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U Periodico della Pontificia Università Urbaniana ANNO XXXVII Febbraio 2012 1 rbaniana Immaginare insieme il futuro

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UPeriodicodella PontificiaUniversitàUrbaniana

ANNO XXXVII

Febbraio 2012

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rbaniana

Immaginare insieme il futuro

Page 2: URBANIANA II BOZZA OK xp ARIETE AL07 · stiani, ed è un fatto questo, che de-ve preoccupare tutti i credenti in Cri-sto’ (RM 2).” Ma la fede, ha ribadito, “la si ravviva donandola.Se

EditorialeImmaginare insieme il futuro di P. Alberto Trevisiol, imc. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

L’incontroUn Anno della Fede in prospettiva missionaria

Il Card. Filoni in Urbaniana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

Vita dell’Università Convegni:

• Camminare insieme con la saggezza e l’impegno di tutti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Dalle Facoltà e dagli Istituti

• Un’intelligenza che non teme se stessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

• Religioni e modernità in Taiwan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Iniziative:

• Incontro con la Roma cristianaIl profeta Giona nell’arte paleocristiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

La voce degli studenti:

• Fratelli nella fede dai 5 Continenti La GMG 2011 a Madrid . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

• Sono venuto da lontano per incontrarvi L’esperienza a Roma di uno studente della John Carroll University, Ohio, USA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Voci dal mondoNuove affiliazioni, Aggregazioni e Rinnovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Visita del Prof. Iuliano ai Seminari Affiliati del Burundi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Visita del Prof. Gronchi a 3 Seminari Affiliati in India . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 Visita del Prof. Gieniusz a 3 Seminari Affiliati in Kenya. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 Visita del Prof. Ciccimarra al Seminario di Tagaytay nelle Filippine. . . . . . . 22

Urbaniana University Press• Novità editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Tesi di Laurea e Nomine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

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Rivista Quadrimestrale a carattere informativodella Pontificia UniversitàUrbaniana di Roma

ANNO XXXVIIFebbraio 2012

A cura delCENTRO DI COMUNICAZIONI SOCIALI

DirettoreProf. D. Luca Pandolfi

RedazioneProf.ssa Cecilia Gobbi Prof. Emanuele Di MarcoSr. Roberta TremarelliMaria Paula Daud

CollaboranoD. Roberto CherubiniSegretario GeneraleP. Marek Rostkowski, omi Direttore della BibliotecaP. Giuseppe Iuliano, sx Direttore Istituti Affiliati

Sede00120 Città del Vaticano

Tel. +39 06.69889662Fax +39 06.69881871

E.mail [email protected]

Grafica, impaginazione e stampa a cura diInprinting srl, Roma

Finito di stamparenel febbraio 2012

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INDICE-FEBBRAIO-2012

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Immaginareinsieme il futuro

di P. Alberto Trevisiol, imcRettore

do, e cioè un convegno scientifico sulla situazione africana attuale dal titolo“In ascolto dell’Africa: i suoi contesti, le sue attese, le sue potenzialità”. Il convegno, che si terrà dal 14 al 16 maggio del 2012, vuole mettersi inascolto della speranza che la Chiesa ripone nell’Africa e delle svolte chein essa si stanno vivendo: dal grido dell’uomo bisognoso di liberazione,alla responsabilità per il proprio domani. Sarà importante per noi ricevereil contributo della riflessione sul futuro del continente che proviene daicentri di studio e ricerca africani, e in particolare dagli Istituti Affiliati dellaPontificia Università Urbaniana. Vorremmo considerare insieme l’impattodella formazione accademica filosofica, teologica e missiologica nel conte-sto africano.Sappiamo che l’Africa è una realtà dalla storia molto più complessa e varie-gata di quanto a volte si creda. Sarà importante così mettere a fuoco la va-rietà di esperienze, la diversità di accenti, in una parola, la multiformità dellacoscienza religiosa africana. Con coraggio profetico e senso di responsabilità proveremo a “immaginare”il futuro gettando il cuore oltre l’ostacolo. Africae Munus, il documento pon-tificio che ha concluso il recente Sinodo dei Vescovi per l’Africa, ci spinge apercorrere questa strada.L’importanza di questo evento per la Pontificia Università Urbaniana è no-tevole e la partecipazione di tutte le sue componenti offrirà l’occasioneper una riflessione comune e un arricchimento di prospettive. Rivolgoquindi a tutti l’invito a prepararsi perché lo sforzo di approfondimento portifrutti maturi di una nuova coscienza personale e comune nel guardare adun continente come l’Africa a cui la Chiesa si rivolge con grande fiducia esperanza

Mi trovo per la primavolta come Rettorea rivolgere ai lettoridi questa rivista ilmio saluto introdutti-

vo. Da quando, a novembre del-l’anno scorso, ho iniziato questoservizio all’Università e ho cercatocon particolare attenzione di in-contrare tutte le realtà che forma-no il complesso “mondo” dell’Ur-baniana, con lo scopo di rinsalda-re e fortificare le reti di relazioni u-mane che costituiscono il tesoropiù prezioso del nostro Ateneo. Leconoscenze scientifiche e la rifles-sione che in essa è approfondita ecomunicata infatti, trae la sua for-za proprio da questo reticolo dirapporti che danno allo studio uncorpo e un’anima da amare e acui restare fedeli. A questo proposito mi preme pre-sentare da queste pagine l’impor-tante iniziativa che la Pontificia Uni-versità Urbaniana sta organizzan-

EDITORIALE

1n.1/12 URBANIANA

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L’incontro

“Quale

evangelizzazione si richiede

perché si

realizzi

il disegno

di Dio?

”A cura del

Prof. Luca Pandolfi

Anno della Fede e l’e-vangelizzazione“Ho deciso di indire unospeciale Anno della Fe-de… e farlo in prospettivanon tanto celebrativa ma

piuttosto missionaria, nella prospetti-va, appunto della Missione ad Gen-

tes e della Nuova Evangelizzazione”(Benedetto XVI, Angelus del16.10.2011). Con le parole del SantoPadre si è aperta la Prolusione diSua Ecc.za Mons. Fernando Filoni,prolusione che, dopo i saluti e la re-lazione introduttiva del nuovo RettoreMagnifico p. Alberto Trevisiol, ha i-

L’

10 Novembre 2011 - Mons. Fernando Filoni, Nuovo Prefetto della C

UN ANNO DE LLA FEDEIN PROSPETTIVAMISSIONARIALa prolusione del Prefetto di Propaganda Fide in Urbaniana

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stiani, ed è un fatto questo, che de-ve preoccupare tutti i credenti in Cri-sto’ (RM 2).” Ma la fede, ha ribadito,“la si ravviva donandola. Se una dio-cesi, una comunità cristiana non simettono nel solco dell’evangelizza-zione, esse sono in crisi di fede.”

Il destino futuro dell’umanità,questione urgenteEvangelizzare, portare la buona no-tizia del Vangelo ad ogni creatura èsempre più reso necessario dallacrisi di valori e dal vuoto di prospet-tive che molte società sperimenta-no. Non possiamo non tralasciare lalettura dei segni dei tempi, l’attenzio-ne alla storia dell’umanità che sonoe rimangono, ha detto Mons. Filoni“luogo teologico dell’interpretazionee della realizzazione del Regno diDio”. Un Dio spesso scomparso o ri-fiutato, in vista di una libertà senzaverità, produttrice di una solitudineangosciante sospesa e fluttuantenel nulla. Il destino futuro dell’uma-nità è divenuto così una questioneurgente, per la varietà e la comples-sità degli eventi socio-politici e per leingiustizie economiche, per la dram-matica ricerca della verità e per lanecessità di sperare e costruire in-sieme un futuro possibile. Il docu-mento conciliare Gaudium et spes –ha ricordato Mons. Filoni – con chia-rezza unisce la domanda sull’uomoe le domande degli uomini alla do-manda su Dio e alla domanda, ri-cerca di Dio. “Se si uccide Dio, si uc-cide anche l’immagine vivente diDio, che è l’omo… ‘solo nel misterodel Verbo incarnato si svela il miste-ro dell’uomo’ (GS 22). In questa fa-se postmoderna l’umanità è mendi-cante di senso e in angosciosa ri-cerca di futuro. Guardando poi alquadro angosciante delle condizionipolitico-socio-economiche special-mente dei paesi in via di sviluppo,sembra che l’umanità contempora-nea non abbia speranza nell’avveni-re; (…) non si arrestano le tanteguerre causate dalla sete di domi-

Una Chiesa necessaria ma prov-visoriaMons. Filoni ha così delineato l’iden-tità e la missione di una Chiesa in-viata ad annunciare il Vangelo almondo, a fare memoria di Gesù diNazareth, Verbo incarnato, sacra-mento e missionario del Padre.Questa Chiesa dallo Spirito è chia-mata dalle genti (ekklesia) per esse-re inviata alle genti, cosciente che loSpirito opera comunque nell’uma-nità. La Chiesa, strumento della co-munione con Dio, in Cristo, continuala Missio Dei ed è mediatrice di sal-vezza. Allo stesso tempo sa di nonessere l’obiettivo e il fine della mis-sione. “La Chiesa è necessaria maprovvisoria. – Ci ha detto Mons. Fi-loni – Il completamento della MissioDei segnerà anche la scomparsadella Chiesa. Perché Dio sarà tuttoin tutti. È dunque dalla migliore e piùapprofondita comprensione di Cristoe del mistero della Chiesa che simette in moto un dinamismo chetocca la struttura e la missione delpopolo di Dio. La Chiesa nucleo ini-ziale e giardino sperimentale dellanuova umanità, si concepisce comela prima concretizzazione della co-munione con la Trinità e, conse-guentemente, segno e strumento dicomunione tra i popoli, le loro reli-gioni e culture. Comunione per lamissione, è il paradigma ecclesialedella missione oggi, al momento at-tuale il più autentico e comprensivo.È partendo da esso che la Missio adGentes dovrà svilupparsi.” Mons. Fi-loni, con qualche considerazione re-trospettiva, ha fatto presente anchealcuni punti critici nell’esperienza ec-clesiale contemporanea. “In verità, –ha affermato – dopo l’entusiasmo ele aperture della prima ora suscitatedal Concilio Vaticano II, sembra cheattraversiamo un periodo di stasi, dicui la Redemptoris Missio si fa inter-prete autorevole, focalizzando gliostacoli esterni ed interni alla stessaChiesa che ‘hanno indebolito loslancio missionario verso i non cri-

n.1/12 URBANIANA 3

naugurato l’Anno Accademico 2011-2012. Per la prima volta Mons. Filoni, hapresieduto un solenne Atto accade-mico nella nostra Università ed è im-portante condividere, se non tutto,almeno i passaggi a nostro avvisopiù importanti del suo ampio ed ap-profondito intervento.

La Chiesa protagonista dellatransizione epocaleIl nuovo Prefetto della Congregazio-ne per l’Evangelizzazione dei Popo-li ha ricordato infatti che “l’evangeliz-zazione non è teoria ma prassi illu-minata e approfondita dalla Paroladi Dio. La Chiesa e il mondo missio-nario sono stati spinti a rileggere l’e-vento cristiano, la validità perennedel Vangelo, e della conseguentevalidità della missione evangelizza-trice, per contestualizzarla nei tempimoderni… La Chiesa, infatti, qualesentinella vigile, ha captato le nuoveemergenze, riflette continuamente elavora per inserirsi come protagoni-sta nella transizione epocale.” La ri-flessione di Mons. Filoni ha datoun’indicazione chiara e forte, perfet-tamente adeguata all’identità forma-tiva e alla fatica della ricerca acca-demica nella nostra Università. Harichiamato ad una ricerca scientificae ad un’attività didattica non scolle-gata dal cammino reale della Chie-sa e dalle domande del mondo incui viviamo. “Il Vaticano II – ha ri-cordato – costituisce quella che noichiamiamo la tradizione viventedella fede. Essa riprende e riassu-me lo sforzo teologico di fede di ge-nerazioni di discepoli, per cui la fe-de si carica di tutta l’esperienzastorica ecclesiale del popolo di Diosparso nell’umanità. Il punto noda-le di tutta l’assemblea conciliare in-fatti si può riassumere in questa do-manda: quale tipo di mediazionesalvifica oggi deve mettere in attola Chiesa? Due sono gli elementiche vanno considerati: la Chiesa eil mondo.”

a Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli in Urbaniana

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nio, dalle discriminazioni e intolle-ranze religiose, culturali ed etniche;è generale la negazione dei dirittiumani fondamentali, con la conse-guente oppressione degli umili e deipoveri, degli indifesi, gli anelli più de-boli di qualunque società; la selvag-gia urbanizzazione sta facendo sor-gere megalopoli dove più sfacciata-mente si rivela la degradazione del-la dignità umana; aumentano i noncredenti e le religioni spesso ricorro-no al fondamentalismo per teneredentro i loro adepti. Tutto questo ciinterpella non solo sul senso del Cri-stianesimo ma sulla necessità, ur-genza e metodologia di evangeliz-zazione: quale evangelizzazione sirichiede perché si realizzi il disegnodi Dio?

Nuove vie dell’evangelizzazione“La via o le vie tradizionali dell’evan-gelizzazione non bastano più. – Hadetto Mons. Filoni – L’evangelizza-zione è una missione in fieri, non sop-porta metodi e regole fisse. Deve es-sere continuamente aperta alle ispi-razioni dello Spirito e al contesto sto-rico dei gruppi umani. La missione ècreatività, è soggetta a revisione dimentalità e di metodologia, al rinno-vamento. ‘Gli orizzonti immensi dellamissione ecclesiale, la complessitàdella situazione presente chiedonooggi modalità rinnovate per poter co-municare efficacemente la Parola diDio.’ (Verbum Domini 97) … (La Chie-sa) scende perciò alle radici dell’u-manità, si china su quella più soffe-

rente, più oppressa ed emarginata,per annunciare che in Cristo il Re-gno di Dio è venuto. Si assume il mi-nistero della riconciliazione universa-le per la comunione di tutti i popoli, traloro e con Dio.” La realtà del mondo ei segni dei tempi interrogano e pon-gono così in questione tutta la Chiesae questo slancio evangelizzatore emissionario è di tutta la Chiesa non diuna sua parte “specializzata”, di unsuo settore creato apposta per questa“operazione”. Nella sua prolusioneMons. Filoni ha ribadito che la for-mazione e la preparazione alla mis-sione non è per un gruppo scelto di“missionari”, studenti di un’università“specializzata” nell’approfondire que-sta esperienza e questa competenza.Al contrario l’esperienza di studio e ri-cerca accademica deve sostenercinel formare tutti, nella Chiesa, alloslancio e alla vita missionaria. “L’afo-risma ‘la Chiesa è missione’ fotogra-fa la Chiesa uscita dal Vaticano II e nesintetizza la sua ragion d’essere. Or-mai è comune la convinzione che u-na persona, una diocesi, un ordine ouna congregazione religiosa non so-no veramente autentici se non simettono nel solco della Missio adGentes, …il mandato di predicare ilVangelo non può esaurirsi unica-mente nell’invio di alcuni, ma è tota-lizzante, coinvolgente tutta l’attivitàdella Chiesa, tutti i suoi settori, tutta lasua spiritualità, in breve tutto il suo es-sere ed operare.” In questo senso ilconcetto di missione si amplia ed e-

sce dal cliché dell’eu-ropeo o del rappre-sentante di una Chie-sa di antica tradizio-ne mandato “all’e-stero” ad evange-lizzare. Già adessosi sperimentanoinfatti forme nuo-ve di missionaridi Chiese di re-cente tradizioneinviati fidei do-num pressoChiese di anti-ca tradizionecristiana. Allo

stesso tempo Chiese forma-

te recentemente grazie alla testimo-nianza missionaria si scambiano lai-ci, religiosi/e e presbiteri. Esperienzedi primo annuncio ed evangelizza-zione ai lontani si sperimentano sem-pre più in contesti ecclesiali di un’an-tichissima tradizione cristiana ormaidissolta o secolarizzata.

La teologia della missione, lateologia dell’annuncioC’è stata così un’evoluzione termi-nologica nella teologia missionariaed anche Mons. Filoni l’ha accen-nata nella sua prolusione ricordan-do come sia oggi necessario cheministri ordinati e laici siano impe-gnati nell’evangelizzazione “sullalinea della missione messianica diCristo, in un mondo multietnico,multiculturale e multireligioso. Lateologia deve divenire teologiadella missione, teologia dell’an-nuncio. Solo in questa manierapotremo superare quella che è do-lorosamente avvertita come schi-zofrenia tra teologia e vita. La di-mensione missionaria appartieneall’esperienza fondante dellaChiesa, è intrinseca all’approfon-dimento del mistero di Dio e di Ge-sù Cristo. Essa è l’autocompren-sione della Chiesa stessa, è la co-niugazione tra kerigma e dogma,tra comunicazione della fede e ilvissuto del mistero della fede. Èl’esperienza di fede della comunitàcristiana su cui si imposta la rifles-sione teologica, operata da quelloche si chiama esercizio teologico-pastorale. Si tratta di dare ragionedella propria fede a chiunque lochiede. Essa ci deve dire la veritàdi Dio e dell’uomo, ci deve spiega-re Gesù Cristo, il di più dell’uomo,che noi dobbiamo immettere nelleculture, perché sostenga e valoriz-zi le diversità culturali, così come laPentecoste, la epifania dello Spiri-to, fu la celebrazione delle diversitàculturali dei popoli. C’è bisogno diuna teologia in contesto, perchésiamo interessati e impegnati es-senzialmente nell’annuncio che de-ve essere significativo e operanteper tutti”. Questa riflessione, Mons.Filoni, la presentava esplicitamente

L’incontro

ULTIMANOTIZIA

Al termine dell’Angelus della solennità dell’Epifania del Si-

gnore, il 6 gennaio, il Santo Padre Benedetto XVI ha annun-

ciato per il 18 febbraio un Concistoro nel quale procederà alla

nomina di 22 nuovi Cardinali. “Come è noto – ha detto il Pon-

tefice -, i Cardinali hanno il compito di aiutare il Successore di

Pietro nello svolgimento del suo Ministero di confermare i fra-

telli nella fede e di essere principio e fondamento dell’unità e

della comunione della Chiesa”. Fra i nomi dei nuovi Porpora-

ti vi è il nostro Arcivescovo Fernando Filoni, Prefetto della

Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

(Agenzia Fides 7.01.2012)

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per il nostro contesto accademico,parlando a “studenti e docenti diuna università missionaria”, peruna “formazione culturale teologi-ca in vista e in funzione dell’an-nuncio”. “Io ho fiducia – così haconcluso il suo intervento – chequesta Università, già sensibile al-la realtà dell’evangelizzazione,nello spirito di fede e nella forzadello Spirito Santo, darà un contri-buto specifico non solo alla forma-zione dei nostri studenti ma ancheal cammino missionario di tutta laChiesa. Ciò ha tanto più significa-to se contestualizziamo la nostraopera nella prospettiva dell’Annodella Fede voluto da BenedettoXVI nella ricorrenza del 50° anni-versario dell’apertura del ConcilioVaticano II. È un’occasione assaiimportante che la nostra Univer-sità deve cogliere per rinnovare ilsenso della nostra ecclesialità,della nostra missione e dell’operadi evangelizzazione.” RingraziamoMons. Filoni per il suo lungo eprofondo intervento, per lo spes-sore e l’ampiezza delle sue rifles-sioni. Sono un orientamento im-portante per l’impegno didattico ela ricerca scientifica della nostraUniversità. Siamo con lui convintiche “l’autocomprensione dellaChiesa e l’attuale fase della storiadell’umanità, anche se problemati-che, sono ricche ed entusiasman-ti. Per questo la missione non èsolo un dovere da compiere mauna sfida che può liberare e ag-gregare nuove energie.” Non sia-mo soli in questa impresa. “Ciòche resta insostituibile nel servizioevangelizzante della carità è la fa-miliarità col Dio personale e l’ab-bandono alla sua volontà (Deuscaritas est 37)… saldi nella certez-za che Dio è Padre e ci ama.” An-nunciando l’Anno della Fede Be-nedetto XVI ha detto che “per fede(gli Apostoli) andarono nel mondointero, seguendo il mandato diportare il Vangelo ad ogni creaturae, senza alcun timore, annunciaro-no a tutti la gioia della risurrezionedi cui furono fedeli testimoni” (Por-ta Fidei 8).

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Thursday 10th november, 2011

THE INAUGURATION OF THEACADEMIC YEAR OF THEPONTIFICAL URBANIANA UNIVERSITY AT ROME

The inauguration of this academic year of the Pontifical Urbaniana U-niversity was held on the 10th of November 2011. The celebration be-gan with a holy mass presided over by His Eminence Fernando Car-dinal Filoni, with His Excellency Mgr. Savio Hon Tai-Fai and His Ex-cellency Mgr. Piergiuseppe Vacchelli, at the chapel of the Pontifical Ur-ban College, which was attended by numerous lecturers, students,guests and several ambassadors and representatives of differentcountries to the Holy the See. During the mass Cardinal Filoni, Prefectof the Congregation for the Evangelization of Peoples and GrandChancellor of our University, announced the appointment of the newRector, Prof. Alberto Trevisiol who is ordinary professor of history of theChurch, in the Faculty of Missiology.After the mass the gathering was transferred to the Aula Magna of the U-niversity where addresses were delivered by both the outgoing Rector,Prof. Cataldo Zuccaro, who thanked everybody present for their collabo-ration during his term of office and wished Prof. Trevisiol a fruitful andrewarding mandate. In his own turn Prof. Trevisiol thanked the Congre-gation for Catholic Education as well as the Congregation for the Evan-gelization of Peoples for his appointment and after making a quick ap-praisal of the mission of the Church, among other things he underlined theneed for all those who are involved in the Mission of Christ today, to be e-vermore permeated by the wisdom and the words of Christ, as essentialqualities for the missionary to spread the good news of the gospel.The keynote address was delivered by the Grand Chancellor of the U-niversity, Cardinal Fernando Filoni, being for him the first time to inau-gurate the academic year of the University. He spoke about, “Missiontoday: experience and perspectives”, where he re-affirmed the Missionof Christ which is also that of the Church, citing “Missio Ad Gentes” andthe recent declaration of the ‘Year of Faith’ by His Holiness, Pope Be-nedict XVI on the new evangelization. He exhorted everyone present totake this new mission of the Church to heart.The inauguration was concluded with the presentation of awards to stu-dents who excelled in their studies during the previous academicyear.

By Godonu Anthony Gbenayon

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Vita-dell’Università

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10 novembre 2011 - Atto Accademico di

CAMMINARE INCON LA SAGGEL’IMPEGNO DIDiscorso inaugurale del Nuovo Rettore Magnifico

Chiarissimi Decani e Colleghi pro-fessori, cari studenti e collaboratoridell’Urbaniana vi saluto e vi do ilbenvenuto in questo Atto Accade-mico di apertura di un nuovo annodi attività.Desidero innanzitutto ringraziare ilGran Cancelliere per la nomina aRettore, segno della sua sollecitu-dine per l’Urbaniana e, umilmente,di stima nei miei confronti. Grazie.

”V

i saluto e vi do ilbenvenuto… Eccellenze Reve-rendissime, GranCancelliere Mons.Fernando Filoni,

Vice Gran Cancelliere Mons. SavioHon Tai Fai, Mons. PiergiuseppeVacchelli, Eccellentissimi rappre-sentanti del Corpo Diplomatico, Re-verendo Padre Cenci, illustri ospiti,

L’Università ha bisogno

ugualmente di tutti. Ognuno

si distingue per ilservizio ma è uguale

nella dignità

L’Università ha bisogno

ugualmente di tutti. Ognuno

si distingue per ilservizio ma è uguale

nella dignità

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Inaugurazione dell’Anno 2011/12

per quanto ha fatto con equilibrio,umiltà e decisione per il bene del-l’Urbaniana. Quanto a me, mi trovo oggi per laprima volta fra di voi con un nuovocompito. Ci tengo innanzitutto adirvi che non credo che l’autoritàsia servizio, ma che il servizio siaautorità perché solo il servizio col-loca i discepoli del Signore al primoposto: qui non ci sono grandi epiccoli, impegni importanti e altrimeno; l’Università ha bisogno u-gualmente di tutti, per questo o-gnuno si distingue per il servizio,ma uguale nella dignità. Allora,Buon lavoro a ciascuno.Mi permetto allora Eccellenza, inquesta occasione privilegiata, dipresentarLe la Sua Università. Es-sa come Lei ben sa è un’Istituzioneantichissima (ha 384 anni di vita)nata dallo spirito e dalla mente del-la Congregazione di PropagandaFide. Essa si fonda sul mandatomissionario contenuto nello Statutodi fondazione e negli sviluppi ap-portati nel corso dei tempi, che neispirano le iniziative, l’ambito di ri-flessione, lo sviluppo teologico, l’o-peratività.Lei, Eccellenza, qui è a casa sua,e non solo per l’affetto e la stimacon cui l’accogliamo, ma ancheperché da sempre l’Universitàguarda al suo Gran Cancellierecon una grande aspettativa chescaturisce dalla Sua duplice veste.Se infatti da una parte Lei è il ga-rante del buon funzionamento diquesta Istituzione Accademica e ilpropulsore, anche attraverso i suoicollaboratori, del suo sviluppo, Leiè anche colui che nella Chiesa cat-tolica detta le linee guida dell’azio-ne missionaria a cui noi siamo par-ticolarmente attenti. E per questola ringrazio fin da ora delle paroleche vorrà rivolgerci nella Prolusio-ne di questo Atto Accademico: es-se ci saranno d’aiuto per mettere

meglio a fuoco obiettivi e metodicon cui la Chiesa del XXI secologuarda al vasto mondo contempo-raneo. E qui mi preme a tal proposito ri-volgere un deferente saluto agliEccellentissimi rappresentati delCorpo Diplomatico che con la loropresenza ci onorano. Sappiate chela nostra Università guarda con ri-spetto e attenzione ai popoli chevoi rappresentate, alle loro culture,ai valori di cui sono portatori. Ilmondo di oggi ha bisogno di unamaggiore conoscenza e compren-sione reciproca perché si costrui-scano sempre più ponti solidi dipace. È uno dei nostri compiti isti-tuzionali: preparare uomini e donneche non temono la diversità, maanzi amano l’incontro e usano ildialogo e il confronto franco comemetodo per costruire quella civiltàdel convivere fra popoli, culture ereligioni di cui il mondo modernoha così tanto bisogno. Ancora gra-zie per la Vostra presenza.Appartenere alla PUU, esservi i-scritti, insegnare, come anche svol-gere le attività per il suo buon fun-zionamento, richiede una mentalitàe un coinvolgimento personale chenon prescinde mai dal compito es-senziale missionario per il qualel’Università esiste. Come ha detto ilpapa Benedetto XVI: “La missionese non è animata dall’amore si ri-duce ad attività filantropica e so-ciale. Per i cristiani invece valgonole parole dell’Apostolo Paolo: L’a-more di Cristo ci spinge.”1

Il futuro ci prospetta numerosesfideI rapidi cambiamenti culturali e an-tropologici legati ai fenomeni di glo-balizzazione; l’attuale profonda cri-si dei sistemi economici e dei mo-

Desidero anche ringraziare il Prof.Cataldo Zuccaro per quanto ha fat-to nel suo mandato triennale. Hadovuto affrontare non poche diffi-coltà in questo tempo di trasfor-mazioni a seguito dell’attuazionedel Processo di Bologna, con leriforme che ha portato con sé eper i numerosi lavori di ammoder-namento e ampliamento della sededell’Università. Gli siamo tutti grati

7n.1/12 URBANIANA

SIEMEZZA ETUTTI

P. Alberto Trevisiol, imc

1 Angelus del 22 ottobre 2006.

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delli teorici ad essi legati, con loscandalo delle enormi povertà divaste aree del mondo a fronte di u-na concentrazione della ricchezzanelle mani di pochi; lo sfaldamentodella coesione sociale ed anche,purtroppo, familiare a seguito delsorgere di tendenze individualisti-che ed edonistiche; la debolezza diun pensiero che fatica ad elaboraresintesi unitarie con al centro l’uomoe la sua felicità; come spesso ilpapa Benedetto ci ricorda; la sfidadell’incontro reso sempre più facilefra popoli, culture e religioni, è mi-nacciato da tendenze isola-

zionistiche o politiche di protezioni-smo culturale, e tante altre.Questi e numerosi altri sono gliscenari sui quali la nostra Univer-sità si colloca oggi: molto è già sta-to fatto, e con l’impegno e la sag-gezza di tutti, anche dell’ultimo stu-dente iscritto, continueremo il no-stro cammino. Sono soprattutto si-curo con quale spirito guarderemoavanti. Tutti siamo coscienti che lanostra presenza all’università è li-mitata nel tempo, e per questodobbiamo sfruttarlo interamente.Guardo gli studenti e penso chequesti anni di studio sono una for-midabile opportunità per diveniredei reali operatori della missione.

Ma per far questo sappiate, caristudenti, che innanzitutto dovetedivenire capaci di trasformare ilsapere in sapienza. Infatti, qua-lunque sia la ragione o il misterio-so provvidenziale evento che vi haportato in questo luogo, qui deveavvenire un cambiamento che

metta la sollecitudine per l’an-nuncio del Vangelo in vetta a

tutte le nostre aspirazioni. Ba-sta un semplice sguardo re-

trospettivo alla nostra vitaper comprendere che ilcambiamento è l’unicacertezza che abbiamo.Consci di questo, possia-mo orientarlo verso l’acqui-sizione di una coscienzamissionaria che riempiasempre più la nostra esisten-za.Un tale cammino è alla no-stra portata perché sappia-mo che il Protagonistadella Missione è lo Spiri-to Santo che esso è sta-to diffuso abbondante-mente nei nostri cuoried è l’anima della Chie-sa e della Missione.Crescere in una coscien-za missionaria è dunque,prima di tutto, un atto diabbandono alla forza del-lo Spirito, con la piena di-sponibilità ad accoglierlo.Ma vi dobbiamo pure ag-giungere la nostra tensio-

ne a una visione e a una cono-scenza sempre più ampia dellarealtà. E suscitare in noi la voglia dicamminare insieme nella diversità,con la capacità di sognare con glialtri.

I nuovi statuti e regolamenti, recentemente approvatiLei Eccellenza oggi, simbolica-mente, ci consegna anche i nuoviStatuti e Regolamenti, recente-mente approvati. Essi sono il fruttodella riflessione e ricomprensionedelle finalità dell’Università Urba-niana e degli strumenti accademicidei quali si vuole munire per otte-nerle col massimo risultato. Essi indicano per la nostra Univer-sità due livelli di impegno accade-mico. Anzitutto, una formazione fi-losofico-teologica basilare idonea a“ formare studenti che compiono glistudi superiori in modo che possa-no attivamente annunciare il Van-gelo ed edificare la Chiesa me-diante la trasmissione, la promo-zione e il rinnovamento della scien-za sacra e delle altre discipline adessa connesse...” Il curriculum isti-tuzionale di filosofia e teologia ri-sponde a queste esigenze. Tantianni fa, anch’io ho fatto filosofia eteologia nelle nostre Facoltà. Laloro evoluzione suscita oggi gioia emeraviglia. Mi sento fiero e gelosodel patrimonio di uomini e amiciche hanno dato il meglio di sé perportarci all’attuale livello. Sono sta-ti Maestri di dottrina, sapienza e vi-ta, discepoli fedeli del Magistero ecoraggiosi interpreti del nuovo cheirrompeva. Hanno formato la strut-tura portante della formazione nonsolo accademica che è richiestaper futuri sacerdoti, ma hanno an-che impresso uno stile e un meto-do per il rinnovamento. Ci hannoinsegnato l’amore alla Parola diDio, l’onestà nella ricerca filosoficae teologica, la fiducia di partire daPietro e di convergere sul suo in-segnamento. Sappiamo quale èl’impatto della conoscenza nellatrasformazione della mente e delcuore. Se “ Propaganda”, come di-ciamo familiarmente, ha formato

Vita-dell’Università

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per secoli ottimi ministri della Chie-sa, lo si deve molto al fatto di avereinsegnato a vivere la teologia chesi studia, a passare dalla cono-scenza all’amore e dall’amore allaconoscenza, in una dialettica fattadi cuore e intuizione fino a consi-derare la fede come un dono rice-vuto e da condividere. Non un do-no qualsiasi, ma il dono di Coluiche amiamo e l’unico che ci salva. È questo il metodo che con forzadobbiamo ancora seguire e l’unicastrada da percorrere.A questo compito fondamentaledella PUU, gli Statuti ne aggiungo-no un secondo ancor più coinvol-gente: “coltivare e promuovere a li-vello superiore le discipline sacre equelle a esse connesse, anche peraprire nuove vie verso la verità, te-nuto conto delle nuove questioni ericerche poste nel nostro tempo...”A questo sono orientate le Specia-lizzazioni delle singole Facoltà, co-sì come l’Istituto di Catechesi eSpiritualità Missionaria e il Masterin Comunicazioni Sociali: intendo-no “testimoniare Cristo - dicono glistatuti - mostrando, mediante la ri-cerca scientifica e i programmi ac-cademici, l’incomparabile impor-tanza del suo messaggio nella sto-ria umana...” E’ un testo incompa-rabile, davvero profondo. Ci diceche non possiamo essere soltantostudenti ma dobbiamo lasciarcipervadere dall’ansia della ricerca,per la quale una Università comela nostra deve percorrere dei bina-ri obbligati. Il primo è la fedeltà alladottrina della Chiesa. Il secondo, latrasformazione del sapere in sa-pienza, con il coraggio di rifletteresulle domande vere che attraver-sano la nostra umanità e quelle dicoloro che non conoscono il Van-gelo di Gesù. Noi esistiamo e ab-biamo senso solo per la Missione.Dobbiamo riappropriarci di questaparola e del suo contenuto, farlanostra in modo tutto speciale, noncome categoria ideologica, ma perarrivare al cuore dell’umanità. Lamissione infatti comporta di perce-pire che l’umanità altra dal cristia-nesimo, anche in senso spirituale,

n.1/12 URBANIANA

LA CONFERENZA DEI RETTORI DELLE UNIVERSITÀPONTIFICIE DI ROMA E IL P. TREVISIOL RICEVUTI ALQUIRINALE DAL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO

Il 13 gennaio, in occasione del-le Celebrazioni per il 150° An-niversario dell'unità d'Italia, ilPresidente della RepubblicaItaliana, l’On. Giorgio Napoli-tano ha ricevuto al Quirinale inudienza privata la Conferenzadei Rettori delle UniversitàPontificie di Roma. Tra i 15Rettori era presente anche ilnostro p. Alberto Trevisiol cheha potuto presentare breve-mente la realtà accademicadell’Urbaniana e il servizio chesvolge.

deali di un pensiero comune. Nonvi può essere ricerca scientificasenza dialogo con le realtà a cuiconcretamente apparteniamo eche costituiscono l’identità dell’ Ur-baniana.I nostri studenti sono qualcosa dipiù delle caratteristiche con cui li i-dentifichiamo. Sono parte dellagente che pensa, crede, ama inun modo plurale. Portano nelle no-stre fatiche accademiche la molte-plicità delle domande delle diffe-renti culture, della gente altra dallanostra. Mentre sono metodologi-camente guidati alla ricerca, sonosostanza, contenuto della medesi-ma. Solo tenendoci per mano conrispetto potremo camminare versouna verità autentica e vitale chenon si accontenta di risposte bana-li e scontate, lontane dal sentiredella gente.Abbiamo le potenzialità per attuarel’impegno dei nostri Statuti: Pos-siamo farcela. Non importa quantosiamo numericamente grandi, con-ta ciò che pensiamo e riusciamo atrasmettere, ricordandoci ogni gior-no che “...gratuitamente avete rice-vuto, gratuitamente date”. E che“vi è più gioia nel dare che nel rice-vere”.

non è una frontiera da valicare, u-na sfida da vincere, ma una realtàdi cui siamo parte. Ce lo dice laGaudium et Spes: “Le gioie e i do-lori, le angosce e le speranze degliuomini del nostro tempo, dei pove-ri soprattutto, sono le gioie e i do-lori della Chiesa...” Guidati dallo Spirito di Gesù e illu-minati dalla sapienza del Vangelonoi vorremmo scoprire nell’uma-nità l’amore di Dio che l’abbracciainteramente e a essa si comunica.Per questa profonda convinzionenoi crediamo che fare ricerca nellaPUU significhi imparare a “dare laParola” agli altri, accettare la faticadell’ascolto e il peso delle doman-de senza risposte precostituite.

Cogliere le tante diversità dell’umanitàQui, in questa assemblea, possia-mo cogliere le tante diversità del-l’umanità di cui ognuno di noi èsegno e portatore. I signori del cor-po diplomatico che ci onorano del-la loro presenza e ci fanno intrav-vedere la molteplicità dei contestinazionali, socio-politici di cui ècomposta la globalità del mondo. Inostri Istituti affiliati sparsi in tutticontinenti contestualizzano gli i-

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A cura del Prof. Ardian Ndreca

UN’INTELLIGENZACHE NON TEME SE STESSA3 Lezioni pubbliche di Richard Swinburn

spesso la cancellazione di Dio dentrodi noi, per andare «al di là del bene e delmale», si è dimostrato un compito ar-duo e non sempre avallato dalla ra-gione. “Ogni epoca è in contatto im-mediato con Dio”, ripeteva Leopoldvon Ranke nelle sue conferenze sullastoria, tenute nel 1854. A volte alla no-stra società manca la coscienza di es-sere in contatto con qualcosa che la tra-scende. Accade molto spesso che il fi-losofo ateo, scomodando anche lascienza, faccia dipendere il successodella sua impresa semplicemente dal-la coerenza formale con cui riesce aporre quell’alfa privativo davanti al so-stantivo thèos. Il discorso però è mol-to più complesso e assume note tragi-che per il fatto che la presenza o l’as-senza di Dio incide profondamente sul-

Dal 22 al 24 novembre ilnostro Istituto di ricer-ca della non credenzae delle culture è statola sede di tre lezionipubbliche del filosofo

Richard Swinburne sulla teologia na-turale e il confronto tra credenti e noncredenti. Il direttore dell’Istituto, il prof.Ndreca, ha curato per l’OsservatoreRomano una presentazione dell’e-vento. Questo articolo è un adatta-mento di quello uscito il 23 novembre2011 sul quotidiano della Santa Sede.Il problema di Dio ha interessato dasempre i non credenti, così come il fe-nomeno della non credenza è diventatodall’inizio un problema teologico. Am-bedue costituiscono delle ricerche, unadi Dio, l’altra della sua assenza. Molto

Dalle Facoltà e dagli Istituti - Pontificia

Teologia naturale

e ateismo a confronto

Teologia naturale

e ateismo a confronto

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è la spiegazione metafisica di “qual-cosa” che va oltre il mondo materiale. Swinburne prende in considerazionetre possibili vie per spiegare l’esisten-za e la natura di una causa ultima del-la realtà: il materialismo, l’umanesi-mo e il teismo. Il primo modello indivi-dua il fondamento dell’operatività del-la realtà personale nella realtà inani-mata, riducendo così l’intera realtà aquella fisica. L’umanesimo, nell’acce-zione swinburniana, sostiene che ifattori personali non possono esserespiegati del tutto in termini inanimati, ela realtà inanimata non può essereinterpretata del tutto in termini di cau-salità personale. Ambedue sono ipo-tesi non semplici, che non escludonola formulazione di alternative più coe-renti per la spiegazione del mondo. In-fine, il teismo, che afferma l’esistenzadi un Dio che crea e conserva l’uni-verso, e che agisce sul mondo fisico epersonale senza dipendere da esso.Il teismo è l’ipotesi che ammette l’esi-stenza di una sola persona che rac-chiude in sé, per esprimerci con Leib-niz, «tutte le perfezioni semplici nelloro grado massimo».Tema della terza lezione è stato il pro-blema del male e la spiegazione del-la compatibilità dell’esistenza del ma-le con quella di un essere onnipoten-te, onnisciente e illimitato. Si ripre-senta la domanda di Agostino, quan-do parlando di Dio come la bontà inpersona (ipsum bonum), si chiede:«Da chi mi viene dunque il consensoal male e il rifiuto che oppongo al be-ne?» (Confessioni, VII, 3, 5). Alcuni se-coli dopo l’Aquinate affermerà che ap-partiene alla infinita bontà di Dio per-mettere il male per trarre da esso delbene.Swinburne, sulla scia dei classici cri-stiani, distingue due tipi di male, quel-lo naturale e quello morale, che è il ma-le «causato deliberatamente dagli uo-mini». Invece, il male naturale offrel’opportunità di fare scelte importanti,le quali aprono ulteriormente l’oriz-

zonte della nostra esistenza versonuove e altrimenti sconosciute vie checi permettono di realizzare la nostra u-manità. Il problema del male viene vi-sto alla luce della responsabilità reci-proca e non limitata che Dio concedeagli uomini. Questo modo di concepi-re il libero arbitrio e la possibilità degliuomini di trasgredire, è servito a Swin-burne per sottolineare la capacità de-gli uomini di compiere una scelta ve-ramente libera e cosciente. Il maleacquista un vero senso per il fatto chel’uomo non è soltanto materia, mapossiede un’anima immortale che satrarre un bene maggiore dalla sua vul-nerabilità nei confronti del male.Nel pensiero del filosofo inglese sisentono note ottimistiche, poiché ilmale non appare mai da solo; ad es-so, in ogni istante, si contrappone il be-ne, inteso sia come libero proponi-mento dell’individuo di compierlo, siacome capacità di collaborazione con glialtri, nel dedicare la vita a ideali nobi-li. Il teismo è coerente nella sua for-mulazione logica, perché non è con-traddittorio e allo stesso tempo assol-ve il compito di spiegare bene la realtàdel nostro mondo. Le argomentazionidi Swinburne beneficiano molto dellachiarezza dei ragionamenti che si fan-no nell’ambito della scienza, senzacedere però alla tentazione di voler co-noscere e spiegare tutto a ogni costo.Egli, da investigatore accorto, ha de-signato attraverso le sue opere nuovipercorsi che gli hanno permesso diparlare di Dio attraverso un linguaggiocomprensibile e con modi di argo-mentare familiari anche ai non cre-denti. La lettura delle sue opere: TheCoherence of Theism (1977, 1993),Revelation. From Metaphor to Analogy(1992), Is there a God? (1996), fapensare che Dio non è poi così lonta-no, per trovarlo basta «espandere l’in-telletto con la massima libertà», comeafferma John Henry Newman, e so-prattutto non avere paura di incon-trarlo.

la nostra esistenza e su quella della so-cietà in cui viviamo.Da quando è stato creato, più di cin-quant’anni fa, l’Istituto di ricerca dellanon credenza e delle culture pressol’Urbaniana, ha esplorato con l’aiutodella ragione le vie degli atei e nellostesso tempo ha cercato di illuminarele strade che portano a Dio. Questa ri-cerca ha portato alla costruzione di dia-loghi fecondi con pensatori credenti enon credenti. In questo contesto l’Isti-tuto ha invitato quest’anno il filosofo in-glese Richard Swinburne a tenere trelezioni pubbliche sul tema di Dio. Swin-burne, da sempre impegnato a dimo-strare dal punto di vista filosofico la coe-renza del teismo e le ragioni che por-tano l’uomo a credere in Dio, è un in-terlocutore privilegiato anche per il fat-to che la sua riflessione affonda leproprie radici nella tradizione filosoficadi matrice cristiana, dichiarando così lasua attuale fecondità.Nei tre giorni di lezione tenuti presso laPontificia Università Urbaniana Swin-burne ha cercato di sviluppare il suoprogetto di teologia naturale. Il suopercorso è partito dalla probabilitàdell’ipotesi del teismo, consideran-do tale ipotesi come semplice e noncontraddittoria di fronte alle leggi chespiegano la realtà. Egli ritiene infattiche non si può costruire un’altra ipo-tesi più probabile o altrettanto validacome quella del teismo, per spiega-re il mondo.Visto che l’ipotesi del teismo soddisfaquesti criteri, ha concluso Swinburne,allora è più probabile che sia vera an-zi che no. Compito della riflessione,nell’ambito della teologia naturale, èquello di andare oltre i limiti dell’esi-stenzialismo cristiano, il quale nonsempre è riuscito a produrre argo-mentazioni valide per provare la coe-renza del teismo.Ciò dimostrato, il filosofo inglese si èoccupato dell’interazione tra la cau-salità inanimata (mondo fisico) e quel-la personale. Compito di quest’ultima

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Università Urbaniana, 22-24 Novembre 2011

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Più di diecimilatempli presenti

sull’isola diTaiwan ed una

religione sempre piùtecnologizzata

nology, Accademia Sinica, Taipei,Taiwan) e dalla Prof.ssa Fiorella Al-lio (Institute for Research onSoutheast Asia, French NationalScientific Research Centre, Marseil-les, France), hanno avuto comesoggetto le religioni e la modernità inTaiwan.Il simposio si è aperto con un salutodel Rettore Magnifico della PontificiaUniversità Urbaniana, Prof. Alberto

di Francesca Focarile e Vittoria Scarano

Tirocinanti dell’Università degli Studi di

Roma “Sapienza”, presso il Centro Studi

Cinesi dell’Università Urbaniana.

Dalle Facoltà e dagli Istituti - Pontificia

RELIGIONI E MODERNITÀ IN TAIWAN1° Simposio di Studi su Taiwan a Roma

Il 23 novembre 2011 pressol’Auditorium Giovanni PaoloII della Pontificia UniversitàUrbaniana ha avuto luogo il“1° Simposio di Studi diTaiwan a Roma”, evento or-

ganizzato dal Centro Studi Cinesi edall’Ambasciata della Repubblica diCina (Taiwan) presso la S. Sede. Ledue conferenze principali, tenute dalProf. Yu Shunn-der (Istitute of Eth-

Più di diecimilatempli presenti

sull’isola diTaiwan ed una

religione sempre piùtecnologizzata

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Trevisiol, e di S. E. Larry Wang, Am-basciatore della Repubblica di Cina(Taiwan) presso la Santa Sede. Do-po una breve introduzione del Prof.Alessandro Dell’Orto, direttore delCentro Studi Cinesi, la parola è pas-sata al primo relatore del simposio,Prof. Yu Shuenn-der, che ha pre-sentato una relazione sul Buddismoe le pratiche per la coltivazione delcorpo in Taiwan. Il buddhismo consi-dera la meditazione come una delleprincipali tecniche per la coltivazio-ne di se stessi, consente una miglio-re concentrazione, diminuisce l’an-sia e permette di raggiungere l’illu-minazione attraverso la pratica cor-porea e il distacco dalla realtà. Nelbuddhismo ogni uomo è un Buddha,che vive nel continuo riciclo delSamsara ossia in ciò che è non-per-manente, abbandonando così falseillusioni.Come esempio etnografico, YuShuenn-der ha successivamenteraccontato l’esperienza da lui vissu-ta nei ritiri meditativi del gruppo bud-dista denominato “merciful creek”(cixi) soffermandosi sui vari stadimeditativi che permettono di rag-giungere la tranquillità mentale e po-ter ambire a livelli più alti di rinascita.Questi stati meditativi conducono ipartecipanti attraverso mondi diversiognuno dei quali ha una propriaconsistenza e la cui forza è data al-l’uomo attraverso la circolazione delqi (energia vitale) che aumenta conla meditazione. I meditanti del “mer-ciful creek” hanno un programmaben definito della durata di cinquegiorni; possono fare sette pasti sca-glionati durante la giornata (tre diquesti sono principali, altri sonospuntini); possono mangiare solodeterminati alimenti per non alterarelo stato di coscienza e diminuire laconcentrazione. I partecipanti devo-no prepararsi bene ad affrontare laquinta notte durante la quale si ve-glia per raggiungere una concentra-zione tale da non dover abbandona-

re il processo d’illuminazione. Im-portanti e interessanti sono state leinterpretazioni date dal professoreche hanno permesso di comprende-re molti aspetti del Buddhismo e dicapire quanto la meditazione siafondamentale per l’emancipazionedel sé e di quanto senza la concen-trazione non si possa accedere ai li-velli successivi di illuminazione.Il secondo intervento del simposio èstato tenuto dalla Prof.ssa FiorellaAllio che ha presentato una relazio-ne su religione popolare, giovani emodernità in Taiwan. Dagli anni ot-tanta c’è stata una rinascita della re-ligione popolare in Taiwan e l’emi-grazione di un consistente numerodi taiwanesi dalle campagne allacittà ha contribuito all’aumento deldinamismo e dell’innovazione siadella religione popolare sia dei nuo-vi movimenti religiosi. Un chiaroesempio è rappresentato dai più didiecimila templi presenti sull’isola diTaiwan dedicati alle innumerevoli di-vinità del pantheon religioso cinesee sovvenzionati dalle comunità deicredenti.La Prof.ssa Allio ha poi presentatouna delle divinità più importanti delpantheon religioso cinese: Mazu, ladivinità femminile che protegge in

modo particolare i pescatori. Fonda-mentali per i credenti sono i festi-vals, specialmente le processioni,dove gruppi di fedeli, tra i quali mol-ti giovani, mostrano la loro venera-zione alla divinità attraverso balli, or-namenti e carri addobbati. Durantetali celebrazioni è possibile notare lapresenza del gruppo degli “otto ge-nerali” (bajia jiang) rappresentati dagiovani denominati anche bad boysper le loro sembianze e danze cheintendono incutere paura e rispetto.La Prof.ssa Allio ha anche indicatocome, nella Taiwan contemporanea,la religione sia stata in un certo qualmodo “tecnologizzata” attraversol’uso di telefonini, computers e inter-net.La conferenza si è conclusa conuna sintesi di Carmelo Dotolo, prfes-sore della Facoltà di Missiologiapresso l’Università Urbaniana, cheha contestualizzato le relazioni pre-cedenti evidenziando i punti chiavedelle due presentazioni. Il professo-re ha sottolineato l’importanza dellacomprensione della modernità in re-lazione alle diversità culturali e la ri-levanza che il dialogo interreligiosoriveste per una convivenza più paci-fica e rispettosa tra culture, religionie popoli diversi.

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Università Urbaniana, 23 Novembre 2011

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Vita-dell’Università

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Prefigurazione del Cristo

e della vocazione missionaria

della Chiesa

Nella pittura, nei mosaici e nellescultureLe immagini riferibili alla storia di Gionasi trovano in pittura, in mosaico e in scul-tura; solitamente compaiono a gruppi dipiù scene, che, come in un moderno fu-metto, raccontano la storia veterotesta-mentaria tramite brevi flash. Il fedeleche si trovava di fronte a queste imma-gini ricordava quanto aveva appresodurante la catechesi e poteva meditaresu questa storia, che come ogni altra im-magine cristiana dell’epoca assumeva u-na particolare valenza didattica. La for-tuna del ciclo iconografico di Giona neiprimi secoli del cristianesimo (gli esem-pi più antichi risalgono all’inizio del III se-colo d.C.) si deve a due motivi. In primo

a cura dellaProf.ssa Cecilia Gobbi

Dalle Facoltà e dagli Istituti - Incontro

“VÀ… E ANNUNZIA LORO QUANTO TI DIRÒ”Il profeta Giona nell’arte paleocristiana

Nel numero di Urbania-na di gennaio 2011abbiamo iniziato unaffascinante viaggioalla scoperta dei sim-boli degli antichi cri-

stiani. Sono simboli semplici ma forte-mente evocativi, che parlavano al cuo-re degli uomini di duemila anni fa e cheancora oggi ci trasmettono verità di fe-de in maniera immediata e straordina-riamente efficace. Dopo aver esamina-to il Buon Pastore e l’Orante, che sonole più antiche rappresentazioni di Cri-sto e dell’anima del defunto che ha ot-tenuto la salvezza eterna, stavolta cisoffermeremo sulla simbologia delleimmagini del profeta Giona.

Giona (Cappella Sistina, Roma, particolare).

Prefigurazione del Cristo

e della vocazione missionaria

della Chiesa

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luogo, già gli antichi commentatori ve-devano nel profeta una prefigurazionedel Cristo, rifacendosi ai passi evange-lici in cui lo stesso Gesù paragona la pro-pria esperienza a quella di Giona (Mt12,38-40; 16,1-4; Lc 11,29-30); succes-sivamente, nell’episodio di Giona, che a-veva trascorso tre giorni nel ventre del-la mostro marino uscendone vivo, si ri-conobbe un riferimento profetico alla re-surrezione di Cristo e, in senso più e-steso, alla vittoria sulla morte da Lui of-ferta a tutti i credenti. Inoltre, la vicendadi Giona, che, obbedendo al comandodel Signore, si era recato ad annuncia-re i Suoi ammonimenti agli abitanti di Ni-nive, è stata interpretata come un’anti-cipazione della dimensione universale edella vocazione missionaria della Chie-sa. Il concorrere di tali elementi fa sìche, nell’esegesi patristica, i riferimenti aGiona siano assai più frequenti di quel-li a tutti gli altri profeti minori.

Il ciclo di GionaSolitamente, il ciclo di Giona è compostoda tre immagini: nella prima scena ilprofeta si trova in nave sul mare in tem-pesta e un marinaio lo getta in acqua do-ve il «grosso pesce» del testo biblico (Gn2,1), raffigurato secondo l’immaginarioartistico pagano come un drago con ilcorpo anguiforme e la testa di lupo (il pi-strice), è pronto a inghiottirlo; nella sce-na seguente il profeta è rigettato sulla ri-va: con le braccia protese in avanti esceilleso dalla bocca del mostro; nella terzascena, Giona si riposa sulla spiaggia diNinive, dormendo un giorno e una not-te disteso nudo (come si era soliti raffi-gurare i naufraghi) sotto una pianta. A vol-te, a queste si aggiungono altre scene,come Giona in meditazione sulla spiag-

gia oppure in cammino verso Ninive.Non sempre le scene sono raffigurate tut-te insieme, spesso è l’immagine di Gio-na in riposo sotto la pianta ad essere ri-tratta da sola e ad evocare tutto il ciclo,poiché probabilmente era ritenuta la piùrappresentativa. Le rappresentazioni iconografiche diGiona sono molto più frequenti nell’areaoccidentale rispetto all’area orientaledell’impero romano, ed è in particolare inItalia che possiamo riscontrarne il mag-gior numero di esempi: nella sola Roma,il soggetto trova oltre settanta attestazioninelle catacombe, come, per esempio, ilciclo dipinto nei cubicoli dei Sacramen-ti nelle catacombe di san Callisto. Tra imosaici, un bell’esemplare è invece vi-sibile nel mausoleo dei Giuli nella ne-cropoli vaticana, in cui si ritrova la singolascena del profeta gettato in mare, ma ilpiù significativo mosaico di Giona èsenz’altro quello che si trova ad Aquileia,in Friuli, nel pavimento della basilica pa-triarcale, terminata prima nel 319 d.C. dalvescovo Teodoro. Qui la storia di Giona,nelle sue tre scene, è l’unica storia ve-terotestamentaria che si trova in unaposizione di indubbio rilievo, ambienta-ta in un mare ricco di pesci e di amorinipescatori. La figura di Giona compareanche in scultura sui primi sarcofagirealizzati per i cristiani a partire dallametà del III secolo d.C., il più famoso deiquali è quello conservato nei Musei Va-ticani, chiamato proprio “Sarcofago diGiona”, perché il ciclo occupa lo spazioprincipale della fronte. Più rare sono in-vece le attestazioni di sculture a tutto ton-do dedicate al profeta, testimoniate uni-camente da alcune statue oggi conser-vate a Cleveland, negli Stati Uniti. La po-polarità di cui il profeta godette nella tar-

da antichità trova infine conferma anchenella grande quantità di manufatti arti-gianali che portano la sua effige. Si trat-ta di vetri dorati, lucerne di bronzo o ter-racotta, piatti di terra sigillata, gemme, a-vori e addirittura stoffe egiziane ricama-te: piccoli oggetti che i cristiani di quasiduemila anni fa compravano, regalava-no o lasciavano sulle tombe dei propri ca-ri come segno di speranza e di fedenella resurrezione.A conclusione del nostro excursus suquesta figura tanto significativa nell’im-maginario simbolico dei cristiani dei pri-mi secoli, non possiamo che richiamarela poderosa immagine del Giona di Mi-chelangelo, dipinta con impareggiabilemaestria nella volta della Cappella Si-stina proprio sopra all’altare, nella posi-zione preminente, cioè, dovuta ad unprofeta che prefigura, con la sua vicen-da, Cristo stesso.

11n.1/12 URBANIANA

con la Roma cristiana

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Statuette del ciclo di Giona (Cleveland Museum of Art,USA).

Giona sputato dal mostro (Catacombe di San Callisto,Roma).

“Sarcofago di Giona”: al centro del sarcofago, le tre scene del ciclo di Giona (Musei Vaticani, Roma).

Giona sputato dal mostro e Giona riposa sotto la piantadi zucca (Mosaico della Basilica Patriarcale di Aquileia).

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Vita-dell’Università

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La voce degli studenti

di Igor Kassah, Collegio Urbano C

ome si può descrive-re con le parole ciòche abbiamo vissutodurante 5 giorni, conle migliaia, le centi-

naia di migliaia di giovani di tutto ilmondo? Mi sembra difficile, comun-que ci provo. La Giornata Mondialedella Gioventù (GMG) a Madrid è

FRATELLI NELLA FE DLa Giornata Mondiale della Gioventù 2011

stata per me un'avventura incredibi-le, unica, indimenticabile. Era la miaprima volta.

Questi pochi giorni sono stati mo-mento di incontri, di numerosi in-contri sia con i giovani della miaUniversità di Roma, l’Urbaniana,che del mio paese, o ancora con i

“”

Ho trovato giovani che

condividevanola mia stessa fede

Ho trovato giovani che

condividevanola mia stessa fede

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DE DAI 5 CONTINENTIa Madrid

sto, irrobustiti nella fede" (Col 2,7).La GMG è stata per me un'espe-rienza molto arricchente. Ho vistoun bel volto della chiesa: una Chie-sa giovane, vivente, gioiosa e de-terminata che si manifestava du-rante le messe e le preghiere cheriunivano delle persone venute ditutti le parti del mondo. Durante gliincontri, nelle vie, nella metropolita-na, durante le serate in cui scam-biavamo le nostre danze ed inni trapaesi, cantavamo tutti insieme. Leparole "Benedetto!” o "¡Hola!” era-no il nostro grido di gioia quandoc'incrociavamo.

Oltre l’ondata di caldo, la tempestadell'ultima sera, e le manifestazioniopposte, mi sono reso conto chepotevamo prenderci gioco delle dif-ficoltà da e per Cristo. Infatti, nellanotte del venerdì 19 agosto in Piaz-za Spagna verso le due, un gruppodi giovani ha iniziato a disturbare leinstallazioni dove pellegrini, scoutper lo più, dormivano. scrivendodelle parole anti-cristiane. La rispo-sta non è stata violenta; al contra-rio, questi giovani cristiani dopo unbreve dialogo con la banda, senzaun comune accordo, invece di liti-gare, si sono ritirati in un angoloper pregare. Ho trovato questo at-teggiamento molto evangelico. Forte è stata la comunione dellanotte seguente, quando, durante iltempo di adorazione del Santissi-mo Sacramento, intorno al SantoPadre, un silenzio orante ed ecce-zionale è stato mantenuto per ore.È stato un momento molto forte perme. "Radicati e fondati in Cristo, ir-robustiti nella fede…" dunque, sia-mo stati invitati ad essere dei testi-moni di Gesù. Così ci ha detto ilPapa alla messa di chiusura, do-menica 21 sotto una pioggia e unvento di benedizione. Il prossimoappuntamento è stato annunciatoper l’anno 2013 nella "Terra da Ve-ra Cruz" cioè in Brasile.

n.1/12 URBANIANA 17

giovani di altri paesi e continentilontani. Ho trovato giovani che con-dividevano la mia stessa fede. Chemeraviglia!

Ho anche potuto riflettere, come fu-turo prete, sulla mia fede, sulla miamissione in questa Chiesa giovaneed assetata di insegnamenti. Grazie

alle catechesi che avevamo tutte lemattine con differenti vescovi o car-dinali, devo dire che sono partitodalla GMG più convinto ed rafforza-to nella mia fede in Gesù Cristo.Ricco di questi insegnamenti, dellaprova della fede in Cristo per più diun milione di giovani, ci sentivamorealmente "radicati e fondati in Cri-

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Vita-dell’Università

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La voce degli studenti - L’esperienza a Roma di uno

Sono venuto da lontanoper incontrarvi”, dissePapa Giovanni Paolo IIper la XVII GiornataMondiale della Gio-

ventù (Corriere della Sera, 26 luglio2002). Come il Grande Papa, an-ch’io sono venuto da lontano, nonsolo per incontrare nuove perso-ne, ma anche per studiare e ac-crescere la mia conoscenza,per vedere una nuova parte delmondo, per riscoprire unagrande parte della mia cultu-ra, e la cosa più importante,per approfondire la mia fedecattolica. Sono Garrett Guerrieri, unostudente dell’Università diJohn Carroll in Cleveland,Ohio, U.S.A. e un italo-americano di terza ge-nerazione. Faccio partedi un gruppo di venti-cinque studenti chestanno facendo unsemestre all’estero

tramite il Bishop Pilla Pro-gram, il programma di Borse di Studioche ci sponsorizza per studiare in Ita-lia. L’Italia mi è rimasta molto cara colpassare degli anni. Tutto cominciò cir-ca dieci anni fa, quando mia nonna

Anne iniziò a raccontarmi della cultu-ra italiana. I suoi genitori immigrarononegli Stati Uniti nel 1928 dall’Italia, piùprecisamente da un paesino chiama-to Marana, in provincia dell’Aquila, elei mi raccontava le sue esperienzeda bambina, crescendo nei due am-bienti, quello italiano e quella ameri-cano. Quando mi raccontava dellacultura italiana, mi mostrava le sue fo-to dei suoi viaggi in Italia nel 1990 e1993, quando andò in Italia non soloper vedere i luoghi turistici, ma ancheper visitare Marana e i nostri parenti.Tre anni più tardi, nel Settembre2004, feci la mia prima telefonata inItalia con mia nonna, chiamammosua zia. Mi ricordo che ero rimastocosì affascinato del fatto che parlaicon una parente dall’Italia. Dopoquella telefonata, decisi di imparare lalingua e la cultura italiana, e da lì nac-que la mia passione per esse. Sette anni più tardi, sto realizzando ilmio sogno. Finalmente, ho l’opportu-nità di studiare qui in Italia per un se-mestre, qualcosa che da anni volevofare. Durante il mio soggiorno qui, hogià fatto tante cose che non avrei maiimmaginato. Mi sono seduto in primafila per un’Udienza Generale del Pa-pa, sono salito sul campanile delDuomo a Firenze, ho rivisitato Mara-

SONO VENUTO DA LONTANO PER INCONTRARVILa mia esperienza in Italia“

L’università,lo studio, la genteil paese, la mia fede

e la mia crescita umana

di Garrett GuerrieriJohn Carroll University,

Ohio, USA

L’università,lo studio, la genteil paese, la mia fede

e la mia crescita umana

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studente della J. Carroll University, Ohio, USA

na (ci sono stato l’anno scorso e nel2007), e sono andato sulla cima diuno dei monti più alti di Capri: con imiei amici, durante questo semestre,ho vissuto veramente momenti incre-dibili. Secondo me però, questi mesiche trascorriamo qui significano moltodi più del semplice studio. Si trattadella vita, perché proprio in questaesperienza impariamo a vivere. Io hoimparato a regolare i soldi che spen-do e risparmio, ho imparato a trovareun equilibrio tra studio e tempo libero,insomma, ho imparo a diventare indi-pendente e attraverso queste lezionidi vita posso imparare a diventare piùmaturo.Credo inoltre che ci siano ancheaspetti più importanti di quelli appenamenzionati. Durante il mio tempo quiin Italia, ho imparato ad amare Dio, lamia famiglia e ancora di più l’umanità.Per esempio, quando cammino da-vanti al Vaticano (il mio posto preferi-to a Roma) per andare alle lezioni, odentro, per dare un’occhiata o parteci-pare alla messa, mi vengono in men-te alcune cose. La prima è il significa-to del Vaticano. Penso a quanto Gesùci ha amato fino a dare la sua propriavita per noi affinché la sua morte cidesse tanto frutto (Giovanni 12,24).La Basilica di San Pietro è uno deigrandi frutti prodotti dalla morte diGesù, ma solo la Basilica se stessa,ma il significato dietro l’edificio. Nelsentire messa all’altare maggiore,dei pochi passi dal posto in cui SanPietro fu martirizzato, non c’è nullache sia più autentico e commovente.

Ho avuto un’esperienza personalecon la mia fede. Non solo questo,ma visitando la Basilica e special-mente frequentando una delleudienze generali del Papa, ho vistol’universalità della Chiesa Cattolicaoggi. Siamo venuti insieme da ognicontinente, da ogni aspetto di vita, eda ogni etnicità come uno nella fedein Gesù Cristo davanti alla chiesamadre del cattolicesimo. Questo èuna delle cose che ci ha unito e con-tinua a unirci insieme. All’udienza,c’era la pace, l’armonia, e tutti eranocontenti di vedere il Papa. Là, ho in-contrato alcune persone, e abbiamoparlato come se ci conoscessimo daanni. Erano molto simpatici. Mi vie-ne in mente quando Gesù ha detto,“Perché dove sono due o tre riunitinel mio nome, io sono in mezzo a lo-ro” (Matteo 18,20). Quel giorno, hosentito che Gesù era molto presentein mezzo al suo gregge. Con l’amo-re che ho per Gesù, m’insegna e miaiuta di amare i popoli del Regno edi contemplare il vero significato del-la vita, cioè di amare Dio e il mioprossimo, perché alla fine noi tuttisiamo uno nel suo nome. Allo stesso tempo, non ho dimenti-cato il sacrificio che la mia famigliaha fatto perché potessi studiare inItalia. Quando vado in un nuovo luo-go o semplicemente quando cammi-no per le strade di Roma, con tutte lealtre cose ho in mente, per qualcheminuto penso a loro, perché senzaDio e la mia famiglia, questo sognonon sarebbe stato possibile.

Vorrei aggiungere che questa lon-tananza da loro mi ha fatto apprez-zarli di più. Io li ho sempre apprez-zati, ma questo è il periodo più lun-go che non li vedo. Ogni volta checi sentiamo per telefono, i miei midicono, “Non vediamo l’ora che ri-torni”, e mi mancano lo stesso.Penso che sia vero il proverbio, “Di-stance makes the heart grow fon-der” (La distanza fa si che il cuoresi affezioni di più). Per questo, direiche quest’esperienza mi ha inse-gnato di non dare niente per scon-tato e di apprezzare tutto ciò cheho e tutto ciò che mi è stato dato ea cercare di amare sempre. Ci sono tanti altri motivi per cui que-sto tempo in Italia è stato speciale,ma soprattutto per questi due aspet-ti principali, questo semestre mi ècarissimo. Prima di concludere, vo-glio dire che è stato un piacere difrequentare l’Urbaniana. Ho incontrato bravissima gente, dal-le persone che lavorano nella caffet-teria che sono sempre piacevoli epronti a darti un aiuto fino ai mieiprofessori che sono tanto intelli-genti quanto simpatici. Quest’Uni-versità è buonissima e senza dub-bio, questo semestre è stato il mi-glior semestre della mia vita. Conl’aiuto e la disponibilità dell’Urba-niana a collaborare con la JohnCarroll, pure voi mi avete aiutatorealizzare il mio sogno, e per que-sto vi ringrazio dal cuore. Dio vi be-

nedica!

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Nuove Affiliazioni o Aggregazioni…

Lo Japan Catholic Semi-nary con sede in Fukuoka(sud del Paese) ed a Tokyo(centro nord) ha ottenuto il25 marzo scorso, dalla

Congregazione per l’Educazione Cat-tolica l’Affiliazione alla nostra Facoltàdi Teologia per il prossimo quinquen-nio. Fino ad ora erano Affiliati i due Se-minari, di Fukuoka e di Tokyo in modoindipendente. Per decisione della Con-ferenza Episcopale giapponese è sta-to “eretto” un unico Seminario maggio-re Nazionale con due Sedi: una aFukuoka, per la Teologia e l’altra aTokyo per la Filosofia ed il IV anno dipastorale. I Docenti che vi insegnanosia nel ciclo filosofico che in quello teo-logico sono complessivamente 40. Glialunni del corrente anno sono 47 eprovengono dalle 14 Diocesi del Giap-pone e da alcune Congregazioni reli-giose. Ciascuna delle due Sedi pos-siede una propria Biblioteca. Il patri-monio librario delle due ammonta adun totale di 68. 135 volumi, in giappo-nese e nelle principali lingue parlate.Particolarmente ricco è il settore bibli-co. Le Riviste in abbonamento regola-re sono 112.Il 31 maggio 2011 la Congregazioneper l’Educazione Cattolica ha conces-so l’Aggregazione del Department ofCanon Law della Catholic Univer-sity of Eastern Africa di Nairobi,Kenya, alla nostra Facoltà di Diritto ca-nonico. Il legame accademico è statodato “ad experimentum” per un quin-quennio. Il Direttore del “Dipartimento”Aggregato è il Prof. don Fabien Lone-ma e i Docenti che vi insegnano sono8 di cui 4 “stabili” e 4 “non stabili”. Glialunni che frequentano i corsi per la Li-cenza sono circa 20.

Voci-dal-mondoDagli Istituti Affiliati

…e Rinnovi

Il Seminario “Vijnananilayam” - Di-partimento di Teologia - di Janam-pet, in India, il 29 aprile 2011 ha ot-tenuto dalla Congregazione per l’E-ducazione Cattolica il Rinnovo dell’Af-filiazione alla nostra Facoltà di Teolo-gia. Il Rinnovo è stato concesso perun altro quinquennio.

Il Seminario Maggiore “St. Joseph”di Ikot Ekpene in Nigeria il 18 mag-gio 2011 ha ottenuto dalla Congrega-zione per l’Educazione Cattolica ilRinnovo dell’Affiliazione alla nostraFacoltà di Teologia. Il Rinnovo è statoconcesso per un decennio.

Il Seminario Maggiore “St. Augusti-ne” di Peramiho in Tanzania il 1 giu-gno 2011 ha ottenuto dalla Congre-gazione per l’Educazione Cattolica ilRinnovo dell’Affiliazione alla nostraFacoltà di Teologia. Il Rinnovo è statoconcesso per un decennio.

Il Seminario Maggiore "St. FrancisXavier" di Singapore il 24 gennaio2012 ha ottenuto dalla Congregazio-ne per l’Educazione Cattolica il Rin-novo dell’Affiliazione, per un altroquinquennio, alla Facoltà di Teologiadella nostra Università.

Visite dei professoridell’Urbaniana pressogli Istituti Affiliati

Visita del Prof. Giuseppe Iuliano aiSeminari Affiliati del Burundi.Dal 16 al 21 maggio scorso p. Giu-seppe Iuliano, Direttore degli IstitutiAffiliati alla nostra Università, ha visi-tato il “Grand Seminaire Jean Paul II”di Gitega, affiliato dal 1982 alla nostraFacoltà di Teologia ed il “Grand Semi-naire St. Curé d’Ars” di Bujumbura af-filiato anch’esso dal 1982 alla nostraFacoltà di Filosofia. Ha incontrato i

NUOVE AFFILIAZIONI, AGGREGAZIONI E RINNOVI

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a cura del Prof. Giuseppe Iuliano, sx

Direttore Istituti Affiliati della PUU

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di avere il suo; 2 Filosofati, in uno deiquali, a Burasira, c’è l’anno di “prope-deutico” e 2 Teologati, quello di Gite-ga e quello nuovo di Kiryama.

Visita del Prof. Maurizio Gronchi a3 Seminari Affiliati in India.Dal 24 settembre al 4 ottobre scorsoil prof. Maurizio Gronchi ha visitatocome Rappresentante ufficiale dellanostra Università 3 Seminari dell’In-dia. Il “Sanathana Divya KarunyaVidyapeetham” di Thamarasserry; il“Krist Premalaya Theologate” di Ash-ta ed il “St. Joseph’s InterdiocesanSeminary” di Allahabad, tutti e tre Af-filiati alla nostra Facoltà di Teologia. Il Seminario di Thamaraseserry è Af-filiato dal 5 ottobre 2009. I docenti so-no 47 di cui 10 “full time”. Gli studen-ti sono 70: 23 in I Teologia; 17 in se-conda; 13 in terza e 17 in quarta. LaBiblioteca ha un patrimonio librario di15.185 volumi divisi in 58 sezioni. Il Seminario di Ashta è affiliato dal 18

agosto 1997. Il Corpo docente è for-mato da 35 Professori appartenentia varie Diocesi e Congregazioni reli-giose, 11 di questi prestano il loroservizio a “tempo pieno”. Gli studen-ti del “quadriennio teologico” sono 75e provengono da 23 Diocesi e Con-gregazioni religiose. La Biblioteca èfornita di 18.186 volumi ed è regolar-mente abbonata a 12 Riviste di Teo-logia. Il Seminario di Allahabad è Affiliatodal 3 aprile 1989. Il Corpo docente ècomposto da 19 Professori e glialunni sono 90. E’ dotato di una bel-la biblioteca con ampia sala di lettu-ra e molti volumi e riviste.

Visita del Prof. Andrzej Gieniusz a3 Seminari Affiliati in KenyaDal 27 settembre al 6 ottobre scorsoil Prof. A. Gieniusz ha visitato 3 Se-minari del Kenya Affiliati alla nostraFacoltà di Teologia: il “St. ThomasAquinas” di Nairobi; il “Christ theKing” di Nyeri ed il ”St. Matthias Mu-lumba” di Kapsabet. Il Seminario “St. Thomas” di Nairobiè Affiliato dal 1977 ed ha ottenutodalla Congregazione per l’Educazio-ne Cattolica l’ultimo Rinnovo il 15 lu-glio 2003 per un decennio. E’ situatonella periferia sud occidentale di Nai-robi, precisamente nel sobborgo diLangata. I docenti sono 13. Gli stu-denti provengono da 25 Diocesi delPaese e nel corrente anno accade-mico sono 117. La Biblioteca in via diaggiornamento e di sviluppo possie-de 22.572 volumi.Il Seminario “Christ the King” è il Se-minario maggiore della Diocesi diNyeri ed è ubicato a 12 Km da Nye-ri Town. E’ Affiliato dal 2005 ed ha ot-tenuto l’ultimo Rinnovo il 10 giugno2010, per un quinquennio. Il Corpodocente è costituito da 18 Professo-ri e gli alunni di Filosofia e di Teolo-gia sono 241. Gli studenti del “qua-driennio teologico” sono 104 e pro-vengono dalla Diocesi di Nyeri, da17 altre Diocesi limitrofi e dalla Con-gregazione Religiosa dei Fratelli diS. Giuseppe. La Biblioteca possiede30.000 volumi e molte annate di Ri-viste Teologiche e Filosofiche. Il Seminario “St. Matthias Mulumba”si trova nella zona occidentale delKenya è il secondo teologato nazio-nale fondato nel 1989. E’ Affiliato dal

superiori e gli alunni dei suddetti dueSeminari, S. Ecc. Mons. Mons. Bona-venture Nahimana, Vescovo di Ruta-re e Responsabile dei Seminari delBurundi e l’Abbé Daniel Nizigiyimana,Rettore del Seminario propedeutico efilosofico di Burasira, Seminario inte-ressato ad essere anch’esso Affiliatoalla nostra Facoltà di Filosofia. Nelloscorso anno accademico gli studentidel “quadriennio teologico” di Gitegasono stati 164, nel “biennio filosofico”di Bujumbura 105 ed in quello di Bu-rasira solo i filosofi, esclusi gli alunnidell’anno propedeutico, sono stati 41.A Kiryama, nella Diocesi di Rutare, il18 ottobre scorso, festa di S. Lucaevangelista, sono stati benedetti i pri-mi edifici dell’altro Seminario Maggio-re che ospiterà, dal mese di settem-bre 2012, gli studenti di Teologia chesono in aumento. Al momento le 8Diocesi del Burundi hanno per la for-mazione del clero 7 Seminari minori,uno per Diocesi, anche quella di Ru-tare, ultima “eretta”, ha in programma

n.1/12 URBANIANA

Foto 1. Il Prof. G. Iuliano col Rettore del Seminario Filosofico di Bujumbura (a destra) e

con quello di Burasira (a sinistra) insieme ad alcuni docenti.

Foto 2. Gli alunni del Teologato di Gitega col Vescovo di Rutare, Mons. Nahimana ed il

Prof. G. Iuliano.

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Dagli Istituti affiliati

1995 ed ha ottenuto l’ultimo Rinnovoil 24 gennaio 2011, per cinque anni. IDocenti sono 13 e gli alunni 106, pro-venienti da 14 Diocesi del Paese. LaBiblioteca è provvista di circa 10.000volumi ed una diecina di Riviste in ab-bonamento regolare.

Visita del Prof. Francesco Cicci-marra al Seminario di Tagaytay nel-le Filippine.Dal 25 ottobre al 2 novembre scorso ilprof. Francesco Ciccimarra, Decanodella nostra Facoltà di Teologia, ha vi-sitato il Seminario “Divine Word” di Ta-gaytay nelle Filippine. Questo Semi-nario retto dai Padri Verbiti è Affiliatodal 28 dicembre 1976. Attualmente ilRettore è p. Wilfredo Saniel, SVD ed

Visitare l’India, oggi, si-gnifica entrare in unmondo antichissimo e,al tempo stesso, affac-ciarsi sul futuro. Nella

culla delle grandi religioni, ove laconvivenza pacifica è il tratto distin-tivo del pluralismo, ai giorni nostricominciano ad insinuarsi tensioni pri-ma d’ora sconosciute, insieme allaprodigiosa crescita economica e tec-nologica. Passato e futuro qui s’in-trecciano come in nessun’altra parteal mondo. Questo è stato il nucleosintetico della singolare esperienzache ho fatto in occasione della visitaaccademica di tre nostri Istituti Affiliatialla Facoltà di Teologia, dal 25 set-tembre al 9 ottobre 2011. Tre luoghi diversi, per collocazionegeografica, lingua e cultura: al sud,il “Sanathana Divya KarunyaVidyapeetham” di Thamarasserry;al centro, il “Krist Premalaya Theo-logate” di Ashta; al nord, il “St. Jo-seph’s Regional Seminary” di Al-lahabad. Dieci aerei in due settima-ne, e poi spostamenti in treno e inauto, per città e villaggi. Questo so-lo per dire le distanze, cui corri-spondono profonde differenze. Al sud-ovest, nel Kerala - “il paesedel cocco” -, si parla malayalam, cisono cristiani come in nessun altraregione, distinti per rito: latini, siro-malabaresi e siro-malankaresi.Ogni parrocchia ha una scuola, unacongregazione religiosa femminile,una vitalità decisamente sorpren-dente. Ma basta spostarsi più anord, ad esempio a Kannur, per av-

Voci-dal-mondo

Foto 1. Prof. Andrzej Gieniusz al St. Matthias Mulumba, di di Kapsabet, Kenya.

Foto 2. I Professori del “Krist Premalaya Theologate” di Ashta col Prof. Gronchi ripresi

davanti all’edificio del Seminario.

Foto 3. Il Prof. Gronchi con alcuni Professori celebra l’Eucarestia comunitaria nella Cap-

pella del Seminario “St. Joseph” di Allahabad.

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VISITARE L’INDIAun mondo antichissimo affacciato sul futuro

a cura del Prof. Maurizio Gronchi

sono piccole e disperse; la maggiorparte della gente vive in aree ruraliparticolarmente arretrate dal puntodi vista economico e sociale. I livel-li di alfabetizzazione sono più bassidella media nazionale. La regioneha sperimentato tensioni dovute al-la crescita del fondamentalismo in-duista. Vari governi hanno approva-to legislazioni che sono dirette a ri-durre e contenere le attività missio-

vertire le tensioni politiche e religioseche attraversano i paesi in cui vivonoi cristiani. Se poi si sale al centro, nei dintornidi Bhopal, nel Madhya Pradesh, lasituazione cambia decisamente. Siparla hindi. Siamo in territorio abita-to prevalentemente da tribali - i nati-vi o adivasis. Il contesto è decisa-mente problematico e presenta no-tevoli sfide. Le comunità cattoliche

narie dei cristiani. Infine, al nord, nelpopoloso stato dell’Uttar Pradesh(150 milioni di abitanti), dalle parti diAllahabad, sulle rive del Gange, en-triamo in un contesto molto popola-to, di grande povertà ed analfabeti-smo, con una pluralità di religioni evarietà di culture. L’incertezza politi-ca e la crescita del fondamentali-smo religioso, profondamente radi-cato nella consapevolezza delle ca-ste, generano il conseguente degra-do e lo sfruttamento degli svantag-giati. In questo ambiente si collocala sfida formativa dei futuri pastori emissionari.Questi brevi cenni valgono a direcome risulti praticamente impossi-bile parlare di India sotto un unicopunto di vista. Di fatto, già i numerisono indicativi: 28 stati in cui si par-lano oltre 200 lingue, di cui 22 uffi-ciali in Parlamento, in un subconti-nente che conta 1.200.000.000 diabitanti. Dire varietà è dir poco,non solo per la convivenza delleantiche religioni, insieme ai grandicontrasti tra crescita del prodottointerno lordo ed enorme povertà.La cosa che ho imparato è princi-palmente questa: le identità collet-tive sono definite più dal rapportocon l’esterno che al proprio inter-no. Forse questo è un elementoda tenere presente anche quandoparliamo della Chiesa, ricordandoche l’unità la pensano più gli altriche non vi appartengono, di quan-to, invece, non sia percepito il vi-tale pluralismo da parte di chi viappartiene.

il Responsabile degli studi è p. AlexMuana. Gli alunni che lo frequenta-no sono 183 provenienti da 10 Dio-cesi delle Filippine e dalle Case diformazione di 17 Istituti Religiosipresenti a Tagaytay. I Docenti sono29 di cui 16 forniti del titolo accade-mico del Dottorato, conseguito in di-verse Università del mondo compre-se quelle Romane. Dispone di unabuona Biblioteca tra le più fornitedelle Filippine attualmente in fase dirisistemazione per una migliore fun-zionalità del servizio ai docenti edagli alunni. Questo Seminario per ilsuo profilo accademico risulta unpunto di riferimento per diverse Re-gioni dell’Asia per lo studio dellaTeologia.

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Il Prof Gronchi con i professori ed alcuni alunni del Seminario “Sanathana Divya Karun-

ya Vidyapeetham” di Thamarasserry.

Edificio delle aule scolastiche del seminario di Tagaytay nelle Filippine.

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Strutture sovraepiscopali nelle chiese orientali

A CURA DI LUIGI SABBARESE

Collana Studia/Canonica 59PP. 304 - € 26,00

ISBN 978-88-401-4037-7

A partire da una riflessione teologica, ilvolume propone l’esame canonico e u-na valutazione pratico-applicativa dellestrutture sovraepiscopali nelle ChieseOrientali. Sono considerati diversi isti-tuti – il Sinodo dei Vescovi, la figuradel Metropolita sui iuris, il Sinodo e-piscopale della Chiesa patriarcale, ilConsiglio dei Gerarchi, le Assem-blee di Gerarchi di diverse Chiesesui iuris, l’Assemblea patriarcale–, accomunati dalla categoria del-la sinodalità. La riflessione verte

non solo sulla effettiva realizzazione diforme tipiche, ma anche su quelle atipiche di sinodalità,

quali il Sinodo intereparchiale delle circoscrizioni bizantine inItalia, la presenza e il ruolo di Vescovi orientali nella Confe-renza dei Vescovi in USA, il Consiglio dei Patriarchi d’Orien-te.

LUIGI SABBARESE (curatore), è docente ordinario di Dirittomatrimoniale nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia U-niversità Urbaniana, giudice esterno del Tribunale di Prima I-stanza del Vicariato di Roma, consultore presso la Congrega-zione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Referendario del Su-premo Tribunale della Segnatura Apostolica. Autore di nume-rose pubblicazioni, di recente ha curato per la Urbaniana Uni-versity Press La Chiesa è missionaria. La ricezione nel Codicedi Diritto Canonico, 2009; insieme con Elias Frank ha pubbli-cato Scioglimento in favorem fidei del matrimonio non sacra-mentale. Norme e procedura, 2010. È fondatore e direttore del-l’annuario Ius Missionale.

Based on a preliminary theological reflection and with apractical focus, the volume presents the canonical examina-tion and evaluation of the supra-episcopal structures in theEastern Churches. Institutions associated with synodality –Synod of Bishops, the role of the Metropolitan sui iuris, theSynod of Bishops of the Patriarchal Church, the Councils ofHierarchs, the Assemblies of Hierarchs of several Churchessui iuris, Patriarchal Assembly – are examined. The discus-sion focuses not only on the actual realization of the typicalforms of synodality but also on the atypical ones such as theintereparchial Synod of Byzantine-rite circumscriptions in Italy,the the participation of the Eastern Catholic Bishops within theUnited States Conference of Catholic Bishops, the Council ofthe Catholic Patriarchs of the East.LUIGI SABBARESE is full professor of Marriage Law at CanonLaw Faculty of the Pontifical Urbaniana University, External

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Strutture sovraepiscopali

nelle Chiese Orientali

a cura di Luigi Sabbarese

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NOVITÀEDITORIALI

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NOVITÀEDITORIALI

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Judge of the Tribunal of First Instance of the Rome’s Vicariateand Consultor of the Congregation for the Evangelization ofPeople and Prelate Referendarius of the Supreme Tribunal ofthe Apostolic Signature. He has published many books and a-mong his latest contributions for Urbaniana University Pressare La Chiesa è missionaria. La ricezione nel Codice di DirittoCanonico, 2009. With Elias Frank He is the editor of Sciogli-mento in favorem fidei del matrimonio non sacramentale. Nor-me e procedura, 2010. He is the founder and director of the an-nually published journal Ius Missionale.

Conoscere DioLettere e altri scritti di Ammonas

DI ROBERTO CHERUBINI

Collana Ricerche/TeologiaPP. 225 - € 24,00

ISBN 978-88-401-8080-9

Quest’opera getta nuova luce su una fi-gura del monachesimo egiziano del IVsecolo finora presa in considerazionesolo in relazione ad altri autori di quelperiodo (Antonio, Serapione di Thmuis,Macario,…) o a problematiche correla-te all’ambiente del primo monachesi-mo egiziano (rapporto monaci-chie-sa istituzionale, origenismo, …). Inrealtà l’analisi condotta sulle opere diAmmonas, con l’apporto delle fontistoriche che lo riguardano e le nuo-

ve conoscenze recentemente matura-te sul monachesimo egiziano e l’ambiente alessandrino

del IV sec., fa emergere una personalità dai tratti originali, e-sempio significativo dell’incontro fra una forte esperienza a-scetica e l’elaborazione filosofica e teologica dei grandi mae-stri alessandrini. L’ampia introduzione storica e teologica ècorredata dalla prima traduzione italiana dei testi di Ammo-nas. Si rende così disponibile ad un ampio pubblico l’ereditàdi un grande maestro spirituale.

ROBERTO CHERUBINI, studioso del monachesimo orientalenel suo primo sviluppo, ha concentrato la sua attenzione sul-l’area dell’Egitto approfondendo le interconnessioni teologichee culturali fra gli ambienti ascetici e quelli alessandrini. Ha pub-blicato contributi sulla Storia della Chiesa Caldea al ConcilioVaticano II (Studi e ricerche sull’oriente cristiano, 1995-96), sul-l’episcopato e il monachesimo nell’ambiente alessandrino delIV – V secolo (Studia Ephemeridis Augustinianum, 56), sulleforme di avvio al monachesimo nell’Egitto del II e IV secolo(Studia Ephemeridis Augustinianum, 62).

This book throws new light on an Egyptian monasticism fig-ure which has been till now considered only in relation to oth-er authors of the time (Antony, Serapion of Thmuis, Macar-ius,…) or to specific aspects of the early Egyptian monasti-cism (monks-Church institutional relationship, origenism…).Actually, the development of the research on Ammonas’-works supported by historical reference sources and the lat-est results of the study of IV century Egyptian monasticism aswell as of the alexandrian milieu bring out an original per-

sonality, a meaningful example of the encounter between anintense ascetic experience and the philosophical and theo-logical elaboration of the Alexandrinian masters.The ample historical and theological introduction is followed bythe first Italian translation of Ammonas’ works. A great spiritu-al master’s legacy is now accessible to a broader public.ROBERTO CHERUBINI is a scholar of early eastern monasticismwho has devoted his attention particularly to the Egyptian areaand to the theological and cultural links between the ascetic andAlexandrian milieus. He is the author of studies on the history ofthe Caldean Church in the framework of the II Vatican Council(Studi e ricerche sull’oriente cristiano, 1995-96), on episcopacyand monasticism in the IV-V century Alexandrian milieu (StudiaEphemeridis Augustinianum, 56), on the different forms ofmonastic beginnings in II and IV century Egypt (StudiaEphemeridis Augustinianum, 62).

Coram Sabattani Decisiones apud Tribunal Flaminium

et Bononiense (1942-1954) A CURA DI LUIGI SABBARESE

Collana Grandi OperePP. € 30,00

ISBN 978-88-401-5028-4

Nel volume vengono pubblicate le sentenze di Aurelio Sabat-tani emesse negli anni 1942-1954, periodo nel quale l¹illustrePonente rotale fu giudice presso il Tribunale Flaminio e il Tri-

bunale di Appello di Bologna. Si trattacomplessivamente di 56 decisioni,suddivise in decreti incidentali e sen-tenze, organizzate qui in due parti,tenendo conto dell¹istanza in cuiesse vennero pronunciate. Graziea un accurato lavoro di trascrizio-ne e di collazione è stato recupe-rato, a beneficio degli studiosi,un patrimonio rimasto sinorasconosciuto. Un articolato indiceanalitico ne facilita la consulta-zione.

LUIGI SABBARESE (curatore),è docente ordinario di Diritto matrimoniale nel-

la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urba-niana, giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vica-riato di Roma, consultore presso la Congregazione per l¹Evan-gelizzazione dei Popoli e Referendario del Supremo Tribunaledella Segnatura Apostolica. Autore di numerose pubblicazioni,ha curato il volume Coram Sabattani. Decisiones ineditae (1955-1965). È fondatore e direttore dell¹annuario Ius Missionale.

This volume presents the edition of the judicial decisionsmade by the well-known Ponens Aurelio Sabattani as aJudge of the Flaminio Court and Bologna Court of Appeals in1942-1954 . It consists of a collection of 56 decisions (includ-ing incidental decrees and decisions) subdivided in two partsaccording to the courts they were discussed in (first instanceor appeal). Due to an accurate work of transcription and col-lation, a precious resource until now unknown is eventuallyavailable to scholars.

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Lettere e altri scritti di Ammonas

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Decisiones apud

Tribunal Flaminium et Bononiense

(1942-1954)

a cura di Luigi Sabbarese

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ental Churches and Congregation for Bishops. Pope BenedictXVI’s Introduction highlights the book’s significance. Today’spresence of the Church all over the continents is illustrated byaccurate colour maps and detailed statistics which outline thewhole picture of the catholics in the world. A special focus isgiven to the newly established particular Churches and to thelist of the ecclesiastical circumscriptions. “The 5th and mostrecent previous edition dates back to 1992. The Holy See re-quested several times that a new revision and updating be un-dertaken. During this time - in fact - numerous changes hadtaken place both on the local as well as on the world level:new ecclesial communities had emerged, the number of thebaptized had increased, as had the number of ecclesiasticaljurisdictions. In particular, the number of Dioceses and Arch-dioceses had greatly increased. Therefore, it proved essentialto undertake a profound revision of the entire Atlas. It was im-mediately apparent that the work would be anything but sim-ple, especially since changes in the ecclesial situation werecontinually being announced even as the work was going for-ward. For this new edition, in addition to drawing on the pre-vious ones, we also made use of the Acta Apostolicae Sedis,of the 2009 Annuario Pontificio and of the geographical mapsand charts from the Archives of the various Roman Congre-gations. There are two elements which have been particular-ly highlighted in this latest edition: The list of the ecclesiasti-cal/juridical circumscriptions; the number of Catholics, givingboth total numbers as well as the proportion of Catholics tothe population of the various Countries”. From the Preface byP. Giancarlo Girardi.

San Tommasoe la legge naturale

DI ALDO VENDEMIATI

Collana Studia 60PP. 368 - € 29,00

ISBN 978-88-401-4038-4

“Aldo Vendemiati, ci propone, in San Tommaso e la legge na-turale, una bella lezione di metodo. Con pertinenza e intelli-genza, mette in opera tutte le risorse del metodo storico-cri-tico per estrarre l’autentico insegnamento di san Tommasosulla legge naturale. La ricerca è condotta con serietà e pre-cisione, grazie a utili analisi lessicografiche e studi di testo ve-ramente accurati. L’autore entra in discussione con gli inter-

LUIGI SABBARESE (editor), is full professor of Marriage Lawat Canon Law Faculty of the Pontifical Urbaniana University,External Judge of the Tribunal of First Instance of the Rome’sVicariate and Consultor of the Congregation for the Evange-lization of People and Prelate Referendarius of the SupremeTribunal of the Apostolic Signature. He is the author of manybooks and the editor of the Coram Sabattani. Decisionesineditae (1955-1965). He is the founder and director of the an-nually published.

CONGREGATIO PRO GENTIUM EVANGELIZATIONE

Atlas HierarchicusDescriptio Geographica et StatisticaInsuper Notae Historicae Ecclesiae

Catholicae A CURA DI GIANCARLO GIRARDI

FORMATO 29X42

45 MAPPE A COLORI E 132 PAGINE DESCRITTIVE

COPERTINA IN COFANETTO IN TELA € 195,0

ISBN 978-88-401-5027-7

Opera di grande pregio editoriale, pro-mossa dalla Congregazione per l’Evan-gelizzazione dei Popoli in collaborazio-ne con la Segreteria di Stato e le Con-gregazioni per le Chiese Orientali e peri Vescovi. L’introduzione di Papa Be-nedetto XVI ne evidenzia l’importan-za. Accurate tavole a colori e detta-gliate note statistiche illustrano l’at-tuale presenza della Chiesa nei va-ri continenti fornendo il quadro ge-nerale dei cattolici nel mondo. In e-

videnza le nuove Chiese particolari chesono state costituite in questi ultimi anni e l’elenco delle

circoscrizioni ecclesiastiche. “La quinta ed ultima edizione ri-sale al 1992. La Sede Apostolica ne aveva sollecitato più vol-te la revisione e l’aggiornamento. Nel frattempo, infatti, eranoavvenuti numerosi mutamenti sia a livello locale, che mon-diale: erano sorte nuove comunità, il numero dei battezzati e-ra cresciuto e le giurisdizioni ecclesiastiche, prime fra tutte leDiocesi e Archidiocesi, erano aumentate. Di conseguenza, siimponeva una profonda revisione dell’Atlante. Il lavoro è ap-parso subito tutt’altro che facile e semplice, anche perché imutamenti della situazione ecclesiale avvenivano pure du-rante la redazione dell’opera. Per la nuova stesura, oltre alleprecedenti edizioni, ci siamo serviti delle annate degli Acta A-postolicae Sedis, dell’Annuario Pontificio del 2009 e dellecarte geografiche provenienti degli archivi di varie Congre-gazioni della Curia romana. Principalmente, due sono gli e-lementi messi in luce: l’elenco delle circoscrizioni ecclesia-stiche/giuridiche; il numero dei cattolici, in assoluto e in pro-porzione alla popolazione dei vari Paesi”. Dalla Prefazione diP. Giancarlo Girardi.

This high editorial value publication is promoted by the Con-gregation for the Evangelization of People in collaborationwith the Secretariat of State, the Congregation for the Ori-

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Il 7 luglio del 2011, l’Osservatore Romano hadedicato una pagina alla presentazione del-l’Atlas Hierarchicus al Santo Padre. Promos-sa e finanziata da Propaganda Fide, la pub-blicazione è arricchita da un’introduzionedello stesso Benedetto XVI. “Uno strumentodi grande utilità – ha commentato Mons. Fi-loni al quotidiano della Santa Sede - perchiunque voglia conoscere la struttura gerar-chica e la realtà pastorale della Chiesa nelmondo”. “Il suo obiettivo – ha evidenziato algiornale il curatore p. Girardi – non è statosolo quello di offrire delle statistiche ma quello di presentare una visionegenerale, attuale e geografica della popolazione cattolica”.

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preti recenti di san Tommaso, di cui eglidomina perfettamente l’abbondante lette-ratura. Quanto ai risultati, sono espressicon tutta la chiarezza sintetica desidera-bile (…). Vendemiati ha reperito tutti i te-sti dell’Aquinate che trattano della leggenaturale, dallo Scriptum Super Sen-tentiis fino ai testi classici della Sum-ma theologiae, senza omettere i com-mentari alla Scrittura o quelli al cor-

pus aristotelico, il cui contributo è troppospesso trascurato. (…) Questo studio storico, destinato a

fare epoca, non nasce tuttavia da una predilezione sospettaper l’archeologismo. È completamente al servizio del pen-siero e mira a consentire un intervento autenticamente to-mista nel dibattito contemporaneo sulla legge naturale e suifondamenti dell’etica”. Dalla Prefazione di P. Serge-ThomasBonino, O.P.

ALDO VENDEMIATI, è professore di Filosofia Morale alla Pon-tificia Università Urbaniana. Le sue ricerche vertono prevalen-temente sulla fondazione dell’etica, in dialogo con la tradizionetomista (La legge naturale, Roma 1995) e con la fenomenologia(Fenomenologia e realismo, Napoli 1992). Recentemente ha af-frontato il tema dell’identità della bioetica e delle sue prospet-tive (La specificità bio-etica, Soveria Mannelli 2002), e si è con-frontato su questioni concernenti l’Universalismo e relativismonell’etica contemporanea (Milano 2007); il manuale In primapersona. Lineamenti di etica generale, pubblicato per la UUP, ègiunto alla terza edizione.

“Aldo Vendemmiati’s San Thomas and Natural Law teachesus an impressive lesson of method. The resources of thehistorical-critical method are smartly and pertinently used todetermine the authentic teaching of St. Thomas on naturallaw. This is a serious and reliable research which employsreally useful and accurate lexicographic and textual analysis.The author enters into dialogue with recent thomistic schol-ars showing a consummate mastery of the broad related lit-erature. As for the conclusions, they are set out with the ut-most clearness (…). Vendemiati gathered all the Aquinas’stexts focusing on natural law, from the Scriptum super Sen-tentiis to the classical passages from the Summa theologiae,without failing to consider the too often neglected contributeof the commentaries on the Holy Scripture and the Aris-totelian corpus. This groundbreaking historical study is notthe fruit of a questionable passion for archeologism. It iscompletely at the service of thought and aims to promote atruly thomistic approach to the issues of natural law and theethical foundations in contemporary debate”. From the For-ward by P. Serge-Thomas Bonino, O. P.ALDO VENDEMMIATI teaches Moral Philosophy at PontificalUrbaniana University. His main research field is the foundationof ethics, in dialogue with the Thomist tradition (La legge nat-urale, Roma 1995) and phenomenology (Fenomenologia e re-alismo, Napoli 1992). He has addressed the issues of the na-ture and future of bioethics as well as that of universalism andrelativism in contemporary ethics (l’Universalismo e relativis-mo nell’etica contemporanea, Milano 2007). The universitymanual In prima persona. Lineamenti di etica generale, pub-lished by UUP, has reached its third edition.

Testimoni dell’esodoVita Consacrata e mobilità umana

A CURA DI VINCENZO ROSATO

Collana Quaderni SIMI n. 9PP. 254 - € 20,00

ISBN 978-88-401-7093-0

Negli ultimi decenni la Chiesa ha di-mostrato in maniera sempre più in-cisiva la sua vicinanza a coloro chevivono il dramma della mobilità u-mana. Documenti fondamentalisulla vita religiosa hanno contri-buito a suscitare una forte sensi-bilità verso questo fenomeno. Lastessa vita comunitaria e la mis-sione hanno risentito di tali tra-sformazioni: gli ordini religiosi sisono infatti aperti a una pro-spettiva di internazionalità einterculturalità.

Nel presente volume vengono proposte an-che alcune testimonianze di congregazioni e istituti di vitaconsacrata che si sono lasciati coinvolgere nel fenomenodei migranti e dei rifugiati e che, modificando le proprie strut-ture, hanno saputo realizzare comunità sempre più aperte aldialogo e alla convivenza. In evidenza, le esperienze deiMissionari di San Carlo (Scalabriniani), dei Gesuiti, deiVerbiti, delle Cabriniane, delle Figlie di Maria Ausiliatrice(Salesiane) e di altri ancora.

AUTORI: Vincenzo Rosato, Velasio De Paolis, Anna Fumagal-li, Maurizio Pettenà, Tiziana Longhitano, Filippa Castronovo,Beniamino Rossi, Lina Guzzo, Mariella Guidotti, Mark Raper,Antonio M. Pernia, Patricia Spillane, Maria de los AngelesContreras.

In the last decades the Church has shown Her closeness toall who suffer from the tragedy of human mobility in an in-creasingly effective way. Fundamental documents on reli-gious life have contributed to enhance acute sensitivity tothis problem. Community life itself and mission have beenaffected by these shifts: indeed, religious orders have be-come more open to an international and intercultural pers-pective. The volume presents the experiences of Congre-gations and Institutes of consecrated life which let themsel-ves get involved with migrants and refugees and – by me-ans of internal structural changes – have succeeded in cre-ating always more dialogue-driven and peaceful living com-munities. In the spotlight: the experiences of the Missiona-ries of S. Charles Borromeo (Scalabrinians), Jesuits, Mis-sionaries of the Divine Word, Cabrini Sisters, Daughters ofMary Auxiliatrix (Salesian Sisters) and others as well.Authors: Vincenzo Rosato, Velasio De Paolis, Anna Fumagal-li, Maurizio Pettenà, Tiziana Longhitano, Filippa Castronovo,Beniamino Rossi, Lina Guzzo, Mariella Guidotti, Mark Raper,Antonio M. Pernia, Patricia Spillane, Maria de los AngelesContreras.

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Tesi-pubblicate-nell’anno-2011a cura di Maurizio Visentin

• JPANACKAL Jilson 15/04/2011The Impact of Alcoholism on Marital Obligations. Jurisprudence AndA Pastoral Response In Reference To The Diocese Of Kannur In K-erala.Moderatore: SABBARESE Luigi

• JACOB Charalel 05/05/2011Right of Defense in the process of declaration of marriage nullity:Procedural Formality or Integral Element?Moderatore: SABBARESE Luigi

• BISWAS Prosanto 11/05/2011The Parish Priest: A Minister of Sanctification. A Pastoral –Juridical S-tudy of Canon 528 § 2.Moderatore: FRANK Elias

• PINTO Anselmo Orlando 08/06/2011Dignidade e direitos dos trabalhadores em Moçambique. Leitura teo-lógico-moral.Moderatore: ZUCCARO Cataldo

• KOUASSI Bonzo Jean 09/06/2011La mort et la résurrection de Jesus Christ une réponse au drameda la mort. Le cas du peuple Adouvlais de la Cote d´Ivoire.Moderatore: ANCONA Giovanni

• GICHANGI KINYUA Johnson 13/06/2011Motion as the Foundation of Thomas Hobbes´s philosophy ofman: The Implications of a Materialistic Metaphysics of Man.Moderatore: ONAH Godfrey Igwebuike

• PANCRAS Marianus Isaac Arockiaraj 17/06/2011Jesus Christ as Saviour from the Subaltern Perspective in India.Moderatore: GRONCHI Maurizio

• JUN Sam-Yong 28/06/2011Maria-Chiesa, Sponsa Verbi, nel pensiero di H.U. von Balthasar.Moderatore: MAZZANTI Giorgio

• DIOUF Philomène 04/07/2011La parole de la Croix: défi pour la raison humaine revelation deDieu (1Co 1,18-25).Moderatore: GIENIUSZ Andrzej

• KATTUNGALTHAYIL GEORGE Yesudasan 30/08/2011Procured abortion and bonum prolis.Moderatore: SABBARESE Luigi

• ARA Alberto 07/09/2011An materia sit aliqua entitas positiva an nihil. La materia in GiovanniDuns Sconto (Lectura, II, dist.12, resp., a. 1).Moderatore: SILEO Leonardo

• MAGDAN Daniela 04/10/2011La dimensione salvifica della rivelazione nella teologia di DumitruStaniloae.Moderatore: MAZZANTI Giorgio

• NTAKARUTIMANA Léonidas 15/11/2011I sacramenti di Cristo come mezzi della rivelazione di Dio secon-do il Catechismo tridentino e il Catechismo della Chiesa Cattolica.Moderatore: MAZZANTI Giorgio

Nomine• Il Prof. Roberto Amici, biblista e docente presso la no-

stra Facoltà di Teologia, è stato nominato Superiore Ge-nerale della Congregazione dei Figli di Santa Maria Im-macolata alla quale appartiene. Al Prof. Amici va la no-stra gratitudine per il servizio svolto presso l’UniversitàUrbaniana e gli auguri più calorosi per un proficuo la-voro in seno alla sua Comunità religiosa.

• In data 7 novembre 2011 la Congregazione per l’Edu-cazione Cattolica ha nominato il Professor Jesus An-gel Barreda Garcìa Professore Ordinario nella Facoltàdi Missiologia. Il Rettore Magnifico e la Comunità Ac-cademica si uniscono nel presentare al Professor Bar-reda le proprie felicitazioni per l’importante traguardoprofessionale ed umano raggiunto a coronamento del-la lunga carriera di insegnamento e studio nella PUUiniziata 26 anni fa.

• Il Gran Cancelliere ha nominato Vice Rettore dellaPontificia Università Urbaniana il Prof. Godfrey O-nah che già ha rivestito questa carica nel precedentemandato. L’annuncio è stato dato dal Rettore Magnifi-co, Prof. Alberto Trevisiol, alla comunità accademica riu-nita per lo scambio degli auguri di Natale. In questa oc-casione il Rettore ha sottolineato come la scelta del suoVice è motivata, oltre che dalla stima di cui il Prof. O-nah gode dentro e fuori dell’Università, anche dalla ne-cessità di garantire una continuità con il rettorato pre-cedente e di offrire un volto internazionale della diri-genza dell’Università. Al Prof. Onah giungano i piùfervidi auguri da parte del corpo docente e degli studentiper un proficuo lavoro al servizio della missione dellaChiesa.

• Il Santo Padre Benedetto XVI in data 7 gennaio 2012ha nominato Vescovo della diocesi di Makeni (SierraLeone) il Rev.do Henry Aruna, del clero di Kenema, Se-gretario Generale della Conferenza Episcopale diGambia e Sierra Leone. Il Rev.do Henry Aruna è natoil 2 agosto 1964 a Yemandu, diocesi di Kenema. Dal1982 al 1984 ha frequentato il Seminario minore SanKizito a Kenema, dove ha completato poi il corso pro-pedeutico nel 1985. Ha svolto gli studi filosofici primaal St. Paul’s College Seminary, a Gbarnga, in Liberia,e poi a Makeni, in Sierra Leone, dove ha conseguito ilBaccalaureato in Filosofia (1985-1989) e in Teologia(1989-1922). È stato ordinato sacerdote il 16 aprile 1993ed incardinato nella diocesi di Kenema. Dal 1999 al2011 ha studiato per la Licenza in Filosofia presso l’U-niversità Urbaniana a Roma;

• Il Santo Padre Benedetto XVI in data 7 gennaio 2012ha nominato Vescovo della diocesi di Ngong (Kenya)il Rev.do John Oballa Owaa, Rettore e Docente al Se-minario maggiore nazionale di St. Thomas Aquinas diNairobi. Il Rev.do John Oballa Owaa è nato il 28 ago-sto 1958 nella parrocchia di Ahero, arcidiocesi di Ki-sumu. Ha studiato Filosofia nel Seminario maggiore diSt. Augustine (1980-1982) e Teologia presso il Semi-nario maggiore nazionale di St. Thomas Aquinas (1982-1986). È stato ordinato sacerdote il 28 agosto 1986 eincardinato nell’arcidiocesi di Kisumu. Dal 1991 al1997 ha studiato per la Licenza e il Dottorato in Dirit-to Canonico presso la Pontificia Università Urbaniana,a Roma.

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Convegno Internazionale di Studi 14-16 Maggio 2012

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La Pontificia Università Urbaniana sta organizzando un convegno scientifico sullasituazione africana attuale dal titolo “In ascolto dell’Africa: contesti, attese,potenzialità”. Il convegno si articolerà in 6 sessioni, su tre diverse tematiche.

La prima verterà sull’Africa del post-colonialismo: dal grido dell’uomo bisognoso di liberazione alla responsabilità per il proprio domani. Successivamente si offriràun quadro della Situazione attuale delle Chiese in Africa cercando di approfondireuna realtà dalla storia complessa e variegata e mettendo a fuoco la varietà di esperienze e di accenti e la multiformità della coscienza religiosa africana.

La seconda tematica avrà come oggetto il Contributo dei centri di studio e ricercaafricani, in particolare degli Istituti Affiliati dell’Università Urbaniana: l’impatto della formazione accademica nel contesto africano, secondo la prospettiva filosofica, quella teologica e quella missiologica.

La terza tematica, dopo i due primi giorni, dovrà misurarsi con il Futuro delle Chiese africane. Tra il coraggio profetico ed il senso di responsabilità che chiede concretezza di scelte e di azioni.

Immaginare questo futuro chiederà anchedi gettare il cuore oltre l’ostacolo e dimisurarsi coraggiosamente efiduciosamente con le possibilità reali. Il fondamento di questo impegno resta pernoi Africae Munus che, quale documentopontificio che conclude un Sinodo, esprimeil livello più alto di sintonia tra il magisteropontificio e quello episcopale.

Info: [email protected]

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PONTIFICIA UNIVERSITÀ URBANIANA00120 Città del Vaticano

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In copertina:Batik africanoKenia, XX secolo