il modulo abasso consumo energetico, un’instal-lazione permanente realizzata dallecategorie del settore delle costruzioni,edili, imbianchini, fabbri, elettricisti,idraulici, serramentisti di Confartigia-nato. Gli studenti delle scuole di formazio-ne professionale Espe di Como sisono esibiti in dimostrazioni dal vivodei mestieri dell’edilizia, mentre gliallievi di Lecco hanno curato le ani-mazioni nello spazio “Costruttori inErba”, dedicato ai più piccoli. Ancora,“La scatola magica dell’architettura”ha presentato un percorso sul recupe-ro dei tracciati storici delle linee fer-roviarie Varese - Como e Como -Lecco, all’insegna della mobilitàsostenibile. Grazie alla collaborazionedel Collegio dei Geometri, infine, ivisitatori hanno provato le propriecapacità tecnico-progettuali con l’uti-lizzo di un simulatore virtuale. Sulprossimo numero de “Il Triangolo”sarà pubblicato un approfondimentosui temi emersi durante la manifesta-zione di Erba.

In calendario incontrisulla nuova normativa

antisismica e le novità

prevenzione incendi[ ]

Nelle foto in alto lo stand dei Collegi dei Geometri di Como e Lecco a destra Paolo Valassi, presidente del Comitato promotore della Meci

ATTUALITÀ

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Cultura & Territorioa cura di Ambra Garancini e Giorgio Costanzo,Associazione IubilantesFotografie dell'arch.Giorgio Costanzo(archivio fotograficoIubilantes)

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L’antica Strada Regina, che percorreva il Lario lungo la sua sponda occidentale, fu per moltisecoli un rilevante tassello della rete di comunicazione transalpina. Sebbene per tradizione lasua costruzione sia attribuita a Teodolinda, regina dei Longobardi, questa suggestiva ipotesinon trova fondamento storico. La strada venne costruita, secoli prima, dai Romani, e risulta-va già documentata in una carta militare del III secolo, oggi nota come “tavolaPuetingeriana”. Da Como, con tracciato litoraneo verso settentrione, conduceva a SummusLacus, l’attuale Samolaco, e da lì, a Chiavenna (l’antica Clavenna), vera “chiave” delle viealpine del Giulio (Julierpass), del Settimo (Septimerpass) e della Spluga. Superato il baluardoalpino, si diramavano i diversi collegamenti per le aree del Reno e del Danubio.Il nome Regina potrebbe derivare da “via Regia”, proprio delle strade principali lastricateoppure da Rezia, antica regione romana il cui toponimo sopravvive, tutt’oggi, con la alpiRetiche. Nell’antichità e nel medioevo l’asse di comunicazione prevalente da Como aSamolaco, vertice settentrionale del Lario che all’epoca era un tutt’uno con l’attuale lago diMezzola, fu, in realtà, la via d’acqua, il percorso navigabile lacustre. Ciò nonostante la StradaRegina venne, nel tempo, costantemente migliorata e fu utilizzata anche per le comunicazio-ni con Bellinzona, tramite la variante che da Dongo saliva al Passo San Jorio. Tracciato, que-st’ultimo, tuttora percorribile a livello escursionistico. L’antica via, oggi evidente solo a tratti,può fungere da ideale trama per itinerari storico culturali lungo il Lario occidentale. Itineraricome quello qui illustrato.

Sotto la lenteArte e fede sull’antica Via Regina di Gianluca Scacchi

Comune di Sorico, alto Lario occi-dentale: siamo presso lo sbocco delfiume Mera nelle acque del Lagodi Mezzòla, all’estremità occiden-tale della grande piana alluvionale

che, nota come Pian di Spagna, separa questolago dal bacino del Lario. Non siamo lontanidall’antica Strada Regina, l’asse viario che, conil nome in Valchiavenna di via Francisca, dal-l’epoca romana collegava Milano con la Reziaattraverso i passi alpini dello Spluga (il CuneusAureus), del Settimo (Septimer) e del Maloggia(Maloja). Qui sorge un gioiello nascosto: la pic-cola antichissima chiesa detta di San Fedelino(nella foto qui a fianco).Difficile scorgerla, tanto dall'alto quanto da lon-tano. Misteriosamente, la si comincia ad intrave-dere solo quando le ci si avvicina via lago o viaMera, oppure quando la si raggiunge da vian-

San Fedelinoun gioiello nascosto

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CULTURA& TERRITORIO

danti, scendendo dal faticoso sentierodi Sorico oppure arrivando dalla anti-ca via Francisca, che collegaChiavenna con il lago di Mezzola econ il Lario. Ed è proprio così, daviandanti, che noi Iubilantes l'abbia-mo per la prima volta visitata, pelle-grini lungo l'antica via del CuneusAureus, restando subito conquistatidal suo fascino segreto e severo. Ungioiello nascosto e davvero prezioso:questo sacello ultramillenario è unapietra miliare nella storia del ro-manico lombardo. Pochi sanno infattiche le sue semplici forme romanichesono le prime nel territorio lariano etra le prime in terra lombarda: il roma-nico nasce qui, in questo piccolo edi-

ficio incastonato in un contesto natu-rale di rara suggestione, fra lago,fiume e monte, tenacemente invisibileper il viaggiatore frettoloso...Inevitabile arrivarci lentamente, apiedi o in barca; inevitabile esserneripagati dal fascino di una natura

incontaminata, di un luogo denso dimemorie. Ma che cosa ricorda, SanFedelino? Come molti luoghi sacri,questo sacello ci riporta al cuoredolente della storia, ad una vicenda dimartirio consumatasi all'inizio del IVsecolo, in una “terra di mezzo” ai con-fini di un impero ormai in grave crisi.La vicenda è quella di sei militariromani, (secondo altre fonti, sette)che, imprigionati a Milano - alloracapitale imperiale - a causa della pro-pria fede cristiana, evadono dal carce-re con l'aiuto del loro commilitoneFedele, fuggendo verso le Alpi. PressoComo i sei vengono catturati ed ucci-si, ma Fedele riesce a fuggire via lago,diretto verso il confine alpino. Nonriesce però a sottrarsi alla cattura: rag-giunto dagli inseguitori al terminedella navigazione, presso Samolaco,viene immediatamente giustiziato. IlSan Fedelino ricorda, appunto, illuogo del martirio e della sepoltura.L'esistenza del sepolcro è documenta-ta all'inizio del VI secolo da Sant’En-nodio, vescovo di Pavia. Le reliquie del martire vengono ritro-vate, dicono miracolosamente, nel964, e trasportate a Como nella basili-ca di S. Eufemia - al tempo, probabil-mente, chiesa cattedrale - che vienequindi dedicata a San Fedele. Sul luo-go del martirio viene invece costruitol'attuale sacello, risalente,verosimil-mente, agli anni compresi tra il 964 e973, immediatamente successivi alritrovamento delle reliquie. Il piccolo edificio che oggi possiamoammirare risale quindi al secolo X. Iltempo lo ha messo duramente allaprova, ma le antiche forme non sonostate alterate, forse proprio grazieall’isolamento del luogo. Nel 1992-1993 i danni del tempo sono stati ripa-rati in modo decisivo dai restauri pro-mossi e finanziati dal Distretto 2040del Rotary Club International e dal-l’Amministrazione Provinciale di Co-mo. Gli scavi archeologici effettuati inquella occasione hanno rivelato, sottol'attuale pavimento, i probabili restidell'originario martyrium del Santo. L'edificio ha una pianta quadrata dicirca tre metri e mezzo per lato, conun'abside semicircolare rivolta ad este la facciata cieca addossata alla mon-

Questo sacello ultramillenario è una

pietra miliare nellastoria del romanico

lombardo[ ]

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tagna; una collocazione del tutto simi-le a quella di un'altra fondamentalechiesa romanica lariana: la basilica diSan Carpoforo, sorta alle falde del Ba-radello, nelle immediate vicinanzedell’antica Via Regina, come luogo disepoltura dei martiri commilitoni diFedele, fra cui, appunto, Carpoforo. Una semplice coincidenza? Il sacelloè costruito con materiale povero edeterogeneo, ma è davvero unico e spe-ciale: la piccola abside presenta infat-ti una assoluta novità, la prima provalariana di quella decorazione a coppiedi archetti pensili in tufo, separate dalesene - includenti a loro volta unaapertura (in questo caso la piccolafinestra strombata che si pare al centrodell'abside) - che diverrà il motivodecorativo dominante del paramentolapideo esterno delle chiese romani-che lombarde. Un altro particolareinsolito: sopra il tetto, nel punto in cuil’abside si innesta nel corpo centraledella chiesetta, si innalza un fastigio acapanna e arco cieco coevo alla strut-tura e molto raro nel comasco. A checosa poteva servire? Le tracce diaffresco rimaste lasciano pensare chedall’alto di quel piccolo coronamentouna variopinta immagine del Santo -

questa sì ben visibile da lontano -vegliasse su viandanti e naviganti.Tutta l’abside, peraltro, rivolta verso ilfiume, doveva essere ben visibile: iresti degli antichi intonaci sul versan-te absidale nord recano ancora, infatti,tracce di affreschi. Forse un grandeSan Cristoforo, protettore dei vian-danti? L’interno rivela nuove sorpre-se. Colpisce, innanzitutto, la coperturacon volta a crociera, la prima, pare, ditutto il territorio comasco; colpisce ilcurioso mascherone in tufo che reggela vela nord-ovest; ma soprattutto col-piscono, anche se molto lacunosi, glisplendidi millenari affreschi che glistudiosi hanno avvicinato a quelli, benpiù famosi, di San Vincenzo a Gal-liano (Cantù) o Sant’ Ambrogio a Mi-lano. Sulle pareti restano tracce di unadecorazione un tempo molto vivace -rimasta sopra il sedile in muraturadella controfacciata addossata allaroccia - data da motivi ad intreccio dicolore rosso, marrone e giallo su fon-do verde.Affiorano sulle pareti antichi volti diSanti; le immagini si affollano nelcatino absidale, dove il Cristo Panto-cràtore, attorniato da due grandi figu-re di Angeli, sovrasta la serie, purtrop-

Le antiche forme nonsono state alterate,forse proprio grazie

all’isolamento del luogo

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CULTURA& TERRITORIO

■ PPeerr vviissiittee ee iinnffoorrmmaazziioonnii::Ufficio Turistico Chiavenna Tel! "#$ %#&# ##&&'infochiavenna@provincia!so!it orari di apertura della chiesa: da marzo ad ottobre( solo sabato e domenica!

■ PPeerr ssaappeerrnnee ddii ppiiùù::Guido Scaramellini( Storia e arte neltempietto di S! Fedelino( inVolturena! Miscellanea di scritti inmemoria di Egidio Pedrotti( SocietàStorica Valtellinese( Sondrio )$*+(Raccolta di studi storici sullaValtellina( XXI);

S! Chierici( Italia Romanica! I! LaLombardia( Jaca Book( Milano )$,-;

M! Brambilla( Il tempietto romanicodi San Fedelino sul lago di NovateMezzola( Rotary Club di Lecco(Oggiono.Lecco )$$&;

M! Gregori (a cura di)( Pittura in AltoLario e in Valtellina dall'AltoMedioevo al Settecento( Cariplo(Milano )$$+;

F! Bonaiti( R! Caimi( M! David( A!Rovi( M! Sannazaro( S! Xeres( Primepietre! Gli esordi del cristianesimo aComo: uomini( fonti e luoghi(Iubilantes( Cermenate '%%);

Coop! Turistica Imago( La chiesa di S!Fedelino a Sorico( Iubilantes( ed!New Press( Como '%%+!

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po moto danneggiata, dei dodici Apo-stoli, divisi in due gruppi di sei dallamonofora che si apre al centro dellaparete. La figura del Salvatore, inpiedi, reca nella mano sinistra il Libroaperto, recante la scritta - solo in parteleggibile - “Ego sum via veritas etvita”: una “teofania” (manifestazionedi Dio) solenne e toccante, doveCristo pare ricordare agli uomini, pel-legrini nel mondo, che solo Lui è laVera Via... Lasciamo la piccola chie-sa ai visitatori più "lenti" e curiosi,con una osservazione che a noi pareimportante. Un solitario sacello al-l’estremo limite nord del Lario, aipiedi dei valichi alpini, lungo una viaantica, reca alcune fra le più impor-tanti novità del comune linguaggioromanico. Questo significa che le viefanno circolare popoli e culture e cheè anche su di esse che si costruiscel’Europa. Per questo le vie storichevanno tutelate e riproposte come iti-nerari europei, da percorrere con quel-la stessa lentezza che ci ha fatto sco-prire un gioiello come San Fedelino.Sarà così anche per la Via Regina?Iubilantes si sta impegnando...

CULTURA& TERRITORIO

L’associazione Iubilantesè un'organizzazione divolontariato culturale -onlus - che, dal 1996,ama riscoprire il mondo

con il passo lento e attento dell’anti-co pellegrino, senza mai perdere divista i valori fondamentali del pelle-grinaggio: la solidarietà, la condivi-sione, l’accoglienza, il gusto del con-tatto lento con i luoghi e con la sto-ria. Iubilantes ha sede a Como, inItalia, e ha contatti e soci in tutto ilmondo. È l’unica Associazione lom-

barda impegnata per statuto nellatutela dei cammini storici/di pelle-grinaggio e del patrimonio culturaleed ambientale ad essi collegato enella tutela dei loro utenti. Nel 2004per la sua attività ha ottenuto ilRiconoscimento speciale Premio perla Pace indetto da Regione Lom-bardia. Nel 2009 ha contribuito acostituire la “Rete dei Cammini”associazione di promozione socialedi cui Iubilantes è attualmente entepresidente. La Rete dei Cammini, che ha sede

presso Iubilantes, con le sue ormai19 Associazioni consociate si occupaattivamente della tutela e della valo-rizzazione dei cammini storici/di pel-legrinaggio in tutto il territorio ita-liano. Dal 2002 Iubilantes producela collana "Percorsi di arte, fede estoria" composta da piccole guidemonografiche trilingui dedicate allepiù importanti chiese del nostro ter-ritorio, tra cui, appunto, la chiesettadi San Fedelino. Contatti: www.iubilantes.it [email protected]

Iubilantes: da Como nel mondolungo le viedei pellegrini

Info

poin

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Giurisprudenzaa cura di Giovanni Prisinzanoe Carlo Zanotta

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D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Tar. La giurisprudenza si

evolve e detta nuovi principi ai quali ogni professionista deve atte-

nersi. Sotto la lente numerosi ambiti. Dalla responsabilità del datore

di lavoro alle distanze legali in tema di costruzioni, dalle autorizzaz-

zioni paesaggistiche ai vincoli da rispettare in caso di demolizioni

Le nuove sentenzeutili alla professione

EDILIZIA PRIVATA:

Corte Costituzionale n. 309/2011:nessuna demolizione e ricostruzio-ne senza rispetto della sagoma.

Nella seduta del 20.01.2010 dellaCommissione Va “Territorio” dellaLombardia, il dott. Umberto Sala,alto funzionario regionale, ebbe adichiarare che “da circa un annosono intervenute sentenze dal TARdi Milano e di Brescia che hannoevidenziato un contrasto“ la norma-tiva nazionale e quella lombarda intema di ristrutturazione, sull’assuntoche la legge dello Stato porrebbe - inpunto ricostruzione con vincolo disagoma- una norma di principio chele regioni non potrebbero derogare.“Sarebbe auspicabile che il TAR, purcontinuando ad eccepire, rimettessela questione alla Corte Costitu-zionale”, concludeva il dirigente.Il dott. Sala é stato accontentato.Non solo - come noto - il TAR harimesso alla Corte la questione nelsettembre 2010, ma con sentenza23.11.2011 n. 309 questa ha dichia-rato l'incostituzionalità:

1. dell’art. 27, comma 1, lettera d),ultimo periodo, della legge dellaRegione Lombardia 11.03.2005, n.12 (Legge per il governo del territo-rio), nella parte in cui esclude l’ap-plicabilità del limite della sagoma

alle ristrutturazioni edilizie mediantedemolizione e ricostruzione;

2. dell’art. 103 della legge dellaRegione Lombardia n. 12 del 2005,nella parte in cui disapplica l’art. 3del d.P.R. 06.06.2001, n. 380 (Testounico delle disposizioni legislative eregolamentari in materia edilizia)(testo A);

3. dell’art. 22 della legge dellaRegione Lombardia 05.02.2010, n. 7(Interventi normativi per l’attuazio-ne della programmazione regionale edi modifica ed integrazione di dispo-sizioni legislative – Collegato ordi-namentale 2010), confermando lafondatezza della eccezione di illegit-timità costituzionale sollevata dalTAR Lombardia con l'ordinanza n.5122 del 7.9.2010 (sul punto, v.Ristrutturazione edilizia: e alla fine ilTAR ha rimesso alla Corte Costitu-zionale il rito lombardo), ossia chenon c’é spazio per una definizione diristrutturazione edilizia diversa daquella indicata dal legislatore nazio-nale nell'articolo 3 del DPR380/2011.Sugli esiti della decisione della Cortesui titoli rilasciati, v. La ristruttura-zione edilizia in Lombardia alla lucedella l.r. 7/2010 di interpretazioneautentica dell'art. 27 l.r. 12/2005pubblicato il 30.06.2010 all’indiriz-zo ... .

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URBANISTICA:

Distanze legalinozioni di costruzione

(Cassazione Civ. – sezione II –Sentenza 14/03/2011 n. 5934)In relazione alle prescrizioni di cuiall’ art. 873 cod. civile costituisce“costruzione” anche un manufattoche, seppure privo di pareti, realizziuna determinata volumetria, sicché –al fine di verificare l’osservanza omeno delle distanze legali – la misuradeve essere effettuata assumendocome punto di riferimento la lineaesterna della parete ideale posta achiusura dello spazio esistente fra lestrutture portanti più avanzate delmanufatto stesso.

Autorizzazione paesaggisticanulla osta paesaggistico

(Consiglio di Stato – sezione V

Sentenza 27/04/2011 n. 2527)In tema di rilascio di nulla osta pae-saggistico, l’attività di verifica dellacorrettezza del giudizio espresso dal-l’amministrazione preposta alla tuteladel vincolo e del conseguente provve-dimento comunale non implica neces-sariamente il compimento di un effet-tivo sopralluogo, ben potendo limitar-si alla valutazione documentale dellacondotta tenuta dalle amministrazioniinteressate (Cons. di Stato, sezioneVI, sent. 27/04/2010 n. 2377).

Pertinenzenozione di pertinenzialità

(Consiglio di Stato – sezione VSentenza 07/04/2011 n. 2159)In materia urbanistica la nozione dipertinenzialità ha peculiarità sue pro-prie che la differenziano da quellacivilistica, atteso che il manufattodeve esserer non solo preordinato auna oggettiva esigenza dell’edificio

principale e funzionalmente inseritoal suo servizio, ma deve essere, oltreche di volume modesto affinché noncomporti il cosiddetto carico urbani-stico, altresì sfornito di autonomadestinazione e autonomo valore dimercato in virtù dell’instaurazione diun legame giuridico - funzionale sta-bile tra pertinenza e singola unitàimmobiliare; legame a causa del qualel’una e l’altra non possano utilizzarsie disporsi separatamente (cft. Cons diStato, sez. IV, sent. 17/05/2010 n.3127; sent. 15/09/2009 n. 5509 ; sent.23/07/2009 n. 4636; sent. 07/07/2009n. 3379).

SICUREZZA SUL LAVORO

Responsabilità del datore di lavoro infortuni sul lavoro

(Cassazione penale – sezione IVSentenza 16/03/2011 n. 10645)Il datore di lavoro, destinatario dellenorme antinfortunistiche, ovvero ilsuo preposto, è esonerato da responsa-bilità solo allorché il comportamentodel lavoratore si presenti del tuttoabnorme, dovendosi in tal guisa defi-nirsi quello che sia stato posto in esse-re del tutto autonomamente in un am-bito estraneo alle mansioni affidateovvero, seppure in esso rientrante, siaconsistito in qualcosa di radicalmentee ontologicamente lontano dalle ipo-tizzabili scelte del lavoratore nell’ese-cuzione del lavoro.

Prevenzioni infortuniresponsabilità penale a carico deldatore di lavoro, direttore di cantieree responsabile della sicurezza

(Cassazione Penale – sezione IV –Sentenza 07/04/2011 n. 13769)

In materia urbanistica la nozione di pertinenzialitàha peculiarità sue proprie

che la differenziano da quella civilistica

GIURISPRUDENZA

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In tema di prevenzione degli infortu-ni sui luoghi di lavoro se vi sono piùtitolari della posizione di garanziaciascuno è, per intero, destinatariodell’obbligo giuridico di impedirel’evento (cass. Sezione IV, sent.06/12/1990 n. 4793). Fattispecie, in tema di lesioni colpo-se ex. art. 590 cod. penale riportateda un lavoratore a seguito di cadutada un ponteggio per irregolarità delpiano di calpestio del ponteggio stes-so e per mancanza del sottoponte disicurezza e di protezioni dal lato in-terno con affermazione di responsa-bilità penale a carico del datore di la-voro, del direttore di cantiere e re-sponsabile della sicurezza.

EDILIZIA

Permesso di costruireimpugnazione da parte di terzi

(Consiglio di Stato – sezione IVSentenza 23/09/2011 n. 5436)Ai fini della tempestiva impugnazio-ne del titolo ad aedificandum rila-sciato a terzi l’effettiva piena cono-scenza dell’atto deve essere ancorataall’ultimazione dei lavori oppure almomento in cui la costruzione realiz-zata rivela in modo certo ed univocole essenziali caratteristiche dell’operaper un’ eventuale non conformità ur-banistico-edilizia della stessa, lì dovenon si può più avere dubbi in ordinealla reale portata dell’intervento edi-lizio assentito.

CAVE E MINIERE

Assoggettabilità a Permesso di Costruire

(Consiglio di Stato – sezione VISentenza 04/04/2011 n. 2083)L’attività estrattiva di cava, pur nonpotendo quest’ultima svolgersi incontrasto con la disciplina urbanisti-ca, a pena di violazione dell’art. 20,lettera a) della legge 47 del 28/-02/1985, non è tuttavia assoggettabi-le a permesso di costruire (in tal sen-so, Cons. Stato, Sez. VI, sent. 12/-02/1983 n. 159 e sentenza 11/09/20-08 n. 4342).

Comuni e potestà regolamentare in tema di distanzeLa Suprema Corte è intervenuta a Sezioni Unite per dare soluzione ad una “vextaquestio” relativa alla possibilità per i Comuni di precisare e/o concretizzare, neipropri regolamenti, la nozione di "pareti finestrate" ai fini dell'applicazione delladistanza minima assoluta di 10 metri stabilita dall'art. 9, n. 2 del DM 1444/68.L'ammissibilità di interventi regolatori locali su tali aspetti, difatti, ineriscel'applicabilità o meno della distanza "inderogabile" (posta per fini igienico-sanitari - evitare la formazione di intercapedini nocive) stabilita dal DM citato.Le SS.UU. risolvono la questione ritenendo inibito qualsiasi intervento Comunaledeterminante "una disciplina contrastante con la lettera e lo scopo della norma dicui dovrebbe costituire l'attuazione". Pertanto la distanza di 10 metri è assolutaper il caso di "pareti finestrate", senza alcuna distinzione tra i settori di esse,secondo che siano o non dotati di finestre. Il caso riguardava un regolamentocomunale che esigeva il rispetto dei 10 metri soltanto per i tratti di paretecompresi tra i limiti esterni della prima e dell'ultima finestra, esonerandodall'obbligo di distanza i segmenti ulteriori qualora tali parti di paretifronteggiantesi siano entrambe cieche.

Cassazione SS.UU. Civili n. 14953/11

Obbligo autorizzazione paesaggistica per attività al di fuori di qualsiasi pratica colturale

La sentenza in commento evidenzia: si è già precisato al riguardo, infatti,richiamando precedenti arresti di giurisprudenza della Corte (cfr. Cass. n.29483/2004, Cass. n. 35689/2004, Cass. n. 16036/2006), che in materia di tutelaambientale (rectius: paesaggistica), qualsiasi modificazione del territorio, al di fuoridelle ipotesi consentite, purché astrattamente idonea a ledere il bene protetto,configura il reato di cui all'articolo 181 del decreto legislativo n. 42 del 2004.

Cass. Pen., sez. 3, 29 settembre 2011

GIURISPRUDENZA

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Normativa a cura

di Carlo Zanotta

Teoricamente, dopo infiniti rimandi,dal 1° gennaio di quest’anno era vi-gente l’obbligo di installare le rin-novabili nei nuovi edifici. Ma il Dl-gs ha abrogato la normativa esi-

stente e ha ricominciato daccapo.

La storiaTutto inizia con la Legge 10/1991 che, all'art. 26comma 7, prevede di soddisfare il fabbisognoenergetico degli edifici di proprietà pubblica oadibiti ad uso pubblico favorendo il ricorso afonti rinnovabili di energia, salvo impedimentidi natura tecnica od economica. Purtroppo idecreti attuativi non hanno mai visto la luce.Il Dlgs 192/2005, così come modificato dal Dlgs311/06, al comma 12 dell’Allegato I recita: “Pertutte le categorie di edifici, così come classificatiin base alla destinazione d’uso... nel caso di edifi-ci pubblici e privati, è obbligatorio l’utilizzo difonti rinnovabili per la produzione di energia ter-mica ed elettrica. In particolare, nel caso di edifi-ci di nuova costruzione o in occasione di nuovainstallazione di impianti termici o di ristruttura-zione degli impianti termici esistenti, l’impiantodi produzione di energia termica deve essere pro-gettato e realizzato in modo da coprire almeno il50% del fabbisogno annuo di energia primariarichiesta per la produzione di acqua calda sanita-ria con l’utilizzo delle predette fonti di energia.Tale limite è ridotto al 20% per gli edifici situatinei centri storici”.L’obbligo di installare impianti a fonti rinnova-bili viene ripreso dal Drp 59/2009, applicativodel Dgls 192/2005 e contenente criteri, metodi dicalcolo e requisiti minimi per edifici e impiantitermici. Il Dpr riporta integralmente il succitatocomma 12 dell’Allegato I, rimandando a suavolta a un “successivo provvedimento”. Il Dpr

59/09 contiene anche un elemento di novità:l'obbligo di installare impianti fotovoltaici per laproduzione di energia elettrica negli edifici dinuova costruzione e in quelli esistenti soggetti aristrutturazione, con superficie utile superiore a1000 metri quadri. Intanto, per tutt’altra strada, si è cercato di intro-durre l’obbligo di fonti rinnovabili (solo elettri-che, però) modificando il “Testo Unico Edilizia”(Dpr 380/2001), che costituisce il riferimento sucui si basano i diversi regolamenti edilizi comu-nali. Dopo un tentativo infruttuoso contenuto nella

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Gli impianti di produzione di energia termica devono essere proget-

tati e realizzati in modo da coprire, tramite energia prodotta da

impianti alimentati da fonti rinnovabili, una percentuale fissa (50%)

dei consumi previsti di acqua calda sanitaria, più una percentuale

variabile calcolata sulla somma dei consumi previsti

Energie rinnovabili,i nuovi obblighi

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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NORMATIVA

Finanziaria 2007, ci ritenta laFinanziaria 2008. Questa volta vieneindividuata una data di inizio dell’ob-bligo (1° gennaio 2009) che permettaagli operatori del settore di adeguarsi,si indicano soglie minime di potenzapiù sensate (1 kW per ogni unità abi-tativa e 5 kW per i fabbricati indu-striali) e inoltre si parla in generale di“impianti per la produzione di energiaelettrica da fonti rinnovabili” anzichéintrodurre l’obbligo del fotovoltaico.La data d’inizio viene prorogata duevolte (Dl 30 dicembre 2008, n. 207 eDl 30 dicembre 2009, n. 194). Si arri-va al 1° gennaio 2011, e la scadenzanon viene prorogata.

Dlgs Rinnovabili 28/2011Il 29 marzo 2011 entra in vigore ilDlgs destinato a ristrutturare il futurodelle rinnovabili nel nostro paese, ilquale, all’articolo 11 e all’allegato 3,ridefinisce completamente i criteri diintegrazione e i tempi delle rinnovabi-li negli edifici.

DefinizioniIl Dlgs introduce per la prima voltanella normativa il concetto di “edifi-cio sottoposto a ristrutturazione rile-vante”. Si tratta di un “edificio chericade in una delle due seguenti cate-gorie:a) edificio esistente avente superficieutile superiore a 1000 metri quadrati,soggetto a ristrutturazione integraledegli elementi edilizi costituenti l’in-volucro;b) edificio esistente soggetto a demo-lizione e ricostruzione anche in manu-tenzione straordinaria”.Le disposizioni non si applicano agliedifici protetti dal Codice dei beniculturali e del paesaggio (Dlgs 42/-2004) e a quelli specificamente indi-viduati come sottoposti a protezionenegli strumenti urbanistici, qualora ilprogettista evidenzi che il rispettodelle prescrizioni implica un’altera-zione incompatibile con il loro carat-tere storico e artistico.Il decreto cambia anche la definizionedi “edificio di nuova costruzione”, cheè da intendere come un “edificio per ilquale la richiesta del pertinente titoloedilizio, comunque denominato, sia

stata presentata successivamente alladata di entrata in vigore del presentedecreto”. E cioè il 29 marzo 2011.

RegioniSempre l’articolo 11 del Dlgs 28/2011stabilisce che le singole regioni possa-no prevedere incrementi nei valori diintegrazione, rispetto a quelli previstidall’allegato 3.Inoltre: le regioni, all’interno dei pro-pri piani di qualità dell’aria, possonostabilire che i valori di integrazionedebbano essere coperti (parzialmenteo totalmente) da “impieghi delle fonti

rinnovabili diversi dalla combustionedelle biomasse”, se ciò dovesse risul-tare necessario per mantenere deter-minati standard qualitativi dell’aria.

In caso di impossibilità tecnicaL’impossibilità tecnica di ottempera-re, in tutto o in parte, agli obblighi diintegrazione deve essere evidenziatadal progettista nella relazione tecnica,esaminando la non fattibilità di tuttele diverse opzioni tecnologiche dispo-nibili. In questi casi è comunqueobbligatorio ottenere un indice infe-riore rispetto a quello obbligatorio aisensi del Dlgs 192/2005, in conformi-tà con formula di calcolo riportata dalcomma 8 dell’Allegato 3.

Accesso agli incentiviGli impianti a fonti rinnovabili realiz-zati per assolvere gli obblighi sopradescritti (sia per l’energia termica cheper quella elettrica), possono accedereagli incentivi statali previsti (con l’ec-cezione dei fondi rotativi e di garanzia)

Il Dlgs introduceil concetto

di “edificio sottoposto a ristrutturazione

rilevante”[ ]

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solo per la quota eccedente quellanecessaria per soddisfare gli obblighi.

Per edifici pubbliciPer gli edifici pubblici gli obblighi diintegrazione delle rinnovabili sonoincrementati del 10%.

Pannelli solariIn caso di utilizzo di pannelli solari ter-mici o fotovoltaici disposti sui tettidegli edifici, i predetti componentidevono essere aderenti o integrati neitetti medesimi, con la stessa inclinazio-ne e lo stesso orientamento della falda.

Sanzioni Il mancato rispetto degli obblighi pre-visti dal Dlgs, “comporta il diniegodel rilascio del titolo edilizio”.

AbrogazioniIl decreto abroga esplicitamente sia

l’art. 4, comma 1-bis del Testo unicoedilizia che l’art. 4, commi 22 e 23 delDpr 59/2009. Saltano dunque tutti gliobblighi in essere dal 1° gennaio 2011.Poiché il Dlgs è entrato in vigore il 29marzo 2011, teoricamente tali obblighisono rimasti validi per un trimestre.

L’articolo 11 del Dlgs28/2011 dispone che lefonti rinnovabili debba-no coprire i “consumi dicalore, di elettricità e

per il raffrescamento secondo i prin-cipi minimi di integrazione e ledecorrenze di cui all'allegato 3”. Èsolo dall’allegato 3 che si evince chegli obblighi sono previsti solo a par-tire dal 31 maggio 2012, e sono cre-scenti nel tempo.

Produzione di energia termica: percentuali e tempiGli impianti di produzione di energiatermica devono essere progettati erealizzati in modo da coprire tramiteenergia prodotta da impianti alimen-tati da fonti rinnovabili una percen-tuale fissa (50%) dei consumi previ-sti di acqua calda sanitaria, più unapercentuale variabile calcolata sullasomma dei consumi previsti per:acqua calda sanitaria + riscalda-mento + raffrescamento. Ecco lepercentuali variabili, secondo la

tempistica delle relative costruzioni:• 20% se la richiesta del titolo edili-zio è presentata dal 31 maggio 2012al 31 dicembre 2013;• 35% se la richiesta del titolo edili-zio è presentata dal 1° gennaio 2014al 31 dicembre 2016;• 50% se la richiesta del titolo edili-zio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.

Attenzione: questi obblighi non pos-sono essere assolti tramite impiantida fonti rinnovabili che producanoesclusivamente energia elettrica laquale alimenti, a sua volta, dispositi-vi o impianti per la produzione diacqua calda sanitaria, il riscalda-mento e il raffrescamento. Inoltre,tali obblighi non si applicano ad edi-fici allacciati ad una rete di teleri-scaldamento in grado di coprire l'in-tero fabbisogno di calore per ilriscaldamento degli ambienti e lafornitura di acqua calda sanitaria.

Produzione di energia elettrica: coefficienti e tempi

La potenza elettrica degli impiantialimentati da fonti rinnovabili chedevono essere obbligatoriamenteinstallati sopra o all'interno dell'edi-ficio o nelle relative pertinenze,viene calcolata in kW di potenza (P)moltiplicati per la superficie (S) esottoposta a coefficienti variabili (K:m2/kW) a seconda dei tempi dicostruzione.Ecco la formula: P = (1/K) o SDove S è la superficie in pianta del-l'edificio al livello del terreno, misu-rata in m_, e K è il coefficiente daapplicare.

Il coefficiente K assume i seguentivalori:• K = 80, se la richiesta del titoloedilizio è presentata dal 31 maggio2012 al 31 dicembre 2013;• K = 65, se la richiesta del titoloedilizio è presentata dal 1° gennaio2014 al 31 dicembre 2016;• K = 50, se la richiesta del pertinen-te titolo edilizio è presentata dal 1°gennaio 2017.

L’allegato 3

al Dlgs 28/2011

e la nuova

tempistica

Info

poin

t

NORMATIVA

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La tutela del privatonell' esproprio(parte seconda)

Éutile ricordare che il procedimentoespropriativo, come espressamenteprevisto dall’articolo 8 del d.P.R.321/2001, testo unico delle disposi-zioni legislative e regolamentari in

materia di espropriazione per pubblica utilità,presuppone che:a) l’opera da realizzare sia prevista nello stru-mento urbanistico generale, o in un atto di natu-ra ed efficacia equivalente, e sul bene da espro-priare sia stato apposto il vincolo preordinatoall'esproprio;b) vi sia stata la dichiarazione di pubblica utilità;c) sia stata determinata, anche se in via provvi-soria, l'indennità di esproprio. Dopo aver trattato, con il precedente articolo, ilpunto a), ci concentriamo ora, come detto, sulpunto b) di questo elenco.

Coordinamento fra Codice dei contratti pubblici e Testo unico

Il Codice dei contratti pub-blici (d.Lgs 163/06) associaalla fase progettuale definiti-va, quella intermedia nellaprevista scansione dei pro-getti (preliminare, definito edesecutivo), la dichiarazionedi pubblica utilità dell’ope-ra.Nello specifico, l’articolo

98 del Codice, Effetti dell'approvazione dei pro-getti ai fini urbanistici ed espropriativi riporta:“Restano ferme le norme vigenti che stabilisco-no gli effetti dell’approvazione dei progetti aifini urbanistici ed espropriativi”.Il rimando esplicito è al Testo unico delle espro-priazioni (d.P.R. 327/01) che all’articolo 12 - Gliatti che comportano la dichiarazione di pubbli-ca utilità, testualmente dispone:1. La dichiarazione di pubblica utilità si intendedisposta:a) quando l’autorità espropriante approva atale fine il progetto definitivo dell’opera pubbli-ca o di pubblica utilità, ovvero quando sonoapprovati il piano particolareggiato, il piano dilottizzazione, il piano di recupero, il piano diricostruzione, il piano delle aree da destinare ainsediamenti produttivi, ovvero quando è appro-vato il piano di zona;b) in ogni caso, quando in base alla normativavigente equivale a dichiarazione di pubblica uti-

lità l’approvazione di unostrumento urbanistico,anche di settore o attuativo,la definizione di una confe-renza di servizi o il perfezio-namento di un accordo diprogramma, ovvero il rila-scio di una concessione, diuna autorizzazione o di unatto avente effetti equivalen-ti.

Continua l’approfondimento in

materia di espropriazione per

pubblica utilità. In particolare,

dopo il precedente articolo sulle

fasi iniziali della procedura, qui si

pone l’attenzione sulla dichiara-

zione di “pubblica utilità”

La dichiarazione di pubblicautilità si intende dispostaquando l’autorità espro-

priante approva il progettodefinitivo dell’opera

e lo strumento urbanisticoche la prevede

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

ApprofondimentoTecnicoa cura di Gianluca Scacchi

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La procedura di approvazione del progetto definitivo

Il Testo Unico (sulle espropriazioni),d.P.R. 321/2001, prevede una precisaprocedura per le fasi di approvazionedel progetto definitivo dell’opera.Infatti, la norma dedica a questaaspetto gli articoli 16 e 17 che, nelleloro parti sostanziali, vengono diseguito trascritti.

Art. 16. Le modalità che precedonol’approvazione del progetto definiti-vo (L - R)1. Il soggetto, anche privato, diversoda quello titolare del potere di appro-vazione del progetto di un’opera pub-blica o di pubblica utilità, può pro-muovere l’adozione dell’atto chedichiara la pubblica utilità dell’ope-ra. A tale fine, egli deposita pressal’ufficio per le espropriazioni il pro-getto dell’opera, unitamente ai docu-menti ritenuti rilevanti e ad una rela-zione sommaria, la quale indichi lanatura e lo scopo delle opere da ese-guire, nonché agli eventuali nullaosta, alle autorizzazioni o agli altriatti di assenso, previsti dalla norma-tiva vigente. (L)2. In ogni caso, lo schema dell’atto diapprovazione del progetto deverichiamare gli elaborati contenenti ladescrizione dei terreni e degli edificidi cui è prevista l’espropriazione, conl’indicazione dell’estensione e deiconfini, nonché, possibilmente, deidati identificativi catastali e con ilnome ed il cognome dei proprietariiscritti nei registri catastali. (L)...4. Al proprietario dell’area ove è pre-vista la realizzazione dell’opera èinviato l’avviso dell’avvio del proce-dimento e del deposito degli atti dicui al comma 1, con l’indicazione delnominativo del responsabile del pro-cedimento. (L) 5. Allorché il numero dei destinatarisia superiore a 50 si osservano leforme di cui all’articolo 11, comma 2.(L)...7. Se la comunicazione prevista dalcomma 4 non ha luogo per irreperibi-lità o assenza del proprietario risul-tante dai registri catastali, il progetto

Per completezza si ricorda che ilCodice dei contratti all’articolo 97.Procedimento di approvazione deiprogetti, riporta al comma 1-bis:...La dichiarazione di pubblica utilitàdi cui agli articoli 12 e seguenti deld.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, e suc-cessive modificazioni, può esseredisposta anche quando l’autoritàespropriante approva a tal fine il pro-getto esecutivo dell’opera pubblica odi pubblica utilità.Questa possibilità di spostare in avan-ti, cioè al progetto esecutivo, la di-chiarazione di pubblica utilità deveintendersi come residuale e, in qual-che misura, limitativa delle oggettivepossibilità d’intervento del privatonel procedimento amministrativo.

Lo schema dell'atto diapprovazione del pro-getto deve richiamaregli elaborati contenentila descrizione dei ter-reni e degli edifici di cuiè prevista l'espropria-zione, con l'indicazionedell'estensione e deiconfini, nonché, possi-bilmente, dei dati iden-tificativi catastali e conil nome ed il cognomedei proprietari iscrittinei registri catastali

Sottola lente

APPROFONDIMENTOTECNICO

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Il Testo Unico (sulle espropriazioni ),

d.P.R. 321/2001, prevedeuna precisa

procedura per le fasi di approvazione

del progetto definitivo dell’opera

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può essere ugualmente approvato. (L)8. Se risulta la morte del proprietarioiscritto nei registri catastali e nonrisulta il proprietario attuale, lacomunicazione di cui al comma 4 èsostituita da un avviso, affisso perventi giorni consecutivi all’albo pre-torio dei comuni interessati e da unavviso pubblicato su uno o più quoti-diani a diffusione nazionale e locale.(L)9. L’autorità espropriante non è tenu-ta a dare alcuna comunicazione a chinon risulti proprietario del bene. (L)10. Il proprietario e ogni altro interes-sato possono formulare osservazionial responsabile del procedimento, neltermine perentorio di trenta giornidalla comunicazione o dalla pubbli-cazione dell’avviso. (L)11. Nei casi previsti dall’articolo 12,comma 1, il proprietario dell’area,nel formulare le proprie osservazioni,può chiedere che l’espropriazioneriguardi anche le frazioni residue deisuoi beni che non siano state prese inconsiderazione, qualora per esserisulti una disagevole utilizzazioneovvero siano necessari considerevolilavori per disporne una agevole uti-lizzazione. (L)12. L’autorità espropriante si pronun-cia sulle osservazioni, con atto moti-vato. Se l’accoglimento in tutto o inparte delle osservazioni comporta lamodifica dello schema del progettocon pregiudizio di un altro proprieta-rio che non abbia presentato osserva-zioni, sono ripetute nei suoi confrontile comunicazioni previste dal comma4. (L)13. Se le osservazioni riguardano solouna parte agevolmente separabiledell’opera, l’autorità espropriantepuò approvare per la restante parte ilprogetto, in attesa delle determinazio-ni sulle osservazioni. (L)14. Qualora nel corso dei lavori simanifesti la necessità o l’opportunitàdi espropriare altri terreni o altri edi-fici, attigui a quelli già espropriati,con atto motivato autorità espro-priante integra il provvedimento concui è stato approvato il progetto ai finidella dichiarazione di pubblica utili-tà. Si applicano le disposizioni deiprecedenti commi. (L)

Art. 17. L’approvazione del progettodefinitivo (L - R)

1. Il provvedimento che approva ilprogetto definitivo, ai fini delladichiarazione di pubblica utilità, indi-ca gli estremi degli atti da cui è sortoil vincolo preordinato all’esproprio.(L)2. Mediante raccomandata con avvisodi ricevimento o altra forma di comu-nicazione equipollente al proprietarioè data notizia della data in cui èdiventato efficace l’atto che ha appro-

vato il progetto definitivo e dellafacoltà di prendere visione della rela-tiva documentazione. Al proprietarioè contestualmente comunicato chepuò fornire ogni utile elemento perdeterminare il valore da attribuireall’area ai fini della liquidazionedella indennità di esproprio. (L)

Il piano particellare di esproprio

Tra i documenti che compongono ilprogetto definitivo vi è, anche, il pia-no particellare d’esproprio. Esso, co-me espressamente previsto dall’arti-colo 31 del d.P.R. 207/2010 (Regola-mento di esecuzione ed attuazione delCodice dei contratti pubblici) è cosìstrutturato.

Art. 31. Piano particellare di esproprio1. Il piano particellare degli espropri,degli asservimenti e delle interferenzecon i servizi è redatto in base alle

Al proprietario è data notizia della data in cui è

diventato efficace l'atto cheha approvato il progettodefinitivo e della facoltà di prendere visione dellarelativa documentazione

APPROFONDIMENTOTECNICO

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tà, ben note ai geometri liberi pro-fessionisti. Detto “piano” deve esserevisionato con attenzione dal tecnicodi parte, ciò anche al fine di accertar-ne l’adeguatezza. In genere si rilevache nel caso di opere pubbliche pun-tuali (singoli edifici, interventicomunque circoscritti) è relativamen-te facile trovare, nel piano particella-re di esproprio, fedele rappresenta-zione della situazione dell’assettoproprietario. Diverso è il caso delleopere lineari (dette anche a rete)come strade, marciapiedi, linee idri-che, fognature e lavori similari, cheper loro natura interessano un elevatonumero di particelle.Qui è importante verificare, nell’ela-borato grafico del piano particellare,oltre che la conformità tra il traccia-to di progetto e la sua trasposizionesulla mappa catastale anche l’interes-samento, di quelle aree laterali e per-tinenziali all’opera, necessarie, adesempio, quali ripe di raccordo, fascedi rispetto, fossi di guardia, sedimi ditransito, ecc. Le carenze eventual-mente rilevate nel piano particellared’esproprio possono essere argomen-to di confronto con l’ente esproprian-te e, ove risultino grossolane, devonoessere senza altro corrette prima dellaapprovazione del progetto definitivo.Il riferimento che con il ( sopra ripor-tato) comma 4 dell’articolo 16 vienefatto all’indennità di espropriazioneintroduce un argomento ampio ecomplesso, tema che verrà trattatoper intero in un successivo articolo.

Il confronto esproprianteespropriato

La fase che precede l’approvazionedel progetto definitivo è sostanzialenei rapporti tra autorità espropriante e

mappe catastali aggiornate, e com-prende anche le espropriazioni e gliasservimenti necessari per gli attra-versamenti e le deviazioni di strade edi corsi d’acqua e le altre interferen-ze che richiedono espropriazioni.2. Sulle mappe catastali sono altresìindicate le eventuali zone di rispettoo da sottoporre a vincolo in relazionea specifiche normative o ad esigenzeconnesse alla categoria dell’inter-vento.3. Il piano è corredato dall’elencodelle ditte che in catasto risultanoproprietarie dell’immobile da espro-priare o asservire ed è corredato del-l’indicazione di tutti i dati catastalinonché delle superfici interessate.4. Per ogni ditta va inoltre indicatal’indennità di espropriazione deter-minata in base alle leggi e normativevigenti, previo apposito sopralluogo.…Il piano di esproprio è, quindi, stru-mento prettamente tecnico che deve,con la necessaria precisione, metterein evidenza le modalità “fisiche” diinteressamento delle proprietà priva-te. Esso ha come riferimento le“mappe catastali aggiornate”, ciò contutte le correlate incognite e difficol-

APPROFONDIMENTOTECNICO

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soggetto espropriato. Ciò per diversifattore dei quali, di seguito, propon-go una sintesi.Il progetto definitivo di un’operapubblica (o di pubblica utilità) pre-senta un grado di approfondimentoelevato tale consentire la piena com-prensione della “forma” e delle prin-cipali caratteristiche dei lavori dasvolgere. Esso, quindi, può essereadeguatamente compreso ed analiz-zato anche secondo la prospettiva dichi deve “subire” l’espropriazione.Dopo l’esame del “definitivo” e delrelativo piano particellare di espro-prio il soggetto privato, opportuna-mente supportato da un tecnico difiducia, può formulare le proposte ele “osservazioni” (secondo il lessicogiuridico) che ritiene opportune e,nell’ottica della ricerca di un’intesa,può proporre soluzioni di mediazio-ne all’Ente espropriante. Ciò, adesempio, richiedendo piccoli adat-tamenti o lievi modifiche al progettopredisposto. Su tali richieste l’Ente,prima dell’approvazione formaledel progetto definitivo, è obbligatoad esprimersi, previa ponderatavalutazione delle argomentazioniproposte dal privato.

Il piano di esproprio è strumento tecnico che deve,

con precisione, mettere in evidenza

le modalità “fisiche”di interessamento

delle proprietà private

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Questo induce a pensare che, qualoragiungessero dai privati richieste nonin palese contrasto con l’opera, qual-che spazio di mediazione potrebbeconcretizzarsi. Ciò soprattutto nelle realtà ammini-strative locali, dove anche l’Ente ten-de a preferire il raggiungimento diuna “ragionevole” intesa piuttostoche l’avvio di un potenziale conten-zioso. Il confronto in questa fase èquindi assai auspicabile, a volte ne-cessario.

La dichiarazione di pubblica utilità dell’opera

Generalmente l’approvazione delprogetto definitivo costituisce ancheformale dichiarazione di pubblica uti-lità dell’opera. Con questo provvedi-mento siamo ad una sostanziale svol-ta dell’iter complessivo della proce-dura.Avvenuta la dichiarazione di pubblicautilità la realizzazione dell’operadiverrà, necessariamente, prioritarianei confronti degli altri elementi efattori che, comunque, accompagne-ranno la residua “vita” della proce-dura espropriativa.

Richiamato l’articolo 8 del d.P.R.321/2001 si nota che, a questo punto,il procedimento espropriativo haacquisto il secondo elemento sostan-ziale: la dichiarazione di pubblicautilità.Al terzo elemento della procedura,non meno importante dei precedenti,cioè alla determinazione dell’inden-nità di esproprio sarà dedicato il pros-simo articolo di approfondimento.

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APPROFONDIMENTOTECNICO

L’esproprionella CostituzioneL'articolo 42, terzo comma dellaCostituzione della RepubblicaItaliana e l’articolo 834 del codicecivile stabiliscono che la proprietàprivata può essere espropriata perpubblica utilità. Il fondamentocostituzionale dell'espropriabilitàè ancora più chiaro se si leggel'articolo 42, terzo comma incombinato disposto con l'Art. 2,che sottopone tutti i cittadini a“doveri inderogabili di solidarietàpolitica, economica e sociale”. Invirtù di questi doveri, e della tutelae garanzia data alla proprietàprivata si prevede che il privatoche subisce il provvedimentoespropriativo debba ottenere unindennizzo e non un risarcimento:il bene espropriato passa in capoalla pubblica amministrazione perragioni di pubblica utilità, cioè nelperseguimento di un interessepubblico, ovvero della collettivitàorganizzata di cui anchel'espropriato fa parte.L'espropriazione è retta da dueprincipi fondamentali:• legalità: i pubblici poteripossono espropriare i beni deiprivati solo nei casi previsti dallalegge e solo nel rispetto delleprocedure determinate dalle leggi(articolo 23 della costituzione);• indennizzo: (art. 42/III) lo Statodeve corrispondere al proprietarioespropriato una somma di danaro,determinata anch’essa secondocriteri di legge, che compensi laperdita subita; questa somma nondeve essere, per la Cortecostituzionale, puramentesimbolica, anche se non sirichiede che equivalga al prezzo dimercato del bene espropriato.

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Energie alternative

Negli ultimi anni l’edilizia stasubendo profondi cambiamen-ti, soppiantando ogni giorno dipiù un modo di costruire radi-cato da secoli. Il parco edilizio

esistente e quello di futura costruzione sonochiamati ad un restyling complesso, impegnati-vo ed innovativo che sia in grado di dare rispo-ste intelligenti in ambito energetico. E semprepiù spesso ci vengono proposti nuovi sistemiper produrre energie pulite ad emissioni zero,le cosiddette fonti rinnovabili. Sempre di piùsembra che il nostro futuro sia strettamentelegato allo sfruttamento delle energie.Se da una parte è una strada che condivido pie-namente per filosofia, non sono altrettanto con-corde sulla direzione presa e per spiegaremeglio questo concetto invito tutti a porsi que-sta semplice domanda: “Qual è la migliorefonte di energia disponibile?”Sicuramente le risposte piùfrequenti sono: l’energia so-lare, la geotermia, i pannellifotovoltaici, qualcuno piùanticonformista si spinge asuggerire l’energia eolica. Inrealtà, la risposta è semplice,perché ritengo che la miglio-re energia disponibile siaquella che riusciamo a“risparmiare”, o meglio

ancora, “quella che non consumiamo”. E se cipensiamo bene, non è sbagliato il concetto per-chè è l’unica energia che non inquina in quan-to non deve essere nè prodotta, nè utilizzata eci permette di risparmiare “subito” sui costi diriscaldamento.Quindi la sfida che dobbiamo vincere è quellaridurre il più possibile il fabbisogno energeticoper il riscaldamento gli edifici e l’unico modoè isolare le nostre case affinché non ci sia biso-gno di grandi quantità di energia. Solo così saràpossibile sfruttare quanto la natura ci offre edapplicare in maniera intelligente le miglioritecnologie impiantistiche. Per poter ottenerequesti risultati è necessario un approccio con-sapevole alle problematiche energetiche, quin-di diventa fondamentale acquisire competenzespecifiche, conoscenze sui materiali, analizzar-ne le caratteristiche e scegliere in funzione del-l’utilizzo finale, evitando di usare i materiali

per sentito dire o affidan-dosi al consiglio di unrappresentante. È altret-tanto importante sensibi-lizzare addetti ai lavori ecommittenti facendoglicapire concetti difficilicon parole ed esempisemplici. Capita quotidianamente atutti noi di dover far capi-

La sfida da vincere è ridurre il più possibile il fabbisogno energeti-

co per il riscaldamento degli edifici e l’unico modo è isolare le

case affinché non ci sia bisogno di grandi quantità di energia.

Solo così sarà possibile sfruttare quanto la natura offre ed appli-

care in maniera intelligente le migliori tecnologie impiantistiche

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ApprofondimentoTecnico

a cura di Raoul Gatti Consulente

Energetico Casaclima Imparare a “vestire”la casa, come se fosseil proprio corpo

La migliore energiadisponibile è quella

risparmiata o meglioancora, quella che

non si consuma[ ]

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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e

re al nostro committente cosa sia un ponte termico, o per-ché sia fondamentale isolare tutto l’involucro, o ancoraperché un dettaglio trascurato sia poi la causa di contesta-zioni o di problematiche molto complesse da risolvere suc-cessivamente. Da qui la necessità di fare un confronto alposto di usare il linguaggio, il confronto tra “corpo umanoe casa”.Facciamo degli esempi pratici che possono essereutili a chiarire il concetto.

Esempio 1: Abbigliamento corpo - Isolamento casaSe d’inverno ci prepariamo ad uscire all’aperto ci vestiamoin funzione del clima. In una giornata molto fredda abbia-mo l’esigenza di essere molto coperti e siamo “indipenden-ti” da fonti di calore. Per la casa il concetto è identico, dob-biamo vestirla per evitare che abbia freddo e per renderlapiù “indipendente” possibile dalle fonti energetiche.L’unica diversità tra la casa e noi èche mentre noi possiamo renderciconto del freddo ed agire percoprirci, la casa subisce una nostrascelta senza la possibilità di coprir-si da sola.

Esempio 2: Parti scoperte corpo - Ponti termici casaIl termine di confronto è ancora piùefficace se per spiegare i ponti ter-mici si paragonano alcune parti delnostro corpo ed alcuni elementicostruttivi. Pensiamo per esempioa quelle parti del nostro corpo che

non dovessimo coprire in una giornata fredda, come peresempio le mani, il viso o il collo. La sensazione di freddoche percepiremmo sul nostro corpo sarebbe la stessa cheinvece SUBISCE il nostro edificio in punti come le sogliee i davanzali, le spallette dei serramenti se non isolate e ibalconi. Anche qui la possibilità di scelta sull’edificio èdemandato alla nostra sensibilità, alle nostre “conoscenze”.

Esempio 3: Piedi corpo - Fondazioni casaLascio per ultimo questo raffronto perché di solito è sotto-valutato da tutti, anche dai tecnici. I nostri piedi sono unaparte fondamentale del nostro corpo, ci sostengono, sono ilnostro punto di contatto con il terreno e proprio per questomotivo d’inverno cerchiamo di mettere scarpe con suolealte e comode ma soprattutto mettiamo delle scarpe calde.Per la casa le fondazioni svolgono lo stesso ruolo dei piedi,

ma proprio per questo motivodiventa importante isolare anche lefondazioni al di sotto della loroquota di imposta.Nell’attuale modo di costruire dob-biamo toglierci di dosso un vestitovecchio di secoli ed indossarne uno“alla moda”. Non possiamo nonessere visionari perché come dicevaVictor Hugo “Le visioni di oggisono la realtà di domani”. Solomodificando il nostro modo di ope-rare e la nostra mentalità potremoessere protagonisti di un futurosostenibile.

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APPROFONDIMENTOTECNICO

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Formazione

I6 Ottobre 2011 si è tenuto a Como, alCircolo Arci Xanadù, il seminarioorganizzato dalla Commissione Tariffaestimo ed attività peritali del CollegioProvinciale dei Geometri e dei Geo-

metri Laureati di Como avente per oggetto laredazione del disciplinare d’incarico e delleparcelle, oltre al recupero giudiziale delle pre-stazioni professionali dei geometri.Sono intervenuti il presidente geom.Ferruccio Dilda, il segretario geom. AngeloTavecchio e alcuni colleghi nonché compo-nenti della Commissione, ognuno per la pro-pria attività di competenza, in collaborazionecon l’Avvocato Matteo Ferraio in rappresen-tanza dello Studio Legale Avvocati Bordogna,Bottinelli, Ferrari, Mantegazza e Associati diComo.Sono qui riportati in sintesi gli interventi deirelatori presenti.I primi sono stati il presi-dente geom. FerruccioDilda e il segretario geom.Angelo Tavecchio chehanno ribadito l’esistenzae l’importanza del Codicedi Deontologia Professio-nale dei Geometri il cuicontenuto viene troppospesso dimenticato e sot-tovalutato.

IL CODICE DEONTOLOGICO IN BREVE

Risponde alla finalità di individuare, seppure inmodo non esaustivo, la condotta a cui i profes-sionisti devono conformarsi allo scopo dirispettare i principi generali di etica professio-nale.Le norme deontologiche sono preordinate alfine di assicurare l’esercizio della professionesecondo canoni di correttezza, decoro e dignità,garantendo altresì che il comportamento nonpregiudichi gli interessi superiori della colletti-vità, ma favorisca lo sviluppo della società.Il codice si compone di precetti particolari cheintegrano i principi generali desumibili dall’or-dinamento professionale, il quale, tra l’altro,attribuisce ai Consigli dei Collegi il compito diassicurarne il pieno rispetto attraverso l’eserci-zio del potere disciplinare nei confronti degliiscritti all’Albo.L’obiettivo che si intende rag-

giungere, mediante la predi-sposizione del codice deon-tologico nazionale, è quellodi fornire un quadro unita-rio di regole di riferimentoper l’intera Categoria. IlCodice di Deontologia Pro-fessionale è consultabile al-l’indirizzo:http://www.collegio.geome-tri.co.it/pdf/2007/2907.pdf

Redazione del disciplinare d’incarico, parcelle e recupero giudi-

ziale delle prestazioni del geometra sono stati i temi al centro di

un seminario organizzato dalla Commissione Tariffa estimo ed

attività peritali del Collegio Provinciale dei Geometri e dei

Geometri Laureati di Como

ApprofondimentoTecnicoa cura di

Mascia Pagani La riscossionedegli incarichi professionali

Il codice è compostoda precetti particolari

che integrano i principi generali dell’ordinamento

[ ]

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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IL DISCIPLINARE D’INCARICO

Il geom. Giuseppe Gaffuri ha appro-fondito il tema del disciplinare d’inca-rico, innanzitutto ricordando che conl’avvento della Legge Bersani e la con-testuale eliminazione del ricorso alletariffe, è indispensabile essere garanti-ti da un contratto che regoli i rapportitra committente e professionista. Gaf-furi ha evidenziato ed analizzato glielementi essenziali che costituiscono il disciplinare d’inca-rico (dati del committente e del professionista, oggetto del-l’incarico, prestazioni del professionista, onorario e moda-lità di pagamento, inadempienze contrattuali e controver-sie) e approfondito le modalità di applicazione delle trecasistiche per la determinazione dell’onorario in base allaLegge n. 144 del 02/03/1949.1- Onorari a percentuale: art. 48-49-50-51-52-53-54-55-56-57-58-592- Onorari a vacazione: art.29-30-31-323- Onorari a discrezione: art. 60Un disciplinare di incarico fac-simile è consultabile sulNotiziario Il Triangolo n. 1 dell’anno 2010 oppure all’indi-rizzo: http://www.collegio.geometri.co.it/pdf/2011/9307.pdf

TOPOGRAFIA e CATASTO

Il geom. Vittorio Negri ha trattato il tema degli orientamen-ti tariffari in materia topografica e catastale, prendendospunto da quanto già pubblicato dalla Consulta Regionaledei Geometri della Lombardia che ha introdotto dellemetodologie di calcolo che diano un senso di coerenza allacategoria, per far sì che il geometra abbia la giusta remu-nerazione per il lavoro svolto, commisurata all’importanzae alla qualità della prestazione, alla responsabilità ed al

decoro professionale. Il documentodella Consulta Regionale è consultabilesul Notiziario Il Triangolo n. 2 dell’anno2009 oppure all’indirizzo: http://-www.collegio.geometri.co.it/pdf/-2011/9311.pdf

SICUREZZA NEI CANTIERI

Il geom. Luca Limonta ha esposto i cri-teri per la determinazione degli onorari

relativi alle prestazioni professionali inerenti la direttivacantieri in base al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. per opere dicommittenza privata. Egli ha mostrato, tramite esempi,come gli onorari sono determinati con riferimento allaTabella H4 della Legge n. 144 del 02/03/1949, pubblicataa piè pagina.

Serve coerenza perfar sì che il geometra

abbia la giusta remunerazione

del lavoro svolto[ ]

APPROFONDIMENTOTECNICO

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CTU – CTP - MEDIAZIONE

Il geom. Laura Luraschi ha esposto icriteri per la determinazione dei com-pensi del Consulente Tecnico d’Ufficio.Ha mostrato tramite esempi come sonoclassificati gli onorari (fissi, variabili apercentuale, variabili tra minimo e mas-simo, a vacazione) e come sono deter-minati con riferimento al DPR n. 115del 30/05/2002, al DM del 30/05/2002e all’Art. 4 della Legge n. 319 del08/07/1980. Diversamente i compensi del Consu-lente Tecnico di Parte non sono stabilitiné per Legge, né dal Giudice, ma inbase a quanto stabilito nel disciplinared’incarico. I criteri per i compensi-indennità per attività di mediazionesono determinati con riferimento al-l’Allegato A del DM n. 180 del 18/-10/2010 pubblicato qui a fianco.

CERTIFICAZIONE ENERGETICA

Il geom. Alessio Ziliotto ha esposto gliorientamenti tariffari per la Provincia diComo in materia di CertificazioneEnergetica suddividendoli per destina-zione (residenziale-uffici e artigianale-industriale) e a loro volta per tipologia(edificio di nuova costruzione – edificioesistente).

APPROFONDIMENTOTECNICO

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RReeccuuppeerroo ggiiuuddiizziiaallee ddeellllee pprreessttaazziioonnii pprrooffeessssiioonnaallii ddeell ggeeoommeettrraaIl seminario organizzato dalla Commissione Tariffa estimo edattività peritali del Collegio Provinciale dei Geometri e deiGeometri Laureati di Como sulla redazione del disciplinare d�in.carico e delle parcelle( oltre al recupero giudiziale delle prestazio.ni professionali dei geometri è stato chiuso dall�avvocato MatteoFerraio in rappresentanza dello Studio Legale AvvocatiBordogna( Bottinelli( Ferrari( Mantegazza e Associati di Como!L� avvocato Ferrari ha approfondito( sotto l�aspetto legale( laprofessione del geometra facendo riferimento al Codice Civile

Italiano in particolare al Libro V . del Lavoro( Titolo III . lavoroautonomo( Capo II � delle professioni intellettuali! Egli ha con.fermato la possibilità da parte del professionista di esercitare ildiritto di recesso per giusta causa dal contratto.disciplinare d�in.carico e l�esistenza a favore del professionista del diritto al com.penso che come precedentemente consigliato è stabilito tra leparti da un disciplinare d�incarico! Egli ha inoltre illustrato comeeventualmente procedere al recupero extragiudiziale e giudizia.le dei crediti!

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È possibile prendere visione della documentazione relativa al seminario all�indi.rizzo: http://www!collegio!geometri!co!it/settori!asp?chk/#,-)+$)$$)%h'$b)#.M&-H+#cj%%%%%&rif/)'%&SettoreID/)%-+ e della Legge n! )&& del %'/%#/)$&$. Approvazione della tariffa degli onorari per le prestazioni professionali dei geo.metri coordinata ed aggiornata da ultimo con il D!M! * dicembre )$$#( n! +$*all�indirizzo: http://www!collegio!geometri!co!it/pdf/'%%*/*,#!pdfin

fow

eb

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D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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Con la Circolare 4/2011 vengonodefiniti i nuovi importi sanzionatoriprevisti per l’inadempimento degliobblighi di dichiarazione degliimmobili e delle variazioni di consi-

stenza o di destinazione dei medesimi, applicatialle seguenti fattispecie:• omessa dichiarazione delle unità immobiliariurbane di nuova costruzione, entro il termine di 30giorni decorrente dal momento in cui sono divenu-te abitabili o servibili all'uso cui sono destinate;• omessa dichiarazione dei fabbricati che dallacategoria degli esenti passano a quelli soggettiall’imposta, entro il termine di 30 giorni decorren-te dal momento in cui sorge l’obbligo di dichiara-zione;• omessa dichiarazione di variazione delle unitàimmobiliari urbane, entro il termine di 30 giornidecorrente dal momento in cui la variazione èintervenuta.A decorrere dal 1°maggio 2011 pertanto, i predet-ti importi minimo e massimo sono aumentati, pas-sando rispettivamente da € 258,00 a € 1.032,00 eda € 2.066,00 a € 8.264,00. ...[omissis]Vale il principio della irretroattività della normasanzionatoria, in base al quale nessuno può essereassoggettato a sanzione se non in forza di unalegge entrata in vigore prima della commissionedella violazione. Deve ritenersi esclusa la retroatti-vità non soltanto della norma che introduce nuovefattispecie sanzionatorie, ma anche delle disposi-zioni che rendono più onerosa l’entità di una san-

zione già esistente.Le medesime disposizioni normative e i medesimiprincipi generali sopra illustrati trovano applica-zione anche per i fabbricati mai dichiarati di cuiall’articolo 19, commi 8 e seguenti, del decretolegge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, conmodificazioni, dalla legge 30 del luglio 2010, n.122.Pertanto, anche per tali fattispecie, ai fini dellacorretta determinazione delle sanzioni applicabi-li la violazione si configura decorsi 30 giorni dal

L’Agenzia del Territorio ha trattato lo scorso anno la questione degli

“immobili fantasma” con due importanti circolari. Con la prima ven-

gono definiti i nuovi importi sanzionatori previsti per l’inadempi-

mento degli obblighi di dichiarazione degli immobili , con la secon-

da chiarisce che resta l'obbligo dell'aggiornamento da parte del

proprietario dell'unità immobiliare

Catasto& Topografiaa cura di Rachele Bonetti

Sanatoria catastale,l’agenzia quadruplicale sanzioni

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momento in cui gli immobili sono dive-nuti abitabili o servibili all’uso cui sonodestinati, in caso di omessa presenta-zione della dichiarazione di aggiorna-mento catastale.”In caso di mancata denuncia, in baseagli accordi fra l’Agenzia del Territorioe il Consiglio Nazionale dei Geometri,verranno eseguiti rilievi per l’attribu-zione della rendita presunta, che verràaffissa all’albo pretorio del comune diubicazione dell’immobile, definendoclasse e consistenza dell’unità catastale.A questo punto con la circolare 7/2011l’ Agenzia del Territorio, chiarisce cheresta l’obbligo dell’ aggiornamento daparte del proprietario dell’unità immo-biliare.Al punto 3 della sopra citata circolare“Qualora dagli accertamenti eseguitiemerga la necessità di procedere ad unaggiornamento catastale e, quindi,all’attribuzione della rendita presunta,gli esiti degli accertamenti sono regi-strati nelle banche dati censuarie di CT,di CEU e cartografica...[omissis] Permane l’obbligo, anche successiva-mente alla registrazione in banca datidegli esiti dell’accertamento e dellarendita presunta attribuita all’immobilein via transitoria, per i soggetti interes-sati, di presentare, tramite i professio-nisti incaricati le relative dichiarazioni

di aggiornamento: il tipo mappale,redatto con procedura Pregeo e ladichiarazione di variazione delle UIU,redatta con procedura Docfa.”La circolare poi precisa le indicazioni ele diciture delle unità oggetto di ac-certamento nella cartografia e nellabanca dati, andando poi a delineare ilcomportamento da tenere in caso di attitraslativi riguardanti le medesime.Nella fase “intermedia” il trasferimentopuò avvenire senza l’atto che certificala conformità dei dati catastali allo statodi fatto dell’immobile (conformitàoggettiva) in quanto effettivamenteassente una planimetria catastale cuifare riferimento.

In caso di successioni è obbligatoriainvece la regolarizzazione catastalecompleta prima della presentazionedella dichiarazione di successione.In ultimo la circolare 7/2011 tratta laquestione dei contenzioni e dell’autotu-tela le richieste di riesame in autotu-tela degli avvisi di accertamento perl’attribuzione della rendita presuntapossono essere presentate in relazionealle seguenti ipotesi:• errata intestazione della particella sucui è stato edificato il fabbricato non di-chiarato;• verifica dell’obbligo di accatastamen-to dell’immobile (cioè dell’ accatasta-bilità o meno del fabbricato);• avvenuta presentazione di una dichia-razione di aggiornamento catastale;• quantificazione delle sanzioni, dei tri-buti e degli oneri connessi all’attribu-zione della rendita presunta.Ai fini del riesame, è necessario chela richiesta sia debitamente motivata ecorredata da idonea documentazione. Per quanto riguarda, invece, eventualierrori o inesattezze di elementi, dati oparametri utilizzati per la determi-nazione della rendita presunta, i sogget-ti destinatari dell’avviso di accerta-mento sono tenuti alla presentazionedelle dichiarazioni di aggiornamento incatasto, secondo le modalità previstedal decreto del Ministro delle Finanze19 aprile 1994, n. 701, utilizzando leprocedure disponibili (Pregeo e Docfa).Resta salva ovviamente, la facoltà diproporre ricorso avverso l’avviso diaccertamento innanzi alla competenteCommissione Tributaria provinciale,con le modalità di legge.

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CATASTO& TOPOGRAFIA

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TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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Estimoa cura di Oscar Mella

Con gli argomenti contenuti in que-sto articolo, vorrei iniziare adentrare nel complesso mondo esti-mativo. La scelta del criterio distima dipende dallo scopo pratico

della stima ossia dalle esigenze per cui si deveessere eseguita. Tali esigenze dipendono daidiversi rapporti economici che si possono mani-festare tra l’individuo e il bene; ad esempio: unacompravendita, la valutazione di un danno, unasuccessione ecc.Scaturisce da queste poche parole che in funzio-ne dello scopo il perito deve seguire una deter-minata via, cioè deve individuare la strada piùopportuna per risolvere il quesito estimativo chegli è stato proposto. L’ estimo indica sei vie che vengono chiamateaspetti economici di un bene o più comunemen-te criteri di stima:• Il più probabile valore di mercato,• il più probabile valore di trasformazione,• il più probabile valore dicosto o di costruzione/rico-struzione,• il più probabile valore com-plementare,• il più probabile valore disurrogazione o di sostituzio-ne,• il più probabile valore dicapitalizzazione.La domanda che potrebbe

essere implicita a quanto appena esposto potreb-be essere: “Il bene stimato può assumere diversivalori ?” La risposta è sicuramente no ancheperché la stima nasce da un’esigenza pratica epertanto il perito darà una risposta al quesito chegli è stato posto che non può essere che unica einequivocabile.Il metodo di stima è comunemente definitocome un processo di operazioni logiche attra-verso il quale il perito giunge alla formulazionedel valore, cioè a stabilire un equivalenza tra ilbene da stimare e la moneta. Il metodo estima-tivo si basa esclusivamente sul confronto.Da questo assunto ne deriva che per una stima,qualunque sia il criterio di stima adottato, senon posso effettuare confronti non posso stima-re. Diventa importante evidenziare la differenza trai seguenti termini: Prezzo e valore.Che cos’è il prezzo di un immobile? Possiamodefinirlo come un dato certo, un dato storico,

una somma di moneta che èstata pagata per lo scambiodi un determinato bene, inun certo momento storico.Possiamo definire il valorecome quella determinatasomma di moneta che ilperito, dopo aver scelto unprocesso logico, propone perlo scambio di un determina-to bene. In poche parole il

La scelta del criterio di stima dipende dallo scopo pra-

tico della stima ossia dalle esigenze per cui si deve

essere eseguita. Tali esigenze dipendono dai diversi

rapporti economici che si possono manifestare tra

l’individuo e il bene. Ad esempio: una compravendita,

la valutazione di un danno, una successione

I criteri della stima e tutti gli aspetti di una valutazione

Il metodo di stima è un processo di operazioniattraverso il quale il peritogiunge alla formulazione del valore, cioè a stabilireun equivalenza tra il bene

da stimare e la moneta

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ESTIMO

valore ha in sè una natura probabilisti-ca e previsionale; infatti in terminiestimativi si suol dire: il più probabilevalore di mercato, il più probabilevalore di trasformazione, ecc.Nella stima non si stabilisce un prez-zo, perché il prezzo si forma sul mer-cato secondo le dinamiche economi-che proprie del bene, per cui il peritoaccerta i prezzi, effettua una serie dioperazioni che gli permetteranno diporre in relazione (comparazione) ilbene con i beni di cui ha accertati iprezzi e infine propone un valore.

Il più probabile valore di Mercato

Il più probabile valore di mercato:nell’estimo classico è definito come ilpiù probabile prezzo al quale potrebbeessere scambiato il bene oggetto distima in un mercato di libera contrat-tazione con riferimento alla data a cuiè riferita la stima.Secondo le linee guida dell’ABI, ilpiù probabile valore di mercato è defi-nito : “L’importo stimato al qualel’immobile verrebbe venduto alladata della valutazione in un’operazio-ne svolta tra un venditore e un acqui-rente consenzienti alle normali condi-zioni di mercato dopo un’adeguatapromozione commerciale, nell’ambitodella quale le parti hanno agito concognizioni di causa, con prudenza esenza alcuna costrizione”.Entrando nel merito della definizione:Per “Importo stimato…” ci si riferi-sce a un prezzo espresso in denaro,che potrebbe essere pagato per l’im-mobile oggetto di stima in un’opera-zione di mercato espresso da un valu-tatore che abbia i requisiti e l’espe-rienza per poterlo fare; “alla data della valutazione…”significa che il valore, di mercato for-mulato dal perito sia riferito ad unprecisa data, in quanto il mercato haun evoluzione costante con variazionedei prezzi;“… in un’operazione svolta tra unvenditore e un acquirente consenzien-ti alle normali condizioni di merca-to…” ciò significa che i due contraen-ti agiranno secondo le normali regoledi mercato e secondo i propri interes-si;

“… dopo un’adeguata promozionecommerciale…” al fine che l’immobi-le sia venduto ad un prezzo equilibra-to, la durata di esposizione sul merca-to deve essere sufficientemente ragio-nevole affinché un adeguato numerodi compratori ne sia venuto a cono-scenza; “… nell’ambito della quale entrambele parti hanno agito con cognizioni dicausa, con prudenza e senza alcunacostrizione…” con questa afferma-zione si pone in evidenza che l’acqui-sto e la vendita deve avvenire in con-dizioni normali, cioè che non siaobbligati a vendere o obbligati adacquistare.

Il più probabile valore di Trasformazione

Il più probabile valore di trasforma-zione si determina dalla differenza dalvalore del bene trasformato e i costisostenuti per la trasformazione. Vieneutilizzato quando l’immobile presentaun potenziale di trasformazione come

un’area edificabile, un immobile chenon presenta più i requisiti tecnicofunzionali atti ad un normale utilizzo,ecc. Il più probabile valore di trasfor-mazione è utilizzato anche per l’anali-si degli investimenti immobiliari.

Il più probabile valore di Costo

Il più probabile valore di costo ocostruzione o di ricostruzione si ottie-ne sommando tutte le spese che l’im-prenditore ordinario deve sostenereper produrre o riprodurre il beneoggetto di stima.Le linee guida dell’ABI riportano: “Ilmetodo dei costi determina il valore dimercato di un immobile edificato, som-mando il valore dell’area edificata e ilcosto di ricostruzione del fabbricatoesistente, eventualmente deprezzato perla vetustà e per l’obsolescenza. Il costodi ricostruzione può essere stimatocome costo di sostituzione di un nuovoimmobile con pari utilità e funzioni,considerate eventualmente la vetustà el’obsolescenza.”

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Il costo di costruzione può essere rap-presentato dalle seguenti spese:1) acquisto dell’area edificabile2) spese per la progettazione, direzio-ne lavori, sicurezza ecc.3) spese per gli oneri di urbanizzazio-ne e costo di costruzione4) spese di costruzione (costo tecnicoo costo secco)5) spese per allacciamenti vari6) spese per collaudo finale dell’ope-ra (accatastamenti, ecc)7) spese imposte8) spese per interessi passivi9) spese impreviste

Il più probabile valore Complementare

Il più probabile valore complementa-re è definito come la differenza tra ilvalore di un insieme di beni comple-mentari e il valore dei beni comple-mentari senza il bene oggetto distima. È comunemente detto anchemetodo della doppia stima.L’esempio classico è la stima perl’esproprio parziale. Si può ancheintrodurre il concetto di rapporto dicomplementarietà economica e cioè ilrapporto tra il valore della parteoggetto di stima e il valore dell’inte-ro bene. Classico esempio il rapporto comple-mentare che viene utilizzato per e-strapolare il valore del terreno dalvalore complessivo del fabbricatocon il terreno. Che si esprime :C=Vt/Vt+Vf Vt = valore del terre-no Vf = Valore del fabbricato.

Il più probabile valore di Surrogazione o di Sostituzione

Consiste nello stimare un bene attra-verso il valore di altri beni simili oanaloghi aventi la stessa utilità.Questo criterio di stima si basa sulprincipio di sostituzione che affermache un bene sostituito da un altrobene per certi fini può presentareuguale valore. Per effettuare la stima si deve preve-dere una relazione di sostituzione chepuò essere di natura tecnica o di natu-ra economica.

Il più probabile valore di Capitalizzazione (metodi finanziari)

Detto anche metodo finanziario consi-ste nello stimare un bene attraverso lasomma economica dei redditi presen-ti e futuri che può fornire l’immobileoggetto di stima. La ricerca dei reddi-ti deve essere fatta sul mercato attra-verso la verifica dei canoni di locazio-ne di immobili simili a quelli oggettodi stima.

Direct Capitalization:Il metodo classico è la capitalizzazionediretta (direct capitalization), che siottiene attraverso la formula V=R/idove R è il reddito netto normale econtinuativo che può fornire l’immobi-le e i è il saggio di capitalizzazionenetto (il saggio di capitalizzazione nonè un valore espresso direttamente dalmercato ma si ottiene dal rapporto tra iredditi e i prezzi espressi dal mercato).Il valore si può anche ottenere dallaformula: V= R x GRM, dove GRMrappresenta il rapporto tra il prezzo e il

canone di mercato ossia l’inverso delsaggio di capitalizzazione.

Capitalizzazione Finanziaria (yield capitalization):Il metodo della capitalizzazionefinanziaria stima il Valore attraversol’attualizzazione della somma algebri-ca di redditi variabili e di costi varia-bili e del Valore di rivendita scontatoal momento di stima. Questo metodomira ad analizzare la simulazionefinanziaria di un intero ciclo finanzia-rio dal momento dell’acquisto almomento della rivendita finale.

Analisi dei flussi di cassa scontati (DCFA discounted cash flow anali-sys):L’analisi dei flussi di cassa scontati èstrettamente legata all’analisi degliinvestimenti immobiliari, mira adeterminare il saggio di rendimento.Nel caso in cui il saggio d’investi-mento è conosciuto, la DCFA puòessere utilizzata per la stima del valo-re dell’immobile.

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ESTIMO

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ESTIMO

Nella prassi comune estimativa siconoscono altri termini di Valore aldi fuori di quello di mercato cheriportiamo per conoscenza:

Valore assicurabile. È legato ad uncontratto assicurativo, esso si calcolaattraverso il costo di ricostruzione.

Valore accertato. È riferito ad unavalutazione per scopi fiscali ed ammi-nistrativi.

Valore cauzionale. Si tratta di unvalore che si determina in base a unprudente apprezzamento sulla futuracommerciabilità dell’immobile chedovrebbe tener conto degli aspetti del-l’andamento del mercato in funzionedi un’eventuale vendita forzata del-l’immobile.

Valore di vendita forzata. È l’impor-to che ragionevolmente si può ricava-re dalla vendita di un bene immobile

entro un intervallo troppo breve per-ché rispetti i tempi di commercializ-zazione richiesti dalla definizione delvalore di mercato.

Valore di realizzo. È l’importo di unimmobile escluso il terreno, posto invendita che è prossimo o raggiunge iltermine della vita utile ed è valutatoper essere venduto a scopo di recupe-ro, più che per la sua finalità origina-ria. É in questo contesto che il valoredi realizzo è anche definito nella ter-minologia contabile come valorenetto di realizzo del bene che non pre-senta più alcuna utilità per l’impresa.

L’HBULa ricerca dell’ HBU (hightest and bestuse), il miglior valore d’uso significaricercare il massimo valore di trasfor-mazione degli usi che si possono pro-spettare per un immobile oggetto di sti-ma. L’HBU rappresenta quindi la de-stinazione più remunerativa.

Bibliografia

Marco Simonotti - Metodi distima immobiliare - DarioFlaccovio EditoreAA.VV. - Codice delle valutazioniimmobiliari - terza edizioneTecnoborsaInternational ValuationStandards Ottava edizione2007- ed. GEOVAL e CNGInternational ValuationStandards Sesta edizione 2003ed. GEOVALLinee guida per la valutazionedegli immobili in garanzia delleesposizioni creditizie, ed. Maggio2011Corso GeoVal anno 2012Stefano Amicabile - Manuale diEstimo - ed. Hoelpi

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TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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Imposte& Tassea cura di Gianluca ScacchiLa nuova Imu

Da quest’anno l’imposta comunalesugli immobili (ICI) viene so-stituita dall’imposta municipalepropria: la nuova IMU. Questascelta, effettuata nell’ambito del

generale riassetto delle finanze dello Stato, èstata, dal legislatore, operata, come spesso acca-de, in una condizione di emergenza.Questo fattore, unito all’italico difetto di sapercomplicare le cose semplici, non consente ditracciare un quadro chiaro della nuova imposta.Mancano infatti i decreti attuativi della normagenerale ed i comuni, in capo ai quali rimane unapotestà regolamentare sul tema, non hanno anco-ra tutti gli elementi necessari per poter esercita-re appieno questa importante facoltà.Quindi, in questo primo articolo, si possono trat-tare solo gli elementi principali della nuovaimposta, quelli per i quali vi è un buon grado diconsapevolezza. Si illustra, per quanto possibileil quadro generale voluto dal legislatore per lanuova IMU. Le seguenti informazioni sono, perbuona parte, tratte dall’opuscolo “La nuova tas-sazione degli immobili” del Gruppo 24 Ore.

Soggetto attivo

Il soggetto attivo è il Comune nel cui territorio ilbene si trova totalmente o prevalentemente.Qui è il caso di annotare che, con la nuova con-figurazione dell’imposta, foriera di un gettitofiscale assai importante, i comuni fungeranno da

esattori per conto dello Stato. A quest’ultimo,infatti, è destinata una buona parte dei proventidell’imposta.

Soggetti passivi

Sono soggetti passivi IMU, a prescindere dellaresidenza in Italia:• il proprietario,• l’usufruttuario,• il titolare del diritto d’uso,• il titolare del diritto d’abitazione, • il titolare del diritto d’enfiteusi,• il titolare del diritto di superficie,• il locatario (per i beni in leasing),• il concessionario (per i beni demaniali)

Immobili soggetti ad IMU

a) fabbricati (compresi quelli rurali), aree fabbri-cabili e terreni agricoli posseduti a titolo di inve-stimento o di consumo proprio;b) fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricolistrumentali (posseduti come fattori produttividell’azienda sia da parte di imprese che di lavo-ratori autonomi);c) beni merce e beni prodotto; per beni merces’intendono gli immobili oggetto dell’attivitàeconomica dell’impresa (è il caso ad esempiodegli immobili destinati alla rivendita, posse-duti da un’impresa immobiliare).Per beni prodotto s’intendono i beni immobili

In questo primo articolo, si trattano gli elementi principali della

nuova imposta, quelli per i quali vi è un buon grado di consapevo-

lezza. Si illustra il quadro generale voluto dal legislatore per la

nuova IMU. Le informazioni sono, per buona parte, tratte dall’opu-

scolo “La nuova tassazione degli immobili” del Gruppo 24 Ore

I comuni fungerannoda esattori per contodello Stato

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costruiti da un’impresa e destinati alla vendita (ad esem-pio i beni che un’impresa edile possiede “in attesa” dellaloro vendita).

Base imponibile per i fabbricati

Per i fabbricati iscritti al catasto la nuova base imponibileè la seguente: Valore imponibile = Rendita catastale x1,05 x coefficiente (variabile per categoria)

I coefficienti, una delle principali novità introdotte adaggravio dell’imposizione, sono i seguenti

Categoria Catastale Coefficiente

A (escluso A/10), C/2, C/6, C/7 160B, C/3, C/4, C/5 140D/5, A/10 80D (escluso D/5) 60 (65 dal 2013)C/1 55

Base imponibile per le aree fabbricabili

In questo caso vengono confermate le regole in vigore perl’ICI. Quindi, il valore imponibile è quello “venale incomune commercio” determinato avendo riguardo allazona territoriale di ubicazione, all’indice di edificabilità,alla destinazione d’uso consentita, agli oneri per eventualilavori del terreno necessari par la costruzione (ad esempiointerventi di “urbanizzazione”), ai prezzi medi rilevati sulmercato per aree analoghe.

Base imponibile per i terreni agricoli

Il valore imponibile viene così determinato:Valore imponibile = Reddito dominicale* x 1,25 x 130 (110 se coltivatore diretto o imprenditore agricolo pro-fessionale)

* il R.D. è quello risultante in catasto al 1° gennaio del-l’anno d’imposizione

Aliquote

Le aliquote “base” fissate dalla normativa statale sono leseguenti:Bene Aliquota

Abitazione principale e pertinenze 0,40 %Fabbricati rurali strumentali 0,20 %Fabbricati diversi dai precedentiTerreni agricoliAree fabbricabili 0,76 %

Detrazioni per l’abitazione principale

La detrazione “base” applicabile all’abitazione principale

è pari a 200 euro. A questa si può sommare una detrazione“aggiuntiva”. È una novità introdotta con l’IMU e, in qual-che modo, accoglie il concetto di “quoziente familiare”nell’imposizione fiscale. Tale detrazione aggiuntiva è paria 50 euro per ciascun figlio che dimora e risiede nell’unitàimmobiliare adibita ad abitazione principale, avente etànon superiore a 26 anni.

Regolamentazione comunale

La potestà regolamentare comunale consente di variaredette aliquote nel seguente modo.

Bene Aliquota

Abitazione principale e pertinenze 0,20 % - 0,60 %Fabbricati rurali strumentali min. 0,10 %Fabbricati diversi dai precedentiTerreni agricoliAree fabbricabili 0,46 % - 1,06 %

Tale possibilità di variazione concessa ai comuni è, perquanto riguarda l’abbassamento delle aliquote, più teoricache pratica, ciò in quanto lo Stato anche in presenza di ali-quote “alleggerite” pretende comunque dai comuni ilristorno per intero della propria quota di IMU. In sostanza l’abbassamento delle aliquote inciderebbe uni-camente sulla parte di gettito comunale. Ciò rende assaiimprobabile l’effettivo abbassamento delle aliquote IMUda parte dei singoli comuni. Come accennato la normativaè tracciata solo nel suo quadro generale, mancano o sonoincomplete le disposizione attuative necessarie anche alladefinizione dei regolamenti comunali. Pertanto, questaprima illustrazione della materia deve intendersi comeintroduttiva dell’argomento. Ogni operatività sul tema,anche come professionisti, dovrà basarsi sulla definizioneche, per ciascuna realtà, emergerà dalla regolamentazionelocale alla quale, in queste settimane, faticosamente e, nondi rado, caoticamente i singoli comuni stanno lavorando.

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IMPOSTE& TASSE

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Iparapetti provvisori prefabbricati, utiliz-zati nei cantieri edili, sono opere provvi-sionali rientranti tra i dispositivi di prote-zione collettiva. Il datore di lavoro, nelvalutare le misure di sicurezza da appron-

tare in cantiere, deve anteporre, come indicatodal D.lgs. 81/08, l’utilizzo dei dispositivi diprotezione collettiva (DPC) ai DPI (dispositividi protezione individuale) per la prevenzione esalvaguardia delle persone dai rischi per la salu-te e la sicurezza.Naturalmente la scelta deidispositivi non può esserecasuale ma determinata pre-liminarmente dalla natura edall’entità e tipo di rischiineliminabili sul luogo dilavoro. I dispositivi di prote-zione collettiva devo essereadeguati ed idonei all’attivi-tà da svolgere, dovrannoessere installati in conformi-tà alle istruzioni fornite dalfabbricante ed utilizzati emanuntenzionati regolarmente ecorrettamente. Sarà cura e premuradel datore di lavoro, fornire ai lavo-ratori utilizzatori tutte le informa-zioni e la formazione necessarie peril loro corretto utilizzo, funziona-mento e sui rischi cui sono espostidurante l’uso.La legislazione vigente in materiadi sicurezza, impone al datore dilavoro di mettere a disposizione deilavoratori le attrezzature idonee e che soddisfi-no i requisiti previsti dalle normative. I parapet-ti prefabbricati allo stato attuale non possonoriportare il marchio CE in quanto non esiste unadirettiva specifica riferita al mercato europeo.Permane comunque il precetto generale desumi-bile dai dispositivi legislativi sulla tutela e sicu-rezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ossiache i prodotti immessi sul mercato dai produtto-

ri, devono essere sicuri e garantiti in tal sensodal produttore stesso.Vi sono diverse tipologie di parapetti provvisoriprefabbricati sul mercato che si diversificano inbase agli elementi costitutivi la struttura di fis-saggio. Ad ogni buon conto i parapetti provviso-ri sono costituiti da un montante, che è il sup-porto principale che deve essere ancorato allacostruzione sul quale vengono applicati dei cor-renti (almeno 3: principale, intermedio e infe-riore) ed i correnti che hanno la funzione princi-

pale di “barriera” edevono essere posizio-nati: il principale a unmetro dal piano dilavoro, l’intermedio ametà tra il piano dilavoro e il correnteprincipale, il correnteinferiore deve esserecollocato ad una altez-za di 20 cm circa dalpiano. Riepilogando:

• Il parapetto quindi saràcostituito da uno o più corren-ti paralleli all’intavolato, il cuimargine superiore sia posto anon meno di 1 metro dal pianodi calpestio, e di tavola ferma-piede alta non meno di 20centimetri, messa di costa epoggiante sul piano di calpe-stio.• Correnti e tavola fermapiede

non devono lasciare una luce, in senso verticale,maggiore di 60 centimetri. • Sia i correnti che la tavola fermapiede devonoessere applicati dalla parte interna dei montanti.• È considerata equivalente al parapetto definitoai commi precedenti, qualsiasi protezione, rea-lizzante condizioni di sicurezza contro la cadutaverso i lati aperti non inferiori a quelle presenta-te dal parapetto stesso.

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Sicurezzaa cura di Walter AlbertiIn cantiereI dispositivi

di protezione collettiva

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CONDOMINIOa cura di

Rachele Bonetti

Ibalconi, quali elementiaccidentali e non por-tanti della struttura delfabbricato, appartengo-no in via esclusiva,

assieme alla colonna d'ariasovrastante, a ciascuno dei pro-prietari dei singoli appartamen-ti ai quali accedono in qualità dipertinenze. Possono definirsi,dal punto di vista giuridico, unprolungamento dei locali interni (Cass.sent. n.8159/1996 e n. 7148/1995). Ne consegue che iproprietari delle unità immobiliari corrispondentisono gli unici responsabili dei danni cagionatidalla caduta di frammenti di intonaco e muratura,che si siano da essi staccati, mentre i fregi orna-mentali e gli elementi decorativi (rivestimentidella fronte o della parte sottostante della soletta, ifrontalini e i pilastrini) sono condominiali, seadempiono prevalentemente alla funzione orna-mentale dell'intero edificio. In generale competo-no al proprietario dell’unità immobiliare dallaquale si accede al balcone, le spese relative alpiano di calpestio o alla parte interna dei parapet-ti del balcone, mentre gravano sul condominio lespese necessarie al fine di garantire e salvaguarda-re l'armonia estetica della facciata, ossia tutte

quelle spese che concerno-no gli elementi esterni deibalconi che ineriscono allafacciata concorrendo insie-me ad essa a conferire allostabile quel decoro architet-tonico che costituisce benecomune dell’edificio. I cri-teri di ripartizione delle spe-se variano a seconda dellatipologia su cui dovranno

essere posti gli interventi di manutenzione. Qui apiè pagina si riporta lo schema esplicativo trattodal “Consulente immobiliare n. 877-2011”. Perquanto concerne i balconi aggettanti, essi costitui-scono un prolungamento della corrispondenteunità immobiliare e appartengono in via esclusivaal proprietario di questa; soltanto i rivestimenti egli elementi decorativi della parte frontale e diquella inferiore si debbono considerare benicomuni a tutti, quando si inseriscono nel prospet-to dell’edificio. L’art. 1125 cod. civ., il quale pre-vede che per la manutenzione e ricostruzione deisoffitti delle volte e dei solai le spese sono soste-nute in parti uguali dai proprietari dei due pianil’uno all’altro sovrastanti, può essere invece appli-cato come criterio di ripartizione spese nel caso citroviamo di fronte ai c.d. Balconi “incassati”. Inquesto caso si ritiene che la soletta dei balconicostituisca prolungamento del solaio stesso e, per-tanto, svolga le funzioni di separazione, coperturae sostegno dei diversi piani dello stabile condomi-niale sicché le spese per il rifacimento di questaparte, ai sensi dell’art. 1125 cod. civ. saranno acarico dei proprietari delle unità immobiliari cuitale solaio serve rispettivamente da piano di calpe-stio e da soffitto. Mentre la parte frontale dei bal-coni, andando a inserirsi nella facciata dello stabi-le deve essere considerata di proprietà comune.Dei danni da infiltrazione di umidità subìti dal sof-fitto di un balcone risponde il proprietario del bal-cone sovrastante, dalla cui pavimentazione imper-fetta penetra l’acqua che determina l’umidità dellastessa (Pret. Taranto, 29 aprile 1994).

Balconi & coI criteri di ripartizionedelle spese

Tipologia Balcone

Balconi aggettanti

Balconi aggettanti

Balconi incassati

Balconi incassati

Balconi incassati

Balconi incassati

Balconate

Tipo di intervento

Manutenzione ordinaria della struttura interna,

pavientazione parapetti e ringhiere

Tinteggiatura e intonacatura del sottofondo che fa da

soffitto dell’appartamento posto al piano sottostante

Manutenzione straordinaria della struttura esperna

Pavimento

Sottofondo del balcone

Manutenzione interna dell’interno

Manutenzione ordinaria e straordinaria della

struttura, pavimentazione, ringhiere

Ripartizione spese

Proprietario del balcone

Proprietario del balcone

sottostante

Condominio

Proprietario del balcone

Proprietario del balcone

sottostante

Proprietario del balcone

Solo i condomini che ne

fanno uso

In generale competono al proprietario dell’unitàimmobiliare dalla quale

si accede al balcone,le spese relative al piano di calpestio o alla parte

interna dei parapetti

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ConsiglioNazionaleGeometri

IIn attesa che l’obbligo per ogni professio-nista di stipulare, per la propria attività,una polizza assicurativa per “Re-sponsabilità civile” a tutela del commit-tente venga recepita dal regolamento

professionale, il Consiglio Nazionale, come giàaccennato nella circolare prot. N. 3544 del 07aprile 2011, ha stipulato un accordo con Marsh(www.marsh.it) che consente agli iscritti di dotar-si di detta copertura assicurativa (oltre a quelladella tutela legale) a condizioni, oggi, assai van-taggiose. Per poter avere tutte le informazioni,visionare le condizioni ed acquistare le polizze, èpossibile:• sul web, previa registrazione, all’indirizzohttp://professionisti.marsh.it/geometri - CodiceAdesione: GGL0711. Il link sitrova anche sul sito delCNGeGL;• scrivendo a: [email protected];• al telefono, contattando il nu-mero 02.48538880.Le polizze proposte presentanouna vasta gamma di garanzie tra

le quali va posta particolare attenzione alle se-guenti coperture:• per tutte le attività proprie della professionegeometra;• per le attività svolte anche di pronuncia diincompetenza;• per attività di mediatore/conciliatore ex DM180/2010;• per tutela legale anche in caso di patteggia-mento.Anche i premi richiesti risultano, al momento,concorrenziali senza previsione di regolazionedel premio stesso.L’accordo stipulato, riservato agli iscritti all’Alboprofessionale, prevede che:• un team di professionisti, esperti della materia

assicurativa, sia al servizio deigeometri assicurati per garanti-re una maggior tutela in caso disinistro e velocità di rimborso;• una commissione paritetica,tra CNGeGl e Marsh, per valu-tare e definire con la compa-gnia assicuratrice i casi di sini-stro più complessi.

L'assicurazione della responsabilità civile professionale consiste nella copertura delle per-dite patrimoniali subite da terzi in conseguenza di atti illeciti, reali o presunti commessi nel-l'esercizio dell'attività professionale. È volta a coprire alcune fattispecie come: negligenza,errori, omissioni che generano danni patrimoniali, interruzione attività di terzi, il dolo deldipendente e dei collaboratori, ingiuria e diffamazione e violazione della privacy, violazionedelle proprietà intellettuali, copyright e marchi registrati, violazione di diritti d'autore e mar-chi di fabbrica, sanzioni di natura fiscale e ammende inflitte ai clienti dell'assicurato, le con-seguenze derivanti dalla perdita o distruzione di atti, documenti o titoli non al portatore,anche se derivanti da furto, rapina o incendio sino ad un sottolimite di 150.000 euro per sini-stro e l’indennità per presenze processuali.

Sotto la lente

Tutela responsabilità professionali? Al viail nuovo accordo

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

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Cassa NazionaleGeometri

Contributi minimi 2012 cambiate le modalità di riscossione

Dal 2011 è stata introdotta per gli i-scritti la modalità di inoltro allaCassa della comunicazione reddi-tuale annua e dei relativi versa-menti di autoliquidazione tramite,

rispettivamente, “Unico” ed “F24 accise”.La riscossione dei contributi minimi obbligatoridovuti per l’anno 2011 è invece avvenuta tramiteil consueto invio dei M.A.V. personalizzati. Per la riscossione dei minimi 2012, il C.d.A. dellaCassa, verificato il buon gradimento degli iscrittiverso un’innovazione (l’utilizzo di Unico ed F24accise) così utile per la semplificazione degliadempimenti ordinari verso la Cassa, oltre cheper l’opportunità della compensazione con i cre-diti fiscali, ha ritenuto, nella seduta del 23 novem-bre scorso con delibera n 201/2011, di estendere,a partire dal corrente anno, le stesse scadenze emodalità di saldo, anche ai minimi annuali chepertanto, non verranno riscossi più tramiteM.A.V. Nel 2012 gli importi dovuti in relazionealle diverse posizioni iscrittive, sono i seguenti:

CONTRIBUTO SOGGETTIVO€ 2.250,00 iscritti obbligatori,€1.125,00 pensionati attivi;€ 562,50 neodiplomati per i primi 2 anni e pra-ticanti,€ 1.125,00 neodiplomati per i successivi 3 anni.

CONTRIBUTO INTEGRATIVO€ 900,00 tutti gli iscritti e pensionati attivi(sono esclusi i neodiplomati ed i praticanti).

CONTRIBUTO Dl MATERNITÀ€ 17,00 tutti gli iscritti, praticanti e pensionatiattivi.Le nuove modalità di versamento dei contributiminimi 2012 comporteranno pertanto uno slitta-mento in avanti delle scadenze previste di norma,che si adotteranno esattamente come quelle fisca-li (solitamente a partire da metà giugno salvo pro-roghe) in unica soluzione o in un massimo di 6rate da versare con modello F24 accise, distin-guendone la tipologia tramite gli appositi codicigià approvati nel 2011 e con l’applicazione degliInteressi di dilazione previsti per il fisco (attual-mente pari al 4% su base annua).

Le nuove modalità di versamento dei contributi comporteranno

uno slittamento in avanti delle scadenze previste di norma. Si

adotteranno esattamente come quelle fiscali (solitamente a parti-

re da metà giugno salvo proroghe) in unica soluzione o in un

massimo di 6 rate da versare con modello F24

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Non appena saranno approvati da partedell’Agenzia delle Entrate il modelloUnico 2012 con la terza sezione delquadro RR, che interessa la Cassa investe grafica, adattata ad indicare icontributi minimi da versare, le istru-zioni specifiche del nuovo adempi-mento e le specifiche tecniche necessa-rie all’adeguamento dei software uffi-ciali, sarà nostra cura fornire ulterioriindicazioni per adempiere al versa-mento dei minimi 2012 con le nuovemodalità. Per i casi (si presume resi-duali) nei quali gli iscritti non sianotenuti all’inoltro di Unico all’Agenziadelle Entrate sarà messa tempestiva-mente a disposizione sul sito della Cas-sa una apposita sezione del “Portaledei Pagamenti” per poter effettuare iversamenti in questione.Sullo stesso sito, nell’area riservata,sarà per tempo possibile accedere aduna sezione fac-simile del quadro RRdi Unico, con l’indicazione personaliz-

zata dell’importo dei minimi 2012dovuti (che comunque saranno resinoti anche in altre forme, come pec,mail ecc.) da indicare e versare tramiteF24 accise. Eventuali interessi dovutiper il ritardato versamento dei contri-buti minimi 2011 potranno essere re-golarizzati anch’essi tramite il “Portaledei Pagamenti’.Nell’assicurare che le importanti scelte

di semplificazione ed innovazionevolute dal C.d.A. in favore degli iscrit-ti saranno, come di consueto, tempesti-vamente comunicate ed illustrate aiCollegi, da sempre chiamati ad un forteimpegno di supporto per gli iscritti eper la Cassa stessa, si porgono cordialisaluti

Il direttore GeneraleDott. Franco Minucci

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CASSANAZIONALEGEOMETRI

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Ultimoraa cura

di Rachele BonettiEdifici rurali:nuove scadenze per il riconoscimento

Ulteriore slittamento, con ilDecreto Milleproroghe, del ter-mine per la presentazione delledomande di riconoscimento deirequisiti di ruralità, per le unità

immobiliari a servizio dell’attività agricola altri-menti soggette al pagamento dell’Ici relativa al2011.La procedura per la presentazione della doman-da prevede l’utilizzo dei modelli A,B e C delDecreto Ministeriale 14 settembre 2011, scarica-bili dal sito dell’Agenzia del Territorio. Larichiesta di riconoscimento della ruralità vaeffettuata sul modello A, allegando poi le auto-cerficazioni richieste, redatte sul modello B se sitratta di unità abitative, sul modello C in caso dialtre destinazioni. L’Agenzia del Territorio hamesso a disposizione un’ applicazione web, conla modulistica ministeriale, per ottenere in temporeale l’assegnazione di un identificativo numeri-co. La stampa della modulistica compilata e leautocertificazioni devono poi essere trasmesseall’Agenzia del Territorio di competenza anche amezzo fax, posta raccomandata o posta elettroni-ca certificata. Quanto sopra è visionabile e scari-cabile sul sito web www.agenziaterritorio.it -servizi - per privati – fabbricati rurali. Si eviden-zia inoltre che per l’anno 2012 anche i fabbrica-ti rurali sono soggetti al pagamento dell’ IMU,per questo motivo si dovrà procedere alla dichia-razione al Catasto Urbano degli immobili ruralinon ancora dichiarati, entro il 30 novembre2012, per poter definire l’importo dell’impostada versare.

L’Agenzia del Territorio ha messo a disposizione un’ applicazione

web, con la modulistica ministeriale, per ottenere in tempo

reale l’assegnazione di un identificativo numerico. La stampa

della modulistica compilata e le autocertificazioni devono poi

essere trasmesse all’Agenzia del Territorio di competenza

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Urbanisticaa cura di

Carlo Zanotta

Con la nuova normativa cd “PianoCasa 2012” la RegioneLombardia, all’art. 15 ha dettatoalcune modifiche riguardanti lemodalità di richiesta del Permesso

di Costruire e le tempistiche per gli uffici tecni-ci comunali per esaminare la pratica sino allaformazione del Titolo Abilitativo. La LeggeRegionale è stata redatta in attuazione dell’arti-colo 5 del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70,convertito in legge, con modificazioni, dallalegge 12 luglio 2011, n. 106 e detta disposizioniper la razionalizzazione del patrimonio edilizioesistente e la riqualificazione incentivata dellearee urbane, anche al fine di contenere il consu-mo di suolo e di energia da fonti fossili ai sensidell’articolo 11 del decreto legislativo 3 marzo2011, n. 28, nonché ulteriori disposizioni inmateria urbanistico-edilizia a integrazione dellalegge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge peril governo del territorio).Si riporta di seguito lo stralcio di tale norma,invitando comunque la lettura dell’intera norma-tiva, che riporta altre importantissime novità intema di riutilizzo e sostituzione del patrimonioedilizio esistente, recupero dei sottotetti, realiz-zazione dei parcheggi in deroga, la possibilità direalizzare ascensori esterni agli edifici in derogaalle distanze tra pareti finestrate ed ulteriorimodifiche in materia urbanistica-edilizia.Art. 15. (Disposizioni in materia di titoli abilita-tivi)1. All’articolo 38 della l.r. 12/2005 sono appor-tate le seguenti modifiche:a) il comma 1 è sostituito dal seguente:

“1. La domanda per il rilascio del permesso dicostruire, sottoscritta dal proprietario dell’im-mobile o da chi abbia titolo per richiederlo, èpresentata allo sportello unico corredata daun’attestazione concernente il titolo di legittima-zione, dagli elaborati progettuali richiesti dalregolamento edilizio e, quando ne ricorrano ipresupposti, dagli altri documenti previsti dald.p.r. 380/2001, parte II.La domanda è accompagnata da una dichiarazio-ne del progettista abilitato che asseveri la con-formità del progetto agli strumenti urbanisticiapprovati ed adottati, ai regolamenti edilizivigenti e alle altre normative di settore aventiincidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e,

Le nuove normeper la valorizzazione del patrimonio edilizio

Cambiano le disposizioni per la razionalizzazione del patrimonio

edilizio esistente e la riqualificazione incentivata delle aree urbane.

L’obiettivo è contenere il consumo di suolo e di energia

da fonti fossili ai sensi dell’articolo 11 del decreto legislativo

3 marzo 2011, n. 28

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URBANISTICA

in particolare, alle norme antisismi-che, di sicurezza, antincendio, igieni-co-sanitarie nel caso in cui la verificain ordine a tale conformità non com-porti valutazioni tecnico-discreziona-li, alle norme relative all’efficienzaenergetica.”;

b) il comma 2 è sostituito dalseguente:“2. Lo sportello unico comunica entrodieci giorni al richiedente il nominati-vo del responsabile del procedimentoai sensi degli articoli 4 e 5 della legge7 agosto 1990, n. 241 (Nuove normein materia di procedimento ammini-strativo e di diritto di accesso ai docu-menti amministrativi). L’esame delledomande si svolge secondo l’ordinecronologico di presentazione.”;

c) il comma 3 è sostituito dalseguente:“3. Entro quarantacinque giorni dallapresentazione della domanda, ilresponsabile del procedimento cural’istruttoria, acquisisce avvalendosidello sportello unico i prescritti parerie gli atti di assenso eventualmentenecessari, sempre che gli stessi nonsiano già stati allegati alla domandadal richiedente e, valutata la confor-mità del progetto alla normativavigente, formula una proposta diprovvedimento, corredata da una det-

tagliata relazione, con la qualificazio-ne tecnico-giuridica dell’interventorichiesto.”;d) il comma 4 è sostituito dalseguente:“4. Il responsabile del procedimento,qualora ritenga che ai fini del rilasciodel permesso di costruire sia necessa-rio apportare modifiche di modestaentità rispetto al progetto originario,può, nello stesso termine di cui alcomma 3, richiedere tali modifiche,illustrandone le ragioni. L’interessato si pronuncia sulla richie-sta di modifica entro il termine fissatoe, in caso di adesione, è tenuto ad inte-grare la documentazione nei successi-vi quindici giorni. La richiesta di cuial presente comma sospende, fino alrelativo esito, il decorso del termine dicui al comma 3.”;

e) il comma 7-bis è sostituito dal seguente:

“7-bis. L’ammontare degli oneri diurbanizzazione primaria e secondariadovuti è determinato con riferimentoalla data di presentazione della richie-sta del permesso di costruire, purchécompleta della documentazione previ-sta. Nel caso di piani attuativi o di attidi programmazione negoziata convalenza territoriale, l’ammontaredegli oneri è determinato al momentodella loro approvazione, a condizioneche la richiesta del permesso dicostruire, ovvero la denuncia di inizioattività siano presentate entro e nonoltre trentasei mesi dalla data dell’ap-provazione medesima.Fatta salva la facoltà di rateizzazione,la corresponsione al comune dellaquota di contributo relativa agli oneridi urbanizzazione, se dovuti, deveessere fatta all’atto del rilascio delpermesso di costruire, ovvero alloscadere del termine di quindici giorniprevisto dal comma 7, primo periodo,nei casi di cui al comma 10.”;

f) il comma 10 è sostituito dalseguente:“10. Decorso inutilmente il termineper l’adozione del provvedimentoconclusivo, ove il dirigente o ilresponsabile dell’ufficio non abbiaopposto motivato diniego, sulladomanda di permesso di costruire siintende formato il silenzio-assenso,fatti salvi i casi in cui sussistano vin-coli ambientali, paesaggistici o cultu-rali, per i quali si applicano le disposi-zioni di cui ai commi 10-bis e 10-ter.”;

g) dopo il comma 10 sono aggiunti i seguenti:“10-bis. Qualora l’immobile oggettodell’intervento sia sottoposto ad unvincolo la cui tutela compete, anche invia di delega, alla stessa amministra-zione comunale, il rilascio del relativoatto di assenso deve avvenire entro itermini previsti dal comma 3. Ove taleatto non sia favorevole, decorso il ter-mine per l’adozione del provvedimen-to conclusivo, sulla domanda di per-messo di costruire si intende formatoil silenzio-rifiuto.10-ter. Qualora l’immobile oggettodell’intervento sia sottoposto ad un

Importantissime sono lenovità in tema di riutilizzo esostituzione del patrimonio

edilizio esistente,sul recupero dei sottotetti

e sulla realizzazione dei parcheggi

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URBANISTICA

vincolo la cui tutela non competeall’amministrazione comunale, ove ilparere favorevole del soggetto prepo-sto alla tutela non sia prodotto dall’in-teressato, il competente ufficio comu-nale acquisisce il relativo assenso nel-l’ambito della conferenza di servizi dicui all’articolo 5, comma 4, del d.p.r.380/2001. Il termine di cui al comma7 decorre dall’esito della conferenza.In caso di esito non favorevole,decorso il termine per l’adozione delprovvedimento conclusivo, sulladomanda di permesso di costruire siintende formato il silenzio-rifiuto.”2. il comma 2 dell’articolo 40 èsostituito dal seguente:

“La deroga, nel rispetto delle normeigieniche, sanitarie e di sicurezza, puòriguardare esclusivamente i limiti didensità, di altezza e di distanza tra ifabbricati stabiliti dagli strumentiurbanistici di pianificazione comuna-le, le modalità di intervento di cuiall’articolo 27 della presente legge,nonché la destinazione d’uso.”

3. All’articolo 41 della l.r. 12/2005sono apportate le seguenti modifi-che:a) la rubrica è sostituita dalla seguen-te: “(Interventi realizzabili mediantedenuncia di inizio attività e segnala-zione certificata di inizio attività)”;b) al comma 1 sono inserite, all’ini-zio, le seguenti parole: “Ferma restan-do l’applicabilità della segnalazionecertificata di inizio attività (SCIA) neicasi e nei termini previsti dall’artico-lo 19 della legge 241/1990 e dall’arti-colo 5, comma 2, lettera c), del d.l.70/2011”.4. Alla lettera a) del comma 1 dell’ar-ticolo 103 della l.r. 12/2005 sono sop-pressi i seguenti numeri: “20” e “21”.

(B.U.R.L. n. 68 del 16 marzo 2012)

Giovedì 15 Marzo 2012 presso il Centro Congressi del Grand Hotel di Como, inoccasione della presentazione della tredicesima edizione del Borsino ImmobiliareCittà di Como e Provincia, si è tenuto un importante convegno, promosso dallaFIMAA, sullo scenario immobiliare comasco 2012.Nel corso della manifestazione i relatori hanno toccato molti aspetti della comples-sa situazione del settore di questi ultimi anni. Sono emersi, dai vari interventi, datiinteressanti che hanno fotografato la situazione della città di Como e dellaProvincia mettendo in particolare evidenza che Il mercato del 2011 è stato influen-zato dalla incerta situazione economica e dalla difficoltà di accesso al credito. Gliagenti immobiliari comaschi per il 2012 prevedono stabilità nel numero delle com-pravendite e anche sul fronte dei prezzi; l’attesa ripresa del comparto è comunquestrettamente legata alle politiche di credito delle banche. Tra le incertezze, il presi-dente della FIMAA Claudio Zanetti ha sottolineato che: “resta da capire, sull’an-damento del mercato immobiliare, quanto inciderà l’introduzione dell’IMU per laprima casa e l’aumento dell’imposizione fiscale sugli immobili”.Sono emersi dei dati contradditori sull’andamento del mercato immobiliare delloscorso anno che ha segnato una crescita delle vendite per la città di Como, mentrele vendite in tutta la provincia hanno presentato un lieve calo. Molte anche le novi-tà del borsino, il riferimento ai prezzi degli immobili nuovi non è più riferito adimmobili di classe energetica D, come avveniva lo scorso anno, ma alla classeenergetica B. Pertanto è stato sottolineato che l’aumento dei prezzi medi riportatisul Borsino è dovuto soprattutto al salto di classe energetica. È stato inoltre messoin evidenza un calo di prezzi relativo gli immobili usati.

ImmobiliareIl borsino fa il puntosul mercato di Como A

lbo

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Vitadi Collegio

Alb

o Tutti gli aggiornamentidell’albo professionale

Seduta del Consiglio Direttivo del 19 gennaio 2012

Iscrizioni

N. Albo Nominativo Residenza

2941 SELVA DANIELA Torno2942 BINASCHI GIOELE Cadorago2943 CURTI GIUSEPPE Carlazzo2944 SPINA FILIPPO Beregazzo con F.2945 OLIVIERI ETTORE Bregnano2946 RIGO STEFANIA Cantù

Cancellazioni

N. Albo Nominativo Residenza

2396 BRUNELLI LUCIANO Uggiate Trevano, 589 MARAZZI ANGELO GIORGIO Faloppio . 1064 CENCI GIOVANNI Tavernerio2633 CATTANEO MARCO Carugo992 BRENNA FERRUCCIO Como889 PALAZZO GIUSEPPE Canzo, 2256 PESSINI GIOVANNI Grandola ed Uniti. 2868 PATIERNO ROBERTO Cagno530 BUSTI PEPPINO Laino1983 PAGANI FRANCO Como1247 GIORI ALESSANDRO S. Fermo della B. 882 VITALI ALFREDO Menaggio 1628 CASTELNUOVO P. ANGELO Eupilio659 BORGHI GIULIO Mozzate376 TETTAMANTI GIUSEPPE Luisago

Seduta del Consiglio Direttivo del 7 febbraio 2012

Iscrizioni

N. Albo Nominativo Residenza

2948 FIORIO LUCA Limido Comasco2947 MAGLIO FABIANO Carugo

Cancellazioni

N. Albo Nominativo Residenza

864 CETRONE VITTORIO Casnate con B ,

Seduta del Consiglio Direttivo del 23 febbraio 2012

Iscrizioni

N. Albo Nominativo Residenza2949 FINOCCHIARO S. MATTIA Olgiate C.2950 CARRUS M.JORGE Brenna

Iscrizioni Registro praticanti

Seduta del Consiglio Direttivo del 19 gennaio 2012 ■ 2204 BERALDO CLAUDIA Cantù■ 2205 GARBUIO SELENA Malnate■ 2206 PAGANELLI FRANC. Cucciago■ 2207 SORBARA GABRIELLA Lurago MarinoneSeduta del Consiglio Direttivo 7 febbraio 2012■ 2208 COLOMBO CHRISTIAN Castelmarte■ 2209 PEDUZZI STEFANO TornoSeduta del Consiglio Direttivo del 23 febbraio 2012■ 2210 ORLANDI WILLIAM Binago■ 2211 STABILE GABRIELE Ceriano Laghetto

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NOTIZIE UTILI

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InfoPoint

Segreteria

Orari di apertura al pubblico:Lunedì 9.00 - 12.00Martedì 9.00 - 12.00 15.00 - 17.00Mercoledì 9.00 - 12.00Giovedì 9.00 - 12.00 15.00 - 17.00Venerdì 9.00 - 12.00Sabato chiuso

Linea direttaPer comunicazioni durante gli orari di chiusura dellaSegreteria è attivo 24 ore su 24 il fax: 031/271287 oppure gli indirizzi mail: [email protected], PEC: [email protected]. 031/26/12/98 www.collegio.geometri.co.it

AppuntamentiIl Presidente geom. Ferruccio Dilda e il Segretario geom.Angelo Tavecchio ricevono su appuntamento tutti i venerdìmattina.Per fissare un incontro contattare la Segreteria del Collegio:tel. 031/26/12/98 - fax 031/271287

Per la pubblicita su “Il Triangolo”contattare:

IL TRIANGOLORivista trimestrale d’informazione tecnico - professionale del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di ComoNumero 1/2012

Autorizzazione del tribunale di Comon. 204 del 26 ottobre 1968

Spedizione in abbonamento postale70% - Filiale di Como

RedazioneVia Recchi 2 - 22100 Comotel. 031/26/12/98 - fax 031/271287E-mail: [email protected]: [email protected]

Direttore responsabileGeom. Oscar Mellae-mail: [email protected]

Direttore di stampaGeom. Maria Alloccae-mail: [email protected]

Coordinatore Commissione StampaGeom. Raffaella Portae-mail: [email protected]

Commissione stampaGeom. Alberti Walter - Geom. Allocca MariaGeom. Bonetti Rachele - Geom. Luraschi LauraGeom. Mella Oscar - Geom. Pagani MasciaGeom. Porta Raffaella - Geom. Prisinzano GiovanniGeom Scacchi Gianluca - Geom. Zanotta Carlo

Hanno inoltre collaboratoElena Barezzani - segreteria del CollegioRoberto Piadena - Ambra Garancini e Giorgio CostanzoAssociazione Iubilantes - Geom. Raoul Gatti

Coordinamento giornalistico e impaginazioneSEM - Servizi Editoriali & MultimedialiVia Volta 18 - 20090 Corsico (Mi)tel. 02 4583153 - fax 02 4583369www.servizieditorialiemultimediali.itinfo@servizieditorialiemultimediali.it

StampaTipografica Derthona - 15057 Tortona (Al), Strada Vicinale Ribrocca/6/5 - Tel. 0131 866233

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