Un fisco giusto per sostenere i redditi da lavoro e da...

39
1 Un fisco giusto per sostenere i redditi da lavoro e da pensione 21 gennaio 2010 a cura di: Agostino Megale Riccardo Sanna Riccardo Zelinotti

Transcript of Un fisco giusto per sostenere i redditi da lavoro e da...

11

.

Un fisco giusto per sostenerei redditi da lavoro e da pensione

21 gennaio 2010

a cura di:Agostino MegaleRiccardo SannaRiccardo Zelinotti

222

333

444

555

666

777

888

99

Più evadono,

più paghi.9

10

Confronti internazionali

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat e previsioni Ocse (*).

2000-2007 2008 2009*

-1,0 -4,8

-2,3

-4,9

-4,7

-3,6

-2,5

-5,3

0,3

1,0

0,7

1,2

1,1

-0,7

2010*

Italia 1,1 1,1

Francia 1,8 1,4

Germania 1,2 1,4

Regno Unito 2,6 1,2

Spagna 3,4 -0,3

Stati Uniti 2,3 2,5

Giappone 1,6 1,8

PIL realevariazione media annua (%)

11

Confronti… tra Stati

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat e previsioni Ocse (*).

1995 2000

121,5 109,2

57,3

59,7

41,0

59,3

54,4

135,4

55,5

55,6

47,2

63,3

70,6

86,2

2007 2008 2009*

105,8 115,1

76,0

74,1

65,0

49,8

83,9

189,3

68,1

65,9

52,0

39,5

70,0

172,1

2010*

Italia 103,5 117,3

Francia 63,8 83,2

Germania 65,1 78,5

Regno Unito 44,2 76,1

Spagna 36,2 56,8

Stati Uniti 61,8 92,4

Giappone 167,1 197,2

Debito pubblico(% PIL)

12

La ricchezza pro-capite

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat.

-72,9-68,0-66,9

-61,7

-55,6-52,2-52,0-50,0

-45,8-42,7

-40,3

-25,8-23,8-20,9

-17,2

-10,1 -9,3

- 0,4

10,4 10,913,3 15,4 15,8 17,4 17,6

22,2 24,127,6 28,4

31,4 32,535,4

41,7

56,5

63,9

Mac

edon

ia

Bulg

aria

Rom

ania

Turc

hia

Letto

nia

Litu

ania

Croa

zia

Polo

nia

Esto

nia

Slov

acch

ia

Unga

ria

Repu

bblic

a ce

ca

Porto

gallo

Mal

ta

Slov

enia

Cipr

o

Gre

cia

UE27

Spag

na

Area

eur

o (1

5)

Italia

Fran

cia

Finl

andi

a

Gia

ppon

e

Ger

man

ia

Regn

o Un

ito

Belg

io

Svez

ia

Dani

mar

ca

Aust

ria

Ola

nda

Isla

nda

Irlan

da

Sviz

zera

Stat

i Uni

ti

Norv

egia

(PIL pro-capite media 1998-2008. Scostamento dalla media Ue27 del periodo)

Eravamo gli ultimi tra i primi. Dove saremo dopo la crisi?

Nei passati 10 anni, il nostro PIL pro-capite è stato appena il 10,9% sopra la media dei paesi europei (UE 27).

13

0,20

0,22

0,24

0,26

0,28

0,30

0,32

0,34

0,36

0,38

0,40

0,42

0,44

0,46

0,48

0,50

DN

KS

WE

LUX

AU

TC

ZES

VK

FIN

BE

LN

LDC

HE

NO

RIS

LFR

AH

UN

DE

UA

US

OE

CD

-30

KO

RC

AN

ES

PJP

NG

RC

IRL

NZL

GB

RIT

AP

OL

US

AP

RT

TUR

ME

X

Indice della disuguaglianza nei paesi Ocse - 2005

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Ocse. Indice di concentrazione del reddito disponibile misurato con il coefficiente di Gini.

Le diverse disuguaglianze

L’Italia è il sesto paese“più diseguale” tra i paesi Ocsenella distribuzione del reddito

14

La disuguaglianza nella distribuzione dei redditi delle famiglie

Secondo l’ultima indagine di Banca d’Italia sui redditi delle famiglie italiane, il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 44,5% dell'intera ricchezza netta delle famiglie italiane. Così come metà della popolazione possiede solo il 9,8% della ricchezza netta complessiva (nel 1995 era il 9,3%).In termini di reddito disponibile, il 50% delle famiglie (piùpovere) si trova sotto la soglia dei 26.062 euro annui. Il 10% sopra i 55.712 euro e detiene circa 1/4 del reddito disponibile totale.La ricchezza delle famiglie italiane (evidentemente soprattutto quella delle più ricche) risulta complessivamente 8 volte superiore del reddito disponibile. E risulta superiore a quella di Stati Uniti (5,8), Germania (6,1), Francia (7,9).

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Banca d’Italia.

15

F Famiglie (Stima Banca d'Italia 2008) 23.816.520

R Ricchezza netta complessiva (euro) 8.283.600.000.000 Rm Ricchezza netta per famiglia (euro) 347.809

Fr 10% famiglie 2.381.652

Pr Percentuale di ricchezza detenuta dal 10 per cento delle famiglie più ricche 44,5%

Rr = R x Pr Ricchezza detenuta dal 10% delle famiglie più ricche (euro) 3.686.202.000.000

RFr = Rr / Fr Ricchezza per famiglia più ricca [10%] (euro) 1.547.750

Fp 50% famiglie 11.908.260

Pp Percentuale di ricchezza detenuta dal 50 per cento delle famiglie più povere 9,8%

Rp = R x Pp Ricchezza detenuta dal 50% delle famiglie più povere (euro) 811.792.800.000

RFp = Rp / Fp Ricchezza per famiglia più povera [50%] (euro) 68.171

RFr – RFp Differenza tra la ricchezza delle famiglie più ricche e quella delle famiglie più povere - 1.479.579

La media del “pollo di Trilussa”

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Banca d’Italia.

16

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70

Classi di reddito imponibile in migliaia di euro (estremo superiore)

Perc

entu

ali

…La distribuzione del reddito

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati CAAF Cgil 2006.

Secondo i nostri dati oltre 13,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese. Circa 6,9 milioni ne guadagnano meno di 1.000, di cui oltre il 60% sono donne.

da 20.000 a 25.00027%

da 15.000 a 20.00028%

da 10.000 a 15.00010%

da 5.000 a 10.000

3%

fino a 5.0001%

oltre 50.0002%

da 40.000 a 50.000

3%

da 30.000 a 40.00010%

da 25.000 a 30.00016%

17

Il contributo delle famiglie di lavoratori e pensionatiPur costituendo circa il 28,5% dell’occupazione, il lavoro autonomo pesa sulle entrate

derivanti dalle ritenute tributarie sul lavoro solamente per il 13,1%.

Fonte: elaborazione Ires su dati Agenzia delle Entrate.

0%

20%

40%

60%

80%

100%

gen-

05

mag

-05

set-0

5

gen-

06

mag

-06

set-0

6

gen-

07

mag

-07

set-0

7

gen-

08

mag

-08

set-0

8

gen-

09

mag

-09

set-0

9

Ritenute dipendenti Ritenute lavoratori autonomi

18

Un aumento della pressione fiscale sul lavoro del 12,5% in trent’anni è dovuto esclusivamente all’aumento della pressione tributaria visto che la pressione contributiva è rimasta pressoché invariata dal 1980. Praticamente ogni lavoratore dipendente, dal 1980 al 2008, se pagasse oggi in base alla stessa aliquota implicita di allora, avrebbe in busta paga (a prezzi correnti) 3.285 euro annui in più, pari a circa 274 euro mensili.

+12,5% in più di pressione fiscale, tutti a carico del lavoro-270 euro mensili per trent’anni!

Fonte: elaborazione Ires-Cgil su dati Istat.

0

4

8

12

16

20

24

28

32

36

40

44

48

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

+12,5%

19

Il calcolo della perdita dal 1980 al 2009Tra gli anni ’80 e ’90 si realizza il vero aumento. L’obiettivo iniziale di risanare i conti e raggiungere la dimensione europea ha portato alla fine ad un aumento sproporzionato di carattere strutturale ai danni dei lavoratori senza, peraltro contenere riuscire a contenere l’indebitamento. I parziali interventi dei due governi di centrosinistra negli ultimi 15 anni hanno attenuato ma non risolto il problema.Prendendo come riferimento la retribuzione media annua lorda Istat(Contabilità nazionale) di 26.867 euro, calcoliamo la pressione tributaria attuale (30,08%) in 8.082 euro, escludendo quindi la pressione contributiva, mentre nel 1980 la pressione (17,85%) corrispondeva aprezzi costanti [2009] a 4.796. La differenza di 3.285 è il risultato dell’aumento della pressione tributaria e corrisponde a 274 euro al mese. Tale differenza, se cumulata nei 29 anni considerati, produce una perdita complessiva di reddito disponibile di 52.680 euro.Moltiplicando la perdita cumulata ogni anno per il numero di lavoratori dipendenti di riferimento, si calcola un ammontare complessivo di circa 870 miliardi di euro rimasti nelle casse dell’erario.

20

Quel che doveva essere

Il salario netto mensile nel 2009

1.150 euro

Il salario netto mensile nel 2009

1.424 euro

Se la pressione tributaria fosse rimasta la stessa del 1980…

274 euro

21

Sebbene a causa della crisi si riduca l’occupazione e la massa salariale, la pressione fiscale sul lavoro continua ad essere superiore di quella generale.

44,0

42,843,3

44,4

Pressione fiscale generale Pressione fiscale sul lavoro

Fonte: elaborazione Ires-Cgil su dati Istat.

2008 20082009 2009

La crisi che nasce dall’alleanza tra profitti e rendite a scapito del lavoro continua ad essere pagata dai lavoratori

22

La tassazione del lavoro e delle imprese: confronto con l’Europa

In Europa la tassazione implicita media annua dei redditi da lavoro dal 1995 al 2007 è stata pari al 36,9% mentre in Italia è stata pari al 43,0%. Nel periodo considerato, in Italia, si èprodotta una crescita dell’aliquota implicita sul lavoro pari a +6,1%. La tassazione del reddito d’impresa invece è cresciuta rispetto ai livelli del 1995 di circa il 10% ma la media annua del periodo resta inferiore del 3,1%.

Fonte: elaborazione Ires su dati Eurostat.

19,4

19,6

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

Italia UE

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

UE Italia

Lavoro Impresa

+6%

+6,1 punti medi annui –3,1 punti medi annui

23

Fiscal drag 2002-2008

Totale Mancata restituzione fiscal drag (d.l. n. 69/1989)

Fiscal drag 2002Fiscal drag 2003Fiscal drag 2004Fiscal drag 2005Fiscal drag 2006Fiscal drag 2007Fiscal drag 2008

– 172 €

– 151 €

– 124 €

– 118 €

– 1.182 €

– 121 €

Il drenaggio fiscale nel 2008 determina un aumento del prelievo per i lavoratori dipendenti di 0,3 punti per chi è senza carichi e di 0,5 punti per chi ha moglie e figli a carico. La restituzione del fiscal drag costa 3,6 miliardi di euro. L’effetto dell’invarianzadella pressione fiscale sul lavoro e del fiscal drag sulle retribuzioni nette è di una crescita 2008 inferiore rispetto alla retribuzione lorda mediamente di un punto percentuale per i lavoratori senza carichi e di mezzo punto percentuale per chi ha carichi.

– 134 €

– 362 €

24

25,726,1

30,031,6

34,334,334,435,537,0

39,041,041,341,442,343,144,0

IT SE BE FI FR AT DK

DE EL

Ue2

7

Aeur

o NL

ES PT UK IE

31,232,136,336,837,1

38,939,539,840,442,143,043,343,344,048,348,7

DK SE BE IT FR FI AT

Aeur

o

Ue2

7

DE NL

ES PT UK EL IE

Pressione fiscale sul lavoro più alta d’Europa

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat 2007.

Pressione fiscale generale

Pressione fiscale sul lavoro

25

L’evasione fiscaleL’evasione in Italia è il quasi il doppio di quella di Paesi come la Francia, la Germania e il Regno UnitoMentre è quasi quattro volte quella presente in Austria, Irlanda e OlandaIl sommerso dell’Italia è superiore del 60% alla media dei Paesi dell’Ocse tanto che il nostro Paese raggiunge circa il 27% del valore aggiunto dell’economia sommersaIn Italia ci sono circa 3,4 milioni di lavoratori e lavoratrici irregolari su cui le imprese non pagano tasse e contributi. Di questi circa 800 mila fanno un doppio lavoro come evidente in nero.Si evade anche con il “doppio lavoro”In Italia al fisco viene nascosto circa il 17 – 18% del Pil reale: 230 – 245 miliardi

Fonte: elaborazione Ires su dati MEF.

Con l’evasione si perdono in mancate entrate circa 110 miliardi

26

…Le entrate… dal lavoro dipendente

Nel 2008 l’aumento tendenziale delle entrate complessive (+1,1%) èdovuto principalmente all’incremento dell’8,1% (9 miliardi) delle entrate da lavoro dipendente per effetto dei rinnovi contrattuali e soprattutto della mancata restituzione del fiscal drag (3,6 miliardi). Al contrario si registra una pesante riduzione del gettito IVA da scambi interni del -2,7%, nonostante la variazione del PIL nominale (+1,8%) e dei consumi interni del 2,9%. La perdita di entrate IVA risulta così di circa 5 miliardi di euro, presumibilmente ascrivibile all’allentamento delle misure di contrasto all’evasione.

Secondo l’Agenzia delle entrate nei primi undici mesi del 2009 si registra un calo complessivo delle entrate del 3,9% (circa 14,9 miliardi di euro). La crisi sembra essere la causa principale della flessione delle imposte dirette (-3,2%), di cui le entrate da IRE contano –1,9 miliardi di euro e quelle da IRES –10 miliardi. Ma la crisi da sola non basta a spiegare il calo complessivo delle imposte indirette (-4,8%) e, in particolare, dell’IVA (-8,4%) che segna una perdita di gettito di circa –8,7 miliardi di euro, ovvero oltre la metà delle mancate entrate complessive dei primi nove mesi del 2009, indice di una netta ripresa dell’evasione fiscale.

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati MEF.

+8,1

27

…La proposta di riforma del governo

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati CER.

Coinvolge meno della metà dei contribuenti (45,7%). Quale metà???I benefici sono concentrati sui titolari di redditi più alti:

Circa l’82% della riduzione del gettito va a beneficio del 10% dei contribuenti più ricchi; Il 40% della riduzione del gettito finisce ai contribuenti con più di 50 mila euro (appena l’1,7% del totale)

Produce un beneficio praticamente nullo prima dei 20 mila euro:200 euro attorno ai 20 mila e circa 8.000 euro per titolari di 75 mila euro (e si va ovviamente a salire)Favorisce il Nord:

Oltre il 62% di risorse complessive contro un peso di circa il 45% per il Nord, contro un 14% di risorse e un peso di circa il 36% del Sud;Il beneficio medio al Nord (583 euro) è più di tre volte quello che si ottiene al Sud (177 euro).

28

…La proposta di riforma del governo

+424 euroPensionati

+178 euroFonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati CER.

Operai

+832 euroImpiegati

+6.398 euroDirigenti

Beneficio medio annuo

In termini di effetti sui singoli contribuenti la differenza di impatto èimpressionante. Un dirigente avrebbe un beneficio 8 volte superiore a quello di un impiegato, 15 volte superiore a quello di un pensionato e 36 volte superiore a quello di un operaio.

29

Imprenditori e liberi prof. ImpiegatiOperai

2002-2008*

Il potere d’acquisto dei redditi familiariPrima della crisi, secondo l’ultima indagine di Banca d’Italia (2008) sui redditi delle famiglie italiane, il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 44% dell'intera ricchezza netta delle famiglie italiane.

[*] Stima 2008 Ires-Cgil.Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su microdati Banca d’Italia (I bilanci delle famiglie italiane).

– 1.599 €

– 1.681 €

+ 9.143 €reddito disponibile reale

L’impatto della crisi sulla distribuzione del reddito e sull’equità, considerando l’abbattimento dell’occupazione e delle retribuzioni, anche per effetto del ricorso agli ammortizzatori sociali, produce un ulteriore perdita media di potere d’acquisto del reddito disponibile delle famiglie di –1,7 punti (inflazione 0,8 e reddito nominale –0,9).

30

Solo in Italia sono previste la garanzia dell’anonimato, un’aliquota bassa che varia dall’1% al 5% e contemporaneamente non sono previste misure sanzionatorie o sovratasse. Ciò ha come conseguenza che…

Scudo fiscale: uno schiaffo ai contribuenti onesti

Si valutano in circa 5 miliardi di euro le entrate dovute allo scudo fiscale e il governo fa “dichiarazioni di trionfo” nella lotta all’evasione. Eppure il governo dimentica di dire che su 95 miliardi di euro di imponibile le entrate a «tassazione regolare» sarebbero dovuti essere 40 miliardi. La verità è che si sono persi 35 miliardi di euro!

A tutto ciò si deve aggiungere che la versione italiana dello scudo dispone la “esclusione della punibilità penale” per reati come il falso in bilancio, l’occultamento o distruzione di documenti contabili, etc…

…per sanare 100mila euro di capitali evasi e detenuti all’estero, nel Regno Unito e negli USA si pagano circa 50mila euro, in Italia, si pagano al massimo 5mila euro.

31

Quale politica fiscale

Le proposte centrali:Lotta all’evasione

Detrazioni d’imposta per 2009 e Riforma dell’IRPEF dal 2010

Rendite e transazioni finanziarie internazionali

Imposta sulle Grandi Ricchezze

Misure per studenti e giovani lavoratori

Credito d’imposta per Ricerca, Formazione e Innovazione

È indispensabile una Riforma Fiscale, nel quadro di un interventoimmediato di sostegno ai redditi da lavoro e da pensioni e alla domanda interna (almeno 500 euro entro marzo 2010), con l’obiettivo strutturale di diminuire le tasse mediamente di 100 euro mensili ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, generando così una maggiore giustizia fiscale. Per realizzare questo obiettivo bisogna investire 1,5 punti di PIL.

...per spostare il peso del carico fiscale!

32

Lotta all’evasioneServe un Patto fiscale con tutti i contribuenti onesti.

Occorre affrontare una volta per tutte ed in maniera determinata il fenomeno dell’evasione fiscale. L’incremento delle entrate attraverso il contrasto all’evasione fiscale è uno strumento indispensabile per la produzione di risorse necessarie alla realizzazione di qualsiasi progetto di riforma fiscale. Prima di tutto bisogna ripristinare le misure anti-evasione abrogate dall’attuale governo, a partire dalla tracciabilità dei pagamenti, anche con un Decreto.Particolare attenzione va dedicata all’andamento dell’IVA, per la quale vi è un tasso di evasione molto superiore a quello degli altri paesi europei. Bisogna che il governo agisca per recuperare qui il grosso dell’evasione fiscale da utilizzare per ridurre le tasse su lavoro e pensione.

33

Riforma dell’IRPEFRevisione della struttura dell’IRPEF : Aumento detrazioni per redditi da lavoro dipendente e da pensioni per almeno 500 euro entro marzo 2010 Incremento della detrazione da lavoro dipendente e l’uniformità della detrazione da pensione a quella del lavoro dipendente;Innalzamento e l’unificazione delle attuali quote esenti per i redditi da lavoro e da pensione;Riduzione della prima aliquota dal 23% al 20% per favorire i redditi medio-bassi e della terza dal 38% al 36%.Strumento unico (ANF e detrazioni per carichi familiari)Bonus fiscale per coloro che non sono in grado di usufruire appieno delle detrazioni spettanti (gli incapienti).

34

Sostegno unico alla Famiglia (2)Il Sostegno unico per le famiglie con figli:

Integra gli attuali Assegni per il Nucleo Familiare e le detrazioni IRPEF per figli a caricoViene usufruito pienamente sia dai soggetti capienti (come minore imposta) che dai soggetti incapienti (imposta negativa).

Lavoratore dipendente con moglie e 1 figlio a carico nella fascia di reddito compresa tra 20.000 e 30.000 euro avrebbe un beneficio annuo medio rispetto al 2008 di circa 600 euro

Lavoratore dipendente con moglie e 2 figli a carico nella fascia di reddito compresa tra 20.000 e 30.000 euro avrebbe un beneficio annuo medio rispetto al 2008 di circa 1.000 euro

Fonte: elaborazione Libro Bianco , 2008 (Commissione di studio sull’imposta sui redditi delle persone fisiche e sul sostegno alle famiglie).

35

Rendite e transazioni internazionali

In Europa (EU-25) il livello di tassazione sulle rendite non èinferiore al 20%. La scelta in Italia di una sola aliquota intermedia (oggi sono due rispettivamente al 12,5% e al 27%) ridurrebbe la distanza tra prelievo finanziario e prelievo sul lavoro dipendente (aliquota media 25%). L’allegato della Piattaforma unitaria sul fisco di novembre 2007 riportava una stima di gettito conseguente tra i 2,5 e i 4,5 miliardi di euro.L’incremento della tassazione non deve riguardare i titoli pubblici già emessi, che rimarrebbero dunque tassati al 12,5%.Prelievo sulle transazioni finanziarie internazionali di brevissima durata e, quindi a carattere speculativo.

36

Imposta sulle Grandi RicchezzeLa costituzione di una nuova Imposta sulle Grande Ricchezze sulla base del modello attualmente vigente in Francia che prevede una soglia intorno agli 800 mila euro di patrimonio netto imponibile per essere soggetti alla “Imposta di solidarietà sulla fortuna” che produce un gettito annuale pari a circa 5/6 miliardi di euro. Al fine di sopperire in parte alle mancate entrate degli enti locali dopo il superamento dell’ICI anche sugli immobili di lusso (Governo Berlusconi Finanziaria 2009), occorre immaginare una revisione degli estimi catastali con trasferimento definitivo delle funzioni catastali dallo Stato ai Comuni singoli o associati (prevista, tra l’altro, nella Legge Finanziaria del 2007) che, fermo restando l’esenzione della prima casa (fatta eccezione per le case di lusso), oltre a rappresentare un fattore di riequilibrio del carico fiscale, può produrre nel tempo una crescita del gettito per gli enti locali favorendo così anche il processo di federalismo fiscale.

37

Misure per i giovani

Misure fiscali a sostegno delle nuove generazioni anche nell’ambito di nuove professioni, partendo da agevolazioni fiscali per favorire attività di studio, formazione e creatività, nonché per superare forme di tassazione improprie.

38

Credito d’imposta automaticoFermo restando che l’insieme delle proposte da noi avanzate non può che presentare elementi di parzialitàdovuti al fatto che si affrontano principalmente le condizioni di lavoratori e pensionati, riteniamo che, per quanto concerne la tassazione sulle imprese, vadano previste forme di credito di imposta automatico sugli investimenti in ricerca, innovazione e formazione, nell’ambito di un più vasto sistema di fisco premiale per le imprese che tenga conto anche della loro responsabilità sociale e della loro capacità di creare occupazione aggiuntiva.

3939

Più evadono,

più paghi.