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Unità pastorale Beata Vergine della Fossetta Parrocchie di San Bernardino, San Giovanni Battista, San Giuseppe Bernolda, Santa Maria Annunciata, Santo Stefano Web: www.novellara.net e mail: [email protected] - [email protected] Don Giordano: cel 3406735040 - [email protected] DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 III^ DOMENICA di AVVENTO Dal Vangelo secondo Giovanni (1,6-8.19-28) Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore Il cantiere della conversione “Rendete diritta la via del Signore”. Questo è il perentorio messaggio di Giovanni il Battista, citando una profezia di Isaia. L’antico profeta parlava al popolo di Israele ancora deportato a Babilonia. Ai figli e ai nipoti dei deportati (diremmo oggi alla seconda e terza generazione) che non avevano visto Gerusalemme, il profeta annuncia che Dio verrà a visitare il suo popolo e lo riporterà nella città santa. Egli proclama una profezia su quello che farà Dio, nella sua sovrana onnipotenza, alla quale anche il re di Babilonia si dovrà piegare. Ma le parole di Isaia riguardano anche ciò che deve fare Israele perché quella salvezza si attui: una sorta di enorme cantiere autostradale, una grande via costruita spianando i monti e colmando le vallate! Dio salva il suo popolo, ma non vuole farlo senza collaborazione. Offre la sua misericordia, ma occorre un cuore “spianato”, per poterla accogliere e farla fruttificare. Giovanni ci invita a mettere mano a una grande impresa: il cantiere della conversione del cuore. È un progetto che richiede alcuni requisiti: - Un tempo favorevole, un “giorno della salvezza”. Basta con i progettini di conversione fai-da-te per spolverare qualche angolo della nostra coscienza. Un poco di digiuno nella speranza di dimagrire, due spiccioli ai poveretti per tacitare la coscienza, qualche preghiera frettolosa alla ricerca di serenità. Per la conversione del cuore occorre la chiamata di Dio che apre una strada, che annuncia una salvezza, che dice al suo popolo: “viene il Signore!”. Il primo passo sarà dunque aprire il cuore alla Parola di Dio con intelligenza e fiducia. - La capacità di individuare il proprio “punto di conversione”, cioè la dimensione in cui la mia vita fa problema, il frammento malato da curare, il tratto della personalità che distrugge le relazioni, la passione che inganna e tiene prigioniero il cuore. È inutile spolverare i mobili se sotto il tappeto c’è una discarica: occorrerà avere il coraggio di alzare il tappeto e affrontare il marciume che c’è sotto. Non è soltanto la gravità del peccato da ricercare, ma il tanfo di certi stili di vita che ci paralizza e ci tiene lontani dal realizzare la nostra vocazione. - Ci vuole una comunità di fratelli e sorelle con i quali fare un cammino di conversione. Il cambiamento della mia vita non è solo affar mio, non riguarda soltanto la mia esistenza e le mie scelte, ma coinvolge sempre gli altri. Non c’è conversione possibile senza qualcuno che mi apra gli occhi e che mi prenda per mano. Per convertirci abbiamo bisogno di una comunità di fratelli con cui camminare, sostenerci, comprenderci. Dio chiama sempre un popolo alla salvezza. Il sacramento della penitenza Per questo vogliamo rinnovare il modo di celebrare il sacramento della penitenza, rimettendo al centro la misericordia di Dio (Dio non si stanca mai di perdonarci, ricorda sempre Papa Francesco) e il cammino di conversione del cuore (che non è solo “liberarsi la coscienza”). Questo sacramento ha visto tante modalità celebrative nella storia della Chiesa e crediamo sia importante non fissarsi soltanto sulla “confessione auricolare” che abbiamo ereditato, dove al centro sembra esserci il colloquio con il prete.

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Unità pastoraleBeata Vergine della Fossetta

Parrocchie diSan Bernardino, San Giovanni Battista,

San Giuseppe Bernolda,Santa Maria Annunciata, Santo Stefano

Web: www.novellara.nete mail: [email protected] -

[email protected] Giordano: cel 3406735040 - [email protected]

DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 III^ DOMENICA di AVVENTODal Vangelo secondo Giovanni (1,6-8.19-28) Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome eraGiovanni. Egli venne come testimone per daretestimonianza alla luce, perché tutti credessero permezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva daretestimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando iGiudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìtia interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò.Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero:«Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse.«Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dareuna risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via delSignore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e glidissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voinon conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare illaccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, doveGiovanni stava battezzando. Parola del Signore

Il cantiere della conversione

“Rendete diritta la via del Signore”. Questo è il perentorio messaggio di Giovanni il Battista, citando una profezia di Isaia. L’antico profeta parlava al popolo di Israele ancora deportato a Babilonia. Ai figli e ai nipoti dei deportati (diremmo oggi alla seconda e terza generazione) che non avevano visto Gerusalemme, il profeta annuncia che Dio verrà a visitare il suo popolo e lo riporterà nella città santa. Egli proclama una profezia su quello che farà Dio, nella sua sovrana onnipotenza, alla quale anche il re di Babilonia si dovrà piegare. Ma le parole di Isaia riguardano anche ciò che deve fare Israele perché quella salvezza si attui: una sorta di enorme cantiere autostradale, una grande via costruita spianando i monti e colmando le vallate!

Dio salva il suo popolo, ma non vuole farlo senza collaborazione. Offre la sua misericordia, ma occorre un cuore “spianato”, per poterla accogliere e farla fruttificare. Giovanni ci invita a mettere mano a una grande impresa: il cantiere della conversione del cuore. È un progetto che richiede alcuni requisiti:

- Un tempo favorevole, un “giorno della salvezza”. Basta con i progettini di conversione fai-da-te per spolverare qualche angolo della nostra coscienza. Un poco di digiuno nella speranza di dimagrire, due spiccioli ai poveretti per tacitare la coscienza, qualche preghiera frettolosa alla ricerca di serenità. Per la conversione del cuore occorre la chiamata di Dio che apre una strada, che annuncia una salvezza, che dice al suo popolo: “viene il Signore!”. Il primo passo sarà dunque aprire il cuore alla Parola di Dio con intelligenza e fiducia.

- La capacità di individuare il proprio “punto di conversione”, cioè la dimensione in cui la mia vita fa problema, il frammento malato da curare, il tratto della personalità che distrugge le relazioni, la passione che inganna e tiene prigioniero il cuore. È inutile spolverare i mobili se sotto il tappeto c’è una discarica: occorrerà avere il coraggio di alzare il tappeto e affrontare il marciume che c’è sotto. Non è soltanto la gravità del peccato da ricercare, ma il tanfo di certi stili di vita che ci paralizza e ci tiene lontani dal realizzare la nostra vocazione.

- Ci vuole una comunità di fratelli e sorelle con i quali fare un cammino di conversione. Il cambiamento della mia vita non è solo affar mio, non riguarda soltanto la mia esistenza e le mie scelte, ma coinvolge sempre gli altri. Non c’è conversione possibile senza qualcuno che mi apra gli occhi e che mi prenda per mano. Per convertirci abbiamo bisogno di una comunità di fratelli con cui camminare, sostenerci, comprenderci. Dio chiama sempre un popolo alla salvezza.

Il sacramento della penitenza

Per questo vogliamo rinnovare il modo di celebrare il sacramento della penitenza, rimettendo al centro la misericordia di Dio (Dio non si stanca mai di perdonarci, ricordasempre Papa Francesco) e il cammino di conversione del cuore (che non è solo “liberarsi la coscienza”). Questo sacramento ha visto tante modalità celebrative nella storia della Chiesa e crediamo sia importante non fissarsi soltanto sulla “confessione auricolare” che abbiamo ereditato, dove al centro sembra esserci il colloquio con il prete.

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Mercoledì 20 a S. Giovanni e domenica 24 a Novellara celebreremo comunitariamente il sacramento della penitenza, accogliendo la Parola che ci annuncia il “giorno della salvezza” e ci racconta la misericordia senza limiti di Dio che “ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, non per condannare, ma per salvare” (cfr Gv 3). Poi ci riconosceremo peccatori davanti a lui come il pubblicanoche battendosi il petto diceva: “abbi pietà di me peccatore”. Ci metteremo in cammino, come popolo per ricevere la assoluzione personale del peccato e rinnovare la grazia del Battesimo che ci ha purificati. Infine pregheremo perché la grazia del sacramento porti frutto nelle nostre vite e nella nostra comunità e il mondo renda gloria a Dio vedendo le nostre opere.

Qualcuno guarderà con sospetto questa diversa modalità celebrativa. Comprendo un po’di smarrimento di fronte alle novità. Sarà possibile nei prossimi giorni celebrare il sacramento nel modo tradizionale grazie alla disponibilità dei sacerdoti. L’importante è che tutti apriamo il cuore alla conversione, accogliendo la grazia di questo tempo. Don Giordano

<><><>di Domenica in Domenica<><><>

DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 – III^ DOMENICA di AVVENTOOre 8.30 S. Messa in Collegiata per la Comunità.

Ore 9.00 S. Messa a S. Maria.Ore 9.00 S. Messa a S. Bernardino.

Ore 10.30 S. Messa in Collegiata; def. Pantaleoni Alfredo; def. Rosanna Cesana e fam.Ore 11.00 S. Messa a S. Giovanni

in memoria di Martina e Cesare BerniniOre 11.00 S. Messa a S. Giuseppe Bernolda.

Ore 17.30 Vespri alla Casa della Carità.Ore 18.00 S. Messa alla Fossetta.

GIORNATA DELLA CARITAS DIOCESANA

Al Santuario B.V. della Fossetta la S. Messa feriale delle 8.30 è preceduta dalle Lodialle 8.15. La S. Messa feriale delle ore 18.30 nella Sagrestia, è preceduta dalla recita

dei Vespri alle 18.15

NEL PERIODO DI AVVENTO SI RECITANO LE LODI TUTTI I GIORNI ALLA CASA DELLACARITÀ ALLE ORE 06.45

NELLA SETTIMANA CHE PRECEDE IL NATALE SIRECITANO LE LODI TUTTI I GIORNI A SANTA MARIA

ALLE 7,30

Lunedì 18 Dicembre Ore 18.30 S. Messa in Collegiata e novena di Natale.

Martedì 19 Dicembre Ore 18.30 S. Messa in Collegiata e novena di Natale;def. Zaccariello Anna Maria (1^anniversario) e Argese Mario.

Mercoledì 20 Dicembre Ore 18.30 S. Messa in Collegiata e novena di Natale.

Ore 20.30 Liturgia penitenziale a S. Giovanni.Giovedì 21 Dicembre Ore 10.00 S. Messa Chiesa del Popolo.

Tutto il giorno Adorazione Eucaristica alla Casa della Carità.Conclusione ore 18.30 con la S. Messa; def. Fabio Fellini.

Venerdì 22 Dicembre Ore 18.30 S. Messa in Collegiata e Novena di Natale.Sabato 23 Dicembre Ore 16.00 S. Messa alla Casa Protetta.

Ore 18.30 S. Messa e Novena di Natale in Collegiata.

DOMENICA 24 DICEMBRE 2017 –IV^ DOMENICA di AVVENTOOre 8.30 S. Messa in Collegiata per la Comunità.

Ore 9.00 S. Messa a S. Bernardino.Ore 10.30 Liturgia Penitenziale in Collegiata.

Ore 11.00 S. Messa a S. Giovanni.Ore 11.00 S. Messa a S. Giuseppe Bernolda.

Ore 22.30 S. Messa della notte a S. Maria.Ore 23.30 Veglia in Collegiata

Ore 24.00 S. Messa della notte in Collegiata.

Avvisi:

Lunedì 18 dicembre ore 21.00 in Collegiata

PROVE DEI CANTI

Martedì 19 dicembre ore 20.45 alla Casa della Carità

LECTIO DIVINA PER I GIOVANI

Mercoledì 20 a San Giovanni prove dei canti (dopo la LiturgiaPenitenziale)

Giovedì 14 dicembre ore 20.45. Lettura del Vangelo a Santa Maria

PER EDUCATORI E CATECHISTI:L’Ufficio Catechistico diocesano e il Servizio di pastorale giovanile propongono un corso

di formazione in Oratorio a Guastalla nelle serate di martedì 9,16,23 e 30 gennaio.Iscrizione obbligatoria entro il 30/12/2017.