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Città Sostenibili: Milano Una ricerca Siemens realizzata da Istituto Piepoli

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Città Sostenibili: Milano

Una ricerca Siemens realizzata da Istituto Piepoli

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Sommario

Città Sostenibili: Milano

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“Città Sostenibili” è un progetto di ricerca Siemensrealizzato da Istituto Piepoli.

Con il Patrocinio del

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Capitoli

Sommario

1. Premessa

2. Nota Metodologica

3. Introduzione alla cittàdi Milano

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4. Il tema ambientalee la vivibilità urbana

4.1. Le emissioni di CO2

4.2. I consumi energetici

4.3. Gli edifici efficientie i green hospital

4.4. I trasporti

4.5. L'acqua

4.6. La raccolta rifiuti

4.7. La qualità dell'aria

4.8. Le politiche di gestionedel verde

5. La città possibile

6. Conclusioni

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Premessa

Il

San Paolo

1. Premessa

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In uno scenario caratterizzato dalla progressiva concentrazione nelle aree urbanedi oltre la metà della popolazione mondiale, diventa sempre più rilevante ilruolo delle città sia quale motore di crescita delle economie sia quale territoriosul quale affrontare e vincere la sfida al riscaldamento globale.

Se è vero che, a livello più generale, il 75% dei consumi di energia e l’80% delleemissioni di gas serra derivano dalle aree urbane, è altrettanto vero che ci sonoamministrazioni già avviate verso soluzioni infrastrutturali in grado di assicuraretre obiettivi centrali quali: qualità della vita per i cittadini, competitività e svilupposostenibile.

Per supportare queste amministrazioni, e le altre che vorranno intraprenderequesto cammino, Siemens riconosce da tempo alle città un ruolo assolutamentecentrale nella lotta al cambiamento climatico, agendo in prima linea con undeterminante contributo infrastrutturale, in primis grazie al suo portfolio ditecnologie amiche dell’ambiente.

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Perfettamente in linea con questo approccio, con l’obiettivo di conoscere davicino le principali sfide legate alla tutela del territorio e le misure possibili o infase di implementazione, Siemens Italia ha commissionato ad una società diricerca di primaria importanza quale l’Istituto Piepoli un’indagine sull’attualelivello di sostenibilità ambientale, in termini di infrastrutture esistenti e disoluzioni messe in atto per la tutela del territorio, presso il Comune di Milano.

I risultati di questa analisi - che fotografa la situazione oggettiva ad oggi esistente,integrandola con una rilevazione qualitativa presso i principali opinion leaderin termini di loro percezione su stato attuale e prospettive future - intendonoessere uno strumento di riflessione e condivisione, un contributo offerto allacomunità locale con l’obiettivo di stimolarne un continuo sviluppo, sempre piùduraturo e sostenibile.

Federico GollaAmministratore Delegato Siemens Italia

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Nota metodologica

2. Nota metodologicaSiemens Italia ha affidato all’Istituto Piepoli un’indagine conoscitiva sullo stato delle infrastrutture in termini disostenibilità ambientale e le soluzioni messe in atto in 10 tra le principali città italiane per fronteggiare le sfide legateal cambiamento climatico.La ricerca, a cui il presente documento fa riferimento, prende in esame la città di Milano.

Al fine di fotografare la situazione oggettiva esistente nel capoluogo lombardo nonché le prospettive e gli scenarifuturi, l’indagine è stata strutturata su due momenti differenti:• la prima fase di analisi desk, su fonti esistenti, per la verifica dei dati oggettivi di riferimento;• la seconda fase basata su una serie di interviste personali ad opinion leader operanti nella città.

L’analisi delle fonti esistenti, riconducibili alle problematiche relative alla sostenibilità ambientale, ha permesso dievidenziare una serie di indicatori chiave raggruppati nelle seguenti 8 categorie:• emissioni di CO2

• consumi energetici• edifici efficienti e green hospital• trasporti• acqua• raccolta rifiuti• qualità dell’aria• politiche di gestione del verde.

Per sintetizzare ciascun fattore è stato studiato un indice che confronta la città di Milano con gli altri capoluoghiitaliani. Tale indice, calcolato tramite coefficiente di variazione ripercentualizzato, presenta un range di variazioneda -100 a +100 e consente sia l’analisi sincronica, sia la confrontabilità dei dati anche se rappresentati con unità dimisura diverse.

Infine, allo scopo di approfondire gli elementi emersi nella prima fase sono state eseguite venti interviste a opinionleader della città di Milano, esperti di temi inerenti le infrastrutture in termini di sostenibilità ambientale, che hannocommentato i risultati e delineato i possibili scenari futuri.In particolare il panel degli intervistati ha coinvolto:• rappresentanti degli Enti istituzionali locali;• manager di aziende municipalizzate e/o di importanti imprese attive sul territorio;• esponenti del mondo accademico e delle professioni;• rappresentanti del mondo dell’associazionismo non governativo;• giornalisti.

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3. Introduzione alla città di MilanoLa città di Milano ha 1.295.705 abitanti - secondo Comune italiano dopo Roma - si estende su una superficierelativamente ristretta, pari a 184 km2, annovera 588.197 famiglie residenti e una densità abitativa pari a 6.700abitanti per km2, notevolmente superiore alla media delle 10 città prese in considerazione dalla presente ricerca(circa 4.000 abitanti per km2 - fonte: Istat 2009).Significativa è la quota di stranieri che risiedono a Milano: nel 2009 gli immigrati regolari erano 237 mila, con unaumento rispetto al 2008 di circa il 10%, cioè ben il 18% degli abitanti (fonte: Orim).

Il reddito milanese per famiglia è pari a € 41.665 (fonte: Agenzia delle entrate 2007), nettamente superiore sia alreddito medio delle famiglie italiane (€ 22.470), sia alla media delle 10 città oggetto dello studio (€ 32.171).

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Introduzione alla città di Milano

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Superficie città 184 km2

Superficie agglomerato urbano 2.944 km2

Abitanti 1.295.705

Famiglie residenti (fonte: Istat 2009) 588.197

Reddito per famiglia (fonte: Agenzia delle entrate 2007) 41.665 €

Reddito medio delle famiglie italiane 22.470 €

Reddito medio delle famiglie delle 10 città prese in considerazione dallo studio 32.171 €

Dati principali

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Da un punto di vista geografico, la città di Milano occupa un’area pianeggiante nella parte occidentale della Lombardiaed è bagnata dall’Olona, dal Lambro, dal Seveso e da vari canali: Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio Martesana.

Come detto, il capoluogo lombardo occupa una superficie relativamente piccola e densamente popolata, ma la cittàvera e propria, il continuum urbano di edifici, piazze, residenze, fabbriche e servizi accessori travalica di molto i confinicomunali, e prosegue soprattutto verso nord ed est per parecchi chilometri. La prima fascia di Comuni che circondail Comune di Milano, detta anche Prima Cintura, crea di fatto un’unica città composta di decine di municipalitàindipendenti e raggiunge una popolazione di circa 3,9 milioni di abitanti. Se si fa riferimento, invece, all’areametropolitana nel suo complesso, che comprende oltre a quella di Milano anche diverse provincie limitrofe, questaha circa 5 milioni di abitanti e una superficie complessiva di 2.944,53 km2.

Mentre le zone nord ed est di Milano si presentano densamente urbanizzate, a sud invece si estende un vasto “parcoagricolo” che abbraccia la città come una “grande cintura verde”. Quest’area di considerevoli dimensioni (47.000ettari), è stata costituita ufficialmente nel 1990 grazie a un “comitato di proposta” composto dai 61 comuni interessati,ed è nata “per difendere e valorizzare il patrimonio e la storia di un territorio che nei secoli ha significato lavoro,ricchezza della terra, coltivazione, difesa delle acque. Un’area viva che si propone anche come continuum con icontigui parchi del Ticino e dell’Adda Nord”.

In anticipo di almeno un decennio rispetto alle altre città italiane, a Milano già dalla metà degli anni ‘70 si era avviatala progressiva e inarrestabile deindustrializzazione dell’area urbana: in dieci anni il capoluogo lombardo “ha vissutoil doloroso traumatico passaggio da città industriale a città post industriale”, che è stato accompagnato, come inmolti altri grandi centri italiani, anche da un progressivo calo demografico.A questo proposito è interessante evidenziare come negli anni ottanta l’esodo demografico non coinvolgesse piùsolo Milano città - si stima 235.000 abitanti in meno nel decennio 1981-1991 - ma anche, per la prima volta, le areedi più antica urbanizzazione e industrializzazione dell’hinterland. “La dinamica insediativa residenziale tende quindia investire territori sempre più ai margini dell’area metropolitana. Il sistema delle municipalità che circondanoMilano viene dunque assorbendo in maniera sempre più marcata le funzioni residenziali, mentre la città centraleè sempre più abitata e “usata” da popolazioni diverse dai residenti”. Questa diaspora demografica che man manosi stabilisce ai margini dell’area metropolitana, troppo spesso in modo disordinato e caotico e senza una programmazioneurbanistica e infrastrutturale, è per molti dei nostri interlocutori “alla base delle difficoltà di gestione dei flussi dientrata in città” che, come vedremo, sono una delle principali cause dell’inquinamento a Milano.

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Introduzione alla città di Milano

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Introduzione alla città di Milano

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Come ha detto John Foot, in “Milano dopo il miracolo…” (Feltrinelli 2001): “Il periodo di deindustrializzazione ècaratterizzato dall’adozione di nuovi valori da parte di una città rinnovata, città che adesso può offrire un’ampiagamma di società di servizi e investimenti finanziari, una fiorente industria della moda, reti televisive private eagenzie pubblicitarie”, è insomma la “Milano da bere” degli anni ‘80 che portò in auge il capoluogo lombardo per ilrutilante e patinato stile di vita dei suoi protagonisti.

Gli anni ‘90 hanno visto il rallentamento di quello slancio infrastrutturale che aveva caratterizzato Milano nel decennioprecedente, sia perché, di fatto, mancavano aree da edificare essendo il 40% della superficie comunale ormaiurbanizzata - “ciò portava inevitabilmente a un aumento dei costi e a una competizione tra l’uso del suolo confunzioni residenziali e terziarie” - sia perché buona parte delle opere pubbliche erano state “congelate” in quantomesse al vaglio degli inquirenti del pool “Mani Pulite”.

Dopo anni di stasi, anche perché il recupero urbano “si sviluppava con difficoltà e le risorse territoriali per nuoveedificazioni erano praticamente esaurite”, nell’ultimo decennio si è registrato un nuovo impulso edilizio e infrastrutturaleche ha coinvolto proprio quelle aree dismesse dalle industrie (si stima 461 ettari di superficie fondiaria), di cui abbiamoparlato prima, che erano in qualche modo diventate un panorama triste ma tipico della periferia milanese come, adesempio, la Bovisa o la Bicocca.

Mentre altri interventi edilizi e infrastrutturali sono in funzione dell’evento principale per il futuro assetto di Milano,ossia l’Expo 2015, in cui il tema proposto sarà: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e includerà, perciò, tuttoquanto riguarda l’alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quellodell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM.

L’area che verrà occupata dai padiglioni espositivi dell’Expo 2015 è situata nel settore nord-ovest di Milano, neicomuni di Rho e Pero, sostanzialmente dove è sita attualmente la Fiera di Milano, e ricoprirà una superficie di 1,1milioni di metri quadrati. Con questo evento molti interlocutori si aspettano che “Milano possa dimostrare, ancorauna volta, la sua leadership non solo economica e tecnologica, ma anche culturale e ambientale sul resto d’Italia”,anche guardando, come sottolineato da altri, “all’Europa che deve essere il vero punto di riferimento di Milano,per la sua capacità di essere una città con forte vocazione internazionale, dove le multinazionali, in controtendenzacon le altre realtà italiane, investono e portano ricchezza”.

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

4. Il tema ambientale e la vivibilità urbanaLa città di Milano e i milanesi da tempo hanno dimostrato di avere una “forte sensibilità verso le tematiche disostenibilità ambientale” cercando di affrontare i problemi tipici di una metropoli con un atteggiamento pragmaticoe diretto, tanto che quasi all’unanimità i nostri interlocutori hanno rilevato “gli evidenti miglioramenti ambientaliregistrati negli ultimi 10/15 anni, che hanno reso molto più vivibile e salubre la città”, anche se altri hannoevidenziato che “ultimamente le nuove generazioni stanno perdendo quel senso civico di pulizia e ordine che erauna delle caratteristiche salienti dei milanesi e che era un esempio per tutta Italia”.

Il capoluogo lombardo, come molte città della pianura padana, deve alla sua posizione geografica la sua ricchezza,ma anche la sua fragilità.Infatti il “catino” che si forma tra le Alpi e gli Appennini, di fatto, impedisce il ricambio di aria, favorendo sia il ristagnodegli inquinanti, sia la formazione della nebbia d’inverno, che a sua volta si lega con queste sostanze nociveappesantendo e rendendo ulteriormente irrespirabile l’aria.

Inoltre Milano, nonostante sia oggettivamente la città con il migliore sistema di trasporto pubblico d’Italia, per lastruttura estesa dell’hinterland, che non sempre è servito a dovere dal servizio di trasporto pubblico regionale enazionale, e per la sua importanza economica, è anche un vero e proprio catalizzatore di traffico sia privato, siacommerciale. Nel complesso si valutano “4.757.000 spostamenti giornalieri di persone che interessano il territoriocomunale di Milano, il 47% riguarda passaggi al confine (ingressi + uscite) pari a 2.236.000 spostamenti controil 53% di spostamenti interni, pari a 2.521.000 spostamenti”. In definitiva “degli 841.000 non residenti che ognigiorno entrano a Milano, 510.000 utilizzano un mezzo privato (410.000 autoveicoli con in media 1,2 persone abordo e 21.000 moto riferibili a non residenti) e 311.000 utilizzano un mezzo pubblico” (fonte: Piano mobilità2006-2011), mentre si stima che ci siano altre 500.000 auto circolanti di residenti milanesi.

A parte il traffico, un altro argomento sensibile per Milano dal punto di vista ambientale sono i suoi fiumi e inparticolare il Lambro.Questo fiume, che scorre nella periferia della città, per anni è stato il collettore degli scarichi sia industriali, sia urbanidi tutta l’alta Brianza e soprattutto del capoluogo lombardo. Negli anni ‘80 Comuni come quello di Sant’AngeloLodigiano, che si trovavano a valle, avevano denunciato una situazione così drammatica a causa delle esalazioni cheprovenivano dal Lambro che si era progettato di deviarne il corso.Seppure tardivamente, Milano ha attivato tutti i depuratori necessari per la bonifica dei suoi scarichi e dal 2006 leacque reflue che vanno nel Lambro sono, appunto, depurate: “Il che non vuol dire che si versa acqua potabile, mache non si versano più liquami inquinanti”. Se si considera anche la deindustrializzazione, che ha permesso unalleggerimento rilevante degli scarichi industriali, attualmente di fatto questo corso d’acqua sta rinascendo e si staripopolando pian piano di fauna.Proprio per via di queste situazioni, nel 2006 Il Comune di Milano era stato ritenuto responsabile per danno ambientale“per aver realizzato con un ritardo di oltre sei anni il sistema di depurazione delle acque reflue urbane”. La causacivile era stata avviata nel 2001 da Legambiente, Provincia di Lodi, Provincia di Rovigo, Parco Regionale Veneto delDelta del Po, e da dieci Comuni delle province di Milano, Lodi, Pavia e Rovigo ed è stata considerata “come esempioe sprone per tutte quelle amministrazioni che ritardano gli interventi per la tutela dell’ambiente”.

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Si è tralasciato, in questa breve storia, l’ultimo incidente del 2010 quando ignoti hanno causato il versamento nelLambro di centinaia di metri cubi d’idrocarburi e residui inquinanti provenienti dal deposito dell’ex raffineria LombardaPetroli, riportando, secondo gli esperti “fortunatamente, solo un po’ indietro i progressi menzionati”.

Un altro problema che sta affrontando Milano e il milanese è la bonifica delle ex aree industriali. Dei circa circa 1100siti sparsi sul territorio comunale in particolare sono 3, sui 37 censiti in Italia, quelli riconosciuti "siti di preminenteinteresse nazionale potenzialmente inquinati": l'area Falk (a SestoSan Giovanni), la Bovisa (dove si sta attuando lariqualifica) e il polo petrolchimico a Pioltello . Sebbene queste aree per anni siano state ignorate, attualmente sonooggetto di una grande azione di recupero edilizio e sociale, tanto che tramite la bonifica e riqualificazione sonostati restituiti alla città di Milano circa 10.000.000 m2.

Pur in presenza di queste oggettive difficoltà, l’Amministrazione di Milano - in concorso con la Provincia e la Regione- è riuscita comunque a concentrare i suoi sforzi sulla realizzazione di varie opere infrastrutturali pensate per il futuroe in un’ottica di sostenibilità ambientale, quali:• il prolungamento della linea 3 della metropolitana, inaugurata in occasione dei mondiali di calcio del 1990, a nord

fino al quartiere Comasina, e a sud fino a Paullo;• l’inaugurazione prevista per il 2011-2012 del primo tratto - fra Garibaldi e Bignami - della linea M5, identificata dal

colore fucsia, i cui lavori di costruzione sono partiti nell’estate 2007;• l’implementazione del passante ferroviario, che comprende 10 stazioni suburbane, ed è indispensabile al collegamento

tra le linee ferroviarie che convergono a Milano e la metropolitana;• la progettazione di una nuova linea 4, che prevede una metropolitana leggera sotterranea lunga 15 km dalla Stazione

di San Cristoforo all’aeroporto di Linate;• il progetto di trasformazione delle aree dismesse negli scali ferroviari nell’ambito del territorio comunale (Farini,

Greco, Lambrate, Rogoredo, Porta Romana, Porta Genova e San Cristoforo), preparato assieme alle Ferrovie delloStato.

Tra le opere di edilizia pubblica di rilevante importanza, per il presente e per il futuro di Milano, si evidenzianosoprattutto, come visto, interventi di riqualificazione di grandi aree dismesse o degradate come la Bovisa e la Bicocca,ma anche:• lo spostamento a Pero del complesso fieristico milanese, e lo sviluppo al suo posto del progetto CityLife che prevede

la costruzione di un nuovo quartiere dominato da tre grattacieli, a bassissimo consumo energetico,teleriscaldati/raffrescati da un impianto di cogenerazione (caldo/freddo);

• il centro direzionale nell’area di Porta Nuova (quartiere Isola), previsto fin dal dopoguerra e mai realizzato assiemealla nuova sede della Regione Lombardia, che secondo alcuni per come è stata progettata è una “cascata di cementodove poteva essere prevista un’area verde più fruibile per i milanesi“, ma che secondo altri “sarà un quartiereavveniristico, ecososteninile, il simbolo della nuova Milano”;

• il nuovo quartiere Milano Santa Giulia, a sud vicino a Rogoredo, che si sta sviluppando sull’area dismessa chiamataMontecity.

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Mentre tra le politiche ambientali più recenti, si rileva:• l’imminente approvazione, prevista per il 2011, del nuovo PGT (piano di governo territoriale) che dovrebbe ridisegnare

la città di Milano e che come obiettivo ha “una città più verde, con più infrastrutture, con più servizi pubblici piùfacilmente accessibili”;

• l’attivazione dell’Ecopass che, tassando l’ingresso nel centro cittadino dei veicoli più inquinanti, ne ha scoraggiatosensibilmente l’uso;

• l’avvio di un servizio di bike sharing e la messa in opera di un servizio di car sharing.

Le diverse iniziative del Comune di Milano vanno, certamente, nella giusta direzione per dare un volto ecosostenibilealla città.Ma proprio le attività in programma per l’Expo 2015, totalmente orientate alla sostenibilità ambientale fin dal titolodell’evento, faranno da “banco di prova” dell’effettiva capacità di Milano e dei milanesi di adottare politiche ecomportamenti sostenibili, ossia di essere, come sempre, l’avanguardia delle trasformazioni sociali ed economichedi tutta l’Italia.

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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4.1. Le emissioni di CO2

L’indice di emissione della CO2 si compone di tre indicatori:• l’emissione di CO2 del trasporto pubblico urbano (espressa in grammi/passeggeri/anno);• l’emissione complessiva di CO2 a livello regionale (espressa in kt/anno);• l’emissione complessiva di CO2 del Comune di Milano (espressa in kt/anno).

I primi due indicatori sono messi a confronto con la media delle 10 città/regioni oggetto del nostro studio (Italia),mentre il dato riferito al Comune di Milano per ora non è confrontabile con gli altri capoluoghi italiani poiché sullaCO2 non tutti hanno un servizio di rilevazione o forniscono una pubblicazione del dato.

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Area “Emissioni CO2“

Fonte

Legambiente e Sole 24 oreEcosistema urbano

Dati Enea

Inventario delle emissionidi gas serra Provincia di Milano

Indicatore

Trasporto pubblico - Emissioneanidride carbonica - 2009

Emissioni CO2Regione - 2005

Emissioni CO2AMAT - 2005

Misura

Grammi CO2/Passeggero/anno

Kt/anno

Kt/anno

Milano

1.053

76.032

7.046

Italia

478 (*)

35.648 (*)

(*) media delle 10 città/regioni oggetto d’indagine

Città Sostenibili: Milano

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Emissioni di CO2“

Trasporto pubblico -emissione anidride carbonicagr CO2/passeggero/anno

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Emissione CO2 Kt/anno

Area “Emissioni CO2“ • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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In termini di CO2 prodotta dal trasporto pubblico, Milano risulta superiore in modo significativo alla media delle 10città prese in considerazione. Tale dato si conferma anche a livello regionale in quanto l’emissione complessiva diCO2 della Lombardia risulta significativamente superiore alla media, sia delle 20 Regioni italiane, che è pari a circa22.000 Kt/anno, sia delle 10 Regioni prese in esame. Il dato puntuale della CO2 emessa nel capoluogo lombardo èdi ~ 7.000 Kt/anno (fonte: AMAT 2005) e rappresenta meno del 10% delle emissioni complessive della Regione.

L’indice di sostenibilità ecologica dell’area CO2, che si basa sui due indicatori sopra indicati, mostra chiaramentequanto Milano e la Lombardia siano significativamente distanti rispetto alla media delle 10 città/Regioni considerate.

In termini di produzione di CO2, dunque, la città di Milano si presenta con una situazione molto critica dovuta,secondo i nostri esperti:• alla notevole urbanizzazione dell’area metropolitana che, come visto, propone una densità abitativa notevolmente

superiore alla media nazionale;• alla caratteristica dell’hinterland milanese che, oltre ad essere senza soluzione di continuità adiacente al Comune

di Milano, è ancora molto industrializzato e quindi causa, indirettamente, una persistente immissione di anidridecarbonica nell’area urbana.

Tra le tante iniziative l’Amministrazione milanese, in accordo con Provincia e Regione o tramite le stesse:• ha aderito, nel 2009, al “Patto dei Sindaci” che impegnerà Milano, unilateralmente entro il 2020, a ridurre le

proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 1990;• ha redatto, come imposto dall’adesione al “Patto dei Sindaci”, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile - PAES

- nel quale sono indicate le misure e le politiche concrete che dovranno essere realizzate per raggiungere gliobiettivi indicati;

• mentre alla Provincia di Milano, tramite un accordo di partenariato con la Direzione Generale Energia e Trasportidella Commissione Europea (DG TREN), “è stato riconosciuto ufficialmente il compito di supporto tecnico e diguida strategica ai Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci ma che non hanno la capacità e/o le risorseper ottemperarne i requisiti come la stesura del PAES”.

In particolare, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, rispetto al cosiddetto scenario BaU (Business as Usual)- cioè rispetto alla situazione che si presenterebbe nel 2020 senza nessun intervento - prevederebbe, per questadata, un potenziale abbattimento di circa 2.058 KtonCO2/anno così distribuite:• 862 KtonCO2/anno per il macrosettore trasporti (42% delle riduzioni);• 553 KtonCO2/anno per il macrosettore energia (27%);• 420 KtonCO2/anno per il macrosettore residenziale (20%);• 112 KtonCO2/anno per il macrosettore terziario (5%);• 76 KtonCO2/anno per lo smaltimento e l’incenerimento dei rifiuti (4%);• 25 KtonCO2/anno per l’aumento dell’efficienza degli immobili comunali (1%);• 7 KtonCO2/anno per piantumazioni e azioni sulla superficie coltivata (1%).

Risulta quindi evidente che se, sarà eseguito in tutta la sua interezza, il Piano permetterà di organizzare strategicamentegli interventi da compiere per il futuro, fornendo le linee guida necessarie per attivare e sviluppare iniziativecoerenti con quanto previsto dagli strumenti di pianificazione comunale come il futuro PGT.

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Città Sostenibili: Milano 17

(*) media delle 10 città oggetto d’indagine (**) media dei capoluoghi di provincia italiani

4.2. I consumi energeticiIl macro indicatore dei consumi energetici si compone di tre elementi che fanno riferimento a vari tipi di consumodi combustibili fossili o elettrici, oltre ad uno riguardante l’esistenza di un piano energetico comunale.

Area “Consumi energetici”

Fonte

Legambiente e Sole 24 oreEcosistema urbano

ISTAT

ISTAT

ISTAT

Indicatore

Consumo di carburante2009

Consumo di energia elettrica per usodomestico per i comuni capoluogo diprovincia - 2008

Consumo di gas metano per usodomestico e per riscaldamento per icomuni capoluogo di provincia - 2008

Piano Energetico comunale - 2009

Misura

Kep/abitante/annoConsumo pro capitebenzina e diesel(valori provinciali)

kWh per abitante

m3 per abitante

presenza

Milano

413

1145

425

Italia

416 (*)

1209 (**)

398 (**)

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Consumi energetici” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Consumi energetici”

Consumo di energia elettrica per uso domesticoper i comuni capoluogo di provinciakWh per abitante

Consumo di carburante Kep/abitante/annoconsumo procapite benzina e diesel(valori provinciali)

Consumo di gas metano per uso domesticoe per riscaldamento per i comuni capoluogodi provincia - m3 per abitante

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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Analizzando gli indicatori che si riferiscono al consumo energetico, il Comune di Milano presenta valori allineatialla media nazionale, di conseguenza l’indice di sostenibilità ambientale non si discosta dalla media italiana.

Attualmente l’energia elettrica a Milano è fornita dal gruppo A2A, nato nel 2008 dall’unione di AEM SpA, ASM SpAe AMSA. Le attività del gruppo sono organizzate in 4 "filiere" (fonte: Bilancio di sostenibilità 2008):• energia, finalizzata alla vendita sui mercati all’ingrosso e al dettaglio di energia elettrica e gas metano;• calore e servizi, finalizzata alla vendita di calore e di elettricità prodotti da impianti di cogenerazione;• ambiente, relativa a tutto il ciclo della gestione dei rifiuti, dalla raccolta e spazzamento, al trattamento,

smaltimento e recupero di materia ed energia;• reti, comprendente l’attività di gestione tecnico-operativa di reti di trasmissione e distribuzione di energia

elettrica, di trasporto e distribuzione di gas naturale e la gestione dell’intero Ciclo Idrico Integrato.

Al fine di aumentare l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica, AEM Elettricità (società elettrica di A2A)dal 1989 su commissione del Comune di Milano ha redatto, realizzato e regolarmente aggiornato dei pianid’intervento (Piani Urbani della Luce) per il rinnovo degli impianti per l’illuminazione stradale che, oltre ad averlo scopo di abbellimento e riqualificazione delle vie e degli edifici, hanno avuto come priorità anche la sostituzionedei vecchi impianti con nuovi punti luce più efficienti energeticamente, contribuendo così a un rilevante risparmiodi energia elettrica.

Secondo il PAES, per il 2020, il miglioramento dell’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica dovrebbecontribuire a un abbattimento potenziale di 6 Kton/anno, ma soprattutto genererebbe un beneficio per unità diriduzione molto elevato, pari a -202€/ tCO2.

Nel Comune di Milano, sono in atto da qualche tempo anche una serie d'iniziative volte alla progressiva sostituzionedei sistemi di riscaldamento centralizzati a gasolio con quelli a metano. Si stima che gli impianti a gasolio sianoquasi 7.000, su 30.000 impianti complessivi censiti nel capoluogo lombardo (Fonte: CURIT), quindi un buon 23%,che però si sta progressivamente riducendo.

Per gli edifici comunali, secondo il Comune, “entro il 2012 l’Amministrazione procederà alla conversione di tuttii 99 impianti pubblici alimentati ancora a gasolio: 70 passeranno al metano, 29 al teleriscaldamento”.Secondo il PAES, per il 2020 la campagna di sostituzioni dovrebbe portare a un abbattimento potenziale di 54ktonCO2/anno con un costo medio di abbattimento pari a -396€/ tCO2.

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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4.3. Gli edifici efficienti e i green hospitalIl macro indicatore di efficienza energetica degli edifici si compone di quattro elementi che si riferiscono a varitipi di fonti energetiche ecosostenibili per gli edifici pubblici (pannelli solari) o privati (teleriscaldamento).

19

Area “Edifici efficienti”

Fonte

Legambiente e Sole 24 oreEcosistema urbano

ISTAT

ISTAT

ISTAT

Indicatore

Teleriscaldamento - 2009

Potenza dei pannelli solarifotovoltaici installati sugli edificicomunali - 2008

Estensione dei pannelli solaritermici installati sugli edificicomunali - 2008

Teleriscaldamento - 2009

Misura

Abitanti serviti/1000 abitanti

kW per 1000 abitanti

m2 per 1000 abitanti

presenza

Milano

93

0,3

0,1

Italia

55 (*)

0,4 (*)

0,4 (*)

(*) media delle 10 città oggetto d’indagine

Città Sostenibili: Milano

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Edifici efficienti” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Edifici efficienti”

Potenza dei pannelli solari fotovoltaiciinstallati sugli edifici comunalikW per 1000 abitanti

Teleriscaldamento abitanti serviti/abitanti

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80

Estensione dei pannelli solari termici installatisugli edifici comunalim2 per 1000 abitanti

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Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

Il tema ambientale e la vivibilità urbana

20

Nell’area riguardante l’efficienza energetica degli edifici, la città di Milano presenta valori discordanti: da un latouna quota di abitanti serviti dal teleriscaldamento significativamente superiore alla media nazionale, dall’altra unaquota di pannelli solari (termici o fotovoltaici), installati negli edifici pubblici, inferiore alla media. Ne consegueun indice di sostenibilità ambientale che tendenzialmente si colloca al di sotto della media italiana.

Il Comune di Milano, in accordo con il Piano Clima (PAES), sostiene il teleriscaldamento associato alla cogenerazione.In questo momento a Milano è presente una rete di teleriscaldamento che raggiunge i 143 Km complessivi e200.000 cittadini milanesi serviti, per un risparmio stimato di circa 250.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Tra i principali impianti di teleriscaldamento gestiti da A2A si possono citare Canavese, Famagosta e Figino, che,come evidenziato da A2A nel suo Bilancio di Sostenibilità, sono stati oggetto di una serie d’interventi di miglioramento.

Un altro è quello che alimenta Tecnocity, nell’area Pirelli Bicocca, che fornisce tramite un impianto di trigenerazione:energia elettrica, calore, refrigerazione e acqua calda sanitaria. Nel complesso, gli edifici destinati al terziario(università, teatro, servizi alle persone e alle imprese) costituiscono circa il 60% della volumetria globale. Il rimanente40% sono edifici residenziali.Si stima che a regime “l’impianto fornirà teleriscaldamento a un milione e 400 mila metri cubi (fabbisogno termico44 MWt), teleraffrescamento a 800 mila metri cubi (fabbisogno frigorifero 20 MWf), e 6 MWt per la produzionedell’acqua calda sanitaria”.

Entro il 2012, A2A si impegna a sviluppare il “Piano teleriscaldamento a Milano” con un aumento di 720 MWt,equivalenti a più 360.000 abitanti, ossia a 27 milioni di m3 in più. Per il 2020 l’obiettivo è di aumentare ulteriormentegli abitanti serviti portandoli a 730 mila mediante una potenza termica allacciata di 1.450 MWt. In termini diabbattimento di CO2 si tratterebbe di circa 73 ktonCO2/anno con un costo medio di abbattimento pari a -40€/ tCO2.

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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21

Come visto diversi edifici pubblici a Milano sono ancora riscaldati con vecchie caldaie a gasolio e, come si evinceanche dai dati, raramente finora hanno trovato spazio impianti solari sia termici, sia fotovoltaici.Per far fronte a questa indubbia criticità, il Comune di Milano all'inizio del 2010 ha pubblicato un bando complessivodi 2 milioni di Euro, che si rivolge a “scuole di tutti i livelli, ospedali e cliniche, centri sportivi e ricreativi, ma anchealle chiese e ai musei di Milano che potranno ricevere dal Comune fino a 200mila euro a fondo perduto perinstallare pannelli solari per la produzione di acqua calda e fotovoltaici, sostituire caldaie o isolare il proprioedificio con un cappotto coibentante, installare generatori di calore alimentati a gas naturale o pompe di caloree impianti geotermici”. Grazie a questo strumento sono stati sostituiti circa 180 impianti obsoleti e inquinanti.Nel PAES, si stima che entro il 2020 i pannelli fotovoltaici installati occuperanno a Milano. Nel PAES, si stima cheentro il 2020 i pannelli fotovoltaici installati occuperanno a Milano una superficie di 300.000 m2 (+ 300% rispettoal 2005) per un potenziale abbattimento di CO2 parti a 26 ktonCO2/anno.

Circa i Green Hospital e la sostenibilità ambientale degli ospedali, Milano presenta una situazione assolutamentevirtuosa con strutture sia pubbliche, sia private di altissima eccellenza che operano già da tempo in regime disostenibilità ambientale, specie nelle aree ristrutturate degli ospedali di Niguarda e San Raffaele.

In particolar modo, tra i tanti, si distinguono due nuovi progetti:• il Cerba (Centro europeo di ricerca biomedica avanzata) che dovrebbe integrarsi in modo armonico all’interno

del parco agricolo per una superficie complessiva di 620.000 m2, con un’architettura che massimizza il risparmioenergetico, e un’area verde riqualificata e importante per estensione, tanto da occupare la metà di tutto ilcomplesso ospedaliero (310.000 m2);

• il Mario Negri con la nuova sede, inaugurata nel 2007, in Milano Bovisa, che si estende per circa 25.000 m2 disuperficie e ospita laboratori che sviluppano nuove linee di ricerca.

Secondo alcuni nostri interlocutori Milano dovrebbe ulteriormente sviluppare la sua vocazione di centro sanitarionazionale per diventare una vera e propria “città della salute”, ossia un polo di riferimento a livello mondiale pertutte quelle eccellenze mediche e farmaceutiche che sono, di fatto, già del capoluogo lombardo, ma che non sonoancora organizzate strategicamente in un progetto comune.

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

4.4. I trasportiAlla categoria dei trasporti fanno riferimento cinque indicatori base riferiti alle diverse aree della mobilità.

La città di Milano, sugli indici riferiti alla mobilità sia pubblica che privata, presenta un profilo indiscutibilmentepositivo, soprattutto connotato dalla presenza capillare ed estesa di reti sia tramviarie, sia metropolitane. Neconsegue che l’indice sintetico di sostenibilità è significativamente più performante rispetto alla media italiana.

Il sistema del trasporto pubblico è gestito da ATM (Azienda Trasporti Municipalizzata) che da oltre 75 anni gestisceil servizio attraverso 4 modalità di trasporto: autobus, filobus, tram e metropolitana. Attualmente l’Azienda disponedi:• 74 Km di rete metropolitana con 729 motrici/carrozze;• 1.113,9 Km di rete automobilistica con 1.469 autobus;• 297,9 Km di rete tramviaria con 549 tram;• 41,4 Km di filovia con 155 filobus.

22

Area “Trasporti”

Fonte

ISTAT

ISTAT

ISTAT

ISTAT

ISTAT

Indicatore

Autovetture per standardemissivo2007

Densità di reti (ferroviarie,metropolitana, tram, ecc)2007

Disponibilità aree pedonali2007

Densità piste ciclabili - Indicatori2007

Domanda di trasporto pubbliconei comuni capoluogodi provincia - 2008

Misura

%

km per 100 km2

di superficie comunale

m2 per 100 abitanti

km su 100 km2

di superficie comunale

N° passeggeri annuitrasportati dai mezzidi trasporto pubblicoper abitante

Milano

Euro 0-I-II: 46%Euro III: 25%Euro IV: 29%

Ferroviarie: 52Metropolitane: 28Tram: 98Autobus: 228

27

37

694

Italia (*)

Euro 0-I-II: 49%Euro III: 24%Euro IV: 27%

Ferroviarie: 18Metropolitane: 0,6Tram: 1,6Autobus: 117

32

12

88

(*) media dei capoluoghi di provincia italiani

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

23Città Sostenibili: Milano

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Trasporti” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Trasporti”

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80

Autovetture per standard emissivoEuro IV: %

Autovetture per standard emissivoEuro III: %

Autovetture per standard emissivoEuro 0-I-II: %

(autobus) km per 100 km2

di superficie comunale

(tram) km per 100 km2

di superficie comunale

(metropolitane) km per 100 km2

di superficie comunale

(ferrovia) km per 100 km2

di superficie comunale

Disponibilità aree pedonalim2 per 100 abitanti

Densità piste ciclabili - indicatorikm su 100 km2 di superficie comunale

N° passeggeri annui trasportati dai mezzi di trasportopubblico per abitante nei comuni capoluogo

Nel complesso, nel 2008, ATM ha trasportato circa 650 milioni di passeggeri, facendo percorrere ai suoi mezzi lacifra astronomica di 146.744.780 di chilometri.Un giusto motivo di vanto per quest’azienda, che conferma la sua capacità imprenditoriale e di management, èche dal 1° gennaio 2008 ha ottenuto l’appalto della gestione della metropolitana di Copenhagen, 21 chilometridi linea completamente automatizzata, tra le più avanzate del mondo, premiata nel 2008 come la “Miglioremetropolitana del mondo” e la “Migliore metropolitana d’Europa”.Allo scopo di ”fornire alla città un servizio che sia non solo efficiente ma anche e soprattutto eco-compatibile”,ATM nel 2008 ha aderito alla Campagna Europea per l’Energia Sostenibile - Sustainable Energy Europe - divenendonepartner proprio grazie al progetto di revamping - cioè di ristrutturazione - dei mezzi della metropolitana.

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Colori compositi

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

Da questa breve carrellata di dati forniti dall’azienda municipalizzata di Milano, appare chiaro che il trasportopubblico gioca un ruolo fondamentale per il capoluogo lombardo anche dal punto di vista di un sempre minoruso dell’auto privata. E, in effetti, lo sviluppo del servizio pubblico fa sì che l’indice di motorizzazione milanesesia ora tra i più bassi d’Italia - 56 veicoli/abitanti*100 contro una media italiana di 61 veicoli/abitanti*100 - (fonte:ACI 2008), mentre solo 10/15 anni fa era tra i più alti.

Per il triennio 2008-2011, ATM si propone di sviluppare, secondo il Rapporto per la sostenibilità 2008, una seriedi progetti finalizzati al risparmio energetico che prevederanno una riduzione progressiva dei consumi energeticiannui pari al 7,5%. In totale per il 2020, ATM prevede una riduzione del fattore emissivo dei suoi mezzi pari al 20%,che porterà a un potenziale abbattimento di 18 ktonCO2/anno. Ma più in generale si stima che lo sviluppo coordinatodelle 4 modalità di trasporto pubblico “porterà a un incremento pari a 97 milioni di passeggeri annui, che produrràun ulteriore potenziale abbattimento di 111 ktonCO2/anno”.

La Provincia di Milano si sta impegnando fortemente nell’ottica di coordinare e attuare una serie di iniziative volteall’implementazione di tutte quelle forme di mobilità sociale che possono essere di sua competenza. In particolarmodo sta concentrando i suoi sforzi sull’ampliamento della superficie di piste ciclabili che connettono Milano coni Comuni dell’hinterland (nei prossimi 5 anni si svilupperà una rete ciclabile di circa 400 Km). Tra queste particolareinteresse suscita la pista di collegamento tra la stazione Milano Garibaldi (dove sorgerà il nuovo centro direzionale)e l’area Expo di Rho, soprattutto perché sarà “una vera pista Italica che si caratterizzerà per essere fortementeidentificativa della capacità di creare bellezza e design della città di Milano”.

Un’altra importante iniziativa promossa dalla Provincia di Milano è l’istituzione della figura del Mobility managerd’area il cui compito sarebbe di promozione e coordinamento di tutte le politiche e azioni rivolte alla mobilitàcittadina in coordinamento con le realtà economiche presenti sul territorio.

Mentre per il futuro, molti dei nostri esperti hanno vagheggiato un ritorno alla piena navigabilità dei navigli diMilano con natanti alimentati ad energia alternativa. A questo proposito è stata avviata nel 2009 una sperimentazionenella tratta di canale tra Milano e Trezzano che sebbene non competitiva da un punto di vista di velocità - “circaun’ora su un tragitto che in treno può essere affrontato in un quarto d’ora” - è sicuramente interessante da unpunto di vista di sostenibilità e potrebbe essere anche un buon punto di partenza per estendere questo servizioad altri canali. Secondo i nostri esperti l’apertura dei canali darebbe a chi visita Milano “la fotografia di una cittàdiversa, lenta, romantica e perciò affascinante e attraente”.Tutte queste sono iniziative all’avanguardia, volte a razionalizzare il traffico cittadino che come vedremo è unadelle cause principali del vero male che affligge la città di Milano: l’inquinamento atmosferico.

24 Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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4.5. L’acquaIl macro indicatore relativo all’acqua si compone di due elementi che si riferiscono al consumo domestico e alleperdite in rete, in aggiunta alla presenza o meno di misure di razionamento.

25

Area “Acqua”

Fonte

ISPRA

ISTAT

ISTAT

Indicatore

Acqua - Perdite di rete (differenza tra volumeimmesso ed erogato) - 2008

Consumo di acqua per uso domesticoper i comuni capoluogo di provincia - 2008

Adozione di misure di razionamentonell’uso domestico dell’acqua - 2008

Misura

%

m3 per abitante

presenza

Milano

10%

78

No

Italia

31% (*)

68 (**)

(*) media delle 10 città oggetto d’indagine(**) media dei capoluoghi di provincia italiani

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Acqua”

Consumo di acqua per uso domesticoper i comuni capoluogo di provinciam3 per abitante

Acqua - perdite di rete(differenza tra volumeimmesso ed erogato) %

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Acqua” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

Gli indici di sostenibilità ecologica riferiti all’acqua evidenziano una situazione tendenzialmente migliore rispettoalla media italiana, soprattutto per le contenute perdite della rete idrica milanese rispetto alla media nazionale.

Il servizio idrico a Milano è gestito da MM (Metropolitana Milanese), soggetto interamente pubblico. Perciò l’acquadel capoluogo lombardo, a differenza di quanto accade in altre grandi città italiane dove la gestione è affidata aimprese private, è controllata interamente dal Comune.

In particolare, alla rete idropotabile “sono complessivamente collegate circa 49.400 utenze; tale rete si estendeper 2.352 km, attingendo alla falda sotterranea mediante un sistema di oltre 500 pozzi e 31 stazioni di pompaggioper un volume complessivo di 240 milioni di metri cubi d’acqua erogati all’anno”.

Il volume di acqua immessa nel sistema fognario misto ammonta a circa 250 milioni di metri cubi. La raccolta delleacque che defluiscono dagli scarichi e dalle fognature si svolge lungo una rete fognaria che raggiunge uno sviluppodi 1.439 km e che assicura una copertura di 192,6 km2 di territorio.

Per ciò che concerne il servizio di depurazione, a Milano sono presenti tre bacini scolanti, collegati a tre diversi canaliricettivi:• il Bacino Orientale, collegato al Fiume Lambro Settentrionale;• il Bacino Centro-Orientale, comunicante con la Roggia Vettabbia e il Cavo Redefossi;• il Bacino Occidentale, che defluisce nel Colatore Lambro Meridionale.

Il sistema depurativo del Comune di Milano, che come visto è entrato a pieno regime solo nel 2006, servecomplessivamente 2.550.000 abitanti equivalenti ed è articolato in tre poli: l'impianto Consortile di “Milano PeschieraBorromeo”; l'impianto di depurazione “Milano Nosedo” e l'impianto di depurazione di “Milano San Rocco” (Fonte:MM). Tale rete rispetta limiti allo scarico più restrittivi di quelli di legge e, soprattutto, l'acqua trattata viene riutilizzatain agricoltura permettendo così un risparmio notevole e una maggiore sostenibilità ambientale.

Al fine di promuovere il consumo di acqua potabile, il comune di Milano ha aderito alla campagna nazionale disensibilizzazione denominata “in Borraccia!” che, con l’utilizzo di borracce in alluminio riciclabile al posto dellebottiglie di plastica più inquinanti e meno riciclabili, si propone di comunicare la qualità e la bontà dell’acqua cittadina.Questa iniziativa che è stata collegata al censimento delle 418 “vedovelle” milanesi - come sono chiamatetradizionalmente le fontanelle sparse in città per il filo d’acqua continuo che ricorda il pianto delle vedove - hapermesso di promuovere non solo la qualità dell’acqua milanese, ma anche la sua estesa e capillare fruibilità.

26 Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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(*) media dei capoluoghi di provincia italiani

Area “Rifiuti”

Fonte

ISTAT

ISTAT

ISTAT

ISTAT

ISTAT

Indicatore

Rifiuti urbani avviati ad impianti di recupero, per icomuni capoluogo di provincia - 2007

Rifiuti urbani avviati in discarica per i comunicapoluogo di provincia - 2007

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani per i comunicapoluogo di provincia - 2008

Raccolta di rifiuti urbani per i comuni capoluogo diprovincia - 2008

Classificazione Comune per trattamento rifiuti

Misura

Kg per abitante

Kg per abitante

%

Kg per abitante

Milano

240

0

36%

578

Evoluto

Italia (*)

133

353

29%

616

4.6.La raccolta rifiutiIl macro indicatore relativo all’area gestione dei rifiuti si compone di cinque indicatori riferiti soprattutto al recuperoe alla differenziazione della raccolta, oltre ad un sesto elemento riguardante la classificazione del comune per iltrattamento rifiuti.

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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Analizzando i dati riguardanti la gestione dei rifiuti, la città di Milano presenta un profilo decisamente virtuosorispetto alla media nazionale soprattutto in riferimento ai rifiuti avviati alla discarica che, di fatto, sono inesistenti,e alla raccolta differenziata che raggiunge un ottimo 36%. Di conseguenza l’indice di sostenibilità ambientaleriferito all’area rifiuti di Milano propone valori significativamente superiori rispetto al resto d’Italia.

Il ciclo della gestione rifiuti, affidato ad AMSA (gruppo A2A), è completamente integrato e va dalla raccoltadifferenziata porta a porta, alla termovalorizzazione tramite l’impianto Silla 2. Questo impianto, “ha una capacitàpari a 450.000 t/a di rifiuti, con la potenza lorda installata (in uscita) di 59 MW elettrici in produzione semplice(45 MWe e 68MWt in cogenerazione). L’impianto (registrato EMAS), producendo energia elettrica e termica dallacombustione dei rifiuti, ha permesso di risparmiare oltre 70.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) l’anno”.La maggior parte dei nostri interlocutori ha sottolineato come questo termovalorizzatore sia all’avanguardia inEuropa e, di fatto, sia l’impianto più controllato d’Italia per le emissioni prodotte. “Questo non vuol dire - comeha spiegato un esperto interpellato - che non ci sono emissioni nocive, ma che queste sono così trascurabili daessere sempre al di sotto, abbondantemente, dei limiti prefissati dalla legge. Inoltre bisogna considerare l’impiantoanche in termini d’impatto ambientale generale: solo la funzione di teleriscaldamento ha permesso di toglieredalle case migliaia di caldaiette non sempre virtuose da un punto di vista ambientale”.A proposito un altro interlocutore ha aggiunto: ”Purtroppo in passato si sono fatti degli errori soprattutto nel volerbruciare tutto e, in effetti, i vecchi inceneritori erano diventati delle vere e proprie stufe che creavano disagio einquinamento. Da qui derivava l’opinione contraria dei cittadini a Silla 2, ma una volta che si è comunicatocorrettamente e con onestà come era l’impianto e quali erano i suoi parametri di sicurezza, i cittadini contrarisono diminuiti sempre di più, tanto che adesso sono solo un’esigua minoranza”.

Città Sostenibili: Milano

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Rifiuti”

Rifiuti urbani avviati a impianti di recupero,per i comuni capoluogo di provinciakg per abitante

Rifiuti urbani avviati in discaricaper i comuni capoluogo di provincia

kg per abitante

Raccolta differenziata dei rifiuti urbaniper i comuni capoluogo di provincia%

Raccolta di rifiuti urbaniper i comuni capoluogo di provinciaKg per abitante

Minore Vs. ItaliaMedia totale Italia Maggiore Vs. Italia

Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Rifiuti” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

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Colori compositi

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Milano “è la prima grande città italiana e una delle poche a livello europeo in cui sia stato attivato su tutto ilterritorio un sistema di raccolta differenziata “porta a porta”: tutto il rifiuto indifferenziato e la quasi totalità delrifiuto differenziato è stoccato in spazi privati e conferito a piano strada nei giorni e negli orari comunicati daAMSA a ciascuno stabile”.

AMSA “ha pianificato la sperimentazione, dal 2009, della raccolta della frazione organica domestica su unaporzione ridotta ma significativa del territorio milanese. A seguito di una adeguata campagna di comunicazione,gli utenti coinvolti saranno invitati a raccogliere, in maniera separata, la frazione organica domestica con l’obiettivodi intercettare il 15% di quanto attualmente raccolto in forma indifferenziata”. Anche se per la raccolta dellafrazione organica, alcuni interlocutori hanno denunciato una situazione eccessivamente altalenante - essendostata avviata in passato e poi sospesa - che potrebbe creare dei problemi di adesione in futuro, quando entrerà apieno regime, se la stessa non sarà sufficientemente comunicata e motivata.

Comunque tale “sperimentazione”, potenziata dall’entrata in servizio dell’impianto di selezione secco-umido diMaserati Light, una volta estesa a tutta la popolazione permetterà di raggiungere un ulteriore traguardo nelpercorso che conduce all’autosufficienza nella gestione dei rifiuti raccolti.

Per il futuro AMSA prevede:• una serie d’interventi per rendere ancora più ecosostenibile l’impianto di Silla 2 dove “sono già stati spesi 13

milioni di euro per aggiornare il sistema di filtraggio”;• la conclusione dei lavori di costruzione, attualmente in corso, del nuovo impianto di recupero dei rifiuti e delle

terre di spazzamento stradale, che consentirà di valorizzare gli inerti in esse contenuti;• la costruzione di una nuova piattaforma finalizzata al trattamento e recupero dei rifiuti ingombranti e dei rifiuti

provenienti dagli scarichi abusivi;• il completamento della copertura del corpo della ex-discarica di Gerenzano, che ha consentito, tra l’altro, di

ridurre le emissioni in atmosfera e di migliorare la qualità del biogas captato da utilizzare come combustibile,incrementando cosi la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile;

• il progetto di un nuovo termovalorizzatore localizzato al di fuori di Milano che dovrà servire per lo più l’hinterland.Tale progetto è stato attualmente fermato perché il primo sito scelto era all’interno del Parco agricolo e quindi“l’impianto pur mantenendo gli standard di sicurezza ambientale intrinseca del Silla 2, per alcuni nonè completamente congruente con le finalità ecologiche e sostenibili del Parco stesso”, anche se “permetterebbedi smaltire i fanghi del depuratore di Nosedo senza farli viaggiare per chilomentri, di semplificare la logisticadi conferimento dei rifiuti di quest’area e consentirebbe a tutta la zona sud di Milano - compreso il nuovo Cerba- di usufruire del teleriscaldamento con evidenti vantaggi ambientali ”.

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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Area “Aria”

Fonte

ISPRA

ISPRA

ISPRA

ISTAT

Indicatore

Emissioni di inquinanti atmosferici2005

N° superamenti della soglia massimapresso Stazioni di traffico - 2007

Media massima e minima (NO2 , PM10) pressoStazioni di traffico - 2007

Numero di inquinanti rilevati nei comunicapoluogo di provincia - 2008

Misura

Tonnellate/anno

giorni

(µg/m3)

Milano

CO: 54.261 tPM10: 1.657 t

NO2: 21PM10: 150

NO2: 76PM10: 57

15

Italia

CO: 40.717 t (*)PM10: 1.253 t (*)

NO2: 18 (*)PM10: 80 (*)

NO2: 63 (*)PM10: 41 (*)

8 (**)

(*) media delle 10 città oggetto d’indagine(**) media dei capoluoghi di provincia italiani

4.7. La qualità dell’ariaIl macro indicatore relativo all’area qualità dell’aria si compone di cinque elementi riferiti soprattutto alla presenzae alla composizione chimica degli inquinanti.

Città Sostenibili: Milano

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Colori compositi

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Come più volte accennato, a Milano la qualità dell’aria si caratterizza come il problema più grave da risolvere, ein effetti i dati lo confermano. Tutti gli indicatori riferiti all’inquinamento dell’aria sono al di sopra della medianazionale, tanto da spingere l’indice di sostenibilità relativo in territorio negativo.

Quasi tutti gli opinion leader intervistati sono d’accordo che l’inquinamento dell’aria è determinato da una seriedi fattori concomitanti, come quelli:• climatico, la posizione di Milano è stata definita “la più sfortunata d’Europa” per la scarsa ventosità all’interno

del “catino” della Val Padana, con l’aggravante che gli inverni freddi rendono indispensabile l’utilizzo di sistemidi riscaldamento anche per molte ore della giornata;

• logistico, legato al traffico commerciale su gomma che pesantemente inquina tutta la città. Infatti, entro unraggio di 45 km da Milano, ha sede il 90% delle superfici logistiche a uso terzi, comprese le 34 basi dei grandimarchi della grande distribuzione alimentare e non. “Le merci trasportate (93 milioni di tonnellate l’anno)viaggiano soprattutto su strada (48%) o via mare (42%) - tramite Genova che comunque va raggiunta via terra- mentre percentuali inferiori raccolgono le ferrovie (9%), e gli aerei via Malpensa (1%)” (fonte: Camera diCommercio, Sole 24 Ore);

• trasportistico, soprattutto connesso al pendolarismo, causato “da un’infelice distribuzione urbanistica checostringe centinaia di migliaia di persone (circa 800.000) a mettersi in viaggio ogni giorno per raggiungere ilposto di lavoro”.

31Città Sostenibili: Milano

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Aria” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Aria”

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80

Emissioni di inquinanti atmosferici(PM10) tonnellate anno

Emissioni di inquinanti atmosferici(CO) tonnellate anno

Numero superamenti della soglia massimapresso Stazioni di traffico - (PM10) giorni/anno

Numero superamenti della soglia massimapresso Stazioni di traffico - (NO2) giorni/anno

Media massima e minimapresso Stazioni di traffico - (PM10) µg/m3

Media massima e minimapresso Stazioni di traffico - (NO2) µg/m3

Numero massimo di inquinanti rilevatinei comuni capoluogo di provincia - N°

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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Appare quindi evidente che Milano presenta una situazione in fase di evoluzione, da tempo presente in tutte leagende delle varie amministrazioni a livello sia comunale, sia provinciale, sia regionale, tanto che “per il controllodella qualità dell'aria, la Provincia di Milano si è attivata sin dal 1967 per la misura dell'anidride solforosa, dal1980 ha monitorato anche ossido di azoto, ozono e monossido di carbonio e dal 1989 i dati delle postazioni fissesono stati integrati da campagne realizzate con laboratorio mobile: oggi tutto ciò è competenza trasferita all'ARPA-Agenzia Regionale per l'Ambiente” (fonte: Provincia di Milano).

Il rapporto dell'Amat riferito al consolidato 2010 (fino a settembre), confermando un miglioramento complessivo- e tendenziale negli ultimi tre anni - del livello di PM10, indica: “in 37 microgrammi/m3 la media aggregata deiprimi 9 mesi, un valore inferiore al valore limite per la salute umana imposto dalle direttive europee e dalle legginazionali di recepimento per questo inquinante, che è di 40 microgrammi/m3 come media annua. E anche i giornidi superamento della media di 50 microgrammi/m3 sono nettamente migliori rispetto agli anni scorsi (69 giorninel 2008, 60 giorni nel 2009 e, quest'anno, 53 giorni)” .

Molte sono le iniziative che il Comune, la Provincia di Milano e la Regione Lombardia, in un sentito spirito digovernance territoriale, hanno messo in campo, tra le più significative:• nel 2008 è stato istituito il sistema di accesso Ecopass che delimita l'area dei bastioni con 43 varchi elettronici

muniti di telecamera. I dati testimoniano un sensibile miglioramento dal punto di vista, sia dell'inquinamento,sia della congestione del traffico all'interno dei bastioni, sia della “classe ambientale” del parco auto circolantein città;

• nel 2009 sono ritornate - tramite un accordo denominato “Uniti contro lo smog” tra il Sindaco di Milano e i Sindacidelle principali città dell'Italia settentrionale - le domeniche a piedi che, per lo più, hanno avuto “come principaleintento quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni nazionali sul problema dell'inquinamento, piuttosto checontribuire concretamente a risolvere lo stesso”;

• sempre nel 2009, la Regione Lombardia ha attuato un piano di incentivi per promuovere l'installazione di filtriantiparticolato nelle auto diesel, per la rottamazione dei vecchi ciclomotori, per rinnovare il parco taxi, perl'acquisto di auto a basso impatto ambientale, per un totale di 15 milioni di Euro;

• un piano d'azione per prevenire e contenere episodi acuti di inquinamento atmosferico, in particolare quello dapolveri sottili (PM10), nel periodo invernale, che prevede come principale misura il fermo programmato dei mezzipiù inquinanti.

Città Sostenibili: Milano

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4.8. Le politiche di gestione del verdePer quanto riguarda la gestione del verde, i due macro indicatori dell’indice fanno riferimento all’estensione nellacittà di aree coperte da vegetazione, per far riferimento più in generale anche alle politiche in termini di approccio“green”.

Area “Verde”

Fonte

ISTAT

ISTAT

Indicatore

Disponibilità di verde urbano per i comunicapoluogo di provincia - 2008

Densità di verde urbano per i comunicapoluogo di provincia - 2008

Misura

m2 per abitante

percentuale sullasuperficie comunale

Milano

16

12%

Italia (*)

94

8%

(*) media dei capoluoghi di provincia italiani

Città Sostenibili: Milano

-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100

Indice di sostenibilità ecologicaArea “Verde”

Densità di verde urbanoper i comuni capoluogo di provinciapercentuale sulla superficie comunale

Minore

Media totale

MaggioreMinore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Area “Verde” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

Disponibilità di verde urbanoper i comuni capoluogo di provincia

m2 per abitante

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Il tema ambientale e la vivibilità urbana

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I dati di Milano che si riferiscono alla disponibilità di verde pubblico urbano si presentano discordanti: da un latoMilano presenta una disponibilità di verde urbano significativamente inferiore alla media nazionale, anche perchéinfluenzato dal numero di abitanti, dall’altro la densità di verde urbano si colloca sopra la media. Ne consegue unindice sintetico tendenzialmente negativo.

Bisogna subito evidenziare che, come ha notato un nostro esperto, “il verde pubblico è stato oggetto di notevoliinterventi negli ultimi 20 anni, tanto che oggi la percentuale di superficie comunale occupata dal verde è il 12%,mentre 20 anni fa era a malapena il 6%”.

Tre sono i parchi urbani storici della città: i Giardini Pubblici (oggi dedicati a Indro Montanelli), il Parco Sempionee il Parco Ravizza. Altri parchi di una certa estensione si trovano invece solo fuori dall’area edificata: il Parco Lambro,il Parco Forlanini, il Parco delle Cave, il "Boscoincittà", il Parco di Trenno.Secondo alcuni “questi parchi soffrono di difficoltà di collegamenti con la città (a causa della scarsità di percorsiciclabili o pedonali protetti), e talvolta, di situazioni di degrado che però negli anni sono notevolmente migliorate”.

Nell’ottica di rafforzamento della governance territoriale, cioè di potenziare la capacità del "sistema territorio" dipensare, progettare ed operare come un attore collettivo, è stata creata, nel 2005, Milano Metropoli che tra iprincipali progetti riferiti all’area verde include: “4 parchi su due ruote”. I parchi coinvolti nel piano sono “il ParcoRegionale del Nord Milano (capofila del progetto) e i parchi d’interesse sovracomunale (Plis) Media Valle delLambro, Balossa, e Grugnotorto Villoresi. L’obiettivo del progetto è quello di promuovere l’uso della bicicletta nelterritorio del Nord Milano attraverso lo sviluppo di una rete interconnessa di percorsi di mobilità sostenibile tra iquattro parchi e attraverso la localizzazione di bici-stazioni nei pressi di nodi di interscambio con il sistema ditrasporto pubblico locale” (fonte: www.milanomet.it/it/promozione-territoriale).

Per il futuro si sta programmando un’operazione di ristrutturazione e vera e propria del verde pubblico. Tra le operepreviste:• la realizzazione “di una rete di percorsi pedonali e ciclabili di circa 70 km in modo da collegare tra loro i diversi

parchi esistenti e creare così una vera corona verde cittadina, i cosiddetti Raggi verdi”;• la bonifica dei laghetti interni dei parchi che attualmente non sono sufficientemente curati;• la riqualificazione del verde urbano con nuove piantumazioni di piante anallergiche, in sostituzione di quel verde

che crea allergia come gli alberi di pioppi.

Si tratterebbe insomma di un intervento di riorganizzazione e collegamento dei diversi parchi che delimitano lacittà, che il Comune vorrebbe rinfoltire con la “piantumazione di 500.000 nuovi alberi entro i prossimi cinqueanni, intervenendo non solo sulle aree verdi già esistenti o in corso di realizzazione, ma anche su strade, fermatedi autobus e tram, parcheggi e tutti gli spazi aperti dove ve ne sarà necessità”.

Città Sostenibili: Milano

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5. La città possibileAl fine di descrivere in modo sintetico la situazione nel capoluogo lombardo, sui suoi attuali punti di forza/debolezzae sulle sue future minacce/opportunità, si può utilizzare il seguente schema riepilogativo:

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La città possibile

Città Sostenibili: Milano

Punti di debolezza

OpportunitàMinacce

• Presenza di industrie tecnologiche• Attenzione dei cittadini per le politiche ambientali matura e all’avanguardia• Centro di aggregazione economico e finanziario• Forte presenza di multinazionali• Chiusura di diversi impianti industriali inquinanti• Forte attenzione ambientale dell’Amministrazione• Buon coordinamento sulle politiche ambientali di Comune/Provincia/Regione• Azioni concrete per rendere ecosostenibile

la città (Ecopass, Bike sharing, metropolitana)• Miglioramento progressivo e visibile

della qualità ambientale della città

• Condizioni climatiche sfavorevoli• Elevata densità residenziale dell’hinterland• Agenti inquinanti (es. PM10) provenienti non solo

da Milano ma da tutta l’area padana• Progressivo spopolamento della città per prezzi

elevati• Immagine di città poco vivibile, con scarsa

sicurezza, inquinata• Forte pressione del traffico pendolare verso la città• Difficile integrazione di tutte le etnie straniere

immigrate• Difficile coordinamento dei trasporti pubblici

interni a Milano con quelli provenienti dall’esterno

• Difficoltà economiche a livello amministrativo che si possono ripercuotere sulle iniziative verdi• Cambiamento delle leggi nazionali improvviso e non coordinato con gli enti locali• Abbandono della città da parte dei giovani per i costi eccessivi e mancanza di alloggi

a buon mercato• Mancata attuazione di Milano area metropolitana• Politiche infrastrutturali a volte più orientate

all’immediato consenso che a una programmazionesu lungo periodo

• Progressiva perdita di educazione civica da partedelle nuove generazioni

• Expo 2015 che porterà i finanziamenti necessaria molte opere infrastrutturali

• Sviluppo di sistemi energetici alternativi sfruttandole risorse naturali, principalmente sole e geotermia

• Sviluppo del progetto Milano “Città della salute” coordinato con le eccellenze in campo medicoe farmaceutico già presenti

• Sviluppo delle reti di teleriscaldamentoe teleraffrescamento

• Sviluppo delle politiche ambientali in programma(Raggi verdi, Ecopass esteso)

Punti di forza

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La città possibile

San Paolo

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La città possibile che si delinea a Milano sembra concretamente orientata a politiche di sostenibilità ambientalee dalla ricerca emergono chiaramente alcune indicazioni sui possibili sviluppi:

• Area emissioni CO2- piena applicazione del piano d’azione per l’energia sostenibile.

• Area consumi energetici- aumento della diffusione del teleriscaldamento;- aumento della diffusione di sistemi geotermici e fotovoltaici;- sostituzione completa degli impianti di riscaldamento inquinanti.

• Area edifici efficienti e green hospital- completamento della ristrutturazione degli edifici pubblici;- attuazione del PGT con forte vocazione ambientale;- completamento del Cerba;- sviluppo del concetto “Milano città della salute”.

• Area trasporti- conclusione dei lavori della linea 5 della metropolitana;- inizio lavori linea 4;- prolungamento della linea 3;- maggiore coordinamento tra servizio trasporti cittadino e servizio trasporti nazionale;- estensione delle piste ciclabili;- creazione di un sistema integrato di trasporti per l’area metropolitana;- estensione dell’Ecopass (congestion charge);- sviluppo della figura e del ruolo del mobility manager;- ritorno alla navigabilità dei canali.

• Area acqua- ampliamento delle campagne di sensibilizzazione sull’utilizzo dell’acqua.

• Area raccolta rifiuti- aumento della raccolta della frazione umida;- piena autosufficienza nel ciclo dei rifiuti.

• Area qualità dell’aria- sostituzione di tutti i mezzi pubblici ad alto impatto ambientale;- estensione del servizio di car sharing e di bike sharing.

• Area politiche di gestione del verde- ampliamento della superficie di verde prevista per le nuove costruzioni;- miglioramento estetico dei parchi;- verde con piantagioni anallergiche;- migliore collegamento tra i parchi cittadini con piste ciclabili.

Città Sostenibili: Milano

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6. ConclusioniDall’analisi dei risultati della ricerca si evidenzia una tensione tutto sommato costante dell’Amministrazione e dellacittà di Milano verso le tematiche ecologiche. Anche se, analizzando in modo sincronico gli indici di sostenibilitàambientale, rispetto alla media italiana, la città di Milano evidenzia un profilo notevolmente contrastato:• significativamente più positivo per la gestione rifiuti e i trasporti;• più critico riguardo qualità dell’aria, efficienza energetica degli edifici e gestione del verde pubblico.

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Conclusioni

Città Sostenibili: Milano

Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato

Indice sintetico di sostenibilita ecologica• Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia

100806040200-20-40-60-80-100Area Aria

Area Acqua

Area CO2

Area Gestione del verde

Area Trasporti

Area Rifiuti

Area Consumi energetici

Area Edifici efficienti

Media Milano Media nazionale Italia

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Conclusioni

Dalla ricerca appare evidente come Milano e i suoi abitanti abbiano affrontato nel tempo i problemi ambientalicon il classico piglio meneghino e un po’ “austroungarico” del “ghe pensi mi”. E in effetti, tutti gli interlocutorihanno sottolineato come questo atteggiamento condiviso tra i cittadini abbia premiato la città, trasformandola emigliorandola in modo radicale dal punto di vista ambientale.

Però Milano non è solo una città a se stante, è anche la terza area metropolitana d’Europa, dopo Londra e Parigi.Ma mentre in queste ultime due la governance territoriale, ormai da diversi decenni, è strutturata strategicamentein termini non solo di centro urbano, ma anche di area estesa, nel capoluogo lombardo i nostri interlocutori hannopiù volte rilevato la difficoltà di agire in termini di Grande Milano, sia da un punto di vista politico che da un puntodi vista urbanistico/sociale.

Ed è proprio in questo vasto hinterland che Milano presenta le sue criticità, perché, di fatto ogni mattina e ognisera una massa enorme di persone si muove per raggiungere il proprio posto di lavoro, si arrabbia perché nontrova servizi, “anche se magari ha comprato, pur sapendolo, una casa in una zona scarsamente servita da mezzi”.

Questo flusso che dall’esterno preme, utilizzando e spremendo la città, s’intensifica ogni giorno sempre più proprioquando Milano, al suo interno, dopo anni si sta di nuovo ripopolando.Il ritmo tumultuoso dell’aumento dell’immigrazione straniera ha trasformato la città rendendola diversa e in qualchecaso estranea ai suoi stessi vecchi abitanti che pure, è bene rilevarlo, per la maggior parte sono milanesi solo dauna o due generazioni.

38 Città Sostenibili: Milano

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Milano, a differenza di molte altre città italiane, non manca di politiche ambientali o azioni di gestione del territorio,poiché tutte quelle riscontrate nel nostro studio sono all’avanguardia e in alcuni casi pionieristiche, difetta semmaidi capacità di rendere vivibile e appetibile la sua città eludendo un destino quasi segnato in cui “la composizionesociale della popolazione tenderà definitivamente a polarizzarsi tra anziani, nuclei monopersonali, professionistidel terziario avanzato e immigrati dal Terzo mondo”.

Ma proprio questa grande e condivisa attenzione alla qualità ambientale della città - tanto che molti intervistatidichiarano che Milano “ha la possibilità e l’ambizione di diventare la Città del verde” - dovrà essere la chiave divolta su cui capovolgere la spinta centrifuga che finora si è sviluppata impetuosamente, tornando a rendere Milanoattrattiva in termini non solo di lavoro ma anche di insediamento abitativo e dunque fonte di ricchezza sociale,culturale e famigliare, che non si disperda nei mille rivoli di questo enorme lago che si chiama hinterland. Un“ritorno alla città” che molti auspicano anche come unica possibilità di reale integrazione multietnica.

Tutte quelle trasformazioni che la città sta per attuare preparandosi per l’Expo potranno essere utili per favorireuna rinascita della capacità di attrazione della città, anche in termini emozionali di orgoglio e identificazione, chefaccia presa su coloro che ci vivono e crei nostalgia su coloro che l’hanno lasciata.Milano, con le sue mille sfaccettature e la sua vocazione alla leadership, potrà essere insieme la città del verde,della salute, del fitness/dello sport, della moda, insomma dell’accoglienza e della vivibilità, solo se saprà affrontarecon coraggio, anche sopportandone i costi economici, politici e sociali, i temi della sostenibilità ambientale a tuttotondo, non solo quindi dal lato infrastrutturale (in cui si è dimostrata virtuosa e attenta) ma anche da quello socialee umano, e da qui ripartire per la più importante sfida per il suo futuro: riconsegnare Milano sia a quei milanesiche ci vivono da tempo, sia a quelli che sono appena arrivati.

Città Sostenibili: Milano

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