UNIONE DEI COMUNI “VALLE DEL BELICE” il distretto delle idee unionebelice.it

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UNIONE DEI COMUNI “VALLE DEL BELICE” 1^ CONVENTION DEGLI ISTRUTTORI Gibellina, auditorium comunale mercoledì 14 giugno 2006 “NOI SIAMO LE COLONNE DELL’UNION!...”

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UNIONE DEI COMUNI “VALLE DEL BELICE” 1^ CONVENTION DEGLI ISTRUTTORI Gibellina, auditorium comunale mercoledì 14 giugno 2006 “NOI SIAMO LE COLONNE DELL’UNION!...”. UNIONE DEI COMUNI “VALLE DEL BELICE” il distretto delle idee www.unionebelice.it. UN SISTEMA FORMATIVO PER LO SVILUPPO LOCALE. - PowerPoint PPT Presentation

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UNIONE DEI COMUNI “VALLE DEL BELICE”

1^ CONVENTION DEGLI ISTRUTTORI Gibellina, auditorium comunale

mercoledì 14 giugno 2006

“NOI SIAMO LE COLONNE DELL’UNION!...”

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UNIONE DEI COMUNI “VALLE DEL BELICE”il distretto delle idee

www.unionebelice.it

UN SISTEMA FORMATIVO PER LO SVILUPPO LOCALE

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LA VISIONE DELL’ENTE LOCALE: DALLA COSTITUZIONE ALLA COSTITUZIONE

“Il progetto della Costituzione mira in special modo alla valorizzazione del Comune, che viene posto come elemento primo, anzi come punto di partenza, per la riforma dell’organizzazione statale in senso democratico.”

Assemblea costituenteCommissione per la Costituzione

Seconda sottocommissioneSeduta del 13 novembre 1946

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LA VISIONE DELL’ENTE LOCALE: DALLA COSTITUZIONE ALLA COSTITUZIONE

LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Art. 5 (invariato)La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che

dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 114 (testo originario)La Repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni. 

Art. 114 (modificato)La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e

dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.

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L’AMBIENTE ESTERNO E GLI ENTI LOCALI

… VIVIAMO IN UN MONDO DI CRESCENTE COMPLESSITA’: INTEGRAZIONE EUROPEA GLOBALITA’ DEI MERCATI SVILUPPO TECNOLOGICO SVILUPPO DELLE RETI TELEMATICHE

…LA DOMANDA DI BENI E SERVIZI SI FA SEMPRE PIU’ COMPLESSA: L’INDUSTRIA TRADIZIONALE LASCIA IL POSTO ALL’INDUSTRIA DEI SERVIZI SI MODIFICA LA STRUTTURA DELL’OFFERTA DI SERVIZI I SERVIZI SONO SEMPRE PIU’ ARTICOLATI E COMPLESSI E SI MODIFICANO IN TEMPI SEMPRE PIU’ BREVI

…LE PROBLEMATICHE DELL’ENTE LOCALE: LA COMPETIZIONE GLOBALE AVVIENE PER SISTEMI D’AREA E NON PER SINGOLE PRODUZIONI L’ENTE LOCALE E’ SEMPRE PIU’ PARTE ATTIVA NELLO SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO DIMINUISCONO I TRASFERIMENTI STATALI, AUMENTA L’IMPOSIZIONE TRIBUTARIA LOCALE

DIVENTA NECESSARIO GESTIRE IL CAMBIAMENTO

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LE DATE E LE PAROLE CHIAVE DELLA SVOLTA

“Le date della storia sono come le luci di una pista di atterraggio…”

1990 AUTONOMIA, RESPONSABILITA’, PARTECIPAZIONE…1992 MAASTRICHT, NUOVA LEADERSHIP LOCALE…1993 PRIVATIZZAZIONE DEL PUBBLICO IMPIEGO…1995 LE 3 E (EFFICACIA, EFFICIENZA, ECONOMICITA’)…1997 SNELLIMENTO, SEMPLIFICAZIONE…1999 RIQUALIFICAZIONE POLITICA…2000 FEDERALISMO, AUTONOMIA…2001 /2004 FORMAZIONE, INNOVAZIONE, BEN-ESSERE,

CUSTOMER SATISFACTION…..2010 APERTURA DELL’AREA DI LIBERO SCAMBIO EUROMEDITERRANEA

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LA NUOVA MISSION DELL’ENTE LOCALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO

“Il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”

art. 2 della legge 142/1990come sostituito dall'art. 2, comma 1, della legge 265/1999

oggi art. 3 del decreto legislativo 267/2000

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LA NUOVA MISSION DELL’ENTE LOCALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO

“Spettano al comune tutte le funzioni ed i compitiamministrativi che riguardano la popolazione ed ilterritorio comunale precipuamente nei settori organicidei servizi sociali, dell'assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico salvo quantoespressamente attribuito dalla legge regionale ad altrisoggetti pubblici.”

Art. 34, comma 1, l.r. 10/2000

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DEFINIZIONE DI SVILUPPO LOCALE

“LO SVILUPPO LOCALE indica lo sviluppo complessivo di un sistema territoriale competitivo, nel quale i governi locali giocano un ruolo attivo di propulsione e di regolamentazione, attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi ed il monitoraggio dei risultati.”

(De Rita – Bonomi, “Manifesto per lo sviluppo locale” – Bollati Boringhieri, 1998)

IL PROGRAMMA DI MANDATO DEL SINDACO E DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA: LA VISION, LA MISSION, LE STRATEGIE, GLI OBIETTIVI PERLO SVILUPPO LOCALE

IL RUOLO DEL DIRIGENTE LOCALE: UN FACILITATORE DEL GOVERNO LOCALE, UN AGENTE DI SVILUPPO

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IL PRINCIPIO DI SEPARAZIONE DEI POTERI

POTERE POLITICO

di visione di missione di strategia

sindacopresidente della provinciagiuntaconsiglio

POTERE BUROCRATICO

di gestione di facilitazione di attuazione

segretariodirettore generaledirigentifunzionari

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GLI ATTORI DELLO SVILUPPO LOCALE

·        Enti Locali·        Parti sociali·        Sistema finanziario·        Sistema imprenditoriale

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I FATTORI DELLO SVILUPPO LOCALE

diffusa cultura imprenditoriale risorse immaterialiprocessi di innovazione

tecnologica efficaci canali di comunicazione e

di informazione

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LO SVILUPPO LOCALE NEL CONTESTO EUROPEO

obiettivo strategico dell’U.E. per il nuovo decennio: “diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e

dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”

Consiglio di Lisbona, 23/24 marzo 2000parole d’ordine per gli Stati membri: modernizzare il modello sociale europeo investendo nelle

persone e costruendo uno stato sociale attivo istruzione e formazione per vivere e lavorare nella società dei

saperi

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LA FORMAZIONE PUBBLICA AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO LOCALE

La formazione pubblica è……un elemento essenziale per una equilibrata gestione del personale in servizio, al pari della verifica delle

dotazioni organiche, delle conseguenti iniziative di reclutamento e di mobilità e dell’introduzione di sistemi valutativi e premianti (Dipartimento della funzione pubblica, “Direttiva alle Amministrazioni pubbliche in materia di formazione del personale” n. 14 del 24 aprile 1995)

… un sistema per lo sviluppo: “Un modello sociale equilibrato e una capacità competitiva elevata nel nuovo contesto europeo ed internazionale si basano su un crescente ruolo della creazione e diffusione di conoscenza e, quindi, sul ruolo del sistema di istruzione, formazione e ricerca.”

“Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione” del 23 dicembre 1998 …leva strategica per l’evoluzione professionale e per l’acquisizione e la condivisione degli obiettivi prioritari del

cambiamento (art. 23 CCNL 1998-2001-Personale Regioni-Enti locali)

…metodo permanente per la valorizzazione delle capacità e delle attitudini e quale supporto per l’assunzione delle responsabilità affidate (art. 23 CCNL 1998-2001-Dirigenti Regioni-Enti locali).

…una dimensione costante e fondamentale del lavoro e uno strumento essenziale nella gestione delle risorse umane (Dipartimento della funzione pubblica, “Direttiva sulla formazione e la valorizzazione delle risorse umane delle pubbliche amministrazioni” del 13.12.2001)

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IL RUOLO DEGLI ISTRUTTORI NEL NUOVO SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI

Basti pensare al termine “istruttore”: colui/colei che istruisceBasti pensare alla fase istruttoria del procedimento

amministrativoBasti pensare a ciò che ci si attende da voi (da parte degli

amministratori, dei dirigenti, dei cittadini)Basti pensare a quello che sta succedendo ora nei vostri comuni,

senza di voi…..

IL SAPERE: QUALI CONOSCENZE?IL SAPER FARE: QUALI COMPETENZE?IL SAPER ESSERE: QUALI COMPORTAMENTI?

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IL PIANO TRIENNALE FORMATIVO2005/2007

“COME IL FIUME CHE SCORRE”la sorgente, il percorso, la foce

obiettivi generalia) valorizzare tutte le persone in servizio presso i comuni dell’Unione ed

alimentare un clima di ben-essere organizzativo interno agli enti ed all’Unione

b) migliorare la qualità dei servizi comunali e dell’Unionec) potenziare gli scambi professionali tra il personale dei comuni

dell’Unione al fine di sostenere il processo di costituzione ed ampliamento del nuovo ente locale

d) attrezzare il personale dei comuni dell’Unione a fronteggiare le sfide dello sviluppo locale in un’ottica europea ed euromediterranea

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OFFERTA FORMATIVA PER GLI ISTRUTTORI 2006

Formazione di base (6h): C1) 1^ Convention degli istruttori dell’Unione

Formazione trasversale (36h):C2) Corso di aggiornamento sul ruolo e le

responsabilità degli istruttori nel nuovo sistema delle autonomie locali

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OFFERTA FORMATIVA PER GLI ISTRUTTORI 2007

Formazione specialistica (36h):C3) Corso di specializzazione sullo sviluppo territorialeC4) Corso di specializzazione per tecnici comunaliC5) Corso di specializzazione per istruttori amministrativo-contabili, addetti

agli uffici di ragioneria e tributiC6) Corso di specializzazione in informatica applicata agli enti localiC7) Corso di specializzazione in comunicazione pubblicaC8) Corso di specializzazione in organizzazione e gestione del personale C9) Corso di specializzazione per addetti alla cultura ed alle politiche

scolastiche e giovaniliC10) Corso di specializzazione per addetti ai servizi socio-assistenziali C11) Corso di specializzazione per il personale della P.M.

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Il colibrì

Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano,Un colibrì volava in senso contrario con una goccia d’acqua nel becco.“Cosa credi di fare?” gli chiese il leone.“Vado a spegnere l’incendio!” rispose il piccolo volatile.“Con una goccia d’acqua?” disse il leone con un sogghigno di irrisione.Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose:“Io faccio la mia parte!”