Una filiera agricola tutta Italiana

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IL NOSTRO PROGETTO PER IL PAESE UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA ROMA PALALOTTOMATICA 30 APRILE 2009

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Una filiera agricola tutta Italiana

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Coldiretti ha scelto di investire sul futuro proprio in unmomento in cui il mondo sembra barcollare di fronte alledifficoltà di una crisi finanziaria senza precedenti negli ultimidecenni e, dopo aver dimostrato di saper costruire eaccompagnare una grande agricoltura, punta a realizzare ungrande sistema agroalimentare.Coldiretti, quindi, sta offrendo un’opportunità all’agricoltura,all’economia, all’Italia. Ecco perché ci sembra appropriatodefinire il progetto per una filiera agricola tutta italiana “unprogetto per il Paese”.Alla politica chiediamo di credere assieme a noi in questoprogetto, di investire sui valori distintivi che hanno reso unicoil nostro agroalimentare agli occhi dei consumatori italiani edel mondo. Nel nome di questo impegno per il futuro delnostro Paese, contiamo di poter ricevere un incoraggiamento.In particolare:

Una priorità negli investimenti strutturali, infrastrutturali elogistici della politica di coesione unitaria (fondi strutturali eFAS) per i soggetti economici impegnati nella costruzionedella filiera agricola tutta italiana: imprese agricole,cooperative, consorzi agrari, Mercati di Campagna Amica(farmers’ market).Una priorità negli investimenti strutturali della politica disviluppo rurale per la costruzione di una filiera agricola tuttaitaliana, privilegiando i progetti integrati di filiera promossida partenariati agricoli, finalizzati alla valorizzazione epromozione del prodotto locale, a vantaggio delleeconomie territoriali e dei consumatori.Una rinnovata attenzione normativa per i Consorzi Agrari, soggetticostitutori e facilitatori della filiera agricola tutta italiana.Avviare a soluzione l’annosa vicenda dei Consorzi Agrari inliquidazione, presenti soprattutto nel Mezzogiorno, conl’obiettivo di restituire gli Enti alla gestione ordinaria daparte degli imprenditori agricoli associati.Utilizzare la leva fiscale per favorire le aggregazioni aziendalianche tra le società (Consorzi Agrari, cooperative, formeassociate) protagoniste della filiera agricola tutta italiana, alfine di accentuare la competitività in un contesto dimercato più ampio di quello nazionale.Sostenere prioritariamente il miglioramento dell’efficienza dellestrutture organizzate ed impegnate nella filiera agricola tuttaitaliana attraverso l’applicazione della normativa di favoresui distretti produttivi e sulle reti di imprese.Attuare una politica di promozione dei prodotti del veroMade in Italy in Italia e all’estero, agendo in manieracoordinata e strategica, valorizzando l’azione delle impreseimpegnate nella costruzione della filiera agricola tuttaitaliana anche attraverso un segno distintivo di prodotto e diprocesso che individui chiaramente l’appartenenza allafiliera agricola tutta italiana.Ribadire e proseguire sulla strada della tutela della proprietà8

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La politica può darciuna mano perché il nostro è un progettoper il Paese...

intellettuale e della lotta alla contraffazione e all’agro-pirateriaall’estero, per dare il giusto riconoscimento all’autenticoMade in Italy, con un miglior coordinamento delle azioni.Promuovere la diffusione di ricerca e innovazione per lacompetitività dei sistemi economici, privilegiando leprogettualità che dimostrino una chiara ricaduta sul tessutosocio-economico locale, a vantaggio dei prodotti agricoli edella filiera agricola tutta italiana.Favorire l’impiego di fonti energetiche rinnovabili in chiaveintegrata tra più fonti, anche agricole, completando lanormativa nazionale necessaria.Un impegno per l’applicazione della legge sulla etichettaturaobbligatoria dell’origine su tutti i prodotti agricoli e alimentarie per una maggiore trasparenza in etichetta (si veda il casoevitato di recente della “aranciata senza arancia”),confermando l’impegno già dimostrato dal Governo econtinuando su una strada che ridurrebbe sensibilmente ilpeso dell’agropirateria, consolidando la penetrazione delvero Made in Italy nei mercati internazionali, valorizzerebbele economie dei territori e rispetterebbe i consumatori, nontraendoli in inganno e permettendo loro di acquistare inmodo consapevole.Un aumento nei controlli lungo tutta la filiera e un loromiglior coordinamento, a cominciare dalle denominazionidi origine, dato che l’Italia è esposta a ripetuti tentativi diimportare nel nostro Paese prodotto agricolo anonimo datrasformare poi in falso Made in Italy.Garantire certezze alle imprese agricole che investono nellafiliera agricola tutta italiana, mediante un’attenzioneparticolare all’accesso al credito, alle assicurazioni agevolate, alcosto del lavoro e a ogni misura che favorisca gli investimentie la creazione di posti di lavoro nei territori, nonché laconcessione delle garanzie pubbliche previste dall’appositoFondo recentemente rifinanziato con la legge “anti-crisi”.Promuovere l’educazione alimentare nelle scuole di ogniordine e grado, diffondendo i valori della dieta mediterranea.L’estensione del diritto allo “spazio scaffale” per i prodottidella filiera agricola tutta italiana, per valorizzare l’identitàdei territori, i loro prodotti e l’intera economia dei distrettilocali, anche attraverso una azione di moral suasion neiconfronti della grande distribuzione organizzata, affinchévalorizzino i prodotti localiIncentivo all’acquisto di prodotti locali da parte delle mensescolastiche, degli ospedali e, in generale, della ristorazionecollettiva, per favorire un consumo sostenibile di prodottolocale, di qualità, legato al territorio, e per promuovere unafiliera agricola tutta italiana, attivando un circuito virtuosotra imprese agricole, società e territorio.Un impegno delle amministrazioni a riconoscere il valore deiMercati di Campagna Amica (farmers’ market) quali elementi diconcorrenza nelle modalità distributive, di trasparenza econvenienza per il consumatore, di contributo allo sviluppodelle economie locali, di sostenibilità ambientale, grazie allapromozione di prodotti stagionali e che effettuano brevitragitti, con conseguente bassa emissione di CO2.

...Ma molto dipende da noi e siamodeterminati a realizzarlo!

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Noi imprenditori dell’agricoltura italiana nelle sue forme singole e associate - imprese, cooperative, consorzi, associazioni che si riconoscono nel progetto di Coldiretti - considerando che:

� la storia e l’evoluzione del nostro Paese e dei suoi territori appaionoindissolubilmente legati al ruolo dell’Agricoltura e di chi opera nel mondo agricolo

� l’agricoltura e il cibo italiano per purezza ed unicità rappresentano un contributofondamentale alla ricchezza, alla salute e alla qualità della vita di tutti i nostriconcittadini

� la promozione e la ricchezza dell’immagine italiana nel mondo sono per molti versi il frutto della varietà e della distintività dei nostri prodotti agricoli e alimentari

� l’agricoltura – per le sfide che il Pianeta deve affrontare in termini di sicurezza,fabbisogno alimentare e sostenibilità ambientale – ha riassunto una posizionecentrale;

siamo fermamente consapevoli di come, a dispetto di un ruolo così significativo per il Paese,il peso e il riconoscimento economico e sociale dei produttori lungo la filiera agricola si siano progressivamente attenuati.

Ciò si rivela iniquo nei confronti di chi si colloca agli estremi della filiera:ingiusta, quindi, la remunerazione e la considerazione per i produttori agricoli, insufficiente la trasparenza a tutela dei consumatori.

Riformare dal profondo questa situazione diventa un dovere.

La missione che ci diamo per l’immediato futuro è quella di fondare una filiera agricola, tutta italiana, riconoscibile perchéporta la firma degli agricoltori italiani.

Ci impegniamo, quindi: � come imprenditori a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità, sulla sicurezza, � sulla conservazione della bellezza dei luoghi, anche attraverso l’adesione ai valori della Fondazione

Campagna Amica quale luogo di dialogo proficuo con segmenti sempre più vasti della società italiana;� come imprenditori tutti a costituire una filiera agroalimentare fondata sui valori dell’identità, della

trasparenza, della efficienza e della sostenibilità;� come cooperative e consorzi già impegnati nella costituzione di filiere agroalimentari che traggono

nutrimento e forza dai territori italiani e dalla ‘firma’ dei produttori, ad alzarne significativamente l’efficaciae l’efficienza, aggregandone le forze e facendone un potente strumento di economicità, nella qualità ericchezza dei prodotti e dei servizi;

� come “Mercati di Campagna Amica” a promuovere l’estensione capillare dei mercati degli agricoltori e diogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino.

Tutto ciò avrà come naturale conseguenza la creazione di un nuovo modello agro-alimentare, fondato daiproduttori stessi che offra:

� una giusta remunerazione a chi produce,� un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità e di trasparenza dei cibi,� la valorizzazione dei primati e delle distintività dei nostri territori e di chi vi abita e lavora,� un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese.

Molto è nelle mani dei governi e degli uomini politici, ma molto dipende da noi.Agricoltori, famiglie, cittadini, insieme possiamo fare tanto: lo dobbiamo ai nostri figli.

Questo è il nostro progetto per il Paese.Al raggiungimento di questi obiettivi diamo la nostra solenne adesione.

MANIFESTO PER UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

Roma lì 30 aprile 2009

IL NOSTRO PROGETTO PER IL PAESE

UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA ROMA

PALALOTTOMATICA 30 APRILE 2009

Coldiretti Palalottomatica 225x320 xp6:Layout 1 24-04-2009 16:06 Pagina 1

Coldiretti ha scelto di investire sul futuro proprio in unmomento in cui il mondo sembra barcollare di fronte alledifficoltà di una crisi finanziaria senza precedenti negli ultimidecenni e, dopo aver dimostrato di saper costruire eaccompagnare una grande agricoltura, punta a realizzare ungrande sistema agroalimentare.Coldiretti, quindi, sta offrendo un’opportunità all’agricoltura,all’economia, all’Italia. Ecco perché ci sembra appropriatodefinire il progetto per una filiera agricola tutta italiana “unprogetto per il Paese”.Alla politica chiediamo di credere assieme a noi in questoprogetto, di investire sui valori distintivi che hanno reso unicoil nostro agroalimentare agli occhi dei consumatori italiani edel mondo. Nel nome di questo impegno per il futuro delnostro Paese, contiamo di poter ricevere un incoraggiamento.In particolare:

Una priorità negli investimenti strutturali, infrastrutturali elogistici della politica di coesione unitaria (fondi strutturali eFAS) per i soggetti economici impegnati nella costruzionedella filiera agricola tutta italiana: imprese agricole,cooperative, consorzi agrari, Mercati di Campagna Amica(farmers’ market).Una priorità negli investimenti strutturali della politica disviluppo rurale per la costruzione di una filiera agricola tuttaitaliana, privilegiando i progetti integrati di filiera promossida partenariati agricoli, finalizzati alla valorizzazione epromozione del prodotto locale, a vantaggio delleeconomie territoriali e dei consumatori.Una rinnovata attenzione normativa per i Consorzi Agrari, soggetticostitutori e facilitatori della filiera agricola tutta italiana.Avviare a soluzione l’annosa vicenda dei Consorzi Agrari inliquidazione, presenti soprattutto nel Mezzogiorno, conl’obiettivo di restituire gli Enti alla gestione ordinaria daparte degli imprenditori agricoli associati.Utilizzare la leva fiscale per favorire le aggregazioni aziendalianche tra le società (Consorzi Agrari, cooperative, formeassociate) protagoniste della filiera agricola tutta italiana, alfine di accentuare la competitività in un contesto dimercato più ampio di quello nazionale.Sostenere prioritariamente il miglioramento dell’efficienza dellestrutture organizzate ed impegnate nella filiera agricola tuttaitaliana attraverso l’applicazione della normativa di favoresui distretti produttivi e sulle reti di imprese.Attuare una politica di promozione dei prodotti del veroMade in Italy in Italia e all’estero, agendo in manieracoordinata e strategica, valorizzando l’azione delle impreseimpegnate nella costruzione della filiera agricola tuttaitaliana anche attraverso un segno distintivo di prodotto e diprocesso che individui chiaramente l’appartenenza allafiliera agricola tutta italiana.Ribadire e proseguire sulla strada della tutela della proprietà8

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La politica può darciuna mano perché il nostro è un progettoper il Paese...

intellettuale e della lotta alla contraffazione e all’agro-pirateriaall’estero, per dare il giusto riconoscimento all’autenticoMade in Italy, con un miglior coordinamento delle azioni.Promuovere la diffusione di ricerca e innovazione per lacompetitività dei sistemi economici, privilegiando leprogettualità che dimostrino una chiara ricaduta sul tessutosocio-economico locale, a vantaggio dei prodotti agricoli edella filiera agricola tutta italiana.Favorire l’impiego di fonti energetiche rinnovabili in chiaveintegrata tra più fonti, anche agricole, completando lanormativa nazionale necessaria.Un impegno per l’applicazione della legge sulla etichettaturaobbligatoria dell’origine su tutti i prodotti agricoli e alimentarie per una maggiore trasparenza in etichetta (si veda il casoevitato di recente della “aranciata senza arancia”),confermando l’impegno già dimostrato dal Governo econtinuando su una strada che ridurrebbe sensibilmente ilpeso dell’agropirateria, consolidando la penetrazione delvero Made in Italy nei mercati internazionali, valorizzerebbele economie dei territori e rispetterebbe i consumatori, nontraendoli in inganno e permettendo loro di acquistare inmodo consapevole.Un aumento nei controlli lungo tutta la filiera e un loromiglior coordinamento, a cominciare dalle denominazionidi origine, dato che l’Italia è esposta a ripetuti tentativi diimportare nel nostro Paese prodotto agricolo anonimo datrasformare poi in falso Made in Italy.Garantire certezze alle imprese agricole che investono nellafiliera agricola tutta italiana, mediante un’attenzioneparticolare all’accesso al credito, alle assicurazioni agevolate, alcosto del lavoro e a ogni misura che favorisca gli investimentie la creazione di posti di lavoro nei territori, nonché laconcessione delle garanzie pubbliche previste dall’appositoFondo recentemente rifinanziato con la legge “anti-crisi”.Promuovere l’educazione alimentare nelle scuole di ogniordine e grado, diffondendo i valori della dieta mediterranea.L’estensione del diritto allo “spazio scaffale” per i prodottidella filiera agricola tutta italiana, per valorizzare l’identitàdei territori, i loro prodotti e l’intera economia dei distrettilocali, anche attraverso una azione di moral suasion neiconfronti della grande distribuzione organizzata, affinchévalorizzino i prodotti localiIncentivo all’acquisto di prodotti locali da parte delle mensescolastiche, degli ospedali e, in generale, della ristorazionecollettiva, per favorire un consumo sostenibile di prodottolocale, di qualità, legato al territorio, e per promuovere unafiliera agricola tutta italiana, attivando un circuito virtuosotra imprese agricole, società e territorio.Un impegno delle amministrazioni a riconoscere il valore deiMercati di Campagna Amica (farmers’ market) quali elementi diconcorrenza nelle modalità distributive, di trasparenza econvenienza per il consumatore, di contributo allo sviluppodelle economie locali, di sostenibilità ambientale, grazie allapromozione di prodotti stagionali e che effettuano brevitragitti, con conseguente bassa emissione di CO2.

...Ma molto dipende da noi e siamodeterminati a realizzarlo!

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Noi imprenditori dell’agricoltura italiana nelle sue forme singole e associate - imprese, cooperative, consorzi, associazioni che si riconoscono nel progetto di Coldiretti - considerando che:

� la storia e l’evoluzione del nostro Paese e dei suoi territori appaionoindissolubilmente legati al ruolo dell’Agricoltura e di chi opera nel mondo agricolo

� l’agricoltura e il cibo italiano per purezza ed unicità rappresentano un contributofondamentale alla ricchezza, alla salute e alla qualità della vita di tutti i nostriconcittadini

� la promozione e la ricchezza dell’immagine italiana nel mondo sono per molti versi il frutto della varietà e della distintività dei nostri prodotti agricoli e alimentari

� l’agricoltura – per le sfide che il Pianeta deve affrontare in termini di sicurezza,fabbisogno alimentare e sostenibilità ambientale – ha riassunto una posizionecentrale;

siamo fermamente consapevoli di come, a dispetto di un ruolo così significativo per il Paese,il peso e il riconoscimento economico e sociale dei produttori lungo la filiera agricola si siano progressivamente attenuati.

Ciò si rivela iniquo nei confronti di chi si colloca agli estremi della filiera:ingiusta, quindi, la remunerazione e la considerazione per i produttori agricoli, insufficiente la trasparenza a tutela dei consumatori.

Riformare dal profondo questa situazione diventa un dovere.

La missione che ci diamo per l’immediato futuro è quella di fondare una filiera agricola, tutta italiana, riconoscibile perchéporta la firma degli agricoltori italiani.

Ci impegniamo, quindi: � come imprenditori a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità, sulla sicurezza, � sulla conservazione della bellezza dei luoghi, anche attraverso l’adesione ai valori della Fondazione

Campagna Amica quale luogo di dialogo proficuo con segmenti sempre più vasti della società italiana;� come imprenditori tutti a costituire una filiera agroalimentare fondata sui valori dell’identità, della

trasparenza, della efficienza e della sostenibilità;� come cooperative e consorzi già impegnati nella costituzione di filiere agroalimentari che traggono

nutrimento e forza dai territori italiani e dalla ‘firma’ dei produttori, ad alzarne significativamente l’efficaciae l’efficienza, aggregandone le forze e facendone un potente strumento di economicità, nella qualità ericchezza dei prodotti e dei servizi;

� come “Mercati di Campagna Amica” a promuovere l’estensione capillare dei mercati degli agricoltori e diogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino.

Tutto ciò avrà come naturale conseguenza la creazione di un nuovo modello agro-alimentare, fondato daiproduttori stessi che offra:

� una giusta remunerazione a chi produce,� un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità e di trasparenza dei cibi,� la valorizzazione dei primati e delle distintività dei nostri territori e di chi vi abita e lavora,� un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese.

Molto è nelle mani dei governi e degli uomini politici, ma molto dipende da noi.Agricoltori, famiglie, cittadini, insieme possiamo fare tanto: lo dobbiamo ai nostri figli.

Questo è il nostro progetto per il Paese.Al raggiungimento di questi obiettivi diamo la nostra solenne adesione.

MANIFESTO PER UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

Roma lì 30 aprile 2009

IL NOSTRO PROGETTO PER IL PAESE

UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA ROMA

PALALOTTOMATICA 30 APRILE 2009

Coldiretti Palalottomatica 225x320 xp6:Layout 1 24-04-2009 16:06 Pagina 1

ColdirettiColdiretti è la più grande organizzazione agricola europea.

Con Coldiretti è oggi qui presente il 70% dell’agricoltura italiana:imprese agricole, cooperative, Consorzi Agrari e i Farmers’ Marketdi Campagna Amica.

Nel 2008, inoltre, Coldiretti ha promosso la creazione dellaFondazione Campagna Amica che conta già oltre 1 milione e 200 milaaderenti. La Fondazione ha l’obiettivo di affermare la condivisionedi valori tra produttori agricoli e consumatori, quali la sicurezzaalimentare e ambientale, il legame tra prodotti alimentari eterritorio, l’italianità delle produzioni, la genuinità, la distintività.

L’agricoltura italianaL’agroalimentare Made in Italy rappresenta oltre il 15 per cento delProdotto Interno Lordo (PIL). Il fatturato agroalimentare nazionale(agricoltura, industria, distribuzione e servizi) vale più di 240 miliardidi Euro, di cui oltre 47 provengono dal solo settore agricolo.

In agricoltura sono presenti quasi un milione di imprese (il 15 per cento

del totale delle imprese italiane) mentre circa 70.000 sono quelledell’industria alimentare.

La superficie agricola coltivata è di circa 15 milioni di ettari, cherappresentano quasi la metà dell’intera superficie nazionale.

L’agricoltura italiana è una realtà da primato a livello internazionalee dispone delle risorse per battere le congiunturali difficoltàeconomiche che, tra l’altro, per il settore agricolo hanno poco ache fare con la pur pesante crisi internazionale.

Coldiretti ha contribuito a costruire una grande agricoltura: grazieal progetto di rigenerazione promosso in questi anni, infatti,l’agricoltura italiana ha portato a compimento una generalerivisitazione del proprio ruolo, della propria vocazione, delle suemodalità di interagire con il mercato, della qualità e natura delprodotto.

Il lavoro agricolo è diventato così espressione compiuta non solodell’impegno e della qualità dei prodotti, ma anche del territorio alquale è inestricabilmente collegato, sia in termini di unicità dei suoiprodotti, sia con riferimento alla cultura, alla storia e alle tradizioni.

È stato un processo lungo, voluto e accompagnato da Coldiretti eil risultato è una lunga lista di primati che ci distinguono nel mondo:

• IN TERMINI DI EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀIl valore aggiunto per ettaro, ovvero la ricchezza netta prodottaper unità di superficie dall’agricoltura italiana, è oltre il triplo diquella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70% rispettoa quelle di Francia e Spagna. Inoltre, l’agricoltura è l’unicosettore in controtendenza in Italia che ha fatto registrare unacrescita del valore aggiunto del 2,4 per cento nel 2008, aconferma del fatto che la campagna può svolgere un ruoloanticiclico a sostegno dell’economia.

L’agricoltura italiana è in Europa il primo produttore di vino emosti, riso, tabacco, frutta fresca e ortaggi freschi; il secondoproduttore di fiori, uova e pollame; il terzo produttore di carnibovine, barbabietola da zucchero, frumento.

• IN TERMINI DI SICUREZZA ALIMENTARE Spetta all’agricoltura italiana il primato della sanità e sicurezzaalimentare del Made in Italy alimentare con il record del 99 per

cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, conresidui chimici al di sotto dei limiti di legge.

A questo si aggiunge anche il primato in termini di legislazionea tutela della sicurezza e del consumatore.

• IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La leadership europea nel biologico: un terzo delle impresebiologiche europee sono italiane così come un quarto dellasuperficie bio dell’Unione superando il milione di ettari(1.067.101,66) con 49.859 imprese agricole.

Un paesaggio unico che è meta di un crescente flusso turisticonei 772 parchi e aree protette presenti in Italia che copronoben il 10 per cento del territorio nazionale. Una tendenzaconfermata dalla crescita dell’agriturismo, che può contare inItalia su 16.000 imprese agricole.

• IN TERMINI DI QUALITÀ, TIPICITÀ E LEGAME CON IL TERRITORIO L’agricoltura Italiana ha la leadership europea nei prodotti tipici:176 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta

riconosciuti dall’Unione Europea, di cui 114 Dop e 62 Igp.

L’agricoltura Italiana ha un ruolo di primissimo piano in campoenologico: 477 vini a denominazione di origine controllata(Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geograficatipica, pari ad oltre il 60% della produzione vinicola nazionale.

Una ricchezza unica nei prodotti agroalimentari tradizionali: 4.396specialità tradizionali censite dalle Regioni in quanto ottenutesecondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneoe regole tradizionali. Ricchezza confermata e rafforzata dallascelta di non utilizzare OGM nelle nostre colture.

Il primato della qualità dell’alimentazione, testimoniato dalladieta mediterranea, riconosciuta da studi medici come untoccasana per la salute, in grado di incidere sulla longevità esulla qualità della vita. Un primato che la fa ambire a esserericonosciuta patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il primato europeo nell’export dei prodotti agroalimentari, tra i piùapprezzati e per questo anche tra i più imitati al mondo: sistima che il fatturato dei prodotti Made in Italy taroccatiraggiunga oltre i 50 miliardi di euro.

La crisi come opportunità L’attuale periodo di crisi economica mondiale, con previsioni alribasso del Pil che si susseguono e la fiducia dei consumatoriche potrebbe continuare ad affievolirsi, rende necessaria unarisposta ferma e vigorosa, orientata a costruire nuoveprospettive per il futuro, senza abbandonarsi a forme di‘declinismo’.

In questo senso, l’agricoltura, espressione più altadell’economia reale ed elemento chiave per garantire lasopravvivenza di miliardi di cittadini nel mondo può svolgereun ruolo strategico nel rilancio dello sviluppo del nostro Paese.

La crisi, quindi, mettendo in evidenza in maniera drammatica leinefficienze di un mercatismo spinto agli eccessi e diun’assenza di regole anti speculative nel mondo finanziario, puòrappresentare una occasione unica per ridare alle cose unnuovo ordine dove verità e concretezza riacquisiscano ilprimato.

Su queste basi, Coldiretti interpreta la situazione attuale comeopportunità per proporre al Paese un progetto in favore delleimprese italiane e dei consumatori.

“Una filiera agricola tutta italiana”I VERI PROBLEMI

Il primo vero problema dell’agricoltura è determinato dal suobasso potere contrattuale, che non riesce a far valere laricchezza della produzione nei confronti degli altri attori dellafiliera.

Basti pensare che per ogni euro speso dal consumatore, solo 17centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori. Il resto va

all’industria, ai servizi e soprattutto alla grande distribuzioneorganizzata che schiaccia con il suo potere il resto della filiera.

Sono numerosi i fattori che determinano la situazione attuale:da una frammentazione dell’offerta all’eccessivo numero diintermediari, dalla scarsa trasparenza nella formazione deiprezzi all’inadeguatezza di molte strutture logistiche e distoccaggio, nonché in alcuni casi alla mancanza di concorrenza.

Il secondo vero problema sta nel fatto che per ogni prodottoagricolo realizzato nei campi o negli allevamenti situati in Italia,si sviluppa un Made in Italy alimentare cinque volte più grandetra contraffazioni e imitazioni. A fronte di 20 miliardi di exportMade in Italy nel mondo, ci sono altri 60 miliardi generati daprodotti che non hanno mai visto il nostro Paese e, tolti iprodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre diquelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzatocon prodotti agricoli italiani.

E tutto questo nessuno lo sa.

UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA, FIRMATA DAGLI AGRICOLTORI

Ciononostante, l’agricoltura italiana - come già detto - è unagrande realtà che ha in sé le potenzialità per trovare una nuovastrada.

L’intenzione di Coldiretti, è quella di realizzare un grandesistema agroalimentare, che premi i produttori e offra aiconsumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto.

Il meccanismo perverso dei bassi prezzi, che provoca effettidevastanti sul tessuto imprenditoriale e sul potere di acquistodei consumatori, può essere contrastato grazie al progetto cheColdiretti si appresta a lanciare a tutto il Paese: la costruzione diuna filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori.

Una filiera dunque ITALIANA, in grado di trasferire i nostri valoridistintivi fino al consumatore. Italiana fino in fondo, perchétutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione

agricola rigorosamente Made in Italy alla trasformazioneeffettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degliagricoltori, ma di tutta l’economia e dei territori.

Una filiera AGRICOLA in quanto gestita per una parte sempre piùimportante direttamente dagli agricoltori, ove possibile in ognisua fase, finanche nella distribuzione, per la quota parte(ovviamente limitata) relativa ai farmers’ market.

Una filiera “FIRMATA” nel senso che renda visibile e riconoscibile“l’italianità” nei confronti del consumatore finale, attraverso lacreazione, per l’appunto di una “firma” che distingua l’interoprodotto agricolo autenticamente Made in Italy, basandosi sullatrasparenza della filiera, sull’indicazione dell’origine in etichettae sul legame del prodotto con il territorio di riferimento. Una“firma” che contraddistingua il prodotto agricolo in ogni canaledi vendita, sia esso il farmers’ market o lo scaffale delsupermercato o ancora l’export. Insomma, un modo pertrasferire e rendere riconoscibile al consumatore il valoredell’agricoltura e degli agricoltori italiani nei prodotti alimentari.

Il rapporto con il consumatore e la sua fiducia verso l’agricolturasono un elemento imprescindibile per il successo del progetto.In questo senso, la Fondazione Campagna Amica, promossa daColdiretti, rappresenta uno strumento importante per rinsaldarel’alleanza tra produttori e consumatori. Proprio la Fondazione sifa promotore di iniziative di comunicazione e garante degliimpegni assunti dagli agricoltori. Ad esempio solo i farmers’market che rispettano le regole di trasparenza nella formazionedei prezzi e di garanzia verso i consumatori di un appositodisciplinare, possono chiamarsi “Mercati di Campagna Amica”.

GLI ATTORI COINVOLTI

Per attuare il progetto è necessario l’impegno e lapartecipazione di molti soggetti:

•Le Imprese agricole, protagoniste della filiera e riconosciute daiconsumatori. Il loro obiettivo è quello di far aumentare quei

17 centesimi che oggi finiscono nelle loro tasche su un eurodi spesa, senza gravare necessariamente sulle tasche delconsumatore.

•Le Cooperative agricole, soggetti fondamentali per lacostruzione della filiera italiana firmata, con particolareriguardo all’aggregazione dell’offerta, alla trasformazione delprodotto italiano e alla valorizzazione delle imprese agricole.

•Le cooperative costituiscono un mezzo fondamentale persuperare i limiti dimensionali che caratterizzano le aziendeagricole, aggregando l’offerta di prodotto italiano di qualità.

Oggi esse scontano le conseguenze negative di scelteorganizzative sbagliate compiute in passato puntandosull’omologazione in nome di un approccio orientato più supolitiche di prezzo che di vera valorizzazione deiconferimenti dei soci.

Per questo hanno bisogno di una nuova attenzione perrecuperare il loro vero significato: agire in modo solidale neiconfronti dei soci per valorizzare il prodotto da questiconferito e l’agricoltura che ne è generatrice.

•I Consorzi agrari, soggetti centrali del progetto,profondamente radicati nel territorio ed espressione di unalunga storia al servizio e al fianco delle imprese agricole.

Forti di questa storia e proiettati verso il futuro, grazie allaloro penetrazione territoriale e al patrimonio di competenzeaccumulato, i Consorzi agrari si candidano oggi ad essere unnodo operativo fondamentale del progetto agendo su duefronti:

- In qualità di piattaforma logistica infrastrutturaledell’agricoltura dell’intero Paese, ottimizzandol’approvvigionamento di mezzi tecnici, fornendo servizimateriali ed immateriali, da quelli commerciali a quellifinanziari a carattere creditizio e assicurativo.

- In qualità di costitutori diretti della filiera italiana firmata,soprattutto per quelle produzioni che necessitano di

importanti processi di aggregazione dell’offerta, acominciare dai seminativi.

Considerato il loro ruolo centrale per l’agricoltura e per losviluppo del progetto, si rende necessario uno sforzo perestendere la loro operatività anche al Mezzogiorno, area incui oggi la rete risulta carente.

•I Mercati di Campagna Amica sono strumenti per collocaredirettamente sul mercato i prodotti della filiera agricolaitaliana. E’ evidente, comunque, che il ruolo principale deiMercati di Campagna Amica è soprattutto quello dicomunicazione e di informazione ai consumatori dei valoridistintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana firmata,prodotti che potranno trovare spazio nei canali distributivitradizionali in Italia e all’estero.

Oggi i mercati degli agricoltori sono circa 200, ma Coldirettipunta a realizzarne 2 mila in tutto il Paese entro i prossimidue anni al progetto contribuiranno tutti gli attori: impreseagricole, cooperative e consorzi agrari.

Il progetto di Coldiretti è quindi realmente un progetto per ilPaese, che coinvolge molti attori economici e i cittadiniconsumatori.

La vera filiera agricola tutta italiana firmata è anche la modalitàper rafforzare e qualificare la nostra presenza sui mercatiinternazionali, oggi minacciata dall’agro-pirateria e da chi spacciaper italiani prodotti che ne portano solo il nome.

Una filiera agricola tutta italiana è un progetto aperto a tutte leimprese che ne condividono la filosofia, a cominciaredall’industria alimentare e dalla grande distribuzione.

Non è un progetto contro qualcuno. È un modo per creare piùconcorrenza, più trasparenza, più potere contrattuale per gliagricoltori, più vantaggi per i cittadini e, soprattutto, pervalorizzare e distinguere il vero Made in Italy fatto diagricoltura italiana.

Abbiamocostruito una grande agricoltura...

...Orafirmiamo

una filieraagricola

tutta italiana

Coldiretti Palalottomatica 225x320 xp6:Layout 1 24-04-2009 16:06 Pagina 2

ColdirettiColdiretti è la più grande organizzazione agricola europea.

Con Coldiretti è oggi qui presente il 70% dell’agricoltura italiana:imprese agricole, cooperative, Consorzi Agrari e i Farmers’ Marketdi Campagna Amica.

Nel 2008, inoltre, Coldiretti ha promosso la creazione dellaFondazione Campagna Amica che conta già oltre 1 milione e 200 milaaderenti. La Fondazione ha l’obiettivo di affermare la condivisionedi valori tra produttori agricoli e consumatori, quali la sicurezzaalimentare e ambientale, il legame tra prodotti alimentari eterritorio, l’italianità delle produzioni, la genuinità, la distintività.

L’agricoltura italianaL’agroalimentare Made in Italy rappresenta oltre il 15 per cento delProdotto Interno Lordo (PIL). Il fatturato agroalimentare nazionale(agricoltura, industria, distribuzione e servizi) vale più di 240 miliardidi Euro, di cui oltre 47 provengono dal solo settore agricolo.

In agricoltura sono presenti quasi un milione di imprese (il 15 per cento

del totale delle imprese italiane) mentre circa 70.000 sono quelledell’industria alimentare.

La superficie agricola coltivata è di circa 15 milioni di ettari, cherappresentano quasi la metà dell’intera superficie nazionale.

L’agricoltura italiana è una realtà da primato a livello internazionalee dispone delle risorse per battere le congiunturali difficoltàeconomiche che, tra l’altro, per il settore agricolo hanno poco ache fare con la pur pesante crisi internazionale.

Coldiretti ha contribuito a costruire una grande agricoltura: grazieal progetto di rigenerazione promosso in questi anni, infatti,l’agricoltura italiana ha portato a compimento una generalerivisitazione del proprio ruolo, della propria vocazione, delle suemodalità di interagire con il mercato, della qualità e natura delprodotto.

Il lavoro agricolo è diventato così espressione compiuta non solodell’impegno e della qualità dei prodotti, ma anche del territorio alquale è inestricabilmente collegato, sia in termini di unicità dei suoiprodotti, sia con riferimento alla cultura, alla storia e alle tradizioni.

È stato un processo lungo, voluto e accompagnato da Coldiretti eil risultato è una lunga lista di primati che ci distinguono nel mondo:

• IN TERMINI DI EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀIl valore aggiunto per ettaro, ovvero la ricchezza netta prodottaper unità di superficie dall’agricoltura italiana, è oltre il triplo diquella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70% rispettoa quelle di Francia e Spagna. Inoltre, l’agricoltura è l’unicosettore in controtendenza in Italia che ha fatto registrare unacrescita del valore aggiunto del 2,4 per cento nel 2008, aconferma del fatto che la campagna può svolgere un ruoloanticiclico a sostegno dell’economia.

L’agricoltura italiana è in Europa il primo produttore di vino emosti, riso, tabacco, frutta fresca e ortaggi freschi; il secondoproduttore di fiori, uova e pollame; il terzo produttore di carnibovine, barbabietola da zucchero, frumento.

• IN TERMINI DI SICUREZZA ALIMENTARE Spetta all’agricoltura italiana il primato della sanità e sicurezzaalimentare del Made in Italy alimentare con il record del 99 per

cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, conresidui chimici al di sotto dei limiti di legge.

A questo si aggiunge anche il primato in termini di legislazionea tutela della sicurezza e del consumatore.

• IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La leadership europea nel biologico: un terzo delle impresebiologiche europee sono italiane così come un quarto dellasuperficie bio dell’Unione superando il milione di ettari(1.067.101,66) con 49.859 imprese agricole.

Un paesaggio unico che è meta di un crescente flusso turisticonei 772 parchi e aree protette presenti in Italia che copronoben il 10 per cento del territorio nazionale. Una tendenzaconfermata dalla crescita dell’agriturismo, che può contare inItalia su 16.000 imprese agricole.

• IN TERMINI DI QUALITÀ, TIPICITÀ E LEGAME CON IL TERRITORIO L’agricoltura Italiana ha la leadership europea nei prodotti tipici:176 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta

riconosciuti dall’Unione Europea, di cui 114 Dop e 62 Igp.

L’agricoltura Italiana ha un ruolo di primissimo piano in campoenologico: 477 vini a denominazione di origine controllata(Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geograficatipica, pari ad oltre il 60% della produzione vinicola nazionale.

Una ricchezza unica nei prodotti agroalimentari tradizionali: 4.396specialità tradizionali censite dalle Regioni in quanto ottenutesecondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneoe regole tradizionali. Ricchezza confermata e rafforzata dallascelta di non utilizzare OGM nelle nostre colture.

Il primato della qualità dell’alimentazione, testimoniato dalladieta mediterranea, riconosciuta da studi medici come untoccasana per la salute, in grado di incidere sulla longevità esulla qualità della vita. Un primato che la fa ambire a esserericonosciuta patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il primato europeo nell’export dei prodotti agroalimentari, tra i piùapprezzati e per questo anche tra i più imitati al mondo: sistima che il fatturato dei prodotti Made in Italy taroccatiraggiunga oltre i 50 miliardi di euro.

La crisi come opportunità L’attuale periodo di crisi economica mondiale, con previsioni alribasso del Pil che si susseguono e la fiducia dei consumatoriche potrebbe continuare ad affievolirsi, rende necessaria unarisposta ferma e vigorosa, orientata a costruire nuoveprospettive per il futuro, senza abbandonarsi a forme di‘declinismo’.

In questo senso, l’agricoltura, espressione più altadell’economia reale ed elemento chiave per garantire lasopravvivenza di miliardi di cittadini nel mondo può svolgereun ruolo strategico nel rilancio dello sviluppo del nostro Paese.

La crisi, quindi, mettendo in evidenza in maniera drammatica leinefficienze di un mercatismo spinto agli eccessi e diun’assenza di regole anti speculative nel mondo finanziario, puòrappresentare una occasione unica per ridare alle cose unnuovo ordine dove verità e concretezza riacquisiscano ilprimato.

Su queste basi, Coldiretti interpreta la situazione attuale comeopportunità per proporre al Paese un progetto in favore delleimprese italiane e dei consumatori.

“Una filiera agricola tutta italiana”I VERI PROBLEMI

Il primo vero problema dell’agricoltura è determinato dal suobasso potere contrattuale, che non riesce a far valere laricchezza della produzione nei confronti degli altri attori dellafiliera.

Basti pensare che per ogni euro speso dal consumatore, solo 17centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori. Il resto va

all’industria, ai servizi e soprattutto alla grande distribuzioneorganizzata che schiaccia con il suo potere il resto della filiera.

Sono numerosi i fattori che determinano la situazione attuale:da una frammentazione dell’offerta all’eccessivo numero diintermediari, dalla scarsa trasparenza nella formazione deiprezzi all’inadeguatezza di molte strutture logistiche e distoccaggio, nonché in alcuni casi alla mancanza di concorrenza.

Il secondo vero problema sta nel fatto che per ogni prodottoagricolo realizzato nei campi o negli allevamenti situati in Italia,si sviluppa un Made in Italy alimentare cinque volte più grandetra contraffazioni e imitazioni. A fronte di 20 miliardi di exportMade in Italy nel mondo, ci sono altri 60 miliardi generati daprodotti che non hanno mai visto il nostro Paese e, tolti iprodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre diquelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzatocon prodotti agricoli italiani.

E tutto questo nessuno lo sa.

UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA, FIRMATA DAGLI AGRICOLTORI

Ciononostante, l’agricoltura italiana - come già detto - è unagrande realtà che ha in sé le potenzialità per trovare una nuovastrada.

L’intenzione di Coldiretti, è quella di realizzare un grandesistema agroalimentare, che premi i produttori e offra aiconsumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto.

Il meccanismo perverso dei bassi prezzi, che provoca effettidevastanti sul tessuto imprenditoriale e sul potere di acquistodei consumatori, può essere contrastato grazie al progetto cheColdiretti si appresta a lanciare a tutto il Paese: la costruzione diuna filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori.

Una filiera dunque ITALIANA, in grado di trasferire i nostri valoridistintivi fino al consumatore. Italiana fino in fondo, perchétutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione

agricola rigorosamente Made in Italy alla trasformazioneeffettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degliagricoltori, ma di tutta l’economia e dei territori.

Una filiera AGRICOLA in quanto gestita per una parte sempre piùimportante direttamente dagli agricoltori, ove possibile in ognisua fase, finanche nella distribuzione, per la quota parte(ovviamente limitata) relativa ai farmers’ market.

Una filiera “FIRMATA” nel senso che renda visibile e riconoscibile“l’italianità” nei confronti del consumatore finale, attraverso lacreazione, per l’appunto di una “firma” che distingua l’interoprodotto agricolo autenticamente Made in Italy, basandosi sullatrasparenza della filiera, sull’indicazione dell’origine in etichettae sul legame del prodotto con il territorio di riferimento. Una“firma” che contraddistingua il prodotto agricolo in ogni canaledi vendita, sia esso il farmers’ market o lo scaffale delsupermercato o ancora l’export. Insomma, un modo pertrasferire e rendere riconoscibile al consumatore il valoredell’agricoltura e degli agricoltori italiani nei prodotti alimentari.

Il rapporto con il consumatore e la sua fiducia verso l’agricolturasono un elemento imprescindibile per il successo del progetto.In questo senso, la Fondazione Campagna Amica, promossa daColdiretti, rappresenta uno strumento importante per rinsaldarel’alleanza tra produttori e consumatori. Proprio la Fondazione sifa promotore di iniziative di comunicazione e garante degliimpegni assunti dagli agricoltori. Ad esempio solo i farmers’market che rispettano le regole di trasparenza nella formazionedei prezzi e di garanzia verso i consumatori di un appositodisciplinare, possono chiamarsi “Mercati di Campagna Amica”.

GLI ATTORI COINVOLTI

Per attuare il progetto è necessario l’impegno e lapartecipazione di molti soggetti:

•Le Imprese agricole, protagoniste della filiera e riconosciute daiconsumatori. Il loro obiettivo è quello di far aumentare quei

17 centesimi che oggi finiscono nelle loro tasche su un eurodi spesa, senza gravare necessariamente sulle tasche delconsumatore.

•Le Cooperative agricole, soggetti fondamentali per lacostruzione della filiera italiana firmata, con particolareriguardo all’aggregazione dell’offerta, alla trasformazione delprodotto italiano e alla valorizzazione delle imprese agricole.

•Le cooperative costituiscono un mezzo fondamentale persuperare i limiti dimensionali che caratterizzano le aziendeagricole, aggregando l’offerta di prodotto italiano di qualità.

Oggi esse scontano le conseguenze negative di scelteorganizzative sbagliate compiute in passato puntandosull’omologazione in nome di un approccio orientato più supolitiche di prezzo che di vera valorizzazione deiconferimenti dei soci.

Per questo hanno bisogno di una nuova attenzione perrecuperare il loro vero significato: agire in modo solidale neiconfronti dei soci per valorizzare il prodotto da questiconferito e l’agricoltura che ne è generatrice.

•I Consorzi agrari, soggetti centrali del progetto,profondamente radicati nel territorio ed espressione di unalunga storia al servizio e al fianco delle imprese agricole.

Forti di questa storia e proiettati verso il futuro, grazie allaloro penetrazione territoriale e al patrimonio di competenzeaccumulato, i Consorzi agrari si candidano oggi ad essere unnodo operativo fondamentale del progetto agendo su duefronti:

- In qualità di piattaforma logistica infrastrutturaledell’agricoltura dell’intero Paese, ottimizzandol’approvvigionamento di mezzi tecnici, fornendo servizimateriali ed immateriali, da quelli commerciali a quellifinanziari a carattere creditizio e assicurativo.

- In qualità di costitutori diretti della filiera italiana firmata,soprattutto per quelle produzioni che necessitano di

importanti processi di aggregazione dell’offerta, acominciare dai seminativi.

Considerato il loro ruolo centrale per l’agricoltura e per losviluppo del progetto, si rende necessario uno sforzo perestendere la loro operatività anche al Mezzogiorno, area incui oggi la rete risulta carente.

•I Mercati di Campagna Amica sono strumenti per collocaredirettamente sul mercato i prodotti della filiera agricolaitaliana. E’ evidente, comunque, che il ruolo principale deiMercati di Campagna Amica è soprattutto quello dicomunicazione e di informazione ai consumatori dei valoridistintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana firmata,prodotti che potranno trovare spazio nei canali distributivitradizionali in Italia e all’estero.

Oggi i mercati degli agricoltori sono circa 200, ma Coldirettipunta a realizzarne 2 mila in tutto il Paese entro i prossimidue anni al progetto contribuiranno tutti gli attori: impreseagricole, cooperative e consorzi agrari.

Il progetto di Coldiretti è quindi realmente un progetto per ilPaese, che coinvolge molti attori economici e i cittadiniconsumatori.

La vera filiera agricola tutta italiana firmata è anche la modalitàper rafforzare e qualificare la nostra presenza sui mercatiinternazionali, oggi minacciata dall’agro-pirateria e da chi spacciaper italiani prodotti che ne portano solo il nome.

Una filiera agricola tutta italiana è un progetto aperto a tutte leimprese che ne condividono la filosofia, a cominciaredall’industria alimentare e dalla grande distribuzione.

Non è un progetto contro qualcuno. È un modo per creare piùconcorrenza, più trasparenza, più potere contrattuale per gliagricoltori, più vantaggi per i cittadini e, soprattutto, pervalorizzare e distinguere il vero Made in Italy fatto diagricoltura italiana.

Abbiamocostruito una grande agricoltura...

...Orafirmiamo

una filieraagricola

tutta italiana

Coldiretti Palalottomatica 225x320 xp6:Layout 1 24-04-2009 16:06 Pagina 2

ColdirettiColdiretti è la più grande organizzazione agricola europea.

Con Coldiretti è oggi qui presente il 70% dell’agricoltura italiana:imprese agricole, cooperative, Consorzi Agrari e i Farmers’ Marketdi Campagna Amica.

Nel 2008, inoltre, Coldiretti ha promosso la creazione dellaFondazione Campagna Amica che conta già oltre 1 milione e 200 milaaderenti. La Fondazione ha l’obiettivo di affermare la condivisionedi valori tra produttori agricoli e consumatori, quali la sicurezzaalimentare e ambientale, il legame tra prodotti alimentari eterritorio, l’italianità delle produzioni, la genuinità, la distintività.

L’agricoltura italianaL’agroalimentare Made in Italy rappresenta oltre il 15 per cento delProdotto Interno Lordo (PIL). Il fatturato agroalimentare nazionale(agricoltura, industria, distribuzione e servizi) vale più di 240 miliardidi Euro, di cui oltre 47 provengono dal solo settore agricolo.

In agricoltura sono presenti quasi un milione di imprese (il 15 per cento

del totale delle imprese italiane) mentre circa 70.000 sono quelledell’industria alimentare.

La superficie agricola coltivata è di circa 15 milioni di ettari, cherappresentano quasi la metà dell’intera superficie nazionale.

L’agricoltura italiana è una realtà da primato a livello internazionalee dispone delle risorse per battere le congiunturali difficoltàeconomiche che, tra l’altro, per il settore agricolo hanno poco ache fare con la pur pesante crisi internazionale.

Coldiretti ha contribuito a costruire una grande agricoltura: grazieal progetto di rigenerazione promosso in questi anni, infatti,l’agricoltura italiana ha portato a compimento una generalerivisitazione del proprio ruolo, della propria vocazione, delle suemodalità di interagire con il mercato, della qualità e natura delprodotto.

Il lavoro agricolo è diventato così espressione compiuta non solodell’impegno e della qualità dei prodotti, ma anche del territorio alquale è inestricabilmente collegato, sia in termini di unicità dei suoiprodotti, sia con riferimento alla cultura, alla storia e alle tradizioni.

È stato un processo lungo, voluto e accompagnato da Coldiretti eil risultato è una lunga lista di primati che ci distinguono nel mondo:

• IN TERMINI DI EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀIl valore aggiunto per ettaro, ovvero la ricchezza netta prodottaper unità di superficie dall’agricoltura italiana, è oltre il triplo diquella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70% rispettoa quelle di Francia e Spagna. Inoltre, l’agricoltura è l’unicosettore in controtendenza in Italia che ha fatto registrare unacrescita del valore aggiunto del 2,4 per cento nel 2008, aconferma del fatto che la campagna può svolgere un ruoloanticiclico a sostegno dell’economia.

L’agricoltura italiana è in Europa il primo produttore di vino emosti, riso, tabacco, frutta fresca e ortaggi freschi; il secondoproduttore di fiori, uova e pollame; il terzo produttore di carnibovine, barbabietola da zucchero, frumento.

• IN TERMINI DI SICUREZZA ALIMENTARE Spetta all’agricoltura italiana il primato della sanità e sicurezzaalimentare del Made in Italy alimentare con il record del 99 per

cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, conresidui chimici al di sotto dei limiti di legge.

A questo si aggiunge anche il primato in termini di legislazionea tutela della sicurezza e del consumatore.

• IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La leadership europea nel biologico: un terzo delle impresebiologiche europee sono italiane così come un quarto dellasuperficie bio dell’Unione superando il milione di ettari(1.067.101,66) con 49.859 imprese agricole.

Un paesaggio unico che è meta di un crescente flusso turisticonei 772 parchi e aree protette presenti in Italia che copronoben il 10 per cento del territorio nazionale. Una tendenzaconfermata dalla crescita dell’agriturismo, che può contare inItalia su 16.000 imprese agricole.

• IN TERMINI DI QUALITÀ, TIPICITÀ E LEGAME CON IL TERRITORIO L’agricoltura Italiana ha la leadership europea nei prodotti tipici:176 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta

riconosciuti dall’Unione Europea, di cui 114 Dop e 62 Igp.

L’agricoltura Italiana ha un ruolo di primissimo piano in campoenologico: 477 vini a denominazione di origine controllata(Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geograficatipica, pari ad oltre il 60% della produzione vinicola nazionale.

Una ricchezza unica nei prodotti agroalimentari tradizionali: 4.396specialità tradizionali censite dalle Regioni in quanto ottenutesecondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneoe regole tradizionali. Ricchezza confermata e rafforzata dallascelta di non utilizzare OGM nelle nostre colture.

Il primato della qualità dell’alimentazione, testimoniato dalladieta mediterranea, riconosciuta da studi medici come untoccasana per la salute, in grado di incidere sulla longevità esulla qualità della vita. Un primato che la fa ambire a esserericonosciuta patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il primato europeo nell’export dei prodotti agroalimentari, tra i piùapprezzati e per questo anche tra i più imitati al mondo: sistima che il fatturato dei prodotti Made in Italy taroccatiraggiunga oltre i 50 miliardi di euro.

La crisi come opportunità L’attuale periodo di crisi economica mondiale, con previsioni alribasso del Pil che si susseguono e la fiducia dei consumatoriche potrebbe continuare ad affievolirsi, rende necessaria unarisposta ferma e vigorosa, orientata a costruire nuoveprospettive per il futuro, senza abbandonarsi a forme di‘declinismo’.

In questo senso, l’agricoltura, espressione più altadell’economia reale ed elemento chiave per garantire lasopravvivenza di miliardi di cittadini nel mondo può svolgereun ruolo strategico nel rilancio dello sviluppo del nostro Paese.

La crisi, quindi, mettendo in evidenza in maniera drammatica leinefficienze di un mercatismo spinto agli eccessi e diun’assenza di regole anti speculative nel mondo finanziario, puòrappresentare una occasione unica per ridare alle cose unnuovo ordine dove verità e concretezza riacquisiscano ilprimato.

Su queste basi, Coldiretti interpreta la situazione attuale comeopportunità per proporre al Paese un progetto in favore delleimprese italiane e dei consumatori.

“Una filiera agricola tutta italiana”I VERI PROBLEMI

Il primo vero problema dell’agricoltura è determinato dal suobasso potere contrattuale, che non riesce a far valere laricchezza della produzione nei confronti degli altri attori dellafiliera.

Basti pensare che per ogni euro speso dal consumatore, solo 17centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori. Il resto va

all’industria, ai servizi e soprattutto alla grande distribuzioneorganizzata che schiaccia con il suo potere il resto della filiera.

Sono numerosi i fattori che determinano la situazione attuale:da una frammentazione dell’offerta all’eccessivo numero diintermediari, dalla scarsa trasparenza nella formazione deiprezzi all’inadeguatezza di molte strutture logistiche e distoccaggio, nonché in alcuni casi alla mancanza di concorrenza.

Il secondo vero problema sta nel fatto che per ogni prodottoagricolo realizzato nei campi o negli allevamenti situati in Italia,si sviluppa un Made in Italy alimentare cinque volte più grandetra contraffazioni e imitazioni. A fronte di 20 miliardi di exportMade in Italy nel mondo, ci sono altri 60 miliardi generati daprodotti che non hanno mai visto il nostro Paese e, tolti iprodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre diquelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzatocon prodotti agricoli italiani.

E tutto questo nessuno lo sa.

UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA, FIRMATA DAGLI AGRICOLTORI

Ciononostante, l’agricoltura italiana - come già detto - è unagrande realtà che ha in sé le potenzialità per trovare una nuovastrada.

L’intenzione di Coldiretti, è quella di realizzare un grandesistema agroalimentare, che premi i produttori e offra aiconsumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto.

Il meccanismo perverso dei bassi prezzi, che provoca effettidevastanti sul tessuto imprenditoriale e sul potere di acquistodei consumatori, può essere contrastato grazie al progetto cheColdiretti si appresta a lanciare a tutto il Paese: la costruzione diuna filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori.

Una filiera dunque ITALIANA, in grado di trasferire i nostri valoridistintivi fino al consumatore. Italiana fino in fondo, perchétutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione

agricola rigorosamente Made in Italy alla trasformazioneeffettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degliagricoltori, ma di tutta l’economia e dei territori.

Una filiera AGRICOLA in quanto gestita per una parte sempre piùimportante direttamente dagli agricoltori, ove possibile in ognisua fase, finanche nella distribuzione, per la quota parte(ovviamente limitata) relativa ai farmers’ market.

Una filiera “FIRMATA” nel senso che renda visibile e riconoscibile“l’italianità” nei confronti del consumatore finale, attraverso lacreazione, per l’appunto di una “firma” che distingua l’interoprodotto agricolo autenticamente Made in Italy, basandosi sullatrasparenza della filiera, sull’indicazione dell’origine in etichettae sul legame del prodotto con il territorio di riferimento. Una“firma” che contraddistingua il prodotto agricolo in ogni canaledi vendita, sia esso il farmers’ market o lo scaffale delsupermercato o ancora l’export. Insomma, un modo pertrasferire e rendere riconoscibile al consumatore il valoredell’agricoltura e degli agricoltori italiani nei prodotti alimentari.

Il rapporto con il consumatore e la sua fiducia verso l’agricolturasono un elemento imprescindibile per il successo del progetto.In questo senso, la Fondazione Campagna Amica, promossa daColdiretti, rappresenta uno strumento importante per rinsaldarel’alleanza tra produttori e consumatori. Proprio la Fondazione sifa promotore di iniziative di comunicazione e garante degliimpegni assunti dagli agricoltori. Ad esempio solo i farmers’market che rispettano le regole di trasparenza nella formazionedei prezzi e di garanzia verso i consumatori di un appositodisciplinare, possono chiamarsi “Mercati di Campagna Amica”.

GLI ATTORI COINVOLTI

Per attuare il progetto è necessario l’impegno e lapartecipazione di molti soggetti:

•Le Imprese agricole, protagoniste della filiera e riconosciute daiconsumatori. Il loro obiettivo è quello di far aumentare quei

17 centesimi che oggi finiscono nelle loro tasche su un eurodi spesa, senza gravare necessariamente sulle tasche delconsumatore.

•Le Cooperative agricole, soggetti fondamentali per lacostruzione della filiera italiana firmata, con particolareriguardo all’aggregazione dell’offerta, alla trasformazione delprodotto italiano e alla valorizzazione delle imprese agricole.

•Le cooperative costituiscono un mezzo fondamentale persuperare i limiti dimensionali che caratterizzano le aziendeagricole, aggregando l’offerta di prodotto italiano di qualità.

Oggi esse scontano le conseguenze negative di scelteorganizzative sbagliate compiute in passato puntandosull’omologazione in nome di un approccio orientato più supolitiche di prezzo che di vera valorizzazione deiconferimenti dei soci.

Per questo hanno bisogno di una nuova attenzione perrecuperare il loro vero significato: agire in modo solidale neiconfronti dei soci per valorizzare il prodotto da questiconferito e l’agricoltura che ne è generatrice.

•I Consorzi agrari, soggetti centrali del progetto,profondamente radicati nel territorio ed espressione di unalunga storia al servizio e al fianco delle imprese agricole.

Forti di questa storia e proiettati verso il futuro, grazie allaloro penetrazione territoriale e al patrimonio di competenzeaccumulato, i Consorzi agrari si candidano oggi ad essere unnodo operativo fondamentale del progetto agendo su duefronti:

- In qualità di piattaforma logistica infrastrutturaledell’agricoltura dell’intero Paese, ottimizzandol’approvvigionamento di mezzi tecnici, fornendo servizimateriali ed immateriali, da quelli commerciali a quellifinanziari a carattere creditizio e assicurativo.

- In qualità di costitutori diretti della filiera italiana firmata,soprattutto per quelle produzioni che necessitano di

importanti processi di aggregazione dell’offerta, acominciare dai seminativi.

Considerato il loro ruolo centrale per l’agricoltura e per losviluppo del progetto, si rende necessario uno sforzo perestendere la loro operatività anche al Mezzogiorno, area incui oggi la rete risulta carente.

•I Mercati di Campagna Amica sono strumenti per collocaredirettamente sul mercato i prodotti della filiera agricolaitaliana. E’ evidente, comunque, che il ruolo principale deiMercati di Campagna Amica è soprattutto quello dicomunicazione e di informazione ai consumatori dei valoridistintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana firmata,prodotti che potranno trovare spazio nei canali distributivitradizionali in Italia e all’estero.

Oggi i mercati degli agricoltori sono circa 200, ma Coldirettipunta a realizzarne 2 mila in tutto il Paese entro i prossimidue anni al progetto contribuiranno tutti gli attori: impreseagricole, cooperative e consorzi agrari.

Il progetto di Coldiretti è quindi realmente un progetto per ilPaese, che coinvolge molti attori economici e i cittadiniconsumatori.

La vera filiera agricola tutta italiana firmata è anche la modalitàper rafforzare e qualificare la nostra presenza sui mercatiinternazionali, oggi minacciata dall’agro-pirateria e da chi spacciaper italiani prodotti che ne portano solo il nome.

Una filiera agricola tutta italiana è un progetto aperto a tutte leimprese che ne condividono la filosofia, a cominciaredall’industria alimentare e dalla grande distribuzione.

Non è un progetto contro qualcuno. È un modo per creare piùconcorrenza, più trasparenza, più potere contrattuale per gliagricoltori, più vantaggi per i cittadini e, soprattutto, pervalorizzare e distinguere il vero Made in Italy fatto diagricoltura italiana.

Abbiamocostruito una grande agricoltura...

...Orafirmiamo

una filieraagricola

tutta italiana

Coldiretti Palalottomatica 225x320 xp6:Layout 1 24-04-2009 16:06 Pagina 2

Coldiretti ha scelto di investire sul futuro proprio in unmomento in cui il mondo sembra barcollare di fronte alledifficoltà di una crisi finanziaria senza precedenti negli ultimidecenni e, dopo aver dimostrato di saper costruire eaccompagnare una grande agricoltura, punta a realizzare ungrande sistema agroalimentare.Coldiretti, quindi, sta offrendo un’opportunità all’agricoltura,all’economia, all’Italia. Ecco perché ci sembra appropriatodefinire il progetto per una filiera agricola tutta italiana “unprogetto per il Paese”.Alla politica chiediamo di credere assieme a noi in questoprogetto, di investire sui valori distintivi che hanno reso unicoil nostro agroalimentare agli occhi dei consumatori italiani edel mondo. Nel nome di questo impegno per il futuro delnostro Paese, contiamo di poter ricevere un incoraggiamento.In particolare:

Una priorità negli investimenti strutturali, infrastrutturali elogistici della politica di coesione unitaria (fondi strutturali eFAS) per i soggetti economici impegnati nella costruzionedella filiera agricola tutta italiana: imprese agricole,cooperative, consorzi agrari, Mercati di Campagna Amica(farmers’ market).Una priorità negli investimenti strutturali della politica disviluppo rurale per la costruzione di una filiera agricola tuttaitaliana, privilegiando i progetti integrati di filiera promossida partenariati agricoli, finalizzati alla valorizzazione epromozione del prodotto locale, a vantaggio delleeconomie territoriali e dei consumatori.Una rinnovata attenzione normativa per i Consorzi Agrari, soggetticostitutori e facilitatori della filiera agricola tutta italiana.Avviare a soluzione l’annosa vicenda dei Consorzi Agrari inliquidazione, presenti soprattutto nel Mezzogiorno, conl’obiettivo di restituire gli Enti alla gestione ordinaria daparte degli imprenditori agricoli associati.Utilizzare la leva fiscale per favorire le aggregazioni aziendalianche tra le società (Consorzi Agrari, cooperative, formeassociate) protagoniste della filiera agricola tutta italiana, alfine di accentuare la competitività in un contesto dimercato più ampio di quello nazionale.Sostenere prioritariamente il miglioramento dell’efficienza dellestrutture organizzate ed impegnate nella filiera agricola tuttaitaliana attraverso l’applicazione della normativa di favoresui distretti produttivi e sulle reti di imprese.Attuare una politica di promozione dei prodotti del veroMade in Italy in Italia e all’estero, agendo in manieracoordinata e strategica, valorizzando l’azione delle impreseimpegnate nella costruzione della filiera agricola tuttaitaliana anche attraverso un segno distintivo di prodotto e diprocesso che individui chiaramente l’appartenenza allafiliera agricola tutta italiana.Ribadire e proseguire sulla strada della tutela della proprietà8

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La politica può darciuna mano perché il nostro è un progettoper il Paese...

intellettuale e della lotta alla contraffazione e all’agro-pirateriaall’estero, per dare il giusto riconoscimento all’autenticoMade in Italy, con un miglior coordinamento delle azioni.Promuovere la diffusione di ricerca e innovazione per lacompetitività dei sistemi economici, privilegiando leprogettualità che dimostrino una chiara ricaduta sul tessutosocio-economico locale, a vantaggio dei prodotti agricoli edella filiera agricola tutta italiana.Favorire l’impiego di fonti energetiche rinnovabili in chiaveintegrata tra più fonti, anche agricole, completando lanormativa nazionale necessaria.Un impegno per l’applicazione della legge sulla etichettaturaobbligatoria dell’origine su tutti i prodotti agricoli e alimentarie per una maggiore trasparenza in etichetta (si veda il casoevitato di recente della “aranciata senza arancia”),confermando l’impegno già dimostrato dal Governo econtinuando su una strada che ridurrebbe sensibilmente ilpeso dell’agropirateria, consolidando la penetrazione delvero Made in Italy nei mercati internazionali, valorizzerebbele economie dei territori e rispetterebbe i consumatori, nontraendoli in inganno e permettendo loro di acquistare inmodo consapevole.Un aumento nei controlli lungo tutta la filiera e un loromiglior coordinamento, a cominciare dalle denominazionidi origine, dato che l’Italia è esposta a ripetuti tentativi diimportare nel nostro Paese prodotto agricolo anonimo datrasformare poi in falso Made in Italy.Garantire certezze alle imprese agricole che investono nellafiliera agricola tutta italiana, mediante un’attenzioneparticolare all’accesso al credito, alle assicurazioni agevolate, alcosto del lavoro e a ogni misura che favorisca gli investimentie la creazione di posti di lavoro nei territori, nonché laconcessione delle garanzie pubbliche previste dall’appositoFondo recentemente rifinanziato con la legge “anti-crisi”.Promuovere l’educazione alimentare nelle scuole di ogniordine e grado, diffondendo i valori della dieta mediterranea.L’estensione del diritto allo “spazio scaffale” per i prodottidella filiera agricola tutta italiana, per valorizzare l’identitàdei territori, i loro prodotti e l’intera economia dei distrettilocali, anche attraverso una azione di moral suasion neiconfronti della grande distribuzione organizzata, affinchévalorizzino i prodotti localiIncentivo all’acquisto di prodotti locali da parte delle mensescolastiche, degli ospedali e, in generale, della ristorazionecollettiva, per favorire un consumo sostenibile di prodottolocale, di qualità, legato al territorio, e per promuovere unafiliera agricola tutta italiana, attivando un circuito virtuosotra imprese agricole, società e territorio.Un impegno delle amministrazioni a riconoscere il valore deiMercati di Campagna Amica (farmers’ market) quali elementi diconcorrenza nelle modalità distributive, di trasparenza econvenienza per il consumatore, di contributo allo sviluppodelle economie locali, di sostenibilità ambientale, grazie allapromozione di prodotti stagionali e che effettuano brevitragitti, con conseguente bassa emissione di CO2.

...Ma molto dipende da noi e siamodeterminati a realizzarlo!

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Noi imprenditori dell’agricoltura italiana nelle sue forme singole e associate - imprese, cooperative, consorzi, associazioni che si riconoscono nel progetto di Coldiretti - considerando che:

� la storia e l’evoluzione del nostro Paese e dei suoi territori appaionoindissolubilmente legati al ruolo dell’Agricoltura e di chi opera nel mondo agricolo

� l’agricoltura e il cibo italiano per purezza ed unicità rappresentano un contributofondamentale alla ricchezza, alla salute e alla qualità della vita di tutti i nostriconcittadini

� la promozione e la ricchezza dell’immagine italiana nel mondo sono per molti versi il frutto della varietà e della distintività dei nostri prodotti agricoli e alimentari

� l’agricoltura – per le sfide che il Pianeta deve affrontare in termini di sicurezza,fabbisogno alimentare e sostenibilità ambientale – ha riassunto una posizionecentrale;

siamo fermamente consapevoli di come, a dispetto di un ruolo così significativo per il Paese,il peso e il riconoscimento economico e sociale dei produttori lungo la filiera agricola si siano progressivamente attenuati.

Ciò si rivela iniquo nei confronti di chi si colloca agli estremi della filiera:ingiusta, quindi, la remunerazione e la considerazione per i produttori agricoli, insufficiente la trasparenza a tutela dei consumatori.

Riformare dal profondo questa situazione diventa un dovere.

La missione che ci diamo per l’immediato futuro è quella di fondare una filiera agricola, tutta italiana, riconoscibile perchéporta la firma degli agricoltori italiani.

Ci impegniamo, quindi: � come imprenditori a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità, sulla sicurezza, � sulla conservazione della bellezza dei luoghi, anche attraverso l’adesione ai valori della Fondazione

Campagna Amica quale luogo di dialogo proficuo con segmenti sempre più vasti della società italiana;� come imprenditori tutti a costituire una filiera agroalimentare fondata sui valori dell’identità, della

trasparenza, della efficienza e della sostenibilità;� come cooperative e consorzi già impegnati nella costituzione di filiere agroalimentari che traggono

nutrimento e forza dai territori italiani e dalla ‘firma’ dei produttori, ad alzarne significativamente l’efficaciae l’efficienza, aggregandone le forze e facendone un potente strumento di economicità, nella qualità ericchezza dei prodotti e dei servizi;

� come “Mercati di Campagna Amica” a promuovere l’estensione capillare dei mercati degli agricoltori e diogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino.

Tutto ciò avrà come naturale conseguenza la creazione di un nuovo modello agro-alimentare, fondato daiproduttori stessi che offra:

� una giusta remunerazione a chi produce,� un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità e di trasparenza dei cibi,� la valorizzazione dei primati e delle distintività dei nostri territori e di chi vi abita e lavora,� un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese.

Molto è nelle mani dei governi e degli uomini politici, ma molto dipende da noi.Agricoltori, famiglie, cittadini, insieme possiamo fare tanto: lo dobbiamo ai nostri figli.

Questo è il nostro progetto per il Paese.Al raggiungimento di questi obiettivi diamo la nostra solenne adesione.

MANIFESTO PER UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

Roma lì 30 aprile 2009

IL NOSTRO PROGETTO PER IL PAESE

UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA ROMA

PALALOTTOMATICA 30 APRILE 2009

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