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Università Carlo CattaneoLIUC – Castellanza (VA)
Lucidi di Giuseppe Toscano 1
IL SISTEMA IMPRESA, LE SCELTE STRATEGICHE
E
IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
Lucidi di G. TOSCANOUniversità Cattaneo – LIUCMaster CFOGiugno 2010
Università Carlo CattaneoLIUC – Castellanza (VA)
Lucidi di Giuseppe Toscano 2
* STORA - Svezia - Fondata nel 1288
Legno, minerario, cartario, metallurgico, chimico industriale, packaging, produzione di energia
Fusione con ENSO (Finlandia - fondata nel 1872) nel 1988 (StoraEnso - 10,6 billion di EUR e 40.000 dipendenti)
* HUDSON BAY COMPANY - Canada - Fondata nel 1670
Import/Export, Trasporti marittimi, Grande distribuzione, Finanza e sistemi di pagamento
* DUPONT DE NEMOURS - USA - Fondata nel 1802
Produzione esplosivi, Chimica Industriale, Fibre sintetiche, Petrolchimico, Automotive, Farmaceutico
* ROYAL DUTCH/SHELL - Olanda - Fondata nel 1833
Import/Export, Petrolchimico, Chimica Industriale, Produzione di energia,
* MITSUBISHI - Giappone - Fondata nel 1870
Trasporti navali, cantieristica, minerario, elettronica industriale, elettronica di largo consumo,
Banca e Finanza, Automobile, telecomunicazioni
...perché alcune aziende sopravvivono nel tempo,in un ambiente dinamico e discontinuo,
con considerevoli risultati economici, competitivi e sociali ?
La selezione naturale premia alcuni organismi aziendalie ne elimina altri ma...
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* capacità di percepire i segnali di cambiamento
* non vi è compiacimento dei risultati conseguiti
* non vi è passiva imitazione dei concorrenti
* elevata capacità di apprendimento
* elevata capacità di rompere le regole del
gioco
Per sopravvivere tanto a lungo,queste imprese hanno dovuto cambiare più volte i loro interessi nel tempo
rivolgendosi ai settori più disparati
Le aziende longeve sono ORGANISMI CHE APPRENDONO,che sono aperti su un mondo che cambia cui si adattano con plasticità,
proprio come quelle specie animali che non si basano soltanto sugli istinti codificatima su apprendimenti flessibili
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Le specie specializzate sopravvivono benissimopurché si trovino in una particolare nicchia ecologica
in cui sono in grado di massimizzare i vantaggi che traggono dalle loro caratteristiche,ideali per quell’ambiente specifico;
purtroppo esse sono inadatte a durare in un mondo che cambiae dopo un rapido exploit possono scomparire
o essere avviate a estinguersi,come i panda che si nutrono soltanto dei germogli di bambù
...DIVENTA VITALE CHE L’AZIENDA CREI, ACQUISISCA E TRASFERISCA NUOVE CONOSCENZE,ADEGUATE A SODDISFARE I CLIENTI DI RIFERIMENTO,
A TUTTI I LIVELLI AZIENDALI E CHE SIA CAPACEDI MODIFICARE VELOCEMENTE IL PROPRIO COMPORTAMENTOPER RIFLETTERE LE NUOVE IDEE O CONOSCENZE ACQUISITE
L’idea che sta alla base del concetto dicapitale intellettuale (intellectual capital)
è che il nostro patrimonio più prezioso,nonché il nostro mezzo di produzione più duraturo,
consiste nella conoscenza, nel talento e nell’esperienza
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Lucidi di Giuseppe Toscano
LA NUOVA COMPLESSITÀ AMBIENTALE E ORGANIZZATIVO-GESTIONALERIDUCE L’EFFICACIA DEI MECCANISMI OPERATIVI TRADIZIONALI
Numerosità delle unità organizzative
Prodotti
Tecnologie
Mercati
Poche e in un unico sito
Molte egeograficamente disperse
Pochi Molti
COMPLESSITÀ DELLA STRUTTURA AZIENDALE
Pochi Molti
Molte e diverseUnica
GRADO DI COMPLESSITÀ
EVOLUZIONE AMBIENTEESTERNO
TURBOLENZA AMBIENTALE:
CAMBIAMENTI A LIVELLO ECONOMICO, SOCIALE E POLITICO * DIFFICILMENTE PREVEDIBILI
* DI RAPIDA MANIFESTAZIONE* DI RARA INTENSITÀ
EVOLUZIONE DEL CLIENTE
IL CLIENTE DESIDERA PRODOTTI E SERVIZI : * A PREZZI SEMPRE PIÙ BASSI
* DI QUALITÀ SEMPRE PIÙ ALTA* IN TEMPI SEMPRE PIÙ BREVI* CON UNA VARIETÀ (NOVITÀ E GAMMA) SEMPRE PIÙ AMPIA
MAGGIORE COMPLESSITA’AMBIENTALE E
ORGANIZZATIVO-GESTIONALE
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L’IMPRESA DEVE SAPER ASCOLTARE:
* STRUMENTI DI LETTURA DELL’AMBIENTE COMPETITIVO
L’IMPRESA DEVE SAPER IMPARARE:
* STRUMENTI CHE FACILITANO E PREMIANO L’APPRENDIMENTO
L’IMPRESA DEVE ESSERE DISPONIBILE AL CAMBIAMENTO:
* STRUMENTI CHE STIMOLANO E FACILITANO IL CAMBIAMENTO
LA CREAZIONE DI UN VANTAGGIO COMPETITIVO SOSTENIBILERICHIEDE L’ADOZIONE DI NUOVI STRUMENTI DI MANAGEMENT
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NUOVE COMPETENZE(Mondo degli Asset Virtuali)
REGOLE CONSOLIDATE(Mondo Locale)
NUOVE REGOLE(Mondo Globale)
COMPETENZE TRADIZIONALI(Mondo degli Asset Fisici)
Riconfiguratori
Riconfigurati
“PRIME MOVERS”
UNA SCELTA STRATEGICA IMPORTANTE:RICONFIGURATORI O RICONFIGURATI ?
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LO SCENARIO GLI OBIETTIVI
Evoluzione dei mercati
Cambiamento delleregole del gioco
Incremento dellapressione competitiva
Nuove tecnologie
Capacità di leggere e monitorarel’ambiente interno
Capacità di intervenire, pianificare e controllare
GESTIONE DEIPROCESSI DI
CRESCITA
Metodi Strumenti Tecniche
MIGLIORAMENTO DELLAREDDITIVITÀ
RAFFORZAMENTO DELLAPOSIZIONE COMPETITIVA
Incre
men
to d
el valo
re
azi
en
daleCONSOLIDAMENTO O
RAGGIUNGIMENTO DELL’EQUILIBRIO
FINANZIARIO
COINVOLGIMENTO DIMANAGEMENT E PERSONALE
Capacità di leggere e monitorarel’ambiente esterno
creatività Capacità
innovativ
a
In particolare, nell’attuale scenario di riferimento...
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LE PROSPETTIVE RISPETTO ALLE QUALI VALUTARE LA CREAZIONE DI VALORE
PROSPETTIVA DELL’AZIONISTA
PROSPETTIVA DEL PERSONALE
PROSPETTIVADEL CLIENTE
INCREMENTO DEL VALORE AZIENDALE
PROSPETTIVA DEGLI ALTRI PORTATORI
DI INTERESSE
VALORE PER CHI ?
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Per conseguirlo
LA GESTIONELA GESTIONE
(reperimento, allocazione e utilizzo delle risorse)
DEVE AVVENIRE NEL RISPETTO DELLA MISSIONE E DEI PRINCIPI DI ECONOMICITÀDEVE AVVENIRE NEL RISPETTO DELLA MISSIONE E DEI PRINCIPI DI ECONOMICITÀ
Il che significa...
Il fine di un impresa
è perdurare nel
tempo
Si ricordi che LA STORIA DELLE AZIENDE INSEGNA CHE:
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… SAPER CONIUGARE IN MODO EQUILIBRATO
E CONTINUATIVO NEL TEMPO…
REDDITIVITÀ
CAPACITÀCOMPETITIVA
RISULTATISOCIALI
Customer Satisfactione Quota di Mercato
Clima Organizzativoe Impatto Ambientale
Redditività
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Visione MisurazioneCriteri
e Indicatori
Missione Azioni
COMUNICAZIONE – DIFFUSIONE - COINVOLGIMENTO
Stakeholder
Shareholder
Personale
Cliente
Prospettiva:
IL PERCORSO CHE DEVE PORTAREDALLA VISION AZIENDALE ALLE AZIONI CONCRETE PER CREARE VALORE
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“Il vero valore di un’azienda non è dato dai suoi investimenti tangibili,ma dalle competenze delle persone che vi operano, dai database
che raccolgono le informazioni, dalle capacità dell’organizzazione,dalla sua immagine sul mercato e
dalle relazioni stabili di collaborazione che è in grado di creare”[James B. Quinn - Intelligent Enterprise - 1992]
“Le aziende devono imparare a considerarsinon come dei produttori di beni e di servizi,
ma come degli acquirenti di clienti,svolgendo quelle attività che spingono le persone (i clienti)
a fare affari con loro”[Theodore Levitt - Marketing Myopia - 1960
EMERGONO TRE VARIABILI COMPETITIVE CHIAVE:
LE COMPETENZE, IL CLIENTE E I PROCESSI AZIENDALI
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PERCHÉ OGGI SI TORNA A PARLARE DI VALOREE PER QUALI FINI ?
Negli anni novanta si assiste ad un aumento di capitale privato che nel mondo è in cerca di
investimenti redditizi (mercati).
Questo ha creato una espansione dei mercati finanziari e ha dato rilievo al valore per l’azionista
come costante termine di riferimento.
Il valore di mercato (capitalizzazione di borsa) e le proxy usate per avvicinarvisi.
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NELLA REALTÀ SI INTRECCIANO I SEGUENTICIRCUITI ECONOMICO-FINANZIARI
INVESTIMENTI
REDDITIVITÀ
REDDITO NETTO
CAPACITÀCOMPETITIVA
QUOTA DI MERCATO
ANDAMENTO DEL MERCATO
RICAVI DI VENDITA
COSTI ED EFFICIENZA
LIQUIDITÀ
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Source: J. Low and T. Siesfield, Measures That Matter (Boston: Ernst & Young)
I principali driver di valore
presi in considerazione dal mondo degli investitori e dei
finanziatori
per valutare la capacità prospettica di un’azienda di
generare valore
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Rank
Performance dei principali processi gestionali trasversali
Ricerca della leadership
Sistema premiante coerente con gli obiettivi degli investitori
Esperienza del management
Quota di Mercato
Capacità di attrarre e mantenere personale di talento
Innovazione
Qualità della strategia perseguita
Credibilità del management
Realizzazione della strategia perseguita
Variable
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Rank
Performance dei principali processi gestionali trasversali
Ricerca della leadership
Sistema premiante coerente con gli obiettivi degli investitori
Esperienza del management
Quota di Mercato
Capacità di attrarre e mantenere personale di talento
Innovazione
Qualità della strategia perseguita
Credibilità del management
Realizzazione della strategia perseguita
Variable
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Valore di mercatoValore di mercato
Capitale degli azionisti(Capitale Economico-Finanziario)
Capitale degli azionisti(Capitale Economico-Finanziario)
CapitaleIntellettuale
CapitaleIntellettuale
Capitale Commerciale(il cliente)
CapitaleOrganizzativo
CapitaleUmano
Parco clientiParco clienti
Relazioni con i clientiRelazioni con i clienti
Potenziale dei clientiPotenziale dei clienti
I processiI processi
La culturaLa cultura
L’innovazioneL’innovazione
Il valore di baseIl valore di base
Le relazioniLe relazioni
Il potenzialeIl potenziale
I driver del valore
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VALUE MANAGEMENT
Nelle imprese comincia allora a diffondersi il
VALUE MANAGEMENT
… come insieme di principi, processi e strumenti…
finalizzati ad orientare la gestione dell’impresa alla creazione di valore economico
PARAMETRO DELL’IMPRESA = VALORE DELL’IMPRESA PER L’AZIONISTA ATTENZIONE: VALORE PER L’AZIONISTA O VALORE ECONOMICO
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VALORE DELL’IMPRESA
VALORE OPERATIVO (BUSINESS)
+
VALORE PATRIMONIALE (EXTRA BUSINESS)
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UN INVESTIMENTO SOLITAMENTE VEDE IL PREVALERE DI
FLUSSI MONETARI IN USCITA IN UNA PRIMA FASE,
E DI FLUSSI MONETARI IN ENTRATA NELLE FASI SUCCESSIVE
NELL’ANALIZZARE LA VALIDITA’ DI UN PROGETTO DI INVESTIMENTO
SI DEVE ACCERTARE CHE IL DIVARIO TRA ENTRATE E USCITE SIA POSITIVO E SODDISFACENTE
NELL’EFFETTUARE TALE ANALISI SI DEVONO VALUTARE:
IL VALORE FINANZIARIO DEL TEMPO
L’INCERTEZZA E IL RISCHIO
L’ENTITA’ DEI FLUSSI IN ESAME
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• SI CREA VALORE……NELLA MISURA IN CUI UN CAPITALE RENDE PIÙ DI QUANTO COSTA !!!
• SI CREA VALORE……QUANTO PIÙ A LUNGO PUÒ DURARE NEL TEMPO IL VALORE CREATO !!!
Creazione di Valoredi esercizio(Economic Value AddedEVA®…ma non solo)
Reddito Operativoal netto delle impostedi esercizio
Costomedio ponderatodel capitale
CapitaleInvestitoNetto
X( )-=
Impiego ottimaledelle risorse disponibili
(Valore Corrente)+
Aree chiavedi investimento delle risorse
(Continuità del Valore)+
Aree chiavedi sviluppo delle risorse
(Sviluppo)
POTENZIALE DI VALORE (CASH FLOW) FUTURO
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LA GENERAZIONE DI FREE CASH FLOW
Efficacia ed efficienza della gestione corrente
Fattori chiave di successo competitivo
Aree chiave di investimento delle risorse
Impiego ottimale delle risorse disponibili
Aree chiave di sviluppo delle risorse
Opzioni di sviluppo
CONTINUITA’ DEL FREE CASH FLOW
VALORE CORRENTE DEL FREE CASH FLOW
SVILUPPO DEL FREE CASH FLOW
POTENZIALE DI FREE CASH FLOW FUTURO
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L’ALBERO DEL CASH FLOW E DEL R.O.I.
Quote di mercato su segmenti/clienti chiave
Produttività della forza di vendita
Soddisfazione e fidelizzazione del cliente
Livello di servizio
Successo dei nuovi prodotti sviluppati
Time to market
Utilizzo della capacità produttiva
Qualità/Produttività dei processi interni
Efficienza delle strutture indirette
Make or Buy
Attività di sviluppo (R&S, formazione, ecc.)
Qualità e turnover del personale
Giorni di credito concessi ai clienti
Caratteristiche impianti (per mat. prime e semilav.)
Livello di servizio logistico
Giorni di credito ottenuti dai fornitori
Interventi di sostituzione e mantenimento
Azioni per l’espansione e lo sviluppo
Sostituzioni di attività esistenti
Cessioni e uscita da mercati serviti
Vendite da nuovi prodotti
Ricavi di Vendita
Crediti da clienti
Scorte
Capitale Circolante
Debiti verso fornitori
Capitale Circolante
Netto
Risultato Operativo +
Ammortamenti
Investimenti fissi netti
Vendite da prodotti consolidati
Costi di produzione
Costi degli altri processi gestionali
Nuovi investimenti
Disinvestimenti
Costi operativi
R.O.I.
FREE
CASH-FLOW
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Attenzione:Per un’impresa multi-business
il valore generato e i flussi di cassa nettisono (e sempre più lo saranno) la risultante dell’intrecciarsi del valore e dei flussi di cassa
nettigenerati dai singoli business:
LA REDDITIVITÀ E I FLUSSI DI CASSA NETTI
DI UN BUSINESS, AD UNA CERTA DATA,
SONO COLLEGATI:
1. ALLA FASE IN CUI SI TROVA IL CICLO DI
VITA DEL BUSINESS
2. ALLA POSIZIONE DI MERCATO IN
QUELLO SPECIFICO BUSINESS
GAS
ACQUA
AMBIENTE
ALTRI SERVIZI
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Capitaleinvestito
ALTO
BASSO ALTA BASSA
Pilastridel Valore
Complementidi Valore
Distruttoridi Valore
Distrattoridel Valore
Creazione di valore
Opzionidi Valore
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Ricapitolando…si crea valore:
ROS• Prezzi• Volumi• Mix• Efficienza (costi diretti)• Dimensionamento costi indiretti• Prezzi delle risorse
ROTAZIONEDEL CAPITALE INVESTITO• Saturazione della capacità• Time-to-market• Tempi di incasso crediti• Tasso di rotazione delle scorte• Tempi di pagamento fornitori
RISCHIO OPERATIVO• Rigidità della struttura dei costi• Valore aggiunto• Crescita obiettivo• Vantaggio competitivo• Ciclicità economica• Sensibilità monetaria
RISCHIO FINANZIARIO• Livello di indebitamento• Costo dell’indebitamento
ALLOCAZIONEDEL CAPITALE• Portafoglio business• Portafoglio prodotti-servizi• Portafoglio paesi• Portafoglio clienti
QUALITÀ DEI PROGETTI• Investimenti in capacità produttiva• Disinvestimenti di capacità produttiva• Make-or-buy strategico• Acquisizioni• Dismissioni• Ristrutturazioni
R.O.I. Costo medio ponderatodel capitale Capitale investito
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ORIENTAMENTO AL VALORE
SIGNIFICA “GUARDARE AVANTI” E “GUARDARE FUORI” IN MODO SISTEMICO
ATTENZIONE AI FLUSSI DI CASSA ED ALLA LORO VOLATILITA’ E... Poiché su questi elementi si
riflettono i fattori competitivi, anche:
ATTENZIONE AL SISTEMA COMPETITIVO ED ALLA SUA DINAMICA.
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STRATEGIA• Prodotti e servizi
• Mercati e segmenti obiettivo• Innovazione e apprendimento
• Scenari e priorità
CAPACITA’ • Competitive• Manageriali• Organizzative• Operative• Amministrative
PROCESSI• Strategici
• Manageriali• Organizzativi
• Operativi• Amministrativi
SISTEMI E MECCANISMI OPERATIVI• Ruoli e responsabilità lungo i processi• Persone e competenze• Sistemi informativi• Strutture fisiche e organizzative• Obiettivi e misure di performance • Sistema di controllo direzionale• Sistema di incentivi• SISTEMA DI VALUTAZIONE
CULTURA• Valori
• Convinzioni condivise• Condizionamenti e atteggiamenti
• Stili di comportamento
Determ
ina
Richiedono
Supportano
Determina
Influenzano
Facilita
Determinano
Supporta
LA CREAZIONE DI VALOREPER I PORTATORI DI INTERESSI
PASSA ATTRAVERSO L’OPERATIVITÀ E LA COERENZADEI DIVERSI ELEMENTI COSTITUENTI IL SISTEMA AZIENDA
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STRATEGIA(Dove e come competere)
VALUE PROPOSITIONper il cliente
KNOWLEDGEda sviluppare
CORE COMPETENCIES
BUSINESS ORGANIZATION
NETWORK PROCESSI
MARKET FOCUS(The right customer)
LE AZIENDE SONO CHIAMATE A GARANTIRE UNA FORTE COERENZANEL PROCESSO CHE PORTA DALLE SCELTE STRATEGICHE
ALLA STRUTTURAZIONE DEI PROCESSI AZIENDALI
FATTORI CRITICIDI SUCCESSO
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PRODUCT LEADERSHIP (esempi)* Sony* Microsoft* 3 M
ECCELLENZA OPERATIVA (esempi)* Toyota* Dell* Chrysler
CUSTOMER INTIMACY (esempi)* Honda* Staples* British Airways
Quale Value Propositionper il cliente ?
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Quale Value Propositionper il cliente ?
PRODUCT LEADERSHIP* Innovazione continua* Rapidità di arrivo sul mercato
ECCELLENZA OPERATIVA * Ottimo rapporto qualità/prezzo
* Servizio eccellente
CUSTOMER INTIMACY * Elevata personalizzazione* Strette relazioni di lungo periodo
* Creare prodotti eccezionali che arrivino rapidamente sul mercato
* Garantire una costante sintonia tra: innovazione, competenze e cliente
* Sviluppo costante di “proprietary technology” e “technology reviews”
* Sfruttare il vantaggio della “prima mossa” (imporre gli standard)
* Creare una piattaforma di competenze flessibile
* Coinvolgimento di tutte le funzioni nella progettazione (team multi-funzione)
* Creare buoni prodotti a prezzi contenuti offrendo al cliente adeguati servizi
* Gestione efficace del network dei fornitori e sub-fornitori (fiducia, continuità e coordinamento)
* Elevata efficienza nella gestione dei magazzini
* Ottimizzazione dei flussi logistici
* Contenimento di costi e delle inefficienze
* Condivisione della conoscenza all’interno del network
* Semplificazione dei processi di comunicazione
* Soddisfare le esigenze di specifici clienti con relazioni di lungo periodo
* Elevata personalizzazione sulle esigenze del cliente
* Focalizzazione sulle attività di interfaccia con il cliente
* Rafforzare la propria identità sul cliente obiettivo
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PRODUCT LEADERSHIP* Innovazione continua* Rapidità di arrivo sul mercato
ECCELLENZA OPERATIVA * Ottimo rapporto qualità/prezzo* Servizio eccellente
CUSTOMER INTIMACY * Elevata personalizzazione* Strette relazioni di lungo periodo
DALLA VALUE PROPOSITION ALLA BUSINESS ORGANIZATION
VALUE PROPOSITION LE COMPETENZE CRITICHE
* Analizzare il mercato e i bisogni, definire gli obiettivi di marketing e valutarne il grado di raggiungimento
* Selezionare, amministrare e valutare il personale
* Definire i principi strategici, organizzativi e del sistema qualità e svolgere l’audit strategico
* Valutare la disponibilità di ore uomo a fronte dei fabbisogni (piano di marketing, offerte e commesse), programmare i carichi di lavoro e controllarne l’avanzamento
* Progettare il prodotto, realizzare il master, definire le specifiche di collaudo e collaudare il prototipo
* Approvvigionarsi di materiali, componentistica e servizi di produzione
* Avviare e sviluppare le relazioni con i clienti, ricevere l’ordine e seguire la fatturazione e l’incasso
* Progettare il prodotto, realizzare il master, definire le specifiche di collaudo e collaudare il prototipo
* Fornire assistenza post-vendita
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Quali misuratori di performanceper la nostra Value Proposition ?
PRODUCT LEADERSHIP* Innovazione continua* Rapidità di arrivo sul mercato
ECCELLENZA OPERATIVA * Ottimo rapporto qualità/prezzo
* Servizio eccellente
CUSTOMER INTIMACY * Elevata personalizzazione* Strette relazioni di lungo periodo
* Percentuale di ricavi realizzata con prodotti nuovi
* Tempo di sviluppo della prossima generazione di prodotti
* Break-even Time
* Tasso di riutilizzo degli studi nello sviluppo di prodotti innovativi
……..
* Tempo di svolgimento del processo
* Costi di processo
* Livello di qualità
* Produttività
* Tasso di evasione degli ordini
………..
* Fedeltà del cliente
* Redditività del cliente
* Livello di riacquisto
………...
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IL PROCESSO DI CONTROLLO ORIENTATO AL VALORE
Architettura strategica (strategic planning)
Progetti e piani di azione
BudgetingValore potenziale
VALORE REALIZZATO
Reporting
DAL VALORE POTENZIALE AL VALORE REALIZZATO
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PIANO STRATEGICO ORIENTATO AL VALORE
Orientamento ai progetti ed alle azioni
Tradotto in chiave di valore economico
Articolato per ASA
Sviluppato in fasi top-down e bottom-up
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GESTIRE LA STRATEGIA: GESTIRE LA STRATEGIA: QUATTRO MOMENTI CHIAVEQUATTRO MOMENTI CHIAVE
COMUNICARE ECREARE RELAZIONI
- Comunicare e educare- Definire gli obiettivi- Collegare il sistema premiante al sistema di valutazione
TRADURRELA VISIONE
- Chiarire la visione- Ottenere consenso
FEEDBACK EAPPRENDIMENTO- Articolare la visione condivisa- Fornire feedback feedback strategico- Facilitare la revisione della strategia e l’apprendimento
CREAZIONECREAZIONEDI VALOREDI VALORE
BUSINESS PLANNING
- Fissare i target- Allineare le iniziative strategiche- Allocare le risorse- Fissare le milestone
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VISIONE, MISSIONE, STRATEGIA - VISIONE (dove vogliamo arrivare)- MISSIONE (qual è il nostro ruolo)- OBIETTIVI (definizione dei risultati finali, risponde alla domanda: “cosa vogliamo ottenere”)
SITUAZIONE ATTUALE SITUAZIONE FUTURA DESIDERATA
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DOVE COMPETEREDOVE COMPETERE
* PRODOTTI-SERVIZI* CLIENTI* MERCATI* TECNOLOGIE
* VISIONE* MISSIONE* COMPETENZE DISTINTIVE* PROCESSI
COME COMPETERECOME COMPETERE
STRATEGIA D'IMPRESA
LA CRITICITA’ DELLA DEFINIZIONEDELL’ARCHITETTURA STRATEGICA:
“MAKING STRATEGY WORK”
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DOVE COMPETERE(«Capire dove sta andando il mondo, come si stanno evolvendo i mercati,
dove si posiziona L’AZIENDA e decidere dove si vuole andare»)
PRODOTTI-SERVIZI
MERCATITECNOLOGIE
AZIENDA
Concorrenti
Fornitori
Clienti
ProdottiSostitutivi
Potenziali Entranti
Tecnologia
L’arena competitiva !
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COME COMPETERE(«Definire ed esplicitare la visione e sviluppare le competenze distintive,
ovvero le strutture portanti nelle quali si concretizza il disegno strategico dell’AZIENDA»)
TECNOLOGIEE ASSETTOPRODUTTIVO
CONOSCENZE EABILITA’
DEL PERSONALE
ORGANIZZAZIONEE SISTEMI DIMISURAZIONE
VALORI AZIENDALI
COMPETENZE DISTINTIVE
Insieme di capacità e conoscenze,frutto del processo di apprendimento collettivo dell’azienda:
elementi che, oltre alle risorse di cui l’impresa si avvale,distinguono l’azienda dai concorrenti
e le consentono di esprimere una strategia innovativa vincente
VISIONE
* E’ una linea guida generale stabilita dal vertice dell’azienda, i cui dettagli vengono sviluppati ai livelli più bassi dell’organizzazione* Rappresenta per l’azienda una sorta di DNA il cui messaggio è riconoscibile in ogni fase dello sviluppo e in ogni svolta strategica
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DOVE COMPETEREDOVE COMPETERE
* PRODOTTI* MERCATI* TECNOLOGIE
* VISIONE* COMPETENZE DISTINTIVE
COME COMPETERECOME COMPETERE
CONDIZIONI DI CONTESTOCONDIZIONI DI CONTESTO
* ATTORI CHIAVE* PROCESSI GESTIONALI* QUALITA’ DELLE RISORSE UMANE* SISTEMI DI COMUNICAZIONE E RUOLI
PROCESSI DI APPRENDIMENTOPROCESSI DI APPRENDIMENTO
STRATEGIA D'IMPRESA
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Avere la capacità di risolvere i problemimantenendo una visione spaziale e temporale degli stessi
Sperimentare ed implementare rapidamentenuovi approcci organizzativi
e modelli di management a tutti i livelli
Apprendere dall’esperienza e dal passato,nonché apprendere dagli altri
LearningOrganization
LE CARATTERISTICHE DELLE ORGANIZZAZIONI CHE APPRENDONOSI COLLEGANO, QUINDI, ALLE SEGUENTI VARIABLI:
LE COMPETENZE, IL CLIENTE E I PROCESSI
Esperienza(concreta)
Riflessione(passiva)
Concettualizzazione(astratta)
Sperimentazione(attiva)
Attuazione Ricerca
Sperimentazione Modellizzazione
Il processo di apprendimento
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APPRENDIMENTOINCREMENTALE
APPRENDIMENTORADICALE
APPRENDIMENTOSTRATEGICO
Creazione di nuove ipotesidi sviluppo(innovazione e cambiamento)
Sviluppo e articolazionedella strategia competitiva
Sviluppo di nuovi prodotti-servizie nuove competenze(incremento e accrescimento)
APPRENDIMENTOOPERATIVO
Consolidamento dell’efficienza edelle competenze distintive originarie(specializzazione e consolidamento)
Ogni azienda deve sviluppare il processo di apprendimentopiù adeguato alla strategia competitiva perseguita,
ricordando che...
…è pericoloso continuare a concepire il futurocome un prolungamento del passato..
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Lucidi di Giuseppe Toscano 44
“Chi diavolo può volere sentire parlare gli attore di un film ?” [H.W. Warner - Warner Bros - 1927]
“Penso che in tutto il mondo non si potranno vendere più di cinque personal computer”[Thomas Watson - Presidente IBM - 1943]
“Non ci piacciono le loro canzoni e la musica delle loro chitarre è fuori moda”[Decca Recording Company, ad un provino dei Beatles - 1962]
“Non vi è alcuna ragione per voler disporre di un computer a casa propria”[Ken Olsen - Presidente e fondatore della Digital Equipment - 1977]
“Mai la donna metterà i pantaloni. I calzoni sono antiestetici e con essi non sarebbe più soltanto orribilemetà dell’umanità, ma l’intera umanità” (Proclama del movimento femminista italiano, 1899)
“Macchine volanti più pesanti dell’aria sono impossibili” (Lord Kelvin, Presidente della British Royal Society, 1895)
“L’uomo non volerà per almeno mille anni ancora”(New York Times, 1900-Commentando i primi esperimenti dei fratelli Wright)
“L’asfalto non è un gran successo. Quando piove si fa troppo scivoloso per pedoni e mezzi di trasporto”(1899, dopo i lavori sperimentali di copertura del manto stradale)
“Una depressione severa come quella del 1920-21 è al di fuori di ogni probabilità”(The Harvard Economic Society, 16.11.1929)
“Chi diavolo può volere sentire parlare gli attore di un film ?” [H.W. Warner - Warner Bros - 1927]
“Penso che in tutto il mondo non si potranno vendere più di cinque personal computer”[Thomas Watson - Presidente IBM - 1943]
“Non ci piacciono le loro canzoni e la musica delle loro chitarre è fuori moda”[Decca Recording Company, ad un provino dei Beatles - 1962]
“Non vi è alcuna ragione per voler disporre di un computer a casa propria”[Ken Olsen - Presidente e fondatore della Digital Equipment - 1977]
“Mai la donna metterà i pantaloni. I calzoni sono antiestetici e con essi non sarebbe più soltanto orribilemetà dell’umanità, ma l’intera umanità” (Proclama del movimento femminista italiano, 1899)
“Macchine volanti più pesanti dell’aria sono impossibili” (Lord Kelvin, Presidente della British Royal Society, 1895)
“L’uomo non volerà per almeno mille anni ancora”(New York Times, 1900-Commentando i primi esperimenti dei fratelli Wright)
“L’asfalto non è un gran successo. Quando piove si fa troppo scivoloso per pedoni e mezzi di trasporto”(1899, dopo i lavori sperimentali di copertura del manto stradale)
“Una depressione severa come quella del 1920-21 è al di fuori di ogni probabilità”(The Harvard Economic Society, 16.11.1929)
...SEMPRE PIÙ SPESSO E’ NECESSARIOANTICIPARE IL FUTURO
PIUTTOSTO CHE ESTRAPOLARLO DAL PRESENTE
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STRATEGIA DELIBERATA(scuola razionalista)
STRATEGIA EMERGENTE(scuola comportamentista)
Approccio analitico
Pianificazione formalizzata circoscritta al board.
Dati quantitativi
Approccio creativo
Coinvolgimento e committment della squadra
Dati qualitativi Maggiore facilità di astrazione
Maggiore possibilità di confronto
Analisi quantitativa dei rischi
Ridotte possibilità di apprendimento
Piena valorizzazione del patrimonio di competenze ed esperienze accumulate
Ridotti freni all’inventiva
Sottovalutazione dei rischi• Grandi opportunità di apprendimento
DUE POSSIBILI APPROCCI ALLA INDIVIDUAZIONE DEI PERCORSI DI CRESCITA
È concepita dal vertice in maniera organica,
strutturata, sistematica
Insieme di decisioni che i singoli manager attuano in risposta ai
cambiamenti esterni ed ai modi in cui la “strategia deliberata” viene interpretata
Si ritrova nel 10-30% dei casi nella strategia
realizzata
Si ritrova nel 70-90% dei casi nella strategia
realizzata
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Lucidi di Giuseppe Toscano 46
• L’APPROCCIO ANALITICO NON È IN GRADO, DA SOLO, DI FORNIRE RISPOSTE ESATTE, PUÒ AIUTARE A COMPRENDERE I PROBLEMI
• L’APPROCCIO CREATIVO INDIVIDUA, IN QUESTO AMBITO, SOLUZIONI ORIGINALI, EFFICACI E VINCENTI
I DUE APPROCCI RISPONDONO A DUE MOMENTI DIVERSI
… ALLORA È POSSIBILE UNA SINTESI
L’ELABORAZIONE DI UNA STRATEGIA DI CRESCITA È UN PROCESSO MULTIDIMENSIONALE CHE DEVE COINVOLGERE SIA GLI ASPETTI ANALITICI/RAZIONALI, SIA L’INTUIZIONE, L’ESPERIENZA, L’EMOZIONE
L’analisi razionalefornisce gli strumenti per
-Conoscere, confrontare, valutare-Definire un dominio
(Ciò che posso)
L’approccio creativoconsente di
-Applicare processi euristici-Individuare soluzioni innovative
(Ciò che voglio)
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LA CREAZIONE DI UN VANTAGGIO COMPETITIVO SOSTENIBILERICHIEDE, QUINDI, L’ADOZIONE DI NUOVI STRUMENTI DI MANAGEMENTCHE PERMETTANO DI TRASFORMARE L’APPRENDIMENTO DEI SINGOLI
IN APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
COMPETENZEE CAPACITA’ DEI SINGOLI
VALORI DI FONDO
SISTEMI GESTIONALIE MECCANISMI OPERATIVI
SISTEMI INFORMATIVI,TECNOLOGIE E STRUTTURE
COMPETENZEDISTINTIVE
L’IMPRESA DEVE SAPER ASCOLTARE:STRUMENTI DI LETTURADELL’AMBIENTE COMPETITIVO
L’IMPRESA DEVE ESSERE DISPONIBILE AL CAMBIAMENTO:STRUMENTI CHE STIMOLANOE FACILITANO IL CAMBIAMENTO
L’IMPRESA DEVE SAPER IMPARARE:STRUMENTI CHE FACILITANOE PREMIANO L’APPRENDIMENTO
IL SISTEMA DEGLI INTANGIBLE ASSET
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OBIETTIVI
RESPONSABILITA’
VALUTAZIONE
RICOMPENSE
SISTEMI GESTIONALI E MECCANISMI OPERATIVI PER…
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Lucidi di Giuseppe Toscano 49
LearningOrganization
* Attività critiche DI NATURA FISICA DI NATURA INTELLETTUALE
* Relazioni organizzative GERARCHICHE RAPPORTO TRA PARI
* Livelli organizzativi MOLTI POCHI
* Struttura organizzativa FUNZIONALE TEAM MULTI DISCIPLINARI (TEAMWORKING)
* Confini organizzativi RIGIDI PERMEABILI
* Stimolo competitivo INTEGRAZIONE NETWORKING EVERTICALE PARTNERSHIP
* Stile di direzione AUTORITARIO PARTECIPATIVO
* Cultura organizzativa CONFORMISMO IMPEGNO EE TRADIZIONE RISULTATI
* Persone OMOGENEITA’ DIVERSITA’
* Focus strategico EFFICIENZA INNOVAZIONE
OrganizzazioneBurocratica
…DIVENTARE UN’AZIENDA IN GRADO DI GENERARE VALORE
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Lucidi di Giuseppe Toscano 50
Visione strategica e organizzativa
Capacità organizzativa(i processi)
Richieste del
cliente
Monitoraggioe gestione dei problemi
e indaginisulla soddisfazione dei clienti
Strumenti per lo sviluppo “operativo” della visione
* Strumenti per la focalizzazione sulla creazione di valore per il cliente* Strumenti per facilitare il lavoro di gruppo che accresce il valore fornito al cliente
* Strumenti per il miglioramento continuo e l’apprendimento
LA VISTA DI CLIENTE E LA VISTA DI PROCESSOalla base di un sistema gestionale
per il cambiamento e per l’apprendimento organizzativo
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Lucidi di Giuseppe Toscano 51
5. Valutare la disponibilità di
ore-uomo, programmare i
carichi di lavoro e controllare l'avanzamento
1. Definire i principi strategici, organizzativi e del sistema qualità
e svolgere audit strategico 2. Budgeting e reporting
6. Progettare il sistema (prodotto)
9. Approvvigionarsi di materiali, componentistica e servizi8. Fornire
l'assistenza tecnica
post-vendita ai clienti
12. Definire il lay-out, garantire la
sicurezza e il corretto impatto
ambientale
10. Rappresentare le risultanze di bilancio
3. Analizzare il mercato e i bisogni, definire il piano di
marketing
4. Avviare e sviluppare le
relazioni con i clienti
7. Collaudare il sistema (prodotto) e consegnare a cliente
11. Selezionare, amministrare e valutare
le risorse umane
13. Sviluppare il sistema Qualità e il
sistema informativo- informatico
14. Acquisire e manutenere le tecnologie
Obiettivi di sviluppo dei clienti
Definizione di priorità
delle commesse
Metodi di progettazione
e sviluppo interno di nuove tecnologie
Metodi di collaudo
Modalità di assistenza
Offerta
Fabbisogni di materiali
Risorse umane
Tecnologie
Strategie
Assegnazione lavori
Lay-out aziendale
Preparazione e consegna kit
all'assemblatore
Master
Specifiche di collaudo
Sistema (prodotto) da assemblatore
Sistema della Qualità
e sistema informativo- informatico
Consegna a cliente
Assemblare il sistema (prodotto)
ESTERNO
Specifiche di assemblaggio
Assegnazione lavori
IL MODELLO DEI PROCESSI (TO BE)...
…COME “COLLANTE” TRA STRATEGIA E INTANGIBLE ASSET
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Lucidi di Giuseppe Toscano 52
CAPACITA’ DELL’AZIENDADI SODDISFARE I FABBISOGNI DEL CLIENTE DI RIFERIMENTO
IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE
CAPACITA’ DELL’AZIENDADI SODDISFARE I FABBISOGNI DEL CLIENTE DI RIFERIMENTO
IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE
1.Configurazione del prodotto/servizio(nucleo centrale e elementi accessori)
adeguata alle attese del cliente
1.Configurazione del prodotto/servizio(nucleo centrale e elementi accessori)
adeguata alle attese del cliente
3.Tipologia di risorse impiegate
e modalità di impiego nello svolgimento delle attività
3.Tipologia di risorse impiegate
e modalità di impiego nello svolgimento delle attività
4. Collegamenti tra le diverse attività
svolte in differenti unità organizzative(uffici, settori, reparti, etc.)
e da soggetti esterni
4. Collegamenti tra le diverse attività
svolte in differenti unità organizzative(uffici, settori, reparti, etc.)
e da soggetti esterni
2. Attività (“ciò che si fa”)
svolte per garantire la prescelta configurazione
del prodotto/servizio
2. Attività (“ciò che si fa”)
svolte per garantire la prescelta configurazione
del prodotto/servizio
IL “CIRCUITO” DELLE DETERMINANTIDEI RISULTATI AZIENDALI
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Lucidi di Giuseppe Toscano 53
L’OBIETTIVO E’ IL MIGLIORAMENTO DELL’ESISTENTE
LA RICERCA DELLE CAUSE E’ PREVALENTEMENTE INTERNA
LA RICERCA DELLE CAUSE DELLE CAUSE E’ DI TIPO LINEARE
IL CAMBIAMENTO INDOTTO E’ INCREMENTALE
È QUESTO L’APPROCCIO ALL’ANALISI DEI RISULTATI DI TIPO “TRADIZIONALE”
DA UN PROCESSO DI APPRENDIMENTO CONSERVATIVO...
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OBIETTIVO E’ L’INNOVAZIONE (BREAKTHROUGH)
LA RICERCA DELLE CAUSE E’ PREVALENTEMENTE ESTERNA(ANALISI DELLA CONCORRENZA E BENCHMARKING)
LA RICERCA DELLE CAUSE DELLE CAUSE E’ DI TIPO CIRCOLARE
IL CAMBIAMENTO INDOTTO E’ PROFONDO (DI ROTTURA RISPETTO AL PASSATO)
…A UN PROCESSO DI APPRENDIMENTO INNOVATIVO...
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Lucidi di Giuseppe Toscano 55
LOGICA EMERGENTE
* Indicatori economico-finanziari integrati da parametri fisico-tecnici
• Ricerca dell’efficacia interfunzionale (progetti e processi)
* Indicatori confrontati con standard esterni
* Diffusione a tutti i livelli gerarchici dell’attenzione alle variabili competitive rilevanti
* Indicatori relativi e storicizzati
* Indicatori centrati su variabili discrezionali
LOGICA TRADIZIONALE
* Prevalenza di indicatori economico-finanziari
* Indicatori focalizzati sull’efficienza di funzione
* Indicatori confrontati con standard interni
* Responsabilizzazione sulle variabili rilevanti solo al vertice
* Indicatori assoluti e atemporali
* Indicatori indifferenziati sugli aspetti della gestione
Per un’efficace supportoagli approcci gestionali ORIENTATI AL VALORE
è necessario adottare UNA NUOVA LOGICAALLA MISURAZIONE DELLE PERFORMANCE...
…valorizzandoi patrimoni intangibili
che compongonoil capitale intellettuale
…valorizzandoi patrimoni intangibili
che compongonoil capitale intellettuale
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Lucidi di Giuseppe Toscano 56
L’ESIGENZA:SPOSTARSI DALLA MISURAZIONE DEL VALORE ECONOMICO CREATO
ALLE VARIABILI DETERMINANTI I RISULTATI
Le componenti del patrimonio aziendale e la creazione di valore
PATRIMONIOCOMMERCIALE
PATRIMONIODELLE SOLUZIONIORGANIZZATIVE
PATRIMONIOTECNOLOGICO
PATRIMONIOUMANO
CREAZIONEDI VALORE
ECONOMICO
Risultati economici
Risultatisociali
Risultaticompetitivi
Diversi approcci:* Balanced Scorecard * Skandia Navigator System* Intagible Assets Monitor