Un po’ di storia della Federazione “Psicologi per i Popoli” · Bolzano e Trento sono...

Presentazione1

Un po’ di storia della Federazione

“Psicologi per i Popoli”

Presentazione2

Relatore

Presentazione3

“PSICOLOGI PER I POPOLI”

Una storia che dura

da oltre dieci anni

L’Associazione Nazionale di volontariato “Psicologi per i Popoli” nasce a

Bolzano nel 1999 per iniziativa di alcuni psicologi con importanti esperienze

nelle emergenze in ambito nazionale e internazionale. L’organizzazione non ha finalità di lucro e persegue esclusivamente obiettivi umanitari di

solidarietà, sia dal punto di vista scientifico che partecipativo/attivo con interventi nelle

situazioni di emergenza.

Gli ambiti di intervento fissati dallo statuto sono: situazioni di emergenza nazionali o internazionali a motivo di calamità naturali o prodotte

dall’uomo; cooperazione allo sviluppo a favore delle popolazioni di Paesi cooperanti (come

partnership con le Ong, agenzie transnazionali e associazioni di volontariato); •situazioni nazionali ed internazionali caratterizzate da problematiche interetniche (diritti

umani, mediazione dei conflitti, diffusione della cultura di pace, sensibilizzazione alla

multiculturalità).

Presentazione4


Una storia che dura

da oltre dieci anni

Fra i soci fondatori ricordiamo Luigi (Gigi) Ranzato, probabilmente lo psicologo italiano con maggiore esperienza nell’ambito delle emergenze in campo nazionale ed internazionale: presente in Ruanda dopo i genocidi del 1994; presente sulla scena dei più devastanti terremoti italiani degli ultimi vent’anni, a fianco dei volontari della Protezione Civile nazionale; è stato il primo Presidente dell’ordine Nazionale degli Psicologi dal 1989. Oggi è il Presidente di “Psicologi per i Popoli” Federazione e di “Psicologi per i Popoli” Trentino.

10 febbraio 2011. Il Capo del Dipartimento

della Protezione Civile, prefetto Franco

Gabrielli consegna la medaglia per

l'intervento nell'emergenza Abruzzo al

presidente di Psicologi per i Popoli-

Federazione, dott. Luigi Ranzato.

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L’Associazione di volontariato “Psicologi per i Popoli” non ha

finalità di lucro e persegue esclusivamente obiettivi umanitari di solidarietà, sia dal punto di vista scientifico che partecipativo/attivo con interventi nelle situazioni di

emergenza. L’Associazione, cui possono iscriversi tutte le persone che ne condividano le finalità ha raccolto consensi ed adesioni in varie regioni d’Italia e risulta oggi essere costituita in associazioni autonome, fra loro federate, presenti in 14 regioni

italiane.


Una storia che dura

da oltre dieci anni

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La Federazione “Psicologi

per i Popoli” viene

costituita nel 2003,

assorbendo tutte le

funzioni svolte

dall’Associazione

Nazionale e si costituisce

come federazione di tutte

le realtà regionali fondate

tra il 2001 e il 2002 in

Italia.


Una storia che dura da oltre dieci anni

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Perché si giunge a questa “ristrutturazione”

dell’associazione nazionale fondata nel 1999? Nel 2001

viene promulgato il D.P.R. n.194, che prevede all’art.1, comma 4,

che:



le organizzazioni di volontariato di cui al comma 2, che, in virtù delI' art,13 della

legge 11 agosto 1991, n. 266, non avendo articolazione regionale, non

sono iscritte nel registri regionali previsti dall' art.6 della stessa legge, possono chiedere l'iscrizione neIl' elenco nazionale di cui al comma 3 direttamente all’ Agenzia che provvede, dopo congrua istruttoria tesa ad appurarne la capacità operativa in relazione agli eventi di cui al

comma 2.

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In pratica, l’art. 6, L. 266/1991, istituisce

elenchi regionalizzati delle associazioni

di volontariato di protezione civile. Dal

2001, per l’effetto combinato della

L.266/1992 e del D.P.R. 194/2001,

l’associazione ha dovuto abdicare alla

struttura unica nazionale e scindersi in

molteplici realta’ regionali, salvo poi

costituire una Federazione delle stesse.


Com’eravamo…

Nascono quindi le prime realta’ regionali, che si

costituiscono in prevalenza nelle regioni del nord e del

centro Italia:

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Ogni realta’ regionale e’ autonoma e aderisce

all’Elenco Regionale

(o Provinciale) delle

associazioni di Protezione

Civile: riconoscimento che

viene concesso dopo iter

burocratici non sempre

agevoli e, a volte diversi,

regione per regione.



2001 - “Psicologi per i Popoli” di Torino 2001 - “Psicologi per i Popoli” Valle d’Aosta

2002 - “Psicologi per i Popoli” Emilia Romagna 2002 - “Psicologi per i Popoli” della Lombardia

2002 - “Psicologi per i Popoli” Trentino e “Psicologi per i Popoli” Alto Adige, che si strutturano su base provinciale, dato che

Bolzano e Trento sono Provincie autonome 2002 - “Psicologi per i Popoli” del Lazio

2002- “Psicologi per i Popoli” Regione Friuli Venezia Giulia

2002- “Psicologi per i Popoli” del Veneto

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L’art. 11 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 stabilisce che le "Organizzazioni di volontariato" costituiscono

"strutture operative nazionali del Servizio Nazionale di Protezione civile", parte integrante del sistema

pubblico alla stregua delle altre componenti istituzionali: Corpo dei Vigili del Fuoco, Forze Armate, Polizia, Corpo

Forestale dello Stato, Servizi tecnici Nazionali, Croce Rossa Italiana, Servizio Sanitario Nazionale, Corpo nazionale

Soccorso Alpino



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Ad oggi “Psicologi per i Popoli” affianca la Protezione Civile nella maggior parte delle regioni italiane ed è capace di intervenire non solo nelle emergenze su scala nazionale,

ma ha oramai all’attivo anche la propria presenza in catastrofi di scala più limitata ma per questo non meno

significativa per le persone che ne sono rimaste coinvolte: ricordiamo, ad esempio, la presenza del gruppo della Valle d’Aosta in occasione della devastante esondazione di Aosta del 2001, o l’ultima e più recente presenza del gruppo del

Veneto nel novembre del 2010, quando sono state gravemente devastate dalle acque le provincie di Padova,

Verona e Vicenza.


a fianco della Protezione Civile

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Psicologi per i Popoli - Federazione è stata iscritta

nell'Elenco delle Organizzazioni di Volontariato del Dipartimento della Protezione Civile (DPR

194/01), "a seguito dell'espletamento delle procedure previste dall'art. 1, comma 4 del

DPR 194/01, preso atto della capacità tecnico-operativa di

codesta organizzazione". E' altresì autorizzata "all'uso

dell'emblema" nazionale della Protezione Civile (comunicazione

della Presidenza del Consiglio, Dipartimento della Protezione

Civile di data 25.febbraio 2008).


con la Protezione Civile nazionale

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Com’è strutturata oggi la Federazione “Psicologi per i Popoli”?

Sono state già costituite ben 25 associazioni locali e 4 nuove sono in costituzione.

“PSICOLOGI PER I POPOLI” oggi…

1. “Psicologi per i Popoli” -Prato 2. “Psicologi per i Popoli” -Sondrio 3. “Psicologi per i Popoli” -Sicilia 4. “Psicologi per i Popoli” nel Mondo 5. PnM-Torino 6. “Psicologi per i Popoli” -Sardegna 7. “Psicologi per i Popoli” -Torino 8. “Psicologi per i Popoli” -Cuneo 9. “Psicologi per i Popoli” -Lodi 10. “Psicologi per i Popoli” -Bolzano 11. “Psicologi per i Popoli” -Marche 12. “Psicologi per i Popoli” -Lecco 13. “Psicologi per i Popoli” -Toscana

14. “Psicologi per i Popoli” -Emilia Romagna 15. “Psicologi per i Popoli” -Bergamo 16. “Psicologi per i Popoli” -Veneto 17. “Psicologi per i Popoli” -Trentino 18. “Psicologi per i Popoli” -Abruzzo 19. “Psicologi per i Popoli” -Campania 20. “Psicologi per i Popoli” -Milano 21. “Psicologi per i Popoli” -Siena 22. “Psicologi per i Popoli” -Pisa 23. “Psicologi per i Popoli” -Lazio 24. “Psicologi per i Popoli” -Valle d'Aosta 25. “Psicologi per i Popoli” –Friuli Venezia G.

tutte coordinate dalla Federazione, il cui direttivo è composto dai

Presidenti delle singole associazioni locali.

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Le “colonne mobili” per le emergenze

Eventuali interventi di “Psicologi per i Popoli”, successivi a catastrofi

naturali o provocate dall’uomo che ricadano sotto il diretto controllo

della Protezione Civile Nazionale sono strutturati mediante l’attivazione di

“colonne mobili”, il cui piano organizzativo, già accolto

favorevolmente dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale,

prevede la costituzione di tre macro aree (Nord- Ovest, Nord- Est,

Centro- Sud) con relativi corridoi di

scorrimento nella penisola.

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Delle macro aree fanno parte le associazioni territoriali di riferimento con persone, attrezzature e mezzi di

locomozione che dovranno essere implementate anche con il contributo finanziario previsto dalle normative della

Protezione Civile e con altre risorse locali e nazionali.

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La macro area Nord-Ovest (Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia) è sufficientemente dotata della logistica di autosufficienza e dei mezzi da tre singole associazioni regionali/ provinciali (Aosta, Milano, Cuneo) che risultano nel loro insieme abilitate dalle rispettive Protezione Civili Regionali/ Provinciali all’uso di 2 Camper, 1 Tenda, 1 Auto. Il sistema l’impiego di mezzi e materiali in caso di emergenza nazionale, è raccordato prevedendo Milano come la stazione di partenza per intervenire in direzione sia nord che nel corridoio sud-ovest (Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna).

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La macro area Nord- Est (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna) risulta solo parzialmente dotata della logistica di autosufficienza ma è destinataria della logistica finanziata con il progetto nazionale in attuazione dell'art 21 dell'O.P.C.M. n. 3797/09. E’ prevista Padova come stazione di partenza per intervenire sia nord-est che nel corridoio sud-est (Marche, Basilicata, Molise, Puglia) e può contare su 1 camper con 7 posti. Sono in fase di acquisizione tende e altro materiale.

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La macro area Centro-Sud, comprende le associazioni di Psicologi per i Popoli della Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Sardegna, Sicilia con scarsa autosufficienza logistica propria, anche se utilizza qualche supporto locale e personale per proiettarsi, in caso di necessità, nelle regioni del centro e del sud. Con ulteriori finanziamenti si potrà prevedere un programma di logistica (Camper e Furgone attrezzati, con sede all’Aquila in Abruzzo). Nell’attesa per macro area Centro-Sud è previsto il supporto delle due aree del Nord.



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Nuovi protocolli per le emergenze.

Una delle funzioni più significative svolta da “PxP”, nel

quadro dell’attuale ristrutturazione delle modalità di

intervento nelle emergenze, è la predisposizione di

protocolli di intervento specifici per ogni tipologia di

emergenza.

Si tratta di documenti snelli, da consultare facilmente e

velocemente nella fase della mobilitazione, ma che

presuppongono un lavoro preparatorio accurato sul piano

scientifico culturale, sulla metodologia di intervento e

sugli strumenti da utilizzare.

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Caratteristiche significative di tali protocolli sono: • l’importanza della «Semplice Informazione» anche

nei contesti di primo soccorso. • La predisposizione di modello che contenga

basilarmente 4 funzioni: Accoglienza, Informazione, Sostegno, Accompagnamento.

• Definizione, per ogni tipo di calamità, delle caratteristiche “ patognomoniche”, che rinviano cioè a

reazioni psicologiche tipiche per ciascun evento.



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Per ogni tipologia di disastro, anche se l’elenco non si può considerare ancora completo, viene individuata un’associazione territoriale di riferimento che sta

predisponendo la bozza dei protocolli: Terremoto (PxP Abruzzo);

Esplosioni urbane (PxP Milano); Incidenti ferroviari e/o alle metropolitane (PxP Emilia

Romagna); Persone scomparse (PxP Lazio);

Alluvione (PxP Valle D’Aosta, Sardegna e Toscana); Frane ed Eruzioni Vulcaniche (Sicilia).



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Nel 2002 nasce “Psicologi per i Popoli” Regione Friuli

Venezia Giulia onlus, ad opera di un gruppo

interdisciplinare di persone che hanno alle spalle esperienze

maturate anche in altre Associazioni e/o Corpi che operano nelle emergenze.

L’associazione si costituisce a Muggia, dove affianca la Protezione Civile locale fin dal suo nascere, ed è

prevalentemente formata da associati residenti in Trieste e dintorni.

E noi?

“PSICOLOGI PER I POPOLI – REGIONE

FRIULI VENEZIA GIULIA onlus”

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Dal 2002 ad oggi gli interventi sono stati molti, sia su scala locale che

nazionale; molto significativa, anche, è stata l’attività di formazione alla psicologia dell’emergenza svolta a

favore dei volontari della Protezione Civile, di quelli della Croce Rossa, di associazioni locali e nazionali, di Enti

pubblici (Provincia di Trieste, vari Comuni, ecc.) e privati (ad esempio la Save, che gestisce gli Aeroporti Civili di Venezia e Treviso, oppure l’Ente gestore dell’Aeroporto Civile

del Friuli Venezia Giulia a Ronchi dei Legionari).



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Oggi collaboriamo con la Protezione Civile

Regionale, con l’Aeronautica Militare di

Rivolto, dove hanno base le Frecce Tricolori,

con l’Ente gestore dell’Aeroporto Civile del

Friuli Venezia Giulia, con Associazioni

Culturali locali (ad esempio “Sulle ali di un

Angelo” a Trieste) e regionali (ad esempio

l’AUSER di Trieste, che coordina molte delle

attività svolte a favore degli anziani sul

territorio regionale)…

e abbiamo bisogno di nuovi volontari:

ovviamente Psicologi, ma non solo,

come previsto dallo Statuto della nostra

Onlus.



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FRIULI VENEZIA GIULIA onlus” DALLO STATUTO

Art. 4. – Aderenti all’organizzazione Sono aderenti all’organizzazione coloro che hanno sottoscritto l’atto costitutivo e il presente statuto (fondatori) e quelli che ne fanno richiesta, la cui domanda sia stata accolta dal Consiglio Direttivo dell’organizzazione (ordinari). Il Consiglio Direttivo può accogliere l’adesione di “sostenitori” che forniscano un sostegno economico alle attività dell’organizzazione, nonché nominare “aderenti e/o presidenti onorari” persone che abbiano fornito un particolare contributo alla vita dell’organizzazione; il Consiglio Direttivo può anche accogliere l’adesione di persone giuridiche nella misura consigliata di un solo rappresentante designato, con apposito atto, dall’Ente o dall’Istituzione interessate.

Ciascun aderente maggiore di età ha diritto di voto, senza regime preferenziale per categorie di aderenti, per l’approvazione e modificazione dello statuto, dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell’organizzazione. Sono escluse partecipazioni temporanee alla vita dell’organizzazione. Il numero degli aderenti è illimitato. Gli aderenti hanno tutti parità di diritti e di doveri e, nell’esercizio del voto, al fine di evitare posizioni dominanti e garantire la democrazia interna, potranno rappresentare per delega non più di uno degli associati non presenti.

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FRIULI VENEZIA GIULIA onlus” DALLO STATUTO

Art. 4 bis – Criteri di massima di ammissione e di esclusione degli

aderenti

Nella domanda di ammissione, l’aspirante aderente dichiara di accettare senza riserve lo Statuto dell’organizzazione. L’ammissione decorre dalla data di deliberazione del Consiglio Direttivo dell’organizzazione che deve prendere in esame le domande di nuovi aderenti nel corso della prima riunione successiva alla data di presentazione dell’istanza, deliberandone l’iscrizione nel registro degli aderenti all’organizzazione.

Gli aderenti cessano di appartenere

all’organizzazione: - per dimissioni volontarie; - per sopraggiunta impossibilità ad effettuare le prestazioni programmate; - per mancato versamento del contributo per l’esercizio sociale in corso; - per decesso; - per comportamento contrastante con gli scopi statutari; - per persistente violazione degli obblighi statutari; per indegnità deliberata dal consiglio direttivo, nel qual caso è ammesso ricorso al collegio dei probiviri, il quale decide in via definitiva.

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DALLO STATUTO Art. 5 – Diritti e doveri degli aderenti

(OMISSIS) Gli aderenti hanno il diritto di: partecipare alle Assemblee (se in regola con il pagamento del contributo), di esercitarvi diritto di voto diretto o mediante esplicita delega scritta, di esercitare in esse il voto per conto di non più di uno dei soci assenti, previo ottenimento da parte dello stesso e deposito nelle mani del Presidente, prima dello svolgimento dell’Assemblea, della esplicita delega scritta; conoscere i programmi con i quali l’organizzazione intende attuare gli scopi sociali, che verranno resi pubblici, ove diversi dalla programmazione presentata in Assemblea sociale, attraverso il sito internet dell’organizzazione;

partecipare alle attività promosse dall’organizzazione, salvo il caso in cui sia richiesto, per alcune di tali attività, il possesso di iscrizione a specifici Albi professionali. In questo caso, a tali attività, non potranno partecipare i soci privi della iscrizione ad un Albo professionale, che attesti la specifica preparazione professionale richiesta e l’autorizzazione allo svolgimento delle specifiche attività; usufruire di tutti i servizi dell’organizzazione; dare le dimissioni in qualunque momento. (OMISSIS)

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