Università degli Studi di Pisa
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Università degli Studi di Pisa
Valerio Cutini
insegnamento di
Tecnica Urbanistica• Corso di laurea triennale in Ing. Edile
Ingegneria del Territorio• Corso di laurea magistrale
in Ing. Idraulica,Trasporti e Territorio
Lezione n° 13. Lezione n° 13. L’attuazione del PRG:L’attuazione del PRG:
il Piano degli Insediamenti il Piano degli Insediamenti ProduttiviProduttivi
a.a. 2013 / 2014
valerio cutini
a.a. 2013-2014a.a. 2013-2014
Un’ “area industriale”, secondo la comune accezione del termine, è una porzione di territorio destinata ad accogliere attività produttive, nel rispetto delle previsioni e delle norme di uno strumento urbanistico
Le aree industriali in Italia prima della legge 1150/42
Fino alla 1150, in Italia non esistevano strumenti idonei alla istituzione di zone industriali: infatti, né il PdA, né il P.R.E. della 2359/1865 contenevano disposizioni sul tema
sulla base di Piani Regolatori redatti in rispondenza di altrettante “leggi speciali” (ben 62 dal 1928 al 1941)
Nel corso della prima metà del XX secolo, varie zone industriali vennero realizzate secondo due possibilità:
sulla base di “piani speciali” delle zone industriali: 16 dal 1900 al 1950 (Napoli, Bolzano, Porto Marghera,…)
valerio cutini
a.a. 2013-2014a.a. 2013-2014
Questi interventi avevano carattere episodico:
Le aree industriali in Italia prima della legge 1150/42
erano finalizzati a consentire la localizzazione di impianti industriali nella adiacenza di alcune aree urbane, ed erano per lo più connessi alle strategie localizzative delle grandi aziende che manifestavano la volontà di insediarsi in ambito urbano aziende con cui le amministrazioni in genere concordavano le modalità del loro insediamento sul territorio
valerio cutini
a.a. 2013-2014a.a. 2013-2014
Con l’introduzione del principio dello zoning, la LUN stabilisce che in sede di formazione di PRG debbano essere individuate le zone da destinare all’insediamento di attività produttive
Le aree industriali in Italia con la legge 1150/42
La realizzazione di tali previsioni dovrà avvenire a seguito della predisposizione di Piani ParticolareggiatiNel 1967, la legge Ponte perimetra le aree
interessate dalla previsione di insediamento di attività produttive come una particolare zona omogenea, la D, assoggettandole a specifici standard edilizi e urbanistici
Legge 1150/1942Legge 1150/1942
valerio cutini
a.a. 2013-2014a.a. 2013-2014
Per la bassa redditività unitaria delle attività produttive, il differenziale fra il valore del terreno come suolo agricolo e il valore risultante dalla destinazione ad uso industriale e artigianale resta inevitabilmente basso
Le aree industriali in Italia con la legge 1150/42
Nella difficoltà a redigere PP, ciò rendeva poco remunerativa la realizzazione di aree industriali, e quindi improbabile la collaborazione degli operatori privati a mezzo di PL
Legge 1150/1942Legge 1150/1942
Risultava quindi difficile procedere ad una urbanizzazione delle aree razionale e non onerosa per la collettività
valerio cutini
a.a. 2013-2014a.a. 2013-2014
Un nuovo strumento attuativo del PRG:
Il Piano degli Insediamenti ProduttiviLegge 865/1971Legge 865/1971
Difficoltà a redigere PPModesta
remunerativitàdegli insediamenti
produttivi
La legge 865/71 (legge “per la casa”)
introduce per tale destinazione uno
specifico piano attuativo: il P.I.P.
PTPPTP PTAMPTAM
PSTPST
PRG
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Il PIP:finalità
a.a. 2013-2014
Legge 1150/1942Legge 1150/1942
attuare le previsioni del P.R.G.
consentire l’esproprio delle aree necessarie alla attuazione delle previsioni di P.R.G.
regolamentare l’attività edificatoria nell’area interessata, con funzione di dettaglio a scala infracomunale delle previsioni del P.R.G.
Legge 865/1967Legge 865/1967
garantire la disponibilità a basso costo di aree per insediamenti produttivi
Più in particolare, si segnalano due specifiche finalità:
promuovere per tali insediamenti una organica pianificazione attuativa
In generale:
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Il PIP:limiti spaziali, cogenza e durata
temporalea.a. 2013-2014
Limitate porzioni di territorio costituenti sottoinsiemi del territorio di un Comune
Il PL è uno strumento facoltativo
Limiti spaziali
Cogenza
Il PL ha una scadenza prefissata in 10 anni Tuttavia, restano validi a tempo indeterminato i suoi contenuti regolamentari riguardanti l’attività edilizia, che, specificando le previsioni di PRG, ne diventano parte integrante e integrativa
Durata
Legge 1150/1942Legge 1150/1942Legge 865/1971Legge 865/1971
Tutti i Comuni possono dotarsi di un P.I.P., previa tuttavia l’espressa autorizzazione della Regione
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Il PIP: contenutia.a. 2013-2014
I contenuti di un PIP sono analoghi a quelli di un Piano Particolareggiato
la rete delle infrastrutture viarie, dalla maglia delle principali, desunte dal PRG, fino ai collegamenti secondari e di penetrazione nel tessuto ediliziola suddivisione del terreno in aree fabbricabili e non fabbricabili, con indicazione della proprietàla suddivisione del terreno edificabile in singoli lotti edificativi, con i relativi indici
la specificazione di dettaglio delle tipologie edilizie
lottizzazionelottizzazione
Legge 1150/1942Legge 1150/1942Legge 865/1971Legge 865/1971
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Il PIP:le attività insediate
a.a. 2013-2014
Legge 1150/1942Legge 1150/1942
Attività industriali
Attività commerciali
Attività artigianali
Legge 865/1967Legge 865/1967
Attività turistiche e ricettive
E’ opportuno specificare quali siano le attività produttive, la cui localizzazione è finalità di un
PIP
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Il PIP:elaborati e procedura
a.a. 2013-2014
Legge167/1962Legge167/1962
Gli elaborati di un PIP sono analoghi a quelli di un Piano Particolareggiato
La procedura per l’entrata in vigore di un PIP è analoga a quella di un Piano ParticolareggiatoUnica differenza è che l’adozione da
parte del Consiglio Comunale è preceduta dall’Autorizzazione da parte della Regione
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Il PIP:l’attuazione
a.a. 2013-2014
Legge 865/1971Legge 865/1971
Acquisizione dei terreni, di norma mediante esproprio (più spesso tramite cessione bonaria)Realizzazione da parte dell’ente pubblico delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria
Cessione delle aree
in proprietà, per una volumetria non superiore al 50 %
in diritto di superficie, per una volumetria non inferiore al 50 %
Lottizzazione delle aree edificabili
La cessione in diritto di superficie agli enti pubblici per la realizzazione di impianti e servizi è a tempo indeterminato La cessione in diritto di superficie ha durata compresa fra 60 e 99 anni, in tutti gli altri casi
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Il PIP e la cessione dei lotti:il diritto di superficie
a.a. 2013-2014
Legge 865/1971Legge 865/1971
il costo della concessione
i criteri per la determinazione del corrispettivo, in caso di rinnovo della concessione
Alla concessione, deliberata dal C.C., è allegata una convenzione che stabilisce:
le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzarei termini di inizio e di ultimazione degli edifici
la durata della concessione
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Il PIP e la cessione dei lotti:il diritto di proprietà
a.a. 2013-2014
Legge 865/1971Legge 865/1971
il prezzo di vendita, pari al costo di acquisizione, maggiorato degli oneri di urbanizzazione
All’atto di cessione delle aree è allegata una convenzione che stabilisce:
le caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici da realizzare
i termini di inizio e di ultimazione degli edifici