Un consiglio? Annusare - Ufficio Scuola · «Sembrava non dovesse arrivare mai la terza media ......

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23 Anche quest’anno le dio- cesi del Veneto, in vista del- l’apertura delle iscrizioni al nuo- vo anno scolastico, si sono im- pegnate nella preparazione del materiale, da distribuire a stu- denti e famiglie, per sensibilizza- re alla scelta dell’insegnamento della religione cattolica a scuola. L’idea che emerge dalla lo- candina e dal depliant è che, in un contesto sempre più caratte- rizzato dalla multietnicità e dalla compresenza di culture diverse, l’ora di religione, partendo dai contenuti della fede cattolica, costituisce un prezioso luogo di condivisione, dove, grazie alla preparazione degli insegnanti aperti al dialogo con le altre ma- terie, si può coltivare il gusto della conoscenza e della com- prensione dell’altro. Nel depliant si legge: «Io scelgo religione cat- tolica a scuola perché... è op- portunità di crescita personale; è aperta a tutti anche a chi è di religione diversa o non credente; è spazio di libertà per condivide- re ciò che conta; è occasione per affrontare i grandi “perché”; è strumento per leggere la realtà che mi circonda attraverso la “buona notizia” di Gesù Cristo, in dialogo con le altre discipline». Oltre al materiale cartaceo, prodotto anche in formato tele- matico, con la richiesta ai diri- genti scolastici di pubblicarlo sul sito delle loro scuole, è stato aperto anche un blog www.io- scelgoirc.wordpress.com nel quale è possibile trovare la nor- mativa e tanto materiale utile per comprendere che cosa sia veramente l’insegnamento della religione cattolica, vincendo pre- giudizi e false convinzioni. A bre- ve, sarà lanciato anche un ban- do di concorso per coinvolgere gli studenti nella preparazione di un cortometraggio rivolto ai loro coetanei, per invitarli a scegliere l’insegnamento della religione cattolica. Speriamo si tratti di stru- menti utili a far conoscere il va- lore culturale di questa discipli- na; al contempo siamo consape- voli che lo strumento più effica- ce rimane il contatto diretto e quotidiano, carico di valore testi- moniale, tra insegnante e alunni, in un dialogo continuo che si traduce in ricerca e accompa- gnamento, come anche la sensi- bilizzazione da parte dei parroci, dei vicari parrocchiali e degli operatori pastorali, in particolare verso le famiglie, nella consape- volezza che l’insegnamento della religiose cattolica non si sostitui- sce al cammino di iniziazione cristiana che trova nella vita del- la comunità il suo contesto prin- cipale e nella catechesi la forma di trasmissione della fede, ma è a esso complementare. don Lorenzo Celi direttore dell’ufficio di pastorale dell’educazione e della scuola scuolaatuttocampo Il 7 gennaio scorso lo scrittore Carlo Rovelli sulle pagine del Corriere della Sera si interrogava sui riti delle feste che trascinano la nostra vi- ta e sul loro intramontabile fa- scino. Natale Spineto, invece, or- dinario di storia delle religioni al- l’università di Torino, nella sua ultima fatica editoriale, La festa (Laterza, pp. 172, euro 14) ne analizza il senso da svariati punti di vista: antropologico, storico, religioso, civile. Il testo appassiona per sin- tesi, approfondimento e chiarez- za espositiva. La dinamica delle feste contemporanee (laiche e religiose) ha subito un evidente mutamento a motivo dell’onda lunga derivata dalla rivoluzione industriale. Anzitutto si è ridotta la sua dimensione collettiva. La de-sincronizzazione dei tempi di lavoro che prevede sempre me- no periodi di astensione comuni a tutti, ha determinato una sen- sibile diminuzione dei parteci- panti alle feste. Una seconda ca- ratteristica è costituita dalla de- cadenza dell’aspetto cerimoniale a favore di quello “ludico”, nel senso che gli elementi giocosi e distensivi sono diventati primari mentre l’evento commemorativo rituale si è sbiadito. La sospen- sione delle attività lavorative non dà più adito al tempo festivo ma semplicemente al “tempo libe- ro”. È venuto meno il ricorso al mito o al soprannaturale che un tempo dava il senso alla festa (pp. 8-9). Nell’esaminare le feste reli- giose e popolari Spineto eviden- zia come sia mutato anche l’ag- gettivo “tradizionale” (oggi abu- sato in riferimento alle feste), quando di “tradizione” c’è ben poco ma c’è soltanto “invenzio- ne”. Un rapido confronto fra tut- te le feste che ci sono nel calen- dario civile e religioso, fa emer- gere il Natale come la festa più “sentita”, in sintonia con quanto scrive Rovelli sul Corriere. Il se- greto di questa festa consiste nella sua «globalizzazione che l’ha resa accettabile anche al di fuori del mondo cristiano» (p. 24) a svantaggio però di un suo “svuotamento religioso”. Il testo fa una puntuale ricostruzione anche di alcune feste di famiglia impostesi negli ultimi decenni e che sanno più di importazione che di tradizione, come ad esempio la festa della mamma, del papà o dei nonni tutte prove- nienti dall’America. Su Hallowe- en l’autore richiama i tre signifi- cati che la festa ha assunto negli ultimi tempi. Quello di essere erede di una celebrazione celti- ca; una ripresa di elementi tradi- zionali italiani precristiani; una espressione di credenze occulti- ste di varia origine, anche se l’aspetto ludico e consumistico sembra imporsi con più forza. Un paragrafo a parte è dedi- cato ai “rave party” e non è male mettere a fuoco con maggiore conoscenza cosa siano e cosa rappresenti questa realtà per i giovani oggi. Sono feste anti- strutturali dove si vive la tra- sgressione come momento esal- tante. Nei rave party il dj è defi- nito “tecnosciamano” che esalta la platea sparando la musica ad alto volume, facendola così pe- netrare a livello non solo uditivo ma anche mentale e a livello di stomaco (p. 138). Fondamentale anche l’aspetto turistico, che ci mostra come spesso le feste vengano incoraggiate per favori- re l’afflusso dei visitatori in de- terminate località. Patrizio Zanella Lunedì 18 gennaio, ore 18.30 nel santua- rio di San Leopoldo in Padova (piazzale Santa Croce), celebrazione dell’eucaristia e apertura dell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristia- ni; presiede don Lorenzo Celi, con la partecipa- zione del mondo della scuola, in particolare in- segnanti di religione, scuole cattoliche, Fidae, Fism, Agesc e altre realtà istituzionali. Incontri gruppi zonali Ripensarsi nella professione: l’agire didattico e la relazione con la classe, i colleghi e i genitori: * giovedì 21 gennaio, ore 16.30-18.30 nel centro parrocchiale Pio X di Cittadella - inse- gnanti di religione scuola secondaria di secondo grado dei gruppi zonali di Thiene e Cittadella, con il prof. Marco Ius; * giovedì 28 gennaio, ore 16.30-18.30 nel centro parrocchiale del Duomo di Thiene - inse- gnanti di religione infanzia e primo ciclo (prima- ria e scuola seconda di primo grado) del gruppo zonale di Thiene-Asiago, con la prof.ssa Rinalda Montani; * venerdì 5 febbraio, ore 16.30-18.30 al- l’istituto paritario Buggiani-Poloni di Monselice - insegnanti di religione secondarie di secondo grado del gruppo zonale di Monselice-Este- Montagnana, con il prof. Marco Ius; * giovedì 11 febbraio, ore 16.30-18.30 nel centro parrocchiale Pio X di Cittadella - inse- gnanti di religione infanzia e primo ciclo (prima- ria e secondaria di primo grado) dei gruppi zo- nali di Cittadella-Pedemontana-Valbrenta, con la prof.ssa Barbara Pastò; * giovedì 18 febbraio, ore 16.30-18.30 al- l’istituto paritario Buggiani-Poloni di Monselice - insegnanti di religione secondaria di secondo grado del gruppo zonale Monselice-Este-Monta- gnana, con la prof.ssa Rinalda Montani. Don Lorenzo Celi incontra gli insegnanti di religione: * venerdì 29 gennaio, ore 16.30 nel centro parrocchiale del Duomo di Dolo - scuole dell’in- fanzia e primaria degli istituti comprensivi di Do- lo, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, Camponogara, Fossò, Santa Maria di Sala, Pia- niga, Stra, Vigonza; * giovedì 4 febbraio, ore 16.30 nella scuola paritaria Santa Capitanio - scuole dell’infanzia e primaria degli istituti comprensivi di Piove 1, Piove 2, Sant’Angelo, Legnaro, Codevigo, Corez- zola; * venerdì 12 febbraio, ore 16.30 all’istituto Barbarigo - scuole dell’infanzia e primaria degli istituti comprensivi di Padova I, II, VII, VIII, IX, X, XI, e di Albignasego, Ponte San Nicolò, Casalse- rugo, Saonara, Noventa Padovana. * lunedì 15 febbraio, ore 16.30 all’istituto Barbarigo - scuole dell’infanzia e primaria degli istituti comprensivi di Padova XII, XIII, XIV, Sel- vazzano 1, Selvazzano 2, Mestrino, Montegalda, Cervarese, Teolo, Abano, Montegrotto, Battaglia. * venerdì 19 febbraio, ore 16.30 nella scuo- la paritaria Buggiani Poloni di Monselice - scuo- le dell’infanzia e primaria degli istituti compren- sivi di Due Carrare, Maserà, Conselve, Tribano, Monselice, Solesino, Ponso Este, Lozzo, Villa Estense, Montagnana, Casale, Megliadino. Lo aspettavi da tempo questo momento, ep- pure ora che ci sei vorresti avere ancora un po’ di tempo. Che saresti andato un po’ in crisi su cosa fare dopo le medie dovevi metterlo in conto! L’altro giorno, con le idee molto confuse mi hai sussurrato: «Sembrava non dovesse arrivare mai la terza media e invece, eccoci qua! Devo scegliere la scuola su- periore. Cosa faccio? Scelgo quella più vicina a ca- sa o quella dei miei amici, quelli bravi intendo?». Pessimo esordio. «Sei preoccupato e pieno di dubbi di fronte a una decisione così importante che ti in- troduce nel mondo dei “grandi”. Proviamo a mette- re un po’ in ordine le idee, per quanto è possibile?». Ci vuole calma per decidere! Quale scuola devo preferire? E se sbaglio? Co- me si fa a scegliere? Prima di tutto devi mandar via questa sensazione di “salto mortale senza rete” che ti toglie la serenità per capire cosa è meglio fare: tra un anno potresti anche accorgerti di aver fatto la scelta sbagliata, ma non sarà la fine del mondo, perché il nostro sistema scolastico è stato pensato in modo che nei primi due anni delle superiori ci si concentri su obiettivi che sono simili per tutte le scuole. Per cui potrai eventualmente rivedere la tua scelta senza drammi. Ascolta chi ti conosce Scegli tu o i tuoi genitori? Devi fidarti delle per- sone che ti conoscono meglio! Non solo i tuoi geni- tori ma soprattutto i tuoi insegnanti. I loro consigli ti saranno preziosi per capire come ti vedono gli altri, per migliorare la conoscenza di te stesso e così re- stringere il campo delle opzioni possibili. Attenzione a non fare l’errore di scegliere la scuola rincorrendo il gruppo degli amici per paura di perderli, o per non essere da meno. Non si sceglie la scuola superiore in base a quanto uno è intelligente, ma in base al ti- po di intelligenza! Come imparo? Ti troverai bene in quel tipo di scuola che ti per- metterà di utilizzare il tuo “stile personale” di ap- prendimento. Questo non solo ti farà andare a scuola volentieri, ma anche aumenterà la motiva- zione e la voglia di imparare. Semplificando, si può dire che i tipi di intelligenza sono tre e tu devi trova- re quello che senti più tuo: analitico (ti piace coglie- re i rapporti tra le idee), sintetico (se per te è impor- tante trovare con creatività soluzioni originali ai pro- blemi), pratico (se sei interessato a sapere come funzionano le cose e a riprodurle). Pensa se tu avessi un’intelligenza pratica che ti fa sentire attrat- to dal funzionamento delle “macchine” e di tutto ciò che è schematico e comprendessi al volo il ragio- namento tecnico che ripropone schemi esatti basati su precisione meccanica e numerica... Ti annoiere- sti a morte se i tuoi insegnanti ti parlassero solo di cose che non puoi toccare! Pianifica le visite alle scuole Ricordati che per decidere è necessario acqui- sire le informazioni adeguate, avere elementi per confrontare più scuole, e pianificare per tempo un calendario di visite nei giorni di scuola aperta in cui il preside o gli insegnanti ti presentano l’offerta for- mativa. Perché le visite siano produttive, però, devi sapere che cosa osservare e che cosa stai cercan- do. Ti consiglio di farti prima un’idea delle caratteri- stiche ideali che deve avere la scuola in cui vorresti andare e cercare tracce di esse mentre visiti la scuola “reale”! Cosa osservare per scegliere la scuola? 1. Non esistono scuole facili! Cerca nell’am- biente in cui svolgi lo stage orientativo di osservare se gli studenti sono impegnati in compiti che li coinvolgono, li appassionano ma anche che li sfida- no a migliorare se stessi. 2. Prova a osservare come la scuola reagisce quando qualcuno esprime delle difficoltà: entro limi- ti ragionevoli, ma ogni studente dovrebbe sentirsi sostenuto nel suo percorso. 3. I prof sorridono? Chiamano per nome gli stu- denti? Ti sembra che ci sia un contatto emotivo tra le persone? Alza le antenne, osserva e registra tutto, so- prattutto annusa, perché lo “spirito della scuola” in cui vai a fare stage orientativi o open day non si può spiegare, è qualcosa che si “sente”. Michele Visentin preside liceo Maria Ausiliatrice (Padova) SCEGLIERE LE SUPERIORI Lettera aperta a studenti e genitori Un consiglio? Annusare Di “tradizionale” è rimasto ben poco. Il Natale? «Sentito ma svuotato» LIBRI PER APPROFONDIRE Il senso delle feste, religiose e laiche, secondo Natale Spineto SCEGLIERE LA RELIGIONE CATTOLICA A SCUOLA Il messaggio della diocesi del Veneto Il gusto di condividere... e di avvalersi dell’insegnamento

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�Anche quest’anno le dio-cesi del Veneto, in vista del-

l’apertura delle iscrizioni al nuo-vo anno scolastico, si sono im-pegnate nella preparazione delmateriale, da distribuire a stu-denti e famiglie, per sensibilizza-re alla scelta dell’insegnamentodella religione cattolica a scuola.

L’idea che emerge dalla lo-candina e dal depliant è che, inun contesto sempre più caratte-rizzato dalla multietnicità e dallacompresenza di culture diverse,l’ora di religione, partendo daicontenuti della fede cattolica,costituisce un prezioso luogo dicondivisione, dove, grazie allapreparazione degli insegnantiaperti al dialogo con le altre ma-terie, si può coltivare il gustodella conoscenza e della com-prensione dell’altro. Nel depliantsi legge: «Io scelgo religione cat-tolica a scuola perché... è op-portunità di crescita personale; èaperta a tutti anche a chi è di

religione diversa o non credente;è spazio di libertà per condivide-re ciò che conta; è occasioneper affrontare i grandi “perché”;è strumento per leggere la realtàche mi circonda attraverso la“buona notizia” di Gesù Cristo, indialogo con le altre discipline».

Oltre al materiale cartaceo,prodotto anche in formato tele-matico, con la richiesta ai diri-genti scolastici di pubblicarlo sulsito delle loro scuole, è statoaperto anche un blog www.io-scelgoirc.wordpress.com nelquale è possibile trovare la nor-mativa e tanto materiale utileper comprendere che cosa siaveramente l’insegnamento dellareligione cattolica, vincendo pre-giudizi e false convinzioni. A bre-ve, sarà lanciato anche un ban-do di concorso per coinvolgeregli studenti nella preparazione diun cortometraggio rivolto ai lorocoetanei, per invitarli a sceglierel’insegnamento della religione

cattolica.Speriamo si tratti di stru-

menti utili a far conoscere il va-lore culturale di questa discipli-na; al contempo siamo consape-voli che lo strumento più effica-ce rimane il contatto diretto equotidiano, carico di valore testi-moniale, tra insegnante e alunni,in un dialogo continuo che sitraduce in ricerca e accompa-gnamento, come anche la sensi-bilizzazione da parte dei parroci,dei vicari parrocchiali e deglioperatori pastorali, in particolareverso le famiglie, nella consape-volezza che l’insegnamento dellareligiose cattolica non si sostitui-sce al cammino di iniziazionecristiana che trova nella vita del-la comunità il suo contesto prin-cipale e nella catechesi la formadi trasmissione della fede, ma èa esso complementare.

�don Lorenzo Celidirettore dell’ufficio di pastorale

dell’educazione e della scuola

scuolaatuttocampo �

� Il 7 gennaio scorso loscrittore Carlo Rovelli sullepagine del Corriere della

Sera si interrogava sui riti dellefeste che trascinano la nostra vi-ta e sul loro intramontabile fa-scino. Natale Spineto, invece, or-dinario di storia delle religioni al-

l’università di Torino, nella suaultima fatica editoriale, La festa(Laterza, pp. 172, euro 14) neanalizza il senso da svariati puntidi vista: antropologico, storico,religioso, civile.

Il testo appassiona per sin-tesi, approfondimento e chiarez-za espositiva. La dinamica dellefeste contemporanee (laiche ereligiose) ha subito un evidentemutamento a motivo dell’ondalunga derivata dalla rivoluzioneindustriale. Anzitutto si è ridottala sua dimensione collettiva. Lade-sincronizzazione dei tempi dilavoro che prevede sempre me-no periodi di astensione comunia tutti, ha determinato una sen-sibile diminuzione dei parteci-

panti alle feste. Una seconda ca-ratteristica è costituita dalla de-cadenza dell’aspetto cerimonialea favore di quello “ludico”, nelsenso che gli elementi giocosi edistensivi sono diventati primarimentre l’evento commemorativorituale si è sbiadito. La sospen-sione delle attività lavorative nondà più adito al tempo festivo masemplicemente al “tempo libe-ro”. È venuto meno il ricorso almito o al soprannaturale che untempo dava il senso alla festa(pp. 8-9).

Nell’esaminare le feste reli-giose e popolari Spineto eviden-zia come sia mutato anche l’ag-gettivo “tradizionale” (oggi abu-sato in riferimento alle feste),

quando di “tradizione” c’è benpoco ma c’è soltanto “invenzio-ne”. Un rapido confronto fra tut-te le feste che ci sono nel calen-dario civile e religioso, fa emer-gere il Natale come la festa più“sentita”, in sintonia con quantoscrive Rovelli sul Corriere. Il se-greto di questa festa consistenella sua «globalizzazione chel’ha resa accettabile anche al difuori del mondo cristiano» (p.24) a svantaggio però di un suo“svuotamento religioso”. Il testofa una puntuale ricostruzioneanche di alcune feste di famigliaimpostesi negli ultimi decenni eche sanno più di importazioneche di tradizione, come adesempio la festa della mamma,

del papà o dei nonni tutte prove-nienti dall’America. Su Hallowe-en l’autore richiama i tre signifi-cati che la festa ha assunto negliultimi tempi. Quello di essereerede di una celebrazione celti-ca; una ripresa di elementi tradi-zionali italiani precristiani; unaespressione di credenze occulti-ste di varia origine, anche sel’aspetto ludico e consumisticosembra imporsi con più forza.

Un paragrafo a parte è dedi-cato ai “rave party” e non è malemettere a fuoco con maggioreconoscenza cosa siano e cosarappresenti questa realtà per igiovani oggi. Sono feste anti-strutturali dove si vive la tra-sgressione come momento esal-

tante. Nei rave party il dj è defi-nito “tecnosciamano” che esaltala platea sparando la musica adalto volume, facendola così pe-netrare a livello non solo uditivoma anche mentale e a livello distomaco (p. 138). Fondamentaleanche l’aspetto turistico, che cimostra come spesso le festevengano incoraggiate per favori-re l’afflusso dei visitatori in de-terminate località.

�Patrizio Zanella

� Lunedì 18 gennaio, ore 18.30 nel santua-rio di San Leopoldo in Padova (piazzale SantaCroce), celebrazione dell’eucaristia e aperturadell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristia-ni; presiede don Lorenzo Celi, con la partecipa-zione del mondo della scuola, in particolare in-segnanti di religione, scuole cattoliche, Fidae,Fism, Agesc e altre realtà istituzionali.

� Incontri gruppi zonali Ripensarsi nellaprofessione: l’agire didattico e la relazione conla classe, i colleghi e i genitori:

* giovedì 21 gennaio, ore 16.30-18.30 nelcentro parrocchiale Pio X di Cittadella - inse-gnanti di religione scuola secondaria di secondogrado dei gruppi zonali di Thiene e Cittadella,con il prof. Marco Ius;

* giovedì 28 gennaio, ore 16.30-18.30 nelcentro parrocchiale del Duomo di Thiene - inse-gnanti di religione infanzia e primo ciclo (prima-ria e scuola seconda di primo grado) del gruppozonale di Thiene-Asiago, con la prof.ssa RinaldaMontani;

* venerdì 5 febbraio, ore 16.30-18.30 al-l’istituto paritario Buggiani-Poloni di Monselice -insegnanti di religione secondarie di secondogrado del gruppo zonale di Monselice-Este-Montagnana, con il prof. Marco Ius;

* giovedì 11 febbraio, ore 16.30-18.30 nelcentro parrocchiale Pio X di Cittadella - inse-gnanti di religione infanzia e primo ciclo (prima-ria e secondaria di primo grado) dei gruppi zo-nali di Cittadella-Pedemontana-Valbrenta, con laprof.ssa Barbara Pastò;

* giovedì 18 febbraio, ore 16.30-18.30 al-l’istituto paritario Buggiani-Poloni di Monselice -insegnanti di religione secondaria di secondogrado del gruppo zonale Monselice-Este-Monta-gnana, con la prof.ssa Rinalda Montani.

� Don Lorenzo Celi incontra gli insegnantidi religione:

* venerdì 29 gennaio, ore 16.30 nel centroparrocchiale del Duomo di Dolo - scuole dell’in-fanzia e primaria degli istituti comprensivi di Do-lo, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia,Camponogara, Fossò, Santa Maria di Sala, Pia-niga, Stra, Vigonza;

* giovedì 4 febbraio, ore 16.30 nella scuolaparitaria Santa Capitanio - scuole dell’infanzia eprimaria degli istituti comprensivi di Piove 1,Piove 2, Sant’Angelo, Legnaro, Codevigo, Corez-zola;

* venerdì 12 febbraio, ore 16.30 all’istitutoBarbarigo - scuole dell’infanzia e primaria degliistituti comprensivi di Padova I, II, VII, VIII, IX, X,XI, e di Albignasego, Ponte San Nicolò, Casalse-rugo, Saonara, Noventa Padovana.

* lunedì 15 febbraio, ore 16.30 all’istitutoBarbarigo - scuole dell’infanzia e primaria degliistituti comprensivi di Padova XII, XIII, XIV, Sel-vazzano 1, Selvazzano 2, Mestrino, Montegalda,Cervarese, Teolo, Abano, Montegrotto, Battaglia.

* venerdì 19 febbraio, ore 16.30 nella scuo-la paritaria Buggiani Poloni di Monselice - scuo-le dell’infanzia e primaria degli istituti compren-sivi di Due Carrare, Maserà, Conselve, Tribano,Monselice, Solesino, Ponso Este, Lozzo, VillaEstense, Montagnana, Casale, Megliadino.

� Lo aspettavi da tempo questo momento, ep-pure ora che ci sei vorresti avere ancora un po’

di tempo. Che saresti andato un po’ in crisi su cosafare dopo le medie dovevi metterlo in conto! L’altrogiorno, con le idee molto confuse mi hai sussurrato:«Sembrava non dovesse arrivare mai la terza mediae invece, eccoci qua! Devo scegliere la scuola su-periore. Cosa faccio? Scelgo quella più vicina a ca-sa o quella dei miei amici, quelli bravi intendo?».Pessimo esordio. «Sei preoccupato e pieno di dubbidi fronte a una decisione così importante che ti in-troduce nel mondo dei “grandi”. Proviamo a mette-re un po’ in ordine le idee, per quanto è possibile?».

Ci vuole calma per decidere!Quale scuola devo preferire? E se sbaglio? Co-

me si fa a scegliere? Prima di tutto devi mandar viaquesta sensazione di “salto mortale senza rete” cheti toglie la serenità per capire cosa è meglio fare:tra un anno potresti anche accorgerti di aver fatto lascelta sbagliata, ma non sarà la fine del mondo,perché il nostro sistema scolastico è stato pensatoin modo che nei primi due anni delle superiori ci siconcentri su obiettivi che sono simili per tutte lescuole. Per cui potrai eventualmente rivedere la tuascelta senza drammi.

Ascolta chi ti conosceScegli tu o i tuoi genitori? Devi fidarti delle per-

sone che ti conoscono meglio! Non solo i tuoi geni-tori ma soprattutto i tuoi insegnanti. I loro consigli ti

saranno preziosi per capire come ti vedono gli altri,per migliorare la conoscenza di te stesso e così re-stringere il campo delle opzioni possibili. Attenzionea non fare l’errore di scegliere la scuola rincorrendoil gruppo degli amici per paura di perderli, o per nonessere da meno. Non si sceglie la scuola superiorein base a quanto uno è intelligente, ma in base al ti-po di intelligenza!

Come imparo?Ti troverai bene in quel tipo di scuola che ti per-

metterà di utilizzare il tuo “stile personale” di ap-prendimento. Questo non solo ti farà andare ascuola volentieri, ma anche aumenterà la motiva-zione e la voglia di imparare. Semplificando, si puòdire che i tipi di intelligenza sono tre e tu devi trova-re quello che senti più tuo: analitico (ti piace coglie-re i rapporti tra le idee), sintetico (se per te è impor-tante trovare con creatività soluzioni originali ai pro-blemi), pratico (se sei interessato a sapere comefunzionano le cose e a riprodurle). Pensa se tuavessi un’intelligenza pratica che ti fa sentire attrat-to dal funzionamento delle “macchine” e di tutto ciòche è schematico e comprendessi al volo il ragio-namento tecnico che ripropone schemi esatti basatisu precisione meccanica e numerica... Ti annoiere-sti a morte se i tuoi insegnanti ti parlassero solo dicose che non puoi toccare!

Pianifica le visite alle scuoleRicordati che per decidere è necessario acqui-

sire le informazioni adeguate, avere elementi perconfrontare più scuole, e pianificare per tempo uncalendario di visite nei giorni di scuola aperta in cuiil preside o gli insegnanti ti presentano l’offerta for-mativa. Perché le visite siano produttive, però, devisapere che cosa osservare e che cosa stai cercan-do. Ti consiglio di farti prima un’idea delle caratteri-stiche ideali che deve avere la scuola in cui vorrestiandare e cercare tracce di esse mentre visiti lascuola “reale”!

Cosa osservare per scegliere la scuola?1. Non esistono scuole facili! Cerca nell’am-

biente in cui svolgi lo stage orientativo di osservarese gli studenti sono impegnati in compiti che licoinvolgono, li appassionano ma anche che li sfida-no a migliorare se stessi.

2. Prova a osservare come la scuola reagiscequando qualcuno esprime delle difficoltà: entro limi-ti ragionevoli, ma ogni studente dovrebbe sentirsisostenuto nel suo percorso.

3. I prof sorridono? Chiamano per nome gli stu-denti? Ti sembra che ci sia un contatto emotivo trale persone?

Alza le antenne, osserva e registra tutto, so-prattutto annusa, perché lo “spirito della scuola” incui vai a fare stage orientativi o open day non sipuò spiegare, è qualcosa che si “sente”.

�Michele Visentinpreside liceo Maria Ausiliatrice (Padova)

SCEGLIERE LE SUPERIORI Lettera aperta a studenti e genitori

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Di “tradizionale” è rimasto ben poco. Il Natale? «Sentito ma svuotato»

LIBRI PER APPROFONDIRE Il senso delle feste, religiose e laiche, secondo Natale Spineto

SCEGLIERE LA RELIGIONE CATTOLICA A SCUOLA Il messaggio della diocesi del Veneto

Il gusto di condividere... e di avvalersi dell’insegnamento