Unità di Chirurgia della Mano Sanatorio Triestino · 2. dolore localizzato all’inserzione...
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Unità di Chirurgia della Mano
Sanatorio Triestinodr Dario Angiolini MD
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
ANATOMIA SCHELETRICA
DEL POLSO E DELLA MANO
NEUROANATOMIA DEL POLSO
R
U M
R = nervo radiale
U = nervo ulnare
M = nervo mediano
INNERVAZIONE SENSITIVA
DEL POLSO E DELLA MANO
M UR
M
RU
SINDROMI DA NEUROCOMPRESSIONE
PERIFERICA
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
E’ la più frequente neuropatia compressiva
Si verifica sia per un aumento di volume del contenuto (i tendini flessori con le loro guaine sinoviali) sia per un restringimento del contenitore (il canale osseo carpale e il legamento trasverso del carpo)
Colpite prevalentemente le donne (dal 75% al 95 % dei casi) tra i 40 e i 60 anni
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
E’ associata, spesso, a tenosinoviti stenosanti come
il dito a scatto e la malattia di De Quervain
L’origine ormonale è confermata dalla frequenza
della patologia, sia nel primo trimestre di gravidanza,
sia dopo il parto, sia nel corso del trattamento
anticoncezionale o durante la fase premestruale
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
ETIOLOGIA:
1. ispessimento delle guaine sinoviali di origine idiopatica (85% dei casi) per una tenosinovite cronica aspecifica (non infiammatoria), con edema e fibrosi delle guaine
2. diminuzione del tasso di estrogeni
3. microtraumatismi quotidiani
4. artrite reumatoide (5-9 % dei casi)
5. tenosinoviti in corso di gotta, mixedema, acromegalia, amiloidosi, diabete mellito, in corso di emodialisi
6. anomalie muscolari e vascolari (arteria mediana anomala), cisti sinoviali, tumori intracarpici
7. esito di fratture o lussazioni del polso
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE:
SINTOMATOLOGIA
stadio irritativo
1. parestesie in uno o più dita (il 5° è quasi sempre escluso) o al momento del risveglio o durante il sonno
2. disturbo periodico per molti mesi
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
stadio deficitario
1. disturbi anche diurni con senso di stanchezza della mano e difficoltà a svolgere alcune attività (guidare, telefonare, leggere, andare in bicicletta o scooter, cucire, stirare)
2. dolore notturno con senso di rigidità delle dita al risveglio, con lieve gonfiore
3. disturbo continuo
4. ipoestesia degli apici delle prime tre dita
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
stadio paralitico
1. anestesia alle prime tre dita
2. ipotrofia o atrofia della regione muscolare tenare
3. paralisi sensitivo-motoria (opposizione del pollice)
4. scomparsa dei dolori
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
m u
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
LTC
Componente ossea del canale carpale (TAC 3D)
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
LTC
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
DIAGNOSI:
1. test di Phalen
2. segno di Tinel
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
3. Compressione pre-legamentosa
4. Compressione inter-legamentosa
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
5. Dinamometro
6. Pinchometro
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
7. Monofilamenti
8. Disk-Criminator
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
9. elettromiografia con valutazione sensitiva e
motoria del nervo mediano (diminuzione della
velocità di conduzione, aumento della latenza
sensitiva distale, diminuzione dell’ampiezza del
potenziale elettrico)
L’ EMG può risultare negativo, anche se
marcata evidenza clinica, nel caso di
interessamento esclusivo delle fibre algogene
(non testate dall’esame elettroneuromiografico)
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Distribuzione dei fascicoli sensitivi e motori
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE:
stadiazione EMG
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE:
algoritmo decisionale (in base all’EMG)
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
TERAPIA
conservativa:
1. nelle forme recenti con disturbi lievi, in assenza di segni neurologici importanti, con EMG poco alterata
2. nelle forme transitorie
Si avvale di farmaci antinfiammatori, tutori rigidi notturni, ultrasuoni ad immersione.
Sono sconsigliate le infiltrazioni di cortisone
POLICARPAL
RO+TEN art. 8248 MANU
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
intervento chirurgico:
1. in caso di turbe della sensibilità e/o atrofia
della muscolatura tenare, con disturbi nervosi
da quasi un anno ed EMG alterata
2. intervento indicato quando l’EMG è negativa
con sintomatologia irritativa importante
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Linea di
incisione
del LTC
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
anestesia locale
An. locale anterograda An. locale retrograda
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
accessi chirurgici
accesso “classico” miniopen
pillar pain!
no neurolisi esterna
cicatrizzazione lenta
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen post-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen intertenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen intertenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen intertenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen intertenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
Incisione sulla piega volare del polso
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare a 40 gg.
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
miniopen pre-tenare a 60 gg.
RECIDIVA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (o mancata
guarigione da pregressa e incompleta sezione dell’LTC)
RECIDIVA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
revisione chirurgica con lembo adiposo
ipotenare vascolarizzato
RECIDIVA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
revisione chirurgica con lembo adiposo
ipotenare vascolarizzato
RECIDIVA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
revisione chirurgica con lembo retrogrado
di pronatore quadrato
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
trattamento post-operatorio
1. Bendaggio elastico, a polso lievemente esteso, fino a rimozione suture
2. Magnetoterapia (antiedemigenaed eutrofizzante)
3. Tutore di polso notturno, per le prime tre settimane
4. Mobilizzazione attiva delle dita già dalla prima giornata p.o.
5. Evitare attività manuale pesante (soprattutto in flessione) per i primi 60 gg. p.o.
6. Trattamento della cicatrice cutanea con gel emollienti (New Contrakel Gel o Same-plastGel) o con “carpal gel sleeve”
CARPAL GEL SLEEVE
RO+TEN art. 8248
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
E’ la compressione più comune in questa regione.
EZIOLOGIA:
1. fattori occupazionali (30%)
2. artrosi, instabilità del nervo con sublussazione, gangli artrogeni e fattori anatomici, come il gomito valgo (29%)
3. fattori metabolici (20%)
4. traumatismi diretti delle parti molli (20%)
5. le fratture sono responsabili solo dell’1%
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
richiami anatomici
S
D
O
S= arcata di Struthers
D= doccia epitr.-olecr.
O= arcata di Osborne
ma
m= n. mediano a= a. brachiale
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
SINTOMATOLOGIA:
1. torpore sul 5° dito e la metà ulnare del 4°, durante il sonno o il risveglio e difficoltà di mantenere a lungo la posizione di flessione del gomito come telefonare, scrivere,guidare l’auto, lavorare al computer, ecc.
2. parestesie da intermittenti a continue, con dolore nel territorio dorso-volare ulnare della mano
3. disturbi motori, come la difficoltà sempre maggiore all’uso della mano nei piccoli movimenti ripetitivi
4. positività dei segni di Froment e di Wartemberg5. nei casi evoluti, paralisi dei muscoli intrinseci (interossei,
ipotenari, adduttore del pollice, lombricali del 4° e 5° dito, parte del flessore breve del pollice) con evidente atrofia muscolare della 1° commissura
6. “crossing finger test”: incapacità di accavallare il dito medio sull’indice
7. positivo il test di flessione prolungata del gomito che evoca parestesie nel territorio dell’ulnare
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
TERAPIA:
se disturbi limitati a parestesie:
1. tutori notturni o anche diurni che
limitino la flessione del gomito oltre i
50°- 60°
2. fisioterapia (ultrasuoni, TENS, laser)
3. trattamento chirurgico nei casi più gravi
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
trattamento chirurgico
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
Chiusura della doccia epitrocleo-olecranica
Posizionamento dell’ulnare (anteposto) in
tasca fasciale preparata
SINDROME DEL CANALE CUBITALE
(anomala inserzione distale del capo mediale del tricipite)
Capo mediale del tricipite
n. ulnare epitroclea
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
richiami di anatomia
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
richiami di anatomia
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
ETIOLOGIA:
1. la causa più frequente di compressione è rappresentata dalle cisti sinoviali, spesso post-traumatiche
2. la seconda causa è il microtraumatismo ripetitivo (tappezzieri, ciclisti, motociclisti) o portatori di bastoni canadesi
3. seguono anomalie muscolari, fratture del polso
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
SINTOMATOLOGIA:
1. Disturbi sensitivi:- ipoestesie o parestesie sul territorio dell’ulnare
alle dita, associati nei casi più gravi a dolore- nelle forme avanzate anestesia sul 4° e 5° dito
2. Disturbi motori:- diminuzione di forza della mano- segno di Froment positivo- segno di Tinel non costante- nelle forme avanzate paralisi con atrofia della
regione ipotenare, della prima commissura e degli spazi interossei dorsali
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
Utile ricorrere ad un esame
elettromiografico
TERAPIA:
1. tutori rigidi di polso
2. risparmio funzionale e FANS
3. intervento chirurgico
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
SINDROME DEL CANALE DI GUYON
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
“Sindrome del tunnel radiale”:
- compressione del ramo profondo del
nervo radiale (nervo interosseo
posteriore)
- mancano i sintomi sensitivi (parestesie,
ipoestesie) essendo un tronco
esclusivamente motore
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
CAUSE DI COMPRESSIONE
1. sclerosi reumatica del muscolo breve
supinatore (arcata di Frohse)
2. lipoma
3. ganglio artrogeno
4. vasi anomali, aneurismi
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
SINTOMATOLOGIA
1. spesso si arriva alla diagnosi dopo l’insuccesso di un intervento di epicondilite
2. dolore localizzato all’inserzione prossimale dei muscoli estensori, evocabile con la pressione digitale
3. test della supinazione dell’avambraccio contro resistenza a gomito esteso
4. test dell’estensione del 3° dito contro resistenza a gomito esteso
5. paralisi progressiva dei muscoli estensori con dita ciondolanti
6. colpisce pazienti che svolgono lavori manuali pesanti e ripetitivi, con coesistenza di epicondiliti
7. EMG solitamente negativa8. indicato l’intervento chirurgico
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
COMPRESSIONE DEL NERVO RADIALE
AL GOMITO
COMPRESSIONE DEL NERVO SUPERFICIALE
RADIALE ALL’AVAMBRACCIO
“Sindrome di Wartemberg”
1. compressione del ramo sensitivo nel punto in cui passa dal piano profondo al piano superficiale
2. i sintomi sono intorpidimento, parestesie o dolore nella regione dorso radiale della mano, segno di Tinel positivo
3. trattamento chirurgico
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
Dupuytren 1832
1. Ispessimento nodulare e contrazione della fascia palmare
2. Classificata come fibromatosi, può essere associata alla fibromatosi plantare (M. di Ledderhose) ed a quella peniena (M. di Lapeyronie)
M. DI DUPUYTREN
ORIGINE, EPIDEMIOLOGIA, EZIOLOGIA:
1. colpisce prevalentemente i maschi a partire dalla 5°decade, anche se esistono forme più precoci (rapporto maschio\femmina 8:1 a 40 anni e 2:1 a 80 anni dipendente dagli ormoni femminili)
2. teoria “intrinseca”: basata sulle microrotture e microemorragie dell’aponeurosi palmare, conseguente a microtraumi o da probabile alterazione delle fibre di elastina
3. teoria “estrinseca”: origine nel tessuto fibro-grassososituato superficialmente all’aponeurosi palmare
4. le altre teorie (ereditaria, congenita, embriogenetica, midollare, encefalica, endocrina, avitaminosica) non hanno dati sicuri in loro favore
5. i diabetici sono colpiti con una frequenza 4 volte maggiore6. gli alcolisti presentano forme più severe
M. DI DUPUYTREN
ANATOMIA PATOLOGICA:
1. proliferazione fibroblastica
2. inizia come un nodulo rotondeggiante,
fisso, per lo più alla M-F del 4° dito, che
si trasforma in una corda retraente che
causa la flessione progressiva della M-F
M. DI DUPUYTREN
SINTOMATOLOGIA:
1. evoluzione molto lenta e quasi sempre asintomatica
2. in certi casi dolenzia dei noduli
3. colpisce prevalentemente il lato ulnare della mano
4. progressiva flessione delle dita colpite
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
Stadiazione di Tubiana-Michon (6 stadi)
1. stadio 0: assenza di lesione
2. stadio N: nodulo palmare o digitale, senza retrazione
3. stadio 1: retrazione compresa fra 0° e 45°
4. stadio 2: “ “ 45° e 90°
5. stadio 3: “ “ 90° e 135°
6. stadio 4: “ “ 135° e 180°
7. stadio 4 h: associata iperestensione della DIP
M. DI DUPUYTREN
PROGNOSI:
1. buona allo stadio N e 1
2. allo stadio 2 e 3 più probabile il peggioramento
3. la macerazione cutanea è un fattore prognostico cattivo
4. l’accentuata flessione digitale è un elemento di difficile correzione chirurgica
5. lo stadio 4 e la localizzazione a più dita ha una prognosi pessimistica
l’intervento è indicato a partire dal 2° stadio
M. DI DUPUYTREN
cordotomia percutanea
M. DI DUPUYTREN
cordotomia percutanea
M. DI DUPUYTREN
cordotomia percutanea
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
M. DI DUPUYTREN
Ro+Ten M-10
Unità di Chirurgia della Mano
Sanatorio Triestinodr Diego Collarini MD
Topografia clinica palmare
S. GuyonSTCrizoartrosi
Cisti FRC
Dupuytren
m. di Notta
m. di Notta
Cisti della A2
artrosi
Topografia clinica dorsale
Mallet finger
Asola
Artrite
reumatoide
Carpal bossRizoartrosi
Patologie dello scafoide
Sinovite reumatica
Patologie della ARUD
Ganglion - Kiembock - Artrosi radiocarpica
Topografia clinica radiale
De Quervain
Patologie dello scafoide
Rizoartrosi
Artrosi
Asola
Mallet finger
AR
Carpal boss
Ganglion
Topografia clinica ulnare
Patologie della ARUD
Cisti del FRC
Patologie del FSD e del FPD
M. DI NOTTA (“dito a scatto”)
DITO A SCATTO
ricordi anatomici del canale digitale
DITO A SCATTO
1. Tenosinovite stenosante dei tendini flessori
2. Patologia dolorosa e inabilitante
3. Dovuta ad un attrito fra i tendini flessori ed il canale digitale, spesso causato da un nodulo tendineo (su base reumatica) che scorre a fatica sotto la puleggia inestensibile
DITO A SCATTO
1. Determina dolore durante la flesso-estensione del
dito colpito, talvolta associato ad uno schiocco o ad
un blocco in flessione, particolarmente evidente al
risveglio, mentre può attenuarsi o scomparire
durante il giorno
2. Il dito più frequentemente colpito è il 4°, ma spesso
la lesione è multipla e bilaterale
3. Anche il pollice può essere colpito ed è la
localizzazione elettiva della tenosinovite congenita
DITO A SCATTO
1. Nell’adulto può presentarsi come malattia professionale per l’uso di forbici o pinze (dentisti) oppure essere una manifestazione di uno stato infiammatorio generale di origine reumatoide
2. La palpazione in corrispondenza della testa del metacarpale fa apprezzare un nodulo duro, mobile con lo scorrimento del tendine
3. Può presentarsi da sola, ma spesso è associata ad una sindrome del tunnel carpale o ad una malattia di De Quervain
DITO A SCATTO
TERAPIA:
1. terapia fisica (ultrasuoni, laser) e
infiltrazioni di cortisone (!!!) possono
dare dei benefici, ma non sempre in
maniera risolutiva
2. terapia chirurgica
DITO A SCATTO
puleggiotomia della A1 delle dita lunghe
DITO A SCATTO
DITO A SCATTO
DITO A SCATTO
DITO A SCATTO
DITO A SCATTO
Verifica corretto scorrimento tendineo (in flessione)
DITO A SCATTO
Verifica corretto scorrimento tendineo (in estensione)
DITO A SCATTO
Incisione chirurgica Protezione ramo sensitivo
DITO A SCATTO
Reperimento puleggia A1 Puleggiotomia A1
POLLICE A SCATTO
Puleggiotomia A1
POLLICE A SCATTO
Verifica corretto scorrimento tendineo
M. Di DeQUERVAIN
M. DI DeQUERVAIN
EBP
ALP
I sei canali dorsali del polso
M. DI DeQUERVAIN
Tenosinovite stenosante del 1° canale dorsale del polso,
che interessa i tendini dell’abduttore lungo del pollice
(palmare) e dell’estensore breve del pollice (dorsale)
M. DI DeQUERVAIN
M. DI DeQUERVAIN
1. Determina dolore in corrispondenza della stiloide radiale, spesso aggravato dai movimenti del pollice
2. Tumefazione dolorosa in corrispondenza della stiloide radiale
3. La manovra semeiologicapiù comunemente usata è il segno di Finkelstein(deviazione ulnare del polso con pollice addotto nel palmo), che provoca dolore nella grande maggioranza dei casi
M. DI DeQUERVAIN
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
1. rizoartrosi (gonfiore sull’articolazione TM, dolore alla compressione articolare)
2. cisti dorsale del polso (massa palpabile)
3. tenosinovite del flessore radiale del carpo(dolore e gonfiore sul tendine)
4. frattura o pseudoartrosi dello scafoide(dolorabilità sulla tabacchiera anatomica)
5. artrosi del polso (motilità dolorosa, evidente alle radiografie)
M. DI DeQUERVAIN
TERAPIA:
1. ortesi che stabilizzano il pollice
2. FANS
3. fisioterapia (ultrasuoni, laser)
4. terapia infiltrativa con cortisone !!
5. terapia chirurgica
M. DI DeQUERVAIN
M. DI DeQUERVAIN
miniopen longitudinale
ALP
M. DI DeQUERVAIN
miniopen longitudinale
ALP
EBP: variante
di Wulle
M. DI DeQUERVAIN
miniopen longitudinale
Ricostruzione della puleggia con lembo di rotazione
M. DI DeQUERVAIN
miniopen trasversale
M. DI DeQUERVAIN
miniopen trasversale
Verifica dello scorrimento dei tendini
M. DI DeQUERVAIN
miniopen trasversale
TUMEFAZIONI CISTICHE DELLA
MANO E DEL POLSO
Tumefazioni cistiche
della mano e del polso
Le cisti dorsali rappresentano la grande maggioranza delle localizzazioni cistiche al polso e alla mano e, normalmente, sono in rapporto col legamento scafo-lunato, tra i tendini ELP ed ECD. Clinicamente si ha dolore locale irradiato prossimo-distalmente, soprattutto durante la flessione del polso. Alla palpazione è duro-elastica, non mobile con gli estensori e scarsamente dolente alla pressione. Lo svuotamento e l’infiltrazione con cortisone (“wash out”) danno risultati solo temporanei e la soluzione chirurgica è riservata al dolore (distensione di ramo sensitivo del radiale) o all’inestetismo
La “cisti occulta” di polso è una delle cause più frequenti di dolore non spiegabile in altri modi
Tumefazioni cistiche
della mano e del polso
Le cisti volari si manifestano in corrispondenza della doccia radiale (o più distalmente), sono duro-elastiche, scarsamente dolenti, di dimensioni variabili e fisse rispetto a cute e piani profondi. La terapia è, anche qui, chirurgica e non sempre agevole è il riconoscimento del loro peduncolo o la sua dissezione dall’arteria radiale
Le cisti della puleggia sono più frequenti alla A2, sono duro-elastiche, di dimensioni ridotte, mobili sulla cute ma fisse sui piani profondi e dolenti soprattutto durante la presa. Anche qui l’indicazione è chirurgica
Il “carpal boss” è una tumefazione di consistenza ossea che si sviluppa a livello della seconda e terza articolazione carpo-metacarpale. E’ più frequente nelle donne e, talvolta, provoca dolore intenso. La soluzione è chirurgica e prevede la rimozione degli osteofiti e l’osteotomia articolare “inversa” (speculare)
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “ganglion”
Il ganglion di polso origina dal legamento scafo-lunato ed è alimentato dal liquido sinoviale articolare
La valutazione radiografica standard sarà accompagnata da esame ecografico o da RMN
Il trattamento chirurgico deve prevedere la legatura o la cauterizzazione del peduncolo e la ricostruzione del leg. S-L
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “ganglion”
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “ganglion”
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “ganglion”
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “ganglion”
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: cisti della puleggia A1
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: cisti della puleggia A2
Le cisti delle pulegge A1 e A2 sono di origine sinoviale (erniazione del foglietto viscerale della guaina tendinea in una breccia del foglietto parietale)
Il contenuto è colloidale, dovuto alla gelificazione del liquido sinoviale al di fuori del suo sito anatomico
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: cisti della puleggia A2
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “carpal boss”
La tumefazione nel carpal boss è più distale rispetto al ganglion
La valutazione radiografica deve comprendere Rxtangenziali per la regione carpo-II e IIImetacarpale
Il trattamento chirurgico prevede l’osteotomia articolare inversa “a V”
carpal boss
ganglion
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “carpal boss”
Evidenza clinica
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “carpal boss”
Tumefazioni cistiche della mano
e del polso: il “carpal boss”
Linea di osteotomia:
dev’essere intra-
articolare e speculare
rispetto alla salienza
ossea
Altre tumefazioni: lo xantoma tendineo
Espressione clinica della xantomatosi ipercolesterolemicada errore metabolico, trasmessa con meccanismo genetico e contraddistinta da elevati livelli plasmatici di lipoproteine a bassa densità (LDL) e di composizione normale
Lo xantoma tendineo è dovuto alla deposizione di materiale colesterinico nel tendine, soprattutto negli estensori della mano, con tendenza a “invadere” il tendine e a farlo irrimediabilmente degenerare
Il trattamento chirurgico deve mirare all’asportazione della massa xantomatosa e all’eventuale sostituzione tendinea con omoinnesti
Altre tumefazioni: il tofo gottoso
All’esordio le articolazioni dell’arto superiore sono interessate in percentuale variabile dal 4 al 10% a seconda dei vari autori, mentre nei malati cronici la percentuale arriva al 75%
Nella mano colpisce indistintamente tutte le articolazioni, le guaine tendinee o i tendini stessi
E’ più frequentemente monoarticolarea decorso acutissimo e, con il protrarsi della malattia, compaiono i tofi articolari e periarticolari
Il tofo è bianco, molle, di dimensioni variabili, radiotrasparente (a meno di calcificazioni nel suo contesto)
Se invade l’osso subcondrale crea delle cavità contenenti una sostanza bianca, pastosa o cremosa.
Nei casi avanzati il trattamento è chirurgico
Altre tumefazioni: il tofo gottoso
Altre tumefazioni:il lipoma
Relativamente raro (<5% dei t. della mano)
Colpisce l’età media
E’ costituito da tessuto adiposo ben capsulato (tranne le “forme digitate”) e, spesso, plurilobato
La sintomatologia è in relazione alla localizzazione(compressione)
FORME SUPERFICIALI: sono fluttuanti e molli
FORME PROFONDE: tendono a insinuarsi tra i piani fasciali
La chirurgia è semplice nelle forme capsulate e indaginosa nelle digitate
Altre tumefazioni:il lipoma
Altre tumefazioni:il lipoma
Altre tumefazioni:
il tumore gigantocellulare
Altre tumefazioni:
il tumore gigantocellulare
Altre tumefazioni:
il tumore gigantocellulare
Altre tumefazioni:
il tumore gigantocellulare
Altre tumefazioni:
il tumore gigantocellulare
Altre tumefazioni:
il tumore gigantocellulare
Altre tumefazioni: l’angioleiomioma
Altre tumefazioni: l’angioleiomioma
Altre tumefazioni: l’angioleiomioma
Altre tumefazioni: l’encondroma
Altre tumefazioni: l’encondroma
Altre tumefazioni: l’encondroma
Altre tumefazioni: l’encondroma
Altre tumefazioni: l’encondroma
Altre tumefazioni:
il granuloma da corpo estraneo
Altre tumefazioni:
il granuloma da corpo estraneo
Altre tumefazioni:
il granuloma da corpo estraneo
Altre tumefazioni: la cisti mucoide
Altre tumefazioni: la cisti mucoide
LA TRAPEZIO-METACARPALE
La trapezio-metacarpale
E’ comunemente considerata un’articolazione “a sella” in cui una normale conformazione del trapezio è fondamentale per la sua stabilità
In caso di ipoplasia del trapezio M1 non può posizionarsi bene “sulla sella” e tende a sublussarsiin senso dorso-radiale
I movimenti del pollice sono limitati da un complesso capsulo-legamentoso lasso, dall’equilibrio muscolare e dalla forma stessa dell’articolazione
La forma “a sella” della
trapezio-metacarpale
La trapezio-metacarpale
Il legamento intermetacarpale (extra-capsulare e volare) è il vero fattore di stabilizzazione della ATM: impedisce l’allontanamento della base di M1 da quella di M2 e ha funzione di perno per i movimenti di M1
Gli altri legamenti (3 intra e 1 extra-capsulare) hanno un ruolo secondario nella stabilità trapezio-metacarpale
Patogenesi dell’ instabilità della
trapezio-metacarpale
Tra i muscoli intrinseci
che agiscono sul 1°
raggio l’adduttore è il
più importante fattore
destabilizzante
(adducendo la testa di
M1 causa forze di taglio
sull’ATM)
Patogenesi dell’ instabilità della
trapezio-metacarpale
Il tendine dell’abduttore lungo del pollice è raramente singolo (2% dei casi) e può comprendere fino a 6 tendini che si inseriscono su M1, sul trapezio e sui muscoli thenari, con 24 schemi diversi
Esempi di inserzione dell’ALP
Patogenesi dell’ instabilità della
trapezio-metacarpale
L’inserzione dell’ALP
sul trapezio gioca un
ruolo preventivo nei
confronti
dell’instabilità
dell’ATM
Patogenesi dell’ instabilità della
trapezio-metacarpale
Se manca l’inserzione dell’APL sul trapezio si esercita una forza di taglio sulla ATM (c)
L’ instabilità della
trapezio-metacarpale
E’ la causa primaria della rizoartrosi e può essere primaria o secondaria
Instabilità primaria: da ipoplasia del trapezio, da anormale obliquità della sua sella, da lassità congenita capsulo-legamentosa, da assenza di inserzione di uno dei tendini dell’ ALP sul trapezio (causa più frequente)
Instabilità secondaria: da rottura traumatica del leg. inter-metacarpale, da esiti di fratture del trapezio o della base di M1 e da stress lavorativo (ripetute forti adduzioni del pollice)
L’ instabilità primaria della
trapezio-metacarpale
L’ instabilità della
trapezio-metacarpale
Anche la presa di
oggetti con manico
lungo esercita
un’azione lussante
sull’ ATM,
proporzionale al peso
dell’oggetto e alla
lunghezza della leva
(manico)
L’ instabilità della
trapezio-metacarpale
L’instabilità è, spesso, asintomatica ma
col tempo può dare dolori nei
movimenti di forza in adduzione o
deficit di forza nella presa
Può essere messa in evidenza
spingendo, col pollice dell’esaminatore,
la base di M1 in direzione laterale o
con opportuna valutazione radiografica
L’ instabilità della
trapezio-metacarpale
Valutazione radiografica comparativa
La rizoartrosi
L’instabilità iniziale, da
rottura del “beak
ligament” (legamento
inter-metacarpale),
evolve verso
l’artrodegenerazione
La rizoartrosi
La rizoartrosi
Stadiazione della rizoartrosi (Brunelli)
stadio Elementi chiave di
classificazione
Elementi accessori di
classificazione
1 Instabilità
Dolori iniziali
Non evidenti alterazioni Rx
Sublussazione ATM sotto
sforzo
Ev. ipoplasia del trapezio
2 Dolori da sforzo
Modesta limitazione funzionale
Iniziali alterazioni Rx
Instabilità
Restringimento rima articolare
Appuntimenti osteofitosici
3 Dolore più forte
Limitazione funzionale
Avanzate alterazioni Rx
Dolore continuo, osteofiti,
geodi, sclerosi, scomparsa
della rima e possibile
sublussazione statica
4 Rigidità ATM
Grave limitazione funzionale
Gravi alterazioni Rx (pollice a
“z”)
Dolore diminuito (talora
assente) in relazione alla
rigidità
Distruzione articolare,
anchilosi
Stadiazione della rizoartrosi (Brunelli)
St. 1 St. 2
St. 3 St. 4
(forma destruente)
La rizoartrosi: la deformità post-assiale
(pollice a “zeta”)
Terapia della rizoartrosi
Trattamento conservativo
Spesso proposto in prima istanza per stabilizzare l’ATM sia a riposo che durante l’attività lavorativa: uso di tutori, divieto di pinze fini (loro sostituzione con prese più ampie che centrano la base di M1 sulla sella), FKT. E’, però, importante non ritardare un intervento chirurgico che, nei primi stadi, è più facile e meno mutilante per il paziente (stabilizzazione chirurgica) e previene l’aggravamento e interventi più importanti successivi
Terapia della rizoartrosi
Trattamento chirurgico
Prevede numerosi interventi che hanno
una loro indicazione a seconda dello
stadio della malattia, di vari fattori relativi
al paziente, del tipo di lavoro svolto,
delle richieste e della compliance del
paziente stesso
Terapia della rizoartrosi
Inizia quando viene meno la centralità e la stabilità dei due capi articolari
Osteotomia cuneiforme di M1
sec. Wilson
Indicazione nell’instabilità ATM senza segni di artrosi (st. 1 e 2)
Stabilizzazioni tendinee
Eliminano l’instabilità (la causa più frequente della rizoartrosi) e prevengono o limitano enormemente la progressione dell’artrosi
Negli stadi più avanzati (che richiedono interventi più importanti), dopo trapeziectomia, con o senza interposizione di materiale biologico, la stabilizzazione della ATM è importante per evitare la recessione prossimale di M1
Esistono numerosi interventi che hanno in comune il fatto di utilizzare, quasi sempre, una bandelletta del FRC o ALP: es. Stabilizzazione sec. Brunelli:
ricostruzione del legamento inter-
metacarpale con bandelletta dall’ALP
Stabilizzazione sec. Brunelli
ricostruzione del beak ligament
Stabilizzazione sec. Brunelli
ricostruzione del beak ligament
Trattamento chirurgico della rizoartrosi
l’artrodesi
Limitata ai lavoratori manuali di forza perché penalizza la motilità.
Il movimento viene trasferito alla trapezio-scafoidea
Trattamento chirurgico della rizoartrosi
l’artroprotesi
Molti fallimenti dovuti alla biomeccanica della ATM ancora da chiarire
Trattamento chirurgico della rizoartrosi:
l’artroprotesi
Trattamento chirurgico della rizoartrosi:
l’artroprotesi
Trattamento chirurgico della rizoartrosi
le artroplastiche biologiche
Consistono in due atti
chirurgici nello stesso tempo:
1. Asportazione del trapezio e
interposizione di tessuto tra i
monconi
2. “Sospensione” eseguita
tramite una della numerose
metodiche di stabilizzazione
tendinea
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Avviene il sacrificio di una della due componenti articolari (il trapezio), che viene asportato
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Ramo sensitivo
del n. radiale
Isolamento dei rami sensitivi del radiale
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Apertura del I canale dorsale del polso
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Isolamento arteria radiale
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Esposizione del trapezio (T) previo ribaltamento capsulare (C)
T
C
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Enucleazione del trapezio
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
TRAPEZIO ENUCLEATO
Corpo mobile
articolare
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Osteotomia in 2 o 4 frammenti se enucleazione difficoltosa
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Trapezio rimosso
e reperi
anatomici
FRC
FRC sul fondo del campo operatorio (dopo rimozione trapezio)
scafoide
base M1
a. radiale
capsula articolare
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Preparazione dell’abduttore lungo del pollice (parte dorsale)
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
ALP disinserito prossimalmente
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
FRC
ALP
Passaggio dell’ALP al di sotto e attorno al FRC
FRC
ALP
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Tenodesi
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Passaggio intracapsulare dell’ALP
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Stabilizzazione alla capsula mediante sutura non riassorbibile
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Aspetto della sutura capsulare
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
Aspetto finale dell’intervento
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
il post-operatorio
Palmare gessato con pollice incluso per 10 gg.
Dopo 10 gg. Inizio mobilizzazione attiva in opposizione pollice alle dita lunghe e rieducazione propriocettiva
Tutore in materiale plastico per 30 gg. (la notte o se attività manuale gravosa)
Dopo 30 gg. ripresa progressiva dell’attività lavorativa
Ev. trattamento fisico del dolore (frequente nel II mese) e recupero della forza muscolare (solitamente lento)
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
il controllo Rx post-operatorio
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
il controllo Rx post-operatorio
Artroplastica in sospensione
sec. Weilby mod. Ceruso
il controllo Rx post-operatorio a 24 mesi
Weilby-Ceruso a 3 sett.
Weilby-Ceruso a 3 sett.
Weilby-Ceruso a 45 giorni
Weilby-Ceruso a 45 giorni
Weilby-Ceruso a 45 giorni
LA “SPALLA DOLOROSA”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della “spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Semeiologia clinica della
“spalla dolorosa”
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Bursectomia con elettrocoagulatore bipolare
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Acromionplastica con fresa retrograda
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Verifica dell’acromionplastica
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Drenaggio sec. Redon
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Trentesima
giornata p.o.
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Trentesima giornata p.o.
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Trentesima giornata p.o.
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Lesione cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen)
Lesione massiva cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen allargato)
Lesione massiva cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen allargato)
Lesione massiva cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen allargato)
Trentesima giornata p.o.
Lesione massiva cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen allargato)
Trentesima giornata p.o.
Lesione massiva cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen allargato)
Trentesima giornata p.o.
Lesione massiva cuffia rotatori in S. da conflitto subacromiondeltoideo:
bursectomia, acromionplastica e ricostruzione cuffia
(miniopen allargato)
Trentesima giornata p.o.
Conclusioni: sarà dall’attenta
e serena
valutazione clinica globale
che otterremo il corretto
equilibrio terapeutico
eviteremo inutili danni
al paziente
controllando i rischi
fino a dove possibile
Percorso CUP
“Patologie della mano Sanatorio Triestino”
(comprende anche la patologia della spalla)
Dr Dario Angiolini
o
Dr Diego Collarini
Ambulatori privati
dr Dario Angiolini
• Via Carducci,5
• 040632436
dr Diego Collarini
• c/o ISTITUTO FISIOTERAPICO “Città di Trieste”
• P.zza S. Giovanni,1
• 040362548
MESOTERAPIA, TECAR, LASERTERAPIA, ELETTROSTIMOLAZIONI, IPERTERMIA,ULTRASUONOTERAPIA, MAGNETOTERAPIA, TENS, JONOFORESI, ONDE H, RIEDUCAZIONE POSTURALE, MKT, RIEDUCAZIONE MOTORIA E PROPRIOCETTIVA, POMPAGE, STRETCHING TERAPEUTICO, LINFODRENAGGIO MANUALE, OSTEOPATIA
dr Dario Angiolini
dr Diego Collarini
grazie dell’attenzione