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CAP.III Forme elementari di interazione

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CAP.III

Forme elementari di interazione

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Azione sociale

DEF: Secondo Weber, per azione sociale «si deve intendere un agire che sia riferito – secondo il suo senso, intenzionato dall’agente o dagli agenti – al comportamento di altri individui, e orientato nel suo corso in base a questo»

TIPOLOGIA - razionale rispetto allo scopo- razionale rispetto al valore- determinata affettivamente- tradizionale

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Tipologia/1

Azioni razionali rispetto allo scopo = chi agisce valuta razionalmente i mezzi rispetto agli scopi che si propone, considera gli scopi in rapporto alle conseguenze che potrebbero derivarne, paragona i diversi scopi possibili e i loro rapporti

Azioni razionali rispetto al valore = chi agisce compie ciò che ritiene gli sia comandato dal dovere, dalla dignità, da un precetto religioso, da una causa che reputa giusta, senza preoccuparsi delle conseguenze della sua azione

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Tipologia/2

Azioni determinate affettivamente = si tratta di pure manifestazioni di gioia, gratitudine, vendetta, affetto o di altro stato del sentire

Azioni tradizionali = espressione di abitudini acquisite, reazioni abitudinarie a stimoli ricorrenti, comportamenti che si ripetono senza interrogarsi su possibilità alternative e sul loro vero valore o senza porsi il problema se ci sarebbero altri modi per raggiungere gli stessi risultati

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Relazione, interazione

Se poniamo l’attenzione su due o più soggetti contemporaneamente, si individuano altre unità elementari dell’analisi sociologica:

- la relazione sociale

- l’interazione sociale

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Relazione

Le relazioni sociali possono essere:

- stabili e profonde

- transitorie e superficiali

- conflittuali, ossia orientate dal proposito di affermare la propria volontà contro quella degli altri

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Interazione sociale

• DUE O PIU’ PERSONE CHE SONO IN RELAZIONE FRA LORO AGISCONO REAGENDO ALLE AZIONI ALTRUI.

 • Con l'interazione si realizza, si riproduce e cambia nel

tempo il contenuto della relazione•  • INTERAZIONE DIRETTA: faccia a faccia oppure

compresenza fisica. • INTERAZIONE INDIRETTA: con strumenti di comunicazione,

senza che si sia compresenti.

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Gruppo sociale • INSIEME DI PERSONE CHE: • A. INTERAGISCONO CON CONTINUITA’ • B. SECONDO SCHEMI RELATIVAMENTE STABILI  • C. CHE SI DEFINISCONO MEMBRI DEL GRUPPO  • D. SONO DEFINITE COME TALI DA ALTRE   • LE RELAZIONI DI GRUPPO POSSONO ESSERE COOPERATIVE

e/o CONFLITTUALI • N. B. Ma se le relazioni sono puramente conflittuali non danno

luogo ad un gruppo.

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Proprietà dei gruppi

• a) La dimensione: I gruppi possono essere composti da due persone fino a migliaia.

 • I caratteri dei gruppi cambiano a seconda della loro

dimensione (v. G. Simmel).

• b) I confini: I confini dei gruppi possono essere definiti o indefiniti ( gruppi formali e informali). Grado di completezza: quante più persone che hanno i requisiti per appartenere a un gruppo vi appartengono effettivamente, tanto più il gruppo è completo.

• PIU’ UN GRUPPO E’ COMPLETO PIU’ E’ ALTA LA SUA INFLUENZA SOCIALE

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Proprietà relative alla dimensione A SECONDA CHE I GRUPPI SIANO GRANDI O PICCOLI

CAMBIA L'INTERAZIONE. • Nel gruppi piccoli l'interazione è diretta, faccia a faccia, si

percepisce direttamente l'altro come persona fisica, e la comunicazione può essere fatta di parole, di sguardi, di mimica, si può velocemente adattare il proprio discorso alle reazioni dell'altro.

 • Nei gruppi di maggiori dimensioni diminuisce la possibilità

di questa comunicazione diretta e aumenta quella indiretta, come gli scambi di lettere, gli ordini scritti, l'uso del telefono, l'e-mail, le teleconferenze ecc

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Diadi e triadi

La diade è un gruppo formato da due persone.Caratteristiche:

- se uno dei membri decide di uscire dalla relazione, il gruppo scompare

- fragilità strutturale e forte personalizzazione- forte coinvolgimento psicologico e affettivo nella relazione- norme culturali rigide (v. amore, amicizia).

Le triadi sono gruppi formati da tre individui.A seconda del tipo di relazione che si stabilisce tra loro, si

determinano diverse configurazioni di interazione:- mediatore- tertius gaudens- divide et impera

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PROPRIETA' DEI GRUPPIappartenenza

• GRUPPI FORMALI: CRITERI DI APPARTENENZA DEFINITI

 

• GRUPPI INFORMALI: CRITERI DI APPARTENENZA NON DEFINITI

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I confini del gruppo (Merton 1949) • Tipi di non membri di un gruppo• • NON MEMBRO STATUS DI NON MEMBRO • DEFINITO DAL GRUPPO

• • Con i requisiti Senza i requisiti• necessari necessari• all'appartenenza all'appartenenza•  • Aspira a far parte• del gruppo CANDIDATO UOMO• ALL'APPARTENENZA MARGINALE•  

• Indifferente• Nei confronti• Dell'appartenenza MEMBRO NON MEMBRO• POTENZIALE NEUTRALE•  •  • Deciso a non NON MEMBRO NON MEMBRO • Far parte del AUTONOMO ANTAGONISTA• gruppo

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Proprietà strutturali dei gruppi

• Struttura sociale: forme durevoli di interazione. Queste sono possibili quando il comportamento delle persone è reciprocamente prevedibile e atteso

 

• Il termine RUOLO è usato per indicare l’insieme di comportamenti che tipicamente ci si aspetta da una persona che del gruppo fa parte e che in esso occupa una determinata posizione

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POSIZIONE O STATUS

• IN OGNI GRUPPO SOCIALE LE PERSONE OCCUPANO UNA POSIZIONE O UNO STATUS.

• IN SOCIOLOGIA SI DISTINGUE ALMENO FRA:

 

• STATUS ASCRITTI

 

• STATUS ACQUISITI

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Ruoli

• SPECIFICI: in questo caso ci si aspetta dal detentore di un ruolo un insieme di comportamenti che implicano solo parte della sua persona

• ( operaio alla catena di montaggio).

• DIFFUSI: in questo caso ci si aspetta dal detentore di un ruolo un insieme ampio e non definito di comportamenti che coinvolge l'insieme della sua persona ( madre).

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Irving GoffmanLa vita quotidiana

• Oggetto dell'analisi: studio degli eventi che si verificano durante una compresenza e in virtù di una compresenza.

• Prospettiva drammaturgica: gli eventi si verificano in ribalte sociali e retroscena sociali. Gli attori sociali, nelle ribalte, usano i loro ruoli come maschere di scena.

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Compresenza

• La compresenza può semplicemente essere tale: in questo caso si interagisce con gli altri solo in virtù della compresenza, con una comunicazione semplicemente fisica : per G. si tratta di

• "Interazione non focalizzata". Tipico comportamento dell'interazione non FOCALIZZATA E' LA

• " Disattenzione civile" ( in un aeroporto, in ascensore, nella fila alla posta, in autobus)

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Interazione focalizzata

L'interazione focalizzata è chiamata da G. "incontro".

a) Negli incontri gli individui giocano le loro parti (i loro ruoli) facendo in modo di presentare se stessi nella miglior luce possibile e credibile. Nelle parole

di G. gli attori sociali tentano costantemente di "salvarsi la faccia".

b) La rappresentazione, tuttavia, può essere più o meno convincente: gli attori rischiano costantemente di essere traditi da emozioni comunicate dal corpo (rossori, sudori, odori, lapsus, amnesie ecc.)

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La rappresentazione

( l'incontro) può andare avanti se l'attore trova la complicità dei comprimari - degli altri attori - che mostrano di ignorare le sue défaillance consentendogli di "salvare la faccia". Il gioco è un gioco di reciprocità poiché:

pur essendoci vincitori e vinti è essenziale,

se non si vuole rischiare la relazione, che tutti “salvino la faccia”.

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Conflitto nei gruppi

• a) Il conflitto contribuisce a stabilire e mantenere i confini del gruppo ( in group/out-groups; conflitti religiosi, etnici, politici)

• b) il conflitto con altri gruppi aumenta la coesione interna al gruppo ( unità interna per il conflitto esterno; talvolta il nemico è inventato)

• c) i gruppi che richiedono un alto investimento affettivo sono capaci di limitare i conflitti ma se questi esplodono possono distruggere il gruppo. “patto fondamentale” o altro

• d) il conflitto può essere all'origine di nuovi tipi di interazione fra contendenti.

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Potere nei gruppi

Il potere è un fenomeno sociale generale. Esso può distinguersi secondo M. Weber in:

• POTENZA: la possibilità di condizionare il comportamento altrui anche senza azioni dirette di comando.

• POTERE: la possibilità di trovare obbedienza ad un comando che abbia un determinato contenuto

• AUTORITA’ O POTERE LEGITTIMO: il diritto legittimo di dare ordini e il dovere di ubbidire

In tutte le sfere della vita sociale vi sono fenomeni di potenza, potere, autorità.

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Fonti del potere legittimo• IL CARISMA: LA CREDENZA NEL CARATTERE

STRAORDINARIO DI UN CAPO (POTERE CARISMATICO) • LA TRADIZIONE: LA CREDENZA NEL CARATTERE

SACRO DI TRADIZIONI IMMEMORABILI. (POTERE TRADIZIONALE) • LA LEGGE: LA CREDENZA NELLA VALIDITA’ DI

NORME STATUITE (POTERE LEGALE RAZIONALE) • Ovviamente, trattandosi di una tipologia, è possibile - anzi probabile

- che nelle espressioni concrete del potere si ritrovino elementi che fanno capo all'una o all'altra fonte di legittimità.

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Organizzazione politica

• A SECONDA DELLA FONTE DELLA LEGITTIMITA’ DEI COMANDI:

• COMUNITA’ CARISMATICA: seguaci, discepoli

• STATI TRADIZIONALI: sudditi

• STATO MODERNO DI DIRITTO: cittadini