UNA SANITÀAL SERVIZIO DEI CITTADINI COSA SI STA … mancanze strutturali,importanti ... fece...

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 34/anno VIII - APRILE 2008 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI Anche questo numero del NEWSL è sul sito internet www.ausl.vda.it L a sanità valdostana da sempre è stata posta davanti a due problematiche fondamentali: organizzare i servizi sanitari in montagna, do- ve i costi per mettere in atto un’assistenza di qua- lità sono del 25% superiori a quelli desunti da al- tre regioni di pianura e fare i conti con il bacino di utenza molto piccolo e tale da non giustificare, dal punto di vista economico, prestazioni di quali- tà e talvolta di eccellenza che appaiono come of- ferta sovradimensionata rispetto alla domanda. Nonostante queste premesse, l’assessorato della Sanità, Salute e Politiche Sociali , con il Piano per la Salute e il Benessere sociale 2006-2008 ha vo- luto programmare un servizio di qualità per soddi- sfare uno dei bisogni primari della sua popolazio- ne e nella speranza di attirare altresì pazienti dal- le regioni limitrofe. A tal proposito il settimanale « Panorama » ha pubblicato recentemente un fo- cus sull’utilizzo delle strutture ospedaliere da par- te dei pazienti stranieri e la Valle d’Aosta insieme al Piemonte e alla Lombardia, con le dovute pro- porzioni statistiche, risulta in buona posizione con la presenza media di 193 pazienti che hanno scel- to la Valle d’Aosta per farsi curare. In questa direzione sono stati attivati in questi ul- timi quattro anni nuovi servizi: la Neurochirurgia, che ha permesso la soluzione dei gravi traumi cra- nici ed emorragie cerebrali verificatesi in regione e quindi la sopravvivenza delle persone; il poten- ziamento della unità di Otorinolaringoiatria; l’a- pertura degli ambulatori pubblici di Medicina Sportiva e di Medicina di Montagna. Dal prossi- mo mese funzionerà anche l’angioplastica prima- ria in sede, con trattamento in loco di ostruzioni coronariche acute infartuati, e nel mese di giu- gno 2008 sarà inaugurato l’Hospice al Beaure- gard con sette posti letto per malati terminali. A fine 2008 è prevista l’inaugurazione della Ra- dioterapia, con il risultato che i malati particolar- mente debilitati non dovranno più recarsi in altre regioni limitrofe ad effettuare tali trattamenti. In tal senso è già stato previsto nella legge di bilan- cio regionale l’acquisto dell’acceleratore lineare il cui utilizzo farà certamente scattare azioni si- nergiche, migliorandone e affinandone l’approc- cio terapeutico, con il coinvolgimento diretto del- le specialità mediche e chirurgiche maggiormen- te coinvolte nell’affronto delle patologie neopla- stiche. L’anno scorso finalmente si è dato inizio alla co- struzione di una struttura di riabilitazione privata con posti pubblici dedicati ai malati valdostani che, chiudendo un ciclo terapeutico riabilitativo in Valle, non dovranno più spostarsi in altre re- gioni. Con l’esito positivo del referendum sull’ospedale e l’approvazione della legge sulle grandi opere si avvia alla fase operativa l’ampliamento dell’o- spedale “Umberto Parini” di Aosta e la realizza- zione di un unico presidio sanitario. Le attività di prevenzione e screening sono conti- nuate in Valle ed è stata riscontrata una notevo- le partecipazione di cittadini (è in fase di realiz- zazione lo screening sui tumori al colon, è inizia- to lo screening sui tumori della pelle in categorie a rischio). Alle ragazze con età compresa tra i 12 e i 16 anni, in Valle d’Aosta, seconda regione che ha lanciato questa forma di prevenzione prima- ria, si sta somministrando l’unico vaccino contro il virus HPV riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come prevenzione efficace contro i tumori del collo dell’utero. Si sono diffuse e affermate in Valle varie attività che promuovono sani stili di vita insegnando ad esempio un uso corretto delle bevande alcoliche e sensibilizzando i cittadini contro le forme di abuso, soprattutto nei giovani; tutto ciò è diven- tata una campagna pressoché costante e non più saltuaria, mentre sul versante delle dipendenze patologiche si sono potenziate le iniziative e le strutture verso gli ammalati psichiatrici. Nel corso di quest’anno, l’Azienda USL sarà im- pegnata a realizzare un importante progetto av- viato l’anno scorso, finalizzato a creare una si- nergia tra Amministrazione regionale, Enti locali, e Terzo settore; si tratta del Piano zona, pensato come uno spazio aperto all’apporto delle diverse comunità locali, valorizzandone il ruolo di auto- nomia che, unito alla solidarietà e sussidiarietà, sapranno esprimere nelle concrete scelte gestio- nali e operative nella futura organizzazione dei servizi socio sanitari valdostani. Il 22 febbraio è stata presentata, nell’audi- torium di Nus, la bozza di carta etica. E’ stata l’occasione non soltanto di pun- tualizzare e rammentare il percorso che le prime 220 persone hanno intrapreso nel corso degli ultimi mesi su questo argomen- to, ma anche di ascoltare, attraverso alcu- ne testimonianze dirette, come è stata vis- suta questa esperienza. Confesso che, quando la prima bozza di carta mi è stata consegnata da Alberto Pe- retti, mi sono soffermata soltanto sulle fra- si contrassegnate dalle “lampadine”, ov- verosia sulle criticità percepite all’interno dell’Azienda e direi che, nella stragrande maggioranza dei casi, la reazione che ho avuto è stata: “Ma basterebbe così poco per migliorare il modo di lavorare…” In effetti, non vengono sottolineate gravi mancanze strutturali, importanti carenze di organico, carichi di lavoro eccessivi; piutto- sto, ci si sofferma sulla mancanza di rico- noscimento, di coinvolgimento, di motiva- zione. Tutto ciò sta a dimostrare che è soprattut- to su questi temi che occorre fare una ri- flessione ed impostare un percorso di mi- glioramento. Tuttavia, esistono dei rischi. Un primo rischio è rappresentato dalla de- riva “new age”. Promuovere e migliorare il benessere organizzativo non significa eli- minare tutte le regole in nome della creati- vità e della libera espressione dei singoli. Continueranno ad esistere gli orari di lavo- ro, gli obiettivi, le gerarchie e l’organizza- zione del lavoro, che – non dimentichia- molo – è rivolto a dare un servizio essen- ziale alla popolazione. Il secondo rischio è quello di portare avan- ti, nel nome dell’etica, qualunque forma di rivendicazione, personale o di categoria, il che non è per nulla corretto né intellettual- mente onesto. Infine, il rischio che corre il management è quello di non proseguire nel percorso, in- terrompendolo per qualunque ragione, e creando così una frustrazione diffusa ed inevitabilmente un clima di sfiducia difficil- mente recuperabile. Lo spettacolo che ha concluso la giornata del 22 febbraio, molto ben interpretato e musicato, è finito con un esempio da ricor- dare: lo sbarrista che, avuta una idea di mi- glioramento, decide di proporla al diretto- re. Proviamoci tutti a farci venire delle idee migliorative, invece di rimarcare solo le co- se che non ci piacciono. Carla Stefania Riccardi Direttore Generale Speciale 12 pagine EDITORIALE C on la scoperta della targa commemorativa dedicata al nostro grande chirurgo, scomparso il 19 novem- bre dello scorso a soli 63 anni, il nosocomio regio- nale ha ora assunto la denominazione ufficiale di “Ospe- dale regionale Umberto Parini – Hôpital Règional Umber- to Parini”. La cerimonia è avvenuta sabato 15 marzo, alla presenza di autorità regionali, della direzione strategica aziendale, di amici e colleghi dello scomparso Umberto. La targa è stata posizionata all’ingresso della scala principa- le dell’ospedale di viale Ginevra. Su di essa è stata incisa questa frase “Umberto Parini, Direttore della Chirurgia ge- nerale (1980-2007) – Introdusse la Chirurgia mininvasiva, fece dell’ospedale un centro di eccellenza per la Chirurgia bariatrica, fu pioniere della Chirurgia robotica”. La sua opera professionale è stata ricordata dall’Assesso- re regionale alla Sanità, Antonio Fosson, che di Parini ha sottolineato “la grande carica umanitaria che è stata un esempio per tutta la nostra società”. Luciano Caveri, Pre- sidente della Regione, ha espresso” il rimpianto per la perdita di un grande uomo che ha dato molto alla Valle d’Aosta e che ha saputo interpretare le esigenze del mon- do sportivo facendosi promotore, da vice Presidente della FISI, della legge quadro per i maestri di sci”. La nostra Re- gione aveva voluto nominarlo “Chevalier de l’Autono- mie”, nella seconda edizione della Festa della Valle d’Ao- sta tenutasi lo scorso 7 settembre, un riconoscimento che viene attribuito solo ai cittadini illustri della Regione e a quanti hanno avuto la capacità non solo di lavorare nella nostra comunità, ma anche di rendersi meritevoli della ri- dondanza del nome della Valle d’Aosta nel mondo. Um- berto Parini è stato, inequivocabilmente, fra questi. L’OSPEDALE REGIONALE SI CHIAMA ORA UFFICIALMENTE “UMBERTO PARINI” di Giorgio Galli (Direttore SC Comunicazione) UNA SANITÀ AL SERVIZIO DEI CITTADINI COSA SI STA FACENDO E COSA RESTA DA FAR E a cura dell’Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche Sociali newsl34 imp. 1-04-2008 15:38 Pagina 1

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA

POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 34/anno VIII - APRILE 2008 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99

M E D I C I N A S T R U T T U R E E S E R V I Z I

Anchequesto numero

del NEWSL è sul sito internet www.ausl.vda.it

La sanità valdostana da sempre è stata postadavanti a due problematiche fondamentali:organizzare i servizi sanitari in montagna, do-

ve i costi per mettere in atto un’assistenza di qua-lità sono del 25% superiori a quelli desunti da al-tre regioni di pianura e fare i conti con il bacino diutenza molto piccolo e tale da non giustificare,dal punto di vista economico, prestazioni di quali-tà e talvolta di eccellenza che appaiono come of-ferta sovradimensionata rispetto alla domanda.Nonostante queste premesse, l’assessorato dellaSanità, Salute e Politiche Sociali , con il Piano perla Salute e il Benessere sociale 2006-2008 ha vo-luto programmare un servizio di qualità per soddi-sfare uno dei bisogni primari della sua popolazio-ne e nella speranza di attirare altresì pazienti dal-le regioni limitrofe. A tal proposito il settimanale« Panorama » ha pubblicato recentemente un fo-cus sull’utilizzo delle strutture ospedaliere da par-te dei pazienti stranieri e la Valle d’Aosta insiemeal Piemonte e alla Lombardia, con le dovute pro-porzioni statistiche, risulta in buona posizione conla presenza media di 193 pazienti che hanno scel-to la Valle d’Aosta per farsi curare. In questa direzione sono stati attivati in questi ul-timi quattro anni nuovi servizi: la Neurochirurgia,

che ha permesso la soluzione dei gravi traumi cra-nici ed emorragie cerebrali verificatesi in regionee quindi la sopravvivenza delle persone; il poten-ziamento della unità di Otorinolaringoiatria; l’a-pertura degli ambulatori pubblici di MedicinaSportiva e di Medicina di Montagna. Dal prossi-mo mese funzionerà anche l’angioplastica prima-ria in sede, con trattamento in loco di ostruzionicoronariche acute infartuati, e nel mese di giu-gno 2008 sarà inaugurato l’Hospice al Beaure-gard con sette posti letto per malati terminali.A fine 2008 è prevista l’inaugurazione della Ra-dioterapia, con il risultato che i malati particolar-mente debilitati non dovranno più recarsi in altre

regioni limitrofe ad effettuare tali trattamenti. Intal senso è già stato previsto nella legge di bilan-cio regionale l’acquisto dell’acceleratore lineareil cui utilizzo farà certamente scattare azioni si-nergiche, migliorandone e affinandone l’approc-cio terapeutico, con il coinvolgimento diretto del-le specialità mediche e chirurgiche maggiormen-te coinvolte nell’affronto delle patologie neopla-stiche.L’anno scorso finalmente si è dato inizio alla co-struzione di una struttura di riabilitazione privatacon posti pubblici dedicati ai malati valdostaniche, chiudendo un ciclo terapeutico riabilitativoin Valle, non dovranno più spostarsi in altre re-gioni.Con l’esito positivo del referendum sull’ospedalee l’approvazione della legge sulle grandi opere siavvia alla fase operativa l’ampliamento dell’o-spedale “Umberto Parini” di Aosta e la realizza-zione di un unico presidio sanitario.Le attività di prevenzione e screening sono conti-nuate in Valle ed è stata riscontrata una notevo-le partecipazione di cittadini (è in fase di realiz-zazione lo screening sui tumori al colon, è inizia-to lo screening sui tumori della pelle in categoriea rischio). Alle ragazze con età compresa tra i 12

e i 16 anni, in Valle d’Aosta, seconda regione cheha lanciato questa forma di prevenzione prima-ria, si sta somministrando l’unico vaccino controil virus HPV riconosciuto dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità come prevenzione efficacecontro i tumori del collo dell’utero. Si sono diffuse e affermate in Valle varie attivitàche promuovono sani stili di vita insegnando adesempio un uso corretto delle bevande alcolichee sensibilizzando i cittadini contro le forme diabuso, soprattutto nei giovani; tutto ciò è diven-tata una campagna pressoché costante e non piùsaltuaria, mentre sul versante delle dipendenzepatologiche si sono potenziate le iniziative e lestrutture verso gli ammalati psichiatrici. Nel corso di quest’anno, l’Azienda USL sarà im-pegnata a realizzare un importante progetto av-viato l’anno scorso, finalizzato a creare una si-nergia tra Amministrazione regionale, Enti locali,e Terzo settore; si tratta del Piano zona, pensatocome uno spazio aperto all’apporto delle diversecomunità locali, valorizzandone il ruolo di auto-nomia che, unito alla solidarietà e sussidiarietà,sapranno esprimere nelle concrete scelte gestio-nali e operative nella futura organizzazione deiservizi socio sanitari valdostani.

Il 22 febbraio è stata presentata, nell’audi-torium di Nus, la bozza di carta etica.E’ stata l’occasione non soltanto di pun-tualizzare e rammentare il percorso che leprime 220 persone hanno intrapreso nelcorso degli ultimi mesi su questo argomen-to, ma anche di ascoltare, attraverso alcu-ne testimonianze dirette, come è stata vis-suta questa esperienza.Confesso che, quando la prima bozza dicarta mi è stata consegnata da Alberto Pe-retti, mi sono soffermata soltanto sulle fra-si contrassegnate dalle “lampadine”, ov-verosia sulle criticità percepite all’internodell’Azienda e direi che, nella stragrandemaggioranza dei casi, la reazione che hoavuto è stata: “Ma basterebbe così pocoper migliorare il modo di lavorare…”In effetti, non vengono sottolineate gravimancanze strutturali, importanti carenze diorganico, carichi di lavoro eccessivi; piutto-sto, ci si sofferma sulla mancanza di rico-noscimento, di coinvolgimento, di motiva-zione.Tutto ciò sta a dimostrare che è soprattut-to su questi temi che occorre fare una ri-flessione ed impostare un percorso di mi-glioramento.Tuttavia, esistono dei rischi.Un primo rischio è rappresentato dalla de-riva “new age”. Promuovere e migliorare il

benessere organizzativo non significa eli-minare tutte le regole in nome della creati-vità e della libera espressione dei singoli.Continueranno ad esistere gli orari di lavo-ro, gli obiettivi, le gerarchie e l’organizza-zione del lavoro, che – non dimentichia-molo – è rivolto a dare un servizio essen-ziale alla popolazione.Il secondo rischio è quello di portare avan-ti, nel nome dell’etica, qualunque forma dirivendicazione, personale o di categoria, ilche non è per nulla corretto né intellettual-mente onesto.Infine, il rischio che corre il management èquello di non proseguire nel percorso, in-terrompendolo per qualunque ragione, ecreando così una frustrazione diffusa edinevitabilmente un clima di sfiducia difficil-mente recuperabile.Lo spettacolo che ha concluso la giornatadel 22 febbraio, molto ben interpretato emusicato, è finito con un esempio da ricor-dare: lo sbarrista che, avuta una idea di mi-glioramento, decide di proporla al diretto-re.Proviamoci tutti a farci venire delle ideemigliorative, invece di rimarcare solo le co-se che non ci piacciono.

Carla Stefania RiccardiDirettore Generale

Speciale 12 pagine

E D I T O R I A L ECon la scoperta della targa commemorativa dedicata

al nostro grande chirurgo, scomparso il 19 novem-bre dello scorso a soli 63 anni, il nosocomio regio-

nale ha ora assunto la denominazione ufficiale di “Ospe-dale regionale Umberto Parini – Hôpital Règional Umber-to Parini”. La cerimonia è avvenuta sabato 15 marzo, allapresenza di autorità regionali, della direzione strategicaaziendale, di amici e colleghi dello scomparso Umberto. Latarga è stata posizionata all’ingresso della scala principa-le dell’ospedale di viale Ginevra. Su di essa è stata incisaquesta frase “Umberto Parini, Direttore della Chirurgia ge-nerale (1980-2007) – Introdusse la Chirurgia mininvasiva,fece dell’ospedale un centro di eccellenza per la Chirurgiabariatrica, fu pioniere della Chirurgia robotica”.La sua opera professionale è stata ricordata dall’Assesso-re regionale alla Sanità, Antonio Fosson, che di Parini hasottolineato “la grande carica umanitaria che è stata unesempio per tutta la nostra società”. Luciano Caveri, Pre-sidente della Regione, ha espresso” il rimpianto per laperdita di un grande uomo che ha dato molto alla Valled’Aosta e che ha saputo interpretare le esigenze del mon-do sportivo facendosi promotore, da vice Presidente dellaFISI, della legge quadro per i maestri di sci”. La nostra Re-gione aveva voluto nominarlo “Chevalier de l’Autono-mie”, nella seconda edizione della Festa della Valle d’Ao-sta tenutasi lo scorso 7 settembre, un riconoscimento cheviene attribuito solo ai cittadini illustri della Regione e aquanti hanno avuto la capacità non solo di lavorare nellanostra comunità, ma anche di rendersi meritevoli della ri-dondanza del nome della Valle d’Aosta nel mondo. Um-berto Parini è stato, inequivocabilmente, fra questi.

L’OSPEDALE REGIONALE SI CHIAMA ORA UFFICIALMENTE “UMBERTO PARINI”di Giorgio Galli (Direttore SC Comunicazione)

UNA SANITÀ AL SERVIZIO DEI CITTADINICOSA SI STA FACENDO E COSA RESTA DA FARE

a cura dell’Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche Sociali

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA2

CHI SIAMOL’ambulatorio di Medicina dello Sportè diretto dal dottor Maurizio Ferrini.Collabora con lui l’infermiere DinoBoverod.Il dottor Ferrini è specialista in Medi-cina dello Sport e specialista in Orto-pedia e Traumatologia. Dino Boverodpuò vantare una lunga esperienzaprofessionale e di sala operatoria. Inseno all’ambulatorio opera anche ildottor Alberto Altieri, specialista incardiologia, che fornisce il supportoper quanto di competenza.

DOVE SIAMOL’Ambulatorio di Medicina dello Sportsi trova all’interno del “Palaindoor”,ad Aosta, in corso Lancieri 41/a. Gliorari di apertura: lunedì e giovedì dal-le ore 14.30 alle ore 18.30.

COSA FACCIAMONell’ambulatorio si eseguono princi-palmente visite medico sportive perl’idoneità agonistica che comprendo-

no: una visita gene-rale e oculistica, laspirometria, l’elet-trocardiogramma ariposo e sotto sfor-zo, l’esame delleurine.Lo speciaista rila-scia, infatti, certifi-cati di idoneitàsportiva agonisticae non agonistica pertutte le specialità ediscipline.Inoltre esegue, su ri-chiesta, visite ortope-diche e traumatologi-che, consulenze in die-tologia e corretta ali-mentazione, sulla scienzae la tecnica dell’allenamento.

PER PRENOTAREPer prenotare la visita sportiva è ne-cessario rivolgersi al CUP:848.80.90.90

(solo da telefonofisso) oppure199.10.88.00(anche da cellu-

lare). Non è ne-cessaria la richie-

sta del medico. Il tic-ket è di 45 euro per i non

esenti. Sono esenti i minorennie chi ha più di 65 anni.Per informazioni è possibile telefonareal numero 328.2737074 (dr Maurizio Ferrini).

Nell’ambito della gestione delle attivitàassistenziali ospedaliere, la cartellaclinica costituisce lo strumento indi-

spensabile di attuazione e di registrazionedell’assistenza ospedaliera.La qualità della sua compilazione è moltospesso insoddisfacente e tale da generarefrequentemente contenziosi ed equivoci: co-sì la qualità di questo strumento si ripercuo-te sulla qualità del processo assistenzialeche per altro non si esaurisce con l’attività direparto.Nella convinzione che la ricerca e la misuradella qualità in sanità non significhino con-trollo, ma creazione di una base per struttu-rare le attività di miglioramento, nella certez-za che gli errori e le criticità aiutino a stabili-re le priorità d’intervento e stimolino l’ap-prendimento individuale ed organizzativo, ladirezione aziendale ha fornito un’ipotesi dilavoro ed ha suggerito uno strumento di rile-vazione che soddisfi i requisiti giuridici dellacartella clinica.Nel 2006 è stato attivato un progetto, coor-dinato dalla Direzione Strategica e la Dire-zione Sanitaria, relativo all’adozione dellacartella clinica elettronica, in area ospe-daliera.Obiettivo del progetto è di dotare tutti i re-parti di degenza di un documento informati-co di gestione dell’episodio di ricovero attra-verso l’implementazione dell’attuale sistemainformativo e l’utilizzo di sistemi mobili ba-sati su tecnologia di connettività tipo radioWiFi.Così la cartella clinica in formato elettronicoarrivano direttamente al letto del paziente, adisposizione sia del personale medico che diquello infermieristico.Attraverso l’utilizzo di PC portatili, i medici egli infermieri potranno disporre di uno stru-mento informatico per gestire la cartella cli-nica proprio dove serve: al letto del paziente,con la possibilità di migliorare la pratica cli-nica, eliminando gli errori di trascrizione, co-municazione e successiva interpretazioneper es. della terapia.Inoltre, grazie al processo controllato di pre-scrizione e somministrazione dei farmaci, sa-rà anche possibile monitorare il consumo deifarmaci in reparto.L’adozione di uno strumento elettronico ri-sponde alle diverse esigenze correlate allagestione del paziente: prioritario il migliora-mento della sicurezza per il paziente e laqualità delle cure in generale, reso possibilemediante un accesso rapido ai dati del pa-ziente, con possibilità di inserimento di se-gnalazione immediata di eventuali allergieed alert nel momento della cura; la possibili-tà di ottenere una visualizzazione integratadi tutti i referti del paziente di tutti i servizi,con segnalazione immediata dei risultatifuori soglia o critici, anche tramite icone;possibilità di avere la documentazione delpaziente memorizzata in modo strutturato,con caratteristiche di accuratezza, chiarezza,

rintracciabilità, pertinenza, veridicità e com-pletezza.L’adozione della cartella elettronica permet-terà di ridurre le richieste compilate a mano,spesso illeggibili, con conseguente riduzionedel numero di errori e miglioramento dellaqualità delle informazioni disponibili a chideve erogare la cura.Tutto ciò in futuro dovrebbe consentire lasemplificazione dei processi di rendiconta-zione per effettuare statistiche sia sulle pre-stazioni richieste in modo automatizzato siasulle informazioni raccolte in fase di prescri-zione, sia in modo standardizzato che adhoc.L’uso della cartella clinica informatizzata do-vrebbe inoltre permettere di ottenere unamaggiore aderenza ai protocolli, nonchépermettere l’utilizzo di check list nel momen-to dell’ordine e visibilità delle eventuali al-ternative terapeutiche.L’obiettivo strategico del progetto mira quin-di a dotare tutte le strutture di diagnosi e cu-ra di uno strumento capace di rispondere al-le esigenze sopra citate, ma soprattutto adintegrare gli strumenti di gestione degli epi-sodi assistenziali tra Ospedale e Territoriocosì da garantire la presenza di un docu-mento personale sanitario e l’integrazione ela circolazione delle informazioni sanitarieall’interno della rete del Servizio SanitarioRegionale.Il progetto prevede un Fascicolo Elettronicodel Paziente (Epr) e si propone di adattare ilsistema alle specificità dei singoli reparti,mantenendo l’univocità di riferimento delleinformazioni.Sono state coinvolte nel progetto, per l’avviodella fase sperimentale una struttura per di-partimento:Medicina, Gastroenterologia, Chirurgia Ge-nerale, Pediatria, MUA, Rianimazione. Nelcorso del 2007 il gruppo di lavoro costituitodai referenti delle strutture sopracitate, delladirezione area ospedaliera e referenti di pro-getto del CIC, hanno sviluppato una primabozza di modello di cartella elettronica che èstato testato attraverso la compilazione dialcune cartelle per ogni struttura oggettodella sperimentazione. Entro il 2008 è previ-sta l’estensione della adozione di questamodalità di registrazione a tutte le struttureospedaliere, e lo sviluppo delle sezioni ri-guardanti la gestione della terapia, al mo-mento non disponibili,

In ultima analisi i vantaggi che ci si prefiggedi ottenere sono:• per gli utenti una condivisione delle in-

formazioni sanitarie capace di condizio-nare positivamente la specificità dei per-corsi diagnostici;

• per gli operatori una facile consultabilitàdei dati del paziente al letto, un migliorecontrollo dei dati assistenziali, un miglio-re Risk Management ed anche una ridu-zione nell’uso di carta.

Operando nel settore sanitario è fondamentale stres-sare il concetto di rischio clinico.Il rischio clinico esiste sempre: in ogni atto medico

e assistenziale, anche quello più semplice e praticato routi-nariamente si può rischiare, ma questo “rischio” si puòprovare a governarlo, a renderlo appunto “meno rischio-so”. Ciò può essere possibile se si decide di coinvolgerenell’impresa l’intero contesto, nel quale può accadere l’e-vento rischioso, analizzandone i processi erogati in tutti i lo-ro passaggi, cercandone i più critici, quelli che più facilmen-te possono causare eventi avversi e/o errori veri e propri.Con quali metodologie l’Azienda ha deciso di affrontare laproblematica rischio clinico? Nel corso del 2007 è stato scelto uno strumento di caratte-re prospettico, la FMEA (Failure Mode and Effect Analysis )attraverso il quale coinvolgere tutto il personale operantenell’Azienda USL nella necessità e possibilità di governare ilrischio clinico. La FMEA è una tecnica in grado di prevederel’affidabilità di un processo, di un sistema e di un prodotto;dagli anni ’50 è applicata in campo militare nella progetta-zione missilistica e successivamente utilizzata in organizza-zioni complesse quali aeronautica, militare, nucleare per ri-cercare e prevenire possibili difetti ai prodotti.Date le succitate caratteristiche dell’FMEA la sua applica-zione è valida solo con il coinvolgimento degli operatoriesperti nello svolgimento di un processo, perché solo essisono in grado di definire ciò che potrebbe accadere qualora

si verificasse una mancanza o un errore.

Nell’Azienda USL l’applicazione della metodologia FMEA,sia attraverso una formazione residenziale, sia attraversouna formazione sul campo, cioè presso le strutture clinichee territoriali, si è articolata nell’analisi dei processi critici,cioè quelli che in campo sanitario possono essere più a ri-schio, cercando di individuarne prospetticamente i possibilierrori e gli effetti di questi, calcolandone quindi il cosiddet-to Indice di rischio e successivamente prefigurando tutte leazioni atte a contenerlo e a diminuirlo.Nel complesso sono stati analizzati 46 processi interessantila gestione della terapia farmacologia, l’esecuzione di esa-mi diagnostici, la fase pre, intra e post operatoria, la mobi-lizzazione /riabilitazione del paziente, il trattamento tera-peutico-assistenziale in area territoriale o specialistica.

La capacità di scelta dei processi e di riflessione critica sudi essi, l’entusiasmo e la creatività di tutto il personale sa-nitario coinvolto nel lungo percorso dell’intero progetto sulrischio clinico, possono essere facilmente evidenziati dallalettura di tutti i processi critici ed è stato non facile selezio-nare quelli la cui completezza metodologica, la precisa in-dividuazione delle azioni di contenimento del rischio mes-se poi in opera hanno dimostrato quanto quest’ultimo pos-sa diminuire.

GOVERNARE IL RISCHIO CLINICOdi Angela Tassara (coordinatrice Ufficio Qualità)

ADOTTATA LA CARTELLA CLINICA ELETTRONICAdi Rita Ippolito (dirigente medico presso Direzione sanitaria ospedaliera)

AMBULATORIO DI MEDICINA DELLO SPORT

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 3

L’accreditamento è il dispositivo attraverso il quale laRegione Autonoma Valle d’Aosta, sulla base di stan-dard minimi e modalità di verifica di conformità, ri-

conosce l’idoneità d enti di diversa natura (istituzioni sco-lastiche ed accademiche, enti pubblici, aziende private) aifini della loro candidatura alla gestione delle attività for-mative relative al Fondo Sociale Europeo ed ai fondi di ori-gine statale.Nel rispetto della libertà di concorrenza e del plura-lismo dell’offerta, l’accreditamento ha per scopo lagaranzia del diritto individuale di accesso all’ap-prendimento lungo il corso della vita, attraverso ladefinizione di uno standard minimo di qualità ed af-fidabilità dei soggetti erogatori di formazione,agendo nella logica del miglioramento continuo deisoggetti stessi e delle risorse umane in essi operan-ti. E’ opportuno precisare che non è necessario l’ac-creditamento quando si svolgono attività di forma-zione continua rivolte esclusivamente al propriopersonale, dipendente o convenzionato, mentre es-so è indispensabile per svolgere attività formative,finanziate dal Fondo Sociale Europeo, a favore diterzi.L’accreditamento si riferisce alle seguenti macroti-pologie di attività: obbligo formativo e apprendistato in es-so ricompreso, formazione superiore, formazione continuae permanente, formazione rivolta alle fasce deboli.Per ognuna delle macrotipologie sono definiti specifici re-quisiti giuridici (per esempio affidabilità economico-finan-ziaria e rispetto dei contratti di lavoro), di risorsa (disponi-bilità e adeguatezza della sede destinata ad attività forma-tive, relazioni con il sistema istituzionale, economico, socia-le locale, trasparenza del modello organizzativo), di proces-so (capacità di gestione della formazione, qualità, sviluppodelle professionalità) e di risultato (efficienza ed efficaciadell’attività).L’Azienda USL, allo scopo di garantire la qualità e la pro-fessionalità dei servizi resi istituzionalmente, da sempre sioccupa della formazione e dell’aggiornamento permanen-te del personale dipendente e dei professionisti convenzio-nati col SSN e, inoltre, collabora con l’Università di Torinoper la progettazione, la gestione e l’organizzazione delledocenze e del tirocinio del percorso di formazione per lau-rea infermieristica e, attraverso mirati interventi di forma-zione e di informazione, progetta e realizza azioni volte adiffondere ed accrescere, nell’intera cittadinanza, la culturadella salute e del benessere sociale.

Questi interventi, nel loro complesso, sono caratterizzatidalla innovativa metodologia di erogazione che prevedeun’attenta diversificazione delle attività e dei metodi for-mativi dipendenti dall’accurata analisi dei destinatari indi-viduati.Pertanto, in base ai risultati ottenuti e ad un accurato stu-dio di fattibilità, si è ritenuto che l’Azienda USL si potesse

porre sul mercato quale soggetto per la promozione, l’or-ganizzazione e la gestione di attività formative afferenti al-la salute in senso lato.A questo proposito, dunque, è stato costituito un appositogruppo di lavoro, composto da rappresentanti della S.C.OSRU, compreso l’Ufficio formazione, della S.C. Formazionepersonale infermieristico e dell’Ufficio progetti innovativi(S.C. Comunicazione), che ha lavorato diversi mesi per ela-borare i documenti necessari per la presentazione, all’A-genzia Regionale del Lavoro, dell’istanza di accreditamen-to per la macrotipologia “formazione continua e perma-nente” (corsi rivolti a tutte le persone in età lavorativa, oc-cupate e non, in una prospettiva di formazione lungo tuttol’arco della vita - “life long learning”). Con provvedimentodirigenziale regionale del 15 gennaio 2008 è stata, infine,approvata l’iscrizione dell’Azienda USL all’Albo pubblico diaccreditamento.L’Azienda USL, peraltro, è intenzionata a proseguire il lavo-ro intrapreso al fine di accreditarsi anche per la macrotipo-logia “formazione superiore” (corsi rivolti a giovani qualifi-cati, diplomati e laureati, per favorire l’ingresso nel merca-to del lavoro), attivando una collaborazione con l’Universi-tà della Valle d’Aosta.

L’AZIENDA USL È STATA ACCREDITATA QUALE SEDE FORMATIVA

di Giuseppe Villani (Direttore SC OSRU)

Il tirocinio ha avuto sempre una valenza centrale nel curriculum in-fermieristico, perché permette la trasmissione di una cultura profes-sionale legata ad una pratica in evoluzione. Il punto cruciale del ti-

rocinio è costituito dall’acquisizione di una serie di abilità mentali qua-li: la capacità di porre e porsi domande, la capacità di riflettere ed ela-borare nuove conoscenze. Non si tratta di applicazione di schemi con-cettuali ed operativi già acquisiti ma piuttosto della loro problematiz-zazione in funzione degli obiettivi.L’apprendimento è strettamente collegato alla solidità della prepara-zione di base dello studente, alla assimilazione effettiva delle compe-tenze chiave sotto il profilo del ragionamento clinico e al suo interesseper i nuovi obiettivi proposti. Ma è anche funzione della effettiva chia-rezza degli obiettivi del servizio, della loro condivisibilità alla luce dellaesperienza precedentemente acquisita dallo studente, della competen-za e della disponibilità del coordinatore del servizio, di guide di tiroci-nio e del tutor.Gli studenti infermieri del CLI di Aosta (mediamente 70 unità) svolge-vano nel passato durante il triennio otto esperienze di apprendimentoclinico di poche settimane ciascuna; tutte le strutture ospedaliere (19)e i servizi territoriali (10) dell’Azienda USL erano formalmente indivi-duati come sedi di tirocinio. Le guide di tirocinio coinvolti nella didatti-ca erano circa 200, i coordinatori erano 29 e i tutor (7), quasi tutti atempo parziale, esercitavano la loro funzione tutoriale mediamente inquattro sedi ciascuno a loro assegnate.L’influenza del “clima operativo” di alcune strutture derivante ancheda una serie di criticità (turnover, assenze del personale, presenza di in-fermieri stranieri portatori di approcci assistenziali diversi, la disomo-geneità dei percorsi formativi e dei livelli motivazionali delle guide al-l’affiancamento) ha rappresentato spesso un elemento di continua in-certezza nell’allocazione dei tirocinanti. Il numero elevato di sedi affi-

date ad ogni singolo tutor determinava la sua discontinua presenzanelle sedi didattiche e questo non facilitava sia le condizioni per l’ap-prendimento dello studente sia l’acquisizione di competenze elevate especifiche di settore per il tutor.Alla luce degli elementi sopra espressi si è progettato per l’A.A.2007/08 di riorganizzare il tirocinio clinico degli studenti, individuan-do in via sperimentale solo alcune strutture ospedaliere e territorialiin qualità di sedi didattiche in cui investire anche nella formazionedelle guide, dei coordinatori e dei tutor e di prevedere tra l’altro espe-rienze di tirocinio numericamente inferiori nel triennio ma di mag-giore durata.La scelta delle sedi è avvenuta dopo un lungo periodo di negoziazionecon tutte le strutture Aziendali sia a livello di vertice aziendale, sia a li-vello operativo i dati che ci hanno permesso di individuare le sedi sonostati raccolti attraverso focus group con i tutor chiamati ad esprimersisulla sede da privilegiare in quel momento all’interno del loro diparti-mento, con interviste semi strutturate ai coordinatori di tutte le sedi persondare la loro disponibilità al progetto didattico, mediante incontri dicondivisione con le direzioni di area ospedaliera e territoriale sia medi-ca sia infermieristica e riunioni di condivisione del progetto con tutti gliinfermieri delle sedi proposte.Il progetto è stato validato dal Consiglio di Corso di Laurea e hatrovato l’approvazione anche dai vertici aziendali.Si sono individuate in area ospedaliera due sedi per l’a-rea chirurgica (una di chirurgia a larga diffusione e unaspecialistica), due sedi per l’area delle medicine (una dimedicina a larga diffusione e una specialistica) e duesedi per l’area critica. In ambito territoriale la sede di-dattica individuata è la RSA di Aosta.Si prevede inoltre per l’ultimo tirocinio del terzo anno la

possibilità da parte dello studente di scegliere una sede ospedaliera oterritoriale, anche escludendo le sedi didattiche, ove effettuare l’ultimaesperienza di tirocinio per approfondire le competenze in un settore oai fini dell’ elaborazione della tesi di laurea.Questa sperimentazione didattica ha lo scopo di:• individuare sedi formative qualificate che garantiscano con conti-

nuità la formazione dei tirocinanti infermieri;• formare gradualmente tutti gli infermieri attraverso i corsi “guida di

tirocinio” nelle sedi prescelte al fine di omogeneizzare le loro cono-scenze creando così in parte le condizioni affinché tutti gli infermie-ri possano affiancare;

• garantire con continuità la presenza del tutor clinico nella sede di-dattica;

• ridefinire i ruoli, le competenze e le attività di tutti i soggetti coin-volti nel processo formativo clinico quali i tutor, i coordinatori, leguide di tirocinio.

Al termine dell’A.A. 2007-08 tutti gli attori coinvolti nel processo for-mativo effettueranno una valutazione della sperimentazione cheprenderà in esame l’offerta formativa della sede di tirocinio, le condi-zioni favorenti l’apprendimento clinico, la motivazione dei formatorialla formazione continua e alla didattica, la customer satisfaction de-

gli studenti.Sino a questo momento ci giungono segnali positivi da parte

degli studenti e dai formatori, ci auspichiamo sempredi più che la formazione dei tirocinanti sia vista

non solo come un impegno ma anche comeun’opportunità di crescita per l’organizzazione.

1 Modelli per la formazione clinica nel diploma universi-tario per infermiere, Nursing oggi ;2, 1999: 41-42

PRONTA LA CARTA ETICA DELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA

La Carta Etica aziendale (sottotitolo: “Eudaimonia e Ben Essere nel Lavoro”) è prontae, a breve, verrà distribuita fra i dipendenti. Il documento, composto di 95 pagine, è ilfrutto di un lavoro corale che è nato dagli operatori dell’Azienda. In essa viene esplici-

tato cosa NON è e cosa NON deve essere. Lo spirito che haanimato le intenzioni della Direzione, quando si è avventu-rata in questo percorso sotto la guida del filosofo prof. Al-berto Peretti, è stato quello di provare a ridare un sensopieno al lavoro quotidiano e a condividere un insieme divalori etici, per l’appunto. Ciò al fine di rendere miglio-re non soltanto la nostra parte “lavorativa”, ma tutto ilnostro modo di essere. L’auspicio è che questo picco-lo, ma tangibile documento, possa costituire il primomattone di una costruzione più ampia, complessa earmoniosa, a cui ognuno potrà e dovrà contribuire(se lo vorrà), non senza fatica, ma con spirito di co-munione e collaborazione.La Carta Etica non ha la pretesa di risolvere tuttii piccoli e grandi problemi che affliggono il no-stro operare quotidiano, né deve diventare l’ali-bi (come ha già ben ricordato il Direttore genera-le nel suo editoriale) per rivendicazioni di altra natura.La Carta segna invece l’inizio di un percorso, lungo, sicuramente costellato diostacoli e insidie, per giungere insieme ad una meta davvero eudaimonica.Concludiamo con una citazione di Antoine De Saint-Exupéry, che troverete nelle primepagine del documento: “C’è una virtù per la quale manca un nome. Forse si potrebbe dire“serietà”, ma la parola non è soddisfacente. Tale virtù, infatti, può andare congiunta allagaiezza più sorprendente, E’ la virtù medesima, propria del carpentiere che di fronte al suopezzo di legno si pone da pari a pari, lo palpa, lo misura e, lungi dal trattarlo sottogamba,chiama a raccolta, per esso, tutte le sue doti”. (da Terra degli uomini).

IL CUP TELEFONICO ACCESSIBILE ANCHE CON IL CELLULAREATTIVATO IL NUMERO 199.10.88.00

Dal mese di febbraio le prenotazioni al CUP Telefonico sono possibili anche tramite iltelefono cellulare. E’ già attivo il numero 199.10.88.00, raggiungibile sia da telefonofisso, sia da telefono mobile. Il nuovo numero non sostituisce il consueto848.80.90.90, contattabile però solo da telefono di rete fissa. I canali di accesso alCUP, da tutto il territorio nazionale, sono dunque i seguenti: 848.80.90.90 – tariffa-zione urbana, accesso non consentito ai telefoni cellulari. 199.10.88.00 – tariffazio-ne stabilita dal gestore telefonico utilizzato, accesso consentito ai telefoni di rete fissa

e ai telefoni cellulari (la chiamata può avere costi diversi in fun-zione del momento e delle condizioni del proprio contratto).L’attivazione di un numero raggiungibile anche da telefono cel-

lulare si è resa opportuna per dare risposta alle istanze degliutenti che hanno segnalato alla Direzione Aziendale la necessità di

contattare il CUP tramite telefono mobile. Questa attivazione si po-ne nel quadro delle iniziative e dei provvedimenti atti a favorire l’ac-cesso ai servizi ed a migliorarne la fruibilità.

TIROCINIO CLINICO DEGLI STUDENTI INFERMIERI: QUALI NOVITÀ RISPETTO AL PASSATO?di Mery Stellino (Responsabile SC Formazione Personale Infermieristico) e Roberta Oriani (tutor presso SC Formazione Personale Infermieristico)

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA4 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA4

Il progetto “Suoni per stare bene” prende avvio dal processo di sen-sibilizzazione attuato tra il 2002 ed oggi dall’Azienda USL in parte-nariato con la Fondazione Istituto Musicale della Valle d’Aosta sui

temi delle terapie alternative e delle relazioni di aiuto praticate attra-verso l’impiego della comunicazione sonoro-musicale.Due edizioni di corsi biennali finanziati in musicoterapia ed uno di spe-cializzazione in musicoterapia applicata alla malattia di Alzheimer e ledemenze senili hanno portato alla formazione di 45 figure professio-nali dedicate.L’imminente avvio del progetto è finalizzato a diffondere, in modo or-ganico e sistemico, la pratica della musicoterapia nelle maglie del si-stema sanitario regionale a beneficio di precise categorie di utenti ver-so le quali la comunità scientifica internazionale sia concorde nel rile-vare effetti benefici attribuibili in modo verosimile a terapie musicote-rapiche.

Il progetto intende attuare una sperimentazione ove sia prevista l’ap-plicazione di differenti tecniche musicoterapiche su tre aree di inter-vento distinte lungo l’arco di un triennio a beneficio di:- gestanti a partire dalla 26ma settimana e puerpere nei primi giorni divita del bambino- bambini ospiti del reparto di pediatria dell’Ospedale Regionale- anziani malati di Azheimer o affetti da demenza senileLe tecniche adottate prevedono l’adozione sia di approcci attivi (attra-verso pratiche di improvvisazione sonoro-musicale a scopo espressivoe relazionale con l’impiego di strumenti musicali e oggetti sonori) siarecettivi (legati al ruolo dell’ascolto, del potere regressivante o evoca-tivo della musica, con o senza fasi di concettualizzazione condivisa).Il progetto si articola su tre moduli, ciascuno dei quali presenta una fi-sionomia differente, curvata sul target cui ci si rivolge, agendo conte-stualmente su due fronti:• la sensibilizzazione del personale sanitario e socio-assistenziale di

riferimento per i tre settori presi in causa rispetto al valore della co-municazione sonoro musicale a scopo terapeutico, per la promo-zione del benessere e del cambiamento;

• la pianificazione di interventi diretti su pazienti e degenti in strettacollaborazione con il personale dedicato presente nella struttura diaccoglienza;

• nel caso dell’intervento sulle donne in gravidanza e in puerperio siaggiunge un modulo formativo per i musicoterapisti che necessita-no di una specializzazione dedicata.

Secondo la letteratura, la musicoterapia è la disciplina che studia epromuove l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, rit-mo,melodia e armonia) da parte di un musicoterapista qualificato, conun cliente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la co-municazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione,

l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfa-re le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.Il fatto che l’esercizio musicale sia utilizzato per migliorare le capacitàcognitive generali è suffragato da sempre più numerose ricerche. Se-condo uno studio dell’Università Cinese di Hong Kong, i bambini chehanno ricevuto un’istruzione musicale presentano una memoria ver-bale significativamente migliore di quelli che non l’hanno ricevuta.Inoltre, più a lungo hanno studiato musica, meglio funziona la loromemoria. Queste scoperte sottolineano un fatto già noto: quandoun’esperienza modifica una particolare regione cerebrale, in questocaso nella corteccia temporale sinistra, anche le altre funzioni di quel-la regione ne possono ricevere un beneficio.Il progetto è realizzato dall’azienda Usl della Valle d’Aosta in collabo-razione con la Fondazione Istituto Musicale della Valle d’Aosta a cui èaffidata la responsabilità della realizzazione del progetto nella perso-na del coordinatore, prof. Gianni Nuti (www.gianninuti.it); BiomusicaInternational, Associazione internazionale che si occupa delle applica-zioni di Biomusica nelle sue diverse metodologie pratiche e che dif-fonde il metodo Biomusica y Embarazo rappresentato da Ezio Maglia-no (www.eziomagliano.it), referente per l’area gravidanza e post-par-tum; il Centro Sospiro di Cremona per la supervisione dei musicotera-pisti operanti nell’area alzheimer, demenze senili rappresentato dalProf. Alfredo Raglio ([email protected]).

Non è semplice riassumere in po-che righe l’esperienza che hovissuto nell’ambito del percorso

formativo biennale di musicoterapiache ho terminato lo scorso anno e an-cor più spiegare come mai io abbia de-ciso di specializzarmi in musicoterapiadal momento che lavoro da circa 20 an-ni in Azienda nel settore amministrati-vo, settore che peraltro mi piace. Il cor-so di specializzazione, organizzato dallaFondazione Istituto Musicale di Aostanell’ambito dei fondi FSE, si è articolatoin due anni, il primo dedicato alle lezio-ni teoriche nell’area musicoterapica,musicale, psicologica e medica ed il se-condo dedicato principalmente al tiroci-nio in quattro differenti ambiti di inter-vento: psichiatrico, neuropsichiatrico in-fantile, geriatrico e preventivo. Conscia(ma forse non troppo!) dell’impegnoche la frequenza del corso, parallela-mente all’attività lavorativa, avrebbecomportato, ho deciso di iscrivermi per-ché da una parte significava per me ri-scoprire il mondo della musica che datempo avevo abbandonato (mi sono di-plomata di pianoforte nel 1992) e dal-l’altra mi incuriosiva il concetto di “te-rapia” associato alla parola “musica”.Ma quello che ho appreso, e soprattut-to vissuto, non è stata certo una “risco-perta” della musica, intendo quella mu-sica che ho conosciuto al Conservato-rio, con le sue regole armoniche, melo-diche, ritmiche e finalizzata alla creazio-ne o all’esecuzione di un prodotto “per-fetto” ed esteticamente impeccabile,bensì si è trattato di una vera e propria“scoperta” di un altro modo di pensarealla musica e alle sue finalità. In musi-coterapia, infatti, la musica ha comeunico scopo quello di mettere in rela-

zione due persone (in questocaso musicoterapista e pa-ziente) attraverso un canalecomunicativo – il suono - al-ternativo alla parola. Se laparola comunica un significa-to, e quindi rimane “ingessa-ta” da esso, il suono invececomunica un senso, anziun’infinità di sensi che veico-lano emozioni, vissuti, ricor-di, immagini, colori…. Il pa-ziente che durante una seduta di musi-coterapia suona un tamburello, al difuori dall’abituale contesto espressivo,quello verbale, ci comunica, attraversoun suono o una sequenza di suoni, ilsuo stato emotivo in quel determinatomomento, ci sta quindi “parlando” disé, del suo mondo interiore. Sta allacompetenza del musicoterapista, im-provvisando sulla base di quello che ilpaziente propone, costruire un ponteper mettersi in relazione con questomondo, che va dapprima ascoltato edaccolto e poi va gradualmente struttu-rato verso una direzione piuttosto cheun’altra. Si arriva in questo modo, congradualità e costanza, a riequilibrare,nel paziente, il flusso naturale delle rea-zioni emotive tensive e distensive che,in presenza di patologie, risulta spessoalterato.Pensare quindi alla musica in questi ter-mini è stata per me una scoperta ina-spettata e estremamente interessante.L’esperienza del corso di specializzazio-ne, come d’altronde tutte le esperienzeintense che si vivono, è stata non soloun’esperienza di studio ma anche e so-prattutto di vita. L’atteggiamento delmusicoterapista, in seduta, si fonda e sialimenta essenzialmente sul rispetto,

sull’ascolto e sull’accoglienza del pa-ziente. Questo atteggiamento, che aparole sembrerebbe scontato, ma chenella pratica non lo è affatto, se interio-rizzato e coltivato (non si finisce mai dilavorare su sé stessi in questa direzio-ne), pone le sue radici anche nella vitadi tutti i giorni, in famiglia, al lavoro,con gli amici…..L’Azienda ora mi ha coinvolta, in quali-tà di risorsa interna formata, nel pro-getto di musicoterapia “suoni per starbene”, appena avviato, offrendomil’opportunità di essere valorizzata an-che nell’ambito di questa professionali-tà da poco acquisita. Il progetto si arti-colerà in tre aree: pediatrica-NPI, oste-trica (pre e post-natale) e alzheimer. Almomento sto curando la parte ammini-strativa per la realizzazione di tutte lefasi previste, ma ben presto sarò chia-mata ad agire sul campo come musico-terapista. Mi preme infine sottolineareche è un evento raro, se non unico, cheun’Azienda USL si faccia promotrice diun progetto di questo tipo. Sarà un’oc-casione per contribuire al riconosci-mento di una base scientifica a questadisciplina non ancora riconosciuta inItalia, ma ampiamente affermata in altripaesi europei ed extraeuropei.

Lalla Paolone, musicoterapista

VOGLIO UNA TV A PEDALI!!di Daniela Dufour (SC Igiene e Sanità Pubblica – Dip. di Prevenzione)

Diciamo la verità, quanto abbiamo saputo che la Valle D’Aosta era stata scelta in-sieme alla Sardegna per la sperimentazione del Digitale Terrestre, un po’ ci siamogasati!

Pensa che bello, avremo un sacco di canali e la televisione interattiva (nessuno aveva ideadi che volesse dire, ma questa novità ci attizzava un sacco!).Beh, a sapere come sarebbe finita, ne avremmo fatto volentieri a meno, visto che di canalia iosa non se ne parla nemmeno, anzi ogni tanto ne sparisce qualcuno e senti la genteper strada che si interroga rassegnata, “Scusa ma tu Canale 5 lo vedi?” – “Io no, anzi, ame è sparito anche Italia 1” – “Hanno scritto che sono su un’altra frequenza ma io nonho trovato niente” – “Mah! forse fra un po’ ricompaiono da soli come era successo conLa7” - “Boh!! speriamo”. In compenso ci abbiamo guadagnato un sacco di televendite, cipropinano di tutto, attrezzi per fare ginnastica, utensili che sembrano usciti dalla fanta-sia di Archimede Pitagorico, quadri, materassi, gioielli e lozioni di ogni tipo (per far ricre-scere i capelli sulle crape pelate, per rinvigorire tette tristi, per piallare zone disastratedalla cellulite, per rianimare parti anatomiche cadute in letargo e pozioni miracolose di

ogni genere).Qualche giorno fa una notizia mi aveva improv-

visamente ringalluzzita. Sul Digitale Terrestreera comparso un nuovo canale UNO VE-

RO!. Si chiama IRIS e trasmette film a ripeti-zione: se poi sono pellicole tolte dalla naftalina

poco importa. Finalmente qualcuno è venuto a sal-varci dal duopolio RAI- MEDIASET!.

Purtroppo tutto il mio entusiasmo si è abbacchiato ieri, quan-do nell’intervallo di un film di modernariato cinematografico ecomparso il solito “TGCOM ”.L’altra sera, non capacitandomi per una situazione così depri-

mente, mi sono messa a cercare i canali (fino al143 dopo mi è venuto un crampo e ho

dovuto smettere).Se lo avete fatto anche voi avrete

notato che sono tutti desolatamenteprivi di segnale.

Cosa dire poi di quelli con la scritta INARRIVO ...... In arrivo? ma se è passa-to più di un anno! da dove arrivano

DALLA LUNA??!!

Poi ho avuto un’illuminazione ......... vuoivedere che ci hanno appioppato un Digi-tale EXTRATERRESTE? ecco perché nonfunziona!.

SUONI PER STARE BENELA MUSICOTERAPIA IN VALLE D’AOSTA

di Tiziano Trevisan (Addetto Stampa – SC Comunicazione)

CHI È E COSA FA LA MUSICOTERAPISTALe impressioni di chi si è specializzata in musicoterapia

di Adelaide Paolone (SC OSRaU)

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 5TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 5

Sarà la Regione Lombardia ad ospitarela XII Conferenza nazionale della retedegli ospedali e servizi sanitari per la

promozione della Salute (HPH). La locationè sicuramente di qualità (Sirmione, splendi-da località termale affacciata sul Lago diGarda), le date sono quelle del 16, 17 e 18ottobre. Il tema portante della conferenza è“La qualità nella rete HPH per una rete diqualità”.Sarà, con ogni probabilità, la conferenzadella svolta. Poche sessioni, interventi op-portunamente selezionati e di qualità.La nostra rete regionale, parteciperà sicura-mente con molto impegno alla manifesta-zione. Gli abstract vanno inviati entro la da-ta del 30 aprile 2008.A breve tutti i referenti aziendali dei proget-ti HPH riceveranno informazioni dettagliateal riguardo.Per informazioni consultare il sito www.sa-nita.regione.lombardia.it

LABORATORIO FORMATIVO PROGETTUALE INTERRETI

HPH

Il 5 e 6 giugno 2008, presso l’Hotel MontBlanc di la Salle, si terrà la 2a edizione delLaboratorio Formativo progettuale interRetiHPH al quale prenderanno parte le reti del-la Toscana, Liguria e Valle d’Aosta.Dopo una nostra timida presenza in veste diosservatori in occasione della passata edi-zione che si è tenuta a Sestri Levante, ab-biamo proposto di ospitare in Valle d’Aostail nuovo laboratorio, entrando così nel“triangolare” a pieno titolo.Il Laboratorio formativo progettuale sarà,ancora una volta, un’ottima occasione perpresentare il lavoro fin qui svolto dalle no-stre reti regionali, comparare (con la guidadi docenti universitari) alcuni progetti co-muni, proporre le traiettorie di sviluppo e

presentare nuove proposte progettuali, chepotranno essere da stimolo alle altre reti re-gionali.A breve, non appena avremo il programmadefinitivo, verrà data ampia diffusione del-l’iniziativa all’interno dell’Azienda.

Parlare di Open Source in una paginetta risulta essere alquantocomplicato. Pertanto mi limiterò a dire cos’è, perché ne parlo ecosa c’entra con questa Azienda e con voi, dopo di che, presto

sarete anche voi utilizzatori di un software Open Source.Partiamo da che cos’è: la traduzione letterale è sorgente aperta,intendendo con la parola sorgente il codice sorgente, quindi il lin-guaggio, l’insieme di istruzioni usate per realizzare un programmainformatico. Questo linguaggio “umano”, composto di parole enumeri (istruzioni), è ‘scritto’ dal programmatore e poi normal-mente convertito (in codice binario, non leggibile dai comuni mor-tali) in modo automatico da un software chiamato compilatoreche lo rende leggibile dal computer. In generale il termine OpenSource indica quindi un programma il cui codice (leggibile) è mes-so a disposizione degli utenti per essere utilizzato ed eventual-mente modificato: un codice aperto, disponibile e personalizzabi-le. Questo a differenza di altri programmi, detti proprietari, deiquali viene fornito solo il codice binario, programmi quindi nonmodificabili dagli utenti e non direttamente leggibili. Una caratte-ristica comune ed interessante di questi programmi è che spessosono gratuiti (freeware), nel senso che vengono sviluppati dagruppi di programmatori; sono le cosiddette comunità open sour-ce, che mettono a disposizione il loro lavoro, in forma gratuita, acomunità più estese.Ovviamente c’è un mondo dietro l’Open Source – in fondo all’ar-ticolo alcuni link per chi volesse saperne di più – e questo mondoha destato l’interesse anche delle Pubbliche Amministrazioni.In particolare:la Direttiva 19 dicembre 2003 del Ministro per l’Innovazione e leTecnologie in materia di “Sviluppo ed utilizzazione dei programmiinformatici da parte delle pubbliche amministrazioni”, stabilisce icriteri tecnici di valutazione del software applicativo, sottolinean-do l’importanza del riuso di programmi applicativi e dell’uso diprogrammi a codice sorgente aperto;il Decreto legislativo recante il “Codice dell’Amministrazione Digi-tale”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 marzo 2005, stabi-lisce che, a far data dal 1° gennaio 2006, nell’ambito dell’obbligoallo sviluppo dell’Information and Communications Technology(ICT), sta assumendo particolare rilievo quello che va sotto il nomedi Software Open Source (OSS).

La sempre maggiore necessità di migliorare l’efficienza e l’effica-cia degli investimenti, anche nel campo delle tecnologie dell’infor-mazione, da parte degli enti pubblici, impone alle amministrazionila ricerca delle possibilità di riuso delle soluzioni già realizzate, inun’ottica di positivo scambio di esperienze e di ottimizzazione del-le risorse, come indicato tra le principali linee strategiche del CNI-PA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministra-zione).

Il software Open Source è quindi una scelta importante sia sul pia-no ideale e culturale che economico, in linea con l’azione di con-

trollo della spesa e del contemporaneo mantenimento dell’effica-cia dell’organizzazione: risponde all’esigenza di dare concreta at-tuazione, soprattutto da parte delle pubbliche amministrazioni, aiprincipi di buon andamento, economicità, partecipazione, libertàscientifica e pluralismo informatico.E veniamo a noi ed alla scelta aziendale di utilizzare un prodottoopen source, nello specifico Open Office in sostituzione della sui-te di produttività individuale Microsoft Office.Attualmente stiamo predisponendo i sistemi informatici in mododa slegarsi dall’utilizzo di MS Office, utilizzando editor messi a dis-posizione direttamente dai programmi o, come nel caso del pro-gramma di gestione delle deliberazioni e del protocollo, integran-doli con il pacchetto OpenOffice. Questo sofware ha il grosso van-taggio di essere gratuito, di essere molto simile a MS Office e, tra-mite un’interfaccia utente molto simile, di offrire quasi tutte le fun-zionalità presenti in MS Office. Purtroppo il passaggio da un siste-ma all’altro dovrà avvenire in modo graduale e creerà qualcheproblema in quanto, pur essendo dichiarata la massima compati-bilità tra i due prodotti, alla prova dei fatti non sempre è così.L’attività di migrazione non sarà semplice e richiederà collabora-zione da parte di ognuno di voi. Potranno emergere problemi dicompatibilità con gli utilizzatori della suite Microsoft: io in questomomento sto usando OpenOffice Writer ed utilizzo normalmenteda parecchi mesi la suite OpenOffice.org, scambiando documenticon altri colleghi, senza particolari criticità.Sperando di avervi dato qualche informazione in più, se interessa-ti, vi consiglio la navigazione sui seguenti siti:

http://www.osspa.cnipa.it/home/http://www.javaopenbusiness.ithttp://www.tecnoteca.it/oszhttp://it.wikipedia.org/wiki/Openoffice.org

Nell’intento di migliorare gli interventi di pre-venzione primaria rivolti agli adolescenti, laSC Psicologia (con le psicologhe operanti

presso il consultorio adolescenti Pangolo) e l’équipedi prevenzione del SerT hanno attivato una ricercarispetto alle metodologie di intervento innovative enel contempo già sperimentate anche in campo na-zionale. Le nostre attenzioni sono focalizzate sugliadolescenti.Gli studi relativi al cambiamento degli atteggiamen-ti per favorire stili di vita più sani, mostrano quantosia difficile avviare processi di miglioramento. Diver-se sono le metodologie seguite e proposte: quellemaggiormente innovative, che oggi sembrano otte-nere risultati efficaci, sono quelle che propongonodi rendere i soggetti dell’intervento attori principali,favorendo i processi di empowerment. Tra queste lametodologia della PEER EDUCATION risulta esserequella più sperimentata e più indicata. Sono nume-rose le esperienze italiane, europee ed americaneche ne hanno già dimostrata l’efficacia.La PEER EDUCATION è un processo di educazioneinterno ai gruppi di pari avviato e mantenuto sullabase delle esigenze e caratteristiche del gruppostesso e può diventare un efficace strumento di cre-scita per i giovani. Si tratta di un processo attraver-so il quale gli individui accrescono la possibilità didirigere e controllare la propria vita e la propria sa-lute, acquisiscono padronanza e capacità di raffor-zare il senso del sé, individuando condotte adegua-te e distinguendole da quelle a rischio. Elaboranoquindi una comprensione critica della realtà e au-mentano la partecipazione attiva della comunità in

cui vivono.La PEER EDUCATION offre la possibilità agli adole-scenti che fruiranno dell’intervento di sperimentarsiquali soggetti attivi della conoscenza e del propriocambiamento. Emergendo dall’intreccio di relazionie conoscenze, di esigenze specifiche e reazionispontanee, si rivela particolarmente adatta per trat-tare argomenti (come comportamenti sessuali a ri-schio, malattie sessualmente trasmesse, abuso disostanze) che con maggiore difficoltà i ragazzi vor-rebbero affrontare con persone adulte vissute comedistanti per età e ruolo.

L’ESPERIENZA IN VALLE D’AOSTALe psicologhe del consultorio adolescenti Pangolo,Meri Madeo e Paola Salino, in accordo con la Dire-zione della SC Psicologia, col Direttore del Distretton. 2 e col Direttore dell’Area Territoriale e due psico-loghe dell’équipe di Prevenzione del SerT, Sonia Cid yBic e Paola Lavoyer, hanno deciso di promuovere unprogetto sperimentale di PEER EDUCATION.Per la concreta realizzazione del progetto le psicolo-ghe hanno usufruito di una consulenza e di una su-pervisione da parte del collega Alberto Sacchetto cheha avuto dal 2001 una lunga esperienza di collabo-razione con la Provincia di Torino e col Prof. Anconaper la realizzazione di progetti di Peer Education.In particolare, all’interno della formazione rivolta aidocenti, sono intervenute due insegnanti piemonte-si con una lunga e articolata esperienza in progettinella peer education.E’ stato così elaborato un modello operativo che, te-nuto conto delle particolarità della Regione Valle

D’Aosta, ha individuato alcune scuole superiori. Inrealtà molte sono state le scuole interessate, ma -per motivi organizzativi - soltanto tre si sono resedisponibili a seguire il percorso: l’Istituzione ReginaMaria Adelaide con il Liceo sociale e il Liceo tecno-logico, l’Istituzione di Istruzione Tecnica e Commer-ciale per Geometri e Ragionieri con i Geometri, l’I-stituzione di Istruzione Classica ed Artistica. Gli ope-ratori hanno così potuto costituire un primo gruppodi 13 insegnanti da formare.Il corso di formazione ha avuto come obiettivo la rea-lizzazione di un team insegnanti sia a livello di Valled’Aosta, sia all’interno della scuola di appartenenza,in grado di individuare alunni disponibili a ricoprire ilruolo di “peer” e di sostenerli rispetto all’articolazio-ne del progetto. Gli argomenti trattati riguardavanol’intelligenza emotiva, la comunicazione verbale enon verbale, le dinamiche di gruppo.Nell’ultima giornata si è lavorato sugli aspetti orga-nizzativi in merito agli interventi di progettazione daeffettuare nelle singole scuole. L’approccio metodolo-gico utilizzato si è orientato su due filoni: uno teoricoe cognitivo, l’altro esperienziale, attraverso l’ausilio diattivazioni che fungevano da stimolo, facilitando l’e-mergere e l’elaborazione dei vissuti emotivi.Alla fine del percorso formativo due sono state leIstituzioni disponibili ad effettuare il progetto : l’Isti-tuzione Regina Maria Adelaide con il Liceo sociale eil Liceo tecnologico e l’Istituzione di Istruzione Tecni-ca per Geometri e Ragionieri con i Geometri.Si è così costituito un team composto da 6 inse-gnanti che seguirà concretamente il progetto.Si è poi giunti alla selezione dei “peer”. Gli alunni in-

dividuati sono stati 18 (3 per classe). Gli stessi, dopoun percorso formativo mirato, hanno il compito di re-carsi nelle classi seconde del loro istituto per parlaredi argomenti riguardanti i comportamenti a rischioin generale e, più in particolare, di sostanze stupefa-centi, alcol e malattie sessualmente trasmissibili.Nel corso dell’inverno i “peer” hanno partecipato atre giornate di formazione dove sono stati loro for-niti strumenti riguardanti le dinamiche di gruppo, lerelazioni interpersonali, la gestione di eventi critici,l’emotività e dove hanno avuto l’opportunità diconfrontarsi con alcuni specialisti (quali un medicoinfettivologo e uno psichiatra del Ser.T.).A febbraio e marzo i “peer” sono usciti all’”ester-no”, intervenendo nelle classi seconde e sperimen-tando questo nuovo ruolo di formatori dei propricompagni.

Il progetto di promozione della salute nellescuole che adotta il modello di Peer Educa-tion, a partire dal 2008 è stato inserito neiprogrammi della rete regionale Health Pro-moting Hospitals and Health Services (HPH).

PROMOZIONE DELLA SALUTE E PEER EDUCATIONdi Sonia Cid y Bic e Paola Lavoyer (SC SerT) -. Meri Madeo e Paola Salino (SC Psicologia)

COS’E’ L’OPEN SOURCE? PARLIAMONE IN BREVEdi Cristiana Charrère (Responsabile SC Sistema Informatico e TLC)

XII CONFERENZA NAZIONALE DELLA RETE HPH – SIRMIONE, 16-18 ottobre 2008

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA6 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA6

Martedì 22 gennaioLa gestione del rischio clinico:incontro con i giornalistiLa Direzione strategica ed i giornalisti si sono riuniti intorno ad un ta-volo per discutere gli aspetti legati alla gestione del rischio clinico. Ladivulgazione del progetto e la premiazione avvenuta nel mese di di-cembre 2007 sono stati il pretesto per generare un confronto proficuonell’interesse dell’azienda e degli organi di stampa, con l’obiettivo dimigliorare i rapporti tra i due soggetti e di fornire ai cittadini ed agliutenti informazioni precise e corrette sull’attività dell’azienda sanitariae sulla gestione dell’errore.

Lunedì 28 e martedì 29 gennaioRiprende la scuola di chirurgia dell’obesitàNel ricordo del dottor Umberto Parini, la scuola speciale Acoi di chirur-gia dell’obesità non arresta la sua attività. Nel mese di gennaio sonoinfatti riprese le lezioni presso l’ospedale di Aosta. Il corso, presentatodai chirurghi Rosaldo Allieta e Paolo Millo, è dedicato alla chirurgia ba-riatrica ed alla tecnica laparoscopica, elemento di eccellenza del cen-tro valdostano. Sono previsti laboratori sperimentali a Parigi-Elancourte ad Amburgo e le giornate finali, a dicembre, nuovamente ad Aosta.

Venerdì 8 febbraioPresentazione dell’ambulatorio di medicina di montagnaLa biblioteca regionale ha ospitato la presentazione dell’Ambulatoriodi medicina di montagna. Il dottor Guido Giardini, responsabile dellastruttura, ne ha illustrato l’attività. Erano presenti Jean Paul Richalet,professore di fisiologia umana e direttore del corso di medicina dimontagna dell’Università di Parigi, Corrado Angelini, professore dineurologia e direttore del corso di medicina di montagna dell’Univer-sità di Padova, Jean Pierre Herry e Pierre Oudot, dell’Ecole de ski et del’alpinisme di Chamonix, Edo Bottacchi, primario della neurologia val-dostana.

Sabato 16 febbraioDiagnosi e cura del carcinomapolmonareIl corso di aggiornamento sul carcinoma del polmone ed il trattamen-to degli stadi precoci si è svolto nella splendida cornice del Forte diBard, organizzato dalla struttura di chirurgia toracica e da quella di on-cologia medica. Sono intervenuti specialisti e medici di medicina ge-nerale.

Martedì 26 febbraioMusicoterapia: conferenza stampa“Suoni per stare bene”. Si chiama così il progetto di musicoterapiapresentato ai giornalisti a fine febbraio. Il professor Gianni Nuti, coor-dinatore del progetto, ha illustrato ai giornalisti ed agli operatori i det-tagli dell’iniziativa.

Giovedì 28 e venerdì 29 febbraioAggiornamenti in medicina di laboratorioUn importante convegno internazionale sulla medicina di laboratoriosi è svolto presso l’HotelPavillon di Courmayeur.Erano presenti i massimiesponenti provenienti datutta Europa. L’iniziativaformativa ha coinvoltospecialisti in analisi clini-che, medicina interna, le-gale, trasfusionale, mi-crobiologia, nefrologia,neurologia ed oncologia.

Mese di febbraioListe di attesa ed internet:bene il sito UslIl Ministero della Salute ha pubblicato il “2° rapporto nazionale sul-l’utilizzo di internet quale strumento di comunicazione dei dati su tem-pi e liste di attesa nei siti web delle strutture del Servizio Sanitario Na-zionale”. L’importante documento certifica che l’Usl valdostana ripor-ta i dati reali e premia il buon lavoro finora eseguito ponendo la Valled’Aosta tra le sole sei regioni “virtuose”.

Venerdì 29 febbraioDiabete: incontro sulla correttaalimentazioneNell’ottica dei progetti e delle iniziative finalizzate alla prevenzione edalla cura della malattia, la struttura di Diabetologia ed Endocrinologiae l’attivissima Associazione dei Diabetici valdostani hanno organizza-to una conferenza sul tema del diabete e dell’alimentazione, che si èsvolto a Csv.

Sabato 8 marzoConferenza sul decennale degli screening femminiliPer celebrare il decennale degli screening dei tumori femminili in Valle

d’Aosta il dottor Teodoro Meloni,direttore del Diparimento di Dia-gnostica per immagini e Radiologiainterventistica ha organizzato unaconferenza che si è svolta presso labiblioteca regionale. Hanno parteci-pato Raffaela Longo, presidentedell’associazione Viola, AnnaritaNassisi, presidente della Consultaregionale per la condizione femmi-nile, Guglielmo Ronco del Cpo diTorino, Antonio Fosson, assessorealla Sanità, Salute e Politiche socia-li, Carla Stefania Riccardi, direttoregenerale dell’Usl.

Dal 10 al 14 marzoSettimana della prevenzioneandrologica.

Anche quest’anno lastruttura di Androlo-gia ha obbedito al ri-to della settimanadella prevenzione.Come al solito si èregistrato il “tuttoesaurito”. “Sarebbebene, dicono gli an-drologi Enria e Favre,che gli utenti si ricor-dassero dell’ambula-torio durante tuttol’anno”.

Mercoledì 12 marzoLa psicoterapia breve.SeminarioIl Dipartimento di salute mentale ha realizzato un seminario sul tema“La psicoterapia breve. L’esperienza del servizio pubblico”. L’iniziativasi è svolta nel pomeriggio presso la biblioteca regionale ed ha coinvol-to psicologi, studenti di psicologia, operatori, psichiatri, medici di basee i direttori di distretto.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 7TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 7

Mercoledì 12 marzoDermatologia: attivata la terapia con ultraviolettiIl reparto di dermatologia si è dotato di una nuova macchina per la fo-toterapia. Acquistato con il contributo del Lions Club Cervino, l’appa-recchio costituisce un moderno sistema di trattamento in grado di por-tare la struttura valdostana all’avanguardia nella cura di numerose pa-tologie cutanee.

Dal 12 al 14 marzoConvegno dell’AssociazioneInterregionale TrapiantiL’Airt ha organizzato il diciannovesimo convegno sui trapianti, che si èsvolto nel Centro Congressi Grand Hotel Billia. L’iniziativa ha rappre-sentato, a livello nazionale, la prima occasione per l’anno 2008 di ri-flettere sull’andamento dell’attività sanitaria. Il convegno Airt infattiapre ogni anno la stagione dei congressi delle tre organizzazioni checoordinano a livello interregionale l’attività di donazione e trapiantod’organo.

Giovedì 13 marzoGiornata mondiale del reneIn occasione della giornata mondiale del rene ed in concomitanza conil convegno Airt sui trapianti il dottor Pier Eugenio Nebiolo e il dottorAlberto Gaiter hanno tenuto una conferenza stampa per diffondere idati relativi all’incidenza delle nefropatie in Valle d’Aosta.

Sabato 15 marzoIntitolazione dell’ospedale Umberto PariniL’ospedale regionale ha un nome: ospedale regionale Umberto Parini.

Alla memoria del noto ed apprezzato medico chirurgo è stata intitola-ta la struttura ed è stata scoperta una targa che recita: “Umberto Pa-rini, medico chirurgo. Introdusse la chirurgia mininvasiva. Fece dell’o-spedale un centro di eccellenza per la chirurgia bariatrica. Fu pionieredella chirurgia robotica”.

Lunedì 17 marzoConferenza stampa sullo screening del colon retto“Il bello di scoprirsi sani come pesci” è lo slogan che ha accompagna-to la campagna di screening del tumore del colon retto. Il dottor Ser-gio Crotta ha illustrato ai giornalisti gli esiti del progetto, pubblicandoi dati già a disposizione. Erano presenti anche l’assessore Fosson, ladottoressa Riccardi, il dottor Ponzetti, Nello Fabbri di Farmacia Amica,Salvatore Luberto e Egle Barocco della sezione valdostana di Lega Ita-liana per la Lotta contro i Tumori.

Mercoledì 26 marzoInaugurazione della Foresteria del reparto di PediatriaLa foresteria sarà a disposizione dei genitori dei bambini ricoverati nelreparto di Pediatria dell’ospedale Beauregard. Gli accessi, gestiti dallasegreteria del reparto, saranno gratuiti. La struttura conta quattro po-sti letto divisi in quattro stanze. Sono anche disponibili due servizi igie-nici e una cucina.

28 e 29 marzo Palazzo regionaleConvegno sul tema “Disabili e Lavoro la teoria e la pratica”.Promosso dall’Azienda USL e dall’Assessorato alla sanità, il convegnoha rappresentato un momento di importante confronto tra gli espertiche operano in ambiti diversi, quali la Direzione Invalidità Civile e as-sistenza agli Immigrati, l’Agenzia del Lavoro, la Medicina del lavoro, iMMG e i medici delle commissioni di invalidità, ecc. Nella giornata disabato si sono affrontate le delicate tematiche dell’inserimento deidisabili nel mondo del lavoro. Molti e tutti qualificati i relatori. Tra gliospiti “esterni” ricordiamo Enrico Pira (docente all’Università di Tori-no), Carlo Lepri (docente all’Università di Genova), Alessandro Berra(direttore sanitario servizi medici FIAT Auto).

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA8

NEWSDopo le recenti elezioni delle RSU, sonostati eletti, in seno alle stesse, i nuovirappresentanti dei lavoratori per la sicu-rezza (R.L.S.): De Gattis Giovanni Batti-sta, Tacchella Graziano, Macrì Francesco,Russo Paola, Massa Fabio, Colabello Ma-ria Luisa.

ACCORDI DECENTRATI

COMPARTO:Accordo sindacale decentrato con leOO.SS. dell’area del comparto per la modi-fica dell’accordo recepito con deliberazio-ne n. 1125 del 05/06/2006 in materia disviluppo progressione economica orizzon-tale. Deliberazione n. 285 del 11/02/2008Si tratta di una parziale modifica dell’ac-cordo sulla progressione economica oriz-zontale (progressione di fascia) recepitonel 2006 e riguarda il riconoscimento diuna fascia superiore al personale cessatoper collocamento a riposo o dimissioni vo-lontarie con diritto alla pensione, con de-correnza dal dodicesimo mese anteceden-te alla data di cessazione dal servizio.

DIRIGENZA S.P.T.A.Accordo sindacale decentrato, siglatocon le OO.SS. dell’area della dirigenzanon medica – ruolo sanitario - relativoall’utilizzo del fondo destinato alla retri-buzione di risultato anno 2006 e se-guenti. Deliberazione n. 287 del11/02/2008.

Accordo sindacale decentrato, siglatocon le OO.SS. dell’area della dirigenzanon medica – ruolo professionale, tecni-co ed amministrativo - relativo all’utiliz-zo del fondo destinato alla retribuzionedi risultato anno 2006 e seguenti. Deli-berazione n. 286 del 11/02/2008.

Entrambi gli accordi stabiliscono i criteridi distribuzione del fondo della retribu-zione di risultato per l’anno 2006 e glianni seguenti. Se non intervengono mo-difiche (che le parti dovranno congiunta-mente concordare) i criteri rimangonostabili. Sarà cura della S.C. Personalequantificare e formalizzare, ogni anno, ilfondo destinato alla retribuzione di risul-tato per le rispettive aree contrattuali in-teressate.

PENSIERI AD ALTAVOCE

LO PSICOLOGO E LA RELAZIONE DI AIUTO:UN SOSTEGNO PER GLI OPERATORI SANITARI

di Carla Buzzelli (Infermiera SC Urologia)

Sono un infermiera che lavora da parecchi anni in una realtà chi-rurgica e ho voluto approfondire nella mia tesi di laurea speciali-stica in Psicologia diversi elementi riguardanti il mio “vissuto quo-

tidiano”.Il lavoro è stato sviluppato sull’ipotesi che gli operatori sanitari possa-no trovare sostegno nella figura dello psicologo, attraverso la relazio-ne di aiuto. Sostegno inteso come contenimento ad una figura profes-sionale, quotidianamente a contatto con la sofferenza dei pazienti, in-serita all’interno di un’équipe di lavoro, in un contesto istituzionale ric-co di incertezza e di comportamenti latenti. Le relazioni professionaliquotidiane sono caratterizzate da modalità di comportamento che de-terminano implicazioni emotive molto rilevanti: ogni attività è stretta-mente connessa ai fatti organizzativi (sistemi di funzionamento dell’i-stituzione, che hanno radici molto profonde), alle storie individuali ecollettive (a volte inconsapevoli), alle caratteristiche soggettive diognunoTutto ciò a sottolineare come, nell’attività degli operatori che si occu-pano della persona malata, lo psicologo possa essere di aiuto a chi sisente in difficoltà nel gestire le relazioni con il paziente e con i suoi fa-migliari e, all’interno dell’équipe, ha bisogno di trovare risposte a com-portamenti insoliti, o soliti, ma non più accettabili.Non sempre infatti è possibile riuscire a contenere la sofferenza dellapersona assistita e della sua famiglia così come non sempre gli opera-tori sanitari riescono a contenere la propria di sofferenza, la propriadifficoltà nel garantire una assistenza infermieristica adeguata, con se-renità e con sempre nuove motivazioni.

Abbiamo sempre sostenuto che il NEWSL è e deve essere il giornale di tutti gli operatori aziendali. Per questo pubblichiamo volentieri le considerazioni e le riflessioni di alcuni nostri colleghi, sperando che siano uno stimolo per tutti quanti.

Da tre anni sono iscritto presso l’U-niversità della Valle d’Aosta, al cor-so triennale in Scienze psicologi-

che e delle relazioni di aiuto e spero dilaurearmi a novembre. Questo percorsoha contribuito a darmi conoscenze che sisono mostrate molto utili nel mio lavoro.Ad esempio in ambito relazionale, grazieal corso di “Teorie e tecniche delle dina-miche di gruppo”, ho conosciuto le tec-niche usate nello psicodramma.Il corso è tenuto dal noto, anche in am-bito internazionale, psichiatra e psico-drammatista di orientamento junghiano

Maurizio Gasseau. Questa tecnica costi-tuisce un mezzo privilegiato per la rap-presentazione e rielaborazione di situa-zioni conflittuali interpersonali. In alcuniambiti è stato utilizzato non solo cometecnica psicoterapeutica, ma anche perla formazione, selezione e valutazionedelle risorse umane. Il percorso formativointrapreso in aula, in cui abbiamo perso-nalmente sperimentato le fasi dello psico-dramma, mi è stato utile anche per gesti-re e rielaborare le situazioni conflittualiche si verificano quotidianamente nellanostra attività professionale.

In ambito organizzativo inoltre il corso di“Psicologia delle organizzazioni e delleimprese ” ci offre la possibilità attraversocasi organizzativi di analizzare le criticitàrelazionali e trovare con il supporto deldocente strategie di soluzione: infattisempre di più nelle imprese le competen-ze relazionali si pongono in primo piano.Sembra superfluo, ma credo necessariosottolineare come anche nello svolgimen-to quotidiano della professione infermie-ristica la relazione con gli altri sia “il salecon cui tutto viene condito”.

LO STAFF INCONTRA...Incontri periodici tra operatori e familiari dei ricoverati per favorire la partecipazione attiva alla vi-ta del reparto e migliorare le conoscenze sulle più frequenti problematiche dell’anziano

di Irene Camilletti (Educatrice SC Geriatria)

Il ricovero in ospedale è per l’anziano un momento di crisi perché segna la rottura di un equilibrio e il dis-tacco dal proprio ambiente. Se il timore di essere all’ultimoatto della propria vita può indurre uno stato depressivo e

una resistenza ai trattamenti, il nuovo ambiente provoca inmolti anziani un vero e proprio stato confusionale estrema-mente rischioso per ulteriori e più gravi complicanze comel’agitazione psico-motoria e le cadute accidentali.E’ un momento difficile anche per i familiari, spesso giàprovati da anni di assistenza del loro caro o che si trova-no ad affrontare sentimenti di dolore, paura, rabbia difronte ai drastici e repentini cambiamenti che l’infermitàporta con sé. Sono inoltre chiamati a confrontarsi con larealtà attuale della persona malata, una persona diver-sa e con esigenze accresciute rispetto a prima, ma chepossiede ancora delle risorse.Se l’ospedalizzazione può alimentare la speranza inun miglioramento, d’altro canto comporta ulterioridisagi, preoccupazioni per lo stato di salute, convi-venza forzata con altre situazioni di malattia, perditadell’intimità e delle comodità della propria abitazio-ne.Cosa riserva il futuro, come evolverà la malattia,quali saranno le condizioni cliniche e il grado di au-tonomia del proprio caro e quali soluzioni assi-stenziali saranno necessarie ed in quale contestosaranno possibili? Sono pesanti interrogativi che ac-compagnano i lunghi giorni della degenza.I familiari hanno bisogno di aiuto per comprendere ed affrontare le tensioni, i sentimenti di perdita e di fru-strazione. Devono comprendere la propria rabbia, il conseguente senso di colpa, raggiungere nuovi equilibri epossono avere un acuto bisogno di parlare con qualcuno dei loro vissuti, oltre che dei problemi quotidiani le-gati alla cura.Con questa iniziativa vogliamo offrire ai familiari ed ai malati uno spazio di ascolto e di attenzione alle lorodomande, alle loro preoccupazioni e vissuti fornendo semplici spiegazioni delle più frequenti patologie e deipossibili interventi terapeutici, nonché delle diverse possibili soluzioni assistenziali.Gli incontri si effettueranno il secondo e il quarto mercoledì del mese (esclusi i festivi) a partire dal 16 Aprile2008 dalle ore 17.00 alle ore 18.00 presso la Palestra della Geriatria Riabilitativa sede Beauregard.Interverranno gli operatori del reparto (medici, infermieri, assistente sociale, psicologa, fisioterapisti, logope-diste, educatrice) con la costante presenza del Dott. Coccovilli e dell’educatrice Irene Camilletti. Per parteci-pare non è necessario iscriversi, ma è sufficiente presentarsi all’incontro con puntualità.

Si ringrazia cordialmente il reparto di Geriatria, in particolare il Direttore, Paolo Bonino, e il medico geriatra Al-berto Coccovilli, nonché l’educatrice Elisa Bringhen e tutti coloro che hanno fattivamente collaborato alla rea-lizzazione di questo progetto.

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di Lalla Paolone (SC OSRU - Relazioni sindacali)

NUOVI PERCORSI FORMATIVI E NUOVE RIFLESSIONI di Luca Capra (Infermiere S.C. Geriatria Acuti)

Ultimi Accordi e regolamenti di interesse sindacale,recepiti con deliberazione del Direttore GeneraleConsultabili sulla Intranet Aziendale /Andromeda,

nella sezione “Info sindacale”

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 9

Tra i compiti della Struttura Complessa Igiene Alleva-menti e Produzioni Zootecniche del Dipartimento di Pre-venzione, derivanti dalla definizione dei livelli essenziali di

assistenza (LEA) di cui al DPCM 29/11/2001 e dalla LeggeRegionale n° 41 del 1995, è prevista la “Sorveglianza sulbenessere degli animali da reddito e da affezione”L’opinione pubblica è sempre più sensibile a queste temati-

che, per l’importanza, i dirittie la nuova dignità ac-quisita dagli animalifamigliari e zootecnici.Da parte dei consumatori,inoltre, si avverte sempre più la pres-sante richiesta che gli animali de-stinati al consumo alimenta-re siano trattati bene. In ri-sposta a quest’esigenza,la normativa UE sul be-nessere degli animali siè costantemente am-pliata negli ultimianni e questa ten-denza sembra de-stinata ad intensifi-carsi. Ci si rende con-to altresì che una buonaprotezione del benessere degli animalicontribuisce, direttamente e indirettamente, alla salubrità equalità dei prodotti alimentari e che l’apparato normativo eil sistema di sostegno in agricoltura devono adeguarsi diconseguenza. Rispetto alla rivoluzione operata negli anni 50con la industrializzazione degli allevamenti, ora si stanno fa-cendo delle nuove considerazioni e l’allevamento tradiziona-le è diventato simbolo di naturalità, genuinità e garanzia disicurezza. Negli anni è emersa la necessità di dettare normesuffragate da dati di carattere tecnico-scientifico, anziché la-sciare libero spazio alle interpretazioni ,norme che derivas-sero dalla moderna concezione di animale inteso come es-sere vivente che deve avere capacità di espressione, normeche dettassero principi di carattere generale e specifico in al-cuni casi, prevedendo anche delle sanzioni pesanti per leviolazioni.Sono, quindi, stati concepiti nei paesi della UE, i codici di be-nessere che puntano ad assicurare agli animali d’allevamen-to le cinque libertà:• libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione;• libertà dai disagi ambientali;• libertà dalle malattie e dalle ferite;• libertà di poter manifestare le caratteristiche comporta-

mentali specie-specifiche;• libertà dalla paura e dallo stress.Alcune tra queste “libertà” sono universalmente riconosciu-te e applicate naturalmente dagli allevatori, altre rientranonelle competenze “storiche” del medico veterinario, mentrele ultime due rappresentano qualcosa di non sempre imme-diata comprensione e applicazione, rientrando in quel baga-glio scientifico che deve essere fatto proprio da tutti gli ope-ratori del settore ed in particolare dal medico veterinario.Inoltre, sempre più spesso, le due ultime libertà, le più diffi-cili da valutare oggettivamente, rappresentano i punti sa-lienti della normativa europea relativa al benessere degli

animali da allevamento.In questo quadro sono richieste garanzie di benessere: illu-minazione ed aerazione, libertà di movimento per gli anima-li intesa come spazio e socialità, sufficiente lettiera, attrezza-ture adatte, utilizzo di materiali non tossici, dieta appropria-ta, salute e igiene.Come nasce la problematica del “ Benessere ani-male “?

Nel corso dell’evoluzione ogni spe-cie si è “equipaggiata” con ca-

ratteristiche fisiche, fisiologi-che e comportamentaliadatte ad affrontare le va-

rie difficoltà che potrebbeincontrare nel proprio am-

biente di vita .Il benessereè una condizione intrin-

seca dell’animale: ilsoggetto che riesce ad

adattarsi all’ambiente sitrova in uno stato di be-nessere, viceversa ilsoggetto che non ci ri-esce (perché non ne èin grado per caratte-

ristiche psicofisicheproprie, o perché ne è impedi-

to da fattori esterni) si trova in una condizione di stress. “Ilbenessere è uno stato di salute completo, sia fisico chementale, in cui l’animale è in armonia con il suo ambiente”(Hughes, 1976).Poiché tutti gli animali hanno avuto questopercorso evolutivo e ogni specie si è adattata ad un parti-colare habitat, ogni definizione del benessere deve tenerconto dell’ambiente, della fisiologia e del comportamentospecifico dell’animale. Gli animali da allevamento hanno uninsieme di bisogni simili a quelli dei loro antenati selvatici,sebbene alcune necessità si siano modificate nel corso del-la domesticazione. È ovvio che esigenze fondamentali, co-me quelle di cibo, acqua e rifugio non sono cambiate nelpassaggio dall’animale selvatico a quello domestico. Menoovvio che l’istintività che gli animali selvatici esprimono neicomportamenti associati alla riproduzione, alla ricerca delcibo, dell’acqua e del riparo, siano ancora presenti negli ani-mali domestici. La valutazione del benessere coinvolge unaserie di risposte che l’animale mette in atto per adattarsi al-l’ambiente in cui si trova. Infatti l’organismo risponde allevarie situazioni ambientali non solo con cambiamenti com-portamentali, primi e precoci segni di necessità di adatta-mento, ma anche con meccanismi fisiologici ed immunitari,che possono avere ripercussioni sullo stato di salute e sul-l’accrescimento. Per questo motivo gli studi effettuati in me-rito, sempre più frequentemente prendono in considerazio-ne una serie di reazioni, che vengono comunemente chia-mate “indicatori” di adattamento”. La questione del be-nessere animale, in definitiva, è e dovrà sempre di più esse-re considerata quale componente essenziale di un “sistemaintegrato di qualità di produzione degli alimenti di origineanimale”, che garantisca al consumatore prodotti prove-nienti da allevamenti non inquinanti per l’ambiente e dovegli animali vengono allevati secondo criteri che ne rispetti-no le esigenze fondamentali

BILANCIO SUL CONVEGNO “AGGIORNAMENTO IN

MEDICINA DI LABORATORIO”di Patrizia Forneris (Dirigente Biologo presso SC Analisi Cliniche)

Il 28 ed il 29 febbraio si è svolto a Courmayeur il convegno ”Aggiornamenti in medicina dilaboratorio” organizzato dalla Direzione Generale, dall’Ufficio Formazione e dalla Dr.ssaPatrizia Forneris, Dirigente Biologo della S.C.Analisi Cliniche, per la prima volta in un’ottica

di sinergie fra le Strutture del Dipartimento di Patologia Clinica: SC Analisi Cliniche (Direttoredott. M Di Benedetto), SC Microbiologia (Direttore dott. PG. Montanera) e SC Servizio Trasfu-sionale (Direttore dott. PL Berti). L’importanza dell’incontro è testimoniata dal patrocinio of-ferto dalle più importanti società scientifiche di Laboratorio: SIMeL (Società Italiana di Medi-cina di Laboratorio) e SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e di Biologia Molecolare).

Si è giunti così alla terza edizione, in un significativo crescendo che, come sottolineato dal Dr.A. Dolci, dell’Ospedale Sacco di Milano e componente del gruppo di studio nazionale SIBioCsulle proteine, Courmayeur il 28 ed il 29 febbraio è stata posta al centro dell’Europa e nonsolo. Tra i relatori di fama internazionale erano presenti: il Prof. Yehuda Shoenfeld, massimoesperto mondiale nel campo dell’autoimmunità, Direttore del Dipartimento di Medicina e delCentro di Malattie Autoimmuni dell’Università di Tel Aviv, la Dr.ssa Joanna Sheldon, respon-sabile del Gruppo Europeo di studio delle proteine, dal St. George Hospital di Londra, il Prof.Axel Regeniter, uno dei maggiori esperti europei sulle proteine urinarie e liquorali, dall’Uni-versità di Basilea, il Prof. Jacques Bienvenu, altro personaggio di spicco internazionale nel-l’immunologia, dall’Università di Lione. I relatori italiani intervenuti, considerati delle autori-tà negli specifici campi di lavoro e di studio, provenivano da Centri Universitari (Prof Rebul-la e Prof. Meroni dell’Università di Milano, Prof. Tagliaro dell’Università di Verona), o da gros-si poli ospedalieri quali Ospedale Sacco, Ospedale San Carlo e Istituto Besta di Milano, Poli-clinico Gemelli di Roma, Ospedale San Martino di Genova, Ospedale Molinette di Torino,Ospedali Riuniti di Bergamo.Il convegno ha affrontato, come negli anni passati, le più recenti acquisizioni nella diagno-stica delle proteine sieriche, urinarie e liquorali, nella diagnostica dell’abuso alcolico e dellemalattie autoimmuni. Novità di questa terza edizione è stata la sessione “Nuovi scenari inmedicina trasfusionale “, che ha visto il Servizio Trasfusionale affiancarsi al Laboratorio Ana-lisi, primo passo verso un aggiornamento visto nell’ottica dipartimentale. In questa sessioneè intervenuto il Dr. Berti, con una relazione sul rischio trasfusionale da prioni. La Dr.ssa P. For-neris, coordinatore scientifico dell’evento, nell’ambito della sessione dedicata all’abuso al-colico, ha presentato una relazione sui risultati ottenuti nelle donne in gravidanza ed in pa-zienti con componenti monoclinali con il dosaggio della CDT (Transferrina Carboidrato Ca-rente), marcatore di abuso alcolico.Dalle giornate di Courmayeur sono scaturite concrete possibilità di collaborazione per il La-boratorio con diversi centri ospedalieri ed universitari italiani e stranieri, contatti fondamen-tali per la crescita professionale degli operatori e per il continuo miglioramento della dia-gnostica di laboratorio in Valle d’Aosta.Molto importante la proposta di collaborazione promossa dal Prof. Shonfeld alla Dr.ssa For-neris: l’incontro di Courmayeur del prossimo anno potrebbe divenire il convegno satellite delsimposio mondiale di autoimmunità da lui organizzato. Molto apprezzato è stato lo spiritodi questa iniziativa improntata all’interattività, allo scambio di esperienze e alla discussione.Senza dubbio possiamo affermare che il convegno è stato un successo, come dimostrato dal-le unanimi parole di apprezzamento degli intervenuti. NUOVO DIRETTIVO ADMO

L’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Valle d’Aosta) ha rinnovato il proprio direttivo per il trien-nio 2008-2010 e, nel febbraio 2008, ha eletto le nuove cariche sociali.

Sono risultati eletti:Presidente: Pierluigi Berti - Vice Presidente: Donatella Berthod;

Segretario Tesoriere: Marilena Grimod; - Rapporti con i donatori: Mirella Marana;P.R. e rapporti con la Pubblica Amministrazione: Alessandro Pelanda;

Consigliere: Carlo Artaz.

Ricordiamo che l’ADMO ha come scopo il reclutamento di donatori per i pazienti ematologici, in attesa di trapian-to di midollo osseo o cellule staminali emopoietiche. L’Associazione, nata in Valle d’Aosta nel 1991, conta attual-mente circa 900 potenziali donatori tipizzati e circa 40 donatori in attesa di tipizzazione.

IL BENESSERE? C’E’ ANCHE QUELLO ANIMALE

di Mauro Ruffier (Direttore S.C. Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche)

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA10

(SC Comunicazione)

Èdal lontano gennaio 2006 che abbiamo a disposizione la In-tranet aziendale. Il nome è stato scelto tra i tanti inviati dachi aveva voluto partecipare al concorso … Andromeda ap-

punto, perché questa sconosciuta?Perché molti, pur conoscendone l’esistenza, non vi hanno mai na-vigato e non ne conoscono quindi i contenuti.Contenuti che in due anni sono diventati davvero parecchi e tut-ti molto utili per la nostra vita aziendale.Ve ne faccio un riassunto….magari vi viene un po’ di curiosità:

Rubrica - ci possiamo trovare i numeri di telefono, dei fax, deicellulari aziendali e delle e-mail (per cortesia se un numero di te-lefono non corrisponde alla persona a cui è assegnato fatecelosapere che lo correggiamo).Rassegna stampa - tutte le settimane viene pubblicata la ras-segna stampa locale con articoli riguardanti la sanità e, in parti-colare, la nostra AziendaNews - in questa sezione trovate le ultime informazioni riguar-danti corsi di aggiornamento, convegni e altre attività che carat-terizzano la vita aziendale.CRUSL - contiene la bacheca con le iniziate e la documentazio-ne per l’iscrizione.Info sindacale - qui trovate tutti gli accordi del comparto e del-le dirigenze, il calendario degli incontri, eccFormazione - ricco di modulistica, deliberazioni, calendari corsi(vedere articolo dedicato)Mercatino delle occasioni - usiamolo per mettere i nostri an-nunci. Avranno maggiore visibilità rispetto alla bacheca in cuimettiamo i nostri bigliettini volanti, in modo un po’ disordinatoBiblioteca – sono indicati gli orari di apertura, il regolamento el’elenco degli abbonamenti delle riviste specialistiche e di in-teresse generale a disposizione degli operatori.

Ben essere e Carta Etica - vi trovate una serie di pubblicazio-ni e una cartella che si chiama “pensieri e parole” a disposi-zione di chiunque abbia qualcosa da dire, sul Ben essere e sullaCarta etica.Piano di comunicazione 2008 - è pubblicato il documentoPiano di spostamento casa e lavoro - vi sono pubblicati ildocumento e il questionario. A breve, non appena ultimata l’ela-borazione dei dati, verranno pubblicati i risultati dell’indagine.Nella seconda parte troviamo tutta la documentazione che ri-guarda la modulistica dei vari uffici e strutture. Data la mole didocumenti pubblicati è pressoché impossibile fare un elenco. Fac-ciamo però un esempio:Vi occorre un modulo che riguarda l’ufficio pensioni, oppure l’au-torizzazione per le trasferte, la domanda per un trasferimento…?Facile, senza doversi recare presso gli uffici competenti, aprite An-dromeda nella sezione “pubblicazioni”, cliccate su “Area tecnicoamministrativa”, aprite la cartella “Ufficio personale” e poi quel-la che si chiama “modulistica”. Ecco che potrete salvare il docu-mento sul vostro computer oppure stamparlo.Spero di avervi almeno incuriositi. Buona navigazione ….e cheAndromeda non sia più una sconosciuta

Vantaggi dell’utilizzo della Intranet AndromedaRisparmio di tempo nelle attività di comunicazione:l’utenza interna, anziché telefonare agli uffici/servizi competentiper chiedere informazioni e/o documenti e/o modulistica, può re-perire il documento direttamente sulla rete Intranet. Risparmio ditempo, sempre a beneficio degli uffici/servizi competenti, neces-sario per stampare i documenti e per distribuirli.

Diminuzione dei costi: i documenti vengono stampati diretta-mente dall’utenza, solo se interessata.

TUTTO L’OSRU SU ANDROMEDA

Documenti di maggiore rilievo inseriti sulla rete Intranet da parte della S.C. OSRU

Ufficio Relazioni Sindacali e Politiche incentivanti:Nella cartella della Direzione Strategica:Atto costitutivo aziendale (aggiornato) + organigrammi aziendali;Accordo di programma + Piano Attuativo Locale (PAL) anni 2005-2006-2007;

Nella cartella InfoSindacale:Accordi sindacali e regolamenti a carattere sindacale dopo la loro formalizzazionecon delibera del Direttore Generale

Ufficio Formazione:Nella cartella Formazione:Modulistica;Vademecum per guidare l’utenza all’utilizzo/compilazione della modu-listica e accesso guidato al sistema informatizzato per la gestione della formazione;Documentazione/materiale didattico riguardante i principali eventi formativi (peres. rischio clinico)

Biblioteca Ospedaliera “Maria Bonino”:Nella cartella Biblioteca: Abbonamenti riviste specialistiche (medico-scientifiche)presenti in Biblioteca; Regolamento Biblioteca; Orario Biblioteca.

“Al di là dell’USL” prosegue nelcammino alla scoperta dei “talen-ti nascosti” nella nostra azienda.Questo spazio è dedicato a GiorgioPilon, cantautore.Quando ho pensato, grazie al sugge-rimento degli amici e colleghi di Gior-gio, di dedicare questo spazio a lui, misono detta che, in realtà, è sì un talentoma non così nascosto.Le sue canzoni, la sua voce e la sua chitar-ra sono conosciute e apprezzate da moltianni.Ha iniziato a suonare la chitarra da bambino (“a 5 anni emezzo” - sottolinea - “chitarra classica, con il maestro Boso-netto del Vivaldi di Alessandria), concerti in tutta la Valle,piano bar e la partecipazione, vittoriosa, ad un concorso aGenova per cantautori e cabarettisti (1985, coppa per mi-gliore canzone d’autore dal titolo “Un altro respiro”).Per questo, quando l’ho incontrato, mi aspettavo che mi par-lasse molto del passato e delle cose fatte e invece, sorpresa,sono riuscita a fargli raccontare un po’ di ieri solo al terminedella chiacchierata, su mia specifica e ripetuta richiesta .Il passato, le cose fatte, hanno ora poca importanza perchéGiorgio Pilon, l’anno scorso, è riuscito ad avverare il suo so-gno: pubblicare un CD di sue canzoni.Questo progetto ha riempito Giorgio di un’energia ed un en-tusiasmo contagiosi.Quando inizia a raccontarmi la realizzazionedi questo sogno, mi colpisce fin dalle primeparole, dicendo, grande modestia, che fareun CD, oggi, con i mezzi a disposizione , èpiù facile che fare concerti e , certamente,emotivamente, meno coinvolgente.“Però”, aggiunge , “quello che fa la diffe-renza è la cura che devi mettere in quello chefai. Io stavo lavorando ad un sogno rincorsoda anni, per cui ho cercato di dare e fare ilmeglio, cercando, in ogni aspetto della pro-duzione, persino nel book interno al CD, diprendere a modello i prodotti professionali.Sono soddisfatto di quanto ho realizzato

perché ho curato tutto personalmente dalla A allaZ. Ho registrato le mie canzoni come volevo io,senza limiti o condizionamenti: rappresentaquello che so fare e quello che sono”.Questo sogno è stato possibile anche, soprat-tutto – come Giorgio ci tiene a sottolineare –grazie al sostegno e la fortissima spinta (nonsolo affettiva) della famiglia e agli amici.Tutti ringraziati e citati, con parole belle,

nel book del suo CD.Giorgio mi ha raccontato il concerto di presentazione del

CD: 26 Ottobre 2007 all’Auditorium del Villair di Quart, ilsuo comune.Mi ha descritto il concerto, l’ansia dei giorni precedenti (unraffreddore malefico che rischiava di rovinare la serata), masoprattutto mi ha trasmesso la sua emozione per essere ri-uscito a fare un concerto esattamente come aveva volutoche fosse.“Sono uscito sul palco e, a causa dei riflettori, non vedevo ilpubblico, però lo percepivo; sentivo che in sala c’erano tuttiquelli che per me contano, quelli a cui voglio bene; e infattiho chiamato sul palco i miei amici, per cantare insieme – unastrofa per uno – la canzone “ Stella del Nord”. Sapevo chec’erano ed infatti sono saliti: è stata una gioia immensa”.Rileggendo questo pezzo mi sono accorta che ho ripetutomolte volte la parola sogno, ma anche amicizia, gioia egratitudine.

Questo è il cuore di Giorgio; questo cuoreche gli consente di continuare a scrivere esuonare con entusiasmo e passione le suecanzoni.Come dice Giorgio nel book del suo CD “In queste canzoni ci sono tanti momentidella mia vita, ascoltandole mi conosceraiun po’..” per cui non aggiungo altro. Buonascolto.

Il CD “Giorgio Pilon”, registrato all’MSGstudio di Giorgio Negro (Valpelline), è invendita nei negozi di dischi, edicole (an-che quella dell’Ospedale) o può essere ri-chiesto direttamente all’autore

CARNEVALE DEI BIMBI

Anche quest’anno, come per gli anni passati, il CRUSL ha organizzato il “Mitico”Carnevale dei bimbi. Si è iniziato con il gioco del “cerchio palla” dove i bimbi, se-duti sul pavimento, dovevano passarsi una palla a suon di musica; al termine, il

bimbo che si ritrovava con la palla in mano, veniva eliminato. Ve lo ricordate? è una ri-elaborazione del gioco della sco-pa e della sedia. Poi c’è stato illancio delle palle da un castelloall’altro, Guelfi e Ghibellini, se-parati da una corda ….. ad uncerto punto non si sapeva più chilanciava e a chi. Sono seguiti al-tri giochi e, in conclusione, lospettacolo di magia. I bimbi, trale dita nel naso ed il lancio deicoriandoli, si sono divertiti paz-zamente. Qualcuno, un po’ indisparte perché un po’ timido,osservava sorridendo e si facevacoccolare dalla sua mamma mangiando una bugia…. Eh sì, cerano anche le bugie e tan-te altre leccornie offerte dal C.R.U.S.L.. Quante manine immerse nei pop-corn e nelle pa-tatine. Alle 18,00, calate le tende, siamo rimasti noi organizzatori a pulire in mezzo ai co-riandoli, con il sorriso ancora stampato sul viso, (nonostante la stanchezza) per la bella ri-uscita della giornata.

Dominique Tamone

Complimenti alla squa-dra del Pronto Soccor-so che, per il secondoanno consecutivo, havinto il torneo di bo-wling! Attenzione pe-ro’ ….perché con unsolo punto di distaccosi è classificata secon-da la squadra dei Vete-rinari. Al prossimo tor-neo assisteremo ad unduro scontro?

Andromeda...questa sconosciuta?Ricordiamoci di utilizzarla

di Roberta Frachey (SC Sistema Informatico e TLC)

GIORGIO PILON: VOCE E CUORE

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 11

➜Arrivi & partenze➜

Marco Sicuro è il nuovo Direttore della Cardiologia

Il dottor Marco Sicuro è il nuovo direttore della Struttura Com-plessa Cardiologia. Nato a Torino il 13 gennaio 1957, si è lau-reato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di

Torino, con lode, nel 1981. Ha conseguito la specializzazione inMedicina dello Sport nel 1984 ed in Cardiologia nel 1989, sem-pre con il massimo dei voti. Il dottor Sicuro ha operato presso l’A-zienda Ospedaliera San Giovanni di Torino. E’ docente ed istrut-tore in diversi corsi di aggiornamento e di formazione ed è auto-re di numerose pubblicazioni scientifiche a livello internazionale.

Benvenuto fra noi e …Buon Lavoro

PRIMO TRIMESTRE 2008:MA QUANTI PENSIONATI!!

Rita GrimodIl 1° gennaio 2008 è andata in pensione Rita Gri-mod, quasi un’istituzione della nostra Azienda.Noi dell’Area Territoriale, che abbiamo condiviso conlei più di dieci anni di stretta e continua collaborazio-ne, possiamo affermare che dietro quell’aria così pro-fessionale si celava una grande sensibilità e un’at-tenzione ai bisogni delle persone e dei colleghi.A te, Rita cara, giungano ancora da parte nostra tan-tissimi affettuosi auguri per la tua pensione con l’au-gurio più sincero di “assaporare” il tuo tempo e direalizzare i tuoi desideri più grandi.

Cara Rita,ai saluti dei colleghi dell’area territoriale si unisconoquelli di tutti i dipendenti che, nel corso di questi an-ni, hanno saputo apprezzarti e stimarti.

Nelly FerrodIl 1° marzo 2008 Nelly Ferrod è andata in pensione.Noi colleghe che negli anni abbiamo potuto apprezzare le sue qualità professionali e per-sonali, la delicatezza e la riservatezza, la cordialità e l’impegno che ha sempre messo nelsuo lavoro e nel rapporto con gli altri, sappiamo che ci mancherà tantissimo, ma le augu-riamo di godersi un po’ di meritato riposo e le bellezze che, sicuramente, questo nuovo mo-mento della vita le riserverà.Un grande abbraccio da tutte noi.

Le colleghe dell’Ufficio Formazione

Anche la redazione di NEWSL porge i suoi auguri a Nelly ricordandole, ogni tanto, di veni-re a trovarci. Tanto per non perdere l’abitudine…

Maurizio LeteyIl 1° marzo è proprio una data fatidica: infatti anche Maurizio Letey è volato verso la meritata pensione. Lo ricordiamo peranni a capo della SC Personale (qualche anno fa si chiamava ancora Servizio del Personale), lo ricordiamo per il suo carat-tere mite, la sua grande disponibilità e la sua ferrea preparazione nelle materie di competenza, per niente semplici.Amici e colleghi gli augurano lunghi anni di serenità.

Inoltre, hanno raggiunto la soglia della pensione e si stanno godendo il meritato riposo (oppure si sono semplicemente di-messi), i seguenti dipendenti:Apollaro Emilio (Direzione sanitaria), Arrigoni Laura (Urologia), Barbuto Michele (Ortopedia), Bertorelli Aurelia (Pe-diatria), Borbey Aurelio (Tecnico-Patrimoniale), Bornaz Maria laura (Direzione sanitaria), Bo-scolo Maria tecla (Farmacia), Calì Maria Rosa (Recupero e Rieduc.Funz.), Caligiana Francesco (Psichiatria), Carral An-selmina (Direzione sanitaria), Ceccon Cristina (Ga-stro), Ciocchetti Ernesto (Igiene Alimenti e Nutrizio-ne), Croce Maria Renata (Recupero e Rieduc. Funz.),D’Angelo Monica (Microbiologia), Dell’Utri Antonio(Ortopedia), Fabbri Bruno (Economato), Glassier Silva-na (Personale), Guglielmin Bruno (MCUA), Jordan An-gela (Psichiatria), Jordan Gemma (Direzione sanitaria),Macrì Pamela (Chirurgia generale), Mistretta Luca (Ra-diologia), Paganoni Luciano (Igiene allevamenti).

ARRIVEDERCI CARLOdi Anita Mombelloni (Responsabile S.S. Igiene del Lavoro – Dip. di Prevenzione)

Il 31 di gennaio, secondo giorno della Fiera di S. Orso, quest’anno ha rappresentatoper noi anche il momento di dire arrivederci ad un amico che ci ha accompagnato pertanti anni, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione e della Struttura di Igiene e Sa-

nità pubblica, Carlo Orlandi.Nato nel verde delle colline piacentine agli albori dei favolosi anni ‘50, Carlo si è laurea-to in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia nel 1976 e presso lo stesso Ateneo haconseguito la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, orientamento SanitàPubblica, nel 1991.Le cronache riportano che, lasciate le natie terre per più ripidi pendii, nel 1976 si sia ra-dicato a La Thuile, dove vive ancora oggi con la famiglia, la moglie, i due figli ed il boaGuido.In questa amena località della Valdigne è stato medico condotto ed ufficiale sanitario fi-

no al 1989, entrando poi nel Servizio di Igiene Pubblica prima come assistente, poi co-me aiuto; nel 1997 il passaggio alla direzione di Struttura Complessa.Dal febbraio 2004 e fino al 31 gennaio è stato alla guida delle sei strutture del Diparti-mento di Prevenzione, che ha coordinato con il suo modo così poco autoritario, così pro-fessionale, ma nel contempo umano.Era solito dire che, per lui, venire in ufficio era un piacere, l’occasione per incontrare de-gli amici…perché il valore fondante in tutti i rapporti umani, compresi quelli lavorativi,è l’amicizia.Appassionato di montagna, delle lunghe camminate solitarie, il nostro amico ha allespalle imprese quali la passeggiata da La Thuile a Roma, sulle orme dei pellegrini delpassato, lungo la via Francigena, o la pedalata fino a Santiago di Compostela…Dall’epoca dell’alluvione di Firenze del 1966, quan do è stato un sedicenne “ragazzodel fango”, l’impegno nel volontariato è stato una costante della sua vita; lo trovia-mo dieci anni dopo, giovane medico neolaureato, a prestare il proprio soccorso nel-la tendopoli di Manazzon nel Friuli sconvolto dal terremoto del 1976 …e lo trove-remo nei prossimi anni in Congo ad organizzare un nuovo Ospedale con tutto l’en-tusiasmo e la carica umana dei suoi vent’anni.

A tutti quanti i neo pensionati va il

profondo ringraziamencto da parte della

Direzione aziendale, per il lavoro profuso in

questi anni, per l ’importante contributo

fornito all ’Azienda e per la serietà

professionale dimostrata.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA12

Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’AostaDirezione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa

Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/[email protected]

Direttore Responsabile Giorgio GALLI

Segretaria di Redazione:Paola BOCCO

GraficaPier Francesco GriziAosta - 0165/364161

Tipografia ValdostanaAosta - 0165/239559

Hanno collaborato a questo numero

Paola BoccoPaolo BoninoCarla BuzzelliIrene CamillettiLuca CapraCristiana CharrèreAnna CastiglionSonia Cid y BicDaniela DufourPatrizia FornerisRoberta FracheyGiorgio Galli

Rita IppolitoPaola LavoyerMery MadeoRoberta OrianiAnita MombelloniAdelaide PaoloneCarla Stefania RiccardiMarco RuffierPaola SalinoMery StellinoMariella TadeiDominique TamoneAngela TassaraTiziano TrevisanGiuseppe Villani

A FINE AGOSTO...PARTI CON NOI !per una esperienza di vita a Lourdes

di Mariella Tadei (Presidente OFTAL)

Avete già pensato a programmarvi le vacanzeestive? Credo proprio di sì o almeno ci state pro-vando! La primavera è solitamente il periodo in

cui iniziamo a guardarci intorno, a navigare su internetper scoprire le offerte più interessanti e sognare di ri-posarci in luoghi lontani ed esotici che ci aiutino a ri-temprarci dalle fatiche e recuperare le forze spese nelduro lavoro.Bene! La proposta che voglio farvi è questa: perché nelprogrammare le ferie non pensate, quest’anno, di rita-gliare una settimana del vostro periodo di vacanza pervenire con noi a fare un’esperienza unica ed utile, sia avoi che agli altri?Dove? e con chi? mi chiederete.La risposta è semplice, ogni anno (e in particolare nel2008 dove ricorre il Giubileo), l’OFTAL (Opera Federativa Trasporto Malati a Lourdes) accompagna malati e pellegrini ai va-ri santuari mariani e in particolare a Lourdes.Quest’anno il pellegrinaggio diocesano, presieduto dal nostro Vescovo, si effettuerà dal 31 agosto al 6 settembre in treno,dal 31 agosto al 5 settembre in bus e dal 1° al 4 settembre in aereo.Come vedete ci sono varie opportunità di scelta circa i mezzi che ci permettono di raggiungere Lourdes, a voi la scelta chepreferite a seconda dei giorni che avete a disposizione!Perché regalare una settimana di ferie per andare come pellegrino o volontario a Lourdes?Perché è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita (e poi ne sono certa….ci ritornerete); perché è un modo perfermarci un attimo, nella nostra vita frenetica dove quello che conta è la produttività e il consumismo, per pensare un po’a noi stessi, per riscoprire insieme le cose che contano davvero; perché è bello fare amicizie e conoscenze nuove; per po-ter fare inoltre, per chi lo desidera, un’esperienza di servizio verso chi soffre e chi è meno fortunato di noi; perché que-st’anno si festeggia il 150° anniversario dell’apparizione della Madonna a Bernadette, cioè il Giubileo e Lourdes sarà me-ta di molti pellegrini ed offrirà a tutti noi qualcosa di speciale.Perché, per chi non è mai stato, è un invito a provarci almeno una volta, non per assistere ai miracoli (il più delle volte la gua-rigione fisica non avviene), ma per avere un’opportunità per vivere il miracolo del cuore e tornare a casa e riprendere il pro-prio lavoro, con una carica in più, ricchi di una pace e una serenità che solo un’esperienza così può dare.

Allora, perché non provare? Sarebbe bello che tra gli oltre 500pellegrini e volontari ci fossero quest’anno anche numerosicolleghi dell’USL.Già alcuni dipendenti USL, quali medici, infermieri, dame e ba-rellieri, sono presenti da anni nei nostri pellegrinaggi, offrendoun servizio impagabile!.... vogliamo aumentare il loro numero?Abbiamo bisogno di volontari motivati che vogliano, con la lo-ro professionalità e disponibilità, mettersi al servizio dei mala-ti e dei disabili.Vi assicuro che è un’esperienza da provare; descriverla a paro-le è riduttivo, perché, essendo un’esperienza molto personale,bisogna viverla!Se invece quest’anno non ce la sentiamo o non desideriamoandare per la prima volta come volontari, possiamo ugualmen-te fare un’esperienza come pellegrini e scoprire, insieme a tantialtri, la bellezza di questo luogo visitato da Maria nel lontano1858 apparendo ad una ragazzina di 14 anni.Vi aspetto perciò numerosi e vi ringrazio sin d’ora per la colla-borazione e la disponibilità che ci darete!Se desiderate avere ulteriori informazioni e/o iscrivervi al Pelle-grinaggio a Lourdes potete contattare la sede dell’Oftal ad Ao-sta in via St Bernardo di Mentone, 1Tel. 0165/34443 (martedì e giovedì dalle ore 9 alle12 e dalle14 alle 17,30)Grazie a tutti. Sono sempre a disposizione per qualsiasi infor-mazione. Vi auguro un buon lavoro e vi ricordo tutti, ma pro-prio tutti, con affetto!

RICORDANDO MARIA BONINO.L’OPERA DELLA FONDAZIONE IN AFRICA

di Paolo Bonino (Direttore ff SC Geriatria)

Tre anni orsono la provincia di Uige in Angola veniva ferita e devastata da una terri-bile epidemia di Febbre emorragica di Marburg. Questa è una malattia rara, grave,provocata da un virus a RNA di origine animale (famiglia dei filovirus) che colpisce

i primati, compreso l’uomo.Maria Bonino, pediatra valdostana che allora lavorava presso il reparto di Pediatria del-l’Ospedale di Uige, il 9 marzo 2005 scriveva questa e-mail: “…qui è da quando sono ar-rivata che ogni tanto ci sono tra i bambini dei casi misteriosi di vomito scuro, nella mag-gioranza dei casi seguito poi da morte… Avevamo fatto delle ipotesi (febbre gialla? intossicazioneda medicine tradizionali?) ma senza nessuna base di la-boratorio. Questi casi sono rimasti sporadici per tuttoquesto tempo… era già venuta un’équipe di Luanda manon si era concluso niente e anzi secondo me il direttorepensava che io esagerassi. Adesso però purtroppo questicasi sono diventati molto frequenti, il gesto di mettere unsondino dal naso nello stomaco e assistere all’uscita di li-quido nero è diventato quasi una routine. Cosa ancorapiù preoccupante è che si sono manifestati anche alcunicasi in adulti e questa mattina, mercoledì, una infermie-ra della pediatria è morta con sanguinamento gastroin-testinale. Adesso la direzione è finalmente non dico nelpanico ma attiva, è arrivata un’altra équipe da Luanda ehanno spedito qualche prelievo di bambini ad Atlantadove c’è il centro mondiale di riferimento per le malattie infettive… Io ho sempre in ta-sca i guanti e sono il più prudente possibile. Non preoccupatevi inutilmente, vi tengo in-formati! Ciao Maria. Altro che ER!”.Il 16 marzo Maria ha presentato i primi sintomi della malattia e il 24 marzo 2005 è mor-ta a Luanda.Per ricordare Maria e portare avanti i progetti di sostegno alla popolazioni presso cui leilavorava nel dicembre 2005 è sorta la “Fondazione Maria Bonino ONLUS”.Alcuni progetti significativi sono stati realizzati, altri importanti progetti sono in corso, traquesti ricordiamo la costruzione a Damba in Angola di una Casa di accoglienza per don-ne in attesa di partorire, il sostegno alla Missione delle Suore Comboninane di Arua inUganda dove si svolge un lavoro di cura di AIDS e Tubercolosi che mietono migliaia di vit-time in quelle zone dell’Africa, la presa in carico a Mwanze nello Swaziland dell’Ostetri-ca che segue le partorienti che molto sovente sono affette da AIDS o TBC.La Fondazione inoltre collabora con l’Ordine dei Medici della Valle d’Aosta nel finanzia-re una borsa di studio dedicata a Maria e che quest’anno verrà assegnata il 5 aprile nelSalone del Palazzo regionale nel corso del Convegno “Sui passi di Maria Bonino… par-liamo di Cooperazione e Pediatria in Africa e dell’impegno nel raggiungere gli Obiettivi diSviluppo del Millennio nel 2015”, a tale convegno hanno dato la loro adesione impor-tanti clinici e ricercatori italiani e stranieri.La Fondazione Maria Bonino è visitabile sul sito www.fondazionemariabonino.itEventuali donazioni sono possibili sul conto corrente postale 73809642E’ inoltre possibile devolvere il 5 x mille specificando il codice fiscale: 90052080026

Domenica 2 marzo un altro Petalo di V.I.O.L.A.è volato in Cielo.Un Petalo importante, sempre in prima fila nelle sfide e nelle“battaglie” affrontate in questi anni dall’Associazione V.I.O.L.A.,Ilaria Guerra, consigliere del direttivo dell’associazione, ideatricedi MILLE PETALI PER UNA VIOLATutte le violette ringraziano Ilaria per la sua amicizia, per il suogrande aiuto, per il suo affetto e per la sua disponibilità!

ILARIA... CI MANCHERAI MOLTO!!!

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