Reinventare il modelo di business ver.3
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1 VIABLE VISION WORKSHOP
VIABLE VISION WORKSHOP
Reinventare il modello di business quando come perchè

3 VIABLE VISION WORKSHOP
PRODUZIONE
LOGISTICA
CONTROLLO DI GESTIONE
VENDITE
DIREZIONE

4 VIABLE VISION WORKSHOP
PRODUZIONE
LOGISTICA
CONTROLLO DI GESTIONE
VENDITE
DIREZIONE

5 VIABLE VISION WORKSHOP
ROI
02468
101214
SANDVIKSSP-LI
SPEDALI CIVILI
THEORIA
APISOI
BETTONI PLA
STICA
GEMINI RX
ELMA
ASTRAL ITALIA
MERAS
MECOM

7 VIABLE VISION WORKSHOP
IL MONDO CORRE VELOCE …..

8 VIABLE VISION WORKSHOP
IL MONDO E’ SEMPRE PIU’ COMPLESSO …..

9 VIABLE VISION WORKSHOP
Le cose “più importanti” Complessità - Difficile leggere le “interdipendenze” ovvero come e perché siamo connessi oltre ogni nostra immaginazione
Con la conseguente implicazione che ragionare in termini di filiera e non solo di impresa diventa fondamentale.
Velocità e affidabilità dei processi diventano elementi di vantaggio competitivo e un’arma commerciale indispensabile per sopravvivere.
In un mercato in cui le previsioni (di vendita/consumo) scadono (come il latte) dopo 1-2 settimane avere inventory maggiore di 1-2 settimane aumenta esponenzialmente i rischi.
Accelerazione dei cambiamenti impone capacità “innate” di messa in discussione di modelli, norme, metriche e regole.
Risultati del Survey

10 VIABLE VISION WORKSHOP
da HBR
Sette elementi sono molto importanti per operare con successo ed agilità:
1) La capacità di individuare nuove opportunità. Dati in tempo reale assieme ad un'osservazione costante sul campo rappresentano i sensori del mercato. 2) Idraulica operativa forte. Processi per tradurre le priorità in obiettivi individuali e per allineare l'esecuzione della strategia in tutta l'organizzazione. 3) Premi per le prestazioni, non per la mediocrità. Incentivi che incoraggiano sia gli individui sia i team sul breve e lungo termine. 4) Valori fondamentali integrati. Valori espressi che incoraggiano l'agilità e guidano i processi di assunzione, le promozioni e le decisioni di licenziamento. 5) Le discussioni giuste. La consapevolezza dei quattro tipi di dialoghi necessari per operare, e manager che possono strutturarli e guidarli efficacemente. 6) Vichinghi non solo agricoltori. Una squadra di manager ambiziosi, duttili ed avventurosi in posizioni chiave in tutta l'organizzazione. 7) Pressione costante, piuttosto che sforzi eroici. Alti dirigenti che stabiliscono priorità chiare ed esercitano una continua pressione, piuttosto che provocare e poi spegnere incendi.

11 VIABLE VISION WORKSHOP
da HBR
Prima della recessione, molte aziende per riuscire a crescere con profitto facevano conto sulle condizioni macroeconomiche del periodo di boom (bassi tassi di interesse e leva, fiducia dei consumatori, ecc.).
Il risultato: i riflessi organizzativi sono rallentati e l'energia necessaria per agire rapidamente si è esaurita. Ora, però, le aziende affrontano difficili condizioni di mercato ed una fase di incertezza apparentemente inesauribile. E, naturalmente, permangono le consuete fonti di turbolenza del mercato: la geopolitica, l'innovazione tecnologica e la dinamica competitiva. Ora più che mai le imprese hanno bisogno di agilità, ovvero la capacità di cogliere al volo le opportunità impreviste e di affrontare le minacce con reattività.
Sette elementi sono molto importanti per operare con successo ed agilità:

12 VIABLE VISION WORKSHOP
Un modello di business è composto da 4 elementi interconnessi che, nel loro insieme, creano e forniscono valore.
La Customer value proposition (Cvp), o proposta di valore per il cliente. La formula del profitto Le risorse chiave I processi chiave

13 VIABLE VISION WORKSHOP
Customer Value Proposition (Cvp)
Cliente target Job-to-be-done: il lavoro da compiere per risolvere
un importante problema o soddisfare un importante bisogno del cliente target
Proposta che risolve il problema o soddisfa il bisogno. E’ definita non solo da quello che viene venduto, ma anche da come viene proposto.
Formula del profitto
Modello delle entrate. Quanto si può guadagnare: prezzo x volume. Pensato anche in termini di dimensioni del mercato, frequenza di acquisto, vendite collegate, ecc.
Struttura dei costi. Come sono allocati i costi: costo delle risorse chiave, costi diretti e indiretti, economie di scala, ecc..
Modello del margine. Quale deve essere l’utile netto di ogni transazione per ottenere i livelli di profitto desiderati.
Velocità di rotazione delle risorse. In quanto tempo devono essere usate tutte le risorse per produrre il volume desiderato: tempi di consegna, output netto, rotazione del magazzino, utilizzazione delle risorse, ecc..
Processi Chiave: Insieme a regole, metriche e norme
rendono ripetibile la fornitura redditizia della Cvp anche aumentando la scala. Possono essere:
Processi. Progettazione, sviluppo del prodotto, approvvigionamento, produzione, marketing, reclutamento e formazione delle persone, IT.
Regole e Metriche. Margine richiesto sugli investimenti, condizioni di pagamento, tempi di consegna, condizioni per i fornitori.
Norme. Potenzialità richieste per effettuare gli investimenti, approccio al cliente, canali.
Risorse Chiave Necessarie a fornire la Cvp in maniera
redditizia. Possono includere Persone Tecnologie, prodotti Attrezzature Informazioni Canali Partnership, alleanze Marchi

14 VIABLE VISION WORKSHOP
Customer Value Proposition (Cvp)
Cliente target Job-to-be-done: il lavoro da compiere per risolvere un
importante problema o soddisfare un importante bisogno del cliente target
Proposta che risolve il problema o soddisfa il bisogno. E’ definita non solo da quello che viene venduto, ma anche da come viene proposto.
COME
1 – individuare problema fondamentale 2 – legandolo al processo completo che serve per ottenere il risultato 3 – valutandone la soddisfazione e il valore 4 – individuando il constraint (a volte costituito da regole o metriche)

15 VIABLE VISION WORKSHOP
Formula del profitto
Modello delle entrate. Quanto si può guadagnare: prezzo x volume. Pensato anche in termini di dimensioni del mercato, frequenza di acquisto, vendite collegate, ecc.
Struttura dei costi. Come sono allocati i costi: costo delle risorse chiave, costi diretti e indiretti, economie di scala, ecc..
Modello del margine. Quale deve essere l’utile netto di ogni transazione per ottenere i livelli di profitto desiderati.
Velocità di rotazione delle risorse. In quanto tempo devono essere usate tutte le risorse per produrre il volume desiderato: tempi di consegna, output netto, rotazione del magazzino, utilizzazione delle risorse, ecc..
COME
1. Sistema di misura non deviante, compromettente la Cvp. 2. Evitare regole, metriche, politiche che inibiscono la
creazione di valore

16 VIABLE VISION WORKSHOP
Processi Chiave: Insieme a regole, metriche e norme
rendono ripetibile la fornitura redditizia della Cvp anche aumentando la scala. Possono essere:
Processi. Progettazione, sviluppo del prodotto, approvvigionamento, produzione, marketing, reclutamento e formazione delle persone, IT.
Regole e Metriche. Margine richiesto sugli investimenti, condizioni di pagamento, tempi di consegna, condizioni per i fornitori.
Norme. Potenzialità richieste per effettuare gli investimenti, approccio al cliente, canali.
Risorse Chiave Necessarie a fornire la Cvp in maniera
redditizia. Possono includere Persone Tecnologie, prodotti Attrezzature Informazioni Canali Partnership, alleanze Marchi
COME
Ottimizzare il risultato agendo sui “rapporti” tra risorse e processi

17 VIABLE VISION WORKSHOP
Customer Value Proposition (Cvp) Formula del profitto
Modello delle entrate. Struttura dei costi. Modello del margine. Velocità di rotazione delle risorse.
Processi Chiave: Insieme a regole, metriche e norme rendono
ripetibile la fornitura redditizia della Cvp anche aumentando la scala.
Risorse Chiave Necessarie a fornire la Cvp in maniera redditizia.

18 VIABLE VISION WORKSHOP
Come si costruisce un grande modello di business Sviluppare una solida
Customer Value Proposition (Cvp) per il cliente
Il successo viene dall’immaginare come soddisfare un cliente reale che deve svolgere un compito concreto
Costruite una Formula del profitto che permetta alla vostra azienda
di creare valore
Stabilite poi quali sono le risorse e i processi necessari.
Attenzione che le regole, norme e metriche che caratterizzano l’attuale modello di business non ostacolino
la Cvp
Il modello di business si annida nelle regole, norme, metriche istituite per salvaguardare lo status quo.
Confrontate il nuovo modello con quello attuale
per decidere se è realizzabile all’interno dell’organizzazione esistente o è necessario costituire una unità indipendente

19 VIABLE VISION WORKSHOP
Quando è necessario un nuovo business model?
In primo luogo è necessario il giudizio del management.
Deve introdurre almeno un significativo elemento di novità nelle
regole del gioco.
Sono state individuate 5 circostanze strategiche che spesso richiedono un mutamento del business model:
– La possibilità di soddisfare con un’innovazione radicale i bisogni di ampi gruppi di potenziali clienti esclusi da un mercato soltanto perché le soluzioni esistenti sono o troppo costose o tropo complicate.
– La possibilità di sfruttare una tecnologia innovativa costruendole attorno un business model, o una tecnologia sperimentata ma in un mercato completamente nuovo.
– La possibilità di focalizzare un bisogno esprimendolo come job-to-be-done in situazioni in cui questo non era ancora avvenuto.
– La necessità di difendersi da chi gioca al ribasso. – La necessità di reagire ai cambiamenti della concorrenza

20 VIABLE VISION WORKSHOP
Come accorgersi che è il momento di pensare un nuovo business model?
Come prestare attenzione ai segnali deboli: 8 domande chiave per leggere i segnali deboli
1. quali sono stati i punti deboli del passato? Che cosa sta succedendo adesso in queste aree?
2. esistono in altri settori analogie da cui trarre insegnamento?
3. quali segnal importanti stiamo consapevolemte evitando di considerare?
4. chi nel nostro settore riesce a rilevare segnali deboli e a rispondere prima degli altri?
5. chi sono i cani sciolti e gli anticonformisti che cercano di attirare la nostra attenzione?
6. quali sorprese future potrebbero danneggiarci (o aiutarci)?
7. quali tecnologie emergenti potrebbero cambiare le regole del gioco?
8. esiste uno scenario inimmaginabile?

21 VIABLE VISION WORKSHOP
Come accorgersi che è il momento di pensare un nuovo business model?
Uno degli esempi più illuminanti di un’impresa o forse di un intero settore incapace di gestire una tale evenineza è rappresentato dall’attuale situazione delle Big 3 (Ford, GM, Chrysler)
I punti di flesso sono passati, nessuno è risucito a trasformarli in nuovi modelli di business essendo concentrati sulla mera sopravvivenza.
Ancora prima del novembre 2008 il settore aveva mostrato segnali di flesso strategico.
Vediamo come avrebbero potuto rispondere alle 8 domande:

22 VIABLE VISION WORKSHOP
Come accorgersi che è il momento di pensare un nuovo business model?
quali sono stati i punti debolidel passato? Che cosa stasuccedendo adesso in questearee?
La crescita costante delle caseautomobilistiche straniere haeroso la quota di mercato delleBig 3 USA, a causa della sempremaggior preferenza dimostratadai consumatori nei confronti deimodelli e della qualità delel autodi produzione straniera. Non vasottovalutata la questione deipiani pensionistici, che pesanoper una % crescente del costototale di esercizio aziendale,soprattutto a causa di una forzalavoro che sta rapidameteinvecchiando
esistono in altri settorianalogie da cui trarreinsegnamento?
Gli USA hanno perso quote dimkt interne e mondiale avantaggio dei produttori asiatici ditelevisori, lettori audio e video,pc e elettronica di consumo. Datenere presente anche il casodell’industria siderurgica USA.
quali segnali importanti stiamoconsapevolemte evitando diconsiderare?
Gli americani e altri cnsumatrifuori dagli USA preferirannoacquistare automobili e autocarriprogettati in USA anche se nonsoddisfano esigenze deiconsumatori e non competonoper qualità con i veicoli deiproduttori stranieri; problemapiani pensionistici sarà risolto daconsistenti aumento del fatturatoe dei prof i t t i grazie aiconsumatori USA chepreferiranno acquistare piùprodotti delle Big 3

23 VIABLE VISION WORKSHOP
Come accorgersi che è il momento di pensare un nuovo business model?
chi nel nostro settore riesce arilevare segnali deboli e arispondere prima degli altri?
Produttori automobili e auto carrigiapponesi, coreani ed europei
chi sono i c ani sciolti e g lianticonformisti che cercano diattirare la nostra attenzione?
Preoccupazioni ambientaliste einteresse per energie alternativestanno diventando sempre +importanti, negli USA stacrescendo la forza delmovimento verde
q u a l i sorprese futurepotrebbero danneggiarci (oaiutarci)?
Prezzo carburante è rapidamentesalito e questo spinge iconsumatori ad acquistare veicolipiù piccoli e a basso consumo;fatturato e p rofitti non stannoaumentando più rapidamente deldebito pensionistico delle Big 3
quali tecnologie emergentipotrebbero cambiare le regoledel gioco?
Tutte le tecnologie alternative ein particolare quelle promossedai produttori aisatici (Hondacommercializzava un’auto ibridaelettrica già nel 200 negli USA
esiste uno scenario inimmaginabile? Prezzo petrolio va l tre 150 do llari abarile, profonda recessione, bloccoacquisti autoveicoli e autocarri

24 VIABLE VISION WORKSHOP
Nel giro di 3 anni, dal 2003 anno del suo lancio, iPod/iTunes genera 10 mld dollari, metà fatturato di Apple, capitalizzazione mercato passa da 1 a 150 mld (2003-2007)
Altri concorrenti avevano messo sul mercato prodotti e tecnologia analoga sin dal 1999
La vera innovazione è stata nel innovare il business model
Altri esempi. Wall-mart, compagnie aeree low-cost, Tata Nano (203.000 ordini …)
Il 50% dei manager (2005) e dei CEO (2008) ritiene che l’innovazione dei modelli di business diventerà più importante per il successo di un’azienda dell’innovazione di prodotti o dei servizi
Cambio di paradigma , perché mai?

25 VIABLE VISION WORKSHOP
Miglioramenti drastici richiedono cambiamenti radicali nei comportamenti, prassi, politiche e
misure delle organizzazioni
La prima domanda è QUALI vanno radicalmente cambiati (identificare)
La seconda è CON QUALI sostituire quelli identificati al passo 1
La terza è COME mettere in atto I nuovi comportamenti, prassi, politiche e misure

26 VIABLE VISION WORKSHOP
Lo schema classico adottato è quello gerarchico, di decomposizione ad albero (al fine di ridurre la complessità dei problemi)
Ci sono alcuni obiettivi che non sono raggiungibili rimanendo all’interno di questo schema. Una politica di pushing spinto verso gli obiettivi genera dei contrasti, che nascono come contrasti tra funzioni ma si trasformano velocemente in conflitti tra persone. I contrasti paralizzano e nel tempo disgregano le organizzazioni.

27 VIABLE VISION WORKSHOP
Questo accade quando le interdipendenze tra le parti del sistema sono molto forti. E quindi pesano di più dell’ottimizzazione delle singole funzioni sul risultato finale.
Si rende necessario un cambio di paradigma, uno schema nuovo più adatto a raggiungere gli obiettivi.
E degli strumenti nuovi che :
permettano di capire quando il cambio di schema è necessario (il momento giusto) permettano di gestire l’azienda con un nuovo schema senza buttare a mare tutto il patrimonio di esperienze, competenze, politiche accumulato negli anni.
Approccio SISTEMICO
Ricevimento e collaudo materiali
Distribuzione
Clienti Ricerche di mercato Progettazione
e sviluppo
A
D
C
B Produzione, assemblaggio, controllo
Fornitori di materiali e attrezzature
Test di processi, macchine, metodi, costi

28 VIABLE VISION WORKSHOP
UN NUOVO QUADRO DI RIFERIMENTO (PARADIGMA)
• Per allineare tutta la catena • Che rimuova la mentalità del compartimento stagno • In cui i manager possano prevedere semplicemente e chiaramente i risultati
delle decisioni e delle azioni • Che prevenga le distorsioni come quelle raccontate
4 SFIDE
Identificare il punto su cui far leva per ottenere il massimo del miglioramento possibile per tutta l’organizzazione
Definire come ciascuna parte dell’organizzazione deve sfruttare questa leva Rimuovere tutte le distorsioni sviluppando un sistema di misura delle
prestazioni ben compreso da tutti i manager Sviluppare un sistema logistico per fornire a tutti i manager i segnali necessari
per prevenire disastri nell’operare day by day.
DALLA COMPLESSITA’ ALLA SEMPLICITA’

29 VIABLE VISION WORKSHOP
Con un metodo (tecnologia per pensare) - TOC
Con un processo di utilizzo ingegnerizzato del metodo – VIABLE VISION
COME FARE?
Effettuare un cambio di paradigma, l’innovazione del modello di business

30 VIABLE VISION WORKSHOP
L’approccio
La Teoria dei Constraints è una teoria sistemica che fornisce soluzioni e strumenti per generare valore attraverso la gestione e il superamento dei fattori che limitano la crescita delle organizzazioni

31 VIABLE VISION WORKSHOP 31

32 VIABLE VISION WORKSHOP
L’approccio

33 VIABLE VISION WORKSHOP
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
Interdipendenza = regole del gioco

34 VIABLE VISION WORKSHOP
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVO Componenti del processo
Interdipendenza = regole del gioco + ….

35 VIABLE VISION WORKSHOP
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
Interdipendenza = regole del giocoOBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
Interdipendenza = regole del gioco + ….

36 VIABLE VISION WORKSHOP
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
L’approccio

37 VIABLE VISION WORKSHOP
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
Al fine di controllare e migliorare il sistema, occorre innanzitutto focalizzarsi sul vincolo; vincolo che può essere materiale (una particolare risorsa, funzione, macchina) o “immateriale” (tipicamente le politiche dell’organizzazione; commerciali, gestione personale, ecc.).

38 VIABLE VISION WORKSHOP
Per massimizzare la velocità di generazione di valore da parte di un vincolo è necessario:
identificare determinare il vincolo sfruttare far lavorare il vincolo a pieno ritmo e sul giusto mix di prodotti subordinare costruire il sistema intorno al vincolo elevare ampliare la capacità del sistema
(mantenendo stabile il vincolo) stop inerzia vincere le resistenze al cambiamento

39 VIABLE VISION WORKSHOP
S = Vendite OE = Spese Operative TVC = Costi Totalmente Variabili I = Inventory T = Throughput
TVC
OE
S
I T = S – TVC
Il Throughput misura il ritmo/velocità a cui il sistema genera denaro attraverso le vendite.

40 VIABLE VISION WORKSHOP
L’azienda è “sana e cresce” quando il
Cash Profit è maggiore di zero e
il rendimento del denaro investito è
buono (cioè quando il ROI è buono)
TVC
OE
S
T = S - TVC
CP = S - TVC - OE - I = T - OE - I
ROI = CP / (OE + I)
I

41 VIABLE VISION WORKSHOP
Tipologia di constraint Metodo/Soluzione Software TOC
MTO, MTA DBR X
MTS S-DBR X
Distribuzione, supply chain
replenishment X
Marketing vendite Mafia offer
strategia Viable Vision
Sviluppo nuovi prodotti CCBM X
Decision making (ctrl gestione)
Tput accounting, SPC X
People and change management
TP tools

42 VIABLE VISION WORKSHOP
MANAGEMENT TEAM GAME

43 VIABLE VISION WORKSHOP
CHE COSA CAMBIARE 1. Disaccordo sul problema
Conflitto di fondo, assunti, albero della realtà corrente
IN CHE COSA CAMBIARE 2. Disaccordo sulla direzione della soluzione
Injections
3. Mancanza di fiducia nella completezza della soluzione Albero della realtà futura
4. Paura di conseguenze negative generate dalla soluzione Nuvola delle implicazioni negative
COME RENDERE POSSIBILE IL CAMBIAMENTO 5. Troppi ostacoli sulla strada che conduce al cambiamento
Albero dei prerequisiti 6. Riserve sulla nostra capacità/volontà di implementare la
soluzione (e su quella degli altri) Albero della transizione

44 VIABLE VISION WORKSHOP
TECNOLOGIA PER PENSARE 5 alberi logici
Informazioni sul sistema Effetti indesiderati (UDEs)
Albero della realtà corrente (CRT)
UDE UDE
UDE
CP
Relazioni causa-effetto Core problems o constraint Obiettivo (OBJ) o ottimizzazione
Nuvola di conflitto
OBJ
N1
N2
P1
P2
S
Soluzione dirompente (S) del conflitto Effetti desiderati (DE)
Albero dei prerequisiti (PRT)
DE DE
OBJ
S Modello di simulazione del futuro Verifica delle soluzioni
Albero della realtà futura (FRT)
Albero della transizione (TRT)
IO
S
IO
IO IO
OBS
OBS
OBS
OBS
Ostacoli (OBS) Obiettivi intermedi (IO) Milestones dell’implementazione
S
L IO A
Piano di azioni passo passo per una implementazione di successo

45 VIABLE VISION WORKSHOP
terzista Fornitore 1° livello
“FIAT”
Il caso automobili
concessionaria
Concessionari alle strette
Negli ultimi 4-5 anni le concessionarie hanno finanziato sostanzialmente a debito l’aumento degli stock, trainato dagli aumenti di vendite e dagli investimenti in strutture. E per mantenere quote di mercato (auto immatricolazioni)
Crescita stock +22%
Aumento indebitamento finanziario netto +15% medio annuo (54% ultimi 3 anni) ha comportato riduzione profittabilità netta, per i maggiori oneri finanziari, progressivo deterioramento rischio finanziario
60% vetture vendute con finanziamenti.
Le banche stanno legando concessione finanziamenti non solo a valore stock ma anche ad altri fattori.
Valore dello stock è in diminuzione.
Come questi fatti sono interconnessi e da che cosa dipendono

46 VIABLE VISION WORKSHOP
Il caso automobili
progressivo deterioramento rischio finanziario
Crescita stock +22%
Le banche stanno legando concessione finanziamenti non solo a valore stock ma anche ad altri fattori.
aumenti di vendite (3%)
mantenere quote di mercato (auto immatricolazioni)
Negli ultimi 4-5 anni le concessionarie hanno finanziato sostanzialmente a debito l’aumento degli stock
riduzione profittabilità netta
maggiori oneri finanziari
Valore dello stock è in diminuzione.
60% vetture vendute con finanziamenti
Marginalità vendite in calo
Crisi di liquidità estesa

47 VIABLE VISION WORKSHOP
Il caso automobili
Le case producono praticamente JIT (solo se vettura venduta)
Le case devono valutare opzioni diverse di modelli distributivi.
E’ realistico che qualche investitore voglia entrare nel settore sostituendosi a quelli che hanno chiuso o stanno in forte crisi? Voi investireste in un business che ha avuto un EBT di meno dello 0,5% e un rapporto PFN/EBITDA superiore a 3?
No a meno che non si cambi qualcosa di sostanziale?
Ma che cosa di sostanziale si può cambiare quando la domanda è stabile se non descrescente?
Si possono cambiare le regole del gioco che finora hanno impedito di essere profittabili.
Che senso ha essere in grado di produrre JIT e riempire i piazzali di auto invendute? Non ha senso né per le case né per i concessionari né per il consumatore. E’ un limite intrinseco alla profittabilità di tutta la filera. Chiedete ai terzisti del settore che cosa ne pensano.
E allora che cosa impedisce di rendersene conto?

48 VIABLE VISION WORKSHOP
Il caso “terzista carpenteria leggera”
Quali sono le politiche (norme, regole, metriche) che ostacolano la generazione di valore per il cliente?
Ca. 40 dipendenti Ca. 5 mln fatturato Clienti in settori variegati (dalle macchine movimento terra, alle gru, al navale) Marginalità nei settori estremamente differenziata Fornitore unico per NESSUN CLIENTE Offerte fatte in base a kg ferro + qtà ore macchina (valorizzate al solito con cost accounting) Lead time abbastanza fissi Affidabilità tipica dei terzisti (primo prendere ordine, poi si vede…) Raggio di azione sul mercato limitatao da logistica (trasportare aria vestita di ferro costa caro) Difficoltà crescente a prendere nuovi ordini e nuovi clienti Numero di richieste da parte dei clienti in calo Clienti non lamentano problemi di qualità Abituato a ricevere richieste di offerta
Mafia Offer in pratica

49 VIABLE VISION WORKSHOP
Aumentare il numero di fornitori
Non aumentare il numero di fornitori
Non siamo in grado di garantire affidabilità di fornitura
Gravi ritardi di produzione
Aumento numero problemi da inaffidabilità (expediting, costi amministrativi)
Aumento dei costi
Diminuzione della profittabilità
Stabilimenti devono rischedulare produzione, starordinari
Difficoltà con I clienti
Perdita di opportunità
Visione sistemica per la generazione di valore Mostrare le connessioni tra I problemi

50 VIABLE VISION WORKSHOP
Quanto vale questo conflitto
Aumentare il numero di fornitori
Non aumentare il numero di fornitori
Non siamo in grado di garantire affidabilità di fornitura
Gravi ritardi di produzione
Aumento numero problemi da inaffidabilità (expediting, costi amministrativi)
Aumento dei costi
Diminuzione della profittabilità
Stabilimenti devono rischedulare produzione, starordinari
Difficoltà con I clienti
Perdita di opportunità
I clienti si servono mediamente da 2-3 terzisti Se ogni cliente decide di rischiare un quarto degli acquisti su di noi, il ns. Fatturato aumenta del 50%

51 VIABLE VISION WORKSHOP
Come si risolve questo conflitto
Aumentare il numero di fornitori
Non aumentare il numero di fornitori
Non siamo in grado di garantire affidabilità di fornitura
5 passi di focalizzazione (DBR, replenishment)
Diventare un fornitore stabilmente veloce e affidabile
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
interdipendenza
OBIETTIVOComponenti del processo
Interdipendenza = regole del gioco + ….

52 VIABLE VISION WORKSHOP
Cucine La filiera e il flusso del valore Cliente acconto 30%, 70% a cucina montata perfettamente 1 anta pesa tra 0,27 e 0,5% valore dell’affare Maniglia 10 volte meno La sindrome del catalogo enorme e gli effetti sull’inventory
Ante (20)
Costruttore Cucine
SHOW ROOM Cliente finale ELDO (4)
Maniglie (20)
struttura
Vf = 100 Vc = TVC s = 0,45/0,55 Vf
TVCc = 0,40/0,60 Vc

53 VIABLE VISION WORKSHOP
Non siamo in grado di prevedere la domanda del mercato in modo accurato
Aumenta incertezza e capacità di leggere dinamiche
Diminuisce redditività
Aumento sofferenze finanziarie
Aumento dilazioni pagamento e insoluti
Basilea 2 è l’unico modo per pesare affidabilità aziende
Aumento necessità di denaro - utilizzo dei fidi
Aumenta molto rapidamente inventory sbagliata e diminuiscono vendite buone
Effetto colpo di frusta
Ogni anello della supply chain gestisce l’inventory in logica di ottimo locale
Il problema
I comportamenti del consumatore finale diventano via via più erratici
Tutti I modelli di analisi economica sono “tarati” sul vecchio paradigma
Banche sempre più sulla difensiva e in difficoltà (conflitto)
Diminuisce capacità di sostenere vendite buone/innovare (conflitto)

54 VIABLE VISION WORKSHOP
Non accetto ordine cliente
Accetto ordine cliente
Il conflitto alla radice del problema azienda
Mantenere redditività
Mantenere fatturato
Restare nel business
Senza redditività non si generano risorse sufficienti per innovare Senza innovare non si resta nel business
Ogni riduzione di fatturato compromette la permanenza nel business Di questi tempi trovare
nuovi clienti è impossibile
Anche I più affidabili alla fine ti tirano la stoccata
Non siamo in grado di immaginare un modo per vincere entrambi Non siamo in grado di prevedere la domanda di mercato in modo adeguato Non siamo in grado di prevedere la solvibilità del cliente

55 VIABLE VISION WORKSHOP
Non allargo il fido
Allargo il fido
Il conflitto alla radice del problema banca
Mantenere redditività/livello rischio
Mantenere cliente
Restare nel business
Senza redditività non si generano risorse sufficienti per gestire il rischio Troppo rischio compromette il business
Senza clienti non saprei a chi prestare I soldi
Di questi tempi per le aziende trovare altre fonti di finanziamento è impossibile
L’unico modo che ho di valutare è basilea2 Il vecchio sistema della “fiducia” è troppo rischioso
Non siamo in grado di immaginare un modo per vincere entrambi Non siamo in grado di prevedere la rediditivtà del cliente Non siamo in grado di prevedere la solvibilità del cliente

56 VIABLE VISION WORKSHOP
Customer Value Proposition (Cvp)
Formula del profitto
Processi Chiave: Insieme a regole,
metriche e norme rendono ripetibile la fornitura redditizia della Cvp anche aumentando la scala.
Risorse Chiave Necessarie a fornire la
Cvp in maniera redditizia.
COME
1 – individuare problema fondamentale 2 – legandolo al processo completo che serve per ottenere il risultato 3 – valutandone la soddisfazione e il valore 4 – individuando il constraint (a volte costituito da regole o metriche)
COME
1. Sistema di misura non deviante, compromettente la Cvp.
2. Evitare regole, metriche, politiche che inibiscono la creazione di valore
COME
Ottimizzare il risultato agendo sui “rapporti” tra risorse e processi
Recap

57 VIABLE VISION WORKSHOP
Viable Vision Road Map
Non ci illudiamo di poter cambiare la cultura di un’organizzazione (cambio di paradigma) con un computer
Come far raggiungere il consenso al management team su un credibile piano strategico senza usare un grosso bastone
Fase 1: avere a bordo i 2-3 top manager, per farlo bisogna aver messo a fuoco il problema radice, per farlo bisogna aver presenti i maggiori problemi che ricorrono nelle diverse aree funzionali e del loro impatto sulle performance aziendali.
Fase 2: Buy-In - i 2-3 top manager sono d’accordo sul fatto che la situazione è generata dal conflitto di fondo, sulla soluzione, sul fatto che le eventuali implicazioni negative verranno superate. Tutto il management team deve salire a bordo
Fase 3: il processo 4x4 - tutto il management team deve capire fino in fondo tutte le interconnessioni, il nuovo paradigma di riferimento e le conseguenze (sia sull’organizzazione, che su loro stessi) di un cambio di paradigma.

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