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GENERAL COURSE: Dritti Umani e Inclusione LE SMART CITY DEL FUTURO: UN’OPPORTUNITA’ PER PROGETTARE LE CITTA’ COME LUOGHI ACCESSIBILI A TUTTI Paola Piras

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GENERAL COURSE: Dritti Umani e Inclusione

LE SMART CITY DEL FUTURO:

UN’OPPORTUNITA’ PER PROGETTARE LE CITTA’ COME LUOGHI

ACCESSIBILI A TUTTI

Paola Piras

2

3

Introduzione pag. 5

Le smart city del futuro “ 6

Cosa si intende per città accessibile? “ 13

Foligno, bene comune “ 15

Stoccolma, smart city accessibile “ 20

Conclusioni “ 26

BIBLIOGRAFIA e SITOLOGIA “ 27

4

5

Introduzione.

Questo lavoro vuole essere una breve riflessione sull'accessibilità delle

città, nello specifico delle città del futuro, per tutte le persone e in particolare

per le persone con disabilità, di qualunque tipo essa sia (motoria,

sensoriale, cognitiva). Per accessibilità non intendo soltanto l'accessibilità

meramente fisica a strutture e servizi che una città può offrire, ma alla

definizione più ampia di "accessibilità" che viene data dall' l'art. 9 della

Convenzione ONU sui diritti per le persone con disabilità del 13 dicembre

2007:

"1. Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera

indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati

Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su

base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti,

all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di

informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o

forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali...".1

In questo senso una città è o diventa accessibile se rende possibile alla

persona con disabilità la partecipazione piena a tutti gli aspetti della vita

della città come protagonista e artefice della sua stessa vita e della

costruzione e dello sviluppo della città in cui ha deciso di vivere.

Dopo un breve excursus sulle "smart city" del futuro, proverò a dare una

definizione di città accessibile.

Infine, farò due esempi di smart city accessibili, un esempio italiano, la città

di Foligno, dove ha luogo ogni anno il Festival delle città accessibili e un

esempio europeo, la città di Stoccolma, che ha l'obbiettivo di arrivare a

essere entro il 2030 la capitale mondiale più accessibile.

1 La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è stata adottata il 13 dicembre 2006 durante

la sessantunesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione A/RES/61/106. La Convenzione e il suo Protocollo Opzionale sono stati aperti per la firma il 30 marzo 2007. La Convenzione dell'ONU è stata ratificata dall'UE il 23/12/2010 e pertanto ha un carattere vincolante nell'UE e fa parte del suo ordinamento giuridico.

6

Le smart city del futuro

Le città sono luoghi di aggregazione, di incontro, centri di sviluppo

economico e sociale, nei quali tutti i cittadini dovrebbero avere la possibilità

di vivere dignitosamente, secondo standard di qualità della vita adeguati e

che potenzialmente tutti i cittadini dovrebbero avere la possibilità di

raggiungere. Nei nostri tempi questo non corrisponde alla realtà sia perchè

le città si stanno sviluppando in modo caotico e differenziato, con grandi

divari di sviluppo e di servizi offerti tra centro e periferia, soprattutto nei

Paesi in via di sviluppo (si pensi ad esempio agli “slums”), sia perchè da

questo sviluppo sono spesso escluse le categorie più vulnerabili della

popolazione, come i poveri, le persone con disabilità, gli anziani che

rischiano di essere marginalizzati con il conseguente peggioramento della

loro condizione di svantaggio ed esclusione.

L'Agenda ONU 20302, partendo dal presupposto che metà dell'umanità,

circa 3,5 miliardi di persone vive nelle città e che entro il 2030 si prevede

che quasi il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane, pone

l'obiettivo n.11 di “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri,

duraturi e sostenibili”3. Nello specifico ciò significa che gli Stati e in

particolare i governi locali dovranno affrontare importanti sfide e proporre

adeguate politiche per rendere possibile “l'accesso a tutti ad alloggi

adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare i quartieri

poveri” e per “garantire a tutti l'accesso ad un sistema di trasporto

accessibile e sostenibile, potenziando i trasporti pubblici con particolare

attenzione ai bisogni di coloro che sono più vulnerabili come donne,

bambini, persone con disabilità e anziani”. Inoltre, sarà necessario

“potenziare un'urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di

pianificare in tutti i Paesi insediamenti umani che siano partecipativi,

2 L'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile prevede un programma di azione per le persone, ill

pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell'ONU. In particolare essa individua 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sostainable Development Goals SDGs) che I paesi firmatari si sono impegnati a raggiungere entro il 2030 (da: www.unric.org/it/agenda-2030)

3 Tali obbiettivi comuni sono relativi ad importanti questioni che si riferiscono allo sviluppo sostenibile,

per esempio l'obiettivo 1 è relativo alla lotta alla povertà, l'obiettivo 2 a sconfiggere la fame, l'obiettivo 4 a un'istruzione di qualità.

7

integrati e sostenibili”.

In questa cornice si inserisce l'idea di ripensare le città e riorganizzarle in

un'ottica intelligente, utilizzando tutti gli strumenti tecnologici (ICT)

disponibili al fine di trasfomarle sempre più in ambienti sostenibili dal punto

di vista energetico, ambientale e della gestione delle risorse e dei rifiuti, ma

anche renderle inclusive ed accessibili.

Negli ultimi anni c'è un vario e ampio dibattito a livello sia nazionale sia

internazionale relativamente alle cosiddette "smart city" o città del futuro,

città che dovrebbero essere organizzate o ri-organizzate utilizzando le

tecnologie ICT (informazione e telecomunicazione) in maniera "intelligente",

vale dire ragionando come un unico sistema integrato nel quale i vari

elementi (Mobilità, Economia, Ambiente, Energia, Abitazioni,

Partecipazione) sono interconnessi fra loro in modo efficiente e sostenibile

al fine di garantire una migliore vivibilità delle città stesse e una maggiore

partecipazione attiva e consapevolezza dei cittadini che vi abitano.

Ma cos'è una smart city o città “intelligente”?

Le definizioni che vengono date anche nei vari forum di discussione sono

molteplici e complesse.

Secondo un modello consolidato e proposto dal Politecnico di Vienna

(Technische Universitat Wien, TUWien, Giffinger 2007)4 possiamo

individuare nelle “smart city” sei caratteristiche principali:

• smart economy

• smart mobility

• smart environment

• smart people

• smart living

• smart governance

Per smart economy si intende lo sviluppo di una città competitiva e

innovativa che attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie ICT, introduce

nuove modalità di fare bussiness, di realizzare attività produttive e di creare

4 Vedi http://www.smart-cities.eu/ e anche “Smart cities, Ranking of European medium-sized cities”

Final report, October 2007

8

nuove modalità di svolgimento dell'attività lavorativa (si pensi al cosiddetto

e-commerce o al co-working o anche allo smart working o lavoro flessibile,

senza necessità di una postazione di lavoro fissa come l'ufficio).

Per smart mobility si intendono nuove modalità di spostamento nella città,

sia attraverso un sistema di trasporti pubblico efficiente e organizzato con

l'utilizzo delle tecnologie ICT, sia con l'introduzione di sistemi di trasporto

privato come lo car sharing oppure con l'ampliamento dell piste ciclabili per

una mobilità più sostenibile.

Per smart environment si intendono tutte quelle iniziative finalizzate ad uno

sviluppo sostenibile del territorio, ad un utilizzo efficiente delle risorse

energetiche e ad una gestione razionale dei rifiuti urbani con la finalità

ultima di un risparmio economico ma soprattutto di una consistente

riduzione delle emissioni di CO2 e dell'inquinamento in generale.

Per smart people, si intende invece il coinvolgimento e la partecipazione dei

cittadini allo sviluppo della città. Una smart city è una città co-progettata

nella quale i cittadini sono gli autori principali oltre che i destinatari delle

politiche pubbliche. Il loro coinvolgimento deve essere ad ampio raggio il

che vuol dire dialogo, interazione e ascolto, ma anche partecipazione attiva,

attività formative che accrescono le competenze dei cittadini, istruzione,

sviluppo di creatività.

Per smart living, si intende una buona qualità della vita che si può realizzare

soltanto garantendo nella città sicurezza, buone condizioni di salute, una

buona qualità delle abitazioni e anche accesso all'offerta culturale ed

educativa.

Infine, per smart governance si intende una città con un modello di governo

trasparente, partecipato che utilizza le tecnologie ICT, per favorire

l'interazione e la collaborazione tra i vari stakeholders (enti pubblici, cittadini

privati, associazioni, imprese) ed è finalizzata a raggiungere gli obiettivi di

sviluppo sostenibile della città.

Queste sei caratteristiche dovrebbero coesistere e integrarsi, secondo una

visione olistica per cui la città smart è tale sia grazie alle sue infrastrutture

digitali, ma soprattutto per il ruolo centrale del capitale umano, sociale e

9

relazionale che rende possibile lo sviluppo di una città intesa come

comunità. In questo senso la “smart city” può rappresentare un'ottima

occasione per ripensare e riorganizzare le città in un'ottica inclusiva, ossia

può tradursi nella possibilità per coloro che sono in una condizione di

svantaggio (anziani, persone con disabilità, ma anche persone immigrate,

per es.) di partecipare attivamente ai processi decisionali della città e del

governo locale e rendersi protagonisti della progettazione della città stessa.

Figura 1.Fonte: http://www.secondowelfare.it/governi-locali/enti-locali/smart-cities-le-citta-intelligenti-.html

In particolare, questo è reso possibile attraverso l'utilizzo degli strumenti ICT

anche indirettamente, con strumenti di valutazione e consultazione online.

Naturalmente le tecnologie ICT non sono accessibili a tutti, sia per gli elevati

costi, ma anche, per esempio, per scarsa manualità e dimistichezza, si

pensi agli anziani o a persone con disabilità cognitive; in tal caso saranno i

governi delle città che con adeguati percorsi formativi dovranno attivarsi per

rendere accessibili le nuove tecnologie ad una più ampia fascia di cittadini5

oppure dovranno mettere a disposizione dei propri cittadini delle

applicazioni innovative, semplici e intuitive, finalizzate a rimuovere questo

tipo di ostacoli.

5 Vedi: TEMA Journal of Land Use Mobility and Environment Vol. 7 n. 2 (August 2014), pg. 187

10

Un esempio può essere l'app. “Vincles BCN” fornita dal Comune di

Barcellona che riunisce più tecnologie in un'unica app. (videochat modello

skipe, sms di gruppo, sociel network) e che permette all'utente, per esempio

anziano, di connettersi ai propri amici o ai propri cari senza doverli andare

a cercare su più applicazioni (Facebook, Whatsapp, telefono) e doversi così

ricordare molteplici password. Oppure il progetto “Virtual Warsaw”, con il

quale la città di Varsavia ha reso possibile l'installazione su semafori e in

vari punti della città di sensori in grado di inviare ai telefonini degli ipovedenti

informazioni uitili per potersi spostare liberamente e autonomamente per

strada.6

Molto ineressante è poi l'app. “aim4it” finalizzata a rendere accessibile ed

inclusiva la mobilità per tutti. Si tratta di un'pp. che dà assistenza al viaggio

individuale sui mezzi pubblici dando agli utenti informazioni su eventuali

interruzioni o variazioni del servizio di trasporto pubblico, utilizzando

modalità differenti. Le informazioni però vengono date con modalità diverse,

acusticamente per i non vedenti, visivamente e attraverso un avatar che si

esprime con la lingua dei segni per i non udenti e con informazioni

specifiche per i disabili motori o gli anziani, relativamente alla presenza di

eventuali ascensori o di itinerari accessibili. Questa app. è stata testata e

viene utilizzata sulla metropolitana di Vienna dalla compagnia di trasporti

della città, Wiener Linen.7

6 Vedi: http://lettura.corriere.it/come-ti-costruisco-la-smart-city-per-anziani 7 Vedi:designforall.org/winners.php

https://www.intelligenttransport.com/transportarticles/21875/internet-protocol-based-communication/

11

Figura 2. Dalla comunicazione diretta tra lo smartphone della persona non vedente e il veicolo vicino, il passeggero può sapere a quale linea è assegnato il veicolo stesso. Fonte: https://www.intelligenttransport.com/transportarticles/21875/internet-protocol-based-communication/

Figura 3. Il display dell’autista dell’autobus mostra che la persona in sedia a rotelle necessita di assistenza alla prossima stazone Fonte: https://www.intelligenttransport.com/transportarticles/21875/internet-protocol-based-communication/

12

Infine, un altro interessante esempio è il progetto realizzato dall'Università

di Reading “Sensory Labels”, che consiste nella creazione di etichette

multisensoriali interattive, sviluppate per e tramite le persone con difficoltà

cognitive in grado di replicare le opere esposte al British Museum di Londra,

attraverso il tatto, il suono e l'odore.

Queste etichette inizialmente erano state create come delle cartoline

registrabili che fornivano una interpretazione sia visiva sia sonora dell'opera

cui si riferivano e che era stata selezionata. Successivamente gli stessi

utenti cui erano destinate, persone con disabilità cognitiva, che hanno

collaborato come co-ricercatori al progetto, hanno sviluppato dei bozzetti

per creare delle etichette tattili in legno che emettono suoni e odori riferiti

agli oggetti dell'Enlightenment Gallery del British Museum, in modo da

rendere più interessante l'esperienza dei visitatori.8

Figura 4. Questo sensory label è basato sugli oggetti che proovengono dall’Egitto e che si trovano nella Enlightenment Gallery. I disegni sulla scatola ricordano i Geroglifici, and l’audio racconta una storia di un viaggio in Egitto, dalla prospettiva del designer Fonte: https://extrasensoryobjects.wordpress.com/2015/02/19/sensory-labels/

8 Vedi: designforall.org/morebestpractique.php e

https://extrasensoryobjects.wordpress.com/2015/02/19/sensory-labels/

13

Cosa si intende per città accessibile?

I quattro esempi sopra elencati dimostrano come con le nuove tecnologie

possono rendere una città smart e accessibile anche a persone che fino ad

allora erano in qualche modo escluse.

In quest’ottica l’accessibilità non è più soltanto il mero abbattimento delle

barriere architettoniche con i cosiddetti PEBA, Piani di Eliminazione delle

Barriere Architettoniche (vedi nella normativa italiana le leggi L. 41/1986 e

L.104/1992), ma significa costruire una città per tutti utilizzando gli strumenti

innovativi che le nuove tecnologie offrono, ma soprattutto coinvolgendo in

prima persona i destinatari della progettazione della città.

Il progetto di una città inclusiva e per tutti dovrebbe applicare i cosiddetti

principi dell’”Universal Design” e del ”Design for All”9, proponendo soluzioni

per l’accessibilità che puntano sulla valorizzazione delle differenze e che

sono multisensoriali, nel senso che possono essere percepite con i vari

sensi (tatto, udito, vista, olfatto), in modo da superare eventuali difficoltà

percettive di qualsiasi tipo esse siano10. La persona è posta al centro della

progettazione delle città e non soltanto come soggetto cui è finalizzata la

progettazione, ma anche come soggetto attivo della progettazione stessa,

che attraverso la sperimentazione di prototipi può in prima persona valutare

l’accessibilità di prodotti e ambienti. L’accessibilità dovrebbe diventare un

tema indiscutibile in ogni progetto di città. Tutti gli attori coinvolti nella

progettazione e nello sviluppo di una città dovrebbero collaborare per creare

spazi urbani accessibili, vale a dire per tutti, quindi confortevoli, sicuri,

gradevoli e se possibile anche divertenti, (secondo i principi del cosiddetto

Universal Design o Design for All).

9 Nel 1985 venne coniato il termine Universal Design dall’architetto Ronald Mace. In particolare esso

si caratterizza per essere un design di prodotti e ambienti utilizzabili e fruibili da tutti , senza distinzione di età, abilità o di altro tipo. Nel 1997 un gruppo di architetti, designers, ingegneri e ricercatori del North Carolina University, guidati da Ronalda Mace,ha sviluppato sette principi che dovrebbero essere delle linee guida per il design di prodotti e ambieni universali: 1. di uso equo, per tutti; 2. di uso flessibile, adattabili ; 3. semplici ed intuitivi; 4. percettibili, con informazioni fornite in modalità multisensoriali; 5. con tolleranza dell’errore; 6. con contenimento dello sforzo fisico; 7. con misure e spazi sufficienti.

Vedi: https:// projects.ncsu.edu/design/cud/about_ud/udprinciplestext.htm e http://designforall.org/design.php

10 Vedi: “Rendere le città accessibili per tutti” Iginio RossI, Urbit, Urbanistica italiana (Istituto

Nazionale di Urbanistica- INU), da RI-VISTA N. 1/2015 su http://www.furpress.net e vedi: http://www.inu.it/wp-content/uploads/Firenze_Citt_accessibili_a_tutti_IR.pdf

14

Per fare questo è però necessaria la piena partecipazione delle persone cui

queste progettazioni sono destinate, sia verificando in prima persona, ma

anche e soprattutto proponendo delle idee facendosi co-autori della

progettazione stessa.

A questo punto può risultare interessante osservare da vicino due esempi

di città smart e accessibili, un esempio italiano, la città di Foligno e un

esempio europeo, una delle città più accessibili e inclusive, la città di

Stoccolma.

15

Foligno, bene comune

Il progetto di sviluppo della città di Foligno11, parte dal presupposto che la

città è un bene comune, un bene di tutti i suoi cittadini e come tale deve

essere costruita come un “manufatto” per garantire a chiunque pari

opportunità nell’accesso ai luoghi, ai servizi e prodotti che una città può

offrire.

“Le persone sono tutte diverse, alti, bassi, bambine e bambini in carrozzina,

o incerti nei primi passi,...persone con bastoni, che non sentono, non

vedono, che vedono lontanissimo, mancini, che non distinguono i colori, che

corrono veloci, che camminano piano. Una barriera è qualcosa che

impedisce a qualcuna di queste persone di raggiungere un luogo o di fare

un qualcosa che un’altra persona può fare o addirittura lo impedisce a

tutti...Fermo restando le leggi e le normative a tutte le persone qualcosa può

sfuggire, ma tutti insieme forse riusciamo a non farci sfuggire nulla, in modo

che le nostre città siano città di tutti noi”...”Tante persone, tanti mestieri,

ingegneri, architetti, muratori, carpentieri, pittori, elettricisti, idraulici, giuristi,

se qualcosa di ciò che quelle persone hanno fatto per qualcuno è una

barriera, con gli stessi mestieri la stessa cosa può essere fatta in un modo

diverso e per renderla accessibile a tutti”.

Pertanto nel 2013 è stata costituita l’associazione di Foligno “Festival per le

città accessibili” che ha promosso la sua quarta edizione nel mese di

settembre 2017 (dal 21 al 23) che è stata un’occasione di incontro di

persone, operatori tecnici, come ingegneri e architetti, amministratori,

associazioni e cittadini comuni interessati allo sviluppo accessibile della

città e di confronto tra iniziative diverse finalizzate al superamento di tutte

quelle barriere che limitano la fruizione, fisica, sociale, culturale ed

economica, della città alle persone.

11Vedi: www.folignobenecomune.it

16

Figura 5. Fonte: http://www.cittaaccessibili.it/

In particolare, nell’ambito di questo evento è stato sviluppato il progetto

“adotta una barriera e rendila un luogo accessibile a tutti”, che consiste in

un invito alla cittadinanza per individuare una barriera architettonica e

sensoriale e indicare quali persone, gruppi, associazioni vogliono

“adottarla” e mettere in atto delle azioni finalizzate a rimuoverla. In

particolare, chi adotta una barriera deve segnalare la propria adozione via

emal al “[email protected]” e avrà indicazioni su come

rimuoverla e farla diventare accessibile anche entrando in contatto con chi

ha creato la barriera stessa e suggerendo possibili soluzioni e ricevendo

indicazioni su come trovare i finanziamenti. L’Amministrazione comunale

attraverso questa adozione faciliterà le procedure e le istruttorie. Infine le

informazioni e l’evoluzione del processo di accessibilità della barriera

saranno condivise in un blog “http://folignobenecomune.blogspot.com”, in

modo che chiunque si imbatta in una barriera simile possa attivarsi per

rimuoverla o addirittura evitarla.

Le barriere possono essere per esempio: “un marciapiede che non ha

scivoli, un attraversamento che non ha segnalatori acustici, un negozio che

ha uno scalino…Ma anche un espositore o i pannelli di una mostra che non

sono visibili da un bambino o da persona in carrozzina, un “eliminacode”

che non “pronuncia” i numeri ed è inutile per i non vedenti, il bancone di uno

sportello, un ufficio, una agenzia, un negozio, o una bilancia di un self-

17

service non ad altezza di carrozzina, un ambulatorio con strumenti o anche

il lettino non accessibile a persone disabili…Ma anche, una manifestazione

organizzata senza tenere conto dell'accessibilità e dell'accoglienza di

persone con problemi motori e sensoriali, in particolare relativamente a info-

point, biglietterie, luoghi destinati agli eventi, esposizioni…12

L’Amministrazione comunale ha pertanto deciso di utilizzare il PEBA (Piano

di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) per la programmazione della

smart city, con l’individuazione di un’area nella quale, secondo uno schema

viario ad anello ‘è stato indivduato un percorso continuo ed accessibile,

utilizzando la viabilità urbana esistente ma adattandola secondo le

necessità. Per fare questo è stata richiesta la partecipazione di tutti gli

stakeholders, amministratori, negozi, centri commerciali, associazioni e

cittadini. In particolare, sono state coinvolte le scuole nell’ambito dei progetti

di Alternanza Scuola e Lavoro per la realizzazione di testi per

audiodescrizioni, di testi in CAA, di materiale grafico per la presentazione e

l’individuazione del percorso, di materiale video ecc. Lungo questo percorso

sono stati individuti tutti quegli elementi fondamentali e necessari per

renderlo un percorso accessibile, come la collocazione delle panchine,

l’accessibilità ai negozi, i servizi igienici pubblici, la percorribilità delle

strade, gli arredi urbani. 13

12 Vedi: http://www.folignobenecomune.it/index.php/adotta-una-barriera 13 Vedi: PEBA 2.0. PEBA sviluppato lungo un asse viario circolare, come strumento dinamico per

la programmazione della Smart City. CENTRO STORICO, FOLIGNO (PG). Da: Progetto Paese città accessibili a tutti buone pratiche delle città accessibili a tutti, maggio 2017 INU, http://www.urbanisticainformazioni.it/Progetto-Paese-Citta-accessibili-a-tutti.html

18

Figura 6. Fonte: http://www.cittaaccessibili.it

In questo ambito rientra anche l’idea di una “Open street Map”, vale a dire

una mappa per la città aggiornata continuamente dagli utenti, finalizzata a

dare informazioni sull’accessibilità della città, informazioni che sono

condivise e partecipate in modo che tutti si possano sentire coinvolti nella

costruzione di uno o più percorsi per una città accessibile. Con questa

modalità anche gli amministratori locali hanno più informazioni utili per la

realizzazione di un piano partecipato di abbattimento delle barriere

architettoniche14

14 Peba partecipati. Map my Day per l’accessibilità digitale delle città per tutti. Foligno, da :Progetto

Paese città accessibili a tutti buone pratiche delle città accessibili a tutti, maggio 2017 INU, http://www.urbanisticainformazioni.it/Progetto-Paese-Citta-accessibili-a-tutti.html

19

Figura 7. Fonte: http://www.cittaaccessibili.it/

20

Stoccolma, smart city accessibile

Un altro interessante esempio di accessibilità e inclusione è il piano della

città di Stoccolma che si è posta come obiettivo quello di arrivare a diventare

entro il 2030 la capitale mondiale più accessibile.

Negli anni 1999-2010 venne elaborato un progetto intitolato “Easy Access”,

finalizzato al miglioramento dell’accessibilità della città.

Questo progetto era promosso e sostenuto dal Consiglio Comunale di

Stoccolma che per finanziarlo aveva stanziato importanti risorse

finanziarie15

Nel 2011 il Consiglio Comunale della città ha elaborato un Programma di

Partecipazione per le Persone con Disabilità 2011-2016 “Stoccolma, una

città per tutti”, finalizzato a garantire alle persone con disabilità condizioni di

vita soddisfacenti e di poter partecipare attivamente alla vita della comunità.

Questo programma, che si basa sui principi della Convenzione ONU dei

Diritti delle Persone con Disabilità del 2009, ed è uno dei documenti

governativi della città volto a garantire a tutte le persone, in particolare alla

persone con disabilità, la piena partecipazione nella società a pari

condizioni.

Il programma, che è attualmente in fase di revisione, che dovrebbe essere

competata nel 2018, si pone sette obiettivi da raggiungere16.

Il primo obiettivo, “Stoccolma per tutti”, prevede che tutti debbano poter

vivere o stare liberamente nella città di Soccolma, sia i cittadini sia chi viene

da fuori, da altri luoghi, come i turisti o chi si reca a Stoccolma per lavoro.

Per raggiungere questo obiettivo la città si è data alcune regole come il

Manuale per la progettazione di un ambiente accessibile e fruibile

“Stoccolma una città per tutti”, il Planning and Building Act (PBL) e il Building

Regulations (BBR), che rappresentano un insieme di norme che

contengono le linee guida per le nuove costruzioni e la ristrutturazione dei

vecchi edifici e per creare ambienti e spazi cittadini inclusivi e accessibili a

15 Vedi: Mapping and Performance Check of the Supply of Accessible Tourism Services (220/PP/ENT/PPA/12/6491) Case Study 4Stockholm, Sweden, da: http://www.accessibletourism.org/?i=enat.en.reports.1739 16 Vedi: http://www.stockholm.se/FamiljOmsorg/Funktionsnedsattning/Mojligheter-att-

paverka/Program-for-delaktighet-for-personer-med-funktionsnedsattning1/

21

tutti.

In questo ambito Stoccolma è una città all’avanguardia in quanto è da più

di venti anni che ha avviato una serie di azioni per eliminare le cosidette

“barriere architettoniche”. Un esempio sono gli attraversamenti pedonali

che sono stati ridisegnati secondo il “Modello Stoccolma”, che consiste

nell’includere dei segnali sonori per i non vedenti quando le luci dei semafori

diventano verdi e delle rampe di accesso per le persone con disabilità

motoria. Le strisce pedonali sono inoltre dipinte con un bianco acceso per

accentuarne l’effetto e la visibilità e di fronte ad esse sono poste delle

mattonelle ruvide facilmente risconoscibili dal bastone di un non vedente.

Anche il bordo del marciapiede da un lato è marcato con un cordone di

pietra per dare una chiara indicazione ai non vedenti della presenza delle

strisce pedonali.

Le fermate degli autobus poi sono state ricostruite utilizzando mattonelle

tattili per indicare la pensilina e il punto in cui l’autobus si ferma, per facilitare

così l’utilizzo dei mezzi pubblici alle persone non vedenti. Invece, per

rendere i mezzi pubblici accessibili alle persone con problemi di

deambulazione o in sedia a rotelle, gli autobus sono dotati di un piano

ribaltato e di un sistema di comunicazione sia visivo che vocale delle

fermate per le persone non udenti o non vedenti.

Il secondo obiettivo, “Informazione e comunicazione”, si riferisce al fatto per

cui tutti dovrebbero essere in grado di ottenere informazioni e di comunicare

nel modo che è a loro più agevole (in lingua, con la lingua dei segni, in

linguaggio braille, con i sottotitoli, con le tecnologie ICT, ecc.). Per

raggiungere questo scopo il Comune di Stoccolma ha investito molto nelle

tecnologie ICT, perchè con le nuove tecnologie tutto può diventare più

semplice.

La città per esempio ha elaborato la sua strategia “E-sthlm”, la strategia

della città per l’e-service e per le tecnologie del futuro, finalizzate a rendere

più semplice la vita di ogni cittadino di Stoccolma.17

17 Vedi: https://international.stockholm.se/globalassets/ovriga-bilder-och-filer/e-strategy-city-of-

stockholm.pdf

22

Partendo dal presupposto che tutti siamo diversi e abbiamo diversi bisogni,

e che da questi bisogni si possono creare nuove opportunità, la città offre

una varietà di servizi che sono elencati sul sito del Comune, cui tutti

possono accedere in modo semplice, potendo anche suggerire agli

amministratori della città tramite il sito web o una email o telefonicamente

eventuali miglioramenti dei servizi stessi.

La città si pone come obiettivo diventare una città sempre più moderna,

efficiente, ma soprattutto accessibile a chiunque

Il terzo obbiettivo è relativo al rispetto e all’autodeterminazione delle

persone con disabilità. Questo obiettivo viene continuamente monitorato

interrogando le persone con disabilità relativamente all’assistenza e al

supporto richiesto e ricevuto dalle strutture del Comune e se il personale

comunale le ha incontrate e accolte in modo positivo. Per raggiungere

questo obiettivo sono state stanziate risorse economiche specifiche che

dovevano finanziare politiche mirate al miglioramento dell’accessibilità della

città e alla diffusione della conoscenza e della comprensione della disabilità

da parte di tutti i cittadini.

Infatti, nel 2013 a questo scopo è stata elaborata una “Guida al trattamento

rispettoso”, per rendere consapevoli tutti gli abitanti della città di come

trattare con dignità e rispetto le persone con disabilità, anche attraverso una

formazione specifica che è consistita per esempio nello far sperimentare a

persone qualsiasi la disabilità, facendogli attraversare la città in sedia a

rotelle o bendati.

E’ stato poi istituito un premio, il St Julian Prize, assegnato ad imprenditori

e associazioni che si sono distinte nell’attuare pratiche di accessibilità o

azioni di comunicazione e informazione accessibili.

San Giuliano è il santo protettore dell’ospite e dell’ospitalità, il che lo rende

il simbolo perfetto di una città che vuole essere inclusiva, aperta a tutti e

dove tutti sono benvenuti18

Gli obbiettivi quattro e cinque si riferiscono al diritto all’istruzione e al lavoro,

per raggiunere i quali la città prevede una specifica formazione per coloro

18Vedi: www.stockholm.se/stjulian

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che lavorano nella scuola affinchè abbiano un’adeguata conoscenza delle

varie disabilità e possano così offrire un servizio adeguato perchè diritto

all’istruzione scolastica possa essere effettivamente realizzato. L’istruzione

è rivolta a tutti, bambini, adolescenti e adulti. La città offre un adeguato

supporto per raggiungere tale obiettivo e inoltre monitora continuamente

l’accessibilità dei locali scolastici per tutti, l’accessibilità dei vari corsi di

insegnamento, e verifica periodicamente quanti studenti con disabilità

raggiungono i loro obiettivi di istruzione.

Anche per inserire le persone con disabilità nel mondo del lavoro la città

offre supporto con il proprio centro per l’impiego e verifica periodicamente

quante persone con disabilità vengono impiegate nella città di Stoccolma e

ricevono uno stipendio regolare.

Il sesto obiettivo è relativo al diritto ad una casa, che viene garantito offrendo

soluzioni differenti, come per esempio abitare in un appartamento fornito di

tutti i comfort e gli accessori necessari per una persona disabile, compreso

un servizio di assistenza 24 ore su 24, oppure nelle cosiddette “social

housing” che consistono in un certo numero di appartamenti che hanno in

comune una serie di servizi e comodità, oppure infine le “case famiglia”,

dove anche i bambini disabili possono vivere in certi periodi della propria

vita in famiglie che non sono la famiglia d’origine.19

L’obiettivo sette, infine, prevede che la città debba prendersi cura anche del

tempo libero delle persone in quanto tutti, comprese le persone con

disabilità, devono poter partecipare ad attività ricreative, visitare musei o

teatri, praticare uno sport o fare parte di un’associazione durante il proprio

tempo libero.

Pertanto in quest’ottica anche i luoghi del tempo libero, come i parchi giochi

per esempio, sono stati ripensati e riorganizzati per facilitarne l’accesso a

persone con disabilità di vario tipo, guidandone l’orientamento con dei

percorsi ad hoc, disponendo le piante ed i giochi in modo da garantire

adeguati spazi per il passaggio delle sedie a rotelle, introducendo dei giochi

di facile utilizzo per qualsiasi bambino, anche specifici giochi per i bambini

19Vedi: https://sweden.se/society/swedens-disability-policy/

24

iperattivi, utilizzando un’illuminazione e colorazione adeguata dei percorsi

per agevolare le persone con disabilità visiva.

Particolare attenzione viene prestata anche alle persone che soffrono di

allergie, per esempio introducendo nei parchi pubblici tipi di piante che non

aggravano i sintomi allergici.

I musei, i teatri, le attrazioni culturali sono stati adattati per migliorarne

l’accessibilità a tutti. Interessante a questo proposito è il progetto “Entrata

dignitosa” realizzato dal Consiglio Comunale della città in collaborazione

con l’Istituto Nazionale di Proprietà e l’Istituto Europeo per il Design e la

Disabilità (EIDD Sweden) con lo scopo di aumentare l’accesibilità negli

edifici storici con soluzioni innovative ed estetiche, in modo da permettere

alle persone con disabilità motoria di poter accedere dall’ingresso principale

e non da un’entrata secondaria. Un esempio di attrazione turistica, simbolo

della città di Stoccolma, che è accessibile per tutte le persone è il

Vasamuseet, che oltre ad essere dotato di parcheggio per i disabili e di

ascensori per tutti i piani, rende disponibili sedie a rotelle e apparecchi

acustici e informazioni in braille, oltre ad un modello di Vasa che può essere

toccato dai non vedenti per sentire con le mani come viene costruita una

nave.

Inoltre, il Museo ha elaborato in collaborazione con le scuole il progetto “All-

on-board” per offrire a tutti i bambini, anche a quelli con disabilità,

un’esperienza interattiva e stimolante di conoscenza del museo. Questo

progetto ha coinvolto anche lo staff del Museo che ha dovuto così acquisire

nuove competenze e prendere consapevolezza relativamente

all’accessibiltà del museo e all’accoglienza di tutti i visitatori, in particolare

quelli con una qualche disabilità20.

Infine, un’altra interessante iniziativa del comune di Stoccolma è stata il

network digitale per pedoni “e-Adept”, che aiuta le persone non vedenti a

orientarsi e muoversi nella città, attraverso l’utilizzo di un telefonino, di un

ricevitore GPS e di un contapassi avanzato.

20 Vedi: https://www.vasamuseet.se/it e Mapping and Performance Check of the Supply of Accessible

Tourism Services (220/PP/ENT/PPA/12/6491) Case Study 4Stockholm, Sweden, da: http://www.accessibletourism.org/?i=enat.en.reports.1739

25

Il sistema combina un software scaricabile sui telefoni cellullari, adattato per

i non vedenti, basato su una mappa stradale della città e un dispositivo GPS

collegato al cellullare tramite Bluetooth. Il Comune aggiorna periodicamente

la mappa segnalando eventuali ostacoli che vi possono essere lungo il

percorso come, per esempio, degli oggetti, dei vasi di fiori, dei lampioni o

dei lavori in corso.

In questo modo l’utente non vedente è guidato in un percorso pedonale

facilitato per poter visitare la città o semplicemente spostarsi da una parte

all’altra. E-Adept è stato sviluppato dall’Amministrazione del traffico, in

collaborazione con l’Agenzia svedese delle Poste e Telecomunicazioni, le

Amministrazioni svedesi per le strade e le ferrovie, la città di Malmo e il

programma ICT di VINNOVA, in collaborazione anche con le associazioni

di ipovedenti21

Figura 8. Fonte: https://www.eurisy.org/good-practice-stockholm-improves-accessibility-for-citizens-with-disabilities_48

21 Vedi: https://www.eurisy.org/good-practice-stockholm-improves-accessibility-for-citizens-with-

disabilities_48

26

Conclusioni.

Questo elaborato ha volute semplicemente suggerire dei punti di riflessione

sulle città smart e accessibili per tutti, luoghi dove chiunque, anche le

persone che per motivi diversi vivono una situazione di vulnerabilità e

talvolta una condizione di esclusione, possano sentirsi a casa propria.

Credo che la condizione essenziale perchè questo possa avvenire è che la

persona venga posta al centro di ogni progettazione o ri-progettazione della

città e per questo è necessario che la persona stessa possa partecipare,

suggerire, elaborare, sperimentare il modello di città che più gli si confà.

La governance condivisa, la possibilità di interazione continua con i centri

amministrativi decisionali che le nuove tecnologie oggi rendono possibile, è

un’opportunità che tutti dobbiamo cogliere affinchè possiamo essere

protagonisti e artefici della costruzione e dello sviluppo della nostra città.

Una città non inquinata, efficiente, con trasporti pubblici adeguati e

accessibili a tutti, ma anche una città inclusiva dove chiunque possa

esprimersi e vivere appieno la propria vita, è la scommessa del futuro, sulla

quale stanno puntando le Nazioni Unite, ma anche l’Unione Europea e le

stesse Amministrazioni locali.

Se questi obiettivi venissero realizzati ne trarremmo vantaggio tutti, in

quanto un città smart e accessibile, nella quale la diversità è riconosciuta e

valorizzata è una città dove potenzialmente di possono creare infinite

opportunità di sviluppo economico e sociale. E’ necessario avere soltanto

un pò di lungimiranza e “smartness”.

27

BIBLIOGRAFIA e SITOLOGIA:

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