UNIVERSITA’DEGLI STUDI DI ROMA “ LA SAPIENZA · TESI DI LAUREA ACCESSO AL LAVORO: TRA...

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UNIVERSITA’DEGLI STUDI DI ROMA “ LA SAPIENZA “ Interfacoltà tra FARMACIA E MEDICINA – MEDICINA E ODONTOIATRIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN “ SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE “ SEDE DI LATINA “ LAZIO SUD “ TESI DI LAUREA ACCESSO AL LAVORO: TRA PRECARIETA’ E MERCATO TRAI TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA ( TSRM ) RELATORE : DOTT.SSA ROSANNA GIOACCHINI CANDIDATO : CARPENTIERE ALFONSO MATRICOLA : 1147124 ANNO ACCADEMICO : 2014/2015 1

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UNIVERSITA’DEGLI STUDI DI ROMA “ LA SAPIENZA “

Interfacoltà tra FARMACIA E MEDICINA – MEDICINA E ODONTOIATRIA

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN “ SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE

TECNICHE DIAGNOSTICHE “

SEDE DI LATINA “ LAZIO SUD “

TESI DI LAUREA

ACCESSO AL LAVORO: TRA PRECARIETA’ E MERCATO

TRAI TECNICI SANITARI DI

RADIOLOGIA MEDICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA ( TSRM )

RELATORE : DOTT.SSA ROSANNA GIOACCHINI

CANDIDATO : CARPENTIERE ALFONSO

MATRICOLA : 1147124

ANNO ACCADEMICO : 2014/2015

1

… “ Per quello che vale non è mai troppo tardi o nel mio casotroppo presto per essere quello che vuoi essere .

Non c’e’ limite di tempo comincia quando vuoi ,puoi cambiareo essere come sei , non esiste una regola in questo .

Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio .

Spero che tu viva tutto al meglio .

Spero che tu possa vedere cose sorprendenti .

Spero che tu possa avere sempre emozioni nuove .

Spero che tu possa incontrare persone con punti di vistadiversi .

Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita , e se tiaccorgi di non esserlo … beh …

Spero che tu trovi la forza per ricominciare da zero “ …

( Monologo sulla vita tratto dal film : IL CURIOSO CASO Dì BENJAMIN BUTTON )

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INDICE

INTRODUZIONE

Motivazioni in merito all’argomento scelto

Figura professionale del TSRM

CAPITOLO 1

1 SITUAZIONE LAVORATIVA

1.1 Dati occupazionali nazionali TSRM .

1.2 Analisi del mondo del lavoro dei TSRM ( questionario ) .

1.3 Livello di occupazione degli studenti nelle varie regioni .

1.4 Dati alma laurea . ( ATENEO ROMA LA SAPIENZA )

CAPITOLO 2

TIPOLOGIE DI CONTRATTI

2.1 Lavoro autonomo occasionale ……………………………

2.2 Lavoro nella pubblica amministrazione: il CCNL …………

2.3 L’accesso al lavoro nella pubblica amministrazione: avvisi econcorsi secondo il dpr 220/2001……………………………….

2.4 Lavoro autonomo + a partita iva………………………………

3

2.5 Garanzia giovani ………………………………………………

2.6 Collaborazione coordinata e continuativa a progetto ………..

2.7 Lavoro ripartito (JOB SHARING ) ……………………………

2.8 Lavoro intermittente (a chiamata) ……………………………

2.9 Collaborazione coordinata e continuativa nella pubblicaamministrazione …………………………………………………

2.10 Lavoro occasionale di tipo accessorio………………………….

3 CAPITOLO

STRUMENTI UTILI PER LA RICERCA DEL LAVORO

3.1 Curriculum vitae .

3.2 Gazzetta Ufficiale ( 4°serie sezione AVVISI e CONCORSI )

3.3 Bilancio di competenze e orientamento al lavoro

3.4 Offerta lavorativa all’estero con relativa comparazione del titolo universitario .

3.5 Sbocchi professionali con laurea triennale di primo livello e laurea specialistica .

3.6 Nuove frontiere , occupazioni al di fuori dell’area tecnico sanitaria . per il TSRM .

CONCLUSIONI

SITOGRAFIA

BIBLOGRAFIA

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INTRODUZIONE

L’argomento che ho deciso di trattare per questa tesi di laurea magistrale , è

un argomento di attualità molto vicino a me e a tutta la mia generazione e

probabilmente anche alla generazione futura . Ho deciso di trattare un

argomento semplice , di attualità ma allo stesso tempo importante e di

dominio pubblico: la precarietà nel mondo del lavoro e le problematiche

esistenti per entrare nel mondo del lavoro, in particolare per la figura del

TSRM ( tecnico sanitario di radiologia medica per immagini e radioterapia

). Faccio riferimento a questo problema riproponendo in breve l’articolo 1

della Costituzione Italiana scritta nel 1948 “L’Italia è una Repubblica

democratica, fondata sul lavoro”. È possibile che nel 2016 sia così difficile

trovare un’occupazione ma bisogna vivere nel precariato e avere una profonda

difficoltà nell’inserirsi nel mondo lavorativo, sebbene la maggior parte dei

studenti hanno conseguito un titolo di studio che li abiliti a lavorare in settori

specifici ? L’intento che mi sono proposto di perseguire, attraverso la stesura

del mio lavoro, è quello di mostrare quali sono le problematiche relative a

trovare un impiego come TSRM.

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FIGURA PROFESSIONALE DEL TSRM

La figura professionale del TSRM è il professionista dell'area tecnico-

sanitaria che, in autonomia o collaborazione, opera con il medico

radiologo, radioterapista, medico nucleare, fisico sanitario e con tutte quelle

figure mediche e sanitarie nell'ambito d'impiego di radiazioni ionizzanti. Per

svolgere questa professione è necessari conseguire la laurea triennale,

ottenibile frequentando un corso universitario di primo livello in Tecniche di

Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia (abbreviato in "TRMIR"),

presso le facoltà di medicina e chirurgia di qualsiasi università italiana . Può

esercitare solo dopo l'iscrizione al rispettivo collegio provinciale di residenza.

I collegi provinciali sono riuniti nella Federazione Nazionale che si articola

in 67 Collegi provinciali e interprovinciali. Attualmente sono iscritti agli Albi

Professionali italiani 27086 Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. Il TSRM

opera, in qualità di dipendente o di libero professionista, in qualsiasi ambito

che prevede l'utilizzo di sorgenti radiologiche sia artificiali che naturali, di

energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare, cioè nelle

strutture ospedaliere ed extraospedaliere del Sistema Sanitario Nazionale e

nelle analoghe strutture private ed istituti di ricovero e cura a carattere

scientifico; industrie di produzione e agenzie di vendita operanti nel settore

della diagnostica per immagini e radioterapia; centri di ricerca universitaria ed

extrauniversitaria nel settore biomedico. A questo personale, tenuto a prestare

la propria opera nelle "zone controllate", viene corrisposta una indennità

professionale specifica. L'accesso alla professione nel settore pubblico

avviene tramite concorso. Si rivolge al paziente malato (diagnosi, terapia e

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interventistica) o sano (prevenzione) per lo svolgimento, su prescrizione

medica, degli esami radiologici standard o di quelli che richiedono l'impiego

di apparecchiature più sofisticate, per l'esecuzione delle terapie radianti e in

tutte quelle attività legate all'impiego di sorgenti radioattive, a risonanza

magnetica nucleare e delle apparecchiature ad esse connesse, nel rispetto delle

norme di radioprotezione previste dall'Unione Europea. In ambito diagnostico

il TSRM conduce le procedure per la formazione dell'immagine nella

radiologia tradizionale (radiografia, fluoroscopia, mammografia, ecc.),

nella tomografia computerizzata (TC o CT), nell'imaging a risonanza

magnetica (MRI o RMN), in angiografia e nella medicina nucleare. Prepara il

paziente per lo svolgimento dell'esame spiegandogli, (quando possibile), la

procedura e posizionandolo adeguatamente per lo studio del distretto

anatomico interessato, applicando inoltre, nel caso di pazienti in età fertile o

donne in stato di gravidanza, le opportune e necessarie protezioni piombate.

In medicina nucleare il TSRM prepara, per ogni paziente, anche la dose di

radiofarmaco da iniettare per lo svolgimento dellascintigrafia o

della tomografia ad emissione di positroni (PET), occupandosi delle attività

correlate al laboratorio chimico chiamato "camera calda".Nell'ambito

terapeutico, il TSRM conduce le procedure per la terapia radiante, preparando

il paziente per lo svolgimento della stessa, spiegandogli la procedura e

posizionandolo adeguatamente. Prepara, inoltre, per ogni paziente, dispositivi

personalizzati necessari per un corretto trattamento (schermi, maschere,

ecc.).Il TSRM si occupa nella radiologia interventistica, in questo caso in

stretta collaborazione con il medico radiologo , di tutte le procedure invasive

o mini-invasive diagnostiche o terapeutiche effettuate mediante la guida ed il

controllo delle metodiche radiologiche, quali fluoroscopia, TAC, ecc .Inoltre

ha un ruolo essenziale durante gli interventi chirurgici, specialmente di tipo

ortopedico, vascolare e neurochirurgico, fornendo al chirurgo immagini

fluoroscopiche o radiografiche. Il TSRM in fisica sanitaria, collabora con i

responsabili dei servizi per la risoluzione di alcuni problemi nell'impiego di

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sorgenti di radiazione per la diagnostica, la terapia e la ricerca e per la

protezione del paziente dalle radiazioni ionizzanti che possono nuocere alla

salute, se assorbite con intensità superiore al dovuto o senza le necessarie

precauzioni. Recentemente il TSRM ha trovato nuova collocazione anche

nella gestione dei sistemi informativi dedicati alla radiologia, come ad

esempio amministratore di sistemi RIS-PACS. Questa nuova competenza

inoltre ha comportato l'introduzione in molte Atenei italiani di Master

universitari specifici per il ruolo.

CAPITOLO 1

1.1 DATI OCCUPAZIONALI NAZIONALI TSRM .

I dati occupazionali nazionali ci permettono di osservare in questo momento

la situazione vigente in merito al grado di occupazione e disoccupazione nei

confronti della figura professionale del TSRM . Con l’aiuto e la

collaborazione della FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI

PROFESSIONALI TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA

possiamo avere un quadro generale della situazione di tutti coloro che sono

iscritti regolarmente a un collegio provinciale di una delle regioni dell’Italia

per quantificare il livello occupazionale attuale . L’analisi è stata condotta

8

tenendo conto dei TSRM iscritti all’Albo Professionale Nazionale, le

informazioni elaborate sono provenienti esclusivamente dai dati inseriti e

gestiti in modo autonomo dai Collegi Professionali che aggiornano ed

utilizzano la piattaforma TSRMweb. Si è suddiviso il periodo in quinquenni

definendo quindi la loro frequenza per età anagrafica risalendo alle iscrizioni

per Albo a livello Regionale. In questo momento il totale degli iscritti presenti

a livello Nazionale al 31 dicembre 2014 risulta essere di 27.086 TSRM. Non

solo, osservando i dati sia degli iscritti ai collegi possiamo mostrare i dati

relativi allo stato occupazionale in questi ultimi 10 anni di tutti gli studenti

che hanno trovato lavoro ad 1 anno dal termine della fine del percorso di studi

dall’anno 2002 al 2011 L’elaborazione dei dati ci viene fornita in base

all’scrizione al collegio di appartenenza quindi tale calcolo è possibile

verificarlo ogni anno in base a tutti i i soggetti che si iscrivono regolarmente

per poi cancellarsi in seguito , oppure tecnici iscritti regolarmente ad un

collegio ma non esercitano la professione ne in studi privati ne in ospedali

pubblici . Possiamo definire tale suddivisione in ragione della Loro Iscrizione,

in quanto non più per forza legata al luogo di lavoro. Sempre dai dati inseriti e

gestiti in modo autonomo dai Collegi Professionali che aggiornano ed

utilizzano la piattaforma TSRMweb, si è potuto anche estrapolare le

iscrizioni e le cancellazioni dei TSRM degli ultimi 5 anni, dando la

possibilità di analizzare oggettivamente qual è lo stato dell’arte della

situazione creatasi fra neo Laureati e inattività e/o quiescenze dei TSRM.

L’indagine condotta ha rilevato quindi quanti TSRM si sono cancellati e

iscritti negli ultimi 5 anni (2010-2014), e il saldo tra cancellati e iscritti si

riporta come esemplificazione il dato NAZIONALE .

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Come si evince dal Grafico, il saldo positivo degli iscritti è di ben 3.671

persone. Di queste, oltre la metà è in cerca di occupazione. Chi ha avuto la

fortuna di trovarla, svolge per lo più attività libero professionale a partita

IVA, come verrà dettagliatamente spiegato in seguito.

I fattori che hanno messo in crisi il mercato del lavoro dei TSRM sono

riconducibili a tre questioni:

1) Crisi economica

2) Blocco delle pensioni (Riforma Fornero 2011)

3) Errata programmazione (in buona fede) da parte del Ministero della Salute,

sentite le Regioni, la Categoria e le Università (secondo l'art.6 ter D.Lgs.

229/99).

I primi due fattori sono correlati ma di fatto hanno avuto l'effetto di bloccare

le assunzioni e contemporaneamente i pensionamenti. Di conseguenza,

nell'ultimo quinquennio, il pubblico impiego ha visto ridursi di ¾ i bandi di

10

Illustrazione 1: Grafico 1

assunzione a tempo indeterminato, rispetto agli anni precedenti il 2009. Nel

contempo, le Università, con la complicità del Ministero della salute che è

venuto meno ad una serie programmazione triennale così come quella

imposta dall'art. 6 ter D.Lgs. 229/99, hanno continuato a formare e immettere

sul mercato del lavoro i TSRM.

Il risultato finale di tale operazione è stato quello di avere un gruppo

professionale molto giovane, in cui anche i pensionamenti futuri non

garantiranno un ricambio generazionale adeguato. Per i dettagli, ecco un

quadro prospettico tracciato dal collega Claudio Attinà con in dati provenienti

dai Collegi (fonte Data Key):

Come si evince dal grafico, solo 1 su 10 ha un'età maggiore di 60 anni.

Il terzo fattore, cioè l'esubero formativo indotto da una sbagliata

programmazione anche da parte della Federazione Nazionale è rappresentata

molto bene dal seguente grafico redatto da Angelo Mastrillo, segretario della

Conferenza nazionale delle Professioni sanitarie:

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Come si evince, solo negli ultimi anni vi è coincidenza di intenti tra

Università, Regioni e categoria. Nell'apice della curva, o comunque in ogni

anno che si è superato quota 800 di TSRM in formazione, troviamo quella

sacca di disoccupati che oggi inflaziona il mercato del lavoro. E purtroppo

continuerà a farlo in quanto la crisi economica ha ridotto di molto gli acquisti

di nuove apparecchiature.

Nel 2014, il Consiglio Nazionale formato dai presidenti di Collegio ha

deliberato di inviare al Ministero della Salute una comunicazione definita poi

“Atto Notizia”1, in cui si richiama il ministro a tener conto delle indicazioni

sulla programmazione dei posti contenute nell'art.6 ter D.Lgs. 229/99.

Nel 2015 la Federazione ha poi deciso di strutturare la propria definizione del

fabbisogno secondo un metodo qui sintetizzato: il fabbisogno formativo

1 http://www.tsrm.org/index.php/atto-notizia/12

(Fabbisogno) deve essere il risultato numerico della seguente relazione

aritmetica: Fabbisogno = fabbisogno reale - (occupati - pensionandi +

inoccupati + studenti) Dove:

al minuendo troviamo il fabbisogno reale che è inteso come il numero di

TSRM necessario a coprire tutti i posti di lavoro realmente occupabili,

facendo attenzione ad essere realisti e non idealisti. Nella fattispecie occorre

considerare gli scenari reali dell’occupazione, con le criticità dovute a vincoli

finanziari e non con le ipotesi –mai realizzate- di sviluppo della professione.

- al sottraendo abbiamo il numero dei TSRM occupati (occupati), al quale

occorre sottrarre i colleghi in età pensionabile tra 1-3 anni (pensionandi), gli

inoccupati (inoccupati) e gli studenti in formazione (studenti). Con lo

sviluppo della piattaforma Data-Key, questi dati sono stati resi disponibili ai

singoli collegi.

Inoltre, il turn-over ipotizzato è calcolato in percentuale sul numero degli

occupati, e non sul totale dei TSRM iscritti ai collegi. Così facendo, negli

ultimi anni si è avuto un risultato lento ma efficace ottenuto da tutta la

categoria:

Purtroppo però, in otto anni, la differenza tra i posti messi a bando nelle

università e quelli definiti dalla categoria è di circa 2500 unità: fino al 2018,

saranno immessi sul mercato altri 1000 inoccupati in più (considerando un13

turn-over di 700 persone/anno). Dal 2019 in poi, il sistema dovrebbe tendere

finalmente all’equilibrio2 tra laureati e turn-over, soprattutto se si considera

che per gli anni dal 2015 al 2017 il fabbisogno formativo è calato a circa 700

unità l'anno.

1.2ANALISI DEL MONDO DEL LAVORO DEI TSRM( QUESTIONARIO )

La situazione lavorativa italiana del tsrm è problematica , sappiamo bene che

il periodo non è certamente favorevole e con leggi e nuovi decreti di

attuazione il tsrm è stata nettamente penalizzato, come tutte le figure dell’area

tecnico sanitaria . In questo momento sappiamo bene che tutti gli studenti che

terminano un qualsiasi corso di laurea triennale ad indirizzo sanitario ha

problemi ad inserirsi nel mondo lavorativo sia per disponibilità occupazionali

che per numero eccessivo di partecipanti ad un qualsiasi concorso indetto ma

soprattutto per una riforma che stenta ad arrivare . Ho concentrato più

informazioni in questo paragrafo poiché rappresenta la parte principale del

2 http://consultatsrm.altervista.org/wp-content/uploads/2015/07/Considerazioni-inoccupazione-TSRM-14-07-2015.pdf

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lavoro svolto nella stesura della tesi perché secondo dati ISTAT e con la

collaborazione dei vari collegi sia regionali che nazionale possiamo scattare

una foto del momento e trarre dei dati molto interessanti che ci permettono di

capire al momento il grande disagio che abbiamo noi neo laureati ad entrate

nel così detto mondo del lavoro . Il livello di occupazionale è nettamente a

ribasso se consideriamo le statistiche nazionali del collegio TSRM italiano

fornendo dei dati e unendo semplicemente con i dati di altri collegi possiamo

notare con dei grafici che la situazione e preoccupante dal 2002 al 2016 . La

situazione lavorativa al momento non è delle migliori, anzi è preoccupante. Se

notiamo la differenza negli ultimi 15 anni è calato drasticamente il livello

occupazionale dal momento del conseguimento del titolo di studio . Il modo

per calcolare il livello occupazionale oggi giorno sono molti se analizziamo i

vari quiz che sono stati proposti a innumerevoli tecnici di radiologia iscritti di

diritto a un’ albo notiamo la quantità di persone iscritte che sono alla ricerca

di un’occupazione nell’area tecnico sanitaria .

Analizzare le condizioni lavorative dei tecnici di radiologia è fondamentale

per capire i cambiamenti intercorsi nel mondo del lavoro in questi ultimi anni.

Fino a qualche anno fa l’iter naturale di inserimento nel mondo del lavoro era

contiguo alla fine degli studi accademici. Ciò sembra essere un passato molto

remoto che non riguarda i nuovi laureati di questo settore che si trovano a

dover affrontare mille vicissitudini per poter finalmente svolgere illavoro per

cui si sono formati. Per poter analizzare questi aspetti è stato approntato un

breve ma coinciso

questionario che, attraverso un format online (pubblicato sul sito:

www.radiologia.us), ha permesso agli utentiinteressati di partecipare

all’indagine statistica alla base di questo approfondimento. La procedura è

stata avviata il

18/01/2012 e si è conclusa il 1/02/2012 e ha coinvolto 102 tecnici a cui sono

stati sottoposti quesiti riguardantil’anno di laurea, il tempo intercorso tra la

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laurea e l’entrata nel mondo del lavoro, la struttura lavorativa, latipologia

contrattuale applicata ed il reddito mensile. Ogni utente, infine, ha potuto

esporre le proprie

considerazioni riguardo alla professione di TSRM alla luce delle quali è stato

possibile osservare e analizzare i dati raccolti. Vediamo nel dettaglio le varie

domande ed i risultati ottenuti. Per quanto riguarda il primo quesito, il

qualechiedeva l’anno di conseguimento della laurea, la maggior pa r t e de l c

ampione pr e so i nconsiderazione, circa il 37%, ha conseguito tale titolo tra il

2009 ed il 2010 o durante lo scorsoanno (20%). Questi dati rappresentano il

target della nuova generazione di tecnici, pronta aduscire dagli schemi

convenzionali di informazione per partecipare attivamente a quelloche

concerne la propria carriera professionale. Infatti solo il 5% degli intervistati

ha conseguitola laurea prima del 2000. Ciò può essere dedotto dal motivo per

cui hanno deciso di partecipare a tale indagine .

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Risposte al primo quesito dimostrazione isto grafica

Il secondo item analizzava il tempo intercorso trail conseguimento della

laurea e l’entrata nelmondo del lavoro. Il 40% del campione ha affermato che,

mediamente, ha dovuto aspettare tre mesi per poter iniziare a lavorare.

Analizzandoin modo più approfondito questo dato, si puòevidenziare come un

peso preponderante èrivestito dall’entrata nel mondo del lavoro deineolaureati

prima del 2008, anno in cui può esserericondotto lo scoppio dell’attuale crisi

economicafinanziaria.Dopo il 2008, anche il mercato dellavoro ha subìto tali

effetti che, nel caso deiTSRM analizzati, hanno allungato i tempi di ingresso

nel contesto lavorativo, arrivando ad aspettare mediamente più di un anno per

poter lavorare .

Dimostrazione istografica al secondo quesito del quiz

17

Continuando con l’analisi delle domande sottoposte, il terzo quesito richiede

se l’interessato ha trovato lavoro in una struttura pubblica, privata,in uno

studio professionale o ha intrapreso la libera professione. Come si può notare

esaminando le risposte di coloro i quali hanno un lavoro, si può notare come

esse si dividano equamente tra la struttura pubblica e privata (34%) e solo in

minima parte i tecnici sono impiegati in uno studio professionale o nella

libera professione (5%).Questi dati pongono l’enfasi su un problema di fondo

del settore radiologico: solo delle strutture di medio/grandi dimensioni hanno

la possibilità di acquistare i macchinari necessari ad una corretta erogazione

del servizio offerto. Ciò non vuol dire che un servizio offerto da privati

presenti una qualità inferiore rispetto al servizio offerto dastrutture pubbliche

ma, secondo questi dati, è molto difficile per un tecnico di radiologia

medicalavorare in proprio in quanto, nella maggior parte dei casi, non ha le

risorse finanziare necessarie adintraprendere questo tipo di progetto.

Diconseguenza gli operatori, pur avendo la volontà ela professionalità

necessaria per esercitare laprofessione in proprio, non hanno la possibilità di

fare cio .

18

Dimostrazione istografica terza domanda

Per quanto riguarda la tipologia contrattuale applicata ai TSRM, il 40% degli

intervistati ha affermato che detiene un contratto a tempoindeterminato.

Questo dato però, se incrociato conl’anno di conseguimento della laurea, è

quasiinteramente occupato da coloro i quali si sonolaureati prima del 2009. Il

risultato ottenuto è inlinea con quanto rilevato nelle domande precedentiin

quanto, nell’ultimo biennio, vi è stata unasostanziale modifica del mercato del

lavoro in cui,oltre alle difficoltà di trovare un’occupazioneallungando i tempi

di entrata nel mercato del lavoro, si aggiunge il deterrente rappresentato

dalfatto che il contratto più utilizzato è quello a tempo determinato .

19

dimostrazione istografica quarta domanda

L’ultimo quesito richiedeva di indicare il proprio reddito mensile. Elaborando

i dati emerge in primoluogo che mediamente lo stipendio è di circa 1.500€

ma, se questa informazione viene esaminata inmodo più approfondito, si può

osservare che negliultimi anni vi è stata un’inversione di tendenzanella

crescita dello stipendio medio. Infatti mentrenegli anni precedenti era

possibile guadagnare finoa 2.000 € al mese ora tale cifra appare quasi

unmiraggio in quanto vi sono tecnici che lavorano per uno stipendio inferiore

ai 1000 euro .

20

dimostrazione istografica quinta domanda

21

L’analisi ha fornito, quindi, una fotografia dello stato attuale del lavoro dei

tecnici di radiologia medica.Mettendo in relazione i primi due quesiti, ad

esempio, è emerso un dato abbastanza “interessante” in quanto,tenendo in

considerazione le risposte raccolte, il 20% degli utenti ha riferito che ad oggi

non è riuscito a trovare un impiego. Ciò significa che un tecnico su cinque è

senza lavoro e quindi appare evidente come il mercato del lavorosia in via di

saturazione in quanto non vi è la possibilità per ogni TSRM di esercitare la

propria professionalità.Questa saturazione è dovuta al fatto che anche se vi

sono dei posti disponibili, essi non sono oggetto di bando da parte delle varie

strutture interessate. Di conseguenza, tale situazione potrebbe cambiare se

questi organismi pubblicassero dei concorsi al fine di selezionare i TSRM per

coprire i suddetti posti vacanti. Inoltre, analizzando la domanda riguardante i

dati relativi alla struttura in cui viene svolto il lavoro, pare moltodifficile per

un tecnico di radiologia medica intraprendere una carriera lavorativa in

proprio poiché, pur avendo la professionalità necessaria per svolgere tale

mestiere, mancano i fondi utili ad acquisire le apparecchiature adatte.Per

quanto riguarda invece la relazione esistente tra il lavoro in una struttura

pubblica o in una privata, appare evidente come differiscono sia in termini di

tipologia contrattuale applicata sia in termini salariali. Nelle strutture private

si assiste alla comparsa di nuove forme contrattuali per i tecnici, come la

contrattazione part-time oattraverso partita iva e di conseguenza il livello

dello stipendio medio tende a diminuire poiché esistono tecnici che lavorano

per circa 500 euro al mese .

22

1.5 DATI ALMA LAUREA

( ATENEO ROMA LA SAPIENZA)

I dati che abbiamo analizzato prima sono a livello lavorativo e rappresentano

la situazione in Italia e nelle principali regioni italiane grazie ai dati forniti da

organi di competenza come la federazione nazionale dei collegi dei tsrm . Se

invece vogliamo focalizzarci un attimo suoi dati che ci vengono forniti dagli

studenti che hanno completato il ciclo di studi e cercano la possibilità di

inserirsi nel mondo del lavoro possiamo avere un quadro generale totalmente

diverso sia sulla situazione lavorativa che per quanto riguarda le difficoltà che

trovare un lavoro . se vogliamo approfondire questo tema possiamo usufruire

dei dati che ci mette a disposizione il sistema informatico nazionale alma

laurea . il servizio alma laurea e un servizio che viene offerto dal 1994 creato

dall’università di bologna e un servizio di statistica che ci permette di valutare

3 aspetti fondamentali .

1. Consentire agli atenei (ed ai diplomati delle scuole secondarie) dopo quattro

mesi dalla fine dell’anno accademico di conoscere esattamente come e

quando i neo dottori si sono laureati per corso di laurea

2. Consentire agli atenei di comprendere, per corso di laurea, quale percentuale

di laureati è occupata dopo 1, 3, e 5 anni dalla laurea

3. Mettere a disposizione delle aziende italiane ed estere tutta la documentazione

disponibile, aggiornata dagli stessi laureati e tradotta in inglese.

23

Il punto che ci interessa di più e dove possiamo tranne il maggior numero di

informazioni è sicuramente il punto 2 . utilizzando i dati che ci vengono

offerti dal sistema possiamo osservare la situazione lavorativa ad un anno( in

questo caso ) dal completamento del ciclo di studi e lo possiamo fare

osservando l’andamento occupazionale dei giovani studenti del nostro polo

universitario preso L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA LA

SAPIENZA . Possiamo effettuare una piccola differenza fra i due studi e

riportare in un piccolo specchietto con i risultati ottenute da tutti gli

intervistati anno per anno . Il numero di candidati e diviso per corso abbiamo

un numero di intervistati di 534 studenti del corso di studi di 1° livello mentre

il numero dei candidati per il corso di laurea specialistica / magistrale è di 279

, il periodo preso in considerazione va dall’anno 2008 al 2014 .

0 50 100 150

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

LAUREASPECIALISTICALAUREATRIENNALE

GRAFICO UNO

24

Il primo dato che si evince dal grafico è il numero di persone intervistate .

Notiamo subito la differenza sostanziale dal numero di candidati che hanno

partecipato all’intervista nell’arco dal periodo ( 2008/2014 ) . Abbiamo diviso

i candidati per corso adesso in base ai dati statistici proponiamo le domande

più importanti che sono state proposte a tutti gli studenti dei due corsi con

relative risposte .

1 DOMANDA : Sono considerati “occupati” i laureati che dichiarano di

svolgere un'attività lavorativa retribuita, purché non si tratti di un'attività di

formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione, ecc.).

0 50 100 150

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Barre 3

BIENNIO

TRIENNIO

DIMOSTRAZIONE GRAFICA PRIMA DOMANDA

25

2 DOMANDA : Il tasso di disoccupazione è ottenuto dal rapporto

tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro.

0 10 20 30 40 50 60

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Barre 3D 3BIENNIO TRIENNIO

DIMOSTRAZIONE GRAFICA SECONDA DOMANDA

26

3 DOMANDA : svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato

o autonomo.

0102030405060708090

100

ANNO 2008

ANNO 2009

ANNO 2010

ANNO 2011

ANNO 2012

ANNO 2013

ANNO 2014

1°LIVELLO MAGISTRALE

DIMOSTRAZIONE GRAFICA TERZA DOMANDA

CAPITOLO 227

TIPOLOGIE DI CONTRATTI

2.1LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE

La prima tipologia contrattuale che proponiamo è il contratto di lavoro

occasionale . In breve viene illustrato così , Il lavoratore autonomo

occasionale è colui che si obbliga a compiere verso un corrispettivo

( DANARO ) un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio,

senza vincolo di subordinazione e senza alcun coordinamento con il

committente. Un’attività di lavoro autonomo è occasionale se risulta

“episodica, saltuaria e comunque non programmata” Il legislatore detta una

definizione di tipo quantitativo, in una duplice dimensione: temporale e

pecuniaria. Sono considerate prestazioni occasionali quelle che, con

riferimento al medesimo committente nel corso dell’anno, hanno una durata

complessiva non superiore ai 30 giorni e un compenso percepito non

superiore ad € 5.000,00. Pertanto durante l’anno solare si possono compiere

più prestazioni occasionali di lavoro autonomo con diversi committenti,

purché i limiti sopra menzionati vengano rispettati. Bisogna porre in evidenza

che le prestazioni rese da soggetti iscritti ad Albi professionali e rientranti

nell’oggetto della professione esercitata non possono mai costituire

prestazioni di lavoro autonomo occasionale, anche se di importo minimo.

IRPEF

I redditi da prestazioni autonome occasionali rientrano nella disciplina fiscale

dei redditi diversi (quadro RL del modello UNICO persone fisiche), e sono

costituiti dalla differenza tra l’ammontare percepito nel periodo d’imposta e le

spese specificamente inerenti alla loro produzione.

28

Qualunque spesa può essere detratta se 2:

1) documentata in maniera idonea;

2) Imputabile al contribuente lavoratore occasionale;

3) Inerente alla produzione dei compensi percepiti.

Sui compensi percepiti va operata da parte del committente una ritenuta

d’acconto del 20%, che dovrà essere versata dallo stesso entro il 16 del mese

successivo al pagamento della prestazione. CONTABILITA’

Non sono soggetti all’obbligo di tenuta delle scritture contabili.

IVA

I compensi percepiti sono esclusi dal campo di applicazione dell’IVA, in

quanto

manca il requisito dell’abitualità nell’esercizio della prestazione, con la

conseguenza che non è necessario emettere la parcella ma risulta sufficiente

certificare la percezione del compenso.

INPS :

I soggetti esercenti attività di lavoro autonomo occasionale, sono tenuti

all’iscrizione alla Gestione separata INPS sono qualora il reddito annuo

(intendendosi per tale il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre) derivante da

detta attività, sia superiore ad € 5.000, sia a fronte di un unico o di una

pluralità di rapporti. In tal caso l’onere contributivo, calcolato solamente sulla

quota di reddito che eccede i 5.000 euro, risulterà a carico del committente

per i due terzi e il

Restante terzo a carico del lavoratore occasionale. Per le aliquote contributive

applicabili si veda quando detto per il lavoro autonomo. Da quanto illustrato

pocanzi questo tipo di contratto è un tipo di contratto che viene utilizzato

nella maggior parte dei casi da TSRM che svolgono il loro lavoro per

compensare la mancanza di personale soprattutto nel settore privato .

29

2.2 IL LAVORO NELLA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE: IL CCNL E L'ACCESSO

TRAMITE AVVISI E CONCORSI

In base al profilo professionale di appartenenza, il personale non dirigenziale

della Sanità è classificato in quattro categorie: A, B, C e D. Rispetto a tale

classificazione, nei concorsi pubblici il TSRM è definito “Collaboratore

Professionale Sanitario Tecnico di Radiologia Medica - Categoria D”. Per

quanto riguarda invece la normativa che regola i concorsi pubblici nelle

aziende sanitarie, il riferimento è il D.P.R. 220/2001 “Regolamento recante

disciplina concorsuale del personale non dirigenziale del Servizio Sanitario

Nazionale”. La prima regola da seguire quando si vuole partecipare a un

concorso pubblico è leggere con attenzione il bando di concorso che

costituisce l’unica fonte ufficiale a cui far riferimento ogni qualvolta si hanno

dei dubbi. Esso contiene:

il termine e le modalità di presentazione delle domande;

le modalità di avviso per la determinazione del diario e la sede delle prove;

le materie oggetto delle prove scritte, pratiche e orali;

la votazione minima richiesta per l’ammissione alle prove;

i requisiti soggettivi generali e particolari richiesti per l’ammissione;

i titoli che a parità di punteggio danno luogo a precedenza o a preferenza, i

termini e le modalità della loro presentazione;

30

le percentuali dei posti riservati al personale interno e le percentuali dei posti

riservati dalle diverse leggi a determinate categorie. La domanda di

partecipazione va redatta secondo uno schema spesso allegato al bando,

corredata dal curriculum e da altri documenti (anche autocertificati)

comprovanti i titoli posseduti. La domanda deve contenere un’affermazione

di personale responsabilità su quanto dichiarato ai sensi del D.P.R. 445/2000.

Inoltre, va firmata allegando copia di un documento di riconoscimento in

corso di validità. Nell’ambito delle assunzioni nella Pubblica

amministrazione, esiste anche la possibilità di partecipare ad avvisi pubblici

attraverso i quali vengono predisposte graduatorie per incarichi a tempo

determinato. Gli avvisi pubblici possono essere per soli titoli o per titoli e

colloquio e, a differenza dei concorsi, vengono banditi per reperire più

velocemente il personale necessario per far fronte ad evenienze aziendali

particolari (sostituzione di personale, blocco delle assunzioni a tempo

indeterminato, attesa di concorso, ecc.). I bandi possono prevedere che le

prove d’esame siano precedute da forme di preselezione, predisposte anche da

società specializzate in selezione del personale. Tale evenienza è sempre più

frequente dato l’alto numero dei partecipanti.

Ai sensi del D.Lgs. 33/13 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi

di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche

amministrazioni”, anche le aziende sanitarie sono obbligate a dare maggior

evidenza pubblica a ogni forma di reclutamento di personale. I bandi dei

concorsi pubblici devono essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della

Repubblica - 4a serie speciale - concorsi ed esami, e di solito la scadenza è

fissata a 30 giorni dalla loro pubblicazione. A tal proposito è importante

leggere il bando per capire se la scadenza è riferita alla spedizione o alla

ricezione della domanda da parte dell’azienda. Per gli avvisi pubblici (o

pubbliche selezioni), invece, non è obbligatoria la divulgazione in Gazzetta

Ufficiale. Tuttavia gli stessi, devono essere resi noti sul sito aziendale in

31

sezioni definite “Trasparenza” o “Amministrazione trasparente”, “Bandi di

concorso”, “Avvisi di concorso”, “Concorsi”. Il loro periodo di scadenza è

più breve: di solito tra i 10 e i 15 giorni. Concorsi ed avvisi possono essere

pubblicati anche nei Bollettini Ufficiali Regionali (B.U.R.) delle singole

Regioni.

I concorsi sono “per titoli ed esami”. La Commissione d’esame attribuisce al

candidato un totale di 100 punti: a) 30 punti per i titoli b) 70 punti per le

prove d’esame. I punti per le prove sono così ripartiti: a) 30 punti per la prova

scritta; b) 20 punti per la prova pratica; c) 20 punti per la prova orale. Per gli

avvisi che prevedono due prove d’esame i 100 punti sono così ripartiti: a) 40

punti per i titoli; b) 60 punti per le prove (di cui 30 per la prova orale e 30 per

la prova pratica). I punti assegnati in relazione ai titoli si riferiscono a: a) titoli

di carriera (periodo di servizio pregresso); b) titoli accademici e di studio

(master, laurea magistrale); c) pubblicazioni e titoli scientifici; d) curriculum

formativo e professionale. La ripartizione dei punti fra le suddette categorie di

titoli è stabilita dal bando di concorso. Inoltre, è un obbligo della

Commissione in sede di prima riunione definire anche “i criteri e le modalità

di valutazione delle prove concorsuali ai fini della motivazione dei punteggi

attribuiti alle singole prove”. Spesso l’azienda adotta un apposito regolamento

interno per la valutazione dei titoli al quale si fa riferimento per ogni bando di

reclutamento di personale. In linea con specifiche normative europee, le prove

del concorso devono accertare la conoscenza dell’uso delle apparecchiature

informatiche e di una lingua straniera. Tali prove si concludono con

un’idoneità, per cui non contribuiscono al punteggio 3.

2.4LAVORO AUTONOMO ( PARTITA IVA )

3 Matteo Pio Natale et al., I Test per concorsi per i TSRM, Edises Editore, 2014.32

È caratterizzato da prestazioni svolte con sistematicità e regolarità in modo

professionale ed abituale, identificato dalla mancanza di ogni vincolo di

subordinazione nei confronti del committente. Per l’esercizio dell’attività è

richiesta l’apertura della partita IVA, entro 30 giorni dall’inizio della stessa.

La richiesta va inoltrata ad un qualsiasi Ufficio delle Entrate compilando

l’apposito modello (AA9/8 per le persone fisiche - AA7/9 per i soggetti

diversi

dalle persone fisiche) e presentando semplicemente un documento d’identità

del

professionista o del legale rappresentate per le società. Il numero di Partita Iva

può anche essere richiesto in via telematica direttamente, tramite il servizio

Internet (fisco on line), o attraverso un cosiddetto intermediario abilitato (es.

commercialista) che si avvale del servizio Entratel.

Il Codice che contraddistingue l’attività del tecnico sanitario di radiologia

medica è 85.14.2 "Attività professionali paramediche indipendenti" mentre

dal 2008 il

nuovo codice è 86.90.29. (Questi professionisti devono essere

obbligatoriamente iscritti al Collegio o all’Ordine Professionale). Il trend

occupazionale negativo ha fatto aumentare negli ultimi 5 anni il numero di

TSRM che lavorano a partita IVA nel privato. Un’analisi delle risposte

raccolte su scala nazionale attraverso un questionario anonimo, ha evidenziato

una situazione caratterizzata in generale da guadagni medi inferiori a quelli

dei colleghi che lavorano nelle aziende sanitarie pubbliche, aggravata da un

impegno orario settimanale ridotto.

Sull’argomento, sarebbero necessari una valutazione e un monitoraggio

istituzionale per contenere gli effetti negativi della liberalizzazione delle

prestazioni intellettuali, in un mercato del lavoro inflazionato dall’esubero

formativo.

REDDITI

33

Il reddito di lavoro autonomo è assoggettato all’imposta sul reddito delle

persone fisiche (I.R.P.E.F.) che prevede una tassazione progressiva a

scaglioni

e si versa con il meccanismo del saldo e degli acconti.

I soggetti titolari di partita Iva sono obbligati a presentare la dichiarazione

dei redditi, esclusivamente con modalità telematiche, anche se nel corso

dell’anno non hanno effettuato nessuna operazione. Il reddito professionale si

determina in base al criterio di cassa, quale differenza tra i compensi percepiti

(ovvero incassati dal proprio committente) e le spese sostenute nell’anno. Alla

data dell’incasso, che generalmente coincide con fine della prestazione, o

all’atto dell’acconto, in caso di anticipo percepito dal committente durante lo

svolgimento del proprio incarico, occorre emettere una parcella.

I requisiti obbligatori della parcella sono:

1) Data di emissione

2) Numero progressivo

3) Ditta, denominazione o ragione sociale, residenza o domicilio, partita iva e

Codice fiscale delle parti contraenti

4) Descrizione della prestazione con indicazione del valore della stessa

5) L’aliquota IVA: nel caso in esame le prestazioni sono in esenzione

d’imposta e

in

parcella bisogna indicare Es. Art. 10 DPR 633/’72

L'imponibile può essere maggiorato del 4% a titolo di rivalsa del contributo

previdenziale. Sui compensi di lavoro autonomo, il committente deve operare

la ritenuta d'acconto del 20% come previsto dall'art. 25 DPR 600/73 tenendo

presente che la rivalsa contributiva del 4% è soggetta anch'essa a ritenuta

d'acconto, e versarla entro il 16 del mese successivo. Le ritenute operate dal

committente dovranno inoltre venire certificate dallo stesso a prova del reale

versamento, entro il 28 febbraio dell’anno successivo al periodo d’imposta

considerato. La ritenuta non si applica se il committente è una persona fisica

34

senza partita Iva. Per le parcelle con un onorario superiore a 77,46 è

necessario apporre sulla parcella una marca da bollo pari ad € 1,81.

IRAP

I lavoratori autonomi, che hanno una propria autonoma organizzazione, sono

tenuti ad assoggettare il proprio reddito professionale all’imposta regionale

sulle

attività produttive (I.R.A.P.), che dal 01/01/2008 ha un’aliquota proporzionale

pari al 3,9%. L’imposta non dovrebbe trovare presupposto di applicazione,

laddove il professionista sia "non autonomamente organizzato" – ovvero

quando il

professionista che non si avvale di qualsiasi prestazione di lavoro altrui (sia

esso subordinato, autonomo, co.co.co., co.co.pro., eccetera) e/o non può

disporre di capitali altrui

(non gode di contributi, di finanziamenti, non ha beni in leasing, eccetera)1. Il

condizionale viene usato in quanto tale argomento deve necessariamente

essere approfondito con un consulente.

CONTABILITA’

Sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili, in base a quanto previsto

dall’art. 19 del D.P.R. 600/’73.

IVA Le prestazioni del tecnico sanitario di radiologia medica vengono

ricompresse

(D.M. Sanità 29 marzo 2001) tra quelle per cui è prevista esenzione

dall’imposta

Sul valore aggiunto. In parcella pertanto dovrà obbligatoriamente essere

indicato il presupposto per la mancata applicazione apportando la dicitura

“Prestazione esente art. 10 del

D.P.R.

633/’72”.

INPS I tecnici sanitari di radiologia medica, non avendo una propria cassa

previdenziale, sono tenuti all’iscrizione alla gestione separati INPS, attraverso

35

una domanda da presentare all'Inps utilizzando i modelli in distribuzione

presso tutte le sedi, specificando i propri dati anagrafici, il codice fiscale, il

tipo di attività

svolta, l'inizio dell'attività o tramite Internet, collegandosi al sito www.Inps.it.

Per gli iscritti alla Gestione separata sono previste due aliquote contributive:

24,72% dal 1° gennaio 2008 per i non iscritti ad altra forma di previdenza

obbligatoria oltre alla Gestione separata e che non siano pensionati.

Il contributo è comprensivo dell'aliquota dello 0,72% per finanziare

l'indennità di

maternità, l'assegno per il nucleo familiare e l'indennità di malattia che, a

partire dal 1° gennaio 2007, spetta anche per i periodi di malattia che non

comportano il ricovero ospedaliero;

17% per:

· i collaboratori e i professionisti iscritti ad altre forme di previdenza

obbligatoria;

. i titolari di pensione diretta, cioè quella derivante da contributi versati

per il proprio lavoro;

· i titolari di pensione di reversibilità.

Per i professionisti il contributo viene pagato con il meccanismo degli acconti

e

saldi, negli stessi termini previsti per i versamenti Irpef ed è a completo carico

del professionista. Il contributo è dovuto entro il limite di un massimale annuo

rivalutato sulla base degli indici Istat di variazione del costo della vita.

Per il 2007 il massimale è di € 87.187,00. Nell’ultimo decennio la crisi

economica ha interessato in modo rilevante anche la nostra categoria.

Soprattutto nel settore privato l’offerta di lavoro è diminuita e, laddove il

Nomenclatore tariffario nazionale del 2005 prevedeva ben 42 € di tariffa

oraria, oggi abbiamo compensi pari alla metà di quel valore.

Fattori aggravanti nel tempo sono poi stati:

36

- la riforma delle pensioni4 del 2011-12;

- l’esubero formativo che ha, di fatto, inflazionato il mercato del lavoro

aumentando la domanda rispetto all’offerta.

Un valore difficilmente quantizzabile sono i posti di lavoro che si potrebbero

occupare se, nella cosiddetta “radiodiagnostica complementare”, venissero di

norma impiegati i TSRM al posto di medici e infermieri. A tal proposito, la

Federazione Nazionale TSRM ha stretto importanti accordi nel 20105 e 20156,

con lo scopo di integrare le limitazioni all’autonomia professionale contenute

nel D.Lgs. 187/00. Tale decreto sarà sostituito entro febbraio 2018 dalla

normativa derivante dalla Direttiva Europea Euratom 2013/59. Sarebbe quindi

opportuno che la Federazione Nazionale, tramite i Collegi, avvii un

monitoraggio della categoria dei TSRM lavoratori autonomi perché

rappresentano un indicatore dell’andamento generale del mercato del lavoro.

A tal proposito, l'unico studio sui TSRM con Partita IVA è quello pubblicato

dal Collegio di Foggia7. In esso si legge:

La Legge n. 248 del 4 agosto 2006 (c.d. “pacchetto Bersani”), ha abolito la

tariffa minima per i professionisti. Pertanto, ha liberalizzato il mercato del

lavoro dei TSRM con partita IVA fino ad allora regolamentato da un tariffario

nazionale8. Tuttavia, il lavoro del TSRM presso una struttura privata ha pochi

elementi di autonomia e molte similitudini con un vero e proprio lavoro

subordinato, in primis perché il rapporto di lavoro prestato è continuativo e

4

L’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201, convertito, con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n.214, ha come oggetto esclusivo la riforma delle pensioni ideata dall’allora Ministro del Welfare, Elsa Fornero.5

Federazione Nazionale TSRM-SIRM, Attività radiodiagnostica complementare e TSRM, 10.02.2010.6

-Federazione Nazionale TSRM, Attività radiodiagnostica complementare, nota del 21.01.2015 - Federazione Nazionale TSRM, TC Cone beam, Circolare n.8/2014

7 Gerardo Ricciardi, Michele Pio Di leo, Matteo Orlando, INDAGINE SUI TSRM A PARTITA IVA, 2015.

8 Federazione Nazionale TSRM, Nomenclatore tariffario minimo nazionale, Approvato dal Consiglio Nazionale in data 18/19 marzo 2005.

37

poi perché lo svolgimento delle prestazioni avviene all’interno dei locali del

datore di lavoro. Pertanto, molti TSRM con partita IVA, in realtà, svolgono

un lavoro subordinato che meriterebbe di essere contrattualizzato.A tal

proposito, il legislatore è intervenuto con l’art. 69 bis del D.lgs. n. 276/2003,

nei quali le “professioni intellettuali” (art.2229 del Codice Civile) sono molto

penalizzate9.

A quasi dieci anni da tale liberalizzazione, e in piena crisi occupazionale,

questo lavoro vuole fare il punto della situazione sulle condizioni

economiche, contrattuali e sociali dei tecnici di radiologia con contratto di

lavoro autonomo.Il campione vede una leggera prevalenza del genere

maschile, in linea con il dato nazionale 10.Solo 1 su 10 lavora fuori dalla

regione in cui risiede e meno di 2 persone su 10 pagano l’affitto. La maggior

parte ha un contratto a partita IVA.Circa la metà ha delle caratteristiche ben

definite: età compresa tra 25 e 30 anni (Fig.1), lavora con partita IVA da oltre

2 anni, ha più di un datore di lavoro e complessivamente guadagna oltre 1400

9 Art. 69 bis del D.lgs. n. 276/2003.Comma 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell’IVA (imposta sul

valore aggiunto) sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti dicollaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:

a) che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni consecutivi;

b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi, costituisca più dell’80 per cento dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi;

c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente.Comma 2. La presunzione di cui al comma 1 non opera qualora la prestazione lavorativa presenti i

seguenti requisiti:a) sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi corsi formativi,

ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell’esercizio concreto diattività;

b) sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore a 1,25 volte illivello minimo imponibile ai fini del versamento dei contributi previdenziali di cui all’articolo 1, comma 3, dellalegge 2 agosto 1990, n. 233.

Comma 3. La presunzione di cui al comma 1 non opera altresì con riferimento alle prestazioni lavorativesvolte nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione ad un ordineprofessionale, ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali qualificati e detta specifici requisiti econdizioni.

10 Claudio Attinà, Stato occupazionale al 2014, Federazione Nazionale TSRM 2015.38

€ lordi (Fig.5), lavorando 36-40 ore a settimana ed è classificato11 in

Categoria A.Pertanto, sembrerebbe che chi ha iniziato a lavorare più di 2 anni

fa mantenga ancora oggi un guadagno discreto, se pur contenuto, nonostante

debba lavorare spesso per più di un datore di lavoro.A tal proposito,

ritornando al requisito del comma 1, lett. a), art. 69 bis del D.lgs. n.

276/200312 che contraddistingue un lavoro subordinato, piuttosto che un

lavoro autonomo, è da notare come la maggior parte del campione (72%)

lavora da più di 8 mesi con lo stesso datore di lavoro (Fig.2).

L’altra metà del campione più disomogenea, coincidente nella maggior parte

dei casi con chi ha iniziato a lavorare da meno di un anno, ha guadagni più

ridotti con addirittura 1/3 del totale sotto ai 1000 € lordi (Fig.5). Tenendo

conto che i guadagni sono lordi e la tassazione sfiora il 40%, la disparità con i

colleghi del pubblico impiego si fa sentire.

Irrilevante è l’entità di chi lavora per agenzie interinali e cooperative.

Indicativo è invece il dato di quanti lavorano insieme ad un TSRM che gode

di una pensione: ben 1 su 2. A tal proposito, magari con l’aiuto del Collegi,

sarebbe interessante:

- accertarsi che tutti i TSRM in pensione impiegati nelle strutture sanitarie

private continuino a versare i contributi ai fini del cumulo con la pensione di

vecchiaia o anzianità;

capire la quota di personale assunto diversi anni fa con CCNL di sanità

privata che, una volta in pensione, è sostituito con nuovi contratti a partita

IVA.

11 Ai sensi dell’art.4, D.Lgs. 230/1995.

12 Art. 69 bis del D.lgs. n. 276/2003, Comma 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizionefiscale ai fini dell’IVA (imposta sul valore aggiunto) sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da partedel committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguentipresupposti:

a) che la collaborazione con il medesimo committente abbia una durata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni consecutivi;

39

Le conclusioni sono amare: Nell’ultimo decennio la crisi economica ha

interessato in modo rilevante anche la nostra categoria. Soprattutto nel settore

privato l’offerta di lavoro è diminuita e, laddove il Nomenclatore tariffario

nazionale del 2005 prevedeva ben 42 € di tariffa oraria, oggi abbiamo

compensi pari alla metà di quel valore.

Fattori aggravanti nel tempo sono poi stati:

- la riforma delle pensioni13 del 2011-12;

- l’esubero formativo che ha, di fatto, inflazionato il mercato del lavoro

aumentando la domanda rispetto all’offerta.

Un valore difficilmente quantizzabile sono i posti di lavoro che si potrebbero

occupare se, nella cosiddetta “radiodiagnostica complementare”, venissero di

norma impiegati i TSRM al posto di medici e infermieri. A tal proposito, la

Federazione Nazionale TSRM ha stretto importanti accordi nel 201014 e

201515, con lo scopo di integrare le limitazioni all’autonomia professionale

contenute nel D.Lgs. 187/00. Tale decreto sarà sostituito entro febbraio 2018

dalla normativa derivante dalla Direttiva Europea Euratom 2013/59.

Per quanto a noi noto, non ci sono studi simili cui fare riferimento. Sarebbe

quindi opportuno che la Federazione Nazionale, tramite i Collegi, avvii un

monitoraggio della categoria dei TSRM lavoratori autonomi perché

rappresentano un indicatore dell’andamento generale del mercato del lavoro.

13 L’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201, convertito, con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n.214, ha come oggetto esclusivo la riforma delle pensioni ideata dall’allora Ministro del Welfare, Elsa Fornero.

14 Federazione Nazionale TSRM-SIRM, Attività radiodiagnostica complementare e TSRM, 10.02.2010.

15 -Federazione Nazionale TSRM, Attività radiodiagnostica complementare, nota del 21.01.2015

- Federazione Nazionale TSRM, TC Cone beam, Circolare n.8/2014

40

2.5 GARANZIA GIOVANI ( JOBS OF YOUTH)

Garanzia giovani che cos’è ? abbiamo elencato in precedenza tutte le

procedure standard che occorrono per accedere al mondo del lavoro ,

( CONCORSI , AVVISI , CURRICULUM VITAE ) ma G.G. probabilmente

rappresenta il miglior metodo formativo per inserirsi nel mondo del lavoro in

questo momento . Nasce con l’aiuto e il supporto della comunità europea per

l’inserimento e la formazione dei giovani che non trovano un’ occupazione .

Nato per aiutare i ragazzi con un età compresa fra i 15 e i 29 anni o in Italia o

uno dei paesi della comunità europea o extra comunitario la G.G. è

un’iniziativa concreta che può aiutare ad entrare nel mondo del lavoro,

valorizzando le attitudini e il background formativo e professionale di ogni

candidato , Come ci riesce ? lo fa con Programmi, iniziative, servizi

informativi, percorsi personalizzati, incentivi: sono queste le misure

previste a livello nazionale e regionale per offrire opportunità di

orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un’ottica di

collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti . Il servizio è

offerto con supporto e collaborazione sia delle aziende che cercano nuovi

profili nei vari candidati . semplice ed efficiente il metodo per aiutare un

candidato a trovare lavoro la metodica è molto semplice ed è costituita da :

1. ACCOGLIENZA

2. ORIENTAMENTO

41

3. FORMAZIONE

4. ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO

5. APPRENDISTATO

6. TIROCINI

7. SERVIZIO CIVILE

8. SOSTEGNO ALL’AUTOIMPRENDITORIALITÀ

9. MOBILITÀ PROFESSIONALE ALL’INTERNO DEL TERRITORIO NAZIONALE O IN PAESI UE

10. BONUS OCCUPAZIONALE PER LE IMPRESE

11. FORMAZIONE A DISTANZA

2.6 COLLABORAZIONE COORDINATA ECONTINUATIVA A PROGETTO

Ai fini della prova il contratto deve contenere le seguenti indicazioni:

1. la durata della prestazione: può essere determinata o anche solo

determinabile, in funzione della durata e delle caratteristiche del progetto,

programma o fase di esso. Può infatti accadere che il termine finale sia

condizionato ad un evento futuro, ad es., in una collaborazione a programma,

può essere legato alla persistenza dell'interesse del committente all'esecuzione

del progetto, programma o fase di esso;

2. il progetto o programma o fase di esso: deve essere illustrato il suo

contenuto caratterizzante;

3. il corrispettivo: deve essere quantificato in funzione del risultato che il

collaboratore deve produrre, ovvero deve tener conto della natura e della

durata del progetto o programma e non esclusivamente del tempo della

42

prestazione lavorativa. Deve inoltre essere proporzionato alla quantità e

qualità del lavoro svolto, tenendo conto dei compensi normalmente

corrisposti per analoghe prestazioni di lavoro autonomo nell'area geografica

in cui si svolge il lavoro (art. 63). Le parti contraenti devono definire i criteri

di determinazione del compenso, tempi e modalità di pagamento e la

disciplina dei rimborsi spese; inoltre possono disciplinare nel contratto i

criteri di esclusione o riduzione del compenso nel caso in cui il risultato non

sia stato perseguito o sia qualitativamente inferiore alle aspettative, tale che

ne risulti compromessa l'utilità;

4. le forme di coordinamento del lavoratore al committente sui tempi e le

modalità di esecuzione della prestazione, nei limiti dettati:

o dall'imprescindibile autonomia del collaboratore: non deve cioè

risultare compromessa la sua autonomia operativa nell'esecuzione

della prestazione;

o dal progetto o programma: non è possibile ovviamente richiedere al

lavoratore una prestazione che esuli da quest'ultimo;

2. eventuali misure specifiche di tutela della salute e della sicurezza del

collaboratore, in relazione al tipo di lavoro svolto, oltre a quelle generali già

previste dall'art. 66, c. 4 del D.Lgs 276/03 (v. Tutele).

TUTELE

(art. 66)

È previsto per il collaboratore a progetto un sistema di tutele minimo in caso

di gravidanza, malattia o infortunio e l'applicazione delle norme in materia di

tutela della salute e della sicurezza e di prevenzione degli infortuni e delle

malattie professionali:

43

1. malattia o infortunio: non si ha l'estinzione del contratto ma solo una

temporanea sospensione senza erogazione del corrispettivo, salvo l'obbligo di

presentazione, ai fini della prova, di idonea certificazione scritta. La

sospensione non comporta però una proroga del contratto, salvo diversa

pattuizione fra le parti, ed il committente ha facoltà di recesso quando la

sospensione si protrae per un periodo superiore:

o ad un sesto della durata del contratto, se questa è determinata;

o a 30 giorni, se è determinabile;

2.gravidanza: salvo l'obbligo di presentazione, ai fini della prova, di idonea

certificazione scritta, comporta la sospensione del contratto e la proroga

della sua durata di 180 giorni, salvo diverse pattuizioni più favorevoli al

collaboratore;

3.indennità di maternità e di degenza ospedaliera ed assegni al nucleo

familiare: spettano solo se i collaboratori sono in possesso di determinati

requisiti contributivi maturati ad aliquota piena, vale a dire in assenza di

ulteriori contemporanei rapporti assicurativi e di trattamenti pensionistici

diretti o indiretti (v. Aliquote di finanziamento);

4.indennità giornaliera di malattia e di congedo parentale: sono state introdotte

dalla Finanziaria 2007 (art. 1, c. 788) e spettano alle stesse condizioni di

cui al punto precedente;

5.congedo di maternità e/o paternità: è stato introdotto dal D.M. 12/07/07ed ha

esteso ad alcune categorie iscrivibili alla Gestione Separata, fra cui i

collaboratori a progetto, le tutele di cui agli art. 16 e 17 del D.Lgs

151/2001, in materia di astensione obbligatoria dal lavoro;

6.indennità una tantum in caso di fine lavoro: è stata introdotta in via

sperimentale per il triennio 2009/2011 dal D.L. 185/08 (art. 19, c. 2),

convertito con modificazioni nella L. 2/09, e spetta anch'essa in presenza di

44

determinati requisiti contributivi ai soli collaboratori a progetto soggetti ad

aliquota piena;

7.processo del lavoro: si applicano le disposizioni sul processo del lavoro di

cui alla L. 533/73 e successive modifiche e integrazioni;

8.salute e sicurezza: si applicano le norme del D.Lgs81/08, che ha sostituito il

D.Lgs 626/94, purché la prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di

lavoro del committente (art. 3, c. 7).

INVENZIONI DEL COLLABORATORE A PROGETTO

(art. 65)

Il collaboratore a progetto ha diritto di essere riconosciuto autore

dell'invenzione fatta nello svolgimento del rapporto.

RINNOVO

È prevista la possibilità di rinnovo, stipulando con lo stesso collaboratore

progetti o programmi analoghi o anche di tipo diverso, purché ciò non diventi

un palese strumento elusivo della disciplina: a tal fine è quindi necessario che

ogni contratto di lavoro a progetto soddisfi autonomamente i requisiti di

legge.

2.7LAVORO RIPARTITO (JOB SHARING )

Il lavoro ripartito ( chiamato job sharing) è un rapporto di lavoro speciale,

mediante il quale due lavoratori assumono in solido l'adempimento di

un'unica e identica obbligazione lavorativa. In pratica due persone si dividono

consensualmente lo stesso posto di lavoro. In questo modo, i lavoratori

possono cioè gestire autonomamente e discrezionalmente la ripartizione

45

dell'attività lavorativa ed effettuare sostituzioni fra loro. I lavoratori possono

cioè gestire autonomamente e discrezionalmente la ripartizione dell'attività

lavorativa ed effettuare sostituzioni fra loro, che debbono essere comunicate

al datore di lavoro con cadenza almeno settimanale per certificare le assenze.

Entrambi sono però direttamente e personalmente responsabili dell'intera

obbligazione lavorativa.

OBIETTIVI

È una forma contrattuale che ha quindi l'obiettivo di conciliare i tempi di

lavoro e di vita, attraverso nuove opportunità di bilanciamento tra le esigenze

di flessibilità delle imprese e le esigenze dei lavoratori. L'obiettivo è quello di

dare una veste giuridica a situazioni oggi già in uso ed al di fuori delle regole

(ad esempio i portierati).

DESTINATARI

Il contratto di lavoro ripartito può essere stipulato da tutti i lavoratori e da tutti

i datori di lavoro.La pubblica amministrazione non può stipulare i contratti di

lavoro ripartito. Rispetto a quanto previsto dalla precedente normativa

(circolare Ministero del lavoro e della previdenza sociale n. 43/1998), la vera

novità del contratto di lavoro ripartito previsto dalla legge Biagi sta nell'aver

limitato la possibilità di gestire il lavoro in solido a due lavoratori.

46

CARATTERISTICHE

deve essere stipulato in forma scritta, non per la validità dello stesso ,ma ai

fini della prova;

è di tipo subordinato;

deve indicare i nominativi dei due lavoratori, la misura percentuale della

prestazione da svolgere da ciascuno, e la collocazione temporale;

deve indicare tutti gli altri elementi che si inseriscono nei normali contratti

di lavoro di natura subordinata;

devono essere individuate le misure adottate per la sicurezza e la tutela del

collaboratore

il rapporto di lavoro può essere stipulato a termine o a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda il trattamento economico, vige il principio di parità di

trattamento rispetto ai lavoratori di pari livello e mansione. Il trattamento è

comunque riproporzionato in base alla prestazione lavorativa effettivamente

eseguita.

Il datore non può opporsi alla ripartizione dell'attività lavorativa stabilita dai

due lavoratori.

La certificazione del rapporto

è facoltativa;

47

mira a qualificare la natura del rapporto di lavoro con l'assenso delle parti

(d.d.l. e lavoratore);

avviene presso gli enti bilaterali; le DPL, le università (pubbliche e private),

le fondazioni universitarie;

qualora una delle parti intendesse ricorrere in sede giudiziaria per difformità

tra il programma negoziale certificato e la sua concreta applicazione, è

obbligatorio "il tentativo di conciliazione" avanti allo stesso soggetto che ha

assistito all'accordo.

Le regole

La suddivisione può essere di tipo "verticale" (una settimana, un mese o un

anno ciascuno) e di tipo "orizzontale" (entrambi lo stesso giorno).

È data facoltà ai due lavoratori di scambiarsi "i turni" di lavoro (salvo

diversa pattuizione nel contratto).

Sono vietate le sostituzioni da parte di terzi, salvo se concordate con il d.d.l.

I due lavoratori sono conteggiati come unica unità lavorativa nella forza

lavoro aziendale.

Ad ognuno dei due lavoratori spetta, pro quota, lo stesso trattamento

retributivo e previdenziale di un pari livello occupato con normale contratto di

lavoro subordinato; ma il calcolo delle prestazioni e dei contributi dovrà

essere effettuato mese per mese, salvo conguaglio, a fine anno, in relazione

all'effettivo svolgimento della prestazione lavorativa.

Le prestazioni previdenziali e assistenziali (es. indennità di malattia ecc.)

sono calcolate come per i contratti a part time.

48

In caso di dimissioni o licenziamento di uno dei due lavoratori, il rapporto si

estingue anche nei confronti dell'altra parte, ma il datore di lavoro può

chiedere all'altro di trasformare il rapporto in un contratto di lavoro

subordinato a tempo pieno o parziale. Il datore può anche rifiutare

l'adempimento di un terzo soggetto. L'attuazione e la regolamentazione del

lavoro ripartito è vincolata alla contrattazione collettiva. In assenza di

contratti collettivi, si applica la normativa generale del lavoro subordinato in

quanto compatibile con la natura del rapporto di lavoro ripartito. Il regime

transitorio e l'attuazione dei rinvii alla contrattazione collettiva potranno

essere affidati anche a un Accordo interconfederale su convocazione del

Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

2.8LAVORO INTERMITTENTE ( A CHIAMATA )

È un contratto che si può attivare qualora si presenti la necessità di utilizzare

un lavoratore per prestazioni con una frequenza non predeterminabile,

permettendo al datore di lavoro di servirsi dell’attività del lavoratore,

chiamandolo all’occorrenza. Sono spesso assunti con questa tipologia

contrattuale i lavoratori dello spettacolo, gli addetti al centralino, i guardiani,

receptionist. È richiesta la forma scritta del contratto (anche se solo ai fini

della prova della sussistenza del contratto e non per la sua validità) indicando

i contenuti previsti per legge, tra cui la durata a tempo determinato o

indeterminato.

La disciplina normativa è contenuta nel Decreto Legislativo di riordino delle

tipologie contrattuali (D.lgs. 81/2015)

Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato:

49

per le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento allo

svolgimenti di prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana,

del mese o dell'anno;

nel caso di soggetti di età inferiore a 24 anni, oppure, di etàsuperiore a

55 anni. Le prestazioni a chiamata si devono comunque concludere entro il

compimento del 25esimo anno.

Qualora la prima ipotesi non sia attuata dalla contrattazione collettiva, le

ipotesi di ricorso a questo tipo di contratto sono individuate da un apposito

decreto ministeriale. Il contratto di lavoro intermittente, come confermato

anche dalla nuova disciplina raccolta nel Decreto Legislativo n.81/2015,

è ammesso per ciascun lavoratore e con il medesimo datore di lavoro per un

periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre

anni solari, ad eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello

spettacolo. Nel caso in cui sia superato questo periodo, il rapporto di lavoro

intermittente si trasforma in un rapporto a tempo pieno e indeterminato.

La Circolare MLPS n.35/2013 aveva già fornito le indicazioni operative riguardo al

calcolo delle giornate.

A livello retributivo è poi prevista un’indennità di disponibilità nel caso in cui

il lavoratore si impegni contrattualmente a rispondere alla chiamata.

L’importo dell’indennità è determinato dai contratti collettivi ma non è

inferiore all'importo minimo fissato con decreto del Ministro del lavoro e

delle politiche sociali, sentite le associazioni sindacali comparativamente più

rappresentative sul piano nazionale. Come chiarito dal Ministero con interpello

n.15/2015, il lavoratore iscritto nella lista di mobilità e assunto con contratto di

lavoro intermittente a tempo indeterminato, senza obbligo di risposta alla

chiamata, mantiene comunque l’iscrizione nella lista.

Il datore di lavoro deve effettuare, oltre alla comunicazione obbligatoria pre-

assuntiva, una comunicazione amministrativa prima dell’inizio dello

50

svolgimento della prestazione lavorativa svolta dal del medesimo lavoratore,

o prima dell’inizio di più prestazioni di durata non superiore a trenta giorni

svolte all’interno di una preventiva pianificazione.

2.9 COLLABORAZIONE COORDINATA E

CONTINUATIVA NELLA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE (CO.CO.CO)

il contratto di lavoro a progetto sostituisce il tradizionale contratto di

CO.CO.CO. non più applicabile a tale tipo di attività.e’ caratterizzato

dall’assenza di qualsiasi vincolo di subordinazione tra prestatore e

committente. deve essere riconducibile ad uno o più progetti specifici o

programmi di lavoro o fasi di esso, determinati dal committente e gestiti

autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del

coordinamento con l’organizzazione delcommittente e indipendentemente dal

tempo impiegato per l’esecuzionedell’attività lavorativa.il compenso deve

essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro.e’ obbligatorio

sottoscrivere un contratto in forma scritta, per l’onera dellaprova, e deve

contenere tassativamente i seguenti elementi:

- la durata;

51

- indicazione del progetto o programma di lavoro o fasi di esso, individuato

nel

suo contenuto caratterizzante;

- il compenso, e i criteri per la sua determinazione, nonché i tempi e le

modalità

di pagamento e disciplina dei rimborsi spese;

- le forme di coordinamento sull’esecuzione della prestazione lavorativa;

- le misure a tutela della salute e sicurezza.

irpef

i redditi percepiti sono assimilati a redditi di lavoro dipendente. contabilita’

non sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili.

inps

per quanto attiene il regime contributivo, i collaboratori a progetto sono tenuti

all’iscrizione alla gestione separata inps, secondo quanto previsto per i

lavoratori

autonomi.

il versamento è effettuato dal committente con cadenza mensile, entro il 16

del mese successivo a quello del pagamento del compenso, ed è per due terzi

a

carico

dell’azienda e per un terzo a carico del lavoratore.

inail

8 dal 16 marzo 2000 i lavoratori parasubordinati sono assicurati anche contro

gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

l'assicurazione riguarda non tutti i lavoratori ma solo quelli che:

1. svolgono un'attività tra quelle considerate dalla legge a rischio di infortunio

e quindi meritevoli di tutela (in genere si tratta di attività che richiedono

l'uso di macchinari);

2. esercitano le proprie mansioni (non occasionalmente) su veicoli a motore

52

condotti personalmente.

il premio da versare all'inail, calcolato sui compensi effettivamente percepiti,

è ripartito tra committente (due terzi) e lavoratore (un terzo).

2.10LAVORO OCCASIONALE DI TIPO ACCESSORIO

Con lavoro accessorio si è inteso regolamentare quelle prestazioni lavorative

non riconducibili alle tipologie contrattuali tipiche del lavoro subordinato o

del lavoro autonomo, ma caratterizzate da un limite prettamente economico e

dal pagamento attraverso dei voucher. Si tratta perlopiù di quelle attività

lavorative che potrebbero collocarsi al di fuori della legalità, nell'ottica di una

maggiore tutela del lavoratore. Per contratto di lavoro accessorio si intende

l’insieme di prestazioni lavorative che non danno luogo, con riferimento alla

totalità dei committenti, a compensi superiori a € 7.000 netti (€9.333 lordi)

nel corso di un anno civile (dal 1° gennaio al 31 dicembre). Qualora il

committente sia un imprenditore o un professionista le prestazioni di lavoro

accessorio rese a loro favore non possono eccedere il limite di € 2.000

53

nell’anno civile per ciascun lavoratore. Il Decreto Legislativo n. 81/2015 ha

confermato il venire meno così della caratteristica dell’occasionalità - già

eliminata dal Decreto Legge 76/2013 - e la possibilità che il lavoro accessorio

possa essere usato per qualsiasi tipo di attività.

Il lavoro accessorio si utilizza, quindi, in diversi ambiti: agricolo,

commerciale, turistico, dei servizi, della Pubblica Amministrazione,

rispettando comunque i vincoli di contenimento delle spese di personale

previsti dalla normativa di settore, oppure, dai patti di stabilità interni. I

percettori di cassa integrazione salariale o di misure di sostegno del reddito, in

qualsiasi settore produttivo, compresi gli Enti locali, potranno lavorare con

contratto di lavoro accessorio per un compenso massimo di € 3.000 netti

nell’anno civile. Tale limite per l’anno 2015, è da intendersi comprensivo

anche delle prestazioni di lavoro accessorio già rese dal 1° gennaio 2015 al 24

giugno 2015. L’INPS è incaricato a detrarre la contribuzione figurativa dalle

misure di sostegno, conguagliando con gli accrediti contributivi derivanti dal

lavoro accessorio.Per specifiche categorie di soggetti in stato di disabilità,

detenzione, tossicodipendenza e per i beneficiari di ammortizzatori sociali è

prevista la possibilità di ricorrere al lavoro accessorio, secondo una

regolamentazione speciale che sarà individuata da un apposito decreto

ministeriale. Per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione

fiscale e non incide sul suo stato di disoccupato o inoccupato.I compensi

percepiti con il lavoro accessorio concorrano alla determinazione del reddito

utile per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. Il pagamento della

prestazione occasionale di tipo accessorio avviene attraverso i

cosiddetti voucher (o buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione,

anche la copertura previdenziale presso l'INPS e quella assicurativa presso

l'INAIL.

Con la Circolare n.4 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18

gennaio 2013, sono state fornite alcune indicazioni operative per il personale

54

ispettivo sul lavoro accessorio.

Le aziende agricole che superano 7.000 € di fatturato l'anno possono ricorrere

al lavoro accessorio soltanto per le attività di carattere stagionale e utilizzare

soltanto tre tipologie di prestatori: i pensionati, gli studenti tra i 16 e i 25 anni

nei periodi di vacanza, iscritti ad un ciclo scolastico o universitario e, anche

per il 2014, i percettori di prestazioni a sostegno del reddito.

In generale, è vietato ricorrere al lavoro accessorio per l’esecuzione di

appalti di opere o servizi. In un prossimo decreto del Ministero del lavoro e

delle politiche sociali da emanarsi entro il 25 dicembre 2015, saranno

individuate specifiche deroghe. Per i buoni già richiesti alla data del 25

giugno 2015 si applicheranno fino al 31 dicembre 2015 le previgenti

disposizioni che prevedevano un ricorso al lavoro accessorio nel limite dei €

5000 (5060 netti) per la totalità dei committenti e di € 2.000 per ciascun

singolo committente. Infine, sarà prossimamente possibile l’invio della

comunicazione di inizio prestazione in modalità telematica alla DTL

competente. Come indicato nellaNota direttoriale del 25 giugno 2015, fino a

quando non saranno definite le nuove procedure, le comunicazione dovranno

essere effettuate tramite gli Istituti previdenziali con le attuali modalità.

Maggiori chiarimenti sul lavoro accessorio e sull’utilizzo dei voucher a

seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.81/2015 sono stati

forniti dallaCircolare INPS n.149/2015.

CAPITOLO 3

3.1STRUMENTI PER LA RICERCA DEL LAVORO

CURRICULUM VITAE

55

il curriculum vitae che cos’e’ ? Il curriculum vitae, o

semplicemente curriculum, talvolta abbreviato in CV, che tradotto dal latino

significa "corso della vita (e degli studi)", è un documento redatto al fine di

presentare la situazione personale, scolastica e lavorativa di una persona.

Un curriculum vitae è di solito compilato nell'ambito della ricerca del

lavoro , ovvero quando si cerca il primo o un diverso impiego . Spesso il

curriculum è infatti la prima fonte informativa in base alla quale un datore di

lavoro o un selezionatore decide se è interessato a esaminare ulteriormente un

candidato per valutarne l'assunzione o la collaborazione. Esiste in forma

cartacea e online, ed è possibile inviarlo direttamente all'azienda che ricerca

personale o ad agenzie che offrono servizio di ricerca per conto terzi. In

ambito lavorativo è un documento molto importante, da redigere con cura al

fine di evitare errori e per renderlo di facile e veloce consultazione,

modellandolo, di volta in volta, sulle esigenze della persona che lo leggerà. Il

cv e formato da tante informazioni e redatto in modo da fornire a chi lo legge

le informazioni principali del candidato ecco qui riportate :

Un curriculum vitae redatto in forma scritta si compone di diverse

informazioni, alcune essenziali, altre facoltative .

Essenziali sono:

dati personali e recapiti

istruzione

esperienze lavorative (salvo nel caso di candidato senza esperienze)

conoscenza di lingue oltre alla propria lingua madre

conoscenze informatiche

consenso al trattamento dei dati personali secondo la

vigente normativa della privacy (quando le condizioni del datore di lavoro,

ad es. l'appartenenza a categorie protette, lo impone)

Facoltative possono essere (secondo i campi professionali):56

obiettivi professionali e di carriera (importante nel caso in cui ci si

candidi per una posizione che cambierebbe in modo significativo il corso

della propria carriera)

esperienze formative (attestati, titoli e certificati inerenti alla

professione)

informazioni su attività extraprofessionali, hobby, e così via.

Esiste un formato europeo standard per la redazione del curriculum vitae;

questo modello di curriculum prevede la suddivisione in:

dati personali

esperienze lavorative

istruzione e formazione

capacità e competenze personali, relazionali, organizzative, tecniche,

artistiche

brevetti e pubblicazioni

ulteriori informazioni e allegati.

Oggi giorno tanti ragazzi tanti lavoratori per la stesura di un curriculum vitae

affidabile e corretto applicano il formato standard di curriculum quello

europeo . Visto che la commissione europea fornisce uno standard da

utilizzare per compilare correttamente un cv ecco abbiamo il cosi detto

EUROPASS CV . e molto semplice da elaborare ed e stato introdotto per

avere un rapido accesso alle informazioni fra aziende , uffici , datori di

lavoro , e agenzie interinali cosi da garantire al candidato un facile rapporto

con i futuri datori di lavoro . Il curriculum vitae rappresenta per il TSRM una

prima valida fonte di occupazione il primo strumento utilizzabile per

l’accesso al mondo del lavoro o in strutture private o in strutture pubbliche

per ottenere l’accesso a periodi di tirocinio formativi presso qualsiasi struttura

lo renda necessario per l’introduzione di nuovi candidati all’interno

dell’attività lavorativa . 57

3.2GAZZETTA UFFICIALE

Che cos’è la gazzetta ufficiale ? La Gazzetta Ufficiale della Repubblica

Italiana (GU) è la fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia

. È uno strumento di diffusione, informazione e ufficializzazione di testi

legislativi, atti pubblici e privati che devono giungere con certezza a

conoscenza dell'intera comunità. La Gazzetta Ufficiale della Repubblica

Italiana, oltre che funzioni di pubblicità, ha finalità di certificazione per il

decorso del termine di vacatio legis e, di conseguenza, per individuare la data

dell'entrata in vigore di certi atti normativi statali. Infatti, un atto dello Stato o

di un altro organismo può essere inserito nella Gazzetta Ufficiale della

Repubblica Italiana per varie finalità stabilite dal legislatore. La Gazzetta

Ufficiale della Repubblica Italiana si divide nelle serie seguenti:

Serie generale, pubblicata tutti i giorni feriali;

1ª Serie Speciale - Corte Costituzionale, pubblicata ogni mercoledì;

2ª Serie Speciale - Unione Europea, pubblicata ogni lunedì e giovedì;

3ª Serie Speciale - Regioni, pubblicata ogni sabato;

4ª Serie Speciale - Concorsi ed Esami, pubblicata ogni martedì e venerdì;

5ª Serie Speciale - Avvisi Pubblici e Ministeriali, Contratti Pubblici,

pubblicata ogni lunedì, mercoledì e venerdì.

La sezione che interessa e che viene costantemente monitorata per le varie

proposte di lavoro e la sezione 4 ( concorsi ed avvisi ) dove vengono

58

riportate in modo ufficiale date di concorsi ed esami per i vari posti da TSRM

nelle varie regioni d’italia , vengono riportate informazioni di ogni genere in

merito all’argomento . Si rammenti che per avere un quadro completo dei

concorsi pubblici è necessario integrare i bandi pubblicati sulla Gazzetta

Ufficiale, con quelli pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione che

riguarda i concorsi per l’assunzione nell’ambito degli Enti locali. La data di

pubblicazione del bando è molto importante. Infatti la scadenza per la

presentazione della domanda viene fissata a partire da quella data. Come

reperire le informazioni su concorsi e bandi. Sono comunque reperibili in

tutte le edicole periodici (settimanali e mensili), specializzati in concorsi

pubblici, i quali pubblicano tutti i bandi di concorso nazionali e locali e

relative domande di partecipazione. Tra gli altri, solo per citarne qualcuno,

ricordiamo:

1. CONCORSI PER TUTTI

2. IL POSTO

3. CONCORSI ED ESAMI

4. TUTTO CONCORSI

5. CONCORSI PER GIOVANI

3.3BILANCIO DI COMPETENZE E ORIENTAMENTOAL LAVORO

Dopo aver illustrato nel paragrafo precedente il curriculum vitae (CV) adesso

occupiamoci di un altro tassello importante per per inserirsi correttamente nel

mondo del lavoro . Facciamo una premessa : il requisito essenziale per

collocarsi nel mondo del lavoro e la consapevolezza delle proprie capacità e

59

dei propri obbiettivi professionali . A tal proposito il bilancio di competenze e

l’orientamento al lavoro . L'obiettivo professionale deve essere realistico e

quindi tenere in considerazione il mercato del lavoro di riferimento (es.

valutazione della richiesta di figure professionali per cui ci si propone, le

realtà presenti nella zona i cui si vuole operare ecc). La costruzione del

bilancio competenze si svolge attraverso un percorso strutturato di

orientamento, che prevede uno o più colloqui con un consulente esperto

(orientatore), durante i quali vengono utilizzati una serie di prove/strumenti

specifici (es. schede pedagogiche, questionari di autovalutazione, analisi delle

esperienze passate, scrittura della propria biografia professionale, test,

simulazioni ecc..), con lo scopo di far emergere un obiettivo professionale. I

percorsi di orientamento possono essere individuali o di gruppo.

Il percorso è consigliato soprattutto ai disoccupati che hanno intenzione di

inserirsi o reinserirsi nel circuito lavorativo, ma anche a chi già lavora, al solo

scopo di avere una maggiore consapevolezza delle proprie competenze.

Riferimenti utili

I Centri per l'Impiego sono le strutture dell'Agenzia del Lavoro decentrato sul

territorio provinciale, punto di riferimento per lavoratori e Aziende che

intendono utilizzare i servizi erogati.I servizi offerti dai Centri per l'Impiego

sono destinati innanzitutto alle persone che asi trovano in stato di

disoccupazione, ma ne possono fruire anche i soggetti occupati e che sono

alla ricerca di un altro lavoro. La persona alla ricerca di un lavoro deve recarsi

presso il Centro per l'Impiego del luogo in cui ha il proprio domicilio. L'età

minima di ammissione al lavoro dipendente e quindi di iscrizione al centro

per l'Impiego è stabilita attualmente in 16 anni (La Legge finanziaria

296/2006 ha innalzato l'età per l'accesso al lavoro da 15 a 16 anni per

consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola superiore o di una

qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età)

Attività di orientamento vengono svolte anche da altre strutture pubbliche

60

quali, Informagiovani e altri sportelli informativi, scuole di istruzione

secondaria superiore, università, sindacati, comuni ecc. E' consigliabile

verificare quali sono i servizi presenti sul territorio che fanno orientamento.

Queste informazioni si possono recuperare all'interno dei siti delle singole

regioni, consultando le sezioni relative al lavoro e/o alla formazione

professionale e/o all'orientamento.

3.4OFFERTA LAVORATIVA ALL’ESTERO CON

RELATIVA COMPARAZIONE DEL TITOLO

UNIVERSITARIO .

Oggi giorno il mercato del lavoro in Italia sappiamo che è bloccato ,

sappiamo delle innumerevoli difficoltà che ci sono per trovare un lavoro

fisso , sappiamo bene che la posizione dei tanti operatori sanitari e tante

figure professionali sono alla ricerca di un lavoro stabile . Dopo aver illustrato

precedentemente i vari metodi per inserirsi nel mondo del lavoro tramite il

curriculum vitae oppure tramite concorsi o avvisi pubblici oggi giorno un

altro modo per ottenere una collocazione nel mondo del lavoro potrebbe

essere anche quella di emigrare all’estero per ottenere diritti e dovere che

spettano ad ogni cittadino e lavoratore . L’offerta lavorativa all’estero sta

diventando sempre di più con il passare del tempo non solo un’opzione per

tanti giovani che hanno conseguito un titolo di studio universitario e cercando

fortuna all’estero . Sappiamo bene che ogni titolo universitario ottenuto in

Italia presso qualsiasi università italiana può essere equiparato e convertito

nel titolo di studio di un paese della comunità europea . oggi giorno un

61

tecnico sanitrario di radiologia medica per immagini e radioterapia può

svolgere all’estero la sua professione tranquillamente nei vari paesi della

comunità europea convertendo il suo titolo universitario con la legislatura

corrente nel paese nel quale decide di prestare il suo lavoro . in questo

momento i paesi con una forte crescita e opportunità di lavoro ovviamente

sono i più avanzati economicamente quindi FRANCIA INGHILTERRA

SPAGNA e GERMANIA più altri paesi dove è possibile svolgere l’attività di

tsrm . Data l’incalzante inoccupazione nell’ambito professionale della figura

del TSRM in Italia una possibile ancora di salvezza potrebbe ritrovarsi nella

ricerca di un lavoro all’estero. Nonostante l’Italia sia un paese della comunità

europea, il titolo di studio ottenuto non è, nella maggior parte dei casi,

riconosciuto automaticamente in UE ma deve prima essere sottoposto ad un

iter di riconoscimento, cosa abbastanza comprensibile per professioni del

campo sanitario. Infatti il paese in cui si intende svolgere la mansione oggetto

degli studi universitari vuole essere certo del percorso di studi effettuato e

della preparazione del candidato prima di metterlo a contatto con il mondo del

lavoro. Ciò vuol dire che senza riconoscimento del titolo, non si può svolgere

la propria professione.

Come effettuare il riconoscimento il titolo?

Innanzitutto bisogna avere un’idea della nazione in cui si vuole andare.

Necessaria è la conoscenza della lingua del paese perché non si può

pretendere di andare in un paese senza avere almeno una base linguistica, a

maggior ragione per la nostra professione che è particolarmente a contatto con

il pubblico. Perciò già con questa affermazione molti paesi sono preclusi

perché per imparare abbastanza bene una lingua ci vuole quasi un anno, se

non di più. Ma nel caso si predisponga di tempo, denaro e buona volontà

nessuno vi impedisce di tentare la fortuna in ogni dove.

Dopo aver scelto la destinazione, come prima cosa bisogna informarsi al

Ministero della Salute del paese stesso e richiedere se la laurea ottenuta è62

riconosciuta, se non lo fosse, cosa molto probabile, chiedere i documenti che

occorrono per il riconoscimento.

Per ottenere informazioni non fatevi scrupoli, ho scritto a numerose

ambasciate italiane, agli enti regolatori della salute di nazioni estere oltre a

organi funzionali per la nostra professione sanitaria (cioè le istituzioni che

regolamentano il Tecnico di radiologia all’estero), rispondono in un lasso di

tempo relativamente breve e in modo molto esauriente.

Ottenuta la documentazione necessaria al riconoscimento, non bisogna fare

altro che compilarla e trovare la documentazione da allegare (nella lingua

richiesta o indicata dal paese).

Per la maggior parte dei paesi dell’UE i documenti sono gli stessi:

Diploma di Laurea,

Diploma Supplement,

Iscrizione all’Albo,

ID o Passaporto,

Compilare l’Application Form del Sistema sanitario in cui si vuol far

autenticare il titolo (documentazione che va compilata con dati anagrafici,

residenza, ecc).

Altri documenti da allegare sono solitamente presenti nelle linee guida per

compilare il Form, che nella maggior parte dei casi vengono scritte in un

inglese comprensibile.

63

3.5SBOCCHI PROFESSIONALI CON LAUREATRIENNALE DI PRIMO LIVELLO E LAUREA

SPECIALISTICA .

Abbiamo parlato dei vari modi che il candidato può avere a disposizione per

collocarsi nel mondo del lavoro . abbiamo parlato e illustrati le varie

metodiche che ci sono per intraprendere questa professione e come svolgerle

presso le strutture adeguate e con quali sistemi . ricordiamo a tutti che lo

studente una volta concluso il ciclo di studi è una persona qualifica abilitata a

sostenere più mansione nell’ambito radiologico con le sue molteplici funzioni

. lo studente che terminato il percorso di studi con la laurea triennale ha ambie

competenze in merito a materie e settori delicati della radiologia sia

tradizionale che interventistica . cercherò di spiegare brevemente quali ono gli

sbocchi che si possono avere con la laurea triennale in tecniche di radiologia

medica per immagini e radioterapia . le funzioni in un contesto lavorativo

sono associate a :

1. manutenzione e attivazione della strumentazione;

2. registrazione dei dati degli esami e redazione di rapporti diagnostici;

3. cura dei rapporti con il paziente;

4. gestione delle operazioni inerenti la sicurezza degli esami;

5. disposizione del paziente sul tavolo radiologico, tutelando la

radioprotezione del paziente e degli operatori; 64

6. gestione e aggiornamento delle cartelle cliniche;

7. gestione e trasmissione dell'immagine radiologica in riferimento alla

sicurezza informatica e alla privacy.

GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI SONO :

1.a. presso strutture pubbliche

1.b. private o Istituti di Ricerca in Diagnostica per immagini,

1.c. Neuroradiologia,

1.d. Medicina Nucleare,

1.e. Radioterapia e Fisica Sanitaria.

Possono inoltre esercitare la professione nell'industria che produce

elettromedicali dedicati alla radiodiagnostica, radioterapia, medicina

nucleare.

Mentre quando parliamo di sbocchi professionali con laurea specialistica le

occupazioni sono di natura ben diversa in quanto il corso di durata di due anni

ha un’impronta diversa dal precendete percorso di studi . I laureati in Scienze

delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche che hanno acquisito le

necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali

pertinenti alle professioni nell'ambito tecnico diagnostico e hanno

ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica,

alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze65

avanzate di tipo preventivo, diagnostico ed educativo in risposta ai problemi

prioritari di salute della popolazione in età pediatrica, adulta e geriatrica e ai

problemi di qualità dei servizi. In base alle conoscenze acquisite, sono in

grado di tenere conto, nella programmazione e gestione del personale dell'area

sanitaria, sia delle esigenze della collettività, sia dello sviluppo di nuovi

metodi di organizzazione del lavoro, sia dell'innovazione tecnologica ed

informatica, anche con riferimento alle forme di teleassistenza o di

teledidattica, sia della pianificazione ed organizzazione degli interventi

pedagogico- formativi nonché dell'omogeneizzazione degli standard operativi

a quelli della Unione Europea.

I laureati sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una

adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi

organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla

padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel

rispetto delle loro ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche

acquisite consentono loro anche di intervenire nei processi formativi e di

ricerca peculiari degli ambiti suddetti.

66

3.6OCCUPAZIONI AL DI FUORI DELL’AREATECNICO SANITARIA E MANAGERIALE “ NUOVE

FRONTIERE “

Abbiamo illustrato a grandi linee quali sono le varie tipologie di lavoro che un

tsrm può ricoprire . Abbiamo parlato a lungo di percentuali di calcoli di dati

di quello che il mercato offre a livello lavorativo , abbiamo illustrato i vari

sistemi che un tsrm ha per inserirsi nel mondo del lavoro , ma dobbiamo

spingerci più in la sia e intraprendere scenari completamente diversi .

Dobbiamo guardare oltre dallo stereotipo del vecchio e classico tecnico che

può lavorare solo in strutture private o in ospedali pubblici , oggi giorno ci

sono nuove frontiere nuove sfide che permettono anche se in fase

sperimentale e non del tutto avviata nuovi sbocchi nuove occupazioni al di

fuori dell’area tecnico sanitaria e manageriale . Le applicazioni della

radiologia iniziano ad avere un impatto anche in altri settori , in breve

possiamo osservare come si sta evolvendo il mercato del tecnico in quale

settore e con quali prospettive

1. RADIOLOGIA VETERINARIA

2. RADIOLOGIA APPLICATA ALL’INDUSTRIA

3. RADIOLOGIA APPLICATA ALLE BELLE ARTI E

ARCHEOLOGICI ( pareo radiologia )

67

4. RADIOLOGIA DOMICILIARE

La radiologia veterinaria potrebbe rappresentare una valida alternativa per

trovare un’occupazione per il tsrm . Oggi giorno con il progresso tecnico

scientifico e strumentale hanno portato ad associare una figura professionale

anche nel campo veterinario . Infatti ha avuto ed ha grande evoluzione, a tal

punto che in alcune strutture veterinarie, la tecnologia di diagnostica per

immagini è al pari della Radiologia Medica in ambito umano. Questo impone

all’operatore che utilizza queste apparecchiature conoscenze e abilità tecniche

e tecnologiche approfondite e che fanno parte del sapere del TSRM, per

questo sono sempre più numerose le opportunità professionali e lavorative per

tutti noi considerando che il medico radiologico non può svolgere tutto da

solo . Siccome la maggior parte degli esami vengono eseguiti con metodiche

di RNM di TC e IMMAGING RADIOGRAFICO le competenze del tsrm si

aggiungono a quelle del medico veterinario in quanto non è padrone

dell’attrezzatura e non deve per forza esercitare più professioni

contemporaneamente . Al nord iniziano a vedersi i primi centri veterinari che

utilizzano tale figura aiutano il medico oppure nei vari zoo e istituti di

ricerca .

RADIOLOGIA APPLICATA ALL’INDUSTRIA

Nell’arco degli ultimi decenni la medicina ha subito una straordinaria

evoluzione a seguito dell’introduzione di nuove tecnologie che hanno

rivoluzionato il modo di fare diagnosi e terapia. Da queste esigenze

L’evoluzione tecnologica che negli ultimi trent’anni sviluppo dell’ormai

imponente settore informatico, ha investito totalmente anche il mondo della68

radiologia medica rivoluzionando in maniera radicale tutte le sue procedure

operative. Cresce sempre più il numero di T.S.R.M che hanno scelto di

intraprendere un percorso di crescita professionale nell’industria, la quale ha

proposto e dato loro opportunità lavorative diverse quali: Application

Specialist, Product Specialist e Application Manager. Infatti rappresenta una

nuova frontiera per il TSRM inserirsi in questo ambiete lavorativo proprio per

la nuova disponibilità di collocazione e crescita professionale . possiamo

distinguere i campi di applicazione nel’industria in

PRODUCT SPECIALIST : Nelle industrie medicali viene sempre più

selezionata, ricercata e scelta la figura del T.S.R.M. come Product Specialist

(specialista di prodotto). Il Product Specialist svolge un ruolo molto

importante perché verifica e testa i nuovi prodotti, prima che gli stessi

arrivino ad essere installati in una diagnostica radiologica. Il suo compito è

quello di valutare le performance e l’affidabilità dei nuovi prodotti a livello

qualitativo; assicura che la documentazione del prodotto (manuali, istruzione

dell’uso ecc...) sia disponibile, chiara e aggiornata.

E’ compito del Product Specialist spiegare alle forze vendite le potenzialità

del nuovo prodotto e delle nuove release di SW per la corretta vendita sul

mercato.

APPLICATION SPECIALIST : noto anche come specialista applicativo , in

questa nuova figura professionale L’Application Specialist ha il compito di

programmare e gestire l’istruzione dei prodotti ai Clienti. La preparazione di

queste figure professionali avviene direttamente in Azienda, che seleziona

personale con conoscenze tecniche (per questo vengono selezionati sempre

più i T.S.R.M., perché unici conoscitori del mondo radiologico in tutte le sue

sfumature), capacità comunicative e spirito di sacrificio. Il compito

dell’Application Specialist diviene di fondamentale importanza nel momento

in cui l’apparecchiatura è stata fornita ed installata presso il Cliente (come

una sala diagnostica di radiologia) .69

“APPLICATION MANAGER” : ultima figura possibile e l’application

manager ovvero un naturale sviluppo sia di application manager e product

specialist , all’interno di un azienda La funzione è quella di “gestire “ e

“supportare” le figure degli Application Specialist e Product Specilist della

zona di competenza.

È un ruolo molto difficile perchè cambiano le relazioni: diminuiscono quelle

con i Clienti mentre aumentano quelle all’interno dell’Azienda.

Questa figura professionale diventa il punto di riferimento per gli Application

Specialist e Product Specilist; è necessaria una conoscenza profonda dei

prodotti e la capacità di trovare soluzioni in breve tempo ai problemi di un

team assegnato.

RADIOLOGIA NELLE BELLE ARTI E NEI REPERTI

ARCHEOLOGICI .

Oggi giorno le innumerevoli ricerche tecnico scientifiche sia nel campo

medico hanno portato all’applicazione di materiali e strutture sempre più

all’avanguardia fra le varie applicazioni c’e’ sicuramente l’innovazione di

studiare ed aprire nuove frontiere nel campo della radiologia convenzionale

forense e sperimentale . Dalla nascita dei raggi x dal capostipite roegtnen nel

lontano 1897 le tecniche radiologiche hanno avuto una maggiore applicazione

nel campo non solo medico ma anche scientifico . La nuova frontiera è

sicuramente lo studio di opere d’arte con le tecniche non invasive ai raggi x .

L’attività forse più nota riguarda però la PALEORADIOLOGIA ovvero lo

studio di reperti archeologici di tipo umano ( MUMMIE ) reperti ossei e

cinerari . Questi possono essere le nuove sfide e le nuove frontiere dove il

tsrm puo trovare una collocazion e reinventarsi mettendo a disposizione il suo

conoscere i lsuo sapere in quanto la maggior parte degli esami che vengono

effettuari su opere d’arte ( QUADRI VASI ECC ) e per quanto concerne lo70

studi di reperti sono tutti analizzati con metodiche non invasive di immaging

sia con utilizzo di RNM e TC . inizia a prendere forma questo tipo di sbocco

occupazionale in quanto già molte università in italia iniziano a effettuare

corsi di aggiornamento corsi di formazione e master per permettere a un tsrm

di svolgere correttamente questa funzione . in questo tema le varie università

come l’università di Firenze e di Trieste hanno indetto corsi di

perfezionamento infatti ill corso intende sviluppare capacità tecnico

professionali specialistiche nell’utilizzo delle tecnologie diagnostiche in

qualità e sicurezza per l’analisi dei reperti storici ed artistici. Quindi questo

ruolo potrebbe aumentare di gran lunga le aspettative di occupazione visto

l’ambiente saturo sia a livello privato che pubblico .

RADIOLOGIA DOMICILIARE

La radiologia domiciliare s’inserisce nel più ampio contesto della diagnostica

domiciliare dell’Ospedalizzazione a Domicilio (OAD), obiettivo della quale è

rilevare informazioni diagnostiche presso l’abitazione della persona (oltre a

quelli del Progetto che prevedono l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, si

effettuano indagini ecografici, elettroencefalografici, ECG, esami

ematochimici, etc…).

Tra i molteplici obiettivi prevede quello di:

ridurre il tasso di ospedalizzazione;

reinserire precocemente il malato, specialmente anziano, nel suo

contesto sociale e familiare dopo il ricovero in ospedale;

migliorare le prestazioni ai malati cronici e a quelli in fase terminale;

71

innescare metodologie di intervento sanitario integrato ed unificato.

Il primo passo da fare per un progetto di radiologia domiciliare è lo sviluppo

accurato di un “business plan”, cioè uno studio-analisi di fattibilità in grado

di fornire una serie di dati revisionali di natura economico-aziendale, sui quali

tracciare linee guida per la costituzione dell’attività. In questo documento è

bene riportare l’entità della domanda (numero esami potenziali/anno), il tipo

di territorio (metropolitano, montagna, aree vaste di campagna, …), la

presenza di competirors che offrono lo stesso servizio, il capitale economico

necessario e soprattutto il punto di pareggio entrate/uscite (quante

radiografie/anno compensano le spese annue?). Più dettagliato è il business

plan, più è preciso il quadro previsionale che si riesce a offrire al TSRM e a

eventuali partners coinvolti nel progetto, siano essi finanziatori o soci.

Dai dati ricavati da un ultimo preventivo in nostro possesso e risalente a

marzo 2015, il capitale da investire per un’apparecchiatura nuova (compreso

di IVA, garanzia e assistenza) è così suddiviso:

per un tubo radiogeno con supporto, alimentatore, 2 cassette ai fosfori:

16.500 euro circa;

sistema di lettura CR, compreso di computer e software dedicato: 25.000

euro circa;

allestimento automobile: 1.500 euro circa;

sistema telefonico e di trasmissione a distanza delle radiografie: 350

euro/anno.

L’associazione professionale è la forma da preferire perché non richiede

l’iscrizione presso il Registro delle Imprese e, soprattutto, ripartisce le

responsabilità in capo ai singoli liberi professionisti associati e non ad un

rappresentante della società. A tal proposito, se è pur vero che un simile

progetto di radiologia domiciliare può essere sviluppato da un solo TSRM,

l’ideale è essere in due (o più). Questo permette di garantire la continuità del

servizio e una migliore ripartizione del carico di lavoro.72

L’associazione professionale si costituisce con un “atto costitutivo” che il

commercialista registrerà presso l’Agenzia delle Entrate competente per

territorio, ottenendo la Partita IVA.

Per quanto attiene al trattamento fiscale, il reddito prodotto è tassato ai fini

Irpef in capo ai singoli soci. Sull’associazione grava anche l’Irap (imposta

regionale sulle attività produttive). L’ammontare di Irpef, Irap e il pagamento

del trattamento previdenziale ammonta complessivamente a poco meno della

metà delle entrate.

È poi la volta dell’Esperto Qualificato, meglio se anche Fisico Medico (così

sarà la stessa persona che si occuperà anche dei controlli di qualità), al quale

dovrete chiedere di espletare l’istruttoria tecnica per gli opportuni

adempimenti legislativi:

stesura di una relazione dettagliata sull’attività radiologica, redatta dal

medico radiologo responsabile di impianto;

benestare al progetto e relativa relazione di cui all’art. 61 comma 2 del D.

Lgs. 230/95, a cura dello stesso Esperto Qualificato;

invio entro 30 giorni prima dell’inizio della detenzione dell’apparecchio

radiologico, della “comunicazione preventiva di pratica”, alle amministrazioni

di cui all’art. 22 del D.Lgs. 230/95, firmata anche dall’esercente.

Ottemperati gli aspetti economici e normativi, occorrerà proporre il servizio a

strutture pubbliche e private, ad associazioni, cooperative, medici di base e

specialisti potenzialmente interessati alla vostra offerta di servizi, istituti di

ricovero e cura per anziani e lungo degenze. Molto interessante potrebbe

essere affiancare coloro che si occupano di assistenza domiciliare integrata.

Concludendo, nonostante le numerose soddisfazioni in termini di rapporti

umani, la radiologia domiciliare così intesa, ha dei grandi rischi d’impresa.

Basterebbe avere il dato del relativo punto di pareggio tra radiografie/anno e

spese annue per rendersi conto della fattibilità o meno del progetto. Di sicuro

73

è difficile immaginare la presenza contemporanea di più servizi simili per una

stessa provincia di medie dimensioni 16.

CONCLUSIONI

Dai tanti temi trattati in questo lavoro, si comprende come l'accesso al

lavoro per i TSRM sia sempre più difficile. La crisi occupazionale ha infatti

colpito la professione dei tecnici di radiologia sia per l'esubero formativo

degli anni 2007-2011, sia perché essendo una professione in un certo senso

dipendente dalla tecnologia, più di tutte ha subito la crisi finanziaria e il

blocco di assunzioni e pensionamenti. Infatti, la diagnostica per immagini

ha bisogno di apparecchiature molto costose. Quindi, a differenza di altri

16 Antonio Pio Russo, Luigi De Bonis

http://consultatsrm.altervista.org/acquisto-di-apparecchiature-radiologiche-radiologia-domiciliare-quesito-2/?doing_wp_cron=1458823550.0696799755096435546875

74

professionisti come gli infermieri o i terapisti della riabilitazione, era logico

aspettarsi tanti disoccupati. Inoltre, è poi cambiato molto anche l'accesso al

mondo del lavoro: ai sempre meno classici concorsi nel pubblico impiego,

sono nate forme flessibili e precarie come Garanzia Giovani e i lavoratori

autonomi a partita IVA, molto penalizzati soprattutto per quanto riguarda i

guadagni economici. Sul versante delle nuove opportunità lavorative,

spicca l'ambito della Radiologia domiciliare quale forma di integrazione

all'Assistenza Domiciliare Integrata. E qui si evince un altro limite della

professione: il D.Lgs. 187/2000 che demanda al TSRM solo gli aspetti

pratici, quando invece nella prassi quotidiana gli attori dell'area radiologica

(medico radiologo, TSRM e fisico sanitario) hanno la stessa dignità e

impegno lavorativi. Andando verso una conclusione, si può certamente dire

che negli ultimi anni il contenimento dell'esubero formativo ha riacceso le

speranze per un ritorno dell'occupazione che, purtroppo, non sarà

disponibile a breve termine ma bensì tra 5-10 anni. Cioè il tempo

necessario alla ripresa del turn-over degli attuali colleghi TSRM prossimi

alla pensione. Quanto detto vale per la domanda di lavoro. Invece, per

quanto concerne l'offerta di lavoro, finiti i tempi di acquisti capillari di

grandi apparecchiature come TC ed RM, non rimane altro che sperare nelle

teleradiologia. Per far questo, occorre aspettare il decreto legislativo

italiano che recepirà la nuova Direttiva Europea 59/2013 sulla

radioprotezione. Se essa conferirà più autonomia al TSRM, così come

avviene in tutta l'Europa del nord, allora si potrebbero aprire nuovi scenari

occupazionali.

Spero infine che i dati riportati in questo lavoro permettano anche

un'operazione di orientamento nei confronti di quanti coloro si apprestano a

scegliere una professione sanitaria. La consapevolezza di tutti i fattori qui

descritti non è immediata e soprattutto non è immediatamente disponibile.

Se infatti i dati Almlaurea attestano un rapido calo dell'occupazione per i

75

TSRM, solo un tecnico di radiologia può descrivere anche quali sono le

future chance.

RINGRAZIAMENTI

Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura con

suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se

a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto in questo lavoro.

Ringrazio anzitutto la dottoressa Rosanna Gioacchini relatore di questa tesi

di laurea magistrale che con enorme sacrificio ha scelto di seguirmi sapendo

rischi e pericoli facendomi terminare questo percorso di studi durato due

76

anni . Senza il suo supporto e la sua guida sapiente questa tesi non

esisterebbe .

Ringrazio la dottoressa Tiziana Mantovano che mi ha seguito in questi ultimi

mesi di corso con le sua passione permettendomi di sostenere gli ultimi esami

avendo sempre una parola di conforto anche nei momenti più difficili .

Un ringraziamento particolare va ai colleghi ed agli amici che mi hanno

incoraggiato e che ho conosciuti in questi due anni di corso qui a Latina che

porterò sempre con me nel mio cuore fra gioie e dolori fra corse in treno ,

corse in autobus e ritrovando vecchi amici del corso di laurea triennale che

non ho mai dimenticato e porto sempre nel mio cuore.

Vorrei infine ringraziare le persone a me più care: i miei amici, la mia

famiglia ed infine la mia fidanzata che nonostante tutto mi hanno sempre

incoraggiato a non smettere di perseguire gli obbiettivi che una persona si

prefigge di raggiungere nel corso di una vita che possa essere lo studio il

lavoro.

Un ringraziamento personale lo devo fare a me stesso , per tutti i sacrifici

che ho fatto per raggiungere quest’obbiettivo , tutti i sacrifici che ho fatto

nell’arco di due anni per portare a termine questo percorso .

Alla fine il lavoro paga … sempre !!!

BIBLIOGRAFIA

I. MATTEO PIO NATALE ET AL., I TEST PER CONCORSI PERI TSRM, EDISES EDITORE, 2014.

II. L’ARTICOLO 24 DEL DECRETO LEGGE 6 DICEMBRE 2011 N.201,CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 22DICEMBRE 2011, N.214, HA COME OGGETTO ESCLUSIVO LARIFORMA DELLE PENSIONI IDEATA DALL’ALLORA MINISTRODEL WELFARE, ELSA FORNERO.

77

III. FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM-SIRM, ATTIVITÀRADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE E TSRM, 10.02.2010.

IV. -FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, ATTIVITÀRADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE, NOTA DEL 21.01.2015- FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, TC CONE BEAM,CIRCOLARE N.8/2014

V. GERARDO RICCIARDI, MICHELE PIO DI LEO, MATTEOORLANDO, INDAGINE SUI TSRM A PARTITA IVA, 2015.

VI. FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, NOMENCLATORETARIFFARIO MINIMO NAZIONALE, APPROVATO DALCONSIGLIO NAZIONALE IN DATA 18/19 MARZO 2005.

VII. ART. 69 BIS DEL D.LGS. N. 276/2003.

VIII. COMMA 1. LE PRESTAZIONI LAVORATIVE RESE DA PERSONATITOLARE DI POSIZIONE FISCALE AI FINI DELL’IVA(IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO) SONO CONSIDERATE,SALVO CHE SIA FORNITA PROVA CONTRARIA DA PARTE DELCOMMITTENTE, RAPPORTI DI COLLABORAZIONECOORDINATA E CONTINUATIVA, QUALORA RICORRANOALMENO DUE DEI SEGUENTI PRESUPPOSTI:

IX. CHE LA COLLABORAZIONE CON IL MEDESIMOCOMMITTENTE ABBIA UNA DURATACOMPLESSIVA SUPERIORE A OTTO MESI ANNUI PER DUEANNI CONSECUTIVI;

X. B) CHE IL CORRISPETTIVO DERIVANTE DA TALECOLLABORAZIONE, ANCHE SE FATTURATO A PIÙ SOGGETTIRICONDUCIBILI AL MEDESIMO CENTRO D’IMPUTAZIONE DIINTERESSI, COSTITUISCA PIÙ DELL’80 PER CENTO DEICORRISPETTIVI ANNUI COMPLESSIVAMENTE PERCEPITIDAL COLLABORATORE NELL’ARCO DI DUE ANNI SOLARICONSECUTIVI;

XI. C) CHE IL COLLABORATORE DISPONGA DI UNA POSTAZIONEFISSA DI LAVORO PRESSO UNA DELLE SEDI DELCOMMITTENTE.

78

XII. COMMA 2. LA PRESUNZIONE DI CUI AL COMMA 1 NON OPERAQUALORA LA PRESTAZIONE LAVORATIVA PRESENTI ISEGUENTI REQUISITI:

XIII. A) SIA CONNOTATA DA COMPETENZE TEORICHE DI GRADOELEVATO ACQUISITE ATTRAVERSO SIGNIFICATIVI CORSIFORMATIVI, OVVERO DA CAPACITÀ TECNICO-PRATICHEACQUISITE ATTRAVERSO RILEVANTI ESPERIENZEMATURATE NELL’ESERCIZIO CONCRETO DI ATTIVITÀ;

XIV. B) SIA SVOLTA DA SOGGETTO TITOLARE DI UN REDDITOANNUO DA LAVORO AUTONOMO NON INFERIORE A 1,25VOLTE IL LIVELLO MINIMO IMPONIBILE AI FINI DELVERSAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI DI CUIALL’ARTICOLO 1, COMMA 3, DELLA LEGGE 2 AGOSTO 1990, N.233.

XV. COMMA 3. LA PRESUNZIONE DI CUI AL COMMA 1 NON OPERAALTRESÌ CON RIFERIMENTO ALLE PRESTAZIONILAVORATIVE SVOLTE NELL’ESERCIZIO DI ATTIVITÀPROFESSIONALI PER LE QUALI L’ORDINAMENTO RICHIEDEL’ISCRIZIONE AD UN ORDINE PROFESSIONALE, OVVERO ADAPPOSITI REGISTRI, ALBI, RUOLI O ELENCHIPROFESSIONALI QUALIFICATI E DETTA SPECIFICI REQUISITIE CONDIZIONI.

XVI. CLAUDIO ATTINÀ, STATO OCCUPAZIONALE AL 2014,FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM 2015.

XVII. AI SENSI DELL’ART.4, D.LGS. 230/1995.

XVIII. ART. 69 BIS DEL D.LGS. N. 276/2003, COMMA 1. LEPRESTAZIONI LAVORATIVE RESE DA PERSONA TITOLARE DIPOSIZIONE FISCALE AI FINI DELL’IVA (IMPOSTA SULVALORE AGGIUNTO) SONO CONSIDERATE, SALVO CHE SIAFORNITA PROVA CONTRARIA DA PARTE DEL COMMITTENTE,RAPPORTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA ECONTINUATIVA, QUALORA RICORRANO ALMENO DUE DEISEGUENTI PRESUPPOSTI:

XIX. A) CHE LA COLLABORAZIONE CON IL MEDESIMOCOMMITTENTE ABBIA UNA DURATA

79

COMPLESSIVA SUPERIORE A OTTO MESI ANNUI PER DUEANNI CONSECUTIVI;

XX. L’ARTICOLO 24 DEL DECRETO LEGGE 6 DICEMBRE 2011 N.201,CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 22DICEMBRE 2011, N.214, HA COME OGGETTO ESCLUSIVO LARIFORMA DELLE PENSIONI IDEATA DALL’ALLORA MINISTRODEL WELFARE, ELSA FORNERO.

XXI. FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM-SIRM, ATTIVITÀRADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE E TSRM, 10.02.2010.

XXII. -FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, ATTIVITÀRADIODIAGNOSTICA COMPLEMENTARE, NOTA DEL 21.01.2015

- FEDERAZIONE NAZIONALE TSRM, TC CONE BEAM,CIRCOLARE N.8/2014

XXIII. ANTONIO PIO RUSSO, LUIGI DE BONIS .

SITOLOGIA

I. HTTP://WWW.TSRM.ORG/INDEX.PHP/ATTO-

NOTIZIA/

II. HTTP://CONSULTATSRM.ALTERVISTA.ORG/WP-

CONTENT/UPLOADS/2015/07/CONSIDERAZIONI-

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80

III. HTTP://CONSULTATSRM.ALTERVISTA.ORG/ACQUISTO-DI-APPARECCHIATURE-RADIOLOGICHE-RADIOLOGIA-DOMICILIARE-QUESITO-2/?DOING_WP_CRON=1458823550.0696799755096435546875

IV. HTTP://WWW.ALMALUAREA.IT

V. HTTP://CONTRATTI DI LAVORO. IT

VI. HTTP://WWW.AOTS.SANITA.FVG.IT/AOTS/INFOCMS/REPOSITPUBBL/TABLE29/173/ALLEGATI/PALEORADIOLOGIA.PDF

VII. HTTP://WWW.TSRM.ORG/WP-CONTENT/UPLOADS/2016/01/PIEGHEVOLE-PALEORADIOLOGIA-15-16.PDF .

VIII. HTTPS://IT.WIKIPEDIA.ORG/WIKI/TECNICO_SANITARIO_DI_RADIOLOGIA_MEDICA

81