una parola è morta quando vien detta - dicono alcuni - io ... · Patrizia Valduga, una delle voci...

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una parola è morta quando vien detta - dicono alcuni - io dico che comincia a vivere soltanto allora anno III 03/2012 stagione 12/13 emily dickinson

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una parola è morta quando vien detta - dicono alcuni - io dico che comincia a vivere soltanto allora

anno III 03/2012stagione 12/13

emily dickinson

l’elfo è un trimestrale edito da Teatridithalia Società Cooperativa Teatro dell’Elfo Impresa Socialecorso buenos aires 3320124 milano

direttore responsabile barbara caldarini

redazione flora cucchi, nicola manfredi veronica pitea, diana sartori

progetto grafico plum (plumdesign.it)

registrazione tribunale di milano, n. 5 del 4 gennaio 2010

stampa arti grafiche bianca e voltavia del santuario – 20060 trucazzano (milano)

giugno 2012distribuzione gratuita

Il problema non è deci-dere se andare a teatro: il proble-ma è scegliere quando non andarci. Perché può essere molto forte la tentazione di passa-

re attraverso lo specchio e lasciarsi sognare ogni sera da una diversa forma del mondo. Le forme prodotte dal teatro dell’Elfo sono sempre messe in scena con la follia e il rigo-re di una partita a scacchi dove ogni pezzo è vivo e tanto autocosciente da scivolare per sua volontà al posto giusto nel momento esatto previsto dai registi. Di conseguenza, non mi meraviglia che Bruni e Frongia trag-gano da Carroll una Alice underground, da cui mi aspetto fantasmagorie, moltezze di visione e imprevedibili moltiplicazioni di senso, anzi, di più: un’immagine nuova di un testo letterario ormai tanto assorbito dal-la nostra cultura che in superficie ne rimane poco, come una sfumatura di sorriso senza gatto. Ridare corpo ai classici riportandone in vita tutta l’originaria virulenza e l’incan-to è ciò che l’Elfo sta facendo da anni con i suoi splendidi Shakespeare. Non mi perderei la ripresa di romeo e giuliettA, perché l’ho visto e non confesserò che alla fine ero in lacrime e stupefatta di esserlo: dirò solo che voglio

rivederlo perché nella ripresa ci sono nuovi attori, e un cambiamento di cast per questa compagnia significa cambiamenti di ritmo e di tempi teatrali, quasi una nuova regia,

così come deve essere in un teatro concepito come arte totale e insie-me artigianato di alta sapienza pratica. Tra il 1997 e il 2011 avrò visto almeno tre volte il So-gno di una notte di mez-za estate nella versione

di De Capitani, e ogni volta era un altro: più divertente, più inquietante, più magico. Spettacoli che non sono mai ugua-li a se stessi, percorsi di ricerca che si in-trecciano e creano dialoghi imprevisti, drammaturgie da far conoscere o da riela-borare, intelligenze in movimento. La vena angloamericana dell’Elfo, che ha generato il prodigio di Angels in America e ci ha fatto scoprire la bellezza, la comicità e la dispe-razione felice di the history Boys, arriva a distillare dal Tennessee Williams della discesA di orfeo una meditazione sull’intol-leranza che già nella lettura scenica presen-tata come studio preliminare era di una po-tenza quintessenziale. Da vedere senz’altro. Poi, certo, ci sarebbe anche tutto il resto del cartellone dell’Elfo Puccini, con le riprese e le ospitalità che formano una lista di tentazioni variegata eppur coerente. Che cosa non andare a vedere? Questo è il problema, e, con le situazioni che soffriamo in Italia dentro e fuori dai teatri, è un problema bellissimo.

Carmen Covito

Intelligenze in movimento

SuonI parolE danzE

7 e 20 settembre, sale Shakespeare e Fassbinder

mito settemBre musicA 2012www.mitosettembremusica.it

11 settembre, sala fassbinderimpresA sociAleconvegno organizzato con la lega delle Cooperative e la rivista Vita

Elfo puCCInI, danCEhauS, SCuola paolo graSSI, m.a.S. muSIC arTS & Show, InSTITuTo CErVanTES, non Solo danza (bollaTE)3 - 7 ottobre 17 - 18 novembre 26 novembre - 2 dicembre

milAnoltre 2012focus compAgnie mauro aSTolfI E SpEllbound ConTEmporary ballET /CESC gElabErT E gElabErT/azzopardI CompanIa dE danCa

vetrinA itAliASpEllbound ConTEmporary ballETCompagnIa SImona buCCImk mIChElE dI STEfanomm Company mIChElE mErolaCompagnIa SuSanna bElTramI, SanpapIé CompagnIa dagIpolI, gIulIo d’anna

vetrinA itAliA domAniprofESSIonE maS danCE lab + maTTEo bITTanTE

incontri franCESCa pEdronI, mauro aSTolfImarIa luISa buzzI, mIChElE mErola danIElE nInarEllo, ValErIa CrIppaumbErTo galImbErTI, marInElla guaTTErInICESC gElabErT-lydIa azzopardIElISa guzzo VaCCarIno E alTrI.www.milanoltre.org

26 e 27 ottobre, sala bauschfondErIa mErCury prESEnTaAutorevole AudiodrAmmi in teAtroun progetto a cura di Sergio ferrentinowww.fonderiamercury.it

ottobre/giugno, elfo puccini

cAntAre lA voce suoni pArole visioniCorSI dI CanTo Con franCESCa brESChIinfo: tel. 02 [email protected] - www.elfo.org

SOGNI E PASSIONI, EROS E DESIDERI

Elio De Capitani e Ten-nessee Williams: vent’anni fa aveva allestito per il Festival di Spoleto Un tram che si chiama desiderio, nella scorsa stagio-ne Improvvisamente, l’estate scorsa, ora af-fronta un testo del 1957 inedito sulle scene italiane, lA discesA di orfeo, che sul grande schermo divenne Pelle di serpente con Anna Magnani e Marlon Brando. Il 13 luglio de-butta a Spoleto e dal 16 ottobre al 4 novem-bre è in scena all’Elfo Puccini.È l’incontro di tre fragili sognatori «che la-sciano pelli dietro di sé, pelli pulite e denti e ossa bianche; sono segni che si trasmettono tra loro perché la razza di quelli sempre in fuga possa seguire le orme dei suoi simili». Val (Edoardo Ribatto) è un vagabondo, un uomo da marciapiede con chitarra e giacca di pelle di serpente, Lady (Cristina Crippa) è figlia d’un emigrante italiano linciato dai razzisti, prigioniera di un matrimonio cru-dele con Jabe che la considera sua “proprie-tà”, e Carole Cutrere (Elena Russo Arman) è una giovane milionaria, fragile ma ribelle. Fuggire con Carole e i suoi soldi o rompere con il passato per vivere e lavorare accanto a Lady? Val, come un moderno Orfeo che

tenta di salvare la sua Euridice, sceglie Lady per finire fatto a pezzi dai fanatici del pae-se, che non tollerano lo “scandalo” della loro passione e il loro sogno di una vita felice. Anche Joyce C. Oates scruta nel Buio dell’AmericA (3-21aprile) mettendo sotto i riflettori di un talkshow una coppia di oggi: gente semplice del New Jersey, con valori morali ben radicati nel conformismo e nel rispetto di una convivenza sociale perbenista, sconvolta dall’arresto del figlio, accusato dell’omicidio di una giovanissima vicina di casa. Corinna Agustoni e Luca To-racca li interpretano con delicatezza e sa-piente pudore diretti da Francesco Frongia. Le responsabilità personali si le-gano indissolubilmente a quelle collettive, l’omertà copre delitti antichi e nuovi anche in furie de sAnghe, testo e regia dei giovani di Fibre Paralle (29 gennaio-3 febbraio). Ci ca-tapultano nel profondo sud, in una terra dif-ficile e dura dove i rituali famigliari si fanno claustrofobici ed esasperati fino a diventare veri riti tribali o a esplodere nella violenza.

La coppia scoppiaUn uomo, sua moglie, una giovane donna e un altro uomo: exit, la nuova commedia di Fausto Paravidino, (27 febbraio - 10 marzo), delicata, profonda e divertente, racconta la coppia in crisi.Ritmo serrato, scene montate in modo cinematografico, come insegna Woody Allen. Autore, regista (e attore), Paravidino, a soli trentacinque anni, è ormai un punto di riferimento delle nostre scene.

FAMIGLIA

INFERNI DI

Appartengono a epoche, lingue e stili diversi ma i loro rac-conti, che hanno avuto una fortuna immen-sa, hanno molto in comune: forse perché percorrono le terre misteriose del sogno e dell’inconscio, i mondi incantati e allucina-ti della fantasia. Parliamo di Lewis Carroll (1832-1898) e E. T. A. H offmann (1776-1822).Ferdinando Bruni e Francesco Frongia ci conducono con Alice underground (3-13 dicembre) nel paese delle meraviglie e oltre lo specchio, in un viaggio teatrale visionario che esalta le potenzialità oniriche dei video.

Una scatola magica animata dai disegni di Ferdinando Bruni, dove sia possibile giocare con il tempo e lo spazio, contestare il senso delle parole, inscenare assurdi indovinelli, mettere in dubbio le nostre certezze. E con Ida Marinelli ed Elena Russo Arman rein-ventare le rime, le poesie e le canzoni del te-sto creando un tessuto musicale che riman-da all’immaginario contemporaneo. I tre giovani fondatori di Meno-venti partono dalle figure e dalle atmosfere dell’uomo dellA sABBiA di Hoffmann (6-11 novembre) - padre dello smarrimento nel panorama della letteratura moderna - per scarnificarne la trama e scoprire che le sue suggestioni nutrono gli incubi di Kafka e le di-storte realtà di Philip Dick e di David Lynch.

REALtà SOSPESE

Il coraggio delle donne

Le protagoniste della scena italiana sui palcoscenici dell’Elfo Puccini

lioni: «L’attesa in cui vive la protagonista del Dolore è identica a quella di tutte le donne che aspettano, non solo in un momento di guerra (come in questo caso), ma nei mo-menti di abbandono, di sofferenza interiore e testimonia una capacità di sopportazione tipi-camente femminile che mi ha molto colpito». È la solitudine che ritroviamo nei monologhi di Jean Cocteau - lA voce umAnA e il Bell’indifferente – che offrono ad Adriana Asti l’occasione per una nuova, im-perdibile prova d’attrice (14-19 maggio). I due atti unici mettono in scena la parabola di un amore che finisce e il coraggio di raccontarsi, di spalancare le porte alla sofferenza. Il coraggio si fa vero atto di de-nuncia nel monologo di Marina Massironi (5-24 febbraio) tratto dal romanzo di Rod-dy Doyle lA donnA che sBAttevA contro le porte: Paula, dopo anni di abusi da parte del marito, trova la forza di ribellarsi e di buttarlo fuori dalla propria vita. Una prova “drammatica” per un’attrice che, nota per le apparizioni al fianco di Aldo, Giovanni e Giacomo, anche qui non rinuncia alle armi dell’ironia. Patrizia Valduga, una delle voci più significative della poesia contempora-nea, nella corsiA degli incurABili (16-20 gennaio) offre i toni tutti femminili dell’in-vettiva, del desiderio, dello scherno, della pre-ghiera, del bisbiglio, della provocazione alla sensibilità di Federica Fracassi, attrice tra le più apprezzate e premiate degli ultimi anni.

Mariangela Melato, Fe-derica Fracassi, Cristina Crippa e Marina Massironi e Adriana Asti, sole in scena, svelano, con sguardi diversi, la complessità dell’animo femmini-le, «quell’essere fragilissime nella sensazio-ne dell’abbandono, della paura del dolore, ma insieme tenaci come solo le donne san-no essere». Prendiamo a prestito le parole di Mariangela Melato a proposito del dolore di Marguerite Duras - un diario-romanzo che nella sua straordinaria interpretazione si fa teatro (dall’8 al 25 novembre) - per rac-contare tante altre solitudini, attese e ribel-

lieto fine assicurato Torna in scena il BAmBino sottovuoto (5 - 17 marzo), favola surreale e scanzonata di Christine Nöstlinger. Cristina Crippa interpreta Berta Bartolotti, pasticciona signora di mezza età che si ritrova mamma di un bambino sintetico, per il quale dovrà lottare con il coraggio dell’intelligenza e dei sentimenti.

Non si stanca di giocare con gli endecasillabi danteschi mAurizio lAstrico (3-12 maggio), con quei versi che hanno reso famose le sue apparizioni a Zelig. Un alfabeto musicale e letterario più che mai adatto a esorcizzare i disagi della contem-poraneità... nell’attesa di qualche saltuario sprazzo di paradiso. E con l’aiuto registico di Giole Dix, Maurizio riesce a conciliare lo stile folgorante delle sue esibizioni televisi-ve con la sua indole di attore teatrale. Dalle capriole linguistiche alle contorsioni filosofiche: Silvio Orlando in-terpreta il nipote di rAmeAu di Diderot (26 febbraio-10 marzo), un capolavoro satirico settecentesco che regala motivi di aspro divertimento. È la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amo-rale per vocazione che nella sua riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce a ribaltare la visione del bene e del male. Lo sporco lavoro di dire cose scomode se lo accolla questo inconfondibile attore che per suscitare comica ripugnanza calza una parrucca logora, usa toni ora melliflui ora adulatori perché “fare il ruffiano è un me-stiere considerato, e i politici lo sanno”.

Un grande attore con il gusto nostalgico per le parole in rima, per un mondo preindustriale di cui gli Aquiloni di Pascoli sono i simboli: pAolo poli (18 dicembre-13 gennaio) rilegge il po-eta del fanciullino per farci viaggiare con malizia nel passato, nei territori della nostra infanzia o nel piccolo mondo antico dei no-stri bisnonni. Circondato dai motivi floreali della belle epoque, dai suoi boys sgambet-tanti, dai costumi di Santuzza Calì e dalle scene di Emanuele Luzzati, “un amico che ormai non c’è più - ricorda - ma che prima di andarsene mi ha riempito i magazzini di capolavori”.

possono esistere felicità trascurabili?

E allora come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Valerio Aprea porta in teatro il clamoroso successo letterario di Francesco Piccolo, momenti di trAscurABile felicità (15 - 21 aprile), e del suo perfido, irresistibile catalogo dell’allegria di vivere.

L’irresistibile leggerezza della poesia, il lato comico della filosofia

elfopuccini

milAnoltre 20123 – 7 ottobre 17 – 18 novembre26 novembre – 2 dicembreSpEllbound ConTEmporary ballETVETrIna ITalIagElabErT azzopardI CompanyIa dE danSa

10 – 28 ottobre | sala FassbinderfErdInando brunIalEjandro brunI oCañarossodi john logan | regia francesco frongia TEaTro dEll’Elfo

16 ottobre – 4 novembre | sala ShakespeareCrISTIna CrIppa, Edoardo rIbaTTo ElEna ruSSo armanlA discesA di orfeodi Tennessee williams | regia Elio de CapitaniTEaTro dEll’Elfo

6 – 11 novembre | sala Fassbinder

l’uomo dellA sABBiAdi Consuelo battiston, gianni farina, alessandro mieleregia gianni farinaEmilia romagna Teatro fondazionefestival delle Colline - Torino, menoventi

8 – 25 novembre | sala ShakespearemarIangEla mElaToil doloredi marguerite duras | regia massimo luconiTeatro Stabile di genova

3 – 31 dicembre | sala FassbinderfErdInando brunI, Ida marInEllIElEna ruSSo armanAlice undergroundda lewis Carroll | regia di ferdinando bruni e francesco frongiaTEaTro dEll’Elfo

4 – 16 dicembre | sala Shakespeare

un mArito ideAledi oscar wilde | regia roberto Valerio

18 dicembre – 13 gennaio | sala Shakespearepaolo polIAquilonidue tempi di paolo poli da pascoliproduzioni Teatrali paolo poli

15 – 20 gennaio | sala ShakespearegIulIo SCarpaTI, ClaudIo CaSadIooscurA immensitàdi massimo Carlotto | regia alessandro gassmanTeatro Stabile del Veneto

16 – 20 gennaio | sala FassbinderfEdErICa fraCaSSIcorsiA degli incurABilidi patrizia Valduga | regia Valter malostiTeatro di dioniso

sala Fassbinder

pugliA in scenA A milAno22 - 27 gennaio Compagnia del Sole guErra29 gennaio - 3 febbraio fibre parallele furIE dE SanghE

29 gennaio – 24 febbraio | Sala Shakespeare

romeo e giuliettAdi william Shakespeare | regia ferdinando bruniTEaTro dEll’Elfo

5 – 24 febbraio | Sala FassbindermarIna maSSIronIlA donnA che sBAttevA nelle porte di roddy doyle | drammaturgia e regia giorgio gallioneTeatro dell’archivolto

26 febbraio – 10 marzo | Sala ShakespeareSIlVIo orlandoil nipote di rAmeAudi denis diderot | regia Silvio orlandoproduzione Cardellino srl

27 febbraio – 10 marzo | Sala Fassbinder

exitdi fausto paravidino | regia fausto paravidinoTeatro Stabile di bolzano

5 – 17 marzo | Sala BauschCrISTIna CrIppail BAmBino sottovuotodi Christine nöstlinger | regia Elio de CapitaniTEaTro dEll’Elfo

12 – 24 marzo | Sala Shakespeare

le rAnedi aristofane fondazione Teatro due

18 marzo – 14 aprile | sala Fassbinder

vivA l’itAliAdi roberto Scarpetti | regia César brieTEaTro dEll’Elfo

2 – 14 aprile | sala Shakespeare

il ventAgliodi Carlo goldoni | regia damiano michielettoTeatro Stabile del Veneto

3 – 21 aprile | Sala BauschCorInna aguSTonI, luCa ToraCCanel Buio dell’AmericAdi joyce Carol oates | regia di francesco frongiaTEaTro dEll’Elfo

15 – 21 aprile | Sala Fassbinder ValErIo aprEamomenti di trAscurABile felicitàdi francesco piccolo | regia Valerio aprea

16 – 21 aprile | Sala ShakespearegIuSEppE baTTISTongIanmarIa TESTaitAly di giovanni pascoliproduzioni fuorivia

23 aprile – 1 maggio | Sala Shakespeare

nome di BAttAgliA liAtesto e regia renato SartiTeatro della Cooperativa

2 - 12 maggio | Sala Shakespeare

mAurizio lAstricoregia gioele dixproduzione bananas

3 – 12 maggio | Sala Fassbinder

teAtro delle AlBe / rAvennA teAtro3 - 8 maggio panTanI9 e 10 maggio rumorE dI aCQuE11 e 12 maggio ouVErTurE alCIna

14 – 19 maggio | Sala ShakespeareadrIana aSTI lA voce umAnA il Bell’indifferentedi jean Cocteau | regia benoit jacquotCrT artificio

14 – 26 maggio | Sala Fassbinder

BABiloniA teAtri 14 - 19 maggio ThE End21 - 26 maggio pInoCChIodi Valeria raimondi e Enrico Castellani

3 – 29 giugno | Sala Fassbinder

shopping & fucKingdi mark ravenhill | regia ferdinando bruniTEaTro dEll’Elfo

10 giugno – 6 luglio | Sala Shakespeare

nuovA produzione regia Elio de CapitaniTEaTro dEll’Elfo

ottobre – giugno | Sala Bausch

nuove storieper un nuovo teAtro

stagione 12/13

abbonamenti, prezzi e promozioniIl teatro ad ogni costoBiglietteria Elfo Puccini c.so buenos aires 33, milanotel. 02.00.66.06.06 www.elfo.org - [email protected] lima - passante ferroviario porta Veneziatram 33, autobus 60luglio: da lunedì a venerdì 14.30 - 19.30settembre: da lunedì a sabato 10.30 - 19.30chiusa estiva biglietteria: dal 14 luglio al 4 settembre

Prezziposto unico € 30.50riduzione convenzioni € 27riduzione giovani (fino ai 25 anni compiuti) € 16 riduzione anziani (dai 60 anni compiuti) € 16 Il martedì posto unico € 20*per ottenere le riduzioni è necessario presentare tessere o documenti al momento del ritiro dei biglietti.*il martedì non sono previste ulteriori riduzioni.

Abbonamenti CoppIa 7 spettacoli a scelta per due persone intero € 196 (€ 14 a tagliando) ridotto giovani < 25 – anziani > 60 € 168 (€ 12 a tagliando)prIma SETTImana € 70 (€ 10 a tagliando) abbonamento personale per 7 spettacoli, valido esclusivamente per le prime 6 replicheprIma SETTImana CoppIa € 140 (€ 10 a tagliando) 7 spettacoli a scelta per due persone, valido esclusivamente per le prime 6 replicheCarnET 9 ingressi a scelta libera € 171 (€ 19 a tagliando)

CarTa rEgalo 2 biglietti utilizzabili senza vincoli per tutti gli spettacoli in stagione € 61

Abbonarsi conviene Tutti gli abbonati possono ritirare Elfopass, la card che dà diritto a sconti e riduzioni (www.elfo.org/elfopass).Chi acquista un abbonamento coppia entro il 1 ottobre ha diritto a 2 biglietti omaggio per una prima delle produzioni Teatro dell’Elfo in sala Shakespeare.Tutti gli abbonamenti danno diritto a un omaggio per gli spettacoli della rassegna Puglia in sala Bausch (posti limitati, prenotazioni dal 5 novembre) e al ridotto a 21,50 € per gli spettacoli del festival Milanoltre

Per le scuoleIntero € 12abbonamEnTo SCuola 3 spettacoli€ 30 (€ 10 a tagliando)abbonamEnTo ClaSSICIromeo e giulietta + le rane + Il ventaglio€ 27 (€ 9 a tagliando) Da concordare presso l’ufficio promozione e scuole: tel 02.00.66.06.33 – [email protected]

Acquisti onlineI biglietti e gli abbonamenti possono essere acquistati online sul sito www.elfo.org e su www.vivaticket.it con carta di credito o bancomat (ritiro la sera stessa, entro 30 minuti dall’inizio dello spettacolo)

Call center Vivaticket by Charta all’ 899.666.805 (servizio a pagamento)

prenotazioni onlineI biglietti possono essere prenotati scrivendo a [email protected] o compilando il form sul sito www.elfo.org

Acquisti telefoniciI biglietti si possono acquistare anche telefonicamente con carta di credito allo 02.00.66.06.06 (senza costi aggiuntivi) e ritirare entro 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Informazioni e programma possono subire variazioni. Tutti gli aggiornamenti sul sito: www.elfo.org

Il tema della responsabi-lità e della trasmissione del sa-pere, ovvero di una sorta di “genitorialità sociale”, ritorna nelle ultime produzione dell’Elfo. rosso (10-28 ottobre, sala Fassbin-der), con il tutto esaurito dello scorso mag-gio, si è conquistato a pieno titolo l’apertura della prossima stagione. Qui, lo scontro/incontro è tra generazioni di artisti, ma va oltre il cliché maestro/allievo, toccando in-terrogativi universali. Bruni è il pittore Ro-thko, uomo maturo, che faticosamente fa i conti con se stesso e con i compromessi del mercato. Talvolta ringhia, più spesso ruggi-sce al suo devoto assistente Ken, artista in erba, a scuola di arte e di vita e alla ricerca di un “padre”, da uccidere. Nella nuova edizione di romeo e giuliettA (29 gennaio-24 febbraio), Bruni, oltre a dirigere un rinnovato cast di giovani nei ruoli degli impavidi amanti e amici, si ritaglia anche la parte di Capuleti, rappre-sentante del potere cinico degli adulti sotto la cui crudeltà cadono le giovani vittime inconsapevoli. La messa in scena riverbera di contrasti, fra buio e luce, notte e giorno, gioia e lutto, balli e funerali e vi convive un doppio sguardo: un inno alla giovinezza, alla passione, alla velocità, al pericolo e un presagio di rovina e di morte. Anche in shopping And fucKing (3-29 giugno), Brian/Bruni, unico adulto della pièce, è un vero e proprio deus ex ma-china senza cuore, un educatore severo e feroce, corrotto da una nuova religione che ha nel dio denaro il suo punto di riferimen-to. I quattro giovani, tutti attori under 30, già applauditi in altre produzioni dell’Elfo, sono personaggi senza passato, senza padri e senza madri, stupidi e vulnerabili, vitti-me perfette per il primo orco di passaggio, assurdi, ma tragicamente reali, votati a con-sumarsi e consumare.

brunI E dE CapITanI SI ConfronTano Con lE nuoVE gEnErazIonI. Tornano In SCEna QuaTTro SuCCESSI dEllE paSSaTE STagIonI

genitori e figli, Allievi e mAestri, giovAni e Adulti

De Capitani è l’irresistibile insegnante di inglese Hector

Il caso The History Boys: 30.000 spettatori, oltre 140 repliche già all’attivo. Nel 2013 in tournée in più di 20 città italiane.Definito come “uno degli spettacoli più importanti ed emozionanti” made in Elfo, diventato un caso per la risposta entusiasta degli spettatori più giovani, il testo di Bennett mette a confronto due concezioni opposte: quella della cultura come fattore indispensabile per diventare esseri umani completi, imparando a leggere la realtà, e quella che invece la concepisce come valore d’uso da giocarsi nel grande supermercato dello showbusiness.

Due spettacoli per ce-lebrare il canto della vita che si infrange contro la furia omicida. Biografie personali che si fanno narrazione collettiva per parlare, oggi come allora, di ingiustizia e verità, di sordide trame e percorsi di libe-razione, di antifascismo e libertà, di diritti sociali e cultura indipendente. Il quartiere “occupato” del Casoretto, dove due diciottenni milanesi vengono uccisi a colpi di pistola, due giorni dopo il rapimen-to di Aldo Moro, e il quartiere “resistente” di Niguarda, con il Gruppo di Difesa della Donna, dove la partigiana Lia viene falciata dai mitra nazisti: luoghi simbolo di Milano che si intrecciano alla storia buia degli anni di piombo e alla grande pagina della Resistenza.

nome di BAttAgliA liA (23 aprile-1 maggio), testo e regia di Renato Sarti, è de-dicato alle donne e al loro coraggio. Basato su testimonianze dirette, ritrae con pochi precisi tocchi un’epoca e racconta l’eroismo della lotta per la liberazione insieme ai mo-menti più quotidiani, le piccole cose che ren-devano più lieve la vita. Anche vivA l’itAliA di Roberto Scarpetti (18 marzo-14 aprile) è una storia narrata in prima persona dai personaggi, per far rivivere al pubblico il passato come fosse presente, con tutte le emozioni, i sen-timenti, la disperazione di persone reali. Un testo inedito, affidato alla profonda umanità di César Brie, regista argentino d’origine e milanese d’adozione.

Torna dopo il successo di Freddo, il grande autore svedese Lars Nóren. Guerra (22 - 27 gennaio) prova a raccontare cosa accade quando un conflitto finisce e arriva la tanto sognata pace. Una famiglia cerca di lasciarsi alle spalle le angosce e di guardare al futuro: le ferite aperte sono i loro personali danni collaterali, laconica definizione con cui si licenzia tutto ciò che resta e spesso non ha

Senza memoria non c’è futuro DuE PEzzI DI StORIA DELLA cIttà DI MILANO: LE MORtI DI FAuStO E IAIO (18 MARzO 1978) E DI GINA GALEOttI BIANchI, NOME DI BAttAGLIA LIA (24 APRILE 1945)

QuEllo ChE ChIamIamo paCE

Torna dopo il successo di Freddo, il grande autore svedese Lars Norén. guerrA (22 - 27 gennaio) prova a raccontare cosa accade quando un conflitto finisce e arriva la tanto sognata pace. Una famiglia cerca di lasciarsi alle spalle le angosce e di guardare al futuro: le ferite aperte sono i loro personali danni collaterali, laconica definizione con cui si licenzia tutto ciò che resta e spesso non ha voce. Eppure qualcosa di vitale è rimasto. “Dove fanno il deserto, quello chiamano pace”. Tacito

giustizia, vendetta, perdono, pena

Alessandro Gassman dirige oscurA immensità, tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Carlotto, nel quale i due protagonisti, la vittima (Giulio Scarpati) e il carnefice (Claudio Casadio), intersecano i loro destini, contrapposti e ineluttabili. Perché quando ti uccidono la moglie e il figlio nel corso di una rapina, tutto ciò che ti vela gli occhi per sempre è l’oscura immensità della morte. L’incomunicabilità tra innocenti e colpevoli riesuma sentimenti ancestrali che accecano e non lasciando spazio al perdono, ma solo a una vendetta cieca. (15 - 20 gennaio)

Classici che diventano contemporanei e viceversa:un percorso di andata e ritorno che riassu-meva la stagione dell’Elfo di alcuni anni fa. E classici contemporanei sono alcuni degli spettacoli proposti nella nuova stagione. Tre commedie e un poema attualissimi, a parti-re da il mArito ideAle di Oscar Wilde (4-16 dicembre) che, nella versione di Roberto Va-lerio (qui traduttore, regista e attore), pone al centro la questione morale, tema sempre scottante nel nostro paese. Una storia che si consuma nel salotto buono di un’aristocra-zia imborghesita, microcosmo che mostra con estrema ironia il divario tra apparenza e onestà, vita pubblica e vita privata. Il ruolo politico della cultura e dell’arte nella società è fulcro de le rAne di Aristofane (12-24 marzo). Qui è la società greca in decadenza, alla ricerca dei valori perduti, a venire presa di mira e la regia col-lettiva del Teatro Due di Parma la rievoca con comicità e leggerezza, al ritmo di un sirtaki, lanciando frasi al megafono, insce-nando un duello poetico, affidando al voto del pubblico il responso. Chissà se Goldoni avrebbe mai fatto entrare in scena i suoi personaggi bal-lando sulle note di Amy Winehouse o ha mai pensato di citare, nelle sue commedie, alcuni sonetti di Shakespeare? il ventAglio di Damiano Michieletto (2-14 aprile) è uno spettacolo vivacissimo che trasforma Goldo-ni in un autore di oggi e coinvolge il pubbli-co giovane lontano dalle ciprie e dalle par-rucche settecentesche. Ci ricordiamo di quando eravamo emigranti? Di quando proprio noi - italiani! - solcavamo i mari affollando barconi in cer-ca di una vita migliore? Pascoli nel poema itAly (16-21 aprile) racconta in versi una sto-ria ricordi e amore familiare che Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa ci propongono attraverso parole, canzoni e musica.

ClaSSICI: CapIrE l’oggI aTTraVErSo lE CommEdIE dI IErI

Tre spettacoli del Teatro delle Albe (creato nel 1983 da Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadi-na e Marcella Nonni), tre momenti di una storia più che mai vitale, che ha fatto scuo-la: dalla fondazione di Ravenna Teatro, uno “stabile corsaro” che pratica un’originale “coltura” teatrale della città, al metodo della “non-scuola” che dalla Romagna ha attec-chito anche a Scampia con il progetto Punta Corsara. Un percorso che intreccia alla ricer-ca del “nuovo” la lezione della tradizione: il drammaturgo e regista Martinelli scrive

i testi ispirandosi agli antichi e al tempo presente, pensando le storie per gli attori, i quali diventano veri e propri co-autori de-gli spettacoli. Fondamentali all’interno del gruppo sono le accensioni visionarie e la vocalità inquietante di Ermanna Montana-ri, che il pubblico milanese ha apprezzato in Sterminio e nella sua versione al femmi-nile di Arpagone nell’Avaro dello scorso anno. E che ritroverà in tutta la sua forza nell’ouverture AlcinA (11 e 12 maggio).Il focus sull’Albe si completa con pAntAni (3-8 maggio), novità dedicata al grande cam-pione, e con rumore di Acque (9-10 maggio), seconda tappa del trittico Ravenna-Mazara 2010, ovvero tre opere che prendono Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi. Da una storia trentennale a una più recente, ma altrettanto coraggiosa e coeren-te: è il caso di Babilonia Teatri, fondato nel 2006 da Enrico Castellani e Valeria Raimon-di, che ad oggi ha all’attivo ben sette spetta-coli tra cui the end (in sala fassbinder dal 14 al 19 maggio), Pornobboy, Pop star, Made in Italy (visti nelle passate stagioni al CRT), fino agli sconfinamenti nel teatro per bambini con Baby don’t cry e al prossi-mo pinocchio (22-26 maggio), nato dall’in-contro con attori usciti dal coma della com-pagnia Gli amici di Luca. «Babilonia Teatri è per un teatro pop. Per un teatro rock. Per un teatro punk», si legge nel manifesto poe-tico del gruppo veneto, che definisce i propri spettacoli blob teatrali, playlist cristallizza-te, specchio riflesso. E nel corso di questi anni premi e riconoscimenti sono arrivati numerosi: dal Premio UBU nel 2009 e nel 2011 al Premio Scenario nel 2007, al Premio Vertigine 2010, fino al Premio Hystrio 2012.

StORIE DI tEAtRI, DI ARtIStI E DI utOPIE

La creatività di due gruppi, diversi per età e poetica, che amano sconfinare restando se stessi

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