U.O.C. di Neuroradiologia - More Comunicazione · 2018. 2. 15. · Analisi dei flussi degli...

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Analisi dei flussi degli aneurismi cerebrali Università degli Studi di Messina U.O.C. di Neuroradiologia Direttore: Prof. Marcello Longo Agostino Tessitore M.Longo, S.Vinci, A.Pitrone, R.Papa, F.Granata, M.Velo, G.Centorrino, A.Caragliano, O.Buonomo Palermo - 9 Febbraio 2018

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  • Analisi dei flussi degli aneurismi cerebrali

    Università degli Studi di MessinaU.O.C. di NeuroradiologiaDirettore: Prof. Marcello Longo

    Agostino TessitoreM.Longo, S.Vinci, A.Pitrone, R.Papa, F.Granata, M.Velo, G.Centorrino, A.Caragliano, O.Buonomo

    Palermo - 9 Febbraio 2018

  • L’importanza della storia naturale degli UIAs

  • Natural History of Asymptomatic Unruptured Cerebral Aneurysms

    Evaluated at CT Angiography: Growth and Rupture Incidence and Correlation with Epidemiologic Risk

    Factors.Villablanca et al. Radiology 2013

    - La comprensione della storia naturale degli aneurismi intracranici non

    rotti (UIAs) gioca un ruolo chiave nella scelta terapeutica dell’aneurisma.

    - Lo scenario clinico ideale sarebbe basato su una appropriata

    stratificazione del rischio di rottura al fine di trattare solo aneurismi che

    andranno sicuramente incontro a rottura (aneurismi ad alto rischio).

    - Geometria, Localizzazione, Numero, Amb. Perianeurismatico e

    Genetica sono noti fattori che possono influenzarne la potenziale rottura.

    L’importanza della storia naturale degli UIAs

  • Fattori geometrico-morfologici

    La forma dell’aneurisma è stata utilizzata in diversi studi come un fattore

    predittivo del rischio di rottura.

    • Aspect Ratio

    Un parametro di forma comunemente considerato è l’aspect ratio (AR)

    rapporto tra la profondità dell’aneurisma e le dimensioni del colletto.

    Ujiie H. e coll dimostrano in un loro studio che

    80% degli aneurismi rotti AR > 1,6

    90% degli aneurismi non rotti AR < 1,6

    Aspect ratio potrebbe essere utile nel predire le imminenti rotture

    aneurismatiche, poiché ad AR elevati corrispondono flussi emodinamici

    intra-aneurismatici più lenti che inducono la trombosi e la degenerazione

    della parete.

    AR = Altezza / colletto

  • Fattori geometrico-morfologici e genetici

    • Blebs

    La presenza di blebs nella parete di un aneurisma è un altro

    fattore inerente la forma che non deve essere trascurato.

    Si stima che tale evenienza è molto comune nella parete negli aneurismi

    rotti con dimensioni comprese tra 5 e 9 mm.

    • Forma

    Anche la forma non sferica dell’aneurisma (ovale, oblunga e polilobata)

    rappresenta un importate fattore di rischio.

    • Fattori Genetici

    Sono stati identificati alcuni loci genetici su vari cromosomi (1p34.3-

    p36.13, 7q11, 19q13.3 e Xp22) che mostrano una suggestiva

    correlazione con la patologia aneurismatica anche se, ad oggi, non è stato

    trovato nessun sicuro collegamento tra determinanti genetici e fattori

    ambientali.

  • Storia naturale degli UIAs – valutazione retrospettiva

  • Storia naturale degli UIAs – valutazione prospettica

  • I parametri morfologici possono, tuttavia, non essere sufficienti per una

    completa stratificazione del rischio.

    Il rischio di rottura infatti è ulteriormente correlato a parametri non

    morfologici: meccanismi molecolari, caratteristiche istologiche e

    dinamiche di flusso ematico.

    Molti studi recentemente hanno mostrato il ruolo chiave di diversi fattori

    emodinamici responsabili di formazione, crescita e rottura degli UIAs,

    sebbene ad oggi l’interazione di queste forze sia ancora poco chiara.

    La fluidodinamica analizza le forze emodinamiche di stress di parete ed

    aggiunge un importante tassello nella complessa comprensione della

    storia naturale degli UIAs.

    Parametri non morfologici nella rottura degli UIAs

  • Il processo di accrescimento della sacca non è esclusivamente meccanico ma mediato da una

    cascata secondaria di segnali biochimici intracellulari che porta all’apoptosi delle cellule

    coinvolte.

    Il processo infiammatorio a carico della parete vasale è avviato dall’insulto emodinamico

    che porta al rilascio di metalloproteinasi di matrice (MMP) che degradano la matrice

    extracellulare e inducono l’apoptosi delle cellule muscolari lisce.

    Rapporto M1/M2(Hasan et al 2012)

  • Fluidi Newtoniani e Non Newtoniani

    • Fluido newtoniano (acqua, aria)

    a temperatura costante, la viscosità è

    costante indipendenetemente dallo stress applicato.

    • Fluido non newtoniano (sangue, yogurt, miele, vernici, colle)

    a temperatura costante, la viscosità cambia

    in relazione allo stress applicato.

    Dilatante: > stress > viscosità (sabbie mobili)

    Pseudoplastico:> stress < viscosità (ketchup, sangue)

    Reopeptico: > stress x tempo > viscosità (crema)

    Tixotropico: > stress x tempo < viscosità (vernice, miele)

  • I parametri emodinamici più noti utilizzati per descrivere e valutare il

    flusso ematico all’interno di un aneurisma ed il relativo effetto sulla

    parete dello stesso sono:

    WSS: Wall Shear Stress (rappresenta la forza tangenziale della viscosità ematica sulla parete del vaso)

    WSSG: Wall Shear Stress Gradient (descrive il gradiente di WSS lungo la direzione del flusso in morfologie complesse)

    OSI: Oscillatory Stress Index (descrive l’oscillazione della forza tangenziale del vettore di WSS in funzione del ciclo cardiaco)

    RRT: Relative Residence Time (misura la possibilità di attivazione piastrinica basandosi sull’oscillazione del WSS)

    GON: Gradient Oscillatory Number (misura in un flusso pulsatile il disturbo delle forze tangenziali indotte dal flusso sulla parete dell’aneurisma; dipende dal grado delle

    fluttuazioni temporali del vettore del WSSG)

    Parametri emodinamici nella valutazione degli UIAs

  • Longo et al. 2017

  • Longo et al. 2017

  • Per valutare la complessità delle forze emodinamiche in vivo è possibile

    utilizzare metodi che analizzano modelli basati sulla reale anatomia degli

    UIAs, attraverso simulazioni computerizzate dello stress di flusso sulla

    parete dell’aneurisma. Tra questi metodi si annovera la Computed Fluid

    Dynamics (CFD) e la Magnetic Resonance Fluid Dynamics (MRFD).

    La CFD è una tecnica in grado di fornire vettori virtuali di flusso, o

    streamlines, dall’analisi dei dati di TC, RM e DSA. Essa permette la

    valutazione di numerosi parametri emodinamici. Tuttavia la CFD

    richiede un lungo post-processing e non è utilizzabile routinariamente

    nella valutazione degli aneurismi.

    Altre tecniche basate esclusivamente sul segnale RM (MRFD) sono ad

    oggi utilizzate in vivo con un tempo di elaborazione in post-processing

    inferiore alla CFD. Essa è basata principalmente sulla 4D-PC.

    Tecniche di Imaging nella valutazione

    dell’emodinamica degli UIAs

  • Tecniche di Imaging nella valutazione

    dell’emodinamica degli UIAs

    Castro et al. 2006CFD

  • FLOW VISUALITION ANALYSIS

    MRFD

    3D cine Phase Contrast MRI

    Philips Ingenia 1,5 T

  • Lo studio è stato focalizzato sul poligono di Willis del quale è stato analizzato l’indice di flusso in condizioni di agenesia del tratto A1 dell’arteria cerebrale

    Anteriore di sinistra

    Cerebrale PostFlusso omogeneo

    Cerebrale AntFlusso Turbolento

    Flova ®

    Caso personale elaborato con

  • Attraverso dei vettori virtuali (Stream Lines) è possibile evidenziare l’andamento del flusso

    ematico all’interno del letto vascolare.

    Flova ®

    Caso personale elaborato con

  • WSS: 2.50 Pa

    WSS: 5.00 PaWSS: 5.00 Pa

    Flova ®

    Caso personale elaborato con

  • Influenza dei fattori emodinamici sulla

    storia naturale degli UIAs

    Formazione di un aneurisma

    Diversi studi hanno dimostrato come la formazione di un aneurisma sia collegata

    all’accelerazione del flusso.

    Le aree di flusso accelerato determinano un rimodellamento vascolare con conseguente

    diversa espressione genica delle cellule endoteliali.

    Ciò è dovuto ad un WSS alto ed un WSSG positivo.

    Meng et al. hanno individuato 3 zone in corrispondenza

    della biforcazione di un vaso

    Area 1 – FLOW IMPACT: WSS normale, WSSG

    positivo in rapida crescita > iperplasia intimale

    Area 2 – ACCELERATION ZONE : WSS e WSSG

    molto alti > degradazione della matrice,

    assottigliamento della media e perdita media della

    lamina elastica

    Area 3 – DECELERATION ZONE : basso WSS e

    WSSG in decrescita lenta

  • Influenza dei fattori emodinamici sulla

    storia naturale degli UIAs

    Crescita di un aneurisma

    Meng et al 2014

  • Tecniche di Imaging nella valutazione

    dell’emodinamica degli UIAs

  • Tecniche di Imaging nella valutazione

    dell’emodinamica degli UIAs

    Flova ®

    a) b)

    c)

    Caso personale elaborato con

    WSS: 4.00 Pa

    WSS: 2.50 Pa

  • M.Longo 2017

    Basso WSS Alto WSS

  • Flova ®

    Caso personale elaborato con

  • - Danno endoteliale

    - Cambiamenti proinfiammatori

    - Rimodellamento endoteliale

    Disproporzione tra stress di

    parete ed alto flusso ematico

    induce una dilatazione locale

    della parete.

    Sebbene i diversi studi condotti sugli aneurismi siano in accordo sulla modalità di

    formazione degli aneurismi, è ancora poco chiaro il meccanismo di crescita.

    Due diverse teorie hanno cercato di spiegare questo meccanismo.

    Quando le cellule endoteliali

    sono esposte a basso WSS è

    presente una maggiore

    probabilità di crescita

    dell’aneurisma.

    Boussel et al. 2008

    Influenza dei fattori emodinamici sulla

    storia naturale degli UIAs

    Crescita dell’ aneurisma

    High WSS Low WSS

  • Progressione

    dell’ aneurisma

    Rottura o

    Stabilizzazione

    Teoria Unificante

    Alto/Basso WSS

    Meng et al 2014

  • Influenza dei fattori emodinamici sulla

    storia naturale degli UIAs

    Crescita dell’ aneurisma

    Meng et al 2014

  • Influenza dei fattori emodinamici sulla

    storia naturale degli UIAs

    Fenotipo dell’ aneurisma

    Type Ismall thin-walled, entirely

    translucent aneurysm

    Type IIaneurysm with an entirely thick, atherosclerotic wall

    Meng et al 2014 / Kadasi et al 2012

  • Valutazione del WSS in aneurismi rotti e non rotti

    Alto WSS

    (non rotti)

    Basso WSS

    (rotti)

    Zhang et al. 2016

  • Valutazione del RRT, WSS, OSI in aneurismi rotti e non rotti

    RRT WSS OSI

    Sugiyama et al. 2016

  • Influenza dei fattori emodinamici sulla

    storia naturale degli UIAs

    Progressione dell’ aneurisma: rottura o stabilizzazione

    Aree con basso WSS ed

    alto OSI presentano

    minore resistenza allo

    shear stress e sono

    soggette a rottura. Ciò è

    stato dimostrato al tavolo

    operatorio in aneurismi

    trattati chirurgicamente.

    Zhang et al. 2016 / Omodaka al. 2012

    M.Longo 2016

  • Tipo 1 – unidirezionalità del flusso nell’UIA con un singolo vortice di flusso associato

    Tipo 2 – unidirezionalità del flusso nell’UIA con molteplici vortici associati, senza cambio del numero di vortici in relazione al ciclo cardiaco.

    Tipo 3 – direzione mutevole dell’inflow nell’UIA con la creazione di un singolo vortice

    Tipo 4 – direzione mutevole dell’inflow nell’UIA con la creazione di molteplici vortici

    I patter di flusso di Tipo 1 e 2 hanno un minor rischio di rottura.

    La geometria dell’UIA influenza notevolmente il pattern di flusso ed il

    rischio di rottura.

    La complessa relazione tra pattern di flusso e la geometria dell'aneurisma

    può essere causa di una risposta più articolata che si esprime a stadi

    differenti nella storia naturale degli aneurismi ed in differenti regioni

    dell'aneurisma. Va quindi presa in considerazione per la valutazione del

    rischio di rottura anche la eterogeneità dei pattern di flusso, che secondo

    Cebral et al. sono:

    Pattern di flusso degli UIAs

  • • Il ruolo dei parametri emodinamici valutati attraverso le tecniche di imagingnella formazione, crescita e rottura degli UIAs non è ancora interamente compreso.

    • Sebbene molti studi concordino sui meccanismi di formazione degli aneurismi, è presente un forte disaccordo per quello che riguarda la crescita e la progressione degli UIAs.

    • La mancanza di evidenze scientifiche certe non permette una corretta ed affidabile stratificazione del rischio, e non incide di conseguenza sulla scelta terapeutica degli UIAs.

    • La eterogeneità della geometria degli UIAs e l’interazione tra pattern di flusso e fattori emodinamici rende la costruzione di modelli di aneurismi attendibili molto ardua.

    • Molti altri studi sono necessari per chiarire questi aspetti e permettere una migliore comprensione di questo scenario alquanto complesso.

    Conclusioni

  • [email protected]