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Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Anno Accademico 2012/2013 Colture Erbacee Nutraceutiche (6 CFU) Relazione L'aglio come alimento funzionale e materia prima per la produzione di composti nutraceutici Valentina Orlando

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Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

Anno Accademico 2012/2013

Colture Erbacee Nutraceutiche (6 CFU)

Relazione

L'aglio come alimento funzionale e materia prima per la produzione

di composti nutraceutici

Valentina Orlando

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L'AGLIO COME ALIMENTO FUNZIONALE E MATERIA PRIMA PER LA

PRODUZIONE DI COMPOSTI NUTRACEUTICI

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)

Regno: Plantae

Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)

Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)

Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante

con fiori)

Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)

Sottoclasse: Liliidae

Ordine: Liliales

Famiglia: Liliaceae

Genere: Allium

1.ORIGINE E STORIA

L’aglio è una pianta originaria dell’Asia centrale oggi coltivata in tutto il mondo. Questa

coltura è stata apprezzata fin dall’antichità sia come alimento per insaporire i cibi sia come

pianta medicinale.

La prima citazione certa si trova in un papiro egiziano, il Codex Ebers risalente al 1550 a.C.,

contenente centinaia di ricette terapeutiche; l’aglio è citato in una ventina di queste ricette

come rimedio contro il mal di testa, le punture degli insetti e come antidolorifico. Nell’antico

Egitto veniva dato agli schiavi addetti alla costruzione delle piramidi e ad altri lavori pesanti

per aumentarne la resistenza fisica.

Più tardi anche i greci e i romani lo utilizzarono come rimedio contro le malattie infettive e

come vermifugo.

L’aglio viene anche citato da Galeno e Dioscoride come antidoto contro il morso dei serpenti,

teoria ripresa poi da Virgilio nel II Idillio delle Bucoliche.

Le prime prove su base scientifica risalgono al 1858, quando il chimico francese Louis

Pasteur dimostrò scientificamente le proprietà antibiotiche dell’aglio. Successivamente, nel

1932 Albert Schweitzer lo usò in Africa come rimedio contro la dissenteria e per combattere

diverse malattie epidemiche come tifo, difterite, tubercolosi e colera.

Più recentemente in Cina, dove l’uso dell’aglio risale ad almeno 3000 anni fa, sono stati

condotti studi epidemiologici dai quali risulta una significativa diminuzione del rischio di

cancro allo stomaco proporzionale all’aumento del consumo di aglio [1].

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2. DIFFUSIONE DELLA COLTIVAZIONE

2.1 SUPERFICI E PRODUZIONE DI AGLIO NEL MONDO: la produzione mondiale di

aglio è concentrata nei paesi asiatici con al primo posto la Cina, seguita dall’India.

Paese Superficie coltivata

(ha)

Produzione (t)

Rese (hg/ha)

Cina 804144 18548669 230664

India 164860 833970 50587

Bangladesh 37055 164392 44364

Birmania 28244 200731 71070

Federazione Russa 26800 213480 79657

Repubblica di Corea (Corea del Sud) 22414 271560 121156

Ucraina 19500 157400 80718

Etiopia 15361 179658 116957

Spagna 14850 136561 91960

Argentina 14392 129494 89976

Romania 12803 67215 52499

Thailandia 10836 68108 62853

Algeria 10570 64490 61012

Brasile 10450 104124 99640

Egitto 9674 244626 252870

Turchia 9510 76936 80900

USA 9250 170190 183989

Repubblica Democratica Popolare di Corea (Corea del Nord)

8712 104026 119405

Serbia 7867 22309 28358

Iran 7656 69470 90739

Pakistan 6856 57229 83473

Peru 6360 62962 98997

Sudan 6000 27273 45455

Nepal 5381 39482 73373

Messico 4909 47429 96616

Cuba 4679 33779 72193

Repubblica Araba di Siria 4004 36352 90789

Bielorussia 3592 44163 122948

Italia 3185 29655 93108

Tabella 1: Superfici e produzione di aglio nel mondo

Fonte: FAO, anno 2010

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2.2 SUPERFICI E PRODUZIONI IN EUROPA. In Europa il principale Paese produttore di

aglio è la Spagna seguita dalla Romania e dall’Italia. Le migliori rese, come possiamo

osservare nella tabella 2, si hanno in Italia:

Area of

production

(1000 ha)

Harvested

production

(1000 t)

Yields

(100 kg/ha)

Bulgaria 0.4 2.26 56.5

Czech Republic 0.067 0.222 33.13

Greece 1.108 9.477 85.53

Spain 14.85 136.561 91.96

France 2.65 19.695 74.32

Italy 3.185 29.655 93.11

Lituania 0.4 1.4 35

Hungary 0.641 3.124 48.74

Malta 0.064 0.516 80.63

Austria 0.045 0.308 68.44

Romania 6.75 34.801 51.56

Slovakia 0.022 0.130 46.82

Finland 0.012 0.017 14.17

Former Yugoslav Rrepublic of

Macedonia

0.986 5.015 50.86

Bosnia and Herzegovina 1.6 6.3 39.38

Tabella 2: Superfici, produzione e rese di aglio nei principali Paesi produttori.

Fonte: Eurostat, anno 2010.

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2.3 SUPERFICI E PRODUZIONI IN ITALIA. Nel nostro Paese le regioni maggiori

produttrici di aglio sono: Campania, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia.

Tabella 3: Superficie (ettari) e produzione (quintali): aglio e scalogno. Dettaglio per regione.

Fonte: Istat - Istituto Nazionale di Statistica, anno 2012.

In Calabria le coltivazioni di aglio interessano una superficie di 9 ha:

Province Calabria Superficie

(ha)

Produzione raccolta

(q)

Rese

(q/ha)

Cosenza 2 180 90

Catanzaro 7 705 100.71

Reggio di Calabria - - -

Crotone - - -

Vibo Valentia - - -

TOTALE CALABRIA 9 885 98.33

Tabella 4: Superficie (ettari) e produzione (quintali): aglio e scalogno. Dettaglio per Provincia - Anno 2012

Fonte: Istat - Istituto Nazionale di Statistica.

Regioni Superficie

(ha)

Produzione raccolta

(q)

Rese

(q/ha)

Piemonte 77 8645 112.27

Valle d’Aosta - - -

Lombardia 21 2400 114.29

Liguria 172 2250 13.08

Trentino-Alto Adige - - -

Bolzano - - -

Trento - - -

Veneto 344 34647 100.72

Friuli-Venezia Giulia - - -

Emilia-Romagna 572 68183 119.20

Toscana 39 3390 86.92

Umbria - - -

Marche 17 1060 62.35

Lazio 55 15350 279.09

Abruzzo 20 1100 55

Molise 50 5000 100

Campania 1056 96864 91.73

Puglia 339 23610 69.65

Basilicata - - -

Calabria 9 885 98.33

Sicilia 285 16200 56.84

Sardegna 178 8686 48.80

ITALIA 3234 288270 89.14

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3. CARATTERISTICHE BOTANICHE

L’aglio è una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle

Liliacee. Esistono numerose specie di aglio, le più note e coltivate sono:

Allium Sativum (la più diffusa), Allium Vineale, Allium Fragans, Allium

Ursinum e Allium Oreaceum.

L’apparato radicale dell’aglio è di tipo fascicolato e poco profondo, non

va oltre i 30 cm di profondità.

Il fusto, chiamato disco o girello, è cilindrico e può raggiungere i 70-80

cm di altezza.

Le foglie sono basali, si sviluppano avvolgendosi l’una all’altra e

avvolgendo anche il fusto, hanno una forma lineare che termina con una

punta e possono raggiungere una lunghezza di 80 cm.

I fiori, che si formano solo in alcune varietà, sono riuniti in infiorescenze

a ombrella portate da lunghi steli fiorali. L’infiorescenza inizialmente è

racchiusa da una brattea detta “spata” che successivamente si apre da un

lato evidenziando i fiori portati da corti peduncoli. I fiori, in numero

variabile, sono bianchi, rosei o porporini, spesso frammisti a bulbilli

derivanti dalla metamorfosi di gemme fiorali. Ogni fiore presenta 6

tepali, persistenti nel frutto, 6 stami e un ovario triloculare, uno stilo diritto e filiforme e uno

stigma intero.

Il frutto è una capsula che raramente contiene semi, poiché i fiori spesso non si aprono e

abortiscono precocemente.

I veri organi di propagazione sono i bulbilli o “spicchi”

avvolti da una tunica che può essere di colore bianco,

rosa o rossa secondo la varietà. Questi, a gruppi di 5-20,

formano il bulbo (o capo o testa), un organo sotterraneo,

avvolto da una serie di foglie dette “tuniche sterili”, con

funzione protettiva.

I bulbilli sono gemme che si sviluppano all’ascella delle

foglie più interne del bulbo e appena raccolti non sono in

grado di germinare poiché richiedono un periodo di dormienza.

Per prolungare questo periodo è necessario conservarli a una temperatura di 0°C oppure a

valori superiori a 18°C, mentre per abbreviarlo, occorre conservarli a 5-10°C [a].

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4. TECNICA COLTURALE

L’aglio è una pianta perenne ma coltivata come annuale, nonostante non necessiti di

lavorazioni profonde è considerata una pianta da rinnovo. I lavori colturali prevedono

un’aratura, che normalmente viene effettuata ad una profondità di 25-30 cm, seguita da una

erpicatura o da una fresatura. Avendo un apparato radicale superficiale, le lavorazioni del

terreno devono essere effettuate con molta attenzione per evitare di danneggiare le radici.

Nell’avvicendamento colturale segue spesso il grano e non deve essere preceduto da cipolla,

carota e altre colture ortive; per ridurre gli attacchi di nematodi e l’insorgenza di malattie

fungine, non deve tornare sullo stesso appezzamento di terreno per almeno 4-5 anni. I bulbilli

vanno interrati ad una profondità di circa 4-5 cm a una distanza di 10-15 cm sulla fila e di 30-

50 cm tra le file. La messa a dimora può essere manuale, in questo caso i vanno sistemati con

l’apice rivolto verso l’alto, o meccanica. La semina si effettua generalmente in ottobre-

novembre, ma in alcune zone può spingersi fino alla fine di febbraio-inizio di marzo.

L'aglio si adatta bene a tutti i tipi di terreno ma predilige quelli sciolti, dotati di buona fertilità,

e con struttura e tessitura in grado di garantire un rapido smaltimento delle acque piovane. Per

quanto riguarda le esigenze termiche questa coltura è resistente al freddo (può sopportare fino

a -15°C) ma trova le migliori condizioni nei climi temperati e caldi, in quanto la formazione

dei bulbilli inizia e si completa solo se la temperatura è sufficientemente alta (10-15°C).

La concimazione è esclusivamente minerale in quanto quella organica può essere dannosa

(può provocare marciume radicale), di conseguenza si consiglia di effettuare una

concimazione organica nella coltura precedente. Il fosforo e il potassio devono essere

somministrati durante la preparazione del terreno, mentre l’azoto va distribuito in copertura,

in due interventi [a].

Con una produzione di bulbi di 1t/ha le asportazioni della coltura sono pari a circa 15 kg di

azoto, 1,5 kg di fosforo, 3 kg [b].

In genere l’aglio non necessita di interventi irrigui poiché le piogge sono sufficienti per

soddisfare le esigenze della pianta. Ha bisogno di irrigazione solo in caso di prolungata

siccità.

Gli steli fiorali devono essere tagliati prima che sboccino per evitare che la pianta utilizzi per

la fioritura le riserve contenute nel bulbo.

La raccolta viene effettuata quando le foglie ingialliscono e seccano estirpando le piante e

lasciandole sul terreno ad essiccare al sole per circa una settimana [a].

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5. COMPOSTI DI INTERESSE NUTRACEUTICO E LORO EFFETTI SULLA

SALUTE UMANA

La parte della pianta utilizzata è il bulbo, ricca fonte di diversi fitonutrienti che conferiscono

all’aglio un’importante azione farmacologica. Questa importante attività è dovuta alla

presenza di tiosulfinati, composti volatili a base di zolfo responsabili anche del caratteristico

sapore e odore pungente di questa pianta [1].

I principi attivi sono:

Alliina;

Allicina, garlina, composti solforati di allile, glucosidi solforati, acido nicotinico,

vitamine A, B e C, zuccheri, mucillagini, fitosterine, enzimi (allinasi), sodio, zolfo,

selenio, ferro, zinco, manganese, boro, rame, silice e calcio [1, c].

L’alliina (S-allilcisteina solfossido, aminoacido contenente zolfo), sostanza inattiva e inodore,

è contenuta nei bulbi freschi. Questa viene convertita (per idrolisi) nella sostanza attiva

allicina (estere allilico dell’acido alliltiosolfonico), ad opera dell’enzima alliinasi che viene

liberato dai vacuoli che lo contengono quando si danneggiano meccanicamente i tessuti dei

bulbi (come quando l'aglio fresco viene tagliato, schiacciato o masticato). L’allicina è una

molecola instabile responsabile del caratteristico odore dell’aglio [d].

Dall’allicina derivano diversi composti come ajoene, vinilditiine, bisolfuro di allile, trisolfuro

di allile, tetrasolfuro di allile e bisolfuro di allilpropile.

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L’aglio, grazie alla presenza di questi composti, ha diversi effetti sulla salute umana [2,c]:

Effetti sul sistema cardiocircolatorio:

Azione fluidificante del sangue: l’aglio è in grado di inibire il Platelets

Activating Factor (PAF, coinvolto nell’aggregazione delle piastrine). Questa

azione è importante poiché riduce la capacità delle piastrine di raggrupparsi tra

loro e di formare dei coaguli e quindi il rischio di formazione di trombi

all’interno dei vasi sanguigni. Questa attività è soprattutto dovuta all’allicina e

ajoene.

Riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue (attività

ipocolesterolemizzante e ipolipidemizzante). L’assunzione di aglio riduce i

livelli di colesterolo ematico quando questo supera i 250 mg/dl grazie

all’azione inibitoria che esso svolge sugli enzimi che favoriscono la

produzione di colesterolo. Riduce così il rischio di incorrere in patologie come

l’aterosclerosi, caratterizzata dall’accumulo di sostanze grasse sulle pareti

interne delle arterie.

Riduzione della pressione arteriosa. L’eccessiva pressione all’interno delle

arterie rende le pareti, di questi vasi sanguigni, spesse e rigide. Questa

sintomatologia è nota con il termine di arteriosclerosi. L'aglio, grazie al suo

contenuto di composti solforati, rilassa le pareti dei vasi per azione diretta sulla

muscolatura (azione vasodilatatoria).

Riduzione degli zuccheri nel sangue (ipoglicemizzante). L’aglio abbassa il livello di

glicemia nel sangue e quindi potrebbe essere utilizzato come coadiuvante nel

trattamento contro il diabete con conseguente riduzione della dose di insulina

giornaliera.

Antibatterico. Questa azione può essere sia batteriostatica, cioè capace di danneggiare

i batteri ma non di ucciderli, sia battericida, cioè capace di distruggere i germi con cui

viene a contatto ed è prevalentemente svolta sui batteri gram+. Antifungino,

soprattutto sui funghi che infettano lo strato superficiale della cute. Antivirale. Queste

tre attività sono dovute principalmente alla presenza di allicina e dei suoi derivati.

Grazie a queste sue proprietà antibiotiche, l’aglio può risultare benefico nel caso di

raffreddori, influenze e altre malattie batteriche o virali. È utile anche nel caso di

patologie bronchiali grazie alla presenza del disolfuro di allile, un potente battericida

che dopo l’ingestione dell’aglio viene eliminato per via respiratoria, andando così ad

agire sulla mucosa bronchiale, associando all’attività battericida una azione

espettorante e antiasmatica.

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Proprietà antinfiammatorie. L'aglio inibisce la "cascata dell'acido arachidonico" in

diversi punti e la sintesi delle prostaglandine (PG, importanti mediatori chimici

dell’infiammazione) bloccando il sistema della risposta infiammatoria [b].

Immunostimolante, cioè è in grado di rafforzare il sistema immunitario

dell’organismo. L’aglio agisce aumentando l’attività dei linfociti e la generazione

degli anticorpi, inoltre migliora sia la prontezza che l’efficacia della risposta

immunitaria quando il corpo entra in contatto con agenti patogeni;

Proprietà antiossidanti. Grazie al contenuto di solfuri, selenio, vitamina B e C, l’aglio

previene l’ossidazione e lo sviluppo dei radicali liberi, molecole instabili ed altamente

reattive perché possiedono elettroni non accoppiati, che intervengono nei processi di

invecchiamento e nelle malattie perché provocano modificazioni di diverse

biomolecole, quali DNA, proteine e lipidi. In questo modo si danneggiano le cellule e

di conseguenza i tessuti. I danni provocati dai radicali liberi sono coinvolti in molte

patologie degenerative, come: aterosclerosi, artriti e malattie infiammatorie, cataratta,

diabete, ischemia, tumori, sclerosi multipla, invecchiamento cellulare, morbo di

Parkinson;

Effetti contro il tabagismo. L’aglio grazie alle sue numerose proprietà può essere un

efficace aiuto nella lotta contro il tabagismo che, sicuramente, è la principale causa di

diverse patologie e di morte nei paesi ricchi. Questo non riguarda soltanto chi usa

direttamente il tabacco ma anche i fumatori passivi, esposti involontariamente al fumo

di sigarette altrui. L’aglio è utile grazie alle sue proprietà antiossidanti poiché il fumo,

sia attivo che passivo, scatena i radicali liberi che sono causa di diversi danni come

l’invecchiamento precoce. Inoltre il consumo di tabacco rende il sangue più denso e

quindi i fumatori hanno maggiori rischi di incorrere in malattie che interessano

l’apparato cardiocircolatorio come arteriosclerosi e ipertensione e, come in precedenza

detto, una delle principali azioni dell’aglio è quella di fluidificare il sangue.

L’aglio, inoltre, protegge l’apparato respiratorio da virus e batteri, fluidifica il muco e

ha un’azione espettorante, quindi pulisce i bronchi e i polmoni.

Proprietà antitumorali, grazie alla presenza di ajoene e disolfuri. Recenti studi

scientifici hanno indagato sull’associazione tra nutrizione e l’insorgenza del cancro, i

risultati confermano che l’aglio protegge dal cancro il tratto gastrointestinale. Alcune

ricerche mediche hanno rivolto l’attenzione su particolari virus che potrebbero essere

responsabili di alcune forme tumorali: a questo proposito è significativo lo studio

condotto in Cina, nella zona di Cangshan, dove la percentuale di neoplasie gastriche e

intestinali è nettamente minore rispetto al resto del paese. Nel corso delle ricerche

effettuate si è evidenziata la presenza di un batterio, Helicobacter pylori, nello

stomaco di tutti i soggetti colpiti da tumore: lo stesso batterio non era presente nello

stomaco dei soggetti sani. Il legame tra il batterio e il tumore non è stato totalmente

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dimostrato, tuttavia è interessante notare che in questa zona particolare della Cina,

dove la percentuale dei tumori è più bassa, si fa un larghissimo consumo di aglio, che

è in grado di uccidere il batterio in questione. A parte il possibile legame tra

Helicobacter pylori e il tumore allo stomaco, in molti studi è stato dimostrato il

legame tra il consumo di aglio e la diminuzione del rischio di contrarre neoplasie

gastriche. Le possibili spiegazioni sono molteplici, ad esempio, studi epidemiologici

condotti in Florida hanno dimostrato che l’aglio è in grado di aumentare il numero di

una classe di linfociti denominati “killer”, che distruggono le cellule degenerate,

quindi proteggono dalle neoplasie.

Le proprietà antitumorali dell’aglio sono quindi legate alle sue azioni antibiotiche,

immunostimolanti e antiossidanti.

Azione di protezione sul cervello:

Ictus cerebrale. Questo termine è utilizzato per indicare un problema di

circolazione sanguigna a livello cerebrale, che nella maggior parte dei casi si

verifica quando le arterie carotidee vengono otturate da un trombo, un embolo

o dallo stesso materiale causa di altre patologie come l’aterosclerosi, ovvero il

colesterolo. L’ictus si manifesta con una perdita di coscienza o un

offuscamento della razionalità, spesso preceduti da problemi di deambulazione

con difficoltà a muovere un arto o una parte del volto (angolo della bocca

pendente), disturbi di vista o nell’articolazione della parola. La riduzione o

completa interruzione del flusso sanguigno, e quindi di ossigeno, causa

un’ischemia e compromissione delle funzioni nervose del tessuto interessato.

Se la circolazione sanguigna non viene rapidamente ripristinata il tessuto

cerebrale non irrorato muore.

I fattori che possono aumentare il rischio d’ictus sono diversi, alcuni sono:

ipertensione, iperlipidemia, ipercolesterolemia, fumo di sigaretta (sia attivo che

passivo), diabete. È stato dimostrato che l’aglio è utile nel trattamento delle

patologie prima elencate;

Morbo di Parkinson. È una malattia neurodegenerativa del sistema nervoso

centrale che coinvolge prevalentemente le abilità motorie e l’equilibrio

dell’individuo. Generalmente colpisce soggetti oltre i cinquant’anni di età, con

una leggera prevalenza per il sesso maschile, e i principali sintomi sono

tremore e irrigidimento dei muscoli. Ancora oggi non si conoscono le cause di

questa malattia ma secondo alcune ipotesi alcuni fattori che concorrono al suo

sviluppo sono: trauma cerebrale, inalazione o ingestione di sostanze tossiche,

arteriosclerosi cerebrale. Ed è in quest’ultimo caso che l’aglio può essere di

aiuto poiché, come visto in precedenza, non solo può prevenire l’arteriosclerosi

ma, restituendo elasticità ai vasi danneggiati e sciogliendo le placche

arteriosclerotiche, la può anche curare;

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Morbo di Alzheimer. È una malattia degenerativa del cervello che colpisce in

genere le persone che hanno superato il sessantacinquesimo anno di età. I

sintomi sono: progressiva perdita di memoria, perdita della capacità di

coordinare i movimenti, perdita di altre funzioni cognitive come il

riconoscimento di oggetti e persone. Anche per questa malattia non si

conoscono le cause, ci sono varie ipotesi formulate da diversi scienziati,

secondo alcuni la causa potrebbe essere attribuita ad un virus, secondo altri a

un cattivo funzionamento della circolazione cerebrale, altri la considerano

causa di intossicazioni dovute all’accumulo di alcune sostanze nelle arterie. Si

ipotizza che l’aglio, soprattutto l’estratto invecchiato, possa essere di aiuto

rallentando l’avanzare della malattia grazie alle sue proprietà antiossidanti,

grazie alle sue proprietà antivirali può contrastare l’azione di un eventuale

virus causa della malattia e, inoltre, migliora la circolazione cerebrale grazie

alla sua attività di fluidificare il sangue, di rendere più elastici i vasi sanguigni

e ripulire le arterie. Diversi studi hanno dimostrato che le cure a base di

antinfiammatori riducono le probabilità di incorrere in questa patologia e

l’aglio possiede proprietà antinfiammatorie;

Azione antiparassitaria. Grazie alla presenza dei composti derivanti dallo zolfo come

l’ajoene e l’allicina, l’aglio ha delle funzioni antiparassitarie sui vermi che infestano

l’intestino proteggendo, quindi, dalle infezioni intestinali.

Azione disintossicante. L’aglio, grazie alla presenza di selenio, stimola la produzione

di enzimi epatici che favoriscono l’azione detossificante del fegato, il quale “ripulisce”

il corpo in maniera costante filtrando il sangue dalle tossine e altre sostanze nocive che

vengono introdotte nell'organismo tramite l'alimentazione, l’apparato respiratorio

(sostanza inquinanti), la pelle e farmaci.

Oltre agli effetti salutari che possono derivare dall’assunzione attraverso l’alimentazione,

l’aglio ha numerose proprietà benefiche nel trattamento di disturbi fisici anche se non assunto

per via orale ma utilizzato direttamente sulla zona trattata [e].

salute dei piedi: l’aglio determina numerosi benefici per la salute dei piedi in quanto

sembra essere in grado di prevenire e contrastare la formazione di alcuni disturbi e

degli inestetismi che più frequentemente li colpiscono;

disinfezione delle ferite: viste le sue proprietà infiammatorie ed antibatteriche l’aglio

triturato e mescolato ad un po’ di aceto, è ottimo anche nella cura di piaghe e ferite;

contro i reumatismi. In fitoterapia viene utilizzato un olio ottenuto lasciando a

macerare, per circa un’ora, uno spicchio di aglio con dell’olio canforato che verrà poi

applicato sulle zone dolenti;

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Azione repellente contro gli insetti e lenitiva contro le punture. Le sostanze solforate

contenute nell’aglio, più precisamente nel suo succo, hanno un’azione repellente nei

confronti delle zanzare. Inoltre, sempre grazie ai suoi effetti antinfiammatori sembra

essere efficace anche nel trattamento del prurito e dolore dovuti a punture di insetto.

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6. FORME DI ASSUNZIONE

Il modo migliore di assumere l’aglio per sfruttarne a pieno tutte le proprietà, è quello di

ricorrere ai bulbi freschi, poiché l’aglio cotto perde quasi tutte le sue proprietà salutari (ad

esempio l’allicina, il più importante costituente dell’aglio, è instabile e quindi facilmente

deteriorabile durante la preparazione dei prodotti). Un altro metodo per assumere aglio è la

preparazione di un infuso, che si ottiene facendo bollire in acqua una buona quantità di

spicchi di aglio in base alla propria necessità.

In alternativa in commercio sono disponibili diversi preparati a base di aglio:

Compresse e capsule, realizzate utilizzando le polveri ottenute dai bulbi essiccati, al

cui interno sono contenuti tutti quei principi attivi (come l’allicina e l’alliina) che

garantiscono le varie azioni benefiche che si possono ricollegare all'aglio;

sciroppo, tintura e decotto, che possono facilmente essere prodotti in casa:

o lo sciroppo si prepara mettendo a riscaldare dell’acqua con lo zucchero finchè

quest’ultimo si scioglie, si pesta l’aglio e lo si aggiunge alla mistura acqua-

zucchero. Si riscalda fino ad ottenere una miscela sciropposa, si lascia

raffreddare, si filtra e si conserva in bottiglia;

o per preparare la tintura si pestano in un mortaio gli spicchi di aglio

precedentemente privati della tunica che li avvolge. Il composto ottenuto si

pone in un vaso a chiusura ermetica, si versa sopra l’alcool e si chiude bene il

vaso. Si lascia macerare in frigo per 10 giorni, durante i quali si provvederà a

scuotere il vaso una volta al giorno. Trascorso questo periodo, si prende una

garza e si filtra il composto e si ripone in frigo per altri 2 giorni. A questo

punto il prodotto è pronto per essere somministrato e per facilitare il dosaggio

si può trasferire in una boccetta con contagocce. La tintura è consigliata nei

casi di artrite, reumatismi e malattie simili, oltre che per la bronchite;

o il decotto si ottiene mettendo a bollire quattro o cinque spicchi d'aglio per un

paio di minuti in una soluzione di aceto diluito in acqua, lasciando poi

raffreddare il tutto. Si è dimostrato utile in alcune occasioni come rimedio

casalingo contro la carie, il mal di denti o le infiammazioni delle gengive;

oli essenziali, ottenuti per distillazione in corrente di vapore. L’olio essenziale si

presenta come un liquido di colore giallognolo dal caratteristico e intenso profumo, i

suoi principali costituenti sono: solfuro di allile, trisolfuso di allile, zolfo, iodio, silice,

principi antibiotici dati dall'allicina e allistatina;

pomata, per uso esterno, che può essere fatta in casa pestando l’aglio insieme ad olio

caldo. Usata come unguento contro calli e duroni.

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Nonostante l’aglio abbia numerose proprietà benefiche la sua assunzione può avere

controindicazioni ed effetti indesiderati. Ad esempio il suo uso è sconsigliato a soggetti

trattati con farmaci anticoagulanti, poiché agisce sull’aggregazione piastrinica, e a soggetti

ipotensivi. La sua assunzione è sconsigliata anche durante l’allattamento poiché conferisce al

latte un sapore sgradevole. Un uso eccessivo di aglio, inoltre, può provocare nausea, vomito e

diarrea. Gli effetti negativi più conosciuti sono il conferimento di odori sgradevoli all’alito e

al sudore. Inoltre può causare reazioni allergiche, soprattutto dermatiti da contatto.

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BIBLIOGRAFIA

[1] Virginia Lanzotti, The analysis of onion and garlic, 2006.

[2] Elena Bortolini, Curarsi con l’aglio, Uso terapeutico e gastronomico, Hermes Edizioni,

Roma, 2003.

SITOGRAFIA

[a] www.agraria.org

[b]http://www.ermesagricoltura.it/var/portale_agricoltura/storage/file/supp0805_1244543336.

pdf

[c] http://www.macks.it/sarah/aglio.htm

[d] http://www.smbitalia.org/notizie/articoli/otto.htm

[e] http://www.benessere360.com/aglio-proprieta.html