UNIVERSO BIANCO - FEB 2013

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UNIVERSO BIANCO STORICHE

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Ottima rivista olline.

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universobianco

STORICHE

editorialedi Massimiliano Ambesi

I Campionati Mondiali di Nove Mesto hanno offerto uno spettacolo di elevato profilo evidenziando per l’ennesima volta l’enorme potenzialità del biathlon, disciplina che in Italia stenta ad attecchire, ma che nel resto del Vecchio Continente ha da tempo rele-gato in secondo piano lo sci di fondo.I tracciati preparati con cura maniacale, il pubblico in ogni gara degno delle grandi occasioni e una lo-gistica all’altezza delle rinomate località che hanno fatto la storia della disciplina hanno contribuito a suggellare il successo di quella che per alcuni era destinata a rivelarsi un’edizione in sordina della ras-segna iridata.Come da copione, è stato determinante il contri-buto degli atleti, capaci di garantire prestazioni sul campo già entrate a pieno titolo nella leggenda. Il volto copertina non può che essere quello dell’ex brutto anatroccolo Tora Berger, lentamente trasfor-matasi in un cigno dalla rara imponenza e dall’indi-scusso fascino. La fuoriclasse norvegese si è conces-sa il lusso di conquistare la bellezza di quattro titoli chiudendo nelle prime due posizioni ciascuna delle sei gare disputate. Non è stato da meno il conna-zionale Emil Hegle Svendsen, in grado, nonostante un malaugurato malanno di stagione, di imporsi in quattro occasioni eguagliando uno dei tanti record del mai domo Ole Einar Bjørndalen, a trentanove anni suonati ancora all’altezza dei migliori e sul po-dio per la cinquantesima volta in carriera tra Mon-diali e Giochi Olimpici.Nel trionfo norvegese, testimoniato dagli otto titoli conquistati sugli undici a disposizione, anche la pic-cola, ma sempre più ambiziosa Italia ha saputo rita-gliarsi uno spazio importante grazie all’emergente squadra femminile, salita sul podio nella staffetta. Il risultato, privo di precedenti e dall’enorme peso specifico, rappresenta il frutto di un connubio per-fetto tra atlete di diverse generazioni e intero staff tecnico, entità che quando si muovono in assoluta sintonia garantiscono di norma competitività. Il testimone passa ora ai Mondiali di sci nordico e soprattutto alla Val di Fiemme, che di certo dispo-ne di mezzi, esperienza ed entusiasmo per non fare rimpiangere Nove Mesto.

Direttore responsabileWalter perosino

Direttore amministrativomonica Gini

reDazioneCorso mediterraneo 67 - torino Fax 011 [email protected]

Hanno Collaborato per i testimassimiliano ambesi, Giulia Favero, lukas Hofer, Francesco paone, alessandro pittin

Contributo FotoGraFiCo Francesco alessandro armillotta, Flavio becchis, Getty images, newspower

realizzazione GraFiCaClaudia rubiu / talia verlato

solomagazine universo bianco è una produzione

Anno IV, numero 2 FEBBRAIO 2013Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 48/10 del 23 settembre 2010

Lukas Hofer 11Alessandro Pittin 71

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04 32

schlierenzauer nel mirino 32ipotecata la sfera di cristallo ora l'austriacovuole ribadire il suo dominio in Val di Fiemme

Voglia di triplete 40La takanaschi dopo la coppa del mondoe l'oro iridato junior ora punta a quello senior

insam vola lontano 46L'azzurra più accreditata vuole confermarsicon un risultato di prestigio nei mondiali di casa

marcialonga nel cuore 72i racconti di chi da 40 anni tiene vivo il mitodella gara per eccellenza del fondo italiano

i tre paladini d'Abruzzo 78D'Eramo, ruggiero e Belli cercano spaziocon la passione e la grinta della loro terra

sALto

FonDo

La rivincita di svendsen 04il norvegese conquista quattro titoli mondialie lancia il guanto di sfida a martin Fourcade

tora pigliatutto 12E' la stagione perfetta per la norvegeseche anche a nove mesto fa incetta di medaglie

sochi, Giochi fatti 18Già decisi i contingenti delle varie nazionima emergono delle clamorose esclusioni

La russia lascia il segno 26L'ibu cup si è conclusa con largo anticipocon l'affermazione di Vasilyev e Zagoruiko

corsa a cinque cerchi 52La guida ai criteri di qualificazione olimpicaa un anno dall'inizio dei Giochi di sochi

italia al bivio 62L'appuntamento iridato della Val di Fiemmeè l'occasione di riscatto per gli atleti azzurri

BiAtHLon incHiEstA

comBinAtA norDicA

sommario

72la prossima uscita di

UniVErso BiAnco sArà AD APriLE

di Francesco Paone / foto Getty Images

la rivincita di svendsen Il norveGese FA MeGlIo dI MArtIn FourcAde e lAncIA Il GuAnto dI sFIdA

Al FrAncese nellA corsA AllA sFerA dI crIstAllo

6 7

val ridannabiathlon maschile

I Mondiali di Nove Mesto na Morave 2013 saranno ricordati come il mo-mento in cui Emil Hegle Svendsen e

Martin Fourcade hanno fatto il loro in-gresso definitivo nella storia del biath-lon completando a distanza ravvicina-ta il Grande Slam iridato laureandosi campioni del mondo in tutti i quattro format di gara. I due sono diventati rispettivamente il secondo e il terzo atleta a realizzare quest’impresa, in passato riuscita solamente a Ole Einar Bjørndalen e mancata da mostri sacri della disciplina quali Raphael Poirée e Sven Fischer. Il norvegese ha chiuso il cerchio nel primo weekend di com-petizioni imponendosi nella sprint e nell’inseguimento, il francese ha com-pletato il poker quattro giorni dopo nell’individuale.

I due fuoriclasse dell’attuale epoca storica sono pertanto accomunati da questo fatto, ma in realtà è Svendsen l’uomo copertina del Mondiale ceco. In primo luogo per via delle medaglie conquistate poiché il ventisettenne di Trondheim ha ottenuto 2 ori e 1 bron-zo (più 2 ori con le staffette), mentre il ventiquattrenne catalano ha raccolto 1 oro e 2 argenti (a cui si sommano 2 argenti nelle prove a squadre). In qua-lunque medagliere 4 ori e 1 bronzo su-perano 1 oro e 4 argenti, ma al di là dei titoli va sottolineato come il norvegese abbia dovuto saltare la venti km, poi vinta da Fourcade, a causa di un malan-no. Di conseguenza lo scandinavo ha battuto il transalpino in tutti i tre con-fronti diretti, prendendosi peraltro una bella rivincita sul più giovane avversario che tra la fine del 2011-’12 e l’inizio del 2012-’13 aveva preso il sopravvento sul circuito maschile. Svendsen è tornato a fare la voce grossa proprio in occasione di un grande evento facendo capire di non essere affatto rassegnato al ruolo di numero 2 che alcuni addetti ai lavori gli avevano frettolosamente cucito ad-dosso e si è tolto grandi soddisfazioni per la prima volta da marzo 2011. Pe-raltro Emil aveva rilasciato una bellicosa

dichiarazione dopo le batoste subite a metà gennaio a Ruhpolding: «Lasciate che Fourcade mi batta qui, vedrete chi vincerà ai Mondiali». Detto fatto. Sven-dsen è stato di parola, ma al tempo stesso Martin non può essere definito sconfitto perché pur raccogliendo un bottino meno ricco del norvegese ha comunque retto il confronto con il più esperto rivale.

Se anche nel biathlon così come nello short track venisse assegnato un titolo Mondiale Overall tenendo conto dei risultati di tutte le gare l’oro andrebbe quindi indiscutibilmente a Svendsen e l’argento senza dubbio a Fourcade. Il bronzo di questa ipotetica classifica dovrebbe essere assegnato a Tarjei Bø, non sempre precisissimo al tiro ma ca-pace di trovare picchi grazie ai quali

ha fatto la differenza nelle due staf-fette e soprattutto ha conquistato la medaglia d’oro nella mass start. Il ven-tiquattrenne di Stryn è tornato prepo-tentemente in auge dopo tredici mesi di un anonimato dovuto esclusiva-mente a ripetuti malanni dimostrando così di non essere stato una meteora e di poter tornare nel 2013-’14 a lottare ad armi pari con gli onnipresenti Sven-dsen e Fourcade come avvenuto tra il dicembre 2010 e il dicembre 2011. La quarta piazza di questa ipotetica clas-sifica sarebbe appannaggio di Anton Shipulin capace di salire sul podio iri-dato sia nell’inseguimento che nella mass start con il merito aggiunto di essere l’unico russo, donne comprese, ad aver raccolto medaglia. Il venticin-quenne di Tjumen si conferma per il secondo inverno consecutivo il più af-fidabile della sua squadra, soprattut-to nella capacità di reggere l’enorme pressione mediatica. Quinta posizione nell’immaginaria graduatoria overall per Fredrik Lindström, bronzo nell’in-dividuale e due volte nella top eight tra sprint e inseguimento. Il ventitre-enne di Örnsköldsvik ha legittimato il ruolo di numero uno in una squadra

svedese dove Björn Ferry e Carl Johan Bergman sembrano ormai aver im-boccato il viale del tramonto. Il sesto posto complessivo dovrebbe essere assegnato a Ondrej Moravec, diven-tato il leader del movimento ceco e finalmente in grado di esprimere tutto

il suo potenziale troppo a lungo rima-sto latente. Il ventottenne tesserato per lo sci club di Jablonec ha dovuto ingoiare due volte, individuale e mass start, l’amarissimo boccone del quarto posto risultando però decisivo per la conquista del bronzo della Repubblica Ceca nella staffetta mista, unica me-daglia per il paese organizzatore. Fra i protagonisti di Nove Mesto spiccano anche Tim Burke, il cui argento nell’in-dividuale ha riportato gli Stati Uniti sul podio iridato dopo oltre un quarto di secolo, e lo sloveno Jakov Fak, confer-matosi “animale da medaglia” grazie al bronzo nella sprint. La nona e la decima piazza della virtuale classifica overall vanno riservate alle sorprese della manifestazione: Henrik L’Abee-Lund e Tomas Kaukenas. Il norvegese ha lottato per il podio nell’individuale, dove se non fosse stato per il malanno di Svendsen non avrebbe gareggiato, ed è stato decisivo per il successo della Norvegia in staffetta. Il lituano invece

Dietro ai Due Dominatori Della stagione è tornato a brillare tarjei bøshipulin salva il bilancio Della russia, poca gloria per la germania

con le tre medaglie individuali a testa conquistate a nove mesto emil hegle svendsen e martin Fourcade hanno fatto il loro ingresso nel-la top ten degli atleti capaci di salire più volte sul podio iridato in competizioni individuali. il norvegese e il francese hanno entrambi 8 piazzamenti nella top-three e hanno di conseguenza raggiunto Frank ullrich a alexander tikhonov.

atleta naZ meDaglie (o-a-b) status1. bjørnDalen ole einar nor 22 (11-4-7) act 2. poiree raphael Fra 14 (7-2-5) ret 3. gross ricco ger 10 (4-3-3) ret 3. Fischer sven ger 10 (2-4-4) ret5. KvalFoss eirik nor 9 (3-4-2) ret 6. ullrich Frank DDr 8 (5-3-0) ret 6. FourcaDe martin Fra 8 (5-3-0) act 6. tiKhonov alexander urs 8 (5-2-1) ret 6. svenDsen emil hegle nor 8 (5-2-1) act 10. lucK Frank ger 6 (3-2-1) ret

solo su www.wintersport-news.it è possible consultare le tabelle complete con le statistiche dedicate alla coppa del mondo di biathlon.

MedAGlIe IrIdAte IndIvIduAlI

Jakov Fak

Ondrej Moravec

Anton Shipulin

Tarjei Bø dopo la vittoria della mass start

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val ridannabiathlon maschile

ha trovato una settimana di grazia al tiro riuscendo a chiudere sempre in zona punti e addirittura a qualificarsi per la mass start.

La top ten delle star di Nove Mesto 2013 è quindi infarcita di norvege-si, mentre la schiera dei protagonisti mancati è capitanata da due superpo-tenze quali Russia e Germania. Per la verità i risultati ottenuti a Nove Mesto da entrambe le nazioni non si sono di-scostati più di tanto da quanto visto in dicembre e gennaio, tuttavia am-bedue i paesi covavano grandi spe-ranze per le competizioni iridate. In casa russa bene Shipulin, ma gli altri tre big del team sono rimasti lontani dalle aspettative della vigilia. Dmitry Malyshko per la verità non ha fatto male, un quarto e un quinto posto sono risultati ottimi soprattutto alla luce dell’esasperato livello medio at-tuale, ma nel complesso ha sofferto troppo sugli sci per essere competitivo in ottica podio. Deludenti Evgeny Ust-yugov, troppo impreciso, e soprattutto Evgeny Garanichev, completamente mancato a causa delle sue debacle al tiro tra cui spicca quella costata la me-daglia in staffetta. Proprio in staffetta è arrivata l’unica soddisfazione per la Germania, il cui bilancio (un bronzo) è analogo a quello di Ruhpolding 2012, tuttavia nella manifestazione iridata di casa i tedeschi raccolsero molto meno di quanto nelle loro possibilità: Andreas Birnbacher si presentò due volte all’ultimo poligono con l’oro nel mirino, ma un errore di troppo lo rele-gò fuori dal podio, con Arnd Peiffer e Michael Greis trovatisi in un’occasione a loro volta nella medesima situazio-ne. In Repubblica Ceca, invece, nelle competizioni individuali i tedeschi non sono mai stati in corsa per il successo e il solo Erik Lesser nella mass start è andato davvero vicino a salire sul po-dio. Infine è mancata all’appello l’Au-stria tra le cui fila l’unico avvistato nel-le posizioni di vertice è stato Dominik Landertinger. In generale gli austriaci hanno pagato dazio nel fondo ed è questa la ragione dello zero alla voce medaglie.

Capitolo Italia. Il bilancio del Mondiale

azzurro è discreto, ma esclusivamente per merito dei risultati ottenuti dal nu-cleo altoatesino della squadra. Lukas Hofer ha sfiorato una medaglia nell’in-dividuale e ha ottenuto i migliori piaz-zamenti dell’inverno trovando quella solidità al poligono sinora sempre mancatagli e che, se mantenuta da qui a fine stagione, gli permetterebbe di togliersi svariate soddisfazioni. Do-minik Windisch ha, a sua volta, fatto bene e può maledire i troppi errori nel-la sprint a causa dei quali ha avuto un pettorale pessimo nell’inseguimento. Nonostante la partenza a handicap il

ventitreenne ha sfiorato la qualifica-zione alla mass start dimostrando ul-teriori miglioramenti al tiro grazie ai quali è diventato competitivo anche nelle gare su quattro poligoni. Il resto del team invece non ha rubato l’oc-chio. Christian De Lorenzi ha faticato oltremodo sugli sci stretti rimanendo però a galla finché è stato assistito da percentuali bulgare, tuttavia una volta venuta meno l’infallibilità in piazzola è sprofondato a causa di un passo ben lontano da quello dei giorni migliori. Anche Christian Martinelli ha pagato dazio nella componente fondo, un

evento in controtendenza rispetto alle brillanti prestazioni di gennaio. In ogni caso viste di premesse di inizio sta-gione per il ventinovenne valtellinese è un grande successo essere riuscito a qualificarsi per Nove Mesto. Infine Pietro Dutto è stato schierato esclusi-vamente nell’individuale dove ha chiu-so nelle retrovie fornendo una presta-zione troppo brutta per essere vera, figlia probabilmente della classica giornata-no.

Il finale di stagione si preannuncia in-candescente perché Martin Fourcade ha ufficialmente rinunciato al propo-sito di partecipare ai Mondiali di sci di fondo e si concentrerà esclusivamente sul biathlon nel tentativo di vincere la seconda Coppa del Mondo consecu-tiva. Svendsen dal canto suo non ha mai pensato di presentarsi in Val di Fi-emme e sin dall’autunno ha dichiarato che il suo obiettivo è tornare a mettere le mani su quella Sfera di cristallo già conquistata nel 2009-‘10. Tenendo presente il gioco degli scarti il francese vanta 48 punti di vantaggio, un margi-ne che non permette al transalpino di poltrire sugli allori, ma comunque gli consente di essere il favorito nella cor-sa alla vittoria finale soprattutto se do-

vesse continuare a sparare con il 90% complessivo, una percentuale tenuta anche dal norvegese durante i Mon-diali, ma a lui sconosciuta nel resto dell’inverno. Con ogni probabilità sarà il poligono a decidere la sfida perché i due nella componente fondo sinora si sono dimostrati sostanzialmente equi-valenti. In realtà vi è una leggerissima supremazia dello scandinavo, insuf-ficiente però per regalargli un margi-ne nella componente tiro. Riguardo le graduatorie di specialità Fourcade ha ipotecato quella della venti km, mentre è lotta aperta negli altri tre format. Anche sprint e inseguimento sembrano destinate al catalano o allo scandinavo, mentre nella partenza in linea Fak e Andreas Birnbacher posso-no coltivare la speranza di spezzare il duopolio.

grazie all’oro conquistato con la staffetta ole einar bjørndalen ha toccato la fatidica soglia di 50 medaglie complessive conquistate nei grandi eventi (giochi olimpici e mondiali). inoltre svendsen, salito 5 volte sul podio, è diventato il nono atleta a raggiungere quota 20 in tale graduatoria.

atleta naZ meDaglie (o-a-b) status1. bjørnDalen ole einar nor 50 (25-15-10) act 2. gross ricco ger 28 (13-8-7) ret 2. Fischer sven ger 28 (11-8-9) ret 4. lucK Frank ger 25 (13-8-4) ret 5. tiKhonov alexander urs 22 (15-5-2) ret 5. hanevolD halvard nor 22 (8-9-5) ret 7. poiree raphael Fra 21 (8-4-9) ret 7. tchepiKov sergei rus 21 (4-13-4) ret9. svenDsen emil hegle nor 20 (13-5-2) act10. ullrich Frank DDr 18 (10-6-2) ret

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MedAGlIe coMPlessIve neI GrAndI eventI

in casa italia positive le prove Degli altoatesini hoFer e WinDischDe lorenZi, martinelli e Dutto hanno Deluso soprattutto sugli sci

Tim Burke

Emil Hegle Svendsen

Erik LesserMartin Fourcade

La staffetta norvegese maschile festeggia l'oro mondiale

Comitato Coppa del Mondo BiathlonSüdtirol Arena Alto Adige 33 | I-39030 Anterselva di Sopra | Tel. +39 0474 492 390 | Fax +39 0474 492 300 | [email protected]

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Ai Mondiali di Nove Mesto abbiamo visto Anastasia Kuzmina avere grossi problemi con la propria arma durante la gara sprint. Quanta attenzione dedichi alla manutenzione e al buon funzionamento della carabina?- la carabina è molto importante, si è visto in que-sta stagione che le gare si decidono soprattutto al poligono. io tratto la mia carabina come un gioiel-lo che controllo ogni giorno, incluso quello della gara. per un biathleta, il fucile ha lo stesso valore di uno strumento per un musicista professionista.

Quando fate l'azzeramento al poligono utilizzate una sola carabina e poi adeguate l'altra di riserva con i nuovi parametri?- usiamo la nostra carabina personale per fare l'az-zeramento, la carabina di riserva viene azzerata il primo giorno che arriviamo in una destinazione. se le condizioni sono difficili, l'azzeramento av-viene di conseguenza ed in base alle condizioni di giornata.

In base a quali criteri scegli la piazzola dalla quale sparerai a terra e in piedi nelle gare sprint e individuali?- a terra cerco di usare quella dell'azzeramento, se quella non è libera, quella più vicina possibile, in quanto il vento ed il terreno sono simili. in piedi invece scelgo in base a quella che mi attira in quel momento. se il vento viene da destra cerco di met-termi dietro ad un avversario che sta sparando in quel momento, se il vento invece arriva da sinistra, scelgo anche la numero 30 per coprirmi dal vento.

Ti è mai capitato di sparare dalla piazzola sbagliata o sui bersagli di un'altra piazzola?- Fino ad ora per fortuna no.

Quando sei in gara e incroci un compagno della Nazionale, vi lanciate qualche breve

incitamento oppure ognuno va per la sua strada- in genere ognuno è sempre concentrato sulla sua gara, però può capitare che si capisce che uno è in difficoltà e si cerca di aiutarsi a vicenda. ma come detto, almeno io, cerco di fare la mia gara senza guardare agli altri. nell'inseguimento o nella mass start invece capita spesso di darsi il cambio, indi-pendentemente dalla nazionalità dell'altro.

Quali sono le condizioni climatiche nelle quali ti trovi più a tuo agio?- a me piace il freddo, condizioni che normalmente si trovano ad anterselva. sole, qualche grado sotto lo zero ed una pista in buone condizioni.

Secondo te quale caratteristiche deve avere il biathleta perfetto? Chi è il biathleta che oggi più si avvicina a questa descrizione?- il biathleta moderno deve essere soprattutto ve-loce e preciso con i movimenti al poligono, dun-que pulito. in questa stagione si è visto che ciò non basta, si deve essere anche velocissimi in sugli sci stretti per essere davanti con i primi. al momento il migliore è sicuramente martin Fourcade, però sia-mo in tanti lì a tu per tu che ce la possiamo giocare.

Nelle categorie giovanili c'era un atleta che secondo te sarebbe diventato fortissimo e poi, invece, hai completamente perso di vista?- sinceramente non ci ho più pensato e non mi sono neanche più guardato in giro facendo un confron-to tra la mia attività giovanile e l'attuale coppa del mondo. se ci penso un po', però, mi viene da dire il francese ludwig ehrhart.

di Francesco Paone / foto Getty Images

torapigliatutto

BerGer vA A MedAGlIA In tutte le 6 GAre deI MondIAlI e hA GIà vIrtuAlMente chIuso lA PArtItA Per lA coPPA del Mondo

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val ridannabiathlon femminile

I Mondiali di Nove Mesto na Morave 2013 saranno ricordati come i primi in cui un’atleta è riuscita a vincere

6 medaglie nella stessa edizione irida-ta. L’impresa, possibile però solo dal 2007 e cioè da quando è stata intro-dotta nel programma la staffetta mi-sta, è stata firmata da Tora Berger, la cui figura in questo 2012-’13 sta di-ventando sempre più simile a quella di una monarca assoluta. La norvegese è indiscutibilmente la donna copertina della manifestazione essendosi laure-ata campionessa del mondo nell’inse-guimento e nella quindici chilometri, avendo raccolto l’argento nella sprint e nella mass start, ed essendo risul-tata decisiva per il successo sia della staffetta femminile che di quella mi-sta. La scandinava ha dimostrato una volta di più di essere l’atleta più com-pleta del circuito in quanto capace di tenere una precisione nell’ordine del 90% e di rimanere fra le prime cin-que sugli sci stretti. Le poche capaci di darle fastidio nel fondo non hanno

la stessa continuità al tiro e le poche altre in grado di competere in piazzola non hanno un passo competitivo. Nel-le competizioni ceche Berger ha per-sino fatto meglio del solito riuscendo a diventare una delle migliori tre nel fondo e sparando (staffette compre-se) con il 92% abbondante. Non c’è proprio stata partita anche perché le avversarie più attese (Domracheva, Gössner, Mäkäräinen) sono tutte man-cate, parzialmente o completamente, all’appello.

Se nel biathlon, così come nello short track, si assegnasse un titolo Mondiale Overall tenendo conto dei risultati di tutte le gare l’oro andrebbe indiscuti-bilmente a Berger. L’argento sarebbe invece appannaggio di Olena Pidhru-shna, campionessa del mondo nella sprint e bronzo nell’inseguimento con tanto di ruolo decisivo per l’argento della staffetta ucraina. La ventiseienne si è aggiunta alla schiera di chi ha ot-tenuto la prima vittoria in carriera pro-prio in occasione di gare con in palio titolo olimpici o iridati (nel XXI secolo erano già entrate in questo club Kati Wilhelm, Olga Medvedtseva, Sylvie Becaert, Katerina Holubcova, Florence Baverel e Anastasiya Kuzmina) e nel suo caso non si può certo parlare di sorpresa assoluta in quanto fra dicem-bre e gennaio era già salita sul podio in più occasioni dimostrando di poter ambire anche al gradino più alto. Pi-dhrushna è attualmente quarta nella classifica generale di Coppa del Mon-do e viene da chiedersi se negli anni a venire potrà crescere ulteriormente e diventare donna in grado di regalare al suo paese quella Sfera di cristallo in passato solo sfiorata da Olena Zu-brilova. In generale le ucraine hanno disputato un Mondiale da incorniciare e il bronzo dell’immaginaria gradua-toria overall dovrebbe essere assegna-to a Vita Semerenko salita sul podio iridato per il terzo anno consecutivo (terza nella sprint), ottima in staffetta e piazzatasi sempre fra le prime die-

ci in tutte le quattro gare individuali. Ancora una volta si è dimostrata lei la più solida delle due gemelle, tuttavia proprio a Nove Mesto, Valj è finalmen-te riuscita a scrollarsi di dosso la fama di inconcludente e pasticciona conqui-stando la prima medaglia della carriera (bronzo nell’individuale) e disputando una frazione in staffetta decisiva per la conquista dell’argento da parte della sua squadra. Per tutte questa ragioni Valj occupa il quinto posto nell’ipote-tica classifica overall perché la quarta piazza deve essere assegnata a Darya Domracheva. Qualcuno potrebbe stor-cere il naso nel vedere la campionessa del mondo della mass start alle spalle

di Vita Semerenko che invece non ha vinto alcun titolo. Tuttavia la bielorus-sa ha salvato in extremis il bilancio del Mondiale, evitando la palma di delu-sione numero uno della manifestazio-ne (uomini compresi), dopo aver forni-to le peggiori prestazioni dell’inverno fra sprint, inseguimento e individuale a causa di ripetute debacle al poligo-no dove fatica a esprimersi con l’80%. Dasha rimane croce e delizia dei suoi tifosi perché nella partenza in linea ha dimostrato di essere una delle poche a poter superare Berger a parità di errori. Dietro a Domracheva e Valj Se-merenko si piazza al sesto posto nella virtuale graduatoria overall Olga Zait-

seva nonostante sia rimasta a secco di medaglie. La russa per la verità sul po-dio ci sarebbe salita nell’inseguimen-to se nell’ultimo giro non fosse stata abbattuta da Ann Kristin Flatland, a sua volta rimasta con un pugno di mo-sche, e proprio per questo episodio fa quasi tenerezza. La trentaquattrenne moscovita ha concluso tutte le gare, staffette comprese, quarta, quinta o sesta. Se allarghiamo lo sguardo an-che ai Mondiali di Khanty-Mansiysk 2011 e Ruhpolding 2012 il bilancio è di quattro quarti, un quinto, due sesti e due settimi posti. Il tutto senza nep-pure un piazzamento sul podio che nel suo caso si spera possa arrivare fra do-dici mesi nei Giochi olimpici di casa al termine dei quali verosimilmente ap-penderà la carabina al chiodo. La set-tima posizione nell’ipotetica classifica overall spetta ad Andrea Henkel il cui argento nella quindici chilometri ha salvato il bilancio di una squadra tede-sca in cui è mancata Miriam Gössner. Ottava posizione per Krystyna Palka, costantemente ai vertici e soprattutto argento nell’inseguimento. La tren-tenne di Zakopane ha conquistato il primo podio della carriera proprio in occasione di un grande evento rega-lando alla Polonia la prima medaglia individuale al femminile della sua sto-ria, peraltro replicata grazie a Monika Hojnisz, bronzo nella mass start, pochi giorni dopo. La ventunenne di Katowi-

ucraina sugli scuDi graZie al successo nella sprint Della piDhrushnae le prestaZioni Finalmente convincenti Delle gemelle semerenKo

le quattro medaglie individuali conquistate da tora berger a nove mesto na morave hanno catapultato la norvegese nel gotha delle at-lete capaci di salire più volte sul podio iridato. la norvegese ha toccato quota 9 raggiungendo la connazionale liv grete poiree e scavalcando nientemeno che magdalena neuner.

atleta naZ meDaglie (o-a-b) status1. Forsberg magdalena sWe 12 (6-1-5) ret2. Zubrilova olena uKr/blr 11 (4-4-3) ret3. poiree liv grete nor 9 (6-1-2) ret3. berger tora nor 9 (4-3-2) act5. neuner magdalena ger 8 (6-2-0) ret6. niogret corinne Fra 7 (2-3-2) ret6. glagoW martina ger 7 (1-4-2) ret8. elvebaKK anne nor 6 (3-1-2) ret8. Disl uschi ger 6 (2-4-0) ret

MedAGlIe IrIdAte IndIvIduAlI

Tora Berger con le 6 medaglie conquistate

Andrea Henkel

Monika Hojnisz

Le ucraine Yuliya Dzhyma, Vita Semerenko, Olena Pidhrushna, Valj Semerenko. 5 medaglie complessive per loro

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val ridannabiathlon femminile

ce occupa la nona piazza nell’immagi-naria graduatoria overall ed è la sor-presa più grande di Nove Mesto 2013 in quanto precedentemente alla par-tenza in linea non era mai entrata fra le prime dodici posizioni. Va tuttavia

ricordato che la ragazza in questione è da tempo considerata una grande promessa dallo staff polacco e sembra destinata a diventare atleta di vertice nelle stagioni venture. In tema di pro-messe chiude la top ten delle prota-

goniste dei Mondiali, Laura Dahlmeier, schierata a sorpresa in staffetta dalla Germania al posto di Nadine Horchler. La bavarese, classe 1993 e fresca vin-citrice di due titoli iridati junior, si è dimostrata all’altezza della situazione e anzi è risultata la migliore in seno al quartetto teutonico.

A proposito di tedesche si può aprire il capitolo delle protagoniste mancate. Capolista di questa categoria sono Mi-riam Gössner e Kaisa Mäkäräinen, en-trambe dimostratesi in grado di salire sul podio ma costrette ad accontentar-si di piazzamenti a causa di troppi sci-voloni al poligono. Tuttavia ambedue, grazie al loro talento sugli sci stretti, avranno un’ulteriore chance di chiu-dere la stagione 2012-’13 con al collo una medaglia iridata. Sia la ventiduen-ne bavarese che la trentenne del Kai-nuu saranno della partita ai Mondiali di sci di fondo. La tedesca gareggerà sicuramente nella 10 km a skating e in staffetta, mentre la finlandese per il momento è sicura di un pettorale solo nella gara con partenza a intervalli e si deciderà se schierarla anche nella pro-va a squadre in base al risultato otte-nuto. Ovviamente la presenza in Tren-tino collide con la tappa di Coppa del Mondo di biathlon a Oslo-Holmenkol-

len. La dieci chilometri di fondo è pro-grammata il 26 febbraio e la staffetta il 28, mentre in Norvegia le competizioni si disputeranno dall’1 al 3 marzo. Te-oricamente entrambe le biathlete pre-state al fondo potrebbero essere della partita in scandinavia nella mass start, mentre schierarsi al via della sprint (con relativo inseguimento) risulterebbe ol-tremodo problematico, almeno in caso di partecipazione staffetta. Il capitolo di chi ha bucato l’appuntamento irida-to si chiude a sorpresa con la Francia perché in campo femminile le transal-pine non hanno vinto alcuna medaglia in un grande evento per la prima volta da Hochfilzen 2005.

L’assenza dal medagliere femminile della Francia unita a quella di Austria, Svizzera e Slovenia, fa dell’Italia (in-

credibile ma vero) la nazione dell’ar-co alpino più titolata a Nove Mesto. Qualcuno potrebbe obiettare che le Alpi sono anche in territorio tedesco, ma Andrea Henkel è nata e cresciuta in Turingia, quindi ben lontana dalla Baviera, l’unico land alpino. Di conse-guenza il solo podio delle Alpi arriva grazie all’Italia, la cui spedizione in terra ceca è da incorniciare in quanto Nove Mesto 2013 entra nella storia del biathlon azzurro come il Mondiale in cui il movimento femminile è riuscito a conquistare la prima medaglia iridata di sempre. Peraltro l’evento si è veri-ficato nella staffetta, un format dove non erano mai stati ottenuti podi, nep-pure in competizioni slegate da grandi eventi. Il risultato epocale porta la fir-ma di Dorothea Wierer, Nicole Gontier, Michela Ponza e Karin Oberhofer, le quali hanno trovato la miglior presta-zione della trasferta ceca proprio in oc-casione della competizione a squadre. Infatti i piazzamenti arrivati a livello individuale hanno rispettato la media stagionale, ma il fatidico 15 febbra-io ogni componente del quartetto ha reso al massimo delle proprie poten-zialità mentre atlete di altre nazioni più quotate sono incappate in passi falsi che hanno aperto le porte del po-dio alle azzurre. Per Dorothea e Nicole,

nate rispettivamente nel 1990 e nel 1991, il bronzo iridato è il primo squil-lo a livello senior di un’attività agoni-stica ancora agli inizi. Per Michela, una delle ultime “sopravvissute” della ma-gnifica classe 1979, si tratta dell’enne-sima soddisfazione in una lunghissima carriera. Per Karin, anagraficamente a metà strada fra le due generazioni es-sendo una figlia del 1985, il podio rap-presenta il picco più alto di quello che si sta rivelando il suo miglior inverno di sempre. Oltre alle quattro compo-nenti di una staffetta già entrata nella storia va sottolineato il buon Mondia-le anche della quinta componente del team, Alexia Runggaldier, propostasi nelle prime 40 posizioni nella sprint e nell’inseguimento. L’altoatesina, a sua volta classe 1991, promette di poter recitare lo stesso ruolo di Ponza nelle staffette post-Sochi 2014. Infine meri-tano una menzione anche gli skimen della squadra italiana, a cui anche il direttore agonistico Fabrizio Curtaz ha reso onore dopo lo storico podio, poiché quel giorno gli sci delle azzurre erano velocissimi.

Guardando alle prossime settimane i risultati dei Mondiali hanno virtual-mente chiuso la corsa alla Coppa del Mondo assoluta poiché, tenendo pre-sente il gioco degli scarti, Berger vanta 242 lunghezze di margine su Domra-cheva quando mancano solamente 8 competizioni alla fine della stagione. La norvegese può quindi permettersi di perdere 30 punti a gara e vincere comunque la Sfera di cristallo. A meno di seri malanni l’ormai trentaduenne di Ringerike è destinata a imporsi nel-la classifica generale, pertanto il vero motivo d’interesse del mese di marzo riguarda le graduatorie di specialità. La scandinava infatti può realizzare un’impresa riuscita in passato solo a Magdalena Forsberg: conquistare nel-la stessa stagione tutte e quattro le piccole sfere di cristallo. Il traguardo è ampiamente raggiungibile perché al momento Berger comanda, e con margine, anche la classifica dedicata a ogni singolo format.

la staFFetta italiana composta Da Wierer, gontier, ponZa e oberhoFer ha centrato la prima meDaglia iriData al Femminile Della storia

i due successi iridati hanno fatto di tora berger la quarta atleta più vincente di sempre in solitudine e le hanno permesso di staccare liv grete poiree. considerando che la norvegese proseguirà fino al termi-ne della prossima stagione non si può escludere che possa persino mi-nacciare la piazza d’onore di magdalena neuner, attualmente avanti di 10 vittorie.

atleta naZ vittorie status1. Forsberg magdalena sWe 42 ret2. neuner magdalena ger 34 ret3. Disl uschi ger 30 ret4. berger tora nor 24 act5. poiree liv grete nor 22 ret6. Wilhelm Kati ger 21 ret6. henKel andrea ger 21 act6. Zubrilova olena uKr/blr 21 ret9. baillY sandrine Fra 20 ret10. glagoW martina ger 15 ret

vIttorIe In coPPA del Mondo

Laura Dahlmeier Darya DomrachevaIl cambio tra Michela Ponza e Karin Oberhofer durante la staffetta

Krystyna Palka

sochigiochi fatti

di Francesco Paone

nel BIAthlon sono GIà stAtI decIsII contInGentI delle vArIe nAzIonI

Per le olIMPIAdI del 2014,MA Il sIsteMA MAncA dI coerenzA

Al termine dei Mondiali di Nove Mesto na Morave il circuito del biathlon conosce già i con-

tingenti nazionali per Sochi 2014. Al riguardo va rimarcato come una leg-gerezza in fase di stesura delle regole abbia partorito un sistema di qualifica-zione non aderente ai valori in campo e al programma dei prossimi Giochi olimpici, almeno per quanto riguarda la staffetta mista. In realtà analizzan-do a fondo la situazione si pone un problema di coerenza a causa della competizione dove sono coinvolti en-trambi i sessi.

In sede organizzativa il Cio ha conces-so al biathlon 220 posti, 113 in campo maschile e 107 in campo femminile, di conseguenza le regole di qualificazio-ne sono state decise in accordo con il numero massimo di atleti iscrivibili, i medesimi rispetto a Vancouver 2010. L’Ibu ha quindi mantenuto gli stessi contingenti già fissati quattro anni fa determinandoli grazie a una classifica denominata National Olympic Com-mittees Quota Ranking List (a cui da questo momento in poi faremo rife-rimento con la sigla NOCQRL) basata esclusivamente sui risultati nelle gare che assegnano punti per la Nations Cup dei due Mondiali precedenti ai Giochi olimpici. Fra gli uomini le prime cinque nazioni del NOCQRL potran-no iscrivere fino a 6 atleti, avranno a disposizione quattro pettorali nelle gare individuali e il diritto di schierare la staffetta; le nazioni comprese fra il sesto e il ventesimo posto potranno iscrivere fino a 5 atleti, avranno a loro volta a disposizione quattro pettora-li nelle gare individuali e il diritto di schierare la staffetta; le nazioni clas-sificate dal ventunesimo al ventotte-simo posto potranno iscrivere un solo atleta pertanto godranno di un unico pettorale nelle gare individuali e non avranno la possibilità di schierare la staffetta; infine i paesi classificati dal ventinovesimo posto in poi non po-tranno partecipare ai Giochi olimpici,

a meno di essere ripescati nel caso una delle 28 nazioni qualificate deci-da di non sfruttare appieno il proprio contingente. In campo femminile il si-stema è analogo, ma per rispettare il numero massimo di 107 posti vi sono alcuni correttivi rispetto agli uomini: fra le donne le nazioni classificate dal sedicesimo al ventesimo posto avran-

no diritto a iscrivere 4 atlete anziché 5 e l’ultimo paese escluso dai Giochi a meno di ripescaggi è il ventottesimo classificato anziché il ventinovesimo. All’atto pratico la grande differenza viene fatta dal guadagnarsi una delle migliori 20 posizioni del NOCQRL in maniera tale da poter schierare la staf-fetta e soprattutto avere 4 pettorali a

20 21

SoChI 2014 NoC QuoTA rANKINg lIST - MASChIle

noc totale sp in inrl rlsp

1 Francia Fra 2433 432 382 390 413 426 3902 norvegia nor 2400 398 359 420 426 377 4203 germania ger 2217 362 409 360 372 354 3604 russia rus 2076 368 353 290 408 327 3305 austria aut 2035 356 372 310 365 322 3106 repubblica ceca cZe 1965 337 415 230 337 356 2907 italia ita 1944 325 349 330 325 345 2708 sveZia sWe 1847 422 312 160 349 394 2109 stati uniti usa 1752 330 298 220 319 385 20010 slovenia slo 1742 329 407 180 346 290 19011 ucraina uKr 1714 324 324 250 326 310 18012 sviZZera sui 1637 323 291 270 271 342 14013 canaDa can 1634 314 248 190 276 356 25014 bulgaria bul 1533 265 361 150 299 228 23015 slovacchia svK 1532 305 247 200 284 276 22016 bielorussia blr 1513 265 321 210 257 290 17017 estonia est 1330 237 289 140 233 271 16018 KaZaKistan KaZ 1265 239 261 170 210 265 12019 polonia pol 1037 211 259 100 162 265 4020 FinlanDia Fin 1032 173 215 120 222 192 11021 lettonia lat 1010 181 213 130 220 166 10022 giappone jpn 964 278 230 90 216 90 6023 lituania ltu 917 133 152 110 241 211 7024 cina chn 898 140 149 80 156 223 15025 romania rou 741 106 58 217 230 13026 gran bretagna gbr 659 126 123 40 151 129 9027 serbia srb 649 124 98 70 148 159 5028 corea Del suD Kor 600 110 111 50 77 172 8029 spagna esp 477 131 127 86 103 3030 belgio bel 382 105 76 60 40 10131 australia aus 289 65 69 65 9032 ungheria hun 249 67 67 54 6133 turchia tur 236 59 77 30 7034 olanDa neD 220 27 39 64 9035 maceDonia mKD 174 27 50 50 4736 croaZia cro 169 21 36 30 40 4237 bosnia-erZegovina bih 142 36 37 34 3538 molDova mDa 102 28 12 40 2239 Danimarca Den 92 49 27 16 40 grecia gre 56 36 6 1441 uZbeKistan uZb 32 23 9

legeNDA la nazione può iscrivere fino a 6 atleti e schierarne 4 nelle gare individuali. ha diritto alla staffetta. la nazione può iscrivere fino a 5 atleti e schierarne 4 nelle gare individuali. ha diritto alla staffetta. la nazione può iscrivere 1 atleta e schierarlo nelle gare individuali. non ha diritto alla staffetta. la nazione non può iscrivere atleti ai giochi olimpici, a meno di ripescaggi.

ruhpolding 2012 nove Mesto 2013

val ridannabiathlon

La staffetta mista slovena non sarà presente ai Giochi di Sochi 2014

I francesi hanno fatto più punti tra gli uomini

il caso più assurDo riguarDa la slovenia che, nonostante un quartettoDi primissimo piano, non potrà partecipare alla staFFetta mista Di sochi

SoChI 2014 NoC QuoTA rANKINg lIST - FeMMINIle

noc totale sp in inrl rlsp

1 norvegia nor 2279 374 370 360 410 345 4202 ucraina uKr 2248 342 381 290 427 418 3903 russia rus 2217 395 408 270 409 405 3304 germania ger 2212 391 344 420 374 373 3105 Francia Fra 2204 394 411 390 369 350 2906 bielorussia blr 1972 377 335 330 327 333 2707 polonia pol 1900 365 333 230 382 360 2308 slovacchia svK 1808 294 358 250 340 316 2509 italia ita 1787 291 305 200 336 295 36010 sveZia sWe 1740 356 328 310 297 279 17011 repubblica ceca cZe 1678 255 274 220 352 357 22012 stati uniti usa 1631 257 347 210 264 343 21013 canaDa can 1534 302 320 190 218 304 20014 KaZaKistan KaZ 1351 276 296 130 235 234 18015 FinlanDia Fin 1335 300 265 140 261 259 11016 sviZZera sui 1325 239 223 110 259 304 19017 austria aut 1315 230 289 160 244 262 13018 estonia est 1299 254 305 180 195 245 12019 giappone jpn 1234 265 264 170 244 191 10020 cina chn 1171 177 174 70 300 290 16021 slovenia slo 1170 290 228 228 274 15022 bulgaria bul 1163 205 240 150 193 235 14023 romania rou 1067 205 228 120 275 239 24 lituania ltu 892 190 204 90 179 139 9025 gran bretagna gbr 768 180 170 100 171 147 26 corea Del suD Kor 727 141 135 80 128 163 8027 lettonia lat 576 150 133 60 135 98 28 anDorra anD 356 108 74 72 102 29 spagna esp 279 76 38 96 69 30 nuova ZelanDa nZl 219 63 56 52 4831 ungheria hun 219 70 41 59 4932 brasile bra 158 33 53 33 3933 molDova mDa 140 31 48 29 3234 australia aus 128 29 33 31 3535 bosnia-erZegovina bih 116 32 32 5236 turchia tur 108 25 27 28 2837 grecia gre 94 26 32 3638 olanDa neD 77 27 50 39 Danimarca Den 65 34 31

legeNDA la nazione può iscrivere fino a 6 atlete e schierarne 4 nelle gare individuali. ha diritto alla staffetta. la nazione può iscrivere fino a 5 atlete e schierarne 4 nelle gare individuali. ha diritto alla staffetta. la nazione può iscrivere fino a 4 atlete e schierarne 4 nelle gare individuali. ha diritto alla staffetta. la nazione può iscrivere 1 atleta e schierarla nelle gare individuali. non ha diritto alla staffetta. la nazione non può iscrivere atlete ai giochi olimpici, a meno di ripescaggi.

ruhpolding 2012 nove Mesto 2013

val ridannabiathlon

disposizione nelle competizioni indivi-duali, mentre chi si classifica peggio di ventesimo ha diritto a un solo posto anche nelle prove con partenza a in-tervalli (ed eventualmente nell’inse-guimento e mass start). Al riguardo la fiscale squalifica del quartetto romeno nella staffetta iridata di Nove Mesto ha spostato gli equilibri poiché senza i fondamentali punti della prova a squa-dre disputata in terra ceca la Romania è scivolata in ventitreesima piazza nel-la graduatoria di qualificazione con conseguente contingente minimo a Sochi 2014 e relativa “promozione” della Cina. Peraltro la nazione asiati-ca ha guadagnato la top twenty per un solo punto e superando in volata la diretta concorrente Slovenia, la cui esclusione dalle 20 fa nascere dubbi riguardo l’equità del sistema di qua-lificazione.

Infatti i criteri con cui stilare il NOC-QRL sono cambiati rispetto a quattro anni orsono poiché se in vista dei Gio-chi canadesi erano state considerate esclusivamente le otto competizioni individuali iridate disputate fra Öster-sund 2008 e Pyeong Chang 2009, in

ottica Sochi si sono tenuti in consi-derazione i punti per la Nations Cup realizzati nelle sprint, nelle individuali e nelle staffette di Ruhpolding 2012 e Nove Mesto 2013. Qui casca l’asi-no, poiché le regole sono state scritte subito dopo Vancouver 2010 e basate

sui format di gara presenti in Canada senza tenere in considerazione che la staffetta mista avrebbe potuto entra-re a far parte del programma di Sochi 2014, come poi puntualmente avve-nuto. Proprio nell’ottica della mixed relay questa mancata lungimiranza ha partorito un sistema di qualificazione spurio, in quanto le regole prevedo-no che nelle prove a squadre possa-no prendere il via tutte le nazioni che abbiano iscritto ai Giochi un numero sufficiente di atleti. In re ipsa per po-ter prendere parte alla staffetta mista bisogna essere nelle prime 20 posi-zioni del NOCQRL sia tra gli uomini che tra le donne perché per il format in questione sono indispensabili al-meno 2 atlete e 2 atleti. Se anche in un solo dei due sessi si potrà iscrivere ai Giochi un unico rappresentante, il quartetto non potrà essere formato. Il sistema va quindi in cortocircuito e si dimostra non aderente ai reali valori in campo perché non avendo le miste di Ruhpolding e Nove Mesto alcun valore in seno al NOCQRL, l’analoga prova a Cinque cerchi non avrà tra le sue par-tecipanti la Slovenia, medaglia d’ar-

22 23

nasce un problema Di coerenZa. il sistema o non rispettai valori Della mista, oppure non rispetta la vera ForZa Dei movimenti

10 posti per l'Italia

La Norvegia è stata la migliore in campo femminile

24 25

SoChI 2014 rIepIlogo CoNTINgeNTI bIAThloN

nocnaZione relay entries bibs bibsrelay relayentries

austria aut Yes 6 4 Yes 4 4 Yesbielorussia blr Yes 5 4 Yes 5 4 Yesbulgaria bul no 5 4 Yes 1 1 nocanaDa can Yes 5 4 Yes 5 4 Yescina chn no 1 1 no 4 4 Yesrep.ceca cZe Yes 5 4 Yes 5 4 Yesestonia est Yes 5 4 Yes 4 4 YesFinlanDia Fin Yes 5 4 Yes 5 4 YesFrancia Fra Yes 6 4 Yes 6 4 Yesgran bretagna gbr no 1 1 no 1 1 nogermania ger Yes 6 4 Yes 6 4 Yesitalia ita Yes 5 4 Yes 5 4 Yesgiappone jpn no 1 1 no 4 4 YesKaZaKistan KaZ Yes 5 4 Yes 5 4 Yescorea Del suD Kor no 1 1 no 1 1 nolettonia lat no 1 1 no 1 1 nolituania ltu no 1 1 no 1 1 nonorvegia nor Yes 6 4 Yes 6 4 Yespolonia pol Yes 5 4 Yes 5 4 Yesromania rou no 1 1 no 1 1 norussia rus Yes 6 4 Yes 6 4 Yesslovenia slo no 5 4 Yes 1 1 noserbia srb no 1 1 no 0 0 nosviZZera sui Yes 5 4 Yes 4 4 Yesslovacchia svK Yes 5 4 Yes 5 4 YessveZia sWe Yes 5 4 Yes 5 4 Yesucraina uKr Yes 5 4 Yes 6 4 Yesstati uniti usa Yes 5 4 Yes 5 4 Yes

legeNDA entries numero di atleti/e iscrivibili ai giochi olimpici da parte della nazionebibs numero massimo di pettorali nelle competizioni individualirelaY indica se la nazione potrà schierare la staffetta monosessorelaY indica se la nazione potrà schierare la staffetta mista NoTA beNe se una nazione non potesse sfruttare appieno il contingente conquistato a causa di infortuni oppure per mancanza di atleti in possesso dei requisiti minimi per poter gareggiare ai giochi olimpici, allora i posti lasciati liberi verrebbero assegnati a paesi al momento esclusi da sochi 2014 seguendo l'ordine stabilito dalla nocqrl. nella pratica se l'ipotesi do-vesse verificarsi, la prima nazione a beneficiarne in campo maschile sarebbe la spagna, la prima fra le donne andorra.

MenMiXed WoMen

val ridannabiathlon

gento nel 2012 e quinta classificata nel 2013, in quanto il paese mitteleu-ropeo occupa la decima posizione tra gli uomini ma solo la ventunesima fra le donne. Se invece le due competizio-ni in questione avessero avuto valore qualificante, nel NOCQRL femminile la Slovenia avrebbe occupato la quindi-cesima piazza con relativo diritto alla

nerale: sarebbe corretto considerare anche i punti di gare miste per stabi-lire i contingenti di prove monosesso? La risposta è ovviamente negativa in quanto un movimento molto debole in un settore potrebbe superarne al-tri superiori esclusivamente grazie alla forza dell’altra metà del cielo.

La conclusione è che la qualificazio-ne così concepita ha un problema di coerenza poiché non tiene in conside-razione la staffetta mista, alla quale a Sochi non potrà partecipare una delle nazioni più competitive in assoluto, ma l’alternativa sarebbe stata anche peggiore poiché se le mixed relay iri-date avessero avuto valore qualificante non sarebbero stati rispettati i valori in campo dei singoli movimenti in quan-to la Slovenia femminile avrebbe otte-nuto un contingente superiore alla sua reale forza. Insomma il sistema attuale fa acqua, ma quantomeno rimane a galla perché l’opzione di considerare anche le miste avrebbe fatto affonda-re il NOCQRL. Guardando a Pyeong Chang 2018 sarebbe bene che l’Ibu concepisca dei correttivi per avere il miglior campo partenti possibile nella staffetta mista e non “drogare” i pun-ti di uno dei due settori con la forza dell’altro. In questa sede si vuole ipo-tizzare la possibilità di stilare un ran-king parallelo basato esclusivamente sulle staffette miste (dove per inciso tenendo in considerazione i punti di Ruhpolding 2012 e Nove Mesto 2013 la Slovenia sarebbe al secondo posto). Nel caso una nazione non compresa fra le prime 20 in uno dei due settori occupi le primissime piazze (ipoteti-camente top five) di tale graduatoria allora le si potrebbe garantire la pos-sibilità di iscrivere ai Giochi due atle-ti nel settore debole in maniera tale da poter disputare la mista. Il posto aggiuntivo potrebbe essere recupe-rato riducendo di un’unità il contin-gente massimo della quinta nazione del NOCQRL che avrebbe comunque la possibilità di iscrivere ben 5 atleti. Esercizi teorici a parte nelle tabelle al-legate al presente articolo è possibile osservare nel dettaglio i punti raccolti dalle varie nazioni e i contingenti di ognuna di esse per Sochi 2014.

mista, a 4 pettorali nelle gare indivi-duali e alla staffetta classica. A questo punto però viene alla luce il rovescio della medaglia, ovvero sarebbe stato giusto che le donne slovene potessero beneficiare dei punti ottenuti in coo-perazione con gli uomini a discapito di movimenti femminili più vitali? Il caso specifico fa nascere un problema ge-

l’IBu cuP terMInA In AntIcIPo, vIttorIe In clAssIFIcA GenerAle Per vIctor vAsIlyev e AnAstAsIA zAGoruIko

di Francesco Paone / Foto Ibu

la russia lascia il segno

val ridannabiathlon

uoMINIL’Ibu Cup maschile 2012-’13 è stata vinta da Victor Vasilyev, al secondo successo nella classifica generale dopo quello ottenuto nel 2010-’11. L’ormai ventiseienne di Izhevsk aveva frequen-tato costantemente la Coppa del Mon-do nell’annata 2009-’10 piazzandosi a ripetizione in zona punti, tuttavia la crescita di connazionali più dotati di lui lo ha spinto ai margini del foltissi-mo movimento russo e attualmente la sua maggiore aspirazione appare pro-prio quella di primeggiare nel contesto cadetto. Vasilyev in febbraio ha tenuto un rendimento anonimo, ma ha vinto la seconda Ibu Cup nell’arco di tre anni anche grazie all’assenza del compa-gno di team Timofey Lapshin. A dire il vero la Russia non si è imposta in alcu-na competizione delle due tappe fina-li, il cui filo conduttore è stato la dop-pietta. Infatti lo stesso atleta ha vinto entrambe le gare in programma sia in Italia che in Slovacchia. In Alto Adige ha fatto festa Erlend Bjøntegaard, una delle sorprese dell’inverno 2012-’13 in seno alla squadra norvegese. Il venti-duenne era partito benissimo tra fine novembre e dicembre, ma si è spento con il passare delle settimane prima di dare un nuovo segnale di vita a inizio febbraio. Lo staff tecnico scandinavo aveva deciso già prima della doppia vittoria in Val Martello di includerlo, seppur come riserva, nel novero dei sei convocati per i Mondiali a dimo-strazione di una notevole fiducia nel-le sue qualità. Bjøntegaard peraltro è stato preferito nientemeno che a Lars Berger. Il veterano ha gareggiato a Brezno-Osrblie, dove entrambe le gare sono state vinte dallo svedese Ted Ar-mgren, raccogliendo due piazzamenti nella top ten senza però rubare ecces-sivamente l’occhio, a dimostrazione della bontà della scelta effettuata in casa Norge. Il dato più interessante del mese di febbraio riguarda però

L’inusuale, e si spera mai più replicato, calendario della stagione 2012-’13 ha posto fine all’Ibu Cup con oltre un mese di anticipo rispetto al consueto. La mancata pro-grammazione di eventi nel mese di marzo ha fatto degli appuntamenti in Val Martel-lo e Brezno-Osrblie gli atti finali dell’inverno.

la squadra tedesca poiché Christoph Stephan ha dato alcuni segnali di vita. Nella sprint della Val Martello il venti-settenne di Oberhof, vincitore di una gara in Coppa del Mondo nel gennaio 2009 e argento iridato nell’individua-

le poche settimane dopo, ha battuto nettamente Christian De Lorenzi a parità di errori realizzando un tempo analogo a quello di Daniel Mesotitsch pur chiudendo un bersaglio in meno e il giorno dopo nell’inseguimento si è

piazzato sul podio. Pur senza confer-marsi sugli stessi livelli in Slovacchia, il tedesco flagellato da ripetuti malanni negli ultimi inverni, ha dimostrato di non essere un’atleta completamente perso e di poter coltivare speranze di tornare nella squadra tedesca in vista dei Giochi Olimpici di Sochi 2014.

DoNNeL’Ibu Cup femminile 2012-’13 è sta-ta conquistata dalla russa Anastasia Zagoruiko che ha legittimato il suo successo nella classifica generale im-ponendosi in entrambe le competi-zioni disputate in Slovacchia. Nell’ar-co della stagione la ventiquattrenne di Tjumen ha chiuso sul podio nove delle dodici gare disputate, un ren-dimento che le permette di essere in diretta competizione per un pettorale in Coppa del Mondo, dove dovrebbe essere schierata nel mese di marzo. Peraltro lo staff tecnico sembra tenere in alta considerazione questa ragaz-za in grado di sparare con il 92% in piedi, ma sinora incapace di lasciare il segno nel massimo circuito a cau-sa di un passo sugli sci non compe-titivo. Tuttavia l’atleta in questione è relativamente giovane e in tempi recenti si sono viste russe migliorare notevolmente anche in età piuttosto avanzata. A proposito di chi non ha la carta di identità dalla propria parte vanno citate Evi Sachenbacher-Stehle e Ekaterina Iourieva, ovvero coloro che dopo Zagoruiko più hanno carat-terizzato il circuito cadetto 2012-‘13. L’ex fondista ha palesato progressi al tiro con il passare delle settimane e alla luce dell’attuale inaridimento del movimento tedesco potrà ambire a un posto in Coppa del Mondo nell’in-

28 29

1. vasilYev victor (rus) 3922. bÖhm Daniel (ger) 3763. Doll benedikt (ger) 3654. slepov alexey (rus) 3605. lapshin timofey (rus) 3516. stephan christoph (ger) 3307. os alexander (nor) 2848. mesotitsch Daniel (aut) 2739. eberharD tobias (aut) 26410.KoKKin Dag erik (nor) 254

clAssIFIcA FInAle

overAll vasilYev victor russPrInt bÖhm Daniel gerInseGuIMento slepov alexey rusIndIvIduAle os alexander nor

le coPPe dI sPecIAlItà

Michael Reiter e Sven Grossegger

Christoph Stephan

Pietro Dutto

Victor Vasilyev

val ridannabiathlon

verno 2013-’14 indipendentemente dall’auspicabile crescita delle giova-nissime Laura Dahlmeier e Fransizka Preuß. Peraltro in casa Germania le uniche vittorie stagionali in Ibu Cup sono arrivate in Val Martello grazie a Karolin Horchler, tiratrice fenomenale ma con evidenti limiti nel fondo. Iou-rieva invece ha ben poche speranze di ritornare in pianta stabile nel mas-simo circuito, se non altro perché in casa Russia sembra essere vista come un reflusso di un imbarazzante pas-sato poiché a differenza di Dmitry Yaroshenko la ventinovenne di Chai-kovsky non ha mai ammesso le pro-prie colpe in tema di doping. In ogni caso la campionessa del mondo 2008 dell’individuale gareggerà a Oslo-Hol-menkollen dove la squadra femminile russa darà spazio alle seconde linee.

glI AZZurrI In chiave italiana i migliori risultati sono arrivati da Pietro Dutto, due vol-te nella top ten, il quale si è guada-gnato un pettorale per i Mondiali di Nove Mesto superando nettamente il diretto concorrente Markus Win-disch. Per la verità il ventottenne al-toatesino, irriconoscibile rispetto al recente passato, è stato nettamente sovrastato nelle prestazioni anche dal ritrovato Daniel Taschler, a sua volta nei primi dieci, sia in Alto Adige che nella Banska Bystrica. Fra le donne vanno rimarcati i cinque poligoni pu-liti realizzati da Federica Sanfilippo in quel di Brezno-Osrblie (dove ha raccolto un tredicesimo posto gra-zie alla prima gara senza errori della sua carriera), ennesima dimostrazio-ne degli evidenti progressi compiuti al tiro durante l’estate. In piazzola manca ancora la continuità, tuttavia la ventiduenne della Val Ridanna si è confermata atleta dal potenziale an-cora tutto da scoprire in quanto nel weekend della Val Martello ha sono-ramente battuto nella componente fondo sia Alexia Runggaldier che Mi-chela Ponza. Nella squadra azzurra si può sorridere anche per i buoni risul-tati ottenuti da Giulia Collavo, riusci-ta a entrare per ben tre volte in zona punti nel circuito cadetto per la prima volta in carriera.

I CoNTINgeNTINell’ultima tappa di Coppa del Mon-do, programmata a Khanty-Mansiysk dal 14 al 17 marzo, i contingenti sa-ranno allargati sulla base della clas-sifica generale di Ibu Cup. Le regole prevedono che i vincitori del circuito cadetto abbiano il posto nominale e ogni Federazione abbia diritto a un aumento dei pettorali a disposizione pari al numero di atleti piazzati fra la seconda e la decima posizione della

avranno 8 posti in entrambi i setto-ri. L’Austria godrà di 7 pettorali fra gli uomini e la Francia di altrettanti fra le donne, infine l’Ucraina avrà 6 posti in campo femminile. Non è detto che tut-te le nazioni sfruttino l’opportunità del contingente allargato poichè la trasferta a Khanty-Mansiysk, località situata in Si-beria e a Est dei Monti Urali, è un viag-gio intercontinentale con ogni genere di problematica logistica e soprattutto economica annessa. L’anno prossimo invece questo problema non si dovreb-be porre in quanto l’ultima tappa di Coppa del Mondo è programma a Oslo-Holmenkollen.

CoppA Del MoNDo A proposito della prossima stagione la fine anticipata dell’Ibu Cup permette di farsi un’idea sin da ora delle nazio-ni con la possibilità di guadagnarsi un posto nella Coppa del Mondo 2013-’14 sulla base dei risultati nel livello cadetto 2012-‘13. Le attuali regole concedono il diritto ad almeno un pettorale nel mas-simo circuito a 30 paesi: i primi 27 della Nations Cup di Coppa del Mondo più i 3 meglio classificati nell’analoga gra-duatoria di Ibu Cup non compresi tra i ventisette di cui sopra. In campo ma-schile la situazione appare ben definita e si possono già identificare le tre fe-derazioni guadagnatesi spazio al piano superiore: Corea del Sud, Olanda e Ma-cedonia. In particolare gli asiatici, schie-ratisi in tutte le gare stagionali, hanno chiaramente elaborato una strategia a tavolino con l’obiettivo di conquistare

accesso alla Coppa del Mondo nell’an-nata olimpica di Sochi 2014. Fra le don-ne invece lo scenario è fluido e passibile di cambiamenti da qui a fine inverno. Al momento guadagnerebbero il diritto alla presenza nel circuito maggiore Gran Bretagna, Olanda e Brasile. Tuttavia il Regno Unito potrebbe entrare fra le pri-me 27 della Nations Cup in Coppa del Mondo e quindi ottenere direttamente il contingente, mentre contemporane-amente la Lettonia potrebbe uscire dal novero delle migliori 27. In questo caso sarebbe la repubblica baltica a godere del cuscino dell’Ibu Cup. Analizzando la situazione si può affermare che Gran Bretagna, Lettonia e Olanda possano dormire sonni tranquilli perchè in un modo o nell’altro saranno della partita nel 2013-’14. Al contempo esiste una lotta a distanza fra quattro nazioni: Bra-sile e Bosnia-Erzegovina dovranno fare il tifo perché britanniche e lettoni riescano a portare le rispettive federazioni nella top-27 a discapito di Andorra e Spagna, Paesi privi del paracadute cadetto. In poche parole Laure Soulie e Victoria Pa-dial Hernandez dovranno guadagnarsi il posto in Coppa del Mondo a suon di ri-sultati fra Oslo e Khanty-Mansiysk. Con tutto il rispetto per il movimento bosnia-co e la pittoresca presenza brasiliana, in questa sede si auspica che l’andorrana e la spagnola riescano nel loro intento. La pirenaica vale la zona punti nel cir-cuito maggiore e l’andalusa è in grado di qualificarsi per gli inseguimenti, tra-guardi assolutamente fuori portata per qualunque bosniaca o sudamericana.

graduatoria assoluta fino a un massi-mo di 2 unità. Pertanto a Khanty-Mansiysk Victor Va-silyev e Anastasia Zagoruiko avranno il posto nominale. Russia, Germania e Norvegia avranno due ulteriori pettora-li sia in campo maschile che in campo femminile. L’Austria avrà due uomini in più, mentre Francia e Ucraina guada-gneranno uno spot. De facto la Russia avrà un contingente di 9 unità in ambo i sessi, così come Germania e Norvegia

FuTuro IN ITAlIANell’inverno venturo il circuito cadetto tornerà ad avere la consueta fisiono-mia con 8 tappe di cui una nel mese di marzo. Nell’attuale bozza del calen-dario 2013-’14 balza subito all’occhio come siano previste ben 3 appunta-menti sul suolo italiano: a metà di di-cembre in Val Martello, a inizio gen-naio a Forni Avoltri e a metà gennaio in Val Ridanna. Le altre location sono Idre (Svezia), Obertilliach (Austria), Al-tenberg (Germania), Brezno-Osrblie (Slovacchia) e Geilo (Norvegia). L’Ibu ufficializzerà il calendario nei prossimi mesi.

30 31

1. ZagoruiKo anastasia (rus) 5622. sachenbacher evi (ger) 4543. mørKve jori (nor) 3894. naZarova valentina (rus) 3695. nossum ane skrove (nor) 3616. iourieva ekaterina (rus) 3377. KuZnetsova larisa (rus) 2908. suprun inna (uKr) 2599. hennecKe carolin (ger) 24510. chevalier anais (Fra) 243

clAssIFIcA FInAle

overAll ZagoruiKo anastasia russPrInt ZagoruiKo anastasia rusInseGuIMento naZarova valentina rusIndIvIduAle ZagoruiKo anastasia rus

le coPPe dI sPecIAlItà

stAtIstIche

VITTORIE MASCHILErussia 5austria 4svezia 3norvegia 2

PODI MASCHILErussia 17austria 10norvegia 5germania 4svezia 3svizzera 1rep.ceca 1

VITTORIE FEMMINILEnorvegia 6russia 6germania 2

PODI FEMMINILErussia 19norvegia 12germania 7polonia 2romania 1ucraina 1

Anastasia Zagoruiko Evi Sachenbacher-StehleSvetlana Sleptsova Karolin Horchler

vIrtuAlMente conquIstAtA lA secondA sFerA dI crIstAllo, Il FuorIclAsse AustrIAcoProverà A conFerMAre lA suA suPerIorItà Anche neI cAMPIonAtI MondIAlI

di Massimiliano Ambesi / foto Getty Images

schlierenZauer nel Mirino

34 35

val ridannasalto maschile

Gregor Schlierenzauer, nonostan-te la matematica lasci aperto an-cora uno spiraglio ad un paio di

avversari, ha virtualmente conquistato il secondo successo in carriera nella clas-sifica generale di Coppa del Mondo. La cancellazione dell’evento individuale di Willingen e le vittorie mancate di stretta misura a Klingenthal e a Oberstdorf non hanno permesso all’austriaco di chiude-re il discorso con sei gare di anticipo, ma i 538 punti di margine sul più immedia-to inseguitore gli consentono di dormi-re sonni tranquilli. Il norvegese Anders Bardal, per difendere la sfera di cristallo, avrebbe, infatti, bisogno di imporsi nei rimanenti sei appuntamenti in calenda-rio sperando che il vincitore delle ultime due Tournèe dei Quattro Trampolini rac-colga meno di 62 punti, accadimento non quotato dagli allibratori in quanto irrealizzabile. Teoricamente, sarebbe an-cora in corsa anche Anders Jacobsen, ma in questo caso le lunghezze da recu-perare diventano ben 588.

Malgrado la graduatoria sembrerebbe fornire indicazioni in senso opposto, nel mese di febbraio ha continuato a regnare sovrano l’equilibrio, testimo-niato dall’alternanza sul podio di diversi atleti e soprattutto dal distacco minimo

che ha separato i primi classificati. La chiave di volta per il nativo di Fulpmes si è confermata la stabilita tecnica, che gli ha consentito di mantenere una co-stanza di rendimento senza eguali. Di volta in volta, a seconda del contesto di gara, sono però cambiati gli avversari in grado di tenergli testa. Se perciò i rivali di Harrachov si sono rivelati lo sloveno Robert Kranjec e il ceco Jan Matura, a

Klingenhtal è stato il turno del giappo-nese Taku Takeuchi e dello sloveno Jaka Hvala, mentre ad Oberstdorf sono sali-ti di colpi il tedesco Richard Freitag e il norvegese Andreas Stjernen.

Le attenzioni generali sono ora con-centrate sui Campionati Mondiali della Val di Fiemme, evento di spicco della stagione e per alcuni grossi calibri ul-

tima chance per risollevare le sorti di un inverno opaco. Nell’occasione, i saltatori si cimenteranno su trampoli-ni strutturalmente differenti rispetto a quelli affrontati nell’ultimo mese e non è escluso che i valori possano cambiare. Sulla carta, dovrebbero trarre vantaggio

atleti che hanno come punto di forza la spinta, ma molto dipenderà dalle con-dizioni del vento, di norma non favore-vole a Predazzo. Per non lasciare nulla d’intentato, in molti hanno disertato in maniera scientifica alcuni degli ultimi appuntamenti del circuito maggiore nel

tentativo di gestire al meglio la marcia di avvicinamento alle gare iridate. Rientra, peraltro, nella norma il fatto che alcu-ne squadre abbiano scelto per i recenti training camp, trampolini che ricordas-sero le caratteristiche degli impianti di Predazzo.

Gregor Schlierenzauer

nation year statusW.cup

victoriesW. cup

overalloliMpyc

titlesWorld titles Wintersport

1 bjørnDalen ole-einar nor 1974 act. 94 6 4 11 biathlon/cross-country

2 bjørgen marit nor 1980 act. 58 3 2 5 cross-country3 manninen hannu Fin 1978 ret. 48 4 - 1 nordic combined schlierenZauer gregor aut 1990 act. 48 1 - 2 ski jumping5 Daehlie bjørn nor 1967 ret. 46 6 6 5 cross-country nYKÄnen matti Fin 1963 ret. 46 4 3 2 ski jumping7 vaelbe Yelena urs|rus 1968 ret. 45 5 - 10 cross-country8 poiree raphael Fra 1974 ret. 44 4 - 7 biathlon9 Forsberg magdalena sWe 1967 ret. 42 6 - 6 biathlon sKari bente nor 1972 ret. 42 4 1 5 cross-country11 malYsZ adam pol 1977 ret. 39 4 - 4 ski jumping12 ahonen janne Fin 1977 ret. 36 2 - 2 ski jumping13 neuner magdalena ger 1987 ret. 34 3 2 6 biathlon14 Fischer sven ger 1971 ret. 33 2 1 2 biathlon WeißFlog jens ger 1964 ret. 33 1 2 2 ski jumping16 svenDsen emil-hegle nor 1985 act. 31 1 1 5 biathlon17 Disl uschi ger 1970 ret. 30 - - 2 biathlon smirnov vladimir urs|KaZ 1964 ret. 30 2 1 4 cross-country svan gunde sWe 1962 ret. 30 5 2 5 cross-country20 acKermann ronny ger 1977 ret. 28 3 - 4 nordic combined schmitt martin ger 1978 act. 28 2 - 2 ski jumping22 viK bjarte engen nor 1971 ret. 26 2 1 3 nordic combined23 FelDer andreas aut 1962 ret. 25 1 - 2 ski jumping KoWalcZYK justyna pol 1983 act. 25 3 1 2 cross-country25 berger tora nor 1981 act. 24 - 1 4 biathlon26 belmonDo stefania ita 1969 ret. 23 - 2 4 cross-country gottWalD Felix aut 1976 ret. 23 1 1 - nordic combined28 lamY-chappuis jason Fra 1986 act. 22 3 1 1 nordic combined morgenstern thomas aut 1986 act. 22 2 1 1 ski jumping poiree liv-grete nor 1974 ret. 22 1 - 6 biathlon31 henKel andrea ger 1977 act. 21 1 1 4 biathlon laZutina larissa rus 1965 ret. 21 2 1 2 cross-country moan magnus nor 1983 act. 21 - - - nordic combined Wilhelm Kati ger 1976 ret. 21 1 2 3 biathlon Zubrilova olena uKr-blr 1973 ret. 21 - - 4 biathlon36 ammann simon sui 1981 act. 20 1 4 2 ski jumping baillY sandrine Fra 1979 ret. 20 1 - 1 biathlon golDberger andreas aut 1972 ret. 20 3 - - ski jumping Kuitunen virpi Fin 1976 ret. 20 2 - 2 cross-country lajunen samppa Fin 1979 ret. 20 2 2 - nordic combined

GreGor schlIerenzAuer hA rAGGIunto Il coMBInAtIstA hAnnu MAnnInen A quotA 48 vIttorIe e sI APPrestA A dIventAre Il PrIMo AtletA dI sesso MAschIle A suPerAre lA soGlIA deI 50 successI In coPPA del Mondo nelle dIscIPlIne nordIche dI AreA FIs

1) schlierenzauer gregor aut (1990) act. 482) nykänen matti Fin (1963) ret. 463) malysz adam pol (1977) ret. 394 ) ahonen janne Fin (1977) ret. 365 ) Weißflog jens ger (1964) ret. 336 ) schmitt martin ger (1978) act. 287 ) Felder andreas aut (1962) ret. 258) morgenstern thomas aut (1986) act. 229 ) ammann simon sui (1981) act. 20 goldberger andreas aut (1972) ret. 20

in virtù della duplice affermazione di harrachov, gregor schlierenzauer è diventato in solitudine il saltatore più vincente della storia in coppa del mondo. sul sito www.wintersport-news.it è possibile consultare la classifica completa.

1) ahonen janne Fin (1977) ret. 108 2) malysz adam pol (1977) ret. 92 3) schlierenzauer gregor aut (1990) act. 794) nykänen matti Fin (1963) ret. 76 5) Weißflog jens ger (1964) ret. 736) morgenstern thomas aut (1986) act. 727) ammann simon sui (1981) act. 688) goldberger andreas aut (1972) ret. 639) vettori ernst aut (1964) ret. 54 10) schmitt martin ger (1978) act. 52 grazie ai quattro podi conquistati nel mese di febbraio, gregor schlierenzauer ha scavalcato il finlandese matti nykänen e si appresta a diventare il terzo saltatore nella storia a raggiungere quota ottanta.sul sito www.wintersport-news.it è possibile consultare la classifica completa.

vIttorIe In coPPA del Mondo(805 GAre dIsPutAte)

PodI In coPPA del Mondo(805 GAre dIsPutAte)

36 37

val ridannasalto maschile

I numeri di questi mesi lascerebbero pre-sagire un dominio di Gregor Schlieren-zauer, ma l’impressione è che mai come quest’anno sia complicato avventurarsi in pronostici. Ciò premesso, il nuovo re-cord di 48 vittorie in Coppa del Mondo e i 14 podi stagionali conquistati, con tanto di otto successi, rappresentano un importante biglietto da visita per l’indi-scusso leader della generale, senza di-menticare che le cifre sarebbero potute essere di ben altra portata se l’influenza non lo avesse messo knock-out poche ore prima della gara di Wisla. Inoltre, le motivazioni non mancheranno perché nuovi ambiziosi traguardi si profilano

all’orizzonte. Schlierenzauer, qualora riuscisse ad imporsi nella gara in pro-gramma sul trampolino piccolo, diven-terebbe il secondo saltatore nella storia a conquistare il titolo iridato su ogni ti-pologia di impianto (NH, LH, FH). In pas-sato, ma quasi quaranta anni or sono, l’impresa fu coronata dal tedesco, scuo-la Brotterode, Hans Georg Aschenbach. Un successo sul trampolino grande gli consentirebbe, invece, di diventare il quarto atleta nella storia a difendere il titolo iridato. In precedenza, ci sono riusciti il polacco Adam Malysz (normal hill, 2001/2003), il tedesco Martin Sch-mitt (large hill 1999/2001) e il norvege-

se Birger Ruud (normal hill, 1937/1939). Infine, con una vittoria in una delle due gare individuali, diventerebbe il terzo nella storia della disciplina ad aggiudi-carsi nella stessa stagione Tournèe dei Quattro Trampolini, Coppa del Mondo e titolo iridato individuale. In questo caso i predecessori portano i nomi altisonanti di Adam Malysz (2001) e Janne Ahonen (2005). Alla luce della consistenza quan-titativa e qualitativa della concorrenza, si annuncia importante la cura dei par-ticolari in quanto eventuali abbassa-menti strategici della stanga di partenza potrebbero rivelarsi determinanti in un contesto di gara come quello di Predaz-zo. Come i più attenti avranno puntual-

mente notato, nelle gare di Coppa del Mondo dell’ultimo scorcio di stagione, Alexander Pointner, anche in presenza di condizioni atmosferiche che lo sconsi-gliassero, ha sempre deciso di far partire Schlierenzauer da “stanghe” più basse rispetto agli avversari. La scelta non è casuale ed è sicuramente frutto di uno studio riguardo l’incidenza della com-pensazione relativa al gate di partenza sui due trampolini della Val di Fiemme. A tal proposito, sarà interessante con-statare se anche sul trampolino piccolo sarà consigliabile “staccare” con una velocità più bassa rispetto a quella degli avversari.

Non sono però tutte e rose e fiori per il movimento austriaco, come emerge dal differenziale tra i punti conquistati nelle prime ventuno gare dello scorso anno e quelle della stagione in corso. Tra le al-tre cose, non sono arrivati successi nelle quattro prove a squadre disputate e l’im-battibilità di sette anni negli appunta-menti con in palio medaglie sembra dav-vero in pericolo. L’incoraggiante crescita dell’emergente Stefan Kraft è stata ac-compagnata dalla crisi di Andreas Kofler e Thomas Morgenstern, convocati per la rassegna iridata, ma entrambi nel pieno di un’involuzione tecnica determinata da vari fattori, compresi quelli di carattere psicologico. L’ultima apparizione del ca-rinziano in Coppa del Mondo risale ad-

2011/12 2012/2013 punti punti plus-minusnorvegia 2345 2906 561slovenia 1465 1980 515germania 2180 2643 463russia 304 501 197polonia 1277 1402 125sviZZera 440 557 117bulgaria 50 160 110canaDa 3 27 24stati uniti 0 21 21estonia 0 5 5Francia 34 30 -4italia 185 123 -62FinlanDia 419 87 -332repubblica ceca 1204 795 -409giappone 1290 690 -600austria 3917 3212 -705 se nella passata stagione, dopo 21 gare, l'austria vantava oltre 1.500 punti di margine rispetto alla più immediata inseguitrice, nel 2013 il vantaggio si è ridotto a 306 punti. si tratta di un'ulteriore testimo-nianza del livellamento di valori emerso negli ultimi mesi. Discorso Finlandia a parte, austria e giappone, sono le uniche superpotenze con un bilancio marcatamente passivo.

PuntI conquIstAtI In coMPetIzIonI IndIvIduAlI

• MESE DA INCORNICIARE PER I FIGLI D’ARTE. ANDREAS STJERNEN E JURIJ TEPES HANNO ARCHIVIATO IL PRIMO PODIO INDIVIDUALE, MENTRE RICHARD FREITAG HA CONQUISTATO LA SECONDA AFFERMAZIONE

• SEBASTIAN COLLOREDO PER LA PRIMA VOLTA IN CARRIERA HA OTTENUTO TRE PIAZZAMENTI NELLE MIGLIORI DIECI POSIZIONI NEL CORSO DELLA STESSA STAGIONE

• A CAUSA DELLA SQUALIFICA NELLA SECONDA SERIE DELLA GARA DI KLINGENTHAL, LA STRISCIA DI PIAZZAMENTI TRA I MIGLIORI DIECI DEL POLACCO KAMIL STOCH SI È INTERROTTA A 11 GARE

• GREGOR SCHLIERENZAUER HA BATTUTO IL RECORD DI VITTORIE INDIVIDUALI DI MATTI NYKÄNEN PORTANDOSI A QUOTA 48

• GREGOR SCHLIERENZAUER, GRAZIE AL DUPLICE SUCCESSO DI HARRACHOV, È DIVENTATO IL PRIMO ATLETA AD OTTENERE DUE AFFERMAZIONI INDIVIDUALI IN COPPA DEL MONDO NELLA STESSA GIORNATA.

• JAKA HVALA HA CONQUISTATO LA PRIMA VITTORIA INDIVIDUALE IMPONENDOSI A KLINGENTHAL. AL MOMENTO, È L’ATLETA PIÙ GIOVANE IN ATTIVITÀ A VANTARE ALMENO UN SUCCESSO IN COPPA DEL MONDO

Stefan Kraft

Dawid Kubacki

Top 55 Wrl Wrl CoC QuoTA austria 8 6 6germania 9 6 6norvegia 7 6 6giappone 7 6 6slovenia 6 6 6polonia 6 6 6repubblica ceca 3 4 4russia 3 4 4sviZZera 2 4 4FinlanDia 1 3 3bulgaria 1 3 3Francia 1 3 3italia 1 3 3canaDa 0 2 2estonia 0 2 2KaZaKistan 0 2 2Korea 0 2 2stati uniti 0 2 2 Top 55 Wrl - saltatori nelle prime 55 posizioni del World ranking list | Wrl - pettorali ottenuti tramite le dinamiche regolamentari del World ranking list | CoC - pettorali ottenuti in base ai risultati dell'ul-timo periodo di coppa continentale | QuoTA - contingente massimo a disposizione nelle gare che non si disputano in una località di casa

solo sul sito www.wintersport-news.it è possibile trovare il World ran-king list aggiornato al termine di ogni gara (sia invernale che estiva)

contInGentI Per le GAre dI coPPA del Mondo dI MArzo (soGGettI A vArIAzIone A secondA deI ProssIMI rIsultAtI dI coPPA contInentAle)

38 39

val ridannasalto maschile

dirittura a metà gennaio e coloro che di recente hanno avuto modo di osservarlo a Kranj nel corso di alcune sessioni di al-lenamento non si sono espressi con toni entusiastici. Kofler, invece, dopo un con-vincente incipit stagionale, si è completa-mente smarrito e nelle ultime apparizioni non ha dato l’impressione di potersi inse-rire nella lotta per le posizioni di vertice. Tuttavia, non può essere dimenticato che entrambi dispongono dei mezzi tecnici per provare a recitare un ruolo di primo piano nella gara sul trampolino piccolo, anche se servirebbe una svolta radica-le. Nel clima d’incertezza e soprattutto di vulnerabilità, crescono giocoforza le quotazioni di Wolfgang Loitzl e Manuel Fettner, che, però, specie nelle prove a squadre, sono stati autori di preoccu-panti passaggi a vuoto. Non sarà, invece, della partita Martin Koch, rimasto di re-cente lontano dall’eccellenza in contesti di gara a lui storicamente favorevoli.

Non manca, invece, motivata fiducia all’interno delle compagini di Norvegia, Germania e Slovenia, senza dimentica-re che anche Polonia e Giappone di-spongono di argomenti per pensare in grande. Gli scandinavi sono reduci dal successo nel Fis Team Tour in cui han-no posto fine all’imbattibilità austriaca che durava da tre anni. Inoltre, tutti e sei i componenti della squadra A han-no archiviato almeno un posto d’onore individuale nel corso della stagione, fat-to che non accadeva dal lontano 1982. L’abbondanza ha però obbligato lo staff tecnico a prendere scelte dolorose e il capo-allenatore Alexander Stöckl, per via della volontà di concentrare le at-tenzioni solamente su cinque atleti, ha optato per l’esclusione di Anders Fan-nemel, apparso in regresso nell’ultimo mese. All’interno del gruppo, Anders Bardal e Tom Hilde dovrebbero essere i più adatti ai trampolini di Predazzo, ma non partono battuti neppure Anders Jacobsen ed Andreas Stjernen, reduci da risultati di eccellenza in gare dove la componente aerodinamica ha recitato un ruolo preponderante. Qualche dub-bio in più, invece, per Rune Velta, che ha sì vinto il ballottaggio con Fannemel, ma si è espresso nelle ultime settimane sui medesimi livelli del più giovane con-nazionale.

La squadra tedesca, dopo dieci lun-ghi anni di attesa, ha festeggiato ad Oberstdorf il ritorno sul gradino più alto del podio in una gara di volo e, al di là dell’affermazione personale di Ri-chard Freitag, sembra aver ritrovato il migliore Severin Freund. Le aspettative per la rassegna iridata sono elevate e non a caso i due uomini di punta del movimento hanno espresso a più ripre-se il loro gradimento per gli impianti di Predazzo, dove peraltro, insieme al giovane Andreas Wellinger, hanno ef-fettuato uno stage di allenamento in concomitanza con le gare di Coppa del Mondo di Harrachov. In Val di Fiemme,

saranno presenti anche gli stakanovisti Andreas Wank e Michael Neumayer, ol-tremodo motivato e già oltre il record personale di punti con sei gare ancora da disputare. La Slovenia, pur essendo stata beffata di misura della Norvegia nel Fis Team Tour, ha recitato un ruo-lo da assoluta protagonista nell’ultimo mese alternando tre atleti diversi sul podio e imponendosi per dispersione nella prova a squadre di Willingen. Iro-nia della sorte, proprio il ventenne Peter Prevc, unico tra gli atleti di vertice del movimento a non vantare podi indivi-duali, sembra il più adatto al contesto di gara della rassegna iridata. Non va, in ogni caso, sottovalutato il potenziale del diciannovenne Jaka Hvala, saltatore più giovane in attività a vantare almeno un successo nel circuito maggiore in vir-tù del recente trionfo a Klingenthal. Le perplessità maggiori riguardano l’adat-tabilità di Robert Kranjec e Jurij Tepes ai trampolini di Predazzo, dove non è scritto che l’aerodinamica possa risulta-re preponderante. Non è perciò escluso che Matjaz Pungertar, saltatore dotato di discreta spinta, possa trovare spazio nella gara individuale che si disputerà sul trampolino piccolo.

Sulla carta, Polonia e Giappone dovreb-bero contendersi la palma di quinta forza

in campo. Il movimento di punta extra-europeo può contare sulla progressiva crescita di Daiki Ito e Taku Takeuchi, tor-nati ad esprimersi su livelli di eccellenza e destinati a raggiungere l’apice della forma in coincidenza con la rassegna iridata. La squadra polacca, invece, au-spica di ritrovare il migliore Kamil Stoch, vincitore di una delle gare pre-mondiali della passata stagione, e ripone speranze importanti in Maciej Kot, atleta che do-vrebbe ben adattarsi al contesto di gara iridato. Andrà seguito con attenzione an-che Dawid Kubacki, potenziale outsider sul trampolino piccolo. A livello di squa-dra, si collocano un gradino al di sotto Svizzera, Repubblica Ceca e Russia, paesi che possono però vantare individualità di spicco. I veterani di lungo corso Simon Ammann, Jan Matura e Dimity Vassiliev rientrano, infatti, nel novero dei preten-denti alle medaglie e per raggiungere l’ambizioso obiettivo hanno, chi più chi meno, centellinato le presenze negli ul-timi appuntamenti di Coppa del Mon-do. Tuttavia, se per Matura e Vassiliev la stagione può essere considerata già ora positiva, da Ammann ci si aspettava maggiore competitività.

In chiave Italia, non manca l’ottimismo, figlio dei risultati ottenuti nelle recenti settimane. Il rendimento complessivo è cresciuto a tutti i livelli e non sono man-cate prestazioni incoraggianti, non solo sulla singola serie. Sebastian Colloredo ha ottenuto due piazzamenti tra i miglio-ri dieci ad Harrachov e Klingenthal, Da-vide Bresadola ha eguagliato il migliore risultato in carriera, Andrea Morassi tra allenamento e gara è riuscito a realizza-re diversi salti all’altezza dei migliori e Roberto Dellasega si è ben comportato nella qualificazione della competizione di Willingen, poi non disputata a causa del maltempo. In ottica mondiale, la co-noscenza del contesto di gara e la pia-nificazione del lavoro per arrivare al top della forma nella seconda metà di feb-braio potrebbero rappresentare un van-taggio da non sottovalutare. Nella prova a squadre maschile, l’obiettivo è quello di riuscire a raggiungere la qualificazio-ne alla seconda serie, come avvenuto solamente nei Mondiali di volo del 2010 e nei Giochi Olimpici del 1994. Maggiori appaiono, invece, le ambizioni per l’ine-

dita gara a squadre mista, in cui il sogno sarebbe quello di riconfermare il podio ottenuto a fine novembre nell’evento di Coppa del Mondo di Lillehammer. Sul fronte individuale, Sebastian Collo-redo fa parte del novero degli outsider nella gara in programma sul trampoli-no piccolo e, alla luce della condizione attuale, potrebbe valere anche qualco-sa in più di un piazzamento nelle prime dieci posizioni.

per la seconda volta nella storia, verranno assegnati cinque titoli iri-dati. la novità assoluta è rappresentata dalla prova a squadre mista (mixed team competition), che vedrà impegnati sul trampolino pic-colo due uomini e due donne per nazione. nella prima settimana, si gareggerà sul trampolino piccolo (hs 106, K 95), mentre a seguire ci si trasferirà sull’adiacente trampolino grande (hs 134, K 120). la prima sessione di allenamento maschile si terrà mercoledì 20 febbraio, men-tre gli appuntamenti agonistici inizieranno nella serata di giovedì con la qualificazione femminile, sempre che risulti necessaria. la rassegna iridata si concluderà con la prova a squadre maschile che si disputerà sabato 2 marzo.

21 FebbrAIo ore 15:30 – nh – qualificazione femminile22 FebbrAIo ore 16 - nh – gara individuale femminile ore 18 – nh – qualificazione maschile23 FebbrAIo ore 17 - nh – gara individuale maschile24 FebbrAIo ore 17 - nh competizione a squadre (2 donne/2 uomini)27 FebbrAIo ore 17 – lh – qualificazione maschile28 FebbrAIo ore 17 - lh – gara individuale maschile2 MArZo ore 16:30 - lh – gara a squadre maschile

ogni nazione, eccezion fatta per chi annovera tra le sue fila il campio-ne uscente, potrà schierare un numero massimo di quattro atleti per gara. ovviamente, thomas morgenstern e gregor schlierenzauer sa-ranno ammessi di diritto alla competizione di cui detengono il titolo. l’austria potrà perciò contare su cinque saltatori in entrambe le gare individuali.

MondIAlI A PArtIre dAl 21 FeBBrAIo

• A DISTANZA DI 10 ANNI DALL’ULTIMA AFFERMAZIONE, GRIFFATA SVEN HANNAWALD, RICHARD FREITAG HA REGALATO ALLA GERMANIA UN SUCCESSO INDIVIDUALE IN UNA GARA DI VOLO CON GLI SCI

• GREGOR SCHLIERENZAUER HA POSTO UN’IPOTECA SULLA CONQUISTA DELLA SFERA DI CRISTALLO DI VOLO CON GLI SCI. CON DUE GARE ANCORA DA DISPUTARE HA ACCUMULATO UN VANTAGGIO DI 98 PUNTI SU ROBERT KRANJEC

• SCHLIERENZAUER ESCLUSO, IL SOLO CECO JAN MATURA HA CONCLUSO PIÙ DI UNA GARA SUL PODIO

• NORVEGIA E SLOVENIA SI SONO SPARTITE LE VITTORIE NELLE DUE PROVE A SQUADRE IN CALENDARIO

• LA NORVEGIA SI È IMPOSTA NEL FIS TEAM TOUR COME ERA AVVENUTO NELLA PRIMA EDIZIONE DATATA 2009

Andrea Morassi

Richard Freitag

sArA tAkAnAshI vInce lA coPPA del Mondo In AntIcIPo e doPo l’oro IrIdAto junIor PuntA Anche Al tItolo MondIAle senIor

di Francesco Paone / foto Getty Images

vogliadi triplete

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val ridannasalto femminile

Le competizioni disputate nel mese di febbraio tra il Giappone e la Slovenia hanno fornito pochi

spunti di riflessione in quanto molte nazioni hanno deciso di disertare sva-riati eventi per preparare al meglio la gara del 22 febbraio che in Val di Fiemme assegnerà il terzo titolo mon-diale della storia, l’ultimo trofeo an-cora in palio nella stagione 2012-’13.

Infatti la Coppa del Mondo è già stata vinta matematicamente da Sara Taka-nashi. La giapponese si era dimostrata in leggera difficoltà nelle due gare di Sapporo dove ha mancato il podio e aveva palesato alcune piccole crepe nella sua tecnica di salto. Nel momen-to in cui la sua leadership poteva esse-re messa in discussione si è però rapi-damente ritrovata e tra Zao e Ljubno non ha concesso nulla alle sue avver-sarie inanellando quattro vittorie con-secutive, alcune delle quali oltremodo autoritarie. La sedicenne nipponica ha quindi messo le mani sulla Sfera di cristallo dopo aver vinto l’oro iridato juniores a Liberec a fine gennaio, di conseguenza si presenta in Val di Fi-emme con la possibilità di realizzare

il “triplete” ovvero conquistare tutti i tre obiettivi stagionali. Takanashi par-te ovviamente con i crismi di favorita numero uno, ma tra le sue avversarie principali va aggiunta Jacqueline Sei-friedsberger. Quest’ultima è cresciuta notevolmente nelle gare disputate in Giappone dove ha raccolto la prima vittoria della carriera e tre secondi posti. Il dato interessante, e per cer-ti versi inquietante, è che l’esplosio-ne della ventiduenne dell’Oberöster-reich, da tempo attesa nel gotha della disciplina, sia avvenuta subito dopo l’infortunio patito dalla connazionale Daniela Iraschko, costretta a chiude-re anzitempo la sua stagione. Addetti ai lavori interpellati in merito hanno collegato i due eventi poiché è cam-biato completamente l’atteggiamen-to dello staff austriaco nei confronti dell’atleta, diventata decisamente più sicura di sé vedendosi promossa dal ruolo di “l’altra carta da podio” a sal-vatrice della patria. Seifriedsberger è una candidata alla top-three, ma nella corsa alle medaglie in pole position vi è come già detto Takanashi. Al suo fianco in prima fila si colloca Sarah Hendrickson. L’americana è partico-

larmente adatta al trampolino di Pre-dazzo e si presenta come la rivale più accreditata dell’asiatica, a patto di te-nere i nervi saldi (cosa non sempre ri-uscitale in gare con in palio medaglie iridate, soprattutto juniores) e di tro-vare due salti perfetti senza incappare in errori di natura tecnica figli dei 3 kg di massa muscolare persi dopo i sei

mesi di stop estivo. Nell’ipotetica gri-glia di partenza occupano la seconda fila la già citata Seifriedsberger, mai sul podio iridato in carriera, la norve-gese Anette Sagen, bronzo a Liberec nel 2009, e la francese Coline Mat-tel, bronzo a Oslo 2011. Viene poi la schiera delle outsider capitanata dalla statunitense Jessica Jerome, profon-

da conoscitrice dell’impianto trenti-no dove le americane hanno sovente lavorato e salita prepotentemente di colpi nel mese di febbraio, e da Cari-na Vogt, riuscita a regalare alla Ger-mania il primo podio stagionale a Zao. Proprio la squadra tedesca è chiamata a dare delle risposte perché, a essere cattivi, si può affermare che sia sta-to il servizio fotografico senza veli di Melanie Faisst su PlayBoy il principale evento per cui il team teutonico è bal-zato agli onori delle cronache durante l’inverno corrente. Per la disperazione degli appassionati la ventitreenne non sarà della partita in Val di Fiemme in quanto non inserita nel novero delle convocate. Ironia a parte la Germania è attesa a un riscatto in Trentino per-ché i risultati sinora ottenuti non sono degni di una nazione con uno dei movimenti più profondi del mondo e soprattutto con il budget più alto in assoluto. Non ci fosse stata la crescita della già citata Vogt, unica nota lieta degli ultimi mesi, il bilancio sarebbe fallimentare. Voci di corridoio dava-no Ulrike Gräßler in grande forma e fornita di materiali innovativi (non è dato a sapersi se sci o tuta). La ven-ticinquenne tesserata per lo sci club di Klingenthal ha saltato molto bene negli allenamenti ufficiali e sa come si sale sul podio iridato (nel 2009 fu argento alle spalle di Lindsey Van). Se veramente dovesse essere al meglio coltiverebbe ambizioni da top-three. Sono invece ben lontane dalla forma migliore tutte le slovene, fra le quali spiccano Katja Pozun e Spela Roge-lj, poiché le ultimissime informazioni danno tutto il quartetto selezionato per la Val di Fiemme alle prese con un malanno di stagione. A Predazzo la vera grande sorpresa potrebbe essere Chiara Hölzl, il cui livello di competiti-vità annunciato elevatissimo permet-terebbe all’Austria di tornare favorita nella prova a squadre mista anche in contumacia di Iraschko.In casa Italia Evelyn Insam ed Ele-na Runggaldier sono state schierate esclusivamente a Sapporo, dove pe-

Sarah Hendrickson Anette Sagen

in val Di Fiemme si preannuncia un Duello al Fulmicotone tra sara taKanashi e sarah henDricKson con jessica jerome possibile outsiDer

Poker dA record

le quattro vittorie consecutive ottenute da sara takanashi fra Zao e ljubno rappresentano un record per la giovanissima coppa del mondo di salto fem-minile. infatti nella stagione 2011-’12 sarah hendrickson si era fermata due volte a tre af-fermazioni in fila. l’americana detiene però ancora oggi il pri-mato in tema di piazzamenti consecutivi sul podio poiché a cavallo degli ultimi due inverni è arrivata a 13 gare consecutive concluse nella top-three. pro-prio takanashi avrebbe potuto batterla nel mese di gennaio, ma la serie della giapponese si è arrestata a quota 11.

raltro la più esperta delle due sfrut-tando una folata di vento oltremodo favorevole si è piazzata al quinto po-sto raccogliendo il miglior risultato della carriera in Coppa del Mondo. Nelle settimane seguenti le due punte del movimento azzurro orfano dell’in-fortunata Lisa Demetz hanno lavora-to in ottica Mondiale dove rientrano a loro volta nel novero delle outsider. Insam è senza dubbio la più papabi-le per una medaglia, a patto però di non commettere l’errore che sovente la perseguita in fase di stacco dove ha la tendenza a saltare con leggero anticipo e senza sfruttare appieno la spinta delle gambe. Nella gara irida-ta potrebbe fare molto bene anche Runggaldier, argento a Oslo 2011, essendo accreditata della stessa bril-lantezza atletica messa in mostra in dicembre quando si è dimostrata competitiva anche con aria da dietro,

Roberta D'AgostinaKatja Pozun

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val ridannasalto femminile

una condizione atmosferica in passa-to sempre sofferta. La squadra azzur-ra si è schierata in quel di Ljubno con le seconde linee e in Slovenia Roberta D’Agostina, sfruttando anche le nu-merose assenze, ha concluso due vol-te al ventitreesimo posto ottenendo quindi il suo miglior risultato in Coppa del Mondo. La ventunenne friulana ha confermato il suo status di numero 3 italiana vincendo il confronto diretto con la quindicenne Manuela Malsiner, per la quale sono comunque arrivati i primi punti della carriera e la certezza di partecipare a Fiemme 2013. Infatti è stata concessa una possibilità a Ve-ronica Gianmoena, dimostratasi però inferiore alle due compagne.

Subito dopo i Mondiali sono pro-grammate quattro prove valevoli per la Continental Cup tra Oberwiesen-thal in Germania e Örnsköldsvik in Svezia. A queste competizioni del li-vello cadetto farà seguito la trasferta in Norvegia dove si disputeranno le ultime due gare di Coppa del Mon-do. Si salterà a Trondheim venerdì 15 marzo e si chiuderà a Oslo domenica 17. Proprio l’evento finale dell’inver-no sarà estremamente interessante in quanto le donne si confronteranno per la prima volta su un Large Hill dal profilo davvero imponente (il tram-polino di Holmenkollen è un HS134). Da regolamento la competizione con-clusiva sarà riservata esclusivamente alle prime 30 della classifica gene-rale creando quindi un’iniquità nella corsa ai Giochi olimpici. Il discorso è approfondito in altra sede all’interno del presente numero di Universo Bian-co, tuttavia qui è bene notare come trenta atlete avranno a disposizione 26 eventi per raccogliere i punti ne-cessari, mentre il resto del mondo 25. Non si tratta di una differenza minima perché il Cio ha concesso solamente trenta pettorali al salto femminile per Sochi 2014, di conseguenza riuscire a essere della partita a Oslo potrebbe permettere a ragazze al limite della top-thirty di ottenere punti pesanti e scavare un piccolo solco a discapi-to di chi non ha potuto partecipare. Si tratta di una falla in un sistema di qualificazione più intelligente di quelli

pensati per il salto maschile e la com-binata nordica, ma molto duro visto il limitato numero di posti conces-so. Ovviamente per evitare il proble-ma sarebbe stato sufficiente agire a monte, allargando a 35 o 40 il cam-po partenti. Attualmente Svizzera, Repubblica Ceca, Olanda e Finlandia rischiano di non essere della partita a Sochi, un evento che ridurrebbe il numero di nazioni rappresentate nel-

la competizione olimpica con relati-vo abbassamento dell’audience. Con qualche posto ulteriore si sarebbe ammortizzata un’iniquità e avrebbero guadagnato la qualificazione senza problemi più paesi. Viene quindi da chiedersi quali sconquassi dal punto di vista organizzativo avrebbero cau-sato cinque o dieci saltatrici in più per spingere il Cio a concedere solamente trenta pettorali.

Carina Vogt

Coline Mattel

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insaM vola lontanol'AzzurrA PIù AccredItAtA doPo l'ArGento AI MondIAlI junIor vuole concedere Il BIs In vAl dI FIeMMe: «Io sPero Anche dI coMIncIAre A GAreGGIAre suI trAMPolInI GrAndI»

di consuelo conte / foto Getty Images

48 49

Evelyn Insam nasce a Bressanone il 10 febbraio del 1994, ma nonostante la giovanissima età può essere considerata a tutti gli effeti una veterana. La diciannovenne, da sem-

pre residente a Selva Val Gardena, ha iniziato a frequentare i trampolini sin da bambina esordendo nel massimo circuito femminile ancora undicenne il 18 gennaio 2006 sull'HS74 di Dobbiaco dove esattamente dodici mesi dopo sono arrivati i primi punti della carriera in competizioni invernali.

Nel febbraio 2008 si piazza ottava ai Mondiali junior di Zako-pane. La sua crescita prosegue perché nel gennaio 2009 arriva, sempre sul fatidico trampolino di Dobbiaco, un secondo posto in Continental Cup. Quel giorno Evelyn chiuse alle spalle del-la compagna Lisa Demetz. Proprio la ventritreenne di Ortisei, oggi ferma per infortunio a causa della rottura dei legamenti crociati di un ginocchio patita a fine novembre a Lillehammer, un paio di anni fa aveva indicato Insam come sicura futura protagonista della disciplina. Lisa non si è sbagliata perché in questo 2012-'13 Evelyn è diventata una delle atlete di vertice del circuito riuscendo a conquistare il primo podio in Coppa del Mondo e l'argento ai Mondiali junior di Liberec, battendo peraltro avversarie più quotate di lei quali Sarah Hendrickson e Coline Mattel. Insam è quindi una delle più vive speranze di medaglia per l'Italia ai Mondiali della Val di Fiemme. Il primo assalto al podio è fissato per venerdì 22 febbraio, nella gara in-dividuale. Inoltre la diciannovenne altoatesina sarà la punta di diamante della squadra azzurra che tenterà l'assalto al podio nel mixed team event di domenica 24.

cosa ci può dire su questa stagione che, gara dopo gara, la vede andare sempre a punti.«Sono molto contenta di come sta procedendo questa stagio-ne. E spero di riuscire a migliorare ancora».

cosa c’è di diverso per lei in questa stagione rispetto alle altre? ha apportato qualche cambiamento?«Mi sono allenata tanto d'estate e adesso penso a migliorare i miei salti, senza dimenticare soprattutto di divertirmi».

A inizio anno è subito arrivato il terzo posto nella gara mista a squadre, cosa avete provato sul podio al fianco di norvegia e Giappone?«Non ce lo aspettavamo ed è per questo che sono state emo-zioni ancora più fantastiche. E’ stata veramente una bellissima sensazione, ancora più bello è stato condividerla con tutta la squadra».

cosa si prova a gareggiare con i ragazzi? di solito non viaggiate spesso assieme, quindi come siete riusciti ad instaurare questa sintonia? «Le mixed team sono veramente una buona idea ed è fantasti-co gareggiare assieme ai maschi. Andrea Morassi e Sebastian Colloredo li conosciamo da tanto tempo e siamo sempre sta-ti una grande squadra. Quel giorno ci sentivamo tutti molto bene e ognuno è riuscito a proporre due bei salti. Gareggiare

insieme è appagante anche perché sono sempre di buon umo-re e ci divertiamo a saltare con loro, questo è un aspetto molto importante, secondo me».

cosa può dirci sul tipo di preparazione che ha fatto prima che iniziasse la stagione invernale? su cosa ha concentrato di più il suo lavoro?«Mi sono concentrata molto sullo stacco e sulla parte dopo il dente perché non riuscivo a prendere bene gli sci dopo lo stacco».

la coppa del Mondo si sta livellando verso l'alto, si sarebbe mai aspettata una tale crescita del salto femminile?«Il livello del salto femminile sta crescendo e questa è una cosa bellissima, spero che continui in questa direzione».

dove pensa ci sia ancora bisogno di migliorare per essere in grado di portare sempre più gente a seguire il salto femminile?«Secondo me ci vuole ancora un po’ di tempo e, soprattutto, si dovrebbero organizzare più gare nell'arco della stagione. Speriamo anche di poter iniziare a gareggiare sui trampolini grandi».

l’anno prossimo non avrete come palcoscenico soltanto la coppa del Mondo, ma farete l'atteso debutto alle olimpiadi a sochi dove in stagione ha chiuso con un ottimo 6° posto«È bellissimo sapere che potremo finalmente partecipare alle Olimpiadi, spero che questo aiuterà a far crescere il salto fem-minile. Ma soprattutto spingerà ancora più ragazze a chiedere di provare...».

Intanto ci sono i Mondiali in val di Fiemme, come prova all’idea di poter gareggiare in casa?«E' sicuramente molto positivo per noi e spero che tanti spet-tatori verranno a fare il tifo per noi... e che questo ci aiuterà a saltare ancora più lungo».

Ai precedenti Mondiali ha chiuso con un ottimo 8° posto, quali aspettative ha per i Mondiali?«Sono ancora giovane e mi manca un po’ di esperienza, senza dimenticare che ho ancora altri punti da migliorare. Spero di riuscire a limare queste cose e mostrare due buon salti, poi si vedrà».

Per lei questo è un anno da incorniciare come testimonia la medaglia d’argento conquistata ai Mondiali juniores di liberec. che cosa si prova

intervistaintervista

«è bellissimo sapere che potremo Finalmente partecipare alle olimpiaDi,la mia speranZa è che ancora più ragaZZe chieDeranno Di provare...»

ad avere quella medaglia intorno al collo?«È una sensazione bellissima e sono molto contenta che dopo tutto questo duro allenamento, ho centrato un risultato im-portante anche ai Mondiali Junior. E devo dire che questa me-daglia è ancora più bella dopo il 4° posto dell'anno scorso».

ci racconti della giornata in cui ha vinto la medaglia, che sensazioni provava prima della gara?«Mi sentivo molto bene fisicamente e soprattutto di testa. Ero consapevole che potevo saltare bene e ottenere un buon risul-tato. Era una giornata fantastica!!».

I suoi salti sembrano essere sempre più costanti, come la sua forma fisica attuale. Alla fine la distanza dalla takanashi ai Mondiali è stata solamente di 8,5 punti.«Stiamo lavorando molto duro per riuscire a migliorare ancora e diventare anche più costante».

c’è stata una dedica speciale per questa medaglia d’argento?«Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutata a centrare questo risultato e che mi sostengono sempre».

la nazionale femminile di salto è in continua crescita, ma in Italia se ne parla sempre troppo poco...«Il salto femminile è uno sport ancora giovane ed ha bisogno di un po' di tempo per crescere e attirare l'attenzione come ca-pita per il salto maschile. Spero che con le Olimpiadi e i Mon-diali della Val di Fiemme l'attenzione cresca e, di conseguenza, anche la popolarità».

Parliamo un po’ di lei al di fuori dal mondo del salto, cosa le piace fare quando non salta?«Non ho tanto tempo libero perché sto facendo la maturità quest'anno, però quando trovo il tempo mi piace incontrare i miei amici e divertirmi».

come è iniziata la sua carriera sportiva? Aveva un idolo che voleva emulare?«Un mio vicino mi ha visto fare dei salti con gli sci di alpino nell’impianto vicino a casa mia e poi il mio primo allenatore Romed Moroder mi ha chiesto se volevo iniziare».

come mai ha deciso di praticare proprio il salto come disciplina? cosa rende cosi speciale questo sport?«Sicuramente il fatto di poter volare è il punto più bello del nostro sport. È una emozione indescrivibile».

che rapporto c’è tra voi ragazze quando non saltate, passate del tempo insieme anche quando siete off, o staccate un po’ la spina? «Siamo veramente una bellissima squadra e ci vediamo anche al di fuori dell'allenamento a divertici e chiacchierare».

cosa vuole fare da grande?«Mi piacerebbe rimanere nel settore del salto, magari come allenatrice, ma non lo so ancora, si vedrà. Del resto penso di avere ancora tanti anni davanti prima di pensarci...».

intervistaintervista

corsa a cinque cerchilA GuIdA AI crIterI dI quAlIFIcAzIone olIMPIcA dI sAlto e coMBInAtA nordIcA A un Anno dAll'InIzIo deI GIochI dI sochI

di Massimiliano Ambesi / foto Getty Images

Andreas Stjernen

val ridannainchiesta

Allocation List. In ogni caso, nel calco-lo della Olympic Quota Allocation List non possono essere conteggiate più di 4 atlete per nazione.

SAlTo MASChIleI posti a disposizione sono 70 con il limite massimo fissato a 5 saltatori per nazione. Il paese ospitante ha di-ritto in automatico a 4 posti, quanti ne servono per partecipare alla prova a squadre che vedrà al via 12 nazioni.L’Olympic Quota Allocation List si cal-cola prendendo come base i punti di Coppa del Mondo e in seconda battuta i punti di Coppa Continentale a partire dal 24 novembre 2012 fino al 19 gen-naio del 2014. In ogni caso, nel calcolo della Olympic Quota Allocation List non possono essere conteggiati più di 5 atle-ti per nazione. Se all’interno dei migliori 60 della graduatoria, 12 nazioni van-tano almeno 4 atleti ciascuna, sono in automatico ammessi ai Giochi Olimpici anche i saltatori che occupano le posi-zioni tra la sessantunesima e la settan-tesima della Olympic Quota Allocation List. Nell’ipotesi in cui 12 nazioni non abbiano almeno 4 atleti ciascuna tra i migliori 60, la quota dei paesi che pos-sono contare sul maggior numero di sal-

tatori inferiore a quattro (verosimilmen-te tre, ma non si esclude il due) viene in automatico elevata a 4 in maniera tale che 12 nazioni possano iscrivere alme-no quattro atleti. Ovviamente, tre le 12 nazioni deve essere presente anche la Russia. In caso di parità tra nazioni, vie-

A poco meno di un anno dall’inizio dei Giochi Olim-pici, è opportuno andare a verificare la situazione provvisoria in chiave qua-lificazione illustrando bre-vemente i regolamenti e le dinamiche legate alla “Olympic Allocation List”, graduatoria utilizzata in ciascuna disciplina per determinare quanti atleti potranno essere iscritti da ogni nazione.

SAlTo FeMMINIlePer stabilire l’Olympic Quota Allocation List si tiene conto dei punti ottenu-ti in ciascuna competizione di Coppa del Mondo a partire dal 24 novembre 2012 fino al 19 gennaio del 2014. Alla gara olimpica di salto femminile, pos-sono essere ammesse 30 atlete, ma con il limite massimo di 4 unità per na-zione. Tra le 30 qualificate, deve essere presente almeno una saltatrice russa, anche qualora non occupi le prime trenta posizioni della Olympic Quota

ne data la precedenza al paese che ha l’ultimo saltatore meglio piazzato tra i migliori 60. Una volta che 12 nazioni di-spongono di almeno 4 atleti qualificati, vengono assegnati i rimanenti posti fino ad arrivare alla soglia massima di 70. Anche in questo caso, i rimanenti posti

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rANKINg NATIoN ToTAl QuoTA Top 50 TeAM QuoTA NATIoN QuoTA oTher

host nation russia 4 2 2 - 1 norWaY 5 5 - - - 2 austria 5 5 - - - 3 germanY 5 5 - - - 4 japan 5 5 - - - 5 France 5 5 - - - 6 uniteD states 5 5 - - - 7 cZech republic 5 4 - - 1 8 italY 4 3 1 - - 9 FinlanD 4 3 1 - - 10 slovenia 3 3 - - - 11 estonia 2 2 - - - 12 sWitZerlanD 2 2 - - - 13 uKraine 1 1

nordIc coMBIned

rANKINg NATIoN ToTAl QuoTA Top 30 NATIoN QuoTA

host nation russia 1 - 1

1 slovenia 4 4 -

2 uniteD states 4 4 -

3 japan 4 4 -

4 germanY 4 4 -

5 norWaY 3 3 -

6 austria 2 2 -

7 italY 2 2 -

8 France 2 2 -

9 canaDa 2 2 -

10 netherlanDs 1 1 -

11 sWitZerlanD 1 1

WoMen skI juMPInG

val ridannainchiesta

56 57

1 Wc 1 taKanashi sara jpn 1137 jpn 1 top 30 2 Wc 2 henDricKson sarah usa 847 usa 1 top 30 3 Wc 3 mattel coline Fra 733 Fra 1 top 30 4 Wc 4 seiFrieDsberger jacqueline aut 697 aut 1 top 30 5 Wc 5 sagen anette nor 551 nor 1 top 30 6 Wc 6 poZun Katja slo 425 slo 1 top 30 7 Wc 7 vogt carina ger 415 ger 1 top 30 8 Wc 8 iraschKo Daniela aut 390 aut 2 top 30 9 Wc 9 van lindsey usa 386 usa 2 top 30 10 Wc 10 rogelj spela slo 358 slo 2 top 30 11 Wc 11 jerome jessica usa 346 usa 3 top 30 12 Wc 12 insam evelyn ita 330 ita 1 top 30 13 Wc 13 jahr line nor 318 nor 2 top 30 14 Wc 14 bogataj ursa slo 309 slo 3 top 30 15 Wc 15 logar eva slo 240 slo 4 top 30 - Wc 16 vtic maja slo 225 - - - Wc 17 tepes anja slo 215 - - 16 Wc 18 ito Yuki jpn 186 jpn 2 top 30 17 Wc 19 tanaKa atsuko can 178 can 1 top 30 18 Wc 20 hughes abby usa 157 usa 4 top 30 19 Wc 21 runggalDier elena ita 138 ita 2 top 30 20 Wc 22 althaus Katharina ger 122 ger 2 top 30 21 Wc 23 lemare lea Fra 118 Fra 2 top 30 22 Wc 24 lunDbY maren nor 117 nor 3 top 30 23 Wc 25 Faisst melanie ger 96 ger 3 top 30 24 Wc 26 vuiK Wendy neD 90 neD 1 top 30 25 Wc 27 pretorius alexandra can 85 can 2 top 30 26 Wc 28 shigeno misaki jpn 83 jpn 3 top 30 27 Wc 29 hiraYama Yurika jpn 79 jpn 4 top 30 28 Wc 30 Wuerth svenja ger 78 ger 4 top 30 - Wc 31 johnson alissa usa 69 - - 29 Wc 32 WinDmueller bigna sui 65 sui 1 top 30 30 Wc 40 avvaKumova irina rus 28 rus 1 nation quota

31 Wc 33 clair julia Fra 63 Fra - substitute 32 Wc 34 henrich taylor can 61 can - substitute - Wc 35 graessler ulrike ger 51 - - - 33 Wc 36 KYKKaenen julia Fin 43 Fin - substitute - Wc 37 straub ramona ger 40 - - - 34 Wc 38 DoleZelova michaela cZe 37 cZe - substitute - Wc 39 Watase ayumi jpn 30 - - - 35 Wc 41 D agostina roberta ita 23 ita - substitute 36 Wc 41 glaDYsheva anastasiya rus 23 rus - substitute - Wc 43 seYFarth juliane ger 22 - - - - Wc 44 YamaDa Yurina jpn 21 - - - 37 Wc 45 liu qi chn 16 chn - substitute - Wc 45 taKeDa ayuka jpn 16 - - - - Wc 47 Koasa seiko jpn 12 - - - - Wc 48 Klinec barbara slo 11 - - - - Wc 49 haeFele anna ger 8 - - - 38 Wc 50 malsiner manuela ita 6 ita - substitute - Wc 50 schoitsch sonja aut 6 - - - 39 Wc 52 enger gyda nor 3 nor - substitute - Wc 53 hoelZl chiara aut 1 - - - - Wc 53 Kasai Yoshiko jpn 1 - - - - Wc 53 matsuhashi aki jpn 1 - - -

olyMPIc quotA AllocAtIon lIst - WoMen skI juMPInG

rANKINg NATIoN ToTAl QuoTA Top 50 TeAM QuoTA NATIoN QuoTA oTher

host nation russia 5 5 - - - 1 norWaY 5 5 - - - 2 germanY 5 5 - - - 3 austria 5 5 - - - 4 polanD 5 5 - - - 5 slovenia 5 5 - - - 6 japan 5 5 - - - 7 cZech republic 5 5 - - - 8 FinlanD 5 4 - - 1 9 italY 4 4 - - - 10 sWitZerlanD 5 4 - - 1 11 uniteD states 5 2 - - 3 12 France 5 2 - - 3 14 canaDa 1 1 - - - 15 bulgaria 1 1 - - - 16 estonia 1 1 - - - 17 Korea 3 1 - - 2

Men skI juMPInG

sono assegnati sulla base della Olympic Quota Allocation List.A differenza di quanto avvenuto in oc-casione dei Giochi Olimpici del 2010, non si tiene conto delle gare estive. In-fatti, la base per stilare la graduatoria non è più il World Ranking List.

CoMbINATA NorDICAI posti a disposizione sono 55 con il limite massimo fissato a 5 combinati-

sti per nazione. Il paese ospitante ha diritto in automatico a 4 posti, quanti ne servono per partecipare alla prova a squadre che vedrà al via 10 nazioni.L’Olympic Quota Allocation List si cal-cola prendendo come base i punti di Coppa del Mondo e in seconda bat-tuta i punti di Coppa Continentale a partire dal 24 novembre 2012 fino al 19 gennaio del 2014. In ogni caso, nel calcolo della Olympic Quota Allocation

List non possono essere conteggiati più di 5 atleti per nazione. Se all’inter-no dei migliori 50 della graduatoria, 10 nazioni vantano almeno 4 atleti ciascuna, sono in automatico ammessi ai Giochi Olimpici anche i combinatisti che occupano le posizioni tra la cin-quantunesima e la cinquantacinque-sima dell’Olympic Quota Allocation List. Nell’ipotesi in cui non 10 nazioni non abbiano almeno 4 atleti ciascuna tra i migliori 50, la quota dei paesi che possono contare sul maggior numero di combinatisti inferiore a quattro (ve-rosimilmente tre) viene in automatico elevata a 4 in maniera tale che 10 na-zioni possano iscrivere almeno quattro atleti. Ovviamente, tra le 10 nazioni deve essere presente anche la Russia. In caso di parità tra nazioni, viene data la precedenza al paese che ha l’ulti-mo combinatista meglio piazzato tra i migliori 50. Una volta che 10 nazioni dispongono di almeno 4 atleti quali-ficati, vengono assegnati i rimanenti posti fino ad arrivare alla soglia massi-ma di 55. Anche in questo caso, i rima-nenti posti sono assegnati sulla base dell’Olympic Quota Allocation List.

58 59

val ridannainchiesta

1 Wc 1 schlierenZauer gregor aut 1320 aut 1 top 60 2 Wc 2 barDal anders nor 782 nor 1 top 60 3 Wc 3 jacobsen anders nor 732 nor 2 top 60 4 Wc 4 FreunD severin ger 699 ger 1 top 60 5 Wc 5 stoch Kamil pol 602 pol 1 top 60 6 Wc 6 Kranjec robert slo 595 slo 1 top 60 7 Wc 7 Freitag richard ger 542 ger 2 top 60 8 Wc 8 matura jan cZe 522 cZe 1 top 60 9 Wc 9 prevc peter slo 515 slo 2 top 60 10 Wc 10 ammann simon sui 511 sui 1 top 60 11 Wc 11 hilDe tom nor 510 nor 3 top 60 12 Wc 12 neumaYer michael ger 508 ger 3 top 60 13 Wc 13 hvala jaka slo 480 slo 3 top 60 14 Wc 14 KoFler andreas aut 470 aut 2 top 60 15 Wc 15 loitZl Wolfgang aut 465 aut 3 top 60 16 Wc 16 Wellinger andreas ger 370 ger 4 top 60 17 Wc 17 tepes jurij slo 352 slo 4 top 60 18 Wc 18 Kot maciej pol 344 pol 2 top 60 19 Wc 19 vassiliev Dimitry rus 334 rus 1 top 60 20 Wc 19 taKeuchi taku jpn 334 jpn 1 top 60 21 Wc 21 morgenstern thomas aut 312 aut 4 top 60 22 Wc 22 stjernen andreas nor 308 nor 4 top 60 23 Wc 23 Fannemel anders nor 289 nor 5 top 60 - Wc 24 velta rune nor 235 - - - 24 Wc 25 WanK andreas ger 232 ger 5 top 60 25 Wc 26 ZYla piotr pol 213 pol 3 top 60 26 Wc 27 Koch martin aut 179 aut 5 top 60 - Wc 28 Fettner manuel aut 172 - - - 27 Wc 29 ZograFsKi vladimir bul 160 bul 1 top 60 - Wc 30 haYboecK michael aut 156 - - - 28 Wc 31 Kasai noriaki jpn 143 jpn 2 top 60 29 Wc 32 hlava lukas cZe 140 cZe 2 top 60 - Wc 33 KraFt stefan aut 131 - - - 30 Wc 34 Kornilov Denis rus 120 rus 2 top 60 31 Wc 35 colloreDo sebastian ita 106 ita 1 top 60 32 Wc 36 KubacKi Dawid pol 100 pol 4 top 60 - Wc 37 schmitt martin ger 98 - - - 33 Wc 38 mietus Krzysztof pol 91 pol 5 top 60 34 Wc 39 ito Daiki jpn 86 jpn 3 top 60 35 Wc 40 shimiZu reruhi jpn 78 jpn 4 top 60 - Wc 41 geiger Karl ger 71 - - - - Wc 42 mechler maximilian ger 66 - - - 36 Wc 43 asiKainen lauri Fin 50 Fin 1 top 60 37 Wc 44 DeschWanDen gregor sui 46 sui 1 top 60 38 Wc 44 KoZiseK cestmir cZe 46 cZe 3 top 60 39 Wc 46 KouDelKa roman cZe 38 cZe 4 top 60 40 Wc 46 pungertar matjaz slo 38 slo 5 top 60 - Wc 48 quecK Danny ger 37 - - - 41 Wc 49 hajeK antonin cZe 36 cZe 5 top 60 42 Wc 50 rosliaKov ilja rus 31 rus 3 top 60 43 Wc 51 Descombes sevoie vincent Fra 30 Fra 1 top 60 44 Wc 52 boYD-cloWes mackenzie can 27 can 1 top 60

- Wc 53 hula stefan pol 26 - - - 45 Wc 53 Watase Yuta jpn 26 jpn 5 top 60 46 Wc 55 muotKa olli Fin 21 Fin 2 top 60 47 Wc 55 Frenette peter usa 21 usa 1 top 60 - Wc 57 elverum sorsell Kim rene nor 17 - - - 48 Wc 58 romashov alexey rus 14 rus 4 top 60 - Wc 59 janDa jakub cZe 13 - - - - Wc 59 KobaYashi junshiro jpn 13 - - - - Wc 61 Kraus marinus ger 12 - - - 49 Wc 61 morassi andrea ita 12 ita 2 top 60 - Wc 63 Ziobro jan pol 11 - - - - Wc 64 sWensen vegard nor 9 - - - 50 Wc 64 happonen janne Fin 9 Fin 3 top 60 - Wc 66 schoFt Felix ger 8 - - - - Wc 66 bjerKeengen Fredrik nor 8 - - - - Wc 66 ingvalDsen ole marius nor 8 - - - - Wc 66 saKuYama Kento jpn 8 - - - - Wc 66 ZnisZcZol aleksander pol 8 - - - - Wc 71 mueller lukas aut 7 - - - 51 Wc 71 larinto ville Fin 7 Fin 4 top 60 - Wc 73 muranKa Klemens pol 6 - - - 52 Wc 74 bresaDola Davide ita 5 ita 3 top 60 53 Wc 74 nurmsalu Kaarel est 5 est 1 top 60 - Wc 76 roensen atle pedersen nor 4 - - - - Wc 77 grimsruD simen Key nor 3 - - - 54 Wc 78 KalinitschenKo anton rus 2 rus 5 top 60 - Wc 78 Watanabe hiroaki jpn 2 - - - - Wc 80 biegun Krzysztof pol 1 - - - 55 coc 43 Dellasega roberto ita 114 ita 4 top 60 56 coc 57 aleXanDer nicholas usa 67 usa 2 top 60 57 coc 61 choi seou Kor 60 Kor 1 top 60 58 coc 67 Kaelin pascal sui 47 sui 3 top 60 59 coc 68 lamY chappuis ronan Fra 44 Fra 2 top 60 60 coc 73 grigoli marco sui 39 sui 4 top 60

61 coc 88 johnson alexander usa 24 usa 3 team quota 62 coc 93 Fairall nicholas usa 23 usa 4 team quota

63 coc 77 heisKanen sami Fin 36 Fin 5 other quota 64 coc 80 mabbouX alexander Fra 33 Fra 3 other quota 65 coc 87 Kang chil-Ku Kor 25 Kor 2 other quota 66 coc 95 peier Kliian sui 21 sui 5 other quota 67 coc 98 choi heung-choi Kor 18 Kor 3 other quota 68 coc 98 virY David Fra 18 Fra 4 other quota 69 coc 108 maYer nicolas Fra 11 Fra 5 other quota 70 coc 111 lamb christopher usa 9 usa 5 other quota

71 coc 120 mitZ alexander sWe 4 sWe - substitute 72 coc 120 KoreK Dusty can 4 can - substitute 73 coc 125 aalst van Der oldrik neD 3 neD - substitute 74 coc 125 Dellasega Diego ita 3 ita - substitute 75 coc 128 antonissen lars neD 2 neD - substitute 76 coc 132 polYchroniDis nico gre 1 gre - substitute 77 coc 132 roWleY matthew can 1 can - substitute

olyMPIc quotA AllocAtIon lIstA - Men skI juMPInG

60 61

val ridannainchiesta

1 Wc 1 FrenZel eric ger 754 ger 1 top 50

2 Wc 2 lamY chappuis jason Fra 653 Fra 1 top 50

3 Wc 3 gruber bernhard aut 568 aut 1 top 50

4 Wc 4 moan magnus-h. nor 559 nor 1 top 50

5 Wc 5 Watabe akito jpn 511 jpn 1 top 50

6 Wc 6 eDelmann tino ger 454 ger 2 top 50

7 Wc 7 KoKslien mikko nor 401 nor 2 top 50

8 Wc 8 Kircheisen bjoern ger 366 ger 3 top 50

9 Wc 9 DvoraK miroslav cZe 329 cZe 1 top 50

10 Wc 9 lacroiX sebastien Fra 329 Fra 2 top 50

11 Wc 11 DeniFl Wilhelm aut 304 aut 2 top 50

12 Wc 12 rYDZeK johannes ger 286 ger 3 top 50

13 Wc 13 Krog magnus nor 254 nor 4 top 50

14 Wc 14 bieler christoph aut 250 aut 3 top 50

15 Wc 15 jelenKo marjan slo 243 slo 1 top 50

16 Wc 16 Fletcher taylor usa 222 usa 1 top 50

17 Wc 17 Klemetsen haavard nor 217 nor 4 top 50

18 Wc 18 graabaK joergen nor 215 nor 5 top 50

19 Wc 19 Kato taihei jpn 196 jpn 2 top 50

20 Wc 20 Fletcher bryan usa 185 usa 2 top 50

21 Wc 21 nagai hideaki jpn 173 jpn 3 top 50

22 Wc 22 brauD Francois Fra 172 Fra 3 top 50

23 Wc 23 stecher mario aut 171 aut 4 top 50

24 Wc 23 Watabe Yoshito jpn 171 jpn 4 top 50

- Wc 25 schmiD jan nor 160 - - -

25 Wc 26 seiDl mario aut 157 aut 5 top 50

26 Wc 27 riessle Fabian ger 143 ger 5 top 50

- Wc 28 morWeiser janis ger 131 - - -

27 Wc 29 laheurte maxime Fra 123 Fra 4 top 50

- Wc 30 Druml tomaz aut 115 - - -

- Wc 31 Faisst manuel ger 111 - - -

28 Wc 32 slaviK tomas cZe 110 cZe 2 top 50

- Wc 33 boesl Wolfgang ger 87 - - -

- Wc 34 KlapFer lukas aut 74 - - -

29 Wc 35 minato Yusuke jpn 71 jpn 5 top 50

30 Wc 36 churavY pavel cZe 67 cZe 3 top 50

- Wc 37 Kjelbotn thomas nor 50 - - -

31 Wc 38 Demong bill usa 42 usa 3 top 50

- Wc 38 haug tobias ger 42 - - -

32 Wc 40 runggalDier lukas ita 40 ita 1 top 50

33 Wc 41 piho Kail est 36 est 1 top 50

- Wc 42 storlien gudmund nor 35 - - -

34 Wc 43 hug tim sui 32 sui 1 top 50

- Wc 43 KammerlanDer tobias aut 32 - - -

35 Wc 43 oranic mitja slo 32 slo 2 top 50

36 Wc 46 rYYnaenen janne Fin 31 Fin 1 top 50

- Wc 46 Yamamoto shun jpn 31 - - -

- Wc 48 WelDe David ger 30 - - -

- Wc 49 schneiDer sepp aut 29 - - -

37 Wc 50 pittin alessandro ita 28 ita 2 top 50

- Wc 51 johansen truls soenstehagen nor 26 - - -

- Wc 51 storlien ole martin nor 26 - - -

- Wc 53 simon tobias ger 22 - - -

38 Wc 54 laFarge geoffrey Fra 21 Fra 5 top 50

39 Wc 55 herola ilkka Fin 18 Fin 2 top 50

40 Wc 56 hurschler seppi sui 15 sui 2 top 50

41 Wc 57 vaehaesoeYrinKi eetu Fin 14 Fin 3 top 50

42 Wc 58 loDWicK todd usa 11 usa 4 top 50

43 Wc 59 spillane johnny usa 9 usa 5 top 50

- Wc 60 pichlmaYer marco aut 8 - - -

- Wc 60 Wasel johannes ger 8 - - -

- Wc 62 Firn johannes ger 7 - - -

44 Wc 63 bauer armin ita 6 ita 3 top 50

- Wc 63 rehrl Franz-josef aut 6 - - -

45 Wc 65 berlot gasper slo 5 slo 3 top 50

46 Wc 66 nabeev niyaz rus 3 rus 1 top 50

47 Wc 66 piho han-hendrik est 3 est 2 top 50

- Wc 68 martin nicolas Fra 1 - - -

48 coc 27 pasichnYK viKtor uKr 114 uKr 1 top 50

49 coc 32 Kutal petr cZe 106 cZe 4 top 50

50 coc 33 panin ivan rus 100 rus 2 top 50

51 coc 43 maierhoFer manuel ita 58 ita 4 team quota

52 coc 56 DjatschuK sergej rus 37 rus 3 nation quota

53 coc 61 haertull jim Fin 29 Fin 4 team quota

54 coc 70 Klimov evgeniy rus 22 rus 4 nation quota

55 coc 34 rYpl luKas cZe 98 cZe 5 other quota

56 coc 55 runggalDier mattia ita 38 ita - substitute

57 coc 59 KupcZaK szczepan pol 33 pol - substitute

58 coc 66 WantuloK mateusz pol 23 pol - substitute

59 coc 70 sloWioK pawel pol 22 pol - substitute

60 coc 75 barKov viacheslav rus 18 rus - substitute

61 coc 76 KalinichenKo vitaliy uKr 17 uKr - substitute

62 coc 76 cieslar adam pol 17 pol - substitute

63 coc 76 Yahin ernst rus 17 rus - substitute

64 coc 79 KameniK joze slo 16 slo - substitute

65 coc 79 salo jussi Fin 16 Fin - substitute

66 coc 82 ilves Kristjan est 15 est - substitute

67 coc 82 plaZniK matic slo 15 slo - substitute

68 coc 85 balanDa ruslan uKr 12 uKr - substitute

69 coc 85 pochWala tomasz pol 12 pol - substitute

70 coc 96 KuDrevich uladzimir blr 5 blr - substitute

71 coc 96 tiirmaa Karl-august est 5 est - substitute

72 coc 99 moroZov valerii uKr 4 uKr - substitute

73 coc 101 sharabaYev sergej KaZ 3 KaZ - substitute

74 coc 104 muravitsKi aliaksei blr 1 blr - substitute

olyMPIc quotA AllocAtIon lIst - nordIc coMBIned

aZZurri al bivioI MondIAlI rAPPresentAno un'oPPortunItà Per rIscAttAre unA stAGIone che FInorA hA rIservAto Poche soddIsFAzIonI

di Massimiliano Ambesi / foto Getty Images

64 65

val ridannacombinata nordica

I Campionati Mondiali di casa rappre-sentano un’importante possibilità di riscatto per l’Italia, finora frenata da

difficoltà di vario genere. Dopo anni di crescita progressiva, qualche meccani-smo si è improvvisamente inceppato e la volontà di concentrare tutte le attenzio-ni sull’importante appuntamento di casa non può essere considerata la giustifica-zione per una lunga serie di prestazioni ben al di sotto del minimo sindacale. Se fino a pochi mesi fa si poteva disquisire, a torto o a ragione, sulle possibilità di andare alla caccia del podio nella pro-va a squadre con quattro frazioni, ora non è neanche al sicuro la qualificazione olimpica, considerata a ragion veduta una formalità ad inizio stagione. Senza dubbio, sul magro bilancio complessivo stanno pesando oltremodo i reiterati problemi fisici di Alessandro Pittin, ma meriterebbero un approfondimento at-tento sia le difficoltà generalizzate nel recepire le nuove dinamiche del salto sia alcune scelte strategiche discutibili nella selezione delle tappe di Coppa del Mondo da disertare. Il contingente per le gare del massimo circuito, arrivato grazie ad un insieme di concause a quo-ta sei nel mese di gennaio, sarà dimez-zato in occasione delle ultime due tappe

di Lahti e Oslo, senza dimenticare che il terzo pettorale è stato salvato per il rotto della cuffia in quanto Pittin occupa al momento il cinquantesimo posto nel World Ranking List. Nessuno nutre dubbi sul fatto che i combinatisti italiani si presenteranno al via dei Campionati Mondiali in condi-zioni smaglianti di forma sugli sci stret-

ti. Il lavoro svolto negli ultimi anni da Sepp Chenetti, probabilmente il miglior tecnico italiano in circolazione, è stato esemplare, come testimoniato dal livello di eccellenza raggiunto da Alessandro Pittin, Lukas Runggaldier ed Armin Bau-er, fondisti di primo piano in grado di mantenere un passo competitivo da no-vembre a fine marzo.

Le perplessità restano circoscritte alla gestione del salto e alla difficoltà nel porre rimedio ad una serie di proble-mi che si erano presentati in maniera preoccupante già dodici mesi or sono. E’ possibile che Lukas Runggaldier, a distanza di più di un anno, continui a raggiungere velocità in inrun di un km. più basse rispetto all’ultimo degli avversari? E’ possibile che solo venti-due volte su quarantaquattro tentativi i combinatisti italiani si siano presen-tati ai nastri di partenza del segmento di gara di sci di fondo? Questi sono solamente un paio dei tanti quesiti che sfortunatamente non hanno anco-ra trovato l’unica risposta che conta, quella del campo.L’augurio è che nelle prossime due set-timane possa arrivare quella svolta da mesi auspicata e si possa riprendere il cammino verso il vertice mondiale del-la disciplina bruscamente interrotto. Sarebbe, infatti, un peccato non valo-rizzare il materiale umano a disposizio-ne, pregevole sia per qualità che per quantità.

Il mese di febbraio è stato avaro di spun-ti interessanti per via del calendario che ha concesso ai combinatisti oltre dieci giorni di pausa prima della fatiche irida-te e soprattutto perché le ultime gare di Almaty sono state disertate da gran parte degli atleti di vertice.

In verità, fin dall’ultima settimana di gennaio, è iniziata per diverse squadre una lunga marcia di avvicinamento ai Campionati Mondiali nel corso della quale la partecipazione agli eventi di Coppa del Mondo ha rappresentato l’eccezione e non la norma.

I paesi di lingua tedesca, abituali staka-novisti del circuito e comunque dotati di seconde linee di valore, hanno tratto giovamento dalla situazione infilando un filotto di vittorie iniziato a Chaux-Neuve e proseguito fino ad Almaty. La Germania, in particolare, dopo aver ar-

Akito Watabe

Tino Edelmann insegue l'austriaco Bernhard Gruber

rancato nel primo scorcio di stagione, ha cambiato passo archiviando ben otto successi, sei dei quali a livello individua-le. Il ruolo di mattatore è toccato ad Eric Frenzel, che si è prepotentemente ap-propriato della leaderhsip della generale grazie ad una solidità su entrambe le componenti di gara emersa a singhiozzo in passato. Peraltro, il ventiquattrenne di Oberwiesenthal, con tre soli appunta-menti ancora in calendario, sembra dav-vero proiettato verso la conquista della prima sfera di cristallo della carriera in quanto può contare su un centinaio di lunghezze di margine sul detentore del titolo Jason Lamy-Chappuis, al momen-to il più immediato inseguitore e, classi-fica alla mano, l’unico in grado di riapri-re per davvero la partita.

Per lo staff tecnico tedesco, nonostante i recenti fasti, non sarà agevole gestire i sei atleti selezionati per i Campionati Mondiali, cinque dei quali saliti sul po-dio nel corso della stagione. Tra l’altro, il direttore agonistico Hermann Weinbuch si è concesso il lusso di accantonare Janis Morweiser, reduce dal quarto posto nel-la seconda gara di Almaty e comunque oltremodo progredito nell’ultimo mese. I salti di allenamento si trasformeranno inevitabilmente in un trial interno e, data per scontata la presenza di Frenzel in entrambe le gare individuali, dovran-no essere assegnati altri quattro posti

1 manninen hannu Fin (1978) ret. 48 2 ackermann ronny ger (1977) ret. 283 vik bjarte-engen nor (1971) ret. 264 gottwald Felix aut (1976) ret. 235 lamy-chappuis jason Fra (1986) act. 226 moan magnus nor (1983) act. 217 lajunen samppa Fin (1979) ret. 208 ogiwara Kenji jpn (1969) ret. 199 Kircheisen björn ger (1983) act. 1610 sulzenbacher Klaus aut (1965) ret. 14

tra i grossi calibri, il solo tedesco björn Kircheisen è riuscito a muovere la classifica nel mese di febbraio portandosi a tre lunghezze di distacco dal giapponese Kenji ogiwara.sul sito www.wintersport-news.it è possibile consultare la classifica completa.

1 manninen hannu Fin (1978) ret. 90 2 ackermann ronny ger (1977) ret. 77 3 gottwald Felix aut (1976) ret. 68 4 vik bjarte-engen nor (1971) ret. 61 5 lajunen samppa Fin (1979) ret. 556 lamy-chappuis jason Fra (1986) act. 54 7 stecher mario aut (1977) act. 43 moan magnus nor (1983) act. 439 Kircheisen björn ger (1983) act. 4010 ogiwara Kenji jpn (1969) ret. 38

il tedesco björn Kircheisen è diventato grazie alla vitto-ria ottenuta ad almaty il nono combinatista ad abbat-tere il muro dei quaranta podi in coppa del mondo. sul sito www.wintersport-news.it è possibile consultare la classifica completa, aggiornata al termine di ogni tappa.

vIttorIe In coPPA del Mondo(408 GAre dIsPutAte)

PodI In coPPA del Mondo(408 GAre dIsPutAte)

• BERNHARD GRUBER, GRAZIE AL SUCCESSO CONQUISTATO A SOCHI, HA REGALATO ALL’AUSTRIA LA PRIMA AFFERMAZIONE STAGIONALE PONENDO FINE ALLA STRISCIA TEDESCA DI SEI VITTORIE CONSECUTIVE.

• ERIC FRENZEL HA CHIUSO NELLE PRIME DUE POSIZIONI LE ULTIME CINQUE GARE DISPUTATE, SETTE CONTANDO LE PROVE A SQUADRE.

• LA GERMANIA, TRA COMPETIZIONI A SQUADRE ED INDIVIDUALI, SI È IMPOSTA IN OTTO DELLE ULTIME DIECI COMPETIZIONI DI COPPA DEL MONDO ARCHIVIANDO SUCCESSI IN OGNI FORMAT DI GARA

Jason Lamy-Chappuis

66 67

2011/12 2012/2013 punti punti plus-minusaustria 1286 1714 428rep.ceca 127 506 379germania 2095 2440 345slovenia 38 280 242giappone 955 1153 198estonia 39 39russia 22 3 -19sviZZera 89 47 -42stati uniti 613 469 -144Francia 1450 1299 -151FinlanDia 220 63 -157norvegia 2236 1944 -292italia 918 74 -844

e' difficile, effettuare un confronto credibile tra i risultati delle ultime due stagioni in quanto negli ultimi mesi diverse nazioni hanno diser-tato in blocco intere tappe di coppa del mondo. il dato più eclatante resta il differenziale in negativo dell'italia.

PuntI conquIstAtI In coMPetIzIonI IndIvIduAlI

val ridannacombinata nordica

per la prova che si disputerà sul trampo-lino piccolo e tre per la competizione in programma sul trampolino grande. Per non lasciare nulla d’intentato, il gruppo ha lavorato alacremente ad Oberstdorf nelle ultime settimane testando anche

qualche miglioria relativa all’attrezzatu-ra per il salto. Dall’ambiente trapela fi-ducia, anche se Tino Edelmann, vittima di una ricaduta dell’attacco influenzale che l’aveva colpito nel corso della tappa di Sochi, non ha potuto allenarsi gran-

chè sugli sci stretti e rappresenta al mo-mento un grosso punto interrogativo.Oltre alla difficile riconferma delle sei medaglie ottenute nell’edizione di Oslo-Holmenkollen nel 2011, l’obiettivo prin-cipale resta quello di conquistare il tanto agognato titolo a squadre, sempre sfug-gito alla Germania Unita, sovente nella volata finale.

Sul fronte austriaco, galvanizzato dal successo dall’enorme peso specifico di Bernhard Gruber a Sochi e dall’inaspet-tata affermazione di Christoph Bieler nella seconda gara di Almaty, la vera novità consiste nel tentativo di recupero in extremis del veterano di lungo corso Mario Stecher, reduce da sei settimane di stop a causa di una caduta patita a Seefeld nei primi giorni di gennaio. Il trentacinquenne di Eisenerz è tornato a saltare nel fine settimana destando un’impressione positiva allo staff tec-nico che ha deciso di includerlo nella lista dei selezionati per la rassegna iri-data lasciando, invece, fuori a sorpresa l’emergente Mario Seidl, ottimo saltato-re complessivamente non ancora all’al-tezza dei vari Gruber, Bieler e Denifl.Difendere i titoli a squadre conquistati nel 2011 non si annuncia agevole vuoi per il ritiro di Gottwald vuoi per la crescita della concorrenza, ma per ovvi motivi re-stano le gare in proprio a stuzzicare l’ap-petito dei combinatisti austriaci. Infatti, un’eventuale affermazione risulterebbe storica perchè in quasi novanta anni non

sono mai arrivati successi individuali nelle rassegne iridate. Tra tutti, merita atten-zione Bernhard Gruber, apparso in gran-de spolvero su un tracciato impegnativo come quello affrontato a Sochi. Tuttavia, proprio la conclamata difficoltà dell’anel-lo di Lago di Tesero potrebbe rivelarsi uno scoglio non semplice da sormontare, no-nostante la crescita sugli sci stretti dell’in-tero movimento sia stata evidente negli ultimi anni.

Tra le nazioni che, giocaforza, sono state costrette a puntare tutte le fiches sull’imminente rassegna iridata spicca la Norvegia. Fallito per la quattordicesima stagione consecutiva l’assalto alla sfera di cristallo, i combinatisti scandinavi pro-veranno a riportare a casa almeno quel titolo individuale che manca dal 2001, quando Bjarte Engen Vik conquisto la terza vittoria in carriera nei Campionati Mondiali. A tal proposito, Nik Huber e Kristian Hammer, rispettivamente re-sponsabile di salto e sci di fondo, non hanno esitato a lasciare in secondo pia-no il circuito di Coppa del Mondo per privilegiare la meticolosa preparazione della rassegna iridata e, nel giro di poco tempo, sono riusciti a convincere anche Moan, inizialmente recalcitrante all’idea. In ogni caso, dopo la debacle nella rasse-gna di casa del 2011, è prevedibile che il rendimento dei norvegesi possa essere esponenzialmente superiore. Mikko Ko-kslien, Jørgen Graabak, Magnus Krog e Magnus Moan, qualora riescano a limi-

tare i danni sul trampolino, dispongono del motore per puntare al podio nelle gare individuali, ma prima dovranno conquistare un posto in squadra fron-teggiando la qualificata concorrenza del veterano Håvard Klemetsen, pound for pound il migliore saltatore del circuito. Per Moan, ormai vicino alle trenta prima-vera, si tratterà di una delle ultime occa-sioni per scrollarsi di dosso la nomea di eterno piazzato. Non va, infatti, dimen-ticato che tra gli atleti capaci di ottenere almeno venti successi in Coppa del Mon-do nelle discipline nordiche, il nativo di Lillehammer resta l’unico a non essersi

mai imposto né in un evento individuale con in palio medaglie, nè nella classifica generale.

Sia in ottica prova a squadre che negli eventi individuali, anche Francia e Giap-pone vantano ambizioni di alto profilo. Gli asiatici, nonostante sia finora man-cata la soddisfazione del successo nel circuito maggiore, hanno agevolmente raggiunto gli obiettivi prefissati in au-tunno dal direttore tecnico Takanori Kohno. Sono stati conquistati più pun-ti rispetto al trionfale anno passato, il contingente per le gare di marzo è sa-

Top 55 Wrl Wrl CoC W.J.Ch. QuoTA germania 10 7 1 2 10austria 9 7 1 8norvegia 8 7 1 8giappone 6 5 6Francia 4 4 1 5stati uniti 3 4 4rep.ceca 3 4 4estonia 1 2 2 4slovenia 2 3 3italia 2 3 3sviZZera 1 2 2FinlanDia 1 2 2russia 0 2 2polonia 0 2 2ucraina 0 2 2canaDa 0 2 2

Top 55 Wrl - combinatisti nelle prime 50 posizioni del World ran-king list | Wrl - pettorali ottenuti tramite le dinamiche regolamentari del World ranking list | CoC - pettorali ottenuti in base ai risultati dell'ultimo periodo di coppa continentale | W.J.Ch - pettorali "no-minali" ottenuti in base ai risultati degli ultimi campionati mondiali juniores | QuoTA - contingente massimo a disposizione nelle gare che non si disputano in una località di casa

solo sul sito www.wintersport-news.it è possibile trovare il World ran-king list aggiornato al termine di ogni gara

contInGentI nAzIonAlI Per le GAre dI MArzo• PER VIA DEL BASSO NUMERO DI PARTECIPANTI, TUTTI GLI ATLETI ISCRITTI HANNO SUPERATO IL SALTO DI QUALIFICAZIONE NEL DUPLICE APPUNTAMENTO DI ALMATY

• DOPO LA VITTORIA DI KIRCHEISEN AD ALMATY, GLI ATLETI TEDESCHI SALITI SUL PODIO NEL CORSO DELLA STAGIONE SONO DIVENTATI CINQUE

• A DISTANZA DI QUASI TRE ANNI DALL’ULTIMA AFFERMAZIONE, L’AUSTRIACO CHRISTOPH BIELER È TORNATO SUL GRADINO DEL PODIO IMPONENDOSI NELLA SECONDA GARA DI ALMATY

Eric Frenzel

68 69

val ridannasalto femminile

lito a quota sei atleti e Akito Watabe, penalizzato da una rovinosa caduta nel salto a Sochi, è ancora in corsa per il podio finale in Coppa del Mondo. Re-sta ora da ottenere quella medaglia individuale iridata sfuggita negli ultimi quattordici anni, ma sulla carta ampia-mente alla portata del ventiquattrenne di Hakuba.La compagine transalpina, invece, dopo un incipit stagionale da prima della classe si è progressivamente smar-rita nell’anno solare 2013 mostrando un’attesa inversione di tendenza solo nella prova a squadre di Sochi, conclu-sa in seconda posizione alle spalle del-la Germania. Da allora, i combinatisti di vertice francesi si sono concentrati

sull’allenamento, lavorando essenzial-mente sui trampolini di Courvchevel alla ricerca del feeling con il salto ve-nuto parzialmente meno tra gennaio e febbraio. Jason Lamy-Chappuis, alla luce del rendimento espresso nell’ulti-mo quadriennio, rientra nel novero dei favoriti per le prove individuali, ma non ha mai nascosto il desiderio di riuscire a conquistare quel titolo a squadre che rappresenterebbe una novità assoluta per la Francia, in passato capace in una sola occasione di salire sul podio. Peraltro, l’unico precedente, datato 1991, ebbe come teatro il campo di gara della Val di Fiemme.

La principale incognita tra le attuali

superpotenze del movimento è rap-presentata dagli Stati Uniti, traditi nel corso della stagione dai veterani di successo Lodwick, Demong e Spillane, atleti già capaci di laurearsi campioni iridati a più riprese. Il più anziano del gruppo, archiviati i deludenti risultati di Seefeld, è tornato in patria a fine gennaio e si è dedicato alla ricerca della forma smarrita nel salto. Bill De-mong e Johnny Spillane, che proprio nel 2003 conquistò in Val di Fiemme il primo titolo mondiale per un paese americano, di rado sono stati in grado di superare lo scoglio della qualifica-zione e hanno dimostrato una scarsa capacità di adattamento alle nuove tute. Le note positive sono arrivate dai fratelli Fletcher, saliti prepotentemen-te di colpi nell’ultimo mese. Taylor, in particolare, dovrebbe trovarsi a suo agio sugli impegnativi tracciati di Lago di Tesero, ma dovrà cambiare marcia sul trampolino se vorrà dire la sua in chiave medaglia, mentre la situazione è opposta per Bryan, combinatista do-tato di più equilibrio sulle due compo-nenti di gara. Il capo-allenatore Dave Jarrett guarda con interesse alle prove a squadre, che mai hanno regalato me-daglie agli Stati Uniti nei Campionati Mondiali, ma va da sé che senza una svolta nelle prestazioni sul trampolino non si vede come l’obiettivo possa es-sere raggiunto.

Le altre nazioni non presentano organi-ci comparabili ai sei paesi di vertice, ma non mancano individualità da seguire con interesse. In particolare, meritano attenzione il ceco Miroslav Dvorak, final-mente capace di conquistare un podio in Coppa del Mondo, e lo sloveno Marjan Jelenko, tra i saltatori più competitivi del circuito. Difficile, invece, pensare che possano lasciare un segno i combinatisti di Finlandia, Estonia e Russia.

1 vik bjarte-engen nor ret. 1971 232 stecher mario aut act. 1977 223 Koivuranta anssi Fin ina. 1988 20 lamy-chappuis jason Fra act. 1986 205 ogiwara Kenji jpn ret. 1969 19 bieler christoph aut act. 1977 197 tallus jaakko Fin ret. 1981 17 8 takahashi Daito jpn act. 1980 169 sulzenbacher Klaus aut ret. 1965 15 schwarz hubert Frg ret. 1960 15 Zauner David aut ina. 1985 1512 ackermann ronny ger ret. 1977 1413 gruber bernhard aut act. 1982 1314 Denifl Wilhelm aut act. 1980 1115 hunger heiko gDr ret. 1964 9 Klemetsen haavard nor act. 1979 9

il norvegese haavard Klemetsen ha finora ottenuto quattro migliori prestazioni stagionali nel segmento di gara. segue, a quota tre, l’austriaco mario seidl, che precede il tedesco eric Frenzel e il connazionale ber-nhard gruber. i rimanenti successi parziali sono andati al giapponese akito Watabe, all’austriaco christoph bieler e al francese jason lamy-chappuis.

1 elden bård-jørgen nor ret. 1968 622 manninen hannu Fin ret. 1978 573 elden trond-einar nor ret. 1970 434 gottwald Felix aut ret. 1976 41 moan magnus nor act. 1983 416 haseney sebastian ger ret. 1978 227 Kokslien mikko nor act. 1985 218 løkken torbjørn nor ret. 1963 109 Kircheisen björn ger act. 1983 1010 hammer Kristian nor ret. 1976 9 Demong bill usa act. 1980 912 Weinbuch hermann Frg ret. 1960 7 rygl ladislav cZe ret. 1976 714 glanzmann Freddy sui ret. 1963 615 østvik lars-andreas nor ret. 1977 4 Fletcher taylor usa act. 1990 4

il leader stagionale resta lo statunitense taylor Fletcher con quattro migliori prestazioni. seguono, a quota 3, il norvegese magnus moan e il tedesco björn Kircheisen. nelle rimanenti gare i più rapidi sugli sci stretti sono stati sono il francese sebastien lacroix, l’elvetico seppi hurschler, il tedesco eric Frenzel e il norvegese mikko Kokslien. il miglior tempo nelle quattro penalty race disputate nelle ultime due stagioni è stato assegnato a lamy-chappuis, Kircheisen e per due volte a moan. convenzionalmente, la percorrenza di ogni giro di pe-nalità viene quantificata in 24 secondi

sAlto con GlI scI(PrIMe 15 PosIzIonI)

scI dI Fondo(PrIMe 15 PosIzIonI)

per la terza edizione consecutiva, verranno assegnati quattro titoli. la novità assoluta è rappresentata dalla prova a squadre a coppie (team sprint), che andrà a sostituire il format con quattro frazioni che ad holmenkollen si disputò sul trampolino grande. nella prima settima-na, si gareggerà sul trampolino piccolo (hs 106, K 95), mentre a segui-re ci si trasferirà sull’adiacente trampolino di maggiori dimensioni (hs 134, K 120). la prima sessione di allenamento maschile si terrà martedì 19 febbraio, mentre gli appuntamenti agonistici inizieranno venerdì. la rassegna iridata si concluderà con la prova a coppie in programma sabato 2 marzo.

22 FebbrAIo ore 10 - nh gunDersen – segmento di gara di salto ore 15 - nh gunDersen – segmento di gara di sci di fondo24 FebbrAIo ore 10 - nh team – segmento di gara di salto ore 15 - nh team – segmento di gara di sci di fondo28 FebbrAIo ore 10 - lh gunDersen – segmento di gara di salto ore 15:30 - lh gunDersen – segmento di gara di sci di fondo 2 MArZo ore 10 - lh team sprint – segmento di gara di salto ore 15 - lh team sprint – segmento di gara di fondo

ogni nazione, eccezion fatta per chi annovera tra le sue fila il cam-pione uscente, potrà schierare un numero massimo di quattro atleti per gara. ovviamente, eric Frenzel e jason lamy-chappuis saranno ammessi di diritto alla competizione di cui detengono il titolo. la ger-mania potrà perciò schierare cinque atleti nella gundersen nh, men-tre la Francia avrà a disposizione cinque pettorali nella gundersen lh.

cAMPIonAtI MondIAlI

• LA SQUADRA ITALIANA HA DISERTATO DUE DELLE ULTIME TRE TAPPE E QUATTRO DELLE ULTIME CINQUE INDIVIDUALI

• LA SQUADRA ITALIANA POTRÀ SCHIERARE SOLAMENTE TRE COMBINATISTI NEGLI ULTIMI APPUNTAMENTI STAGIONALI

• AKITO WATABE HA GIÀ ARCHIVIATO QUATTRO PODI INDIVIDUALI NELL’ANNO SOLARE 2013. IL SOLO ERIC FRENZEL È RIUSCITO A FARE MEGLIO

• IL TEDESCO BJÖRN KIRCHEISEN HA FATTO SEGNARE IL MIGLIORE TEMPO SUGLI SCI IN TRE DELLE ULTIME QUATTRO GARE

• I COMBINATISTI AUSTRIACI SONO STATI I MIGLIORI DEL LOTTO NELLE ULTIME TRE GARE

• IL CECO MIROSLAV DVORAK HA CONQUISTATO NELLA SECONDA GARA DI ALMATY IL PRIMO PODIO IN CARRIERA

Lukas Runggaldier

Il mese di gennaio ha sancito la de-finitiva esplosione di Eric Frenzel, attesa, giorno più giorno meno, da

almeno quattro anni. Il campione mon-diale in carica ha infilato tra Seefeld e Klingenthal una striscia di quattro suc-cessi consecutivi scalzando a sorpresa il francese Jason lamy-chappuis dal-la vetta della classifica generale. Come avvenuto nella passata stagione per il giapponese Akito Watabe, il cambio di marcia è stato figlio di una cresci-ta prestazionale nel salto, supporta-ta dall’ottimo stato di forma sugli sci stretti, che, salvo rare eccezioni, ha

rappresentato una costante fin da no-vembre. Peraltro, il ventiquattrenne di Oberwiesenthal, nel giro di poco più di un mese, si è tolto la soddisfazione di riuscire a far segnare il migliore tempo in un segmento di gara di sci di fon-do e ad imporsi in una prova di salto, impresa coronata nell’arco della stessa stagione da pochi eletti. Non a caso, l’unico ad esserci riuscito tra gli atleti in attività è Lamy-Chappuis.

Il momento di grazia di Frenzel è coinci-so con gli evidenti progressi palesati sul trampolino dall’intera squadra tedesca,

imbattuta, tenendo in considerazione la prova a coppie di Chaux-Neuve, da sei gare, senza dimenticare i fasti dei Campionati Mondiali juniores di Liberec nel corso dei quali il ventenne Manuel Faißt è diventato il terzo atleta nella storia, dopo il connazionale Kircheisen e il norvegese Tande, a conquistare tre titoli in un’unica edizione. Nell’ultimo trittico di tappe, il principale avversario dell’attuale leader della generale si è ri-velato il connazionale Tino edelmann, capace di raggiungere un equilibrio sulle due componenti di gara tale da consentirgli di imporsi a Chaux-Neuve e di doversi “accontentare” di un quar-to posto nell’unica occasione in cui ha mancato il podio. I risultati raggiunti nel mese di gennaio dalla Germania non devono però sorprendere più di tanto in quanto non esistono altre nazioni che possano vantare investimenti com-parabili nella disciplina. In tal senso, una chiara dimostrazione della bontà del lavoro effettuato dai tecnici di base sparsi per il territorio si evince dalla pro-venienza da länder differenti dei quat-tro combinatisti che hanno conquistato il titolo iridato juniores a squadre. Alla luce dell’abbondanza di atleti in grado di ambire alle prime trenta posi-zioni in Coppa del Mondo, assume an-cora maggiore significato la coraggio-sa scelta effettuata dallo staff tecnico, diretto dagli ex atleti Hermann Wein-buch e Ronny Ackermann. Dopo la balbettante tappa di Schonach, si è deciso di concentrare le attenzioni su un novero ristretto di atleti in ma-niera tale da ottimizzare il lavoro sul salto. Nelle gare individuali di Chaux-Neuve e Seefeld, in controtendenza con quanto era fino allora accaduto, si è perciò dato spazio solamente a sei combinatisti, dirottando tutte le se-conde linee in Coppa Continentale. La presa di posizione, inizialmente accol-ta con qualche mugugno, si è rivelata vincente ed ha dato il via al periodo di imbattibilità di tre settimane culminato nel podio monopolizzato della penalty race di Klingenthal.Resta ora da capire se la squadra te-desca riuscirà a mantenere il picco di

AlessAndro Pittin

rubrica

SOGNO SPORTIVOvincere l'oro olimpico.

SULLA CONCORRENZAsono convinto che in questi mondiali ci siano almeno 10 atleti in grado di puntare seriamente ad una meda-glia e, dopo tre anni, lamy-chappuis non è più leader di coppa del mondo. tutti vogliono vincere e lavorano per migliorare sempre di più.

SULLA SQUADRA ITALIANAla nostra squadra ha un gran potenziale il problema è che fino adesso non lo ha ancora dimostrato. ci vorreb-be un colpo di fortuna, un gran risultato per scuotere tutti, mi sembra che manchi la convinzione.

SENSAZIONI DAL DOPO VANCOUVERDopo vancouver ho avuto una stagione difficile senza risultati. lo scorso anno, fino a metà stagione, ero se-condo in classifica generale. cosi come sono risalito lo scorso anno lo farò di nuovo adesso. sicuramente mi sono sentito triste dovendo guardare le gare in tv.

SUL SALTODobbiamo lavorare molto sulla prima fase di volo dove perdo molta velocità e poi ci sono altre piccole cose da sistemare a cominciare dalla posizione di lancio.

SUL NUOVO SPONSORDa quest’anno sono entrato a far parte del team red bull e per me è motivo di orgoglio e una gran bella inie-zione di fiducia. mi auguro che sul salto mi metta le ali per davvero…

cari amicici siamo, con il mondiale alle porte ho voluto radunare un po' di pensieri e condividerli con voi.

STATO DI FORMA ATTUALEmi manca fiducia nel salto per riuscire a fare qualco-sa in più e tanto allenamento nel fondo per trovare la condizione migliore. nel salto ci sarò soltanto io contro me stesso, ma nel fondo spero che il pubblico di casa mi spinga oltre il limite. vedo un grosso punto di doman-da davanti a me ma forse questo mi toglierà un po’ di pressione.

AMBIZIONI PER IL MONDIALEin una competizione importante come il mondiale non c’è altro obiettivo che la medaglia. sono convinto di aver lavorato bene per recuperare al meglio. certo il tempo è stato davvero poco quindi so di non arrivarci al 100% ma non mi scoraggio.

CONSIDERAZIONI SUGLI INFORTUNIho dovuto sopportare con tanta pazienza il lento re-cupero e finalmente a novembre sono tornato in gara, anche bene direi. poi una banalissima caduta e mi sono dovuto fermare di nuovo. mi sono sentito davvero tri-ste. non credo nel destino come un qualcosa aldilà del nostro controllo. credo invece che tutto quello che ci accade abbia un suo perché e una sua causa anche se spesso difficili da capire, ma siamo noi che creiamo il nostro destino. gli incidenti dello scorso anno non sono accaduti per caso e spero di aver imparato per non farlo accadere di nuovo in futuro.

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Marcialonganel cuore I rAccontI dI chI con PAssIone e entusIAsMo

dA 40 edIzIonI tIene vIvo Il MIto dellA GArA Per eccellenzA del Fondo ItAlIAno

di Giulia Favero / foto newspower eos

74 75

val ridannafondo

Che la Marcialonga sia la gara per eccellenza nel fondo italiano è ri-saputo. Una storia lunga 40 anni,

nomi sempre più importanti che parteci-pano e vincono, l’inserimento nel circui-to della Fis Marathon Cup e di Swix Ski Classics. Chissà se tutto questo successo era già nella mente dei “Padri fondatori” della mitica “Marcia” di Fiemme e Fassa, ovvero i quattro amici Mario Cristofoli-ni, Giulio Giovannini, Roberto Moggio e Nele Zorzi. L’intento, quello di ricalcare la mitica Vasaloppet, sembrò raggiunto sin dalla prima edizione disputata il 7 febbra-io 1971 e vinta da Ulrico Kostner davanti al mitico oro olimpico di Grenoble ’68, Franco Nones.

Ma l’animo della Marcialonga più che degli allori dei vari Aukland, Boner,

De Zolt, Canins, è fatta dai tanti, dalle migliaia di persone che mesi prima de-cidono di iscriversi e “scoppiarsi” i 70 chilometri che separano la partenza di Moena all’arrivo di Cavalese. Conside-rando l’altissimo numero di norvegesi e svedesi molti macinano già chilometri e chilometri per raggiungere il Trentino. «La Marcialonga è una piccola malat-tia», racconta Raimondo De Giampietro, 75 anni e una trentina di edizioni sulle spalle. Lo spirito competitivo non man-ca, anzi talvolta è esasperato: «Soprat-tutto negli ultimi anni - racconta Marta Luchini, giovane avvocato di Carano per cui la granfondo è una tradizione di fa-miglia - alcuni hanno esasperato un po’ troppo l’agonismo. La Marcialonga è innanzitutto una sfida con sé stessi e la possibilità di conoscere, anche durante

il percorso, nuove persone. Mi è capita-to ad esempio di chiacchierare con un signore e di incontrarlo per tre edizioni di fila. Considerando quanti siamo in pi-sta è davvero una coincidenza particola-re! È bello perché si tira un po’ per uno e ci si aiuta». Folclore, storia, tradizione. Ma, inutile far finta di dimenticarselo, la Marcialonga è un percorso di 70 chilometri che biso-gna portare a termine. C’è chi si affida sull’esperienza, chi alla giovane età, chi alla preparazione. «Con il lavoro - prose-gue Marta - è difficile allenarsi. Da giova-ne però facevo gare di fondo, quindi una base posso dire di averla. Non faccio una preparazione specifica, ma lo sport, che sia alpinismo, trekking o discesa, mi ac-compagna durante tutto l’anno. La crisi

nel corso della gara c’è sempre! Si cerca di superarla con la forza di volontà». De Giampietro spiega invece che allaccia gli sci i 15-20 giorni prima, per prendere il passo ed avere il giusto sprint sulle sali-te, mentre Luigi Delvai, che ha disputa-to tutte e quaranta le edizioni si prepara con serietà per la competizione: «Maci-no circa duemila chilometri ad inverno e ogni domenica partecipo a qualche gara. Inoltre faccio tanta atletica quando non c’è neve». Sarà questo il segreto per chiu-dere in 4 ore e 55 minuti a 70 anni, se-condo tra i “più esperti”? Delvai è infatti uno dei 14 marcialonghisti che possono fregiarsi del titolo di “senatore”. «Questo appellativo accompagna chi ha disputa-to tutte le quaranta edizioni della gara. È bello perché siamo riconoscibili per il co-lore della tuta e anche i grandi campioni

ci rispettano ed incoraggiano. Abbiamo l’onore di partire dopo i primi 500; onore e onère perché adesso bisogna stare dav-vero attenti a non essere buttati per terra! Tra i primi 2000 c’è molto, forse perfino troppo agonismo». La Marcialonga, manifestazione che, seppure divisi in gruppi, vede tutti i par-tecipanti alla medesima partenza, è an-che l’occasione per incontrare qualche grande campione. «Nel corso degli anni ho sempre cercato di carpire qualche se-greto dai più forti al mondo, primo fra tutti il mio conterraneo Nicola Morandini che è anche un amico», spiega Delvai. Anche la giovane Luchini ha avuto modo di vedere il gotha del fondo: «In partico-lare quest’anno ho visto Piller Cottrer e il gruppo dei migliori che si scaldavano

prima della partenza». «Anche i giorni prima - spiega De Giampietro - si vedono i campioni sfrecciare sul tracciato di gara. Si scommette con gli amici sul nome del vincitore e il solo poterli ammirare è da stimolo per migliorare se stessi». Miglioramenti e modifiche nella sciata che sono indispensabili per sopravvive-re ai duri 70 chilometri: «Nei primi anni bisognava sciolinare, adesso invece bi-sogna paraffinare per poter scivolare al meglio e la vera differenza la fanno le braccia», conclude il 75enne De Giam-pietro. Ognuno poi nella Marcialonga mette in pista tutto se stesso, la sua ani-ma e le sue fragilità. «L’edizione più bella per me risale agli inizi degli anni Ottan-ta - spiega il signor Raimondo - perché venivo da una operazione all’ernia del

luigi Delvai: «ho gareggiato in tutte le conDiZioni, al top, con la Febbre… sono migliorato io nelle prestaZioni eD è migliorata la maniFestaZione»

Gianola alla partenza

Franco Nones Garanin

Franco Nones oggi

De Zolt

Una fase della sciolinatura

76 77

val ridannafondo

disco che mi aveva fortemente debilita-to, e solo nel giorno della gara ho preso davvero possesso nuovamente del mio corpo». Per la Luchini invece l’emozione più bella è quella della prima partecipa-zione: «È l’emozione dell’esordio! Cer-to, è stata anche la gara più dura perché non conoscendo il percorso è tutto più faticoso». C’è chi poi il ricordo più bello lo lega alla primissima edizione, come il senatore Delvai: «Io provenivo dalla di-scesa ed era la prima gara che facevo di fondo. Ricordo il freddo e l’attrezzatura di quel giorno! L’edizione più dura è sta-ta quando sono stato colto da un attac-co d’ernia e mi son dovuto fermare 15 minuti. Negli anni ho gareggiato in tut-te le condizioni, al top, con la febbre… sono migliorato io nelle prestazioni ed è migliorata la manifestazione. Nessuno

ci avrebbe creduto se ci avessero detto che avremmo festeggiato i 40 anni della Marcialonga!». E proprio per ricordare i tempi andati quest’anno si è svolta la prima edizione della Marcialonga Story, 11 chilometri da percorrere con attrez-zature precedenti al 1976. «È stata una bella manifestazione - prosegue Delvai - a cui hanno presenziato anche tanti bimbi delle scuole».

La Marcialonga è soprattutto partecipa-zione, gente a bordo pista, tifo indiscrimi-nato fino all’ultimo arrivato; anzi, l’ultimo concorrente viene festeggiato come il primo e negli anni si è cercato di control-lare al meglio la regolarità di questa “gara nella gara”. «Nella salita della cascata di Cavalese, quando gli sci non tengono e l’energia è finita, l’unica cosa che ti fa

andare avanti è l’incitamento della folla, garantisco! E la differenza con le altre gare, dove il pubblico è alla partenza e all’arrivo, è che qui trovi persone che ti “spingono” davvero ovunque», spiega De Giampietro.

Ma cosa è la Marcialonga? Cosa è l’in-grediente in più che la differenzia dalle altre gare? Nessuno può rispondere me-glio di Delvai che quei chilometri li ha ripetuti tante e tante volte: «Qui passi in mezzo ai paesi, sei accompagnato ovun-que da un tifo da stadio, invece nelle gare scandinave fai chilometri e chilo-metri da solo. Ecco, l’elemento in più della gara di Fiemme e Fassa è proprio il pubblico, soprattutto in alcuni punti come alla cascata, e la calda ospitalità trentina». Ogni anno lungo il percorso

ci sono tra le 80.000 e le 100.000 perso-ne. Perché la Marcialonga è questo, «un fenomeno di costume e una sfida con te stesso», spiega Marta. Innegabile, non è uno scherzo e alcuni tratti sono par-ticolarmente duri: «Patisco molto il pez-zo della piana di Predazzo. La neve può essere lenta, e dopo aver già percorso una cinquantina di chilometri, devi an-cora spingere», spiega la Luchini. Per po-ter crescere ed essere un successo ogni

anno, la Marcialonga è dotata di una struttura organizzativa efficientissima. Volontari ed esperti lavorano con impe-gno e professionalità alla buona riuscita dell’evento. Tra questi c’è Fernando Zor-zi di Cavalese: «Ho seguito dieci Mar-cialonga da volontario, mentre da 28 sono responsabile delle sacche contenti il vestiario dei concorrenti. Al momento gestisco un gruppo di circa 45 volontari. Il lavoro è molto perché sono ben otto i

camion che trasportano gli oggetti per-sonali degli atleti da Moena a Cavale-se, ma con l’esperienza maturata negli anni possiamo ritenerci ormai rodati». La passione è la componente principale che muove ad un impegno ormai con-solidato. «Amo la mia terra - conclude Zorzi - e cerco di dare il mio contributo per tenere alto il nome della mia valle. Ai Mondiali di Fiemme sarò in pista in veste di volontario per dare una mano».

marta luchini: «la marcialonga è innanZitutto una sFiDa con sé stessi e la possibilità Di conoscere, anche Durante il percorso, nuove persone»

Un punto di ristoro Marta Luchini

Lundemo Magnar La concitata fase dell'arrivo

Il pubblico partecipa

alla gara con entusiasmo

I senatori si fregiano di un pettorale diverso

di Giulia Favero / Flavio Becchis

i 3 paladini d'abruZZoGIAcoMo d'erAMo, AntonIo GIulIo ruGGIero e AntonIo BellI cercAno Il loro sPAzIo In Azzurro con PAssIone

e deterMInAzIone: «l'Aver FAllIto lA convocAzIone Per I MondIAlI junIores non cI scorAGGIA, sIAMo GIà ProntI A rIPArtIre»

Giacomo D'Eramo antonio Giulio ruGGiEro antonio BElli

80 81

Tanti buoni risultati, tanta passione, tanti chilometri da ma-cinare per raggiungere i luoghi delle gare e una stagione per capire dove si può arrivare. Sono queste le principa-

li caratteristiche che contraddistinguono un trio abruzzese che negli ultimi anni ha fatto ben parlare di sé. Si tratta di Giacomo D’Eramo, Antonio Giulio Ruggiero e Antonio Belli, nei passati inverni protagonisti dei circuiti giovanili.

D’Eramo è stato Campione Italiano Aspiranti nella 7,5 km in tec-nica classica e Gundersen a Santa Caterina Valfurva nel 2011, Ruggiero ha vinto il bronzo nella 10 km a tecnica libera a Te-sero sempre agli Italiani, mentre Belli ha conquistato l’argento nel 2007 ad Asiago e uno splendido ottavo posto all’European Youth Olimpic Festival di Liberec nel 2011. Ma chi sono questi tre ragazzi? C’è chi sta finendo il liceo delle scienze sociali come Belli, c’è chi la scuola l’ha già finita e ha deciso di provare a pun-tare tutto sullo sci come Ruggiero («sarà un anno cruciale, ma un piano di riserva c’è comunque»), e chi come D’Eramo frequenta la Facoltà di Informatica all’Aquila: «In inverno frequento poco, ma vedrò di recuperare in primavera», spiega. Tutti e tre abitano in paesi di montagna, ovvero Alfedena, Pescocostanzo e Opi. Inutile però nascondersi: per gli allenamenti sugli sci o a secco come bici, skiroll e corsa, le località non mancano e i ragazzi devono fare ben poca strada, ma per raggiungere le gare che si svolgono nel Nord Italia, i tre abruzzesi devono compiere un bel po’ di fatica prima di presentarsi alla partenza. Il carattere e la te-stardaggine incidono molto e c’è chi sembra non patirne troppo: «Io sinceramente nei viaggi dormo - scherza D’Eramo - e comun-que cerchiamo di arrivare un giorno prima per smaltire le fatiche dei trasferimenti. Potenzialmente poi, il doverci sobbarcare spese e trasferte è uno stimolo in più a far bene, anche se spesso pesa. Non attribuisco però di certo l’insuccesso di una gara ai chilome-tri. Anzi, noi del Centro-Sud abbiamo un fattore in più; sta a noi poi riuscire ad esprimerlo in gara». D’Eramo pensa che proprio la sua caratteristica principale sia la buona resistenza… forse messa a dura prova dalle difficoltà?

Non tutti i ragazzi però riescono a sostenere il ritmo: «Molti - rac-conta Antonio Belli - si perdono per strada, soprattutto a causa dei giorni di assenza dalla scuola che nel nostro caso aumentano e si è davanti ad una scelta tra studio e sci, molto presto. Ma amo la mia terra e non la cambierei per nulla al mondo». Poi c’è la questione economica: le famiglie sono fondamentali per la prosecuzione della carriera dei tre ragazzi che sperano di riuscire ad entrare nel gruppo sportivo di un corpo militare al più presto per poter continuare con il fondo e farlo in maniera professioni-stica. «Al momento senza l’appoggio delle nostre famiglie, che però non ci hanno mai messo pressioni o chiesto dei risultati, saremmo persi», affermano all’unisono.

Belli, Ruggiero e D’Eramo, sono la faccia pulita dello sport, e nella loro regione tante persone li seguono con passione. Un risultato più degli altri è valso ai tre una gran bella festa: «Già

nel 2007 la staffetta composta da Belli, Glori e D’Eramo aveva conquistato l’oro ai Campionati Italiani nella categoria Ragazzi. Così - racconta Ruggiero - nel 2009 molte persone sono venute a seguirci dal vivo sulle nevi olimpiche di Pragelato dove siamo riusciti a conquistare la prima piazza tra gli Allievi. Fu una soddi-sfazione enorme anche perché apparteniamo a tre Sci Club di-versi (lo Sci Club Alfedana, l’US Pescocostanzo e lo Sci Club Opi, ndr) quindi si può dire che abbiamo radunato l’intera regione Abruzzo». Anche nella mente di Antonio Belli quel ricordo è ben vivo: «Quelli che non erano venuti in pullman a vedere la gara ci hanno aspettato in paese fino a notte fonda per festeggiare. Un’emozione enorme!». Notte, teatro di tanti viaggi, ore ed ore di pullman per raggiunge-re le piste di gara, come verso il Trofeo Topolino in Val di Fiemme.

Grandi emozioni, successi, ma poi ci sono le ore di allenamento per preparare quei pochi chilometri di gara in cui bisogna riuscire a dimostrare di che pasta si è fatti. «Penso che la caratteristica comune a tutti e tre sia la testardaggine e la determinazione nel raggiungere un obiettivo», dice Belli. Obiettivo che, per questa stagione, doveva essere quello dei Mondiali juniores di Liberec. I “nostri” hanno mancato per un soffio la convocazione, inseren-dosi appena fuori dalla pattuglia che è partita per la Repubblica Ceca. «Sono molto dispiaciuto - confessa D’Eramo - perché la sola partecipazione alla manifestazione sarebbe stata motivo di grande orgoglio, anche perché un abruzzese non è al via in quel-la manifestazione da tanti anni. Non molliamo però, e cerchere-mo nelle prossime settimane di toglierci altre soddisfazioni con lo stesso impegno di sempre», spiegano. Alcuni grandi campioni sono il riferimento di questi talenti: «Su tutti ammiro un grande

fondista della nostra terra, Biagio Di Santo - racconta Ruggiero - che è anche il mio allenatore. Sono fortunato perché posso con-tare sulla sua esperienza maturata sul campo nel circuito di Cop-pa del Mondo. Tra gli altri ammiro Piller Cottrer con cui ho anche avuto modo di parlare a una gara di ski roll». Belli invece adora Cologna («l’ho visto dal vivo in allenamento ed è un fenomeno») e De Zolt, mentre D’Eramo non ha un mito in particolare, ma cer-ca di carpire da ogni singolo campione qualche segreto, magari nei raduni estivi in ghiacciaio. E tra qualche tempo potrebbe es-sere proprio il ventenne Giacomo a dover “far scuola”. D’Eramo è stato inserito, infatti, nel progetto FuturFisi, nato quest’anno in seno alla Federazione. «Quella di FuturFisi è una gran bella espe-rienza che mi ha dato tanto soprattutto dal punto di vista degli allenamenti. Sto cercando di passare anche ai miei conterranei i nuovi metodi di allenamento che ho appreso», racconta.

intervistaintervista

antonio giulio ruggiero: «per me si tratta Di una stagione crucialepunto tutto sullo sci anche se un piano Di riserva c'è comunque»

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antonio belli: «penso che la caratteristica comune a tutti e tre sia la testarDaggine e la DeterminaZione nel raggiungere un obiettivo»

Antonio Giulio Ruggiero Antonio Belli Giacomo D'Eramo