Università degli Studi dell’Insubriaweb.fis.unico.it/geolito/Geologia e Litologia 14 rocce...
-
Upload
truongkhuong -
Category
Documents
-
view
218 -
download
0
Transcript of Università degli Studi dell’Insubriaweb.fis.unico.it/geolito/Geologia e Litologia 14 rocce...
Alessandro M. MichettiFranz Livio
Università degli Studi dell’InsubriaFacoltà di Scienze MMFFNN
Dipartimento di Scienze Chimiche ed Ambientali
GRANITI
DIORITI
GABBRI
IGNEE
CLASTICHE
BIOGENE
CHIMICHE
SEDIMENTARIE
di bassogrado
di gradomedio
di gradomedio-alto
MET. REGIONALE
MET. DI CONTATTO
METAMORFICHE
categorie di rocce
Metamorfismodi contatto
Magmi acidi
Magmi basici
sedimenti
Rocceeffusive
Rocceintrusive
GAS
Metamorfismodi contatto
Rocceintrusive
Compattazione e cementazione
Rocce sedimentarie
Roccemetamorfiche
fusione
Mantello
Crosta
Intrusionee raffreddamento
Il ciclo LITOGENETICOIl ciclo LITOGENETICO
sollevamento
sollevamento
sollevamento
Atmosfera
Le rocceCondizioni di formazione
La classificazione di primo rango è di tipo genetico:
– Rocce ignee• Plutoniche• Vulcaniche
– Rocce metamorfiche– Rocce sedimentarie
Differenze geneticheRocceRocceIgneeIgneeliquidoliquido
solidosolido
Sottrazione caloreSottrazione caloreDiminuzione TDiminuzione T
solidificazionesolidificazione(cristallizzazione etc)(cristallizzazione etc)
ProcessiProcessitardotardo--magmaticimagmatici
Processi secondariProcessi secondari
RocceRocceMetamorficheMetamorfiche
solidosolido
solidosolido
variazionivariazioniP,T, sforzi orientatiP,T, sforzi orientati
RiequilibraturaRiequilibraturatotale o parzialetotale o parziale
Processi secondariProcessi secondari
RocceRocceSedimentarieSedimentarieSolido (+ liquido)Solido (+ liquido)
solidosolido
Erosione PreciErosione Preci--Trasporto pitaTrasporto pita--Deposizione zioneDeposizione zione
DiagenesiDiagenesi
Processi secondariProcessi secondari
Tessituresequenziali
Tessiturecristalloblastiche
Tessitureclastiche
Le rocce: distinzione sul terrenoRocce sedimentarie
• Tipicamente stratificate, con strati sovrapposti (principio di sovrapposizione)
• Diagnostica la presenza di fossili
Rocce ignee– Plutoniche
• Non stratificate, massive
• Senza fossili– Vulcaniche
• Stratificate (strati poco estesi lateralmente)
• Fossili assenti• Morfologia vulcanica
rocce metamorfiche– paraderivati
• relitti di stratificazione• scomparsa dei fossili• fissilità
– ortoderivati• relitti di struttura massiva• chimismo igneo
Le rocce ignee
• Derivano tutte dalla solidificazione di un magma, che può avvenire al di sotto della superficie terrestre (rocce plutoniche o intrusive) o al di sopra (rocce vulcaniche o effusive)
• Le differenti modalità di raffreddamento portano alla formazioni di rocce con diverse strutture che permettono di distinguerle facilmente
una roccia ignea intrusiva è caratterizzata da una STRUTTURA OLOCRISTALLINA con l’evidente presenza di cristalli ben formati giustapposti uno accanto all’altro.Il loro riconoscimento permette una classificazione della roccia plutonica in felsica (prevalenza di silicati di colore chiaro come nel GRANITO) o in mafica (prevalenza di minerali dal colore scuro come nel GABBRO)
Rocce ignee intrusive
Come riconoscere una roccia IGNEACome riconoscere una roccia IGNEA
Granito
Gabbro
una roccia ignea effusiva è caratterizzata da varie strutture:STRUTTURA PORFIRICA con l’evidente presenza di pochi fenocristalli riconoscibili fra microcristalli o in una massa vetrosa (come nell’ANDESITE)STRUTTURA MICROCRISTALLINA con cristalli piccolissimi e non riconoscibiliSTRUTTURA VETROSA (come nell’OSSIDIANA)STRUTTURA POMICEA caratterizzata da pori e vacuoli
Rocce ignee effusive
andesite
ossidiana
Come riconoscere una roccia IGNEACome riconoscere una roccia IGNEA
Le Rocce Metamorfiche
• I vari tipi di rocce, sottoposte alle diverse temperature e alle diverse pressioni esistenti all’interno della crosta terrestre, subiscono il fenomeno del metamorfismo
• Il metamorfismo consiste nella riorganizzazione dei minerali esistenti e/o nella formazione di nuovi minerali, più stabili alle nuove condizioni di temperatura e pressione, senza che la roccia stessa passi allo stato fuso
La struttura delle rocce metamorfiche è spesso FOLIATA, i cristalli sono disposti secondo piani o bande paralleli fra loro
Quando i minerali sono disposti in bande compatte ed alternate di colore chiaro e
scuro, la struttura foliata è detta GNEISSICA (come nello GNEISS, roccia che ha subito un alto grado di
metamorfismo)
Quando i piani sono molto fitti e si staccano più o meno facilmente, la struttura foliata è detta SCISTOSA
(come nella FILLADE, roccia che ha subito un basso grado di metamorfismo)
Come riconoscere una roccia METAMORFICACome riconoscere una roccia METAMORFICA
Fillade Gneiss
Metamorfismodi contatto
Magmi acidi
Magmi basici
sedimenti
Rocceeffusive
Rocceintrusive
GAS
Metamorfismodi contatto
Rocceintrusive
Compattazione e cementazione
Rocce sedimentarie
Roccemetamorfiche
fusione
Mantello
Crosta
Intrusionee raffreddamento
Il ciclo LITOGENETICOIl ciclo LITOGENETICO
sollevamento
sollevamento
sollevamento
Atmosfera
GRANITI
DIORITI
GABBRI
VULCANICHE
CLASTICHE
BIOGENE
CHIMICHE
SEDIMENTARIE
di basso grado
di medio grado
di alto grado
MET. REGIONALE
MET. DI CONTATTO
MET. DA CROLLO
METAMORFICHE
categorie di rocce
Come riconoscere una roccia SEDIMENTARIACome riconoscere una roccia SEDIMENTARIA
La roccia è formata dagranuli ben visibili
I granuli sono formati da minerali
e frammenti di roccia
I granuli sono formati da
cristalligiustapposti
I granuli sonocostituitida fossili
La roccia è terrigenacome
il CONGLOMERATO
La roccia è chimicacome
l’ANIDRITE
la roccia èOrganogena
Come il CALCAREFossilifero
Derivano dai processi di erosione fisica e chimica subiti da tutti i tipi di rocce presenti sulla superficie
terrestre. I prodotti dell’erosione, subendo i processi di trasporto sedimentazione e diagenesi, possono
dare origine a vari tipi di rocce sedimentarie dalle strutture e dalle caratteristiche diverse.
La formazione di una roccia sedimentaria può essere suddivisa in quattro fasi, che rappresentano il "ciclo sedimentario".
-I fase: alterazione ed erosione delle rocce preesistenti sulla superficie terrestre con formazione di detriti solidi e di sostanze in soluzione.
- II fase: trasporto del materiale detritico e di quello in soluzione ad opera dei fiumi, dei venti, dei ghiacciai, ecc.
-III fase: deposizione (sedimentazione) del materiale in ambienti diversi (continentale, marino, ecc.). La sedimentazione avviene per strati successivi.
-IV fase: formazione della roccia (litificazione dei sedimenti) dovuta alla pressione esercitata da altri sedimenti che si accumulano via via sopra di essi. I processi nel loro insieme prendono il nome di diagenesi (processi diagenetici).Tutte le rocce sedimentarie hanno un corrispondente nei sedimenti attuali non litificati.
FORMAZIONE DI UNA ROCCIA SEDIMENTARIA
I FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Consiste in un complesso di fenomeni fisici e chimici legati per la maggior parte alla presenza degli agenti atmosferici.
Quando per cause diverse rocce che si sono formate in profondità vengono in superficie, si trovano esposte a condizioni chimico-fisiche completamente diverse da quelle in cui si sono formate.
E' perciò naturale che molti minerali che le compongono non siano più stabili e subiscano una serie di modificazioni che tendono ad adattarli alle nuove condizioni termodinamiche.
Degradazione o alterazione di una roccia preesistente
Quando una qualsiasi roccia entra in contatto con l'atmosfera iniziano i processi di alterazione. Tali processi possono essere di tipo fisico, chimico e biologico.
I FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
I processi fisici causano la disintegrazione della roccia senza però modificarne la composizione chimica e mineralogica (es.: temperatura, erosione ghiacciai, abrasione vento).
I processi chimici portano a cambiamenti nella composizione della roccia e nelle sue proprietà con perdita dei caratteri originari (es.: carsismo, piogge acide).
I processi biologici hanno una notevole influenza sull'alterazione favorendo sia i fenomeni fisici che i fenomeni chimici (es.: licheni, muschi, alghe).
Si tenga presente che i tre processi agiscono quasi sempre contemporaneamente, soprattutto nei climi umidi come quello dell'Italia settentrionale.
I FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Come conseguenza dell'alterazione si formano: i detriti, costituiti da minerali primari residui (cioè i costituenti originali della roccia) e da minerali secondari (minerali argillosi a granulometria molto fine) derivati dai primari in seguito a processi chimici, ed il materiale in soluzione (ioni alcalini, alcalino-terrosi, ecc.).
I FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Alterazione è iltermine generale di tutti quei processi naturali che tendono adisintegrare una roccia compatta. Questa può essere di due tipi:meccanica e chimica. L'alterazione meccanica (chiamataanche disgregazione) è la rottura fisica della roccia in piccoliframmenti.
In figura accanto uno schema delfunzionamento del crioclastismo.
Alterazione
In questo fenomeno assume grande importanza il ciclo gelo-disgelo più che le lunghe gelate, e pertanto le aree più esposte aquesto fenomeno sono le zone montane delle medie e basse latitudini.
Alterazione è iltermine generale di tutti quei processi naturali che tendono adisintegrare una roccia compatta. Questa può essere di due tipi:meccanica e chimica. L'alterazione meccanica (chiamataanche disgregazione) è la rottura fisica della roccia in piccoliframmenti.
Alterazione
In questo fenomeno assume grande importanza il ciclo gelo-disgelo più che le lunghe gelate, e pertanto le aree più esposte aquesto fenomeno sono le zone montane delle medie e basse latitudini.
Anche la crescita di minerali all'interno delle fratture chiamato aloclastismo altera le rocce sempre in relazione ad unacrescita di volume e può assumere una importanza rilevante. Un esempio sono le rocce costiere fratturate dal saletrasportato dall'acqua di mare.
Anche l'attività organica può essere determinante nella disgregazione di un ammasso roccioso; le radici degli alberi che si incuneano nel terreno spesso a profondità tali che incontrano il substrato roccioso e sviluppano grandi pressioni con il proseguire della crescita della pianta.
D'altra parte le radici possono tenere insieme il materiale alterato ritardando in tal modo la sua disgregazione.
Anche l'espansione termica, cioè le forti variazioni di temperatura possono contribuire alla disgregazione della roccia. Questo processo prende il nome di processo termoclastico.
Per quanto riguarda l'alterazione chimica o decomposizionequesta è una trasformazione chimicadelle rocce con la formazione di nuovi minerali e di solito procede contemporaneamente all'alterazione meccanica che haun'azione "preparatoria" per quella chimica.
Alterazione
Alterazione Chimica
Idrolisi - Poiché i silicati possono essere considerati sali formati da un acido debole (l'acido ortosilicico) e da ioni metallici provenienti da basi forti (metalli alcalini e alcalino-terrosi), in soluzione acquosa presentano un certa tendenza a produrre idrolisi basica.
Il processo porta alla separazione degli idrossidi metallici (NaOH, KOH, Ca(OH)2, Mg(OH)2) dagli idrosilicati di alluminio, che sono acidi molto deboli. Poiché questi ultimi costituiscono in pratica i minerali argillosi il processo è detto diargillificazione.
Un tipico processo di argillificazione si ha a carico del feldspato potassico (ortoclasio) che si trasforma in caolinite, un minerale tipico delle argille.
4K[AlSi3O8] + 6H2O ⇒ Al4[(OH)8Si4O10] + 4KOH + 8SiO2ortoclasio caolinite idrossido silice
Alterazione Chimica
Idratazione - Alcuni minerali sono in grado di legarsi con deboli legami polari all'acqua, la quale viene incorporata come costituente in un nuovo reticolo cristallino. Così l‘Anidrite (CaSO4) si trasforma in Gesso (CaSO4 * 2H2O)
- L'idratazione porta naturalmente ad un aumento del volume dei minerali.
Alterazione Chimica
Ossidazione - L'ossigeno atmosferico è in grado di ossidare parecchi ioni metallici. Ad esempio il ferro ferroso (Fe2+) in ferro ferrico (Fe3+), lo S 2- in S 4+ (o S 6+).
L'ossidazione riveste particolare interesse proprio nel caso dello Zolfo e del Ferro, trasformando sali insolubili come i solfuri di Ferro in composti solubili come i solfati o parzialmente solubili come gli ossidi di ferro.
Alterazione Chimica
- Solubilizzazione - Alcuni minerali possono essere portati in soluzione dall'acqua pura (NaCl, CaSO4, CaSO4 * 2H2O), altri, come il carbonato di Calcio (CaCO3) vengono sciolti dall'acqua contenente CO2. La CO2 reagisce infatti con l'acqua per dare acido carbonico, il quale, a sua volta reagisce con il carbonato di calcio per dare bicarbonato di calcio, sale solubile in acqua. Quest'ultimo è un processo che assume proporzioni impressionanti a carico di rocce interamente calcaree, dando luogo al fenomeno del carsismo., dove corsi d'acqua sotterranei sono in grado di scavarsi un letto tra le rocce formando caverne e grotte per chilometri.
CaCO3 + CO2 + H2O ⇒ CaCO3 + H2CO3 ⇒ Ca(HCO3)2
Erosione
Una volta che la roccia è stata alterata i frammenti rocciosi possono essere erosi o rimossi ad opera degli agenti geomorfologici.
Con tale termine si indicano tutti quegli agenti in grado di modificare l'aspetto della superficie terrestre come il vento, le precipitazioni, i corsi d'acqua, il moto ondoso e le correnti marine, i ghiacciai e la stessa gravità.
Naturalmente l'erosione avviene più facilmente sulla roccia giàdegradata, ma può avvenire, anche se con maggior difficoltà e lentezza anche su rocce non degradate.
Il trasporto del materiale detritico avviene per gravità (frane, colate, ecc.) o ad opera delle acque continentali (fiumi), dellecorrenti marine, dei ghiacciai, del vento. Il trasporto del materiale in soluzione avviene ad opera delle acque.
II FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
L'azione di trasporto produce un arrotondamento degli spigoli negli elementi detritici (clasti), una classazione del materiale (suddivisione in base all'omogeneità delle dimensioni), una orientazione preferenziale (in presenza di clasti in forma allungata).
La durata del trasporto influisce sulla forma degli elementi detritici (sempre più sferica o a contorni arrotondati man mano che ci si allontana dal luogo di origine), sulle dimensioni (sempre minori), sulla composizione mineralogica (maturità: un sedimento è considerato maturo quando contiene solo minerali stabili, resistenti cioè all'alterazione come il quarzo, ed ha quindi subito un lungo trasporto).
IL TRASPORTO SEDIMENTARIO
Esistono moltissime modalità di trasporto dei sedimenti: il trasporto ad opera dei corsi d'acqua, il trasporto eolico, il trasporto delle correnti marine e delle maree, il trasporto ad opera dei ghiacciai, il trasporto gassoso (anche le zone di accumulo dei movimenti franosi rientrano in questo tipo di sedimentazione).
In tutti i casi la deposizione delle particelle solide avviene allorché il mezzo trasportante rallenta il suo movimento a tal punto da non essere più in grado di sostenere anche il movimento dei sedimenti in esso contenuti (a maggior ragione se si arresta del tutto). Questi infatti, per gravità, abbandonano il mezzo che li aveva fin li trasportati e si accumulano l'uno sopra l'altro sul fondo del fiume o del bacino.
I processi di trasporto si dividono essenzialmente in due tipi:
-quello in cui il mezzo trasportante e i sedimenti sono l'uno indipendente dall'altro, come ad esempio il trasporto operato dai fiumi o dalle correnti marine, e
-quello in cui il solido e il fluido hanno un comportamento d'insieme come se si trattasse di unico corpo, come ad esempio le frane di fango, le colate o le correnti di torbida. In quest'ultimo caso si parla di trasporto di massa contrapposto all'altro chiamato particellare.
IL TRASPORTO SEDIMENTARIO
In figura accanto le due condizioni; nella figura a sinistra ogni particella ha un proprio valore di Peso indipendente da tutte le altre e dal mezzo che le trasporta; nella figura a destra viene considerato un unico corpo dal peso G.
Diagramma di Hjulstrom: da notare che, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, per erodere e trasportare gli elementi più fini (da 0,001 a 0,01 mm) è necessaria una pressione tangenziale dell'acqua maggiore, questo perché le particelle così fini, come le argille, hanno una coesione molto forte per l'alta superficie specifica.
IL TRASPORTO SEDIMENTARIO PROCESSI TRATTIVI
PROCESSI MASSIVI
Queste possono essere delle frane, delle colate fangose o granulari, o anche colate di origine vulcanica
Notevole importanza rivestono le correnti di torbida, introdotte da Forel nel 1885, e questo genere di processi sono tra le cause principali del trasporto e sedimentazione subacquea. I depositi da questi derivati prendono il nome di torbiditi, o di "flysh".
La prima prova dell'esistenza di questo genere di depositi è stata fornita dalle registrazioni di un terremoto nel 1929 nei pressi di Terranova e che ebbe come conseguenza la rottura di tredici cavi sottomarini per le comunicazioni telefoniche e telegrafiche.
IL TRASPORTO SEDIMENTARIO
PROCESSI MASSIVI
Accanto due schemi del terremoto del 1929: in rosso l'area interessata dal terremoto (B), in grigio l'area interessata dalla torbidite (A).
IL TRASPORTO SEDIMENTARIO
La sedimentazione può essere meccanica, chimica, biochimica.
La sedimentazione meccanica riguarda il materiale detritico e sidifferenzia in base all'ambiente in cui avviene (marino, fluviale, glaciale, ecc.); essa è legata alla perdita della capacità di trasporto del mezzo (acqua, vento, ghiaccio) per diminuzione di energia (ad esempio all'ingresso di un fiume nel mare, la corrente subisce una brusca diminuzione di velocità che favorisce la sedimentazione dei detriti trasportati ).
III FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
La sedimentazione chimica riguarda il materiale trasportato in soluzione per variazioni intervenute nel mezzo (aumento di temperatura, assenza di moto, ecc.).
La sedimentazione biochimica riguarda ancora il materiale trasportato in soluzione (ad esempio il carbonato di calcio) che può essere fissato da organismi acquatici (molluschi, brachiopodi, coralli, foraminiferi) per la formazione del proprio guscio. I gusci, dopo la morte degli animali, si depositano e si accumulano nei bacini sedimentari.
Caratteristica della sedimentazione è la disposizione dei materiali in strati successivi, ciascuno riconducibile ad un singolo episodio sedimentario.
Le differenze composizionali e/o strutturali tra gli strati dipendono dalla variazione nella composizione del materiale trasportato, dalla variazione della velocità di sedimentazione, ecc.
III FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Immediatamente dopo la sedimentazione ha inizio la diagenesi, cioè quell'insieme di processi chimici e fisici che portano alla formazione della vera e propria roccia (litificazione) implicando mutamenti di composizione e di tessitura.
I processi diagenetici si distinguono, in ordine cronologico, in processi iniziali e processi tardivi.
I processi iniziali hanno luogo dal momento della sedimentazione fino a un modesto seppellimento, in questa fase può essere molto intensa l'azione batterica;
i processi tardivi hanno luogo durante un seppellimento più profondo.
La durata complessiva dei processi diagenetici è pari ad alcune decine di milioni di anni.
IV FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Si distinguono diversi processi nel corso della diagenesi.
La compattazione è dovuta al peso dei sedimenti sovrastanti, provoca la fuoriuscita delle acque interstiziali e l'avvicinamento dei singoli grani.
La ricristallizzazione coinvolge alcuni minerali instabili presenti nel sedimento.
La dissoluzione e la sostituzione interessano alcuni minerali che possono disciogliersi o essere rimpiazzati da altri minerali; è questo un processo molto importante nella formazione di rocce di precipitazione chimica (trasformazione della calcite in dolomite - dolomitizzazione).
La precipitazione di nuovi minerali nello spazio fra i grani del sedimento è detta autigenesi; se la precipitazione è abbondante si ottiene la cementazione del sedimento stesso. CaCO3 , SiO2 , FexOx
IV FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Tu tti qu esti processi devono avvenire a:T < 150 – 200o !!!
(altrim enti M etam orfism o)
IV FASE DEL PROCESSO SEDIMENTARIO
Rocce Sedimentarie:Abbondanza
• Rocce clasticheRocce sedimentarie più
diffuse• Rocce carbonatiche
(origine biochimica)Rocce sedimentarie più
diffuse dopo lesilicoclastiche
… E le altre:
• Rocce evaporitiche• Rocce silicee,
ferrifere/manganesifere, fosfatiche
• Idrocarburi e carboni• Rocce residuali
Rocce Clastiche
Formate da frammenti (clasti)Terrigene (silicoslastiche): frammenti di rocce preesistentiOrganogene: formate da accumulo di frammenti di gusci d’organismi, frantumati ed abrasi (i.e. dal moto ondoso)
• frazione detritica– granuli (ossatura)
• minerali stabili– quarzo, selce (silice colloidale)
• minerali relativamente meno stabili– feldspati
• minerali accessori (< 1%)• frammenti di roccia (frammenti litici)
– matrice• minerali argillosi e frazione micacea fine
– caolinite, illite, smectiti, cloriti
• minerali formatisi in situ– cemento
• silicati (quarzo, selce, opale, feldspati, zeoliti)• carbonati (calcite, aragonite, dolomite, siderite)• ossidi di Fe (ematite, limonite)• solfati (anidrite, gesso, barite)
Rocce silicoclastiche - costituenti
Rocce silicoclastiche - maturità
• frazione detritica
– granuli (ossatura)• minerali stabili
– quarzo, selce (silice colloidale)• minerali relativamente meno stabili
– feldspati• minerali accessori (< 1%)• frammenti di roccia (frammenti litici)
– matrice• minerali argillosi e frazione micacea fine
– caolinite, illite, smectiti (montmorillonite), cloriti
maturità maturità mineralogica,mineralogica,relativa alle relativa alle abbondanze relative abbondanze relative dei granuli (quarzo, dei granuli (quarzo, feldspatifeldspati, , liticilitici))
maturità maturità tessituraletessiturale,,inversamente inversamente proporzionale alla proporzionale alla percentuale di matricepercentuale di matrice
Classificazione granulometricadi sedimenti e rocce sedimentarie
ruditi
mm
256
64
4
2
1
1/2
1/4
1/8
1/16
1/256
boulders (blocchi)
cobbles (ciottoli)
pebbles (ciottoletti)
granuli
sabbia molto grossolana
sabbia grossolana
sabbia media
sabbia fine
sabbia molto fine
silt (limo)
argilla
areniti
lutiti (peliti)
conglomeratobreccia
arenaria
argillite
ghiaia
sabbia
fango
Descrizione dei clasti
• Dimensioni
• Forma– Grado di arrotondamento– Grado di sfericità
• sorting (classazione)– Variazioni dimensionali
dei granuli– Ben classato: intervallo
dimensionale ristretto– Scarsamente classato:
intervallo dimens. Ampio
sorting (classazione)sorting (classazione)
arrotondamentoarrotondamento
sfer
icità
sfer
icità
Porosità
• Porosità– Spazi VUOTI tra l'impalcatura di granuli
(clasti)– Porosità totale = (volume totale – volume
solido) / volume totale x 100
• Permeabilità– Dipende dagli spazi VUOTI comunicanti tra
loro, dalle proprietà del fluido, dal gradiente idrostatico nella roccia
– Porosità effettiva = volume pori intercomunicanti / volume totale x 100
Rocce carbonatiche
• Essenzialmente monomineraliche• Origine legata all'azione della biosfera• Componenti
– Granuli• Materiale organogeno: (frammenti di) esoscheletri e
endoscheletri• ooliti: granuli subsferici (taglia 0.2-2 mm) a strati
concentrici • Frammenti di rocce carbonatiche preesistenti
– Matrice• Stessa natura dei granuli ma di dimensioni minori;
Riempie gli interstizi tra i granuli– Cemento
• Cristalli spatici (Spatite) formatisi durante la diagenesi
Rocce carbonatiche
Composizione chimica:
CaCO3 CaMg(CO3)2
Minerali più comuni:
Calcite Aragonite Dolomite
La dolomite, pur essendo presente in precipitati di tipo evaporitico (Rocce sedimentarie chimiche), nelle rocce sedimentarie non evaporitiche è soprattutto dovuta a processi diagenetici.
L’aragonite, anche se si forma come deposito primario, difficilmente si conserva in rocce pre-quaternarie, in quanto tende ad esser sostituita dalla calcite (minerale instabile che si genera in condizioni di alta pressione).
Composte principalmente da CALCITE e DOLOMITE
Rocce carbonatiche – Classificazione tessiturale
mudstonemudstonewackestonewackestonepackstonepackstone grainstonegrainstone floatstonefloatstone rudstonerudstone bafflestonebafflestone bindstonebindstone framestoneframestone CarbonatiCarbonaticristallinicristallini
GranuliGranuli< 10% >10%< 10% >10%
sostenutisostenutidalla matricedalla matrice sostenutisostenuti
dai granulidai granuli
con fango calcareocon fango calcareo senzasenzafangofango
sostenutisostenutidalladalla
matricematrice
sostenutisostenutidaidai
granuligranuli
componenti > 2mm componenti > 2mm < 10 %< 10 %
componenti > 2mm componenti > 2mm > 10 %> 10 %
costituenti originari non saldati da organismicostituenti originari non saldati da organismidurante la deposizionedurante la deposizione
costituenti originari saldaticostituenti originari saldatida organismida organismi
durante la deposizionedurante la deposizione
organismiorganismicheche
costruisconocostruisconostrutturestrutture
tipo grigliatipo griglia
organismiorganismiincrostantiincrostanti
(stromatoliti)(stromatoliti)
organismiorganismicheche
costruisconocostruisconounauna
impalcaturaimpalcaturarigidarigida
(coralli)(coralli)
rocciarocciacostituitacostituita
da unda unmosaicomosaicocristallinocristallinodi calcitedi calcite
o dolomiteo dolomite
costituenticostituentioriginarioriginari
nonnonriconoscibiliriconoscibili
Classificazione di Embry e Kovan, 1971
Rocce organogeneParticellari Biocostruite
Rocce organogeneParticellari Clastiche!!!
Derivate da accumulo meccanico di frammenti o di intere parti minerali di organismi
Si accumulano parti dure costituite da Calcite ed Aragonite o Selce.
Biocostruite
Sono formate da un’impalcatura rigida data dalle parti calcaree di determinati organismi, saldate le una alle altre.
Rocce Silicee
In genere sono caratterizzate da grana fine e sono compatte e dure.
Sono per lo più formate da SiO2 (Quarzo , calcedonio , opale)
Le rocce derivanti dai fanghi oceanici prendono il nome dagli organismi in esse prevalenti, se riconoscibili.
Le più importanti rocce silicee sono:
• Radiolariti: con colori che vanno talora dal rosso cupo al verde
• Diatomiti: ambiente sia marino che continentale
• Spongoliti: costituite da resti di spugne silicee
• Selci stratificate: formano strati sottili le cui tessiture originarie hanno subito notevoli variazioni diagenetiche, origine biologica poco riconoscibile.
Rocce Silicee
I sedimenti silicei assumono notevole importanza quando il fondomarino si trova al di sotto della cosiddetta Profondità di Compensazione del Carbonato di Calcio, ovvero la profondità alla quale possono giungere i gusci degli organismi calcarei senza disciogliersi del tutto.
Attualmente tale profondità oscilla attorno ai 4000 m.
Uno schema dei possibili ambienti di deposizione (Scienze della Terra, Casati, Ed.clup).
Rocce sedimentarie – Ambiente deposizionalecalcari neritici: si formano in acque basse (ambiente neritico) per l'attività di esseri viventibenthonici (benthos = esseri viventi fissi sul fondo o in grado di eseguire piccoli movimenti).
calcari pelagici che si formano in acque profonde (ambiente pelagico) per la sedimentazione dei microscopici gusci calcarei di organismi planctonici (plancton = esseri viventi, per lo piùunicellulari che vivono in sospensione, trasportati passivamente dall'acqua), quali i foraminiferi(protozoi unicellulari).
Carboni
• In alcuni sedimenti di ambiente palustre/lagunare/deltizio i materiali organici (piante) raggiungono abbondanze molto elevate
• Le parti solide di queste piante subiscono un tipo di diagenesi detto carbonizzazione: processo biochimico (prima ossidante, poi riducente) e successivamente fisico (costipazione, perdita di acqua e arricchimento in carbonio)
• I carboni fossili si dividono in:• Torba, C ≈ 60%• Lignite, C ≈ 70-75%• Litantrace, C ≈ 90%• Antracite, C ≈ 100%
gradientigeotermici
naturali
Idrocarburi
• In alcuni sedimenti marini grandi quantità di materia organica (fitoplancton, batteri) possono rimanere intrappolati in sedimenti fini (argillosi)
• Durante la diagenesi della argillite (roccia madre) la materia organica può trasformarsi in petrolio (liquido, gassoso, semisolido)
– A t≈50°c p=0.03 Gpa: si genera metano e la sostanza organica si trasforma in kerogene
– T=50-100°c, p=0.03-0.15 Gpa: espulsione acqua, generazione petrolio e gas
– T>200°c, p>0.15 Gpa: l’olio si trasforma in gas
• Il petrolio si sposta e migra in rocce porose e permeabili (rocce serbatoio), accumulandosi dove le condizioni stratigrafiche e/o tettoniche lo consentano (trappole)
• I giacimenti di petrolio si trovano in zone di prolungato accumulo di sedimenti
gradiente termico (°C/100m
prof
ondi
tà (k
m)
1 2 3 4 5
1
2
3
4
5
6
7
8
intervallo di T per
generaz. di olio65°C
150°C
gasbiogenico
gastermico
oiloilwindowwindow
Sedimentarie chimiche
Si generano per precipitazione diretta di Sali
CaCO3 Calcari Oolitici (< 2mm)
Pisoliti (> 2 mm) anche prodotti dall’attivitàmetabolica di alghe (Oncoliti)
In acque tropicali precipitazione diretta di carbonato di calcio (whiting chiazze di acqua lattiginosa)
In ambiente continentale: Travertini
Nei pressi di sorgenti, di solito termali; la rapida perdita di di CO2da parte delle acque che vengono a giorno crea delle condizioni favorevoli alla deposizione del carbonato.
Spesso si formano per incrostazione primaria biologica.
Sedimentarie chimiche
Per precipitazione diretta dall’acqua di mare o di laghi salati in regioni a clima arido:
Evaporiti
Ambiente deposizionale con ridotto scambio di acque con il mare aperto Piane costiere SABKHA
Bacini chiusi
Sedimentarie chimiche
Le masse rocciose saline si rinvengono nel sottosuolo sotto forma di intrusioni nelle rocce più recenti sovrastanti nelle quali sono penetrate a causa della bassa densità e dell’elevata plasticità del sale.
Diapiri Salini
Sedimentarie chimiche
Rocce Residuali
Prodotte in situ da processi di degradazione e di allontanamento di frazioni chimiche e/o detritiche.
Volumetricamente trascurabili: meno di 1% delle rocce sedimentarie
i.e. LATERITI
Dovuta a processi pedogenetici di alterazione delle formazioni rocciose in regioni caratterizzate da clima caldo con abbondanti precipitazioni.
Sono caratterizzate da un arricchimento di ossidi ed idrossidi di Fe ed Al con perdita di Si.