Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea ... IX_X.pdf · L’INTEGRAZIONE SOCIALE ......

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Serenella Besio Bergamo, 29 e 30 ottobre 2018 P ROGETTAZIONE PER L INTEGRAZIONE SOCIALE Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea Magistrale in «Scienze Pedagogiche»

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Serenella Besio

Bergamo, 29 e 30 ottobre 2018

PROGETTAZIONE PER

L’INTEGRAZIONE SOCIALE

Università degli Studi di Bergamo

Corso di Laurea Magistrale in

«Scienze Pedagogiche»

DAI BISOGNI AGLI OBIETTIVI:

FORMULARE TRAGUARDI VERIFICABILI

FINI

FINALITÀ

OBIETTIVI

GENERALI

OBIETTIVI

SPECIFICI

IDENTIFICAZIONE DEI

TRAGUARDI

FINI. Sono le mete ideali a cui l’azione educativa tende, i criteri generali che la

guidano. Sono strettamente connessi con l’idea di uomo, con l’idea di società

e di intervento sociale che si hanno, e con gli aspetti valoriali. Il fine è un’idea

regolativa, che si cala nella realtà.

FINALITÀ. Sono mete pratiche, a cui tendere nello svolgimento del progetto

educativo o formativo. Esse devono essere funzionali alle caratteristiche

dell’individuo, del gruppo, della comunità, per poterne consentire il

cambiamento. Richiedono una mediazione tra le richieste sociali e le attitudini,

le potenzialità, le risorse e i limiti del destinatario degli interventi.

Le FINALITÀ sono anche quelle dell’istituzione in cui si opera: le opzioni che

l’istituzione tende a privilegiare (per es., in riferimento alle norme), le scelte

progettuali operate a livello locale, le scelte valoriali di una specifica

associazione o cooperativa, ecc.

Ma le finalità sono ancora troppo generali…

OBIETTIVI

OBIETTIVI GENERALI. Indicazioni orientative, che stabiliscono le direzioni

dell’azione educativa o formativa, identificate in funzione della caratteristica

specifica e delle finalità dell’istituzione. Possono essere caratterizzati da un

alto livello di complessità e richiedere tempi lunghi per essere raggiunti.

Sotto-OBIETTIVI. Costituiscono un’articolazione intermedia degli obiettivi

generali, elementi più analitici che complessivamente costituiscono l’obiettivo

generale di partenza, ma che consentono di individuare più facilmente i

percorsi da seguire per realizzarli e gli elementi da osservare

OBIETTIVI SPECIFICI

Per ciascun obiettivo generale o sotto-obiettivo è necessario individuare degli

OBIETTIVI SPECIFICI. Essi devono scaturire in maniera logica e coerente dai

precedenti. Consistono nella definizione precisa delle attività e azioni che il soggetto

deve essere messo in condizione di compiere in risposta ai bisogni di cui è portatore.

Definiscono le condizioni entro cui il nuovo comportamento si dovrà produrre ed

essere rilevato e i tempi previsti. Stabiliscono infine un criterio di accettabilità, le

condizioni minime alle quali si può dire che esso è stato raggiunto

Utilizzano un linguaggio operativo che non dà adito a interpretazioni (utilizzo di verbi

precisi: incrementare, aumentare, diminuire, promuovere, ecc.)

Si riferiscono ai cambiamenti che il soggetto deve perseguire e non alle azioni che

l’educatore metterà in atto per raggiungerli.

Costituiscono un elemento di razionalizzazione dei percorsi, rispondono alle esigenze

di comunicabilità e trasparenza delle scelte effettuate nei confronti dell’istituzione,

facilitano la valutazione dell’efficacia delle scelte. Consentono di ripetere itinerari

portati a termine in maniera efficace

Sotto-obiettivi

Finalità istituzionali

Obiettivi generali

Obiettivi specifici

Indicatori

Bisogno educativo

Fini

INDICATORI

Gli obiettivi specifici vanno tradotti in risultati attesi direttamente osservabili:

questi sono gli INDICATORI

Essi permettono di valutare l’efficacia degli interventi

Si individuano negli obiettivi specifici degli elementi analitici che li caratterizzano.

Sulla base di questi si identificano i comportamenti osservabili (definizione

operativa) da poter rilevare direttamente nel contesto con opportuni strumenti per

l’analisi della situazione di partenza dei soggetti, del processo di cambiamento

durante l’intervento e del loro punto di arrivo

La formulazione di un obiettivo in termini operativi precede l’esplicitazione

• del comportamento atteso

• delle condizioni in cui tale comportamento si attua

• dei criteri di valutazione di tale comportamento

ESEMPIO 1

Lo studente è in grado di gestire una presentazione in Power Point in tutte le sue

particolarità

Lo studente è in grado di presentare al cliente il messaggio pubblicitario per il

lancio del prodotto, utilizzando una presentazione in Power Point di non più di 5

slides animate che contengano testo scritto e immagini, con audio in sottofondo

ESEMPIO 2

OBIETTIVO GENERALE. Ci si attende che al termine del percorso gli allievi del

secondo anno del corso di operatore grafico-multimedia saranno più motivati

OBIETTIVI SPECIFICI. Ci si attende che, al termine dell’intervento, gli allievi:

• Si coinvolgano attivamente nelle lezioni

• Perseverino per portare a termine le attività pratiche e di studio assegnate

dagli insegnanti in classe

• Si impegnino in maniera autonoma e indipendente nei compiti assegnati a

casa per il proprio apprendimento

• Manifestino piacere nelle attività svolte

IDENTIFICAZIONE DEGLI

INDICATORI PER CIASCUN

OBIETTIVO SPECIFICO

INDIVIDUATO

DEFINIZIONE DEGLI

ELEMENTI ANALITICI CHE

CARATTERIZZANO GLI

OBIETTIVI SPECIFICI

UN ESEMPIO

OBIETTIVO INDICATORI

Sollecitare all’autonomia nel gestire il denaro e la casa

Istituzione di una cassa comune o di un registro delle entrate e delle uscireRispetto delle scadenze del pagamento delle utenze

Supportare all’orientamento e all’eventuale inserimento nel mondo del lavoro

Svolgere almeno un incontro di orientamentoSvolgere almeno un colloquio di lavoro Inviare almeno 5 CV ad aziende del territorio

Partecipare alla vita della comunità sociale e utilizzare le opportunità ludiche, sociali, sportive e culturali presenti nel territorio

Partecipare ad almeno un incontro settimanale di almeno una tipologia di associazione/evento

OBIETTIVI SMART (SEMPLICI,

MISURABILI, AUSPICABILI, REALISTICI,

COLLOCABILI NEL TEMPO)

DOVREBBE ESSERE

SEMPLICE. Chiaro nella definizione, comprensibile a tutti i lettori, non solo ai

tecnici. La semplicità spesso dipende dalla profondità con cui si è approfondita

l’idea progettuale o la situazione problema. La sua chiarezza lo rende anche più

facilmente raggiungibile

MISURABILE. Utilizzando indicatori e indici di misura, come condizione di

verifica. L’individuazione dell’indicatore in fase di progettazione segnala la «presa

in carico» dell’obiettivo, un esercizio di previsione

AUSPICABILE. Cioè, raggiungibile, realizzabile; ma anche condivisibile dalla

comunità coinvolta (a livello sociale, culturale, valoriale)

REALISTICO. Raggiungibile effettivamente, né sovradimensionato né

sottodimensionato; deve inoltre afferire al contesto sociale di riferimento. Il suo

grado di realtà è conferito dalla concretezza e dai benefici che il suo

raggiungimento genera all’interno della comunità

Collocabile nel TEMPO. L’indicazione del tempo di realizzazione deve essere

realistico e audace al tempo stesso. È uno strumento, anche, di verifica della

capacità previsionale e per una riflessione sul proprio agire professionale.

UNA ANALISI ESEMPLIFICATIVA

OBIETTIVO S M A R T

Sollecitare all’autonomia nel gestire il denaro e la casa

Supportare all’orientamento e all’eventuale inserimento nel mondo del lavoro

Partecipare alla vita della comunità sociale e utilizzare le opportunità ludiche, sociali, sportive e culturali presenti nel territorio

Provate a completare la tabella di obiettivi

sulla base degli indicatori SMART

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

1° errore. Formulare l’obiettivo a partire da ciò che l’operatore si propone di fare e

non dal cambiamento che si produrrà nel comportamento dei destinatari. Il soggetto

degli obiettivi è il destinatario degli interventi e non chi ha il ruolo educativo di

attuarli

Esempi.

• Favorire l’esplorazione e la scoperta per promuovere la passione per la ricerca

• Ragionare sull’acqua come bene comune e sulla necessità di risparmio idrico

• Investire sulla formazione degli alunni per creare ponti tra culture in classe e tra

famiglie

• Promuovere la partecipazione ai problemi ecologici

• Sensibilizzare le famiglie agli argomenti trattati

1

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

2° errore. Eccessiva genericità o ampiezza dell’obiettivo formulato, che ne rende

difficile la contestualizzazione o addirittura il plausibile raggiungimento e la

conseguente verifica; l’utilizzo di insiemi di obiettivi a diverso livello di ampiezza,

senza attenzione alla logica che li lega o di obiettivi che contengono al loro interno

più traguardi

Esempi. Genericità e ampiezza eccessive dell’obiettivo

• Essere consapevoli che la salvaguardia dell’ambiente passa attraverso le scelte

di tutti

• Saper vivere in una comunità multietnica

• Acquisire comportamenti corretti

• Migliorare la propria conoscenza del territorio in cui si vive

• Acquisire maggiore consapevolezza

2

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

Esempi. Utilizzo di insiemi di obiettivi a diverso livello di ampiezza

• Mettere in relazione l’educazione allo sviluppo sostenibile con la cooperazione

internazionale; acquisire consapevolezza dell’importanza del rispetto di ogni

forma di vita; comprendere la necessità di riciclare materiali di scarto;

comprendere l’importanza della concimazione naturale (lombricoltura);

conoscere le risorse naturali del proprio territorio

2

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

Esempi. Inserire più traguardi nello stesso obiettivo

• Sviluppare spirito critico e capacità di attuare i principi che sono alla base dello

sviluppo sostenibile

2

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

Esempi. Elencare gli obiettivi in maniera poco sistematica, senza esplicitare la

logica che li connette

• Saper vivere in una società multietnica, come quella presente nella scuola;

saper cogliere gli elementi di uguaglianza e di differenza fra soggetti diversi;

considerare il cibo in tutte le sue valenze culturali; riconoscere le caratteristiche

dei diversi territori in modo interdisciplinare

2

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

Esempi. Tema. Educazione allo sviluppo sostenibile

Obiettivi.

• Saper intervenire in modo appropriato in una discussione

• Saper riorganizzare e rielaborare le informazioni e produrre un testo

• Saper cogliere le opportunità che il territorio e gli enti che vi operano offrono alla

comunità con riferimento alle azioni di solidarietà internazionale

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3° errore. Non prestare attenzione alla congruenza dei passaggi che portano dalla

scelta della linea di azione all’obiettivo generale all’indicatore, al fine di evitare: a) di

perseguire traguardi diversi da quelli iniziali; b) di misurare qualcosa di diverso

dall’obiettivo che si intendeva raggiungere; c) di non rilevare aspetti che invece

sarebbero necessari a comprendere l’entità del cambiamento prefigurato

ERRORI NELLA DEFINIZIONE

DEGLI OBIETTIVI

Obiettivo

• Saper fare un uso quotidiano consapevole dell’acqua al fine del suo risparmio e

della sua salvaguardia

Indicatori possibili

• Area dell’igiene personale. Il soggetto sa che deve chiudere il rubinetto mentre

spazzola i denti e si insapona le mani; è preferibile fare la doccia anziché il

bagno, ecc.

• Area della gestione domestica. Il soggetto sa che deve lavare la rutta e la

verdura in un apposito contenitore e non sotto l’acqua corrente. Deve usare

l’acqua con cui ha lavato frutta e verdura per innaffiare le piante, ecc.

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