UN’INCHIESTA TRA PASSATO E PRESENTE Caccia alle … · do spiegazioni al vescovo di Albenga,...

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40 LIGURIA CULTURA il Giornale Giovedì 12 agosto 2010 s di Rino Di Stefano La tortura più comune era quella del cavalletto. La sventurata di turno, accusa- tadiessereunastregasoltan- to perché detestata da qual- cuno, veniva denudata e fis- sata mani e piedi da robuste corde ad una struttura di le- gno semicircolare, attraver- sata da pioli. La vittima era posta a pancia in giù, in mo- dodaoffrirelaschienaalsuo carnefice, e il marchingegno veniva sistemato a circa 90 centimetri da terra. A quel punto iniziava l'interrogato- rio.Selerispostedelladonna non erano soddisfacenti, co- meaccadevanellaquasitota- litàdeicasi,itorturatoriazio- navano delle leve che tirava- no le corde, provocando sti- ramenti e slogature. C'era una variante. In questo caso la vittima era legata con funi sottili, ma resistenti, tra le qualivenivainseritounpalet- to. Così, quando il boia le stringeva,lecordepenetrava- no nelle carni fino all'osso. Ma la cosa che più fa rivolta- re è che queste atroci torture fossero accompagnate dalle preghiere del sacerdote che le ordinava. Èinquestomodo,acomin- ciaredall'estatedel1587,che un clima di indicibile terrore venne imposto nel paese di Triora,piccoloborgomonta- narodell'entroterradiImpe- ria,dovevennesvoltounpro- cesso la cui memoria sareb- berimastaneisecolicomesi- nonimo di crudeltà e malva- gità. Araccontarecomeandaro- nolecose,effettuandoun'in- chiesta che abbraccia passa- to e presente, esaminando tutti i possibili aspetti della societàdell'epoca,maanche le attuali caratteristiche del posto, sono gli studiosi Ma- ria Antonietta Breda, Ippoli- to Edmondo Ferrario e Gianluca Padovan che han- no pubblicato per i tipi di Mursia«IsegretidiTriora-Il potere del luogo, le streghe e l'ombra del boia». Ognuno dei tre autori svi- luppa diversi aspetti del co- mune tema trattato. A parte alcune opinioni personali molto discutibili, il volume è ben articolato. Leggiamo dunquegliaspettiinsolitidel paese, le mappe storiche dei territoridifrontiera,lefortifi- cazioni di Triora, l'indagine storico-esoterica delle aree cimiteriali e così via. Ciòcheprendedipiùillet- toreèperòilcapitolochepar- la del famoso processo. Le cause che portarono alla «cacciaallestreghe»,nelsen- soletteraledeltermine,sono da ricercarsi in una terribile carestia che ridusse alla fa- me l'abitato del borgo, da tempo dominato dalla Re- pubblicadiGenova.Lapopo- lazionenonriuscivapiùatro- vare cibo, soprattutto per la mancanza di materie prime. O meglio, i vettovagliamenti nonmancavano,macostava- nocarissimi.Insomma,laca- restia era artificiale. Come è stato accertato da studi re- centi e dalla documentazio- ne presente nell'Archivio di Stato di Genova, a provocar- laeranostatiiproprietariter- rieri che detenevano il pote- re intrattenendo rapporti di- retti con il governo della Su- perba. Ad un certo punto, peraumentareiprofitti,pare cheavesserofattoun«cartel- lo»alzandoadismisurailco- sto del grano e di tantissimi altrialimenti.Sarebbeilcaso di dire «nulla di nuovo sotto il sole». Fatto sta, che questa criminalestrategiaeconomi- canonpotevaesseresoppor- tatadallastragrandemaggio- ranzadellapopolazioneche, non avendo denaro a suffi- cienza, cominciò letteral- mente a morire di fame. E i primiasubirneleconseguen- ze furono i più deboli, cioè i bambini, che cominciarono amorirecomemosche.Inve- ce di analizzare le cause del disastro, il parlamento loca- le di Triora (oggi lo chiame- remmo consiglio comuna- le), organizzò una bella as- sembleapubblicanellapiaz- za antistante la chiesa della Colleggiata e, tra gli applausi dei presenti, invocò l'inter- ventodelleautoritàciviliere- ligiose per perseguire le stre- ghe, considerate la vera cau- sa della carestia e della mor- talità dei bambini. Fu l'inizio dell'inferno. Stefano Carre- ga, podestà in carica, stanziò subito 500 scudi e inviò ri- chiesta ufficiale in quel sen- so sia a Genova, sia alla Dio- cesi di Albenga. Dopo pochi giorni,aTrioragiungevanoil vicariodell'inquisizionedel- la Repubblica di Genova e il vicario dell'inquisitore di Al- benga,ilsacerdoteGirolamo del Pozzo. Fu quest'ultimo chediedeilviaall'iterproces- sualeconunaMessacelebra- ta proprio nella chiesa della Collegiata.E,comeeracostu- medeitempi,durantelapre- dica invitò tutti i presenti a collaborareconluipertrova- re le presunte streghe. In al- treparole,invitòiparrocchia- ni a svolgere quella che da sempre è una delle più me- schine tra le attività umane: la delazione. Figurarsi: a ognuno veniva data la possi- bilitàdidenunciarecoleiche più disprezzava, invidiava o verso la quale nutriva gelo- sia. Inoltre, non era necessa- rio fornire alcuna prova. Co- sì, in un battibaleno, trenta donne di Triora finirono in carcere. Secondo l'usanza dell'epoca, per stabilire se unapersonafosseinnocente o colpevole, doveva passare dalla tortura del cavalletto. Per cui, pur di non soffrire le crudelipenedellecorde,tre- dicidonne,quattroragazzee persino un bambino si di- chiararono rei confessi. E ci furono le prime morti. Isotta Stella,dianticaenobilefami- gliadiTriora,morìperletor- ture subite. Un'altra, cercan- do di fuggire dalla prigione, cadde dalla finestra e morì sul colpo. Il fatto, però, che a essere incarcerate fossero anche tantedonnedellapiccolano- biltà locale (cioè le più invi- diate), cominciò a preoccu- pare il locale Consiglio degli Anzianiche,indata13genna- io1588,scrisseaGenovasol- lecitandomaggioreattenzio- ne nei giudizi. Per farla bre- ve, Genova rispose chieden- do spiegazioni al vescovo di Albenga, monsignor Luca Fieschi, tanto più che tra le streghe ree confesse c'erano tre bambine di tredici, undi- ci e nove anni. Si arrivò così alla sostituzione dei due in- quisitori con il commissario straordinario Giulio Scriba- ni,magistratodelgovernoge- novese, che nel giro di pochi giorni accentuò ancora di più il clima di terrore a Trio- ra. L'8 luglio del 1588 questo signore, che nell'intimo do- vevaprovareunaforteattitu- dinealsadismoeallaviolen- za, scrisse al Doge di essere giunto a Triora: «Per smor- bar di quella diabolica setta questo paese che resta quasi per tal conto tutto desolato». E, tanto per far vedere che non scherzava, inviò in cate- neaGenova,vianave,tredici donne e un uomo. Scribani, il cui nome dovrebbe essere incisodaqualcheparteaffin- ché i posteri ne conservino il diabolico ricordo, arrivò al puntodametteresulcavallet- to una donna, tale Caterina moglie di Marco Cappone Bosio,accusandoladiposse- dere un unguento diabolico. La povera disgraziata, sotto tortura, confessò non solo di possederlo,maanchediaver assassinato tre dei suoi figli e diaveravutorapporticarnali con il demonio. Non continuo oltre per non rovinare il piacere della lettura a chi vorrà intrapren- derla. Certamente, comun- que, ciò che leggerà non gli permetteràdidimenticarefa- cilmente questo libro. «I segreti di Triora - Il pote- re del luogo, le streghe e l'ombra del boia» di Maria Antonietta Breda, Ippolito EdmondoFerrarioeGianlu- ca Padovan. Mursia Edito- re, 480 pagine, 24 Euro. lettorespeciale@rinodistefa- no.com di Maria Luisa Bressani Grandelacopertinacon«Lanavedeifol- li»diBosch,visionariopittorefiammingo,scel- ta da Emilio Biagini per «Il seme sepolto - La folliadellaverità»,suograndelibro.Grandeli- bro,editodaFede&Cultura,perchél’autore, docentediGeografiaall’UniversitàdiCagliari evincitorediprestigiosipremidiricercageo- graficaesocio-economica,combattegliattac- chidelnuovogiacobinismocontrolaChiesa, smontandofalsistoricieprendendoingirolo spocchiepseudo-scientifiche.Affermalaveri- tàdellafedeedellareligionecristianaattraver- soquattro commedie giudiziarie: «Chi si fida degli scienziati», «Lo strano caso del dottor Martin»(Lutero), «Camillomagodelcavillo» (è Cavour, artefice del nostro Risorgimento), «LalistadelgiudiceVaevictis».Questaquarta piècedall'ottimoprefatorePieroVassalloère- putatalapiùcoinvolgente.Biaginivisostiene che l'ultima guerra mondiale è stata scontro diimperialismiconun'Inghilterrachevoleva distruggerelapotenza dellaGermania. NellaprimacommediadavantialTribuna- ledell'UmanitàconiguidiciBuonsensoeCor- rettini è imputata la Scienza e coimputata la Metafisica,querelanteloScientismochel'ac- cusaritienefigliodellaScienzamentrequesta lo nega. A difendere lo Scientismo per prima laSuperbiaconilcorteodeivizicapitalitracui l'Invidiailcuimottoè«nullitàdituttoilmon- dounitevi».TestimoniperlaScienzasonoMa- tematica, Fisica, Chimica, Geologia, Biologia chedimostrerannonelcorsodelprocessoco- me il mondo abbia un inizio e che avrà una fine,cheilcaosèstrutturato,èintelligenteco- me l'apparente casualità di un lancio di dadi che dipende dall'averli pensati, tagliati per quelrisultato.DimostrerannocomelaGene- si della Bibbia coincida con l'evoluzione de- scrittadainostrilibridiScienza:bastasostitui- reacieloeterraiconcettidispazioetempo,ai giorni le ere geologiche e il «sia fatta la luce» corrispondealBigbang. Per capire bisogna leggere perché la difesa attuatadaFisica,Chimica,Biologiaèconvin- cente, non casuale. Nel discorso sull'origine dellavitasiinnestanoproblemidellamoder- naquotidianità. L'Aids per Biagininonèuna minaccianuova,èstatosoloscopertodapoco elacorrelazioneconilvirusdell'Hivèincerta alpuntochesemancaquestovirusmac'èco- munquelamalattialesiècambiatoilnomein Itl.La«catastrofe»AidsinAfricaserveallapro- paganda:«Ecco,vedeteilpoveroTerzoMon- do oppresso dall'imperialismo occidentale, privoperfinodeimezzipercurarsi».Ildiscor- so,scientificamentedocumentato,serveafar capireche tanti catastrofismi annunciati ser- vono a lobbies scientifiche per la pacchia di fondidiricerca,emolumenti,mentreaccade cheinteressantiscopertecomela"Derivadei continenti"nelmomentoincuifuronodivul- gate siano state disattese dall'establishment scientifico. SesiconsideralaStoria,ifalsisonopiùma- croscopici:sipensial«profeta»Marx.Affermò che il capitalismo avrebbe portato pochi ric- chietantissimipoveri,senzatenercontooltre chedellaproduzioneanchedeiconsumi,in- vecepiùgeneralizzatieconunmaggiorbenes- seredeitanti. Biaginismontail«mito»diGiordanoBruno chedefinisceapostataecultoredimagianera e ciononostante ebbe un processo più uma- nodellesuevittimecattolicheinglesi.Leggere benelapagina57cheloriguardapercapiree scoprirechelaChiesanel1532permettevaall' accusatodifronteall'Inquisizionediavereun avvocato,undirittoconcessoinInghilterraso- lo nel 1836. Meditare che sull'evoluzionismo laChiesasiespressegiànel1950:l'Humanige- nerisdiPioXIIlodefinisce«ipotesinoncontra- stante con la Fede», mentre sono tuttora gli atei, talebani dell'evoluzionismo, a voler leg- gereuncontrasto. ConquistadiBiaginil'umorismo, finsulfu- reoquandocidefinisce«ipiùgrandiprodutto- ridiliquami»con«ilvietatovietare,ituttipro- mossi,divorzio,aborto,droga».Colpiscel'in- trospezionetesaaldivinonell'uomo,quando ciraccontadelleesperienzedirisvegliodalco- machecoincidonoconilLibrodeiMortiegi- zio e quello tibetano e come Cicerone abbia affermatoche«nonesistenazionebarbaraal punto danonaver la nozionediDio». Quan- do sul palco arriva la Metafisica che lancia pontidallaterraalcielo(comelasorellaTeolo- gia li costruisce da cielo a terra), il pubblico esclama:«Com'èbella!»,omaggioallascintil- ladidivino,allabellezzacheèinnoi. IL VOLUME di Emilio Biagini UN’INCHIESTA TRA PASSATO E PRESENTE Caccia alle streghe per colpa della fame Il libro firmato da Breda, Ferrario e Padovan ripercorre la terribile estate del 1587 quando Triora visse, oltre ad una carestia indotta, l’incredibile processo a trenta malcapitate. Torture, assemblee pubbliche, esecuzioni Guerra al nuovo giacobinismo contro la Chiesa COPERTINA Il libro inchiesta di Breda, Ferrario e Padovan ARROCCATO Il suggestivo paese di Triora nell’entroterra di Imperia Le commedie giudiziarie di Emilio Biagini

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GIORN - EDIZIO-GE - 40 - 12/08/10- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 11/08/10 19.21 - Composite

40 LIGURIA CULTURA il Giornale Giovedì 12 agosto 2010

s

di Rino Di Stefano

La tortura più comuneera quella del cavalletto. Lasventurata di turno, accusa-tadiessereunastregasoltan-to perché detestata da qual-cuno, veniva denudata e fis-sata mani e piedi da robustecorde ad una struttura di le-gno semicircolare, attraver-sata da pioli. La vittima eraposta a pancia in giù, in mo-do da offrire la schiena al suocarnefice, e il marchingegnoveniva sistemato a circa 90centimetri da terra. A quelpunto iniziava l'interrogato-rio.Se le rispostedella donnanon erano soddisfacenti, co-meaccadevanellaquasitota-litàdeicasi, i torturatoriazio-navano delle leve che tirava-no le corde, provocando sti-ramenti e slogature. C'erauna variante. In questo casola vittima era legata con funisottili, ma resistenti, tra lequalivenivainseritounpalet-to. Così, quando il boia lestringeva,lecordepenetrava-no nelle carni fino all'osso.Ma la cosa che più fa rivolta-re è che queste atroci torturefossero accompagnate dallepreghiere del sacerdote chele ordinava.

Èinquesto modo,acomin-ciaredall'estate del 1587, cheun clima di indicibile terrorevenne imposto nel paese diTriora,piccoloborgomonta-naro dell'entroterra di Impe-ria,dovevennesvoltounpro-cesso la cui memoria sareb-berimastaneisecolicomesi-nonimo di crudeltà e malva-gità.

Araccontarecomeandaro-nolecose,effettuando un'in-chiesta che abbraccia passa-to e presente, esaminandotutti i possibili aspetti dellasocietà dell'epoca, ma anchele attuali caratteristiche delposto, sono gli studiosi Ma-ria Antonietta Breda, Ippoli-to Edmondo Ferrario eGianluca Padovan che han-

no pubblicato per i tipi diMursia «I segreti di Triora - Ilpotere del luogo, le streghe el'ombra del boia».

Ognuno dei tre autori svi-luppa diversi aspetti del co-mune tema trattato. A partealcune opinioni personalimolto discutibili, il volume èben articolato. Leggiamodunque gli aspetti insoliti delpaese, le mappe storiche deiterritoridi frontiera, le fortifi-cazioni di Triora, l'indaginestorico-esoterica delle areecimiteriali e così via.

Ciò che prende di più il let-toreèperòilcapitolochepar-la del famoso processo. Lecause che portarono alla«cacciaallestreghe»,nelsen-so letterale del termine, sonoda ricercarsi in una terribilecarestia che ridusse alla fa-me l'abitato del borgo, datempo dominato dalla Re-pubblicadiGenova.Lapopo-lazionenonriuscivapiùatro-vare cibo, soprattutto per la

mancanza di materie prime.O meglio, i vettovagliamentinonmancavano,macostava-nocarissimi.Insomma,laca-restia era artificiale. Come èstato accertato da studi re-centi e dalla documentazio-ne presente nell'Archivio diStato di Genova, a provocar-laeranostati iproprietariter-rieri che detenevano il pote-re intrattenendo rapporti di-retti con il governo della Su-perba. Ad un certo punto,per aumentare i profitti, pareche avessero fatto un «cartel-lo» alzando a dismisura il co-sto del grano e di tantissimialtri alimenti. Sarebbe il casodi dire «nulla di nuovo sottoil sole». Fatto sta, che questacriminalestrategia economi-canon potevaesseresoppor-tatadallastragrandemaggio-ranza della popolazione che,non avendo denaro a suffi-cienza, cominciò letteral-mente a morire di fame. E iprimiasubirneleconseguen-

ze furono i più deboli, cioè ibambini, che cominciaronoamorirecomemosche.Inve-ce di analizzare le cause deldisastro, il parlamento loca-le di Triora (oggi lo chiame-remmo consiglio comuna-le), organizzò una bella as-semblea pubblica nella piaz-za antistante la chiesa dellaColleggiata e, tra gli applausidei presenti, invocò l'inter-ventodelleautoritàcivilie re-ligiose per perseguire le stre-ghe, considerate la vera cau-sa della carestia e della mor-talità dei bambini. Fu l'iniziodell'inferno. Stefano Carre-ga, podestà in carica, stanziòsubito 500 scudi e inviò ri-chiesta ufficiale in quel sen-so sia a Genova, sia alla Dio-cesi di Albenga. Dopo pochigiorni, a Triora giungevano ilvicario dell'inquisizione del-la Repubblica di Genova e ilvicario dell'inquisitore di Al-benga, il sacerdote Girolamodel Pozzo. Fu quest'ultimo

chediedeilviaall'iterproces-sualeconunaMessacelebra-ta proprio nella chiesa dellaCollegiata.E,comeeracostu-me dei tempi, durante la pre-dica invitò tutti i presenti acollaborareconluipertrova-re le presunte streghe. In al-treparole,invitòiparrocchia-ni a svolgere quella che dasempre è una delle più me-schine tra le attività umane:la delazione. Figurarsi: aognuno veniva data la possi-bilità di denunciare colei chepiù disprezzava, invidiava overso la quale nutriva gelo-sia. Inoltre, non era necessa-rio fornire alcuna prova. Co-sì, in un battibaleno, trentadonne di Triora finirono incarcere. Secondo l'usanzadell'epoca, per stabilire seuna persona fosse innocenteo colpevole, doveva passaredalla tortura del cavalletto.Per cui, pur di non soffrire lecrudeli pene delle corde, tre-dici donne, quattro ragazze epersino un bambino si di-chiararono rei confessi. E cifurono le prime morti. IsottaStella,dianticaenobilefami-glia di Triora, morì per le tor-ture subite. Un'altra, cercan-do di fuggire dalla prigione,cadde dalla finestra e morìsul colpo.

Il fatto, però, che a essereincarcerate fossero anchetantedonnedellapiccolano-biltà locale (cioè le più invi-diate), cominciò a preoccu-pare il locale Consiglio degliAnzianiche,indata13genna-io 1588, scrisse a Genova sol-lecitandomaggioreattenzio-ne nei giudizi. Per farla bre-ve, Genova rispose chieden-do spiegazioni al vescovo diAlbenga, monsignor LucaFieschi, tanto più che tra lestreghe ree confesse c'eranotre bambine di tredici, undi-ci e nove anni. Si arrivò cosìalla sostituzione dei due in-quisitori con il commissariostraordinario Giulio Scriba-ni,magistratodelgovernoge-novese, che nel giro di pochigiorni accentuò ancora dipiù il clima di terrore a Trio-ra. L'8 luglio del 1588 questosignore, che nell'intimo do-veva provare una forte attitu-dine al sadismo e alla violen-za, scrisse al Doge di esseregiunto a Triora: «Per smor-bar di quella diabolica settaquesto paese che resta quasiper tal conto tutto desolato».

E, tanto per far vedere chenon scherzava, inviò in cate-ne a Genova, via nave, tredicidonne e un uomo. Scribani,il cui nome dovrebbe essereincisodaqualcheparteaffin-ché i posteri ne conservino ildiabolico ricordo, arrivò alpuntodametteresulcavallet-to una donna, tale Caterinamoglie di Marco CapponeBosio, accusandola di posse-dere un unguento diabolico.La povera disgraziata, sottotortura, confessò non solo dipossederlo,maanche diaverassassinato tre dei suoi figli edi aver avuto rapporti carnalicon il demonio.

Non continuo oltre pernon rovinare il piacere dellalettura a chi vorrà intrapren-derla. Certamente, comun-que, ciò che leggerà non glipermetteràdidimenticarefa-cilmente questo libro.«I segreti di Triora - Il pote-re del luogo, le streghe el'ombra del boia» di MariaAntonietta Breda, IppolitoEdmondoFerrarioeGianlu-ca Padovan. Mursia Edito-re, 480 pagine, 24 [email protected]

di Maria Luisa Bressani

Grandelacopertinacon«Lanavedeifol-li»diBosch,visionariopittorefiammingo,scel-ta da Emilio Biagini per «Il seme sepolto - Lafolliadellaverità»,suograndelibro.Grandeli-bro,editodaFede&Cultura,perchél’autore,docentediGeografiaall’UniversitàdiCagliarievincitorediprestigiosipremidiricercageo-graficaesocio-economica,combattegliattac-chidelnuovogiacobinismocontrolaChiesa,smontandofalsistoricieprendendoingirolospocchiepseudo-scientifiche.Affermalaveri-tàdellafedeedellareligionecristianaattraver-so quattro commedie giudiziarie: «Chi si fidadegli scienziati», «Lo strano caso del dottorMartin» (Lutero), «Camillo mago delcavillo»(è Cavour, artefice del nostro Risorgimento),«LalistadelgiudiceVaevictis».Questaquartapiècedall'ottimoprefatorePieroVassalloère-putatalapiùcoinvolgente.Biaginivisostieneche l'ultima guerra mondiale è stata scontrodiimperialismiconun'Inghilterrachevolevadistruggere la potenza della Germania.

NellaprimacommediadavantialTribuna-ledell'UmanitàconiguidiciBuonsensoeCor-rettini è imputata la Scienza e coimputata laMetafisica,querelanteloScientismochel'ac-cusaritienefigliodellaScienzamentrequestalo nega. A difendere lo Scientismo per primalaSuperbiaconilcorteodeivizicapitalitracuil'Invidiailcui motto è «nullità ditutto ilmon-dounitevi».TestimoniperlaScienzasonoMa-tematica, Fisica, Chimica, Geologia, Biologia

chedimostrerannonelcorsodelprocessoco-me il mondo abbia un inizio e che avrà unafine,cheilcaosèstrutturato,èintelligenteco-me l'apparente casualità di un lancio di dadiche dipende dall'averli pensati, tagliati perquelrisultato.DimostrerannocomelaGene-si della Bibbia coincida con l'evoluzione de-scrittadainostrilibridiScienza:bastasostitui-reacieloeterraiconcettidispazioetempo,aigiorni le ere geologiche e il «sia fatta la luce»corrisponde al Big bang.

Per capire bisogna leggere perché la difesaattuatadaFisica,Chimica,Biologiaèconvin-cente, non casuale. Nel discorso sull'originedellavitasi innestanoproblemidellamoder-na quotidianità. L'Aids per Biagini non è unaminaccianuova,èstatosoloscopertodapocoelacorrelazioneconilvirusdell'Hivèincertaalpuntochesemancaquestovirusmac'èco-munquelamalattialesiècambiatoilnomeinItl.La«catastrofe»AidsinAfricaserveallapro-paganda:«Ecco,vedeteilpoveroTerzoMon-do oppresso dall'imperialismo occidentale,privoperfinodeimezzipercurarsi».Ildiscor-so,scientificamentedocumentato,serveafarcapire che tanti catastrofismi annunciati ser-vono a lobbies scientifiche per la pacchia difondi diricerca, emolumenti, mentre accadecheinteressantiscopertecomela"Derivadeicontinenti"nelmomentoincuifuronodivul-gate siano state disattese dall'establishmentscientifico.

SesiconsideralaStoria, ifalsisonopiùma-croscopici:sipensial«profeta»Marx.Affermò

che il capitalismo avrebbe portato pochi ric-chietantissimipoveri,senzatenercontooltrechedellaproduzioneanche deiconsumi, in-vecepiùgeneralizzatieconunmaggiorbenes-sere dei tanti.

Biaginismontail«mito»diGiordanoBrunochedefinisceapostataecultoredimagianerae ciononostante ebbe un processo più uma-nodellesuevittimecattolicheinglesi.Leggerebenelapagina57cheloriguardapercapireescoprirechelaChiesanel1532permettevaall'accusatodifronteall'Inquisizionediavereunavvocato,undirittoconcessoinInghilterraso-lo nel 1836. Meditare che sull'evoluzionismolaChiesasiespressegiànel1950:l'Humanige-nerisdiPioXIIlodefinisce«ipotesinoncontra-stante con la Fede», mentre sono tuttora gliatei, talebani dell'evoluzionismo, a voler leg-gere un contrasto.

Conquistadi Biagini l'umorismo, fin sulfu-reoquandocidefinisce«ipiùgrandiprodutto-ridiliquami»con«ilvietatovietare,ituttipro-mossi,divorzio,aborto,droga».Colpiscel'in-trospezionetesaaldivinonell'uomo,quandociraccontadelleesperienzedirisvegliodalco-machecoincidonoconilLibrodeiMortiegi-zio e quello tibetano e come Cicerone abbiaaffermatoche «nonesiste nazione barbaraalpunto da non aver la nozione di Dio». Quan-do sul palco arriva la Metafisica che lanciapontidallaterraalcielo(comelasorellaTeolo-gia li costruisce da cielo a terra), il pubblicoesclama:«Com'èbella!»,omaggioallascintil-la di divino,alla bellezza che è in noi.IL VOLUME di Emilio Biagini

UN’INCHIESTA TRA PASSATO E PRESENTE

Caccia alle streghe per colpa della fameIl libro firmato da Breda, Ferrario e Padovan ripercorre la terribile estate del 1587 quando Triora visse, oltread una carestia indotta, l’incredibile processo a trenta malcapitate. Torture, assemblee pubbliche, esecuzioni

Guerra al nuovo giacobinismo contro la Chiesa

COPERTINA Il libro inchiesta di Breda, Ferrario e Padovan

ARROCCATO Il suggestivo paese di Triora nell’entroterra di Imperia

Le commedie giudiziarie di Emilio Biagini