Un’importante eosinofilia: reattiva o neoplastica? Patologia epatica (cirrosi, epatite cronica)...
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Emilia PARODI V Incontro Rete Ematologica Piemonte e Valle d’Aosta, Orbassano10.02.2012
Splenectomia
Le indicazioni in ematologia pediatrica
La profilassi prima e dopo l'intervento
Dott.ssa Emilia Parodi
S.C. Pediatria e Neonatologia ASO Ordine Mauriziano, Torino
Dipartimento di Scienze Pediatriche
Università degli Studi di Torino
Emilia PARODI V Incontro Rete Ematologica Piemonte e Valle d’Aosta, Orbassano10.02.2012
La milza: cenni anatomici e funzionali
Emilia PARODI V Incontro Rete Ematologica Piemonte e Valle d’Aosta, Orbassano10.02.2012
Risposta immune antigene specifica
Risposta immune innata (B linfociti IgM memory)
La milza: funzione immunologica
Risposta immune antigene specifica/innata
Produzione di opsonine
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La milza: funzione ematologica di filtro
Pitting: rimozione di particelle solide dal citoplasma dei GR
Reservoir di piastrine (1/3), neutrofili marginati e fattore VII coagulativo
Rallentamento del circolo per opsonizzazione e la rimozione dei batteri
Culling: rimozione dal circolo di WBC, PLTs e GR invecchiati o danneggiati
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La milza: un organo con riconoscimento giuridico
Emilia PARODI V Incontro Rete Ematologica Piemonte e Valle d’Aosta, Orbassano10.02.2012
ASPLENIA: assenza della milza
ASPLENIA FUNZIONALE (IPOSPLENISMO):
Stato di ridotta funzionalità dell'organo
(può essere accompagnato da una riduzione di volume)
Congenita
(malformazioni viscerali, sindromi eterotassiche viscero-atriali)
Secondaria a splenectomia
L’ asplenia anatomica e funzionale
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Sickle cell disease
Trapianto di midollo osseo (GVHD)
Trombosi (arteria splenica, vena splenica, tronco celiaco)
Le cause di asplenia funzionale in età pediatrica
Patologie autoimmuni (LES, vasculiti, AR, sclerosi multipla)
Celiachia
Patologia epatica (cirrosi, epatite cronica)
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Sferocitosi ereditaria
Anemie emolitiche congenite (CDA, deficit PK…)
Sickle cell disease
Talassemia Mayor o Intermedia
Disordini mielo/linfoproliferativi
Anemia emolitica autoimmune
Le indicazioni alla splenectomia in età pediatrica
Splenectomia in patologie ematologiche
Splenectomia post traumatica
Diminuita significativamente 1970-2000 (Hansen,2001)
Indicazioni più restrittive
Possibile splenectomia parziale
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Le indicazioni alla splenectomia: sferocitosi ereditaria
Emilia PARODI V Incontro Rete Ematologica Piemonte e Valle d’Aosta, Orbassano10.02.2012
Età > 5-6 anni, preferibilmente in soggetti cronici da almeno 4 anni, sintomatici o con qualità di vita scadente, in cui la terapia medica fallisce, crea dipendenza o causa eccessiva tossicità
Procedura giustificata in caso si sanguinamento potenzialmente fatale in atto o in caso di piastrinopenia cronica da almeno 12-24 mesi, sintomatica con qualità di vita scadente; i pazienti devono comunque essere inviati al centro di riferimento per valutazione individuale
Le indicazioni alla splenectomia: PTI
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Le indicazioni alla splenectomia: drepanocitosi
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Il rischio infettivo e la profilassi
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I soggetti asplenici presentano un rischio di sviluppare una infezione sistemica severa
(OPSI, Overwhelming Post Splenectomy Infection)
50 volte superiore rispetto alla popolazione generale
Hansen, Pediatr Dev Pathol,2001
Streptococco Penumoniae
Neisseria Meningitidis
Haemophilus Influentiae
Il rischio di OPSI
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FASE PRODROMICA
febbre, brivido, mialgia vomito, diarrea, cefalea
SHOCK SETTICO
CID, Multi Organ Failure , S.Waterhouse Friderichsen
DECESSO
50-80% dei casi 70% entro 24 ore 80% entro 48 ore
ESITI INVALIDANTI
Cerebrali Focolai di osteomielite Estese aree di necrosi
Le OPSI: manifestazioni cliniche e decorso
Emergenza clinica: decorso in poche ore
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1919 Primo studio su animali
1952 Prima casistica pediatrica
OPSI: le prime segnalazioni in letteratura
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• Prevalenza infezioni: 3.3%
• Mortalità: 1.7%
19.680 pazienti splenectomizzati
Revisione della letteratura 1966-1996
Follw up mediano 6.7 anni (11 mesi-25 anni)
• Prevalenza infezioni: 3.2%
• Mortalità: 1.4%
• Prevalenza infezioni: 3.2%
• Mortalità: 1.3%
PAZIENTI ADULTI PAZIENTI PEDIATRICI
OPSI: incidenza
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Rischio maggiore: pazienti pediatrici con emoglobinopatia
OPSI: l’ indicazione alla splenectomia come fattore di rischio
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• Il rischio è più elevato durante il primo anno post-intervento e diminuisce nel tempo
SPLENECTOMY AND SUBSEQUENT MORTALITY IN VETERANS OF THE 1939-45 WAR
The Lancet, Volume 310, Issue 8029, 16 July 1977 , Pages 127-129
C. Dennis Robinette, JosephF. Fraumeni
• Segnalazioni di episodi anche a 20-40 anni dall’intervento
• Tempo intercorso tra splenectomia ed infezione:media 22 mesi (range 0,1-180)
J Clin Pathol 2001;54:214-218 doi:10.1136/jcp.54.3.214
Overwhelming infection in asplenic patients: current best practice preventive measures are not being followed
DJ Waghorn
OPSI: il tempo intercorso dalla splenectomia
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Immunoprofilassi Antibioticoprofilassi Educazione famiglia
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L’immunoprofilassi: la tempistica
Splenectomia elettiva
Splenectomia in urgenza
Almeno 2 settimane prima dell’intervento
Entro 2 settimane
dall’intervento
Quando eseguire le vaccinazioni?
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Pneumococco: 90 sierotipi (30 associati ad infezioni invasive)
Vaccino Polisaccaridico 23-valente (PPSV23)
Vaccino coniugato 7-valente (PCV7)
Vaccino coniugato 13-valente (PCV13)
Nome commerciale Pneumo 23 Prevenar Prevenar 13
Sierotipi 1-5, 6B, 7F, 8, 9N, 9V, 10A, 11A, 12F, 14, 15B, 17F, 18C, 19A, 19F,
20, 22F, 23F, 33F
4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F, 23F
4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F, 23F,
1, 3, 5 ,6A, 7F, 19A
Risposta in pz < 24 mesi NO SI SI
Memoria immunologica NO SI SI
Produzione IgA NO SI SI
Immunoprofilassi: vaccinazione antiPenumococcica
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USA 2006-2008 CDC
Italia Aggiornamento 2005. Ministero della Salute. Commissione Vaccini
Immunoprofilassi: vaccinazione antiPenumococcica
81%
19%
PCV7 ALTRO
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Fenomeno del ”rimpiazzamento”: incremento delle infezioni invasive da sierotipi non contenuti nel vaccino
Aumentata incidenza di infezioni invasive in soggetti non responsivi al PPSV
Possibile soppressione risposta immunitaria in seguito a vaccinazione PPSV dopo PCV
Possibile iporesponsività a dosi ripetute di PPSV
La shedula vaccinale ottimale non è stata ancora definita
La shedula vaccinale si evolverà nel tempo
Immunoprofilassi: vaccinazione antiPneumococcica
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Età Ciclo primario
(PCV)
Dosi successive (PCV)
Dosi successive (PPSV)
2-6 mesi 3 dosi (a distanza di 6-8 settimane)
Booster 12-15 mesi 1 dose al compimento
dei 2 anni
7-11 mesi 2 dosi (a distanza di 6-8 settimane)
Booster 12-15 mesi 1 dose al compimento
dei 2 anni
12-23 mesi 2 dosi (a distanza di 6-8 settimane)
- 1 dose al compimento
dei 2 anni
2-5 anni 2 dosi (a distanza di 6-8 settimane)
- 1 dose
(a 8 settimane da PCV)
> 5 anni 1 dose - 1 dose (a 8 settimane da PCV)
Raccomandazioni ACIP (MMWR 10,2010)
Circolare Regione Piemonte 16/02/2011
Non definita la tempistica di ulteriore richiamo con PPSV (ogni 5 anni?)
Immunoprofilassi: vaccinazione anti Pneumococcica
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Meningococco (13 sierotipi)
Vaccino Polisaccaridico tetravalente (MPSV4)
Vaccino coniugato Monocomponente (Men C)
Vaccino coniugato tetravalente (MCV4)
Nome commerciale Mencevax Menigitec, Menjugate Menveo
Sierotipi A, C, W135, Y C A, C, W135, Y
Risposta in pz < 24 mesi NO SI SI
Memoria immunologica NO SI SI
Produzione IgA NO SI SI
In Italia non è disponibile un vaccino per il sierogruppo B (il più diffuso)
Non disponibile in Italia
Immunoprofilassi: vaccinazione anti Meningococcica
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Primo richiamo dopo 3 anni (se vaccinato < 6 aa) o dopo 5 anni (se vaccinato > 6 aa)
Richiamo ogni 5 anni
Particolare attenzione a richiamo tra 12 e 16 anni di età (secondo picco di infezione, anche tra soggetti sani)
ACIP's Meningococcal Vaccine Work Group
Ciclo primario Dosi successive
< 12 mesi 3 dosi coniugato nel primo anno
Nessuna
> 12 mesi adolescenti adulti
1 dose coniugato
l’ACIP: 2 dosi a distanza di 8 settimane
Nessuna
Indifferente Vaccino polisaccaridico 1 dose coniugato (ad almeno 3 anni di distanza)
> 2 anni Se viaggio in zone
endemiche 1 dose polisaccaridico
Immunoprofilassi: vaccinazione anti Meningococcica
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Haemophilus Influentiae
Ciclo primario (Infanrix Hexa)
Dosi successive (coniugato)
Dosi successive (coniugato)
Completo (3 dosi nel primo anno)
Nessuna 1 dose oltre i 18 anni ?
12-59 mesi
Non eseguito 2 dosi (a distanza di 8 settimane)
1 dose oltre i 18 anni ?
12-59 mesi
Non completo ( 2 dosi nel primo anno)
1 dose 1 dose oltre i 18 anni ?
> 5 anni
Non eseguito 1 dose 1 dose oltre i 18 anni ?
Immunoprofilassi: vaccinazione anti Haemophilus Influentiae
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Immunoprofilassi Antibioticoprofilassi Educazione famiglia
Self-treatment
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Antibioticoprofilassi
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122 medici intervistati
il 65% ritiene NON INDICATA la profilassi antibiotica
il 20% la ritiene INDICATA
il 15% la ritiene RACCOMANDATA
Antibioticoprofilassi: la percezione dei medici
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Il rischio infettivo in soggetti asplenici perdura per tutta la vita
Prescrivere una profilassi antibiotica a vita presenta una serie di svantaggi:
• Scarsa compliance
• Sviluppo di effetti collaterali
• Sviluppo di resistenze batteriche
Il rischio infettivo in soggetti asplenici è più elevato nei primi anni dopo l’intervento
Una terapia antibiotica di profilassi è raccomandata nei primi anni dopo l’intervento
Antibioticoprofilassi: la durata
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Resistenza alla penicillina in ceppi di Streptococcus Pneumoniae isolati da bambini di età inferiore ai 5 anni 2000-2003 e 2006-marzo 2009
VS = sierotipi vaccinali VR= sierotipi correlati NVS= sierotipi non vaccinali
Dipartimento di Malattie Infettive parassitarie ed Immunomediate Istituto Superiore di Sanità di Roma
Antibioticoprofilassi: il problema delle resistenze batteriche
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Soggetti ad alto rischio di sviluppare patologia Penumococcica invasiva
• Età inferiore a 16 anni,maggiore di 50 anni
• Splenectomia per patologia ematologica
• Mancata o debole risposta alla vaccinazione
• Pregressa OPSI
Proposta terapia antibiotica profilattica long life
Soggetti non ad alto rischio di sviluppare patologia Penumococcica invasiva
Counselling adeguato su
rischi/benefici
Antibioticoprofilassi: la stratificazione del rischio
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Antibioticoprofilassi: i farmaci
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Immunoprofilassi Antibioticoprofilassi Educazione famiglia
Self-treatment
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L’educazione continua del paziente e della famiglia
• Richio, A VITA, di sviluppare infezione batteriche gravi e potenzialmente mortali
• In caso di FEBBRE è necessario contattare immediatamente il medico curante o recarsi in Pronto Soccorso nel più breve tempo possibile
• In caso di FEBBRE, se non più in profilassi: assumere immediatamente una dose di antibiotico (self treatment); se ancora in profilassi: sospendere l’antibiotico utilizzato e sostituirlo con quello prescritto per il self treatment
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Amoxicillina + Acido Clavulanico: 50-100 mg/kg/die di amoxicillina (max 3 gr/die) in 2-3 dosi
Cefalosporine di III generazione: dosaggio pieno
Trimetoprim-sulphametossazolo : 8 mg/kg di TMP (max 320 mg/die) in 2-3 dosi in pazienti allergici alle β-lattamine
Moxifloxacina:400mg/die in una unica somministrazione Ciprofloxacina: 500mg/die in una unica somministrazione in pazienti adolescenti
Ceftriaxone:80mg/kg/die, massimo 2 gr in una unica somministrazione i.m.
L’educazione continua del paziente e della famiglia
Antibiotici consigliati per il self-treatment
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• Attenzione al MORSO di CANE o GATTO: iniziare trattamento con Amoxicillina + Ac Calvulanico (rischio di OPSI da Capnocytophaga canimorsus)
• Profilassi vettoriale nei confronti di PUNTURA DI ZECCA (BABESIOSI)
L’educazione continua del paziente e della famiglia
• Profilassi corretta in caso di VIAGGIO ALL’ESTERO (MALARIA FULMINANTE)
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Il rischio vascolare e la profilassi
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I soggetti asplenici presentano un aumentato rischio di sviluppare eventi vascolari rispetto alla popolazione
generale
• Trombosi arteriosa (Stroke, IMA)
• Trombosi venosa (portale/splenica, DVT/PE)
• Ipertensione polmonare
Incidenza 5.9 %
(90/1506 pazienti)
PAZIENTI ADULTI
Incidenza 3.8 %
(8/209 pazienti)
PAZIENTI PEDIATRICI
Gli eventi vascolari: l’incidenza
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Emolisi senza splenectomia
Splenectomia senza emolisi
Splenectomia CON emolisi
Gli eventi vascolari: la stratificazione del rischio in base alla patologia
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Alterazioni del profilo lipidico (aumento del colesterolo)
Ridotti livelli di anticoagulanti
Aumentata aderenza emazie/endotelio
Diminuito livello anticoagulanti naturali
Aumentata formazione di trombina
Trombocitosi secondaria
Rimodellamento vascolare polmonare
Predisposizione individuale (trombofilia congenita)
Gli eventi vascolari: la patogenesi
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La trombocitosi è un fenomeno molto frequente nei pazienti che vengono sottoposti a splenectomia, indipendentemente dall’indicazione.
Il picco di conta piastrinica si ha dopo 1-3 settimane dall’intervento con un ritorno a valori normali nell’arco di settimane, mesi, talvolta anni, talvolta mai.
Lewis SM. The spleen. In: Hoffbrand AV, Catovsky D, Tuddenham EG eds. Postgraduate hematology.
5th Ed. Blackwell Publishing, Oxford 2005: 364
Incidenza 28.6-93.5 %
(PLTs > 600.000/mmc)
PAZIENTI ADULTI
Incidenza 75.8-94.5%
(PLTs > 600.000/mmc)
PAZIENTI PEDIATRICI
La trombocitosi secondaria a splenectomia
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In letteratura sono presenti dati altamente discordanti riguardo un possibile ruolo causale della trombocitosi secondaria a splenectomia nella genesi dell’evento trombotico
Non ci sono evidenze sufficienti che supportino l’indicazione alla profilassi con basse dosi di antiaggreganti nella trombocitosi secondaria a splenectomia
Una eventuale profilassi antiaggregante deve essere presa in considerazione non solo in relazione al numero di piastrine ma dopo attenta valutazione di altri fattori trombofilici congeniti ed acquisiti
Alcuni Autori suggeriscono l’utilizzo di ASA in presenza di trombocitosi estrema: PLTs > 1.000.000/mmc in Sickle Cell Disease PLTs > 1.200.000/mmc in Sferocitosi
La trombocitosi secondaria: la profilassi con antiaggregante
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Take-home messages
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La milza è un organo complesso che svolge importanti funzioni ematologiche ed immunologiche, non completamente vicariabili da altri
organi
1
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La prima profilassi nei confronti delle complicanze correlate alla splenectomia, consiste nel valutare attentamente le indicazioni alla
stessa e, quando possibile, nel posticiparla ad una età di almeno 5-6 anni
2
Età > 5-6 anni, preferibilmente in soggetti cronici da almeno 4 anni, sintomatici o con qualità di vita scadente, in cui la terapia medica fallisce, crea dipendenza o causa eccessiva tossicità
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I soggetti asplenici presentano un elevato rischio di sviluppare infezioni sistemiche da batteri capsulati (OPSI)
3
Si tratta di una emergenza clinica con breve fase prodromica aspecifica e possibile decorso fatale in poche ore
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Immunoprofilassi Antibioticoprofilassi Educazione famiglia
4
I cardini della profilassi delle OPSI in soggetti asplenici sono 3
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I soggetti asplenici devono ricevere adeguata copertura vaccinale bei confronti di Pneumoccocco, Neisseria Menigitids e Haemophilus Influentiae
5
Le schedule vaccinali variano da Paese a Paese e sono in continua evoluzione in relazione alle analisi dei dati di copertura vaccinale, allo sviluppo di
resistenze batteriche, al fenomeno del “rimpiazzamento” e allo sviluppo di nuovi vaccini
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Una profilassi antibiotica a vita potrebbe essere proposta a soggetti ad alto rischio di sviluppare una infezione pneumococcica invasiva (età < 16
anni/maggiore 50 anni; splenectomia per patologia ematologica; mancata risposta alla vaccinazione; pregressa OPSI)
6
Take-home message
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I pazienti e le loro famiglie devono essere correttamente e costantemente informati riguardo al rischio infettivo, alla corretta gestione della febbre e
degli episodi infettivi (controllo clinico immediato, self treatment), alla corretta profilassi da eseguire in caso di viaggi all’estero
7
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I soggetti asplenici presentano un aumentato rischio di sviluppare eventi vascolari rispetto alla popolazione generale
8
Il rischio è maggiore nelle patologie in cui anche dopo la splenectomia persiste emolisi intravascolare
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Non vi sono evidenze che la trombocitosi secondaria a splenectomia abbia un ruolo causale nell’insorgenza di eventi trombotici
9
Una eventuale profilassi antiaggregante deve essere presa in considerazione non solo in relazione al numero di piastrine ma anche in relazione alla concomitante presenza di altri fattori trombofilici congeniti ed acquisiti
Take-home message