Un articolo di Duane WILSON - edimodel.it · media e a bassa ed il diedro e l'incidenza dello...

8
42 Un articolo di Duane WILSON (Per gentile concessione di Model Aviation © )

Transcript of Un articolo di Duane WILSON - edimodel.it · media e a bassa ed il diedro e l'incidenza dello...

42

Un articolo di Duane WILSON

(Per gentile concessione di Model Aviation©)

43

Il Simla è stato il più grande ed ambizioso progetto del pioniere dell'acrobazia Ed

Kazmirski. Il nome deriva da quello di una città nel nord dell'India, sotto l'Himalaya.Il modello è stato l'ultimo della famiglia dei Taurus ed il pro-getto incorporava tutto quanto Kazmirski aveva imparato du-rante l'evoluzione del Taurus. Nel 1965 questo modello rap-presentava un salto gigantesco nel mondo allora sconosciuto dei maxi-acrobatici, decenni

prima che questi divenissero una cosa comune. Il Simla fu un modello speri-mentale, rimasto a livello di prototipo, che nel progetto ori-ginale prevedeva la posizione dell'ala modificabile da alta a media e a bassa ed il diedro e l'incidenza dello stabilizzatore regolabili. Oltre a ciò, era dota-to di semiali smontabili in un'e-poca in cui gli elastici erano il metodo standard per unire l'ala alla fusoliera anche nei modelli acrobatici da competizione.

Quando il Simla fece la sua prima pparizione sulla quarta di copertina di RCM, quelli di noi che già praticavano l'aeromodellismo (io avevo 14 anni) lo trovarono subito molto “cool” e, per un brevissimo periodo, il modello fu oggetto di attenzione anche in campo internazionale. Ma a meno che voi non viveste a Chicago e foste membri dello stesso gruppo di “Kaz” o che aveste partecipato alle gare nazionali di quell'anno, non avreste avu-

to modo di vederlo mai più. Il Simla infatti ebbe una vita relativamente breve e difficile durante la quale subì anche due modifiche prima di partecipare alle Nazionali del 1965.Prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2007, Kazmirski mi raccontò che il Simla fu vittima di uno spiacevole incidente prima ancora del collaudo, quando un faretto gli cadde sopra durante una sessione fotografica. Le necessarie riparazioni si tradussero in un aumento di 340 grammi in un'epoca in cui i motori da .61 a due tempi erano il massimo ammesso in gara. Il modello volava ancora bene, ma non era sufficientemente competitivo per poter vincere un campionato. Ma il colpo di grazia arrivò dopo la fine della stagione di gare. Quando Kazmirski si ricordò del modello alcuni mesi dopo aver traslocato in una nuova casa e lo cercò, questo era misterio-samente scomparso.

Il Simla comparve anche in un annuncio pubblicitario della Hobbypoxy su Model Airplane News, ma veniva citato genericamente come “new plug-in wing design”, un’innovazione notevole in un’epoca in cui in quasi tutti i modelli RC,per unire le ali alla fusoliera si usavano i robusti elastici di para.Qui sotto: il grande Ed Kazmisrki in posa col Simla e la sua Orbit.

Il Simla “redivivo” durante un bel passaggio in volo.In apertura, Duane Wilson posa col modello nella stessa posizione

di Kazmirski nella pubblicità della World Engines (pag. 44)che ha dato il “la” al lavoro di ricerca sul modello originale.

44

Poco dopo Kazmirski si ritirò dalle competizioni e in seguito abbandonò l’aeromodellismo.Il Simla era scomparso, ma non venne dimenticato.

La rinascita del progettoIn un articolo sull'acrobazia vintage che scrissi nel 2007, ne pubblicai una piccola foto. I lettori mostrarono subito in-

teresse per questo grande e bel modello e molti mi chiesero informazioni circa la disponi-bilità di un disegno o di un kit. Anche Michael Ramsey, editor

di Model Aviation, si mostrò interessato e mi offrì lo spazio per un articolo costruttivo se mai fossimo riusciti a ricostruirlo. L'unico problema, però, era che il Simla non po-teva essere riprodotto. Come molti aeromodellisti esperti, Kazmirski l'aveva costruito “a sentimento” basandosi sulla sua grande abilità ed esperien-za, ma senza fare un disegno. A suo tempo gli avevo chiesto se avesse perlomeno degli schizzi, ma ammesso e non concesso che ce ne fossero mai stati, non ce n'era più traccia. Come in tutti i buoni misteri, avevo di fronte molte domande e pochi indizi. D'altra parte non volevo costruire sempli-cemente un Taurus al 150% perché il progetto del Simla, anche se strettamente impa-rentato col Taurus, incorpora-va numerose modifiche.Sì, ma quali? Dopo la scom-parsa di Kazmirski, i suoi due Taurus ed altro materiale modellistico furono venduti all'asta. Per questa ragione

Il Punto di Partenza Coloro che nel lontano agosto del 1965 realizzarono questa pa-gina pubblicitaria della World Engines (che in seguito avrebbe distribuito negli USA anche i motori Supertigre - n.d.e.) mai avrebbero immaginato che 45 anni dopo alcuni aeromodellisti ne avrebbero analizzata ogni singola parola nella speranza di riuscire a raccogliere preziose informazioni sul magnifico modello che sembra quasi dominare il suo progettista e co-struttore, inginocchiato sotto di esso. Eppure così è stato, anche se fra il “dire” (lo vogliamo ricostruire!) ed il “fare”

(riuscirci davvero...) c’era di mezzo non il mare, ma l’oceano! Servivano infatti disegni, schizzi, foto con viste del modello in pianta e di fianco,

ma era quasi impossibile trovare qualcosa. Eppure, alla fine, si è formato un gruppo di entusiasti e le informazioni sono cominciate ad arrivare. “La nostra assemblea di modellisti da tutto il mondo è sul punto di riportare alla luce un grande mistero nella storia del radiocomando”, scrisse Jeff Petroski nell’aprile 2009. Ebbene: dopo un anno e mezzo ce l’abbiamo fatta davvero!

Duane Wilson

Alcune fasi della costruzione della fusoliera a cassetta e dell’installazione dell’OS 91. Un motore più potente non sarebbe adeguato allo spirito del modello. In basso a destra, Kevin Clark usa una livella laser per verificare l’allineamento della deriva alla fusoliera.

45

pensai di chiedere al titolare della casa d'aste se mi avrebbe potuto mettere in contatto con qualcuno degli acquirenti. Alcuni mesi dopo mi chiamò dicendo che avevano trovato alcuni vecchi ritagli di riviste ed una manciata di foto appar-tenute a Kazmirski fra le quali alcune del Simla. Fu come aver trovato un tesoro sepolto!Attesi con ansia fin quando mi arrivò una grossa busta con set-te piccole foto in bianco e nero.Il piccolo formato delle foto

purtroppo era molto deludente, ma mi consolai pensando che perlomeno il numero delle foto conosciute del Simla era rad-doppiato. In seguito scoprii che queste piccole immagini erano state riprese con una macchina professionale di eccellente riso-luzione e quindi si potevano ingrandire molto bene. Le studiai attentamente cer-cando di vedere se scoprivo qualche nuovo particolare, ma per la maggior parte erano le classiche foto in posa col

modello di tre quarti, non ab-bastanza utili per i miei scopi. Però la settima foto era diver-sa dalle altre: si trattava di una vista in pianta quasi perfetta del Simla in equilibrio sul pie-de di un giovane assistente. Capii subito che quella foto era la chiave che mi avrebbe permesso di fare delle misu-razioni accurate ed affidabili. Questo sempre che avessi avuto a disposizione un software adatto allo scopo, ma nulla di così sofisticato sembrava fosse

disponibile. Nel 2009 avevo già aperto un thread su RC Univer-se dedicato al Taurus e dopo aver ricevuto queste foto, attra-verso di esso provai a verificare la fattibilità del progetto. Il medesimo gruppo inter-nazionale di amici che aveva collaborato allo studio del Taurus, mostrò un interesse immediato per il Simla e mi offrì il suo aiuto. Il tedesco Burkhard Erdlenbruch si rivelò subito un personaggio-chiave per il successo del progetto

La deriva e il direzionale sono una struttura reticolare rivestita in balsa. Il complesso stabilizzatore/elevatore è costruito in un unico pezzo e le due parti vengono separate successivamente. A destra, dopo aver corretto le linee cadenti della foto in pianta, è stato possibile rilevare le misure salienti del Simla e ricavarne un modello 3D come si vede su: www.youtube.com/watch?v=V7-9WohTasI

4646

perché aveva accesso ad un software molto sofisticato per eseguire misurazioni accurate sulle immagini. Oltre ad essere una persona molto precisa, Burkhard è un esperto nella tecnologia dei simulatori di volo e realizzò anche un Simla virtuale che poteva essere osservato da ogni angolazione per una valutazione precisa delle sue prestazioni prima ancora di essere costruito. Ray Jennings di Belfast ed il neozelandese Evan Pimm forni-rono altre foto e dati ricavati dai loro archivi di riviste americane e straniere. Il mio amico Jeff Petroski, un costruttore di kit per modelli vintage RC ed esperto in CAD, si unì al gruppo il mese successivo e cominciò a lavorare sui disegni dell'ala. Io iniziai a tracciare gli schizzi della vista laterale della fusolie-ra sulla base delle misurazioni ricavate e degli ingrandimenti delle foto. Alla fine spedii il tutto a Jeff che lo usò come base per il disegno della fusoliera. Durante tutto questo periodo trovammo risposte a tutte le nostre domande e ne discutem-mo nel thread su RCU. Una scoperta interessante fu che il Simla aveva subito due modifiche dell'ala durante la sua vita, come evidenziato dalle diverse aperture alari e misure degli alettoni riportate nei vari documenti. L'apertura alare veniva a volte dichiarata di 102” (259 cm) ed altre di 96” (244 cm). In un primo mo-mento pensammo che fossero semplici sviste giornalisti-che, ma poi capimmo che si

trattava di una vera e propria modifica. Però, non trovammo indicazioni circa le differenti prestazioni delle due ali. Nel disegno sono state indicate entrambe le ali ed il costruttore potrà decidere quale scegliere. Per il prototipo decidemmo di costruire la versione da 102” con gli alettoni più grandi, che poi è quella visibile nella foto più famosa. Secondariamente dovevamo decidere se replicare il modello in ogni dettaglio o approfittare delle opportunità offerte dai materiali moderni. Optammo per quest'ultima soluzione. Ad esempio, per il fis-saggio delle ali Kazmirski aveva usato un blocchetto di faggio con dei bulloni che facevano presa su di uno spinotto d'alluminio, ma noi decidemmo di usare un tubo di carbonio per risparmiare peso e semplificare la costruzione. Il Simla che vedete in quest'ar-ticolo è molto vicino all'ori-ginale, ma non è ancora la versione finale. Tre di noi hanno costruito il modello partendo da un prototipo del kit. Alla fine abbiamo comparato i prototipi con le foto per vedere quali modifiche ai disegni sarebbero state necessarie e i piani finali di Petroski sono il risultato di questo lavoro di verifica. Abbiamo usato tutte le infor-mazioni disponibili per ricre-are un modello il più accurato possibile. Nel caso dell'ala, ad esempio, conoscevamo bene sia le dimensioni sia il profilo utilizzato da Kazmirski e quindi, sia per quel che riguar-da l'ala sia per lo stabilizzato-re, non ci sono praticamente

La costruzione dell’ala, che è interamente rivestita in balsa partendo dall’estradosso. Dopo aver rivestito il dorso, si possono rimuo-vere i piedini e procedere col rivestimento dell’intradosso. Per l’unione delle semiali è stata adottata la classica baionetta tubolare.

Ap. alare: 244 - 259 cm (vedi testo)

Lunghezza: 185,5 cm

Sup. Alare: 85,54 dm2

Peso effettivo: 4763 g (con ala lunga)

Carico alare: 55,7 g/dm2

Motore: OS 91 - 2 tempi

47

Dopo aver realizzato il primo prototipo sono state fatte le opportune verifiche e correzioni, come ad esempio la riduzione dell’in-clinazione della deriva. Nella foto a destra, un terminale alare con una cavità per il ballast necessario al bilanciamento laterale.

48

dubbi circa la loro accuratezza. Il problema più grosso invece è stato rappresentato dalla fusoliera e dalla deriva perché non avevamo nessuna vista laterale da poter misurare, ma crediamo di aver raggiunto un grado elevato di affidabilità.

La costruzioneLa costruzione è abbastanza semplice e alla portata di chi abbia un po’ d'esperienza, quindi non mi dilungherò sui singoli passaggi. La fusoliera è dotata di fori di allineamen-

to e il calettamento a destra e in basso del motore sono predeterminati dai rinforzi in compensato. Invece di usare una struttura scheletrica con delle ordinate rivestite come è d’uso oggi, Jeff ha disegnato una fusoliera a cassetta con blocchi di balsa svuotati per la parte superiore ed il naso come si faceva all'epoca. Con questo metodo, prima della sagomatura finale la fuso-liera assume un aspetto rozza-mente squadrato, ma dopo una lunga carteggiatura la scatola

si trasforma in un qualcosa che somiglia ad un aeroplano. Le due semiali vengono as-semblate separatamente, tutte le centine hanno un piedino di allineamento e sono preforate per le barre da 6 mm che ne garantiscono l'allineamento.Il giusto diedro è garantito da uno spaziatore di balsa posto fra le centine W1 e W2. Anche le centine dello stabiliz-zatore sono dotate di piedini

e fori di allineamento. Se decidete di costruire il Simla da disegno, selezionate accuratamente il balsa e state attenti ai pesi, in particolare per il rivestimento dell'ala e per i blocchi della fusoliera. Per il rivestimento io ho usato un tessuto termoretraibile chia-mato Polyspan ed ho verniciato il modello con la classica ed elegante livrea bianco/rosso/nera utilizzata da Kazmirski.

Duane Wilson, autore ed ideatore del “progetto Simla” col modello e con Beppe Fascione, che ci ha aiutato a farlo arrivare in Italia.A destra, un momento del volo di collaudo sul “Triple Tree Aerodrome” in South Carolina, sede del famoso “Joe Nall Fly-In”.

Per quel che riguarda la disponibilità del disegno e l’eventuale produzione di un kit del Simla

in Italia, ci stiamo lavorando su e vi terremo aggiornati.

49

Il collaudoDopo oltre un anno e mezzo di lavoro è arrivato il momento del-la verità: come volerà il Simla? Il pilota collaudatore (nonché costruttore di uno dei prototipi) è stato Kevin Clark. Il primo volo è stato molto prudente e conservativo, più che altro per verificare che tutto fosse a posto, ma dalla metà del secondo volo in poi, Clark ha cominciato a mettere alla prova il modello eseguendo ciò per cui era nato: l'acrobazia di precisione. Il terzo volo, infine, dopo aver preso confidenza col modello, è servito ad intratte-nere un gruppo di modellisti elettrici che ci aveva invitato a pranzo e per i quali Kevin ha improvvisato uno show acro-batico che gli è valso numerosi applausi dopo aver eseguito manovra dopo manovra tutto il programma dell'epoca, seguito da un perfetto atterraggio. Le caratteristiche di volo del Simla ricordano molto quelle del Taurus, ma in meglio. Kazmirski una volta mi disse che era solito volare col Tau-rus e col Simla in sequenza, dopodiché si rivolgeva agli spettatori dicendo loro: “Come avete visto, volano “Simla” l'uno all'altro!” Il mio Simla pesa circa 4760 grammi senza miscela.

Kazmirski era costretto ad usare un .61 a due tempi, ma questo oggi non è più il nostro caso e dato che volevo avere potenza sufficiente sin dal collaudo, ho scelto di usare un OS .91 a due tempi che si è rivelato perfetto per la taglia del modello e per il tipo di volo che deve eseguire. Naturalmente si può usare anche un quattro tempi equivalente.Il lavoro di ricerca e sviluppo per riportare in vita il Simla è stato affascinante, diver-tente, piacevole e, alla fine, di grande soddisfazione. Si è trattato di un vero e proprio “puzzle” i cui pezzi, uno alla volta, sono andati al loro posto al momento giusto. E' stato davvero un piacere poter lavorare con un gruppo di amici competenti che hanno offerto entusiasticamente il loro tempo per il succes-

so del progetto il cui scopo iniziale era quello di ricreare una versione del Simla il più possibile vicina allo sfortunato originale. Alla fine crediamo di esserci riusciti e anche il grande Kazmirski, sono certo che approverebbe.

Nota finale dell’editoreInnanzitutto un ringraziamento a Beppe Fascione, che mi ha messo in contatto con Duane Wilson e si è dato da fare per convincere Jeff Petroski a farci avere il disegno del Simla. Per il momento Petroski ci ha pregato di non pubblicare il disegno in formato elettroni-co sul nostro sito, ma stiamo cercando di trovare un accordo per vedere se sarà possibile realizzare un kit del Simla in Italia, anche in considerazione

del fatto che lui, a causa dei troppi impegni di lavoro, ne ha cessata la produzione. Sarebbe davvero un peccato se i tanti ostacoli e contrattempi che hanno costellato la vicenda di questo bel modello dovessero continuare a presentarsi.Infine, grazie a Duane Wilson, autore ed ideatore del progetto, ed a Jay Smith, editor di Model Aviation, che hanno autorizza-to la traduzione dell’articolo e ci hanno fornito tutto il mate-riale grafico originale.Per chi volesse approfondire su RCU, questo è l’indirizzo del thread sul Taurus nel quale si sono sviluppate le ricerche sul Simla: http://bit.ly/dEOpxCQui, invece, il thread dedicato alla costruzione del modello:http://tinyurl.com/prbp3h8

CdR