1  

Un bambino da affidare Sento forte nel mio cuore un grande immenso amore per quei poveri bambini che raggruppati vicini stanno ad aspettare una famiglia da amare. Cerco di aiutarli con il solo pensiero, ma mi rendo conto che quello non è un aiuto vero. Chiedo alla mia mamma di collaborare alla realizzazione di un sogno ancora da avverare. Lacrime veloci attraversano il mio viso pensando a quei bambini che sempre col sorriso scolpiscono nel mio cuore un pensiero deciso. Non lasciate che rabbia e qualche vecchio rancore non facciano uscire ciò che di buono avete nel cuore. E l’unica cosa che vi posso dire è che la vita non è fatta solo per soffrire, ma anche per gioire e capire quanto sia importante viverla con serenità e felicità.

Claudia L. (classe I A)

2  

Tutti per uno Nel silenzio di un giorno di primavera odo il pianto di un bambino solo, abbandonato, in cerca di un po’ d’amore. Ed io? Cosa penso di fare … coccolarlo, tenergli la mano, stringerlo forte al petto ascoltando il battito del suo cuoricino. Tutti dovrebbero aiutare il prossimo. Il genere umano è formato da tante persone ognuna delle quali corrisponde ad un fiore e come tutti i fiori formano una grande varietà dimostrando, come in questo caso, una grande solidarietà. Anche noi ragazzi dobbiamo salire sul ponte della solidarietà aprendo il nostro cuore a tutta l’umanità. Questa è la nostra intenzione …

Sara B. (classe I A)

3  

Aiutare un bambino Aiutare un bambino significa stargli vicino, tendergli la mano e condurlo lontano … lontano da un mondo di malinconia, dove non regna l’allegria. Significa farlo giocare, studiare e con la mente volare. Significa stargli accanto, senza avere nessun rimpianto, perché il suo sorriso sincero e puro, scioglierebbe di botto anche il cuore più duro. Aiutare un bambino significa farlo sentire speciale, senza farlo stare male … Perché i bambini son la cosa più bella del mondo e per loro si deve provare un amore profondo.

Anna C. A. (classe I A)

4  

Fratello Sei bianco, sei nero, sei africano, sei cinese, sei sempre mio fratello. L’amore soffia via, il calore della tua pelle, comprende, i tuoi bisogni, il tuo linguaggio, i tuoi silenzi, la tua sofferenza. L’amore fa aprire il mio cuore perché tu sei mio fratello.

Francesca Di G. (classe I A)

5  

Solidarietà C’era una volta un bel bambino che era piccino piccino, e si chiedeva con molta bontà: “Ma che cos’è la solidarietà?”. Fece alla mamma questa domanda e lei rispose: “Non lo so, rimanda”. Sul vocabolario la cercò e il significato trovò. E poi disse: “ Bene ho trovato il significato”. La solidarietà è essere accogliente, saper stare con la gente, condividere gioie e dolori delle persone che sono povere ma hanno cuori ricchi d’amore, di essere accolte e amate e a loro volta di amare, per costruire la solidarietà.

Manuel De S. (classe I A)

6  

Il Progetto Affido può salvare un bambino, con un po’ di disponibilità tanti avranno la felicità. Non più litigi e liti ma cieli limpidi e puliti per giocare insieme all’aria aperta dove la vita è protetta e dopo tanto giocare si potrà ritornare nella famiglia naturale.

Chiara F. (classe I A)

7  

Affidare bambini a famiglie accoglienti. Fidarsi e affidarsi. Insieme costruire un domani ove essere solidali e operosi, leali. Impegna a diffondere amore, rispetto, interesse per l’altro e … tanto AFFETTO!!

Federica V. (classe I A)

8  

Aiutare un bambino” Aiutare un bambino, è davvero un grande gesto. Vuol dire stargli vicino nei momenti di bisogno, vuol dire regalargli un sorriso, vuol dire donargli accoglienza. Aiutare un bambino, è davvero un grande gesto. Vuol dire donargli affetto, vuol dire fargli compagnia, vuol dire aiutarlo a superare tutte le sue paure … Aiutare un bambino, vuol dire farlo giocare, farlo volare in un mondo spensierato … <<In un mondo davvero Magico, dove si vive in mezzo alla fraternità, dove si impara cos’è l’amore, dove si è sempre tutti amici, dove si vive tutti felici … >> Aiutare un bambino, vuol dire donargli speranza, vuol dire regalargli un sogno. Un sogno davvero speciale, che chi non possiede vorrebbe avere … questo è il più bello di tutti i sogni … di tutti i desideri … Questa è la famiglia!!

Alessandra M. (classe I A)

9  

Solidarietà Solidarietà significa accogliere un bambino, stargli vicino. Solidarietà significa donare un sogno a chi ne ha bisogno. Solidarietà significa aiutare un bambino con un gesto carino. Solidarietà significa dare al prossimo una speranza di sognare sognare dove non c’è limite, non c’è paura.

Anna V. (classe I A)

10  

La solidarietà La solidarietà fa nascere in ogni bambino l’allegria, aiuta a lasciare in ognuno una scia d’amore. L’accoglienza, l’amicizia e la gioia lasciano che l’allegria non muoia. Ogni bambino ha bisogno del sorriso con l’affido lo ha sempre in viso, ed ha bisogno di essere aiutato e l’affido è l’aiuto che gli viene dato. Con l’affido ogni bambino si può aiutare e con amore si deve donare, è importante per un bambino, che qualcuno gli stia sempre vicino.

Ludovica C. (classe I A)

11  

Per rispettare la solidarietà ci vuole amicizia e volontà. Fra noi alunni è molto frequente ma anche tra l’altra gente. Mentre il frutto dell’affidamento è l’amore che sta dentro. E fra queste due cose non si deve scherzare perché sono realtà serie da rispettare, anzi dirò ancora di più, io spero vivamente che ognuno non abbia paura di essere importuno, ma si accorge di tutti coloro che gli vivono intorno, essendo solidale, accogliente e leale. Allora, si sono certo, la società cambierà ed ogni vita risplenderà.

Davide C. (classe I A)

12  

Solidarietà Solare come il sorriso di una persona! Onore come l’onore di aiutare l’altro! Liberare un bambino dalla sofferenza! Importante l’amore che dai! Donare come offrire amicizia a un bambino! Amare come donare bontà a una persona! Ricchezza, la ricchezza di amare! Insieme quando andremo ad aiutare l’altro! Entusiasmo come l’entusiasmo di aiutare il prossimo! Tenerezza di una madre al suo bambino! Accogliere il prossimo!

Sara P. (classe I A)

13  

La solidarietà Uomini uniti sotto i raggi del sole, uomini uniti ma di un diverso colore. Stringono al petto i loro bambini, sanno di averci a loro vicini. Ora sono tranquilli sotto un cielo splendente, mentre con l’amore gli occupiamo la mente. Tutti insieme come fratelli ci teniamo per mano, perché così vedremo lontano, tutti uniti, tutti sotto un solo colore, questo meraviglioso mondo pieno d’amore!!!

Federica C. (classe I A)

14  

Mi ritengo una ragazzina fortunata perché dai miei genitori sono protetta e amata. Altri ragazzi sono tristi e infelici perché abbandonati da parenti ed amici. Ci sono gli stranieri che sfidano le insidie del mare credendo che in Italia la fortuna possano trovare. Implorando aiuto e un minimo di carità spesso trovano solo cattiveria e malvagità. Anche i bambini che sono anime innocenti subiscono le cattiverie restando impotenti. I bambini vengono rapiti, abusati, violentati. Perché ci si dimentica che devono essere solo amati? Non importa se è giallo, bianco o nero; devi essere per lui solo un amico vero. Deve sapere che di te si può fidare, deve essere amato, non lo si può giudicare. “Anche lo straniero è mio fratello!” E non vi è alcun commento. Devo impegnarmi per il suo difficoltoso inserimento. I bambini si sentiranno protetti e non avranno più paura solo quando chi li maltratta avrà una punizione assai dura.

Sara C. (classe I A)

15  

La solidarietà La solidarietà è un sentimento di fratellanza che serve a sostenere anche chi è in lontananza. È un gesto d’amore che parte dritto dal cuore unisce il mondo in un grande girotondo senza distinzione di colore della pelle perché siamo tutti fratelli e sorelle. La solidarietà è un’assistenza che si compie senza ricompensa. È un aiuto sostanziale che fa bene e non fa male, aiutare chi ha bisogno affinché possa realizzare il proprio sogno e i sogni si possono avverare se tutti insieme riusciamo ad amare.

Ritapia P. (classe I A)

16  

Dammi la mano, ti aiuterò a camminare, non avere paura ti aiuterò quando cadrai. E quando tutto sarà passato e tu te ne andrai, sarò sempre qui ad aiutare un altro bambino come te.

Fatima B. (classe II A)

17  

E’ mezzanotte in città, piove, fa freddo è buio, buio totale. Per le strade un bambino che arranca piangendo: cosa c’è di più brutto? Nello stesso quartiere un bimbo dorme sereno nel suo letto caldo, nella sua confortevole cameretta. Eppure cosa c’è di diverso tra loro due? Nulla, eppure vivono in situazioni totalmente diverse. L’affido familiare è una cosa BELLISSIMA e importantissima per la società, che presto aggiungerà un altro lettino nella cameretta del bimbo fortunato: così si ridurrà il pianto e la desolazione per le strade della città.

Alessio L. (classe II A)

18  

L’affido è una cosa buona. Può rasserenare il cuore di bambini che non hanno avuto l’affetto familiare dovuto. Oggigiorno c’è l’affido, che non divide il bambino dalla famiglia, ma viene aiutato da altre persone. Togliere la felicità a un bambino è come strappare un fiore dal terreno. L’affido invece prende il bambino e lo toglie dall’oscurità, lo aiuta, lo fa studiare, lo fa giocare e soprattutto dare quell’affetto familiare che la famiglia non gli ha potuto dare. L’affido apre il cuore alle persone che vanno incontro ai bambini che poi possano ritrovare la felicità.

Luca M. (classe II A)

19  

Oh mondo crudele che brutte cose ci fai vedere io vorrei aiutare quei bambini che soli a casa stanno a tremare, là soli e impauriti con il timore di essere rubati dai banditi. Ma non ti demoralizzare per i tuoi genitori che sono fuori a lavorare, perché io ti aiuterò con tutto quello che potrò; così un giorno il mondo cambierà grazie alla nostra solidarietà.

Luigi A. (classe II A)

20  

Aspetta Occhi grandi, muti, narri un’infanzia negata. Solo, non sai cosa fare. Stanco, è ciò che trascorri. Malinconico, troppi ricordi. Spaventato, da ciò che osservi. Non fuggire, non scappare, non piangere. Non perdere ciò che vale la pena possedere; lascia che la speranza sia presente, sempre, nel tuo grande cuore. Aspetta con fiducia. L’affido apre il cuore alla speranza.

Marvì P. (classe II A)

21  

Ciao fratello Ciao amico, ciao fratello ascolta ciò che ti dico di bello: asciuga il pianto anche se hai sofferto tanto. Sono qui per tenderti la mano e tirarti fuori dal pantano, anche se è solo un piccolo gesto cerco di renderti meno mesto ed il dolore condiviso ti aiuta a ritrovare il sorriso. La famiglia serve per consolarti, per aiutarti e per difenderti. Ricordati che il mondo è magnifico e non sarai mai figlio unico. Allora capirai che molto mi hai donato perché tu, fratello, mi hai amato.

Stefania D. (classe II A)

22  

La solidarietà è una parola che spesso leggiamo dai giornali o sentiamo tramite la televisione. Questa è una parola che serve per aiutare il prossimo, i poveri che sono in difficoltà, le persone che non hanno niente. Essere solidali è anche consolare le persone che soffrono per un male qualsiasi, e anche se sembrano felici nel loro cuore c’è una grande sofferenza. Perciò aiutiamo il prossimo, apriamo il nostro cuore alla solidarietà affinché essa possa prevalere sul male.

Alessia L. (classe II A)

23  

I bambini sono da sempre la parte più debole e indifesa della società. Se hanno la fortuna di nascere in una famiglia che li protegge, li segue e li aiuta a crescere, hanno buone speranze di essere nel futuro degli adulti felici ed equilibrati. Diversamente, lesa la loro infanzia, sono come piccoli alberi esposti alle intemperie che presto moriranno. Tutelare ed accogliere un bambino vuol dire tutelare ed assicurare il futuro del mondo. I bambini sono sacri! Vanno amati, rispettati, capiti, guidati nel loro cammino di vita. E’ un dovere di ogni adulto, non solo di un genitore. Ogni parola o gesto rivolto a loro, è una parola e un gesto rivolto al futuro e alla continuazione della specie umana. Nulla gratifica di più che gli occhi riconosciuti, allegri, spensierati, ingenui e fiduciosi di un cucciolo umano. Ogni bambino ha diritto ad una famiglia, e quando questa per vari motivi manca o non è all’altezza di un compito così gravoso, lo Stato deve investire e coinvolgere tutte le sue energie, chiede e aiuta i bambini, siano essi italiani e non. E’ un gesto necessario di civiltà e progresso.

Vincenzo De R. (classe II A)

24  

La famiglia accoglie in sé l’amore più profondo per ogni bambino che cresce insieme a lei. Il bambino nato dalla mamma, il bambino adottato e ogni bambino con problemi familiari che viene in affido trova il suo posto in famiglia. Un nuovo fratello o una nuova sorella accolta in famiglia percorrerà con noi un po’ della sua storia e ci donerà una ricchezza che non perderemo mai.

Alessandro C. (classe II A)

25  

Si può escludere una pecorella dal gregge solo perché ha meno lana? Si può escludere una tartaruga dalle altre solo perché ha il guscio poco resistente? Si può escludere un lupo dal branco solo perché ha la zampetta rotta? No, come non si può gettare per strada un bambino solo perché non ha i genitori. Fate rientrare la pecorella nel gregge, la tartaruga nel gruppo e il lupo nel branco; e fate rientrare un bambino senza genitori in una famiglia.

Giovanni G. (classe II A)

26  

Mi affaccio alla finestra e vedo buio pesto senza neanche uno spicchio di luce mi racchiudo in me stessa e inizio a pensare … … e penso ai giorni che potrei passare felicemente e i giorni dell’infanzia passati rinchiusi in una casa senza luce. Ma quelli sono solo ricordi sono come nuvole nere che prima o poi passeranno e arriverà subito bel tempo l’arcobaleno della felicità che mi porterà a una pentola d’oro piena d’amore e di accoglienza tutta per me. Ebbene per me quel giorno è appena arrivato sono venuti a prendermi degli angeli che con la loro luce mi hanno abbagliata e mi hanno indicato la via dell’arcobaleno.

Annapaola G. (classe II A)

27  

Un grido di aiuto e poi … una mano tesa a donare amore a un cuore spezzato da chi non ha più una casa, una famiglia, una vita propria. Ognuno di noi può dare un aiuto, ospitare un bambino, accudirlo, amarlo: farlo rinascere.

Simona Di D. (classe II A)

28  

La fortuna della loro vita non è come la nostra. L’importanza della loro vita è come la nostra.

Paolo M. (classe II A)

29  

E’ bello quando si fa sera, tutti riuniti a mangiar quello poca cena. Durante il giorno sembra che si è soli e abbandonati. A stento quando torno da scuola mangio un panino, quando d’un tratto vedo i libri sul tavolino; a volte c’è la televisione che mi consola, addirittura pur di perdere tempo mi vedo il carosello. La notte sogno di andarmene in una città salotto vincendo il superenalotto. Insomma non è facile vivere in questa era, ma aspetto paziente un’altra primavera.

Giuseppe C. (classe II A)

30  

Una cosa splendida della vita e che ti rimane per sempre nel cuore è la famiglia. La famiglia è una di quelle cose, che nessuno vorrebbe perdere e che tutti vorrebbero avere. Molti bambini, purtroppo, nascono senza una famiglia di conseguenza, crescono senza un amore familiare. Dopo la nascita di questi bambini vengono portati in collegio, dove verranno educati e cresciuti, ma senza l’amore di mamma e papà. Ringrazio Dio per quei bambini che riescono ad essere adottati e cresciuti con amore e gioia. La famiglia è come una scatola contenente ricordi, gioie, esperienze, litigi, compromessi, armonie e unione. In questo mondo sofferente, ma per fortuna con ancora un pizzico di gioia una cosa è certa, la famiglia è una cosa bellissima.

Emanuele S. (classe II A)

31  

Non andare lontano vicino a te c’è sempre qualcuno che puoi aiutare. Che ha bisogno di sperare e sognare un futuro migliore. Il tuo amore gli fa battere il cuore. Il tuo affetto da sempre lo aspetta. E’ meraviglioso abbracciarsi e insieme andar lontano!

Martina C. (classe II A)

32  

Nessuno può farcela da solo, un aiuto non potrà mai farti del male le ore da passare insieme son poche, ma potranno diventare tante volendoli bene, aiutandoli. Sarai consolato da una nuova famiglia, per poi, a sera, poter riabbracciare i tuoi cari genitori. Non ti sentirai più abbandonato, avrai la forza di andare avanti. Finalmente hai una compagnia; non sei più solo, e non lo sarai mai più.

Chiara Di C. (classe II A)

33  

Ho visto il tuo sguardo timido e triste mentre te ne stavi solo soletto in un angolo del cortile mentre gli altri bambini giocavano allegri. Ascoltavi la voce dei tuoi amici, ma il tuo pensiero, volava lontano, alla tua terra d’origine dove avevi lasciato i ricordi ed il cuore. Avresti voluto tante cose, una famiglia da amare, una mamma che ti consola, ti abbraccia donandoti sicurezza e asciugandoti le lacrime. Un papà da abbracciare, sentendolo vicino, invece sei lì, tutto solo, senza né madre né padre mentre immagini una vita che non hai. Ma in una parte del mondo, devi sapere, c’è qualcuno che ti pensa, cercando di darti una vita migliore, c’è una mamma e un papà che ti aspettano per accoglierti, ed è per questo che devi guardare sorridente alla vita perché nulla è perduto.

Daniela Di G. (classe II A)

34  

Io sono molto favorevole all’affido perché si permette alla persona affidata di divertirsi senza pensare alla situazione disagiata in cui si trova. Permette quindi di non soffrire più la solitudine o l’angoscia che prova. A differenza dell’adozione non strappa il bambino alla propria famiglia bensì la famiglia a cui viene affidato si prende cura di lui per poco tempo aiutandolo in tutte le sue difficoltà, inoltre permette anche alla famiglia affidataria di crescere perché impara a voler bene anche un’altra persona al di fuori della famiglia come se ne facesse parte.

Davide G. (classe II A)

35  

Come un fiore che ha perso il suo dolce profumo. Come una nuvola che ha perso il suo candore. Come una rondine che ha perso lo stormo. Come un raggio di luce che si oscura. Nella vita si trova o si perde ma chi lotta trova sempre. Come un germoglio che fiorisce in un campo di rose. Come delle nuvole che si lasciano trasportare dal vento. Come il sole che splende gagliardo nel cielo, come l’inizio di un nuovo giorno. Una speranza nel nostro cuore nasce sempre, per far si che si avveri basta coltivarlo: questo è l’affido!

Antonio C. (classe II A)

36  

Sorriso Mi fa stare male sentire il tuo lamento perché dentro me rivivo il tuo tormento. Cosa posso fare? Cosa posso dire? La mia parola sembra sparire. Cerco allora di pensare, qualcosa di buono per te voglio fare. Mi giro intorno e allora apprendo che un bel sorriso ti farà contento.

Sabato Maria S. (classe III A)

37  

Non ho beni da dare né parole da dire ma so che ho tanto amore da donare. Mi riempio di ebbrezza agisco con dolcezza nell’offrire una carezza. A chi soffre di solitudine, vorrei togliere ogni inquietudine. Io sono solidale, con chi soffre e sta male. Non ho beni da dare, né parole da dire, ma un cuore grande che sa amare.

Nicole De S. (classe III A)

38  

A te bambino ucraino che ti ho accolto fin da quando eri piccolino ora che sei grande come sono io tocca a te accogliere un figlio di Dio che sia ucraino che sia italiano l’importante è che gli dai una mano una casa, da mangiare e tutti lo vorranno amare.

Gianmaria L. (classe III A)

39  

Molte famiglie in tutto il mondo hanno problemi perché la povertà ormai è tanta. Accogliamoli a braccia aperte per dargli il nostro aiuto; integriamo soprattutto i bambini che entrando a far parte delle nostre famiglie possano vivere con serenità. Sia dall’Italia sia dall’Ucraina accogliamo i bambini in armonia.

Claudia R. (classe III A)

40  

Bambino ucraino, tanto amore hai nel tuo cuoricino. Sei venuto in Italia per cercare assistenza, ma non hai ottenuto tanta accoglienza. Ora a voi tutti voglio parlare date una casa in cui abitare dei genitori da amare a questo piccolo bambino ucraino. Ascoltate le mie parole o voi persone, che non siete sole. Non otterrete regali in cambio né oggetti per fare uno scambio ma avrete salvato un pargoletto che ora ha una casa e un bel tetto.

Riccardo De D. (classe III A)

41  

Ogni bambino ha bisogno d’amore una famiglia che lo accolga nel cuore. Tutti hanno il diritto di giocare, essere felici, studiare, parlare esprimere le proprie opinioni senza condizioni. Poter avere un futuro e riuscire a diventare qualcuno. A distanza di un confine c’è chi ce l’ha e chi la vuole. Nel mondo ci sono bambini e bambine che non hanno né giochi né scuole. Noi abbiamo molto e non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati di altri bambini che sono nati in paesi più disagiati e tutti noi li vogliamo aiutare e questa poesia a lor dedicare.

Alessandra S. (classe III A)

42  

Accogliere Com’ è bello avere un figlio da coccolare, un amico con cui giocare, un fratello con cui litigare, anche per un po’. Non è una cosa stupenda? Accogliere un bambino nel tuo cuore, nella tua famiglia? Tutti lo dovrebbero fare, non ci vuole molto, ma solo tanto amore e tanta bontà. Aiutando ti puoi aiutare!!!

Anna C. (classe III A)

43  

Una speranza c’è! Non avere un padre, non avere una madre, oppure averli solo a casa non significa che tutto è perduto. C’è una speranza! Saper confrontarsi aiuta a rialzarti da quel vuoto che ti imprigiona e ti esclude dal mondo che ti circonda. Non scoraggiarti, lasciati aiutare da chi può. Una famiglia nuova, una SPERANZA RIACCESA. Brilla anche tu nell’universo. Rialzati e ritorna a camminare! Perché la speranza è l’ultima a morire…

Eva J. (classe III A)

44  

L’affidamento familiare molte persone può aiutare perché vivere in famiglia ti insegna a vivere e a tutto condividere. Aiutare un bambino ti insegna a regalare un sorriso per rallegrare un viso che forse non ne ha visti mai. Aiutare un bambino a vivere serenamente non è difficile per niente. Come Maria cresceva Gesù così un bambino puoi aiutare tu: aprendo il cuore, donando amore, se tu lo vuoi ci riuscirai, e scoprirai quanto è importante il tuo aiutare per cercare di cambiare la tua e la sua vita.

Benedetta P. (classe I B)

45  

Amate gli altri come amate voi stessi Cos’è l’affidamento? L’affidamento è un atto di solidarietà, un aiuto verso gli altri … Ogni bambino ha il diritto di avere una famiglia, un papà, una madre che si prendono cura di lui. L’affidamento è una forma di aiuto verso i bambini, così gli danno la possibilità di apprendere cose che difficilmente in questa situazione si possono capire. Attraverso questo metodo di accoglienza da parte delle altre famiglie i bambini sono in grado di costruirsi un nuovo futuro … una nuova vita … e hanno anche un nuovo modo di relazionare con gli altri. E quindi fate ritornare di nuovo il sorriso ad un bambino, la gioia di essere piccola, il calore della famiglia. AIUTATELO PERCHE’ LUI HA BISOGNO DI VOI!

Silvia B. (classe I B)

46  

Ogni bambino ha diritto di vivere serenamente la propria infanzia, altrimenti potrebbe sentirsi rinchiuso dentro di sé. Si sentirebbe come una pecorella smarrita, in cerca di pane e di tanto amore. Aiutare un bambino a crescere serenamente è come salvare un agnellino fuori dal gregge, in cerca di qualcuno che gli dimostri cosa significa amare. Cosa ci costa aiutare un bambino? Per me non è niente, anzi è un piacere, mi sentirei una persona nuova, capace di guardarmi allo specchio per ciò che sono diventata. Pensate a ciò che ho detto, un giorno quel bambino vi dirà grazie per avermi regalato una famiglia e di avermi accolto nel modo più giusto. Grazie, grazie.

Lucia P. (classe I B)

47  

All’inizio io ero una persona che non amava la solidarietà. Ma poi ho capito che come me ci sono bambini che hanno bisogno di una vita vera, di qualcosa che li faccia sorridere e che elimini quella parentesi rovesciata dal loro dolce viso e che li aiuti a sentirsi bambini speciali, felici e soprattutto normali! Spero che tutti i bambini in difficoltà, che con le loro braccine tese che ci chiedono di aiutarli, trovino un posticino anche per loro, perché al di là dei soldi c’è l’amore fraterno, un amore che ci rende migliori, diversi, perché bisogna guardare i più sfortunati con gli occhi del cuore! Perché anche noi saremo diversi aiutando i bambini che non hanno risorse e che tristi guardano il cielo cercando una famiglia forse angeli custodi, che li aiuti a stare bene e a tirare un sospiro di sollievo, e io credo che se l’amore c’è, ogni bambino potrà dire: “Ho una famiglia, una vita vera e felice, un sogno realizzato!”.

Giulia M. (classe I B)

48  

Tutti i bambini sono uguali, non ci sono differenze; tutti dovrebbero avere gli stessi diritti e doveri … una rondine non può stare lontano dal suo stormo LA SOLIDARIETA’ E’ LA COSA PIU’ IMPORTANTE … … AIUTARE IL PROSSIMO CI RENDE IMPORTANTI!

Francesca C. (classe I B)

49  

L’affido familiare Poveri bambini che stanno lì da soli, ma hanno inventato l’affido familiare e così possono avere un po’ di compagnia. Io penso che ci sia una cosa buona e giusta per i bambini che son come agnellini lasciati da soli dai genitori per motivi lavorativi. Oltre all’affido familiare il bambino può anche andare da un amico, ed è così che può passare questi giorni, settimane o mesi. Questi bambini cercano solo un amico con cui giocare e un po’ d’attenzione da una famiglia che gliela può dare.

Susanna R. (classe I B)

50  

Solidarietà C’è un bambino, un piccolo semino in cerca di amore verso una vita migliore. Per questo bambino ci sei solo tu e accompagnalo per la vita sempre più su, Solidarietà per uno Solidarietà per tutti.

Kinga J. (classe I B)

51  

Stavo passeggiando tranquilla in un parco, quando all’improvviso vidi un bimbo, guardando i suoi occhi capii che era molto triste. Gli chiesi quale fosse il suo nome, lui mi rispose:<<Luca>>. Dopo aver parlato un po’, capii la sua situazione, non aveva i genitori, non aveva nessuno con cui stare, poi pensai a tutte quelle persone, che pur vedendo questi bambini restano lì immobili senza fare altro che guardare. E poi pensai a tutte quelle persone, che prendono in affidamento questi bambini, e di questo li ringrazio. Dopo aver pensato sul da farsi, capii che dovevo prenderlo in affidamento. Ma non per far vedere a tutti che avevo fatto una cosa buona, ma solo per rendere felice un bimbo, per fargli fare nuove amicizie, ma soprattutto per dargli quell’affetto che desiderava e meritava da tanto tempo.

Gioia E. (classe I B)

52  

Cosa ci costa aiutare un bambino, dargli una casa e un piccolo lettino? Fargli tornare di nuovo il sorriso e far di nuovo splendere il suo viso. Aiutarlo in ogni momento, fargli passare ogni spavento. Crescendo pian piano con loro conquisteremo un piccolo tesoro: la pazienza e la solidarietà che questo bambino aiuterà. Apriamo, dunque, le nostre porte e abbracciamo questi bambini forte forte, in modo da fargli capire che non vogliamo vederli soffrire! AIUTIAMOLI!

Silvia B. (classe I B)

53  

Io credo che sia molto importante aiutare il prossimo tramite l’affido familiare, perché se i genitori di un minorenne sono impegnati in lavori troppo duri e poco redditizi non sanno a chi affidare il figlio, e non hanno abbastanza soldi per pagare una “tata”. Quindi, sarebbe opportuno che un’altra famiglia più libera e benestante possa prendere l’impegno solidale di occuparsi con cura del minore, con amore, affetto e buona volontà per aiutare l’altra famiglia più bisognosa ad istruire il bambino ed educarlo temporaneamente e poi quando tutto si è sistemato riportarlo alla sua famiglia d’origine. Essere solidali è avere il cuore e la mente aperte all’affido.

Alessandro A. (classe I B)

54  

Di ognuno di noi! Noi siamo tutti una famiglia. In una famiglia tutti si aiutano e sono solidali gli uni con gli altri. Un modo per essere solidale è quello di accogliere, per determinati giorni o anche ore, bambini che sono costretti a rimanere da soli perché i genitori hanno necessità di lavorare. Per essere solidali abbiamo bisogno di te! Anche di me! Di ognuno di noi!

Chiara Maria Francesca C. (classe I B)

55  

Bambini, farfalle, stella I bambini sono come farfalla che volano libere nel cielo, sono liberi, devono essere lasciati liberi, non li si può maltrattare. Di qualunque paese essi siano, vanno rispettati in quanto persone, persone che hanno sentimenti, che hanno opinioni, che hanno un cuore, persone fragili e sensibili. Non dobbiamo privarli dell’affetto di una madre, di un padre. Ma, quando alle spalle dei bambini, una famiglia non c’è, che si occupi di loro, ci deve essere, ad aiutarli, la mano pronta ad altre madri, altri padri, altri fratelli. Così come lucciole si accendono piccole luci sui destini di tanti bambini a cui dobbiamo restituire la gioia di un sorriso e l’amore negato da una vita che, troppo presto, li ha fatti diventare grandi, da piccini che erano. Prendiamoli per mano questi bimbi e diamo loro una speranza, diamogli l’affetto e l’amore di una casa che li accoglie. Ed i loro cuori brilleranno di gioia, come stelle in una notte di estate.

Francesca I. (classe II B)

56  

La solitudine La solitudine per un bambino è come un baratro senza fine nel quale è imprigionato, e il suo unico compagno è il buio. Ora se qualcuno che gli vuole bene lo trova e gli porge la mano la luce in quel baratro entrerà e la sua vita più felice sarà.

Vincenzo P. (classe II B)

57  

Chi ascolta accoglie … è in sintonia con chi parla, partecipa al suo mondo interiore, interpreta i silenzi, le emozioni, gli sguardi, un sorriso o una lacrima negli occhi di chi parla. Chi ascolta accoglie.

Maria Chiara G. (classe II B)

58  

Io ci sono Sei triste, non sai con chi parlare ma ci sono e ti posso ascoltare. Sei solo e non ti va di giocare ma io son qui ad aspettare. Ti manca un affetto sincero ma io sono un amico vero! Ti senti spaesato e smarrito Io leggo il tuo sguardo impaurito. Ma adesso lo sai che c’è qualcuno pensa a te!

Alessandro Della R. (classe II B)

59  

Una triste bambina C’era nella casa più bella, Era triste perché non sapeva la storia, i genitori stavano a lavoro tutto il giorno. Un giorno arrivò una baby sitter, che la storia sapeva a memoria. La baby sitter regalò un computer, per la bambina, perché a casa dovette tornare così tutti i giorni aveva i 10 in storia, grazie alla baby sitter del computer.

Manuel C. (classe II B)

60  

Insieme sconfiggeremo l’indifferenza insieme costruiremo la felicità insieme contro la solitudine della sofferenza inneggeremo a una nuova realtà.

Francesca B. (classe III B)

61  

Un abbraccio, un sorriso per tutti quei bambini che hanno una lacrima sul viso. Una carezza, tanta simpatia per quelli che cercan la nostra compagnia. Scopriamo la loro voce e Ascoltiamo i loro silenzi, perché esser con loro in simpatia creerà una stupenda sinfonia.

Valentina G. (classe III B)

62  

Penso che il prossimo passo, per aiutare qualcuno, veramente sia cercare di risolvere a lui o a lei i propri problemi. Penso che parlare sia il vero primo passo per risolvere un problema, ma se sei arrivato ad una linea di confine, cerca aiuto negli altri senza vergognarsi. Io sono stata molto aiutata, in questi ultimi sette anni, certo non ero in una situazione brutta, visto che dove stavo prima, mi trovavo molto meglio, di come dei ragazzi si trovino nella stessa casa dei propri genitori. Credo che l’adozione sia un bene, in certi casi. La cosa che odio di più è saper che io sono stata così fortunata ad avere dei genitori, parenti e amici che mi vogliono bene. Mentre altri ragazzi della mia stessa età subiscano maltrattamenti in casa propria; se potessi, accoglierei volentieri dei ragazzi con problemi nella propria casa, nella mia di casa.

Adaianeida Teresa S. (classe III B)

63  

La solidarietà è un gesto d’amore che nasce spontaneo dal cuore. Un sentimento libero e immediato, per chi è vicino o lontano. Un piccolo sacrificio per un caldo sorriso. Una piccola rinuncia per un bacio sulla guancia; la solidarietà rende più bella e giusta l’umanità.

Alice S. (classe III B)

64  

L’accoglienza, un dono, un regalo. Accogliere è come sentirsi nuovi dentro, sentire il fuoco che arde in noi. E’ come sentirsi nella pancia di una mamma, sentirsi piccoli.

Fabrizio N. (classe III B)

65  

Si sono aperte le porte della pace colorate di rosa, profumate di silenzio e dolcezza. Nella quiete, i primi passi sulla tiepida sabbia. Leggero, nel cuore, un sorriso.

Fabrizio N. (classe III B)

66  

Per davvero Non serve a nulla cantare il girotondo se poi non si dà una mano a tutti i bambini del mondo. Non vale insegnare sui libri la pace, se poi per davvero il povero non piace. Allora tanto per iniziare e per provare a cambiare, un bambino infelice si potrebbe affidare, a chi, un cuore grande, per davvero, ha. Veder illuminar il viso di un bambino e creargli un futuro migliore è la più grande speranza che ho nel cuore. Crediamoci tutti che aiutare si deve ma più che altro cerchiamo di agire. Iniziando da adesso a donare un sorriso tutti per uno a darci una mano.

Bianca Giulia L. (classe III B)

67  

Per me la storia di questa ragazza mi fa riflettere molto sulla solitudine. Una canzone che parla appunto della solitudine che fa: DALLA SOLITUDINE SI DEVE FUGGIRE, SI DEVE FUGGIRE. Perché solo con gli altri si può gioire! Secondo me questa canzone sta a pennello con questa ragazza, e spero che tutti i ragazzi come lei possano trovare accoglienza in famiglie che possano offrire loro una vita migliore!

Francesca V. (classe III B)

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Impara ad amare Spranghe, catene, silenzio e dolore … NO!!! Apri il tuo cuore, accendi la luce, togli la polvere, accogli un bambino ed impara ad amare. Apri la porta, arieggia il locale, fai entrare il sole ed inizia ad arredare. Ghirlande di luce e fiocchi d’amore, accogli qualcuno ed impara ad amare.

Giulio A. (classe III B)

69  

La solidarietà è come il cielo puro e fresco, essere solidali fa essere tutta l’umanità giusta e buona, aiutando tutti i bambini che sono in difficoltà. La solidarietà aiuta ad asciugare tutte le lacrime, dei più grandi e più piccoli. Se saremo più solidali, aiuteremo il mondo a diventare più tranquillo e migliore!

Alfonsina De N. (classe III B)

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Non guardare l’altro con occhi diversi, pensa solo che a questo mondo siamo tutti uguali. Non importa il colore, la lingua o le Tradizioni, ricordati che alla fine viviamo tutti sotto lo stesso cielo. Quello che vedi tu non lo vedo anche io? SI! Allora impara ad accettare l’altro ad accoglierlo a farlo sentire parte di una famiglia.

Daniela B. (classe III B)