Una voce tra i monti · una formula più conciliare: «Convertiti e credi al vangelo». È data...

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Il giornalino dell’Alta Val Corsaglia Una voce tra i monti MARZO 2017 • N. 1

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Il giornalino dell’Alta Val Corsaglia

Una vocetra i monti

MARZO 2017 • N. 1

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Settimana Santa e orario delle funzioni Pasquali

Domenica 9 aprile - Domenica delle Palme ore 9,15 Benedizione dei rami d’ulivo S. Messa con la lettura della Passione del Signore.

Giovedì 13 aprile - Giovedì SantoSi ricorda l’istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio ore 9,00 In Cattedrale a Mondovì Piazza, S. Messa Crismale presieduta dal Vescovo Luciano Pacomio e concelebrata da tutti i sacerdoti della Diocesi. ore 16,00 Adorazione Eucaristica fino alle ore 18

Domenica 16 aprile - Domenica di Pasqua della Risurrezione del SignorePasqua delle famiglie ore 9,30 S. Messa

Lunedì 17 aprile - Lunedì dell’Angelo ore 9,00 S. Messa per tutti i benefatori della parrocchia

Domenica 9 aprile - Domenica delle Palme ore 18,00 Benedizione dei rami d’ulivo - S. Messa con la lettura della Passione del Signore.

Domenica 16 aprile - Domenica di Pasqua della Risurrezione del SignorePasqua delle famiglie e della Comunità ore 18,00 S. Messa

CORSAGLIAPARROCCHIA MADONNA DELLA NEVE

PRÀPARROCCHIA SS. TRINITÀ

FONTANEPARROCCHIA SAN BARTOLOMEO

Domenica 9 aprile - Domenica delle Palme ore 15,30 S. Messa e benedizione dei rami d’ulivo.

Lunedì 17 aprile - Lunedì dell’Angelo ore 15,30 S. Messa per tutti i benefattori della parrocchia

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Le Parrocchiedell’Alta Val Corsaglia

FontaneCorsaglia

Prà di Roburent

Carissimi, il passaggio dal Carnevale alla Quare-sima è brutale: «Ricordati che sei ce-nere»! E da un giorno all'altro! "Troppo".Ben difficilmente decidi di limitare gli ec-cessi del Carnevale, è molto più istintivala scelta di ignorare almeno per un po' digiorni (o settimane!) le esigenze dellaQuaresima! «Dopotutto non c'è fretta,sono sempre in tempo a ricordarmi di es-sere polvere», ti viene da pensare. LaChiesa invece no, non aspetta. Le Ceneriall'indomani del Carnevale! Sembra te-nerci al contrasto e anche alle maniereforti: «Il toro va preso per le corna». E iltoro è ciascuno di noi, con vizi e difetti. Inquesto, la Chiesa è moderna.

Il segno che connota questa prima setti-mana assurge alla nobiltà di segno litur-gico: l'imposizione delle ceneri.

La materia è poverissima: cenere rica-vata dai rami d'ulivo della Domenica dellePalme dell'anno scorso. Come poveris-sima è la materia dei segni liturgici:

acqua, olio, pane sottile, vino, fuoco, fumoe profumo. Il gesto è suggestivo: un piz-zico di cenere sparsa in forma di crocesulla testa dei fedeli. Le parole sono au-daci: «Ricordati che sei polvere e in pol-vere ritornerai!». Qualcuno potrebbe farequalche gesto scaramantico. C'è ancheuna formula più conciliare: «Convertiti ecredi al vangelo». È data anche una terzavia: compiere il gesto in assoluto silenzio.Ti pare di sentire lo sbriciolarsi del pu-gnetto di cenere e il suo peso sui capelli.Percepisci il tuo radicale essere di passag-gio, la brevissima distanza che passa traquello che sei e quella polvere impalpa-bile. Qualcuno se la scuote via in fretta.Lo fa per paura, non vuole pensare a

Convertitevi e credete al Vangelo«Ricordati che sei cenere»

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quello che la cenere rappresenta. Lamorte è un tabù da nascondere! E non stoaccusando proprio nessuno. La morte spa-venta persino nei suoi più piccoli prean-nunci.

Forse mai la morte ha ingombrato i pen-sieri della gente quanto oggi: ingolfa i Tge le pagine dei quotidiani. Puzzano dimorte gli infiniti casi di pessimismo esi-stenziale, di depressione, di isolamentocoatto o volontario. È come fetido alitomortale l'umor nero che promana dallefacce di chi affolla la metropolitana, spe-cie il lunedi mattina. È già come ferito amorte da un attentato chi diffida di ognivolto straniero...

Ma il segno delle ceneri da solo non

basta. Non ha più la forza di indicare al-l'uomo odierno la strada del vangelo. Ep-pure, oggi, gli uomini sanno fin troppobene di essere polvere, ancora meglio losanno uomini e donne di successo che spe-rimentano quanto è effimera la fama. Ac-canto alla cenere bisognerebbe versare sulcapo una goccia di profumo con una frasesimile: «Ricordati che tu vali. Agli occhidel Signore vali molto. Gli sei prezioso!Gli costi sudore e sangue!».

Gesù Risorto rinnovi la speranza neicuori e regali al mondo intero la nuovaprimavera.

Buona Pasqua a tutti!!vostro don Leopoldo

“Il bene non si commenta, si racconta. C’èquesta giovane operaia di Marostica conuna bimba di sei anni colpita da una malattiadegenerativa. Per accudirla servono tantisoldi e tanto tempo. L’operaia esaurisceprima i soldi e poi il tempo: tutto il monte oreaccumulato.

Ricorre al congedo previsto dalla Legge104, ma domani scadrebbe anche quello enon le resta che rinunciare allo stipendio,mettendosi in aspettativa. Si trascina dalcapo del personale a comunicargli la suascelta obbligata, ma si sente rispondere chepuò tornare tranquillamente al capezzaledella figlia. I colleghi hanno raccolto 198giorni di ferie e li hanno infiocchettati per lei.Sotto l’albero le faranno trovare quanto pos-siedono di più prezioso: il loro tempo. Quan-d’ero piccolo mia nonna diceva che gli uniciregali che valgono sono quelli in cui il dona-tore rinuncia a qualcosa di suo. Mi sem-brava una predica da vecchi. Ora non più,forse sto diventando vecchio anch’io. Cia-scuno ha contribuito alla colletta in base alle

proprie possibilità: i neoassunti regalandoqualche ora, i più anziani addirittura una set-timana.

L’aspetto più straordinario di una storia giàcosì poco ordinaria di suo è che l’azienda incui lavora quell’operaia è piuttosto grande emolti di coloro che hanno rinunciato alle ferieconoscevano la beneficiaria soltanto di sfug-gita. Alcuni non la conoscevano proprio.Perché lo hanno fatto, allora? Il bene non sicommenta, si racconta. Almeno ogni tanto,per ricordarsi che c’è”.

Il bene non fa notizia (da La Stampa - Rubrica “Buongiorno” di Massimo Granellini)

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La pagina della letteratura

Oh! Valentino vestito di nuovo,come le brocche dei biancospini!Solo, ai piedini provati dal rovoporti la pelle de’ tuoi piedini;

porti le scarpe che mamma ti fece,che non mutasti mai da quel dì,che non costarono un picciolo: in vececosta il vestito che ti cucì.

Costa; ché mamma già tutto ci spesequel tintinnante salvadanaio:ora esso è vuoto; e cantò più d’un meseper riempirlo, tutto il pollaio.

Pensa, a gennaio, che il fuoco del ciocconon ti bastava, tremavi, ahimè!,e le galline cantavano, un cocco!ecco ecco un cocco un cocco per te!

Poi, le galline chiocciarono, e vennemarzo, e tu, magro contadinello,restasti a mezzo, così con le penne,ma nudi i piedi, come un uccello:come un uccello venuto dal mare,che tra il ciliegio salta, e non sach’oltre il beccare, il cantare, l’amare,ci sia qualch’altra felicità.

(G. Pascoli)

Valentino

Cime innevate, maestosesvettano austerenell’immensità del cielo blu.

Riflessi di cristallosu vallate silenziose, tombali.Fantasmi di pini piegati, avvilitisotto il pesante manto di candida nevefigure spettrali ovunque.

La montagna e la neveLontano un dainosolo sperduto, ammantatoche vaga brucando qua e làil magro pasto nella giornata glaciale...

Dietro la finestra un brivido mi scuote...Fiammate calde, scoppiettantidel vecchio camino ammuffitoriscaldano la mia anima.

di N. Chinellato

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Fontane in lutto: addio

Negli anni 70 dopo il Circolo “I Camosci”nato con un gruppo di affezionati villeg-gianti (Fruttero, Bonino, Manassero, Bon-giovanni, ecc…..) con l’intento di orga-nizzare gli eventi estivi, nasce la “Pro ValleCorsaglia”. Nino Manera con Nella trovaterreno fertile, nel proporle le finalità e gliscopi della nuova Associazione per far co-noscere, apprezzare ed aiutare la nostravallata.

Fiore all’occhiello di tutto ciò è l’orga-nizzazione della Gran Scarponata, garapodistica che per alcuni anni resta mani-festazione incontrastata nelle corse podi-stiche competitive del Piemonte e nonsolo.

Il giornale di allora, “La Gazzetta diMondovì” e “La Stampa” di Torino patro-cinano l’evento e i 1000 e più partecipantiper ogni edizione sono la ricompensa ditanti sacrifici, ansie ed encomiabile lavoro.Con l’ammirabile regia di Nino Manera edi tutti i suoi collaboratori con la pazienzae l’impegno e la perseveranza di Nella, ciregalano in quei tempi momenti di svagoe di aggregazione e di indiscutibile successovalorizzando la nostra vallata e le sue ri-sorse.

Negli anni 80 con l’arrivo a Fontane diDon Beppe Bongiovanni e con l’aiuto diGianpaolo Giordana, Nella vuole a tutti icosti la nascita dell’Associazione Culturale“E Kyé” con lo scopo di valorizzare e diconservare nel tempo, la nostra lingua,

gli usi, i costumi e le tradizioni delle nostreterre montane.

Sempre in questi anni, fa sua l’idea del-l’organizzazione di tutte le edizioni delPresepe Vivente coinvolgendo tutta la co-munità delle Fontane e non solo, in unevento che sarà difficile da dimenticare.

Sempre con Don Beppe e sotto la suaregia si concretizza l’idea di creare unnuovo evento per festeggiare i Fontaniniresidenti e non, uniti nell’intento di parlarealmeno per un giorno il “Kyé”. Nasce cosìla prima domenica di luglio la Festa del“Kyé” che per oltre 30 anni l’ha vista im-pegnata e protagonista in prima personain questa speciale occasione.

In collaborazione con l’Università degliStudi di Torino e la Regione Piemonteinizia con la neonata Associazione, la ri-cerca dei toponimi della nostra vallata.

Ridà vita, dopo alcuni anni di oblìo,alla pubblicazione del bollettino parroc-chiale “Una voce tra i monti” con l’intentodi mantenere un legame tra le Fontane etutti coloro che negli anni sono emigrati.Con grande successo la pubblicazione con-tinua tutt’ora.

Da vita al costume folkloristico delleFontane riscoprendo per quello maschilele camicie di canapa e i pantaloni di vel-luto. Con capacità e determinazione rac-coglie una gran quantità di oggetti eattrezzi usati nel tempo e merita ricordarela carbonaia e il telaio conservati nel

Grazie NellaVogliamo con questo semplice elenco rendere omaggio alla nostra maestraNella, cercando di sintetizzare le iniziative nate con il suo entusiasmo e lasua intraprendenza.

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alla maestra Nella Bottero nostro Museo Etnografico “Cesare Vinaj”vanto non solo della nostra zona ma del-l’intera Regione.

Organizza e sostiene con entusiasmo lenumerose giornate ecologiche per la pu-lizia del Corsaglia e dei suoi affluenti.

Nei locali dell’Oratorio Parrocchiale,porta ad esporre i suoi amici pittori mon-regalesi e non solo, valorizzando così gliangoli più belli e caratteristici delle Fon-tane. Raccoglie in una serie di quadernitutti i mestieri che si svolgevano sullenostre montagne, incoraggiata dalla ge-nerosità dell’amico Aldo Milanese e delgiornalista Alfredo Berra che consentonola stampa di questi lavori, dei quali oggine andiamo fieri.

Dipinge su innumerevoli materiali: pie-tra, vetro e ceramica, i fiori di montagna,i proverbi e i modi di dire della nostracultura.

Incoraggia l’amico Enzo Tiezzi di Torinoad immortalare con la sua macchina fo-tografica, i fiori più belli della nostra vallee dopo un lungo lavoro di scelta, organizzanei mesi estivi una mostra perché tuttipossano ammirare queste meraviglie e nelcontempo imparare a rispettare l’ambien-te.

Raccoglie e custodìsce con cura le vecchiefotografie della vallata e dei suoi abitanticonservandone così la memoria e il ricor-do.

Insieme al famoso regista Sandro Ga-stinelli, convince i restii Fontanini a recitaredavanti alla macchina da presa. Nascecosì il film “A l’aviroun ëd l’oibou” cheracconta la vita dei montanari intornoall’”albero del pane” il castagno.

Con amicizia e stima collabora con laprof.ssa Livia Barbero Ruffino dando pre-

ziose informazioni utili alla stesura deilibri da lei pubblicati:Braccato come un lupo(storia del brigante Miclinet)I tre scrigni di Bettina(ambientato nella nostra valle)Alta Val Corsaglia(geografia, storia, leggenda, curiosità eaneddoti)La flora delle terre del KyéLa parlata del Kyé (note grammaticali e culturali per com-prendere il suono e il significato delle pa-role)

Accanita sostenitrice dei vari concertieseguiti nella Grotta di Bossea e nellaChiesa Parrocchiale di Fontane e tantealtre innumerevoli iniziative di cui ser-biamo un piacevole ricordo.

Cercheremo di mettere tutto l’impegno,per continuare a lavorare per la nostravallata, con lo stesso spirito e lo stesso en-tusiasmo che hanno caratterizzato la vitadella nostra cara maestra Nella.

I Fontanini

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In un gelido pomeriggio di quest’invernobizzarro (sabato 21 gennaio) la piccola Co-munità di Fontane ha voluto renderel’estremo e doveroso saluto alla MaestraNella Bottero scomparsa mercoledì 18nella Residenza per Anziani di Battifolloche l’ospitava dal 21 dicembre 2014. Unachiesa gremita si è stretta intorno al Suo ri-cordo con infinito affetto e riconoscenza,un momento di preghiera intenso e sinceroper tributare un riverente omaggio ad unaPersona cara che il destino ha allontanatofisicamente ma non spiritualmente dallesue salde origini montanare.

Siamo certi che Lei è in mezzo a noi, oggipiù che mai, perché nella dimensione del-l’eternità cammina al nostro fianco con lostesso passo spedito d’un tempo, pronta adintercedere per la sua gente in qualsiasievenienza con la solerzia e la determina-zione che la distinguevano. Nella, la nostraMaestra, resterà nei nostri cuori per sem-

pre; ognuno di noi custodisce un ricordoindelebile che nulla e nessuno potrà maiscalfire. La ricordo a scuola quando d’in-verno entravamo in aula infreddoliti con glizoccoli pieni di neve,le mani gelide, i piediintirizziti dal freddo, materna e premurosaci faceva sedere intorno alla piccola stufa dighisa per assaporare un po’ di caldo primadi iniziare le lezioni. Erano i tempi in cuinon si usavano ancora né stilografiche, nébiro, solo la penna munita di pennino chedoveva essere bagnato nel calamaio sulbanco dove di tanto in tanto con somma at-tenzione e parsimonia Lei versava un po’ diinchiostro. Allora a scuola si facevano coseche, raccontate oggi possono far ridere, mal’ascolto delle trasmissioni radio, la corri-spondenza interscolastica erano per noi “ilnon plus ultra”, il “nostro navigare” d’al-lora. Mi è rimasto impresso lo scambio epi-stolare con una scuola del vercellese: lacoltivazione del riso quasi in diretta e

La nostra maestra Nella

Anno scolastico 1965/1966: la maestra Nella con gli scolari delle classi 4ª e 5ª.

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quella del castagno raccontata con doviziadi particolari perchè era “l’albero del pane”per eccellenza!Quante cose abbiamo impa-rato con la nostra Maestra! Le lezioni dieducazione stradale chi le dimentica? Tantisegnali in miniatura, i semafori a mò di gio-cattolo, era impossibile non recepire le re-gole base! Con Nella e le altre insegnanti delplesso (erano tempi in cui gli scolari supe-ravano numericamente la novantina)anche se allora la globalizzazione era an-cora nel mondo dei sogni riuscivamo a spa-ziare su orizzonti ben più vasti di quelli chesolitamente ci circondavano. Personal-mente a Lei devo un grazie grande perchéal termine della quinta con quattro o cin-que compagni mi accompagnò dalle SuoreDomenicane a Carassone; ci affidò aMadre Angela Taricco in vista dell’esame diAmmissione alla Scuola Media; fu l’inizio di

un percorso di studio fondamentale nellavita di una persona. Con la sua grinta, conla sua determinazione Nella vedeva lon-tano e spendeva le sue energie per realiz-zare quanto aveva in mente. Nellaquotidianità sapeva farsi prossimo nellabuona e nella cattiva sorte senza timore esenza perdere tempo. Il suo passo veloce, lasua figura avvolta nell’ampio scialle si per-devano spesso tra i viottoli impervi dellenostre borgate per bussare alla porta dovec’erano necessità impellenti di qualsiasi ge-nere.

Per il bene che ha fatto non meritava undestino così avverso, ma i disegni divini dif-ficilmente coincidono con i nostri perché –diceva Nella - “…spesso io e Gesù non leg-giamo nello stesso libro!”.

Grazie Nella e arrivederci!! P.

Nella: la sua preziosa e vitale ereditàEra un pomeriggio soleggiato, un pome-

riggio ardente, e forse non troppo animato,se in quel giorno di un’estate vigorosa eormai lontana, a Bossea ci colse il guizzo:di ornare a nostro modo l’altissimo pen-none. Fu così, che su quell’asta spoglia eormai scomparsa, riuscimmo ad innalzareun florilegio variopinto, di plastiche gon-fiate. E c’era per davvero un po’ di tutto:dalle borse della spesa ai sacchi verdi, perrintuzzarvi la spazzatura, e quelli neri equelli blu.

Dagli involucri strappati agli imballaggi,alquanto sfilacciati e stazzonati, ai residuidelle buste laminate e luccicanti, rimaste inun cassetto dall’ultimo Natale. Certo, quelnostro improbabile vessillo ci costò quantoil Serchio ai lucchesi, vi spendemmo i pol-moni innanzitutto, le vertigini poi e il su-dore d’appresso, e alla fine però quel lavoroci piacque, eccome, se ci piacque! Mira-vamo saldamente compiaciuti il suo gar-rire, per quanto sgangherato e cacofonicoche fosse, ci pareva che mettesse vera-

mente allegria, quando Nella arrivò. In-chiodò la cinquecento sulla strada, salì lerampe, e dopo qualche istante di silenzio,Nella parlò: “ tirate giù quella porcheria! Al-trimenti vi denuncio tutti, per oltraggio allaRepubblica, e vilipendio alla bandiera”.

Perché Nella era fatta così. Donna di fran-chezza assoluta, al punto che poteva per-sino sbigottire e rivelarsi ustoria, del restonon amava i parolai, la tanto vasta, quantoirriducibile genia, di tutti coloro che, perdirla con le sue stesse parole: “ i fan pi boveke i lumatzoun”.

Non conosceva ipocrisie, Nella, e dunquenon le esercitava, e se poteva per questoapparire talvolta persino tetragona edostile, era semplicemente una donna sem-pre sincera, e comunque generosa, di at-tenzioni e di dolcezze commoventi edinfinite. E’ chiaro che una donna così nonpotesse di certo apprezzarla, l’enfasi reto-rica che ricade unicamente su se stessa, lasua indole glielo vietava, era una donnaschietta, dal carattere fermo, una donna di

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polso, che fra l’altro, e forse proprio perquesto, coltivava ed esprimeva un senso ci-vico assoluto.

Testimoniandolo in primis nei confrontied al servizio della comunità stessa che lavide nascere, per la quale si è sempre edostinatamente spesa, e nella quale, tolta lastagione ultima, malinconica e dolente deldeclino, è sempre vissuta. Conosceva il va-lore dello studio, Nella, in quanto tale, maanche perché non scordò mai, quanto fossecostato a sua madre il farla studiare, ed es-sendo una donna disinteressata, limpida econcreta, mise a frutto passo a passo i suoipensieri, traducendoli in azioni. Amava lasua gente Nella, e amava il suo paese, neconosceva la storia, e ne aveva a cuore lesorti, avvertiva, io credo, la responsabilitàdi mettersi a servizio, di spendere i propri

talenti per avviarne e sostenerne il riscatto,l’avvertiva tutta e non la fuggi, offrendociun esempio straordinario di sintesi e di vita.La sintesi fra l’impegno, l’ispirazione e l’idea, fra il confronto ed il progetto condi-viso, fra l’attuazione e lo sviluppo, una sin-tesi che costituisce senza dubbio la sua piùpreziosa e vitale eredità.

Sapremo accoglierla? Ne saremo degni?Sapremo continuare il cammino lungo lastrada che lei stessa ci ha indicato? Unacosa è certa, ce la dovremo mettere tuttaperché glielo dobbiamo, e in fondo lo dob-biamo pure a noi.

E vorrei chiudere a questo punto con unacitazione che a Nella sarebbe senza dubbiopiaciuta: “il miglior modo per onorare imorti è quello di pensare ai vivi”.

Claudio

Quando scende la sera...

Cara e beneamata maestra Nella Bottero,

É mancata la maestra Nella Bottero. Nonscrivo qui dei meriti che ha avuto come in-segnante e come fontanina; altri lo hannomagistralmente già fatto. Voglio invece ri-cordare la collega nei tempi sereni del no-stro lavoro scolastico quando, insieme allebenemerite sorelle maestre Regis, ci si pre-parava a festeggiare l'arrivo dell'estate. DaFrabosa o da Villanova salivano quassù leinsegnanti delegate a presiedere gli esamidella quinta elementare. A lavori ultimati cisi concedeva un eccelente pranzetto allarinnomata "Trattoria Nazionale" o "al-

l'Osteria delle Alpi" da Mamma Tonia.Quanta nostalgia per quei tempi! Pur-

troppo mi tocca ricordare anche i giornidolorosi della lunga malattia di Nella sop-portata con lucida coscienza e con infinitapazienza, per me, veramente esemplare. AGiacomo, il nipote che Nella si portava incuore e che io ho visto crescere a Fontane,esprimo la mia vicinanza in questa dolo-rosa ricorrenza sperando di poterlo rein-contrare quassù.

Per Nella il mio profondo rimpianto!Lucia

sabato 21 gennaio, mi sono ritrovata inchiesa a Fontane per il suffragio che ilpaese, al gran completo, ha tenuto in tuo ri-cordo.

Mi sono enormemente emozionata ecommossa, quando alcuni personaggi dispicco hanno pubblicamente ricordato latua dedizione e le tue opere in favore deituoi allievi e della popolazione tutta!

Mi sono allora tornati in mente i tempi incui, nel primo dopo guerra mio padre, Co-riolano Eretta, era insegnante in quel diFontane e la profonda stima ed amiciziache nutriva il nostro rapporto.

La vita ci ha successivamente allontanati,ma enorme è stato il piacere di ritrovarti aFontane quando sono venuta a stabilirmi aFrabosa Soprana.

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I nostri colloqui e ricordi, sono stati unbellissimo tuffo in quello che allora erastato un difficile passato.

Grazie maestra Nella, grazie di tutto ciòche hai dato a me e alla mia famiglia. Sono

certa che avrai già incontrato il mio papàche ti ha preceduta e quindi mando ungrosso bacione a entrambi.

Con tanto affettoGianna Eretta

Ciao NellaSono tanti i ricordi che affiorano alla mia

mente ripensando a te...per esempio le nostre chiacchierate al buio prima di

addormentarci nelle sere d'inverno quandonevicava davvero tanto e per il timore delleslavine lungo la via finivo con l'essere tuaospite.

E che dire delle mattinate in cui a scuolanon funzionava il riscaldamento e si an-dava tutti a casa tua a far lezione intorno altavolo della cucina? In quelle occasionitraevi da uno sportellino del mobiletto lascatola con le caramelle....ed era quasifesta.

Ci amavi...e noi lo avvertivamo. Ci aiutavia crescere nel migliore dei modi possibili,un po' come una mamma. Aperti al mondoma al contempo orgogliosi delle nostre ra-dici.

Autorevole ma non autoritaria, talvoltasevera ma comunque sempre disponibilenei confronti del prossimo...eri davverouna persona speciale ed è per questo cheoccuperai sempre un posto importante nelcuore di ciascuno di noi.

Grazie per tutto quello che hai fatto perme, per noi e per la tua amata Fontane.

Brunella

La Val Corsaglia piange Nella BotteroLa storica insegnante della frazione di

Fontane nell’Alta Val Corsaglia si è spentaall'età di 90 anni nella giornata di giovedì19 gennaio. Il ricordo dei fontanini: "Siamoprofondamente addolorati, piangiamo unadonna esemplare e carica di entusiasmo.Ci sono persone che nascono per dare unsenso alle cose e vivono per lasciare unsegno nelle esistenze altrui, talmente umaneda non poter in alcun modo essere dimen-ticate.

A lei si devono l'invenzione del presepevivente, tutte le pubblicazioni sulle tradizionilocali, le numerose feste fontanine che l’hanno vista sempre protagonista.

Per moltissimi anni è stata infermiera vo-lontaria: ricordiamo perfettamente quandola si vedeva spostarsi a piedi da una borgataall'altra a qualsiasi ora e con qualunquecondizione meteorologica per soccorrere edonare conforto agli ammalati del paese.

Lei ci ha insegnato a voler bene alla gente,a difendere i nostri ideali e la nostra cultura.Ha girato il mondo: era curiosa di natura,desiderava conoscere le altre civiltà, maFontane era la sua casa, la sua anima.

La maestra Nella si è battuta per tutti noi.La nostra comunità è profondamente ad-dolorata per la sua dipartita.

La salutiamo con un abbraccio immenso,affettuoso ed estremamente riconoscen-te".

La maestra Nella è stata un punto di rife-rimento, un vero e proprio emblema delcuore fontanino: durante la sua vita ha fattoda mamma, da zia, da nonna, grazie anchealla sua esperienza accumulata nei 32 anniin cui ha rivestito il ruolo di docente ele-mentare a Fontane, accompagnando versol'adolescenza decine e decine di giovanistudenti.

Ma Nella Bottero è stata molto di più: è

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stata "la mamma della montagna", ergendosia difesa dei costumi del suo popolo.

Anche Maria Castagnino, cugina di NellaBottero che l’ha sostituita degnamente allacarica di presidente dell'Associazione Cul-

turale "E Kyé", ha parlato di "una personaspeciale", sottolineando il grande doloregenerato da questa perdita.

Da: “Targato Cuneo” di Alessandro Nidi

Cordoglio per la scomparsa della maestra della montagna

Ha destato cordoglio la scomparsa diNella Bottero, nata a Fontane nel 1926 enella sua Valle Corsaglia era sempre vissuta.Il Comune di Frabosa Soprana l'aveva insi-gnita dell'onorificenza di Cavaliere dellaRaschera con una motivazione particolare:"Figlia del mondo dei vinti, non ha mai ab-bandonato la sua gente e le sue montagnededicando alla Val Corsaglia e non solo, lasua vita. Ha profuso con tutte le sue forzeaiuti, consigli ed ha valorizzato la parlatadel Kyé. Con le sue ricerche ha salvato conpassione la cultura e le tradizioni locali".

Nel corso del rito funebre svoltosi sabato21 gennaio nella chiesa parrocchiale diFontane ed officiato da don Leopoldo Tren-tin e dal canonico don Beppe Bongiovanni,sono intervenuti il sindaco Iole Caramello,il vice Aldo Peirano e il responsabile dellagrotta di Bossea Claudio Camaglio. In par-ticolare, Iole Caramello ha ricordato lagrande amicizia che da sempre ha legato lasua famiglia a Nella.

Si è soffermata sul sincero affetto che lalegava a suo fratello, Guido, non solo per lacollaborazione amministrativa ma anchenella vita privata. Guido Caramello semprein quegli anni l'aveva voluta ospite a Fra-bosa a rappresentare la Val Corsaglia nellacerimonia della consegna del premio sim-patia alla scienziata di fama mondiale RitaLevi Montalcini premio nobel per la medi-cina.

Aldo Peirano e Claudio Camaglio hannotracciato un ricordo commovente della loromaestra: per oltre trent'anni insegnante indiverse scuole della vallata, aveva messo a

disposizione di tutti la sua saggezza e il suoimpegno educativo. La sua vita è stata co-stellata di sacrifici, lutti ed eventi dolorosi,che hanno colpito la sua famiglia e ancheforgiato il suo carattere di donna forte dimontagna. "Dalla mamma Angela Maria -ha detto la Sindaca Caramello - aveva ere-ditato una forte dedizione per le personepiù deboli e ammalate, adoperandosi comeinfermiera e assistente sociale. Tanti abi-tanti del paese ricordano le particolari at-tenzioni ricevute dalla mestra, il suoservizio alle funzioni religiose curate e ani-mate con impegno e costanza, la cura el'abbellimento della chiesa, la disponibilitàe l'aiuto ai diversi parroci succedutisi allaguida della parrocchia."

Nella vita del paese con acutezza ed inge-gno ha speso tutte le sue energie per far sìche la sua Fontane continuasse a vivere. Erastata in prima linea con l'indimenticabiledirettore del nostro giornale (ProvinciaGranda) Nino Manera e la Pro Val Corsagliaper l'organizzazione della Gran Scarponatache aveva fatto conoscere a molti la Val Cor-saglia. Con don Beppe Bongiovanni (alloraparroco) aveva fondato l'Associazione Cul-turale "E Kyè" per la difesa del patrimoniostorico, culturale e linguistico di Fontane.In questo campo aveva avviato un'inter-ssante collaborazione con l'Università degliStudi di Torino. Era stata opera sua anche ilmuseo etnografico. Sicuramente i Fonta-nini la ricorderanno sempre con l'affetto econ sentimenti di vera e profonda gratitu-dine.

Da: “Provincia Granda” di G.B. Rulfi

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Oggi lunedì sei marzo la giornata inizia conun cielo completamente nuvoloso. Alle noveecco un’ improvviso squarcio tra le nuvole:sole unicamente sul Mongioie. Ore dieci sichiudeva nuovamente il sipario e mezz’oradopo nevica dal Pizzo d’Ormea alla Brignola,qui a Prà arrivano, portate dal vento, poche etimide goccioline di pioggia che posandosi condelicatezza al suolo non lasciano quasi tracciadi umidità. A mezzogiorno non si vede più unanuvola, uno splendido sole illumina un maestososcenario: dalla Brignola al Pizzo un forte ventoin quota solleva a mò di pennacchi la neve,portandola su, su, sempre più in alto verso ilcielo terso, come se una forza invisibile sistesse riprendendo il candido velo che pocoprima inavvertitamente gli era sfuggito di mano.

Sono le quindici, le nuvole hanno nuovamentee completamente ricoperto il cielo, un fortissimovento di tramontana strappa violentementedai boschi le foglie secche e facendole rotearele trascina sulla piazza della chiesa formandomulinelli che danzano come ballerini impazziti.Alle sedici il vento si calma e una breve preci-pitazione di neve mista a pioggia bagna l’asfalto,che però torna nuovamente asciutto alle di-ciassette con il ritorno del sole in un cielo az-zurrissimo. La temperatura di oggi si è adeguataal tempo sobbalzando dai + 3,5 ai + 12,9 perpoi fermarsi momentaneamente agli attuali +7,2. L’aria è così frizzante che sembra far bol-licine, ed è così bello sorseggiarla, come sefosse una coppa di champagne.

Ho voluto descrivervi in sintesi la prima gior-nata primaverile osservata dai vetri di casamia qui ai 1.014 metri di Prà. Spero di essercialmeno in parte riuscito e la dedico volentieriai tanti di voi che anni fa hanno dovuto forza-tamente lasciare, per mancanza di lavoro,questa paradisiaca vallata.

La cronaca locale di questi ultimi tre mesi èscarsa. Mi piace comunque ricordare la seradel 24 dicembre vigilia del Santo Natale quandonumerosissimi ci siamo ritrovati nella bellachiesa di Corsaglia per la funzione religiosacelebrata dal nostro Don Leopoldo ed animatadall’ormai celebre Cantoria di Fontane. Ne èseguito un confortevole banchetto all’aperto,

DUE INVERNI A CONFRONTO2016-2017 2015-2016

Numero nevicate al 2 marzo19 13

Neve fino al 2 marzo189 cm 179 cm

Giorni sotto 0 gradi7 1

Notti sotto 0 gradi35 34

Temperatura minima- 9,0 - 6,6

(l’11 gennaio) (il 19 e 20 gennaio)Altezza massima della neve83 75

(il 10 febbraio) (il 29 febbraio)

A Prà è già primavera!con calde bevande e dolciumi vari distribuiticon generosità dal gruppo di volontari locali.

Se noi di Prà abbiamo potuto essere presentia Corsaglia alla funzione natalizia è tutto meritodell’Ufficio Tecnico Provinciale di Mondovì,magistralmente coordinato dal Dr. Marco Ro-vere, grazie al quale sono stati portati a terminea tempo di record i lavori di ripristino al pontedella Zitella ed alle tre frane che hanno inte-ressato la sede stradale tra la Zitella e loScarrone. Danni provocati dall’alluvione di finenovembre scorso. Confidiamo ancora nell’in-tervento dell’Ufficio Tecnico Provinciale di Mon-dovì per ripianare ed asfaltare molti tratti distrada rovinati non solo dall’alluvione, maanche dal passaggio di camion stracarichi diogni tipo di merce, per questi ultimi poi confi-diamo nel buon senso e nell’intelligenza deicamionisti. Per mantenere efficiente una stradadi montagna occorre che tutti collaborino ri-spettando e facendo rispettare in primis isegnali stradali.

Ora non mi rimane che salutarvi augurandoviuna Buona e Santa Pasqua ricordandovi inoltreche Prà vi aspetta domenica undici giugnoper la Festa Patronale della SS. Trinità.

Giovanni Sevega

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Kose nosc-t reKose nosc-t reALL’OMBRA DELLA CROCE

SETTEMBRINI Maria ved. CARAMELLO

di anni 89 deceduta a Frabosa Soprana

BARACCO Rinuccia ved. PEIRANO

di anni 81 deceduta a Pianvignale

BOTTERO Nelladi anni 90

deceduta a Battifollo

VINAI Valterdi anni 76

deceduto a Robilante

BORGHESE Luigi Armandodi anni 92

deceduto a Mondovì

VINAI Lucia ved. CASTAGNINOdi anni 89

deceduta a Mondovì Merlo

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QUAGLIA Maria Maddalenain LA FAUCI

di anni 57 deceduta a Crescentino

ARAGNO Baldassaredi anni 78

deceduto ai Carleveri

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• A Ospedaletti è deceduta BOTTEROGiovanna di anni 86. Ai famigliari espri-miamo la nostra vicinanza.

• Ad Asti è mancata BORGOGNO Marisaaffezionata villeggiante dei Ciapà. Ci stringiamo con affetto al marito Carloe alla figlia.

• A Mondovì è deceduta TERRENO Ritain MARTINENGO. A Simonetta e al

Lucia ëd MarcoEra chiamata così da noi dei Peirani, pro-

babilmente per riconoscerla dalle altre donnevicine di casa che portavano lo stesso nome:erano Ciota ëd Matè e Lucia ëd Mōrta, tuttee tre originarie della dirimpettaia borgataVinè.

Lucia arriva sposa ai Peirani agli inizi deglianni 50 per formare con Marco una nuovafamiglia quella stessa, che a lui era purtroppomancata e solo l’arrivo dei figli Caterina,

Anna, Pierino e Margherita, lo ripagò ditanta tristezza.

Lucia come tutte le donne di montagna,ha vissuto con fierezza, i sacrifici, le rinuncee le fatiche che la vita dura in queste terresa forgiare nella gente che la vive.

Da anni con la famiglia aveva lasciato lasua casa ai Peirani, portando con sé i ricordidi una vita vissuta insieme a noi.

A.

A GabriellaVoglio rivolgere un pensiero affettuoso a

Gabriella Perilli di Firenze a nome di tutti iFontanini che l’hanno conosciuta in passatoquando era solita trascorrere alcuni giorniin mezzo a noi con babbo Mario, mammaNada, il marito Marcello e il figlioletto (ormai

adulto) Luca. Come fulmine a ciel sereno è arrivata la

notizia della sua improvvisa scomparsa il16 dicembre dello scorso anno e ci halasciato sgomenti. E’ impossibile non ricor-darLa per la sua simpatia, la sua dolcezza,

Ai famigliari le condoglianze di tutti gli amici della Val Corsaglia

papà le nostre condoglianze.

• È mancata SAPPA Angiolina ved.BERTOLINO dei Vernagli. Siamo vicinia Paolo e famiglia con un affettuosopensiero.

• A Firenze è mancata PERILLI Ga-briella. Siamo vicini a Marcello e Lucacon affetto.

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A ValterNel giorno in cui la Chiesa ricorda la pre-

sentazione di Gesù al tempio, 2 febbraio,Valter ha lasciato le cose di questo mondoper entrare nella dimensione dell’eternità.

Ha combattuto la buona battaglia congrinta e determinazione, ma alla fine ha do-vuto arrendersi di fronte alla violenza dellamalattia che ha vinto ogni sua umana resi-stenza.

Sono sicura che ha atteso il momento fi-nale con serenità e fiducia, è passato all’al-tra sponda affidandosi alle cure materne diMaria che ha pregato fin che le forze glielohanno concesso.

Ora ci guarda da lassù, non lo vedremo

più arrivare in piazza alla domenica mattinadi buon’ora per andare a messa, mancheràla sua presenza, ma il Signore l’ha chiamatoe lui ha obbedito.

Ha raggiunto la moglie Teresa; con Lei econ tutti i suoi cari non mancherà di interce-dere per i figli, i familiari e per tutti noi, perla nostra piccola comunità dove ha volutosostare per l’ultimo viaggio prima di raggiun-gere il piccolo cimitero di Corsaglia dove ri-posa in pace.

A Loredana, a Gianpaolo, alle loro fami-glie, alla sorella Angela, a tutti le nostre piùsincere e cristiane condoglianze.

P.

In ricordo di Sandro Emanuelli (classe 1940)Sandrone. Amava tanto le avventure che,

quando era ragazzo, lo chiamavamo Napo-leone, forse perché condivideva con l’impe-ratore dei Francesi una certa megalomania,non nel senso di una grande follia (come l’in-tendevamo noi ragazzi) ma nel senso di ungrande desiderio di avventura.

Per cercare di inquadrare l’inquadrabile,cioè Sandro, dobbiamo pensare alla sua av-ventura non solo nell’Oriente Misterioso maanche in Africa e in tanti altri paesi. Come

dobbiamo pensare che si conquistò la fiduciadei locali, come nasceva questa fiducia? San-dro, pur nella sua ridondante eloquenza, nonce lo ha mai spiegato veramente.

Secondo lui, questa fiducia nasceva dallasua abilità di negoziatore, che i cinesi stima-vano moltissimo; e noi ce ne dobbiamo staredi questa sua interpretazione, perché an-ch’essa fa parte del suo bagaglio personale.

Perché era considerato un po’ megalomaneda noi, che eravamo suoi amici, quando era-

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la sua serenità. La ricordo da tanti, tantianni, il suo sguardo quando La penso lo ri-vedo con gli occhi della fantasia e tutto mipare un sogno, invece purtroppo è la crudarealtà che spesso, nel momento più impen-sato la vita riserva ad ognuno di noi o in unmodo o nell’altro.

Sapere che non avremo più tra noi lacara Gabriella ci rattrista non poco perchési era instaurato un vincolo di amiciziasincera che la lontananza geografica nonha mai allentato. Mi pare di rivederla inpiazza con il bastone in mano, lo zaino inspalla, gli scarponi ai piedi pronta perun’escursione in compagnia di Marcello e

di Luca. Era innamorata come il marito deinostri monti e non perdeva occasione perscoprire angoli nuovi, Fontane era semprenei suoi pensieri. Speravamo di averli prestotra di noi e invece il suo cuore si è fermatotroppo presto!

Non la dimenticheremo, anzi la ricorderemocon affetto e riconoscenza per il tempo cheha condiviso con noi, per le risate che ci haregalato, per la sua semplicità d’animo sem-pre accomodante e rispettosa.

Vogliamo stringere in un ideale abbraccioMarcello e Luca sussurrando loro di tornareancora una volta a Fontane.

P.

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vamo ragazzini, se in fondo tutti esagera-vamo un po’ il significato delle nostre avven-ture? Se ci penso, questa considerazionenasce dal modo in cui veniva considerato infamiglia, da una madre con le mani d’oro, chetutto quello che faceva le veniva bene, laquale gli riservava l’affetto per un figlio un po’‘bagolone’, che non si sa né come spiegarené come prendere.

E poi c’era il padre di Sandro, che apparen-temente non si poneva il problema di comefosse il figlio, purché rispondesse a quei ca-noni di successo professionale che ritenevaindispensabili!

E Sandro, che non ha imparato niente dallascuola tradizionale, estremo tentativo dei suoidi imbrigliarne la forte personalità, ha passatotutta la sua vita a cercare, di realizzare a suomodo i sogni dei genitori. Me l’ha rivelato unafrase recente, quando, raccontandomi dellaCina, mi disse: “Avrei voluto che mia madremi vedesse.”

Infatti lui, anche nell’azienda in cui era en-trato a lavorare con una qualifica bassa, siera messo presto in luce per le doti di intra-prendenza e sapere che mal si adattavanoalla nostra società, così strutturata. E cosìaveva incontrato il fondatore dell’azienda, ilquale, dopo un po’, avendo compreso quelledoti, cercò di sfruttarne al meglio le potenzia-lità. E lo spedì in Asia.

Bisognava fare però sempre la tara dei suoiracconti. Una tara che doveva tenere contodella sua personalità, stimolata dal rischio:anche ascoltando le sue avventure si impa-rava a vivere, perché si doveva capire quantaparte di esse fosse espressione della sua fan-tasia, e quanta parte rispondesse ad un veritàforse un po’ addomesticata, ma reale!

Aveva due grandi amori: il mare e le donne.Il mare lo amò sempre nella sua vita. Incre-

dibili, ma vere, sono le storie che riguardanola sua giovinezza, passata a bordo o di navidi piccolo cabotaggio o di grandi transatlanticie al Nautico di Piazza Palermo (forse l’unicascuola che gli piacque davvero). E se la go-dette tanto, anche se per poco, la sua pen-sione: su di un’isola dal passato ligure che delmare e dei suoi prodotti aveva fatto un mito.

Il tema più intrigante però è quello delle“donne”, amore che nasceva da una speciedi desiderio di normalità. Perché “specie di”?Perché si era sposato, forse troppo giovanedi testa, se non di età, in un tempo in cui losposarsi era il segno che uno che aveva“messo la testa a posto” e che abbandonavatutte le fantasie e le pulsioni della giovane età,per entrare nella maturità. E in invece per luitutto stava per cominciare, anche se glimancò sempre l’affetto stabile di una donna!Soprattutto quando sì ritirò a vivere la suapensione nell’isoletta di S. Pietro, a sud dellaSardegna, mentre ormai il suo matrimonio erafranato.

Anche nel caso del dove passare la suapensione Sandro fece una mossa chespiazzò tutti. Non volle essere un pensionatoche si ritirava a vivere in una sua casa e cheforse avresti potuto incontrare ai giardinettiche raccontava le sue avventure che nes-suno ascoltava più.

E Invece lui voleva essere ascoltato! Car-loforte gli mostrò subito la parte ligure di per-sonalità, scontrosa e riservata, dei suoiabitanti, poi si sciolse nella sardità più gene-rosa, accogliendolo a tutti i livelli.

Ci andavo tutti gli anni, a trovarlo. Mi pic-cavo di farlo per antico affetto invece ci an-davo per sentirne raccontare le storie e percriticare la sua “creduloneria”. “Credulone-ria”perché, sempre nell’assunto che esage-rasse, riteneva di essere molto amato da tuttele donne che glielo dicevano. Anche via Inter-net. Pensavo che non si rendesse conto delsuo sbaglio, mentre ero io che non avevo ca-pito che era davvero molto amato. Fu così ge-neroso e abile da conquistare anche il cuorenon solo di un ufficiale della capitaneria diporto locale, che si comportò sempre con luicome un figlio, ma anche di tutta la sua gio-vane famiglia.

Ora non c’è più e se ne è andato col vestitopiù bello, quello dell’affetto delle persone chegli stavano più vicine, e che gli furono vicineanche in quel momento! Se ne è andato,sempre circondato di sentimenti positivi e inu-suali. Così come aveva vissuto.

Adele Maiello

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A CURA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “E KYÉ”

Kōnd i tedesc-k i eřou sc-kōji ruvà ënt leFountōne e i primi kouip, ke i ruvōvou da epount di Moundin, i kařōvou sle kà dla Sèrae di Ciapà, touc akèi dle Fountōne, om,fřoume , ëptic kouatà a la bela mei, i sounanà a sc-tëimōse e a ërpařōse da le Sère deMuřaou. Lì ou i eřa pì gnent ëd nevou.

Petoù (Pietro Camperi) e Giuoan dleKřōve (Giovanni Peirano) i han ënkountřàMateřōt ëd Boutzea (Matteo Bottero)ke ou iha ciamà se për piajì i sriou anà a pii$ lasoua f§uma, Ciōta ëd Lisin, ke i avia gnentvouigù sc-kap$ d’ënt ou sé osc-tou a Bout-zea.

Petoù e Giouan i i han ciapà i kouip di te-desc-k, k’ is pensōvou ki fouisou di sc-bandà, sla via ki pouōrta da le kà soubřōneëd Boutzea, Mateřōt kièl, ëntřament ou s’eřasc-tëimà da le Sère de Muřaou.

La mia mama i eřa dik$ kiëlla da eMuřaou e l’eřa già dop disc-n$. I avia ciapàtōnta mō a la tesc-ta e pařei i avia koumbinàëd tournōsnou a kà.

Kōnd i ōi ruv$ dnōnt a Alfonso, e panoutéke l’eřa se fřel, i ōi ëntř$ přima ënt e forn epeu ënt la butea ke i eřa sou dnōnt.

Lì i tedesc-k i eřou ëntřà e i aviou butà touta l’ōřia, dësc-vouidà le sc-tageře e kampà ëntèra tout kous i aviou třouvà.

Ën skà nosc-tř da bouneuř i eřou ënk$gnent ëntřà.

A kou dì i han matzà dik$ Karlouciou, keou s’eřa sc-tëimà ënt la sc-tala davjin a inavacia e Jin (Andrea Revelli) ke ou s’eřa sc-tëimà ënt in sc-kaou soubř a i Ërvei.

Ap§es a l$ i tedesc-k i aviou butà ekoumōnd ënt la nosc-třa sc-tala.

Bōiba Alfonso l’avia sc-teimà ënt la nosc-třa sc-tala doue tanike ëd bënzina ke i te-desc-k i han t§ouvà..

I pënsovou ke akèl ou fouis in sc-třèm disbandà e i vouřiou b§uji$ la kà.

Dop ën pok , a fortza ëd přegōii, i han peugnent dnà feu ma is soun pià tout kous ou ieřa ënt la butea e ënt la křota.

Palo, e fij d’Alfonso e in fantzèt k’l eřa dagartzoun a e panouté i s’eřou sc-teimà ënt laGheja, sla t§ibuna. Ilamount alouřa ou i eřakuřà doun Sciōndřa ke ou třavaiōva a dì aitedesc-k ke ou i eřa pì gnun.

I giouvou dle Fountōne, difatti, i eřou tucsc-tëimà ënt le “Třune ëd Pei§an” da eMuřaou; mia seu Nina e Louisa di Fřip ianovou a pourtōii keikōs da mangi$ a eKanè; bele lì a ki giouvou i anovou peu ëdneuc a piōslou.

I tedesc-k i vouřiou ciap$ i partigian e ifōvou dle bōnde për an$ a tzeikōii ëd neuc.

Is fōvou koumpagn$ da dla gent de posc-t ke vëntōva ke ii fōisou la via.

Ina neuc me fřel Pierino ous eřa sc-tëimàkoun třai se koulega- Felice di Toumà, Ugoe Giōkou ëd Roun ën kasařaveia ënt la nosc-třa sc-tala.

I tedesc-k i soun ruvà dik$ lì, i han duberte beikà ben ën touc i kantoun ënt la sc-ala epeu i soun mountà se pountì ma, da bouneuř,ben ke la pouōrta i fouis sř$ koun la kiōvu,i soun gnent ëntřà ënt e kasōt ënd ou i eřakiei katř sc-tëimà.

A kla neuc a koumpagnōii ou i eřa Milioudle Batzinëtte ke ou třavaiōva a dì: “Ou i àgniun, ou i à gniun, itzì la gent i ven ëdmàd’isc-tà”.

L’eřa ina neuc ëd luna piōina e, dop avaisëntì ke i tedesc-k is ënviatzōvou su vers laBōima, a ki katř fa§inei is soun vota anà asc-tëimōse ënt le “Třune ëd Pei§an” da lesère de Muřaou ënd i eřou ëdpì a ou ërpařà.

17 marzo 2016 PALA - Paola Vinai - RACCONTA

I tërdz ëd Mōrtz 1944 kōnd ou i ha sc-tà la přima vota i tedesc-k

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Quando i tedeschi stavano per arrivare aFontane e i primi colpi, provenienti dalponte dei Mondini, cadevano sulle casedella Serra e dei Ciapà, tutte le persone diFontane, uomini, donne, bambini coperticome meglio potevano, sono andati a na-scondersi e ripararsi nelle Serre del Muřaou(presso il ponte murato). Lì non c’era piùneve.

Petoù (Pietro Camperi) e Giuoan dleKřōve (Giovanni Peirano) hanno incontratoMateřōt ëd Boutzea (Matteo Bottero) ilquale li ha pregati di andare a prendere suamoglie, Ciōta ëd Lisin, che non aveva volutoabbandonare la sua osteria di Bossea.

Petoù e Giouan furono colpiti dai colpidei tedeschi che li credevano dei ribelli,sulla strada che raggiunge le case alte diBossea mentre Mateřōt si era rifugiato nelleSerre del Muřaou.

Mia mamma era anche lei dal Muřaou edera ormai pomeriggio. Aveva preso moltomal di testa e così aveva deciso di tornare acasa.

Quando è arrivata davanti a Alfonso, ilpanettiere suo fratello, è entrata dapprimanel forno e poi nel negozio che era sul da-vanti. Lì i tedeschi erano entrati e avevanomesso tutto sottosopra svuotando gli scaffalie buttando a terra tutto quello che trova-vano. Nella nostra casa per fortuna nonerano ancora entrati.

Quel giorno furono uccisi pure Carluciou,che si era nascosto nella stalla vicino a unamucca e Jin, Andrea Revelli, che si era rifu-giato in un seccatoio sopra i Revelli.

In seguito i tedeschi avevano messo il co-mando nella nostra stalla.

Lo zio Alfonso aveva nascosto nella nostrastalla due taniche di benzina che i tedeschihanno scoperto. Pensando che quello fosseun rifugio dei ribelli volevano incendiare lacasa.

Dopo un po’ hanno ceduto alle supplichee non hanno appiccato il fuoco in compenso,però, hanno fatto man bassa di quanto c’era

nel negozio e nella cantina.Paolo, il figlio di Alfonso e un ragazzo che

era da garzone al panettiere si erano nasco-sti in Chiesa, sulla tribuna. Curato lassùc’era allora Don Sciandra il quale conti-nuava a ripetere ai tedeschi che non c’erapiù nessuno. I giovani di Fontane, infatti,erano tutti nascosti nelle “Třune ëd Pei§an”dal Muřaou; mia sorella Nina e Luisa deiFilippi andavano a portare loro qualchecosa da mangiare al Canè; qui nottetempo igiovani andavano poi a recuperare i viveri.

I tedeschi volevano catturare i partigianie costituivano delle bande per andare a sco-varli di notte. Si facevano accompagnare dapersone del luogo che erano costrette a fareloro da guida.

Una notte mio fratello Pierino era nasco-sto con altri tre suoi compagni- Felice diToumà, Ugo e Giōkou ëd Roun -in Casera-vecchia nella nostra stalla.

I tedeschi sono arrivati anche lì, hannoaperto e ispezionato la stalla e il fienile ma,fortunatamente, nonostante la porta fossechiusa a chiave, non sono entrati nel kasòtdove i quattro erano nascosti.

La guida quella notte era Miliou dle Bat-zinëtte che continuava a dire: “Non c’è nes-suno, non c’è nessuno, qui vengono solo inestate”.

Era una notte di luna piena e, dopo aversentito i tedeschi allontanarsi in direzionedella Balma, i quattro giovani si sono nuo-vamente spostati nelle Serre de Muřaoudove erano più al riparo.

13 marzo 1944: prima rappresaglia dei tedeschi

Auguria Diego Vinai che a Torino, presso l’Uni-versità degli Studi, ha conseguito la lau-rea in “Scienze delle Attività Motorie eSportive.

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Il Concorso si articola in tre sezioni:A - Poesia B - ProsaC - Ricerca Etimologica toponomastica

Le opere presentate per le sezioni A) e B) po-tranno essere in lingua italiana o in qualsiasialtra lingua o dialetto purchè corredate della tra-duzione in italiano.

TEMA per le sezioni A e B

“Il mestiere dello scalpellino”(alla ricerca delle antiche parole)

Ogni Autore dovrà inserire nel testo/i scelto/i perle Sezioni di Poesia e/o di Prosa almeno uno deicinque vocaboli di seguito evidenziati e relativial tema sopra indicato:

Pounta Atrezzo appuntito usato per rompere la roccia

Sc-koupel Scalpello

Matzëtta Martello dalle forme caratteristiche

Fi Apposito filo in acciaio intrecciato usato per tagliare la roccia con acqua e sabbia

Ega Acqua indispensabile per l’estrazione dei blocchi

19º CONCORSO DI POESIA E PROSA

“IL GIARDINO DELLE PAROLE”

Associazione Culturale“E Kyé” di Fontane

Città di MondovìAssessorato alla Cultura

Sistema Bibliotecario Monregalese

che si propone di premiare i migliori testi che nello svolgimento adottino l’espressività di“parole” facenti parte del patrimonio linguistico della nostra gente ed ora cadute in disuso.Con l’edizione 2017 si ripropone la Sezione relativa alla ricerca etimologica sulla topono-mastica locale per arricchire ulteriormente il patrimonio culturale delle Terre del Kyé.

SEZIONE C

Ricerca etimologica - toponomastica sui nomi di importanti realtà:

Ankaf£i§a La spaccatura naturale, passaggio stretto nella roccia

La ësckinkamou§a Ballare la ...perchè ha voglia di divertirsi

Goigh dla Br£na Laghetto profondo nel torrente Corsaglia, alta valle

Gli interessati possono richiedere informazioniin merito al concorso telefonando al seguente recapito: 0174 699377 (Piera) ore serali oppure: 340 7063698.

La partecipazione al Concorso è gratuita eaperta a tutti; ogni Autore può partecipare apiù sezioni.

Gli elaborati dovranno pervenire, entro e nonoltre il 26 agosto 2017, (farà fede il timbro po-stale) a uno dei seguenti recapiti:

Associazione Culturale “E Kyé” Concorso di poesia e prosa 2017

“Il giardino delle parole” Piazza Bersezio, 3

12082 FONTANE (Cn)oppure

Camaglio PieraVia Frabosa 54/L

12089 VILLANOVA M.vì (CN)

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Modalità di partecipazione:- Le opere per tutte le sezioni dovranno pervenire in duplice copia: la prima contrassegnata

da uno pseudonimo, la seconda corredata di nome cognome indirizzo e se possibile reca-pito telefonico dell’autore, dovrà essere allegata alla precedente, ma in busta chiusa sullaquale si indicherà la sezione del concorso e lo pseudonimo scelto.

- Si procederà all’apertura delle buste solo dopo l’acquisizione del giudizio inappellabiledella Giuria che, esaminate le opere, stilerà una classifica di merito per ogni sezione diconcorso, la medesima sarà resa nota nel corso della serata conclusiva. Si raccomanda lascrupolosa osservanza delle clausole onde evitare spiacevoli disguidi.

- Gli elaborati pervenuti non saranno restituiti, resteranno a disposizione dell’Associazioneper finalità culturali e le “parole” ritrovate saranno disposte in un accogliente “giardino”che diventerà espressione viva di un passato meritevole di essere riscattato.

- Ogni Autore può partecipare a tutte le sezioni con una sola opera per ciascuna e avràcura di inserire nella busta chiusa anche la seguente dichiarazione firmata e datata:“Utilizzo dati personali ai sensi dell’art. 10 Legge 675/96: acconsento al loro tratta-mento esclusivamente per gli scopi culturali perseguiti dall’Associazione Culturale“E Kyé” di Fontane” (data e firma).

PREMIAZlONE: La cerimonia, con rinfresco finale offerto a tutti i presenti, avrà luogo

nella sala polivalente di Bossea

sabato 23 settembre 2017 alle ore 21.

Tutti sono invitati, in particolare gli Autori che sono pregati di prender nota della data

A tutti sarà consegnato l’attestato di partecipazione.

PER INFORMAZIONI:

Piera: tel. 0174.699377 - 340.7063698

Grotta di Bossea: tel. e fax 0174.349240 E-mail: [email protected]

“IL GIARDINO DELLE PAROLE”

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• OFFERTE • OFFERTE • OFFERTE • OFFERTE • OFFERTE •Per il Bollettino

Vinai Angela (Frabosa) 20,00 - fam. Fedeli-Pessi(Genova) 20,00 - Atalanta Rina (Ventimiglia)25,00 - Vinai Ezio (Morozzo) 20,00 - N.N. (Mon-dovì) 25,00 - Alessia e Ilaria Galleano (Carrù)20,00 - Berutti Giuseppe e Giacomina (Mondovì)15,00 - Peirano Basso Lidia (Villanova) 20,00 -Aurora e Silvia Vinai (Villanova) 20,00 -MatteoSomà (Murdan) 10,00 -Mora Giovanna (Mondovì)20,00 - Gandolfi Alberto (Mondovì) 100,00 -Gandolfi Mario (Mondovì) 50,00 - Beccaria Do-menica (Merlo) 10,00 - Gandolfi Severina (Mon-dovì) 20,00 - fam. Masante -Somà (Murazzano)20,00 - Borghese Luigina (Pracomune) 10,00 -Basso GianPaolo (Carrù) 10,00 - Vinai Pierina(Vinè) 10,00 - Vinai Giovanni, Giacinto, Mario eGabriele 40,00 - Fazio Giorgio e Valeria 20,00 -Somà Giacomo (S.Anna Collarea) 20,00 - VinaiLuigi (Beinette) 20,00 - Elia Bottero e Jean Louis

70,00 - N.N. (Villanova) 20,00 - Peirano Luigino( Villanova) 20,00 - Piera ed Anselmina Roà(Magliano) 40,00 - Basso Piero 20,00 -Mora Ga-briella e Laura in ricordo di Mora Pietro 50,00 -Nasi Luisa (Valcasotto) 30,00 - Griseri Albino20,00 - Benso Paolo 10,00 - Esa Blengini 10,00- Erminia Gallesio 10,00 - Franca e Beppe Vinai50,00 - P.M. 20,00 - Peirano Bianca ed Elsa50,00 - G.V. (Frabosa) 20,00 - Griseri Vinai Pina10,00 - Peirano Luciano (Villanova) 10,00 - Mas-simino Felice 10,00 -N.N. 20,00 - Revelli MariaTeresa 20,00 - Revelli Anna 20,00 - Revelli Ro-sangela 20,00 - P.A. (Frabosa) 30,00 - Pina eSalvatore (Genova) 20,00 - Bottero AnnaMaria20,00 - Angela Luzzo (Villero) 20,00 - RevelliPiera (Rifreddo) 20,00 - Odasso lorenzo (S.Gia-como) 20,00 - M.V. (Villanova) 20,00 -VolpeMaria Caterina (Magliano) 30,00 - Dho MariaRosa (Venturina) 15,00 -Bottero Michele (S.Biagio)15,00 - Boetti Elsa (Villanova) 10,00 -Franca

Un concerto indimenticabileNon poteva concludersi in modo migliore il bi-centenario della Grotta di Bossea nel giornodi S. Stefano! Come sempre un pomeriggio inmusica nel cuore delle Festività di fine anno.Arpe e violino hanno offerto al numeroso pub-blico intervenuto l’occasione migliore per in-trecciare la bellezza della musica con il fascinodi una tra le più belle grotte d’Italia che custo-disce al suo interno un auditorium naturalequale la Sala del Tempio che offre al visitatoreuna scenografia ineguagliabile. Tre Artiste ec-cezionali hanno proposto ed eseguito un re-pertorio che dalla Musica classica a quellaCeltica passando per la Tradizionale Suda-mericana e Natalizia ha raccolto i consensi diun pubblico attento e partecipe che non ha le-sinato applausi, anzi.. ! Alle Arpe celtiche Va-lentina Meinero e Irene Munari, al violinoMonica Agosto; un Trio che ha evidenziatouna professionalità ed una passione musicalenon indifferenti. Non è così facile suonare ingrotta dove il tasso di umidità è molto elevato,ma ci sono riuscite alla grande riscuotendo unconsenso unanime da parte degli intervenuti.Anche quest’anno il Concerto di Santo Stefano,appuntamento ormai tradizionale per Bossea,ha registrato un indice di gradimento che fa

ben sperare per il futuro. Al termine della ma-nifestazione cioccolata calda e panettone pertutti offerti dall’Associazione Alto Corsaglia,gestore della grotta, in collaborazione conl’Associazione “E Kyé” di Fontane. A tuttigrazie, auguri di un Buon 2017 e arrivederci alprossimo appuntamento musicale.

P.

Quasi sicuramente nel prossimo mese dimaggio si svolgerà a Bossea (sala poliva-lente) la 13ª edizione del corso che datempo ormai riscuote un successo in cre-scendo grazie alla super professionalitàdegli Chef e sia per il costante numero dipartecipanti.Le lezioni in linea di massima dovrebberoessere tre a cadenza settimanale, le datesaranno stabilite prossimamente in basealla disponibilità dello Staff Docente, orarioserale.Chi fosse interessato è pregato di rivolgersia Piera (340 7063698 oppure 0174 699377in orario serale) entro e non oltre il 15 aprileSi ricorda che le adesioni dovranno tenerconto dei posti disponibili.

AGENDA

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ENTRATERedditi fabbricati 3.700,00

Elemosine raccolte in chiesa 4.750,00

Offerte raccolte a mano 10.800,00

Banco di beneficenza 1.200,00

TOTALE ENTRATE 20.450,00

Parrocchia S. Bartolomeo Fontane • Resoconto Anno 2016USCITEManutenzione (fabbricati, campane, impianti vari) 14.569,86Imposte 1.068,75Assicurazioni 2.029,94Illuminazione 1.151,24Riscaldamento 1.032,72Acquisto cera 665,00Alla Curia 262,00Varie 512,00

TOTALE USCITE 21.291,51

Rimanenza anno 2015 2.685,29

Entrate anno 2016 20.450,00

Totale entrate 23.135,29

Uscite anno 2016 21.291,51

Rimanenza anno 2016 1.843,78

Per la ChiesaVinai Ezio (Filippi) in occ. del battesimo di Sophia100,00 - Franca e Beppe Vinai 120,00 - RoattinoPeirano Maria 20,00 - Nini Revelli 25,00 - N.N.25,00 - fam. Vinai Pierino 50,00 - M.P. 20,00 -V.C. 50,00 - Berardengo Ester e Piero 350,00 -Vinai Mario (Vercelli) 20,00 - N.N. a suff. def.25,00 - N.N. in onore Beata Vergine 25,00 -Vinai Michele (Marene) 40,00 -Camperi Paolina25,00 - Irma Leandro - Raviola 20,00 - VinaiMarco (Revelli) 20,00 - N.N. in ringraziamento

Marenco (Roapiana) 20,00 -fam. Caramello-Rossi (Mondovì) 15,00 - Mariangela Biscia (Vil-lanova) 10,00 - Irene Negro (Garessio) 10,00 -Basso Sergio - Borghese Giovanna (Vicoforte)20,00 -in ricordo di Nora Roà (Mondini) 5,00 -Giusta Elio (Giuste S.Anna C.) 20,00 -Vinai Fa-brizio 20,00 -Giovanna Camperi (Firenze) 20,00- Bagnasco Anna (Cherasco) 20,00 - BagnascoAndrea (Magliano) 20,00 - N.N. (Corsaglia) 20,00- Siccardi Marisa 20,00 - Gertosino Guglielminae Germana 60,00 - Vallepiano Stefano (S.Michele)20,00 - Roà Giacomo (Prà) 20,00 - Bottero Beppee Rugiada 50,00 - Camaglio Marina, SiccardiGiancarlo e Claudio 35,00 - Bracco Sara (Carrù)20,00 - P.P. (Mondovì) 10,00 - Revelli BorgheseCaterina 20,00.

10,00 - N.N. a suff. def. della fam. Peirano-Camperi 10,00 - N.N. (Mondovì) 100,00 - InesRocca 25,00 - fam. Barberis Botanica in on.Beata Vergine 30,00 - Ferreri Matteo per castagneToumà 200,00 - Peirano Maria a suff. def. dellefamiglie Belmondo - Peirano 40,00 - AtalantaRina (Ventimiglia) 25,00 - N.N. (Mondovì) in on.S.Antonio 10,00 - N.N. in on. di S. Antonio 10,00- Vinai Pierina (Vinè) 50,00 - N.N. 10,00 - N.N. inon. di S.Antonio 50,00 - Franca e Beppe Vinai50,00 - Peirano Mario (Santuario) 25,00 - in suff.di zio Valter i nipoti di Fontane 250,00 - in ricordodella maestra Nella 330,00 - A suff. di VinaiLucia ved. Castagnino: i figli 200,00; i vicini dicasa di Margherita 100,00.

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ENTRATEOfferte raccolte a mano, collette in chiesa e cassette 1.739,39

Affitto Tim 3.464,46

Affitto casa canonica 1.420,00

Per la ristrutturazione delle opere parrocchialiFesta Patronale della SS. Trinità (22 maggio) 658,02

Incasso polentata (14 agosto) 1.781,00

Incasso castagnata (2 ottobre) 312,00

Totale 9.374,87

Parrocchia SS. Trinità Prà di Roburent • Resoconto Anno 2016USCITEAssicurazione Chiesa e canonica 696,65IRES 524,75IMU 154,00TASI 58,00ENEL 686,33Acqua e rifiuti 121,82Spese manutenzione chiesa, canonicaed ex casa curato 2.867,70Spese varie (curia, candele, ostie, bombole gas...) 745,80

Totale 5.855,05

Rimanenza anno 2015 7.591,33Entrate anno 2016 9.374,87Totale entrate 16.9666,20Uscite anno 2016 5.855,05Rimanenza attiva anno 2016 11.111,15

Parrocchia Madonna della Neve Corsaglia • Resoconto Anno 2016ENTRATE

Offerte raccolte in chiesa 2.195,52

Affitto Telecom 1.980,00

Offerte P. Persone in onore B.V. Rosrio 480,00

Totale entrate 4.655,52

USCITEAssicurazione (chiesa e cappelle) 792,00Tasse (rifiuti - acqua) 388,40Utenze ENEL (chiesa e cappelle) 1.335,70ECAT (campane) 280,60Riscaldamento chiesa 998,00Spese c/c bancario 164,21Manutenzione straordinaria (vetrificazione 2 cisterne) 2.500,00Alla Curia (offerte obbligatorie) 265,00Totale uscite 6.683,31

Rimanenza anno 2015 6.372,75

Entrate anno 2016 4.655,52

Totale entrate 11.028,27

Uscite anno 2016 6.683,31

Rimanenza attiva anno 2016 4.344,96