Una prova di ripetizione di parole e di non parole - unirsm.sm · Daniela Gallo, Giacomo Stella ....

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Una prova di ripetizione di parole e di non parole: come predittore dei Disturbi Specifici del Linguaggio, e dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. “Imparare: questo è il problema” San Marino 22 settembre 2012 Daniela Gallo, Giacomo Stella

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Una prova di ripetizione di parole e di non parole:

come predittore dei Disturbi Specifici del Linguaggio, e dei Disturbi Specifici

dell’Apprendimento.

“Imparare: questo è il problema”

San Marino 22 settembre 2012

Daniela Gallo, Giacomo Stella

Ambito della ricerca:

• L’importanza di una diagnosi precoce e tempestiva dei Disturbi Specifici d’Apprendimento (DSA) nei bambini nelle fasi precedenti alla scolarizzazione, individuando i fattori di rischio dei DSA.

FATTORI DI RISCHIO PER DSA:

• I bambini che presentano ancora alterazioni fonologiche dopo il compimento dei 4 anni hanno l’80% di probabilità di sviluppare DSA (Bishop 1992, Stella 2004).

• I disturbi specifici del linguaggio (DSL) sono il predittore più affidabile della dislessia

Ottica di prevenzione

L’individuazione di indicatori predittivi delle alterazioni dello sviluppo linguistico in bambini molto piccoli

• una tempestiva presa in carico terapeutica

(logopedica)

• una riduzione dei tempi e dei costi di risoluzione del problema

• Una prevenzione di eventuali disturbi correlati (DSA…)

Indici clinici affidabili per l’identificazione precoce dei DSL:

• RIPETIZIONI DI STIMOLI VERBALI –PAROLE, NON PAROLE O FRASI- (Devescovi e Caselli 2007, Oetting e Cleveland 2006)

• La padronanza di una struttura fonologica o sintattica in un compito di ripetizione di stimoli verbali è un buon indicatore del futuro sviluppo linguistico del bambino (Devescovi e Caselli, 2007)

Perché una prova di ripetizione • Informa sulle capacità di elaborazione fonologica (Bortolini

2002)

• Consente di selezionare i processi fonetico-fonologici che devono essere studiati

• Consente di valutare strutture linguistiche specifiche in situazioni controllate

• Elevata correlazione con le misure del linguaggio spontaneo (LME)

• I punteggi ottenuti nelle prove di articolazione e, in genere di linguaggio espressivo, predicono con l’80% di accuratezza la possibilità che un bambino abbia una storia positiva per disturbo del linguaggio. (Tomblin 1996)

• È facilmente somministrabile

• Può essere somministrata a un’età precoce ( dai 3 anni)

Prova di ripetizione di non parole e/o di parole

Non parole

• Studio delle capacità fonologiche (Bortolini, Arfè et al 2007)

• Buon predittore di diversi aspetti dello sviluppo del linguaggio (Botting and Conti-Ramsden 2001)

• e del vocabolario (Gathercole and Baddeley 1989)

Parole

• È inquinata da fattori lessicali

• Da informazioni sul grado di apprendimento di una lingua

• È facilitata dalla memoria lessicale a lungo termine (Dollaghan et al 1993,1995)

Scopo dello strumento:

• Verificare se la prestazione in una prova di ripetizione di PAROLE e di NON PAROLE possa essere un buon marcatore clinico tra bambini con sviluppo del linguaggio tipico e bambini con DSL tra i 3 e i 6 anni di età.

Descrizione dello strumento:

• 2 Prove di ripetizione di stimoli verbali:

1. lista di 16 parole

2. lista di 16 non parole

• 2 versioni:

1. Versione software (“Gioco del Pappagallo”)

2. Versione Orale

Materiali:

Lista di 16 parole reali (real word) e lista di 16 non parole (non-word) (Dispaldro, Benelli, Marcolini, Stella 2008)

16 parole reali (real word)

• Parole acquisite tardivamente (“Later acquired words list” LA)= parole solitamente acquisite tra i 5 e i 6 anni

16 non parole (non word)

• Non parole costruite rispettando la struttura fonetica della lista LA (panoco-pomata)

PAROLE

BAVA

SEME

CUBO

TORRE

NEBBIA

FRASE

CORVO

PALMA

GALERA

VELLUTTO

MULINO

POMATA

DILUVIO

VULCANO

MARMOTTA

TAMBURO

NON PAROLE

BOFO

SEMI

COBE

TAMMO

NOGGE

FRIVE

CANSA

PARNA

GORELO

VILLOPA

MORUNA

PANOCO

DIRUSIA

VIRTOMA

MOLMITTO

TUNDALO

Procedura di somministrazione (modalità software):

• Prova effettuata singolarmente per ogni bambino in un aula adiacente alla classe

• Il bambino ha davanti a sé lo schermo del computer con accanto l’esaminatore

• Prima di iniziare la prova vera e propria il bambino è sottoposto ad una fase di training per verificare l’effettiva comprensione della consegna

• Durata della prova circa 3 minuti

Procedura di somministrazione (modalità orale):

REQUISITI DEL SOMMINISTRATORE

LINGUA MADRE ITALIANA INDISPENSABILE

UGUALE PROVENIENZA REGIONALE SUGGERITA

ASSENZA DI SIGNIFICATIVI DISTURBI DI ARTICOLAZIONE (dislalie-disprassie)

INDISPENSABILE

RALLENTARE LA PRODUZIONE INDISPENSABILE

NO SILLABAZIONE INDISPENSABILE

Codifica dati: • Punteggio dicotomico di correttezza dal confronto

produzione vs. target

• 1 = ripetizione errata; 0 = ripetizione esatta

• Non sono da considerarsi errori: 1. Rotacismo

2. Sigmatismo interdentale

3. Differenza tra vocali aperte/chiuse

4. Raddoppiamento della consonante

5. Allungamento della vocale

Studio preliminare:

RIPETIZIONE DI PAROLE

3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI

SOGLIA (Q,95%) > 6 > 4 > 4

Soggetti a rischio 2 2 0

Percentuale 4,76 5 0

RIPETIZIONE DI NON PAROLE

3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI

SOGLIA (Q,95%) > 9 > 9 > 6

Soggetti a rischio 2 2 1

Percentuale 4,76 5 2,32

Analisi dei risultati

(studio preliminare):

• La ripetizione delle non parole risulta più difficile rispetto alla ripetizione delle parole indipendentemente dalla fascia d’età

• A 3 e a 4 anni entrambe le prove risultano affidabili nell’individuare bambini a rischio DSL

• Dai 5 anni in poi solo la prova di ripetizione di non parole risulta affidabile nell’individuazione dei bambini a rischio DSL

• Bambini di 3 e 4 anni = Prova di ripetizione di Parole

• Bambini di 4, 5, e 6 anni = Prova di Ripetizione di Non Parole

Campione:

• 1020 bambini di età compresa tra i 3 anni e i 7 anni e 4 mesi

• Scuole dell’Infanzia e Primarie di Reggio Emilia e di Pesaro

• Criteri di inclusione:

1. Età compresa tra i 3 anni e i 7 anni

2. Lingua italiana

3. Normale sviluppo del linguaggio

4. Assenza di qualsiasi tipo di handicap

Campione: sottogruppi:

• 3 ANNI = bambini da i 2 anni e 11 mesi fino a 3 anni e 11 mesi

• 4 ANNI = bambini da i 4 anni e 0 mesi fino a 4 anni e 11 mesi

• 5 ANNI = bambini da i 5 anni e 0 mesi fino a 6 anni e 0 mesi

• 6 – 7 ANNI = bambini da i 6 anni e 0 mesi ai 7 anni e 4 mesi

Analisi dei risultati: Definizione dei valori soglia :

PAROLE ORALE 3 ANNI 4 ANNI

SOGLIA (Q,95%) > 8 > 7

NON PAROLE ORALE

4 ANNI 5 ANNI 6 ANNI

SOGLIA (Q,95%) > 9 > 6 > 3

NON PAROLE SOFTWARE

4 ANNI 5 ANNI 6 ANNI

SOGLIA (Q,95%) > 9 > 6 > 4

PAROLE SOFTWARE 3 ANNI 4 ANNI

SOGLIA (Q,95%) > 7 > 6

Analisi dei risultati: Conclusioni (1):

• Non risultano differenze significative tra i risultati nelle due diverse modalità di somministrazione (software vs orale)

• Stessa tipologia di errori (sostituzione di fonemi) in entrambe le prove e in entrambe le modalità

Analisi dei risultati: Conclusioni (2):

• Le variabili più influenti nel determinare l’adeguatezza o meno della risposta in tutte e due le prove sono risultate: la lunghezza e la complessità fonologica

• Bisillabe piane • Trisillabe piane

• Bisillabe complesse • Trisillabe complesse

• PROVA NON SUPERATA (risultato maggiore o uguale al valore soglia) è consigliabile richiamare il bambino 2-3 mesi dopo per una risomministrazione.

• Se anche nella seconda somministrazione il bambino non risponde o commette molti errori, e il genitore conferma difficoltà linguistiche, è utile l’invio alla logopedista per una valutazione più accurata e specifica.

Conclusioni (1)

La prova di ripetizione di parole e non parole è un test efficace per effettuare uno screening:

• Correla significativamente con lo sviluppo linguistico

• Può essere somministrata ad età precoci

• Non richiede conoscenze specialistiche per essere utilizzata

• Richiede tempo di somministrazione breve

• Ha uno scarso margine di soggettività nel giudizio

Conclusioni (2)

• Questo strumento consente un’identificazione precoce dei disturbi specifici del linguaggio, in particolare dei disturbi fonologici espressivi, che rappresentano il 75% dei disturbi specifici di linguaggio.

• Questo strumento consente di poter individuare precocemente quei bambini con difficoltà di linguaggio candidati a sviluppare in seguito un possibile DSA.

• A partire dai 3 anni è possibile monitorare con uno strumento semplice, rapido , lo sviluppo del linguaggio in modo da poter indirizzare, dopo pochi mesi di osservazione, il bambino ai servizi specialistici per l’età evolutiva.

Conclusioni (3)

• È consigliabile non attendere oltre i 3 anni e mezzo per l’invio allo specialista e, in ogni caso, effettuare 2 somministrazioni della prova alla distanza minima di 2-3 mesi l’una dall’altra.

• È importante organizzare un lavoro preciso e puntuale di screening all’interno delle scuole dell’infanzia seguito da laboratori linguistici per favorire lo sviluppo di tutti i bambini, soprattutto quelli identificati come “ a rischio”.

• La possibilità di usufruire di rieducazione fonologica nell’anno precedente la scolarizzazione riduce le difficoltà funzionali del dislessico (Harm e Seidenberg 1999) e produce benefici, che, se non consentono di evitare la dislessia, rendono comunque più facile il percorso scolastico (Leonard 1998)

Implicazioni future:

• Scuola dell’infanzia-primo anno: PROVA DI RIPETIZIONE DI PAROLE

• Scuola dell’infanzia-secondo e terzo anno: PROVA DI RIPETIZIONE DI NON PAROLE

• Scuola primaria- classe prima ingresso(ottobre) : PROVA DI RIPETIZIONE NON PAROLE

• Scuola primaria- classe prima finale (maggio): SPILLO