Una Morale

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Sessione 1. Una morale “più nutrita della dottrina della Sacra Scrittura” 1 Sessione 1 (19 febbraio) Una morale “più nutrita della dottrina della Sacra Scrittura” L’origine della Teologia morale come disciplina indipendente Teologia morale nasce come risultato del decreto del Concilio di Trento de creare seminari per la formazione del clero. [I seminaristi] studieranno la grammatica, il canto, il computo delle feste mobili sul calendario ecclesiastico e le altre materie utili; attenderanno allo sudio della sacra scrittura, dei libri ecclesiastici, delle omelie dei santi, di tutto quello che attiene all’amministrazione dei sacramenti, specie all’ascolto delle confessioni, nonché i riti liturgici e il cerimoniale...” Trento, Sessione XXIII Canone XVIII. 15 luglio 1563. (Conciliorum Oecumenicorum Decreta, p. 751) Per questo scopo i nuovi professori di morale prendono la seconda parte de la Summa Theologiae: Prima parte (Prima pars) 119 quaestiones: La sacra teologia, Dio uno, Dio trino, la Creazione, il male, gli angeli, l’uomo, il cosmo Seconda parte, prima sezione (Prima secundae), 114 quaestiones: Il fine ultimo dell’uomo, l’atto umano, le passioni, gli abiti, le virtù, il peccato, la legge antica e la nuova, la grazia e il merito Seconda parte, seconda sezione (Secunda secundae), 189 questiones: le virtù teologali: fede, speranza, carità. Le virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, i carismi, gli stati di vita Terza parte (Tertia pars), 90 questiones; incompiuta: Cristo: incarnazione, vita, passione e risurrezione. I sacramenti: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza Supplemento alla Terza parte (Supplementum tertiae), 99 quaestiones; Ordine sacro, Matrimonio, Unzione dei Malati, il giudizio finale, “i novissimi”. Parallelamente alla “creazione” della Teologia morale, ci sono altri sviluppi nella vita della Chiesa dopo Trento: “Da una parte una riforma genuinamente cattolica – i cui più notabili rappresentanti sono, fra gli altri, santa Teresa d’Avila e san Giovanni della Croce – dava alla chiesa opere profonde su una spiritualità che, almeno parzialmente, continuava la tradizione dei grandi Padri dei quali abbiamo parlato. Dall’altra si andava sviluppando una teologia morale destinata alla soluzione dei casi in confessionale. Secondo questa teologia il ruolo del confessore era soprattutto quello di giudice. Il confessore non solo doveva sapere se il penitente aveva peccato, ma anche se aveva commesso un peccato grave (spesso equiparato al peccato mortale) e inoltre dove far emergere accuratamente il numero e la specie di tutti i peccati mortali. Una simile teologia morale non promuoveva più il modello della sequela, di quella giustizia che viene dall’azione giustificatrice di Dio e dall’amorosa risposta alla sua chiamata a diventare sempre più immagine e somiglianza della sua stessa misericordia. Tutto ciò fu lasciato a alla teologia dogmatica o alla teologia spirituale. […] Scopo della teologia morale fondamentale adesso era di determinare i principi dottrinali che guidavano alla soluzione corretta dei casi. Perciò venne gradualmente sviluppandosi una disciplina morale autonoma e autosufficiente, quantunque si considerasse autosufficiente solo dopo aver incorporato tutte le determinazioni delle leggi canoniche e frequentemente anche

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  • Sessione 1. Una morale pi nutrita della dottrina della Sacra Scrittura 1 Sessione 1 (19 febbraio)

    Una morale pi nutrita della dottrina della Sacra Scrittura

    Lorigine della Teologia morale come disciplina indipendente Teologia morale nasce come risultato del decreto del Concilio di Trento de creare seminari per la formazione del clero. [I seminaristi] studieranno la grammatica, il canto, il computo delle feste mobili sul calendario ecclesiastico e le altre materie utili; attenderanno allo sudio della sacra scrittura, dei libri ecclesiastici, delle omelie dei santi, di tutto quello che attiene allamministrazione dei sacramenti, specie allascolto delle confessioni, nonch i riti liturgici e il cerimoniale... Trento, Sessione XXIII Canone XVIII. 15 luglio 1563. (Conciliorum Oecumenicorum Decreta, p. 751) Per questo scopo i nuovi professori di morale prendono la seconda parte de la Summa Theologiae: Prima parte (Prima pars) 119 quaestiones: La sacra teologia, Dio uno, Dio trino, la Creazione, il male, gli angeli, luomo, il cosmo Seconda parte, prima sezione (Prima secundae), 114 quaestiones: Il fine ultimo delluomo, latto umano, le passioni, gli abiti, le virt, il peccato, la legge antica e la nuova, la grazia e il merito Seconda parte, seconda sezione (Secunda secundae), 189 questiones: le virt teologali: fede, speranza, carit. Le virt cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, i carismi, gli stati di vita Terza parte (Tertia pars), 90 questiones; incompiuta: Cristo: incarnazione, vita, passione e risurrezione. I sacramenti: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza Supplemento alla Terza parte (Supplementum tertiae), 99 quaestiones; Ordine sacro, Matrimonio, Unzione dei Malati, il giudizio finale, i novissimi. Parallelamente alla creazione della Teologia morale, ci sono altri sviluppi nella vita della Chiesa dopo Trento: Da una parte una riforma genuinamente cattolica i cui pi notabili rappresentanti sono, fra gli altri, santa Teresa dAvila e san Giovanni della Croce dava alla chiesa opere profonde su una spiritualit che, almeno parzialmente, continuava la tradizione dei grandi Padri dei quali abbiamo parlato. Dallaltra si andava sviluppando una teologia morale destinata alla soluzione dei casi in confessionale. Secondo questa teologia il ruolo del confessore era soprattutto quello di giudice. Il confessore non solo doveva sapere se il penitente aveva peccato, ma anche se aveva commesso un peccato grave (spesso equiparato al peccato mortale) e inoltre dove far emergere accuratamente il numero e la specie di tutti i peccati mortali. Una simile teologia morale non promuoveva pi il modello della sequela, di quella giustizia che viene dallazione giustificatrice di Dio e dallamorosa risposta alla sua chiamata a diventare sempre pi immagine e somiglianza della sua stessa misericordia. Tutto ci fu lasciato a alla teologia dogmatica o alla teologia spirituale. [] Scopo della teologia morale fondamentale adesso era di determinare i principi dottrinali che guidavano alla soluzione corretta dei casi. Perci venne gradualmente sviluppandosi una disciplina morale autonoma e autosufficiente, quantunque si considerasse autosufficiente solo dopo aver incorporato tutte le determinazioni delle leggi canoniche e frequentemente anche

  • Sessione 1. Una morale pi nutrita della dottrina della Sacra Scrittura 2 delle leggi civili. Cos diventava unilateralmente unetica dellobbedienza, mentre era pure unetica del controllo per mezzo del confessore (B. Hring)

    Una morale centrata nel peccato Come ha detto MacCormick, la teologia morale preconciliare era: Confession-oriented (orientato alla Confessione) magisterium-dominated (Dominato dal Magistero) canon law-related (Riferito al diritto canonico) sin-centered (Centrato nel peccato) seminary-controlled (controllato dal seminario) La morale casuista ha il pericolo de diventare Minimalista. Insegna a non fare il male ma non a fare il bene. Fare il meno possibile, dentro dei limiti della legge. Evitare tutto rischio Farisea. Compiere la legge senza vera trasformazione interiore. Atrofia della coscienza. La coscienza matura quando praticare il discernimento. Ubbedire senza pensare atrofia questa facolt umana. Colpabilit. Mai si pu compiere tutto che mandato. Individualismo. Io salvo la mia anima per compiere la legge.. Idolatria della norma. La legge morale pu occupare il luogo ultimo riservato a Dio. Per essere giusti dobbiamo riconoscere che i teologi morali prima del Vaticano II sapevano che la teologia morale si occupava soltanto di una parte della vita morale dei cristiani: il peccato. [La Teologia Morale] il prodotto di secoli di lavoro da uomini capaci e santi sui problemi pratici dell'etica cristiana. Qui, tuttavia, dobbiamo chiedere al lettore di tenere a mente che i manuali di teologia morale sono opere tecniche destinate ad aiutare il Confessore e il parroco nell'esercizio delle loro funzioni. Essi sono tecnici come i libri di testo dell'avvocato e il medico. Essi non sono progettati per edificazione, n per presentare un alto ideale di perfezione cristiana per l'imitazione dei fedeli. Trattano ci che di obbligo sotto pena del peccato; sono libri di patologia morale. Sono necessari per il sacerdote cattolico per permettergli di amministrare il sacramento della penitenza e per soddisfare i suoi altri compiti; sono destinati a servire a questo scopo, ed essi non dovrebbero essere censurati per non essere ci che non sono mai stati destinati ad essere. Letteratura ascetica e mistica, che tratta di la vita spirituale superiore molto abbondante nella Chiesa cattolica, e dovrebbe essere consultato da coloro che desiderano conoscere i nobili ideali di vita che la Chiesa cattolica si pone prima i suoi figli e li incoraggia a pratica. Teologia morale propone a se stesso il compito umile ma ancora necessario di definire ci che giusto e cosa sbagliato in tutti i rapporti pratici della vita cristiana. Tutto devono sapere questo, ma pi specialmente sacerdoti. Il primo passo sulla strada giusta di condotta di evitare il male; facendo del bene che ognuno agir secondo la sua vocazione e opportunit, con la aiuta della grazia di Dio, chi lavora in tutti come vuole (Thomas Slater, A Manual of Moral Theology for English-Speaking Countries, 4th ed. New York: Benziger brothers, 1918).

    Verso il Concilio Vaticano II Nel paradigma casuista, la foresta della persona come soggetto morale era nascosto tra gli alberi dei casi di coscienza. Questo faceva perdere di vista la persona nel suo complesso come soggetto storico

  • Sessione 1. Una morale pi nutrita della dottrina della Sacra Scrittura 3 in sviluppo in rapporto con Dio. Il risultato stato una Teologia morale paradossalmente poco teologica, incapace di mostrare la vita morale cristiana come risposta grata e generosa al dono della redenzione. Ci ha avuto il suo impatto sulla vita reale di molti credenti, interessati soprattutto in passare questa vita senza commettere peccati gravi, adattando la sua esistenza alla legalit. In questo quadro desolante, il movimento biblico, molto attivo dopo la pubblicazione nel 1943 l'Enciclica Divino afflante Spiritus, divenne per i moralisti che cercavano di rinnovare la sua disciplina un segno di speranza. Il contatto con questi studiosi della Bibbia suscit nei moralisti di una nuova generazione un interesse per la morale della rivelazione, con particolare attenzione alla storia della salvezza e il carattere personale dell'essere umano. L'influente opera di Hring, La legge di Cristo, pubblicata nel 1954, fa parte di questa prima accoglienza dalla teologia morale delle proposte del movimento biblico. Questa opera fu il primo manuale completo de Teologia Morale che rispondeva alle insoddisfazioni della morale casuista e i desideri de rinnovamento. 200.000 copie in 15 lingue testimoniano che era la risposta a una lunga spera. Lidea centrale de Le Legge di Cristo e ricuperare lorientamento teologico che la morale casuista aveva perso: la vita cristiana e dinanzi tutto risposta alla chiamata di Dio. Dio ci chiama in Ges Cristo, la nostra risposta non pu limitarsi a ubbidienza di leggi, ma nel coltivo dun rapporto personale che implica tutte le dimensioni della vita, nella concretezza dei comportamenti. Il rapporto tra teologia morale e la Bibbia deve essere cercato, a questo livello fondamentale. Importante com lo studio di come i documenti conciliari o i teologi che erano i suoi gestori intellettuali hanno interpretato ciascuno testi biblici, la portata della fertilizzazione incrociata tra la teologia morale e teologia biblica si trova in questo livello fondamentale. Il contatto con la Bibbia non significava niente di meno che un rilancio della teologia morale su basi nuove. L'approccio alla Bibbia e una nuova comprensione della Rivelazione sono alla base di questo rinnovamento nel modo di intendere la vita e la missione dei cristiani. Optatam totius 16 la punta di un iceberg che rende esplicito un cambiamento di paradigma, una trasformazione della matrice disciplinare. Parimenti tutte le altre discipline teologiche vengano rinnovate per mezzo di un contatto pi vivo col mistero di Cristo e con la storia della salvezza. Si ponga speciale cura nel perfezionare la teologia morale, in modo che la sua esposizione scientifica, pi nutrita della dottrina della sacra Scrittura, illustri la grandezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carit per la vita del mondo (OT 16). Quattro elementi per una nuova morale:

    Specificit cristiana (contatto pi vivo col mistero di Cristo e con la storia della salvezza nutrita della dottrina della sacra Scrittura Orientazione positiva (illustri la grandezza della vocazione) Ecclesialit (vocazione dei fedeli in Cristo) Aperta al mondo (apportare frutto nella carit per la vita del mondo) Per una generazione di moralisti, il compito prioritario che il Concilio aveva incaricato ai moralisti era re-teologizzare letica cristiana.

    Lettura raccomandata: B. Hring, Liberi e fe deli in Cristo, vol. 1. Capitolo II, sezione VI, pp. 63-69 (Paoline, 1979) Andrzej S. Wodka, La Parola di Dio nella Teologia di Bernhard Hring: Studia Moralia Supplemento 4, 47/1 (2009) 39-60.