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U Periodico della Pontificia Università Urbaniana ANNO XXXV Maggio 2010 Sottomettersi all’obbedienza dello Spirito 1 rbaniana

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UPeriodicodella PontificiaUniversitàUrbaniana

ANNO XXXV

Maggio 2010

Sottomettersiall’obbedienzadello Spirito

1

rbaniana

Page 2: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

EditorialeSottomettersi all’obbedienza dello Spirito di Don Cataldo Zuccaro . . . . . 1

L’incontroIl Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

Intervista con il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

Vita dell’Università Convegni:

• Il cammino di un secolo: Edimburgo 1910-2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Dalle Facoltà e dagli Istituti

• La catechesi missionaria. A 30 anni dalla fondazione dell’ISCSM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

• Popoli Indigeni e missione: dialogo interreligioso e annuncio del Vangelo oggi in Brasile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

• Secolarizzazione e globalizzazione Dalle teorie filosofiche all’azione pastorale . . . . . . . . . . . . 13

• L’evangelizzazione secondo Matteo Ricci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

Iniziative:

• Incontro con la Roma cristianaSanta Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

La voce degli studenti:

• La vita della Comunità di Castel Gandolfo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Il Master in Comunicazione Sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Voci dal mondoFuori dalle “mura” dell’Università: i 92 istituti affiliati . . . . . . . . . . . 20

Rinnovi delle affiliazioni e visite agli Istituti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

Urbaniana University Press• Novità editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

Tesi di Laurea e Nomine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

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Rivista Quadrimestrale

a carattere informativo

della Pontificia Università

Urbaniana di Roma

ANNO XXXV

Maggio 2010

A cura delCENTRO DI COMUNICAZIONI SOCIALI

DirettoreProf. D. Luca Pandolfi

RedazioneProf.ssa Cecilia Gobbi Prof. Emanuele Di MarcoSr. Irma DominguezAnup GonsalvesJoseph MwanikiAnthony SitumaSr. Roberta Tremarelli

CollaboranoD. Roberto CherubiniSegretario GeneraleP. Marek Rostkowski, omi Direttore della BibliotecaP. Giuseppe Iuliano, sx Direttore Istituti Affiliati

Sede00120 Città del Vaticano

Tel. +39 06.69889662Fax +39 06.69881871

E.mail [email protected]

Grafica, impaginazione e stampa a cura diInprinting srl, Roma

Finito di stampare

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INDICE-MAGGIO-2010

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Sottomettersiall’obbedienza dello Spirito

di Don Cataldo ZuccaroRettore

arrivò a Roma il successivo 9 novembre. Qui prese contatto con il cardinale Fran-

soni, Prefetto di Propaganda Fide e Mons. Brunelli, Segretario della stessa Con-

gregazione. In questo periodo lo troviamo già subito al Pontificio Collegio Urbano,

dove inizio a seguire le lezioni di teologia dogmatica e di morale all’indomani del

suo arrivo a Roma (11 novembre 1846). Ed è ancora nel Collegio Urbano che

Newman si prepara per la sua ordinazione sacerdotale (esercizi dall’8 al 17 a-

prile 1847).

La lezione di Newman, come quella di ogni grande testimone, non si può liqui-

dare in poche battute, Nondimeno vorrei raccogliere una particolare indicazio-

ne della sua vicenda e della sua riflessione che mi trova particolarmente sensi-

bile, ma che è anche utile per questi giorni: l’amore e la fedeltà al Papa e alla co-

scienza morale. Intanto è significativo che la riflessione più matura sul rappor-

to tra coscienza personale e autorità della Chiesa si ha nel periodo cattolico. La

libertà della coscienza non è sinonimo di arbitrio morale, ma necessità di sotto-

mettersi sempre al suo giudizio, dal momento che essa è “il primo vicario di Cri-

sto. È un profeta che ci rivela la verità, un re che ci impone i suoi comandi”. Per

questo “se il Papa parlasse contro la coscienza si suiciderebbe, farebbe crolla-

re il terreno sotto i suoi piedi”. In verità, alla luce della rivelazione, la coscienza

è il vero fondamento dell’autorità del Papa, allo stesso modo in cui “la difesa del-

la legge morale e della coscienza è la raison d’être del Papa” (Lettera al Duca

di Norfolk). Il punto di vista delle osservazioni del cardinale Newman parte, però,

dalla necessità del fedele di sottomettersi all’obbedienza dello Spirito Santo. È

questa arrendevolezza che invera l’immagine evangelica di chi diventa come un

bambino, con una mentalità nuova che Newman chiama child’s mind.

Auguro a tutti di trascorrere un’estate serena, piena di risposo e di soddisfazio-

ni nello spirito.

Isentimenti che accompagnano o-

gni volta la fine dell’anno accade-

mico sono tanti. Tra essi, vorrei

dare voce a quello della gratitudine.

Il primo grazie, quello al Signore, è

motivato da ciascuno di noi in modo

del tutto particolare. Accanto ad esso,

desidero esprimere la mia personale

gratitudine a tutti quanti operano nel-

l’Università e attraverso il loro peculiare

servizio hanno reso possibile lo svol-

gimento ordinato della vita accade-

mica. La gomena è formata da tanti

piccoli fili di canapa che presi singo-

larmente non hanno una grossa resi-

stenza, anzi sono piuttosto deboli. In-

trecciati insieme, però, diventano co-

sì forti da poter tenere le navi ancora-

te al porto.

Vorrei, inoltre, accennare all’attesa

beatificazione di J. H. Newman previ-

sta per il prossimo Anno Accademico

e che la nostra Università accoglie

con la gioia di chi lo riconosce uno dei

suoi ex alunni più illustri. Newman la-

sciò l’Inghilterra il 7 settembre 1846 e

EDITORIALE

1n.1/10 URBANIANA

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Intervista con il Presidente del Pontificio C

L’incontro

“La formazione

si fa in dueluoghi: davanti

alla lavagna

e davanti

al tabernacolo.

”a cura di

Antony Situma e Anup Gonsalves

TRATTI ESSENZIALI

DELLA SUA VITA

Il Cardinale Peter KodwoAppiah Turkson, Presidentedel Pontificio Consiglio della

Giustizia e della Pace; è nato aNsuta Wassaw, diocesi di Sekondi-Takoradi, in Ghana l’11 ottobre1948. Egli Prima di divenire capo

Urbaniana meets the Ghanian-born Cardinal Turkson, the President of the Va-tican dicastery, Iustitia et Pax. Cardinal Turkson, shares his life experience,especially his vocation to priesthood and his life as an archbishop. He alsonarrates the history of evangelization in Ghana. He goes ahead and explainsthe functionality of the Pontifical Council, which he leads. His food for thought:There are two avenues for learning in the Christian context - before the black-board and before the tabernacle.

I

IL CARDINALEKODWO APPIA He il Pontificio Consiglio della

inglese

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minary», in Amisano dal 1962 al1969. La decisione di entrare in se-minario non fu facile perché era in-namorato dello studio delle scienze,della matematica e della fisica. Nel-la città dove fece la scuola primaria,non c’era una parrocchia. C’eraperò una cappella che veniva assi-stita da un prete, che veniva saltua-riamente: dormiva lì dentro, prepa-rava la messa il giorno dopo, cele-brava con la gente e poi ripartiva. Ilgiovane Turkson ammirava molto lepasseggiate mattutine intorno allacappella che faceva questo preteprima della messa.

STORIA DI UNA VOCAZIONE

Un giorno, il giovane Turkson visitòla parrocchia e lì trovò un avviso cheinvitava i giovani e i ragazzi ad in-scriversi al seminario. Fece la do-manda per entrare in seminario.Qualche settimana prima, egli avevapure fatto una domanda per fre-quentare la scuola secondaria dopoaver superato gli esami. Ambedue lerisposte sono arrivate lo stesso gior-no. Egli si trovò di fronte al dilemma.“La vocazione è come una macchi-na, ha bisogno di una piccola cosache la mette in moto e poi viene ge-stita da altre componenti”. Il cardina-le Turkson usa questa immagine perspiegare la sua storia della vocazio-ne. Dall’ammirazione delle passeg-giate che faceva il prete, meditando,incontrando la gente, egli sentì lachiamata del Signore. Lasciò bendue volte il seminario minore per po-ter studiare le scienze, ma lla fine de-cise di cominciare il cammino forma-tivo nel seminario maggiore (St. Pe-ter’s Regional Seminary), in Pedudal 1969 al 1971. Dopo il Seminario,il suo vescovo decise di mandarlo adAlbany negli Stati Uniti per continua-re gli studi. Dal 1971 al 1975 egli pro-seguì con gli studi di teologia pressoil «St. Anthony-on-Hudson», Rens-selaer (State University of New York)ad Albany.

uno ha addirittura fondato la propriachiesa evangelica.Nella località di Tarkwa nella città diSekondi-Takoradi, la città che pro-duce il manganese, lavorava il suopadre. Lì il piccolo Peter K. A. Turk-son frequentò la scuola primaria per10 anni e poi proseguì con gli studisuperiori a «St. Theresa’s Minor Se-

o Consiglio della Giustizia e della Pace

n.1/10 URBANIANA 3

del dicastero Iustitia et Pax è statoArcivescovo di Cape Coast (Gha-na). Il cardinale Turkson è il primoCardinale nativo del Ghana.Egli proviene da una famiglia di 10figli (6 maschi e 4 femmine), oggiprincipalmente di fede cristiana cat-tolica. Qualcuno dei suoi fratelli tut-tavia è protestante evangelico e

PETERA H TURKSONa Giustizia e della Pace

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LO STUDIO E IL MINISTERO

Ricevette l’ordinazione diaconale adAlbany presso i Frati FrancescaniConventuali. Avendo compiuto glistudi, il suo vescovo gli chiese qualecampo di specializzazione vorrebbefare. Il diacono Turkson scelse la Sa-cra Scrittura presso il Pontificio Istitu-to Biblico di Roma. Il 20 luglio 1975venne ordinato sacerdote nella suadiocesi in Ghana nella Cattedrale diSt. Francis De Sales in Cape Coast,dalle mani dell’Arcivescovo JohnKodwo Amissah. Venne assegnatocome insegnante nel St. Theresa’sMinor Seminary. Nel 1976 il neo-sa-cerdote si trasferì in Italia per gli studidi specializzazione al Biblicum. Ter-minato la Licenza, tornò a casa, e dal1981 al 1987 è rimasto professore diSacra Scrittura e Vice-Rettore del«St. Peter’s Major Seminary»; nelcontempo è stato: Docente part-timeall’Università di Cape Coast, nella

Facoltà di Religione (1984-1986); Cappellano ag-

giunto presso l’Uni-versità di CapeCoast (1984-1986);e Docente ospitepresso il Seminario

Maggiore di Anyama in Abidjan(1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fareil dottorato sempre nel campo biblico.Ormai la passione non era più per lescienze ma per la Parola di vita. Pro-prio alla fine di questo impegno ac-cademico, il 6 ottobre 1992, il SantoPadre Giovanni Paolo II lo nominòArcivescovo di Cape Coast. L’arcive-scovo Turkson ricevette l’ordinazioneepiscopale il 27 marzo 1993.

IMPEGNI PASTORALI

In questi anni, l’arcivescovo Turksonha svolto numerosi impegni a livelloecclesiale ed extra-ecclesiale. È statoPresidente della Conferenza dei Ve-scovi Cattolici del Ghana dal 1997 al2005; Cancelliere del Catholic Uni-versity College of Ghana, dal 2002;membro della Pontificia Commissio-ne per il Dialogo tra cattolici e meto-disti, dal 1997; membro del Consigliodella University of Ghana, Legon, dal2001; membro del National Sustai-

nable Developmentdel Ministero

per l ’Am-biente nel

2 0 0 2 ;

L’incontro

membro del Consiglio di amministra-zione del Central Regional Develop-ment Committee nel 2002; membrodel Consiglio di amministrazione delKomenda-Edina-Eguafo- Abrem A-gona Educational Trust Fund; Teso-riere del Simposio delle ConferenzeEpiscopali dell’Africa e del Madaga-scar (SECAM). Ha partecipato viva-mente all’Assemblea speciale per l’A-frica del Sinodo dei Vescovi (1994) ealle Assemblee Ordinarie sulla vitaconsacrata (1994), sull’Eucaristia(2005) e sulla Parola di Dio (2008). Èstato Relatore Generale alla II As-semblea speciale per l’Africa del Si-nodo dei Vescovi (2009). Il 24 ottobre2009, al termine del Sinodo per l’Afri-ca di cui era stato Relatore Generale,il Santo Padre Benedetto XVI lo hanominato Presidente del PontificioConsiglio della Giustizia e della Pace.

A PROPOSITO DELL’AFRICA

Il cardinale Turkson ricorda le paroledel Santo Padre nella sua omeliadurante la messa della chiusura delsinodo. Diceva il Papa “…l’Africarappresenta un immenso ‘polmone’spirituale, per un’umanità che appa-re in crisi di fede e di speranza. Maanche questo ‘polmone’ può amma-larsi. E al momento almeno due pe-ricolose patologie lo stanno intac-cando: anzitutto, una malattia già dif-fusa nel mondo occidentale, cioè ilmaterialismo pratico, combinato conil pensiero relativista e nichilista”. Ilporporato Ghanese afferma che ilprimo sinodo per l’Africa definiva lanatura e l’identità della Chiesa Afri-cana come ‘comunione’; mentre ilsecondo puntava sulla formulazionedella missione della Chiesa Africana:la Chiesa che si riconcilia creando lapace.

IL PONTIFICIO CONSIGLIO

IUSTITIA ET PAXDopo una notevole opera pastora-le nella sua diocesi, Il Papa Bene-detto nel 2009 ha designato ilCardinale Turkson come capodel dicastero Iustitia et Pax. Que-sto organo della Santa Sedeconcepito dal Concilio VaticanoII come “un organismo della

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Chiesa universale... che avrà co-me scopo di stimolare la comunitàdei cattolici a promuovere lo svi-luppo delle regioni bisognose e lagiustizia sociale tra le nazioni”(Gaudium et Spes n. 90). Il PapaPaolo VI lo istituì in 1967.Lo scopo e il mandato del Pontifi-cio Consiglio sono quindi definiti,in modo sintetico e puntuale, nellaPastor Bonus: “Il Consiglio mira afar sì che nel mondo siano pro-mosse la giustizia e la pace secon-do il Vangelo e la dottrina socialedella Chiesa” (art. 142). Il PontificioConsiglio mantiene particolari rap-porti con la Segreteria di Stato,specialmente ogni qualvolta occor-re trattare pubblicamente problemiattinenti alla giustizia e alla pacemediante documenti o dichiarazio-ni (cfr. art. 144).Il card Turkson è coadiuvato da unSegretario, Mons. Mario Toso, Ve-scovo titolare di Bisarcio, e da unSotto-Segretario, la Dott.ssa Fla-minia Giovanelli. Inoltre, c’è unaéquipe di fedeli laici, religiosi e sa-cerdoti che collabora con loro. Co-me organismo della Santa Sede, ilPontificio Consiglio è anzi tutto al

servizio del Papa e collabora congli altri dicasteri della Curia Roma-na. Esso ha molteplici interlocutorie collaboratori, quali le ConferenzeEpiscopali, i diversi organismi na-zionali, tutte le istituzioni o movi-menti internazionali nella Chiesa, idocenti di Dottrina sociale dellaChiesa, il Consiglio Ecumenicodelle Chiese e le associazioni edenti del mondo laico. Ultimamente,sotto la guida del Cardinale Turk-son, sta organizzando vari conve-gni, incontri e conferenze sull’ulti-ma enciclica del Papa, Caritas inVeritate. Si stanno preparando va-rie pubblicazioni con lo scopo difar conoscere e rendere accessibi-le questo insegnamento socialedella Chiesa. Il prossimo grandeimpegno sarà quello di organizza-re il simposio internazionale deidocenti universitari intitolato “Cari-tas in Veritate. Verso un’economiaal servizio della famiglia umana:persona, società, istituzioni” a Ro-ma dal 24-26 giugno 2010. Si stapreparando pure un viaggio in al-cuni paesi d’Africa per presentarel’enciclica Caritas in Veritate.

MESSAGGIO AGLI

STUDENTI D’OGGI

Alla fine del nostro incontro il car-dinale ci ha lasciato un messaggioper tutti gli studenti dell’Urbaniana.Una vocazione – ci ha detto il car-dinale - può iniziare con una pic-cola cosa che sembra insignifican-te, ma senza quel piccolo “starter”la macchina non parte. La piccolacosa insignificante serve per met-terci in cammino, poi si approfon-disce la conoscenza. Bisogna saper passare dall’espe-rienza originaria ad una trasforma-zione e ad una cresita dei motividella scelta. Bisogna sviluppare e far maturaredentro di noi gradualmente i moti-vi dell’essere nella Chiesa comelaico o laica, sacerdote, religiosa oreligioso. Si diviene prima seguacidi Cristo e poi uno/una viene man-dato/a. Non si può esercitare la missionesenza imparare dal maestro, eperciò è necessario conoscerlo.La formazione – ha ribadito cardi-nale Turkson - si fa soltanto in dueluoghi: davanti alla lavagna e da-vanti al tabernacolo.

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Vita-dell’Università

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Convegno della Facoltà di Missiologia

a cura del Prof. Luca Pandolfi

IL CAMMINO DIEDIMBURGO

IIl 2 e il 3 dicembre presso laPontificia Università Urbanianadi Roma si è svolto il convegno:“Il cammino di un secolo. Edim-burgo 1910-2010”. Promossodalla Facoltà di Missiologia ha

voluto celebrare i cento anni dal pri-mo grande convegno internazionaleche ha posto il tema della missione

Portoghese

”A conferência: “ O percurso de um século. Edimburgo 1910-2010 foi organizado pelaFaculdade de Missiologia para celebrar o centenário da primeira grande conferência in-ternacional que definiu o tema da missão e da evangelização no centro da reflexão cris-tã. O convénio iniciou com a saudação do Reitor Prof. Cataldo Zuccaro e S. Em Cardi-nal Ivan Dias da Congregação para a evangelização dos povos e Chanceler da Uni-versidade. Os diversos temas foram apresentados pelos professores das diversas fa-culdades da PUU. Na conclusão da conferência a PUU conferiu ao P. Giuseppe Frizzio Grau de Doutor em Missiologia “Honoris Causa” com a sua experiencia de comu-nhão e fraternidade com o povo Makua em Moçambique.

Le cose possono cambiare.

La comune vocazione di annuncio del Vangelo

in reciproca fraternità ha la forza di scrivere

ancora pagine nuove

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2 e 3 dicembre 2009

Zuccaro e di S. Em. Card. IvanDias, Prefetto della Congregazioneper l’Evangelizzazione dei Popoli eGran Cancelliere dell’Università. Tuttavia, nel 1910, ad Edimburgo, ariunirsi erano fondamentalmenteChiese e società missionarie delmondo protestante ed evangelico.Anche per questo la relazione inau-

gurale del Convegno è stata affidataal Prof. Ermanno Genre, della Fa-coltà Valdese di Teologia. Nel suointervento intitolato: “Il soffio delloSpirito e la realtà missionaria delleChiese” ha sottolineato come LaConferenza di Edimburgo 1910 fupunto di arrivo di un processo inizia-to agli inizi del XIX secolo con i mo-vimenti di “risveglio” che avevanorianimato le Chiese protestanti d’Eu-ropa e d’America e avevano dato vi-ta a numerose iniziative missionariee a nuove forme di volontariato. “Bi-sogna ricordare – ha precisato ilprof. Genre - che la diffusione e lacrescita delle diverse società mis-sionarie aveva sollecitato, a più ri-prese, seminari di studio e occasio-ni di confronto sul futuro dell’attivitàmissionaria, E l’esigenza di fare ilpunto della situazione internaziona-le in seguito al processo di coloniz-zazione dell’Africa e dell’Asia daparte dei paesi europei.” Edimburgoebbe un’organizzazione ecceziona-le e volle focalizzare soprattutto ipossibili cammini comuni per l’espe-rienza missionaria. “Il Comitato – haricordato Genre - scelse 8 temi prin-cipali da sottoporre ai lavori dellaconferenza e per ognuno di essicreò una commissione apposita conl’incarico di produrre il materiale pre-paratorio da inviare ai partecipantiprima dell’apertura della conferen-za. I temi scelti furono i seguenti: 1)portare il Vangelo a tutto il mondonon-cristiano; 2) la Chiesa nel cam-po della missione; 3) L’educazionenei suoi rapporti con la cristianizza-zione della vita nazionale; 4) il mes-saggio missionario nei suoi rapporticon le religioni non-cristiane; 5) lapreparazione dei missionari; 6) labase metropolitana (the home base)della missione; 7) le missioni e i go-verni; 8) la cooperazione e la pro-mozione dell’unità. Una secondadecisione assunta con rigore con-cerneva il metodo di lavoro della

e dell’evangelizzazione al centrodella riflessione cristiana.

Nel primo giorno, il 2 dicembre, “Lamemoria di un evento” è stato il tito-lo della prima parte del convegnomoderata dal Prof. P. Alberto Trevi-sol, della PUU che ha visto il salutodel Magnifico Rettore Prof. Cataldo

7n.1/10 URBANIANA

UN SECOLO1910-2010

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Conferenza: nessuno spazio a di-scussioni dottrinali o relative ai di-versi ordinamenti ecclesiastici.” L’o-biettivo di questa grande riunioneecumenica protestante fu non quel-lo di arrivare a ricongiungimenti teo-logici ma di elaborare strade comu-ni e fraterne per l’annuncio del van-gelo. Questo stimolò anche la ChiesaCattolica, come ha ricordato laProf.ssa Sandra Mazzolini, eccle-siologa, della PUU, intervenuta co-me respondent dopo la relazione diGenre. In qualche modo è la com-plessiva esperienza missionariadella Chiesa Cattolica che vienecoinvolta in un progressivo ripensa-mento, sia a livello teoretico che a li-vello pratico. Tutto sfocerà nel Con-cilio Vaticano II con le sue apertureal cammino ecumenico e l’avvia-mento di uno stile missionario indialogo con il mondo e le culture deipopoli. La seconda parte della gior-nata ha visto infatti interventi chehanno definito con chiarezza le sfi-de della missione evangelizzatriceoggi in un mondo complesso, glo-balizzato e sicuramente post-colo-niale. La voce dell’Asia attraverso ilprof. P. Augustine Mulloor, indiano,e quella dell’Africa attraverso il Prof.Francis Anekwe Oborji, nigeriano,hanno indicato le strade di una nuo-va consapevolezza di queste giova-ni chiese in un periodo dove l’euro-centrismo della cultura, del potere eanche della chiesa perdono via viadi senso. Del medesimo avviso icontributi dei moderatori del diabat-

tito: il Prof. Kipoy Pombo, del R.D.del Congo, preside dell’Istituto Su-periore di Catechesi e SpiritualitàMissionaria della PUU, e il Prof. In-dunil Kodithuwakku, Sri Lanka, do-cente alla PUU. Nel pomeriggio siail professor Carmelo Dotolo che ilprof. Gianni Colzani, entrambi do-centi della Facoltà di Missiologiadella PUU, hanno analizzato la ne-cessità di “camminare in un mondoin divenire”: percependo questomondo come una realtà da discer-nere e con il quale dialogare. LaChiesa cattolica è sempre più chia-mata verso “una missione postcolo-niale e postmoderna”, cioè versouna missione che sa di non poter edover contare con sorpassate o in-giuste strutture di dominio colonialee violenza epistemologica. La mo-dernità ha emancipato i pensieri e ipercorsi degli uomini oltre le narra-zioni sicure di un recente passato.L’oltre che ci aspetta deve vedere laChiesa impegnata in un camminosegnato dalla credibilità e dall’an-nuncio serio e dialogico della veritàe della speranza.

Il secondo giorno, il 3 dicembre, alcentro della riflessione si è posto ilruolo e il cammino concreto dellaChiesa e delle Chiese verso un an-nuncio comune e fraterno del Van-gelo, in dialogo con le culture e le re-ligioni del mondo. Il Prof. Alessandro Dell’Orto, antro-pologo, della PUU ha guidato l’in-tenso dibattito che visto gli interven-ti ricchi e competenti di Sua em. Il

cardinal Walter Kasper, Presidentedel Pontificio Consiglio per la pro-mozione dell’unità dei Cristiani e ilprof. Edoardo Scognamiglio, esper-to di dialogo islamo-cristiano. Al cen-tro degli interventi l’indicazioni diquali possono essere oggi le sfideineludibili del cammino delle chiese:cioè lo sforzo per l’unità e una mis-sione che passi dall’essere un’espe-rienza di alcuni e di alcune élites al-la responsabilità comune della mis-sione.“Immaginare la Chiesa di domani:quale rapporto con Dio e con l’uo-mo?” è stato poi il tema trattato dalProf. Piero Coda, filosofo e teologo,Preside dell’Istituto UniversitarioSophia di Loppiano e dalla Prof.ssaDonatella Scaiola, biblista, dellaPUU. Si trattava infatti di mettere afuoco quale chiesa per questa rin-novata ed ecumenica sfida missio-naria. Il prof. Coda ha ribadito lacentralità della qualità delle relazioniumane come via per ogni discorsomissionario ed ecumenico. la Chie-sa è chiamata oggi ad una definitivasvolta comunionale, già annunciatadal Concilio, e ad una svolta dialogi-ca, all’interno come all’esterno di es-sa, nelle strutture come nelle rela-zioni immediate o mediate. Il fonda-mento biblico di questa svolta – haricordato la prof. Scaiola - richiamala dinamica ecclesiale di ogni suorinnovamento che è quella del ritor-no fedele alle origini e all’esperienzafondante del vangelo di Gesù di Na-zaret, il Cristo, morto e risorto. Gesùaveva a cuore il regno di Dio pensa-

Vita-dell’Università

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da sinistra: prof. P. Coda, prof. E. Scognamiglio, card. Walter Kasper, prof. A. Dell’Orto

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to non come avvento di una nuovaesperienza politica e teocratica connuovi signori e sudditi, né come fu-ga escatologica verso un oltre spiri-tuale. Il regno di Dio è pensato nellaprospettiva profetica e alternativa diuna famiglia di fratelli e sorelle, “unacomunità alternativa alla logicamondana. Come dice G. Lohfink: «IlRegno di Dio [...] è legato a un po-polo concreto, al popolo di Dio [...].Nella misura esatta in cui il popolo diDio si lascerà afferrare dalla signoriadi Dio, si trasformerà in tutte le di-mensioni della sua esistenza. Di-venterà una società alternativa. Ilche non vuol dire: uno stato teocra-tico; ma una famiglia di fratelli e so-relle» (Gesù come voleva la sua co-munità? La chiesa quale dovrebbeessere, Edizioni Paoline, CiniselloB. 1987, 101).”Un esperienza di comunione e fra-ternità è stata ed è quella portataavanti da P. Giuseppe Frizzi e alcu-ni esponenti del popolo Makua inMozambico. Un dialogo culturale ereligioso dove la missione e l’evan-gelizzazione incontrano la sapienza,l’arte e le vicende di un popolo, iMakua, e insieme decidono di co-struire una storia comune. Questavicenda e i materiali etnologici emissiologici che l’hanno caratteriz-zata, sono stati presentati nella faseconclusiva di questa ultima giornatadi studio. A conclusione del Conve-gno infatti, a p. Frizzi, già dottore inscienze bibliche, l’Università Urba-niana ha deciso di conferire la Lau-rea di Dottore in Missiologia “Hono-ris Causa”. Estremamente significa-tiva l’esperienza di P. Frizzi che nel-la sua relazione ricordava come unaforte esperienza fu data dall’inver-sione di ruolo e di postazione che lasituazione politica del Mozambicoche lui incontrò, provocò nella delladinamica della missione: “inversionedi ruolo che un vecchio catechistamakua-scirima riassumeva così inuna assemblea diocesana: primal’uccello del miele, Xapi, era il mis-sionario e noi al suo canto lo segui-vamo fino a giungere al vangelo, orail xapi siamo noi che al nostro cantoguidiamo il missionario al miele, alla

scoperta delle nostre radici e iden-tità più genuine e autentiche. Il mis-

sionario non è più all’avanguardia,ma in una posizione di retroguar-

dia, il missionario non è più prota-gonista e protologista, annunciatorediretto, ma questa posizione passaal popolo di Dio, alle comunità mini-steriali (così sono denominate inMozambico) che si radunano perannunciare e celebrare la loro fede.In posizione di retroguardia, da testi-mone e non da annunciatore diretto,il missionario deve ora fornire queimezzi necessari perché l’avanguar-dia ecclesiale possa adunarsi perpregare, per annunciare e celebrarela Parola e i sacramenti.”. A questeed altre aprole profetiche, provocan-ti, alternative hanno fatto eco le ri-flessioni del Prof. Steffen e del Prof.Trevisol della PUU, sul superamen-to di una missione paternalista edeurocentrica. In conclusione, il prof.Luciano Meddi, catecheta sempredella PUU, ha fatto sintesi delle duegiornate e ha evidenziato quale co-raggio dei discepoli e quali provoca-zioni della storia oggi interrogano laChiesa. Una frase pronunciata dalprof. Genre nella prima relazione delConvegno può ben chiudere questabreve presentazione.“Ricordare Edimburgo 1910 signifi-

ca credere che le cose possonocambiare e che l’esperienza vissutainsieme nella comune vocazione diannuncio del Vangelo e in reciprocafraternità abbia la forza di scrivereancora pagine nuove, perché la fra-ternità vissuta in Cristo è forza dina-mica e trasformatrice, non si seccacome l’inchiostro delle penne che fir-mano i documenti.”

Convegni e iniziative

9n.1/10 URBANIANA

D. Scaiola

L. Meddi

A. Mulloor

E. Genre

F. OborjiP. Steffen

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Vita-dell’Università

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Dalle Facoltà e dagli Istituti - Trent’anni di fondaz

Spagnolo

“”

Verbi che danno forza

all’azione missionaria: annunciare, stupire,

provocare,testimoniare, educare,

comunicare, mass-mediare

El 27 de abril el “Instituto de Catequesis y Espiritualidad Misionera” ha querido festejar sus30 años de fundación con una jornada de Estudio dedicada a “Una Renovada ConcienciaMisionera”. En la mañana ha estado la ponencia del Prof. Luciano Meddi que ha hecho unbalance del camino de la catequesis y del Instituto en estos 30 años, y el Prof. Carlo Nan-ni que ha hablado de la formación de la persona en el contexto multicultural. Por la tardese han presentado los trabajos realizados por las alumnas y alumnos del Instituto de Cate-quesis de Roma e di Castel Gandolfo. Este jornada de estudio ha ayudado a poder poneren palabras las urgencias que como Iglesia Misionera estamos llamados a afrontar.

In occasione dei 30 anni dell’I-stituto Superiore di Catechesie Spiritualità Missionaria, il 27aprile si è svolta presso l’Ur-baniana una giornata di studiosulla catechesi missionaria

per una rinnovata coscienza mis-sionaria. Nella mattinata, dopo l’in-troduzione del Preside Prof. KipoyPombo, abiamo avuto la relazionedel prof. Luciano Meddi dell’Uni-versità Urbaniana e del Prof. Car-lo Nanni, Rettore dell’UniversitàSalesiana.

Il prof. Meddi ha fatto un bilanciosul cammino della catechesi e del-l’Istituto in questi 30 anni, sottoli-neando come la catechesi è cam-biata nel corso del tempo e cer-cando di dare una definizione a ciòche è la catechesi missionaria. «LaCatechesi Missionaria di questi an-

PER UNA COSCIENZAMISSIONARIARINNOVATA

di Sr. Roberta Tremarelli

L. Meddi C. Nanni

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dazione dell’ISCSM

ni si è dedicata soprattutto al temadi come suscitare la fede e del suosviluppo nella vita del credente…La riflessione ecclesiale da una par-te spinge la catechesi verso unamaggiore responsabilità evangeliz-zatrice, dall’altra ad occuparsi mag-giormente della interiorizzazionedel messaggio». Oggi è fondamen-tale nella catechesi missionaria ladimensione antropologica: «…en-trare in contatto con le diverse for-me di esperienza religiosa dellenuove generazioni e riconoscereciò che c’è di buono e bello in esseper poter instaurare un dialogo spi-rituale». Nella sua relazione ha evi-denziato i verbi che danno forza al-l’azione missionaria: annunciare,stupire, provocare, testimoniare,educare, comunicare, mass-media-re, questi impegnano non solo lamente e il cuore dei credenti ma tut-ta la loro vita. Il prof. Meddi ha con-cluso il suo intervento con una seriedi prospettive future tra cui ha evi-denziato la necessità di tener contooggi dei non-luoghi e dei nuovi luo-ghi in cui si attuano ormai la mag-gior parte dei processi di socializza-zione. Il prof. Nanni ha fatto un interventosulla formazione della persona nelcontesto multiculturale, iniziando apresentare le diverse tipologie dimulticulturalità e distinguendole inetnica, virtuale, interna ed inter-ge-nerazionale. Oggi in una societàglobalizzata tutto rischia di slittarenell’individualismo. Se tutto diventa-to “io”, soggettività assoluta, chespazio c’è per il “noi”? È necessarioarrivare ad «una prospettiva peda-gogica e dialogica della formazionemulticulturale e questo significamettere al centro non le culture, male persone con la loro cultura. È im-portante il processo educativo pergiungere ad un’adeguata identitàpersonale, in cui si riesca a fare lasinfonia dei molti sé». Il prof. Nanniha sottolineato la necessità e l’ur-

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POPOLI INDIGENIE MISSIONEDialogo interreligioso e annuncio del Vangelo oggi in Brasile

26 gennaio 2010- Seminario per studenti e docenti

Martedì 26 gennaio 2010, presso l’Aula XXIX della Facoltà di Missiologiasi è svolto un seminario per studenti e docenti sul tema dell’Evangeliz-zazione tra i popoli indigeni del Brasile. Tra i professori dell’Università Ur-baniana erano presenti la prof.ssa Tiziana Longhitano e il Preside dell’I-SCSM prof. Kipoy Pombo oltre al prof. Silvonei Protz dell’Università Gre-goriana. Dal Brasile, erano con noi Saulo Ferreira Feitosa, Edilene Be-zerra Pajeù e Manoel Uilton dos Santos. Ha moderato l’incontro il Prof.Luca Pandolfi, docente di Antropologia culturale e Sociologia della reli-gione presso la nostra Università. Saulo Ferreira Feitosa è membro delConsiglio Indigenista Missionario – Cimi dal 1983 e dal 2007 rappresen-ta questa istituzione nella Commissione Nazionale di Politica Indigenista– CNPI, organo del Ministero della Giustizia. Oltre all’attività di indigeni-sta, lavora come ricercatore presso la Cattedra UNESCO di Bioetica al-l’Università di Brasilia. E’ inoltre membro titolare della Commissione Bra-siliana di Giustizia e Pace dei Vescovi Brasiliani (www.cimi.org.br). Edi-

lene Bezerra Pajeù è una leader del popolo indigeno Trukà, all’internodelle cui terre ancestrali sono in corso dal 2007 i lavori di costruzione delcanale Nord della trasposizione del fiume São Francisco, sotto il controllodell’Esercito Brasiliano. Professoressa indigena, è membro della Com-missione di Professori Indigeni del Pernambuco – COPIPE, e dellaCommissione Nazionale dei Professori Indigeni, legata al Ministero del-l’Educazione. Manoel Uilton dos Santos, leader del popolo indigenoTuxà, le cui terre ancestrali sono state sommerse a causa della costru-zione della diga di Itaparica, è coordinatore generale dell’Articolazione deiPopoli e delle Organizzazioni Indigene del Nordest, Minas Gerais e E-spírito Santo (APOINME). Militante del movimento indigeno brasiliano edifensore della causa indigena e del fiume São Francisco.La causa della giustizia, la salvaguardia dei Diritti Umani e la difesa del-l’ambiente divengono, nell’azione missionaria, un’esperienza capace diportare la realtà ecclesiale oltre la compagnia e la vicinanza con i popo-li indigeni. Queste dimensioni sono anche l’occasione per un dialogo in-terreligioso e filosofico sull’uomo e sul creato. Allo stesso tempo diven-gono uno spazio di testimonianza cristiana e di evangelizzazione.

n.1/09 URBANIANA

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Vita-dell’Università

genza di essere abilitati alla relazio-ne e al vivere nel contesto, vistoche ormai c’è un’interdipendenzaper tutto e per tutti: non cresciamoe non viviamo da soli, isolati, maall’interno di un noi ampio e inter-connesso.

La novità della giornata si è avutanel pomeriggio quando c’è stata lapresentazione dei lavori svolti nelmese precedente dalle studentes-se e dagli studenti dell’Istituto Su-periore di Catechesi e SpiritualitàMissionaria, della sezione di Ro-ma e di quella di Castelgandolfo.Questo Convegno è stato quindipreparato non solo dai relatori edai professori, ma anche dagli stu-denti che hanno condiviso le pro-prie esperienze e il proprio baga-glio culturale, in particolare rispet-to a 4 Focus così distinti: Bilancioe prospettive della catechesi mis-sionaria; Quale persona formiamoper quale missione; Formazione

umana e catechistica in contestomulticulturale; La catechesi e lacoscienza missionaria nei territoridi missione. I quattro Focus sonostati animati rispettivamente daiProff. Paluzzi, Valero, Pandolfi eLonghitano. È stata una giornatalunga ma molto interessante, riccadi tanti stimoli e di tante personeche hanno cercato di costruire in-sieme qualcosa a partire da séstessi, dalle realtà di origine e fa-cendo anche riferimento agli studiche stanno svolgendo. Con questa esperienza di lavoroabbiamo potuto dimostrare l’im-portanza e la ricchezza che portail soffermarsi nella vita, per poterriflettere e valutare come stiamocamminando come ISCSM e qua-le sfida che ci aspetta nel futuro.

Questa giornata di studio ci haaiutato a tematizzare le urgenzeche come chiesa missionaria sia-mo chiamati ad affrontare:

• Una catechesi missionaria chia-mata ad un continuo aggiorna-mento antropologico, preoccupatadelle persone e non soltanto deicontenuti della fede. • Una catechesi che aiuti le perso-ne a maturare e testimoniare lapropria fede e in cui siano fonda-mentali la testimonianza, la rela-zione e la comunicazione.

Una catechesi autentica non puònon essere missionaria. Suo com-pito fondamentale è quello di aiu-tare ogni comunità e i singoli bat-tezzati a scoprire la propria voca-zione missionaria e a viverla inuna dimensione ecclesiale-comu-nionale. Ringraziamo il presidedell’ISCSM prof. Kipoy e tutti colo-ro che hanno organizzato la gior-nata di studio dando agli studentil’opportunità di collaborare e inte-ragire per la riuscita dei lavori.Grazie!

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S. Paluzzi J. Valero Cárdenas L. Pandolfi T. Longhitano

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L’EVANGELIZZAZIONE SECONDO MATTEO RICCIIn occasione del IV centenario della morte del gesuita Matteo Ricci, il Centro Studi Cinesi della Pontificia Università Ur-baniana, ha proposto un interessante confronto con una delle massime autorità europee nel campo della Sinologia, scien-za che studia il mondo culturale cinese, la sua storia e la sua relazione con le altre culture del mondo. Lunedì 8 marzo, pres-so l’Aula Magna dell’Università Urbaniana abbiamo ascoltato così la Lectio Magistralis del professor Nicola Standaert, Or-

dinario di Sinologia all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e uno dei maggiori esperti internazionali sui contatti esul rapporto tra la cultura cinese e la cultura europea. L’incontro, introdotto dal Prof. Alessandro Dall’Orto ha visto la presenzae l’intervento del Porf. Cataldo Zuccaro, Rettore della PUU e del Prof. Benedict Kanakappally, Decano della Facoltà di Mis-siologia. Dal Prof. Standaert, in particolar modo, è stata approfondita la figura di Matteo Ricci e del suo metodo di dialogoe annuncio della fede cristiana nel contesto cinese. “Come si può raccontare la storia di Matteo Ricci nel 2010? – ha scrit-to il prof. Standaert – Negli ultimi anni nella storiografia si è molto sviluppata l’attenzione sui contatti e le influenze tra le cul-ture, interrogandosi sulla prospettiva da cui bisogna guardare al missionario: dalla propria prospettiva o dalla prospettiva del-la cultura ricevente? Osservando l’azione di Matteo Ricci in Cina è possibile individuare quattro caratteristiche di quello cheè stato etichettato come il «metodo-Ricci»: 1) una «politica di adattamento» alla cultura cinese; 2) la diffusione ed evange-lizzazione «dall’alto verso il basso»; 3) la propagazione indiretta della fede usando la scienza e la tecnologia europee; 4) l’a-pertura e la tolleranza verso i valori cinesi. Tuttavia questo metodo e queste caratteristiche sono state presentate troppo spes-so come il risultato e l’effetto dell’Io, trascurando l’influenza dell’Altro. Questo Altro è l’interlocutore cinese. Ovvero la storia,la cultura, le tradizioni, la religiosità cinesi. Il ruolo di questo Altro, nella formazione dell’identità di Ricci, è importante tantoquanto l’attività dell’Io di Ricci. Si potrebbe anche affermare che l’Altro ha reso possibile che Ricci diventasse chi è di-

ventato. Senza l’Altro, questo non sarebbe stato possibile”.

Per ulteriori informazioni di veda il blog del Centro Studi Cinesi hanxueurbaniana.blogspot.com

13n.1/10 URBANIANA

Lasciarsi interrogare dallasecolarizzazione e dallaglobalizzazione significadover dare una risposta,attraverso il colloquio teo-

logico, ad un’enorme mole di pro-blemi che si sono verificati intorno aquesti due grossi fenomeni; significainoltre coinvolgersi come comunitàecclesiale per poter dare delle rispo-ste agli interrogativi che ne sonoscaturiti. Ne hanno discusso il 29aprile scorso il prof. Antonio Ruccia,docente di Teologia Pastorale dellaPontificia Università Urbaniana diRoma e il prof. Rocco D’Ambrosio,docente di Filosofia politica pressola Pontificia Università Gregorianadi Roma.Con l’avvento del pensiero legatoall’idea della morte di Dio che hapervaso la cultura della fine Secoloscorso, il fenomeno della secolariz-

zazione ha creato un vuoto nella ri-cerca del trascendente fino “ad in-ventarsi” un uomo tutto votato all’in-differenza e poco incline nella sco-perta di ideali. Capire la secolarizza-zione prima e la globalizzazione do-po, vuol dire cercare di ridare unsenso alla vita dell’uomo partendodall’immanenza del suo vivere e so-prattutto puntando a proiettare il suovivere non nella logica del riduzioni-smo in cui sembra essere precipita-to, ma soprattutto ridandogli un sen-so in prospettiva trascendente.I due fenomeni richiamano seria-mente l’agire pastorale della Chie-sa. Se l’azione pratica dell’agire ec-clesiale tentasse di tergiversare suquesti fenomeni si ritroverebbe anon poter dare mai una risposta.Inoltre proprio perché si tratta di fe-nomeni di massa è necessario lavo-rare a fianco di chi pensa e agisce

SECOLARIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONEDalla teoria filosofica all’azione pastorale ecclesialeColloquio presso la Pontificia Facoltà Teologica Urbaniana di Roma - 29 aprile 2010

esattamente in questa direzione esuccessivamente delineare in alter-nativa un percorso di fede, soprat-tutto un itinerario comunitario in gra-do di coinvolgere tutti senza trala-sciare alcuno. Tutto ciò richiama la comunità ec-clesiale a scelte che non possonoessere solo ed esclusivamente ruo-tanti intorno ad una sacramentaliz-zazione sia nei paesi occidentali chein quella in via di sviluppo o addirit-tura quelli ruotanti intorno ad un’e-conomia di sopravvivenza. L’azionepastorale appare necessariamentevotata alla missionarrietà di tutta laChiesa e richiede nuove strategie diimpostazione nelle e delle diversecomunità.

* Direttore della Caritas della Diocesi di Bari-Bitonto. Docente di Teologia Pastorale pres-so la Pontificia Università Urbaniana di Ro-ma e la Facoltà Teologica Pugliese di Bari.

A cura del Prof. Don Antonio Ruccia*

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Vita-dell’Università

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“”

Una via lucisguida gli occhi e i passi dei fedeli

verso i luoghi

dell'epifania di Dio

l nostro viaggio alla scopertadella chiese di Roma approdaora all’epoca contemporaneacon la chiesa dedicata a SantaMaria Madre del Redentore si-tuata nel quartiere periferico di

Tor Bella Monaca. La chiesa fuinaugurata nel 1987, è stata pro-gettata dall’architetto Pierluigi

a cura della Prof.ssa Cecilia Gobbi

Dalle Facoltà e dagli Istituti - Incontro c

A TOR BELLA MONACA LSANTA MARIA MADRE D

francese

IL’église de Saint Marie Mère du Rédempteur se trouve dans le quartier de Tor BellaMonaca, à Rome. L’église, imaginée par l’architecte Pierluigi Spadolini, avec l’aide del’artiste Mario Ceroli, a été inaugurée en 1987. Sa forme extérieure est particulière:deux pinacles qui s’élèvent vers le ciel représentent les mains jointes qui prient.Dans l’église, au dessous de la grand croix en ligne, on voit deux fameux et bien-aimés religieux contemporaines: Mère Teresa de Calcutta et Giovanni Paolo II, aussileurs sculptures sont en ligne.

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Spadolini, coadiuvato dall’inge-gnere Riccardo Morandi, che haideato la copertura, e dall’artistaMario Ceroli responsabile delledecorazioni interne.Esternamente la chiesa si presen-ta come una tenda con una basemolto larga che si innalza verso ilcielo restringendosi sempre più, fi-

no a trasformarsi in due pinnacoliche puntano verso l’alto. Dal pun-to di vista teologico essa rappre-senta il luogo dove la multiformecomunità cristiana si raccoglie perinnalzare una sola voce a Dio conpreghiere invocate all’unisono. Eproprio le preghiere sembrano raf-figurate nei due slanciati pinnaco-

li: stilizzazione di due mani giuntein preghiera. Questa chiesa non èsovrastata da una croce materiale,ma da una croce fatta di luce, in-fatti un particolare accorgimentotecnico fa in modo che i due pin-nacoli traccino, verso la loro som-mità, la forma di una croce, visibi-le solo quando la luce del sole laattraversa. Un ampio spazio anti-stante fa da ingresso all’edificiosacro.All’interno il contrasto tra un mate-riale freddo, qual è la pietra dellastruttura, e il caldo legno degli ar-redi, progettati e realizzati da Ma-rio Ceroli, evidenzia questi ultimicome veri luoghi liturgici simboli-camente pregnanti e non semplicesuppellettile o mobilio necessarioallo svolgimento di un rito. Tutta lachiesa è ricca di simbologia. Espri-mendo la teologia liturgica delConcilio Vaticano II, i luoghi dellachiesa testimoniano che il Signoreè presente già nell’assemblea ra-dunata.Anche all’interno della chiesa la lu-ce solare ha un ruolo importante,essa inonda ogni cosa. Domina sututto l’imponente crocifisso altoben 15 metri e messo in rilievo dal-la luce che lo irradia dall’alto e dauna finestra stretta e lunga postadietro di esso. Riprendendo un’an-tica simbologia, la croce non è rap-presentata da due legni incrociati,ma da un albero stilizzato e il croci-fisso non è raffigurato morto o ago-nizzante, ma, come nell’antica ico-nografia orientale, è vivo, quasi se-duto sulla croce come fosse un tro-no. Le braccia spalancate abbrac-ciano tutta l’umanità e effondono sudi essa il dolce frutto della croce-al-bero: la salvezza.Ai piedi della croce ci sono due fi-gure: secondo la narrazione evan-gelica sono Maria e Giovanni (Gv19, 25-27), ma qui l’artista ha vo-luto attualizzare la scena metten-do come compagni e testimoni

1115n.1/10 URBANIANA

o con la Roma cristiana

A LA CHIESA DIE DEL REDENTORE

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della crocifissione due nostri con-temporanei. Nell’uomo è facile ri-conoscere il profilo di papa Gio-vanni Paolo II, con il tipico zuc-chetto sul capo e nella mano uncartiglio con il titolo dell’enciclicaSollicitudo rei socialis; nella don-na riconosciamo madre Teresa diCalcutta con indosso il suo sari (lesue suore assistono i poveri delquartiere). I due nostri amati con-temporanei fungono da interces-sori tra noi e Gesù.Il percorso che porta il fedele, at-traverso la navata centrale, versol’altare e la croce è illuminato di-rettamente dalla luce del sole cheentra prepotentemente dalla gran-de finestra: una via lucis guida gliocchi e i passi dei fedeli verso iluoghi dell’epifania di Dio. I posti dei fedeli convergono versol’altare che è situato sotto il croci-fisso, entrambi sono proprio sul-l’asse centrale della chiesa e si ri-chiamano reciprocamente. L’alta-re non è sul fondo dell’aula liturgi-ca, ma proteso in mezzo all’as-semblea. Esso è a forma di navi-cella per richiamare l’immaginedella chiesa come nave che navi-ga nel mare della storia, in mezzo

Vita-dell’Università

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ai popoli.Ai lati dello spazio presbiteralestanno il pulpito (a sinistra) e ilfonte battesimale (a destra). Ilpulpito non è un semplice leggio,ma un vero e proprio luogo, visibi-le ed elevato, destinato esclusiva-mente alla proclamazione dellaParola del Signore. Le colonneche lo sostengono sono tutte di-verse. Una foresta di alberi dissi-mili in cui uno solo trionfa, dive-nendo sostegno per il libro dellaParola: è la foresta inestricabiledelle nostre parole, bisognose diquella sola Parola che dà sensopieno e risposte profonde alle do-mande dell’esistenza.Il fonte battesimale è un’autenticafontana. La vasca raccoglie l’ac-qua zampillante dalla sommità diun globo marmoreo che la sovra-sta. Il globo indica che l’annunciodella salvezza e la chiamata alBattesimo sono rivolti a tutto ilmondo, gli intarsi marmorei poli-cromi significano la ricchezza e lavarietà delle genti, delle culture,delle nazioni e dei continen-ti, tutti chiamati all’unica fe-de dall’unico Salvatore.Al fonte si richiama la forma

delle acquasantiere poste all’in-gresso:il cristiano entra in chiesacome figlio di Dio e fa subito me-moria, con l’acqua e con il segnodella croce, del sacramento chel’ha reso tale.Sulla destra, piuttosto nascostodall’area presbiteriale, sta il taber-nacolo (dal latino tabernaculum,cioè tenda): un piccolo tempio, sulquale si effonde la luce naturaleproveniente dall’alto. Sulla portadel tabernacolo scorgiamo il Si-gnore che porge il pane, sui lati fi-gure di angeli e di uomini. E’ il luo-go nobile dove viene custodital’Eucaristia fuori della messa perla comunione degli ammalati, l’a-dorazione e la preghiera persona-le. La lontananza dal presbiterionon è segno di minore importan-za, ma serve a garantire uno spa-zio proprio per l’orazione (si noti-no i banchi orientati al tabernaco-lo), perché la chiesa sia semprecasa di preghiera: durante lamessa con la centralità dell’altare,fuori di essa si evidenzia il taber-nacolo, là dove è sempre real-mente presente Cristo, in “corpo,sangue anima e divinità”. La Lam-pada, sempre accesa , è il segnodi questa presenza. In ogni luogo della chiesa vedia-mo volti di angeli che ci scrutano:ad esempio sono sulle basi dellepiattaforme che accolgono l’altaree il tabernacolo. Sono loro che,secondo la visione dell’Apocalis-se, circondano il Trono di Dio ac-clamando il Signore.

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17n.1/10 URBANIANA

La voce degli studenti

“Il Collegio Mater Ecclesiae eFoyer Paolo VI è situato a CastelGandolfo (RM) è una comunità in-ter-congregazionale costituita at-tualmente da 108 Suore studen-

tesse e 3 Madri responsabili, ve-nute dei quattro continenti: Africa,Asia, America e Oceania. La co-munità vede la presenza di suoreprovenienti da sedici paesi del-l’Africa, tre paesi dell’America La-tina, uno dell’Oceania e sette

dell’Asia.

In tutto, sono settantano-ve le Congregazioni religiose pre-senti.Questo ci fa vedere come la diver-sità di cultura, paese e tradizione

sia una ricchezza e ci aiuti a vive-re l’unità della Chiesa universale.In questa diversità ognuna condi-vide il suo meglio, nei diversi doniche Dio ci ha dato per vivere la vi-ta comunitaria internazionale, co-me una vera famiglia cristiana efraterna.

All’interno della nostra comunità sisvolgono differenti attività come lapreghiera comunitaria e persona-le, il lavoro dei gruppi internazio-nali o di lingua, il pasto in comunee lo studio. I gruppi internazionali,composti di 10 suore di diversipaesi, sono un’occasione di amici-zia e di apprendimento della diver-sità; i gruppi lingua permettonouna più facile condivisione pur sesi proviene da diversi paesi. Rin-graziamo Dio per l’opportunità checi ha dato tramite Propaganda Fi-de di venire qui a Roma per la no-stra formazione: possiamo viverecosì questa esperienza di vita Re-ligiosa internazionale dove ognu-na con il suo carisma, che è undono dello Spirito Santo, dà il suocontributo alla stessa comunità.L’obiettivo di tutte però è l’unio-ne con Dio e il servizio ai fratel-li. Vogliamo ringraziare anche i

nostri professori dell’Urbaniana,dell’Istituto di Catechesi e Spiritua-lità Missionaria, che anche venen-do fino a Castel Gandolfo, fanno losforzo di darci le loro conoscenzecon gioia e amore.

A cura di Sr. Fabiola Nzimaro

LA VITA NEL COLLEGIO“MATER ECCLESIAE”FOYER “PAOLO VI”

Diversi doni che Dio ci

ha dato per vivere lavita di una comunità

internazionale

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comunicazioneinterculturamissione

Master di I Livello in Comunicazione Sociale nel contesto Interculturale e Missionario

ROMA - Anno Accademico 2010/2011

Il Master di I Livello inComunicazione Sociale nel contestoInterculturale e Missionario,promosso dalla Pontificia UniversitàUrbaniana, si propone di formareprofessionisti nel mondo dellacomunicazione sociale e dei mezzi dicomunicazione di massa.

Il Master è rivolto in particolar modo agiovani religiosi o laici che intendonooperare in ambiti caratterizzatidall’impegno missionario, dallamulticulturalità e dal dialogo interreligioso.

L’obiettivo è fornire loro le conoscenzeteoriche, etiche, socio-antropologiche edecclesiali per la realizzazione e lagestione di un mezzo di comunicazione dimassa. Allo stesso tempo si intende fornirecompetenze pratiche circa le logiche diproduzione, realizzazione e gestioneeconomica di un Periodico, un Network,un Ufficio stampa, un Programma Radio oTV, un Video documentale, in contestiinterculturali, di scarse risorse e digitaldivide.

Il Master ha una durata di tredici mesi, daottobre 2010 a novembre 2011, eattribuisce 90 crediti formativieuropei (ETCS). Si articola in 384 ore dilezioni frontali e seminari e in 168 ore dilaboratorio.

Nella prima parte del programma lelezioni saranno comuni, in seguito ognistudente potrà scegliere il suo profilo dispecializzazione tra:

• Profilo Stampa e ComunicazioneIstituzionaleufficio stampa, corrispondente agenziao periodico

• Profilo ComunicazioneAudiovisiva e Multimedialeoperatore e autore Radio, Tv, Web

Durante i mesi estivi e autunnali del 2010è previsto uno stage di almeno 100 orepresso i Media partners del Master o altriMedia accreditati.

PONTIFICIA UNIVERSITAS URBANIANA www.radioinblu.it

Realizzato in collaborazione con CEI - Ufficio Cooperazione Missionaria

Page 21: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

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CORSI• Comunicazione interculturale: un approccio

socio-antropologico• La comunicazione umana: filosofia e letteratura

interculturale• Teologia della missione e comunicazione

interculturale• Economia dei media e marketing etico• Teoria e tecniche del linguaggio televisivo I• Teoria e tecniche del linguaggio radiofonico, I• Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico, I • Teoria e tecniche del linguaggio Web, I

LABORATORI• Laboratorio di linguaggio radiofonico, I• Laboratorio di linguaggio giornalistico, I• Laboratorio produzione video, I• Laboratorio di linguaggio Web, I

CORSIArte sacra, semiotica e simbologia cristianaEtica della comunicazione socialePastorale della comunicazionePedagogia interculturaleEconomia dei Media e Comunicazione valorialeTeoria e tecniche del linguaggio Web, II

LABORATORILaboratorio di linguaggio Web, II Laboratorio comune Il Teatro: origini dell’evento comunicativo Laborat. comune

a) Profilo Stampa e Comunicazione Istituzionale (ufficio stampa, corrispondente agenzia o periodici)

CORSITeoria e tecniche del linguaggio giornalistico, II

LABORATORILaboratorio di linguaggio giornalistico, II

b) Profilo Comunicazione Audiovisiva e Multimediale (operatore e autore Radio, TV, Web)

CORSI uno a scelta tra:Teoria e tecniche del linguaggio radiofonico, IITeoria e tecniche del linguaggio televisivo, II

LABORATORI uno a scelta tra:Laboratorio di linguaggio radiofonico, IILaboratorio produzione video, II

Direzione del Master

- LUCA PANDOLFI, Antropologo, sociologo,Direttore del Centro Comunicazioni Socialidella Pontificia Università Urbaniana

Docenti

- MASSIMO ANGELELLI, Teologo pastorale,esperto comunicazione editoriale

- SILVIA BAZZANI, Economista, Espertamarketing – MABq

- PATRIZIA CAIFFA, Giornalista – Agenzia S.I.R.

- PASQUALE D’ANDRETTA, Formatore

- FILIPPO DI BLASI, Informatico – Mondo aColori Media-Network

- CECILIA GOBBI, Archeologa, Giornalista –Pontificia Università Urbaniana

- FILOMENO LOPEZ, Filosofo, Giornalista –Pontificia Università Urbaniana

- EGIDIO MAGGIONI, Giornalista – MABq

- FRANCO MAZZA, Esperto in comunicazionesociale e pastorale

- CONCETTA MEDDI, Autrice televisiva – R.A.I.

- MARINELLA MONTANARI, Attrice – Jobel teatro

- FLAVIE NGAH NNONO, Giornalista, Videomaker– Pontificia Univers. Gregoriana

- MARTA PERROTTA, Docente LinguaggiRadiotelevisivi - Università Roma TRE

- SILVONEI PROTZ, Giornalista, Radio Vaticana– Pontificia Univer. Gregoriana

- EZIO SAVASTA, Sociologo, Webmaster –Pontificia Università Urbaniana

- ANNALISA VENDITTI, Giornalista –Pontificia Università Urbaniana

ISCRIZIONIDal 15 giugno al 15 settembre 2010 tramite domanda scritta da inviare entro le date indicate a [email protected] testo per la domanda può essere scaricato dal sito dell’Università www.urbaniana.eduRequisiti: Possono essere ammessi al Master gli studenti in possesso di: • Titolo universitario di I livello (Baccalaureato o Laurea triennale); • Buonaconoscenza della Lingua Italiana; •Alfabetizzazione informatica di baseNumero massimo di iscritti: 35 - Costo tassa d’iscrizione: € 1.500,00Sede: le lezioni si terranno a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana, in Via Urbano VIII,16. Per lezioni o attività di laboratorio potrannoessere scelte eventuali altre sedi di organismi pubblici e privati con cui il Master istituisca rapporti di collaborazione.Borse di studio: lÈ possibile richiedere una “Borsa di Studio” corrispondente al costo del Master (€ 1.500) o come sostegno al periodo di stu-dio e permanenza a Roma e in Italia. La richiesta deve giungere presso la Direzione del Centro Comunicazioni Sociali via e.mail o per posta al-legando la presentazione di qualche Istituzione che garantisca l’impegno e la credibilità del richiedente. La Direzione del CCS si riserva di accet-tare o meno la richiesta in base alla disponibilità economica e alla validità e credibilità della richiesta.

Page 22: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

AIl 25 marzo scorso, So-lennità dell’Annunciazio-ne del Signore e Festapatronale dell’Università,l’Associazione degli stu-

denti “Omnes Gentes” ha propostoall’assemblea dei professori deglistudenti e del personale, radunatadopo la celebrazione Eucaristica inAula Magna, di dedicare una partedell’incontro agli Istituti Affiliati allanostra Università. Per l’occasione glistudenti hanno preparato un Plani-sfero ed alcune Carte geograficheper localizzare nei 5 Continenti le

Voci-dal-mondoDagli Istituti Affiliati

Nazioni in cui sono ubicati gli Istituti.Inoltre hanno chiesto al sottoscritto,Direttore dell’Ufficio che segue gliIstituti Affiliati, di offrire una brevepresentazione di come sia nata e sisia sviluppata questa ricca e varie-gata realtà.La Santa Sede, tramite la Congre-gazione “de Seminariis et studiorumUniversitatibus” già dal 1936 avevaistituito la “Affiliatio teologica” chedal 1960 trovò la sua diffusione spe-cialmente in Europa, Africa ed Asia.Con questa “istituzione” si dava lapossibilità ai Seminari sparsi nel

FUORI DALLE MURADELL’UNIVERSITÀI 92 ISTITUTI AFILIATI

20

a cura del Prof. Giuseppe Iuliano, sx

Direttore Istituti

Affiliati della PUU

Le stelline rosse indicano almeno una presenza di Istituto Affiliato alle nostre Facoltà.

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d e l l aMissione” conosciuti

comunemente come Lazzaristi. IlPrefetto della Congregazione perl’Evangelizzazione dei Popoli eGran Cancelliere dell’Università erail Cardinale Gregorio Pietro Agagia-nian ed il Prefetto della Congrega-zione per l’Educazione Cattolica erail Cardinale Gabriel M. Garrone. IlRettore Magnifico dell’Universitàera Mons. Salvatore Garofalo, insi-gne biblista. Seguirono, nel 1969 ilSeminario “St. Joseph” di Ibadan enel 1970 il “Bigard” di Enugu en-trambi in Nigeria, nel 1974 il “Liber-mann” di Dakar in Senegal ed nel1976 il “St. Sulpice” di Fukuoka in

Giappone. Da qui si è sviluppa-ta la lunga serie di Seminariche oggi raggiunge il numerodi 92, presenti nel 5 Continen-ti ed in 40 Nazioni. L’ultimoSeminario ad essere stato Af-filiato è stato il “SanathanaDivya Karunya Vidya-peetham” di Thamarasserryin India il 5 ottobre 2009.Come ogni organismo vi-vente anche la realtà de-gli Istituti Affiliati ha vistonella sua storia alcuni di

essi svilupparsi e crescere fino alpunto di dare vita localmente ad al-tre Istituzione accademiche eccle-siastiche ed altri cessare la loro atti-vità dopo aver prestato il loro prezio-so servizio. Per offrire una visionepiù precisa dell’attuale situazionedei nostri Affiliati invito a dare unosguardo al Planisfero qui accanto ri-portato dove una “stellina rossa” in-dica la “presenza” di uno o più Istitu-ti. Per favorire una conoscenza mag-giore della situazione attuale dei no-stri Affiliati fornisco i dati seguenti.

La Facoltà di Teologia ha 1 Istitu-to “Incorporato” a Roma; 1 “Aggre-gato” ad Hong Kong; 63 “Affiliati”,

mondo dicontrarre un legame ac-

cademico con una Facoltà Pontificiaper poter offrire “in loco”, suo trami-te, i Gradi accademici: il Baccelliera-to con l’Affiliazione, la Licenza conl’Aggregazione, la Licenza ed il Dot-torato con l’Incorporazione. Di re-cente la Congregazione per l’Educa-zione Cattolica con l“Istruzione sugliIstituti Superiori di Scienze Religio-se” (28 giugno 2008) ha regolato illegame accademico di questi Istituticon le Facoltà di Teologia. Tramitequesto legame gli alunni degli Istitu-ti “collegati” possono conseguire il“Baccellierato in Scienze Religiose”dopo un primo triennio e la “Licenzain Scienze Religiose” dopo un ulte-riore biennio di specializzazione.La nostra Università di “PropagandaFide” per sua natura missionaria edinteressata per vocazione alla for-mazione del clero delle nuove e gio-vani Chiese ben presto utilizzò que-sta possibilità. Ne fu promotoreMons. Maksimilijan Jezernik che dalunghi anni lavorava presso i Collegidi “Propaganda Fide” e presso la no-stra Università. Il primo Seminarioad essere Affiliato fu quello di “Bri-gnole Sale Negroni” di Genova nel1965 dove venivano formati i giova-ni missionari della “Congregazione

n.1/10 URBANIANA 21

Lo “Institut Africain des Sciences

de la Mission” di Kinshasa.

Il Teologato “St. Eugene de Mazenod”

di Kinshasa

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38 in Africa, 2 nelle Americhe, 18 inAsia, 2 in Europa e 2 in Oceania; e3 Istituti di Scienze Religiose “Colle-gati”, rispettivamente ad HongKong, a Colombo (Sri Lanka) ed aMaputo (Mozambico). Per un totaledi 67 Seminari/Istituti.

La Facoltà di Filosofia ha 21 “Affi-liati”, 15 in Africa, 1 nelle Americhe(Perù), 5 in Asia.

La Facoltà di Missiologia ha come“Aggregato” l’Istituto di Scienze del-la Missione a Kinshasa nella Repub-blica dem. del Congo.

La Facoltà di Diritto Canonico hacome “Aggregato” il Dipartimento diDiritto Canonico del “St. Peter Pon-tifical Institute” di Bangalore in India.

L’informazione che ai 1.500 studentiiscritti alla nostra Università vannoaggiunti gli 11.000 che frequentano inostri Istituti Affiliati ha positivamen-te impressionato l’Assemblea ed èstata motivo di profonda gioia e di ri-conoscenza al Signore.Circa 2.000 allievi all’anno conclu-dono i loro studi conseguendo i Gra-di accademici. Il lavoro di prepara-

zione, di controllo e di spedizionedei Diplomi di Grado è portato avan-ti con impegno e generosità da SuorSonia Chinchilla Galdamez e dal Si-gnor Thomas Thengumpallil.Numerosi studenti partecipanti allafesta Patronale dell’Università ediscritti alle nostre 4 Facoltà, durantela presentazione degli Istituti Affiliati,si sono ritrovati un po’ a casa per ilfatto che molti di loro da essi pro-vengono ed alcuni, terminati gli stu-di, vi ritorneranno come Professori eFormatori. Molti ex allievi che hannofrequentato i nostri Istituti Affiliati ri-coprono ruoli di grande responsabi-lità ecclesiale.

Rinnovi di Affiliazioni1) “Grand Séminaire Notre Dame”,Haiti, 24 novembre 2009, ad quin-quennium.

2) “Apostles of Jesus Theologicum”Nairobi, 5 dicembre 2009, ad decen-nium.

3)”St. Francis Xavier Seminary, Jaff-na, Sri Lanka, 23 dicembre 2009, adquinquennium.

4)”Pacific Regional Seminary” Su-va, Fiji, 5 gennaio 2010, ad quin-

Voci-dal-mondo

22

Dagli Istituti affiliati

quennium.

5) “Sainte Thérèse de l’Enfant Je-sus”, Antananarivo, Madagascar, 20gennaio2010,ad quinquennium.

6) “Grand Séminaire Libermann”Sebikhotane, Senegal, 28 gennaio2010, ad quinquennium.

7) “National Missionary Seminary ofSt. Paul”, Gwagwalada-Abuja, Nige-ria, 19 febbraio 2010, ad quinquen-nium.

8) “St. Paul Senior Seminary”, Kipa-lapala, Tanzania, 10 marzo 2010, adquinquennium.

Recenti visite agli Istituti AffiliatiIl Prof. Alberto Trevisiol della Facoltàdi Missiologia dal 1 al 13 febbraioscorso ha visitato lo “Institut Africaindes Sciences de la Mission” Aggre-gato alla Facoltà di Missiologia; il“Théologat St. Eugène de Maze-nod”, Affiliato alla Facoltà di Teologiaed il “Philosophat St. Augustin” affi-liato alla Facoltà di Filosofia. Tutti etre questi Istituti si trovano a Kinsha-sa nella Repubblica Democraticadel Congo.

Il Vescovo con un gruppo di Professori e di studenti del “St. Augustine” di Kinshasa in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.

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Sulle orme di San PaoloDall’annuncio tra le culture alla comunione tra i popoli

A CURA DI GABRIELE BENTOGLIO

Quaderni SIMI

PAGINE 270 - PREZZO € 19,00

ISBN 978-88-401-7095-4

L’attuale contesto globalizza-to, con il pluralismo culturaleche lo contraddistingue,mostra forti somiglianzecon l’epoca in cui visseSan Paolo. Chiamati aconfrontarci con gli spo-stamenti umani, indivi-duali e collettivi, in lui ri-conosciamo lo stimolo eil modello per vivere inpienezza l’incontro, ildialogo, il reciproco ar-ricchimento. E la suastraordinaria apertura

universale rende questo grandemissionario particolarmente vicino all’uomo con-

temporaneo. Il contributo specifico della predicazione diPaolo va colto sondando il suo linguaggio, le sue strate-gie comunicative e le sue dinamiche di apostolato. Allo-ra come oggi, l’annuncio della fede, il kerygma, è un aiu-to, non un ostacolo alla pacifica convivenza tra i popoli.

GABRIELE BENTOGLIO, biblista, docente del SIMI,

Procuratore e Consigliere generale della Congregazio-

ne dei Missionari Scalabriniani, è autore di diverse

pubblicazioni, tra cui: Strategie comunicative nella let-tera ai Galati, Milano 2005; Stranieri e pellegrini. Iconebibliche per una pedagogia dell’incontro, Milano 2007,

e «Mio padre era un Arameo errante…». Temi di teolo-gia biblica sulla mobilità umana, in questa Collana.

Autori: Lucio Troiani, Roberto Vignolo, Rinaldo Fabris,Giuseppe De Virgilio, Giuseppe Bellia, Angelo PaoloColacrai, Filippa Castronovo, Giovanni Serra

Today’s globalized context and its consequent multi-culturalism show remarkable similarities with the worldin which St. Paul lived. We are confronted by humanmobility of both individuals and larger groups, and St.Paul can be taken as our model and provide us an in-centive to engage more fully in encounters for dialogueand mutual appreciation.

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Dall’annuncio tra le culture

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SULLE ORME

DI PAOLO

Dall’annuncio tra le culture

alla comunione tra i popoli

a cura di Gabriele BBentoglio

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Graziano BBattistella e Luigi Sabbarese

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Urbaniana University Press

Tel. 06.69889652

[email protected]

NOVITÀEDITORIALI

Urbaniana-University-Press

NOVITÀEDITORIALI

23n.1/10 URBANIANA

Page 26: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

ce of error in all his elements: error concerning marria-ge (can. 1096); error concerning the person (can 1097§ 1); error concerning a quality of the person (can. 1097§2); fraud (can. 1098); error concerning the unity or in-dissolubility or sacramental dignity of marriage (can.1099). Other contributes deal with simulation of marria-ge consent (can. 1101) and with the relevance given bythe case law of Regional Ecclesiastical Court of Pugliato bonum coniugum.

John Henry NewmanUn cristiano che interroga

la modernità A CURA DI LUCA F. TUNINETTI

Collana In dialogo n.4

PAGINE 208 - PREZZO €16,00

ISBN 978-88-401-5024-6

John Henry Newman (1801-1890): figura di spicco dellaChiesa d’Inghilterra prima edella Chiesa cattolica poi,scrittore versatile, pensatoreprofondo e originale, perso-nalità affascinante. In lui laChiesa riconosce le virtù diun santo. Illustrato il profilobio-bibliografico di New-man (L. F. Tuninetti), i sag-gi che seguono mettonoin luce diversi aspetti diquesta figura ricca ecomplessa: l’attività apo-

logetica (B. Gallo), il pensierofilosofico (L. Obertello), le riflessioni sull’educa-

zione (A. Campodonico), la presenza nella vita dellaChiesa (G. Velocci). L’obiettivo è di consentire, a chinon conosce Newman, di scoprirlo e incontrarlo, e a chigià lo conosce, di ripensare alcuni aspetti della sua ope-ra non sempre adeguatamente considerati; di qui unabreve bibliografia commentata. Il ritratto che emerge èquello di un cristiano che, certo della verità della fede,non rifiuta la modernità e neppure l’accetta in quelle chesembrano essere le sue acquisizioni irreversibili (indivi-dualismo, razionalismo, secolarismo). Piuttosto, interro-gandola, la fa riflettere.

Autori: Bruno Gallo, Luca Obertello, Angelo Campo-

donico, Giovanni Velocci

John Henry Newman (1801-1890): outstanding figure ofthe Church of England and – later in his life–, of theCatholic Church, versatile writer, original and deepthinker, fascinating personality. The Church credits himwith the virtues of a Saint. After an outline of Newman’sbio-bibliography, the following essays highlight different

Urbaniana-University-Press

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St. Paul’s astonishing missionary activity and his abi-lity to open up to the wider world brings him much clo-ser to contemporary men and women. The distinctivecontent of St. Paul’s preaching is better understoodonce the words he uses, his communication strategiesand the dynamic nature of his apostolic style are clo-sely examined.Today as in St. Paul’s times, witnessing our Christianfaith (kerygma) should be a help and not a hindranceto peaceful coexistence among peoples.GABRIELE BENTOGLIO is a scholar in Biblical Litera-ture, SIMI lecturer, Procurator and General Counselorof the Scalabrinian Missionary Congregation, andauthor of many contributions including: Strategie co-

municative nella lettera ai Galati, Milano 2005; Stranie-

ri e pellegrini. Icone bibliche per una pedagogia del-

l’incontro, Milano 2007, and «Mio padre era un Arameo

errante…». Temi di teologia biblica sulla mobilità uma-

na, in this serie.

Sul consenso matrimonialecanonico

A CURA DI

CLAUDIO MARRAS E RAFFAELE SANTORO

Collana Studia Canonica 56

PREZZO €16,00

ISBN 978-88-401-4028-5

Introdotto da uno studio di LuigiSabbarese sul rapporto tra fedee dignità sacramentale del matri-monio nella società contempo-ranea, il volume illustra il viziodell’errore in tutte le sue com-ponenti: errore sulla natura delmatrimonio (can. 1096); erro-re di persona (can. 1097 § 1)e su una qualità della perso-na (can. 1097 § 2); erroredoloso (can. 1098); erroresull’unità, l’indissolubilità ola dignità sacramentale del

matrimonio (can. 1099). Altristudi sono dedicati, inoltre, alla simulazione

del consenso matrimoniale (can. 1101) e alla rilevan-za riconosciuta al bonum coniugum nella giurispru-denza del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese.

CLAUDIO MARRAS (Tribunale della Diocesi di Ales-

Terralba).

RAFFAELE SANTORO (Seconda Università degli Studi

di Napoli, Facoltà di Giurisprudenza).

Introduced by an essay on the relation between Faithand marriage’s sacramental dignity in modern societyby Prof. Luigi Sabarrese, the volume analyzes the vi-

Sul consenso

matrimoniale canonico

a cura di

Claudio Marras e Raffaele Santoro

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Sul consenso matrimoniale canonico

Curatori

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Stanze della modernità

Paolo Miccol

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aspects of this deep and many-faceted figure: apolo-getic activity (B. Gallo), philosophical thought (L. Ober-tello), the education issue (Campodonico), his ongoingpresence in the life of the Church. The book’s purposeis to introduce neophytes to Newman and encouragethe experts to rethinks aspects of his work which so-metimes have not been looked properly upon; hencethe proposal of a short commented bibliography. Theemerging portrait is that of a Christian convinced ofFaith’s truth which doesn’t refuse modernity as well asdoesn’t accept all those aspects which seem to makeirreversibly part of her patrimony (individualism, ratio-nalism, secularism). He rather interrogates modernity,and so makes her reflect.

Stanze della modernità Annuncio, dialogo e testimonianza

DI PAOLO MICCOLI

Collana Studia 57

PREZZO € 24,00

ISBN 978-88-401-4029-2

Dialettica, Storia, Morale-Religio-ne, Estetica sono ‘stanze’ privile-giate della filosofia contempora-nea. L’autore esplora l’ampio pe-rimetro della modernità culturalepercependone lo stato d’animoattraverso un serrato confrontocon autorevoli interlocutori divario orientamento filosofico(Giordano Bruno, Vico, Pa-scal, de Maistre, Hegel,Bergson, Nietzsche, Hei-degger, Adorno, Blondel,Fabro, Del Noce, Capo-grassi, Pareyson, Sciacca

e molti altri).L’impegno della ricerca della verità che, da Agostino inpoi, ha attraversato e inquietato la Neuzeit, si è infattitradotto in una varia e coinvolgente fatica di chiarire l’es-senziale in ogni epoca: l’identità della persona umana, ilsuo ruolo di signore del mondo e di attore della storia.Un libro che, nel ricostruire o stabilire parentele traprofili storici, conferma, con lucidità e introspezione er-meneutica, l’inesauribile avventura della razionalità.

PAOLO MICCOLI ha insegnato per quasi quarant’anni

nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Ur-

baniana, dove ha anche diretto l’Istituto Superiore per lo

Studio dell’Ateismo. Ha pubblicato per l’Urbaniana Uni-

versity Press: Storia della filosofia contemporanea(19922); Corso di estetica (1995); Homo loquens. Oralitàe scrittura in occidente (1998); Storia della filosofia mo-derna (1999); Corpo dicibile. L’uomo tra esperienza e si-gnificato (2003); Umanesimo per il terzo millennio(2006); La voce di Clio (2008).

Dialectic, History, Moral-religion, Aesthetics are key“rooms” of modern philosophy. The author explores thewide space of cultural modernity and catches on hermoods through an intense dialogue with influential inter-locutors from different philosophical standpoints (Gior-dano Bruno, Vico, Pascal, de Maistre, Hegel, Bergson,Nietzsche, Heidegger, Adorno, Blondel, Fabro, Del Noce,Capograssi, Pareyson, Sciacca and many others). Thecommitment to truth which Neuzeit has uneasily gone th-rough since St. Augustine resulted in a multifacetedand involving effort towards the highlighting of what iscrucial in every age: human person identity, his leadingrole in the world and as actor of history. Following or tra-cing filiation relationships among authors and contexts,the book confirms with critical hermeneutical introspec-tion the inexhaustible adventure of rationality.PAOLO MICCOLI tought at the faculty of Philosophy atPontifical Ubraniana for forty years and has also beenthe director of the Istituto Superiore per lo Studio del-l’Ateismo. For UUP he published: Storia della filosofia

contemporanea (1992); Corso di estetica (1995); Homo

loquens. Oralità e scrittura in occidente (1998); Storia

della filosofia moderna (1999); Corpo dicibile. L’uomo

tra esperienza e significato (2003); Umanesimo per il

terzo millennio (2006); La voce di Clio (2008).

Scioglimento in favorem fideidel matrimonio

non sacramentaleDI LUIGI SABBARESE – ELIAS FRANK

Collana Studia Canonica

PAGINE 144 - PREZZO €19,00

ISBN 978-88-401-4031-5

Sin dall’epoca apostolica laChiesa ha messo in atto lapotestà di dispensare in fa-vore della fede, secondole indicazioni di Paolo in 1Cor 7, 12-15. Col passaredel tempo, si è reso ne-cessario ampliare e ag-giornare il privilegio pao-lino alle diverse situa-zioni che creavanonuove esigenze spiri-tuali, specie nei terri-tori di missione. Le

Costituzioni pontificiedel sec. XVI rappresentano un signifi-

cativo esempio di esercizio di potestà vicaria del Ro-mano Pontefice, per situazioni legate allo specificocontesto missionario. Nel sec. XX i casi di scioglimentoin favore della fede di matrimoni non sacramentali sisono moltiplicati al punto da richiedere l’introduzione di

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paolo miccoli

stanze

della modernità

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Stanze della modernità

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Scioglimento in favorem fidei

del matrimonio non sacramentale

Norme e procedura

Luigi Sabbarese – Elias Frank

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Scioglimento in favorem fidei del matrimonio non sacramentale

Norme e procedura

Autori

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Urbaniana-University-Press

ted to the different situations and consequent new spi-ritual needs, particularly in mission territories. XVI cen-tury’s Pontifical Constitutions represent a significantexample of the exercise of Roman Pontiff’s vicariousauthority in missionary situations. In the XX century, inthe wake of the increasing cases of dissolution of mar-riage in favorem fidei, a particular law was issued, setforth in 1934, updated in 1973, and enacted in 2001. InChurch’s life, the knowledge and correct application ofthe norms Potestas Ecclesiae represents an importantissue not only in mission territories but also in newlyevangelized areas and in those regions affected by vi-rulent secularization processes which make the marria-ge of unbaptized persons a very relevant the topic. Af-ter presenting some basic notions and historical back-ground, a comment of the norms in force is offered.Particular attention is given to the dissolution procedu-res of those marriages which involve one unbaptizedparty or, if both parties are baptized, of non-consum-mated marriages. After the commentary of the Norms,a more practical section presents the different cases inpoint, and the procedures to be followed. Useful formsand formularies for the different situationsLUIGI SABBARESE is Professor and Dean of the Fa-

culty of Canon Law of the Pontifical Urbaniana Univer-sity, external judge of the Tribunal of First Instance ofthe Rome’s Vicariate and Consultor of the Congrega-tion for the Evangelization of People and of the Con-gregation for Divine Worship and the Discipline of theSacraments. He has published many books and amonghis latest contributions for Urbaniana University Pressare La Chiesa è missionaria. La ricezione nel Codice di

Diritto Canonico, 2009.ELIAS FRANK is Professor at the Faculty of Canon Lawof the Pontifical Urbaniana University, external judge ofthe Tribunal of First Instance of the Rome’s Vicariate.He is the author of many articles for Ius Missionale.

una normativa propria, emanata nel 1934, aggiornatanel 1973 e definitivamente approvata nel 2001.Conoscenza e retta applicazione delle norme PotestasEcclesiae investono una problematica di grande rilievonella vita della Chiesa, non solo per i territori di missio-ne, ma anche per le terre di nuova evangelizzazione oper quelle regioni ove una fortissima secolarizzazioneha rimesso a tema il problema del matrimonio dei nonbattezzati.Partendo da alcune nozioni preliminari e storiche, si of-fre qui un commento delle norme vigenti. Particolare at-tenzione è rivolta alle procedure per istruire il processodi scioglimento di quei matrimoni in cui almeno una del-le parti non è battezzata, o, se battezzate entrambenon abbiano consumato il matrimonio durante tutto iltempo della vita coniugale.Al commento delle norme Potestas Ecclesiae segue u-na parte più pratica che presenta le diverse fattispeciee la procedura da seguire nell’istruttoria. Di grande uti-lità sono le appendici che offrono modelli e formulari a-datte ai singoli casi.

LUIGI SABBARESE, docente e decano della Facoltà di

Diritto Canonico della PUU, giudice esterno del Tribu-

nale di Prima Istanza del Vicariato di Roma, consultore

presso le Congregazioni per l’Evangelizzazione dei Po-

poli e per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Autore di numerose pubblicazioni, di recente ha curato

per la Urbaniana University Press La Chiesa è missio-naria. La ricezione nel Codice di Diritto Canonico, 2009.

ELIAS FRANK, docente presso la Facoltà di Diritto Ca-

nonico della PUU e giudice esterno del Tribunale di Pri-

ma Istanza del Vicariato di Roma, autore di diversi arti-

coli su Ius Missionale.

Since Apostolic times the Church has exercised the fa-culty of dispensation in favorem fidei according toPaul’s reference in 1 Cor 7, 12-15. As time goes on,the Pauline privilege needed to be widened and upda-

CONVEGNO SULL’INTERCULTURALITÀ NUOVO PARADIGMA DELLA MISSIONEdi Joseph Mwaniki, imc

L’occasione del conferimento del “Dottorato Honoris Causa” a Padre Giuseppe Frizzi è stato un mo-mento di gioia non soltanto per Padre Frizzi, ma anche per tutto l’Istituto dei Missionari della Conso-lata (IMC) a cui lui appartiene. Per questo, il suo istituto ha organizzato un convegno presso la salacapitolare della Casa Generalizia IMC dal 4 al 7 dicembre 2009. Il Convegno, oltre alla presenza diun folto gruppo di Missionari della Consolata provenienti da diverse Circoscrizioni, ha anche registratocon piacere la partecipazione di alcuni membri qualificati di altre congregazioni missionarie e diversi

docenti e studenti dell’Università Urbaniana, che hanno assistito ai lavori e condiviso le loro esperienze sul tema dell’Interculturalità.L’istituto IMC stava vivendo un biennio di Interculturalità e per questo, l’Honoris Causa a Padre Frizzi che ha vissuto la sua espe-rienza missionaria evangelizzando la cultura Makua in Mozambico è diventata una buona occasione per riflettere in modo ampia suquesto tema così importante sia nell’evangelizzazione, sia nella vita comune nel Istituto, così per trovare il nuovo paradigma dellamissione. Il Convegno, dopo diversi interventi dei partecipanti, si è concluso con il discorso del Superiore Generale, Padre AquileoFiorentini, che ha sottolineato il bisogno di formarsi all’interculturalità per servire meglio la missione d’oggi. Gli Atti del Convegno saranno pubblicati in un libro che verrà presentato il 20 giugno 2010, nella solennità della Vergine Consolata.

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P. Frizzi all’Urbanianail 3 dicembre 2009

Page 29: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

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ODO Eugene Ikechukwu 30/11/2009Trinity and Eucharist in “Mane nobiscum Domine” e “Sacra-mentum Caritatis”.Moderatore: EGBULEFU John

DOMNIC Negussie Andre 03/12/2009The Ecclesiology df Fetha Nagast and it´s Implications inEthiopian Catholic Church Today.Moderatore: MAZZOLINI Sandra

CORAGGIO Vincenzo 04/12/2009I Pontifici consigli della Curia Romana: Natura e Prospettive.Moderatore: SABBARESE Luigi

ARUPUTHASAMY Jacob 11/12/2009Fraternity and Mutual Cooperation among the diocesanclergy. Juridical and pastoral Study of Canon 275 § 1 ofCIC 1983.Moderatore: FRANK Elias

FARAOANU Iulian 14/12/2009L´Unità del popolo di Dio in Ap 21, 12-14.Moderatore: BIGUZZI Giancarlo

AGDE Corentin 15/12/2009La certitude morale dans les Proces Canoniques de NulliteMatrimoniale (Can. 1608).Moderatore: PINTO Pio Vito

MONTANO Giuseppe 07/01/2010“Rivestitevi dell´armatura di Dio ...” (Ef 6, 10-20).Moderatore: BIGUZZI Giancarlo

MERUZZI Mauro 26/01/2010La missione della luce. La funzione comunicativa del sim-bolo della luce in Matteo: un contributo per la riflessionemissiologica.Moderatore: SCAIOLA Donatella

NGELESE NANGAA Albert Desire 03/02/2010Pour une théologie de l´inculturation dialogique. A proposdu phénomène des sectes en République Démocratiquedu Congo.Moderatore: COLZANI Gianfrancesco

MLENGULE Frowin Alphonce 18/02/2010My House shall be a House of Prayer for all Nations butyou have made it Den of Robbers” (Mark 11,15-19): a Callto Conversion.Moderatore: GIENIUSZ Andrzej

SOQUIA Domingos Tchipilica 15/03/2010A questão do aborto e da democracia no magistério deJoão Paulo II.Moderatore: MATTIOLI Vitaliano

SIEGFRIED RUSIMBYA NTARE 24/03/2010Jesus the Saviour of the World with Reference to “Domi-nus Iesus”.Moderatore: ANCONA Giovanni

TSENHLEVYCH Vira 24/03/2010Evangelizzare gli adulti in Ucraina oggi. Annuncio del Van-gelo tra secolarizzazione e rinascita della religione.Moderatore: MEDDI Luciano

NomineIl Santo Padre Benedetto XVI, in data 29 marzo 2010 ha nomi-

nato Ausiliare della diocesi di Hung Hoá (Viêt Nam) il Rev.doJean Marie Vu Tât, del clero di Hung Hoá, Vice Rettore del Se-minario Maggiore di Hà Nôi. Gli è stata assegnata la sede titolarevescovile di Tisiduo. Il Rev.do Jean Marie Vu Tât è nato il 10 mar-zo 1944 a Di Nâu, Thach Thât, Hà Son Bình, diocesi di HungHoá. Ha svolto gli studi secondari al Seminario Minore di SonLoc, Son Tay. Dal 1969 al 1987 ha seguito privatamente i corsi diFilosofia e di Teologia presso il Vescovado, lavorando al tempostesso per mantenersi. Successivamente ha completato la suaformazione nel Seminario Maggiore di Hà Nôi ed è stato ordinatosacerdote il 1° aprile 1987, dopo aver atteso a lungo il permessodel governo. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha ricoperto nume-

rosi incarichi. Inviato a Roma nel 1995, nel 1997 ha conseguito laLicenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Urba-niana; ha poi frequentato un corso di studi pastorali presso l’Isti-tuto Cattolico di Parigi.Assistente al Vescovado dal 1998 al 2003, è stato Responsabi-le della pastorale missionaria della provincia di Lao Cai, Parrocodi Bach Loc (2003-2009) e Professore di Diritto canonico al Se-minario Maggiore di Hà Nôi. Dal 2005 è Vice Rettore del Semi-nario Maggiore di Hà Nôi. (Agenzia Fides 29/03/2010)

Nomina del nuovo Economo della Pontificia Università UrbanianaIl primo aprile 2010 il Gran Cancelliere della Pontificia Univer-sità Urbaniana Card. Ivan Dias ha nominato il Rev. P. Paolo Fe-drigoni, IMC, Economo della nostra Università.

a cura di Silvia Salamandra e Rossano Renna

Tesi-pubblicate-e-Nomine

Deceduto S. Ecc. Mons. Youssef Ibrahim Sarraf, Professore presso la Facoltà di Diritto CanonicoIl 31 dicembre 2009 è deceduto S. Ecc. Mons. Youssef Ibrahim Sarraf, Professore presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontifi-

cia Università Urbaniana. Mons. Sarraf era nato al Cario, Egitto, il 5 ottobre 1940 e ordinato prete della Chiesa Caldea Cattolica il 19 di-cembre 1964. Consacrato vescovo caldeo del Cairo il 13 maggio 1984, dal 10 ottobre dello stesso anno aveva iniziato la sua attività didocenza del Diritto Canonico Orientale presso l’Urbaniana.

Page 30: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

S E M I N A R I O D I S T U D I

THE DIGITAL ERACONNECTION, INTERACTION AND COMMUNITYConnessioni e isolamento tra popoli, culture e generazioni

Lunedì 24 maggio 2010

AUDITORIUM GIOVANNI PAOLO II - VIA URBANO VIII, 16 - ROMAORE 15,00/18,00

Panel interattivo tra l’Italia e il mondo (collegamenti via internet con alcuni esperti all’estero)

Sono disconnesso, ma sto cercando di smettere Connessioni e isolamento tra culture e generazioni

Vite e culture condivise Connessioni migranti, socialnetwork e digital divide

L’era di vetro Connessioni e informazioni fra trasparenza e fragilità

Discussant in aula: Patrizia Caiffa (Agenzia SIR) Filomeno Lopes (Radio Vaticana)Marta Perrotta (Università Roma TRE) Silvonei Protz (UniversitàGregoriana) Annalisa Venditti (RAI)

Conclude il panel una piece teatrale a cura del JOBEL TEATRO

INFO: [email protected]

Presentazione del Master di I Livello in Comunicazione Sociale

nel contesto Interculturale e MissionarioAnno Accademico 2010/2011

comunicazioneinterculturamissionePONTIFICIA UNIVERSITAS URBANIANA

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Page 32: urbaniana 1-2010:xp ARIETE AL07 · Maggiore di Anyama in Abidjan (1983-1986). Nel 1987, ebbe l’op-portunità di rientrare a Roma per fare il dottorato sempre nel campo biblico.

PONTIFICIA UNIVERSITÀ URBANIANA00120 Città del Vaticano

www.urbaniana.edu

In copertina:Miniatura XIX secolo(Olio su vetro – cm 15 x 9)Collezione PontificiaUniversità Urbaniana