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  • Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo III. Forme elementari di interazione

    Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo III. Forme elementari di interazione

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    Forme elementaridi interazione

  • Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo III. Forme elementari di interazioneIn sociologia si distinguono due diversi approcci:

    19/03/2018

    GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 2

    MicrosociologiaLA SOCIETA AL MICROSCOPIO

    MacrosociologiaLA SOCIETA’ VISTA DA LONTANO

    Studio del comportamento quotidiano in situazioni di

    interazione diretta.

    Studio dei grandi sistemi sociali come quello politico o

    economico.

    L’analisi si sofferma al livello dell’individuo o dei piccoli

    gruppi.

    L’analisi si sofferma sui processi di cambiamento di lunga durata

    (es. sviluppo della società moderna).

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    DUE MODI DI GUARDARE ALLA SOCIETA’:

    MICROSOCIOLOGIA MACROSOCIOLOGIA

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    Weber Durkheim

    Orientamenti all’azione

    motivazioni

    Integrazione

    Regolazione

    La società come sistema

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    La trama del tessuto sociale

    • In sociologia è stata sviluppata una specie di grammatica degli elementi primari del tessuto sociale, delle loro proprietà e relazioni, e del modo in cui queste si combinano in strutture più complesse.

    • Come per le forme grafiche, è possibile individuare forme e proprietà elementari delle relazioni sociali, che valgono indipendentemente dal contenuto concreto di queste.

    • Gruppi (diadi, triadi)

    • Caratteristiche di una organizzazione

    • L’individuazione delle proprietà formali degli elementi primari della società fornisce innanzitutto le categorie elementari con le quali organizzare l’analisi sociologica (azione, interazione, gruppo e così via)

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    WEBER

    Secondo la classica definizione di Weber «per azione sociale «si deve [...] intendere un agire che sia riferito – secondo il suo senso, intenzionato dall’agente o dagli agenti – al comportamento di altri individui, e orientato nel suo corso in base a questo

    Azione razionale rispetto allo scopo

    Azione razionale rispetto al valor

    Azione determinata affettivamente

    Azione tradizionale

    Naturalmente, la tipologia non spiega i comportamenti delle persone. È

    però uno strumento molto utile per impostare problemi di analisi.

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    COME USARE QUESTA TIPOLOGIA

    • Innanzitutto, è sempre meglio provare a considerare prima un’azione come razionale, e se mai solo dopo classificarla in altro modo, in particolare come tradizionale. In altre parole: fino a prova contraria, l’uomo si comporta in modo razionale, date le sue risorse materiali e culturali.

    • Inoltre, emerge che la razionalità dell’azione è relativa alla situazione nella quale gli individui si trovano.

    • Infine, se bisogna tener conto del «senso» dato dagli attori all’azione, ne deriva che la situazione alla quale fare riferimento per classificarla è quella che gli attori definiscono, data la conoscenza che ne hanno e il punto di vista che adottano.

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  • Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo III. Forme elementari di interazioneIL TEOREMA DI THOMAS

    IMPORTANZA DELLA SITUAZIONE

    • La necessità di tener conto della definizione della situazione da parte degli attori è espressa, in sociologia, dal cosiddetto «teorema di Thomas»:

    • «una situazione definita dagli attori come reale, diventa reale nelle sue conseguenze»;

    • Uno sviluppo del teorema di Thomas è il concetto di profezia che si autoadempie di Merton.

    Robert K. Merton nel 1948,

    in Teoria e struttura sociale

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    Se poniamo l’attenzione su due opiù soggetti contemporaneamente,si individuano altre unità elementaridell’analisi sociologica:

    - la relazione sociale: due o più individui che orientano reciprocamente le loro azioni

    - l’interazione sociale: processo secondo il quale due o più persone (in relazione fra loro) agiscono reagendo alle azioni degli altri

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    INTERAZIONE SOCIALE

    • L’interazione sociale è il processo secondo il quale due o più persone in relazione fra loro agiscono reagendo alle azioni degli altri.

    • Con l’interazione si realizza, si riproduce e si cambia nel tempo il contenuto di una relazione. Da questo punto di vista la relazione è, per così dire, la base o il supporto dell’interazione, ma si può avere un’interazione anche nel caso di due persone che si incontrano casualmente per strada senza conoscersi e che non si vedranno mai più.

    • DISATTENZIONE CIVILE

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    GRUPPO SOCIALE

    • Un gruppo sociale è un insieme di persone fra loro in interazione con continuità secondo schemi relativamente stabili, le quali si definiscono membri del gruppo e sono definite come tali da altri [Merton 1949; trad. it. 2000, II, 460-461].

    • lo schema di interazione deve svolgersi su base di relazioni cooperative; episodi di conflitto sono frequenti nei gruppi, ma una relazione puramente conflittuale non dà luogo a un gruppo.

    • Una categoria sociale, come i giovani o gli immigrati, non è un gruppo; non lo è neppure una classe sociale, come i borghesi o gli operai. L’appartenenza a una categoria o a una classe può però essere la base per la formazione di gruppi di vario genere.

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    Proprietà relative alle dimensioniI caratteri dei gruppi cambiano con la loro dimensione. Le differenze sono così marcate che alcuni riservano il termine «gruppo» solo ai piccoli insiemi, anche se non è possibile fissare con precisione la dimensione di confine.

    Gruppi piccoli

    • l’interazione può essere diretta, faccia a faccia, come nel caso della famiglia

    Gruppi grandi

    • L’interazione può essere diretta e in parte indiretta, come si verifica ad esempio in un’azienda; qui si hanno rapporti faccia a faccia con i compagni di lavoro e il caporeparto o il capoufficio e indiretti con la direzione, nei modi previsti dalla struttura organizzativa.

  • Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo III. Forme elementari di interazioneDimensione del gruppo e forme di interazione:

    Luhmann

    Interazione diretta

    • La presenza fisica consente la percezione diretta dell’altro,

    • parole, gesti, mimica del viso, accentuazioni della voce, insieme ricco ed elastico di strumenti

    • informazioni sono scambiate a grande velocità

    • adattato a seconda delle reazioni dell’interlocutore

    Interazione indiretta

    • Con la crescita del gruppo aumenta la comunicazione indiretta, come gli ordini scritti o gli scambi di lettere

    • Questa è più precisa

    • ma anche più lenta, più fredda e più rigida.

    • Il telefono

    • CMC

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  • Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo III. Forme elementari di interazioneN. Luhmann

    interazione società

    Due tipi di sistemi sociali

    Livello micro di formazione del

    sistema

    Presenza fisica

    Confini = ciò che può essere

    trattato come fisicamente

    presente

    Sistemi adattivi che operano

    all’interno di un ambiente sociale

    Processo comunicazione

    astrazione

    Sistema chiuso ed

    autoreferenziale

    Sistemi evolutivi che mutano

    cambiando le strutture che

    creano legami tra le

    comunicazioni

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    interazione

    Si differenzia una

    società che

    diventa sempre

    meno accessibile

    all’interazione

    stessa

    Tecniche= scrittura

    stampa

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    NUMEROSITA’ DEI GRUPPI

    La diade è un gruppo formato da due persone.

    Caratteristiche:- se uno dei membri decide di uscire dalla relazione, il gruppo scompare

    - fragilità strutturale e forte personalizzazione

    - forte coinvolgimento psicologico e affettivo nella relazione

    - norme culturali rigide (v. amore, amicizia).

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    Le triadi sono gruppi formati da tre individui.A seconda del tipo di relazione che si stabilisce tra loro, si determinano diverse configurazioni di interazione:- mediatore

    - tertius gaudens

    - divide et impera

    NUMEROSITA’ DEI GRUPPI

    A

    C B

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    I PICCOLI GRUPPI

    • Lo studio sperimentale dei piccoli gruppi di dimensione superiore a tre ha messo in luce altre proprietà.

    • i gruppi con numero pari di componenti mostrano maggiori tassi di disaccordo e antagonismo rispetto ai gruppi con componenti dispari, e ciò probabilmente in conseguenza della possibilità nei primi del formarsi di due sottogruppi di uguali dimensioni.

    • Nei gruppi di cinque persone si registra poi il massimo di soddisfazione dei membri.

    • sopra cinque il gruppo comincia a essere troppo grande per un’intensa partecipazione diretta

    • numero dispari

    • al fatto che tendono a formarsi due sottogruppi, uno di tre l’altro di due, in modo che chi è in minoranza non rimane isolato, ciò che si verifica se il gruppo è solo di tre persone.

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    CONFINI DEI GRUPPI

    • I criteri di appartenenza a un gruppo possono essere più o meno chiari e definiti.

    • I gruppi formali prevedono regole precise sui requisiti, sulle procedure per l’ammissione e sui comportamenti da tenere per continuare a far parte del gruppo

    • Questi criteri sono invece taciti nei gruppi informali, come un gruppo di amici. La frequenza dell’interazione, la definizione di appartenenza da parte dei membri e la definizione da parte di altri possono coincidere o non coincidere, a seconda delle circostanze.

    • Nei gruppi informali i confini non ben definiti sono spesso una condizione importante della loro stabilità

    • Più in generale, va notato che la definizione dei confini di un gruppo è sempre relativa alla situazione.

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    Grado di completezza dei gruppi

    • Un carattere importante del gruppo è il suo grado di completezza. Questa si riferisce al rapporto fra membri che fanno effettivamente parte del gruppo e persone che hanno i requisiti richiesti per l’appartenenza.

    • Un sindacato operaio che abbia poche centinaia di aderenti in un paese dove esistono milioni di operai ha una scarsa completezza. In generale si può dire che, a parità di altre condizioni, un grado crescente di completezza tende ad aumentare la capacità di influenza sociale del gruppo.

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    Confini dei gruppi

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    In-group

    out-group

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    Proprietà relative ai confini

    La definizione di un gruppo definisce anche categorie diverse di non

    appartenenti.

    rifiuto motivato del gruppo

    Differenza valori

    impedisce la

    completezza

    Importanti per aumentare la

    completezzasfondo il gruppo è un gruppo

    di riferimento

    sbandati

    Gruppo

    riferimento

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    Proprietà strutturali

    • Forme durevoli di interazione, che permettono di definire un gruppo, sono possibili quando il comportamento dellepersone è in una certa misura reciprocamente prevedibile e atteso.

    • Il termine ruolo sta a indicare l’insieme dei comportamentiche in un gruppo tipicamente ci si aspetta da una persona, che del gruppo fa parte.

    • esistono norme di comportamento che valgono per i membri del gruppo e che regolano i loro rapporti

    • all’interno di un gruppo i ruoli sono differenziati

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    DENSITA’ SOCIALE

    • la differenziazione dei ruoli dipende anche dalla densità sociale, vale a dire dalla concentrazione spaziale delle persone e dal volume delle loro interazioni: quanto più aumentano le dimensioni e la densità sociale tanto più è probabile riscontrare una differenziazione dei ruoli.

    • Durkheim, nell’ambito della sua concettualizzazione del cambiamento sociale, ha utilizzato questo punto di vista per lo studio delle società nel loro complesso, distinguendo fra

    • società segmentali, nelle quali gli individui hanno ruoli simili (ad es., gli uomini sono tutti o quasi cacciatori)

    • società a divisione del lavoro, quali le moderne società industriali

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    CARATTERISTICHE DEI RUOLI

    • specifico = riguarda un insieme di comportamenti limitato e precisato

    • diffuso = riguarda un insieme di comportamenti più ampio e meno definite

    • gruppi totalitari ( istituzioni totali)

    • gruppi segmentali

    VENDITORE SUPERMERCATO

    MADRE

    Implica tutti i ruoli di un individuo: il carcere

    Solo uno o pochi ruoli

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    Gruppi primari = gruppi di piccoledimensioni, a ruoli diffusi, con contenuti affettivi e molto personalizzati

    Gruppi secondari = gruppi di grandidimensioni, a ruoli specifici, relazionipiù fredde e spersonalizzate

    i ruoli sono schemi per l’interazione,ma il contenuto di un’interazione nonpuò mai essere completamentecompreso nella definizione dei ruoli

    Un ruolo è sempre «interpretato» dachi agisce, e la sua stessa definizionepuò cambiare in seguitoall’interazione.

    COMUNITA’

    SOCIETA’

    TÖNNIES

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    Potere e conflitto

    Potere = Weber, secondo la quale «potere» è «la possibilità di trovare obbedienza [...] ad un comando che abbia un determinato contenuto» [Weber 1922a; trad. it. 1961, I, 52].

    Potenza = una più generale possibilità di condizionare il comportamento di altri, anche senza azioni dirette o comandi

    Autorità = relazioni nelle quali sono previsti diritti di dare ordini e doveri di ubbidire, considerati legittimi da entrambi gli attori.

    «per quanto siano previste regole precise e puntuali, non è mai possibile una relazione completamente regolata e controllata in termini di autorità» [Crozier e Friedberg 1977; trad. it. 1978, 25].

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    CONFLITTO

    • Conflitto = azioni orientate dal proposito di affermare la propria volontà contro la volontà e la resistenza altrui

    • un certo grado di conflitto interno e con altri gruppi può essere considerato essenziale per la loro formazione e persistenza.

    • Ancora una volta è stato Simmel, fra i classici, a sviluppare maggiormente questi aspetti dell’interazione sociale, successivamente ripreso dal sociologo americano Lewis A. Coser.

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    Il conflitto svolge alcune funzioni per il gruppo:

    stabilisce e mantiene i confini rispetto all’esterno

    Alla proprietà in questione si riferisce il concetto introdotto da Sumner [1906], ma successivamente da altri precisato, di in-group, ovvero gruppo di appartenenza, caratterizzato da coesione interna e ostilità nei confronti di specifici altri gruppi, definiti out-groups.

    aumenta la coesione interna Se però nel gruppo esisteva inizialmente una scarsa solidarietà sociale, la spinta all’unità può non essere sufficiente e determinarsi invece la sua disgregazione. CAPRO ESPIATORIO

    è più intenso tra i gruppi che richiedono un impegno totaledella personalità, ma se questi esplodono tendono a esseredi particolare intensità e potenzialmente distruttivi dellerelazioni di gruppo

    può generare nuovi tipi di interazione fra antagonisti

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    Panico = reazione collettiva spontanea, che si manifesta di fronte al rischio di subire gravi danni da un evento in corso o annunciato come immediato. Il pericolo può essere reale, come un incendio o un naufragio, o solo immaginato.

    Folla = insieme di persone riunite in un luogo, che sviluppanoumori e atteggiamenti comuni, ai quali possono seguire formedi azione collettiva.

    Pubblico = insieme di persone che si confrontano con unostesso problema, hanno opinioni diverse su come affrontarlo e discutono fra loro a questo riguardo.

    Comportamento collettivo = insieme di individui

    sottoposti a uno stesso stimolo, che reagiscono e

    interagiscono fra loro in situazioni senza sicuro

    riferimento a ruoli definiti e stabilizzati.

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    La società può essere vista come il prodotto di unamiriade di azioni di persone in interazione fra loro.

    Le reti sociali sono quella cerchia di persone con le quali un soggetto è in contatto e frequenta.

    I legami fra le persone collegate nelle reti variano per:

    - intensità

    - frequenza

    - contenuto

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    Reti a diversa densità.

    bassa alta

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    SMALL WORLD THEORY

    • Milgram [1969] ha selezionato alcune persone nell’area di Boston e ha chiesto ad altre scelte a caso nel resto degli Stati Uniti di provare a stabilire un contatto con esse utilizzando solamente una catena di individui che via via si conoscevano fra loro. In media furono necessari solo 5,5 intermediari.

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    https://www.youtube.com/watch?v=sxnNjfvYILYhttps://www.youtube.com/watch?v=sxnNjfvYILY

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    • carriere morali = «tipiche successioni di esperienze vissute da categorie di persone» [Abrams 1982; trad. it. 1983, 342].

    • i tentativi e le successive mosse delle persone nell’adattarsi a un ambiente che in gran parte non può essere da loro influenzato, per cercare di mantenere o conquistare una propria immagine e possibilità di vita, una ragionevole stima da parte degli altri e l’autostima personale.

    • La carriera, in questa prospettiva, è immaginata come un processo di interazione, nel quale il soggetto sperimenta le sue possibilità suscitando reazioni positive o negative degli altri, alle quali risponde a sua volta cambiando o precisando il proprio comportamento, in una sequenza che porta verso una sua definizione sociale.

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    [Cressey 1932]

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    Rappresentazioni del Sé e relazioni in pubblico

    Secondo Goffman, nell’interazione ciascuno è impegnato in una“rappresentazione di sé”.

    L’interazione è come un gioco che si svolge su una scena, dove gliattori (la compagnia) cercano di controllare le idee che gli altri (ilpubblico) si fanno di loro, per presentarsi nella migliore lucepossibile e in un modo che sia credibile. Essi agiscono nellaribalta e nel retroscena e recitano ruoli che possono ancheessere tra loro incongruenti.

    Nell’interazione (anche un semplice incontro con un estraneo per strada) esistono regole di etichetta e rituali. La disattenzionecivile ne è un esempio.

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    RUOLI INCONGRUENTI

    • il delatore è chi finge presso gli attori di essere un membro della compagnia, avendo così accesso al retroscena e riportando informazioni riservate al pubblico;

    • il compare è chi segretamente si accorda con gli attori e si mescola fra il pubblico per orientarlo;

    • lo spettatore puro è un professionista riconosciuto come spettatore qualificato: un critico teatrale, ad esempio;

    • l’intermediario appartiene a due compagnie che sono l’una il pubblico dell’altra e può mettere in atto giochi di triade

    • la non persona è chi, pur essendo presente, non fa parte della rappresentazione e viene ignorata: il conducente del taxi, ad esempio.

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    sociologia della vita quotidiana

    • L’interazione della vita quotidiana non solo ci tiene impegnati per la maggior parte del nostro tempo, ma ha un significato sociale di grande importanza. Le sue regole e i suoi rituali esprimono attenzione agli altri e rispetto per le loro richieste; per suo mezzo si realizza un continuo monitoraggio e adattamento reciproco, si riparano guasti del tessuto sociale e si conserva la fiducia fra le persone. Si tratta della «meccanica più intima della riproduzione sociale» [Giddens 1984; trad. it. 1990, 70]. Regole e rituali dipendono in certa misura dalla cultura di una determinata società, ma si riscontrano somiglianze diffuse.

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    Il concetto di capitale sociale

    CAPITALE SOCIALE INDIVIDUALE

    =

    il patrimonio di relazioni di cui dispone una persona e

    che questa può dunque impiegare per i suoi scopi

    ci permette di capire il problema complesso

    dell’organizzazione sociale

    Pierre Bourdieu

    • Insieme delle risorse relazionali che gli individui accumulano , ereditano e possono essere usate a loro vantaggio

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    Il concetto di capitale sociale collettivo

    Se si osserva la società con la lente del capitale sociale si apprezza come nella trama minuta e quotidiana delle relazioni sociali –informali o formalizzate in associazioni – sia implicito un accumulo di potenzialità positive, delle quali beneficiano anche i soggetti che godono di minori relazioni sociali o si impegnano meno nel costruirle. Gli individui entrano in relazioni cooperative gli uni con gli altri quando si riconoscono reciprocamente come fini e non come mezzi.

    La natura normativa del capitale sociale, pertanto, consiste nella diffusione del senso di obbligazione e di responsabilità verso gli altri, vissuto come un aspetto del repertorio di normalità codificate in una cultura

    Fiducia comunità (chiusura es. familismo)

    Responsabilità

    Cultura civicaSolidarietà

    estesa

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    MAPPA DEL CAPITALE SOCIALE IN ITALIA

    1. PARTECIPAZIONE ELETTORALE

    2. LETTURA QUOTIDIANI

    3. VOLONTARIATO

    4. DONAZIONI DI SANGUE

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    INDICE COSTRUITO

    SULLA BASE DEI

    SEGUENTI

    INDICATORI

    Roberto Cartocci, Valerio Vanelli - L'Italia e le sue Regioni (2015)

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    19/03/2018 40GIULIANA MANDICH CORSO DI

    SOCIOLOGIA

    Azione

    Interazione

    relazione

    Rituali

    dell’interazione

    (Goffman) Gruppi sociali

    Comportamenti

    collettivi

    società

    Reti sociali