Università degli studi di Bergamo - ECONOMIA DEI MEDIA 01-02.pdfSTRUTTURA DEL CORSO L’economia...
Transcript of Università degli studi di Bergamo - ECONOMIA DEI MEDIA 01-02.pdfSTRUTTURA DEL CORSO L’economia...
ECONOMIA DEI MEDIA Facoltà di Lettere, Filosofia, Comunicazione
Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
OBIETTIVI DEL CORSO Conoscere le principali teorie economiche relative al settore della
comunicazione
Comprendere le dinamiche dei mercati mediali in ottica nazionale e
internazionale
Osservare i processi delle industrie mediali nello scenario attuale della
globalizzazione e digitalizzazione
Orientarsi nell’analisi di casi rilevanti (prodotti, imprese, modelli di
business)
STRUTTURA DEL CORSO L’economia dei media: teorie, concetti, scenari (editoria,
audiovisivi, industria musicale, media digitali, …)
Il settore televisivo e la sua filiera: modelli di business, strategie di marketing, costruzione del branding, processi di acquisizione/distribuzione dei contenuti
Le industrie della promozione: nuove forme di approvvigionamento delle risorse e di costruzione della comunicazione commerciale
G. Richeri, Economia dei media, Laterza, Roma-Bari 2013
M. Scaglioni – A. Sfardini, La televisione. Modelli teorici e
percorsi d’analisi, Carocci, Roma 2017 (esclusi i capitoli 1, 3,
6, 7, 15)
P. Grainge – C. Johnson, Industrie della promozione e schermi
digitali, minimum fax, Roma 2018
Appunti delle lezioni
Materiali e risorse aggiuntive
BIBLIOGRAFIA
Esame in forma scritta
- durata: 90 minuti
- 5 domande aperte (assegnazione da 0 a 6 punti ciascuna)
- conoscenza, comprensione dei fenomeni, capacità argomentativa
Per i frequentanti (facoltativo)
- esercitazione individuale o di gruppo su un tema a scelta
(concordato col docente)
- report scritto
- incidenza fino a un massimo di 12 punti sul voto finale
MODALITÀ D’ESAME
UN CASO PER COMINCIARE…
1. TEORIE ECONOMICHE DEI
MEDIA
PERCHÉ STUDIARE LE ECONOMIE
DEI MEDIA Campo di studi relativamente recente (prevalenza degli aspetti
testuali, socio-culturali, tecnologici)
i media come linguaggi
i media come apparati «di potere»
«industria culturale» (Horkheimer, Adorno)
i media come strumenti tecnologici
il consumo dei media («effetti forti» vs. «effetti deboli»)
Dagli anni ‘80: attenzione ai media come «industrie» soggette alle leggi dell’economia
crescita e diversificazione dei settori coinvolti
internazionalizzazione e globalizzazione
processi di liberalizzazione nel campo della comunicazione
economie dei media come ambiti sempre più rilevanti per l’economia mondiale
PERCHÉ STUDIARE LE ECONOMIE
DEI MEDIA Quattro ondate di estensione del mercato (Hesmondhalgh):
1) dai primi anni ‘80: cambiamenti nelle media policies negli Stati Uniti
2) da metà anni ‘80 a metà anni ‘90: cambiamenti nelle media policies nelle società industrializzate
3) dopo il 1989: cambiamenti nelle società in transizione
4) da metà anni ‘90: intensificazione dei processi di convergenza e internazionalizzazione
PERCHÉ STUDIARE LE ECONOMIE
DEI MEDIA
Prima ondata (inizio anni ‘80)
con la presidenza Reagan cade il controllo sulle concentrazioni
editoriali (incremento delle fusioni)
superamento della «dottrina dell’imparzialità»
«svolta» sui contenuti
«trionfo» della logica del mercato a scapito del «pubblico interesse»
Seconda ondata (1985-1995)
indebolimento del servizio pubblico nelle democrazie occidentali
avanzate (settore radio-televisivo)
dal monopolio alla commercializzazione
diversificazione delle imprese editoriali
ingresso in settori industriali contigui (commistione tra stampa, tv,
telecomunicazioni, pubblicità, ecc.)
nascita delle pay-tv
PERCHÉ STUDIARE LE ECONOMIE
DEI MEDIA
Terza ondata (dal 1989)
coincide con i processi di democratizzazione di diverse aree del
mondo (Sudamerica, Europa orientale)
espansione del sistema di mercato su scala mondiale
dallo statalismo al mercato (spesso in maniera non graduale):
privatizzazioni
nuovi protezionismi?
PERCHÉ STUDIARE LE ECONOMIE
DEI MEDIA
Quarta ondata (dai primi anni ‘90)
convergenza e connessione tra industrie culturali e industrie di
telecomunicazioni /tecnologie dell’informazione
investimenti statali nelle infrastrutture tecnologiche: scambio d’informazioni
(a livello tecnologico) considerato fondamentale per la crescita economica
negli Stati Uniti viene approvato il Telecommunications Act (1996):
espansione delle compagnie telefoniche “locali” (in chiave territoriale e
d’ingresso in altri mercati)
ruolo crescente degli organismi internazionali
PERCHÉ STUDIARE LE ECONOMIE
DEI MEDIA
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI
E CARATTERISTICHE
EDITORIA
INFORMATICA
• EDITORIA
- imprese impegnate nella
realizzazione di contenuti
• TELECOMUNICAZIONI
- imprese che forniscono le
infrastrutture per la
trasmissione dei contenuti
• INFORMATICA
- imprese che forniscono
hardware e software per la
produzione/distribuzione
dei contenuti
Servizi
telematici
Cd-rom, dvd Radio, Tv
Piattaforme
streaming
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI
E CARATTERISTICHE
REALIZZAZIONE CONTENUTI
IMMATERIALE
• 1) valore economico
• 2 ) valore culturale
DISTRIBUZIONE / TRASFERIMENTO
MATERIALE
• 1) economie di scala
• 2) innovazione tecnologica
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
CONTENUTO UN UNICO OUPTUT
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
1) LA PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO
Caratteristiche particolari del lavoro artistico e creativo (attori, sceneggiatori,
musicisti, giornalisti ecc.
RISORSE SCARSE
NO AUTOMATIZZAZIONE
Situazione di
costi
crescenti
Aumentare i
prezzi
Vendere più
prodotti
2) L’IMMATERIALITÀ DEI
PRODOTTI
I beni di consumo mediali non sono
fisicamente disponibili (lo sono i
supporti…)
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
BASI MATERIALI
(carta, disco, …)
BASI IMMATERIALI
(formato elettronico,
digitale,…)
uno-a-uno uno-a-molti uno-a-tutti (on demand) (pay-tv) (broadcast)
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
BENI PUBBLICI Non rivalità
Non escludibilità
Radio, Tv fta,
Advertising OOH
BENI PRIVATI Escludibilità Dvd, libro
(SUPPORTO FISICO)
BENI MISTI
Non rivalità
OPPURE non
escludibilità
Film in sala, pay-tv,
stampa periodica
3) LA NATURA DEI BENI
Contenuti materiali e immateriali
appartengono a famiglie diverse
4) IL DOPPIO VALORE DEL
PRODOTTO
L’industria dei media produce di contenuti
dal valore economico e culturale
- elementi misurabili (i costi, i guadagni)
ed elementi formali (la rilevanza artistica)
- successo commerciale e successo
culturale
- intervento pubblico (quote, sussidi, …)
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
5) LA PRODUZIONE DI PROTOTIPI
• I contenuti mediali hanno alti costi di produzione e bassi costi di riproduzione (e di consumo)
• Tutto lo sforzo è concentrato sulla realizzazione del prototipo:
- costi indipendenti dal successo
- costi irrecuperabili in caso di insuccesso (sunk costs)
- legati all’andamento dei risultati commerciali
Produttività Bassa (nulla)
Intensità del lavoro Alta
Economie di scala Bassa
Intensità di capitale Alta
Incremento dei costi Alto
6) L’INNOVAZIONE E LA
FLESSIBILITÀ
La produzione non è flessibile, lo è invece la
distribuzione
- reti e infrastrutture
- supporti fisici
- modalità commerciali
- modalità cross-mediali
- adattamenti
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
7) LA LEGGE DEI BEST-SELLER
Solo un numero limitato di prodotti ottiene un successo commerciale Legge di Pareto (1906) o “principio della scarsità dei fattori”: - “legge 80/20”: l’80% delle terre è in mano al 20% della popolazione - applicabile a diversi settori, compreso quello mediale - diverse strategie di acquisizione/distribuzione
• effetto traino sui prodotti meno appetibili commercialmente • vendita di “pacchetti” (deal)
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
8) LA VARIETA’ DELLE RISORSE
ECONOMICHE
Principio del two-sided markets:
- produzione e distribuzione dei contenuti
- formazione dell’audience
Bilanciamento tra contenuto e pubblicità incide
sul prezzo finale (es. stampa)
Coesistenza di diversi modelli di finanziamento
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE
EDITORIA
Copie vendute
Inserzioni
Prodotti ancillari
Sussidi
Aiuti indiretti
RADIO/TV
Finanziamento
pubblico
Pubblicità
/autopromozioni
abbonamenti
donazioni/altro
CINEMA
Box office
pubblicità
Home video
sussidi
9) IL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI
Distinzione dei prodotti mediali in due grandi famiglie:
- prodotti stock (a utilità ripetuta)
- prodotti di flusso (si esauriscono subito)
Tipologia del ciclo di vita del prodotto determina:
- la scelta della rete distributiva
- strategie di marketing
LE INDUSTRIE DEI MEDIA: CONFINI E
CARATTERISTICHE