Una conferma e una novita

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ANNO 8 – n. 4 DICEMBRE 201 9 Una conferma e una novitaCarissimi, siamo lieti di annunciarvi due eventi importanti per le nostre comunità cristiane e il nostro quartiere cittadino: il ricordo del Natale di Gesù e la presenza del Vescovo nel nostro quartiere dal 10 al 12 gennaio prossimo. Il Natale lo conosciamo, per l’esperienza che ne abbiamo fatto sin da piccoli, o, per chi proviene da fuori e professa altre religioni, almeno da quando sono tra noi. L’esperienza del Natale di Gesù ha segnato ol- tre ai ricordi anche la nostra sensibilità e la sto- ria personale, della famiglia e delle comunità in cui siamo passati nel corso della nostra vita. Il Natale di Gesù porta ogni anno un annuncio di speranza per tutti: l’amore di Dio si manifesta in Gesù ed è un dono per ciascuno. Un dono che non deperisce ma si conserva intatto nel tempo, così che potremo accoglierlo ogni qual- volta che lo vorremo. La presenza del Vescovo Antonio, che per altro abita a pochi isolati di distanza dal nostro quar- tiere, e che si prolungherà per interi tre giorni, ci giunge, invece, come una novità. Di cosa si tratta e cosa viene a fare il Vescovo nel nostro quartiere? Il Vescovo si fermerà tre giorni tra noi da matti- no a sera il venerdì 10, il sabato 11 e la dome- Su suo invito noi preghiamo sin da ora lo Spirito Santo perché i suoi auspici si realizzino. E sin da ora gli diciamo con affetto: “Sei il benvenuto”. Al Vescovo a tutti i residenti del nostro quartiere auguriamo un santo e sereno Natale di Gesù. I preti dell’Unità pastorale curioso di scoprire risorse nascoste, storie di santità, chiamate a nuovi orizzonti di servizio e di testimonianza, insomma i semi del Regno, che lo Spirito sparge a piene mani nella storia degli uomini. La visita dovrà essere, per me, occasione di conversione e crescita…” nica 12 del prossimo gennaio. Il Vescovo, in realtà, è già stato da noi il giorno 24 settembre per preparare insieme questa sua prossima vi- sita e in quella occasione ci ha ribadito i motivi del suo venire: ascoltarci, in particolare i giova- ni; annunciarci il Vangelo e aiutarci a diventare comunità capaci di annunciarlo a nostra volta; accompagnare e definire il processo di costi- tuzione dell’Unità pastorale tra le nostre parroc- chie di S. Agata, S. Agostino e S. Ilario. Abbia- mo convenuto insieme che al centro dell’atten- zione della sua visita dovrà esserci la “famiglia” nel suo complesso, genitori, figli e nonni. Attor- no a questa centralità della famiglia abbiamo con lui definito il programma dei tre giorni, che presentiamo nelle pagine interne. Il vescovo Antonio ci ha testimoniato i senti- menti che lo muovono e che così aveva già an- ticipati nella sua lettera di annuncio in occasio- ne della scorsa Pasqua: “Cari amici, vi confido che mi appresto a vivere questo impegno non come un obbligo ma come dono, non come adempimento formale ma co- me occasione di grazia. Sono certo che il Si- gnore ci stupirà, e sono anche interiormente

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ANNO 8 – n. 4 DICEMBRE 2019

Una conferma e una novita’

Carissimi, siamo lieti di annunciarvi due eventi importanti per le nostre comunità cristiane e il nostro quartiere cittadino: il ricordo del Natale di Gesù e la presenza del Vescovo nel nostro quartiere dal 10 al 12 gennaio prossimo. Il Natale lo conosciamo, per l’esperienza che ne abbiamo fatto sin da piccoli, o, per chi proviene da fuori e professa altre religioni, almeno da quando sono tra noi. L’esperienza del Natale di Gesù ha segnato ol-tre ai ricordi anche la nostra sensibilità e la sto-ria personale, della famiglia e delle comunità in cui siamo passati nel corso della nostra vita. Il Natale di Gesù porta ogni anno un annuncio di speranza per tutti: l’amore di Dio si manifesta in Gesù ed è un dono per ciascuno. Un dono che non deperisce ma si conserva intatto nel tempo, così che potremo accoglierlo ogni qual-volta che lo vorremo. La presenza del Vescovo Antonio, che per altro abita a pochi isolati di distanza dal nostro quar-tiere, e che si prolungherà per interi tre giorni, ci giunge, invece, come una novità. Di cosa si tratta e cosa viene a fare il Vescovo nel nostro quartiere? Il Vescovo si fermerà tre giorni tra noi da matti-no a sera il venerdì 10, il sabato 11 e la dome-

Su suo invito noi preghiamo sin da ora lo Spirito Santo perché i suoi auspici si realizzino. E sin da ora gli diciamo con affetto: “Sei il benvenuto”. Al Vescovo a tutti i residenti del nostro quartiere auguriamo un santo e sereno Natale di Gesù.

I preti dell’Unità pastorale

curioso di scoprire risorse nascoste, storie di santità, chiamate a nuovi orizzonti di servizio e di testimonianza, insomma i semi del Regno, che lo Spirito sparge a piene mani nella storia degli uomini. La visita dovrà essere, per me, occasione di conversione e crescita…”

nica 12 del prossimo gennaio. Il Vescovo, in realtà, è già stato da noi il giorno 24 settembre per preparare insieme questa sua prossima vi-sita e in quella occasione ci ha ribadito i motivi del suo venire: ascoltarci, in particolare i giova-ni; annunciarci il Vangelo e aiutarci a diventare comunità capaci di annunciarlo a nostra volta; accompagnare e definire il processo di costi-tuzione dell’Unità pastorale tra le nostre parroc-chie di S. Agata, S. Agostino e S. Ilario. Abbia-mo convenuto insieme che al centro dell’atten-zione della sua visita dovrà esserci la “famiglia” nel suo complesso, genitori, figli e nonni. Attor-no a questa centralità della famiglia abbiamo con lui definito il programma dei tre giorni, che presentiamo nelle pagine interne. Il vescovo Antonio ci ha testimoniato i senti-menti che lo muovono e che così aveva già an-ticipati nella sua lettera di annuncio in occasio-ne della scorsa Pasqua: “Cari amici, vi confido che mi appresto a vivere questo impegno non come un obbligo ma come dono, non come adempimento formale ma co-me occasione di grazia. Sono certo che il Si-gnore ci stupirà, e sono anche interiormente

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Programma della visita pastorale

ore 10.00 Il Vescovo visita alcuni ammalati nelle case

ore 12,30 pranzo coi presbiteri

ore 17.00 Il Vescovo saluta ragazzi e ragaz-ze del supporto scolastico e le loro e famiglie (oratorio via Chiara Novella)

ore 17.30 Il Vescovo visita nelle case gli am-malati che tornano dal centro diurno

Le tre comunita’ accolgono il vescovo

ore 19.15 Il Vescovo incontra i consigli pa-storali e i consigli degli affari economici (teatro di S. Agata)

segue apericena in via Chiara Novella anche con adolescenti e giovani

ore 21.00 Il Vescovo si mette in ascolto di adolescenti e giovani (oratorio v. Chiara Novella)

ore 10.00 Il Vescovo visita gli ospiti di Casa Ozanam (via dei Rustici), del Condominio Solidale (via Trotti), delle comunità residen-ziali (via Cattaro e via Piave)

ore 12.30 pranzo coi presbiteri

ore 15.30 Il Vescovo vive un momento di “laboratorio” con le coppie con responsabili-tà pastorale nel salone Benedetto XV(accompagnatori dei genitori nei gruppi di Inizia-zione cristiana e dei genitori con figli da 0 a 6 anni; responsabili di Azione Cattolica; responsabili di comunità del Cammino neocatecumenale)

Il Vescovo presiede

incontro di preghiera e riflessione

con tutte le famiglie delle tre comunità (genitori, figli e nonni)

Siamo tutti i Benvenuti!

S. Messa della comunita’

proclamazione del decreto costitutivo dell’Unità Pastorale

Pranzo a Buffet insieme al Vescovo

per tutti i residenti del quartiere che vorranno partecipare

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Festa dell’oratorio e formazione

La tradizionale serata formativa della festa della Comunità ha quest’anno proposto una riflessio-ne sul valore educativo del patrimonio culturale e ambientale. Protagonisti della serata Tiziana Zanetti, esperta di diritto del patrimonio e Leo-nardo Salvemini, giurista ambientale, presidente dell’Istituto di Antropologia per la Cultura della Famiglia e della Persona di Milano. L’incontro è iniziato proponendo una riflessione sull’art. 9 della nostra Costituzione che stabili-sce, il dovere di tutelare il patrimonio culturale della Nazione: “La Repubblica promuove lo svi-luppo della cultura e la ricerca scientifica e tec-nica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” Dalla lettura del dettato costituzionale e dalla sua interpretazione “aggiornata” emerge un ele-mento di grande interesse non solo per i giuristi o per gli operatori del settore culturale ma per tutti i cittadini chiamati ad un impegno attivo, consapevole e responsabile nella difesa di un patrimonio comune di straordinario valore e si-gnificato: la necessità della protezione del patri-monio anzi della sua tutela. E la specificità del termine è importante. Proteggere è un’azione del breve periodo, quasi d’emergenza; tutelare significa invece ragionare e progettare respon-sabilmente in termini di lungo periodo. L’invito dell’art. 9 si rivolge in maniera chiara e diretta anche a coloro che si occupano di edu-cazione e formazione: se si riconosce infatti che il patrimonio culturale ha un ruolo fondamentale

per la crescita dell’individuo, come singolo e come membro di una comunità, se ne ricono-scono immediatamente le potenzialità educati-ve. Dall’analisi delle situazioni di emergenza, e più in generale di fragilità, che caratterizzano i beni culturali mobili e immobili (dai furti ai dan-neggiamenti, dagli scavi archeologici clandesti-ni all’incuria e all’abbandono) emerge quella necessità di difesa che una volta ancora richie-de l’impegno di ciascuno: l’educazione al patri-

monio deve insistere su questa ope-razione di “riconoscimento” dei beni di interesse culturale ben consape-voli che «Il patrimonio culturale è di tutti» ma anche del fatto che «dall’essere di tutti e di nessuno il passo è breve, anzi brevissimo». (Arte e legalità, San Paolo 2018). Per questo durante l’incontro si è sottolineato quanto sia oggi neces-sario educare le nuove generazioni a “vedere”, “riconoscere”, “tutelare” e “valorizzare” il patrimonio quotidiano, rispettandolo e al tempo stesso ren-dendolo elemento di apertura all’al-tro e strumento di inclusione sociale.

Angela Biscaldi Tiziana Zanetti

Dal bello al giusto

Il patrimonio culturale educa alla cittadinanza

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Tra battesimo e conversione:

la missione è frutto di un passaggio Non so se tutti i parrocchiani di tutte le parrocchie della diocesi ab-biano sentito parlare del mese missionario straordinario che si è cele-brato nell’ottobre scorso, vale comunque la pena richiamare, seppur in tempo ormai prossimo al Natale, il senso e la portata di quello che il Papa ci ha chiamati a vivere e che la nostra diocesi ha da poco ini-ziato a progettare. Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della lettera apostolica di Papa Benedetto XV, Maximum Illud (La grande e sublime missione…) nella volle rimotivare e purificare la missione della chiesa nel mondo e dare nuovo impulso alla missione ad gentes. Lo scopo era di trasformare il metodo missionario, ancora segnato da troppi nazionalismi, confessionalismi, congregazionalismi, coloniali-smi (che erano diventati i metodi missionari) per ritrovare il vero vol-to della missione. Papa Francesco riconosce che anche oggi è neces-sario rinnovare la chiesa nella sua identità e natura missionaria: ce lo ha ampiamente manifestato nell’esortazione programmatica Evange-lii gaudium. L’intenzione del mese missionario straordinario ha le medesime intenzioni di Benedetto XV: rimotivare tutte le comunità cristiane a mettere in moto quel percorso di conversione pastorale, tanto auspicato da Papa Francesco per essere una chiesa in uscita, capace di annunciare il vangelo al mondo di oggi. Per fare però un salto di qualità, per attuare in modo consapevole il nostro compito di missionari, è necessario vivere il passaggio tra il battesimo e la con-versione. Un conto è essere battezzati, un’altra cosa è convertire la mentalità al Vangelo. Una cosa è definirsi appartenenti ad una cultura cattolica, un’altra cosa è esserne costruttori. Serve quindi un passag-gio e quel passaggio ci trasforma in missionari. Il progetto a cui la nostra diocesi sta dando vita, in Brasile, nella città di Salvador de Ba-hia, con l’invio di don Davide Ferretti, ha proprio questo obiettivo: aiutare la nostra Chiesa di antica tradizione, la cui pastorale è resa stanca per un attaccamento ai tradizionalismi e un progressivo secola-rismo, a maturare il coraggio di liberarsi di ciò che non serve per con-frontarsi e condividere con altre comunità cattoliche, che hanno cam-mini pastorali né migliori né peggiori dei nostri ma pur sempre eccle-siali, semplicemente diversi, e che sono costrette a confrontarsi con il loro essere minoritarie, poco tutelate, povere, ma vitali.

Don Maurizio Ghilardi Centro Missionario Diocesano

Al termine del suo discorso a braccio, in spagnolo, pronunciato a conclu-sione del Sinodo, il Papa ha esortato a leggere il documento finale a 360°, senza restare “prigionieri di un gruppo selettivo” che va a vedere solo cosa si è deciso nei singoli punti e non tiene conto del progetto glo-bale. Come aveva fatto nel suo discorso di apertura, Francesco ha ri-badito che per comprendere la portata del Sinodo per l’Amazzonia che si è appena concluso bisogna considerare quattro “diagnosi”: culturale, ecologica, sociale e pastorale. “L’esortazione post-sinodale non è obbligatorio”, ha fatto notare il Papa, rendendo noto che comun-que ne preparerà una entro la fine dell’anno. Introdurre un anno di mis-sione obbligatorio per i giovani e i futuri diplomatici – da inserire nel cur-riculum e da esercitare non in nunziatura, ma “al servizio di un vescovo in terra di missione”- e istituire una “sezione amazzonica” presso il Dica-stero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, le altre proposte del Santo Padre.

“Ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una for-mazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita della comu-nità cristiana attraverso la predicazione della parola e la celebrazio-ne dei sacramenti nelle zone più remote della regione amazzonica”. È una delle proposte contenute nel documento finale del Sinodo per l’A-mazzonia, che ha ricevuto dai padri sinodali 128 “placet” e 41 “non pla-cet”. “Molte delle comunità ecclesiali del territorio amazzonico hanno enormi difficoltà di accesso all’Eucaristia”, si legge al n. 111: “A volte ci vogliono non solo mesi, ma anche diversi anni prima che un sacerdote possa tornare in una comunità per celebrare l’Eucaristia, offrire il sacra-mento della Riconciliazione o ungere i malati nella comunità”. “Apprezziamo il celibato come dono di Dio”, si precisa poi nel testo, ma “sappiamo che questa disciplina non è richiesta dalla natura stessa del sacerdozio, anche se possiede molteplici ragioni di convenienza”. Venga creato il ministero istituito di ‘donna dirigente di comunità’, dando ad esso un riconoscimento, nel servizio delle mutevoli esigenze di evangelizzazione e di attenzione alle comunità”. “Già nel 2016 – si ricor-da inoltre nel testo – Papa Francesco aveva creato una Commissione di studio sul diaconato delle donne che, come Commissione, è arrivato a un risultato parziale su come era la realtà del diaconato delle donne nei primi secoli della Chiesa e sulle sue implicazioni attuali. Vorremmo per-tanto condividere le nostre esperienze e riflessioni con la Commissione e attenderne i risultati”.

“Definire il peccato ecologico come un’azione o un’omissione con-tro Dio, contro il prossimo, la comunità e l’ambiente”, la proposta sul

versante della conversione integrale raccomandata dalla Laudato si’, insieme a quella di “creare un osservatorio pastorale socio-ambientale, rafforzando la lotta per la difesa della vita”. Si propone inoltre di “creare ministeri speciali per la cura della ‘casa comune’ e la promozione dell’ecologia integrale a livello parrocchiale e in ogni giurisdizione ecclesiastica, che abbiano tra le loro funzioni la cura del territorio e delle acque, nonché la promozione dell’enciclica Laudato si’”. “Come modo per riparare il debito ecologico che i paesi hanno con l’Amazzonia”, i padri sinodali propongono infine “la crea-zione di un fondo mondiale per coprire parte dei bilanci della comunità presenti in Amazzonia che promuovono il loro sviluppo integrale e au-tosostenibile e, quindi, anche per proteggerle dal desiderio predatorio di aziende nazionali e multinazionali di estrarre le loro risorse natura-li”. Non mancano, nel testo, consigli dettagliati e concreti in materia di ecologia e sostenibilità ambientale, come adottare “ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e l’uso della plastica modificando le nostre abitudini alimentari con stili di vita più sobri”

Mauro Castagnaro, giornalista italiano esper-to di America Latina, ha seguito il Sinodo svol-gendo un lavoro di con-sulenza per alcuni parte-cipanti all’assemblea sull’Amazzonia, assieme a un gruppo di teologi. “Credo che questo Sino-do sia stata una possibili-tà rara oggi, non soltanto

a livello ecclesiale, ma anche sociale, per poter davvero ascoltare e guardare in volto le persone che vivono nella periferia del mondo”, racconta ai nostri microfoni. “Una periferia particolare come la regione amazzonica in cui sono un po’ concentrate, come in un laboratorio, le principali contraddizioni che a livello economico, sociale, culturale, e direi anche ecclesiale, riguardano il mondo intero”. Castagnaro è rima-sto colpito in particolare dalla voce della maggioranza dei vescovi amazzonici, giunti a Roma – ci spiega – “con una grande consapevo-lezza del loro ruolo di rappresentanti di comunità locali che prima del Sinodo avevano vissuto un processo di partecipazione e ascolto dav-vero inedito. Circa centomila persone erano state direttamente consul-tate nella fase preparatoria, per cui i vescovi amazzonici sono arrivati qui con un’autorevolezza, una forza, una responsabilità verso le loro comunità che non è consueta in spazi a volte un po’ autoreferenziali”. Secondo Castagnaro i vescovi amazzonici sono stati anche molto in sintonia fra di loro, pur arrivando da territori diversi. “In questo – spie-ga – credo abbia giocato un ruolo importante il Papa che è stato pre-sente, è intervenuto come fosse un padre sinodale come gli altri, ascoltando e stimolando, e ha garantito fin dall’inizio una libertà di di-scussione che ha permesso di affrontare questioni anche delicate”. Secondo il giornalista al Sinodo sono state anche questioni sociali, ambientali, economiche e politiche, ma è una scelta oggi necessaria per la Chiesa. “Se la Fede oggi vuole essere rilevante, significativa per l’umanità, non può ignorare le grandi questioni che attengono alla vita dell’uomo: la pace, la guerra, le ingiustizie e le disuguaglianze, le que-stioni dell’ambiente e cioè quello che il Papa chiama ‘ecologia integra-le’".

Sinodo: è la periferia che è venuta al centro Dal 6 al 27 ottobre 2019 si è svolto a Roma il Sinodo dell’A-mazzonia, un evento di chiesa che ha prodotto uno “scambio aperto, libero e rispettoso”, per raccontare le sfide e le poten-zialità dell’Amazzonia, “cuore biologico” del mondo esteso su nove Paesi ed abitato da oltre 33milioni di persone, di cui circa 2,5 milioni di indigeni. Nel paginone, una sintesi del documento finale e la voce di Mauro Castagnaro, osservatore del Sinodo e ospita a Cre-mona per dare la sua testimonianza. Don Maurizio Ghilardi, direttore dell’ufficio missionario diocesano, racconta poi il rinnovato impegno missionario della nostra diocesi in Brasile

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Si riconferma un appuntamento atte-

so e partecipato quello della festa in cui le nostre comunità vivono il

loro oratorio: non tanto quello fatto di muri, quan-to quello fatto di occasioni e momenti in cui i grandi si prendono cura dei più giovani, in cui si prega e si fa festa, in cui ci si educa anche con il gioco e in cui anche l’aggregazione è un valore. Festa in cui tanti giovani si ritrovano e ci ricorda-no la perenne giovinezza del Vangelo, festa di famiglie che si fidano della proposta oratoriana e che con la loro presenza rendono l’oratorio non un contenitore anonimo ma una grande famiglia. Festa di tanti volontari che tengono puliti, ordinati, belli e accoglienti i nostri oratori di via Breda e via Chiara Novella. E così tra il KaosVolley e una grande cena per tutti, tra un momento di preghiera e le attività della polisportiva si sono snodati i bei giorni della festa, momento straordinario che racconta la straordinaria e quotidiana avventura dell’oratorio.

Festa de

ll’orato

rio

Alla preghiera prolungata di fronte a Gesù Eucaristia, nella splen-dida cornice della nostra chiesa di S. Omobono, abbiamo affidato l’inizio del nuovo anno pastorale. E abbiamo preso l’occasione della festa della comunità per dare la giusta solennità al cinquan-tesimo anniversario di ordinazione di don Cristino e don Mario. Il parroco don Irvano ha ricordato a tutti le parole di papa France-sco: “Solo se siamo in grado di contemplare e ringraziare concre-tamente per tutti i gesti di amore, generosità, solidarietà e fiducia, così come di perdono, pazienza, sopportazione e compassione con cui siamo stati trattati, lasce-remo che lo Spirito ci doni quell'a-

ria fresca in grado di rinnovare (e non rattoppare) la nostra vita e missione. Grazie per la testimonianza di perseveranza e “sopportazione” nell’impegno pastorale, il quale tante volte-ci porta a lottare con il Signore nella preghiera, come Mosè in quella coraggiosa e anche rischiosa intercessione per il po-polo; perché «eterna è la sua misericordia».

Festa comunitaria

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Benefattrice

Franca Rozzi Abitava in via Chiara Novella 15. A un anno dalla morte la ricordia-mo per il bene che ci ha voluto.

Per lei un caro ricordo al Signore da noi tutti.

Il 26 ottobre un nu-trito gruppo di par-

rocchiani hanno visi-tato la bella Trento e

hanno vissuto una intensa giornata di

arte, fede e fraternità.

Alla prossima gita!

Gita a Trento

Ripresa dei cammini formativi

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Casa Parrocchiale di Sant’Agata 0372 - 28791 Casa Parrocchiale di Sant’Agostino 0372 - 22545 Segreteria pastorale 0372 - 20503 Fax per entrambe le parrocchie 0372 - 080923 Don Irvano Maglia - parroco 335 - 8426622 Don Mario Binotto 339 - 7877203 [email protected] Don Luigi Donati Fogliazza – vicario 328 - 5654711 [email protected] Don Angelo Guerreschi Parizzi 0372 - 412734 Don Franco Regonaschi - San Bassano 371 - 1296467 Don Cristino Cazzulani 0372 - 22302 Don Pier Altero Ziglioli 338 - 9759951 Don Achille Bolli 349 - 3486973 Oratorio via Chiara Novella 0372 - 35459 Oratorio via Breda contattare don Luigi

Sito internet: www.santagatasantilario.it

Calendario

Dicembre 2019 Domenica 22: Ore 19.00 ritiro adolescenti e confessioni Lunedì 23: in S. Ilario, ore 15.30 penitenziale mistago-gia, ore 21.00 Penitenziale adulti. Martedì 24: Ore 8.30 S. Messa in S. Agata. Ore 9.00-12.00; 15.00-19.00 Confessioni in S. Ilario e in S. Aga-ta; Ore 24.00, s. Messa della Notte di Natale in S. Ilario. Mercoledì 25, NATALE DEL SIGNORE: Celebrazioni secondo l’orario festivo. Ore 17.30, Vespri solenni del Natale in S. Ilario. Giovedì 26, Santo Stefano: orario festivo. Venerdì 27: Ore 18.00, suffragio mensile S. Ilario. Martedì 31: Ore 18.00, in S. Agostino Eucaristia e Te Deum presieduta dal vescovo (sospesa la Messa in S. Ilario)

Gennaio 2020 Mercoledì 1, Maria Madre di Dio: Orario festivo. Ore 18.30 in S. Agata, s. Messa per Giornata mondiale della pace. Lunedì 6, Epifania del Signore: Orario festivo; Ore 16.00, Accoglienza dei Magi in S. Ilario. Martedì 7: Ore 18.30 in S. Agata, suffragio mensile. Giovedì 9: Ore 16.30-18.00; 21.00, in S. Ilario, Adora-zione Eucaristica. Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 VISITA PASTO-RALE del vescovo Antonio (programma a pag. 2)

Sabato 11, Ore 18 S. Messa in S. Agata anziché in s. Ilario

Sabato18, Memoria di S. Bassano: Ore 18.00 in S. Bassano, Eucaristia solenne (sospesa in S. Ilario). Domenica 19, Festa liturgica di S. Ilario: Ore 10.00 in S. Ilario, Eucaristia solenne nella Festa Patronale pre-sieduta da mons. Dante Lafranconi Mercoledì 22, Memoria di S. Vincenzo: Ore 18.30, Eucaristia solenne in S. Agata Martedì 28: Ore 18.00 in S. Ilario, suffragio mensile.

Febbraio Martedì 4: Ore 18.30 a S. Agata, suffragio mensile Mercoledì 5, Festa liturgica di S. Agata: Ore 18.30 in S. Agata, Eucarestia solenne Giovedì 6: Ore 16.30-18.00; 21.00 in S. Ilario, Adorazio-ne Eucaristica. Martedì 11: Ore 16.30 in S. Ilario, preghiera per i malati e Unzione degli infermi. Domenica 9: Festa liturgica di S. Agata Ore 10.00 in S. Agata, Eucaristia solenne nella Festa Patronale pre-sieduta da mons. Dante Lafranconi Martedì 25: Ore 18.00 in S. Ilario, suffragio mensile Mercoledì 26, LE CENERI - giorno di magro e di di-giuno: Ore 8.30 Eucaristia in S. Ilario; Ore 16.00 Eucari-stia in S. Bassano; Ore 16.30 in S. Ilario e S. Agostino imposizione delle ceneri a bambini e ragazzi; Ore 18.30 in S. Agata, Eucaristia solenne comunitaria

Marzo Lunedì 2, martedì 3, mercoledì 4: Ore 21.00, in S. Ilario, Esercizi spirituali comunitari Martedì 3: Ore 18.30 S. Agata, suffragio mensile.

S. Ilario e S. Vincenzo: work in progess

L’arrivo dell’autunno ha dato inizio a una serie di interventi che interesseranno alcune strutture della nostra Unità Pa-storale. In dettaglio, si è provveduto a rinnovare l’intera illuminazione della chiesa di S. Ilario, che già da tempo necessitava di manutenzione, in particolare del rinnovo dei corpi lampada. L’intervento ha permesso di migliorare la resa illuminotecni-ca del sistema e al contempo di ridurne il consumo di ener-gia. L’installazione di nuovi dispositivi a led specifici per am-bienti sacri, dotati di ottiche studiate allo scopo e con resa cromatica calibrata, ci permettono ora di apprezzare piena-mente l’intera aula senza alterazioni nei suoi cromatismi ori-ginali. Contestualmente, in via Palestro, c’è stato fermento sul sagrato antistante la chiesa di S. Vincenzo. È stato infatti allestito il cantiere che avrà il compito di restaurarne la fac-ciata che già da anni necessitava di intervento, soprattutto in seguito al fortunale del giugno 2011 che flagellò la città quando un fulmine colpì il pinnacolo marmoreo al cui vertice era collocala la croce metallica, facendolo rovinare ai piedi della facciata. Da quel momento abbiamo imparato a convi-vere con un ponteggio a protezione dell’ingresso della chie-sa. Ora la facciata è completamente coperta per le opera-zioni di restauro. L’intervento, realizzato grazie ai fondi dell’Otto per Mille erogati dalla CEI e al contributo di Fonda-zione Cariplo, interverrà anche sul fianco della chiesa che costeggia la via Fondulo, andando a rimuovere gli arbusti infestanti annidati in facciata. L’Obbiettivo è restituire alla Unità Pastorale e alla città la chiesa con una veste rinnovata facendola tornare fruibile nell’autunno del prossimo anno.

Paolo Gaudenzi