Una vita da reinventare: le sfide della longevità al ... · RIVOLUZIONE DEL NEOLITICO Prima grande...

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Alessandro Rosina Docente di Demografia, Direttore L.S.A. Università Cattolica del Sacro Cuore Una vita da reinventare: le sfide della longevità al benessere individuale e sociale 1

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Alessandro Rosina Docente di Demografia, Direttore L.S.A.

Università Cattolica del Sacro Cuore

Una vita da reinventare: le sfide della longevità al

benessere individuale e sociale

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Si entra in un nuovo mondo, nel quale piramidi, cattedrali, castelli, sono possibili

(grazie ad uso di una nuova forma di energia).

Fino a 13 mila anni fa

Fino a 150 anni fa

RIVOLUZIONE DEL NEOLITICO

Prima grande discontinuità nella storia dell’Uomo.

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RIVOLUZIONE INDUSTRIALE/ TRANSIZIONE DEMOGRAFICA

Storia della civiltà umana evolve senza soluzione di continuità fino a circa 150-200 anni fa.

Poi…

Tutto cambia

in modo imprevedibile ed inedito.

Si entra in un nuovo mondo, (che però è un succedersi di mondi

che si accavallano uno sull’altro in un processo di innovazione continua).

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Cambiamento continuo: ogni generazione vive in un nuovo mondo

Nel vecchio mondo un figlio vedeva rispecchiato

il proprio destino sul volto del padre (nel fortunato caso di riuscire ad arrivare alla sua età).

Oggi un figlio arriva facilmente alla stessa età del padre ma in condizioni di benessere psico-fisico molto migliori:

Un figlio a 40 anni è come il padre a 32. Un figlio a 80 anni è come il nonno a 64.

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Le tre «i» dell’invecchiamento:

Inedito: un processo nuovo nella storia dell'umanità.

Incisivo: destinato ad agire marcatamente in tutti i paesi del mondo e in tutte le classi sociali.

Irreversibile: deriva dal fatto che si vive progressivamente più a lungo e si fanno meno figli rispetto al passato.

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Speranza di vita alla nascite. Italia

Uno dei paesi con maggiore longevità: 80 U, 85 D Oltre 90 (D) entro la metà del secolo.

Chi nasce oggi vivrà in media oltre i 100!

Evoluzione delle nascite

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Da oltre un milione di nascite a poco più di 500 mila (dato del 2013 punto più basso di sempre!).

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Un fenomeno globalizzato

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Mondo Europa Italia

2005 2050

Nel 2050 gli over 60 saranno due miliardi, contro i 700 milioni attuali.

In Italia nel 2050 sarà over 65 una persona su tre,

contro una su dieci negli anni Cinquanta.

Italia primo paese con over 65 > under 15

Fonte: N.U.

Non solo sempre più anziani, ma anche meno popolazione in età attiva

Fonte: elaborazione dati Istat

Popolazione over 65

Curve sovrapposte dei tre diversi scenari previsivi dell’Istat

Popolazione in età 15-64

Entriamo in una fase in cui peso della popolazione a anziana accentuato da riduzione popolazione età attiva.

Indice dipendenza

degli anziani

Il rapporto tra over 65 e popolazione 15-64

previsto rimanere il più alto in Europa.

Vicino comunque ai valori della Germania.

Fonte: dati Ocse.

Poco attivi in età attiva

Invecchia anche la popolazione attiva

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Percentuale fasce adulte su popolazione totale

Paese in cui anziani aumentano di più e forza lavoro più matura Ma minor attività (tasso di occup. 55-64 pari a 38% contro 47,5% Eu27)

Fonte: elaborazione dati Istat Lombardia

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Occupati per fasce d’età

Le nuove età della vita A che età si diventa ADULTI

20 per il 9.2%

degli intervistati

25 per il 11.8%

degli intervistati 30

per il 26.4% degli intervistati

35 per il 8.1%

degli intervistati

40 per il 15.8%

degli intervistati

50 per il 7.8%

degli intervistati

70 per il 9.7%

degli intervistati

75 per il 12.6%

degli intervistati

80 per il 43.0%

degli intervistati

85 per il 13.3%

degli intervistati

90 per il 14.0%

degli intervistati

A che età si diventa GRANDI ANZIANI

Fasi della vita in rivoluzione

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A CHE ETA’ SI DIVENTA ANZIANI? In passato (fino ad oggi) gli over 65 Ma il concetto stesso di «anziano» è… invecchiato negli ultimi decenni. VECCHIO A CHI??? Persona che non solo non riesce più a dare un contributo alla società ma che richiede aiuto per svolgere le proprie attività quotidiane. Solo dopo gli 85 anni tale condizione diventa prevalente. Per questa fascia di popolazione si usa l’espressione grandi anziani. • ANZIANI Gran parte degli intervistati non si definisca anziano prima dei settantacinque anni. Solo dopo i 70-75 anni le abilità cognitive iniziano a decadere irreversibilmente. • GIOVANI-ANZIANI («senior») Tra i 65 e i 75: si gode ancora di un’ottima salute, si ha davanti un’aspettativa di vita ancora di almeno un quarto di secolo, ci si sente pieni di energie e voglia di fare, si possiedono esperienza e un ampio network sociale. • TARDO-ADULTI fase «adulta avanzata», che attualmente possiamo individuare tra i 55 e i 65 anni, che sempre più tenderà ad assumere le caratteristiche della piena fase adulta (e quindi di piena occupazione).

Le opportunità in età matura

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Età tardo e post adulta in grande fermento quanti-qualitativo. Fase propriamente anziana si va spostando sempre più in avanti, • preceduta da una fase di uscita flessibile dall’età pienamente adulta • seguita da un processo di entrata progressiva (con tempi e modi però

molto eterogenei) in condizione di non piena autosufficienza. Soglie che delimitano tali fasi sono però in continuo mutamento, per l’azione della longevità, della formazione, dell’impatto delle nuove tecnologie (ma anche con forte eterogeneità individuale).

Arrivare ai 65 di slancio… UOMINI

• +13,1 anni 1975: 71,6%

• +18,8 anni Oggi: 88,3%

• +16,4 anni 1975: 84,5%

• +22,2 anni Oggi: 93,3%

DONNE

Non mi sento

vecchio:

al massimo

leggermente

anziano

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Conferme empiriche: migliorano le competenze

Indagine Ocse su «competenze per vivere e lavorare oggi» (PIAAC)

su popolazione adulta (16-64)

In tutti i paesi più alte competenze in età 20-24 e poi declino

Per Italia livelli più bassi in tutte le età

Ma recupero maggiore in età 55-64

(«Nuovi senior» più istruiti e più attivi che in passato)

GENERAZIONE

L’età è una caratteristica provvisoria,

la generazione di appartenenza è permanente.

Demografia e società evolvono con i meccanismi del ricambio gen.

Alla base c’è il confronto e cooperazione tra generazioni

(altrimenti ogni volta si ripartirebbe sempre da zero).

NB: viviamo in una fase storica in cui:

a) i cambiamenti sono sempre più accelerati (sociali, tecnologici)

b) il rinnovo generazionale va rallentando (tarda fec., longevità).

Conseguenze opposte:

a) rischio marginalizzazione vecchie generazioni (+ rapidamente obsolete)

b) rischio freno alle nuove generazioni (meno spazi in entrata).

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GENERAZIONE

Soprattutto in una società in continua e rapida evoluzione:

• non si è giovani allo stesso modo nelle diverse generazioni

• non si è vecchi allo stesso modo nella diverse generazioni.

Chi arriva oggi in età matura rispetto a generazioni precedenti:

• Effetto aumento longevità (si diventa anziani sempre più tardi)

• Effetto aumento formazione (capitale umano più alto)

• Effetto demografico (più peso)

• Effetto cambiamento atteggiamento (rispetto ai nati ante WWII).

E in prospettiva:

I Millennials non sono giovani come lo erano i Baby boomers

I Millennials non saranno anziani come lo sono i Baby boomers.

Valorizzare senior e favorire collaborazione tra generazioni

non è solo questione di età ma anche di caratteristiche generazionali. 23

NUOVE TECNOLOGIE

Ruolo ambivalente:

• a sfavore degli anziani (rispetto ai più giovani) per minore familiarità verso nuovi strumenti, più adattabili ai cambiamenti.

• a favore degli anziani perché aiuta a compensare limiti fisici, stress e funzionalità in alcune attività, migliorano ergonomia ambiente lavoro.

Come contenere il primo punto:

• superamento naturale con entrata in età matura dei «nativi digitali»

• promuovendo propensione ad adattamento continuo e con collaborazione tra generazioni (reverse mentoring)

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La sfida della “lunga vita attiva”

OBIETTIVO GENERALE:

Trasformare la quantità di anni in qualità di vita.

Le persone che vinceranno tale sfida

raccoglieranno frutti in tutte le stagioni della vita

Le aziende che la vinceranno

saranno quelle più produttive e competitivie

I Paesi che la vincereanno

saranno quelli con più crescita e benessere condiviso.