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1 5 Evoluzione - Quinta parte - Edizione finale 2 ottobre (2013) UN DISCORSO CHIARO SULL'ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA E SULL'EVOLUZIONE Ovvero, riflessioni sulla creazione, l'estinzione dei dinosauri, l'origine dell'uomo, il diluvio ed il battesimo QUINTA PARTE PUR ACCETTANDO L'EVOLUZIONE, LA MIA FEDE È IN GESÙ Io sono sempre stato chiaro e preciso sulle mie convinzioni a riguardo dell'emancipazione della donna nella chiesa, della non violenza e dell'evoluzione delle specie. Tuttavia, ci tengo a precisare che io non sono un discepolo dell'evoluzione o un patito per l'evoluzione o un evoluzionista, ma la mia fede è solo Gesù Cristo. Ricapitolando, la mia fede NON è basata sulla cieca evoluzione delle specie come quelli senza fede, senza speranza e senza Dio; io credo in Dio e nella creazione, ma accetto la possibilità che ci sia stata un'evoluzione voluta e guidata da Dio, che l'evoluzione sia tuttora in corso anche ai nostri giorni e che, per vederla, talvolta basta guardarci attorno e riflettere. Io non credo che tutto sia cominciato per caso, che un atomo si sia formato da solo dal niente e che piano piano si siano fatte da sole tutte le meraviglie che ci circondano! Solo un Dio può avere dato inizio all'origine di questo universo e solo un Dio può tenerlo assieme. Io credo pure che questo Dio Onnipotente ha sempre creato e continuerà a creare fino alla fine dei tempi, se ci sarà una fine dei tempi perché Dio è eterno ed Egli può continuare a creare eternamente. Ricordo che molti anni fa, quando ero ancora giovane, andai alla Scuola Biblica di Firenze, che era situata a Scandicci. Il direttore d'allora, un circonciso, quando lesse uno dei miei scritti, nel quale facevo cenno all'evoluzione, s'irritò ed un altro fratello americano circonciso lo calmò. Bisogna considerare che, probabilmente, a quel tempo io ero il solo studente e predicatore della Chiesa di Cristo in Italia ad avere il coraggio di esprimere quello che pensavo in merito all'emancipazione delle donne e all'evoluzione e così dovetti subirne le conseguenze. Infatti, io non ho aspettato di andare in pensione prima di dire certe cose giuste e condivise da molti, ma che non si dicevano per non scandalizzare i missionari americani circoncisi. Una buona parte d'esse le ho sempre dette ed altre le ho apprese strada facendo ed altre ancora le ho apprese recentemente anche scrivendo questa serie d'articoli perché nella vita c'è sempre da imparare.

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5 Evoluzione - Quinta parte - Edizione finale – 2 ottobre (2013)

UN DISCORSO CHIARO

SULL'ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA

E SULL'EVOLUZIONE

Ovvero, riflessioni sulla creazione, l'estinzione dei dinosauri,

l'origine dell'uomo, il diluvio ed il battesimo

QUINTA PARTE

PUR ACCETTANDO L'EVOLUZIONE, LA MIA FEDE È IN GESÙ

Io sono sempre stato chiaro e preciso sulle mie convinzioni a riguardo dell'emancipazione della

donna nella chiesa, della non violenza e dell'evoluzione delle specie. Tuttavia, ci tengo a

precisare che io non sono un discepolo dell'evoluzione o un patito per l'evoluzione o un

evoluzionista, ma la mia fede è solo Gesù Cristo.

Ricapitolando, la mia fede NON è basata sulla cieca evoluzione delle specie come quelli senza

fede, senza speranza e senza Dio; io credo in Dio e nella creazione, ma accetto la possibilità

che ci sia stata un'evoluzione voluta e guidata da Dio, che l'evoluzione sia tuttora in corso

anche ai nostri giorni e che, per vederla, talvolta basta guardarci attorno e riflettere.

Io non credo che tutto sia cominciato per caso, che un atomo si sia formato da solo dal niente e

che piano piano si siano fatte da sole tutte le meraviglie che ci circondano! Solo un Dio può

avere dato inizio all'origine di questo universo e solo un Dio può tenerlo assieme. Io credo pure

che questo Dio Onnipotente ha sempre creato e continuerà a creare fino alla fine dei tempi, se ci

sarà una fine dei tempi perché Dio è eterno ed Egli può continuare a creare eternamente.

Ricordo che molti anni fa, quando ero ancora giovane, andai alla Scuola Biblica di Firenze, che

era situata a Scandicci. Il direttore d'allora, un circonciso, quando lesse uno dei miei scritti, nel

quale facevo cenno all'evoluzione, s'irritò ed un altro fratello americano circonciso lo calmò.

Bisogna considerare che, probabilmente, a quel tempo io ero il solo studente e predicatore della

Chiesa di Cristo in Italia ad avere il coraggio di esprimere quello che pensavo in merito

all'emancipazione delle donne e all'evoluzione e così dovetti subirne le conseguenze. Infatti, io

non ho aspettato di andare in pensione prima di dire certe cose giuste e condivise da molti, ma

che non si dicevano per non scandalizzare i missionari americani circoncisi. Una buona parte

d'esse le ho sempre dette ed altre le ho apprese strada facendo ed altre ancora le ho apprese

recentemente anche scrivendo questa serie d'articoli perché nella vita c'è sempre da imparare.

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Infatti, la notizia che a Pistoia non ero abbastanza rigido con le sorelle e che accettavo la

possibilità che ci sia stata un'evoluzione delle specie, si sparse presto fra le chiese della penisola

ed allarmò seriamente alcuni missionari americani, in particolare uno, che allora predicava a

Pisa, il quale mi rese la vita assai difficile.

UNA CHIESA DI VERI MISOGINI

Nella congregazione di Vicenza, le sorelle, la maggioranza giovani e tutte bene istruite, volevano

conoscere quello che decidevamo gli uomini nei loro incontri “segreti”, al martedì sera. Un

giovane fratello che aveva preso la responsabilità di informarle, non lo faceva perché pensava

che tanto era inutile perché le donne non capiscono certe cose, come è scritto: “Un uomo retto fra

mille l'ho trovato; ma un donna retta fra tutte non l'ho trovata” (Ecc 7:28).

Nella congregazione di Pistoia c'era la stessa mentalità o peggio perché la maggioranza dei

membri erano abbastanza anziani. Quando si riuniva il consiglio di chiesa, dopo il culto, c'era

persino un fratello molto anziano che faceva la guardia vicino alla porta, per assicurarsi che le

sorelle in Cristo non si avvicinassero troppo alla porta dell'ufficio perché c'era il pericolo che

qualcuna avrebbe sentito di che cosa parlavamo noi uomini! Roba da matti!

Ho conosciuto molti altri casi tristi di sorelle discriminate; dei casi che mi hanno fatto veramente

fremere dalla rabbia o quasi piangere dalla vergogna. Per esempio ho sentito il caso d’una cara

sorella di Roma, che si sentiva in stato di colpa perché, dovendo passare attraverso la sala dove

erano riuniti gli uomini, nell’edificio non c’è un’altra uscita, aveva sentito di che cosa

discutevano. Quando si sentono dire certe cose o che circolano certe preoccupazioni inutili, mi

rendo conto che la Chiesa di Cristo è una chiesa di veri misogini.

I GESUITI DELLA CHIESA DI CRISTO

Io credo in Dio ma da lungo tempo ormai, da almeno da 55 anni, accetto anche la possibilità che

ci sia stata un'evoluzione, passata e presente e futura; questo a causa dei numerosi ritrovamenti di

fossili vecchi di milioni di anni ed anche perché per Dio, un giorno è come un anno (o milioni di

anni) e mille anni sono come un giorno (2 Pie 3:8). A causa di questa mia apertura alle scoperte

scientifiche, nel passato io ho subito una vera persecuzione nella chiesa di mia scelta. Il che é

vergognoso e dopo tanti anni nessuno s'é mai scusato.

Questo é accaduto specialmente a Montréal, a partire dagli anni 80, con dei fratelli originari dei

Caraibi che mi hanno reso la vita difficile a causa della loro ignoranza in merito. Uno di essi,

circonciso nella carne che voleva fare l’americano a mie spese, aveva fatto il dottorato nella

finanza ma era rimasto analfabeta in campo scientifico e del galateo.

Il problema divenne più grave in Montréal quando ai Giamaicani si aggiunsero dei falsi fratelli

da Boston, tutti circoncisi nella carne e completamente astemi, che allora noi, più aperti di

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spirito, chiamavamo "I Bostoniani''. Si trattava di membri d'un movimento “integrista” o

estremista all'interno della Chiesa di Cristo che era plus ultra conservatore degli ultra

conservatori. Negli anni 80, quelli aperti come me alla scienza e alle buone maniere o alla

coerenza, chiamavamo i Bostoniani anche “I Gesuiti della Chiesa di Cristo”. Quando parlo di

Gesuiti, io intendo quelli descritti da Voltaire nei suoi scritti. Voltaire conosceva bene i Gesuiti

del suo tempo perché egli aveva studiato con loro e ne aveva subito le nefaste conseguenze.

A causa delle mie idee sull'evoluzione, ho subito una persecuzione persino in Ucraina da dei

missionari americani, tutti circoncisi, che erano ultra conservatori nella dottrina e guerrafondai

nella pratica, i quali giustificavano a spada tratta l'invasione americana in altri paesi. Che

importa? Io non ho rancore! Quello che conta adesso é di perseverare e di fare aprire gli occhi ai

nostri fratelli in Cristo, almeno a quelli sinceri, in modo che possiamo essere più credibili a quelli

che sono al di fuori della chiesa.

UNA PICCOLA LUCE ALL' UNIVERSITÀ DI HARDING

L'ultima volta che ho partecipato ad un lectureship (o congresso) sul lavoro missionario della

Harding University, una nota università cristiana situata a Searcy, una piccola cittadina

nell'Arkansas, ho notato che nell'auditorio, fra quelli che avevano un tavolo per esporre del

materiale o dei documenti in vari campi, vi era anche un tavolo sul quale erano esposti degli

opuscoli sull'evoluzione o perché accettare la possibilità che vi sia stata una evoluzione. Quando

ho visto questo proprio ad Harding, mi sono felicitato; io aspettavo tale momento da oltre

cinquant'anni. Si trattava solo d'un timido inizio, ma c'é ancora molta strada da fare.

“NEL GIORNO CHE DIO FECE LA TERRA ED I CIELI”

Uno dei docenti di Harding spiegava ai convenuti, durante il periodo delle domande

nell’auditorio, questa nuova apertura verso quelli che accettano l’evoluzione, perché è scritto:

“Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che Dio fece

la terra ed i cieli” (Gen 2:4).

Seguendo tale commento, che molti anni prima anche Fausto Salvoni faceva, possiamo dire

quindi che in questo caso specifico il termine “giorno”, in ebraico “yom” non designerebbe le 24

ore, ma un periodo di tempo simbolico che potrebbe essere anche un milioni di anni o più. Si noti

invece che “giorno” o “yom” nel capitolo della creazione (Gen 1) si riferisce specificatamente al

giorno di 24 ore, perché ripete ogni volta: “Così fu sera, poi fu mattina” (Gen 1:13).

DUE PRINCIPALI OBIETTIVI

Questa anomalia si può spiegare con il fatto che il redattore sacro della creazione, di Gen 1,

aveva due principali obiettivi. Il primo era quello di dimostrare che tutto viene da Dio ed il

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secondo d’insegnare l’osservanza del Sabato. Quando questo avvenne, in che modo o in quanti

anni o milioni di anni non era importante.

Nell’intento di dimostrare che tutto viene da Dio, il redattore sacro, di Gen 1, si è servito della

mitologia o della cultura del suo tempo o della cosmogonia accettata nella sua generazione, e

così ha parlato in modo semplice per apparire credibile ai suoi contemporanei. Noi dovremmo

fare lo stesso per essere credibili ai nostri contemporanei che sono molto più scolarizzati ed

usano ogni giorno l’ Internet o il tablet.

Considerando che l’universo, il mondo nel quale viviamo e tutti gli esseri viventi che sono in

esso non sono stati creati in sei giorni, dobbiamo dunque fare alcune importanti considerazioni.

Per noi che viviamo nel terzo millennio dopo Cristo, la creazione come appare in Gen 1 non ci è

utile affatto, ed è controproducente parlarne ai nostri contemporanei. Se insistiamo troppo su

essa produciamo una reazione negativa nella chiesa e perdiamo non solo i nuovi contatti ma

anche i vecchi membri; quelli più svegli se ne andranno per sempre.

Certe domande scientifiche non le dobbiamo più porre ai teologici o agli esegeti o ai predicatori

o pastori, che cercano di risponderci con dei versetti biblici, scritti da quelli che sul campo

scientifico ne sapevano allora, 3000 anni fa, molto meno di noi. Certe domande scientifiche le

dobbiamo porle invece ai veri scienziati, specialmente ai fisici che lavorano al Large Hadron

Collider presso il CERN di Ginevra, che stanno studiando “Il Bosone di Higgs”, divulgato spesso

anche come “La particella di Dio”.

Mi rendo conto che una certa terminologia scientifica, così diversa da quella biblica, possa

spaventare alcuni credenti all’antica, soprattutto per le parole straniere e sigle, ma il mondo sta

diventando piccolo e noi dobbiamo familiarizzarci con la terminologia dei tablet per divenire

credibili con la nuova generazione altrimenti la chiesa non ha futuro.

Nell’intento d’insegnare il riposo del sabato, il redattore sacro di Gen 1, ha dimostrato che il

sabato doveva essere un giorno di completa inattività per l’israelita. Dio aveva lavorato sei giorni

ed il settimo, il sabato, aveva riposato (Gen 2:1-2); se Dio aveva riposato il sabato, significava

che gli Israeliti dovevano fare altrettanto, altrimenti sarebbero stati lapidati (Eso 31:15). Quindi,

a quel tempo, persino raccogliere della legna in giorno di sabato, per cuocere il pane o fare la

minestra, era considerato un crimine (Num 15:32-36). Grazie a Dio, noi in Cristo siamo usciti da

tale prigione legalistica.

Considerando che noi cristiani non siamo obbligati a riposare il sabato, che di sabato noi

possiamo imbiancare la stanza del figlio o fare il bucato o lavare l’automobile e raccogliere la

legna per cucinare le salsicce sul grill o barbecue nel giardino o in riva al mare, senza essere

lapidati, allora tutto il discorso sul sabato, come giorno di assoluto riposo, non ci riguarda

direttamente. Perciò è praticamente inutile di ricercarvi nella Bibbia come, quando ed in quanti

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giorni Dio ha creato l’universo e tutto il resto. Chi perde il suo tempo ricercando tali cose si

perde tutto il resto, la parte migliore della Parola di Dio!

UN’EVOLUZIONE PROGRAMMATA

In ogni caso, fra accettare la possibilità che sia possibile che ci sia stata una evoluzione

programmata da Dio fin dal principio, cioè l'ipotesi "teista", e vedere degli errori o delle

esagerazioni in quello che Paolo afferma a riguardo della fede d'Abramo (Rom 4:19. Gal 3:7) c'é

forse di mezzo il mare, o un abisso.

Benché io ammiri Paolo in molte altre cose fatte e dette, ho sempre avuto dei seri dubbio sulla

posizione di Paolo nei riguardi del gentil sesso, per esempio, che la donna non può fare domande

durante le riunioni (1 Cor 14:34-35) e che deve imparare in silenzio senza mai opporsi a causa di

Eva (1 Tim 2:11-15). Evidentemente, allora Paolo parlò così perché aveva delle ragioni

particolari e non sapeva che i suoi scritti sarebbero divenuti parte integrale del Nuovo

Testamento.

L'importante é che adesso parliamo di certe contraddizioni della Bibbia, che iniziamo a riflettere

seriamente su certi passi anacronistici ed una volta attraversato il ponte e che s'inizia ad utilizzare

la testa, é giusto una questione di tempo.

NOSTALGIA E MANCANZA DI FEDE

Abbiamo già visto che i fratelli americani che frequentano le congregazioni ultra conservatrici

sono in genere, sentimentalmente o psicologicamente, molto attaccati a certi eventi straordinari

dell'Antico Testamento e guardano con sospetto tutti quelli che mettono in discussione il

creazionismo o la creazione in sei giorni ed il diluvio universale come é presentato nella Genesi.

Tuttavia, se dovessi fare una classificazione li dividerei in due gruppi principali.

Il primo tipo si riferisce a quelli che sono nostalgici del passato, che sono amanti dei racconti

leggendari o delle fiabe, che vedono tutto bello nel passato, che non si curano troppo della realtà

storica e scientifica, che evitano di parlare d'equità e di giustizia, che non credono nel futuro, ma

che amano illudersi che siamo parte della sola vera Chiesa e cercano solo di sentirsi a loro agio.

L'altro tipo si riferisce a quelli che non si sentono mai sicuri, che mancano di fede e di fiducia,

che non s'accontentano del Vangelo di Gesù, che non porgerebbero mai l'altra guancia ai loro

avversari (Luc 6:29). Costoro hanno bisogno dell'Antico Testamento per essere più determinati,

efficienti, per giustificare il nazionalismo, il razzismo contro le minoranze etniche e quelle di

colore, la marginalizzazione delle persone disabili, la sottomissione della donna, la pena capitale

e l'invasione di altri paesi lontani al fine di portare ovunque una forma di democrazia che

favorisca gli interessi Americani nel mondo.

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ORIGINE DELLA CIRCONCISIONE

Abbiamo già visto che certi ultra conservatori, senza rendersi conto, si comportano come dei

Giudei ferventi discepoli di Mosé. Infatti, essi sono legalisti, formalisti nelle dottrine cristiane,

come il battesimo, la cena del Signore o l'eucarestia e si fanno anche circoncidere. La

circoncisione dei neonati maschi è una pratica corrente fra i credenti americani.

A causa di questo errore, per loro Gesù é morto invano, come Paolo dice: "O Galati insensati, chi

v'ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso é stato ritratto al vivo?

Questo soltanto desidero sapere da voi: Avete voi ricevuto lo Spirito per via delle opere della

legge o per la predicazione della fede? Siete voi così insensati? Dopo avere cominciato con lo

Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? (con la circoncisione) Avete voi

sofferto tante cose invano? se pure é proprio invano" (Gal 3:1-4)).

Considerando che Dio non cambia mai (Mal 3:6), se la circoncisione fosse stata veramente

voluta da Dio, essa avrebbe dovuto essere insegnata o comandata anche nel Nuovo Testamento

perché é scritto: "Io ho conosciuto che tutto quello che Dio fà é per sempre" (Ecc 3:14).

Invece, vediamo che nel Vangelo é tutto il contrario. Improvvisamente, la circoncisione é

divenuta un tabù. Gloria al Signore!

Purtroppo, anche Paolo fu spesso vittima degli ultra fondamentalisti del suo tempo, tutti

circoncisi e molto fieri d’esserlo, ed un giorno, perdendo la pazienza, egli affermò: "Quanto a

me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono ancora perseguitato? Lo scandalo

della croce sarebbe allora tolto via. Si facessero pur evirare quelli che vi mettono sottosopra"

(Gal 5:11-12).

Oggi nessuno ci mette sottosopra a causa della circoncisione, ma di solito sono quelli circoncisi

che ci mettono sottosopra a causa del creazionismo, la posizione della donna nel culto, la

rigidità del modello di culto e la necessità che l'America svolga il ruolo di gendarme del

mondo. In poche parole, il confronto fra circoncisi ed incirconcisi si manifesta oggi attraverso

altre forme o per ragioni apparentemente molto diverse, ma è sempre una disputa fra circoncisi

ed incirconcisi.

UNA QUESTIONE D'IGIENE SPESSO FASULLA

Poiché non hanno alcuna giustificazione nel Vangelo per la loro pratica della circoncisione, gli

ultra conservatori americani si difendono dicendo di essersi circoncisi e di far circoncidere i loro

figli maschi per delle ragioni igieniche, per prevenire certe infezioni.

Quindi, secondo essi, il Vangelo non é abbastanza igienico come lo era la legge di Mosé!

Diciamo piuttosto che quando assolutamente si vuole fare qualche cosa per seguire l'Antico

Testamento, si trova sempre una buona ragione per farlo e così mettere da parte il Vangelo. In

realtà molti fratelli americani si circoncidono e fanno circoncidere i loro figli maschi per essere

più fedeli degli altri, per sentirsi membri del popolo eletto, parte della nuova Israele, il

centro del mondo.

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PER LA FEDE IN GESÙ

A riguardo del nuovo rapporto che é possibile in Cristo, Paolo afferma: "Perché siete tutti figli

di Dio, per la fede in Cristo Gesù. Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete

rivestiti di Cristo. Non c'é qui né Giudeo né Greco; non c'é né schiavo né libero; non c'é né

maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. Se siete di Cristo, siete dunque

progenie d'Abramo; eredi, secondo la promessa" (Gal 3:26-29).

Noi possiamo quindi essere parte della nuova Israele senza circoncisione, come ancora Paolo

afferma: "Tutti coloro che vogliono far bella figura nella carne, vi costringono a farvi

circoncidere, e ciò al solo fine di non essere perseguitati per la croce di Cristo. Poiché neppur

quelli stessi che son circoncisi, osservano la legge, ma vogliono che siate circoncisi per potersi

gloriare della vostra carne. Ma quanto a me, non sia mai ch'io mi glori d'altro che della croce

del Signore nostro Gesù Cristo, mediante il quale il mondo, per me, é stato crocifisso, e io

sono stato crocifisso per il mondo. Poiché tanto la circoncisione che l'incirconcisione non sono

nulla; quel che importa é l'essere una nuova creatura. Su quanti cammineranno secondo questa

regola siano pace e misericordia, e così siano sull'Israele di Dio. Da ora in poi nessuno mi dia

molestia, perché io porto nel mio corpo le stimmate di Gesù" ( Gal 6:12-17).

In Cristo noi siamo divenuti cittadini del cielo, il livello più elevato che un credente possa

aspirare, e quindi noi non siamo in alcun modo inferiori agli altri e nessuno può pretendere

d'avere più diritti di noi sia nel mondo futuro che in questo mondo: "Quanto a noi, la nostra

cittadinanza é nei cieli, d'onde anche aspettiamo come salvatore il Signor Gesù Cristo, il

quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua

gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa" (Filip 3:20-21).

L'ORIGINE DELLA CIRCONCISIONE

Sull'origine della circoncisione, possiamo dire che si tratta d'un rito barbaro, d'una

tradizione antica che non ha niente a che fare con Dio. La circoncisione fu in seguito inclusa

anche nella Bibbia come una domanda specifica di Dio prima ad Abramo (Gen 17:9-12) e poi a

Mosé (Eso 4:26. Lev 12:3). Questa aggiunta alla Bibbia avvenne probabilmente al tempo di

Davide e di Salomone. Si ricordi che Davide, in particolare, era un grande esperto in recidere

prepuzi, soprattutto quelli dei Filistei (1 Sam 18:25-27).

Possiamo dire che la circoncisione é una pratica violenta che si compie a spese dei neonati

senza chiedere la loro opinione in merito, ma purtroppo in America tale pratica é giustificata

anche dai medici, Giudei americani, naturalmente.

CIRCONCISIONE COME PRATICA BARBARA

Quella della circoncisione, è una tradizione barbara che, purtroppo, ha preso molto piede in

America anche fra i Protestanti in generale, Metodisti, Battisti e gli Evangelici creduloni e,

purtroppo, Mosé ha molti discepoli anche fra i "Cristiani" della Chiesa di Cristo, tutti circoncisi

nella carne come dei Giudei esemplari.

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Facendo così, certi credenti ultra conservatori, senza rendersi conto, mettono in questione l'opera

di Dio e compiono una devoluzione o una degenerazione, perché Dio ha creato l'uomo con un

pene coperto all'estremità da una membrana o cute chiamata anche prepuzio. Tagliare e

rimuovere la cute che protegge il pene, è una pratica dolorosa che ha, come una delle

conseguenze, una perdita della sensibilità.

QUELLI CHE MUOIONO D'EMORRAGIA

Certi predicatori americani più alla moda, nei loro sermoni domenicali amano tuonare contro i

rischi nel bere del vino e mettono in guardia i credenti dai bevitori d'alcolici. Si cita spesso e

volentieri l'esempio di Noé che, avendo bevuto del vino ed essendo divenuto ubriaco, perse la

testa e si fece vedere nudo dai suoi figli (Gen 9:20-23). Purtroppo, tali predicatori dimenticano di

riportare quante persone muoiono d'emorragia anche ai nostri giorni, a causa della circoncisione.

Di certo, questo é un modo partigiano di citare la Bibbia e, purtroppo, fanno certi errori

madornali anche dei bravi credenti che sono in apparenza in buona fede.

Io ringrazio profondamente mio padre Umberto, che era cattolico, per tutto quello ch'egli ha fatto

per me e specialmente perché, quando sono nato, egli non mi ha fatto circoncidere. Da mio padre

ho imparato anche la moderazione nel bere vino e nel giudicare gli altri.

PADRI-PADRONI DEI FIGLI

Nei tempi antichi, il padre era considerato anche il padrone dei figli. In famiglia tutti

dovevano sottomettersi all'autorità del padre-padrone. Se il padre lo riteneva opportuno,

poteva frustrare i figli e nessuno aveva l'autorità di questionare la sua decisione, com'é scritto:

"Chi risparmia la verga odia suo figlio" (Prov 13:24). A causa di questa mentalità tribale, allora

si poteva circoncidere un neonato all'ottavo giorno (Lev 12:3) perché era sempre, ed in ogni

caso, ai genitori di decidere se circoncidere il figlio o no. Tuttavia ai nostri giorni non é più così

e noi dobbiamo prenderne atto, specialmente a riguardo della circoncisione perché poi il figlio

dovrà rimanere circonciso per tutta la vita.

Il patriarca Abramo fu circonciso quando aveva 99 anni (Gen 17:24) e non vedo perché adesso i

nostri fratelli americani circoncidono i neonati. Perché tanta fretta? Poiché viviamo adesso in

una società dove i genitori non sono più i padroni dei loro figli, ma solo i custodi, anche per la

circoncisione sarebbe meglio aspettare in modo che un giorno siano i figli cresciuti a prendere la

decisione. In quanto alla circoncisione io sono molto contento che i miei genitori non hanno

deciso per me.

DALLA CIRCONCISIONE AL BATTESIMO OBBLIGATORIO

Vi é una certa relazione pericolosa o infelice fra circoncisione e battesimo. Infatti, i genitori che

circoncidono i figli senza chiedere la loro opinione, più tardi vorranno imporre loro anche la

religione ed il battesimo.

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Questo avviene anche perché, nella Chiesa di Cristo in America, quei genitori che hanno dei figli

adulti non battezzati perdono di credibilità nella fratellanza e sono guardati con sospetto, come

delle pecore zoppe. Fra le famiglie americane della Chiesa di Cristo che ho conosciuto o

incontrate nei miei numerosi viaggi sia negli Stati Uniti che all'estero, specialmente in Ucraina,

si fanno battezzare bambini anche di 8 o 9 anni. Certi genitori fanno così per prevenire un

giorno d'essere imbarazzati con figli ribelli che rifiutano il battesimo.

POI CERCANO LE SCAPPATOIE O LE SCORCIATOIE

Dobbiamo diffidare di quelli che, nelle pubbliche assemblee, si vantano che essi seguono tutta la

Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, perché spesso essi non sanno come conciliare certe stridenti

contraddizioni fra i due testamenti e poi cercano sempre delle scappatoie o scorciatoie. In ogni

caso, noi sappiamo che soltanto il Signore Dio é l'alfa e l'omega, il principio e la fine (Apoc 1:8),

che soltanto in Cristo abita corporalmente la pienezza della Divinità (Col 2:9).

CREDERE A TUTTO QUELLO NELLA BIBBIA CHE CORRISPONDE A GESÙ

A causa della circoncisione e di molte altre strane cose scritte nell'Antico Testamento, come

certe epurazioni etniche, vedi la presa di Gerico (Gios 6:21-24) e la presa di Ai (Gios 8:22-26),

da molto tempo non dico più che io credo in tutta la Bibbia, ma a tutto quello nella Bibbia che

corrisponde pienamente all'insegnamento di Gesù. Amen!

Questo significa che io credo fermamente in Gesù, cioè a tutto quello nella Bibbia che

corrisponde all’insegnamento di Gesù e a niente più. Come principio generale, i seguo solo

Gesù Cristo crocifisso (1 Cor 1:23-25); faccio così da tempo per non farmi più confondere le

idee da certi passi discriminatori (Deu 23:1-8) e violenti (1 Sam 15:3) dell'Antico Testamento.

SU CERTI PUNTI OSCURI

Da un lato, é vero che uso spesso anche il Vecchio Testamento per capire meglio certi eventi del

passato, come sono sorti certi errori e cercare di capire cosa credeva la gente 4000 anni fa, ma io

credo ed ho fede fermamente solo in Gesù, come é presentato nel Vangelo. Dico questo perché

vi sono molti punti oscuri o negativi nell'Antico Testamento che non corrispondono per niente

alla verità, cioè a quello che Gesù ha insegnato.

Non dovrebbe essere così perché Dio non fa le cose a metà come noi uomini o giusto per un

tempo limitato e poi cambiarle completamente, com'é detto: "Io ho riconosciuto che tutto quello

che Dio fa é per sempre; niente v'é da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa così perché

gli uomini lo temano" (Ecc 3:14).

Della sapienza é detto: "L'Eterno mi formò (o mi ebbe con sé) al principio dei suoi atti, prima di

fare alcuna delle opere sue, ab antico" (Prov 8:22).

DIO NON CAMBIA MAI

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Partendo dal principio che la sapienza é sempre stata presente negli atti di Dio, che Dio non é

come noi; Egli non cambia mai (Mal 3:6) ed anche Gesù é sempre lo stesso: "Gesù Cristo é lo

stesso ieri, oggi, e in eterno" (Ebr. 13:8-9). Tuttavia, fu necessario per Gesù di venire per

illuminare quello che era storto, contorto o oscuro (Giov 1:1-5. Rom 16:25-28). Quindi, certe

norme o fatti strani o pratiche sbagliate nell'Antico Testamento o che contraddicono il Nuovo,

non vengono da Dio, ma dagli uomini e dal Diavolo che le ha ispirate.

PIÙ ATTACCATI ALL’ANTICO TESTAMENTO CHE GLI EBREI

Vivendo da circa 40 a Montréal, una città multiculturale, ho avuto spesso contatti con degli

Ebrei, specialmente quando studiavo alla Concordia University, una grande università inglese

canadese dove almeno un terzo degli studenti sono Ebrei. Così ho notato che in generale gli

Ebrei non sono così attaccati a Mosè e all’Antico Testamento come i miei fratelli in Cristo, che

vengono dagli Stati Uniti. Di solito gli Ebrei, quando discutono di religione, raramente parlano di

Mosè e, più che riferirsi all’Antico Testamento, essi citano spesso il Talmud (del V e VI sec,

d.C.); una specie di Nuovo Testamento ebraico senza Gesù Cristo. A dire il vero il Talmud parla

d’un certo Gesù che fu crocifisso come eretico.

PRINCIPALI OBIEZIONI ALL’EVOLUZIONE

Fra le principali obiezioni all’evoluzione degli ultra conservatori circoncisi, ne riporto due che ho

sentito ripetere spesso: “Io non ho mai trovato delle pecore con le corna; esse sono state create da

Dio senza le corna. Alle pecore non spunteranno mai le corna come alle capre!” Un altro ultra

conservatore mi ha detto: “Non succederà mai che a dei cavalli spuntino delle ali per volare

come gli uccelli; i cavalli sono stati creati per galoppare o tirare i carri ed a dei cavalli non

spunteranno mai le ali!”

Un caro missionario mi aveva convinto che non avrei mai visto nella mia vita delle pecore con le

corna come le capre, ed io gli avevo creduto fino a quando non sono andato alla Scuola Biblica

di Firenze, in Toscana, dove ho visto passare per i paesi in collina, nei pressi di Pistoia, delle

grandi mandrie di pecore con le corna e vi assicuro che non, non erano capre! Quelle erano

pecore che avevano tutte le corna; non ce n’era una sola senza le corna, eccetto il cane da guardia

che sembrava una pecora senza le corna.

A riguardo dei cavalli con le ali, non c’è alcun evoluzionista serio che ritenga possibile che ai

cavalli spuntino le ali e che volino come gli uccelli. Questo non succederà mai, eccetto che nella

mitologia greca, con Pegaso, il mitico cavallo alato, e nei film di Hollywood, in Alì Babà ed i

Quaranta Ladroni.

IMPOSSIBILE AI CAVALLI, MA POSSIBILE AGLI INSETTI

Scientificamente parlando, non è possibile che ad un cavallo lentamente spuntino le ali, ma è più

facile che si estingua come è successo al prestorico cavallo americano (o Dinohippus), che si

estinse circa 3.6 milioni di anni fa, quindi molto prima che arrivassero i primi uomini in

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America, attraverso lo Stretto di Bering. In America si svilupparono anche altri tipi di cavalli,

ma anch’essi si estinsero tutti molto prima che arrivasse l’uomo. I cavalli che ci sono oggi in

America discendono dai cavalli introdotti dagli Spagnoli.

Ad un cavallo non possono spuntare le ali perché è troppo grande, ma è sempre possibile che ad

un insetto spuntino o spariscano le ali. Infatti, vi sono certi tipi d’insetti che in certe aree hanno

le ali ed in altre gli stessi insetti sono senza le ali. Evidentemente, l’ambiente influisce nella

mutazione o evoluzione degli esseri viventi, specialmente in quelli piccoli, anche se noi non

siamo sempre in grado di spiegarne la cause.

I PRETOSAURI E I PTERODATTILI

I grandi cambiamenti fisici non iniziano mai in un animale grande, già molto sviluppato, ma

negli esseri piccoli, a partire dagli microrganismi e dagli insetti. Infatti, vi sono diversi tipi

d’insetti alati, i quali, attraverso milioni di anni, possono evolvere e mantenere le ali, come certi

dinosauri alati.

I Pretosauri ed i Pterodattili erano dei dinosauri alati. Essi potevano volare o planare grazie ad

una membrana alare sorretta dal quarto dito della zampa anteriore. Tali dinosauri volanti, erano

muniti d’un grosso becco che li rendeva molto aggressivi. Quando volavano, essi assomigliavano

a degli enormi pipistrelli. Se ai nostri giorni, noi vedessimo volare un Pretosauro o un

Pterodattile, avremmo l’impressione di vedere planare un piccolo aeroplano.

Vedi anche il caso del Archaeopteryx, il quale benché fosse un dinosauro, esso aveva sia le

piume che le ali con le penne come un grosso uccello anche se non era ancora un uccello, ma

apparentemente lo stava divenendo.

Si noti che l’Archaeopteryx, invece d’avere due ali come tutti i tipi d’uccelli ne aveva quattro

come un insetto. Evidentemente, l’Archaeopteryx iniziò ad avere quattro ali da quando era

piccolo come un insetto e tale specie è cresciuta per milioni di anni con le quattro ali. Seguendo

tale principio, anche la prima specie dell’elefante iniziò ad avere la proboscide da quando era

piccola come un insetto. Si noti che vi sono tuttora degli insetti con la proboscide. Quindi quello

che appare impossibile adesso, attraverso l’evoluzione o le mutazioni, si può realizzare in modi

diversi, lentamente, in milioni di anni. Tuttavia, i grandi cambiamenti o mutazioni nel corpo d’un

essere vivente hanno sempre inizio a partire dagli esseri viventi più piccoli.

UNA CREAZIONE RIPENSATA O RIVISTA

Mettendo da parte certe teorie spicciole o strampalate degli ultra fondamentalisti, cerchiamo

adesso di analizzare nel migliore modo possibile le due versioni della creazione (Gen 1 e 2),

perché vi sono certi aspetti che non son veri e non corrispondono per niente alla nostra

conoscenza scientifica, geografica, geologica e biologica del mondo.

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Quando furono scritte, le due versioni della creazione rispecchiavano la mentalità delle gente del

loro tempo, perché vi sono certi riferimenti importanti al mito di Gilgamesh, che allora era molto

popolare, e perciò erano accettabili al popolo, ma non lo sono più adesso e quindi noi credenti

abbiamo il dovere di raccontare la stessa storia ma in un modo diverso, più attuale e più

scientifica per la conoscenza dei nostri giorni. Noi non possiamo riscrivere l'Antico Testamento,

naturalmente, ma possiamo considerarlo antico e rimpiazzarlo con il Nuovo come era

profetizzato (Ger 31:31) ed insegnato da Paolo (2 Cor 3:3-11. Gal 3:23-26).

DEI DATI CHE NON COINCIDONO

Il primo é il concetto di cosmogonia che appare nell'Antico Testamento che non rispecchia per

nulla la realtà del mondo. Il secondo é il modo o la maniera con la quale la creazione sarebbe

stata fatta (in 6 giorni) e quando sarebbe avvenuta. Secondo gli ultra conservatori, la creazione

sarebbe avvenuta non più di 6000 anni fa; quindi, secondo loro, tutti gli strumenti che abbiamo

per misurare l'età delle cose non sarebbero validi.

Gli ultra conservatori arrivano a tale data addizionando gli anni che vissero i patriarchi prima di

generare il primogenito maschio, ma io non mi fiderei troppo su tali numeri che, apparentemente,

avevano un valore simbolico o allegorico e quindi non hanno alcun valore storico. In poche

parole, tali numeri non corrispondono veramente agli anni realmente vissuti.

IL FIRMAMENTO COME CUPOLA IN CALCESTRUZZO ARMATO

Nella creazione in Gen 1, detta la versione jahvista, del secondo giorno é detto: "Ci sia una

distesa (o cupola) fra le acque, che separi le acque dalle acque. E Dio fece la distesa, e separò le

acque ch'erano sotto la distesa, dalle acque ch'erano sopra la distesa. E così fu. E Dio chiamò la

distesa cielo" (Gen 1:6-8).

Nel concetto antico di cosmogonia, vi era all'origine un oceano primordiale, il quale sarebbe poi

stato diviso da Dio in due mari, un mare superiore ed un mare inferiore. Il mare superiore, in

cielo, era tenuto alto da una "cupola" o "volta celeste solida" o "Volta in calcestruzzo armato", la

quale si appoggiava sulle alte montagne (Gen 1:6-7), questo in una terra che allora era ritenuta

piatta e che a sua volta era sostenuta da delle colonne (1 Sam 2:8).

Se guardiamo bene, notiamo che i grandi grattacieli oggi sono fatti così, come nella cosmogonia

del mondo nella Genesi. Infatti, all'ultimo piano di sopra, di solito v'é un contenitore o una

grande vasca d'acqua, sostenuta da una grande struttura in cemento armato. Tale acqua é la

riserva per quando non c'é abbastanza pressione nei tubi e quindi manca l'acqua, mentre nelle

fondamenta del grattacielo v'é il deposito o lo scarico dell'acqua.

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APPOGGIATA SULLE COLONNE O SULLA PIETRA ANGOLARE?

Abbiamo visto che, secondo la cosmogonia del tempo, la terra era piatta, quadrata con quattro

angoli (Apo 7:1) e posata su delle colonne (1 Sam 2:8); delle colonne che ci ricordano un po' le

famose colonne di Ercole! Secondo un'altra versione, la terra non era sostenuta da delle colonne,

ma appoggiata su d'una pietra d'angolo (Giob 38:4-6).

Su tali enormi colonne o sulla pietra angolare, la terra era posata saldamente e nessuno non

l'avrebbe mai smossa "Dio s'avvolge di luce come una veste, dispone i cieli come una tenda (o

padiglione). Egli costruisce (o dispone) le sue alte stanze sull'acqua (l'acqua che si trova alto in

cielo sostenuta dalla grande cupola). Egli fa delle nubi il suo carro, vola sulle ali del vento. Fa

dei venti i suoi araldi, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. Egli fondò la terra sui suoi

fondamenti (o le colonne o la pietra angolare sulla quale posa), e non vacillerà non sarà mai

smossa, in eterno" (Sal 104:2-5).

DELLE MULTIPLI ROTAZIONI AD ALTA VELOCITÀ

Secondo la nostra conoscenza scientifica dell'universo o cosmogonia, la terra non é ferma o

immobile, ma gira su se stessa ed attorno al sole ad una velocità vertiginosa ed oscilla a secondo

delle stagioni. La Terra e gli altri pianeti del sistema solare si trovano all'interno di uno dei bracci

o spirali di una immensa galassia che a sua volta gira attorno ad un punto centrale, non ancora

identificato.

Grandi cambiamenti sono avvenuti nella Terra, nel passato, specialmente nei periodi delle grandi

glaciazioni, quando l'asse polare si é spostato; questo é dimostrato anche perché sono stati trovati

i resti di palme pietrificate nel Nord del Canada ed anche in Alaska.

In un senso, non c'é niente di fisso o un punto fisso a questo mondo e, per tale ragione,

Archimede (287-212 a.C.) disse: "Datemi una leva ed io solleverò il mondo".

CHIARIFICANDO LA CONTRADDIZIONE

Abbiamo visto che al tempo dell'autore di Giobbe, la terra era ritenuta piatta, quadrata con

quattro angoli (Apo 7:1) sostenuta da delle colonne (1 Sam 2:8. Giob 9:6. Sal 75:3) o da una

pietra angolare (Giob 38:4-6), tuttavia sotto di essa v'era il vuoto: "Le ombre (o gli spettri dei

morti) tremano di paura nell'acqua sottoterra, il mondo dei morti giace scoperto di fronte a Dio;

l'abisso non ha veli di fronte a Lui. Egli stende il cielo del nord (o settentrione) sul nulla, tiene

sospesa la terra nel vuoto o sullo spazio vuoto" (Giob 26:5-7).

Gli antichi in genere pensavano che la cupola solida del cielo o firmamento in calcestruzzo

armato fosse sostenuta dalle alte montagne, ma in Mesopotamia non vi sono alte montagne, il

suolo era piuttosto piatto, così alcuni pensavano che gli dei sostenessero la volta celeste con delle

colonne, ed altri che la volta celeste fosse sospesa nel nulla grazie all'intervento degli dei che

potevano tutto.

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UNA TERRA STABILE CON DELLE FONDAMENTA COME UN PALAZZO

In ogni caso, quello che é affermato in questo passo "tiene sospesa la terra sullo spazio vuoto"

(Giob 26:7) sembra in completa contraddizione con quello che si dice in seguito: "Dove eri tu

quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ha fissato le dimensioni? Giacché

tu lo sai! O chi tirò sovra essa la corda da misurare? Su chi furono posate le sue fondamenta, o

chi ne pose la pietra angolare quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di

Dio davano in gridi di giubilo?" (Giob 38:4-7).

Secondo alcuni, in Giobbe vi sono queste contraddizioni, come in Genesi, perché il testo o il

dialogo di Giobbe con i suoi tre amici era originariamente trasmesso oralmente e molti avevano

portato il loro contributo, arricchendo il racconto; alla fine, le varie fonti furono messe assieme,

nel IV o III sec a.C., per formare un'opera unica ma senza modificare le fonti orali.

DOVE POSAVANO LE COLONNE DELLA TERRA?

Evidentemente, al tempo dell'autore di Giobbe, c'era l'idea che le stelle non fossero degli astri

simili al Sole, ma che fossero degli esseri viventi, paragonabili ai figli di Dio (Giob 38:6-7).

A quel tempo vi era anche l'idea che se uno fosse stato capace di andare ai confini o ai limiti

della terra, dove il mondo finiva, e fosse disceso, egli avrebbe visto le grandi colonne sulle quali

appoggiava la terra o la grande pietra dell'angolo sulla quale la terra appoggiava e avrebbe potuto

ammirare il grande spazio vuoto. Le colonne della terra o la pietra angolare della terra,

apparentemente appoggiavano sul fondo del grande abisso o del mare primordiale, ma nessuno

sapeva spiegare di più, che cosa c'era sotto.

QUANDO IMPROVVISAMENTE DIVENTIAMO CAUTI

Noi, nella Chiesa di Cristo, ''la sola vera chiesa'', siamo tutti esperti esegeti e siamo

all'avanguardia nello studio dell'ermeneutica; noi siamo sempre pronti a citare l'ebraico ed il

greco per correggere certi errori della Chiesa Cattolica o delle Chiese Protestanti o delle Chiese

Evangeliche, ma quando si tratta di correggere i nostri errori, o le nostre tradizioni americane,

allora improvvisamente diveniamo cauti, dimentichiamo che la Bibbia é stata scritta in Ebraico

ed in Greco.

In tal caso, non citiamo più i dizionari ed i lessici di ebraico e di greco, che abbiamo nella nostra

biblioteca; la linguistica non ci interessa più, ma ricorriamo subito ai voluminosi commentari

scritti dai nostri fratelli in inglese che ci arrivano dall'America, i quali di solito girano sempre

attorno ai veri problemi senza mai dare delle risposte precise.

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IL QUINTO GIORNO

Nella creazione in Gen 1, detta la versione jahvista, del quinto giorno é detto: "Poi Dio disse:

Producano le acque in abbondanza animali viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per

l'ampia distesa del cielo. Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si

muovono, i quali le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, ed ogni volatile

secondo la sua specie. E Dio vide che questo era buono, E Dio li benedisse, dicendo: Crescete,

moltiplicate, e empite le acque dei mari, e moltiplichino gli uccelli sulla terra" (Gen 1:20-22).

Questa descrizione delle creature marine e degli uccelli é piuttosto generica ed elementare, e non

chiarisce certe cose essenziali. Per esempio, non si parla dell'origine dei molluschi e dei crostacei

marini; non si parla nemmeno del plancton.

I DINOSAURI ACQUATICI

A riguardo della creazione dei "grandi animali acquatici" (Gen 1:21) non si sa se includeva anche

i dinosauri marini, perché all'origine ce n'erano molti ed alcuni di grandi proporzioni. Come

esempio, ne riporto due: il Shonisaurus Sikanniensis lungo 21 metri e il Sarcosuchus Imperor, un

antenato del coccodrillo, lungo 12 metri. Questi due si estinsero 65 milioni di anni prima della

creazione d'Adamo.

Vi era anche il Megalodon che era un gigantesco pescecane preistorico, lungo circa 14-18 metri.

Il Megalodon era così grande che poteva ingoiare un pescecane dei nostri giorni intero. A

differenza degli altri grandi pesci, il Megalodon si estinse solo circa 1,5 milioni di anni fà,

quando l'uomo era già apparso sulla terra o per lo meno faceva i primi passi per terra. Il

Megalodon era comunque sparito da molto tempo prima della creazione dell'Adamo della

Genesi.

I GRANDI PESCI DEI NOSTRI GIORNI

Fra i grandi pesci ai quali fa referenza la Genesi, possiamo menzionare alcuni fra i più

importanti: il pescecane conosciuto come lo Squalo Bianco e lo Squalo Elefante. Il più grande

pescecane vivente é lo Squalo Bianco che é lungo da 4 a 7 metri circa; qualcuno afferma

d'averne visto uno lungo 8 o 9 metri, ma é molto raro. Questo pescecane é molto pericoloso

anche per l'uomo. Raramente uno sopravvive nell'acqua al loro attacco.

Il pesce più grande é lo Squalo Elefante o lo Squalo balena, che sembra un mammifero ma é un

pesce che può essere lungo circa 16-18 metri. Si tratta d'un pesce molto raro e nonostante la

grossa dimensione, non é pericoloso per l'uomo perché mangia solo plancton.

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I MAMMIFERI DEL MARE

Nella creazione di Genesi, purtroppo non si fa alcuna menzione ai mammiferi marini che non

sono pesci, fra i quali ricordiamo la Balena ch'é lunga 33 metri circa, l'Orca ch'é lunga 6-9 metri

circa, il Delfino lungo da 1,20 a 9,50 metri, la Beluga lunga 5,5 - 6 metri circa, il Lamantino o

mucca del mare lungo 2,20 metri, il Tricheco lungo da 2,20 a 3,6 metri, la Foca e la Lontra.

Benché non sia un pesce ma un mammifero, la Balena é il più grande essere vivente del mare.

L'Orca, un mammifero molto vorace, é di solito più grande del pescecane.

IL PLANCTON

Benché noi possiamo dire che il plancton é alla base della catena dell'alimentazione nel mare o

negli oceani, il termine plancton non c'è nella Genesi e neppure un altro termine simile o

parallelo, quindi la sua utilità é stata completamente ignorata dai redattori sacri, nonostante che

non ci sarebbero più pesci, nessuna vita negli oceani senza plancton.

Il plancton è la categoria ecologica che comprende il complesso di organismi acquatici

galleggianti che vagano liberamente, ma così essi sono anche molto soggetti all'inquinamento. Si

dicono così perché tali organismi non sono in grado di dirigere attivamente il loro movimento;

questo almeno in senso orizzontale. Essi vengono trasportati passivamente dalle correnti e dal

moto ondoso e sono facile preda di molti pesci, ma si moltiplicano rapidamente. Il plancton

comprende micro organismi, come alghe unicellulari, protozoi, anche larve, piccoli animali come

i crostacei che formano il krill, ma si riferiscono anche ad organismi di una certa mole come

meduse e alghe pluricellulari, come i sargassi.

Il termine "krill" é d'origine norvegese e significa letteralmente giovane pesce o pesciolino. È

utilizzato spesso dagli biologi per riferirsi all'insieme dei minuscoli crostacei di diverse e che

sono presenti nel plancton di cui si nutrono molti pesci, fra i quali la Balena e lo Squalo Elefante

o Squalo Balena.

IL SESTO GIORNO

Nella creazione in Gen 1, detta la versione jahvista, si parla della creazione, nel sesto giorno, di

molti animali terrestri e rettili (Gen 1:20-25) ed anche dell'uomo, che fu creato maschio e

femmina, assieme o all'istante (Gen 1:26-27). Purtroppo, in tale lista non sono menzionati i

dinosauri, i molluschi, i crostacei né gli insetti.

Abbiamo già visto che la vita sulla terra iniziò molto prima di 6000 anni fà, come dicono gli ultra

conservatori commentando Genesi 1, che vi sono tracce di organismi viventi pietrificati in alcune

rocce che risalgono 4,4 miliardi di anni fa.

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In seguito, la vita si evolse assumendo innumerevoli forme e grandezze. In tale evoluzione certe

e furono più fortunate che altre, mentre alcune, per vari ragioni, si estinsero. Per esempio, circa

230 milioni di anni fà, i dinosauri dominavano la terra, e poi improvvisamente si estinsero 57

milioni di anni fà. I dinosauri si estinsero, probabilmente, a causa di una grande meteorite che

sollevò tanta polvere che, per lungo tempo, oscurò l'atmosfera della terra. Questo avvenne molto

tempo prima dell'Adamo della Genesi. Infatti, la storia della creazione in Genesi é come fosse

avvenuta ieri, mentre la vera storia della vita sulla terra risale a molti milioni di anni.

Vi sono oggi nel mondo circa un milione di specie d'insetti, i quale sono parte integrale della

catena d'alimentazione; senza gli insetti noi non potremmo sopravvivere, ma essi non sono

neppure menzionati nella creazione.

GLI INSETTI GIGANTI

In Genesi non si parla della creazione degli insetti anche perché in Mesopotamia, da dove la

leggenda del Diluvio Universale ha avuto origine, gli insetti non sono tanto grandi come nei

paesi tropicali, Africa, Brasile, Australia e specialmente in certe isole dell'Oceano Pacifico.

É stato scoperto recentemente il "Grillo Gigante della Nuova Zelanda " che, apparentemente, è il

più grande insetto del mondo; é grande come una mano e pesa 71 grammi. Ma vi sono molti altri

grandi insetti. Presento qui alcuni esempi: il Titano coleottero o giganteus gargantuan,

dell'Amazzonia, Brasile, che é grande come una mano, quindi come un grosso topo. Il Grande

Stick o Bastone gigante, del sud dell'Asia, che può essere lungo 50 centimetri. IL Grande Weta

della Nuova Zelanda che pesa 70 grammi, quindi che é pesante come una rondine. Il Goliath

coleottero, dell'Africa, che é lungo 11 centimetri e pesa 100 grammi. La Tarantola falcone, il

rinoceronte scarafaggio, dell'Australia. e molti altri.

L'UNIVERSO É MOLTO PIÙ VECCHIO

Abbiamo visto che, secondo il racconto della creazione nella Genesi, Dio avrebbe fatto tutto in

sei giorni, circa 6000 anni fa, mentre noi sappiamo che l'universo dove ci troviamo esiste da

almeno 13,7 miliardi di anni, che fra la formazione dei primi molluschi ai dinosauri sono passati

milioni di anni, anche fra la venuta dei dinosauri ed i mammiferi sono passati milioni di anni. È

anche molto possibile che ci siano o ci siano stati esseri viventi anche in altri universi perché Dio

è eterno e non è limitato al nostro concetto di tempo e spazio.

Contrariamente a quanto molti credono, la vera scienza può provare che solo un Dio può aver

fatto tutte le meraviglie che ci circondano, ma é molto più difficile capire i tempi, in quanto

tempo Dio ha creato tutto o ha disposto che le cose avvengano attraverso un processo naturale.

Quello che sappiamo di sicuro, che possiamo dire con una certa sicurezza, é che tutto é avvenuto

lentamente, attraverso milioni o miliardi di anni.

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A riguardo dei giorni e dei tempi, secondo Pietro: "Per il Signore, un giorno è come mille anni, e

mille anni come un giorno" (2 Pie 3:8). Se accettiamo tale principio, allora per il Signore mille

anni sono come milioni di anni e un milione di anni come miliardi di anni, e così via. Seguendo

tale principio nessuno può più confonderci o imbrogliarci nella fede perché sappiamo che tutto e

tutti vengono da Dio!

LA PRIORITÀ DELL'ETICA SUL LEGALISMO

Considerando che il racconto della creazione (Gen 1) fu scritto principalmente per insegnare la

festività del Sabato ai Giudei, perché erano sempre molto attivi e volevano lavorare tutti i giorni,

anche per raccogliere la legna per accendere il fuoco (Num 15:32), sorprende ché Gesù abbia

fatto dei miracoli il giorno di sabato. Gesù fece in tale modo, proprio di sabato, per suscitare la

reazione dei Giudei, come nel caso della guarigione del cieco nato (Giov 9:14). Evidentemente,

per Gesù, correggere i sacerdoti ebraici che non agivano bene era più importante che osservare il

sabato. Perciò, per Gesù, la morale o l'etica aveva la priorità sul legalismo. In questo caso, dare la

vista ad un cieco era più importante che l'osservanza della festività del Sabato.

Da Paolo, noi sappiamo che: "Egli (Dio Padre) ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini

perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i

confini della loro abitazione" (Atti 17:26). Quando questo avvenne veramente noi non lo

sappiamo ed é molto probabile che non lo sapesse neppure Paolo. Perché dunque preoccuparci

tanto per determinarlo? Perché rendere la vita difficile a quelli che stabiliscono delle date diverse

dalla nostra? Questo non ha niente a che fare con la nostra fede in Cristo!

I QUATTRO FIUMI

Nella seconda versione della creazione (Gen 2), si parla d'un fiume che usciva dall'Eden che si

divideva in quattro braccia (Gen 2:10): il Pishon, Ghihon, Hiddekel (Tigri) e l'Eufrate (Gen 2:11-

14). Uno di questi quattro fiumi era quello che oggi chiamiamo il Nilo, ma gli antichi non

riuscivano a spiegarsi perché il flusso delle acque del Nilo, invece di andare da nord a sud come

gli altri fiumi (Tigri ed Eufrate), si dirigesse da sud a Nord.

Bisogna accettare che, per gli antichi, la terra era concepita piatta, che i principali fiumi uscivano

tutti dall'Eden (Gen 2:10); questo anche se, in realtà, l'origine dei fiumi é completamente diversa.

Così, come dobbiamo accettare che per gli antichi il firmamento (Gen 1:7) era una cupola solida

che avrebbe retto i serbatoi del cielo di acqua piovana, o i depositi di neve e di grandine, questo

anche se noi sappiamo che il cielo é tutt'altra cosa.

Capire come il mondo era concepito nell'antichità, si tratta d'un passaggio chiave per avere una

visione chiara di tutto l'insieme della divina rivelazione. Accettare serenamente questo tipo di

cosmogonia é l'unico modo per uscire dal medioevo, dall'oscurantismo religioso. Facendo così,

potremmo alla fine capire meglio altri punti oscuri della Bibbia. Per noi adesso é tutta questione

di coraggio o di fede.

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ORIGINE DELL'UMANITÀ

Abbiamo visto che nella prima versione della creazione, Dio ha creato prima gli animali e poi

l'uomo maschio e femmina; quindi la donna fu creata lo stesso momento che l'uomo (Gen 1:27).

Nella seconda versione invece, Dio crea prima l'uomo da solo (Gen 2:16-20), poi crea gli animali

(per la seconda volta) che porta all'uomo per essere identificati (Gen 2:19-20) ed in fine Dio crea

anche la donna, Eva tratta da una costola d'Adamo (Gen 2:21-24).

Secondo gli ultra conservatori, Adamo ed Eva furono creati 4000 anni prima di Cristo, quindi

circa 6000 anni fà, mentre noi sappiamo che i primi uomini o primati umani si muovevano in

cerca di cibo sulla terra già circa 2,3 milioni d'anni fà.

I PESCI ED I SERPENTI IGNORATI NELLA SECONDA CREAZIONE

Abbiamo visto che al quinto giorno della prima creazione, Gen 1, nella versione detta ''Jahvista'',

Dio crea pesci ed uccelli (Gen 1:20-22), mentre nella sesta giornata Dio crea gli animali della

terra, i rettili, e poi l'uomo a sua immagine, maschio e femmina (Gen 1:24-25).

Non é così nella seconda versione della creazione in Gen 2, detta versione Elohista, dove si parla

d'animali dei campi e degli uccelli del cielo (Gen 2:19-20). In tale versione non si parla della

creazione di pesci e di serpenti.

Appare evidente che fra il racconto orale o versione orale della prima creazione (Gen 1) ed il

racconto scritto o la versione scritta della seconda creazione (Gen 2) erano passati molti anni e la

situazione o mentalità di chi guidava Israele era molto cambiata. Al tempo della prima versione

orale della creazione, non c'era una casta sacerdotale fra gli Ebrei o i Semiti, ma c'era una casta

sacerdotale levita ben definita in Israele al tempo della seconda versione scritta.

A riguardo dei pesci, dimenticati nella seconda lista della creazione, forse la ragione é che la

seconda creazione si riferisce piuttosto al giardino d'Eden dove non c'era l'oceano ma solo un

fiume che poi si divideva in quattro rami. A riguardo dei rettili, dimenticati nella lista della

seconda creazione, dobbiamo ricordare che nel frattempo i Babilonesi avevano cominciato ad

adorare il serpente come una divinità, quindi fra gli Israeliti s'ignorò la creazione dei serpenti

perché rappresentavano il male. In seguito, la figura del serpente fu utilizzata anche per illustrare

come furono sedotti Eva ed Adamo (Gen 3:1-15).

NON CI SAREBBE STATO ABBASTANZA SPAZIO

Che il Diluvio di Noé fosse limitato o locale, lo possiamo stabilire anche sulle possibili

dimensioni dell'arca di legno di Gofer, che sarebbe stata lunga circa 120 metri. Si tenga presente

che nessuno ha mai costruito una nave in legno delle dimensioni dell'arca, cioè di 120 metri.

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Alcuni ultra conservatori non hanno mai paura di sbilanciarsi, essi esagerano e dicono che l'arca

di Noé era più grande, ch'era lunga 137 o 150 metri.

Sarebbe impossibile farci stare tutti gli animali, serpenti ed uccelli della terra su un'arca di tali

limitate dimensioni. Si tenga presente che degli animali puri dovevano entrare nell'arca 7 coppie

per specie, quindi un grande numero. Il numero doveva essere molto grande perché dovevano

essere inclusi anche tutti quegli animali ed uccelli della lunga lista di quelli che adesso sono

estinti per cause naturali o per causa di noi uomini. Inoltre, l'arca doveva contenere il cibo

necessario per tutti quegli animali

Oggi noi siamo abituati a vedere delle grandi navi in acciaio, alluminio e composit, ma nel

passato c'era solo il legno e così la possibilità di costruire una nave grande era molto limitata.

SECONDO GLI SPECIALISTI IN COSTRUZIONE NAVALE

Rimane il fatto che, anche ai nostri giorni, per gli specialisti in costruzione navale é irreale di

costruire una nave moderna da 120 metri in legno; primo perché sarebbe molto difficile di

vararla e poi perché essa si spezzerebbe subito, alle prime ondate e si perderebbe tutto il

contenuto. Quindi, una tale nave in legno oggi non sarebbe né conveniente né profittevole.

Nel caso dell'arca, non c'era bisogno di fare un profitto, non c'era bisogno di vararla perché

bastava aspettare che l'acqua salisse, ma v'era comunque il problema delle onde mosse dal vento

che l'avrebbero presto spezzata.

UN'ARCA TROPPO PICCOLA O TROPPO GRANDE

Di tale arca possiamo dire due cose importanti: essa era troppo piccola e troppo grande! Troppo

piccola per accogliere un tale numero di animali, uccelli e rettili da tutto il mondo ed era troppo

grande per essere in legno e resistere alle onde; Quindi, quella dell'arca del Diluvio Universale

con tutti gli animali, uccelli e rettili provenienti da tutta la terra, o si tratta d'una storiella molto

gonfiata dai redattori o si tratta semplicemente d'una fiaba.

SUGLI ANIMALI ESTINTI

Vi sono molti animali del passato, particolarmente dei grandi mammiferi, spesso più grandi degli

elefanti, che evolsero e si estinsero dopo la scomparsa dei dinosauri. Se tutti gli animali fossero

stati creati circa 6000 anni fa, come dicono i super conservatori, anche questi grandi mammiferi

avrebbero dovuto trovare spazio nell'arca. Mi riferisco ai dinosauri che non erano acquatici,

naturalmente.

Riporto qui dei dati di alcuni di questi enormi mammiferi del passato: Il Megatherium che si

estinse 55 milioni di anni fa, il Diprotodon che si estinse 50 mila anni fa, il Chalicotheres che si

estinse 10000 anni fa, il Mammut che si estinse 7600 anni fa. Quest'ultimo é il più conosciuto.

Considerando che il primo uomo o i primati umani si spostavano sulla terra in cerca di cibo e di

riparo già 2,3 milioni di anni fa, possiamo dire che i primi uomini videro i Diprotodon, i

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Chalicothers ed i Mammut prima che fossero estinti. Dai ritrovamenti fossili possiamo stabilire,

con una certa precisione, che i primi uomini nel nord dell'Europa ebbero molto a che fare con i

Mammut e li cacciavano per la pelliccia, la carne e le ossa per farsi delle armi appuntite.

Abbiamo già visto che nel Museo delle Scienze e della Storia Naturale a Kiev m'interessava in

particolare osservare certi reperti a riguardo della relazione fra i mammut e gli uomini preistorici

o primati umani. Era bello vedere come si organizzavano i nostri lontani antenati siberiani, circa

20000 o 10000 anni fa, e le armi in pietra o selce che si facevano per fare la caccia ai Mammut.

ANIMALI SPARITI RECENTEMENTE

Vi sono delle lunghe liste d'animali che esistevano al tempo del diluvio della Bibbia, circa 3000

anni a.C., cioè circa 5000 anni fa, che si sono estinti recentemente, che avrebbero dovuto trovare

un posto nell'arca di Noé.

Riporto qui solo i nomi dei più conosciuti. Fra questi, ricordiamo il Dodo, un grosso uccello

delle Isole Mauritius, che poteva pesare 25 o 30 chili e che non volava, estinto nel 1680 circa; il

Quagga, asino tigrato davanti, estinto nel 1883; l'Acelofo Bubal, un cervo del Marocco, estinto

nel 1923; l'Asino della Siria, estinto nel 1928; la Tigre della Tasmania, che sembrava un grosso

lupo, con la bocca più grande con grossi denti da felino, la parte di dietro era tigrata come una

tigre del Bengala, estinto dal 1936; la Foca Monaca dei Caraibi, estinta nel 1952; la Tigre del

Caspio estinta nel 1959; lo Stambecco dei Pirenei, estinto nel 2000; il Rinoceronte Nero

dell'Africa Occidente, estinto nel 2006; la Tartaruga Gigante George, delle Isole Galapagos, che

pesava 250 chili, estinta nel 2012 e molti altri animali e specie.

ALCUNE CONSIDERAZIONI

Abbiamo menzionato alcuni animali che si sono estinti in questi ultimi anni, ma abbiamo visto

solo quelli più importanti, perché la lista sarebbe molto più lunga. Se sono spariti tanti animali o

e d'animali in pochi anni; possiamo immaginare quante più specie sono sparite da 5000 anni fà,

dal tempo quando Noé faceva entrare gli animali nell'arca? Si tratta di tutti gli animali che

avrebbe dovuto essere accomodati nell'arca, naturalmente.

Anche in questo caso, ci sarebbe da spiegare come avrebbero fatto certi animali ad andare in

Mesopotamia da Noé. Per esempio il Dodo dalle Isole Mauritius, un uccello pesante che non

volava e la Tigre della piccola isola della Tasmania, e poi come avrebbero fatto essi a ritornare

esattamente allo stesse isole d'origine?

I GRANDI INSETTI DEI TROPICI

Abbiamo precedentemente visto che vi sono degli insetti giganti dei quali non si parla nella nella

storia della creazione in Genesi e neppure nella storia del Diluvio Universale. Molti di tali insetti

abitano nelle zone più isolate del mondo, come l'Africa Equatoriale, il Mato Grosso e le isole

dell'Oceano Pacifico. Considerando che ciascuna località o isola ha degli insetti diversi

caratteristici della zona, sarebbe bello poter spiegare come essi andarono tutti in Mesopotamia

22

per salire sull'arca di Noé e poi, dopo il diluvio, come ciascun tipo d'insetto ritornò esattamente

nel suo luogo d'origine.

DOVREBBERO AVERE TUTTI LO STESSO DNA

Abbiamo già visto che se Ebrei, Egizi, Indiani, Cinesi, Giapponesi, Masai dell'Africa, aborigeni

dell'Australia, Maori della Nuova Zelanda, ed indios delle Americhe fossero discendenti tutti da

Noé, da una sola famiglia, dovrebbero avere tutti lo stesso DNA, ma non é così.

Questo significa che adesso gli uomini dovrebbero essere tutti della stessa razza, dovrebbero

avere tutti gli stessi occhi, dovrebbero avere tutti lo stesso colore della pelle, dovrebbero avere

tutti la stessa cultura, dovrebbero tutti scrivere allo stesso modo, ma non é così affatto così.

Questo perché, per millenni, alcuni di questi popoli, si sono evoluti da soli, indipendentemente

dagli altri; così si sono sviluppati la loro propria cultura ed i propri alfabeti.

CALCOLANDO GLI ANNI DEI DIECI PATRIARCHI

Cerchiamo di stabilire il tempo quando dovrebbe essere accaduto il diluvio universale partendo

da Adamo a Noé. Da Adamo a Noé vi sono 10 generazioni, inclusi Adamo e Noé.

Calcolando gli anni che visse ogni patriarca prima di generare il primogenito fino a Noé, quindi

9 patriarchi, vi sono circa 949 anni.

Adamo (120 anni), Seth (105 anni), Enosh (90 anni), Kenan (70 anni), Mahalaleel (65 anni),

Jared (65 anni), Enoc (65 anni), Methushelah (187anni), Lamec (182 anni), che assommando

tutti quegli anni fanno 949 anni dalla creazione (Gen 5:5-32).

Abbiamo visto che sono 949 anni, il numero di anni che i 9 patriarchi vissero prima di generare il

primogenito maschio. Se a tale numero aggiungiamo anche i 600 anni che visse Noé prima che

iniziasse il diluvio, abbiamo la somma totale di 1549 anni dalla creazione, prima che iniziasse il

Diluvio universale.

Considerando che, secondo gli ultra conservatori, la creazione avvenne 6000 mila anni fa, o 4000

anni dal tempo di Gesù. Togliamo i 1549 anni dai 4000 ed abbiamo la data pressoché esatta di

quando avrebbe dovuto avvenire il Diluvio, cioè 2451 a.C.

UN PO' DI STORIA SULL'EGITTO

Considerando che l'Egitto era incluso nella Fertile Mezzaluna, se il diluvio di Noé fosse stato

veramente universale o che avesse almeno implicato il vecchio emisfero o tutta la Fertile

Mezzaluna, si dovrebbero trovare tracce di tale diluvio nella cultura egiziana, ma invece non é

così; non v'é niente del genere in Egitto.

Essendo un paese bagnato da un grande fiume che lo rende fertile, in Egitto vi sono solo tracce

d'alluvioni locali, annuali che sono naturali e tipiche di tutti i paesi che devono la loro sussistenza

23

da un grande fiume, ma non v'é niente a riguardo d'un diluvio universale che avrebbe dovuto

cancellare la cultura precedente.

Dobbiamo dire che la presenza d'una cultura egiziana lungo il fiume Nilo é molto antica, risale a

10000 anni fa; quindi circa 4000 anni prima dell'Adamo della Genesi. La cultura dell'orzo é

iniziata in Egitto nel 3500 a.C., quindi molto prima del Diluvio Universale, e da quel tempo non

é mai cessata.

I vari insediamenti lungo il fiume Nilo lentamente si unirono in modo di formare uno stato

centralizzato con un capo supremo o un Faraone e così in Egitto, nel 3100 a.C., c'era già uno

stato che rimase unito fino al 1786 a.C., quando l'Egitto subì delle invasioni.

La storia dell'Egitto é suddivisa dagli esperti in quattro grandi fasi: Epoca arcaica o proto

dinastica (3200-2600 a.C.), l'Antico Regno (2600-2200 a.C.), il Medio Regno (2052-1785 a.C.)

ed il Nuovo Regno (1567-1075 a.C.).

Secondo la Genesi, in circa 600 anni Noé avrebbe avuto solo 3 figli e dopo il Diluvio Universale

le 3 nuove famiglie non avrebbero potuto generare tanti figli da poter ripopolare subito la terra,

quindi la Mesopotamia, l'Europa, l'Egitto, l'India, la Cina, l'Australia e le due Americhe. Per

riuscire a popolare un po' la Fertile Mezzaluna, Europa, Asia, Egitto e tutte quelle regioni remote

del mondo ci sarebbero voluti almeno 2 mila anni.

Le tre famiglie non avrebbero potuto ripopolare subito la terra anche perché, alla fine del diluvio,

i discendenti di Noé non avevano intenzione di espandersi troppo nelle altre regioni della terra,

ma decisero di rimanere assieme e costruire la torre di Babele (Gen 11:1-5), ma poi furono

dispersi da Dio (Gen 11:6-9). Tuttavia, questo non significa che i discendenti di Noé andarono in

Egitto e si misero subito a costruire le grandi piramidi. E poi, perché costruirsi le piramidi se il

loro patriarca Noé parlava direttamente con Dio?

Nel frattempo, passarono molti anni, mentre in Egitto si costruivano piramidi prima del diluvio e

anche dopo il diluvio. Quindi v'é una continuità culturale e storica che non fu interrotta dal

Diluvio Universale al tempo di Noé.

Prendiamo come esempio la grande Piramide di Cheope o Cheofe a Ghisa, nei pressi

d’Alessandria, in Egitto; essa fu costruita nel 2600 a.C., quindi prima del diluvio; questo se si

seguono il numero degli anni dei grandi patriarchi della Bibbia. Ammettendo che Cheope sia

stata costruita dopo il diluvio, per costruirla ci vollero circa 20 anni, con 20000 o 40000 operai o

schiavi e molti tecnici in architettura. Evidentemente, ci vollero molti anni d'esperienza in

architettura per costruire una tale meraviglia d'architettura. Per disporre di 20000 operai per 20

anni, solo per costruire la piramide, la popolazione dell'Egitto doveva essere di diversi milioni di

persone. Tutte cose impossibili d'avere subito dopo il diluvio.

24

Quindi, il diluvio universale avrebbe dovuto avvenire al tempo che gli Egiziani scrivevano con i

geroglifici e costruivano le grandi piramidi. Gli Egiziani scrivevano con i geroglifici e

costruivano le grandi piramidi secoli prima del Diluvio universale e lo stesso fecero poi per molti

secoli; nulla cambiò nella cultura egiziana del tempo. Perciò é inverosimile affermare che il

Diluvio al tempo di Noé fu veramente universale com'é presentato.

COME SE IL DILUVIO NON FOSSE MAI AVVENUTO

Abbiamo visto che in realtà, la storia di Noé e dei suoi tre figli, salvati dal diluvio biblico

attraverso l'arca, come é riportato dalla Genesi, non ha niente a che fare con l'origine e

l'espandersi di tutte le razze e culture sul pianeta terra.

In realtà, nell'estremo oriente vivevano i popoli mongolici prima del diluvio, detto universale, e

continuano a viverci i Mongoli, i Cinesi, gli Indocinesi, gli Indonesiani, i Coreani ed i

Giapponesi; lo stesso delle culture delle Americhe con i Toltechi, Aztechi, Maya ed Inca. In

poche parole é tutto come se il diluvio non fosse mai avvenuto in quei paesi.

Si noti che gli Orientali non sono inferiori ai bianchi dell'Occidente perché essi hanno inventato

molte cose. Per esempio dalla Cina vengono la pasta alimentare, la stampa, la seta, la bussola e la

polvere da sparo per fare i fuochi d'artificio e per lanciare i razzi. Oggi la Cina é la seconda

potenza mondiale industriale ed in un decennio potrebbe essere la prima.

Per la stessa ragione, possiamo affermare che in Africa centrale v'erano i neri o i negroidi prima

del diluvio, detto universale, e continuano a vivere i neri, come se il diluvio non fosse mai

venuto. I popoli neri sono diversi dai bianchi o hanno delle diversità fisiche, ma non sono

inferiori ai bianchi ed hanno esattamente le stesse emozioni e gli stessi diritti.

LE FALSE PROVE SUL DILUVIO UNIVERSALE

Molti ultra conservatori si affannano continuamente per cercare di portare delle prove sul

Diluvio Universale del tempo di Noé citando molti dati geologici che si riferiscono alle ere

glaciali avvenute milioni di anni fa, ma questi dati non hanno niente a che fare con il diluvio

biblico che avrebbe dovuto essere avvenuto circa 2451 a.C.

Un giorno, al Centro Cinese di Montréal, un caro fratello cinese cercava di dimostrare ai suoi

connazionali, piuttosto diffidenti sulla "leggenda" del Diluvio Universale, che anche nella loro

cultura v'é una prova inconfutabile che il diluvio arrivò fino in Cina, perché il termine "arca" in

cinese si scrive con un ideogramma nel quale é disegnato "un piccolo battello con sopra 8

persone", come appare in Genesi e nel Vangelo (1 Pie 3:20).

Più tardi, in privato, io gli feci notare che tale ideogramma fu introdotto solo quando fu tradotta

la Bibbia in Cinese, Cantonese e Mandarino e che, prima della traduzione biblica, tale

ideogramma non esisteva in Cina o nella letteratura cinese.

La prima traduzione di alcune parti del Vangelo in cinese fu fatta a partire del 1807; la prima

traduzione completa del Nuovo Testamento in cinese fu fatta nel 1883; la prima traduzione

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completa della Bibbia in cinese fu fatta nel 1954. Prima di tali date, l'ideogramma che

rappresenta l'arca non esisteva in Cina; il resto aggiunto é tutta fantasia.

Data la reazione negativa alla storia del Diluvio Universale, della parte dei Cinesi di Montréal, io

suggerii al giovane predicatore cinese di mettere da parte la storia del Diluvio e di Noé, di

Abramo, d'Israele e di Mosé, di parlare invece ai suoi connazionali di Gesù, che Gesù con la sua

predicazione ed esempio andò ben oltre a Confucio (o Kung Chiu) ed a Lao Tze.

Proposi inoltre al giovane predicatore cinese a Montréal di non parlare troppo degli Israeliti con i

Cinesi, di non dire che gli Israeliti sono il popolo eletto da Dio a causa di Abramo, perché egli

era pronto a sacrificare suo figlio Isacco.

Infatti, la cultura cinese è millenaria, non meno antica di quella ebraica. Come spiegare loro che

Dio parlava solo con i patriarchi ebrei e che aveva completamente ignorato l'altra parte del

mondo, la Cina, un paese-continente molto più popolato della minuscola Israele? Quindi, a certe

cose é meglio non soffermarci troppo, ma di passare oltre come ha fatto spesso Gesù.

UN APPROCCIO DIVERSO PER I CINESI

Si tenga presente che da lungo tempo, i Cinesi sono sempre stati molto numerosi con una

crescita demografica eccessiva. Presentemente, in Cina vi sono un miliardo e 3000 milioni di

persone. Nel passato i Cinesi erano usi ad esporre fuori della porta di casa i figli nati non graditi

o non desiderati, quindi la storia d'Abramo che era pronto a sacrificare suo figlio Isacco non ha

nulla di eccezionale per molti Cinesi e raccontare spesso tale storia non commuove nessuno o

forse qualche cinese.

Si noti che Gesù, benché si trovava a predicare fra i Giudei, egli dei Giudei e della loro storia

non ha parlato molto, ma ha solo fatto qualche accenno. Per esempio, parlando alla donna

Cananea, Gesù si riferisce ai Giudei come alle pecore perdute della Casa d'Israele (Mat 15:24) e

parlando con la Samaritana, egli si riferì ai Giudei, come se la loro funzione storica nel piano di

Dio fosse oramai conclusa (Giov 4:22).

Poiché i Cinesi non amano troppo sentire parlare sovente di personaggi Ebrei o di altri paesi,

tutta gente estranea alla loro cultura, e non amano sentire che c'é un popolo eletto da Dio che non

é d'origine cinese o che non tiene conto dei cinesi, io dissi al giovane predicatore cinese: Al

prossimo incontro tu dovresti piuttosto leggere certi bellissimi detti di Confucio e di Lao Tze,

facendo dei commenti paralleli citando anche il Sermone sul Monte di Gesù. In seguito, potresti

parlare con i tuoi connazionali di Gesù che non era di questo mondo, ma il Verbo di Dio, la

Parola di Dio che s'era fatta carne ed ha abitato fra di noi per un certo tempo (Giov 1:1-14), che

poi egli é morto per noi tutti sulla croce, e quindi anche per i Cinesi. Il predicatore cinese mi

ascoltò attentamente e poi mi ringraziò per i consigli. In seguito, i suoi anziani decisero di

mandarlo in Cina, dove sta facendo un buon lavoro. Nel frattempo, la predicazione fra la

popolazione cinese a Montréal è finita nell'oblio. Com'é detto: "Ben la messe é grande, ma gli

operai sono pochi" (Luc 10:2).

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COME INTERPRETARE UNA PARABOLA

Ritornando al nostro tema principale, vi sono molte teorie sul modo d'interpretare le due versioni

della creazione (Gen 1 e 2) e le due versioni del diluvio (Gen 6 e 7) e certi commenti sono

veramente strampalati.

La prima cosa da dire a riguardo di questo soggetto é che non dobbiamo mai avere paura delle

differenze nelle Scritture, perché le differenze dimostrano che il racconto é molto antico; che fu

scritto da autori diversi, che hanno utilizzato stili diversi. Dobbiamo inoltre ringraziare quello o

quelli che hanno messo tutto assieme senza cambiare il contenuto perché avevano un grande

rispetto del documento scritto. Quindi, viva la differenza e le grandi contraddizioni.

Io credo che, cercando d'interpretare l'Antico Testamento, noi non dobbiamo dare troppa

importanza a certi particolari, giorni, mesi, anni, pesi, misure, lunghezza, larghezza, altezza o

grandezza e numero delle finestre, ma bisogna guardare solo al messaggio centrale della storia o

dell'antico evento, esattamente come quando interpretiamo una parabola.

ISPIRATO NON SIGNFICA DETTATO

Infatti, ispirazione NON vuol dire ''dettato''. Quando leggiamo le Bibbia, specialmente il

Vecchio Testamento che è molto più antico e complesso, dobbiamo cercare il messaggio che Dio

voleva trasmetterci. Tutto il resto può servirci solo per comprendere il contesto storico e come

pensavano gli uomini del tempo.

Un punto chiave per una giusta interpretazione di certi passaggi della Bibbia che ci sembrano

contraddittori o leggendari, ci viene dalla parabola dell'Economo Infedele, quando Gesù dice: "Io

vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché quand'esse, verranno meno, quelli

vi ricevano nei tabernacoli eterni. Chi é fedele nelle cose minime é pur fedele nelle grandi; e chi

é ingiusto nelle cose minime, é pure ingiusto nelle grandi. Se dunque non siete stati fedeli nelle

ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?" (Luc 16:9-11).

L'ERRORE DEL PROFETA NATHAN

Non sorprende che oggi vi siano fra di noi dei bravi fratelli confusi, con la testa fra le nuvole o

che hanno ancora la testa nell'Antico Testamento, questo perché persino qualche profeta ispirato

fu confuso e così approvò quello che avrebbe dovuto proibire.

Per esempio, il profeta Nathan approvò immediatamente la richiesta di Davide di costruire una

casa o tempio a Dio e l'intese come volontà divina. Egli disse a Davide: "Fai tutto quello che hai

nel cuore di fare, poiché Dio é con te" (1 Cro 17:1-2). Nathan aveva già approvato il piano di

Davide in nome di Dio, senza riflettere che Davide era un sanguinario (1 Cro 22:8; 28:3). Perciò,

la notte seguente Nathan fu rimproverato da Dio e così il profeta dovette correggersi e cambiò

quello che aveva detto a Davide in precedenza (1 Cro 17:3-10) .

Possiamo quindi dire che, benché ispirato da Dio, non sempre quello che affermava il profeta

Nathan era veramente quello che Dio voleva. Cioè quello che affermava Nathan in profezia non

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era sempre dettato da Dio; quindi anche lui poteva sbagliarsi. Abbiamo già visto che la Bibbia é

il risultato d'un compromesso fra la volontà di Dio e quello che i profeti o i redattori sacri sono

riusciti a capire di Dio (Mat 19:8-9). Diviene quindi importante la ricerca ed il meticoloso

confronto di certi passi che sono in stridente contraddizione fra di loro o con quello che Gesù ha

insegnato.

EVOLUZIONE DEL TERMINE "PROSSIMO"

Alcuni ultra fondamentalisti, molti legati a Mosé e all'Antico Testamento, dicono che Gesù non

ha insegnato niente di nuovo, perché in realtà il dovere di amare anche il prossimo per l'Israelita

c'era già nell'Antico Testamento (Lev 19:18). Evidentemente costoro mancano di prospettiva

storica ed etica. Si dice giustamente che una buona parte del Vangelo esistesse già nascosto

nell'Antico Testamento, ma purtroppo era molto bene nascosto alla gente e limitato da altre

regole e norme obbligatorie, mentre Gesù ce lo ha rivelato pienamente e lo ha ampliato.

Abbiamo visto che nell'Antico Testamento il termine "prossimo", spesso e volentieri, si riferiva

solo a quelli che abitavano vicino o ai vicini. In Israele i vicini dovevano essere solo ebrei;

quindi discendenti della stirpe d'Israele. Visto che gli altri popoli non erano discendenti d'Israele

bisognava cacciarli o sterminarli, anche le donne, i bambini e i lattanti senza pietà perché si

trattava di un ordine divino, come allora si diceva (Gios 6:21; 8:2, 22; 10:10-11, 26. 1 Sam

15:3). Evidentemente, si trattava d'una epurazione etnica. Io seriamente dubito che Dio centrasse

in tali massacri o olocausti.

In seguito, una volta stabilite definitivamente in loco le dodici tribù d'Israele, gli stranieri

avrebbero potuto risiedere o dimorare temporaneamente in Israele solo come ospiti, senza diritti

e senza poter acquistare una proprietà.

SULLA DISCRIMINAZIONE POSITIVA

É sintomatico, che qualcosa del genere accade ai nostri giorni in Canada, ma nel senso

completamente inverso. Infatti, per tutelare gli interessi dei nativi o aborigeni, indiani e gli Inuit

(che noi italiani a sproposito chiamiamo eschimesi, che vuol dire ''mangiatori di carne cruda'')

che sono in via d'estinzione, nei Territori del Nord si é introdotto un tipo di discriminazione detta

"discriminazione positiva" contro i bianchi, per proteggere i nativi. Secondo tale legge del

Governo Canadese, i bianchi che vivono nelle riserve indiane e degli ''Inuit'' nel nord del

Canada, sono sempre considerati ospiti, perciò non possono acquistare delle proprietà in loco ed

essi possono essere cacciati da tale territorio dai nativi della riserva in qualsiasi momento.

Poiché quelli che discriminano il prossimo, specialmente gli immigranti, lo fanno sempre per

delle ragioni positive, come principio generale io sono personalmente contrario ad ogni forma di

discriminazione, sia positiva che negativa perché per me, di fronte alla legge, i cittadini

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dovrebbero essere tutti uguali, qualsiasi sia il loro sesso, l'étà, la loro origine, il colore della pelle,

la lingua che parlano o la religione che professano.

In ogni caso, la differenza fra i due casi é che a quel tempo la Palestina era stata conquistata dagli

Israeliti, che essi, attraverso la spada, erano divenuti una maggioranza predominante nel paese;

per fare giustizia allora bisognava proteggere le minoranze decimate dall'epurazione etnica e non

gli invasori Israeliti. Questa ingiustizia si ripete anche ai nostri giorni in Israele.

I DIRITTI DEI NUOVI ARRIVATI SUI NATIVI

Questa ingiustizia si ripete anche ai nostri giorni in Israele e questo spiega perché anche adesso

gli Israeliti, spesso venuti di recente da altri paesi del mondo, stanno facendo il possibile per

mandare via i Palestinesi dalla loro terra natia e ci riescono anche grazie i consistenti

finanziamenti americani e canadesi per costruire i nuovi insediamenti nei territori all'ovest o al

west della Palestina.

Si tenga presente che i territori ovest della Palestina, che i nuovi venuti Giudei stanno rubando ai

Palestinesi, fanno parte della zona della Palestina che, in seguito alla decisione delle Nazioni

Unite, del 1947, era stata assegnata solo ai Palestinesi.

L'ESEMPIO DEL BUON SAMARITANO

Abbiamo visto che nell'Antico Testamento il prossimo si riferiva solo agli Israeliti e poi i Giudei

facevano lo stesso, mentre nel Nuovo Testamento il prossimo si riferisce anche agli stranieri, nel

senso pieno, come nella Parabola del Buon Samaritano, dove il Samaritano é moralmente

migliore anche dei Giudei o dei sacerdoti leviti (Luc 10:25-37).

Infatti, nell'Antico Testamento il prossimo si riferiva in genere solo agli Israeliti e poi i Giudei

facevano lo stesso; mentre nel Nuovo Testamento il prossimo si riferisce anche agli stranieri,

come nella Parabola del Buon Samaritano (Luc 10:25-37).

UNA NUOVA DIMENSIONE

Con la venuta di Cristo, una nuova visione e dimensione della vita ha avuto inizio per tutti quelli

che aprono il loro cuore, come Pietro afferma: "In verità io comprendo che Dio non ha riguardo

alla qualità delle persone (Dio non fa discriminazione); ma che in qualunque nazione (anche

fuori dalla Palestina), chi lo teme ed opera giustamente gli é accettevole. Questa é la parola

ch'Egli ha diretta ai figli d'Israele, annunziando pace per mezzo di Gesù Cristo. Esso (Dio) é il

Signore di tutti" (Atti 10:34-36).

Si noti che Pietro qui non precisa che il vero credente deve essere creazionista, come deve essere

battezzato e che deve partecipare ad un culto senza lo strumento musicale, ma dice

semplicemente: "chi lo teme ed opera giustamente gli é accettevole" Amen!

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ASPETTI NEGATIVI DELL'ANTICO TESTAMENTO

Di solito, tutti sono impegnati ad esaltare certi aspetti belli, nobili, morali, spirituali e gloriosi

dell'Antico Testamento. Costoro dicono di farlo per incoraggiare i credenti nella fede e così

facendo coprono la verità. Vi sono certi Corsi Biblici per Corrispondenza che sono pieni di bugie

bianche per incoraggiare la gente nella fede! Mi chiedo la fede in chi? In Mosé? Purtroppo, vi

sono anche certi aspetti estremamente negativi nell'Antico Testamento che bisogna dire o non

bisogna nascondere, in modo che i credenti possano avere una visione corretta di tutto l'insieme.

Per esempio, l'Antico Testamento vi sono molte cose belle ch'é un piacere leggere a riguardo dei

tempi antichi e di altri popoli, ma é anche un libro pieno di violenza, d'ingiustizie coperte o

mascherate e vi sono tanti morti e massacri a non finire.

A quel tempo erano accettati come volontà di Dio molte cose che noi oggi non accetteremmo,

come la schiavitù (Eso 21:2-6. 25:44-45 ), la poligamia (Eso 21:10-11. Deu 17:17. 20:14. 21:10-

14), la discriminazione delle persone disabili, di quelle illegittime e degli stranieri (Lev 21:16-21.

Deu 23:1-6), la discriminazione della donna (Ecc 7:28), la pratica della pena di morte (Eso

21:24; 31:15), veniva lapidato anche uno che raccoglieva della legna in giorno di sabato (Num

15:32-36), lo sterminio di altri popoli, inclusi i neonati, per prendere le loro terre (Num 31:17-18.

Gios 6:21; 8:2, 22; 11:14. 1 Sam 15:3) e v'era quindi la giustificazione divina per le guerre sante

o le crociate; una giustificazione che noi credenti non possiamo accettare, naturalmente.

IN CRISTO SIAMO TUTTI PROGENIE D'ABRAMO

In Cristo, noi credenti siamo tutti progenie d'Abramo ed eredi (Gal 3:29) o coeredi della

promessa (Rom 8:17) e quindi automaticamente dovrebbe sparire qualsiasi diritto di alcuni sugli

altri o un particolare diritto di alcuni a danno degli altri. Questo principio sbagliato non é

sostenibile a causa della promessa o della discendenza basata sulla razza o sul sangue; questo

anche perché Paolo afferma: "Or questo dico, fratelli, carne e sangue non possono ereditare il

regno di Dio" (1 Cor 15:50). Se carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, tanto meno

carne e sangue possono ereditare in esclusività una terra conquistata più volte con delle

epurazioni etniche. Com'é detto da Gesù: "Beati i mansueti perché essi erediteranno la terra"

(Mat 5:5). Quindi, i credenti fedeli e modesti erediteranno non solo il cielo (Mat 5:3), ma

anche la terra (Mat 5:5), perché, con Gesù “tutto è a noi’’.

Come Paolo scrive: “Nessuno dunque si glori degli uomini, perché ogni cosa è vostra; Paolo,

Apollo, Cefa (Pietro), il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è

vostro e voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio” (1 Cor 3:21-23).

CITATO NON SIGNIFICA APPROVATO

Abbiamo visto che molti fanno confusione fra dettato ed ispirato. Noi sappiamo che uno può

scrivere sotto ispirazione senza ricevere niente sotto dettato. Uno ispirato interpreta quello che

vede o sogna o pensa essere la volontà di Dio, perciò ad un certo momento é venuto Gesù, il

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Verbo incarnato (Giov 1:1-4), la luce che brilla nelle tenebre (Mat 4:16. Giov 1:5) per

raddrizzare tutto o per fare tutte le correzioni necessarie.

Per la stessa ragione non bisogna confondere la "citazione" con "l'approvazione". Tutti i libri

menzionati nel paragrafo precedente (Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, 1

Samuele) sugli Aspetti Negativi dell'Antico Testamento sono citati nel Nuovo Testamento, ma

questo non significa che Dio approvi minimamente certi errori. Quello che ha insegnato Gesù é

tutt'altra cosa; questo perché Dio é il TOTALMENTE ALTRO.

ATTINSERO SOPRATTUTTO DALLA LORO CULTURA

Durante gli anni di vita missionaria, Gesù si rivolgeva principalmente a persone di origine

giudaica ed egli non é mai uscito dalla Palestina, quindi é normale che nei suoi insegnamenti,

discorsi e parabole, attingesse soprattutto a degli eventi storici e dai personaggi della sua cultura

locale, spesso la sola conosciuta da quelli che lo circondavano.

Qualcosa del genere é avvenuto anche con gli apostoli, ad eccezione dell'evangelista Luca che fu

il solo scrittore nel Nuovo Testamento di origine gentile, probabilmente originario della Lucania.

Una eccezione é anche Paolo che nacque fuori dalla Palestina, a Tarso, in Cilicia, Asia Minore,

oggi Turchia, il quale divenne in seguito l'apostolo delle genti (Atti 9:15; 13:46-49; 14:27-28;

18:6; 22:21-22. Gal 1:15-16; 2:8).

Solo in due casi particolari Paolo fa referenza a quello che avevano insegnato dei poeti o filosofi

di altre culture, ma senza mai menzionare il loro nome. Nel primo caso (Atti 17:28), si tratta del

poeta stoico Arato di Soli in Cilicia e Cleante di Asso, del III sec. a.C.; nel secondo caso (Tit

1:12), si tratta d'Epimenide, un poeta cretese del VI a.C..

É naturale che Gesù, gli apostoli, l'evangelista Luca e Paolo abbiamo specialmente attinto alla

cultura semita, ebraico - giudaica, ma questo non significa che noi dobbiamo mantenere il

primato di tale cultura quando predichiamo Cristo anche in Italia, in un contesto completamente

diverso. Questo anche perché la cultura ebraico - giudaica non é priva di molti aspetti negativi.

NON C'É BISOGNO DI GIUDAIZZARSI NÉ DI AMERICANIZZARSI

Nel primo secolo, nella chiesa primitiva, per un certo periodo di tempo, fu forte la pressione dei

giudeo-cristiani; certi erano convinti che per salvarsi uno doveva prima farsi circoncidere e

diventare giudeo (Atti 15:5), ma in seguito, alla grande riunione di Gerusalemme, si chiarificò

che non si dovevano imporre le leggi ed i costumi ebraici ai Gentili (Atti 15:13-21).

In poche parole, un credente non solo non deve circoncidersi ma non deve neppure farsi ebreo

per divenire un Cristiano e salvarsi.. Ai nostri giorni, purtroppo senza dirlo, certi missionari

pretendono che i bravi cristiani facciano il possibile di americanizzarsi. Qualcuno in Ucraina

cercava di convincere tutti i membri di chiesa a giocare baseball ed a mangiare "Peanut butter" o

burro d'arachidi.

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Noi sappiamo per esperienza o per sentito dire che, in tutte le culture, vi sono certi aspetti

negativi, dei quali non dobbiamo essere fieri o semplicemente ignorare, così é pure nella cultura

ebraica ed in quella americana, inclusa quella italiana.

Se mettiamo l'enfasi che in Cristo siamo divenuti tutti cittadini del cielo o che la nostra

cittadinanza é nel cielo (Filip 3:20), allora dovrebbe sparire il nazionalismo ed anche

l'antisemitismo. Invece di dire: "Dio benedica l'America" o "Dio benedica Israele", dovremmo

tutti in coro dire: "Dio benedica l'umanità intera".

LA GROTTESCA STORIA DI JEFTE E SUA FIGLIA

Si ricordi che Jefte, un giudice ed eroe in Israele, sacrificò sua figlia a Dio, in olocausto come

facevano i pagani, pensando di fare una buona cosa o una cosa gradita a Dio. Jefte lo fece per

mantenere una promessa sbagliata o una promessa che egli non avrebbe mai dovuto fare (Giud

11:30-31, 34-35). Nessuno in Israele osò fermarlo o correggerlo e, apparentemente, nessuno si

scandalizzò! Tenendo conto che allora, in Israele, c'era un'autorità religiosa discendente

d'Aronne, una casta religiosa che pretendeva essere stabilita da Dio (Eso 28. 29. Lev 8), quello

che accadde al tempo di Jefte é molto grave.

Deve essere chiaro che non si può sacrificare la vita d'una figlia, d'una persona innocente per

insegnare un principio ad un padre irresponsabile. Non c'é morale in questa strana storia o

parabola come dicono alcuni. Evidentemente, a quel tempo la vita d'una figlia non contava

molto, perché era sempre il padre che aveva l'autorità di decidere della sua sorte, sia di farla

sposare o d'ammazzarla.

Quello che colpisce é che non c'é reazione negativa della figlia che doveva morire a causa d'una

scemenza del padre irresponsabile: "Ella gli disse: Padre mio, se hai dato questa parola

all'Eterno, fai di me secondo quel che hai proferito, giacché l'Eterno t'ha dato di far vendetta dei

figli di Ammon, tuoi nemici. Poi disse a suo padre: Mi sia concesso questo: lasciami libera per

due mesi, onde io vada e scenda per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne.

Egli le rispose: Vai! E la lasciò andare per due mesi..."(Giud 11:36-38).

Purtroppo la figlia non reagisce al padre e non tenta di scappare altrove, come farebbe una

personale normale dei nostri tempi. Evidentemente, a quel tempo non c'era ancora il diritto della

persona, l'emancipazione della donna non era un programma politico, e così la figlia poi ritornò

per farsi squartare dal padre in nome di Dio (Giud 11:38-40). Che bellezza! Francamente a

questo tipo d'ispirazione io proprio non ci credo e sono convinto che non ci credeva

nemmeno Gesù!!!

Mi sono sempre chiesto perché la figlia di Jefte, invece di andare a piangere la sua verginità con

le amiche, per due mesi, non s'é trovata un bel ragazzo e se l'é sposato? Nella peggiore delle

possibilità, essa avrebbe potuto sposarsi almeno per due mesi. La risposta é che se si fosse

sposata essa non sarebbe più stata una proprietà del padre ma diveniva automaticamente una

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proprietà del marito, il quale avrebbe potuto opporsi al sacrificio della sua sposa (Num 30:4-15).

Per tale ragione la Figlia di Jefte doveva morire vergine e non gli restava solo che piangere la sua

verginità. Che tragedia! Mio Dio, quanto sono ignoranti gli uomini, talvolta anche quelli che

dicono di credere in Dio!

Un altro aspetto difficile da digerire di questa storia assurda é che il nome della figlia non è

neppure menzionato; la vittima é volutamente rimasta anonima per non creare eroine da imitare,

ma é riportato e onorato di nome del padre mostro o orco.

JEFTE AVREBBE DOVUTO ESSERE FERMATO ED ARRESTATO

Va bene che Gesù ha detto dei suoi aguzzini, mentre era sulla croce: "Padre perdona a loro,

perché non sanno quello che fanno" (Luc 23:34), ma questo si applica a noi, che dobbiamo

essere pazienti e misericordiosi. Noi non dobbiamo reagire alla violenza con la violenza

personale, ma questo non significa giustificare i malfattori o incoraggiarli. Noi abbiamo anche la

responsabilità di proteggere quelli deboli o i bambini che non possono difendersi. Nel caso di

Jefte, invece, egli non avrebbe dovuto essere perdonato o tollerato. Egli avrebbe dovuto essere

fermato subito ed arrestato in anticipo, prima che avesse commesso il crimine e c'erano ben due

mesi di tempo per farlo!

Jefte avrebbe dovuto essere tenuto in carcere a vita o almeno fino a quando si sarebbe reso conto

di quello che stava per fare, perché sacrificare a Dio un essere umano é un doppio crimine. É un

crimine, primo perché non si uccide mai un essere umano ch'é fatto ad immagine di Dio ed é un

secondo crimine perché non si può uccidere per fare piacere a Dio. Non si può mescolare Dio

con la violenza e la superstizione.

Evidentemente, Jefte era un figlio del suo tempo, d'un ambiente malsano, dominato da una casta

sacerdotale per la quale uccidere la gente era come uccidere galline e questo non ha niente a che

fare con il piano della salvezza. Che Dio ci guardi da tale gente.

La storia di Jefte, giudice d'Israele o ex-giudice d'Israele, che squarta sua figlia per mantenere

una promessa fasulla fatta a Dio (Giud 11:30-31, 34-35), non avrebbe dovuto essere riportata

nelle Sacre Scritture per esaltare un eroe, ma avrebbe piuttosto dovuto essere riportata in un libro

a parte, nella cronaca nera d'Israele.

Il fatto che il libro di Giudici sia citato nel Nuovo Testamento non significa che il suo contenuto

morale e spirituale, come il caso della storia di Jefte e di sua figlia, sia interamente approvato da

Dio e che sia conforme all'insegnamento di Gesù.

LO STUPRO DELLA CONVIVENTE DEL LEVITA

Esaminiamo adesso un’altra strana o grottesca storia, quella dello stupro della convivente del

Levita, un sacerdote israelita. Purtroppo noi non sappiamo quale era il nome della compagna del

Levita. Nel testo, alcune volte essa è chiamata concubina e altre volte é chiamata moglie. Poiché

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vivevano assieme come coniugi o conviventi, per dare una visione più completa della storia, io

preferisco utilizzare il nome convivente o compagna.

Il Levita, in viaggio con i suoi, non si fidava di passare la notte in altri luoghi. Evidentemente,

era diffidente di quelli dei luoghi a lui non familiari. Arrivato a Ghibea, nella zona della tribù di

Beniamino, dove si fidava di più, egli aveva deciso di passarvi la notte (Giud 19:16). Una

persona del luogo, vedendo un Levita con i suoi, senza dimora, lo invitò a passare la notte sotto il

suo tetto, dove v’era cibo per lui, i suoi e fieno per gli animali, ma poco dopo accadde qualcosa

di veramente orribile.

Abbiamo qui un altro caso molti simile a quello di Lot, che aveva invitato i due viandanti presso

di lui e gli uomini pervertiti di Gomorra volevano sodomizzarli (Gen 19:4-5). Infatti, molti

uomini pervertiti di Ghibea bussano alla porta: “Mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini

della città, gente perversa, circondare la casa, picchiare la porta, e dire al vecchio, padrone di

casa: Mena fuori quell’uomo ch’è entrato in casa tua ché lo vogliamo conoscere! Ma il padrone

di casa, uscito fuori, disse loro: No, fratelli miei, vi prego, non fate una mala azione; giacché

quest’uomo è venuto in casa mia, non commettete questa infamia! Ecco qua la mia figlia

ch’è vergine, e la concubina di quest’uomo; io ve le menerò fuori, e voi servitevene, e fatene

quel che vi pare, ma non commettete contro quell’uomo una simile infamia. Ma quegli

uomini non vollero dargli ascolto. Allora l’uomo (il Levita) prese la sua concubina (o

convivente) e la menò fuori a loro; ed essi la conobbero, ed abusarono di lei per tutta la notte fino

al mattino; poi allo spuntare dell’alba, la lasciarono andare. E quella donna, sul far del giorno,

venne a cadere alla porta di casa dell’uomo presso il quale stava suo marito (o convivente) , e

quivi rimase finché fu giorno chiaro” (Giud 19:22-26).

In questa prima parte del racconto, ecco di nuovo l’orco (come Lot) ch’è pronto a dare la figlia

vergine alla folla di mascalzoni o depravati. Decide anche di dare la compagna del Levita

ospitato. A decisione è presa senza domandare alle donne che cosa ne pensassero.

Il Levita non ha dubbi o ripensamenti; non reagisce e non condanna i depravati, non nasconde la

donna, non cerca di farla scappare, e non offre se stesso per salvare la donna, ma egli

semplicemente: “prese la sua concubina (o convivente) e la menò fuori a loro; ed essi la

conobbero, ed abusarono di lei per tutta la notte fino al mattino” (Giud 19:25).

Apparentemente, per la mentalità del tempo, il gesto del Levita, di gettare la sua donna in

pasto alle belve, era una azione completamente naturale. Io non sarei fiero di discendere da

un tale tipo di gente.

Cercando di giustificare l’attitudine di Lot che era pronto a dare le sue due figlie vergini in pasto

alla folla, alcuni ultra conservatori dicono che Lot era un esperto uomo d’affari, abile a barattare

o mercanteggiare. Si dice che Lot aveva offerto le due figlie vergini perché era sicuro che gli

omosessuali non le avrebbero toccate. Vediamo qui invece che gli omosessuali violentano la

donna per tutta la notte. Essi smettono di farle del male e la lasciano andare solo al sorgere del

sole quando essa era oramai sfinita o quasi morta.

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LA STRANA REAZIONE DEL CONVIVENTE LEVITA

Nel testo non viene riportato che il Levita fece qualcosa per salvare la convivente o che era

molto preoccupato o che pregò o che vegliò tutta la notte sperando che ritornasse salva. Non è

detto che egli non si dava pace, che camminava su e giù, aprendo spesso la porta per vedere se la

sua compagna stava tornando, Non è detto niente di tutto questo, ma si dice che egli si coricò ed

apparentemente aveva passato una notte tranquilla e si era svegliato come se nulla fosse

successo: “Il suo marito (cioè il Levita), la mattina, si levò, aprì la porta di casa e uscì per

continuare il suo viaggio, quand’ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa alla porta della

casa, con le mani sulla soglia. Egli le disse: Levati, andiamocene! Ma non ebbe risposta”

(Giud 19:27-28).

Si noti che quando il marito apre la porta, probabilmente dopo avere fatto colazione, non prende

la donna per mano per sollevarla, non l’abbraccia e non le chiede quanto avesse sofferto nelle

mani di quei bruti. Egli non le domanda se vuole riposare, mangiare o bere qualcosa o se si sente

in grado di fare il viaggio, ma gli da un ordine: “Levati, andiamocene!” (Giud 19:28). Questo

crudele atteggiamento del marito ci dice tutto del Levita e della mentalità del tempo nei riguardi

della donna. Secondo me, non c’è più niente da dire sul modo che erano trattate le donne nella

Bibbia e sul modo che tali fatti sono riportati dai redattori sacri senza riportare la loro

disapprovazione. Io sinceramente, non mi fido più di tali informatori o cronisti storici anche se

son o presentati come uomini di Dio.

Come il Levita si rende conto che la sua convivente è morta, uccisa dagli stupratori, parte e

ritorna alla sua dimora portando il corpo della donna morta, che nel frattempo avrà iniziato ad

imputridire, perché allora i viaggi, in sella ad un asino, erano lunghi (Giud 19:28).

Giunto nella sua casa, il Levita inizia a preparare la sua vendetta, che dovrà essere degna d’un

levita o d’un sacerdote di Dio. Egli taglia il corpo della donna in dodici parti e li manda alle

dodici località o tribù d’Israele (Giud 19:29). A quel punto, finalmente, qualcuno inizia a sentirsi

toccato, perché è scritto: “Prendete il fatto a cuore, consigliatevi e parlate” (Giud 19:30). Il

termine cuore qui non ha niente a che fare con i sentimenti umani, l’amore, la compassione

ed il perdono, ma s’allude alla vedetta.

LA TRIPLICE APPROVAZIONE DIVINA PER UN MASSACRO

Gli Israeliti, delle unici tribù, si riuniscono a Mitspa (Giud 20:1) e domandano ai Beniaminiti

(della tribù di Beniamino) di consegnare tutti gli uomini di Ghibea per punirli come meritano,

quindi ucciderli, ma i Beniaminiti rifiutarono, e così inizia la guerra.

Prima d’incominciare il massacro, gli Israeliti salgono a Bethel a consultare Dio (Giud 20:18),

perché essi non fanno alcuna guerra senza informarsi se Dio è con loro. Essi non vogliono fare

niente senza l’approvazione di Dio, perché essi assolutamente non vogliono essere dalla parte

sbagliata. La risposta divina è favorevole, perché indica perfino quale tribù fra gli Israeliti

avrebbe dovuto iniziare la battaglia: “L’Eterno rispose: Giuda salirà per primo” (Giud 20:18).

Alla fine della prima battaglia morirono 22000 uomini israeliti (Giud 20:21), questo senza

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contare i feriti, quelli divenuti ciechi o paralizzati. Non sappiamo quanti Beniamiti morirono o

furono feriti o resi invalidi a vita.

Certi, più intelligenti fra di loro, avrebbero dovuto domandarsi perché tanti Israeliti erano morti

al primo scontro fra le due parti se la guerra era giusta ed era stata approvata da Dio?

A causa dei molti morti, gli Israeliti piangono (Giud 20:22) e prima di riprendere a combattere, la

seconda volta, essi vogliono essere sicuri d’avere Dio dalla loro parte. Così essi nuovamente

chiedono a Dio se devono continuare la lotta contro i loro fratelli Beniaminiti ed ancora Dio si

dimostra favorevole alla guerra perché “Eterno rispose a loro: Salite contro di loro” (Giud

20:23). Dopo una risposta così chiara e precisa da parte di Dio, chi avrebbe ancora messo in

dubbio che si trattasse d’una buona azione da fare, e quindi di continuare la santa crociata?

In questa seconda battaglia morirono 18000 Israeliti (Giud 20:25), senza contare quelli che sono

divenuti invalidi in permanenza. Questo senza contare i morti ed i feriti Beniaminiti. Purtroppo,

molta gente non usa il cervello o non sa fare i calcoli e non dubita di certe profezie fasulle o di

risposte dette divine ma che non sono, anche se sono riportate nella Bibbia come autentiche.

Questa volta gli Israeliti non solo piangono ma anche digiunano davanti all’Eterno, e poi offrono

anche dei sacrifici ed olocausti (Giud 20:26). Poi chiedono ancora a Dio se dovrebbero

continuare la guerra contro i loro fratelli Beniaminiti o se devono cessare l’ostilità. Purtroppo,

anche questa terza volta Dio si dimostra favorevole alla guerra, come un dio pagano della

guerra: “E l’Eterno rispose: Salite, poiché domani ve li darò nelle mani’’ (Giud 20:28).

La guerra fratricida continua più cruenta che in precedenza perché adesso c’è più

determinazione: “e l’Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele; e i figli d’Israele uccisero in

quel giorno (ancora) 25100 uomini Beniaminiti” (Giud 20:35). È strano che in questo caso sono

riportate le perdite dei Beniaminiti e non sono riportate le perdite degli Israeliti. È sempre meglio

non riportare i morti e feriti di quelli che combattono a nome di Dio, perché non sarebbe

edificante. Non si sa il totale dei morti fra i due schieramenti, quanti ciechi, paralizzati ed altri

tipi d’invalidità.

Poi gli Israeliti entrano nella città di Ghibea e massacrano tutti (Giud 20:37). In casi del genere di

solito non si risparmiavano donne, anziani e bambini. Questo naturalmente è anche il caso nella

presa di Ghibea.

Nella terza battaglia, viene riportato che cadono molti Beniaminiti; in totale quel giorno

morirono 25000 Beniaminiti, tutti uomini forti (Giud 20:46). Poi gli Israeliti invadono tutta la

regione di Beniamino e passano a fil di spada le varie città di Beniamino (Giud 20:48). Quindi

uccidono anche molte donne, anziani, infermi e bambini.

LA RIABILITAZIONE DELLA TRIBÙ DI BENIAMINO

In precedenza, gli Israeliti si erano riuniti a Mitspa, dove avevano giurato in nome dell’Eterno

che nessuno d’essi avrebbe dato sua figlia in moglie ad un Beniaminita (Giud 21:1,7); ma poi si

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riunisce una grande assemblea a Bethel, davanti all’Eterno, con pianti a dirotto, Essi offrono a

Dio sacrifici ed olocausti per espiare i loro peccati e propiziarsi l’aiuto di Dio.

Evidentemente, gli Israeliti sono pentiti di quello che hanno fatto a nome di Dio, con

l’approvazione di Dio. Per la prima volta si rendono conto che non c’è più la tribù di Beniamino

(Giud 21:3-4). Questa tragedia, è scritta da redattori sacri in modo da sembrare ad una

commedia, perché non sembra vera, ma una finzione letteraria.

Con lo stesso spirito d’intolleranza che aveva caratterizzato il massacro dei Beniaminiti, il giorno

dopo fu detto:“ Chi è, fra le tribù d’Israele, che non sia salito alla radunanza davanti all’Eterno? -

Poiché avevano fatto questo giuramento solenne relativamente a chi non fosse salito in presenza

dell’Eterno a Mitspa: Quel tale dovrà essere messo a morte.

Dopo la grande vittoria sui Beniaminiti, assicurata dalla triplice approvazione o

benedizione dell’Eterno (Giud 20:18, 23, 28), improvvisamente gli Israeliti cambiano

opinione in merito, così:“I figli d’Israele si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino

loro fratello, e dicevano: Oggi è stata soppressa una tribù d’Israele. Come faremo a procurare

delle donne ai superstiti, giacché abbiamo giurato nel nome dell’Eterno di non dare loro in

moglie alcuna delle nostre figlie?” (Giud 21:6-7). Essi avevano questo problema perché avevano

uccisi donne e bambini senza pietà; essi avevano fatto una autentica epurazione etnica o un

olocausto dei loro fratelli Beniaminiti.

Se gli Israeliti avevano fatto questo ai loro fratelli, possiamo immaginare che cosa facevano a

quei popoli che erano completamente stranieri alla loro cultura o ch’erano di un’altra fede o che

credevano ad un altro dio o allo stesso Dio rivelatosi con un altro nome.

Che bestie erano! Peggio delle bestie perché gli animali uccidono solo per mangiare e

sopravvivere e mai per un ideale o per fare giustizia o per vendicarsi. Abbiamo già visto che

gli Israeliti fecero tutto con la triplice approvazione dell’Eterno (Giud 20:18, 23, 28). Si noti che

è pure scritto: “E l’Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele” (Giud 20:35). Quindi si

trattava di una crociata fratricida in pieno stile fatta a nome di Dio. I malandrini hanno sempre

bisogno di mescolare il nome di Dio con le loro azioni malvagie.

Evidentemente, si tratta di false approvazioni di Dio, ma non sono presentate come tali nella

Bibbia. Evidentemente, quelli che avevano parlato a nome di Dio, in questo caso, erano dei

falsi profeti ed i falsi profeti sono sempre pericolosi; specialmente, se sono inclusi come

autentici nelle Sacre Scritture, come in questo caso ed altri.

LA MACABRA SOLUZIONE

Non potendo dare le loro figlie in matrimonio ai pochi Beniaminiti sopravvissuti alla strage; non

potevano a causa d’un malsano precedente giuramento fatto a Dio (Giud 21:1) e non potendo

offrir loro donne di altri popoli che non erano considerati puri come loro, quindi d’un’altra razza

anche se si trattava di bianchi, gli Israeliti decidono di risolvere il problema commettendo

un’altro massacro o olocausto.

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Ricercando una soluzione che corrispondesse alla loro falsa morale o pervertita morale, essi

optarono per una macabra decisione, a discapito di quelli che prima erano rimasti neutrali e

avevano rifiutato di fare la guerra, cioè dei più savi in Israele. Succede spesso che quelli scelti

come capro espiatorio hanno la sola colpa di essere diversi o di non avere aderito a certe

iniziative sbagliate.

Gli Israeliti pentiti per avere sterminato i loro fratelli Beniaminiti trovarono un’altra soluzione

poco felice o macabra: “Dissero dunque: Quale è la tribù d’Israele che non è salita in presenza

dell’Eterno a Mitspa? Ed ecco che nessuno di Jabes in Galaad era venuto al campo, alla

radunanza, poiché fatto il censimento del popolo, si trovò che quivi non v’era alcuno degli

abitanti di Jabes in Galaad. Allora la radunanza mandò là dodicimila uomini dei più valorosi, e

diede loro questo ordine: Andate, e mettete a fil di spada gli abitanti di Jabes in Galaad, con le

donne e i bambini (lattanti inclusi).. Farete questo: Voterete allo sterminio ogni maschio e ogni

donna che abbia avuto relazioni carnali con un uomo. Quelli trovarono, fra gli abitanti di Jabes in

Galaad, quattrocento fanciulle che non avevano avuto relazioni carnali con uomo, e le menarono

al campo, a Sciloh, che è nel paese di Canaan” (Giud 21:8-12).

Tale modo dispotico d’agire contro le minoranze, potrebbe spiegare perché nella Bibbia non c’è

la parola democrazia e nessun profeta se n’è mai lamentato.

Per migliorare i rapporti con gli uomini Beniaminiti superstiti, furono portate a loro le

quattrocento fanciulle vergini, rapite dalla città di Jabes. In tale modo si propose a loro la pace,

ma non v’erano abbastanza donne per tutti gli uomini (Giud 21:13-14).

Per risolvere il problema, è proposto a loro di rapire le figlie di Sciloh: “Diedero quest’ordine ai

figli di Beniamino: Andate, fate un’imboscata nelle vigne; state attenti e quando le figlie di

Sciloh usciranno per danzare in coro, sbucherete dalle vigne, rapirete ciascuno una delle figlie di

Sciloh per farne vostra moglie, e ve ne andrete nel paese di Beniamino” (Giud 21:20-21).

Troviamo qui una saga ch’è molto simile al rapimento delle Sabine fatto dai Romani, quando fu

fondata Roma.

Evidentemente, non tutta la Scrittura dell’Antico Testamento è ispirata da Dio. Di sicuro, Paolo

non pensava a queste sadiche pagine dell’Antico Testamento, quando egli scrisse: “Ogni scrittura

ispirata da Dio è utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché

l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona” (2 Tim 3:16-17).

Io sento che posso essere ben fornito per ogni opera buona, senza apprendere niente da certe

pagine violente e sadiche dell’Antico Testamento.

GLI SCALPI ED I PREPUZI

Un'altro esempio di storia grottesca é quella a riguardo del matrimonio di Davide. Quando

Davide chiese a Saul di sposare sua figlia Mical, Saul non gli chiese una dote come di

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consuetudine, ma di domandò di portargli 100 prepuzi di Filistei uccisi (1 Sam 18:25). Per nulla

amareggiato o disgustato della barbara proposta, Davide gli portò subito i 200 prepuzi dei Filistei

uccisi (1 Sam 18:27). Apparentemente Davide vi riuscì subito perché, a quel tempo, Dio era con

tutto quello ch'egli faceva (1 Sam 18:5,12,28-30). Evidentemente, quella di donare al padre della

sposa i prepuzi dei nemici o dei contendenti per dimostrare il proprio valore, non era contrario o

non era insolito al costume del tempo fra gl'Israeliti.

Nel vecchio Far West (lontano ovest) nel Nord America, i "selvaggi Pellirossa", erroneamente

chiamati Indiani, avevano il macabro costume di tagliare lo “scalp” o lo scalpo o di scotennare i

loro nemici o dei bianchi che uccidevano e portavano gli scalpi o il cuoio capelluto degli

ammazzati come trofeo di guerra, per dimostrare a tutti il loro eroismo. Fra il popolo eletto

invece, Davide, l'unto di Dio (1 Sam 16:12-13) uccise 200 Filistei per togliere loro il prepuzio

per farne dono a Saul, il padre della sposa, per dimostrare così il suo eroismo ((1 Sam 18:25-27).

La mia prima impressione é che i cosi detti selvaggi Pellirossa fossero più civili e più vicini a

Dio di Davide e di Saul.

Questa storia di Davide che uccide 200 Filistei per togliere i loro prepuzi per donarli a Saul ed

ottenere il permesso di sposare Mical é particolarmente triste, macabra; lo é soprattutto se

pensiamo che il Messia doveva essere un discendente di Davide (2 Sam 7:12-13. 2 Cron 13:5) e

che egli ha profetizzato di Gesù (Atti 2:25-36. 4:11, 25-26). Tuttavia, Gesù non ha mai cercato di

glorificare Davide o in qualche modo d'onorarlo per le sue gesta eroiche. Evidentemente, fra

Gesù e Davide c'é un grande abisso.

CITATO NUMEROSE VOLTE

Secondo gli ultra conservatori, noi non possiamo assolutamente rifiutare una virgola dell'Antico

Testamento perché esso é citato numerose volte nel Nuovo Testamento e se aboliamo il primo, di

sicuro il secondo lo seguirebbe. Lo scrittore degli Ebrei non era di questo parere quando ha

scritto: "Ecco, io vengo per fare la tua volontà. Egli togli via il primo per stabilire il secondo"

(Ebre 10:9).

Secondo certi accreditati studiosi, l'Antico Testamento sarebbe citato nel Nuovo Testamento

circa 250 volte, altri dicono 350 volte, ma a me sembra molto meno. In ogni caso, possiamo dire

che tutto quello che c'era di giusto, di stabile e di eterno nell'Antico Testamento é già stato

riportato nel Nuovo Testamento, come con i due grandi comandamenti (Mat 22:36-40) e quindi

noi non abbiamo bisogno di doppioni, perché altrimenti, con due testamenti in vigore, finiamo

per confonderci.

CITARE NON SIGNIFICA GLORIFICARE O GIUSTIFICARE

I discepoli che avevano seguito Gesù a lungo senza mangiare, ad un certo momento ebbero

veramente fame ed iniziarono a svellere delle spighe per mangiare. Poiché quel giorno era di

Sabato, i Giudei ne approfittarono subito dell'opportunità per accusarli (Mat 12:1-2).

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Poiché per i Giudei Davide era stato un grande personaggio della loro storia ed erano molto fieri

del suo operato, Gesù prese le difese dei suoi apostoli citando Davide: "Non avete voi letto quel

che fece Davide, quando ebbe fame, egli e coloro ch'erano con lui? Come egli entrò nella casa di

Dio, e come mangiarono i pani di presentazione i quali non era lecito di mangiare né a lui, né a

quelli ch'erano con lui, ma ai soli sacerdoti? Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei

giorni di sabato, i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne sono colpevoli? Or io vi dico

che v'é qui qualcosa di più grande che il tempio" (Mat 12:3-6).

In questo caso, Gesù cita Davide ed i sacerdoti leviti solo come esempio, per spiegarsi con i

Giudei, per dimostrare che c'era una logica in quello che facevano i suoi discepoli. Quindi Gesù

non cita Davide ed i sacerdoti leviti per glorificarli e giustificarli. Davide resta un uomo che fece

molti errori, un sanguinario (1 Cro 22:8; 28:3) e questo a prescindere dall'esempio portato da

Gesù. Lo stesso si dica dei sacerdoti che, in seguito, Gesù condannò aspramente (Mat 23).

NON DOBBIAMO FARCI INCANTARE

Dobbiamo stare attenti a quelli che vogliono darci l'impressione che sono migliori di noi

credenti, più spirituali e più giusti perché dicono d'osservare tutta la Bibbia, di non trascurare un

versetto o uno iota, dell'Antico Testamento. Prima o poi si vede che tali super credenti cercano

solo di giustificarsi per sfuggire alle strette regole stabilite da Gesù, come la seguente: "Ama il

prossimo come te stesso" (Mat 22:39).

Infatti, é molto più facile disputare sui tempi ed il modo della creazione o l'esenzione del diluvio,

che accogliere uno straniero come fratello: "Perché ebbe fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete,

e mi deste da bere; fui straniero e m'accoglieste; fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi

visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi" (Mat 25:35-36).

POSSIAMO SEMPRE SBAGLIARE

Purtroppo, é molto difficile spiegare a tutti, specialmente a certi nostri fratelli in Cristo, quelli

ultra conservatori, la necessità di interpretare nuovamente o di “re-interpretare” le due versioni

della creazione (Gen 1 e 2) e le due versioni del Diluvio (Gen 6 e 7) perché, in molti credenti, é

profondamente radicata l'idea che leggendo la Bibbia uno non sbaglia mai, ma non é così.

Abbiamo già visto che ci sono dei versetti nella Bibbia scritti dagli uomini o scritti dal Diavolo

(1 Sam 15:3).

Basti pensare che le Chiese Cattolica, Ortodossa, Anglicana, Luterana e tante altre chiese,

incluse numerose sette, pretendono di essere basate sulla Bibbia e noi non possiamo insinuare

che quelle persone, quasi due miliardi, siano tutte disoneste. Quindi, bisogna riconoscere che

possiamo sbagliare e capire male la Bibbia, in certi punti, anche se ci accostiamo onestamente ed

umilmente.

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"QUELLO CHE VUOI FARE FALLO SUBITO"

Noi possiamo sempre leggere o capire male la Bibbia o scegliere il passo completamente

sbagliato o al momento meno opportuno, come accadde a quello che era salito su un alto

grattacielo a New York con la ferma intenzione di farla finita con la vita, di suicidarsi. Tuttavia,

prima di compiere l'atto finale, di gettarsi giù, volle una ulteriore conferma che stava facendo la

cosa migliore; voleva essere sicuro di avere Dio dalla sua parte. Così, prima di gettarsi, egli aprì

la Bibbia a caso per sapere che cosa doveva fare, se poteva buttarsi giù in tutta buona coscienza,

ed il primo passo che trovò da leggere fu quello di Gesù che dice a Giuda: "Quello che vuoi fare,

fallo subito" (Giov 13:27).

Questo dimostra che se non stiamo bene attenti al contesto, possiamo sbagliare anche leggendo

la Bibbia. Si noti che hanno fatto degli errori madornali persino i redattori sacri quando si

contraddicono. Per esempio da una parte delle Sacre Scritture é scritto che Dio spinse Davide a

fare il censimento per punirlo (2 Sam 24:1), mentre nell'altra parte é scritto che fu Satana a

tentare Davide a fare il censimento perché venisse punito (1 Cro 21:1).

Non dobbiamo quindi sorprenderci che oggi vi siano dei credenti confusi, con dei seri dubbi, che

non sappiano più che cosa debbano fare, come affrontare certi problemi o come interpretare un

particolare versetto o a chi credere? Se Giuda avesse avuto dei seri dubbi, forse non avrebbe

tradito il Divino Maestro e Gesù non gli avrebbe detto: "Quello che vuoi fare, fallo subito"

(Giov 13:27).

Alla luce di tale drammatica esperienza di Giuda, non dobbiamo più guardare sempre la

confusione o l'incertezza o il dubbio come una colpa o un grave peccato, perché prima

d'incominciare a capire bene le cose, ad abbandonare l'errore ed a cambiare rotta, uno deve avere

qualche dubbio ed essere confuso. Io, per esempio, ho sempre iniziato a capire bene un

particolare soggetto soltanto dopo essere stato confuso da qualcuno o da qualche nuovo

passo che non avevo capito prima.

Se uno non s'é mai fatto confondere da qualcuno, da qualche evento della vita che lo ha

traumatizzato o da qualche nuovo passo della Bibbia che prima aveva ignorato, allora egli

non ha ancora iniziato ad apprendere.

Silvio Caddeo

Edizione finale, 2 ottobre 2013

Laval, Québec, Canada

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